![](https://assets.isu.pub/document-structure/220225143234-b9a14b83d41837c2dc83354438205115/v1/deeb70f928ef0f5a62028bf92e3989fe.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
5 minute read
Wendy Bruce-Martin – più di un’allenatrice
UN’ALLENATRICE «MADE IN USA»
DATI PERSONALI
Wendy Bruce-Martin
Data di nascita: 23 marzo 1973 Domicilio in Svizzera: Macolin Domicilio negli USA: Orlando, Florida Famiglia: sposata con Dennis, due figlie Cameron (24) e Sammie (20) Professione: allenatrice capo, mental coach Hobby: sport e lettura Primo ricordo ginnico: «I bei momenti che ho trascorso da bambina con le mie amiche in palestra nel sud della Florida.»
Foto: Thomas Ditzler Nel mese di ottobre 2021 l’americana Wendy BruceMartin è giunta in Svizzera per allenare in via provvisoria il Quadro nazionale femminile di ginnastica artistica insieme al suo collega Tony Retrosi. Nel frattempo ha firmato un contratto di lavoro a tempo indeterminato quale allenatrice capo a Macolin. Una nuova avventura per l’ex ginnasta olimpica.
È gennaio quando incontro Wendy Bruce-Martin, la nuova allenatrice capo del Quadro nazionale di ginnastica artistica femminile presso la Jubiläumshalle di Macolin. L’allenamento è appena finito e nella palestra regna un grande silenzio. «Le ginnaste fanno una pausa prima di andare a scuola a inizio pomeriggio», spiega Bruce-Martin.
Dopo aver assunto la carica da poco più di tre mesi, l’americana ha già sviluppato una forte relazione con il team e comprende il sistema scolastico svizzero sempre meglio. Ma vogliamo sapere qualcosa in più sull’ex ginnasta olimpica statunitense arrivata a Macolin per svolgere questo lavoro...
«È successo così»
Nell’autunno del 2021 il suo collega Tony Retrosi, allenatore ad interim del Quadro nazionale di ginnastica artistica femminile, l’ha chiamata e le ha chiesto se da ottobre a dicembre potesse venire in Svizzera per aiutarlo ad allenare il Quadro nazionale. «Inizialmente ho detto di no. Mi pareva troppo complicato star via dalla mia famiglia così a lungo», spiega Wendy Bruce-Martin, che però aggiunge subito: «Dopo averne parlato con mio marito ho invece deciso di buttarmi in quest’avventura.» Quando poi, in seguito, le è stato proposto un impiego fisso, si è nuovamente posta la domanda in merito alla lontananza dalla sua famiglia. «Dopo tutte le settimane trascorse con le ragazze sapevo che tipo di allenatore avevano bisogno. Non potevo andarmene senza sapere che erano in buone mani», ricorda Bruce-Martin. Inizialmente si era immaginata di poter rimanere fino ai Campionati europei, per garantire il passaggio al prossimo allenatore. Alla fine invece ha accettato il contratto a tempo indeterminato: «All’inizio pensavo che non sarebbe stata un’opzione, ma mio marito mi ha spinta a rimanere e anche il progetto ‹2028/2032› della FSG mi aveva convinta.»
Scoprire la Svizzera
Nell’autunno del 2021 Wendy BruceMartin è quindi giunta in Svizzera senza la sua famiglia. Un grande cambiamento per un’americana proveniente dalla Florida. «Non ero ancora stata in Svizzera. Quello che mi ha colpita di più al mio arrivo sono state le Alpi», ricorda. Apprezza anche il fatto che una gran parte delle persone in Svizzera parli l’inglese: «È un grande vantaggio per me.» Nonostante ciò Wendy Bruce-Martin vuole imparare il tedesco. Da un lato per integrarsi, d’altro lato per poter comunicare meglio con le ginnaste.
«Ho scelto il tedesco perché ho l’impressione che per me quale anglofona sia una lingua più facile da imparare e perché è la lingua più parlata in Svizzera», spiega Bruce-Martin.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220225143234-b9a14b83d41837c2dc83354438205115/v1/da376fe502bd1677fd5041f13f08f057.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Wendy Bruce-Martin vuole stimolare anche la forza mentale delle ginnaste. Foto: Thomas Ditzler
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220225143234-b9a14b83d41837c2dc83354438205115/v1/bf7bf21e8d273264542f7479ce04abaf.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
L’americana si sente già a suo agio in Svizzera. Foto: Thomas Ditzler
Le differenze tra la Svizzera e gli USA sono certamente numerose e non si limitano alla lingua. Wendy Bruce-Martin si gode tuttavia la vita nella sua nuova patria. Era preparata a questo cambiamento: «Ero pronta a lasciare la Florida, dove in estate il caldo è soffocante. Qui sembra essere più facile. Cercavo qualcosa di più tranquillo, più significativo e meno materialistico. Ad esempio, qui a Bienne posso andare a fare le mie spese a piedi.»
Momenti preziosi con la famiglia Il distacco da suo marito e dalle sue due figlie non è tuttavia sempre facile. I giorni e i fine settimana intensi nei quali Wendy Bruce-Martin è occupata a pianificare e lavorare le consentono di non pensare troppo a questa lontananza. Inoltre la coppia si rivede a cadenza regolare: «Io e mio marito cerchiamo di incontrarci una volta al mese. Viene spesso in Svizzera e io prevedo di andare in Florida in aprile.» Tutta la famiglia ha potuto rincontrarsi durante le vacanze di Natale per una settimana di snowboard a Grindelwald. Una prima esperienza scivolosa sulla neve che ha appassionato l’americana altrimenti abituata a sole e
caldo. «Mio marito ama la neve e la natura. Gli piace molto l’idea di trasferirsi qui in Svizzera tra un paio di anni, quando andrà in pensione.»
Fino ad allora, i pochi momenti che trascorre insieme alla sua famiglia sono preziosi. A giudicare dalle sue parole, sono ancora più significativi di prima.
Una carriera in palestra
È un curriculum ricco di soddisfazioni nel mondo ginnico che ha portato Wendy Bruce-Martin a Macolin. Dopo una carriera quale ginnasta dell’artistica e una medaglia di bronzo con il team USA ai Giochi olimpici del 1992 a Barcellona è rimasta fedele alla ginnastica ed è diventata allenatrice. «Alle Olimpiadi di Barcellona ho vissuto la miglior competizione della mia vita. Tutto è andato come previsto e abbiamo vinto una medaglia. È stata una cosa unica e lo auguro a tutte le mie ginnaste», afferma l’allenatrice capo. A 30 anni Bruce-Martin si è ancora seduta ai banchi di scuola per formarsi in psicologia e aggiungere ulteriori conoscenze al suo curriculum. Da quasi 20 anni lavora quale allenatrice, da dieci è consulente e tiene conferenze per «USA Gymnastics». Bruce-Martin è anche coreografa e ha già diretto più di 150 campi di ginnastica negli USA. Inoltre dalla Svizzera è ancora attiva quale mental coach. Grazie al fuso orario può assistere i suoi clienti anche la sera dopo una lunga giornata di lavoro a Macolin.
Le abbiamo chiesto quanto vuole rimanere in Svizzera. La sua risposta è stata chiara: «Fino a quando le ragazze non avranno più bisogno di me.»
Testo: Emilie Lambiel / ahv / lr