Globaliseum - Franco Mioni

Page 1


Progetto grafico: TAAR Fotografie: Stefano Previdi Testi: Agostino Bagnato ufficio stampa Lapo Chirici Press & media relations Stampa Modulgrafica Forlivese Direzione artistica Riccardo Tartaglia

Š Galleria Tartaglia Arte Tutti i diritti sono riservati nessuna parte di questo opuscolo può essere riprodotta o trasmessa, anche parzialmente, in qualsiasi formato, con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro, senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti


GLOBALISEUM “sguardi sul mondo�

Franco Mioni

presentazione a cura di Agostino Bagnato

28 novembre - 15 dicembre 2009

Galleria

T A R T A G L I A

A R T E

Vi a X X S e t t e m b r e , 9 8 c / d - 0 0 1 8 7 R o m a tel.+39 06 4884234 - fax +39 06 97999998 gallerie@tartagliaarte.com - www. tartagliaarte.it


GLOBALISEUM: GUARDARE IL MONDO CHE CI GUARDA Il viaggiatore che nel passato percorreva a piedi o su una modesta carrozza le vie impervie dell'Europa, aveva il tempo di guardarsi attorno e di imprimere sul taccuino la proprie impressioni sul paesaggio, le rovine e le popolazioni. Sono nati capolavori dal pennello di Giotto, Simone Martini, dalla matita di Albrecht Dürer e di Leonardo, dal carboncino dei pittori del Grand Tour e poi dei maestri della pittura en plein air (romantici, impressionisti, fauve, naturalisti) fino al paesaggio fantastico e onirico degli espressionisti o psicanalitico dei surrealisti. La velocità ha mutato l'approccio visivo millenario alla realtà che circonda l'uomo. Come fissare un'emozione, una felicità estetica o la paura, il vuoto, il nulla dello spaesamento è l'interrogativo dell'arte contemporanea. La fotografia ha dato una risposta posponendo nel tempo la riflessione sull'istante o il godimento, mentre la tecnologia contemporanea, dalla televisione a Facebook e You Tube, consente oggi di fissare qualsiasi evento e di trasmetterlo in tempo reale a fruitori in ogni parte del mondo. Ma è un'arte traslata, perché comunica soltanto, rende noto, rende messaggio ciò che dovrebbe essere moto dell'animo. Bisogna anche ricordare che gli artisti, consapevoli delle conseguenze della velocità degli scambi mentali e fisici, si sono interrogati lungo l'arco del Novecento producendo risposte differenti: cubismo, futurismo, metafisica, ready made, arte povera, land art, minimalismo, video arte e cyber art, per citare le scuole ed i principali maestri che hanno creato autentici modelli interpretativi. Come può un giovane artista accostarsi oggi a questo tema, ovvero all'osservazione e alla comprensione della realtà? Franco Mioni ha un modo proprio di affrontare la realtà nella sua dimensione planetaria. Ha la fortuna di viaggiare continuamente, per ragioni di lavoro, per cui la visione delle cose si sedimenta per strati nella coscienza, superando la divisione geografica di Occidente e Oriente, proprio in virtù della velocità degli scambi e della globalizzazione. Ma è anche un professionista della comunicazione e del design: per lui la televisione e Internet sono caleidoscopici labirinti disseminati di realtà virtuali e di verità clandestine. Ne ricava frammenti di storie, tracce di verità da filtrare con l'osservazione diretta per collocarsi nel tempo e nel mondo che lo circonda. Negli ultimi tempi meta dei suoi spostamenti è la Cina, dove si trattiene per lunghi periodi. Ed ecco che comincia il suo viaggio di scoperta, che riguarda principalmente le città, i suoi abitanti isolati o in gruppo, gli agglomerati urbani e industriali, mentre l'attenzione è fissata in generale su un volto attorno al quale si sviluppa il racconto. La Cina gloriosa del passato, la Città proibita, la Grande Muraglia, i templi buddisti, i giardini celesti, Xian o il Fiume giallo sono aspetti che non lo riguardano. L'occhio è fissato rapidamente sulla realtà odierna nel suo vorticoso divenire e sugli effetti della L'occhio è fissato rapidamente sulla realtà odierna nel suo vorticoso divenire e sugli effetti della velocità degli scambi. Nasce sulla tela, sul cartone da imballaggio, sulla plastica, sul vetro un caleidoscopio di forme e colori creato attraverso citazioni da cartelloni pubblicitari o da advertising televisivo e online, mediante affiche, richiami cromatici alla tradizione espressionista e alla figurazione americana.


