Indissolubilmente legato alle temperie culturali e politiche della propria epoca, incline nelle sue tele a parlare al pubblico per allegorie e simbolismi Botticelli non poté non subire il fascino dell’indiscusso Maestro della poesia e dell’allegoria Dante Alighieri.
Come Dante, fu un cantore della Firenze della Propria epoca ne subì l’influssi culturali (pittore ufficiale dei Medici, protetto da Lorenzo il Popolano e seguace delle teorie neoplatoniche di Marsilio Ficino) si sottopose ad una sorta di esilio volontario a seguito della cacciata di Medici ma al contempo subì un forte influsso del Savonarola come ben vedremo nelle sue tele. Si racconta che fu l’artista in persona a portare al Rogo delle Vanità alcune delle sue opere in segno di remissione.
Possiamo affermare con certezza che la passione per la Divina Commedia lo accompagnò per tutta la vita...