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Hai bisogno di fare una Risonanza Magnetica, ma hai problemi di claustrofobia? PRESSO LA SEDE DI ACILIA NUOVA STANZA RMN ANTI-CLAUSTROFOBIA Lo Studio Ronconi ha voluto creare, presso la sua nuova struttura di Acilia, un reparto di Risonanza Magnetica Nucleare dotato di una stanza anti-claustrofobica. L’ambiente in cui è stato collocato il macchinario è spazioso e luminoso, corredato di ampie finestre che affacciano sull’esterno della struttura in uno spazio verde tranquillo e riservato; anche la scelta di una tinta tenue sulle pareti è stata appositamente ponderata per creare un ambiente di fronte al quale la nostra percezione visiva provoca risposte emotive ed atteggiamenti psicologici di maggiore rilassamento. La Scelta di strutturare l’ambiente secondo determinate caratteristiche è stata fatta per offrire un servizio che unisca alla precisione e all’accuratezza di un macchinario ad alta risoluzione un ambiente gradevole che possa agevolare lo svolgimento dell’esame anche a pazienti che soffrono la permanenza in spazi chiusi. LA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE È CONVENZIONATA CON IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E LE PRINCIPALI ASSICURAZIONI Per prenotare l’esame: 06- 5250612 SEDE DI ACILIA Via Francesco Saverio Altamura,44
La nuova struttura è dotata anche di un reparto di IDROKINESITERAPIA con vasca riabilitativa di 30 mq e personale laureato e specializzato che assisterà il paziente in acqua. E’ importante non confondere il trattamento riabilitativo con l’acquagym, attività sportiva e non riabilitativa. La temperatura delle piscine normali, differentemente da quelle riabilitative, non è mantenuta tra i 32° e i 34° gradi, fattore che influisce negativamente sugli esercizi e sulla correttezza del trattamento. Il rapporto terapista/paziente deve essere estremamente personalizzato e i controlli dell’acqua richiesti per le piscine riabilitative con autorizzazione sanitaria sono a garanzia della salute del paziente, al fine di evitare complicanze nella delicata fase post-chirurgica.
TABLET ANNO 2 NO 23 DICEMBRE 2014 SOMMARIO
EDITORIALE Oltre le nuvole PRIMOPIANO La fotografia nell’era digitale 14
LA RICETTA DEL MESE Spaghettoni all’amatriciana di tonno fresco
6
9-10-11
BENESSERE Il naso, la gola e le erbe che li depurano 19
20
SPECIALMENTE ROMA Il pindarico viaggio di Fabi-Silvestri-Gazzè
23
LE USCITE DEL MESE
TERZA PAGINA Più libri più liberi 2014 27-29 EVENTI LOCALI 35 SISTEMA BINARIO Dicembre: un mese per APPassionarsi UN POSTO TRANQUILLO “Consulenza Psicologica o Psicoterapia? LO SPORTELLO 52
A NATALE PUOI Guida (divertente) all’arredo natalizio
EVENTI NATALE ROMA 63
SCUOLA NEWS L’articolo 9 della Costituzione Italiana MEZZAROMA NEWS Cracking Art SCADENZARIO FISCALE 71
MESTIERI
75
ANNUNCI 70
24-25
RACCONTO DEL MESE Le prime ore del nuovo anno 30 EVENTI 37 44 48-49 MODA&DESIGN In attesa del freddo 54-55
61 A 4 ZAMPE Il cane meticcio 64
68-69
70 Movimento Difesa del Cittadino Ricerche e Acquisti on-line: attenzione ai rischi ed alle frodi.
72-73-74
LETTERE AL DIRETTORE
69 PARTNERS&DISTRIBUZIONE
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ROMA
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Editoriale Oltre le nuvole…
A
chi non è capitato da bambino, d’ imbattersi in qualche amichetto o amichetta che sognava, giocando, di fare da grande questo o quel mestiere? Le tipologie di lavori erano pressoché ricorrenti e spesso si sentiva dare preferenze, per le femmine alla ballerina, alla maestra o alla dottoressa, per i maschi al pilota, al pompiere o al calciatore. Ma mai mancava, in particolare per i bambini, la figura dell’astronauta, un affascinante mondo a cavallo tra avventura e ascetismo, scienza e misticismo. Quarant’anni più tardi si scopre che il mondo è cambiato molto più di quanto non fosse cambiato nei tre secoli precedenti e che i mestieri immaginati da piccoli altro non sono che un millesimo di ciò che effettivamente si può fare nella vita. Non solo. Alcuni settori professionali, considerati anni addietro appannaggio esclusivo degli uomini sono sempre più spesso il cavallo di battaglia di donne impavide e capaci di vestire quei pantaloni che per molto tempo hanno rappresentato il confine tra i due sessi. In Sicilia la scrittrice Lara Cardella proprio con il clamoroso successo del suo libro “Volevo i pantaloni” ha rappresentato, per molte persone, un ulteriore e importante passaggio nel processo d’emancipazione femminile, alla fine degli anni ’80. Dunque straordinarie donne - non solo mogli e mamme - ma donne colonnello, donne ingegneri, donne chirurgo, donne alla guida di taxi, camion e jumbo-tram, donne pilota, donne astronauta. Samantha Cristoforetti ne è solo l’ultima dimostrazione. Un ufficiale dell’aviazione che ha saputo raggiungere, con tutti i sacrifici necessari, la vetta di un mondo sognato fin da bimba, diventando astronauta. Qualche giorno fa è partita assieme a due colleghi con la navicella Soyuz dalla base militare di Baikonur, in Kazakistan, per la missione spaziale “Expedition 42” della durata di sei mesi all’interno della stazione orbitante ISS, dove, in assenza di gravità, verranno eseguiti esperimenti di biologia, medicina, chimica e fisica assieme ai suoi colleghi. Il sogno della conquista dello spazio sembra concretizzarsi da quel lontano 2 novembre del 2000, quando iniziarono ad alternarsi ininterrottamente nella ISS (International Space Station) astronauti di ben quindici Paesi differenti, con l’unico obiettivo di dare valore aggiunto alla conoscenza umana, senza distinzione di nazionalità, genere, razza e senza prevaricazioni politiche o di religione. C’è da riconoscere che l’Italia, così bistrattata negli ultimi tempi per aver messo in luce i suoi aspetti peggiori, risorge puntualmente e si distingue quando c’è di mezzo la creatività, la tecnologia e la ricerca che la pongono storicamente in vetta nella scala mondiale ed anche in campo astronautico, tramite l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha già sfornato fior di professionisti tra i quali ricordiamo Parmitano, Guidoni, Cheli e Malerba, per le missioni internazionali cui hanno partecipato per la ricerca e lo sviluppo della conoscenza, a beneficio del genere umano. Non è una regola trovare un cammino professionale sicuro soltanto individuando i settori strategici del momento, o seguendo per inerzia le aspirazioni di famiglia sacrificando, magari, le proprie propensioni e doti naturali. Oggi più che mai, in un mondo cosi incerto e così tecnologicamente veloce, il futuro riserva nuove sfide che prevedono sempre maggiori competenze e capacità individuali per metterle in atto. Le potenzialità sconfinate nelle abilità dell’uomo, che neanche egli stesso conosce, fanno da monito ai giovani per perseguire i propri obiettivi e i propri sogni contro ogni avversità, perché laddove c’è passione e perseveranza, capacità e fiducia il successo prima o poi arriva, sviluppandosi nelle sue forme e declinazione migliori. Auguro a tutti i nostri lettori, anche a nome della redazione di Tablet Roma, buon Natale e buone festività Stefano Quagliozzi Direttore Responsabile TABLET Roma. Periodico a distribuzione gratuita iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Roma al n°296/2012 del 19.10.2012
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É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da TabletEdizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi.
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di Cristina Ippoliti
Primo piano
La fotografia nell’era digitale Tre interviste, due giovani artiste, un’associazione di volontariato, per un fermo immagine di alcune delle storie, che tengono in vita la fotografia 2.0 nella capitale. MARTINA SANTORO, ad un passo dal diploma in fotografia, fervente sostenitrice della “fantasia”. ome nasce la tua passione per la fotografia? La mia passione per la fotografia è nata quando ero ancora una bambina. Amavo armeggiare con le analogiche dei miei genitori, era un bellissimo gioco per me. Ma il mio primo incontro consapevole con questo mezzo espressivo è avvenuto nel 2010: un po’ per gioco, macchina al collo, sono entrata nell’associazione culturale Nuovi Scenari Roma, che organizza tutt’oggi tantissimi corsi di fotografia a prezzi accessibili, perché la fotografia è considerata un privilegio sì, ma di cui possano godere tutti. Il mio primo Maestro, il reporter Alex Mezzenga, mi ha insegnato a guardare con nuovi occhi il mondo fuori e dentro di me, attraverso l’obbiettivo. Di lì poi sono stata ritenuta “portata” e quindi indirizzata verso l’Istitutito di Stato per la cinematografia e la televisione Roberto Rossellini, a Garbatella. Ora sono al quarto anno, l’anno prossimo mi toccherà rifare gli esami di maturità e finalmente potrò definirmi una “fotografa”. Confesso che sarebbe un grande sogno unire il diploma in fotografia al mio percorso universitario in Lettere.
C
Consideri quest’arte ancora come una risorsa, nonostante ci troviamo in piena rivolu-zione digitale, circondati da smarthone, tablet, e altri strumenti che rendono facile a tutti l’accesso alla fotografia? Sembra che la fotografia sia destinata ad avere sempre qualche antagonista, alla fine dell’800 era la pittura (Baudelaire ad esempio diceva che in sostanza era un’arte per i pittori mancati), oggi invece abbiamo gli smartphone e i tablet che fanno concorrenza alle macchine fotografiche. Io sinceramente penso che, qualsiasi sia il mezzo usato per scattarla, una bella fotografia la si riconosce a colpo d’occhio. Certo con Istagram non puoi regolare tempo, diaframmi
e sensibilità, oppure lavorare con Photoshop è molto diverso dall’entrare in camera oscura, ma se una foto ti emoziona, non vai di certo a controllare i metadati, ti godi quel momento e basta. Quali sono le emozioni che ti guidano quando scatti, segui un esempio ben preciso, uno stile, un maestro, un artista di riferimento? Quando scatto una fotografia sono davvero felice, è un momento in cui non penso a niente, una specie di Nirvana in cui ci siamo solo io, ciò che vedo e la macchina fotografica. Quello che più mi piace fare sono i ritratti, preferisco il contatto con la gente, anche se tra noi c’è un medium, ovvero la macchina fotografica. Che sia una foto “rubata” a qualcuno per strada, o che sia una foto scattata in studio, la tecnica in quei momenti sparisce per me, è come se diventasse un automatismo. Mi lascio guidare da quello che la persona mi trasmette, da quel che mi dona.
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Primo piano ROSA TORTORA, studentessa, giovane donna e fotografa autodidatta: parola d’ordine “osservare”. Come nasce la tua passione per la fotografia? La mia passione per la fotografia è nata spontaneamente 5 anni fa. Dico spontaneamente perché fin dagli inizi ho vissuto questa esperienza come la risposta ad una mia propria esigenza: osservare. È molto comune per tutti quelli che si avvicinano a quest’arte da autodidatta scattare foto a raffica, spesso senza un soggetto preciso, è una sorta di sperimentazione che, a mio avviso, vale la pena di attraversare perché permette di entrare in contatto con lo strumento, la macchina fotografica per l’appunto.
È stato così anche per me, non uscivo mai senza la mia compatta prima e reflex poi e catturavo tutto ciò che mi impressionasse o suscitasse in me interesse. Si è creata nel tempo una vera e propria connessione segreta tra me e la mia macchina, un feeling più profondo, e questa ha favorito un nuovo approccio alla realtà, più intimo e riservato, più mio. Penso che l’arte a determinati livelli possa ancora costituire un lavoro, nonostante i tempi bui.
Consideri quest’arte ancora come una risorsa, nonostante ci troviamo in piena rivoluzione digitale, circondati da smarthone, tablet, e altri strumenti che rendono facile a tutti l’accesso alla fotografia? L’ampia accessibilità alla fotografia non è di per sé una cosa negativa, secondo me. Io considero un bene il fatto che tutti possano facilmente entrare in contatto con nuovi mezzi d’espressione. Questo non vuol dire che non sia irritante per una persona che come me studia fotografia veder spuntare tanti ‘professionisti’, resi tali solo dalle loro super fotocamere poste su smartphone di ultima generazione. C’è da dire però una cosa. Non è una novità che tutto sia riproducibile all’infinito, Andy Warhol ha dissacrato l’idea di opera d’arte come unica e inimitabile. E la fotografia digitale è già di per sé un prodotto che favorisce questo atteggiamento. Ma scatto facile e alta qualità non coesistono necessariamente con originalità e sensibilità estetica, e un filtro non cambia le cose.
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Quali sono le emozioni che ti guidano quando scatti, segui un esempio ben preciso, uno stile, un maestro, un artista di riferimento? Per me la fotografia è una questione d’istinto. Quello solo mi guida. Va bene la tecnica e l’idea di partenza ma poi sento il bisogno di lasciar andare, senza preconcetti. Posso passare ore a catturare riflessi e ombre su specchi d’acqua, cercare la luce giusta per un ritratto più introspettivo o rendere i colori meravigliosi di un paesaggio. Quello che conta è il piacere che provo. Non ho una guida unica alla quale mi ispiro, dipende dai generi, tra i miei fotografi preferiti ci sono sicuramente André Kertész, Henri Cartier Bresson, Josef Koudelka, Francesca Woodman, ma anche Annie Liebovitz, tra i contemporanei, fotografa di moda alla quale dobbiamo il celebre scatto di John Lennon nudo abbracciato alla sua Yoko Ono, ritratti appena il giorno prima della morte di lui.
Primo piano ANDREA SPINELLI e ALESSANDRO ZANGRILLI: “NEW EYES”, un nuovo modo di vedere la fotografia Come si è sviluppata la vostra idea di unire volontariato e fotografia? Andrea: La nostra associazione no profit, “New Eyes”, nasce da una chiacchierata tra me e Alessandro, avuta durante l’estate dello scorso anno. Volevamo un mezzo per avvicinare i giovani fra loro, in un contesto sociale, che permettesse loro di confrontarsi con una forma d’arte. Fin da subito i nostri interessi e obiettivi sono confluiti nelle direzioni della denuncia sociale e dell’evoluzione culturale. Cercavamo una chiave forte, immediata, che andasse oltre la pagina scritta, e quindi più accessibile a tutti, perché apparentemente meno ricercata e impegnativa: la fotografia. Una fotografia che vivesse del nostro territorio, che respirasse l’aria dell’attualità, della realtà, e che andasse, nello stesso tempo, in una direzione di un’evoluzione tecnica, inscindibilmente legata, però, alla creatività. E così è nato il nostro volontariato, che può essere definito, per questa ragione, “pratico”. Prima mi parlavate di mostre. Come è stata la risposta dei ragazzi e del pubblico? Andrea: Sicuramente positiva. È stata una sorpresa. Un percorso così articolato, difficile e impegnativo, realizzato in così poco tempo. Abbiamo esposto i lavori dei ragazzi che hanno partecipato ai laboratori al Pontile di Ostia, al Faber Beach, a Fiumicino, a Ostia Antica, all’IPA, al Curvone e al Teatro del Lido. Certo per noi rimane il problema degli spazi: la nostra esperienza è iniziata presso la Comunità di Sant’Egidio di Ostia, siamo passati per il salone della chiesa di Santa Monica, per poi approdare all’IPA di Ostia, dai quali ricevuto un supporto concreto e costante.
Secondo voi, quando si parla di tramonto della fotografia nell’era digitale, si sbaglia? C’è ancora una possibilità di inserirsi nel già saturo mondo del lavoro, se si sogna di diventare dei professionisti? Andrea: La vecchia generazione di professionisti ha dovuto dire addio alla pellicola, e forse è stato questo il distacco più grande. Rinunciare alla lavorazione, all’impegno diretto, manuale, sul prodotto e durante il processo di realizzazione stesso. Ma non sarà certo il digitale a far inciampare e capitolare la fotografia. È vero, ora con uno smartphone si può fare tutto, o quasi, ma è proprio quel quasi che permette la distinzione fra semplice “click” e sacrificio, passione, impegno. Sarà sempre l’esperienza a fare la differenza. È proprio in quest’ottica che la nostra opera come volontari verte sul lavoro sul campo, per mettere subito in chiaro, che, senza tempo e fatica, non si può ottenere qualità. Serve sempre un punto di riferimento, ovvero la tecnica, che si adatta a quello che si vuole ottenere, rendendo lo scatto l’interpretazione del proprio punto di vista, mentre si ha l’opportunità di immortalare un qualcuno, che grida con lo sguardo quello che sta vedendo. Bisogna sempre compararsi con qualcun altro, questo ci rende dei fotografi. Alessandro: Le persone vogliono, sentono l’esigenza, di creare arte, ma non ci riescono. Ora la semplificazione dei mezzi, più economici, e quindi più accessibili a tutti, rendono tutto questo finalmente possibile. Sicuramente la competizione in questo modo diventa globale, ma saranno poi la qualità e la tecnica acquisite nel tempo a distinguere l’amatoriale dal professionale. Secondo me, tutto questo creerà unicamente un processo virtuoso, una rincorsa alla sempre maggiore qualità. Stiamo andando verso una nuova realtà: non avranno più luogo episodi che vedono come protagonista un tecnico capace, che, grazie alle sue conoscenze pratiche, in casi fortuiti, raggiungerà chi è, invece, realmente un artista. L’uomo sarà sempre e solo artista, perché professionalità e arte sono un binomio inscindibile, ed è proprio questo l’apporto dato dal volontariato, l’elemento umano, la creatività unita alla qualità.