Il risultato finale è un vero e proprio racconto sociale che si dipana su livelli da linguaggio futurista o che richiama alcune destrutturazione della forma del gruppo Fluxus. Si tratta di un réportage sulla società cinese in vorticosa evoluzione, reso secondo un linguaggio immediato, diretto, sovrapponendo immagini di persone e cose in modo da creare un vero e proprio spartito cromatico. La stessa cosa riguarda gli scampoli di società occidentale e in particolare di quella italiana, principalmente centrati sulle figure di immigrati, segno palpabile della globalizzazione nei suoi vari aspetti. Ma non sono persone integrate nel tessuto civile, semmai disperati in cerca di una collocazione sociale, in mezzo all'indifferenza o all'ostilità della popolazione autoctona che tuttavia è impegnata a sfruttarli come mano d'opera a bassa remunerazione o a ricattarli spregiudicatamente. E' la realtà che affascina Franco Mioni in tutte le sue espressioni. Anche i fenomeni più apparentemente lontani da suggestioni artistiche sono per l'artista scintilla creativa, come l'espressione dei manager di fronte alla catastrofe provocata dalla crisi della finanza mondiale o la disperazione del migrante senza speranza. La tecnologia è il medium per cogliere la realtà circostante: "Guardo il mondo, a cominciare dalla TV che ci guarda con la conseguenza che io guardo sapendo di essere guardato" afferma parlando del suo lavoro di artista. Quando Senofonte raccontava l'ascesa e la caduta dell'impero persiano, lo faceva usando un linguaggio semplice, rivolgendosi non all'agorà, ma all'intera polis. Lo stesso si può dire di Franco Mioni che usa il linguaggio pittorico nelle sue diverse espressioni per raccontare la realtà, sia quella lontanissima della Cina sia quella che circonda ciascuno di noi. Egli vuole parlare non al critico d'arte, al mercante, al gallerista o al collezionista, ma a tutti noi. Non c'è presunzione in questo desiderio di comunicare il proprio sentire e le reazioni di fronte agli accadimenti del mondo, quanto un bisogno di liberarsi di quell'angoscia che deriva dalla corsa sempre più affannosa contro il tempo. Il tema dell'immigrazione, già ricordato, è tuttavia affrontato con una coscienza etica molto alta e una forte tensione morale, consapevole che si tratta di una questione epocale dell'intero Occidente, che investe l'Italia con impatto talvolta tragico. Si può parlare di una simbologia generale espressa nella serie Sauce Man o Sugosi, proprio perché si tratta di un esempio riferito a quanti sono impegnati, senza diritti, a raccogliere pomodori e altri prodotti agricoli nelle campagne italiane. E si potrebbe continuare con l'aspetto riguardante badanti, lavavetri, mendicanti, figure che Mioni non affronta, ma lascia immaginare come orizzonte sociale. Si tratta di un discorso sulle conseguenze della globalizzazione, intesa non soltanto come integrazione dell'economia e dei mercati, compreso quello finanziario che ha provocato gravissimi guasti all'economia mondiale, ma anche sulla migrazione di milioni di persone. L'impero romano ha rappresentato per i popoli conquistati da Roma una grande opportunità di spostamenti e delocalizzazione, per via dell'attrazione esercita dall'Urbs e dalla politica di tolleranza e integrazione verso culture e religioni differenti. Lo stesso è accaduto per il Nuovo Continente, in particolare dopo le guerre di religione e la Controriforma. Lo stesso si verifica oggi: per sfuggire guerre, persecuzioni, miseria o all'assenza di speranza, milioni di persone si spostano da Sud a Nord in tutto l'Occidente, in Europa e in America settentrionale.


E' il nuovo sogno dell'umanità. Franco Mioni se ne fa interprete a modo suo e riesce a trasmettere un messaggio per aiutare a riflettere e a orientarsi, a cominciare da se medesimo, possibilmente a essere migliori. Lo fa senza retorica, rifiutandosi enfasi e grida. Il tutto senza andare a discapito dell'estetica, ovvero della ricerca del bello e del godimento artistici che non è mai un fatto formale, piuttosto un pugno nello stomaco a chi non vuole capire, chiuso nel proprio carapace di egoismi, privilegi, eredità immeritate. Questo suo lavoro si è sviluppato coerentemente ed ha dato vita a una serie di dipinti che è finalmente giunto il momento di ordinare una esposizione. Il titolo della mostra che raccoglie parte di questa produzione, necessariamente selezionata per economia espositiva, dice tutto: Globaliseum. "Si tratta di una invenzione. Una parola nuova, mutevole come i nostri tempi. Ma è anche evocativa perché vuole indicare una raccolta di testimonianze vicine e lontane" sostiene l'artista che conclude "Risponde alla mia necessità di fermarmi a riflettere guardandomi intorno. E' il titolo di una mostra che mi guarda dal mondo". Questa mostra alla Galleria Tartaglia di Roma è la prima manifestazione espositiva di Franco Mioni. Mostrare il risultato della sua ricerca artistica e del proprio impegno civile lo ritiene un dovere professionale ma anche un cimento culturale, un dovere di testimonianza. Infatti, questa mostra testimonia la grande onestà intellettuale di Franco Mioni e il suo essere nel proprio tempo e di viverlo con tutte le tensioni che comporta, non respingendolo ciecamente ma sforzandosi di comprenderlo e di assimilarlo per sentirsi e ritrovarsi più ricco e non intimorito e corazzato nella sua condizione di provenienza e di appartenenza. La dimostra l'intesa di collaborazione con "Emergency" e la decisione dell'artista di devolvere eventuali introiti della mostra all'associazione umanitaria di Gino Strada che ha contribuito a salvare migliaia di vite umane nei luoghi più disastrati del globo. Vengono in mente le parole di Giuseppe Pelizza da Volpedo, pur in un contesto storico e sociale profondamente mutato: "Oggi non è tempo di arte per l'arte, ma di arte per l'umanità". La pittura di Franco Mioni vuole essere anche e soprattutto arte per l'umanità. E' un richiamo alla civiltà dell'uomo migliore, rifuggendo da scelte e condizionamenti ideologici, ma usando il pennello per dire: "Ci sono anch'io! Voi non mancate". Agostino Bagnato

