Stagione Teatrale 2012-13
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Teatro Verdi
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BIGLIETT I DI “STAG IONE”
Prosa , fra i m musica e sp con s igliori offe ettacoli rt c e con onti ed esc i dalla nos t l l anche a comodit usive per i ra regione à , s È un i facendo la di acquist oci Coop are i n s biglie sul pa vito dell’U pesa. tti nicoo lcosc p enico della Firenze ai propr cultur i soci a.
UNICOOP FIRENZE. PIÙ VALORE ALLA TUA CITTÀ
Scena autografa per I due Foscari di G. Verdi. “Una Galleria nel Palazzo del Conte di Tolosa” (I, 3). Teatro Pagliano, stagione imprecisata (CH-Ginevra, Collezione privata Ivaldi).
Tramandare ai posteri è sempre stato alla base di ogni collezione e di ogni catalogo che puntasse a qualcosa di più della pratica utilità. Nel mondo classico, la Memoria personificata era la madre delle Muse ed era considerata una divinità: aveva del resto un potere, assolutamente degno di un’entità sovrannaturale, di fermare il tempo e di mantenere sempre in vita, insieme con la memoria stessa, tutto ciò che era ormai passato. Da questa riflessione quasi banale, potrebbe nascere la risposta da offrire a chi si domandasse perché riscoprire uno scenografo dell’Ottocento (in piena tecnologia sempre più freneticamente informatizzata) ed i suoi bozzetti conservati in collezioni private sparse e nel Gabinetto dei Disegni degli Uffizi, riportando però al contempo, sotto la luce dei riflettori, un vecchio e glorioso teatro fiorentino, spesso legato a rappresentazioni di opere verdiane, come fu il Pagliano. Forse perché dal disperso ritrovato (e per quanto possibile riunito), potrebbe rigermogliare non solo (o non tanto) la sua memoria, ma anche la sua vita e la sua problematica attualità, magari nell’altrettanto conflittuale presente. Del resto, se è vero che il collezionismo in genere ha molteplici ragioni ed obiettivi (spesso egoistici e legati al godimento privato), lo è altrettanto il fatto che, il trascorrere del tempo e l’avanzare quasi isterico dell’attuale “scienza tecnica”, nonché il mutare degli interessi e del gusto, ciò che è stato unito (o tenuto faticosamente ri-unito), viene ancora oggi disperso, a causa di eterogenei eventi che spesso trascendono la volontà del singolo e continuano invece a fare i conti con l’incuranza delle istituzioni, della politica e le tragedie della storia. Tuttavia, conservare la memoria di scenografie, ovvero di quanto di più effimero esiste nell’effimero, se rapportato alla nostra cultura ed alla nostra società, per quanto (o proprio per questo ?) ampiamente ritornata al trionfo delle apparenze, è altra cosa
dal compilare un catalogo di un museo o di una biblioteca, pubblica o privata che sia. Si tratta, infatti, di un elemento legato ad uno spettacolo, ad una féerie, ad una sorta di seducente incantesimo ed una forma di “festa” sempre più collettiva, come lo fu l’opera nell’Ottocento e nel processo dell’unificazione italiana. Non si tratta dunque di elencare, ma di interpretare i criteri di scelte e di realizzazioni, di gusti e di intenti, così come le aspirazioni dei promotori-impresari, degli inventori delle “decorazioni” e dei loro realizzatori per la “messa in scena”. Anche perché uno spettacolo (ed una rappresentazione operistica a maggior ragione, specie a metà Ottocento) non riflette propriamente l’immagine di chi ha contribuito a realizzarla, quanto piuttosto il come si è voluto suggerirla ai contemporanei, per consegnarla quindi ai posteri: soprattutto attraverso la cornice illusionistica delle “decorazioni”. In tal caso, la memoria di scene ovvero di un’opera o di un ballo teatrale, diventa uno strumento che può evidenziare (e talvolta nascondere, se l’occhio dello studioso è meno attento o non vuole essere del tutto indiscreto, se non impietoso) sia le frustrazioni di una persona sia quelle di un’istituzione, se non della cultura di un’intera comunità e della comunità stessa. Se è così, anche ricostruire la carriera dello scenografo Agostino Lessi e le conseguenze delle ambizioni operistiche del farmacista Girolamo Pagliano (che in gioventù aveva intrapreso la carriera di tenore, presto abbandonata per dedicarsi agli esperimenti di farmacia), ossia quelle di far costruire un teatro d’opera a titolo di risarcimento artistico personale (grazie ai milioni ricavati dalla vendita dell’omonimo miracoloso e purgante “siroppo centerbe”, può costituire, a questo punto, qualcosa di più di un’avvicente ricerca (anche nella rievocazione nostalgica ed affettuosa di Aldo Palazzeschi o nella satira spesso acre di Carlo Collodi, principale detrattore
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Agostino Lessi scenogrAfo AL teAtro PAgLiAno di firenze (1853 – 1873)
Le ragioni di una riScoperTa, Tra raccoLTe pubbLiche e priVaTe
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Teatro Verdi
Scena per ballo autografa. Sala interna (Studio di un artista ?). Teatro Pagliano, stagione imprecisata (CHGinevra, Collezione privata Ivaldi).
agostino Lessi scenografo al Teatro pagliano di Firenze (1853 – 1873)
del “farmacista” Pagliano, presumibilmente anche per motivi personali) o di un ulteriore apporto alla storia dello spettacolo ottocentesco. Potrà anzi indicare o delineare un percorso (in questo caso doppio: quello dello scenografo e quello del farmacista-impresario-imprenditore più e meno trionfante) e raccontare, insieme, parte della storia di un’epoca e di una città, ritrovando o ridando dei significati autentici a quelle che furono, appunto, apparenze effimere, ulteriormente supportate dalla magia dei colori, delle luci, delle voci e della musica. Con tale premessa, andrà allora sottolineato che l’incontro fatidico tra Agostino Lessi (1821-1899), già attivo nei teatri d’opera di Livorno e di Pisa, e l’impresario-imprenditore, il “farmacista” Girolamo Pagliano (1801-1881), avvenne proprio nel corso dell’inaugurazione dell’omonima sala, nel settembre del 1854. Vi si rappresentò Il Viscardello, ossia una versione censurata di Rigoletto che tanto filo da torcere diede a Giuseppe Verdi (fin dalla prima assoluta al Teatro la Fenice di Venezia, nel 1851), anche attraverso la ricerca di titoli diversi (La maledizione, Rigoletto, Viscardello, Clara di Perth, Lionello) che potessero metterlo al riparo dal ferrigno controllo politico-ideologico della polizia di tutta l’Italia risorgimentale, fra rappezzamenti diversi del libretto e dell’azione. Il Lessi non fu il solo scenografo ingaggiato per l’impegnativa occasione, ma, nonostante il fiasco dell’allestimento, i tumulti in sala, l’asprezza dei critici dei periodici fiorentini, fu probabilmente una sua scena per il ballo annesso all’opera, a riscuotere consensi: ebbero però elogi anche quest’ultimo, gli orchestrali, gli interpreti, ma soprattutto l’impresario-imprenditore Girolamo Pagliano, in sé e per sé, perché aveva munificamente donato a Firenze un grande teatro ed a prezzi molto più accessibili della pur gloriosa Pergola, roccaforte dell’onnipotente Alessandro Lanari, per quanto ormai in declino. Il Teatro Pagliano ebbe in genere stagioni regolari (carnevale, primavera, autunno), ma, per motivi finanziari e per la rivalità con la Pergola stessa (si intenda, ovviamente, l’impresario Lanari), la sua attività non fu mai continuativa ed a ciò contribuirono gli stessi eventi politici connessi con l’unificazione d’Italia ed il susseguirsi di impresari diversi e “forestieri”: non solo non si riuscì mai ad avere una compagnia stabile di can-
to, ma nemmeno un corpo fisso di ballo. La stessa sorte toccò anche agli scenografi, di regola ingaggiati per più stagioni, fino ad un massimo di tre anni. Non ci fu mai, quindi, un “direttore delle scene” permanente e questo impedì, come accadeva invece nei grandi teatri, la creazione di una “scuola” caratterizzante (come al San Carlo di Napoli o alla Scala di Milano e, soprattutto, alla Fenice di Venezia per gli allestimenti verdiani), formata nel tempo grazie anche all’impegno di validi collaboratori. Il Lessi, tuttavia, che proveniva da una «stirpe di artisti» (il figlio Giovanni fu soprattutto pittore e tra i disegnatori della nota Manifattura Cantagalli, mentre, come grafico, realizzò varie cartoline per il Vaticano e l’Esposizione di Roma del 1911; un Tito Lessi pittore, forse nipote di Agostino, frequentò l’ambiente degli impressionisti parigini; un altro nipote, Luigi Lessi, copista di un certo rilievo, dipinse il sipario del Teatro Comunale di Firenze che sostituì quello distrutto nel 1863) non si dedicò comunque solo alla scenografia. Fu professore di ornato all’Accademia di Belle Arti di Firenze, di cui divenne membro onorario nel 1881, si occupò a fondo di studi sulla prospettiva e la rifrazione della luce (scrisse anche un trattato, interrotto dalla morte nel 1899), realizzando particolari e suggestive vedute anamorfiche, e dipinse i sipari del Politeama di Firenze e del Teatro di Sesto Fiorentino. Dopo l’unità d’Italia e quando Firenze divenne capitale, fu impegnato a fissare immagini della demolizione delle mura e di angoli della città che andavano rapidamente scomparendo; si interessò a restauri conservativi di affreschi a Prato; decorò soffitti (magari rivaleggiando con Annibale Gatti o Giuseppe Antonio Fabbrini e Tommaso Gherardi, molto attivi in prestigiosi palazzi della Firenze del secondo Ottocento) e gli venne affidato l’incarico di trasformare il Salone dei Cinquecento (il progetto, per fortuna, non venne però attuato) in Camera dei Deputati del Regno d’Italia (1865-1871). Fra il 1884 ed il 1885 invece (incombenza prestigiosa per cui rimase famoso quasi a scapito della sua multiforme attività artistica), realizzò, con il figlio Giovanni che probabilmente vi partecipò in misura maggiore, i ben noti “cartoni” relativi alle cantorie di Donatello e di Luca della Robbia, in occasione del loro rimontaggio all’interno del Museo Nazionale del Bargello. La sua multiforme carriera artistica fu certo motivata anche dal fatto che i suoi ingaggi al Teatro Pagliano (a parte una scrittura al Comunale di Bologna nel 1856, insieme con altri scenografi, dove si rappresentavano opere verdiane tra cui quel Viscardello che, dal 1852, fu abbastanza ricorrente nell’attività artistico-teatrale di Agostino) non furono mai continuativi e molto rimane inoltre da ricostruire: sia nella biografia del Lessi e nella sua attività di scenografo (ma non solo), probabilmente posteriore anche al 1873; sia nella cronologia ottocentesca del Pagliano che, specie per i balli, in più occasioni inventati appositamente per questo teatro, è tuttora in pratica inesistente. Inoltre, un congruo gruppo di bozzetti del Lessi ancora da identificare, in numero forse maggiore di quelli relativi alle opere (anche se questi ultimi non sono
Arte 5
Cultura Musica
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Scena per ballo autografa (“Studio Coreografo”). Sala interna con paravento e teatrino di marionette. Teatro Pagliano, stagione imprecisata (CH-Ginevra, Nuf-Nuf Arte Private Gallery).
agostino Lessi scenografo al Teatro pagliano di Firenze (1853 – 1873)
meno problematici, per motivi diversi), sono oltretutto sparsi fra collezioni private e quella più cospicua degli Uffizi. Il tipo di attività promossa al Pagliano, nel periodo compreso fra il 1853 ed il 1870, ricalcava fedelmente la tipologia di un teatro d’opera dell’epoca, in cui si privilegiavano quindi le opere italiane di repertorio, con Verdi al primo posto, seguito a distanza da Donizetti, Rossini e Bellini, ma dopo il 1860 ci fu un adeguamento alle coeve necessità di apertura verso i compositori stranieri come Mayerbeer, Auber e Flotow. In tal senso, se la carriera di scenografo del Lessi (empolese di nascita e fiorentino di adozione e formazione) e l’attività di impresario teatrale di Girolamo Pagliano (napoletano di origine, genovese di nascita, ma lui pure naturalizzato fiorentino: anche così procedeva l’unificazione dell’Italia, con i primi movimenti migratori interni alla penisola) possono confermare interessanti interazioni e particolarità artisticoculturali, già nell’attuale stato iniziale delle ricerche Agostino sembra rivelare peculiarità interessanti, nelle sue effimere «decorazioni», soprattutto per le messinscene di opere verdiane. Nei bozzetti finora ritrovati e riguardanti la sua attività a Livorno (carnevale 1850-1851) e la messinscena del già più volte menzionato Viscardello, il Lessi reinterpreta infatti i prototipi di due scene (“vicolo cieco”: I, 7; “osteria”: III, 1) che furono realizzate, con grande successo, dal famoso Giuseppe Bertoja, per la prima assoluta dell’opera alla Fenice di Venezia (primavera 1851). Anzi, forse contamina quella dell’ “osteria” con invenzioni di un altro importante scenografo legato a Verdi, ossia Romolo Liverani, particolarmente attivo nei teatri della Romagna e delle Marche. Un altro esempio emblematico in questa direzione, oltre a quello dei bozzetti per il Viscardello del Pagliano, nel 1854, e come Rigoletto, in
anni con ogni probabilità successivi, sono quelli, ancora per la sala del “farmacista”, riguardanti I due Foscari, in stagioni forse comprese tra il 1854 ed il 1868, magari in collaborazione con altri scenografi. Il Lessi attinge ancora da Giuseppe Bertoja (Venezia, Teatro La Fenice, carnevale 1854/1855) per la scena della “Galleria nel Palazzo del Conte di Tolosa” (I, 3), ma variandone la soluzione prospettico-spaziale e con suggestioni provenienti da altri bozzetti di opere diverse del Bertoja medesimo. Altrettanto interessante è il “Tempio d’Irminsul” (II, 6), per una suggestiva rappresentazione di Norma al Pagliano, ancora in una stagione imprecisata, che rivela, fra l’altro, “l’attenta ed originale cultura archeologica del Lessi”. Egli si distacca dalle ricostruzioni “druidiche” pseudostoriche di Alessandro Sanquirico, il grande scenografo della Scala (1817-1832), ricorrendo invece, come modello, al santuario di Stonehenge ed avvicinandosi, ancora una volta ed a suo modo, ad un’ulteriore proposta del Bertoja per la stessa scena (Venezia, Teatro La Fenice, carnevale 1849-1850) ed in parte di nuovo al Liverani (Ravenna, Teatro Comunale, carnevale 1841-1842). È tuttavia un ulteriore allestimento verdiano, la prima al Pagliano di Attila nel carnevale 1854-1855 (la stagione successiva all’inaugurazione), a riproporre il riferimento a Bertoja per la scena del “Rio Alto nelle Lagune Adriatiche” (Prologo, 6), realizzato da quest’ultimo per la prima assoluta dell’opera, alla Fenice di Venezia (primavera 1847). Ci sono tuttavia “dissonanze” rispetto al modello: la formazione in parte paesaggistica del Lessi aderisce alle precise e rigorose istanze verdiane per creare un’atmosfera “nottiluca”, ma creando un villaggio di palafitte che sembra quasi sospeso ed immobile sul mare piatto, avvolto nella nebbia che si dissolve, sotto un cielo che pare altrettanto vaporoso. Questi sono solo alcuni degli esempi più significativi dell’originalità inventiva e creativa del Lessi, ma, come si è sottolineato in precedenza, molto rimane ancora da indagare, da riunire e da analizzare, anche se le premesse fanno ben sperare in ulteriori scoperte ed in considerazioni molto più circostanziate ed approfondite. Fu certo debitore, come però molti altri scenografi in teatri e città diverse, a nomi di gran fama come i più volte ricordati Giuseppe Bertoja (Teatro La Fenice di Venezia, 1842-1871) e, in parte, Romolo Liverani (Teatri di Faenza, Fano, Pesaro, Ravenna e Senigallia, 1824-1869), ma non sembrerebbero mancare riferimenti anche ai meno noti Ferdinando Manzini (Teatro Comunale di Modena, 18561886) e Filippo Peroni (Teatro alla Scala, 1849-1867). Puntualizzare oltre sul Lessi sembra a questo punto superfluo, soprattutto senza un ulteriore avanzamento delle ricerche. Non è tuttavia affatto prematuro ipotizzare che Agostino, pur in un’attività di scenografo talora discontinua per cause diverse, ma attenta sia a re-interpretare i modelli di riferimento nelle soluzioni prospettico-spaziali sia nell’uso e negli effetti della rifrazione della luce sulle superfici, ivi compreso l’utilizzo delle architetture e degli sfondi in modo tale da lasciare ampio spazio all’azione dei cantanti (e dei ballerini) e la creazione di atmosfere ricche di suggestioni cromatiche e luminose, sia
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Teatro Verdi
Teatro Verdi
agostino Lessi scenografo al Teatro pagliano di Firenze (1853 – 1873)
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Armando Fabio Ivaldi
Scena per ballo. Cavo di una grotta con isolotto all’esterno. Teatro Pagliano, stagione imprecisata (CHGinevra, Collezione privata Ivaldi).
andato molto vicino a realizzare dei “prototipi scenici” originali, con particolare riguardo alle «decorazioni» per i balli teatrali, prima ancora, probabilmente, che nelle messinscene verdiane. Il filo della ri-unione dei bozzetti di Agostino Lessi, attraverso gli spettacoli d’opera e dei balli al Pagliano, è dunque quello che la memoria ha principalmente intrecciato nelle ricerche che lo scrivente ha da pochissimo avviato sul complesso, ma affascinante argomento: in esse convergono varie discipline, afferenti l’una all’altra; fonti di ricerca diverse ed anche frequentazioni letterarie, mentre l’ambiente artisticoculturale fiorentino dell’epoca e la direzione della vecchia sala del Pagliano (compreso il personaggio del “farmacista”, mancato tenore, che per qualche tempo le diede il nome) aiutano ulteriormente a ricostruire i percorsi seguiti nelle invenzioni operistiche e ballettistiche che si fecero in quel teatro e ad orientarsi, per quanto possibile, tra le “norme” delle istituzioni accademiche del tempo, soprattutto quanto a originalità “inadempienti e personalizzate degli artisti”. Il criterio stesso con cui venivano selezionate e proposte opere e balli, offre altre occasioni di ricerca integrativa, facendo forse distinguere meglio tipologie “decorative”, tra condizionamenti di “gioia festiva”, censura poliziesca ed aspre battaglie di critici, sulle principali testate dei periodici fiorentini e “stranieri”, per un irrinunciabile primato, soprattutto politico, che era alla base della programmazione artistico-musicale dei più prestigiosi teatri della penisola prima dell’unificazione. Armando Fabio Ivaldi Per notizie più dettagliate sull’argomento, si rinvia a: Armando Fabio Ivaldi, Uno scenografo e un teatro da riscoprire: Agostino Lessi e il Pagliano di Firenze (1853-1873), in “Fonti Musicali Italiane”, 16/2011 [stampa 2012], pp. 157-191, figg. 1-20.