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A tutta Acqua..
Corre l’anno 2014 la tecnologia ha ormai cambiato tutti i nostri stili di vita dal lavoro la famiglia e il tempo libero, ovunque essa ha reso con risultati alterni le nostre giornate più facili e accessibili, ormai tutti ci rivolgiamo alle nuove frontiere del progresso per superare i nostri limiti e rendere tutto alla nostra portata. Dobbiamo parlare con un caro lontano prendiamo il nostro smartsmart phone, ci serve un supermercato aperto ci colleghiamo alla rete internet, vogliamo catturare i nostri ricordi usiamo una fotocamera digitale. Ma se volessimo prenderci cura del nostro corpo e rimetterci in forma? E se fossimo degli incorreggibili pigri? Se avessimo dolori o vecchi infortuni e se fossimo mamme o future mamme? In questo caso la risposta non è nella tecnologia moderna bensì nell’elemento più antico che conosciamo: L’ACQUA Negli ultimi anni il fitness acquatico ha conquistato un a grossa fetta di mercato rispetto ai servizi offerti dai circoli sportivi. Gli innumerevoli benefici apportati dalle attività acquatiche sono alla portata di chiunque voglia provare un allenamento efficace, divertente e dai risultati tangibili a prescindere da età e sesso. Vediamo solo alcuni dei benefici apportati: L’acquagym e le altre ginnastiche acquatiche rappresentano la trasposizione, nell’acqua (piscina o mare), di discipline generalmente praticate in palestra
Una disciplina, tante attività
L’acquagym è la regina delle attività acquatiche che ha portato alla creazione di numerosi corsi, molto diversi e tutti efficaci, che puntano a conseguire risultati attraverso: - Potenziamento muscolare: si tratta di effettuare dei movimenti che puntano a tonificare diverse parti del corpo, con o senza accessori, rimanendo più o meno immersi nell’acqua - Esercizio cardiorespiratorio: con l’ausilio della musica, ci si muove molto per allenare il cuore, migliorare il fiato e bruciare le calorie - Combinazione di potenziamento muscolare ed esercizio cardiorespiratorio: con molta intensità e grazie alla musica, lo sforzo si concentra su diverse fasce muscolari - Rilassamento: un lavoro di allineamento, di respirazione, equilibrio e allungamenti per tonificare dolcemente e favorire il rilassamento Quali sono i corsi e dove frequentarli è presto detto ARIS SPORTING VILLAGE offre numerosi corsi per tutti i gusti prove gratuite e insegnanti qualificati Di seguito gli orari e i corsi
I benefici della ginnastica in acqua 1. Miglioramento della circolazione; 2. Maggiore stimolazione dei muscoli respiratori; 3. Stimolazione spontanea dei muscoli addominali; 4. Minore sensazione di fatica con assenza di dolori muscolari dovuti all’intensità della contrazione piuttosto blanda ma lenta e prolungata; 5. Massaggio cutaneo e muscolare offerto dai vortici e dai flussi dell’acqua durante i movimenti, con conseguente miglioramento dell’irrorazione; 6. Minori inibizioni in acqua
Divertirsi prendersi cura di se stessi e del vostro futuro per farlo meglio tornare alle origini ed affidarci a mamma acqua
+Benessere
di Veronica Militano
Il naso, la gola e le erbe che li depurano
I
raffreddori, il mal di gola, la tosse sono tutti sintomi di un carico di tossine nell’organismo e negli organi interessati, probabilmente provocato da un eccesso di latte animale e derivati nell’alimentazione, ma anche da stanchezza, stress, fumo e inquinamento. Quando queste scorie si accumulano in naso e gola, c’è una produzione di muco, raffreddori e mal di gola e spesso ci sono allergie respiratorie e disturbi intestinali (un intestino sano è alla base della salute ! …) Questi segnali richiedono un drenaggio di naso e gola e se non scompaiono è necessario rivolgersi al medico. Il naso è uno degli organi della respirazione nella parte centrale del viso; è associato al respiro ed è la porta fra noi e la vita … è il punto in cui l’aria entra nel corpo e simboleggia proprio la porta attraverso la quale il soffio della vita entra in noi. È punta e radice dell’albero respiratorio. Avere il naso ostruito crea un malessere che ha sullo sfondo la paura del soffocamento. Il naso sa scegliere: infatti purifica l’aria bloccando le molecole più grosse grazie ai peli nella mucosa. “Avere naso” significa possedere infatti capacità di selezione .. La sua forma anatomica, che partecipa all’identità del viso, è associata all’immagine di sè. Il proprio volto che si presenta al mondo. Ogni naso è un carattere ed è una parte maschile di noi, che sporge, che si afferma nella realtà. Un disturbo al naso, come una rinite, può indicare un blocco dell’intuizione creativa; una eccessiva attenzione all’estetica del naso indica un problema legato all’identità personale. La gola è la porta dei polmoni, è il luogo di passaggio per eccellenza: lì non si deve fermare nulla … (aria, acqua, cibo). Tutto scorre e la gola viene associata al concetto del fluire, del trasformarsi. La gola è il ponte di passaggio dove scorrono le energie vitali. Siamo di fronte al tema della “decisione”, del conflitto fra portare dentro e rifiutare .. Problemi alla gola indicano, in senso ampio, un conflitto fra accettazione e rifiuto, un ostacolo al fluire spontaneo dell’energia. Le piante utili per la disintossicazione di naso e gola proteggono anche dalle tossine che infiammano bronchi e polmoni. Possono essere usate in associazione o singolarmente: RIBES NERO: efficace per ridurre gli stati infiammatori e per un’azione antiallergica; ROSA CANINA: ricca di vitamina C, funziona come barriera protettiva, antiossidante, anti-infettiva e preziosa per le vie respiratorie; ECHINACEA: nota per le sue proprietà anti-influenza e anti-raffreddore, utile per la prevenzione; ZENZERO: ha un’azione riscaldante e rivitalizzante. Molto utile per i fumatori e gli intolleranti ai latticini. TISANA DISINTOSSICANTE: per una tazza di tisana si consiglia rosa canina (20g di bacche), Echinacea (15g di radice), zenzero (5g di polvere), mettendo un cucchiaino del mix in una tazza, versarci su 200ml di acqua bollente e lasciare in infusione per 10 minuti. Bere due/tre tazze di tisana lontano dai pasti. Veronica Militano Specialista in Naturopatia e Riflessologia Plantare - veronicamilitano@libero.it
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SAPER MANGIARE Quelli che lasciano il bordo della pizza… Mezze lune di pizza mordicchiate che tornano nei piatti in cucina. Perché molti non le mangiano? É veramente un problema? Il motivo principe per cui qualcuno scarta il bordo è la bruciacchiatura dello stesso, per la diff usa convinzione che sia “cancerogeno”. Sì, è vero che ci sono dei residui carboniosi ed esiziali della pirolisi (ovvero, conseguenze della rottura di legami molecolari a causa del calore), o che si forma il benzopirene (dal quale ci si salva ancor meno con la carne alla griglia), però il cornicione della pizza non è propriamente il male assoluto. Infatti, trovo corretto ragionare in termini di somma dei fattori di rischio, cioè che ogni giorno ognuno di noi è esposto a tanti elementi che hanno una percentuale di nocività bassissima in sé e per sé ma che, assommati fra loro, possono portare il “rischio totale” ad avere un valore considerevole. Quindi il solo bordo della pizza difficilmente ci porterà a vedere il mondo dalla parte delle radici, però, se oltre a ciò conduciamo una vita completamente dissennata dal punto di vista nutrizionale e comportamentale, è facile che qualche problema serio, prima o poi, compaia nel nostro corpo e sarà impossibile capire quale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Oltretutto nessuno o quasi sa che nella pizza (ma come nelle patate fritte o il pane, per dire) i nemici della nostra salute sono ben altri ed invisibili, partendo principalmente dall’acrilammide, che è un composto mutageno che si forma esponendo carboidrati semplici unitamente a grassi alle alte temperature, già oltre i 120°, che è aiutato dalla presenza di metallo e che, da giugno scorso, è oggetto di allarme europeo da parte dell’EFSA. Si forma, perciò, nei fondi delle teglie della pizza oliate, negli impasti che contengono olio o altri grassi, sul fondo dei forni in pietra dove magari è scolato un po’ di condimento, e non si nota per qualche particolarità come colore o odore. Anche per questo, dovremmo quindi smettere di mangiare la pizza (e non solo, anche carne alla griglia e similari)? Personalmente, direi di no. Non mi risulta, infatti, una percentuale di morte per cancro più alta in chi mangia solo pizza, anzi, o forse, e
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di Marco Lungo
come obietterebbe qualche scienziato, nessuno ha ancora studiato il fenomeno. Piuttosto, c’è da fare una riflessione al riguardo di ciò che viene usato per condirla. Per dirne una, personalmente sono contro l’olio sulla pizza prima della cottura, proprio per evitare degenerazioni con il calore ma, se proprio il pizzaiolo deve usarlo, così come lo ha probabilmente già fatto nell’impasto, che almeno sia un extravergine di oliva serio. Di tutte, questa è però, purtroppo, la cosa meno probabile. Molti usano olio di semi, che nel 90% dei casi è prodotto/estratto tramite l’impiego di solventi chimici, aggiungendo altri rischi più o meno occulti. Esigete l’uso dell’olio a crudo sempre, anche perché è inutile che uno compri un olio di pregio, spremuto a freddo proprio per mantenere i suoi profumi, e poi lo metta a gioire nell’inferno del forno. Non credo siate convinti che una sana e fresca caprese sia più buona condita con l’olio caldo, no? Ma questo discorso lo aff ronteremo un’altra volta; per il momento restiamo sul nostro bordo bruciacchiato. Chi lo leva e chi, come me, se lo mangia, anche perché è forse uno dei punti in cui capisci quanto è buono l’impasto e come hanno lavorato il pizzaiolo e il fornaio. La maculatura del bordo racconta tanto sulla qualità della pizza, eppure, ripeto, molti lo scartano, questo anche perché c’è il problema del largo impiego di basi pronte per pizza da parte di tantissimi locali che non hanno un cornicione degno di tal nome. Le macchine pressatrici, infatti, lasciano un bordo esiguo, tanto che non ha massa sufficiente per dissipare il calore del forno e, di conseguenza, orna malamente di bruciato queste presunte pizze, che si vedono arrivare in tavola tutte uguali, con la stessa identica forma praticamente perfetta e bordi accuratamente rifilati. Elemento, questo, che deve sempre insospettire, perché a mano non si riesce ad essere così regolari e non si spianano di certo i bordi a circa un millimetro o meno (magari ci si arriva con il mattarello ma il suo uso non è certo indice di qualità). Si possono anche disegnare cerchi perfetti con il coltello ma, il bordino esile che ne risulta, come vedevamo prima per un problema di massa, va ancora di più a bruciarsi facilmente, aumentando il nostro “fattore di rischio” dovuto alla pizza.
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SPAGHETTONI
ALL'AMATRICIANA DI
TONNO
FRESCO
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In questo numero vi propongo un primo piatto semplice e gustoso, che potete preparare per la vigilia di Natale.
Procedimento:
P
ulite e lavate il tonno; eliminate la pelle e tagliatelo a cubetti da 2 cm per lato. Tritate finemente la cipolla e il prezzemolo. In una padella capiente mettete l’olio, la cipolla, il basilico, il prezzemolo, un pizzico di peperoncino e fate dorare il tutto. Aggiungete i pomodorini tagliati a pezzetti, lasciate appassire, aggiungete il vino, sale q.b. e fate cuocere per circa 5 min a fuoco medio. Unite il tonno e lasciate andare per altri 3 min. A questo punto aggiungete la pasta già cotta per 2/3 del tempo necessario con un po’ di acqua di cottura della pasta e finite di cuocerla nella padella mescolando continuamente per altri 2 min. Ultimate la cottura aggiungendo la buccia di 1/2 limone grattugiata finemente senza la parte bianca e il prezzemolo tritato. kcal a porzione 492
la ricetta del mese ________________________________ di Fabrizio Cianciola ciola chef di ToNY, Roma
Ingredienti per quattro persone: 500 gr di spaghetti di Gragnano 300 gr di tonno fresco in un’unica fetta 400 gr di pomodori datterini 1/2 bicchiere di vino bianco 1/2 cipolla di Tropea di grandezza media 1 ciuffo di prezzemolo 6 foglie di basilico buccia di 1/2 limone olio E.V.O. q.b. sale q.b.
A questo piatto abbiniamo Circeo DOC - Dune - Cantina Sant’Andrea di Pandolfo Gabriele - Un vino bianco di due uve tipiche del territorio pontino, Trebbiano e Malvasia, che si esaltano a vicenda grazie ai sei mesi di affinamento in botte per ottenere un bouquet ricco e profumato. Vi auguro un buon Natale e un felice Anno Nuovo
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SPECIALMENTE ROMA di Lorenzo Sigillò
Il pindarico viaggio di Fabi-Silvestri-Gazzè
L
La storia dello mitico “Locale” di via del Fico e della fucina di
ed invece quando i sogni diventano realtà, trovi un disco pieno di armo-
talenti sfornata negli anni ’90 vorremmo risparmiarvela, perché
nia in vetta alle classifiche, scopri palazzetti di ogni città d’Italia stipati
ormai tutti gli articoli dedicati al Trio del momento, comincia
di pubblico raggiante, giri l’Europa e trovi ben piantato tutto quello che
così… ma non partire da lì è impossibile, soprattutto per chi, come il sot-
hai seminato nell’aria della tua vita ed in quella degli altri.
toscritto, quegli anni li ha vissuti veramente.
Pulito il lavoro discografico, intime e rassicuranti le date europee, suoni
Non solo Fabi-Silvestri-Gazzè, perché sono tanti i nomi che sono saliti
pieni per il tour grazie ai tanti amici musicisti (anche qua ci vorrebbe
sul palco del locale vicino Campo de’ Fiori e per non far torto o dimenti-
una lunga lista…)… insomma, parlare del fatto che si sta scrivendo una
care drammaticamente qualche artista, meglio non avventurarsi in liste,
Pagina di Storia del Libro della Musica, forse è troppo, però quando tanta
ma se pensate ad un cantautore romano dai 35 anni in su, sicuramente
passione prende queste vette, vale la pena intanto scriverla una Pagina,
qualche nota sparsa in via del Fico l’ha suonata! Se non altro perché “Il
poi vediamo se sarà Storia… ai posteri l’ardua sentenza!
Locale” era uno dei pochi ritrovi che consentivano di non distruggere
Non sarà musica classica ricercata e nemmeno una superband alla Dave
lavori altrui (cover) ma di presentare pezzi originali.
Matthews, ma comunque troverete spesso note per palati fini e ne
Non c’erano gli smartphone per foto e video, tantomeno i sociali dove
potrete raccogliere senz’altro di diverse, sparse tra leggerezza, racconti di
testimoniare il proprio esserci, ma se qualcosa, qualcosa di grande, come
vita e viaggi pindarici. E penso a Max, estro, sperimentazione, ma anche
questo Trio, è arrivato ai giorni nostri, vuol dire che le emozioni riusci-
saggezza, ossimoro sul palco, di una pasta d’artista geniale che forse non
vano a passare di amico in amico… e riescono ancora!
se ne trova molta in giro. Daniele è graffiante, anche silenziosamente,
Il carro dei vincitori oggi è strapieno, ma niente polemiche, niente paura,
di un’intelligenza incredibile quanto capisci che con sottigliezza ti sta
quello che i tre hanno creato dopo aver percorso per anni le loro fortu-
parlando di qualcosa di molto più grande, quando ad esempio con una
nate strade, mette tutto in secondo piano. Perché siamo qui nel 2014 a
suggestione poetica sposa la causa della LIS, la lingua italiana dei segni.
festeggiare l’amicizia, la musica, l’impegno, di tre personaggi un po’ fuori
Impegno sociale che è anche da anni il cuore dei progetti di Niccolò, della
dal comune che hanno reso alle loro ed alle nostre vite, una bellissima
sua associazione benefica Parole di Lulù, e dell’aiuto concreto ai Medici
esperienza. Le loro sono state, e continueranno ad essere, tre bellissime
con l’Africa CUAMM. Il buon vecchio Nicc, che come i migliori whiskey
carriere, ma forse un progetto così potevano solo sognarlo…
nelle botti, ritrovi dopo anni, con lo stesso sapore, ma sempre più intenso. Poi decide di non essere più un Single Malt, ma di ritrovare due amici e creare tra profumi delicati quanto vigorosi un Blended perfetto, così da farci ubriacare e perdere nelle loro note.
