Fischi di carta alla Daneo (06/2017)

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Introduzione

Questo libretto nasce dagli incontri tra gli alunni delle classi 5^B e 5^C della Scuola Elementare Giovanni Daneo con i Fischi di Carta ~

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Ci siamo incontrati cinque volte nelle vostre classi, per imparare e giocare insieme. Lo scopo del nostro laboratorio era quello di avvicinarvi alla scrittura, farvi capire che scrivere una poesia non é una cosa cosí difficile e noiosa come molti cercano di farci credere. La poesia, come ogni altro sapere umano, ha in sé anche una parte di tecnica: la possiamo considerare quasi una scienza, che funziona con regole precise e che é bello conoscere. Sono proprio queste regole ció che abbiamo provato a spiegarvi in questi incontri. É come se un cuoco non conoscesse la differenza tra carne e verdura! Come potrebbe cucinare un buon piatto per un ristorante? Gli ingredienti di cui abbiamo parlato sono:

Le rime. Il 3 marzo abbiamo incominciato con le rime. Esiste solo la rima baciata? Certo che no! Ci sono molti modi per rendere una rima meno banale, meno facile. Si

tratta dei vari schemi di rima: abbiamo visto che esistono la rima alternata, la rima incrociata, la rima incatenata... e quando non si vuole fare la rima in fondo al verso, c’é sempre la rima interna!

Le figure retoriche. Il 31 marzo é stato il turno delle figure retoriche: eccoli, gli ingredienti principali di una poesia! Abbiamo visto che le figure retoriche funzionano esattamente come dei “ferri del mestiere”: sono dei trucchetti che possiamo usare per rendere piú bella e piú interessante la nostra poesia. Esistono figure retoriche che si occupano di far “suonare di piú” la poesia: sono le figure retoriche di suono, come l’onomatopea e l’assonanza. Dall’altra parte ci sono le figure retoriche di significato, come la similitudine, la metafora, l’analogia e l’iperbole, che ci permettono, in una poesia, di dire ció che vogliamo in maniera piú originale e piú elegante.

La metrica. Il 28 aprile abbiamo affrontato la metrica: proprio come le canzoni, anche le poesie obbediscono ad un ritmo preciso, infatti nell’antichità la poesia e la musica erano piú o meno la stessa cosa. Ogni verso ha il suo suono, diverso da quello degli altri, ogni suono e ogni ritmo comunicano significati ed emozioni diverse: ecco perché esistono versi lunghi, come l’endecasillabo, e versi brevi, come il quinario.

I generi. Il 9 maggio vi abbiamo raccontato i generi della poesia: le poesie sono tutte uguali? Neanche per sogno! Si puó scrivere a proposito dello stesso tema ( le vacanze ad esempio!) in molti modi diversi. A seconda di quello che si vuole dire e trasmettere: si puó raccontare una storia epica, si possono descrivere in modo lirico le proprie emozioni, si puó spiegare il funzionamento di qualcosa in modo didascalico, e si puó anche ridere e far ridere di una situazione o di una persona, facendo una satira. Insieme! Il 26 maggio abbiamo fatto la cosa piú importante per capire la bellezza della poesia: abbiamo giocato e scritto insieme

Abbiamo esplorato insieme gli strumenti della poesia, abbiamo letto, scritto e chiacchierato. Speriamo che i nostri giochi vi siano piaciuti e di non avervi annoiato, noi di sicuro ci siamo divertiti!

Tornando indietro

La mia sconftta, da sempre, ho pensato di esser io. Ci sono arrivato immergendomi nell’oblio. Sento il “plic” delle mie lacrime che toccano il terreno, ripenso al mio passato, che di tristezza è pieno.

La scuola

La scuola è come l’inferno dove ognuno deve stare fermo altrimenti ti danno una nota come se ti ubriacassi di soda le maestre sono gentili però quando si arrabbiano sono come dei diavolini.

L’amicizia

L’amicizia è zuppa di zucchero e zizzania zucchero salato, zucchero non dolce. La zizzania cresce in Tanzania mangiata da Tanzina, Tanzina grazie alla pulce diventa un dolce: l’amicizia è sempre zuppa di zucchero di zizzania.

Senza titolo #1

Tre tigri saltavano sul trampolino con Trump.

Senza titolo #2

La mucca con il suo bazooka va sulla luna con la Suzuki beve i succhi e mangia Sushi.

La scatola

Una scatola può contenere un libro di inglese, rosso fuoco. Questa scatola è fatta molto bene, c’è un disegno di mele con sotto un seme che beve un bicchier d’acqua limpida come quella di un lago.