Ha compiuto i suoi studi formativi tra Genova, Firenze e Bologna. Laureatosi in Storia del Teatro e dello Spettacolo e quindi in Storia dell’Arte e già membro titolare dell’Organisation Internationale des Experts (con sedi a Ginevra e Parigi), collabora con numerosi enti (l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, la Fondazione “Gioachino Rossini” di Pesaro, la Fondazione “Giorgio Cini” di Venezia, la Fondazione “Gaetano Donizetti” di Bergamo, l’Istituto per la “Cultura e l’Immagine di Roma”, il Centro di Musica Antica “Pietà dei Turchini” di Napoli e il Dipartimento di Lingue e Culture Neolatine dell’Università di Firenze). Ha tenuto lezioni sulla scenografia romantica presso l’Università “Federico II” di Napoli e sulla scenografia dal tardo Cinquecento alla metà dell’Ottocento presso l’Università di Vigo (Spagna). Pubblica su riviste specializzate di Storia dell’Arte, di Musicologia e di Storia del ballo teatrale. I suoi ambiti di ricerca vanno dalla storia del melodramma ai rapporti fra il teatro spagnolo del “siglo de oro” e la librettistica italiana del ‘600 (secoli XVII-XIX); dal teatro di corte e il teatro pubblico a pagamento, alla gestione teatrale e la censura (secoli XVII-XIX); dal ballo di corte e il ballo teatrale (secoli XVII-XIX), all’architettura teatrale e di giardini (secoli XVI-XIX). È uno degli iniziatori della riscoperta sia della scenografia e della scenotecnica, fra il secolo XVI e il XIX, sia degli studi sugli “apparati effimeri” barocchi (con Giulio Carlo Argan, Corrado Maltese, Alvise Zorzi, Nino Carboneri e Maurizio Fagiolo Dell’Arco) Per indicazioni e notizie più specifiche, si può consultare il sito dell’autore (in parte in costruzione), con le pubblicazioni aggiornate al 2008 circa e divise per argomento (www.operadance.com) o a quello della Società Italiana di Musicologia (htpp:/www.sidm.it chi siamo Armando Fabio Ivaldi). O ci si può rivolgere direttamente a lui: armando.ivaldi@fastwebnet.it
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iL Verdi nAscosto
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parTe Seconda
conTinua La ViSiTa VirTuaLe agLi Spazi non acceSSibiLi aL pubbLico. QueSTa VoLTa Scendiamo per porTarVi nei SoTTerranei deL TeaTro, in un meandro di cunicoLi doVe Sono ancora LeggibiLi i Segni deLLa SToria deLL’ediFicio.
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Teatro Verdi
Costruito sulle fondamenta del vecchio carcere delle Stinche nel 1854, il Teatro Verdi ha subito nel corso degli anni numerosi interventi di restauro e ristrutturazione, sia di carattere estetico finalizzati cioè all’abbellimento dell’edificio, sia necessari a seguito di catastrofi naturali (l’alluvione del ’66 in primis) o a seguito di nuove normative sui locali di pubblico spettacolo. Tutti questi interventi hanno però principalmente interessato le parti adibite ad uso del pubblico, lasciando così sostanzialmente integre altre parti di norma “invisibili” per i fruitori abituali. Dopo aver viaggiato nel sottotetto del teatro (vedi servizio nel programma della Stagione Teatrale 2011/12), scendiamo ora due rampe di scale e dal palcoscenico andiamo nei sotterranei del Verdi. Nel 1834 il carcere delle Stinche fu demolito totalmente. All’interno dell’isolato del Verdi rimane come unico ricordo la targa in marmo “OPORTET MISERERI” , vedi pag 112, murata all’interno del civico 101 di via Ghibellina (che originariamente si trovava sopra il portone di ingresso del vecchio penitenziario) e si costruì il nuovo edificio riutilizzando le stesse fondamenta delle Stinche. I locali delimitati dalle mura di fondazione e posti sotto il livello stradale diventarono, fin dall’inizio dell’attività del teatro, laboratori e scomodi magazzini per scenografi e attrezzature varie. Quando il nuovo impianto a gasolio sostituì il vecchio riscaldamento a lignite, si collocò una cisterna per il carburante nella parte di sotterranei vicini a via dei Lavatoi. A causa dell’ultima disastrosa alluvione che nel ‘66 invase Firenze, quanto contenuto nelle “Stinche” andò irrimediabilmente perso, la grande cisterna fu sventrata e il gasolio del Verdim andò ad ingrossare le acque dell’Arno. Del gasolio del ’66 è ancora impregnata la volta dei sotterranei del Verdi, come testimonia in modo inequivocabile il nero che ancora, come un vecchio intonaco, ne copre i mattoni.
il Verdi nascosto
DI marceLLo mancini Vice Direttore de La Nazione
Sembra ieri, ma sono passati oltre dieci anni da quando salutiamo con queste poche righe, ogni stagione del Teatro Verdi che comincia. Per noi non è mai stato un intervento formale: ha scandito gli appuntamenti di Firenze con la sua storia e la sua tradizione, con le sue feste e anche le ricorrenze più difficili. Come quando abbiamo ricordato l’anniversario dell’alluvione (1966-2006) e anche - un po’ più in là nel tempo - l’incendio del 1865 che mise in ginocchio la struttura del teatro. Per dire che la storia del Verdi si è intrecciata con quella della città e del suo giornale - La Nazione - che nacque nel 1859, per l’appunto quattro anni dopo l’inaugurazione del teatro Pagliano, così si chiamò per il baritono Girolamo Pagliano che lo tenne a balia. Una storia fatta non di modi di dire ma di eventi epici: le feste patriottiche durante il Risorgimento, l’iniziativa per sostenere la spedizione di Garibaldi, una manifestazione per chiedere l’abolizione della pena di morte (1864). Da qui è passato anche il teatro in vernacolo, che è una specie di marchio di fabbrica, l’essenza della nostra fiorentinità. Il Verdi è Firenze a 360 gradi. Questo per dire che non possiamo dimenticarci del passato ma nemmeno rimanervi aggrappati come a un feticcio, ancorché glorioso. Dopo anni di traccheggiamenti, Firenze ha imboccato una strada nuova. Che si intuisce anche dalla vivacità dell’attività culturale. Il Teatro Verdi, che è punta di diamante dei fermenti innovativi, interpreta uno dei ruoli da protagonista nel copione che si sta scrivendo. È testimone di uno sforzo importante per mantenere un alto livello di qualità del prodotto che offre, nonostante la crisi che si è impossessata di ogni cantuccio della vita sociale e culturale italiana. Va apprezzato e sostenuto per questo: una spinta forte per uscire tutti insieme, davvero, dal tunnel.
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LA cittÀ iL suo giornALe iL suo teAtro
film
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in
BIBLIOTECA perchè c’è il
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notizie utili e informazioni
biglietteria
• La biglietteria si trova in via Ghibellina 91r, tel 055-21.23.20 ed è aperta con il seguente orario: da lunedì a sabato 10-13 e 16-19; domenica e festivi chiuso (nei giorni di spettacolo la domenica è aperta con orario 15-17 e un’ora prima dello spettacolo). Sito internet: www.teatroverdionline.it e-mail: stagioneteatrale@teatroverdifirenze.it
inizio prevendita
• I biglietti per i singoli spettacoli verranno messi in vendita il primo giorno feriale del secondo mese antecedente la rappresentazione. Ad esempio i biglietti per Il diavolo Custode (in programma a febbraio) verranno messi in vendita a partire da sabato 1 dicembre.
box office
• Il Box Office a Firenze è in Via delle Vecchie Carceri n° 1, presso il Complesso Ex Murate con orario continuato da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 19.00; sabato 9.30 -14.00; domenica e festivi chiuso. Tel 055-21.08.04 Fax 055-74.72.058 Skype: boxofficetoscana È possibile acquistare i biglietti in tutta la Toscana presso gli oltre 90 punti vendita del Circuito Regionale Box Office. La vendita on-line si effettua all’indirizzo www.teatroverdionline.it. Box Office vende telefonicamente i biglietti con carta di credito (commissione sul servizio) chiamando il numero 055-21.08.04 in orario 10.30 – 18.00.
prezzi
• Questi i prezzi per i singoli spettacoli a cui vanno aggiunti i diritti di prevendita: chi nun tene coraggio[…] massimo ranieri: Interi euro 55,00/ 40,00/ 30,00 Shrek the musical: Interi euro 50,00/ 38,00/ 25,00 aldo giovanni e giacomo: Interi euro 40,00/ 32,00/ 25,00 Titanic, aria precaria, open, Frankenstein Junior, w zorro, Tango macho, grease, my fair lady, Full monty: Interi euro 32,50/27,50/22,00 io doppio – il ritorno: Interi euro 30,00/22,00/15,00 cosi è se vi pare, i Legnanesi, Lo Schiaccianoci, il lago dei cigni, b- The underwater bubble Show, il clown dei clown, duum, art, La vedova allegra, L’acqua cheta: Interi euro 27,50/22,00/16,50 Variazioni enigmatiche: Interi euro 23,00 gypsy: prezzo da definire 31 dicembre 2012 - b- The underwater bubble Show: Interi euro 60,00/47,00/40,00/29,00/21,00/18,00
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Teatro Verdi
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notizie utili e informazioni
orari
• Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 20.45; le repliche domenicali iniziano alle ore 16.45; le repliche di SHREK THE MUSICAL di sabato 22 dicembre inizia alle 16.00 e alle 20,45; le repliche di VARIAZIONI ENIGMATICHE di sabato 2 e 9 febbraio iniziano alle 16,45 e 20,45; la replica di B- THE UNdERwATER BUBBLE SHOw di lunedì 31 dicembre inizia alle 21,45
riduzioni coop e carta Superflash gruppo banca cr Firenze
• I soci Coop-Unicoop Firenze e i titolari di Carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze hanno diritto ad uno sconto sui biglietti di tutte le “prime” della Stagione pari a euro 5 sul prezzo del biglietto intero (esclusi gli spettacoli a data unica). Per le successive repliche lo sconto applicato è di euro 2,50 (eccetto venerdì, sabato e domenica) Gli sconti valgono per ogni ordine di posto. Ogni tessera dà diritto alla sconto per l’acquisto di un solo biglietto. E’ necessario presentare la tessera al momento dell’acquisto del biglietto e al momento dell’ingresso in Teatro.
riduzioni carta aura
• Acquistando i biglietti presso la biglietteria del Teatro o presso il Box Office e pagando con Carta Aura verrà applicato uno sconto di 5 euro sui biglietti di tutte le “prime” della Stagione (esclusi gli spettacoli a data unica). Gli sconti valgono per ogni ordine di posto.
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• Hanno diritto alla riduzione sull’acquisto dell’abbonamento e dei biglietti: abbonati alla Stagione Concertistica dell’O.R.T., soci Coop Unicoop Firenze, under 21over 65, studenti, gruppi superiori a 15 spettatori, possessori carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze. Le riduzioni non si applicano venerdì, sabato, domenica ed il 31 dicembre
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Teatro Verdi
Teatro Verdi
notizie utili e informazioni
abbonamenti
• L’abbonamento è valido solo ed esclusivamente per il giorno di rappresentazione del relativo turno. Nell’arco della Stagione Teatrale 2012-13 è possibile effettuare un solo cambio di data per gli abbonati a 7 spettacoli e due cambi di data per gli abbonati a tutta la stagione.
relais Santa croce
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• Lo spettacolo Variazioni Enigmatiche verrà rappresentato al Salone della Musica del Relais Santa Croce – Via Ghibellina 87 Firenze
Spettacolo
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Turno b
Turno c
Turno d ore 16.45
COSI È (SE VI PARE)
giovedì 25 ottobre
venerdì 26 ottobre
sabato 27 ottobre
domenica 28 ottobre
TITANIC il musical
giovedì 8 novembre
venerdì 9 novembre
sabato 10 novembre
domenica 11 novembre
I LEGNANESI
A SCELTA TRA venerdi 23 novembre ore 20,45, sabato 24 novembre ore 20,45 domenica 25 novembre ore 16,45
MASSIMO RANIERI
A SCELTA TRA le 3 date
venerdì 7 dicembre ore 20,45
sabato 8 dicembre ore 20,45
domenica 9 dicembre
SHREK The Musical
martedì 18 dicembre
mercoledì 19 dicembre
giovedì 20 dicembre
domenica 23 dicembre
FRANKENSTEIN JUNIOR
giovedì 3 gennaio
venerdì 4 gennaio
sabato 5 gennaio
domenica 6 gennaio
ALdO GIOVANNI e GIACOMO
giovedì 24 gennaio
venerdì 25 gennaio
sabato 26 gennaio
domenica 27 gennaio
VARIAZIONI ENIGMATICHE
Sala della Musica Relais Santa Croce via Ghibellina 87 A SCELTA TRA mar. 29/1 mer. 30/1 giov. 31/1 ore 20,45 ven. 1/2 ore 20,45 – sab. 2/2 ore 16.45 e 20.45 – dom. 3/2 16.45 – sab. 9/2 ore 16.45
IL dIAVOLO CUSTOdE
giovedì 7 febbraio
venerdì 8 febbraio
sabato 9 febbraio
domenica 10 febbraio
MY FAIR LAdY
giovedì 21 febbraio
venerdì 22 febbraio
sabato 23 febbraio
domenica 24 febbraio
ART
giovedì 7 marzo
venerdì 8 marzo
sabato 9 marzo
domenica 10 marzo
GYPSY
giovedì 18 aprile
venerdì 19 aprile
sabato 20 aprile
domenica 21 aprile
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platea - galleria - palchi
Teatro Verdi
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due accogLienTi FoYer / SerVizio guardaroba /bar / Libreria / impianTo di cLimaTizzazione / chiamaTa auTomaTica TaXi
ospitalitĂ pubblico
1.497 posti a sedere numerati 796 in platea 120 in galleria 581 nei sei ordini di palchi
palcoscenico
apertura al boccascena 18 m larghezza 25 m lunghezza 16 m montacarichi e golfo mistico
ospitalitĂ artisti
ingresso con portineria quindici camerini con servizi saletta interviste
graticcia
altezza 18 m larghezza 18 m lunghezza 15 m ascensore di servizio
per il cinema
cabina di proiezione schermo 18 x 10 m sistema dolby stereo
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programma della Stagione Teatrale 2012-13
da giovedì 25 a domenica 28 ottobre Guliana Lojodice Pino Micol Luciano Virgilio in p.27
cosi è (se Vi PAre)
da martedì 18 a domenica 23 dicembre Lv Spettacoli presenta p.43
p.31
p.35
da giovedì 3 a domenica 6 gennaio Compagnia della Rancia Giampiero Ingrassia in p.47
titAnic
regia Saverio Marconi •
da venerdì 23 a domenica 25 novembre I Legnanesi in
da giovedì 24 a domenica 27 gennaio p.51
da martedì 29 gennaio a domenica 10 febbraio Sala della Musica del RELAIS SANTA CROCE Saverio Marconi in
da venerdì 7 a domenica 9 dicembre Massimo Ranieri in
chi nun tene corAggio nun se coccA ch’ ‘e femmene beLLe un recital scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri •
ALdo gioVAnni e giAcomo
p.55
VAriAzioni enigmAtiche
di Éric-Emmanuel Schmitt regia Gabriela Eleonori •
iL diAVoLo custode
regia Vincenzo Salemme • da giovedì 21 a domenica 24 febbraio Vittoria Belvedere e Luca Ward in p.63
my fAir LAdy
regia Massimo Romeo Piparo • da giovedì 7 a domenica 10 marzo Gigio Alberti Alessio Boni Alessandro Haber in p.67
Art
di Yasmina Reza regia Giampiero Solari •
Tour Teatrale 2012-13 regia Arturo Brachetti •
regia Antonio Provasio •
p.39
frAnkenstein junior
regia Federico Bellone •
LAsciAte che i PendoLAri VengAno A me
p.59
regia e adattamento Ned Grujic e Claudio Insegno •
di Luigi Pirandello regia Michele Placido • da giovedì 8 a domenica 11 novembre Danilo Brugia in
shrek the musicAL
da giovedì 7 a domenica 10 febbraio Vincenzo Salemme in
da giovedì 18 a domenica 21 aprile Loretta Goggi in p.71
gyPsy il musical regia Stefano Genovese •
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in abbonamento
Teatro Verdi
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da gioVedì 25 a domenica 28 oTTobre l’isola trovata francesco e nino bellomo presentano
giuLiana LoJodice pino micoL Luciano VirgiLio in
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cosÌ è... (se Vi PAre) DI LUIGI pIRANDELLO
regia micheLe pLacido con aLeSSio di cLemenTe emanueLa muni erika d’ambroSio ViTTorio ciorcaLo marTa nuTi Franco mirabeLLa paoLa Sambo marco Trebian Fabio angeLoni maria angeLa robuSTeLLi e con l’amichevole partecipazione in video di adriana Tuzzeo costumi Sabrina chiocchio scene carmeLo giammeLLo aiuto regia andrea ricciardi musiche daVide caVuTi Luca d’aLberTo
Apre la stagione 2012-13 l’opera teatrale Cosi è ( se vi pare) di Luigi Pirandello, tratta dalla novella La signora Frola e il Signor Ponza, suo genero, contenuta nella raccolta Una giornata. Il titolo, dal sapore ironico, racchiude la problematica esistenziale che Pirandello affronta nella storia: l’impossibilità di avere una visione unica e certa della realtà. La presentiamo con una note di regia scritta da Michele Placido: “ Il mio primo incontro con Pirandello fu la novella la Carriola, grazie a Leonardo Sciascia . Infatti gli chiesi consiglio per il film Mary per sempre di cui avevo acquisito i diritti. Io parlavo, parlavo…..Sciascia fumava, fumava….e mi guardava: non mi disse nulla sul film, però mi regalò alcune novelle di Pirandello, suggerendomi di leggere in particolare La Carriola. La novella narra la storia di un uomo molto stimato e preso dal suo lavoro che un giorno davanti al portone di casa vede se stesso, la sua vita, ma per non riconoscersi e per non riconoscere come sua la vita che aveva vissuto fino ad allora. Insomma anche lui incontra il suo fantasma. Ho recitato questa novella almeno 800-900 volte. Quando il
produttore Bellomo mi propose la regia del testo Così è ( se vi pare) ho pensato a Sciascia, a quella mattina Palermitana a casa sua in cui leggendo la sceneggiatura di Mary per sempre entravo nel mondo Pirandelliano.” “Una sera a Trento, festeggiando il successo di Così è ( se vi pare), a cena Luciano Virgilio molto affettuosamente mi sottolineò la battuta con cui inizia lo spettacolo, il cameriere di casa Agazzi dice alla padrona che “i cannoli sono finiti”. Nel testo originale ovviamente la battuta non c’è. Ed io sempre affettuosamente spiegai che come meridionale, ma soprattutto come lettore affezionato delle varie biografie su Pirandello, avevo bisogno di quel “cannolo” per introdurmi in una casa Agrigentina anni ’60, forse proprio come l’avrebbe immaginata Pirandello. Una casa borghese in cui agiscono quei personaggi di cui egli stesso mise a nudo ipocrisie e perbenismi, con quell’umorismo a lui assai caro, per far risaltare il grottesco di quei caratteri. Ho pensato che l’uso del colore dialettale avrebbe fatto risaltare maggiormente l’aspetto provinciale di una certa Italietta, ancora legata a reminescenze esoteriche e magiche.”
