2 minute read

Prossa dei lettori – N. Buccaran

ma aveva dovuto inchiodare, per non investire Eunice che pedalava. Un’altra volta un grosso topo le aveva tagliato la strada, e questo secondo incidente segnò definitivamente la fine della sua passione per la bici. Così adesso accompagnava a piedi la nonna per le sue faccende: la messa per l’anima, la banca per gli assegni, la gioielleria per il lusso ed infine, per gli oggettini, Chan. Chan era ometto dall’aspetto puntuale, i capelli tagliati corti e le guance rasate filo filo, si era trasferito a Pedona da alcuni anni, viaggiando per centinaia di migliaia di chilometri in nave, partito dal porto di Yuan-Chu. Ma le sue dita erano goffe mentre toccavano il denaro, mentre riponeva la merce negli scaffali, e la nonna andava matta per tutte quelle cineserie che virgola dopo virgola, congiunzione dopo congiunzione, per un narratore sarebbero forse soltanto enumerative, inutili a restituire l’esotismo della sua bottega. Quel giorno però, sorprendentemente, anche il nonno varcava la soglia di Chan.

Imprenditore intuitivo e vivace, il nonno di Eunice bambina aveva deciso di fare un coraggioso viaggio d’affari, voleva estendere la sua attività all’economia di un continente che da alcuni anni prometteva di espandersi sempre maggiormente.

Advertisement

«Impara sempre le lingue, non avere mai bisogno di un interprete», aveva detto, in effetti, il nonno a Eunice ragazza qualche anno dopo: «Specialmente negli affari, perché non sai mai cosa potrà dire al posto tuo».

E all’epoca l’unico cinese che abitava in tutto il quartiere era forse, in effetti, proprio Chan.

Il nonno entrò deciso, col fare di chi sa che la fermezza, di per sé, bene atteggiata è sufficiente a convincere se stessi e gli altri delle proprie manovre e così, dopo quell’ingresso improvviso e qualche ulteriore breve colloquio, non si voltò pagina al calendario dei santi della Quercia Nera che il buon lavoratore e il suo interprete erano in partenza per il porto di Yuan-Chu, alla scoperta di nuove possibilità di mercato.

Eunice non sopportava che Milo uomo…

(continua)

PROSSA DEI LETTORI

Questo testo era in attesa da due anni circa, me ne ero dimenticato, certo che ne è passata di acqua sotto i ponti, sono cresciuto nel frattempo. Per ragione di affiliazione sono tenuto a fare pubblicità a un blog di nome Alka-Seltzer, ci son ben nove autori credo, ed è pieno di poesie contemporanee e prose. IL MESSO DI ARIMANE

di Niccolò Buccaran Questo è l’estratto di un racconto che potete trovare, nella versione integrale, sul nostro sito web.

Aveva piovuto nei giorni precedenti e la terra era fangosa quel 13 settembre del 1916; restavano le tracce degli uomini sulla terra e le persone che vennero quel gior-

This article is from: