Arte in giardino 2010 : Tonino Negri

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le Sculture Ceramiche di

Tonino Negri

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cataloghi d’arte

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Arte in G iardino 6 a edizione 8 maggio - 15 ottobre 2010 Mostra a cura della Galleria Gulliver nel giardino delle osmunde dell’Hotel Cernia Isola Botanica Capo Sant’Andrea (isola d’Elba)


Si ringrazia per la collaborazione: Giuseppe della ditta Marchesi, fabbri in Lodi. SAI - Agenzia di Portoferraio (isola d’Elba)

©Copyright 2010 Gulliver Responsabile della pubblicazione: Gulliver Libro pubblicato dall’Autore Progetto grafico e impaginazione Dejavu Colectivo Foto ©2010 Andrea Messana, Tonino Negri, Sandro Santioli Copertina: foto ©2010 Andrea Messana

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Arte in G iardino

le Sculture Ceramiche di

Tonino Negri


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A rte in Giardino: percorso n ° 6 - Tonino Negri a cura di S. Busoni - Galleria GULLIVER

Riprendiamo il percorso artistico che ci conduce nei sentieri del Giardino delle Osmunde dell’hotel Cernia Isola Botanica (Sant’Andrea-isola d’Elba) per la 6° edizione dell’ARTE IN GIARDINO presentando le opere di TONINO NEGRI, in questa stagione primavera-estate 2010. Il suo lavoro si snoda dalle grandi installazioni, realizzate in occasione di eventi folkloristici e feste popolari, in piazze e parchi pubblici in Italia e all’estero, spaziando fino a lavori teatrali veri e propri, con partecipazioni alla realizzazione di scenografie e allestimenti di spettacoli : esperienze che trasferisce nelle opere scultoree in ceramica, materiale prediletto, nelle quali ritroviamo il gusto del racconto fantastico, della creazione di mondi,

storie e personaggi immaginari. Nelle sue opere la natura rimane la principale fonte di ispirazione: “- mi ispiro all’acqua, alla terra, al fuoco, all’aria ma anche all’anima -”, dice. E in questo senso il lavoro con l’argilla, il contatto quindi con la terra, e’ per lui una forma di meditazione che le sue sculture, le sue lampade, i suoi oggetti, trasferiscono anche una volta ultimati. In questo luogo la forza primaria che lo ha ispirato è stata sicuramente la magia dell’acqua, che scorre impetuosa nei due ruscelli che qui confluiscono, per raggiungere a valle la spiaggia e disperdersi in mare. Troviamo in ogni opera un richiamo a questo elemento, a volte formale nelle fogge degli elementi/contenitori che la delineano, siano essi vasi,otri

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o coppe dei suoi “Giocolieri” e degli “Acquaioli”; altre volte ci chiede la partecipazione a un gioco improvvisato e quindi ecco la fontana dei “Sette salti”che dobbiamo riempire con una piccola zucca, ascoltando e osservando il rivolo che si tuffa da un contenitore all’altro per arrivare alla fine e farci riprendere il giro; a volte invece lascia che sia la natura stessa a intervenire e quindi la pioggia che riempie le forme crea queste piccole pozze a cui si abbeverano le sue bianche colombe mescolate ai merli e alle rondini che popolano il giardino. Altre tracce di riferimento le troviamo nei temi dei viaggi per mare, “Naviganti” e barche a vela gonfiate dal vento; i vasi-isola e le isole-vaso in omaggio all’isola d’Elba, che lui conosce da molto tempo e

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che racchiude nella sua storia personale con le memorie e le immagini vissute; sirene, canti di balene musicali, pescatori e pesci pescati; boschi misteriosi e qua e là, incagliate sui grandi massi di granito del giardino, scopriamo piccole e grandi maestose arche, restate a secco e finalmente salvate dopo le incessanti piogge.