durata 1 ora e 50 minuTi + inTerVaLLo sito www.TeaTroeLiSeo.iT
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debutto 10 apriLe 2012 roma TeaTro eLiSeo
micheLe pLacido nasce ad Ascoli Satriano (Foggia) nel maggio 1946. Studia all’Accademia d’arte drammatica e fa il suo esordio a teatro nel 1970 con Luca Ronconi nell’Orlando Furioso. Quattro anni più tardi debutta nel cinema con Romanzo Popolare di Mario Monicelli. Gli viene affidato il primo ruolo drammatico in Marcia Trionfale di Marco Bellocchio. Nel 1983 interpreta il Commissario Cattani nel televisivo La Piovra di Damiano Damiani, personaggio che ricopre fino al terzo capitolo che lo rende ulteriormente famoso. Nel 1990 presenta a Cannes la sua prima opera come regista , Pummaro’. Seguono Le amiche del cuore (Quinzaine des Rélisateurs a Cannes 1992), Un eroe borghese (1995), Del perduto amore (1997- David di Donatello a Fabrizio Bentivoglio come miglior attore non protagonista), Un viaggio chiamato amore (2002 – Coppa Volpi a Stefano Accorsi come miglior attore protagonista), Ovunque sei (2004 – in concorso al Festival del cinema di Venezia), Romanzo Criminale (2005 – vincitore di 8 David di Donatello e 5 Nastri D’Argento, in concorso al Festival di Berlino), Il Grande Sogno (2009 –in concorso al Festival del cinema di Venezia). Prosegue la sua carriera di attore alternandosi tra teatro, televisione e cinema diretto da registi come Gianni Amelio, Mario Monicelli, Marco Bellocchio, Mario Martone, Cristina Comencini, Alessandro D’Alatri, Riccardo Milani, Giuseppe Tornatore, Nanni Moretti.
a propoSiTo deLLa Signora ponza ATTO III Sirelli: “…ma badate bene, signori miei che una donna qualunque lassù, non ci può essere, non c’è. Io almeno dubito adesso che ci sia.” Conversando con Giuliana Lojodice e Pino Micol ci siamo chiesti: “ chi è la donna particolare di cui parla Laudisi? ”. Ho accennato l’idea, anzi il tarlo, che sia la signora Frola quanto il signor Ponza nascondano nella loro follia, prima a se stessi e poi agli altri, il fantasma di una relazione padre-figlia. Quando Laudisi all’inizio del primo atto dice alla sorella Amalia e alla nipote Dina: “sospettate forse che facciano all’amore suocera e genero? ”. Pirandello insinua nell’animo di tutti,spettatori compresi, una storia torbida tra il signor Ponza e la signora Frola. In definitiva qualunque siano i fatti e qualunque sia la verità, ho chiesto ai due attori di ricordare nella loro interpretazione questo sottotesto incestuoso che sarà presente qualche anno dopo nei “Sei Personaggi in cerca d’autore.” D’altra parte Pirandello stesso fa dire alla signora Ponza nel finalissimo in tono da sfinge “Che cosa? La verità? È solo questa: che io sono si, la figlia della signora Frola, e la seconda moglie del signor Ponza.” Tutti rimangono basiti di fronte a questa battuta e tutti diranno stupiti: ”oh! E come?!” la signora Ponza risponderà: “ si. E per me nessuna, nessuna.”
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p h . 0 5 71 6 4 8 7 5 - d i b e a t r i c e @ d i b e a t r i c e . i t
da gioVedì 8 a domenica 11 noVembre
iL muSicaL Il racconto di un sogno
con daniLo brugia e VaLenTina SpaLLeTTa e la partecipazione straordinaria di dora romano regia Federico beLLone
libretto Federico beLLone musica Federico beLLone e criSTiano aLberghini scene heLLa mombrini, SiLVia SiLVeSTri costumi marco bieSTa luci VaLerio Tiberi coreografie chiara Vecchi supervisione musicale, arrangiamenti e orchestrazioni criSTiano aLberghini
Dopo 100 anni, la leggenda della nave da crociera più famosa del mondo ritorna sul palcoscenico in un musical, fra mistero, avventura ed effetti speciali TITANIC, in scena dal 27 Ottobre 2012 per un tour nei Teatri di Bologna, Trieste, Firenze, Reggio Emilia, Milano, Bergamo, Padova, Torino e di tante altre città italiane Lo spettacolo nasce da un’idea di Federico Bellone, già direttore artistico per Stage Entertainment in musical di successo quali La Bella e La Bestia e Flashdance fra gli altri, qui impegnato nel duplice ruolo di regista e co-produttore. Ad affiancarlo in questa veste c’è Barley Arts, che dopo 2 stagioni di successo con We Will Rock You dei Queen, giunge con TITANIC alla sua seconda esperienza nella produzione di un musical. TITANIC - il musical, per la prima volta in Italia, interpreta in chiave teatrale una struggente storia d’amore, entrata ormai nella leggenda, con cambi di scena, costumi sontuosi, effetti speciali e un indimenticabile tema del Maestro Ennio Morricone, in un mix di avventura, mistero, sentimento, azione, lusso e sensualità, per creare un affresco di personaggi d’inizio ‘900, così diversi
fra loro ma tutti uguali di fronte al destino. Fra gli interpreti dello spettacolo, nella parte di Francesco, il giovane e affascinante clandestino che si imbarca sul translatlantico ricco di sogni ed entusiasmo, troviamo Danilo Brugia, già affermato attore, a breve anche sugli schermi televisivi di Rai 1 protagonista della seconda serie della fiction “Rossella”. Con lui sul palco, nella parte di Madame Duval la straordinaria Dora Romano, già diretta da registi del calibro di Eduardo De Filippo, Ermanno Olmi, Glauco Mauri, solo per citarne alcuni. Valentina Spalletta, personaggio televisivo e attrice teatrale, già protagonista del musical Aladin di Stefano D’Orazio è la giovanissima cantante lirica Isabelle Duval, affascinata e poi perdutamente innamorata corrisposta di Francesco. Insieme a loro un nutrito cast di attori cantanti come gipeto, Marco D’Alberti, Luca Giacomelli, Marco Massari, Antonio Orler, Angelo de Maco, Nicoletta Ramorino, Andrea Fazio, Camilla Mafezzoli, Sergio Maniscalco e Angela Pascucci darà vita ad uno spettacolo struggente, sorprendente ed emozionale fra mistero, avventura ed effetti di scena che non potranno che commuovere il pubblico.
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titAnic
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barLeY arTS PRESENTA
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barLeY arTS Dal 1979 una delle più importanti società di produzione, organizzazione e promozione di spettacoli musicali, concerti e festival a livello internazionale. Fondata e diretta da Claudio Trotta, vede tra i suoi lavori in campo teatrale il musical dei Queen We Will Rock You e spettacoli per famiglie come Walking With Dinosaurs; Nel campo della musica leggera è lunghissimo l’ elenco degli artisti per i quali hanno curato la realizzazione dei concert; vale però ricordare: Bruce Springsteen, Sting, David Bowie, Guns ‘n’ Roses, Iron Maiden, Aerosmith, Frank Zappa, Stevie Wonder, Metallica, Phill Collins, Billy Joel, Bryan Adams, Ray Charles, Barry White, Sex Pistols, Dream Theatre, Deep Purple, Negramaro, Roberto Vecchioni, Renato Zero, Ligabue, Piero Pelù, Francesco De Gregori, Gianna Nannini, Raf, Tiziano Ferro, Pino Daniele, Litfiba, Le vibrazioni, Elio e le storie tese, Fabio Concato, Francesco Renga, Ron, Fiorella Mannoia, Gianluca Grignani, Pitura Freska e Giovanni Allevi. Dal 2005 Barley Arts gestisce anche la programmazione di musica leggera del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
durata 1 ora e 30 minuTi + inTerVaLLo sito www.TiTaniciLmuSicaL.iT debutto 27 oTTobre boLogna
daniLo brugia Danilo Brugia inizia il suo percorso artistico come cantante. Nel 1998 arriva la prima grande occasione lavorativa, Carramba che fortuna, accanto alla straordinaria Raffaella Carrà, che lo formerà professionalmente. Terminata questa esperienza nel 2000, arriva nel 2001 la partecipazione al Festival di Castrocaro Terme, nel quale col brano inedito Sei speciale distribuito dalla Sony si classifica al 2° posto. Si dedica poi allo studio della recitazione con l’insegnante De Martino e nel 2003 entra come protagonista nel cast del musical Fame. Dopo due stagioni teatrali di grande successo approda, sempre come protagonista, nella fiction Cento Vetrine, nella quale per tre stagioni ricopre il ruolo di Stefano Della Rocca, che gli darà opportunità di essere conosciuto dal grande pubblico. Interpreta infatti il ruolo di Andre’ nel musical Lady Oscar, e prende poi parte alla sit-com per Rai2 Sette vite come guest star. Ma la vera grande occasione arriva nel 2009 quando viene scelto come protagonista accanto a Gabriella Pession per la serie tv di Rai1, prodotta da Cattleya, Rossella, che ottiene un enorme successo di pubblico. Poi sempre per Rai1, a febbraio 2012, è insieme a Daniele Liotti protagonista de Il generale dei briganti. Attualmente prende parte al varietà di Rai1 Tale e quale show, che sta ottenendo degli ottimi ascolti, in cui insieme ad altri sette Vip, si sta divertendo a reinterpretare grandi cantanti italiani e internazionali. Infine, prima di iniziare questa grande avventura di Titanici ll musical che debutta il 27 ottobre a Bologna, , ha terminato di girare la seconda serie di Rossella, sempre per Rai1 che andrà in onda a gennaio 2013.
Federico beLLone Laureato in Lettere presso l’Università Cattolica studia recitazione, canto, danza e pianoforte con insegnanti privati a Milano, Nizza e New York. È regista per i musical: Flashdance, prodotto da Stage Entertainment, per cui è anche direttore artistico per l’Italia fino al 2012; Il concerto dell’otto volte premio Oscar Alan Menken in occasione della presentazione italiana del musical Disney La bella e la bestia (di cui è regista associato); Grease (revival), Disney High School Musical e il workshop di Notte prima degli esami (con Saverio Marconi), prodotti da Compagnia della Rancia; La piccola bottega degli orrori (revival) e Annie (di cui è anche traduttore e adattatore), prodotti dalla sua società, Live on stage; e per gli spettacoli Christmas Spectacular Show, Hollywood Dreams (di entrambi è anche autore e progettista delle grandi illusioni) e Broadway Celebration, prodotti da Gardaland. E’ regista associato o aiuto regista per i musical Sister Act, co-prodotto da Whoopi Goldberg; A Chorus Line, Omaggio a Garinei e Giovannini, Sweet Charity con Lorella Cuccarini e Cesare Bocci, The Producers di Mel Brooks con Enzo Iacchetti e Gianluca Guidi, Tutti insieme appassionatamente con Michelle Hunziker e Luca Ward (di cui è anche adattatore delle liriche), Cantando sotto la pioggia con Raffaele Paganini, Giulia Ottonello e Justine Mattera, Pinocchio con le musiche dei Pooh, e Dance! con Chiara Noschese; partecipa a Hello, Dolly! con Loretta Goggi e Paolo Ferrari e ricopre il ruolo del Principe in Cenerentola. È protagonista del musical La notte di San Valentino, di cui è anche autore (premio Ernesto Calindri), e di Caffè Esperanto, entrambi al Teatro Filodrammatici di Milano. E’ ospite e giudice nelle trasmissioni televisive Amici e Sister Act Il casting. Dal 2007 è Direttore artistico di SDM La scuola del musical di Milano.
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da Venerdì 23 a domenica 25 noVembre
una produzione chi.te.ma. presenta i LegnaneSi in
in abbonamento
LAsciAte che i PendoLAri VengAno A me
con anTonio proVaSio enrico daLceri Luigi campiSi regia anTonio proVaSio
musiche arnaLdo ciaTo enrico daLceri coreografie SoFia FuSco direttore artistico Sandra muSazzi direttore di produzione enrico barLocco
Sono stati un’assoluta novità per la Toscana , quando la scorsa stagione hanno calcato per la prima volta il palcoscenico del Teatro Verdi applauditissimi dal pubblico fiorentino. Quest’anno, dopo il grande successo nella scorsa stagione che li conferma protagonisti assoluti del panorama teatrale italiano con 120.000 spettatori, I Legnanesi tornano con uno nuovo spettacolo che, per la prima volta, ha un titolo in italiano e non in dialetto lombardo: LASCIATE CHE I PENDOLARI VENGANO A ME. Il titolo riprende quello di una rivista ricevuta in eredità da Felice Musazzi, ma i contenuti sono inediti, sempre caratterizzati da uno sguardo all’attualità. Restano invece invariati i protagonisti, ormai entrati nella tradizione ed amati dal pubblico - la Teresa, Mabilia e Giovanni - e l’ambientazione, ovvero quel “cortile” che ha caratterizzato la vita dell’Italia non solo in Lombardia: il regno delle donne, dei ragazzi, degli amori e dei litigi, delle invidie, dei problemi di tutti i giorni, dove però, in fin dei conti, tutti vivono in armonia e serenità. Da oltre sessant’anni I Legnanesi entusiasmano spettatori di tutte le età e uniscono un singolare mix di italiano e dialetto lombardo in un “italiandialetto” per conquistare ed appassionare
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di FeLice muSazzi e anTonio proVaSio
anche i più giovani e il pubblico di altre regioni, oltre ad essere stimati e riconosciuti dai critici teatrali. Il segreto del loro successo sta in un modo di recitare spontaneo e genuino, capace di far rivivere la tradizione della vita del cortile a chi l’ha vissuta e di raccontarla agli spettatori più giovani attraverso una comicità pulita, senza volgarità, che racconta la vita della gente comune. E anche questa volta i tre strepitosi protagonisti (Antonio Provasio-Teresa, Enrico Dalceri-Mabilia e Luigi Campisi-Giovanni), racconteranno le loro vicende quotidiane, universali, semplici ma profonde allo stesso tempo, con uno sguardo sempre attento e acuto all’attualità con quella vìs comica che li contraddistingue. Descrivere uno spettacolo de I Legnanesi è quasi impossibile: il loro teatro è affidato alle straordinarie doti di improvvisazione che li hanno resi eredi della grande tradizione teatrale del varietà ormai quasi scomparsa: oltre due ore di spettacolo tutta al maschile (insieme alla famiglia Colombo, sul palcoscenico, anche 10 personaggi della tradizione e 10 scatenati “boys”), tra ambientazione tipica del cortile e momenti musicali, scene sfavillanti, costumi sfarzosi e tanto divertimento, fino al gran finale in smoking!
durata 2 ore e 30 minuTi circa
debutto 07/11/2012 caSSano magnago (Va)
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in abbonamento
sito www.iLegnaneSi.iT
enrico daLceri – “mabilia” Monzese classe 1962, di giorno è dirigente presso una nota casa di moda di Milano – come responsabile della linea giovane da uomo-, di sera è attore protagonista in teatro, giocando magistralmente a fare la diva soubrette nei panni di Mabilia. Uomo dalla duplice vita e dai duplici successi, la sua passione per la moda lo spinge, nel pieno boom degli anni ‘80, a proporsi a un’importante azienda del settore che gli aprirà le porte ad una carriera professionale di successo. Parallelamente nasce e si sviluppa l’interesse per il mondo dello spettacolo e della musica. Un’altra storia che ha dell’inverosimile, iniziata quasi per gioco nell’insistenza e nella curiosità di voler conoscere quel gruppo di attori, vestiti da donne, che portavano in scena la realtà lombarda di una volta, fatta di corti e di operai, simbolo di una cultura popolare che parla ancora il dialetto. Dopo aver lavorato al fianco di Musazzi - fino alla sua scomparsa - nel ruolo di attore secondario (inizia sostituendo un attore in servizio militare), diventa uno degli attori protagonisti quando Antonio Provasio lo vuole al suo fianco nella “nuova generazione” dei Legnanesi. In scena è la Mabilia, figlia zitella della Teresa e del Giuan; brianzolo Doc, anche se la sua lingua è il Legnanese, cura inoltre le musiche e i costumi e le scenografie di tutti gli spettacoli.
anTonio proVaSio attore e capocomico / “teresa” Nasce a Legnano il 28 giugno 1962 e, giovanissimo, entra a far parte della storica compagnia de I Legnanesi, con cui debutta sulle scene nei più importanti teatri di Milano (Odeon, Manzoni, Lirico, Puccini). Alla scomparsa di Felice Musazzi, fondatore della Compagnia e interprete del personaggio principale di Teresa, decide di rifondare la Compagnia chiamandola “I Legnanesi di Felice Musazzi”. Da allora, interpreta il ruolo di Teresa, intorno alla quale ruota tutto lo spettacolo; strepitoso nelle sue interpretazioni, sviluppa una “maschera” irresistibile, comunicativa, basata sul ritmo, sui tempi comici e su un patrimonio inestimabile di interiezioni e modi di dire. Attraverso una recitazione sempre spontanea e raffinata, permette al pubblico di interagire e imposta i suoi interventi come una valanga inarrestabile “contro” la vittima prediletta, il marito Giovanni. Teresa è la tipica donna di cortile, sempre presente, che non si mostra mai in difficoltà ma in realtà lo è molto spesso; rispecchia i “povercrist”, alle prese ogni giorno con rivalità di ringhiera, i torti sul lavoro o tra vicini, le difficoltà economiche e le preoccupazioni per la figlia quarantenne ancora da mantenere.
Luigi campiSi – “giovanni” Da Busto Arsizio dove nasce nel 1955, a soli sedici anni, entra nella compagnia di Felice Musazzi come boys-ballerino della rivista. In poco tempo, Musazzi intravede in lui capacità attoriali tali da affidargli il ruolo di Giovanni, marito di Teresa come “spalla” quindi dello stesso Musazzi. Giovanni è l’unico uomo del cortile, perennemente ignorato, senza alcuna considerazione, dalla moglie e dalla figlia. La sua vita si svolge tra casa, lavoro e osteria, dove immancabilmente viene scovato dalla moglie Teresa che lo rimprovera. Personaggio di poche parole, la sua “maschera” ha il naso perennemente rosso e la camminata incerta tipica di chi ha alzato troppo il gomito. Luigi, oltre a portare nel personaggio che interpreta da oltre 30 anni la sua innata comicità, ha regalato a Giovanni una magistrale presenza scenica, capace di restare in scena senza aprire bocca, giocando solo sulla mimica facciale di un uomo che ha il suo punto di forza nell’essere messo in disparte e poco considerato. Rappresenta il tipico uomo lombardo di un tempo, presenza discreta ma indispensabile perché la famiglia possa tirare avanti.
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chi nun tene corAggio nun se coccA ch’ ‘e femmene beLLe
un recital ideato e scritto da guaLTiero peirce e maSSimo ranieri
orchestra formata da maSSimiLiano roSaTi chitarre FLaVio mazzocchi piano e tastiere mario guarini contrabbasso Luca TroLLi batteria donaTo SenSini fiati STeFano indino fisarmonica aLeSSandro goLini violinolight designer maurizio FabreTTi organizzatore generale marco de anToniiS direttore di scena Simone paLenga fonico di sala iVano caLiSSi fonico di palco giuLiano baiLeTTi
CHI NUN TENE CORAGGIO NUN SE COCCA CH’ ‘E FEMMENE BELLE, è un titolo giocoso e provocatorio, un inno alla vita, all’amore e alla speranza. Il nuovo recital di Massimo Ranieri ideato e scritto con Gualtiero Peirce - è dedicato ai mille significati del coraggio: i protagonisti, però, non saranno i vincitori e gli eroi, ma gli ultimi e i sognatori, come gli uomini e le donne cantati dalla musica di Giorgio Gaber e di Pino Daniele; o dal teatro di Nino Taranto e Raffaele Viviani. Canzoni e monologhi intrecciano un racconto che tocca le corde della solidarietà, dell’umorismo, della pietà e dell’ironia. Non mancheranno i colpi di scena: in questo viaggio-recital, Ranieri oltre al grande repertorio della canzone napoletana, interpreterà brani dei più celebri cantautori italiani e internazionali: da Fabrizio De Andrè a Luigi Tenco, da Charles Aznavour a Violeta Parra.
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HO COMINCIATO A CANTARE A 8 ANNI, PER UN MOTIVO SOLTANTO: LA PAURA, MA QUESTA È LA STORIA CHE VI RACCONTERÒ… maSSimo ranieri, ovvero il cantattore come ama definirsi, a Napoli dove è nato cantava da bambino lungo i vicoli o nei ristoranti della città. Da scugnizzo a idolo delle ragazzine e delle mamme di tutta Italia il passaggio fu un lampo grazie al successo di Rose rosse. Subito dopo debutta sullo schermo con Metello (regia di Mauro Bolognini) ed è un trionfo. Non ha ancora vent’anni e ha già vinto tutto: due Cantagiro, due Canzonissima, ma soprattutto ha già venduto più di quattordici milioni di dischi. Ancora cinema con Mauro Bolognini in Bubu e Imputazione d’omicidio e con Alfredo Giannetti ne La Sciantosa con Anna Magnani fino all’indimenticabile interpretazione in Salvo D’acquisto. L’occasione di una sua seconda vita artistica nel teatro, arriva nel 1975 da Peppino Patroni Griffi con Napoli chi resta e chi parte di Raffaele Viviani; da Giorgio Strehler nel 1981/82 con L’anima buona di Sezuan di Bertold Brecht. Continua il grande successo internazionale prima con Barnum nel 1983 e poi, in collaborazione con Maurizio Scaparro, Varietà e Pulcinella nel 1984/85 e nel 1985/86 e poi ancora nel 1991/92/93 con Liolà. L’assidua collaborazione di Massimo Ranieri con Maurizio Scaparro continua proprio con Pulcinella di Manlio Santanelli e raggiunge il record di 16 riprese in 16 anni. Oltre che nei maggiori teatri italiani è stata rappresentata nelle più grandi città in tutto il mondo:da New York a Toronto,da Parigi a Houston fino a terminare nel 2002 ad Hannover. Al Teatro Sistina di Roma, dal 1987 al 1989 vestirà i panni, che una volta furono di Domenico Modugno, in Rinaldo In Campo. Nel 1988 vince il Festival di Sanremo con Perdere l’amore, brano che viene successivamente votato Canzone del secolo. Ancora teatro diretto da grandi registi: tra le tante sue fatiche, ricordiamo L’isola Degli Schiavi regia di Giorgio Strehler e Le Mille E Una Notte Regia di Maurizio Scaparro. Ancora cinema e tv, e poi, sublimando la sua interpretazione tra voce e canto, doppia con successo Quasimodo nel cartone animato Il gobbo di Notre-Dame. Arrivano poi gli ultimi due musical osannati dalla critica e applauditi dal pubblico: Hollywood – Ritratto di Un Divo (storia d’amore tra Greta Garbo e John Gilbert) e Il Grande Campione che narra il rapporto burrascoso e tragicamente finito tra il pugile Cerdan ed Edith Piaf. A questo punto della sua vita artistica vuole avvicinarsi di nuovo alla canzone napoletana ma … come era in origine! Inizia quindi la sua collaborazione
sito www.maSSimoranieri.iT debutto SpoLeTo 5 SeTTembre 2009
con Mauro Pagani e nel 2001 pubblica l’album Oggi o dimane e torna in televisione, su Rai1, con lo show Siete Tutti Invitati…Citofonare Calone. Il successo televisivo e discografico convincono definitivamente Ranieri a ritornare ad esibirsi in concerto come cantante, a venticinque anni dall’ultima tournée. Ai concerti l’accoglienza del pubblico è trionfale tanto che, dopo un ulteriore lavoro di ricerca, pubblica altri due album: Nun è acqua (gennaio 2003) e AccussÏ grande (2005) per chiudere, momentaneamente, la trilogia napoletana e riprendere il tour. Registrerà ovunque il tutto esaurito, sul palco è accompagnato da musicisti e ballerini straordinari. Ancora un’altra sfida: regia di opere liriche: I Pagliacci e La Cavalleria rusticana allo Sferisterio di Macerata. Nel 2004 al San Carlo di Napoli cura la messa in scena di L’Elisir d’amore di Donizetti. Il 2006 è l’anno dell’opera di Verdi La Traviata al Teatro Verdi di Trieste. Nel maggio 2007 sempre con La Traviata prima a Tirana e successivamente di nuovo al San Carlo a Napoli. Torna nuovamente al cinema: Claude Lelouch lo chiama ad interpretare un artista di strada italiano nella Trilogia Le Genere Humane: l’intensità della recitazione, le qualità canore e l’abilità circense sono una rivelazione per i critici cinematografici francesi, che sono letteralmente conquistati. Alla fine del 2006 decide di regalarsi un album dove vuole cantare le sue canzoni oltre a quelle che ha sempre amato: nasce così il doppio cd Canto perché non so nuotare… da 40 anni. A gennaio 2007 realizza su Raiuno quattro puntate dello show Tutte donne tranne me e pubblica anche la sua autobiografia, per la Rizzoli, Mia madre non voleva. Nel suo spettacolo, con lo stesso titolo dell’album Canto perché non so nuotare… da 40 anni è in scena con un’orchestra di tutte donne ed un corpo di ballo sempre al femminile ha superato il record di 600 repliche e trionfando all’Olympia di Parigi con un tutto esaurito. Nel frattempo è stato protagonista
di uno dei tre episodi del docu-film di Citto Maselli Civico Zero, presentato al Festival di Venezia. A gennaio 2008 è uscito il suo primo Dvd, in collaborazione con Rai Trade, un cofanetto che contiene due Dvd: nel primo la sua storia artistica di 40 anni di carriera, raccontata con parole e immagini da Vincenzo Mollica. Nel secondo, frammenti tratti dal suo spettacolo realizzato nel Teatro della Valle dei Templi di Agrigento. Il film L’ultimo Pulcinella per la regia di Maurizio Scaparro,ha chiuso il Festival del Cinema a Roma nel 2008 ed è stato presentato ad Hollywood, al Los Angeles Italia Film Fashion and Art Festival. Ha curato la regia dell’opera Cenerentola al Teatro di Teramo e quella del musical Poveri ma belli, protagonista Bianca Guaccero, che abbiamo avuto al Teatro Verdi nella stagione 2009-10. Massimo Ranieri ha realizzato il suo sogno: teatro che si fa tv e tv che si fa teatro per creare non una fiction ma un film tv. Per Rai1 realizza quattro commedie di Eduardo De Filippo: Filumena Marturano- Napoli Milionaria - Questi Fantasmi e Sabato Domenica e Lunedì. Ultime due avventure: L’opera da tre soldi e Raffaele Viviani Varietà ,quest’ultimo con la regia di Maurizio Scaparro per il 75° Festival del Maggio Musicale Fiorentino .
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da marTedì 18 a domenica 23 dicembre
LV SpeTTacoLi preSenTa
shrek
regia ned gruJic e cLaudio inSegno
con nicoLaS Tenerani aLice miSTroni emiLiano geppeTTi piero di bLaSio marco TreSpioLi andrea aTTiLa FeLice paSQuaLe girone maLaFronTe giuLio pangi aLeSSandro arcodia manueLa TaScioTTi cLaudia campoLongo eLiSa coLummi daVide daL Seno danieLe derogaTiS micheLangeLo de marco marco STabiLe FioreLLa noLiS beaTrice baLdaccini VaLenTina de gioVanni
creazione scene e costumi LuiSa SpinaTeLLi direzione musicale dino Scuderi coreografie VaLeriano Longoni realizzazione costumi brancaTo coSTumi TeaTraLi miLano realizzazione parrucche mario audeLLo musica dal vivo con una band di dieci elementi
Dopo i successi di New York, Londra e Parigi, SHREK The Musical arriva finalmente in Italia. Tratto dal film della Dreamworks Animation e dal libro di William Steig SHREK The Musical debutta a Milano al Teatro Nuovo per iniziare una tournée nazionale che toccherà anche il Teatro Verdi . Frizzante ed esilarante, questa commedia musicale si ispira ai personaggi del primo film d’animazione della Dreamworks premiato agli Oscar. Uno spettacolo musicale nel quale si ritrova lo spirito della parodia del film e tutti gli straordinari personaggi che diventeranno realtà sul palco: Shrek, orco verde e malizioso, e il suo leale amico Ciuchino nel loro tentativo di salvare la Principessa Fiona, tenuta prigioniera in una torre da un terribile drago.Il terrificante segreto della Principessa trascinerà Shrek e il suo compagno Ciuchino in un’emozionante avventura. Lord Farquaad, uomo di piccola statura alla ricerca di una sposa fedele che gli permetterà di diventare Re, oltre ad una serie di personaggi fiabeschi .
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TRATTO dAL FILM dELLA dREAMwORKS ANIMATION E dAL LIBRO dI wILLIAM STEIG
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The muSicaL
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sito www.TeaTroSpeTTacoLo.iT debutto miLano TeaTro nuoVo 9 oTTobre 2012
ShrekkaTeVi! C’era una volta, nel regno di Duloc, un orco verdastro, sboccato e un po’ burbero di nome Shrek. La sua vita è tranquilla e felicemente solitaria, perfetta fino a quando non viene disturbata da invadenti creature incantate colpevoli di mettere a soqquadro la sua fino ad allora pacifica palude. Sono le vittime di un editto di Lord Farquaad che vuole espulsi dal proprio regno tutti gli esseri incantati. Tra loro, il simpatico e loquace Ciuchino che diviene presto il fedele compagno di avventure di Shrek. Con l’intento di risolvere questa seccante situazione si dirigono insieme al castello di Lord Farquaad la cui unica preoccupazione è però quella di essere incoronato re: ciò potrà accadere solo se sposerà una principessa. È così che i nostri due eroi finiscono per essere ingaggiati nella rocambolesca ricerca della principessa Fiona, reclusa
nella torre di una fortezza sorvegliata da un’intrattabile draghessa. Il patto stipulato con lo stupido e malvagio principe è questo: se riuscirà a liberare la bella dalle grinfie della draghessa, potrà rimpossessarsi della sua amata palude… Shrek è la translitterazione in caratteri latini dell’yiddish « » קערש, deriva dalla parola «Schreck» che significa «paura » in tedesco. E’ anche possibile che sia un riferimento all’attore Max Schreck, indimenticabile interprete di “Nosferatu, il vampiro”, film muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau. Per mettere in scena il primo film della saga di Shrek, i produttori hanno investito 60 milioni di dollari e la stessa somma per Shrek2. A livello mondiale, i quattro film d’animazione hanno totalizzato 200 milioni di entrate e 1,3 miliardi di dollari di incassi. La Shrekmania in Francia ha riunito 22 milioni di fans.
Nel 2005, Shrek si è classificato sesto tra i 100 migliori film d’animazione, dopo I Simpson, Tom e Jerry, South Park e Toy Story. Il 14 settembre 2008 debutta a Seattle presso il Seattle’s 5th Avenue Theatre dove è in scena fino al 21 settembre. Il 14 dicembre 2008 debutta a Broadway, dove rimane in scena fino al 3 gennaio 2012 per un totale di 441 performance, 37 anteprime, 606.280 spettatori e un incasso di 46.361.426 di dollari. Tuttora è in corso il tour negli Stati Uniti partito da Anchorage in Arkansas il 5 ottobre 2012 che si concluderà a Santa Barbara in California il 27 marzo 2013. A Londra la Prima è stata il 14 giugno 2011 e rimarrà in scena fino al 31 marzo 2013. A Parigi è stato in scena dall’8 febbraio al 4 marzo 2012 al Casino de Paris per un totale di 40 repliche e 50.000 spettatori.
