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Poesia – F. Ghillino

RAGAZZA IMMAGINE ALLA FIERA DELL’AUTO

di Federico Ghillino

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L’eroe col casco è nell’abitacolo e affronta la pista con stile da rally.

Sgasa sul rettilineo: è come un susseguirsi razionale. Dentro, la ragazza formosa in formalina affonda i fianchi nella carrozzeria dell’auto. “Come ti senti ad appoggiarti a un’auto, un’auto da trecentomila?” “Tutti mi fotografano: sono bella. Le auto sono una scusa per le mogli, i mariti si sentono uomini guardandomi. Io formosa e bella più di loro, più di queste.”

Il picco fra accelerazione e decelerazione prima della curva ad U: la svolta di un pensiero. Mi chiedo come sia vivere così, ad essere una cosa desiderabile vicino a una scusa così grossa. “Come ti senti?” “Boh, non lo so. Forse normale. Ma non so bene cosa sia stare normali.”

Altro rettilineo, in fondo altra U.

Il pensiero si dirama: sgommare e corrispondere alla strada o andare dritto fuori.

Dico fuori contro il cemento: attento.

È la fase in cui a volte muori. Le sue colleghe meno formose, più plastificate, chiacchierano annoiate, in mezze pose su due auto vicine. Col culo schiacciato alla portiera le ammazzano di foto. Forse quello è stare normali: calzare una vita con pungente senso d’assedio, stare, truccarsi di mediocrità, far del proprio medio.

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