Roma, ottobre 2009


OPERE 08-09


Particolare di “Walker 1� tecnina mista e collage su telaCm 100 X 120



Particolare di “Restart� vernici industriali su tela cm 100 X 100



Particolare di “amore perduto� tecnina mista e collage su tela cm 100 X 120



Particolare di “Area giochi� vetrina con materiale di recupero e vernici cm 120 x 120



Particolare di “Good boy� vetrina con materiale di recupero e vernici cm 120 x 120



Particolare di “sugosi� vernici e stampa digitale su carta intelaiata cm 98 x 120



Particolare di “Add value to kill the meaning� tecnica mista su pannello laminato cm 80 X 203



Particolare di “Vota Bonsu� collage, pennarello e vernici su tavola cm 90 X 90



Particolare di “Waiting� pennarello e vernici su carta intelaiata cm 98 X 160



Particolare di “Hangzhou hero� sacco materia prima e vernici su tela cm 100 X 120



Particolare di “Sex worker� tecnica mista e collage su tela cm 100 x 120



Particolare di “Change� tecnica mista e collage su tela cm 100 x 120



Particolare di “Go to sauceland� tecnica mista e collage su tela cm 60 x 60



Particolare di “Polposi� tecnica mista e collage su tela cm 60 x 60



Particolare di “Sauce man� tecnina mista e collage su tela cm 90 X 120



“Defective unit� vetrina con materiale da imballo, carta giornale e vernici cm 25 x 25


“Proof sample� vetrina con materiale da imballo e vernici cm 25 x 25


“Go to sauceland� tecnica mista e collage su tela cm 50 x 50


“Solo quando lo dico io� vetrina con materiali di recupero e vernici su tela cm 53 x 53


Ringraziamenti. Questa mia prima mostra personale è nata dalla combinazione magica di forze vaforevoli. Ogni cosa bella che mi succede nella vita mi appare come un dono che ha fatto un lungo viaggio per raggiungermi. Ringrazio i miei genitori, Mario e Olga. Basti pensare che mi hanno concesso da ragazzo di dipingere in camera mia. I colori incombevano minacciosi su una bella moquette color panna. Hanno corso rischi enormi! Avevo docici anni quando chiamarono a raccolta i loro amici per un vernissagedi Franco in stanza matrimoniale. Non hanno mai smesso di aiutarmi a coltivare la passione per l'Arte. Quando ho creato una famiglia mia non sapevo quanta poesia e amore mi avrebbe regalato. Così necessari per tenere il cuore vivo e poter osservare il mondo con i sensi dell'emozione. Grazie Erica, Giulia e Marica. Con il mestiere di designer ho potuto assecondare la mia curiosità per la trasformazione della materia e l'invenzione della forma. Ho viaggiato molto in oriente e in occidente e mi sono aperto a diversità culturali e religiose senza pregiudizi. Nella bellezza della natura, negli occhi della gente più semplice e dei più deboli ho immaginato un filo sottile che intrecciandosi compone l'ormeggio di questa umanità in perenne squilibrio. Ringrazio il Prof. Agostino Bagnato per il suo interessamento al mio lavoro e per la sua gentilezza d'animo. Il suo testo introduttivo alla mostra ha descritto così bene le sensazioni che ho impresso sui quadri da farle percepire con maggiore profondità anche a me stesso. Ringrazio Gino Strada per quello che fa all'interno di Emergency perché leggendo le sue testimonianze mi è sembrato che lo faccia un poco anche al posto mio che troppo spesso rimango soltanto a guardare. In ultimo, ma non per ordine di importanza ai fini della realizzazione del catalogo, all'amico Stefano. Bravissimo fotografo nonostante la sua modestia. Imbattibile sul campo della disponibilità. Franco Mioni


Verso lampedusa Sorge il sole Un ricordo torna alla mente Una vicinanza negata a causa dell'ipocrisia della gente Come mai tanto odio nella mente? PerchĂŠ tanta discriminazione nel cuore? O padre lontano vedo nuove cicatrici sulle tue mani Addio mamma cara costretta a vendere i tuoi dolci fianchi Io siedo sola nel freddo di un'altra notte in questo lungo viaggio sul mare che continuerĂ domani Marica Mioni

Particolare di



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.