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Banca del gruppo
compagnia deLLa rancia presenta
giampiero ingraSSia in
da gioVedì 3 a domenica 6 gennaio
frAnkenstein junior in abbonamento
iL nuoVo muSicaL di meL brookS
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testo meL brookS e ThomaS meehan musica e liriche meL brookS regia e coreografie originali SuSan STroman
con giuLia oTToneLLo, mauro Simone, aLTea ruSSo, VaLenTina guLLace, Fabrizio corucci, FeLice caSciano, daVide nebbia, roberTo coLombo, micheLe renzuLLo, giorgio camandona, paoLa ciccareLLi, FranceSca di creSce, anna bodei scene gabrieLe moreSchi costumi carLa accoramboni coreografie giLLian bruce vocal coach Lena bioLcaTi disegno luci VaLerio Tiberi disegno fonico enrico porceLLi regia SaVerio marconi regia associata marco iacomeLLi
È Giampiero Ingrassia a vestire i panni del brillante e stimato dottor Frederick Frankestein (al cinema fu Gene Wilder), il protagonista di Frankenstein Junior, la nuova produzione di Compagnia della Rancia per la stagione 2012/2013. Oltre a quasi 30 anni di carriera tra prosa e tv, tra Ingrassia - diplomato al Laboratorio Teatrale di Gigi Proietti - e il musical esiste un amore di lunga data: nel 1989, infatti, è il protagonista de La Piccola Bottega degli Orrori, il primo musical della Compagnia della Rancia. Segue Il Pianeta Proibito (1995, regia di Patrick Rossi Gastaldi) per poi vestire, dal 1997 al 1999, il giubbetto di pelle di Danny Zuko nella prima “storica” edizione di
Grease, a fianco di Lorella Cuccarini, il primo long-running show italiano che, in pochi mesi e in sole due città, batte ogni record di pubblico e di incasso. Nel 2000 è stato Erode nel Jesus Christ Superstar di Massimo Romeo Piparo con Carl Anderson e nel 2001 debutta con Salvatore Giuliano, insieme a Tosca, che riprende esattamente 10 anni dopo con Barbara Cola al suo fianco. Dal 2001 al 2003 si “spoglia” con Rodolfo Laganà e Bob Messini in The Full Monty, per la regia di Gigi Proietti. Nella stagione appena conclusa è in scena nella commedia musicale Stanno suonando la nostra canzone insieme a Simona Samarelli, per la regia di Gianluca Guidi.
sito www.rancia.com
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debutto roma TeaTro brancaccio 28 noVembre 2012
Più di 700 candidati si sono presentati alle audizioni per giocarsi la chance di poter interpretare uno dei celebri personaggi che hanno fatto del film di Mel Brooks un vero cult. Sul palco, al fianco di Ingrassia, Giulia Ottonello (Cantando sotto la pioggia, Cats), dalle straordinarie capacità vocali unite a un naturale talento comico, interpreterà Elizabeth, viziata ed egocentrica fidanzata di Frederick. Igor sarà interpretato da Mauro Simone (Grease, Pinocchio il grande musical, regia di Tre metri sopra il cielo), servo fedele al Castello e disinvoltamente incurante della propria gobba. La sinistra e misteriosa Frau Blücher, il cui nome incute terrore persino ai cavalli, governante al castello e detentrice dei segreti di Victor Von Frankenstein avrà il volto di Altea Russo (La Piccola Bottega degli Orrori, A Qualcuno Piace Caldo, Bulli e Pupe, Hello, Dolly!) mentre Valentina Gullace (Jesus Christ Superstar, Cabaret, High School Musical, Aladin, Salvatore Giuliano) sarà l’esplosiva Inga,
giovane transilvana assistente devota di Frederick, incurante della propria straordinaria e sensuale bellezza. Il baritono Fabrizio Corucci sarà il Mostro, l’imponente creatura riportata in vita grazie agli esperimenti del Dottor Frankenstein. Completano il cast Felice Casciano (A Qualcuno Piace Caldo, La Piccola Bottega degli Orrori, Pinocchio il grande musical, Sister Act) nei panni dell’ispettore Kemp, capo della polizia locale dedito al mantenimento dell’ordine; Davide Nebbia (Grease, Happy Days) è l’eremita cieco che abita nei boschi e desideroso di compagnia (che nel film era intepretato da un quasi irriconoscibile Gene Hackman); Roberto Colombo (Grease, A Chorus Line, Cats, Happy Days) è Victor Von Frankenstein, famigerato nonno di Frederick, impaziente che il nipote segua le sue orme; Michele Renzullo (Cats, Happy Days) è Ziggy, il più bizzarro tra gli abitanti del villaggio transilvano. Considerato una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi,
girato nel 1975 con uno stile ispirato agli anni ’20 (omaggio ai classici horror della Universal), Frankenstein Junior è una parodia del celebre Frankenstein di James Whale e delle numerose pellicole dedicate alla creatura di Mary Shelley. Il film, premiato dal pubblico che lo ha consacrato come il cult movie per eccellenza e le cui battute sono entrate nella memoria degli spettatori - con oltre 500.000 copie vendute - è il “classico” in DVD di maggior successo della storia dell’home video in Italia. Il genio di Mel Brooks - dopo Per favore non toccate le vecchiette/The Producers - torna così dal cinema al teatro con una commedia musicale in scena a Broadway per 485 repliche all’Hilton Theatre dal 2007 al 2009. La versione italiana è diretta da Saverio Marconi con la regia associata di Marco Iacomelli e ripropone l’atmosfera della straordinaria fotografia “in bianco e nero” del film con il tocco colorato di numeri esilaranti, su tutti quello tra Frankenstein e il Mostro sulle note di Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin.
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eta’: 21 professione: studente desiderio: non farsi mangiare vivo
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Carta superfLasH canone 18/26 anni: gratis
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da gioVedì 24 a domenica 27 gennaio
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paoLo guerra presenta una produzione agidi SrL
aLdo, gioVanni e giacomo
tour teAtrALe 2012/2013
regia arTuro bracheTTi
A sette anni dal successo di Anplagghed, lo spettacolo dal vivo campione assoluto di incassi per la stagione teatrale 2005/2006 , applauditissimo anche a Firenze nell’allestimento teatrale al Nelson Mandela Forum, e dopo il successo cinematografico nel 2010 con La Banda dei Babbi Natale (biglietto d’oro 2011), Aldo Giovanni e Giacomo tornano questa volta sul grande palcoscenico del Teatro Verdi. Il trio delle meraviglie, come spesso viene chiamato, dal 1991 è protagonista di spettacoli teatrali, televisivi e cinematografici dal successo travolgente. Aldo, Giovanni e Giacomo rappresentano uno dei sodalizi artistici più noti e amati della storia dello spettacolo italiano degli ultimi decenni e torna a esibirsi dal vivo in un nuovo imperdibile show teatrale. Ancora una volta hanno scelto di affidare la regia del loro attesissimo ritorno ad Arturo Brachetti, il più grande trasformista del mondo, che già li ha diretti ne I Corti (1995), in Tel chi el Telun (1999) e in Anplagghed (2005). Impossibile immaginare quali gag porteranno in scena questa volta, ma una sola certezza: se abbiamo riso con Anplagghed e ci siamo divertiti con Tel chi el Telun e amato I Corti, eccolo: Il trio è tornato, live!
sito www.agidi.iT
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debutto paVia 30 noVembre 2012
aLdo gioVanni e giacomo, si forma come “trio” nel 1991 e da allora è protagonista di spettacoli teatrali, televisivi e cinematografici dal successo travolgente . Li accomuna una visione vivace e semplice della comicità, fatta di un equilibrato ed efficace connubio tra l’immediatezza della battuta verbale e l’abilità mimica: connubio che si esprime all’interno di una struttura collaudata quale quella dello “sketch” che, seppure con fantasiose e innovative variazioni, resterà comunque centrale nella loro produzione. Nel 1992 i tre attori sono ospiti fissi del programma Su la testa, ideato e condotto da Paolo Rossi su Rai 3, esperienza che li porta con successo, per la prima volta come “trio”, all’attenzione delle grandi platee televisive. All’intensa attività teatrale si affianca quella televisiva e radiofonica: sono ospiti fissi nel programma di Rai 3 Cielito lindo e conducono su Radio DJ il programma mattutino Baldini’s land. E’ del 1994 la loro prima partecipazione al programma televisivo di Italia 1 Mai dire gol, che prosegue con successo per tre stagioni e nel 2004, con la nuova edizione di Mai dire Domenica. Nel 1995 si rinnova la loro collaborazione con Paolo Rossi, col quale sono lungamente in tournée teatrale nello straordinario spettacolo Il Circo di Paolo Rossi, presentando altri formidabili personaggi. Nello stesso periodo, realizzano anche il loro spettacolo I corti, di cui è interprete anche Marina Massironi, con la regia di Arturo Brachetti: un successo strepitoso di pubblico e critica tanto che viene replicato per tre stagioni teatrali consecutive. Nel 1997 il “trio” affronta l’esperienza del grande schermo, curando a otto mani con Massimo Venier sceneggiatura e regia del film Tre uomini e una gamba, dove recita anche Marina Massironi: la pellicola si rivela il caso cinematografico dell’anno e riceve importanti riconoscimenti tra cui il David di Donatello per la miglior Opera Prima. E’ del 1998 il secondo film Così è la vita una storia vera scritto e girato ancora con Massimo Venier e Marina Massironi come interprete femminile.
Lo spettacolo Tel chi el telùn (1999) con Marina Massironi, la musica eseguita dal vivo e la straordinaria regia di Arturo Brachetti, viene rappresentato per due mesi ininterrotti sotto un tendone da circo a Milano. Riceve un entusiasta consenso di pubblico, dal vivo e come homevideo, ma anche in televisione, grazie alla messa in onda su Canale 5, di un programma a puntate intitolato Aldo Giovanni e Giacomo show. Il successo del trio prosegue col terzo film Chiedimi se sono felice (2000), ancora una volta scritto e diretto insieme a Massimo Venier e con Marina Massironi come principale interprete femminile. Il quarto film La Leggenda di Al, John e Jack (2002) dà vita - sempre in collaborazione con Massimo Venier - a un progetto impegnativo e complesso, a lungo coltivato e tenuto nel cassetto, di ironica “gangster story” che prevede una precisa ambientazione storica (gli anni ’50) e geografica (il film è stato girato per gran parte a New York) e una particolare cura per la scenografia, la fotografia, le musiche e le atmosfere d’epoca. Nel dicembre 2004 esce anche il loro quinto film Tu la conosci Claudia?, la cui regia è affidata al solo Venier, e che li vede affiancati da bravissime e note attrici tra cui Paola Cortellesi (protagonista femminile), Ottavia Piccolo, Sandra Ceccarelli. I tre artisti ripropongono con ironia variazioni sui temi dell’amicizia e dell’amore, a loro cari e, ancora una volta, vengono premiati dall’attenzione del pubblico. Il 2005 porta la più interessante novità nella produzione artistica del “trio” degli ultimi anni: il loro ritorno sulle scene con un nuovo spettacolo dal vivo, Anplagghed, che da febbraio 2006 li porta a toccare con una lunga tournée moltissime zone d’Italia. Si tratta in fondo di un ritorno alla loro originaria vocazione, quella dello show dal vivo, a contatto immediato con il loro numerosissimo e variegato pubblico di ammiratori ed appassionati, che da tempo attendeva il rinnovarsi di questo tipo di appuntamento, dopo i tanti divertenti film di successo. Progettato per grandi spazi quali i palasport o simili, con un grande palco e supporti tecnici
di altissimo livello, Anplagghed è stato anche ripreso con sistemi estremamente innovativi per poter fornire un prodotto video di elevatissima qualità. Così si è passati alla “fase due” innovativa e fortunata: la proposta al cinema dello spettacolo (Anplagghed al cinema), che è stata un grande successo del Natale 2006 e al quale nel 2007 è seguita una seconda tournée teatrale. Nell’autunno 2007 è uscito in libreria il cofanetto di Anplagghed con un libro e due DVD: quello dello spettacolo e quello degli extra (backstage, prove, gag inedite). Nel gennaio 2008 Canale 5 ha trasmesso in due puntate la versione televisiva dello spettacolo teatrale. Nei mesi di maggio e giugno 2008, in prima serata su Italia 1, sono stati protagonisti i Pur Purr Rid! un viaggio esilarante in quattro puntate attraverso il loro intero repertorio: i migliori sketch teatrali e televisivi, le indimenticabili sequenze dei film, il ritmo incalzante delle gag irresistibili hanno nuovamente ottenuto un ottimo successo di pubblico. Nel 2008 esce il loro settimo film Il cosmo sul comò, diretto da Marcello Cesena. Questa volta il trio di sperimenta con la commedia a episodi, quattro legati da un quinto a fare da filo conduttore. Nell’autunno 2009 tornano in televisione come ospiti fissi della trasmissione di Rai 3 Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio,interpretando una strampalata ronda padana. Sono in edicola, con il Corriere della Sera, con Il meglio di Aldo Giovanni e Giacomo, 8 dvd esclusivi con una rassegna delle formidabili performance televisive, cinematografiche e teatrali (una coproduzione AGIDI srl/RTI spa). A Natale 2009 esce per Rizzoli il cofanetto Il meglio di Aldo Giovanni e Giacomo - televisione, teatro, cinema: 3 dvd e un libro di Maurizio Porro. Nell’aprile 2010 prestano le loro voci per il doppiaggio del film documentario Oceani 3D, il primo film subacqueo interamente realizzato in digitale tridimensionale. A dicembre dello stesso anno tornano trionfalmente nelle sale cinematografiche con il film campione di incassi La banda dei Babbi Natale (2010).
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SaVerio marconi in
da marTedì 29 gennaio a domenica 10 Febbraio compagnia deLLa rancia presenta
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VAriAzioni enigmAtiche
regia gabrieLa eLeonori di Éric-emmanueL SchmiTT
traduzione di SaVerio marconi e gabrieLa eLeonori con gian paoLo VaLenTini scene e costumi carLa accoramboni luci VaLerio Tiberi produttore esecutivo micheLe renzuLLo
Dopo il successo delle anteprime nazionali a Tolentino e del tour nei primi mesi del 2012, Saverio Marconi torna in scena come attore e sceglie Schmitt e le sue VARIAZIONI ENIGMATICHE, già straordinario successo di pubblico e di critica in Europa (in Francia lo spettacolo è stato interpretato da Alain Delon, in Inghilterra da Donald Sutherland). “Ho avuto la grande fortuna di collaborare con Schmitt per l’edizione francese del musical “Nine” che ho diretto alle Folies Bergère – dice Marconi – e con Gabriela Eleonori l’abbiamo incontrato anche qualche mese fa per confrontarci sulla regia dello spettacolo. Siamo stati onorati della presenza di Schmitt a Roma, dove ha assistito allo spettacolo con grande emozione e si è congratulato con noi: il nostro piacere deriva dal fatto di non aver tradito il suo lavoro: Oggi che ho l’età giusta per affrontare un personaggio come Abel Znorko, non ho avuto dubbi che VARIAZIONI ENIGMATICHE fosse il testo più giusto per tornare sul palcoscenico come interprete.” Il titolo dell’opera fa riferimento a Enigma Variations, composizione del musicista inglese Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia che sembra impossibile da riconoscere, così
come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani come qualcosa che possiamo solo intuire. “Unire prosa e musica – prosegue Marconi – permette di aggiungere al significato delle parole un messaggio ancora più ampio e universale.” Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà. È la storia del confronto disperato fra due uomini, Abel Znorko – misantropo, Nobel per la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord (ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) – e Erik Larsen (interpretato da Gian Paolo Valentini), sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista. L’incontro, tra ferocia e compassione, si trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell’illusione in cui i due si sono calati. La scenografia, curata da Carla Accoramboni, segue l’idea di una scena sospesa, una casa che ha pareti ma non ne ha, come l’isola dove si svolge la storia, il cui disvelamento graduale è un capolavoro di letteratura teatrale.