Easy Peasy Lemon Squeezy

Mare senza fne, mare per sentire, mare come un asilo infantile, in mare con gli amici, lanciamo la palla e diciamo tutti “Easy” e poi ci buttiamo in mare come “Peasy” e facciamo una “Lemon Squeezy”.

I sogni sognano

Sogno uno gnomo un vero uomo, il tuo gnocco molto grosso. Sogno da sola senza parola con te, la mia immaginazione vola. Voglio sognare di essere in mezzo al mare. Senza sogni, non posso sognare.

Senza titolo #3

Un fenicottero fecondava un altro fenicottero con la forchetta con la fossetta e in una foto mangiava focaccia.

Comete

Comete nello spazio un extraterrestre che corre sulla navicella sotto forma mi ritorna beta gamma tutta manna, sotto forma di rivoluzione extra terrestre azione lei cade a terra morta sotto e dentro la tua storia super eroe super buffone svetti nei cieli. Lei vola vola muore muore cadde cadde si rialza e rivive.

Senza titolo #4

Le nuvole nere sono la noia dice il bambino annoiato e assonnato che salta nelle pozzanghere splash… splash… splash il letto è una pietra dice

Z Z Z z z z z

Il divertimento

Ci divertiamo tutti insieme. In America ci incontriamo mentre ridiamo, ci sbellichiamo senza una fne. Ci divertiamo.

Poesia sul confine

Le stelle lucevano rare dietro il confne nel buio sentivo il cullare del mare, percepivo quel bel toccare.

Sentivo nel cuore un buio non potevo accarezzare, il confne si avvicinava lentamente la notte si allontanava.

Senza titolo #5

Il mare limpido che brilla ancora il mare sei tu quando mi abbracci un abbraccio caldo senza paura, mi tuffo fdandomi di cadere di cadere nel profondo del tuo mare e sento il battito del tuo cuore.

Andiamo tutti al mare a come porci oziare: stay hungry, stay animals.

Alcolizziamoci di Porto

Ti cospargo la fronte con del Porto che raccogliesti al supermercato; hai le penne alcolizzate dai baristi, t’affretti ad ubriacarti. Allunga la durata al bar, ad altra gente scatta l’andare a… comandare.

Il mio letto d’angoscia

La stanza chiusa malamente il rimbombo del freddo buio il sordo battito del cuore m’accompagna nel malumore. Domani, il giorno del giudizio l’amore non è più propizio ormai.

Senza titolo #6

Cala la notte la prossemica illimitata nella mia stanza: io voglio te, ma perché dovrei io accoglierti.

Senza titolo #7

L’onda si poggia, con lei, la pioggia. Essa increspata lei al confne tra mare e spiaggia, e sulla soglia lei è baciata lei è bagnata.

Senza titolo #8

Campagna dolce dentro la notte senti le urla in delle grotte, dopo mi sveglio con un tormento un mare verde mi suona in testa vedo dei fori sento un odore, ho immaginato un mondo pieno di cori.

Senza titolo #9

Gli animali sono paurosi e strani sono carnivori ed erbivori hanno denti affilati ma belli gli animali hanno tante misure piccoli medi grandi e giganti normali, e sono proprio tanti con il nostro arrivo scappano a zampe, ma conoscendoci meglio possiamo aiutarle.

Senza titolo

#10

Gente pazza! Pensate, voi tutti, alla gente nuda d’estate che va col pisello all’aria per tutta la spiaggia, oppure a quelli imbottiti di maglioni che magari urlano anche “cocco bello!” con le scarpe da trekking. E noi… gli unici normali!

Un mare nel quaderno

Sulla spiaggia, sorgono rocce dove scendono guerrieri di poesia, armati di parole; una lotta infuriata senza sosta e senza punto. Scappiamo bombe di errori, la sabbia si alza in cielo e una nube copre il mare di parole, e dal mare in tempesta sorgono mostri scrivendo poesie. Le sirene ti incontrano e i guerrieri cadono a terra nella spiaggia assassina. Poi si calma tutto e il quaderno si chiude.

Senza titolo #11

Il fondo del mare è uguale a quello della mia mente. Una lunga mareggiata bagna la spiaggia bianca come un foglio appena creato, poi ci sono le scogliere, che formano un confne al mare. Poi arrivano loro ad invadere la spiaggia, con teli colorati a rubare il sole, come se fossero formiche in cerca di cibo.

Senza titolo

#12

Tutti i miei amici son venuti dalle grotte swag grotte, swag grotte, siamo venuti nelle grotte, swag grotte, per pescare delle trote, swag trote, per prenderci a botte, swag botte, tutta la notte, swag notte.