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Le uscite del mese di Cristina Ippoliti
LIBRO “Smith & Wesson” di Alessandro Baricco vent’anni dalla pubblicazione di “Novecento”, opera che vanta oltre un milione e duecentomila lettori in trentadue Paesi diversi, arriva nelle librerie “Smith & Wesson”, racconto anch’esso ambientato all’inizio del secolo scorso, e scritto sotto forma di pièce teatrale. I protagonisti sono Tom Smith & Jerry Wesson, omonimia, forse non del tutto casuale, con i fondatori di una delle più importanti fabbriche americane di armi leggere. I due, che danno vita, in realtà, ad unico inscindibile personaggio, mostrandone i due lati della stessa medaglia, tessono le fila, insieme a Rachel, di una storia surreale, che ha per sfondo le imponenti e suggestive cascate del Niagara. Smith è un inventore e un meteorologo, che ha per compito quello di analizzare e riportare la situazione climatica della zona. Wesson è un pescatore con la macabra abitudine di recuperare i cadaveri di chi si è suicidato nelle acque delle cascate. Rachel è, invece, una giornalista disposta a rischiare persino la propria vita per un servizio esclusivo, o, più che altro, per una scommessa, una sfida con se stessa: sopravvivere ad un tuffo nelle cascate. Nel luogo visitato da Dickens quando era ancora meta di un turismo d’élite e simbolo di un mistico pellegrinaggio, il trio ha un’avventura da compiere e un senso da dare alle proprie vite, e tutto questo in poco più di 100 pagine, sapientemente divise in due atti.
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FILM “Magic in the Moonlight” di Woody Allen È in uscita nelle sale una commedia sentimentale scritta e diretta da Woody Allen, interpretata da attori del calibro di Emma Stone, Colin Firth, Marcia Gay Harden, Hamish Linklater, Jacki Weaver, Eileen Atkins e Kenneth Edelson. Dopo “Midnight in Paris” Woody Allen è tornato a girare la sua ultima pellicola a Parigi. La magica città fa da cornice alla vicenda di Wei Ling Soo, che nasconde, dietro la sua figura di mago più acclamato dell’epoca, la persona di Stanley Crawford, un inglese arrogante e pieno di sé, fautore della magia come consapevole gioco e illusione, e non come stravolgimento della realtà. Proprio per questo lo aspetterà un viaggio in Costa Azzurra, nel tentativo di mettere in difficoltà la chiaroveggente
Sophie Baker, per conto di un suo caro amico, con il compito di stare vicino alla famiglia di Grace, rimasta vedova. Fermamente convinto che l’unica possibile verità risieda nella ragione umana e in quanto sia scientificamente dimostrabile, è deciso a smascherare la Baker, ma sarà costretto a ricredersi. La sensitiva arriva a villa Catledge su invito di Grace, la quale è certa che Sophie la possa aiutare ad entrare in contatto con suo marito e, una volta giunta lì, attira l’attenzione di Brice, che s’innamora di lei perdutamente. La magia avvolgerà e sconvolgerà le vite dei protagonisti, per un finale inaspettato, in stile, appunto, “Midnight in Paris”. ALBUM “Ghost Stories Live 2014” dei ei Coldplay È finalmente disponibile il “Ghost st Stories Live 2014” nei formati Cd e Dvd, Cd e Blu-ray e in digitale, il film m dell’esclusivo concerto dei Coldplay, y, che si è tenuto presso i Sony Studios di Los Angeles lo scorso marzo, davanti a pochi fedelissimi, addirittura due mesi si prima dell’uscita ufficiale dell’album. m. Un mix di pop, rock ed elettronica, a, questa la magica miscela, che rendee Chris Martin e i suoi una delle pochee band indiscusse del nuovo millennio. Il film è stato diretto da Paul Dugdale, già nominato ai Grammy per il “Live 2012” dei Coldplay. Il concerto, da cui è nata la pellicola, si è tenuto in un anfiteatro costruito appositamente per questa occasione. La performance è stata una vera e propria esperienza a 360 gradi: il pubblico era al centro di una bolla fatta di suoni e di immagini che girava tutt’ intorno a loro. La pubblicazione è inoltre arricchita da otto video musicali, tra cui due filmati inediti, più l’esclusivo Extended Director’s Cut del videoclip di Magic, con un inedito cameo di Peter Fonda.
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di Ambra di Chio
Dal 4 all’8 dicembre è tempo di leggere con
Più libri più liberi 2014
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al 4 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur torna l’appuntamento con la manifestazione Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria che è giunta ormai alla sua tredicesima edizione. L’evento, promosso dall’Associazione Italiana Editori, prevede cinque giorni di esposizione dedicati al mondo della lettura che chiameranno all’appello circa quattrocento editori. In programma oltre trecento appuntamenti che includono presentazioni, incontri, dialoghi, reading, tavole rotonde ed approfondimenti. Un’occasione per scoprire gli ultimi libri usciti sugli scaffali che potrebbero rappresentare il regalo perfetto da far trovare sotto l’albero ai propri cari, in vista delle imminenti festività natalizie. Gli ospiti Più libri più liberi offre ai visitatori l’opportunità di incontrare i propri scrittori preferiti. Alla manifestazione parteciperanno autori di fama internazionale, dallo svedese Björn Larsson all’americano Percival Everett, dall’ucraino Andrei Kurkov fino alla francese Céline Minard, vincitrice del Prix du Livre Inter. Nutrita anche la rappresentanza di autori italiani, fra cui spiccano i nomi di Dacia Björn Larsson Maraini, Marcello Fois, Lia Levi e Lidia Ravera che prenderà parte alla rassegna nella duplice veste di scrittrice ed assessore alla Cultura della regione Lazio. Confermata anche per quest’anno la presenza di Andrea Camilleri che domenica 7 dicembre alle ore 18.00 incontrerà i suoi fan nella sala Diamante per presentare la sua ultima fatica letteraria, Morte in mare aperto edita da Sellerio. Tra gli ospiti, segnaliamo anche la presenza di numerosi personaggi provenienti dal mondo della politica, del giornalismo, del cinema, dello spettacolo, del teatro e dello sport che si caleranno sia nei panni di intervistatori che di relatori o controrelatori, come: Serena Serena Dandini Dandini, Pino Insegno, Ennio Morricone, Angelo Peruzzi, Mario Sconcerti, Marco Risi ed Adriano Sofri. All’evento prenderanno parte alcuni dei più grandi nomi del panorama mediatico nazionale. Particolarmente interessante è la partnership avviata con le realtà editoriali appartenenti al gruppo Espresso che darà vita ad una serie di eventi imperdibili. In particolare, tra le iniziative che prevedono il coinvolgimento dei giornalisti di Repubblica
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segnaliamo un incontro con Carlo Bonini e Lirio Abbate sul giornalismo d’inchiesta e uno con Jaime D’Alessandro dedicato alle App della narrazione. Inoltre, è previsto un ciclo di incontri sull’attualità che verranno condotti da alcune celebri firme dell’Espresso: Luigi Vicinanza, Gigi Riva, Marco Damilano e Leopoldo Fabiani. Una delle novità dell’edizione 2015 è la partecipazione della RAI - Radio Televisione Italiana che sarà presente all’interno del percorso espositivo con la postazione Teche teche te dove i visitatori avranno l’opportunità di vedere il filmato Scrittori in Tv. La manifestazione propone una serie di appuntamenti
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I lettori di domani dedicati al genere del fumetto, grazie alla presenza di tre celebri illustratori: Makkox, Gipi e Zerocalcare. Quest’ultimo sarà anche coinvolto in un progetto che anticiperà la rassegna, vale a dire la realizzazione di un murale nella stazione della metropolitana di Rebibbia che avrà luogo nelle giornate del 2 e del 3 dicembre, in collaborazione con ATAC. Gli addetti ai lavori Una particolare attenzione verrà riservata ai professionisti del libro che potranno assistere ad un ciclo di tredici seminari a loro dedicati, in cui esperti del settore affronteranno questioni di grande attualità, come l’e-commerce, l’importanza di un’adeguata visibilità su internet per le imprese ed infine la scoperta di settori emergenti e nuovi mercati per i piccoli editori. A questo proposito, ricordiamo che quest’anno sarà celebrato il decimo anniversario del Fellowship Program, un progetto che è nato con l’intento di far conoscere all’estero le eccelenze della nostra piccola e media editoria. Per festeggiare un simile traguardo, per la prima volta nella storia della Fiera sarà presente anche una delegazione di venticinque editori stranieri, provenienti da Belgio, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Portogallo, Serbia, Spagna, Svezia, Canada, Brasile e Stati Uniti.
Come era già avvenuto nel corso delle edizioni passate, i protagonisti di Più libri più liberi saranno anche i giovani lettori grazie ad una serie di iniziative pensate appositamente per loro che hanno previsto il diretto coinvolgimento degli istituti scolastici. Tra queste segnaliamo Più libri Junior con il gioco letterario E pur si muove! che è stato indirizzato agli alunni delle scuole del territorio (secondo ciclo delle elementari e medie), ai quali è stato chiesto di comporre un breve racconto che analizzasse il rapporto tra due discipline apparentemente così distanti come la letteratura e la scienza. Le opere dei cinque finalisti sono state raccolte in un volume che verrà presentato in Fiera nella giornata del 6 dicembre, mentre tutti gli altri lavori in gara saranno resi disponibili sul sito di Più libri più liberi. Inoltre durante le cinque giornate di Fiera, non mancheranno le occasioni di divertimento per i più piccoli che potranno partecipare ad incontri, laboratori, dibattiti e giochi. L’edizione 2015 possiede sicuramente tutte le carte in regola per eguagliare il successo ottenuto lo scorso anno, quando Più libri più liberi ha potuto contare sulla partecipazione di 54.000 visitatori. La manifestazione è promossa dall’Associazione Italiana Editori - AIE con il sostegno di: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - MIBACT, Centro per il Libro e la Lettura, Regione Lazio, Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Camera di Commercio di Roma ed Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE. Vi ricordiamo che Più libri più liberi verrà ospitato dal Palazzo dei Congressi dell’EUR - Viale della Letteratura angolo piazzale Kennedy, da giovedì 4 dicembre a lunedì 8 dicembre dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Per saperne di più, visitate il sito dedicato all’iniziativa
http://piulibripiuliberi.it
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dove troverete il programma completo dell’evento e tutti gli aggiornamenti in tempo reale. Più libri più liberi è presente anche su più noti Social Network: Facebook, Twitter (hashtag #PiuLibri14), Instagram, Flickr e YouTube. Inoltre, per l’occasione è stata creata un’apposita App Più libri 2014 che è disponibile su Appstore e Google Play.
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di Valentina Mele
Il Racconto del Mese
Le prime ore del nuovo anno
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imango lì imbambolata a guardarlo e quasi a non capire cosa mi stia dicendo. Mi sembra di essere diventata la protagonista di quel film, in cui il giorno della vigilia di Natale accade esattamente la stessa cosa. Solo che oggi è capodanno... da circa un paio di ore, credo. Guardo l’orologio... sì, sono le 2:27. Siamo nel 2015 da due ore e 27 minuti e già è successo qualcosa che non mi aspettavo minimamente. Lo osservo: il suo viso sincero, la barba folta, i capelli lunghi legati e gli occhi un po’ lucidi tipici di quando beve un po’ troppo. Guardo il suo bicchiere di vino in mano... non saprei neanche stabilire quanti ce ne sono stati prima. Un momento! ...e se fosse un delirio da alcol? Sì, è vero che si dice “In vino veritas” ma non è detto che sia un fatto scientifico, no? Francesco lo conosco da anni ormai, ma dopo i primi 5 minuti che l’ho visto la prima volta è nato subito un bel rapporto di amicizia.
Ci è voluto pochissimo, in effetti. Una situazione piuttosto strana per me, io non do confidenza praticamente a nessuno, impiego del tempo anche a chiamare le persone con il loro nome. Quando mi capita di parlare di una persona nuova appena conosciuta, generalmente la etichetto come l’amica di Valeria, o la ragazza con i capelli rossi... anche solo nominarla mi dà l’impressione di esagerare nel rapporto di conoscenza appena avvenuto. Invece con Francesco la situazione è stata molto diversa, abbiamo subito iniziato a parlare del libro che stavo leggendo, sul lettino al mare, che fatalità è il suo preferito. É un appassionato di libri, come lo sono io, ci è capitato di parlare di fumetti che per entrambi hanno fatto parte della nostra vita per un po’; dei rapporti con le altre persone, donne o uomini che siano; dell’atteggiamento di alcuni amici in comune; a volte ci basta uno sguardo a distanza per renderci conto che stiamo pensando la stessa cosa e tratteniamo a stento una risata; del piacere del vino e della forte capacità di inibizioni che ti crea... questo potrebbe essere interessante. Si dice che quando si beve vino si dica di più la verità, perché in realtà l’alcol riesce a far cadere quelle barriere che generalmente tiriamo su per discrezione. Dunque è crollata ora una barriera molto grossa... quanto vino ha bevuto? Abbiamo bevuto... Devo essere onesta: davvero questa rivelazione mi sorprende tanto? C’è un certo feeling tra di noi, l’ho sempre sentito, ho continua a pp 29
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Il Racconto del Mese
continua da pp 27 che, non so per quale motivo, mi fa tanta simpatia in fondo. -Bene...- ha risposto con poca enfasi. L’ho guardato, gli ho accarezzato un po’ la barba e lui ha mugugnato - il fatto è che non è te... sei la mia donna ideale e temo anche che tu sia unica!- e ha bevuto un sorso di vino, indugiando con lo sguardo su di me per qualche secondo ancora e poi ha posato gli occhi sulle stelle. Ed è lì che è iniziato il mio turbinio di pensieri. No, in effetti, non mi sorprende. C’era già stata una chiacchierata particolare, continuata con una telefonata strana che mi ha lasciato con la fronte appoggiata sul marmo freddo del bagno, per congelare le idee. Quello che mi destabilizza di più e mi sconcerta di più è che io penso lo stesso di lui. Sarebbe così facile ora guardarsi, sorridere e baciarsi. Sarebbe il perfetto inizio di una storia d’amore che potrebbe durare una vita o solo un attimo, sarebbe come suggellare una promessa silenziosamente dichiarata da tempo. É come se ci fosse un ponte che si sta costruendo da tempo e finalmente il ferro, o il materiale di cui è fatto un ponte, tocca l’altra sponda. Come quando ci si lancia da un trampolino e mentre si vola si sa che poi ci sarà l’impatto con l’acqua. É inevitabile ma, in questo caso, non deve accadere... il ponte rimarrà sospeso e dopo il lancio si continuerà a fluttuare nell’aria... in fondo è piacevole volare, no? E se invece lo facessimo? Per un attimo provo ad immaginare cosa potrebbe accadere. Un gran casino, permettetemelo, tutto sarebbe completamente diverso, la vita cambierebbe drasticamente, molte persone rimarrebbero sconvolte, molte altre non le vedrei più e poi ci sarebbe qualcuno che soffrirebbe e non dovrebbe, qualcuno di cui non potrei proprio fare a meno, qualcuno che dentro di me sta su un gradino più alto. Ci guardiamo negli occhi, e ogni secondo sono mille parole silenziose che scorrono tra di noi, alla fine lui mi fa l’occhietto e io gli do un bacio sulla guancia. -Torno dentro!- dico e lui annuisce. Torno al caldo, alla musica assordante, al buio, alla festa, alle risate. -Eccoti!- afferma il mio ragazzo, a cui da poche ore ho detto di sì alla sua proposta di matrimonio, mi abbraccia con la gioia, con l’amore, con l’attrazione di sempre e mi bacia. Lo amo e mi ama, lo so ma io continuo a tremare... Valentina Mele
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passato serate molto piacevoli con lui, serate fatte unicamente di chiacchiere sui libri, sull’arte, sul quadro di Magritte “questa non è una pipa”, sui cartoni animati, a ridere per assurdità... insomma ci sono quelle persone con le quali si percepisce un legame da subito, no? E Francesco è una di queste... il nostro rapporto, mi rendo conto, ha sempre camminato sul filo del rasoio, su quella linea sottilissima ma resistente che divide l’amicizia da... da qualcos’altro. L’ho visto con svariate donne, e alcune non le tolleravo proprio, altre invece mi stavano simpatiche e avevo piacere a sentire racconti su di loro... mi rendo conto che forse quelle che sopportavo meno erano quelle che sembravano essere più durature nel tempo, non le ragazze palesemente momentanee, ecco, quelle mi sono sempre piaciute. Che fosse gelosia? No, credo di no... probabilmente solo questione di simpatia a pelle, tutto qui... attenta che ti cresce il naso. Il punto è che Francesco mi piace, mi piace parlare con lui, mi piace passare del tempo con lui e mi fa sciogliere il suono della sua risata, gli sguardi che a volte sento su di me e quelli che gli lancio di nascosto io. Ma ora, qui, affacciati al balcone di questa casa affittata, per passare insieme a degli amici l’ultimo giorno dell’anno, a fumare una sigaretta e a tremare per il freddo... sarà il freddo che mi fa tremare veramente? É altamente probabile, in fondo ho il classico vestitino sexy ed elegante per la notte di San Silvestro, quello che mette in risalto i punti giusti e che naturalmente è scollato e aderente sui fianchi; lo scialle di lana che mi avvolge le spalle non può ripararmi più di tanto dal freddo della notte. Forse tremerei anche con un piumino pesante e una coperta termica, credo. Siamo usciti per fumare, per ascoltare un po’ di calma e non più la musica assordante da discoteca che rimbomba nella casa, per osservare le stelle splendenti delle prime ore del 2015, in lontananza si vedono i colori di alcuni fuochi d’artificio che qualche ritardatario continua a far esplodere. Siamo qui con una sigaretta in una mano e un bicchiere di vino nell’altra, da perfetti viziosi e forse c’è stato uno sguardo durato più del solito. Nelle orecchie sento risuonare una splendida canzone della quale non posso più fare a meno da quando l’ho sentita la prima volta, ed è stato proprio lui a farmela conoscere. -Come va con la nuova fiamma?- gli ho chiesto, riferendomi alla ragazza terribilmente appariscente che si è portato per la serata
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EVENTI LOCALI
13 DICEMBRE Timeless Aperitifmarket dalle 15.00 alle 21.00
1 DICEMBRE 14 Festa mercato presso la scuola Zeroseiplinio F L’associazione “I Ragazzi della Luce” L pper il reparto oncologico ddel Bambin Gesù
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19 DICEMBRE LIBRERIA SAMARCANDA – ORE 18,00 Presentazione di “Babette e il segreto del medaglione” di Barbara Brocchi
Ass. Musicale Corelli
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opo aver meditato a lungo sulla natura della musica, vi raccomando il godimento di quest’arte come il più degno e il più squisito. Nessun altro può agire più direttamente, più profondamente, perché nessun altro così direttamente e così profondamente penetra la vera essenza del mondo. Porger l’orecchio a delle belle e sublimi armonie e’ come un lavacro dello spirito; purifica da ogni sozzura, allontana da tutto ciò che e’ cattivo e meschino, eleva l’uomo accordandolo coi più sublimi pensieri consentitigli dalla sua natura e gli fa comprendere chiaramente quanto egli valga, o meglio, quanto potrebbe valere. Quando ascolto la musica la mia mente si gode in questo pensiero: che la vita di ogni uomo e la mia stessa vita non siano che sogni d’uno spirito eterno, sogni buoni e cattivi, di cui ogni morte segna un risveglio. Arturo Schopenauer Venerdì 5 dicembre si è inaugurata la 6° Stagione Concertistica “Willy Ferrero” con “Il Barbiere di Siviglia” di Giacomo Rossini eseguito dalla Ostia Chamber Orchestra diretta da Mirco Rovereli. Un programma ricco e intenso che accompagnerà le serate di molti dei nostri venerdì fino a giugno 2015, consultabile on line sul sito www.associazionecorelli. com oltre che leggibile mensilmente su Tablet Roma, all’interno di nuova rubrica dedicata alla musica curata del Presidente dell’Associazione, il Maestro Giorgio Angelini. L’impegno, che da oltre venti anni contraddistingue l’Associazione nel X° Municipio attraverso la scuola di musica di alto livello e i concerti presso la Sala Riario di Ostia Antica, unica stagione concertistica dal vivo esistente sul nostro territorio, è encomiabile e degno di rilievo. E’ condivisa opinione che un futuro migliore può prospettarsi solo attraverso l’educazione alle arti e alla bellezza, e la musica alta ne è una delle massime espressioni, alla portata di mano di tutti, per tutte le età e per tutte le classi sociali, sfatando il mito che certa musica sia solo per pochi.