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Éric emmanueL SchmiTT Éric-Emmanuel Schmitt si è affermato nell’ultimo decennio come uno degli autori di lingua francese più letti e rappresentati al mondo. Nato nel 1960, frequenta la prestigiosa Ecole Normale Supérieure di Parigi, dove ha conseguito un dottorato in Filosofia e la massima abilitazione all’insegnamento in Francia. La fama di Schmitt si è accresciuta come autore di testi teatrali con Il Visitatore, una pièce che ipotizza un incontro tra Freud e un misterioso visitatore, forse Dio: l’opera diventa in breve tempo un classico ed entra a far parte del repertorio teatrale internazionale. Seguono numerosi successi, tra cui Variazioni Enigmatiche, Il Libertino, L’hotel dei due mondi, Piccoli crimini coniugali, I miei vangeli (Il Vangelo secondo Pilato). Acclamato da pubblico e critica, le sue opere hanno vinto numerosi Molières e il ‘Grand Prix du Théâtre’. I suoi libri sono stati tradotti in 43 lingue. Più recentemente, i racconti che compongono il suo Ciclo dell’Invisibile – una serie di racconti che ruotano intorno al rapporto tra l’infanzia e la spiritualità (Milarepa, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, Oscar e la Dama Rosa, Il bambino di Noè e Le sumo qui ne pouvait pas grossir) – hanno ottenuto un enorme successo sia nelle librerie che sui palcoscenici. La maggior parte della sua carriera letteraria si sviluppa come romanziere: a un primo romanzo, La setta degli egoisti, seguono Il Vangelo secondo Pilato e La parte dell’Altro. Fra le sue opere anche When I was a Work of Art, una stravagante e contemporanea versione del mito di Faust e La mia vita con Mozart, una sorprendentemente originale raccolta di corrispondenza privata con il compositore. La sua produzione annovera anche due raccolte di racconti: Odette Toulemonde e altre storie, otto racconti di donne alla ricerca della felicità – ispirate al suo primo film – e Il Sognatore d’Ostend, un incredibile tributo al potere dell’immaginazione. Nel 2010 la sua terza raccolta di racconti, Concerto in Memoria di un Angelo, è stata premiata col prestigioso Prix Goncourt de la Nouvelle. Dello stesso anno è Ulisse da Bagdad, il suo ultimo romanzo, una saga picaresca dei nostri giorni che conduce a una riflessione sulla condizione umana. Forte del successo internazionale del suo Odette Toulemonde, ha adattato per il grande schermo anche Oscar e la Dama in rosa (2009). Diplomato al Conservatorio di Lione e profondamente amante della musica, Schmitt ha inoltre tradotto in francese Le Nozze di Figaro e Don Giovanni. Eric-Emmanuel Schmitt vive a Bruxelles e tutte le sue opere nella versione originale in francese sono pubblicate da Albin Michel.
gabrieLa eLeonori Si è diplomata nel 1983 presso il Triennio della Scuola di Recitazione Comunale diretta da Saverio Marconi e ha frequentato il Corso di Educazione alla voce e lettura poetica diretto da Carla Bizzarri. Nel 1983 è tra i soci fondatori della Compagnia della Rancia e ha preso parte agli spettacoli fin dagli esordi: Arlecchino innamorato, La famiglia dell’antiquario, La Cortigiana, I dialoghi delle Carmelitane, Cenerentola, La piccola bottega degli orrori, Cabaret, Dolci vizi al foro. Per la Compagnia della Rancia è assistente alla regia in P. S.: Il tuo gatto è morto, A Chorus Line, La cage aux folles, Il giorno della tartaruga. Con la compagnia Valeri-Ferrari ha interpretato Senti chi parla; è sul palcoscenico anche con Comportamentos vagabundos di David Norisco, per la regia Francesco Marino. Al cinema è nel cast di La Signorina Giulia, con Isa Danieli e Andrea Occhipinti, per la regia di Roberto Marafante. Cura la regia per Il mio nome è Caino di Claudio Fava (Nutrimenti Terrestri); L’Isola di Tulipatan di Jacques Offenbach, Anno domini 3000 di Francesco Mannino, Lo frate ‘nnamurato di Giovanni Battista Pergolesi, Chi rapì la topina Costanza? di Roberto Vacca, I due timidi di Nino Rota, Il quadro delle meraviglie di Francesco Mannino Il funerale del poeta Vegnerà un Cristo da Pier Paolo Pasolini ; La Marcolfa di Dario Fo (Compagnia Degli Intronati) e molte altre opere teatrali È regista associata di Rain Man, con Luca Lazzareschi e Luca Bastianello, diretto da Saverio Marconi sempre per la Compagnia della Rancia, spettacolo di apertura nella scorsa stagione teatrale del Teatro Verdi di Firenze. Dal 1997 è insegnante di Dizione e Recitazione presso il Centro Teatrale Sangallo, diretto da Saverio Marconi, dove ha diretto l’allestimento degli spettacoli Nozze di sangue di Federico Garcia Lorca, Deus ex machina di Woody Allen, La paura numero uno di Edoardo De Filippo, Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” recital di parole e musica dedicato a Fabrizio De Andrè; “Luci del varietà Lo stato d’assedio” di Albert Camus, I giganti della montagna di Luigi Pirandello, La bisbetica domata di William Shakespeare, Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, La favola del figlio cambiato” di Luigi Pirandello, Quattro bombe in tasca di Ugo Chiti, Il medico dei pazzi di Edoardo Scarpetta. Nel 2001 tiene il Corso di dizione e lettura espressiva presso l’Università di Camerino.
Sala della Musica Relias Santa Croce Firenze Via Ghibellina 87
sito www.rancia.iT debutto miLano TeaTro deLLa Luna 8 maggio 2012
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P a l
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Medici Riccardi Palazzo Medici Riccardi Via Cavour, 3 Firenze www.palazzo-medici.it
Orario di apertura: Tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00 escluso il mercoledi Biglietteria 055 2760340
chi É di Scena PRESENTA Vincenzo SaLemme IN
da gioVedì 7 a domenica 10 Febbraio
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iL diAVoLo custode
regia Vincenzo SaLemme
scritto da Vincenzo SaLemme con in o.a. nicoLa acunzo domenico aria FLoriana de marTino andrea di maria anTonio guerriero raFFaeLLa nocerino gioVanni ribò scenografia aLeSSandro chiTi costumi mariano TuFano disegno Luci umiLe Vainieri
Vincenzo Salemme per questa stagione ci regala una nuovissima commedia brillante, ricca della sempre attenta ironia propria del grande mattatore napoletano. A scatenare il meccanismo comico è questa volta l’ambita seconda chance che tutti prima o poi invochiamo, senza immaginare quali divertenti ed inattesi risvolti ci possa riservare. Cosi Salemme descrive il suo nuovo lavoro –“Ho voluto fare uno spettacolo che vi facesse venire voglia di parlare di più con voi stessi, col diavolo che è in voi senza averne tanta paura, perché se quel diavolo è in voi forse è solo un povero diavolo e non può farvi del male. E magari vorrebbe darvi solo una seconda possibilità. Perché diciamoci la verità, ci lamentiamo spesso con l’universo intero e con la vita che sono stati troppo
crudeli con noi. Che ci hanno tarpato le ali, che ci hanno spezzato i sogni. E allora immaginiamo che un giorno il nostro diavolo custode salga sulla terra e venga a dirci: vuoi tornare a nascere e ricominciare daccapo? La vuoi la seconda possibilità? Ma sei sicuro che ne valga la pena? Ce la farai a fare di meglio? Ecco questo è il tipo di domande che vorrei farmi insieme a voi ridendo un po’, senza cattiveria e senza paura, su noi stessi”. Per l’occasione, Salemme ha rispolverato anche alcuni personaggi del suo vecchio repertorio dietro cui il diavolo si ripresenta di volta in volta al povero Gustavo: dal postino balbuziente al funzionario statale con problemi deambulatori, passando per nuove e sempre sarcastiche maschere dell’umanità.
sito www.VicenzoSaLemme.iT
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debutto paeSTum 14 agoSTo 2012
Le STagioni TeaTraLi di Vincenzo SaLemme aL TeaTro Verdi 2000 - 01 2001 - 02 2004 - 05 2005 - 06 2008 - 09 2010 - 11
... e fuori nevica! Sogni e bisogni Cose da pazzi La gente vuole ridere...ancora Bello di papà L’astice al veleno
Vincenzo SaLemme nasce a Bacoli, in provincia di Napoli, il 24 luglio 1957. Nel 1976, dopo essersi diplomato al Liceo Classico Umberto I di Napoli e iscritto alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università Federico II di Napoli, viene scritturato dalla Compagnia Teatrale di Tato Russo e debutta come attore nella commedia Ballata e morte di un capitano del popolo. Nel 1977 si trasferisce a Roma (dove risiede tuttora) ed entra a far parte, grazie all’amico Sergio Solli, della Compagnia di Eduardo De Filippo, a quei tempi impegnato nelle riprese televisive di alcune sue commedie. Partecipa prima come comparsa in Quei figuri di tanti anni fa, per poi continuare come attore ne Il Cilindro e ne Il sindaco del rione sanità trasmesse da Rai1 nella stagione televisiva 1978/79. Da allora la collaborazione con la Compagnia di Eduardo è proseguita fino alla sua morte, avvenuta nel 1984, ed è andata avanti con il figlio di questi, Luca, fino al 1992. Dopo aver portato con successo a teatro le sue opere comiche, pluripremiato e osannato dalla critica teatrale italiana, Vincenzo Salemme si offre al cinema di sua spontanea volontà, dedicandosi con estrema passione (tipicamente napulitana) alla settima arte. Tutto si può dire di questo navigato artista fuorché che non abbia dell’ironia. Difficile non stare dietro alle sue battute e ai suoi sketch. Difficile trattenere il sorriso per le sue smorfie. Come hanno detto alcuni critici: «Si sentiva la mancanza, fra i
vari idiomi, di un po’ di buona napoletanità» della quale Vincenzo Salemme è ovviamente un portatore. Da novembre 2010 a Maggio 2011 Vincenzo porta in scena nei più grandi teatri italiani la sua nuova commedia Astice al Veleno che richiama un pubblico numerosissimo e si rivela un vero successo. A maggio 2011 esce il film Senza Arte né Parte di Giovanni Albanese interpretato da Vincenzo, nel ruolo di un falsario di opere d’arte, da Donatella Finocchiaro e Giuseppe Battiston. Nell’estate 2011 Vincenzo è impegnato in qualità di attore nella realizzazione di due pellicole che usciranno nella stagione 2011/2012, che sono Lezioni di Cioccolato 2 con Luca Argentero ed Ex 2 che continua il film a episodi intrecciati girato da Carlo Vanzina. Nella stagione 2011/2012 a seguito del grande successo ottenuto si replica la turnée di Astice al veleno, mentre nell’estate del 2012 Vincenzo decide di allestire una nuova commedia dal titolo Il Diavolo Custode che debutta al Festival dei Due Mondi di Spoleto e prosegue per tutta la stagione estiva. A novembre del 2012 ritornerà in scena con “Il Diavolo Custode” e intraprenderà, solo come regista, l’avventura di riportare in scena uno dei suoi maggiori successi del passato: ...E fuori nevica ! Nel 2012 per il cinema sono usciti due film da lui interpretati Le 10 regole per far innamorare di Cristiano Bortone e Buona Giornata dei fratelli Vanzina.
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da gioVedì 21 a domenica 24 Febbraio
peep arrow e iL SiSTina presentano
ViTToria beLVedere Luca ward in
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my fAir LAdy
adattamento e regia maSSimo romeo piparo
di Friederick Loewe e aLan JaY Lerner da pigmaLione di george bernard Shaw con aLdo raLLi e con enrico baroni scene aLdo de Lorenzo coreografie roberTo croce direzione musicale emanueLe FrieLLo
Dopo quasi 20 anni di sinergia operativa si consolida il sodalizio tra il Teatro Sistina e l’impresa di produzione di Massimo Romeo Piparo: il più importante organismo di Teatro musicale ha siglato con la Peep Arrow un accordo di co-produzione per una commedia musicale per la stagione 2012-2013. Si tratta di uno dei più amati classici della storia del Musical: MY FAIR LADY, la favola della povera e rozza fioraia trasformata in principessa da un ostinato e burbero professore di fonetica. La cultura, la conoscenza della propria lingua, gli strumenti per un’elevazione sociale, sono il fulcro narrativo di questo spettacolo: un tema molto attuale in un momento storico come quello che stiamo attraversando. MY FAIR LADY debutterà ai primi di Dicembre 2012 e toccherà poi le principali città italiane fino al 31 Marzo 2013 (Bologna, Firenze, Torino, Genova, Napoli, Bari, Assisi, Palermo, Catania). Presentiamo lo spettacolo con una nota di regia di Massimo Romeo Piparo “Non capita a tutti i classici del Teatro musicale di poter essere sempre giovani. La fortuna di un musical spesso sta nel palmares del film o della piece da cui è tratto. Il musical MY FAIR LADY deve la propria immortalità a se stesso. A ciò che racconta, a come lo traduce in emozioni, ai sorrisi che fa scaturire, alla universalità del suo linguaggio musicale. ...Cosa c’è di più sublime che colmare il dislivello che separa classe da classe, anima da anima... così recita il Prof. Higgins, il pigmalione che affida al modo di parlare il passepartout per il riscatto sociale di una rozza fioraia.
Già, il modo di parlare...anche questo è un tema che di giorno in giorno si fa sempre più attuale. La perdita delle proprie radici culturali, l’omologazione e la globalizzazione della società contemporanea hanno fatto svanire il rapporto tra l’essere umano e la propria cultura. Ecco allora che MY FAIR LADY si impone come il sogno che non vuole svanire, come la favola possibile, rappresenta il lieto perdersi in una tempesta di sentimenti. La fair lady Eliza Doolittle è un po’ Cenerentola, un po’ Pretty Woman, Mary Poppins, un po’ Bella e un po’ Bestia, insomma è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile che simpaticamente partecipa sin dal primo momento alla sua avventura. Ma alla fine, e qui si impone in tutta la sua statura George Bernard Shaw ispiratore col suo Pigmalione della versione musicale, anche la chiave maschile della vicenda cede alla forza delle emozioni e dei sentimenti: soli non si è completi e anche un apparente misogino e scapolo convinto come il Prof. Higgins o il collega di sventura Colonnello Pickering, o il cinico e spietato padre di Eliza, Alfred Doolittle, si trovano costretti a svestire la maschera della durezza e coprirsi con un velo di dolcezza. In un momento in cui sembra che il corto circuito dei rapporti umani abbia interrotto il passaggio di energia tra le persone, MY FAIR LADY si impone come un generatore di corrente elettrica che concede una bella scossa alla nostra anima. E adesso...lasciatevi travolgere anche voi dalla tempesta dei sentimenti...”
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debutto roma TeaTro SiSTina 12 dicembre
maSSimo romeo piparo ha studiato Lettere Moderne presso l’Università di Messina, per poi insegnarvi nel 2006/2007 istituzioni e tecniche di regia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Nel 1995 è Direttore Artistico del Teatro Greco di Tindari. Nel 1996 dirige Corrado Guzzanti nel suo debutto teatrale con lo spettacolo Millenovecentonovantadieci. Nel 1998 fonda la Planet Musical Italy con cui ha prodotto e diretto le edizioni originali dei musical più famosi: Evita, Tommy, Jesus Christ Superstar. Con quest’ultimo allestimento è riuscito a riportare sulle scene, a trent’anni dal film, Carl Anderson nel ruolo di Giuda, vantando tutt’oggi il record italiano del Musical più longevo coi suoi 11 anni consecutivi di programmazione. Dal 2001 è in programmazione il grande successo La Febbre Del Sabato Sera che ha registrato il record italiano di programmazione nello stesso Teatro con 16 settimane consecutive al Nazionale di Milano ed è stato lo spettacolo più visto della stagione 2002/2003. Nell’estate del 2002 ha inaugurato il Festival di Benevento Città Spettacolo diretto da Maurizio Costanzo, con il musical Lady Day- La signora Billie Holiday interpretato da Amii Stewart, di cui ha scritto il libretto originale. Dal 2000 al 2004 è Direttore Artistico del Teatro Nazionale di MILA-
NO. Nel 2004 per la Ballandi Enterteinment. è autore per il programma Rai1 Stasera pago io - Revolution condotto da Fiorello. Dal febbraio 2005 è autore e capo progetto delle tre edizioni di Ballando con le Stelle condotto da Milly Carlucci su Rai1. Nell’estate 2005 è direttore artistico e capo progetto della rassegna Garda che...Musical! e dello speciale in prima serata Garda on Broadway su Rai2. Nel 2006 è Direttore Artistico e Autore per la Endemol Italia di Notti sul Ghiaccio condotto da Milly Carlucci su Rai1. Dal Giugno 2005 è Direttore Artistico del Teatro Stabile di Messina. Nel Gennaio 2007 ha debuttato con un nuovo Musical di Cole Porter, Alta Societa’ interpretato da Vanessa Incontrada. Nell’estate 2007 è stato impegnato con il Festivalbar 2007 per Italia1. Ha curato la direzione artistica, e ne è stato capo-progetto, di Miss Italia nel Mondo e Miss Italia 2007 per Raiuno. Dal Gennaio 2008 è consulente di Rai1 per lo sviluppo e la creazione di nuovi format TV. La stagione teatrale 2008/2009 lo vede impegnato nella messinscena di due nuovi musical: Hairspray – grasso è bello, eletto a Londra e Broadway miglior musical dell’anno, e Cenerentola, con Roberta Lanfranchi e Antonio Cupo, con le straordinarie musiche e canzoni di Rodgers & Hammerstein. Nella stagione 2010/2011 riporta in
scena nei maggiori teatri italiani, dopo 15 anni dalla prima rappresentazione italiana e al suo 40°anniversario, lo storico musical Jesus Christ Superstar un grande successo di pubblico e critica con Max Gazzè e Ivan Cattaneo nel ruolo di Erode, Matteo Becucci, Mario Venuti, Simona Bencini e Paride Acacia. Oltre al musical La Cage aux Folles, con Massimo Ghini e Cesare Bocci nella stagione 2011/2012, Massimo Romeo Piparo porta in tour la commedia brillante tutta al femminile Smetti di piangere Penelope! che arriva in Italia per la prima volta dopo lo strepitoso successo ottenuto a Parigi, dove è rimasto in scena per tre anni consecutivi con oltre 600 repliche all’attivo. Sempre nello stesso anno è impegnato col Teatro Sistina di Roma per un riallestimento-colossal in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia della grande commedia musicale di Garinei & Giovannini Rinaldo in Campo con musiche di Domenico Modugno e interpreti Serena Autieri e Fabio Troiano. In questa stagione, Massimo Romeo Piparo porta in tour, oltre al musical My Fair Lady, la nuova edizione de “Il Vizietto - La Cage aux Folles” con Enzo Iacchetti e Marco Columbro e lo spettacolo “The Full Monty” con: Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz, Paolo Ruffini, Jacopo Sarno e Pietro Sermonti.
