Alberto Tallon, Portfolio
Alberto Tallon,Treviso 13/11/1991
OAPPC di Treviso n. 3444 P.IVA 05174600261
indirizzo via Vero 6, Roncade 31036 italia tel +393475924312 email tallonalberto@gmail.com skype al_tallon91
istruzione
workshop
esperienze
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IUAV - Dipartimento di architettura per il nuovo e l’antico
W.A.Ve IUAV
Studio Romano servizi s.r.l.
2011 (Venezia-Padova), Ostiglia Ciclabile, Architettura del paesaggio ,prof. P.Latini
2017 - 2020 (Treviso) Progettazione architettonica, ingegneria e consulenze per pratiche edilizie www.studioromano.tv
Windows OS Microsoft Office
2020 (Venezia) Laurea magistrale in architettura - Architettura e conservazione IUAV - Facoltà di Architettura 2014 (Venezia) Laurea in Scienze dell’architettura ITS Palladio 2010 (Treviso) Diploma di Geometra
2012 (Venezia), prof. A. Cecchetto 2013 (Venezia) Rigenerare Marghera, prof. R.Bak Gordon - 1° premio Wood costruction 2016 (Venezia), prof. F.Laner, U.Trame
PROAP Italia- Treviso set-dic 2013 (Treviso) Studio di architettura del paesaggio - tirocinio www.proap.it NordEst Rilievi- Venezia 2009 Rilievi Topografici - tirocinio ALTRE ESPERIENZE Biblioteca di Roncade 2014 (Treviso) assistente volontario
Autocad Revit 2015 Photoshop CS6 Illustrator CS6 InDesign CS6 Sketchup8 pro Lumion Namirial Regolo
Progetti 04
La casa di un viticoltore Ricostruire L’Aquila
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Trame di Città complesso residenziale Ex-Italgas, Venezia
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Performing and Visual Arts Center un nuovo centro a Porto Marghera
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Carfax Tra nuovo e antico nel territorio del fiume stella
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Nuove ruralità alle foci del fiume stella nuovi scenari nei territori di bonifica
La casa di un viticoltore Ricostruire l’Aquila, progettare la casa tra due muri Laboratorio integrato 1 / progettazione architettonica , caratteri tipologici e distributivi degli edifici Prof.sse E.Mantese; G.Rakowitz
2011
L’area del intervento. Caratterizzata da lotti gotici delimitati da alte mura. L’intervento occupa l’intera lunghezza del lotto, ma solo metà in larghezza.
Plastico di progetto. I rapporti tra le parti in rilievo della facciata e le parti scavate che rendono permeabile il blocco.
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Una costruzione che raccolga in sé non solo gli spazi essenziali dell’abitare, ma anche quelli che permettano di svolgere il proprio mestiere o le proprie passioni. All’interno di una lottizzazione dalle
caratteristiche gotiche e delimitata da alte mura trova spazio un progetto che cerca accostare gli ambienti estroversi, tipici di una corte rurale, a quelli introversi di un lotto con questi caratteri.
Al centro del progetto c’è il percorso, lungo il quale si susseguono ambienti chiusi e spazi che si relazionano direttamente con l’esterno. L’alternarsi di questi spazi caratterizzerà così le facciate.
La facciata rivolta verso la strada interna del quartiere. Caratterizzata dalle rientranze dell’ingresso e della loggia del livello superiore
Facciata interna al lotto. Le parti “vuote” con la loro profondità e le ombre caratterizzano la facciata verso l’interno del lotto
La pianta. Pensata come un percorso rettilineo lungo cui si sviluppano gli spazi della casa, sia le stanze interne che quelle esterne. Il percorso termina nel luogo del lavoro, il grande spazio porticato.
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Trame di città Complesso residenziale area ex-italgas Santa Marta, Venezia Laboratorio integrato 2 Composizione architettonica e urbana; Progettazione dei sistemi costruttivi; Meccanica strutturale Professori A.Santi, A.Premier, A.Pantuso
2011/2012
Planivolumetrico dell’intervento. L’area di interesse è quella della ex-Italgas un’area marginale collocata tra diverse trame urbane, quella densa e introversa della parte più storica e quella più rigida e ariosa dei quartieri di Santa Marta. Il progetto, nonostante si presenti come qualcosa di estraneo, non vuole essere un luogo isolato ma un nuovo pezzo di città che si integri all’esistente ma che renda anche posssibile un’ulteriore crescita.