Per una crescita culturale e civile che riconsideri la musica come importante veicolo di trasmissione dei valori spirituali della nostra esistenza. Ringraziamo il Maestro Claudio Angelini che dai prossimi numeri su Tablet approfondirà tematiche di vario genere tese a stimolare interesse e curiosità da parte dei nostri lettori, verso questa mirabile arte, la Musica.
PROGRAMMA Dicembre/Gennaio Borgo di Ostia Antica Sala Riario Episcopio Venerdì 12 dicembre Ore 21,00 OMAGGIO A ROSTROPOVICH Dall’Accademia di S. Cecilia Violoncello Francesco Storino Pianoforte Claudia Capua Venerdì 19 dicembre Ore 21,00 QUINTETTO FIGARO in “Figaro che canta” Flauto F. Angelo Colajanni Oboe Emanuela Signorato Clarinetto Vincenzo Isaia Corno Simone Graziani Fagotto Antonio Vincenzi Venerdì 9 gennaio 2015 Ore 21,00 THE ART OF CLARINET Dall’Accademia di S. Cecilia CARBONARE TRIO, Clarinetto Alessandro Carbonare, Violino Elisa Papandrea, Pianista Monaldo Braconi
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Le attività dell’Associazione • Corsi musicali a costi contenuti ed accessibili a tutti • Concerti e Master Class internazionali • Progetto di Alta Formazione Professionale “Ostia Chamber Orchestra” • Opportunità di lavoro per giovani insegnanti (altrimenti precari) • Stagione di concerti ad Ostia Antica “Festival Willy Ferrero” • Concerti per le scuole “Il Treno della Grande Musica”
Gli obiettivi dell’Associazione Operando in una zona periferica come il territorio del X°, l’Associazione si pone degli obiettivi particolari per dare la possibilità a tutti di ascoltare la musica e imparare a suonarla senza doversi spostare necessariamente in centro città. Obiettivi come portare la musica nelle scuole, sensibilizzare le pubbliche amministrazioni, aprire verso questa arte considerandola come una risorsa economica, se diffusa correttamente e nelle giuste maniere. Lavorare con i giovani per articolare un’ottima proposta culturale organizzando su questo territorio manifestazioni culturali che possano valorizzare ricorrenze e momenti particolarmente significativi per la comunità locale, e non.
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+EVENTI
di Ambra Di Chio
Il sogno americano rivive nella mostra American Chronicles: The Art of Norman Rockwell La Fondazione Roma Museo - Palazzo Sciarra ospiterà fino all’8 febbraio la mostra: American Chronicles: The Art of Norman Rockwell. Un’occasione unica per ripercorrere settant’anni di storia americana, attraverso una collezione di oltre cento opere dell’illustratore statunitense (18941978) che per la prima volta verranno esposte in Italia. Rockwell fu definito l’artista della gente in quanto diffuse, a livello internazionale, i sogni e gli ideali della società americana, come spiega Emmanuele Emanuele - Presidente della Fondazione Roma:
“Le composizioni di Rockwell non sono soltanto semplici illustrazioni, ma riflettono pienamente e in modo persuasivo il mondo che le circonda; si potrebbero paragonare a finestre aperte sulla vecchia America, in cui l’autore stesso ama sporgersi per osservare, riflettere o semplicemente divertirsi: immagini cariche di fiducia per la conquista di quei valori che oggi sono fortunatamente realta’”. In esposizione anche la raccolta completa delle copertine del celebre magazine The Saturday Evening Post che furono elaborate dal suo estro creativo tra il 1916 ed il 1963. Data e luogo: dall’11 novembre all’8 febbraio alla Fondazione Roma Museo - Palazzo Sciarra - via Marco Minghetti, 17. Orari: il lunedì dalle ore 15.00 alle ore 20:00, dal martedì al venerdì e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 20:00, il sabato dalle ore 10.00 alle ore 21:00; la biglietteria chiude un’ora prima. Contatti: http://www.mostrarockwellroma.it/ http://www.fondazioneromamuseo.it/it/index.html
Da Guercino a Caravaggio. A Palazzo Barberini l’arte incontra i Google Glass
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Fino all’8 febbraio, presso la Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini, sarà allestita la mostra Da Guercino a Caravaggio. Sir Denis Mahon e l’arte italiana del XVII secolo. Il nostro paese rende così omaggio a Denis Mahon (1910 - 2011), uno dei principali collezionisti e storici dell’arte contemporanei che contribuì, nel corso della sua lunga carriera, a far apprezzare al grande pubblico la produzione artistica del barocco italiano. Oltre ad opere appartenenti alla sua collezione, sarà possibile ammirare anche alcuni capolavori provenienti dall’Hermitage Museum di San Pietroburgo che portano la firma di celebri artisti del Seicento come Poussin e Carracci. Inoltre, Da Guercino a Caravaggio è la prima mostra italiana ad essere fruibile attraverso la tecnologia Google Glass. Indossando questi occhiali a realtà aumentata, i visitatori potranno visualizzare davanti ai loro occhi contenuti di approfondimento sui quadri in esposizione che contribuiranno a rendere quest’esperienza davvero unica. Data e luogo: dal 26 settembre all’8 febbraio presso la Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini - via delle Quattro Fontane, 13. Orari: dal martedì alla domenica dalle ore 09:30 alle ore 19:30; il lunedì dalle ore 11:00 alle ore 16:00; la biglietteria chiude un’ora prima. Contatti: http://daguercinoacaravaggio.it/
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di Simona Gitto
Sistema Binario
Dicembre: un mese per APPassionarsi
I
l Natale sta arrivando, e con esso il tempo libero, che di solito tanto scarseggia, e che ci permette di riscoprire la nostra passione per la cultura, inevitabilmente trascurata. Spesso, però, la ricerca di informazioni su “cosa fare” può rischiare di farci perdere altro tempo. Ecco, allora, che arrivano in nostro aiuto applicazioni semplici e intuitive, che ci orientano nella scelta in tempi record. A cominciare dall’ iMiBACT MUSEUM, un’app patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali e volta a favorire l’incontro, di turisti e non, con il patrimonio culturale del Bel Paese. Disponibile gratuitamente sia per sistemi iOS (iPad, iPhone e iPod Touch) con versione 5.1 o successiva che per Android (versione 3.2 o successiva), iMiBACT permette di conoscere, in tempo reale, informazioni dettagliate su oltre 500 musei e aree archeologiche del territorio italiano: a cominciare dai dati più semplici, come il sito web del relativo museo, gli orari di apertura al pubblico, il prezzo dei biglietti e delle visite guidate. Ma non mancano notizie più approfondite, come schede storiche e critiche sulle opere museali, immagini delle stesse da ammirare in anteprima sul proprio dispositivo, mappe degli scavi archeologici. Mappe dettagliate, anche dei musei stessi, che segnalano non solo itinerari tematici (curati dalla redazione “Cultura Italia”) ma anche da indicazioni su mostre ed eventi di rilievo. Molto utile, quindi, se si volesse approfittare delle vacanze natalizie per godersi Roma da turista e scoprire qualcosa di nuovo sulle ricchezze che sono sempre davanti ai nostri occhi.
La cultura, va detto, non passa solo attraverso libri, musei o mostre. E il teatro, ad esempio, può essere una forma di intrattenimento culturale tutta da riscoprire, soprattutto a Natale. Nel 2013 è nata Teatro pocket, un’app dedicata interamente al teatro, realizzata dalla rivista “Teatro e Critica” e scaricabile gratuitamente da sistemi iOS, con versione 7.1, e Android (versione 2.2 e seguenti). Davvero promettente e ancora in crescita, Teatro Pocket raccoglie numerosissime realtà teatrali in Italia e tutti gli spettacoli in programmazione. Si può scegliere di ricercare uno spettacolo in base al genere desiderato, alla data o al luogo in cui ci si trova, ma ci si può anche lasciar ispirare da una frase e un’immagine di un’opera teatrale, attraverso la relativa funzione “Ispirami”. Grazie alla sezione News si potrà rimanere costantemente aggiornati sugli spettacoli in programmazione, da condividere in ogni momento, grazie alla sezione Social, sui principali social network. Infine, se si è orientati verso un tipo di intrattenimento più leggero ma non per questo meno “impegnato”, come ad esempio il cinema, l’app giusta è certamente Cine Trailer. Come dice il nome stesso, questa app consente di scegliere il film più adatto a noi dopo averne visualizzato il trailer in HD, offre schede dettagliate dei film disponibili, non solo al cinema ma anche in dvd, e le sale con i film in programmazione più vicine a noi, comprendendo, ovviamente, gli orari e il prezzo del biglietto. Cine Trailer è gratuita, compatibile con sistemi iOS dalla versione 7.0 e Android, versione 2.3.3.
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In ambito più marcatamente letterario va invece segnalata l’app Bibliosmart, anch’essa disponibile per tutte le piattaforme (iOS dalla versione 5.1 in poi, Android con 2.2), circoscritta alle biblioteche del territorio di Roma. Con questa fantastica app sarà come avere una biblioteca in tasca: il catalogo del Sistema Bibliotecario dell’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale sarà consultabile online, e anche prendere in prestito libri o ebooks, verificandone la disponibilità, non richiederà più di qualche istante. Proprio in fatto di ebook Bibliosmart è davvero innovativa: una
volta preso in prestito e dopo averlo scaricato, si potrà cominciare subito a leggerlo sul proprio dispositivo. É possibile anche scegliere le proprie biblioteche preferite sul territorio, consultare mappe e orari delle stesse, e suggerire nuovi acquisti librari. E per qualsiasi dubbio o richiesta nessun problema: si potrà sempre chiedere ai bibliotecari!
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ME LÕHA DETTO LÕ ARCHITETTO Archirubrica per sopravvivere ad una ristrutturazione a cura di Studio 2:00 PM - Arch. Daniela Montalto - Arch. Isabella Proietti Muzi
Progettare un salotto con angolo cottura • DIVISIONE CONCETTUALE. Quando lo spazio non è molto, può bastare un ribassamento del soffitto per organizzare visivamente le diverse aree funzionali dell’ambiente. Normalmente l’idea che si ha del controsoffitto è quella di una soluzione alternativa per il passaggio per gli impianti. Senza pensare che l’effetto di ribassamento che si crea è una perfetta soluzione per delimitare gli ambienti. La versatilità di questo elemento poi, ci aiuta anche sotto diversi punti vista come l’illuminazione. Va ricordato che i regolamenti edilizi, prescrivono delle altezze minime da rispettare anche al di sotto dei controsoffitti. Nel Comune di Roma l’altezza minima per i locali di servizio è di 240 cm, mentre per gli altri ambienti 270cm. • DIVISIONE CROMATICA Un altro metodo per dividere gli ambienti senza dividerli davvero, efficace e sicuramente più economico è l’uso del colore. Non pensate necessariamente ad uno stravolgimento cromatico, o l’uso di colori eccessivi. Un buon risultato può essere raggiunto anche solo giocando sulla gradazione di colore creando delle sfumature. Tutto dipende dall’effetto che vogliamo creare. Ricordiamoci poche semplici regole che ci possono aiutare: Uno spazio troppo alto può essere abbassato colorando il soffitto con una tinta scura, viceversa un ambiente troppo basso può essere ampliato con una tinta chiara. Nel nostro caso l’ambiente è piuttosto regolare a pianta quadrata e la cucina ne occupa uno dei lati. Si potrebbe pensare di utilizzare un colore per la parete e giocare con l’arredamento tono su tono. O perché no colorare tutto il resto e lasciare un ambiente tutto bianco solo in cucina.
a casa che prenderemo ad esempio per la nostra rubrica è una tipica porzioLLa cosa ne di quadrifamiliare ed è così composta: fondamentale da tener presente nel riorganizzare un soggiorno con
Venerdì 12 Dicembre dalle 17.00 abbiamo organizzato un’esposizione della nuova collezione STUDIO 2:00 PM presso “Liberi di” Piazza Santa Maria Liberatrice n.46 - 00153 Roma. Porteremo alcuni oggetti, le lampade e altri piccoli lavori, una piccola mostra fotografica dei lavori che abbiamo realizzato negli ultimi due anni, saremo inoltre disponibili per discutere di eventuali progetti, idee e collaborazioni, vi aspettiamo, siete tutti invitati! Un pomeriggio al mese poi, saremo li per discutere, progettare, immaginare proposte d’arredo per chiunque ne avesse bisogno.
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angolo cottura è quella di ottenere due spazi distinti che allo stesso tempo dialoghino tra loro. Le soluzioni per dividere i due ambienti possono essere diverse: • DIVISIONE FISICA. Una porzione di tramezzo potrebbe essere progettato come un contenitore ed alloggiare parte degli elettrodomestici, o più semplicemente come supporto ad un bancone snack. Ci sono diversi modi di costruire un muro…una soluzione interessante può essere l’utilizzo del vetro mattone che sta tornando di moda e che si ripropone dopo diversi anni di assenza in forme e colori tutti nuovi. In una casa come la nostra non molto luminosa ed esposta a nord potrebbe essere una buona idea perché consente alla luce di filtrare così da non creare spazi troppo bui. Altra soluzione è quella di utilizzare una griglia separè, che mantiene il contatto visivo tra gli ambienti e può essere utilizzata come contenitore per i piccoli oggetti. La divisione così concepita è ottima perchè consente di avere un rapporto visivo con la zona giorno, così da poter guardare la tv mentre si prepara la cena o conversare con gli ospiti. Se però volete mantenere segrete le vostre ricette e preferite avere un po’ di privacy potreste sempre dotare la parete di un sistema di scorrevoli, opachi o no, che all’occorrenza possono nascondere il disordine e gli odori
• DIVISIONE MATERICA L’effetto cromatico non è dato solo dalla tinta delle pareti, ma anche dal colore dei mobili e perché no dal pavimento! Una simpatica idea che divide senza dividere è sicuramente quella di accostare pavimenti di colore e materiale diversi. In questo caso specifico si voleva sostituire il pavimento esistente di cotto con uno a tavole di legno. La spesa un po’ elevata di tale intervento ha posto un limite alla fantasia ma ci ha permesso di immaginare una soluzione più divertente. Sostituire solo la parte di pavimento relativa alla cucina. Così da creare un simpatico effetto che non solo dona nuova vita al vecchio cotto ormai noioso, ma permette di rimandare ad un secondo momento un eventuale intervento sul resto dell’ambiente.
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Roberto Federici, medico chirurgo
N
ello svolgimento dell’attività professionale, riscontro con grande frequenza, la tendenza dei pazienti a ricondurre qualsivoglia disturbo proctologico alla presenza di emorroidi.