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da gioVedì 7 a domenica 10 marzo
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nuoVo TeaTro presenta
gigio aLberTi, aLeSSio boni, aLeSSandro haber (in o.a.) in
di YaSmina reza regia giampiero SoLari
traduzione aLeSSandra Serra scene gianni carLuccio luci marceLLo iazzeTTi costumi nicoLeTTa ceccoLini regista collaboratore nicoLeTTa robeLLo
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Art
La commedia ART è la trasposizione del testo dell’autrice francese di origine iraniana Yasmina Reza le ha dato il successo internazionale. ART solleva la questione dell’arte e dell’amicizia, esplorando con ironia la profondità e la complessità dell’amicizia e come in tutte le sue commedie la Reza è capace di interpretare l’animo umano in modo modernissimo. Presentiamo lo spettacolo con una nota di regia di Giampiero Solari: “ Un quadro bianco, pagato molto. Scattano le reazioni degli amici di chi lo ha comprato. Esagerate, forse guidate dalla passione, dall’amicizia. L’amicizia. Il passaggio di un’esistenza insieme. Soli. Creando alleanze. Due contro uno. Altri due contro uno. Si provoca violenza nei rapporti. Violenza. Il tutto accade, forse, inconsapevolmente, dentro il quadro bianco. Forse è così, tutta la vicenda, le discussioni appassionate, le verità, le bugie, le alleanze, le insicurezze, tutto accade dentro il quadro bianco. Come un passaggio dentro un quadro bianco. Il paradosso del testo fa in modo che ci si rida sopra. Con ironia, con affetto, una risata in cui ci si riconosce. L’apparente satira sull’arte contemporanea diventa la finestra per entrare in un meccanismo di rapporti sull’amicizia. Il tutto… dentro un quadro bianco. Dentro. Dopo esserci passati….ci si confonde con il paesaggio e si sparisce.”
YaSmina reza comincia la sua carriera teatrale come attrice, partecipando a rappresentazioni di opere contemporanee e di classici di Molière e Marivaux. La prima pièce da lei scritta, Conversations après un enterrement, rappresentata per la prima volta nel 1987, le vale il Premio Molière come miglior autore, mentre l’opera seconda, La traversée de l’hiver, vince il Molière come miglior spettacolo regionale. Il successo internazionale arriva con l’opera successiva, «Art» (1994), tradotta e rappresentata in oltre trenta lingue, per cui la Reza viene nuovamente premiata con il Molière per il miglior autore. La produzione britannica, rappresentata al West End, riceve nel 1997 il Premio Laurence Olivier e l’Evening Standard Award come miglior commedia, mentre la produzione americana, rappresentata a Broadway, riceve nel 1998 il Tony Award per il miglior spettacolo. L’opera ha avuto anche diversi adattamenti televisivi. Nel 1997 pubblica il suo primo romanzo, Hammerklavier. Nel 1999 fa parte della giuria ufficiale del 52º Festival di Cannes. Nel 2007 ha seguito la campagna elettorale presidenziale di Nicolas Sarkozy, pubblicando L’alba, la sera o la notte (L’aube le soir ou la nuit).
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marc di Gigio Alberti Marc è un uomo senza mezze misure, duro, o bianco o nero, o con me o contro di me, uno che si spezza ma non si piega, che è sempre meglio la verità detta in faccia, anche se fa male, uno che non ha paura di essere “antipatico” in un mondo di persone che cercano di farsi accettare facendo “i simpatici”, uno sempre controtendenza, provocatore, fuori riga. Nemico di ogni moda, specie di quelle artistiche, che lanciano nuove tendenze ogni momento nel tentativo di scimmiottare una vivacità culturale, nemico della “buona società” borghese. Nemico, e questo è il suo problema, quasi di tutto. Perché il tentativo (sacrosanto! datemi un lanciafiamme !) di opporsi a tutto ciò che c’è di fasullo intorno a noi rischia di portare all’immobilismo. Al cinismo. Al non saper più cogliere in niente un movimento vivo ed autentico che ci possa arricchire. (Di questo lo accusa giustamente Serge) Anche perché di questo suo essere contro, come spesso accade, Marc ne ha fatto una ragione di vita, una giustificazione alla propria esistenza, il suo “segno”. È lui con il suo gruppo di amici contro tutti. E quando si sente tradito dall’amico che spende una cifra spropositata per un quadro bianco è tutto il suo mondo a crollare. È la sua stessa esistenza ad essere messa in discussione. Se esisti solo per essere “contro”, se esisti solo per quello che rappresenti e non per quello che sei, ogni cedimento, anche minimo, nelle tue posizioni è già la fine. Non può essere accettato. Solo nella ricomposizione finale dell’amicizia Marc capirà, forse, che vivere non è lasciare segni, ma attraversare uno spazio bianco e scomparire.
durata aTTo unico 1 ora e 30 minuTi sito www.nuoVoTeaTro.com debutto aScoLi piceno gennaio 2010
Serge di Alessio Boni “Serge è un dermatologo, in un periodo molto delicato della sua vita, divorziato con figli, probabilmente sta mettendo tutto in discussione e cerca abbastanza disperatamente di essere accettato dall’Elite della società in cui vive ed essendo amante dell’arte pensa di assurgere a questo gradino “superiore” frequentando l’ambiente dell’arte contemporanea, fino a quando non riesce ad acquistare un quadro che insegue da parecchi mesi, un quadro bianco, costosissimo, il giocattolo nuovo da mostrare agli amici e di cui vantarsi, un segno visibile con il quale vuol far capire che le cose sono cambiate. Credo che Serge sia il burattinaio di ART ,perché si assume ,consapevolmente, la responsabilità di un “assassinio”: quello della parità: L’arrivo di questo quadro da 200.000 euro sconquassa l’amicizia e segna la fine dell’unione di questi tre uomini, poiché è stato proprio lui a decidere di rompere il patto dell’uguaglianza, e così le regole non scritte dell’amicizia cominciano a sgretolarsi e le famose affinità elettive non trovano più il loro equilibrio. Serge avverte la necessità di un cambiamento, perde la propria innocenza con un atto prosaico, brutale, comincia a frequentare conoscenti altezzosi, dimenticando i suoi amici (soprattutto Marc e Ivan), si circonda di cose ,la dove prima c’erano affetti. E’ un adulto irrisolto, nel matrimonio, nel rapporto con i figli, con gli amici. Per sfuggire all’ultima non risoluzione ,quella con se stesso, cerca disperatamente la comodità di un Dio, lo trova nell’artista e nella sua opera, uno spazio bianco in cui riesce a leggere se stesso e nient’altro.”
YVan di Alessandro Haber Yvan ha la pazienza dell’uomo mite. Dell’uomo mite ha la collera debordante, spropositata ed inopportuna tipica di chi ha scelto, per vocazione o inettitudine, di mediare, di fare da paciere, di imporsi come presenza silenziosa, punto di equilibrio tra due caratteri fortissimi, competitivi e discordanti quali Marc e Serge. Yvan ha la tenera debolezza di chi non è nato per essere trascinatore, del giocatore che non sa impostare ma è capace di giocare solo di rimessa. Non crea la propria vita, si adatta alla propria vita, non la sceglie, viene scelto, quasi sempre per ultimo, ultima risorsa sicura ed affidabile, l’amico che ci sarà sempre poiché contempla con terrore l’idea di distruggere rapporti non creati da lui ed ai quali non è indispensabile. Yvan vive la solitudine dell’incassatore, di chi sa prenderle ma non sa darle, considera le relazioni umane (con la madre, la sua fidanzata Catherine, i suoi amici Marc e Serge) come un rifugio e non un terreno su cui combattere, su cui affermare i propri sentimenti, la propria volontà di dimostrarsi unico, superiore. Yvan non ha pregi, se non uno; la sua sconfinata bontà, un grande cuore che gli consente di commuoversi con un’innocenza adolescenziale di fronte ai fatti della vita sua e degli altri. Ma piange da solo, sempre. Qualcuno direbbe che si tratta dell’auto consolazione di un miserabile. Qualcun altro, ed io sono tra questi, direbbe che gli uomini veri piangono solo quando sanno di non avere attorno nessuno che li possa guardare.
Distribuito da 69
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infospettacoli.net Rivista di costume c u lt u R a e spet tacoli
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poLTroniSSima maS muSic arT and Show PRESENTA
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da gioVedì 18 a domenica 21 apriLe
gyPsy iL muSicaL
con LoreTTa goggi tratto da gYpSY a muSicaL FabLe romanzo di arThur LaurenTS ispirato alle memorie di gYpSY roSe Lee produzione originale daVid merrick & LeLand haYward
musiche JuLe STYne liriche STephen Sondheim adattamento e regia STeFano genoVeSe
GYPSY IL MUSICAL, la nuova produzione firmata MAS e Poltronissima, i produttori di Priscilla, La Regina del Deserto il Musical, debutterà a Milano al Teatro Nuovo il prossimo gennaio 2013. GYPSY ha debuttato per la prima volta a Broadway nel 1959 ed è definito da numerosi critici il più grande musical americano di tutti i tempi, la risposta del teatro musicale americano a Re Lear. GYPSY racconta come nella sua autobiografia “A Memoir”, la vera storia di Gypsy Rose Lee, la Regina del Burlesque nell’America degli anni ’30. Il personaggio di Rose, donna forte e pronta a tutto per far diventare le sue figlie delle star, vero protagonista del musical, è complesso, delicato e volubile, uno dei ruoli femminili più ambiti e prestigiosi della storia di Broadway, che ha visto grandissime interpreti come l’originale Ethel Merman nel 1959, Angela Lansbury nell’edizione di Londra del 1973, Bernadette Peters nel revival del 2003, Patti LuPone nel 2008 e Bette Midler nell’omonimo film del 1993. Come da tradizione a Broadway, anche nel nostro Paese il ruolo di Rose è af-
fidato a una protagonista d’eccezione, che necessita di poche presentazioni: la grande attrice e cantante italiana Loretta Goggi, applaudita al Teatro Verdi per ben 5 stagioni teatrali. GYPSY è la storia di una madre determinata a trasformare le sue due figlie, June e Louise, in star nel mondo dello spettacolo, quando il genere vaudeville era sulla strada del declino e il burlesque stava per nascere. Nonostante la prediletta della madre fosse June, alla fine sarà Louise a diventare, quasi suo malgrado, una delle stelle del burlesque più acclamate negli Stati Uniti degli anni ’30. Le musiche dello spettacolo includono i brani “Let me Entertain You”, “Together Wherever We Go” “You’ll never get away from me” e “Some People”. Dal suo debutto fino al revival del 2008 a Broadway, Gypsy ha vinto numerosissimi Tony Award e Drama Desk Award come miglior Musical, migliore Attrice protagonista e migliore Musical Revival. Il critico Clive Barnes scrisse “ Gypsy è uno dei più grandi musical (...) e descrive Rose come uno dei personaggi più complessi del genere musical”-
sito www.muSicaL.iT
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debutto miLano TeaTro nuoVo 15 gennaio 2013
Le STagioni TeaTraLi di LoreTTa goggi aL TeaTro Verdi 2001 - 02 2004 - 05 2006 - 07 2009 - 10 2010 - 11
hello Dolly Molto rumore per nulla Se stasera sono qui S.p.A. (Solo per amore) S.p.A. (Solo per amore)
STeFano genoVeSe Dopo aver coltivato studi su diversi aspetti, metodi e tecniche del teatro come il Teatro Comico, Vaudeville e il Metodo Strasberg – Stanislavskij, Stefano Genovese ha orientato il proprio interesse professionale verso il lavoro di regia. Al lavoro di prosa ha affiancato lo studio del Musical Theatre anglosassone. In questo contesto, il primo impegno significativo è stata la versione italiana di Chicago, il musical di Bob Fosse, dove era resident director della messa in scena italiana, collaborando con i registi di Broadway Scott Farris e Melissa King e il coreografo Gary Chryst. Il debutto internazionale arriva nel 2007 quando presenta all’off-Broadway Payan Theatre di New York lo spettacolo Baaahhh!!! di Stanislav Stratiev, curandone adattamento e regia. Nello stesso anno lo spettacolo viene selezionato e prende parte al prestigioso International New York Fringe Festival. Di nuovo in ambito internazionale, il lavoro più recente lo ha visto regista di The Mission – Heaven on Earth, con le musiche del maestro Morricone, che ha debuttato a Seoul – Corea del Sud, nel febbraio del 2011. Tra gli altri lavori recenti vediamo Avenue Q, musical di cui oltre alla regia ha curato anche l’adattamento italiano, L’altra parte di ron, spettacolo di prosa di cui è autore e regista, La Sirenetta dei mari e della terra, con musiche del M° Cinzia Pennesi, Casanova Suite, Napoleon – Après la vision, Frigoriferi, La Colpa, Briffiamo. Del suo training fanno parte gli anni spesi a lavorare come aiuto regia di Luciano Melchionna, Arturo Brachetti e Ivan Stefanutti.
25 OTTOBRE OTTOBRE / 14 DICEMBRE D EMBRE BRE 2012
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1/4 Novembre | Festival del Cinema Francese
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10/17 Novembre | Festival Internazionale del Film Documentario
IMMAGINI E SU SUONI ONI DELL MON MONDO 18/19 Novembre | Festival del Film Etnomusicale
S CHER HERMO MO DE DELL’A LL’A LL’ARTE FILM FFESTIVAL VAL AL LO SC SCHERMO DELL’ARTE
21/25 Novembre | Festival Internazionale di Film sulle Arti Contemporanee
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programma della Stagione Teatrale 2012-13
domenica 18 novembre Ale e Franz in p.79
ArIA preCArIA
domenica 30 e lunedì 31 dicembre p.89
regia Leo Muscato • martedì 20 novembre Daniel Ezralow Constructions in p.80
spettacolo di Circo teatro con Marco Zoppi, bubble artist ed artisti della compagnia lettone Circus •
Open uno show di Daniel Ezralow • mercoledì 12 dicembre Balletto Di Mosca La Classique in
p.83
p.91
sabato 19 e domenica 20 gennaio Michel Altieri e Alberta Izzo in p.93
IO DOppIO IL rITOrnO
martedì 22 gennaio Los Hermanos Macana in
•
venerdì 28 dicembre New Classical Ballet Of Moscow in p.87
sabato 16 marzo Compagnia italiana di operette in p.101
p.95
da venerdì 22 a domenica 24 marzo p.103
sabato 6 e domenica 7 aprile Prato Film Commission - Terrena Onlus presenta p.105
p.97
DuuM Performers Volanti •
L’ACQuA CheTA il musical regia Sandro Querci •
TAngO MAChO venerdì 1 febbraio Sonics in
musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij •
The FuLL MOnTY regia Massimo Romeo Piparo •
Compagnia Argentina •
IL LAgO DeI CIgnI
LA VeDOVA ALLegrA regia Umberto Scida •
w ZOrrO il musical di Stefano D’Orazio •
greASe regia Saverio Marconi •
IL CLOwn DeI CLOwn
•
musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij •
p.85
p.99
domenica 13 gennaio David Larible in
LO SChIACCIAnOCI giovedì 27 dicembre Nido del Cuculo presenta Paolo Ruffini in
“B” The unDerwATer BuBBLe ShOw
sabato 2 e domenica 3 febbraio Compagnia della Rancia in
da giovedì 22 a domenica 25 novembre p.107
DISneY On ICe FACCIAMO FeSTA!
•
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Teatro Verdi
SIFuLuM PRESENTA ALe & FrAnZ IN
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fuori abbonamento
DOMenICA 18 nOVeMBre
ArIA preCArIA REGIA E SCENE LeO MuSCATO DI ALeSSAnDrO BeSenTInI, FrAnCeSCO VILLA e LeO MuSCATO SCRITTO CON MArTInO CLerICeTTI, AnTOnIO De SAnTIS, rOCCO TAnICA, FABrIZIO TeSTInI COSTUMI LAurA LIguOrI DISEGNO LUCI ALeSSAnDrO VerAZZI
I fuoriclasse della battuta intelligente tornano al Teatro Verdi dopo 2 anni con la loro surreale comicità. Luoghi e non luoghi, tra il serio, l’umoristico, l’allegro e il pungente. Tempo e spazio che si incrociano e si allontanano in modi a volte inaspettati. E, che sia in una vivace bocciofila o in un call center, che sia una sala d’aspetto o una panchina al parco, l’aria è sempre diversa eppur è sempre aria precaria: in bilico tra il reale e l’impossibile. dieci incontri, a volte scontri, altre volte attese. dieci fasi della vita, su cui ridere, sorridere, ma anche riflettere. Incontri paradossali in cui l’ordinaria vita di ogni giorno è messa di fronte a uno specchio deformante che ne rivela tutte le contraddizioni. due uomini – in alcuni casi amici, in altri nemici, ogni tanto sconosciuti incrociano i loro destini sul ciglio di una strada, in un rumoroso nido d’ospedale, su una panchina al fresco di
un parco, nell’asetticità di un call center, in una fiduciosa sala d’aspetto, in una vitalissima bocciofila, o sul cornicione di un palazzo. Luoghi sospesi a mezz’aria fra il serio e il faceto; luoghi in cui l’aria che si respira è a volte dolce, altre volte salata, molto spesso precaria. Attraverso dei meccanismi di surreale comicità, i due uomini si mostrano nei loro aspetti più ridicoli, nelle loro più assurde ostinazioni, semplici contraddizioni; ma anche nelle umane fragilità, in cui ogni spettatore potrà riconoscersi. Tutto questo all’interno di un bianco spazio astratto, una sorta di camminamento in bilico dal niente verso il tutto, uno spazio fra il concreto e l’assurdo che di volta in volta la luce trasformerà in un luogo diverso, un altrove dentro cui lasciarsi andare con l’immaginazione e abbandonarsi finalmente a una risata.