Facciate principali del l’edificio. Le schermature mobili sono un aspetto tecnologico fondamentale per l’edificio, ma sono protagoniste anche del suo carattere compositivo.
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Nella sua complessità l’edificio cerca di definire un insieme di spazi privati e pubblici. La struttura ospita al piano terra una serie di servizi, mentre
nei restanti piani trovano spazio gli alloggi per famiglie, studenti e residenti per brevi periodi. Anche se i caratteri di questo edificio sono diversi da
quelli del contesto veneziano, il complesso non vuole proporsi come un pezzo di città isolato ma innescare un possibile crescita.
Pianta del piano tipo. Anche se l’organizzazione della pianta ruota attorno alla disposizione degli alloggi, grande importanza è data agli spazi di collegamento. Pensati come spazi semi-pubblici, cercano continuità con il tessuto della città e al muoversi nelle calli.
Tipologie di alloggio. Il modulo abitativo è stato pensato per essere flessibile e adattarsi alla maglia strutturale, ma soprattutto per essere configurabile per le esigenze dell’utente.
Sezione di dettaglio tecnologico. Le grandi vetrate e gli spazi aperti hanno richiesto di studiare un sistema di schermature.
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Performing and Visual Arts Center La cittadella dei giovani, Porto Marghera Venezia
progettazione architettonica; sistemi costruttivi, impianti. Professori: S. Maffioletti; O.Mazzarella; M.Rigo Gruppo di lavoro con: Fabio Biasi, Nicolò Mies
2015 Planimetria del progetto I volumi principali dell’auditorium e dei laboratori si posano su grandi piattaforme che hanno lo scopo di creare continuità con la città anche grazie ai servizi che ospitano. Questo insieme di manufatti integrati, caratterizzati da spazialità, funzionalità e figuratività contemporanee, composti da ambiti coperti e scoperti funge da nuova centralità urbana, da innesco di un processo di trasformazione di Porto Marghera, e si propone come alternativa a Venezia, rimanendo comunque connessa ad essa.
Vista dal Canale Disposto lungo il Canale industriale ovest, il progetto si confronta con: la scala e le forme dei manufatti industriali, le grandi infrastrutture, le sagome delle navi,
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Obiettivo è la progettazione di un centro dove i giovani possano esprimere la propria creatività ed essere apprezzati dal pubblico, spazi cioè per le espressioni artistiche e per le relazioni tra
di esse, ambienti che accolgono e divulgano l’arte e la cultura nelle loro espressioni contemporanee e nel loro farsi: quindi non musei, ma spazi di elaborazione, di espressione, d’incon-
tro e di attività. Il progetto è integralmente formato da nuovi edifici. Si prevede la progettazione di un insieme di spazi di grande luce, di sezione complessa, con materiali innovativi.
Collage vista dal Canale Ovest Il complesso si affaccia e interagisce con il bacino acqueo del canale, con le grandi infrastrutture.
Riferimenti progettuali -San Franciesco della vigna, Venezia; -progetto di ponte, Venezia, C. Dardi -Fun Palace, Cedric Price
Plastico di progetto. Cemento e cera Contrasto tra i volumi traslucidi e i pesanti blocchi di cemento sui quali poggiano. Porto Marghera si offre come luogo urbano poroso, ma soprattutto come spazio della contemporaneità, portatore di un’estetica aggressiva e libera
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Pianta e sezione dell’ala dei laboratori La parte ad uso degli artisti è staccata dal suolo ma attraverso vari meccanismi sia visivi che di contatto non rimangono isolati dalla parte pubblica Sezione trasversale dei laboratori. Le sale dei laboratori sono sollevate e distaccate rispetto alla palestra e la biblioteca ma comunicano attraverso l’ampio atrio..
Dettaglio atrio La conformazione dell’ampio atrio ha la funzione di ospitare mostre e performance oltre che a mettere in comunicazioni le sale. Le stesse aule di produzione sono pensate in modo da essere parte dell’esposizione.
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Sezione dell’auditorium e foyer d’ingresso. Così come il resto dell’edificio anche questa parte è pensata come una continua contaminazione di spazi. La continuità tra esterno e interno viene accentuata dal tetto giardino e dalle terrazze che permettono molteplici sguardi verso la città.