In effetti, la patologia emorroidaria rappresenta grande parte dell’attività, ma certamente non è la sola noxa ad interessare il colo proctologo. Inoltre, il voler considerare l’esistenza delle sole emorroidi, oltre essere riduttivo, può rappresentare un pericolo, in quanto, dietro a sintomi comuni a più patologie benigne, possono nascondersi situazioni da approntare ed affrontare velocemente e con grande determinazione. Altro aspetto professionale che spessissimo riscontro, meglio sarebbe dire... con cui mi scontro!, è l’abitudine dei più ad esternare i propri problemi di salute, non già al proprio medico o direttamente allo specialista del settore, bensì ad un conoscente o all’amica del cuore, figure che, per carità in perfetta buona fede, consiglieranno al meglio, ma che, magari, avendo anche loro conoscenze superficiali, potrebbero col loro consiglio peggiorare e non migliorare la situazione. Tutto quanto detto porta a considerare due aspetti. Il primo: scarsa conoscenza, anche di base, di problematiche legate alla proctologia. Il secondo: timore, senso di pudore, vergogna di fronte a tematiche, a malattie comuni, comunissime a gran parte della popolazione, malattie, oltretutto, risolvibili, specie se diagnosticate al loro insorgere e trattate dallo specialista ad hoc!
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA a cura della Redazione
Sarà quindi mia cura, collaborando con Tablet, a trattare mese per mese un argomento con la speranza che una miglior conoscenza possa migliorare le nostre abitudini e soprattutto cancellare quei tabù che tanto inficiano la vita di tutti i giorni. A Gennaio, quindi, con la visita proctologica, al momento l’augurio di un S. Natale sereno!
Dott. Roberto Federici Specialista in Chirurgia generale
Proctologia (emorroidi, ragadi anali, fistole)
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un posto tranquillo
Dott.ssa Giulia Migani
Psicologa – Psicoterapeuta Analista transazionale socio-cognitiva
“Consulenza Psicologica o Psicoterapia?”
“U
n posto tranquillo”… è il nome che voglio dare a questo appuntamento mensile su Tablet. Il posto tranquillo dove aprirsi può essere sicuramente lo studio del professionista a cui ci rivolgiamo. Ma,
ancor più “un posto tranquillo” diventi l’interiorità dei nostri pazienti, luogo dove mente e cuore, emozioni e pensieri, possano incontrarsi per vicendevolmente sostenersi piuttosto che “scontrarsi”. Questo è possibile? Io dico di sì. Il cambiamento è sicuramente possibile. Ma mai indolore…. E a questo punto si ripresenta la domanda: “Ma se si vuole
Ma questo mi è stato chiaro soltanto dopo un percorso di quattro anni di
andare in terapia, da chi andare? Che differenza c’è tra consulenza psicologica
scuola di specializzazione, 4 anni di terapia personale, terapia di gruppo,
è psicoterapia?”.
tirocinio in Asl e nel centro clinico della mia scuola e di supervisione da parte
Nello scorso articolo ho scritto che cosa psicologo e psicoterapeuta possono
dei miei docenti.
fare. Lo psicologo si occupa di prevenzione, diagnosi, riabilitazione, sostegno.
Per chiarire meglio che cosa significa avere delle competenze in psicodiagnosi,
Ma non può “curare”, cioè non può fare psicoterapia, che è un’attività che
facciamo un esempio: arriva a studio una paziente con difficoltà in ambito
compete allo psicoterapeuta.
relazionale. Tutte le sue relazioni sentimentali finiscono e lei si ritrova sola.
Ma… lo psicologo fa quasi tutto quello che fa lo psicoterapeuta! Per cui non
Perché questo accade?
dovrebbe esserci differenza tra i due... In realtà non è così.
Diverso è se questa persona ha un disturbo oppure uno stile di personalità
Capita questo: giovani psicologi escono dall’università credendo di poter fare
dipendente, per cui fa di tutto per ottenere l’accudimento e la protezione del
tutto e soprattutto con il “patentino” datogli dallo Stato di poter fare tutto.
partner (i giovani oggi dicono “si accolla”) fino a che egli non si stanca di
Anche per me è stato così dopo la laurea. Ma il problema è che gli studi universitari non ti preparano assolutamente a lavorare con la Persona e con le sofferenze della Persona.
tale passività; oppure un disturbo/stile narcisistico, in cui invece proprio non vede l’altro nella relazione al punto in cui, poi, il partner trova qualcuno che invece
E non ti danno tutti quegli strumenti che
lo “vede”. O ancora: un disturbo/stile
servono appunto per fare diagnosi e terapia.
passivo-aggressivo, dove nella relazio-
Inoltre lo psicologo, a differenza dello psi-
ne prima si adatta cercando di
coterapeuta, non ha l’obbligo di lavorare
compiacere e poi, quando
su di sé, cioè di fare psicoterapia perso-
viene delusa, si trasforma in
nale. E non ha l’obbligo di fare 4 anni
un vulcano in eruzione che
di tirocinio, di solito presso strutture
distrugge tutto, compreso
sanitarie come i Dipartimenti di Sa-
il partner. O magari ha un
lute Mentale, essendo continuamente
disturbo borderline, per cui
supervisionato da docenti e tutor psico-
“agisce” direttamente, spesso
terapeuti. Quindi, in sostanza, non “si fa le
in modo dirompente, le emozio-
ossa” nella pratica clinica, potendo però (per legge) aprire
ni che sente, destabilizzando il
uno studio e cominciare a ricevere pazienti. Il rischio è che questi giovani entusiasti psicologi possano non essere
Diverso dunque sarà il perché del suo agire e
in grado di costruirsi quel setting interno (transfert e controtran-
il suo modo di agire. Per cui, necessariamente, anche
sfert richiederanno forse un articolo a parte!) necessario per acco-
l’intervento di “cura” del terapeuta sarà impostato diversa-
starsi alle problematiche che il paziente porta. Pensano di dare ap-
mente, secondo appunto la diagnosi che farà. E quindi ritor-
punto una “consulenza”, un sostegno, con la pretesa che essa non sia terapia (riservata agli psicoterapeuti). Accade dunque che, sebbene nessuno lo affermi, gli psicologi facciano terapia, sconfinando in un ambito non a loro riservato.
niamo al punto di partenza… senza una approfondita anamnesi e una corretta diagnosi, qualsiasi intervento che abbia a che fare con una “relazione d’aiuto” non si rivelerà efficace. Pertanto, per concludere, non voglio dire se sia meglio andare da uno psicologo oppure da uno psicoterapeuta.
è “sano”, cioè ha una psicopatologia o una problematica
Quello che voglio dire, con forza, è che da chiunque
grave, ha l’obbligo di inviarlo ad uno psicoterapeuta. Ma la
voi scegliate di farvi seguire, visto che lo ricompenserete
domanda è: ha davvero le competenze per accorgersene e
economicamente per la sua prestazione professionale,
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Lo psicologo, se si accorge che il paziente che ha davanti non
per fare diagnosi? Non voglio rispondere a questa doman-
PRETENDETE di sapere da chi state andando, qual’è
da sostituendomi a tutti gli psicologi del mondo, ma posso
il suo percorso di studi, il suo titolo e la sua formazione.
rispondere parlando di me. Io, con la sola laurea in psicologia, assolutamente non avevo queste competenze.
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partner.
Perché è un vostro diritto avere queste informazioni. E poi decidete…
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Nutrizione applicata allo sport a cura del dott. Fabrizio Spataro e del dott. Antonio Sartini
Le “diete alla moda” nello sport, qual’è la migliore ?
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limentarsi non significa nutrirsi, mangiare di per se non garantisce il giusto apporto ed i benefici che il cibo può fornire. L’alimentazione può essere definita come la forma e la modalità con cui garantire all’organismo, nelle giuste proporzioni, gli alimenti indispensabili, per la sopravvivenza e la salute. Quindi l’alimentazione è la conseguenza di una serie di attività, coscienti e volontarie, con cui l’uomo sceglie gli alimenti da consumare, li trasforma e li tratta, per poterli ingerire. La nutrizione invece, è l’insieme dei processi grazie ai quali l’organismo riceve, trasforma ed utilizza le sostanze chimiche contenute negli alimenti. Il concetto di “nutrizione” sottointende l’utilizzazione involontaria e non cosciente degli alimenti. La differenza tra alimentazione e nutrizione comporta la possibilità dell’uomo di mangiare in tanti modi diversi, viceversa, la sua fisiologia gli consente solo un modo per nutrirsi. Il proliferare delle così dette diete “alla moda” (es. Zone Diet, Paleo Diet, Warrior Diet, ecc.), è il tipico esempio di come l’essere umano possa alimentarsi in tanti modi diversi, tuttavia, alla fine è l’organismo, in base ai principi con cui è regolato, ad assorbire, accumulare e/o consumare ciò che ingerisce. Infatti, il corpo è in grado di assorbire, distribuire, metabolizzare ed eliminare i residui degli alimenti, secondo regole fisiologiche che non possono prescindere dalle caratteristiche individuali e di specie. Occorre inoltre considerare la situazione opposta, l’effetto specifico degli stessi alimenti sulla fisiologia dell’individuo. Se poi considerassimo un soggetto che pratica sport, intervengono altri fattori che abbiamo già elencato nel precedente numero di Tablet. Il nutrizionista, spesso, è chiamato a rispondere a quesiti su quale sia la dieta più adatta allo sportivo o quale sia la più efficace. A volte, il semplice passaggio da una dieta sregolata e smodata ad una elementare igiene dietetica può dare risultati ai fini di una semplice perdita di peso. Quando, invece, parliamo di prestazione sportiva o di precisi obiettivi di composizione corporea (dimagrimento reale, quindi riduzione di massa grassa o di aumento di massa muscolare) non possiamo prescindere
da un’attenta valutazione dell’atleta, da una elaborazione individuale della dieta e dal monitoraggio costante dei risultati. In questo caso, però, i regimi dietetici devono essere personalizzati al punto tale che qualsiasi “dieta alla moda” perde di significato. La semplice correlazione di una specifica dieta ad un determinato sport è limitante, tanto quanto, standardizzare un prospetto nutrizionale per un gruppo di persone che praticano lo stesso sport. Tipico è l’esempio di correlare la Warrior Diet al MMA, la Paleo o la Zone Diet al Cross Fit o la Dieta Metabolica al Body Building. Le diete alla moda seguono, in genere, il normale ciclo di vita di un qualsiasi prodotto commerciale: vengono ideate, lanciate sul mercato e, dopo qualche tempo, segue il declino di notorietà. A volte, a distanza di tempo, vengono riproposte sempre le stesse diete sotto mentite spoglie e con qualche piccolo ritocco. Nella maggior parte dei casi, la pubblicazione di nuove ricerche nel campo della nutrizione è prontamente sfruttata per il lancio di una nuova linea di prodotti alimentari, miscugli di origine industriale che, non di rado, millantano proprietà miracolose. Nel prossimo numero di Tablet approfondiremo ulteriormente questo argomento, focalizzando ancora l’attenzione sulle diete alla moda e la loro eventuale applicazione nello sport.
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La psico-pedagogista risponde
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ari lettori, questo mese voglio un attimo accantonare le vostre lettere, (non vi preoccupate continuate a scrivere che la prossima volta ricominciamo a pubblicarle), per affrontare un problema suscitato sempre da voi genitori, ma in sede scolastica. Mi è recentemente capitato di confrontarmi con alcuni genitori sull’annoso capitolo “compiti a casa”. C’è molta letteratura su questo argomento che ci porta comunque a delineare due schieramenti: chi pensa che siano inutili e solo faticosi, chi sostiene che siano utili. Premesso che è più comodo non assegnarli e non svolgerli, mi sembra condivisibile che i compiti offrano un momento di riflessione al fine di un consolidamento degli apprendimenti. Davanti ad essi ci si trova soli con i propri dubbi; si misura il sapere acquisito, la propria capacità e si ha modo di testare se l’argomento è stato compreso oppure no. Certo non posso prescindere dal convenire che sia faticoso e che si spendono delle energie, ma penso che sia indispensabile concentrarsi su un lavoro da soli, con i propri tempi nel silenzio della propria camera in assenza di distrattori. Sicuramente molti pensano che un tempo pieno scolastico dovrebbe supplire ai compiti a casa perché i bambini stanno a scuola tante ore, ma è pur vero che ci sono materie e approfondimenti che richiedono la maggiore concentrazione e calma di casa. Inoltre il dispensarli dallo studio personale non facilita l’acquisizione di un metodo che servirà loro un domani, quando dovranno affrontare uno studio individuale e prolungato. Una volta usciti dalla scuola primaria questi stessi alunni, nel giro di pochi mesi, dovranno essere in grado di studiare ore e ore a casa. La scuola primaria deve, quindi, rappresentare un buon allenamento. Piano piano porterà il bambino a mantenere più a lungo la sua concentrazione e ad affrontare la stanchezza del protrarsi di un compito difficile. Soprattutto si indirizza l’alunno a individuare un proprio metodo organizzato di studio. Le materie scolastiche vengono appositamente divise in giorni e i compiti assegnati di settimana in settimana; mentre si riscontra la tendenza dei ragazzi a concentrare tutto nel week end. Nel ruolo di genitore mi rendo conto di quanto sia difficile tornare a casa dopo il lavoro, lo sport dei figli, la spesa ed accorgersi che ci sono compiti da fare, ricerche da ripetere, esercizi non terminati a scuola, materie orali da sentire. Bambini piagnucolanti che con occhi languidi ti dicono di essere stanchi o di essersi dimenticati, guarda caso, proprio dei compiti più impegnativi. Allora ci si arma della residua pazienza che all’ennesimo sbadiglio della creatura, alla quarantesima volta del n cadere della penna, alla decima spiegazione non compresa, finisce con un urlo selvaggio e un “caro” pensiero rivolto alla maestra. Ancora più difficile sarà far capire al bambino l’importanza e la ni priorità della scuola se ad essa si antepongono una serie di impegni extrascolastici di cui a volte il bambino è “vittima”. ve All’uscita da scuola, infatti, vengono accompagnati in un luogo dove svolgerà un’attività integrativa, forse anche due. Ci si lamenta poi dello scarso tempo trascorso con i figli, ma poi si danno impegni sportivi a volte più faticosi che divertenti.
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I compiti potrebbero essere un momento di verifica e di condivisione anche per i genitori. Vedere i propri figli crescere nell’apprendimento e far loro vivere questo momento con soddisfazione può aumentare l’autostima forse più di un goal o di un canestro. La verità è che spesso siamo noi genitori un po’ stanchi e quando ci sediamo vicino ai nostri figli, smart magari nello sport, ma lenti nell’apprendimento, abbiamo una sorta di rifiuto inconscio nella proiezione di immagine che ognuno ha del “figlio perfetto”. Allora ci inquietiamo per i troppi compiti non rendendoci conto dell’importanza dello studio e della maturazione di quelli che altrimenti rimarranno degli eterni Peter Pan, per di più svogliati e demotivati. I figli di oggi sono spesso costretti a crescere in fretta, avere i nostri ritmi veloci e serrati che poco tempo offrono alla comunicazione, all’ascolto e alla crescita culturale. Mettiamoci seduti vicino a loro, fosse anche per condividere un compito, facciamo sentire che noi siamo presenti e vicini nelle loro difficoltà che, oltre ad essere formative quando superate
Questa rubrica è stata pensata con il preciso intento di dare un servizio utile, un contatto diretto tra noi e chi ci legge, grazie all’ausilio e alla generosa disponibilità di due figure professionali importanti come l’avvocato Federica Lorenzetti e la psico-pedagogista Paola D’Errico. Per contattare la psicopedagogista Paola D’Errico inviate una email a: paola.derricoguarino@gmail.com
LÕavvocato risponde insieme, uniscono l’adulto al figlio e favoriscono una reciproca conoscenza e solidarietà, costruendo il dialogo per tempi futuri e situazioni adolescenziali più delicate con necessità di un consiglio o conforto. I bambini, purtroppo, crescono in fretta e potrebbero presto essere adolescenti che seguiranno molto più i consigli e condizionamenti del loro “gruppo” di amici e molto meno quelli di genitori frettolosi che non hanno mostrato pazienza, delegando molta della loro educazione alla scuola, al coach sportivo, ai nonni e così via. Non dimentichiamo che le maestre, i professori, i coach nel tempo cambiano e potranno rappresentare gli educatori di un breve periodo mentre noi genitori (padri compresi!!) saremo il loro “faro” guida per tutta la vita. Per concludere non dobbiamo banalizzare o peggio contrastare i compiti a casa: si tratta di un’oretta o forse meno, ma, come detto, utilissima più di una partita al computer.
