"Sense of place" di DONATELLA DAVANZO

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Donatella Davanzo


in copertina: “White Sand” fotografia digitale stampata su carta cm 50 x 70 © Galleria Tartaglia Arte Tutti i diritti sono riservati nessuna parte di questo opuscolo può essere riprodotto o trasmesso, anche parzialmente, in qualsiasi formato, con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro, senza l’autorizzazione scritta dei proprietario dei diritti


Donatella Davanzo “Sense of place� 28 giugno - 16 luglio 2012 testo critico di Tiziana Tamburi

Galleria

TARTAGLIA ARTE

Via XX Settembre, 98 c/d - 00187 Roma tel. +39 06 4884234 - fax +39 06 97999998 gallerie@tartagliaarte.com - www.tartagliaarte.com


RECENSIONE CRITICA Entrare nello spazio dedicato all’esposizione dei lavori fotografici di Donatella Davanzo è come diventare coprotagonista di un romanzo in cui la verità narrata diventa soggettiva e le emozioni non trovano riposo. Ogni suo scatto è “spazio” e scorcio di vita di un angolo di mondo a molti sconosciuto. L’obiettivo cattura ambienti incontaminati, villaggi, scene di vita quotidiana fino a centrare gesti ed oggetti testimoni di una solida identità culturale. Donatella ama questa terra, è rapita da questa gente nord-americana del Sud-Ovest e la sua ricerca fotografica non si limita ad una classica inquadratura bensì entra nell’animo di chi vive quei luoghi e di chi solo li immagina. La sua opera diventa documentazione storica e culturale di un ambiente ancora preistorico e rupestre e nel contempo testimonianza di luoghi incontaminati, di larghe distese di colore/luce e di relazione tra persone e ambiente. Ogni sua foto scandisce il legame di appartenenza di un popolo alla propria terra e molto spesso immortala semplici ed umili personaggi abbigliati però in maniera variopinta, con tessuti particolari e colori sgargianti. Lei stessa afferma: “Raccontare una terra, nei suoi vissuti, nelle sue eredità storiche, nelle pratiche culturali che ancora oggi danno vita a contatti reali e intensi, è un percorso sempre affascinante. Alla rappresentazione dei territori nordamericani si accompagnano poi sensazioni, a volte controverse, che passano dal mito dei paesaggi e della vita nativa americana alla familiarità che sembra rendere questi luoghi come già incontrati. Iniziata da una semplice curiosità per queste regioni, le diverse esperienze di viaggio e permanenze che si sono poi susseguite mi hanno portato verso una profonda ricerca fotografica e antropologica di queste regioni, soprattutto riguardo il profondo legame che unisce la comunità all’abitare il proprio luogo di appartenenza”. Il suo occhio mira così a collegare la ricerca antropologica alla fotografia col fine ultimo dello scambio interculturale. Per Donatella Davanzo l’arte fotografica non è quindi solo curiosità e ricordo da mostrare ma diventa studio, conoscenza e documentazione. Tiziana Tamburi


“Poetry� fotografia digitale stampata su carta cm 70 x 50


“Light in the Silence� fotografia digitale stampata su carta cm 50 x 70


“Faces� fotografia digitale stampata su carta cm 50 x 70


“Driving toward Infinity� fotografia digitale stampata su carta cm 50 x 70


“After the Rain� fotografia digitale stampata su carta cm 50 x 70


“Native Friendship” fotografia digitale stampata su carta cm 50 x 70

“Rock Art” fotografia digitale stampata su carta cm 50 x 70


“Reflection” fotografia digitale stampata su carta cm 50 x 70

BIOGRAFIA: Donatella Davanzo è nativa di Trieste. Antropologa e fotografa, negli ultimi anni si dedica allo studio dello spazio, soprattutto nei territori nordamericani del SudOvest, sede della sua ricerca antropologica. Ne documenta il territorio, il paesaggio, la popolazione fino alle pitture rupestri restituite al mondo moderno. Numerose le ricerche antropologiche veneziane e su temi sociali apparse in saggi e nel suo primo libro “Tango a Venezia” del 2011. E’ tecnico/fotografo per il Comune di Trieste ed attualmente è in aspettativa per Dottorato di ricerca presso l’Università del New Mexico. Ha partecipato a varie mostre personali e collettive ed ha preso parte a numerosi progetti di vario spessore culturale. Dal 1996 ad oggi i suoi lavori fotografici sono stati varie volte pubblicati molto spesso affiancati anche da articoli e saggi. Dalle sue esposizioni e pubblicazioni emerge l’interesse per una fotografia intesa non solo in senso artistico ed estetico ma anche interpretativo e importante strumento per la documentazione antropologica.


Finito di stampare nel mese di giugno 2012


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