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We are resuming our artistic journey through the pathways of the Garden of the Osmunde in the Botanic Island of Hotel La Cernia in Sant’Andrea on the island of Elba, for the sixth edition of ‘Art in the Garden’, presenting the works of TONINO NEGRI for the spring-summer season 2010. His work varies from large installations, created for folkloristic events and popular festivals in town squares and public parks in Italy and abroad, to works for the theatre, creating stage scenery and set designs: experiences which he then transferred to his sculptures in ceramic, his favourite material, where we discover his liking for fantasy tales, for the creation of the worlds, stories and imaginary characters. Nature remains the main source of his inspiration: “- I am inspired by water, by earth, by fire and by air but also by the soul -”, he says. It is in this sense that his work with clay, therefore contact with the earth, is for him a form of meditation that his sculptures, his lamps, all his objects transfer once they are completed. In this place, the primary force that inspired him was certainly the magic of the water which rushes down through the two streams that meet here to flow on downwards into the sea. In every piece, we find a reminder of this element, sometimes formal in the shape of the elements/containers that define it, be they vases, jugs or the cups of his “Jugglers” (Giocolieri) and in his “Water-carriers” (Acquaioli); on other occasions, we are called upon to take part in a surprise game and as such, we chance

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upon the fountain of the “Seven Leaps” (Sette Salti) that we have to fill using a small hollowed-out pumpkin, listening and observing the rivulet that leaps down from one container to the next, reaches the bottom and then starts all over again; sometimes instead he leaves nature itself to intervene and so the rain that fills his art-forms manages to create little pools where his white doves will drink alongside the blackbirds and the swallows that inhabit the garden. There are other traces of reference that can be found in the themes of voyages by sea, “Voyagers” (Naviganti) and yachts with the wind filling their sails; the island vases and the vases of the island are his tribute to the island of Elba which he has known for a long time and which holds his personal memories and images; mermaids, musical songs of the whales, fishermen and their catch; mysterious woodland and here and there, we discover large and small arks that have run aground on the huge granite masses in the garden, left high and dry and then finally saved after the torrential rains.

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Tonino Negri Una storia di acqua, continenti e balene che cantano MariaGrazia Morganti

E’ soprattutto di notte che, all’Elba, si sente vivere il mare. Quando i rumori del traffico si smorzano e dal basso arriva con le onde un vento profumato di fiori, spezie e salsedine che aiuta gli uomini a chiudere gli occhi e riposarsi dalla fatica di vivere. Ma se qualcuno, colpito da insonnia d’amore o dalla nostalgia struggente di viaggi mai intrapresi, restasse sveglio a guardare verso il largo, riuscirebbe certo a vedere coi suoi occhi lo spettacolo che Tonino Negri ha colto. Un mondo di acque tranquille ma pieno di sorprese, fra balene che cantano, cernie a dondolo, pesci acrobatici color turchese che s’impilano con un guizzo su palloni sferici per formare arditi totem balneari e sirene un po’ sovrappeso, dalle

chiome arricciate come capitelli ionici, che vivono in placida simbiosi col pesciolone che le ospita ingoiandole a metà. Anche la luna partecipa a questa vita nata sotto il segno di una divinità bonaria, che ha i tratti indecifrabili di quel Buddha, convenientemente assorto ed enigmatico nell’ osservare con distaccata benevolenza un microcosmo privo di asprezze, dove nemmeno i rovi hanno le spine e tutto è governato da un’armonia spontanea in cui non sono previsti bruschi cambiamenti di piani, tanto meno spigoli o zig-zag. Niente di artificioso o luccicante, solo argilla e ingobbio chiaro, tanto che sembra quasi che sia stata l’azione congiunta del vento e dell’acqua (e

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Pesce/palla,pesce/palla,pesce/palla; h120 x 4o cm. Pagina precedente: Fonte; h55 x 40 cm

non la sapiente pazienza dell’autore) a levigare perfettamente queste forme tondeggianti che hanno l’essenzialità e la stessa concisa ironia di un haiku, capace di riassumere un mondo di sensazioni nel giro di poche sillabe. Perfino Galla Placidia, l’altera figlia di Teodosio il Grande dal temperamento guerriero che regnò con ineguagliato splendore a Ravenna, nelle mani di Negri si trasfigura in un’immagine di donna solida e carnale, con le braccia arcuate sui fianchi in una posa che richiama certo i canòpi etruschi ma fa di lei anche una sorta di imperiale arzdòura, la mitica matriarca romagnola. E’ la figura femminile, del resto, a dominare questo mondo di acque di fonte e di mare.