dott.ssa Paola D’Errico
Potete inviare i quesiti all’ Avvocato al seguente indirizzo email: federicalorenzetti@libero.it
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alve a tutti e ben ritrovati in questo spazio che oggi dedicheremo ad un tema molto complesso quanto frequente quale quello relativo al diritto di abitazione della casa coniugale ed assegnazione della medesima. Orbene, occorre preliminarmente evidenziare come, di casa coniugale, non esista una definizione legislativa precisa ma, certamente, possiamo definire la casa coniugale come quel luogo ove il nucleo famigliare viva prioritariamente e, comunque, abitualmente e ricomprende, per principio riconosciuto da molti, quell’insieme di beni mobili ed immobili finalizzati alla vita quotidiana e domestica della famiglia. Come espressamente riconosciuto dal codice civile, sono i coniugi (ovvero i conviventi more uxorio) a concordare tra loro l’indirizzo della vita famigliare, fissando la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e delle preminenti necessità della famiglia medesima. Nel momento in cui il rapporto coniugale o di convivenza viene meno, è necessario affrontare la questione in ordine all’assegnazione della casa famigliare che esiste sempre, anche laddove non vi sia un titolo legittimante l’uso in capo ad i coniugi stessi ( si pensi ad esempio alle ipotesi in cui si viva in una casa di proprietà dei genitori di uno di essi). A dirimere tale questione è intervenuto il Legislatore con il Dlgs 154 del 2013, ove viene stabilito come, il diritto al godimento della casa famigliare, sia attribuito tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli. Dunque l’assegnazione della casa famigliare spetta a quel genitore cui vengano affidati i figli con residenza preferenziale in regime di responsabilità genitoriale ovvero esclusivo, dovendosi, altresì, valutare a tal fine le condizioni economiche dei coniugi, le ragioni della decisione e favorire il coniuge più debole. Il Legislatore ha, altresì, previsto l’ipotesi di successione nel contratto di locazione al coniuge al quale venga attribuito il diritto di abitare nella casa famigliare. Laddove invece non vi siano figli, la suprema Corte di Cassazione ha affermato come non sia possibile assegnare la casa coniugale al coniuge non detentore di alcun titolo di proprietà della medesima, a meno che il diritto di abitazione non venga utilizzato al fine di soddisfare il diritto al mantenimento che viene riconosciuto al coniuge più debole. Certamente i coniugi, in regime di assoluta autonomia negoziale e quando riescano a raggiungere un accordo consensuale (sempre auspicabile), posso stipulare tra loro un contratto con il quale l’assegnazione della casa famigliare possa divenire un mezzo per realizzare accordi di carattere patrimoniale tra i medesimi. Il provvedimento di assegnazione della casa famigliare emesso dal Giudice ha per oggetto la semplice costituzione di un diritto personale di abitazione, senza incidere sulla posizione dominicale (titolarità del diritto reale) del coniuge estromesso, e può essere oggetto di trascrizione sull’immobile assegnato. Avv. Federica Lorenzetti
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dicembre... Natale è alle porte e capodanno incombe... Le tendenze della moda in questo periodo dello anno sono già ben chiare pertanto mie care fashioniste facciamo un rapido punto della situazione utile anche per o regali di Natale che ci accingiamo a donare o che speriamo di ricevere! Visto che il freddo tarda a venire largo alle mantelle ed al poncho. La cappa è sempre di moda, deliziosa quella di Zara che nelle giornate più fredde sarà indossata sopra un piumino, per le super fashioniste il sogno è il poncho di Burberry personalizzabile, con le proprie iniziali. Olivia Palermo e SJ Parker lo sfoggiano con disinvoltura... pare sia sold out, ma chissà forse Santa Claus può fare un miracolo! Delizioso anche il cappottino di neoprene senza collo e con manica a 3/4 da portare con sopra una stola o uno sciarpone di lana o di cashmere. Declinato in varie fantasie e colori, da non perdere. Ad ogni modo ciò che dovete tenere a mente è che il neoprene è il tessuto per eccellenza di questo autunno inverno...accoppiato “come si dice tra gli addetti ai lavori con una molteplicità di tessuti: tweed , lana cotta , lurex o spalmato e anche con del pizzo, come proposto da Etro.
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Certo diranno alcune “un pò leggero”...ma poiché il freddo stenta ad arrivare indossiamolo, oltretutto sarà possibile sfruttarlo anche in primavera... Sempre in neoprene deliziose le giacche dalle linee pulite e smilze. Molto minimal chic. Insomma il tessuto “sbuca”, dovrà trovare posto nel nostro guardaroba...che sia una felpa, una gonna o un cappotto... fate voi! Regaliamoci un capo in pelle, o anche di eco pelle, perché questo autunno/inverno Gucci insegna che non si può vivere senza. Camicie con dettagli di pelle, collo o polsini. Ma anche abitini da portare sotto un collo alto dalla mattina alla sera. Ricordiamo però che la pelle è bon ton, mai aggressiva, sarà pertanto addolcita dalle linee essenziali, e dai colori pastello o da un rigoroso rosso Rouge Noir, o da un verde muschio. Camicie e bluse, è il loro momento, crepe de chine dai colori pastello, rosa cipria e celeste polvere impazzano, ma anche il bianco ed il nero. La camicia bianca
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la farà da padrone, ma sarà arricchita, come insegna Yves Saint Laurent da un fiocco nero. Da portare mattina e sera, sotto una cappa, ma anche sotto un bel chiodo di pelle. Riguardo alle scarpe, le Oxford sono must have, le Church sono un investimento necessario, durano una vita e sono comode e confortevoli. Deliziose sotto una gonna, perfette sotto un pantalone.. Impazzano gli stivali scamosciati alti fino al ginocchio, Weitzman. Ma se non siete delle gazzelle, evitateli con cura... pena effetto “gatto con gli stivali”! Visto il clima natalizio alle più ardite consiglio lo stivaletto glitterato, argento o nero splendido. Yves lo ha presentato anche modello alto fino al ginocchio punta squadrata e tacco basso, un sogno. Anche se lo stivale con il morsetto di Gucci dai colori pastello o anche patinato è il sogno/incubo di tutte le fashioniste. Per chiudere in bellezza e per sognare un pò .... una boy di Chanel è all I want for Cristhmas it’s you!!! di Alessandra Bassetti
A NATALE PUOI
Di Valentina Mele
Guida (divertente) all’arredo natalizio
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ccovi lì. Io già vi vedo intenti a guardare la vostra casa con gli scatoloni di Natale davanti gli occhi, ancora chiusi e con una grossa domanda che ballonzola sulla vostra testa “Da dove comincio?”. Quest’anno ho deciso di aiutarvi e di decorare casa insieme a voi. Prima di tutto io direi di iniziare da fuori la porta. Ecco, usciamo, chiudiamoci la porta alle spalle e andiamo a fare shopping... no, scherzo! Appendiamo una bella ghirlanda fuori la porta, con fiori dorati, argentati o colorati, ne possiamo trovare di già pronte o farle noi... ma già che ci sono già pronte tanto vale approfittarne. A questo punto prima di entrare ci dobbiamo pulire bene i piedi... quindi mettiamo un bel tappetino che augura “buone feste” a tutti i nostri ospiti. Quando leggerete questo articolo sarà già passato il primo dicembre ma a mio avviso in una casa ci deve sempre essere un calendario dell’avvento, oltre i classici di carta con i cioccolatini o i disegnini nascosti ne potete trovare anche alcuni di stoffa da riutilizzare ogni anno, in legno o addirittura preziosi in vetro. Ad ogni modo scandire i giorni in questo mese è d’obbligo, sia se aspettate Babbo Natale, sia se non vedete l’ora che finiscano queste feste. Sapete che alcuni dicono che Babbo Natale e il suo vestito è un’ invenzione della Coca Cola? Distruggo io questo cinismo e vi dico che non è assolutamente vero. La figura di Babbo Natale risale a San Nicola che per avvicinare i bimbi alla chiesa in un periodo che faceva troppo freddo per uscire, andava lui nelle case della gente a portare doni e dolciumi ai bimbi e gli raccontava storie di Gesù. Oppure si può anche collocare al dio tedesco Odino che lasciava doni nelle scarpe dei bimbi in cambio
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di carote per il suo cavallo. Per quanto riguarda il vestito esistono raffigurazioni precedenti alla Coca Cola che ritraggono un Babbo Natale vestito di rosso con la pelliccia bianca. Sulla tavola nel salone, che ne dite di mettere un bel centrino natalizio? Rosso o come preferite. Se il centrino non è il vostro genere, fa troppo effetto Maria Antonietta o Nonna Papera, si possono adagiare proprio sopra la tavola delle tovagliette rosse e al centro una composizione di fiori e candele o solo candele. Se comprate qualche candela rossa, dorata (o dei colori che più preferite usare in questo periodo) le potete appoggiare su di un vassoio accenderle e farle colare l’una sopra l’altra in modo da creare un gioco di colori con la cera che poi potrete usare proprio come centro-tavola il giorno di Natale. La decorazione natalizia per eccellenza è l’albero di Natale, ovvio no? I miei gusti sono classici in questo settore: per me il più bello è quello verde con tutte le palline colorate e di forme diverse, come lo faceva mia nonna, ricordo che lei aveva una decorazione a forma di faccia di Babbo Natale, mi piaceva tanto. Questo tipo di albero prevede anche le luci di mille colori ed infine una pioggia di capelli d’angelo. É senz’altro vero che non è un albero ordinato e preciso ma è decisamente molto festoso. In questo settore ultimamente ci si può sbizzarrire, se volete, dopo quelli tutti colorati sono arrivati i bicolore: oro e rosso, oro e argento, argento e blu. Se ci spostiamo un po’ dai colori classici possiamo
A NATALE PUOI arrivare anche ad alberi più estremi e farli diventare un vero e proprio arredamento per la casa. Se siete su uno stile moderno potete provare con un albero bianco con le palline nere, oppure il contrario: albero nero con palline bianche. Io aggiungerei anche qualche pallina viola, tanto per rimanere di più sul tema dark. Oppure un albero bianco con palline verdi, per soddisfare un po’ i bisogni cromatici di una casa. Insomma l’albero di Natale ormai invece di essere puramente festoso può diventare anche un elemento di arredo, che in fondo si potrebbe quasi tenere per tutto l’anno. Sotto di esso potete mettere da subito qualche regalo con una bella carta natalizia... anche finto, intendiamoci solo per dare l’idea. Sapete che statisticamente i giocattoli regalati a Natale si rompono entro Marzo? Su questa notizia ho qualche dubbio, io direi che sono già rotti a Santo Stefano, considerando il cimitero di giocattoli che mi ritrovo a casa in quei giorni. Naturalmente c’è chi predilige il presepe o fa entrambi e qui bisogna ricreare la scena della nascita di Gesù, c’è chi considera che Betlemme sta nel deserto quindi sabbia, paesaggi arabi e via di questo passo, chi invece fa fede alla strofa di “Tu scendi dalle stelle... al freddo e al gelo” ricreando un’atmosfera di montagna con tanto di neve. Ma immancabile è sempre la stella cometa che guida i re Magi e non solo, verso la capanna di Gesù. Chissà se quando Giotto, nel 1299, ha creato per la prima volta la stella cometa con la coda pensava di avere tutto questo seguito. Possiamo aggiungere un bel tappeto rosso in terra e degli adesivi sulle finestre, se siete particolarmente bravi nei disegni potete anche creare dei paesaggi con la neve spray ma attenzione a non fare quadri astratti.
Sulla finestra a Natale una riproduzione di un quadro di Kandinsky avrebbe poco senso. Ricordate poi che vi odierete a Gennaio quando dovrete pulire i vetri. Infine avete presenti quegli oggettini che vi vengono spesso regalati proprio a Natale e non sapete che farci per tutto l’anno? Gli angioletti, folletti, piccoli Babbo Natale, fatine vestite di rosso, ecco questo è il momento giusto per tirarli fuori e metterli in mostra. Spargeteli un po’ in giro per la casa daranno sempre un tocco festoso. Non dimenticate delle dolci canzoncine in sottofondo... se avete fatto però l’albero nero invece che solite canzoncine di Natale che ne dite di qualcosa un po’ strong? Potete cercare le versioni punk, metal delle classiche. Per esempio c’è una splendida versione strumentale dei Metallica, pare, della classica Carol of Bells. Oppure potete trovare “Santa Clause is coming to town” cantata da Alice Cooper e l’effetto sarà sempre natalizio ma molto più duro, in linea con l’albero nero. Qualcuno lo sa che la prima canzone cantata nello spazio è stata proprio Jingle Bells, il 16 Dicembre nel 1965 dagli astronauti di Gemini 6? E che White Christmas è la canzone più venduta al mondo? Come ultimo tocco, preparate (qui leggete comprate) un bel panettone e tenetelo in bella mostra su un’alzatina per dolci in vetro. Lo sapete che il Panettone si chiama così perché il cuoco di Ludovico il Moro ad un’ importante cena aveva dimenticato il dolce nel forno bruciandolo, e uno sguattero decise di aiutarlo dandogli il dolce, che aveva preparato lui con quello che era rimasto in dispensa (farina, uova, uvetta...). Il dolce piacque tanto e quando chiesero il nome il cuoco rispose “Il pane di Toni” che infine è diventato il Panettone. A questo punto dovremmo avere una casa sobriamente arredata con il nostro stile e gusto, se invece ci siamo fatti prendere la mano la casa sembrerà quella di Babbo Natale e farebbe impazzire il Grinch, ma in fondo è così piacevole il clima natalizio... jingle bells jingle bells jingle all the way... quando arriva il 6 Gennaio?
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Valentina Ecca
EVENTI ROMA NATALE
Roma si prepara a un Dicembre ricco di musica, teatro e musei. Per un Natale indimenticabile.
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Un evento speciale accompagnerà la conclusione di quest’anno: il concerto di Renzo Arbore alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium PdM il 31 dicembre 2014. Il jazzista sarà accompagnato dal collettivo fondato da lui nel 1991, L’Orchestra italiana. «Più che un concerto di Capodanno. Sarà una grande festa» queste le parole che l’artista foggiano ha usato per presentare l’evento romano: «ho deciso, insieme all’Orchestra Italiana, di regalare e di regalarci - aggiunge l’artista - un piccolo grande evento che ripercorrerà in un certo senso la mia carriera non solo musicale, ma legata anche alla tv, alla radio, al cinema. Tutte mie grandi passioni, così come il design e i viaggi. Potevo benissimo trascorrere l’ultimo dell’anno alle Bahamas, come si suol dire in panciolle. Invece no. L’ultimo giorno del 2014, ma soprattutto l’inizio del 2015, vuole essere anche un mio omaggio a Roma e ai romani, persone che apprezzano il mio modo di essere». Questo Dicembre romano sarà un mese ricco di musica che vedrà sui vari palchi della Capitale artisti importanti, generi musicali diversi, tradizione e sperimentalismo. Tutti mescolati e pronti a riempire la città di ottima musica. Pe r q u a n t o riguarda le mostre continuano fino a febbraio 2015 le esposizioni di Escher al Chiostro del Bramante, Body Worlds allo Spazio Eventi Tirso, e la mostra dedicata al celebre fotografo Henri Cartier Bresson al Museo dell’Ara Pacis. Inoltre dal 6 all’8 dicembre 2014 torna l’evento: “Musei in Musica” con ingresso gratuito ai musei civici di Roma per i residenti capitolini. Per il teatro avremo il grande ritorno del fortunato musical “Romeo e Giulietta: ama e cambia il mondo” dal 18 al 30 dicembre 2014 al Gran Teatro, e lo spettacolo “Stomp” al Teatro Brancaccio dal 2 al 14 dicembre 2014. Anche il teatro saluta il 2014 nella notte di Capodanno e lo fa con lo spettacolo di Maurizio Battista: “Click…Clock…CLOWN” all’Auditorium Conciliazione il 31 Dicembre 2014.
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l Dicembre romano si prepara ad accogliere grandi artisti in altrettante affascinanti location. La musica sarà protagonista di questo mese ricco di festività. L’Auditorium Parco della Musica presenta una scaletta ricca: si parte con il concerto di Arisa il 9 dicembre 2014 con il “Se vedo te tour” che l’ha portata in giro per l’Italia tutta l’estate. L’artista lucana e i suoi musicisti termineranno con questa data speciale la tournée. Altre due grandi voci italiane saranno sui palcoscenici di Roma, Giorgia il 15 dicembre 2014 al Palalottomatica dell’Eur, e Fiorella Mannoia il 27 e 28 dicembre 2014, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium PdM con l’antologia che festeggia i suoi quarantasei anni di carriera e sessanta di vita. Le celebrazioni natalizie si apriranno ufficialmente col concerto di Natale che si terrà il 13 dicembre 2014 all’Auditorium Conciliazione di Roma. Questa la sua ventiduesima edizione che vedrà sul palco Patti Smith, Imany e, per la prima volta, tre dj dance: Ce Ce Rogers, Steve Edwards e Bob Sinclar. Anche quest’anno il concerto, promosso dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo, avrà come scopo quello di sensibilizzare la comunità rispetto a un tema sociale: “Ninos de Plombo” sarà quello del 2014 che avrà come obiettivo la raccolta fondi per decontaminare l’ambiente e tutelare i bambini che abitano nelle baraccopoli peruviana di Puerto Nuevo. Tanto Gospel e musica Soul arrivano a Roma, sempre all’Auditorium Parco della Musica dal 21 al 31 dicembre si esibiranno cori afro-americani di musica religiosa; si partirà col celebre Harlem Gospel Choir, il collettivo gospel più famoso d’America esibitosi durante la prima campagna elettorale di Barack Obama. Spazio anche alla musica classica con Ludovico Einaudi e Giovanni Allevi che si esibiranno, il primo, il 17 dicembre 2014 con il progetto “In a Time Lapse”; e il secondo con l’Orchestra Sinfonica Italiana il 26 dicembre 2014.
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Centro Commerciale “Le terrazze” casal palocco via Prassilla 41, int 33-1° piano tel. 06.50915297-338.7725338
taglio uomo 14,00 taglio bimbo 0/10 anni 8,00 taglio ragazzo 11/14 anni 10,00 taglio ragazzo 15/18 anni 13,00
Orario 8:00/19,30 la domenica 9:30/13,30 Chiuso il lunedì (ovviamente...)
A QUATTRO ZAMPE
di Vittorio Ruberti
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ari lettori, spero di fare una cosa a Voi gradita parlando, in questo numero, del cane che, forse, suscita il maggiore senso di dolcezza e tenerezza tra tutti i suoi simili.