Dettaglio dell’auditorium. La sala è pensata in modo tale da potersi trasformare a seconda degli eventi, che siano performance, opere teatrali o concerti.
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Carfax Tra nuovo e antico nel territorio del fiume stella, Castions di Strada,Udine Laboratorio integrato / progettazione architettonica , Restauro arch., valutazione economica del progetto, progettazione strutturale Professori P. Grandinetti, S. Di Resta,E. Micelli, A.Saetta; Gruppo di lavoro con: Fabio Biasi, Nicolò Mies
2015/2016
L’aera di progetto I quattro casali si trovano, poco al di fuori del contesto urbano di Castion di Strada. L’area dei casali infatti appare come una cerniera tra i differenti paesaggi della bassa pianura friulana.
I quattro casali si collocano in un punto strategico e unico del territorio, - La “strada alta” e la sua urbanizzazione a ragnatela, e la napoleonica; arterie viarie dei movimenti ovest-est - La Torbiera Selvote, inserita come sito di interesse comunitario - confine tra l’area delle risorgive e la della bassa pianura umida - Limite tra terreni dell’agricoltura della Bonifica e sistemi agricoli storici.
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Compito dell’architetto non è solo di dare forma ad uno spazio; oggi é sempre più anche quello di pensare alla sua attivazione. In questo progetto siamo appunto chiamati a dare nuovo valore a
questi quattro manufatti, che non presentano caratteri eccezionali o di pregio; hanno però potenzialità che derivano dalla loro disposizione e dal contesto in cui sono inseriti. Sfruttando
questi punti di forza il progetto di questa fattoria-osteria sociale mira ad innescare relazioni, attraverso spazi di connessione tra i quattro edifici e la rete del territorio rurale della bassa friulana.
Cronologia delle trasformazioni dei casali Ricostruzione dei cambiamenti attraverso carte e rilievi. L’ultimo schema rappresenta il progetto.
Planimetria di progetto La nuova configurazione dei casali e della corte che ospiteranno gli spazi della fattoria sociale. Il progetto prevede la sistemazione non solo dei casali ma soprattutto della corte esterna e della connessione tra gli edifici, oltre ad itinerari che facciano conoscere il territorio.
L’Osteria, sezione e piante di progetto Nel rispetto della condizione preesistente gli interventi previsti sono quelli che consentiranno l’utilizzo dell’edificio. Messa in sicurezza, sistemi di risalita e stanze di servizio. All’ultimo piano sono previste delle nuove partizioni che definiranno gli spazi delle camerate.
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Sezione trasversale La parte centrale del progetto, ovvero l’impianto di risalita, si inserisce ribadendo l’impianto originario della casa. in questo modo si continuerà a distinguere l’organizzazione della casa e le varie fasi della costruzione della fabbrica.
Esploso assonometrico . La costruzione preesistente e il progetto di intervento Dopo un‘attenta analisi dei caratteri architettonici dell’edificio e del suo stato di conservazione si è deciso di intervenire sfruttando la necessità di inserire un rompitratta per ribadire un blocco servizi compatto, Per rendere ben distinto il nuovo intervento si è deciso di utilizzare due soli materiali: acciaio per la struttura e pannelli di legno.
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Dettaglio della nuova rampa di scale. L’intervento rimarca la posizione dell’esistente scala, Inoltre permette di riutilizzare le due rampe in pietra che risultavano ancora integre e caratterizzavano l’abitazione
Dettaglio del rompitratta La struttura di supporto è composta da due profili a “C” accoppiati. Questa scelta garantisce leggerezza sia visiva sia nel montaggio.
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Nuove ruralità alle foci del fiume Stella
Che significato assume un’opera di risanamento tanto vasta oggi, per chi guarda il risultato di tale operazione? Per chi lo vive? E per chi lo attraversa? Quello che vediamo è quello che i friulani
conoscevano e riconoscevano come loro territorio più di cinquant’anni fa? Questa appartenenza è ancora viva (se mai è stata presente)? Come fare per capire questo enorme spazio
orizzontale, questa distesa di terreno, come far diventare questo un paesaggio e non “passaggio”? Se è vero quanto afferma Marc Augè che “ Il paesaggio è lo spazio descritto da un
Laboratorio di urbanistica Prof. M.Bacichet
2016
Carte tematiche Carta usi del suolo bassa pianura umida alta pianura ghiaiosa laguna nuclei urbani bosco vigneti frutteti prati stabili pioppeti
Analisi storica delle carte Una continua lotta tra uomo e natura per la conquista del territorio, iniziata in epoca romana e tutt’ora presente e viva. Un’orditura fitta e complessa che caratterizza e condiziona in maniera totale l’intero assetto del territorio friulano.