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Donne/nassa dal corpo a rete traforato come una veilleuse del Settecento, donne/cariatidi che sorreggono intere isole simili a dolci di marzapane posandole su piatti da portata o tengono la luna ben alta sulla testa, come se temessero di perderla nel gorgo di un torrente. Anche i Cinque Continenti hanno l’aspetto di

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donne dalle lunghe braccia, ben tornite ed assorte come antichi Haniwa, le statue che i giapponesi disponevano attorno alle tombe perchĂŠ le proteggessero dagli spiriti malvagi. Sotto la loro rigida compostezza da divinitĂ arcaiche, però, nascondono un carattere accomodante ed ospitale, aperto all’integrazione col mondo circostante, disposte


Cinque Continenti; h6o x 30 cm.

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come sono a farsi invadere dalla natura che, qui al Cernia, occupa qualsiasi spazio anche minimo sotto forma di esuberanze vegetali d’ogni genere, e perfino a diventare punti di ritrovo per i numerosi uccellini del parco botanico. Una vena scanzonata più o meno avvertibile, percorre comunque tutta l’opera di Tonino Negri, emergendo con malizia nelle giocose “reliquie”: il naso di Pinocchio, la cui autenticità è garantita dalla leggendaria sincerità del suo proprietario o la patatina “di” San Carlo, per un gioco di parole che ha l’ innocente irriverenza di uno sberleffo infantile. Anche il sorridente minimalismo zen di certe piccole plastiche, ideali per una meditazione Acquaiolo “Ionio”; h6o x 3o cm.

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tascabile e pronta all’uso, affiora chiaramente in quei Passaggi che, si direbbe, un Pollicino molto preoccupato di non trovare più la via del ritorno ha segnato con un sentiero serpeggiante fitto di ciottoli colorati, o nella coppia di colombe “bizantine” che si abbeverano alla Fonte finalmente all’ aria aperta, stanche di aver atteso inutilmente Galla Placidia nel suo mausoleo per un millennio e passa. Un filo sottile, un rivolo d’acqua, anzi, lega fra loro tutte queste creature, dal Navigante incoronato da un arc de triomphe ittico, che reca in sé le distese marine attraversate, al Mago d’acqua che trasforma il suo getto in un arcobaleno di ghiaccio, fino alla serie degli Acquaioli, distanti interi

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continenti ma affratellati, sembra, da un’identica fatica che li consuma fino a pietrificarne i tratti del volto e a rendere assai simili le loro figure, chiuse entro l’ovale rigido di un abito senza tempo né luogo. A ben vedere, del resto, non è nient’altro che un acquaiolo in movimento anche quel Giocoliere del Marocco che è rimasto prigioniero del proprio gioco, letteralmente immobilizzato dalla sua stessa abilità, forse un monito ironico al lavoro dell’artista. Ed è ancora l’acqua ad essere scelta, per un dono rituale al cielo, da quell’offerente chiuso in una sua privatissima dimensione atemporale, che si situa non caso al confluire dei due ruscelli del


Sette Salti; vasi h35 x 20 cm ciascuno. Pagina successiva: Ravenna; h60 x 30 cm

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I Pensieri del Budda; h6o x 4o cm.

Cernia, luogo magico per eccellenza, fonte di vita e di energia. A questo punto si capisce come mai il luogo possa costituire una sorta di lussureggiante terra promessa, dopo tanto peregrinare, per tutte quelle arche panciute e compatte che hanno trovato qui il loro personale Ararat di pietra o di argilla. Perché l’arte, si sa, è soprattutto gioco e illusione, e quindi un otre bucherellato può senza sforzo trasfigurarsi in un firmamento, una lampada diventare una scenografia deserta nell’attesa di un dramma che forse si è già compiuto e l’Arca-lago rappresentare un luogo dell’anima, in cui sarebbe così confortante pensare di potere essere accolti in occasione di un sempre meno improbabile diluvio prossimo venturo.