Il cane meticcio Prima di vedere più dettagliatamente questa variegata razza, vorrei fare una considerazione: con l’approssimarsi delle feste natalizie, per accontentare i nostri bambini e, qualche volta, noi stessi, arriveranno nelle nostre case dei meravigliosi cuccioli. Proviamo per una volta ad essere generosi, e sicuramente verremo ripagati. Nei canili, non solo a Roma, stazionano molti cani abbandonati, o perduti e mai rivendicati. Può darsi che questa mia esortazione mi renderà inviso a molti proprietari e/o allevatori di blasonate razze canine, ma per equità e, lasciatemelo dire, per umanità, che è la caratteristica che ci distingue, nel bene e nel male, dai nostri amici a quattro zampe, invito tutti coloro che desiderano riempire la propria casa di amore e gioia di vivere, a riscattare un cane dal canile, o a rispondere alle innumerevoli inserzioni, in rete o sui giornali, di persone che REGALANO dei cuccioli di razza non bene identificata o identificabile. Vediamo ora di dare alcune indicazioni che riguardino le caratteristiche dei cosiddetti “cani fantasia”. Sulla affermazione che siano più intelligenti di quelli di razza pura possiamo affermare che non è vero, ma non è vero neanche il contrario. Anche per il mondo animale, è fondamentale l’individuo, con pregi e difetti e quindi non è corretto dire che i pastori tedeschi, i Labrador, i levrieri, per esempio, siano più intelligenti di esemplari appartenenti ad altre razze. Si può parlare, però, di caratteristiche di alcune razze, che sono i motivi per cui le stesse sono state selezionate con specifiche finalità. Non dimentichiamo mai che un meticcio è un incrocio, e quindi, anche se lontane, possiede geneticamente peculiarità dominanti dei cani dai quali discende. Un meticcio con caratteristiche di pastore, avrà spiccato il senso della proprietà e della protezione delle cose affidategli più di un suo simile con geni di cane da caccia, che invece farà dell’olfatto il suo punto di forza. È necessario fare una distinzione tra intelligenza e addestrabilità. Non sempre le due cose coesistono, anzi si può dire che un cane perfettamente addestrato, per eseguire in modo pedissequo gli ordini ricevuti, deve mancare di iniziativa e di capacità discernitiva. Il comportamento da tenere all’arrivo del nostro nuovo amico sarà diverso a seconda che sia un cucciolo o un cane adulto. Per il cucciolo dovrà esserci sempre una ciotola con dell’acqua fresca che dovrà essere raggiungibile in ogni momento della giornata. In alcuni punti della casa metteremo dei giornali aperti sul pavimento perché impari a depositare i suoi bisogni in punti sempre diversi. Le uscite, per il primo periodo, saranno molto frequenti e nel momento in cui si libererà di feci o urine, dovremo carezzarli e manifestare la nostra soddisfazione. Per un cane adulto riscattato in un canile, dobbiamo ricordare che questo ha un “vissuto” spesso fatto di sofferenza e di abbandono, quindi dovrà essere nostra cura rassicurarlo e farlo abituare ad un ambiente amichevole e privo di pericoli. Dovremo dargli nuove abitudini e nuovi orari, che dovranno essere, per quanto possibile, precisi e puntuali, sia per ciò che concerne la somministrazione dei pasti, sia per le passeggiate giornaliere. Avere un cane è un impegno morale, e prevede la consapevolezza che è una scelta di vita e per la vita. Un cane non si abbandona, non si ripaga con un tradimento, una dedizione e un amore sconfinati. Questo dobbiamo sempre tenerlo a mente.
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Scuola News
di Alessia Bartolucci
Costituzione Italiana: L’Art. 9 diventa un PROGETTO Art. 9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. 00 classi di scuole secondarie di primo e secondo grado italiane e italiane all’estero, statali e paritarie hanno aderito al Progetto #articolo9 giunto alla sua 3°edizione e per l’anno scolastico 2014-15, ha come tema:
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Dalla fine del mese di novembre 2014 fino a febbraio 2015 saranno organizzati incontri e lezioni in diverse città italiane ed europee; presso sedi del MiBACT ed altri luoghi del patrimonio culturale; il primo, inaugurale, si terrà presso il Senato della Repubblica.
“Cittadinanza attiva per superare la crisi attraverso la cultura e il patrimonio storico e artistico”.
Gli incontri saranno trasmessi via streaming nel sito internet www. articolo9dellacostituzione.it.
Il progetto promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, insieme a Fondazione Benetton Studi Ricerche e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, si avvale della collaborazione di: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero per gli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale, «Domenica» del “Sole 24 Ore”; media partner sono Rai Cultura e Rai Radica. L’obiettivo è quello di promuovere un percorso di riflessione che prenda il via dalla complessa e attuale situazione di crisi, non soltanto economica, e che guardi alle risorse storico-artistiche, e culturali in generale, come possibile strumento per affrontarla. L’attività di studio e di ricerca, da parte delle classi degli istituti secondari di primo e secondo grado, distinti in apposite sezioni del concorso, ha come fine, nella nuova edizione dell’iniziativa, quello di scoprire e sviluppare, in particolare nei rispettivi territori, idee e proposte progettuali che tengano conto del patrimonio culturale come grande risorsa disponibile e che producano, soprattutto, tra gli studenti, atteggiamenti responsabili e partecipi ispirati ai valori della cittadinanza attiva.
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Anche le scuole che non si sono iscritte al concorso hanno comunque la possibilità di scaricare dal sito w w w. a r t i c o l o 9 d e l l a c o s t i tuzione.it materiali interessanti per lezioni da effettuare in classe e spunti di riflessione con gli studenti e le studentesse sull’importanza del valore della cultura, quella che si apprende a scuola e quella che è nascosta o poco sfruttata nei luoghi dove vivono, come una risorsa con cui sfidare l’incertezza dei tempi. Così saranno spinti ad assumere atteggiamenti responsabili e partecipi delle cose che vivono o muoiono, realmente, oltre gli schermi dei loro cellulari; incentivandoli a praticare l’educazione civica (a scuola si chiama “Cittadinanza e Costituzione”) e favorire la ripresa se non dell’economia almeno della fiducia e dello spirito di iniziativa dei giovani. Studenti e docenti uniti, quindi, in un laboratorio di ricerca che guarda al presente, a partire dagli insegnamenti del passato, e in avanti, verso le tante competenze necessarie per salvarsi dalla crisi.
Istituto Comprensivo W.A. MOZART
STIRO CAMICIE 1,90 EURO LAVANDERIA A SECCO ECOLOGICO LAVORAZIONE TRADIZIONALE FRESCHEZZA E PUNTUALITA’ A PREZZI ECCEZIONALI!
MEZZAROMA NEWS Cracking Art
Cosa succede quando un gruppo di artisti sviluppa idee e progetti di arte contemporanea dai contenuti altamente comunicativi? E cosa succede quando un’espressione artistica contemporanea non scardina bensì sostiene l’arte antica?
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onosciuto da oltre vent’anni in tutto il mondo ma nato a Biella nel 1993, il Gruppo della Cracking Art sarà presente a Roma con una importante iniziativa a Marzo del 2015. Cinque artisti che nella loro unicità e peculiarità espressiva collaborano insieme dando vita ad un comune percorso creativo e ad una comune linea di pensiero, a dir poco geniali. Installazioni open air di animali comuni come chiocciole, rane, cani e uccelli di varie dimensioni, dai colori vivaci, non discreti, che condividono silenziosamente degli spazi con gli uomini. Animali inanimati che parlano un linguaggio che comunica più di molte parole.La materia che li compone sembra inerte ma invece vive. E con loro vive decine di vite, perché ogni volta è distrutta e rielaborata in una figura diversa. La plastica, il polietilene che invadono ormai da decenni le nostre abitudini, le nostre case, i giochi dei nostri bambini, viene riproposta sotto forma di megaoggetto artistico. In un’era in cui l’uomo può parlare ormai solo la lingua del riuso, del riciclo, del recupero, questa forma di arte si adegua perfettamente. Visionari che hanno precorso i tempi, il collettivo
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artistico colloquia oggi con Istituzioni e aziende private in un progetto nuovamente innovativo in cui l’Arte rigenera l’arte. Presentiamo il programma manifesto di “Rigeneramento” Cracking Art, un’alleanza tra arte, impresa e pubblico. Il movimento Cracking Art re Generation, propone al mondo economico italiano un Patto di rigenerazione arte imprese per l’Italia I frammenti di materia ricavati dalla triturazione dei multipli di animali colorati in plastica rigenerata del gruppo cracking art entrano a fare parte dei processi di produzione dei componenti di prodotti italiani.
Dal made in Italy all’art made in Italy, con la formula: Questo prodotto contiene l’uno per cento di arte italiana Le imprese che aderiranno al progetto, unico in Italia e nel mondo, ma particolarmente significativo per l’Italia, territorio madre della grande arte mondiale, si impegneranno insieme agli artisti del Gruppo Cracking Art a destinare
l’1% del profitto generato dal prodotto per rigenerare un monumento o un’opera d’arte italiani
Testo di P. Sciortino
MEZZAROMA NEWS
gentilmente concesso da Cracking Art
Cracking art - l’arte rigenera l’arte, un manifesto rigenerazionista per la salvaguardia del patrimonio italiano Il progetto Regeneration – l’Arte che rigenera l’arte si è formato progressivamente a partire da esperienze recenti della storia del movimento Cracking Art. • La prassi, l’azione performativa Cracking Art sono confluite in un programma di intervento sistematico sul patrimonio artistico e monumentale. Soprattutto quello italiano, che concentra nel suo territorio il maggior tesoro di ricchezze mondiali. • Il nuovo contesto performativo del movimento Regeneration – l’Arte che rigenera l’arte è la salvaguardia dell’arte del passato con interventi di passaggio e di sosta benefici dell’arte contemporanea, sopra e dentro quel tessuto. • Un nuovo corso del movimento Cracking Art che si vuole codificare in un manifesto teorico, ora che la prassi è già stata sperimentata. • Le installazioni Cracking Art sono infatti note nel mondo come presenze semplici e immediate, ma allo stesso tempo prodigiose, sorprendenti, portatrici di un alto valore partecipativo ed empatico da parte del pubblico. Sono invasioni ludiche molto ben accolte dalla gente, icone odierne di favole contemporanee. • Gli animali colorati in plastica rigenerabile Cracking Art riescono a entrare con pacifica ironia negli ambienti più sacri e inviolabili dell’arte monumentale. E questa forza di penetrazione, di adattamento e di trasmissione immediata di apprezzamento, è la forza del movimento Regeneration – Arte che rigenera l’arte. • La plastica delle sculture urbane Cracking Art è rigenerabile, è materia dotata della proprietà virtualmente eterna di potere essere triturata e rimodellata in altre sculture. Tale processo era alla base del primitivo assunto concettuale del gruppo, sensibile alla tutela dell’Ambiente. •Oggi passiamo, con buona causa, all’intenzione programmatica di mettere l’arte Cracking al servizio della tutela del Paesag-
gio, una categoria estetica ed etica più ampia, comprensiva della creatività dell’uomo, oltre che di quella della natura. • Il movimento Cracking Art l’arte rigenera l’arte, nella stessa chiave di sviluppo della pratica di “rigenerazione totale” italiana, dopo le esperienze di coinvolgimento del pubblico in tale pratica (attraverso le donazioni di multipli delle sculture installate e la vendita al pubblico dei pezzi in favore della raccolta di fondi per i restauri dei monumenti ospitanti) intende aprire al mondo produttivo e industriale la partecipazione agli eventi di rigenerazione. • È questa l’arte totale rigenerativa del movimento. • Proponiamo al mondo delle imprese italiane la costituzione comune di una sorta di Alleanza arte impresa, o Patto di rigenerazione, fondato sullo sviluppo naturale del meccanismo collaudato di produzione e commercializzazione di oggetti d’arte e design, progettati e assemblati con i materiali delle installazioni rigenerative. • Le sculture, valorizzate enormemente dopo esperienze di installazione molto qualificanti sul modello del Duomo, dei Navigli, del Castello Sforzesco (ma anche dei portici di San Luca a Bologna, per esempio) e con grandi risultati mediatici, potranno entrare in parti infinitesime nei circuiti di produzione di mercato diffuso (con la formula: CONTIENE L’UNO PER CENTO DI ARTE ITALIANA RIGENERATA) ed essere rivendute in Italia e all’estero con le stesse finalità di salvaguardia e rigenerazione del patrimonio italiano.
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Scadenzario Fiscale Anna Maria De Calisti commercialista - Marta Montini consulente del lavoro
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o Studio De Calisti A.M. e Montini M. è lieto di essere tra i primi ad augurare a tutti i lettori un Natale colmo di serenità ed un proficuo 2015.
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La prima scadenza del 01 dicembre è relativa al 2° acconto 2014 IRPEF-IRES-IRAP- Cedolare Secca . Si rende noto che il 2 acconto 2014 è dovuto anche per Artigiani e Commercianti che hanno prodotto eccedenza sul minimale INPS (IVS). Si rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 16 dicembre prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Sempre il 16 dicembre per i proprietari di immobili è dovuta la 2 rata IMU ( per le seconde abitazioni) e la 2 rata TASI (per le abitazioni principali). Inoltre, entro il 16 dicembre coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento. Un commento ci salveremo da questo momento difficile da accettare? Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 17 novembre 2014), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 17 dicembre. Il 18 dicembre ultimo giorno utile per la regolarizzazione, mediante ravvedimento, della presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta per l’anno 2013 - Mod. 770/2014 sia Semplificato che Ordinario. Con la scadenza del 29 dicembre coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat. Il 29 dicembre alcuni titolari di Partita Iva, verseranno mediante F24, se dovuto, l’acconto IVA relativo all’anno 2014. Lo Studio rende noto che con la scadenza del 29 dicembre i ritardatari possono presentare pagando una sanzione con F24: Modello UNICO 2014 in via telematica attraverso un intermediario abilitato. Modello IRAP 2014 in via telematica attraverso un intermediario abilitato.
in qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati - ISEE, RED, Detrazioni ecc. - Gestione Badanti e Colf Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma tel. 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it
S t u d i o Anna Maria De Calisti Via L. Mellano, 72 - 00125 Roma tel/fax 06.52352585
Anna Maria De Calisti Commercialista Ufficiale Revisore dei Conti CAF autorizzato CGN Conciliatore
mail: amdec@libero.it cell: 333.3087137
Assistenza Fiscale e Tributaria alle Imprese e ai Liberi Professionisti Centro Assistenza Fiscale CGN abilitato a fornire i servizi di: - 730 per dipendenti, collaboratori, pensionati - Compilazione ISEE, RED, Detrazioni, ecc. - Gestione Badanti e Colf -Successioni
Marta Montini Consulente del Lavoro
cell. 333.9626220 mail: martamontini@libero.it
di Diego Recino
Movimento Difesa del Cittadino
Salute e alimentazione: Ricerche e Acquisti on-line attenzione ai rischi ed alle frodi.
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i seguito due interventi interessanti su alcuni studi promossi tra i naviganti in rete, uno strumento sempre più diff uso quello della consultazione e dell’acquisto che spesso si rivela non privo di rischi per la salute.
RICERCA SUL WEB INFORMAZIONI SULLA SALUTE, MA CON RISCHIO ANNESSO Il 42% degli Italiani utilizza abitualmente internet per informarsi su temi sanitari. Tra questi, circa l’80% ha deciso di acquistare un farmaco o un integratore, o di cambiare il proprio stile di vita in funzione di questo letto in rete. Sono i risultati dell’indagine del Censis “Monitor biomedico 2014”, il rapporto che ha fatto il punto sui temi cardine della sanità italiana. L’utilizzo delle nuove tecnologie nasconde però qualche punto oscuro, dei rischi per la salute dei cittadini che non possono essere trascurati. Un archivio enorme e senza filtri ma anche a doppio taglio, quello costituito dal web. La mancanza del rapporto medico paziente infatti, rischia di creare più danni che benefici, secondo gli esperti. “L’assunzione di integratori senza controllo medico – spiega Maria Corongiu, segretario della Fimmg (Federazione dei medici di medicina generale) del Lazio. – può costituire un serio rischio per le persone. Una persona, tanto per fare un esempio, potrebbe ignorare di avere troppo potassio nel sangue ma, contemporaneamente leggere che un integratore contenente questo elemento chimico potrebbe giovargli. Dopo l’assunzione il surplus di potassio potrebbe portare a seri problemi cardiaci, provocando pericolose aritmie”. Cercare di sciogliere i propri dubbi sulla salute attraverso il web inoltre, potrebbe ritardare la diagnosi effettiva e, non solo. “Quando i nostri pazienti arrivano con una ipotesi preconfezionata – prosegue Corongiu – rischiano di sviare l’ intuito clinico del medico che hanno di fronte. Quando un mio paziente tenta di propormi una soluzione, tendo a interromperlo subito. È fondamentale, piuttosto, che la persona fornisca tutti i sintomi al professionista”.