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Terre bonificate
espansione urbana XXIsec-2016
laguna e barena XXIsec-2016
bosco XXIsec-2016
uomo ad altri uomini “ capiamo che c’è bisogno di una narrazione. Qualcuno deve raccontare quella storia che è passato; un passato perduto di vista dal visitatore distratto, magari dallo stesso indigeno,
“un passato al quale egli sopravvive” e che gli direbbe ancora qualcosa. Questo passato trova forma (di ricordo) nelle cascine della bonifica, o meglio rovine. Oggi che la “scoperta progressiva del paesag-
gio è diventata sempre più difficile” soprattutto in un territorio come questo, solo queste grandi matrone di campagna, queste solitarie e silenziose cattedrali di mattone rompono l’uniformità del contesto e
controllano lo sguardo dell’osservatore. La domanda consisterà nel chiedersi quale ruolo dobbiamo far assumere a questi simulacri ben sapendo che “si inscrivono in uno scenario che non è da
esse dissociabile” e che come punto di arrivo sono anche “ punto di vista dal quale si scopre un altro paesaggio, altri spettacoli” e, aggiungiamo noi, la propria storia.
La memoria del paesaggio La fase dei lavori di bonifica, il lavoro nella case coloniche, il rudere e i segni che continuano a rimanere.
Strategie di progetto • creare ambienti favorevoliall’avifauna per accogliere diverse specie, • creazione di corridoi ecologici, • potenziamento
“Residui ”, il terzo paesaggio delle case coloniche Sfruttando i tracciati della bonifica si possono connettere gli elementi puntuali delle case coloniche, potenziando quindi il carattere naturalistico dei terreni, creando fasce tampone tra habitat e agricoltura intensiva. Accostare residui e riserve per favorire continuità biologica.
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riqualificare e valorizzare i corsi fluviali, naturalizzandone le sponde e utilizzando le piante per la fitodepurazione delle acque, e alberi per il controllo della vegetazione piu bassa. creare continuità ecologica tra le zone oggetto di intervento
Schema strategico territoriale
Metaprogetto Biodiversità e nuove filiere Si intende procedere con la creazione di un nuovo ambiente di rilievo naturalistico che possa essere sfruttato per differenti obiettivi quali : • proteggere e migliorare la biodiversità • connettere aree esistenti e ricostruzione di habitat naturali • diversificazione e turismo, opportunità di integrazione del reddito con la creazione di una nuova filiera basata sulla produzione di materiale per la bioedilizia.
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conservare la parcellizzazione agraria nelle aree di bonfica e vallorizzarla diversificando le colture: prati incolti pascolo boschi
Introdurre aree umide per diversificare lo stato ambientale attuale e migliorare le qualità intensificando la rete ecologica. creare nuove filiere produttive, legate allo sfruttamento di piantagioni di canneti. ( bioedilizia, recupero dell’artigianato storico ) Sfruttamento delle case coloniche come luoghi di co-working e workshop illustrativi.
recuperare le architetture della bonifica: attività turistico didattiche punti strategici per la diffusione del “terzo paesaggio”
Valorizzazione e riattivazione delle fosse delle peschiere ivi presenti, al fine di creare un nuovo circolo virtuoso di collaborazione economica e valorizzazione delle qualità autoctone.
Metaprogetto Partecipazione e coinvolgimento La valorizzazione e trasformazione del territorio fin qui illustrata, dovrebbero alimentare un circolo virtuoso capace di riavvicinare i cittadini al proprio territorio, riscoprendone le caratteristiche e le poten-
zialità. Attraverso una serie di eventi che aumentino la partecipazione e la collaborazione, il paesaggio diventa lo scenario per la messa in scena di buone pratiche radicate nel territorio, e capaci di presentarsi come attrattive a livello turistico e commerciale.
Mappa delle esperienze
Collage. Simulazione dei possibili eventi
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Alberto Tallon tallonalberto@ gmail.com