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Tonino Negri

a story about water, continents and whales that sing

MariaGrazia Morganti

It is especially at night, on Elba, that you can hear the sea living. When the noise of the traffic dies down, from the waves down below, a salty breeze perfumed with flowers and spices rises up and helps man to close his eyes and rest from his labours of life. But if someone, perhaps suffering from insomnia or from the yearning nostalgia of a journey never undertaken, were to remain awake and look out to sea, it would be sure that he would see with his own eyes the spectacle seen by Tonino Negri. This is a world of calm waters full of surprises, with whales that sing, groupers that swing, acrobatic turquoise-coloured fish that dart and leap onto spheres to create bold totem poles, mermaids that

are just a little overweight with their curly locks like the head of ionic capitals, living in peaceful harmony with the little fish that live there, half swallowing them up. The moon also takes part in this life born under the sign of a good-natured divinity with obscure traces of that Buddha, conveniently absorbed and enigmatic, staring with detached benevolence at a microcosm without bitterness where even the brambles have no thorns and everything is governed by a spontaneous harmony where there is no place for sudden changes of plan, nor for sharp edges or zigzags. There is nothing unnatural or shiny, only clay and clear slip so that it all seems to be almost a

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pagina a fianco: Arca nido; h30 x 25 cm. Arca Piombina; h45 x 30 cm. pagina a precedente: Arca; h3o x 3o cm.

combined action of wind and water (not the masterly patience of the artist) that has smoothed down these rounded forms so perfectly that they have the essence and the same concise irony of a haiku, able to sum up a world of sensations in only a few syllables. Even Galla Placidia, the daughter of Theodosius the Great, with her warrior temperament, who reigned with unequalled splendour in Ravenna, in Negri’s hands, changes into the image of a solid, sensual woman with her arms arched on her hips in a pose that reminds us of the Etruscan Canopic vases but make her into a kind of imperial arzdòura, the mythical matriarch from Romagna. On the other hand, it is the feminine figure that

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dominates this world of spring and salt water. The woman/lobsterpot with the fretwork body like an eighteenth century veilleuse, the woman/caryatid who is supporting whole islands like marzipan cakes placed on serving dishes or else carrying the moon high up above her head as if she were afraid of losing it in the whirlpool of a stream. The Five Continents (i Cinque Continenti) have the appearance of women with long arms, well rounded and as watchful as ancient Haniwa, those statues that the Japanese placed around the tombs in order to protect them from evil spirits. However, under their rigid composure as bygone divinities, they are hiding a hospitable and accommodating personality, open to integration with the world


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La casa del Gufo; h40 x 25 cm.

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da destra: Mago d’Acqua; h60 x 30 cm. Cinesino; h6o x 3o cm. Isola; h40 x 10 cm. Marocco; h9o x 3o cm.

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Nilo; h9o x 3o cm. Pagina successiva: Acquaiolo; h90 x 30 x 20 cm

around them, disposed as they are to be invaded by Nature which, here at The Cernia, occupies every minimal space in exuberant vegetation of every type, making it a meeting place for the many birds of the botanic garden. There is, nonetheless, a light-hearted streak running through all Tonino Negri’s work, emerging deviously in the playful “relics”: Pinocchio’s nose whose authenticity is guaranteed by the legendary sincerity of its owner, or the potato crisps “of” San Carlo, in a play on words that has the innocent irreverence of a childlike sneer. There is also the good-natured minimalism zen of some of the smaller pieces, ideal for a pocketsize meditation, ready to use, that clearly emer-

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La Luna e la Cernia; h75 x 35 cm - h 30 x40 cm