Puoi consultare su www.mdcroma10.org: Il decalogo “E-commerce e frodi alimentari: 10 consigli per evitarle” L’indagine conoscitiva sull’approccio dei consumatori nei confronti dell’ecommerce per l’acquisto di prodotti alimentari
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E-COMMERCE E FRODI ALIMENTARI: L’11% DEGLI INTERVISTATI ACQUISTA ONLINE ALIMENTARI Positivo l’approccio dei consumatori verso l’e-commerce, è il 64% a utilizzare questo canale di vendita per gli acquisti, timidi invece i tentativi nell’alimentare che registra l’11%. Forse perché al consumatore piace leggere l’etichetta, conoscere il prodotto e verificarne la qualità. Il dato interessante è che sono proprio le donne, di età compresa tra i 25 e i 45 anni, ad aver colto maggiormente le potenzialità del web e preferire l’acquisto di cibo online. Non mancano i casi di frode, che riguardano il 31% degli intervistati: il 45% non ha mai ricevuto il prodotto, al 23% ne è stato recapitato uno differente, al 12% ne è arrivato uno scaduto e il 10% ha avuto una quantità inferiore a quella ordinata. Emerge che tra gli alimenti maggiormente contraffatti il 16% è dato da prodotti DOP e IGP, il 12% dai semilavorati, il 32% da prodotti tipici. Nello specifico il 32% ha subito frodi sui formaggi, il 12% su creme spalmabili, il 10% sui salumi, il 7% su vari altri prodotti.
Sono questi i dati principali emersi dall’indagine campionaria su 1260 persone realizzata dalla testata Frodi Alimentari e il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e presentata il 18 novembre scorso in occasione del workshop “E-commerce e frodi alimentari: conoscere il fenomeno per difendere la qualità e i consumatori”, organizzato in collaborazione con il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari – Nucleo antifrodi (NAC) e dell’ICQRF del MIPAAF. La sinergia tra queste tre realtà punta ad analizzare e informare i consumatori su un emergente mercato di scambio dei prodotti agroalimentari che può rivelarsi utile e vantaggioso ma che nasconde ancora qualche insidia. Proprio a difesa del consumatore, essenziale è il contributo di chi controlla tutta la filiera, come i Nuclei Antifrodi Carabinieri che, in recenti controlli sul circuito del Falso Made in Italy all’estero, hanno segnalato alla rete di cooperazione internazionale di polizia e alle agenzie di riferimento ben 70 tipologie di prodotti contraffatti e falsamente evocanti marchi nazionali di qualità tra cui vini, formaggi DOP, falso aceto balsamico IGP ed altri prodotti contraffatti venduti sul web. Tra i casi più significativi del 2013, il blocco della commercializzazione dei “Wine–Kit” in Gran Bretagna, prodotti liofilizzati ottenuti con estratto di mosto e messi in vendita in improbabili “Kit di autoproduzione” etichettati con noti marchi di vini nazionali, e ancora il caso dei “Cheese Kit”, in Nuova Zelanda, Australia e Canada, confezioni con lo scopo di replicare prodotti caseari tipici italiani, come la mozzarella, l’asiago o la ricotta, con etichette che richiamano il tricolore e la denominazione “Italian Cheese”. Per sfruttare in sicurezza l’e-commerce anche il consumatore può fare molto, a sottolinearlo il decalogo “E-commerce e frodi alimentari: 10 consigli per evitarle” predisposto da MDC e Frodi Alimentari: bastano infatti piccoli accorgimenti che tengano conto della trasparenza e dell’affidabilità che l’azienda vuole comunicare al cliente, attraverso elementi grafici e informativi il più esaustivi possibile, per avere direttamente a casa propria un prodotto sicuro e di qualità.
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Mestieri
A cura della Citta’ dei Mestieri
IL CONVEGNO
“T
umore al seno, che fare? Prevenzione, diagnosi e cura, percorso riabilitativo”: questo il convegno che la Città dei Mestieri di Ostia ha recentemente ospitato all’interno della sala formazione di via del Sommergibile. Un’ iniziativa fortemente voluta dalla Commissione delle Elette ed in particolare dalla presidentessa, Monica Schneider. Come è stato più volte sottolineato, si è trattato di un incontro volto soprattutto alla sensibilizzazione del discorso “prevenzione”, in un ambito nel quale questa parola assume un significato particolare se si parla di tumori femminili. Particolarmente competente il tavolo tecnico che ha relazionato sulla tematica, con la presenza della responsabile secondo livello Litorale per il carcinoma del collo dell’utero, dott.ssa Elisabetta Canitano, la dirigente Uos screening oncologici, dott.ssa Patrizia Allegrucci e la dirigente medico Uos oncologia dell’ospedale Grassi di Ostia, dott.ssa Maria Rita Noviello. Come ha avuto modo di affermare nel corso del suo intervento Monica Schneider, “questo è l’ inizio di un cammino, di un percorso da fare tutti insieme; è il primo appuntamento di un percorso che mira alla prevenzione e alla sensibilizzazione al tema. Un argomento che riguarda, sì, le donne, ma che ovviamente deve riguardare anche gli uomini, compagni, fratelli, padri delle donne”. Al centro dell’attenzione, un’ indagine svolta nel Municipio X e che riguarda lo screening, o diagnosi precoce dei tumori al seno. È noto, infatti, che la Asl RmD propone ogni due anni alle donne del territorio, in età compresa tra i 50 e i 69 anni, una mammografia. Purtroppo, come è stato rilevato nel corso del convegno, soltanto il 35/38 per cento delle donne convocate (attraverso una lettera che giunge al proprio domicilio) risponde positivamente e si reca a sottoporsi all’indagine. Analizzare il perché non è semplice. Sfiducia nella sanità pubblica? Sottostima del problema?
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Come ha avuto modo di spiegare la dottoressa Patrizia Allegrucci, dirigente Uos screening oncologici, “si tratta di un sistema ormai consolidato. Ed è bene allora ricordare che le apparecchiature usate sono all’avanguardia, che le mammografie sono a bassa incidenza di radiazioni e che c’ è attenzione, e quindi accompagnamento, per ogni singola donna. In caso di familiarità o di un seno particolarmente denso si procede annualmente alla mammografia. Anche il margine di sicurezza delle diagnosi - ha proseguito Patrizia Allegrucci - è elevato, in quanto i radiologi lettori della lastra sono due, naturalmente distintamente. Soltanto nel 2013 sono state 14mila le mammografie eff ettuate”. In proposito, è stato anche ricordato che il percorso medico/ diagnostico vede coinvolti, qualora ce ne sia necessità, uno psicologo ed un chirurgo plastico. Interessante anche l’intervento di Maria Rita Noviello, dirigente medico Uos oncologia dell’ospedale Grassi di Ostia. “Oggi qui più che di prevenzione si parla di screening. La prima dovrebbe essere ormai un fatto acquisito dalle donne con l’autopalpazione periodica del seno. Per quanto riguarda la mia esperienza al Grassi, quando una paziente arriva nel nostro reparto, nel nostro day hospital, si osserva la situazione generale e vengono eff ettuate un’ ecografia epatica e una scintigrafia ossea, perché la radice del male spesso è nello scheletro. È poi fondamentale arrivare all’esame istologico, una vera e propria carta d’ identità del tumore, anche per poter evitare terapie invasive”. Dall’incontro è emersa la necessità dell’ascolto della paziente, inteso come “sentire con attenzione” per arrivare alla “cura oltre la cura”.
A cura della Citta’ dei Mestieri
Mestieri
L’iniziativa
L
avorare o formarsi all’estero? Nel corso degli ultimi anni è uno degli argomenti trattati dai giovani. A sollecitare l’esigenza di guardare oltre i confini del Bel Paese, oltre ad una naturale voglia di conoscere cosa si fa in casa degli altri, anche la necessità intrinseca dovuta alla mancanza di lavoro, anche quella più recente legata al numero chiuso nelle nostre università. Sono sempre più frequenti, inoltre, le occasioni offerte dalla Comunità Europea in particolare, ed è proprio per informare in questo campo, e non solo, che nasce Yut, un’associazione formata da giovani che intende relazionarsi con i coetanei. Con la città dei Mestieri, Yut collaborerà proprio in questo ambito. Ed è nella sede di via del Sommergibile che sono stati presentati gli intendimenti di questa collaborazione. “Grazie a questi ragazzi - ha affermato l’assessore Droghei entriamo nel vivo del rapporto istituzione locale-associazionismo, per concretizzare e rendere visibili i progetti messi in campo a livello europeo. Yut, quindi, come punto di riferimento per semplificare la comunicazione. E non è un caso se abbiamo scelto la Città dei Mestieri per lanciare questa iniziativa; la CdM è infatti un luogo utile per informare giovani e non solo; per dar modo di conoscere e approfondire progetti, fare esperienza insomma, utile al futuro occupazionale”.
Open day alla Città dei Mestieri La Città dei Mestieri l’11 dicembre ospita l’Open Day, una giornata di orientamento per le scuole del territorio. L’evento sarà suddiviso in due parti: la mattina è previsto l’arrivo di studenti delle scuole medie che avranno modo di essere sottoposti a test attitudinali e ad orientamento in collaborazione con Ciofs e Col, partner della CdM lidense. Nella stessa mattinata gli studenti avranno modo anche di assistere a dimostrazioni pratiche di alcuni mestieri a cura del Centro professionale Pier Paolo Pasolini e del Centro provinciale di Formazione Professionale Alberghiero di Castelfusano. Nel pomeriggio l’Open Day sarà aperto a studenti di ogni ordine e grado (medie e superiori) e alle loro famiglie; anche in questo caso gli operatori di Ciofs e Col saranno a disposizione in merito all’orientamento delle scelte scolastiche future.
Nel corso dell’evento sono state presentate le prime iniziative in cantiere, alla presenza del presidente Yut, Stefano Tacconi, e del vice presidente, Sebastian Janzon. Occhi puntati su Erasmus+, un contenitore con progetti di mobilità e volontariato giovanile; opportunità da cogliere al volo. Opportunità in parte finanziate con fondi europei, con i quali è possibile trascorrere all’estero un periodo a scelta, breve o lungo, con soggiorno o studio e biglietto aereo (quest’ultimo in parte rimborsato a seconda della distanza).
Info: www.yutroma.it
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Città dei Mestieri e delle professioni di Roma e del Lazio - Via del Sommergibile 11 - 00122 Ostia Lido Roma Orari di apertura al pubblico: Martedì 14.30 – 17.30 - Mercoledì e Venerdì 10.00 – 13.00 Tel. 06.5672763 – 06.671073150 - municipio10@cittadeimestieri.lazio.it - www.cittadeimestieri.lazio.it città dei mestieri e delle professioni Municipio X
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Mestieri Lavorare nell’area socio-sanitaria/1
Dal manager all’infermiere, parola d’ordine: formarsi
S
Necessarie, quindi, una laurea, ad esempio in economia, scienze dell’amministrazione dei servizi sociali e sanitari e, possibilmente, conoscenza del campo medico, che rappresentano il minimo indispensabile per ricoprire un ruolo così delicato. A questo va aggiunto, come peraltro in tutti i campi, una buona dose di “fattore umano”.
anità pubblica, sanità privata. Qualsiasi sia l’ambito, c’è bisogno
A livello di carriera e di sbocchi professionali, c’è da rilevare che questo
di personale specializzato. E non basta, anzi, non è da prendere in
profilo è ancora tutto da scoprire e l’auspicio è che si arrivi a formare
considerazione se fine a se stesso, il concetto di sentire “una certa
sempre più spesso personale idoneo a questa professione. Che può essere
predisposizione in materia”, per incamminarsi su una strada così delicata
intrapresa anche da chi ha una laurea in medicina e, a quel punto, si parla
dove si incrociano la vita e il destino degli altri.
di medico dirigente.
Peggio ancora se ci si fa coinvolgere da falsi miti legati a serial Tv, dove l’enfasi, l’esagerazione a tutti i costi, non corrisponde alla realtà quotidi-
Accanto al medico c’è l’infermiere. Una figura fondamentale, insostitui-
ana. Premesso questo, lavorare nell’area socio-sanitaria vuol dire trovarsi
bile e, forse, quella più vicina al paziente/utente. Un operatore sanitario
davanti un ventaglio di occasioni, mestieri e professioni tutti da conoscere
che attraversa tutte le fasi, da quella dell’assistenza preventiva a quella
e approfondire. Non solo medici, infermieri, terapisti, tecnici di analisi
curativa e poi riabilitativa. Assieme alle doti professionali e al bagaglio
di laboratorio, etc. ma anche figure amministrative, se non addirittura
culturale e tecnico, l’infermiere deve avere doti umane. Non ci si può
dirigenziali, fanno parte di questa vasta area occupazionale; ed ancora,
improvvisare infermiere “per lavorare”.
biologi, chimici, operatori termali, psicologi e si potrebbe andare avanti
Questa figura opera sia in campo pubblico che privato ed oggi la for-
nell’elenco. Tutti mestieri e professioni che necessitano di una formazio-
mazione specifica è sempre più dettagliata e necessita di aggiornamento
ne specifica e non improvvisata.
costante. Possibilità, anche in questo caso, di fare carriera passando al
Partendo dall’alto, in questo numero di Tablet, ci soffermiamo in primo
ruolo di capo sala o, approfondendo gli studi, diventare ostetriche o fi-
luogo sulla figura del manager a cui è affidato un compito molto delicato,
sioterapisti.
“il compito”, quello di far quadrare il bilancio, di gestire le risorse eco-
La professione di infermiere parla soprattutto al femminile; si calcola,
nomiche pubbliche per quanto riguarda le Asl, ad esempio. Prerogativa,
infatti, che a svolgere questa attività siano, per l’80 per cento, donne.
peraltro, che caratterizza anche chi lavora in ambito privato.
Oggi, esiste anche un Albo professionale, segno tangibile di una profes-
Dalla gestione economica, infatti, dipende il buon andamento di un
sione sempre più specifica.
ospedale, dal punto di vista organizzativo, e quindi stiamo parlando di
Per finire e senza alcuna retorica, se è vero che ogni mestiere o professione
accoglienza del paziente/utente, del suo stato di salute fisico e mentale e
che dir si voglia, necessita di un bagaglio culturale e umano, proprio
dell’iter che deve intraprendere, spesso troppo burocratico e quindi poco
il settore sanità richiede una preparazione ed una predisposizione dalle
umano. Scelta delle giuste apparecchiature e degli strumenti di lavoro,
quali non si può prescindere.
scelta del personale giusto nel posto giusto, qualità dei servizi e gestione della spesa quotidiana, sono solo alcune delle prerogative richieste ad un
DOVE FORMARSI
manager in campo sanitario.
MANAGER: il consiglio è quello di scegliere il meglio, naturalmente.
Conoscenza e aggiornamento delle leggi non soltanto in campo naziona-
Per la formazione, a Roma, all’università cattolica del Sacro Cuore, c’è
le ma europeo e mondiale, conoscenza dei cambiamenti economici e delle
la facoltà di economia e di medicina e chirurgia che ospita il corso in
strategie, impongono una formazione diretta per ricoprire questo deli-
Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari
cato incarico.
(largo Francesco Vito, 1 - tel 06/30155815 - www.unicatt.it.) INFERMIERE: in tutta Italia ci sono scuole professionali di alta formazione. Nella Capitale, per citarne una, la Federazione dei collegi IPASVISettore formazione, in via De Petris, 86 – www.ipasvi.it
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Lettere al Direttore
C
aro Direttore, seguo con attenzione la rivista Tablet dove trovo grande equilibrio nell’affrontare problematiche d’attualità. Anche la giustizia italiana è stata passata in rassegna in uno degli editoriali trascorsi e a tal proposito vorrei una sua valutazione su quanto accaduto pochi giorni fa con la sentenza della Corte di Cassazione che annulla i verdetti di primo e secondo grado per i disastri ambientali costati la vita a migliaia di lavoratori di Casale Monferrato e zone limitrofe a causa dell’amianto. Dove è finita la giustizia? Marco Di Bella (Ostia Lido - Roma)
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Caro Marco, anch’io ho dovuto leggere più volte la notizia apparsa sui giornali il giorno seguente la sentenza di prescrizione. Non potevo credere che dopo la prima volta che in Italia si prende posizione apertamente (e aggiungo coraggiosamente) su un problema così spinoso e drammatico per tante famiglie, tutto finisca in una bolla di sapone …proprio all’italiana! Vedi anche l’ultima sentenza emessa dal Tribunale di Napoli per il processo al Clan dei Casalesi dove è stato condannato il solo avvocato, reo di minacce a Roberto Saviano, come anche il caso emblematico delle acciaierie Thyssenkrupp dopo il rogo di Torino del 2007 o come tante altre sentenze, che definire bizzarre è solo un eufemismo. É paradossalmente come se, nei casi eclatanti di mafia o quelli in cui sono imputati personaggi potenti, si volesse dare alla pubblica opinione il “contentino” della vittoria parziale del 1° e 2° grado, per poi chiudere la partita con l’assoluzione finale in 3° grado. É buonismo? Incapacità a giudicare? É superficialità? Questo non so dirtelo. Fatto sta che il ricco industriale svizzero, ex magnate dell’Eternit, è svincolato dai suoi obblighi con la giustizia italiana e dal risarcimento alle famiglie delle vittime dell’amianto, non perché il fatto non sussiste, non per non aver commesso il reato ma semplicemente perché il reato è prescritto dalla legge italiana, anch’essa evidentemente vittima di un sistema poco funzionale. Dopo aver insegnato la giurisprudenza anche al mondo anglosassone attraverso l’eredità del diritto romano, il Bel Paese oggi non è più capace a risolvere neanche i casi più lapalissiani. Alcuni cittadini sostengono che siamo giunti al capolinea, altri, sconsolati, che ormai in questo settore non c’è più nulla da fare. Ma forse una soluzione ci sarebbe. Avere sempre gente seria e intellettualmente onesta a giudicare i misfatti altrui, senza più assistere a quei balletti mediatici per cui si appagano i colpevolisti condannando nei primi due gradi di giudizio e assolvendo al terzo, che è il verdetto definitivo.
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