Senza titolo #13

È stato Macron a dirci che potevamo andare in una grotta dove potevamo trovare una trota, nelle altre grotte c’erano le marmotte che mangiavano le trote e le marmotte si prendevano le botte dalle trote, che avevano le mutande rotte, swag, rotte.

Senza titolo #14

Il buio avvolgente respiro di creatura sulla soglia della grotta, gemiti di paura. Deduzione di mostri inesistenti peso d’arma in mano insignifcante, piccola l’orribile grotta… Ardore di preziosi fors’anch’essi inesistenti, la grotta cela la leggenda; da sola non verrà svelata. Ora, i mostri piccoli, dinnanzi alla mia spada la ricchezza troppo grande per non essere svelata. Il segreto è troppo importante, un uomo come me, un uomo normale, non è all’altezza. Cado al cospetto di grotta, la tanto sofferta grotta.

Senza titolo #15

Una nuvola scura vola verso l’inferno corri e hai paura freddo come l’inverno. Sai vedere l’immenso in tutto il lamento quando lo vedo penso per lui, il tormento. Il tuo visto è il vento in mano un fucile, ma ad un tratto sento: hai voglia di sparire. Poi ti senti volare ora caschi a terra.

Senza titolo #16

Da nebbiolina purpurea a mondo concreto a libro indiscreto volontà erculea Quasi attratto storia avvincente foglio innocente sono soddisfatto Ritrovato nella macchia incatenato da arbusti in spinosi fusti voglia di pacchia ora.

Senza titolo

#17

Vivo in città che noia che orrore tutte quelle persone antipatiche e c’è quella gente scema, che errore, quei boccali vuoti e genti lunatiche. Ci sono pure i musicisti che al mattino suonano un gallo morto, aspettando quel soldino che non arriverà.

Senza titolo

#18

Non pubblichi ma bevi però le mie frenesie le cerchi nel bar decidi una volta di bere un chupito. Senti la musica nel tuo bagno apri la porta, c’era un taccagno che faceva “money, money, money”. Facciamo rissa a tutto sangue, bum bang stang crak. Il giorno dopo me lo mangio.

Hitler

Hitler una guerra organizzò e tanti ebrei lui ammazzò con i suoi soldati il mondo conquistò alla fne si suicidò tante persone furono disperate e dalla guerra mai non ritornate perché vennero ammazzate.

Senza titolo

#19

Il demente, senza dente, in guerra voleva andare per non ritornare.

E quando a casa lui tornò la madre un calcio in c*!°#o gli regalò e poi si suicidò e all’inferno andò, e ai diavoletti insegnò “easy peasy lemon squeezy”.

Hitler #2

Hitler ha i denti gialli e come sudditi ha dei galli che sembrano polli deformi. Comunque Hitler non è morto e adesso è un albero di melone, ma voleva essere di limone. L’albero continuava con “easy peasy lemon squeezy” e Trump infastidito con un’ascia lo tranciò.

Pace

La pace è il simbolo dell’ACE ed è una cosa non usata viene azzannata da un rapace e via viene portata è dalla guerra sottovalutata e anche smaciullata.

Stella cadente

Stella cadente che sei nel mio cuore cade e muore sei sorridente. La mia vita sembra l’esplosione del big bang che poi fa bin bun ben. Poi le stelle sparse nel cielo formano l’arcobaleno.

Senza titolo

#20

I tuoi occhi sono la tristezza sei una tizia di tristezza: quando penso a te mi sento come il mare in tempesta la tua tristezza mi fa tenerezza la mia testa è molesta quando penso a te mi pento provo sempre un sentimento.

Senza titolo #21

Trump è un cretino con la faccia da fesso che è un assassino che dorme nel cesso la pipì addosso la fa sempre Trump è scemo e demente e fa la danza del ventre ed è sempre un paziente malato di mente ma il suo campanello… fa Clin-ton che bello che bello è un ton è un tonno va a comandare come Rovazzi e sappiamo che hanno sempre sonno ma sappiamo anche che tutti e due sono pazzi.

La montagna delle paure

Vidi la montagna scura la sua punta è la sua pece devo di certo ritornare devo batter il male. Il viaggio è cominciato, e… Vidi l’animale occulto questo viaggio sarà tumulto, la sua carica è letale, io non lo fronteggerò mai più, io non combatto per libertà, ma solo per mia avidità.

Vidi la strada per il monte che si allontanava piano: non sarò più avventuriero.

Amelia Emanuele Federico Matteo

sono i quattro Fischi che hanno gestito il laboratorio, anche se loro stessi hanno ancora tanto da imparare. Sperano comunque che lavorare con loro vi abbia divertito ed insegnato tante cose utili.

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