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Sirena; h80 x 35 x 15 cm Pagina successiva: Offerta; h35 x 20 cm

ges in the Passaggi where, one could say, a Tom Thumb, worried about not finding the way home, had marked the twisting pathway full of coloured pebbles, or in the pair of ‘Byzantine’ doves who are drinking from the Fonte, in the open air at last, tired of having waited in vain for Galla Placidia in her mausoleum for over a thousand years. A fine line, a trickle of water in fact, binds together all these creatures, from Navigante (The Sailor) crowned by an arc de triomphe of fish, carrying with him the expanses of sea he has crossed, to the Mago d’acqua (the Water Wizard) who turns his jet of water into a rainbow of ice, up to the series of Acquaioli (the Water Carriers) whole continents apart but bound by brotherhood, it seems, with an identical effort that wears them down until their facial features become petrified and make them so similar to their figures, closed inside the rigid oval shape of a dress with neither time nor place. Therefore, if we look carefully enough, we realise that it is yet another Water-Carrier in movement, that Giocoliere del Marocco (the Moroccan juggler) that has remained a prisoner of his own game, literally immobilised by his own ability,

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perhaps an ironic warning to the artist’s work. It is yet again water that has been chosen for the ritual gift to heaven, by the bidder who is shut in his very private timeless dimension that just happens to flow through the two streams of the Cernia, that magic place par excellence, the source of life and energy. At this point, it is understandable how this place is able to make itself into a kind of luxuriant promised land, after so much wandering around, for all these pot-bellied, compact arks that have found in this spot their personal Ararat of stone or clay. Because art, as we all know, is above all a game and an illusion therefore a leather bottle full of holes can, with little effort, transform itself into a firmament, a lamp can become a desert scene expecting a play to unfold but that perhaps has already been performed and the Arca-lago (the Ark-lake) might represent a spiritual place where it would be so comforting to believe that one might be welcomed on the occasion of the next, always less unlikely Flood.

Nassa; h90 x 40 x 20 cm Pagina successiva: Navigante; h60 x 30 cm.

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Tonino Negri

Antonino Negri nasce nel 1961, si forma nel mestiere dell’arte frequentando artisti e artigiani con cui collabora dall’80 in varie imprese artistiche Teatro - Ceramica - Scultura e Allestimenti. Conduce un suo Laboratorio-Bottega a Lodi di Arti Applicate e Ceramica. Nel 1993 fonda la “Bottega del Respiro” alla Comunità Il Gabbiano (chiusa nel 2003). Ha realizzato istallazioni di grandi dimensioni in piazze - parchi e chiese con l’utilizzo di materiali anche diversi dalla terracotta. Si occupa anche di Teatro da solo con alcune regie o in collaborazione con altri registi come costruttore di scenografie teatrali. Compie diversi viaggi in Italia e all’estero per incontrare il mondo dell’artigianato e dell’arte, interessandosi soprattutto al mondo della ceramica sia tradizionale che innovativa, per approfondire le tecniche, lo studio dei materiali e i diversi sistemi di cottura ceramica.

Antonino Negri was born in 1961. He developed his artistic abilities by frequenting other artists and craftsmen, having worked alongside them since the eighties, in various artistic enterprises – in the theatre – with ceramics – in sculpture and set design. He managed his Laboratory-Workshop of Applied Art and Ceramics in Lodi. In 1993, he founded the “Workshop of Sighs” in the Communità Il Gabbiano, the Seagull Community, which closed in 2003. He has also created installations of huge dimensions in town squares - in parks and churches, using materials other than terracotta. He also deals with the Theatre, alone with some directors or in collaboration with others, constructing stage sets. He has made several journeys both in Italy and abroad, meeting the world of art and handicrafts, with particular attention to the world of ceramics, both traditional and innovative, to deepen his knowledge of the techniques, to study the materials and the differing methods of firing pottery.



Capo S.Andrea 57030 Marciana, Isola d’Elba Tel: +39 0565 908210 Fax: +39 0565 908253 www.hotelcernia.it

via mentana, 6 via garibaldi, 47 57033 Marciana Marina Tel: +39 0565 99113 www.gulliverarte.com


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