MArTeDì 20 nOVeMBre
fuori abbonamento
BAgS enTerTAInMenT PRESENTA
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Open UNO SHOW DI DAnIeL eZrALOw
Debutterà il 16 novembre a Civitanova Marche OPEN , il nuovo spettacolo del geniale coreografo statunitense Daniel Ezralow, che torna con una nuova proposta teatrale dopo quattro anni di assenza dai palcoscenici italiani. Il tour proseguirà fino a marzo toccando le principali città italiane fra le quali oltre Firenze al Teatro Verdi, Genova, Napoli, Bari, Milano, Torino, Bologna, Roma.L’arte coreografica di Daniel Ezralow si fonda su un’idea di danza fatta di divertimento, agilità, sorpresa, leggerezza, coinvolgimento diretto del pubblico, utilizzo emozionale delle tecnologie visive più all’avanguardia. Sono questi gli elementi che hanno reso le sue coreografie veri e propri “eventi” mediatici. Teatro, cinema, televisione, musica, moda, sport, pubblicità: non c’è interpretazione dell’arte del movimento, e in generale della comunicazione visiva, che non sia stata sperimentata da Daniel Ezralow e dal suo straordinario talento. Parte da qui il suo nuovo spettacolo OPEN, un’originalissima selezione del repertorio di coreografie create nella sua lunga carriera e oggi reinterpretate per il palcoscenico utilizzando come colonna sonora indimenticabili melodie di celebri brani di musica classica. Il percorso professionale di
CON LA DeConstructions Dance Company
Daniel Ezralow lo vede come ballerino professionista nella compagnia di Paul Taylor e fra i fondatori delle compagnie MOMIX e ISO (per la quale è ballerino solista, coreografo e direttore). Ha creato coreografie originali per numerose compagnie internazionali fra le quali The Paris Opera Ballet, Hubbard Street Dance Chicago e Batsheva. Lo spettacolo multimediale “Mandala” (19992002), diretto, coreografato e ballato dallo stesso Ezralow, è andato in scena in tutto il mondo ed è stato recensito come il lavoro di un “genio moderno”. Il suo incredibile estro creativo lo hanno portato a lavorare oltre che per il teatro (fra cui il suo ultimo spettacolo Why, Aeros, Love del Cirque du Soleil, Cats nella versione italiana della Compagnia della Rancia, il musical “Spiderman tourn of the dark”, diretto da Julie Taymor e musiche di Bono e The Edge), anche per il cinema (fra cui il recentissimo “Across the Universe”, film-musical di Julie Taymor), per la moda (con gli stilisti Issey Miyake e Koji Tatsuno, Roberto Cavalli, Hugo Boss) e per la musica (con gli artisti Sting, U2, David Bowie, Pat Metheny, Andrea Bocelli, Ricky Martin).Per la televisione italiana Daniel Ezralow ha ideato le coreografie per le ultime quattro edizioni dello show “Ami-
ci di Maria De Filippi”, per le ultime tre edizioni del “Festival di Sanremo”, per il recente show di Fiorello “Il più grande spettacolo dopo il weekend”, senza dimenticare nel 2001 la trasmissione di Adriano Celentano “125 milioni di caz.. te”. In OPEN, la danza contemporanea si fonderà con la musica classica in un esaltante connubio per trasportare il pubblico in una nuova dimensione dove umorismo e intensità daranno vita a una miscela esplosiva di straordinaria fantasia creativa, emozione scenica e puro entertainment. Brevi quadri, fulminanti vignette, che terranno il pubblico in uno stato di eccitante attesa e meravigliata sorpresa e che faranno dello show una inarrestabile ed esaltante serie di climax tecnici ed emotivi. Il vocabolario espressivo di Ezralow sarà come sempre provocatorio e con l’intento di interrogarsi continuamente sul concetto di danza e umanità. Un cast di otto danzatori e danzatrici della sua compagnia americana con talenti e stili differenti (dalla danza classica alla danza moderna, dalla ginnastica alla street dance) è già al lavoro insieme allo staff creativo del coreografo statunitense, per creare uno spettacolo che sarà di certo tra i più grandi successi della prossima stagione teatrale.
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MAurO gIAnneLLI eVenTI PRESENTA
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BALLeTTO DI MOSCA “LA CLASSIQue” DIpArTIMenTO DeLLA CuLTurA DeLLA CITTÀ DI MOSCA – MOSKOnCerT
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DIRETTORE ARTISTICO eLIK MeLIKOV IN
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LO SChIACCIAnOCI BALLeTTO In Due ATTI
MUSICHE pËTr IL’IČ ČAJKOVSKIJ COREOGRAFIE MArIuS peTIpA RIVISTE DA VALerY KOVTun
LO SCHIACCIANOCI è uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento. Il balletto, dall’atmosfera natalizia per eccellenza, è l’ultima opera di Marius Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali russi a fine ‘800, che nello scrivere il libretto si è lasciato ispirare dal racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann ‘Schiaccianoci e il Re dei Topi’, adattata per i bambini e trasformata in un balletto con le atmosfere oniriche tipiche della favola. Composta da Čajkovskij la partitura sonora è stata lo sfondo della coreografia di Lev Ivanov, successore di Petipa, presentata per la prima volta nel dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nel 1934 ci fu il debutto europeo del balletto al Sandler’s wells di Londra e alla Scala di Milano la prima rappresentazione risale al 1938. Una delle versioni più caratteristiche fu di George Balanchine per il New York City Ballet che nel 1954 divise per la prima volta il balletto in due parti, la realtà e il sogno. Una novità introdotta da Čajkovskij nell’esecuzione originaria di quest’opera è la presenza della celesta, uno
strumento scoperto dal compositore a Parigi, che venne introdotto in alcuni passaggi dal risvolto fiabesco. Altri celebri passaggi del balletto sono la danza Russa, emblema della tradizione russa nello spettacolo sia per i costumi utilizzati che per le sonorità scelte, il Valzer dei Fiori e la danza dei Fiocchi di neve. Armonica composizione coreutica data dai vivaci balli di bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle bambole meccaniche, la battaglia per giocattoli tra i topi e i soldati e il lieto fine, reso sublime dalla grazia e dal virtuosismo del grand pas de deux che resta la summa dell’arte e del talento dei solisti che vi si esibiscono. La versione del Balletto di Mosca “La Classique” rimane fedele al balletto originale, emblema della tradizione ballettistica russa. La coreografia di Valery Kovtun ripercorre i passi di Petipa e di Ivanov con lo scopo di restituire lo splendore della veste tradizionale de LO SCHIACCIANOCI. I costumi di Elik Melikov e le scenografie di Evgeny Gurenko, sono ricchi di dettagli e di particolari che donano una veste raffinata ed elegante all’allestimento.
84 fuori abbonamento
nIDO DeL CuCuLO PRESENTA
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IO DOppIO IL rITOrnO
fuori abbonamento
pAOLO ruFFInI IN
gIOVeDì 27 DICeMBre
Ritorna a grande richiesta lo show targato Paolo Ruffini e Nido del Cuculo. Lo Show sarà caratterizzato innanzitutto dalla proiezione di Nuovissimi doppiaggi. Paolino inoltre presenterà nuovi monologhi legati al mondo del cinema e darà vita ad uno spettacolo indimenticabile coinvolgendo il pubblico presente in sala per farlo sentire protagonista. durante gli episodi più divertenti di questa nuova saga di comicità labronica, Paolo Ruffini sarà accompagnato dalla band del Nido del Cuculo: tre cantanti e cinque formidabili musicisti pronti a far scatenare il pubblico presente. IO dOPPIO è stato al quinto posto della classifica annuale degli incassi nazionali ed è uno spettacolo adatto a tutta la famiglia. Paolo Ruffini nasce nel 1978 a Livorno: città che ama profondamente, in cui vive e dalla quale si allontana solo per esigenze lavorative. Nel 2000 si diploma in regia televisiva e pubblicitaria
presso la NUCT - Nuova Università Cinema e Televisione di Roma. La prima apparizione al cinema avviene nel 1997 in Ovosodo di Paolo Virzì. Nel 2001 fonda l’Associazione Cinematografica che incarna e presiede: il Nido del Cuculo; diviene così produttore di eventi e rassegne, direttore artistico del Joe d’Amato Horror Festival, regista di documentari e di spettacoli teatrali (dé Rocky Horror Picture Show e Ci devo pensare con Claudia Campolongo). Il Nido del Cuculo è conosciuto soprattutto per i ridoppiaggi in livornese di film celebri, con milioni di visualizzazioni su internet; e proprio ispirato al successo dei ridoppiaggi nasce per il teatro Io? doppio! spettacolo interattivo con tanto di band in scena che ricorda i migliori “one man show”. Lo spettacolo, che per l’80% è improvvisazione con il pubblico, ha totalizzato nell’ultima tournée toscana oltre 316mila spettatori, mentre i canali di youtube hanno registrato un totale di cinque milioni di visualizzazioni.
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fuori abbonamento
VenerDì 28 DICeMBre LIVe ArTS MAnAgeMenT SrL PRESENTA
IL LAgO DeI CIgnI BALLeTTO In Due ATTI e QuATTrO SCene
MUSICHE pËTr IL’IČ ČAJKOVSKIJ COREOGRAFIA MArIuS peTIpA, LeV IVAnOV
Il New Classical Ballet of Moscow è una giovane Compagnia privata di balletto russo fondata all’inizio degli anni 2000 a Mosca con lo scopo di salvaguardare la grande tradizione del balletto classico russo, arricchendola attraverso il confronto tra le varie versioni coreografiche, in particolare russe, che si sono susseguite e maggiormente distinte. Il Corpo di ballo è formato da ballerini provenienti dalle migliori accademie di danza di Mosca, San Pietroburgo,Ufa e Perm, nonché vincitori di numerosi concorsi internazionali di balletto. Inoltre la Compagnia si avvale di prestigiose collaborazioni con étoile provenienti dai migliori Teatri Stabili di Mosca, San Pietroburgo e Ekaterinburg. Sin dalla sua formazione il “New Classical Ballet”di Mosca è stato ospite in numerosi paesi di tutto il mondo come Francia, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Israele, Cina riscuotendo sempre grande apprezzamento sia dal pubblico che dalla critica. L’attuale direttore artistico della Compagnia e’ Arkady Ustianzev, ex solista del Teatro dell’Opera di Novosibirsk, vin-
citore di numerosi concorsi internazionali di balletto, che ha collaborato a lungo come solista anche con molte Compagnie di balletto di Mosca. Come ballerino solista e’ stato partner di famose ballerine russe come Nadezhda Pavlova, Marina Bogdanova, Ludmila Semenova. Brillante balletto di Pëtr Il’ič Čajkovskij Il Lago dei Cigni è stato il più popolare tra le opere presentate da tutti i gruppi di danza. Primo dei tre balletti di Čajkovskij, fu composto tra il 1875 e il 1876; ll movimento che introduce il balletto è una breve sintesi musicale ed emotiva del dramma, che rimpiazza la tradizionale ouverture. La melodia d’apertura è il primo del cigno, in esso risuona già una delle scale discendenti che si incontreranno poi in tutto il balletto. Queste scale alludono al destino che incombe sui due amanti, a cui non potranno sottrarsi. Il lago dei cigni è un’opera classica riconosciuta e amata in tutto il mondo che nel tempo è stata rielaborata e reinterpretata in modi differenti.Vale ricordare la versione in chiave moderna di Matthew Bourne, applaudissima al Teatro Verdi nella stagione teatrale 2010-11.
unO SpeTTACOLO DI CIrCO TeATrO COn MArCO ZOppI, BuBBLe ArTIST eD ArTISTI DeLLA COMpAgnIA LeTTOne CIrCuS
“B” THE UNdERwATER BUBBLE SHOw è in questo momento la più importante ed imponente produzione europea il cui comune denominatore sono le bolle di sapone: un fantastico viaggio nell’universo subacqueo dove lo spettatore potrà immergersi senza usare bombole di ossigeno, anzi per qualche istante ci si dimenticherà forse di respirare… Il progetto è nato dalla sinergia dei performers, illusionisti e artisti riconosciuti a livello internazionale per il loro lavoro artistico: Enrico e dace Pezzoli, il bubble artist Marco Zoppi, e la compagnia lettone di acrobati e ballerini Circus. L’idea di questo spettacolo è ispirata alle atmosfere ed alla poesia teatrale de Le Cirque du Soleil e Slava’s Snowshow. Per realizzare lo spettacolo ci sono voluti 18 mesi di studio e prove per poi debuttare a Riga, capitale della Lettonia nell’ottobre del 2009, nella più grande sala espositiva nei Paesi Balti-
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“B” The unDerwATer BuBBLe ShOw
fuori abbonamento
BrInuM-X preSenTA enrICO e DACe peZZOLI In
DOMenICA 30 e LuneDì 31 DICeMBre
ci, la Kipsala Hall. di fronte ad un pubblico di cinquemila persone lo spettacolo si rivela un “evento”, dove la fantasia è alimentata con entusiasmo dalle bolle di sapone, trasportandoci in una dimensione colorata dove tempo e spazio sono dei concetti sconosciuti. “B” The Underwater Bubble Show è un’esperienza unica per viverla basta il coraggio di lasciarsi alle spalle ogni pensiero e afferrare la mano di uno di quei fantastici personaggi marini che, ammiccando, ci condurranno nella profondità degli abissi. È come un sogno fantastico da cui non vorremmo più svegliarci! Per realizzare tutto ciò vengono utilizzate le migliori tecnologie nel campo degli effetti visivi: laser, macchine teatrali, tornado di bolle di sapone, cannoni per la neve, anelli di fumo, unite a musiche originali di Valdis Zilvers, coloratissimi costumi di Elina Patmalniece, ed il make up di Bodypainters.
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DAVID LArIBLe IN
IL CLOwn DeI CLOwn
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Il suono più bello del mondo è un bambino che ride.
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DOMenICA 13 gennAIO CIrCO e DInTOrnI PRESENTA
SCRITTO, DIRETTO E INTERPRETATO DA DAVID LArIBLe AL PIANO IL MAESTRO STephAn KunZ DISEGNO LUCI MIrKO OTerI DIREZIONE TECNICA ALBerTO FOnTAneLLA DIREZIONE ARTISTICA ALeSSAnDrO SerenA
david Larible torna in Italia proveniente dal prestigioso Teatro Carrè di Amsterdam e diretto al Circo Stabile di San Pietroburgo. Firenze sarà la sua unica data toscana. da anni definito dalla stampa “il più grande clown del mondo”, david Larible è forse l’unico comico vivente in grado di esibirsi sia per il pubblico intimo dei teatri, sia davanti a platee come quella del Madison Square Garden, dove è stato visto da oltre 120.000 persone in un solo week end. Il “clown dei clown” david Larible è italiano, ma al Ringling Bros. and Barnum & Bailey diventa una stella dello spettacolo popolare americano e conquista spettatori di ogni tipo. Fra i suoi ammiratori Francis Ford Coppola, Jerry Lewis e woody Allen. Rapisce, seduce, commuove. Arriva in punta di piedi, lo sguardo distratto, le mani in tasca e il passo incerto. Ma pochi gesti e pochi movimenti trasformano il suo incedere in una strepitosa risata e una valanga di divertimento. I suoi riferimenti sono tanti, fra tutti quello a Charlot, sia per la comicità con retrogusto di poesia, sia perché il suo costume (in particolare il cappello) è dichiaratamente ispirato a quello di Jackie Coogan de Il Monello di Chaplin. Nelle sue gag gioca sempre con i grandi miti classici dell’italianità: la prima ballerina, l’opera lirica, la musica classica, con brani tratti da Mascagni e Leoncavallo. Uno stile inconfondibile che attinge dalla tra-
dizione circense del clown Augusto e s’incontra con Fellini, passando per la Commedia dell’Arte. Premiato in Festival cinesi, ungheresi ed insignito al Festival di Monte Carlo del Clown d’Oro e d’Argento, a Mosca è addirittura il primo artista straniero al quale è stato dedicato un intero spettacolo, in cartellone per due mesi di tutto esaurito al Bolshoi Circus. Non si contano le sue ospitate in importanti programmi televisivi e di recente ha condotto con Andrea Lehotska il programma Estate Circo su Rai3 dedicato alle stelle del circo di Monte Carlo. Anche da noi vanta estimatori d’eccezione, Lucio dalla, Francesco de Gregori e Nicola Piovani che gli dice di avere incontrato pochi artisti grandi come lui. da alcuni anni david Larible ha trasposto la sua arte in uno one man show teatrale che presenta in importanti rassegne teatrali e sale prestigiose. Una messa in scena fluida e coordinata dei suoi migliori numeri, in cui si alternano gag visuali a brani musicali (suona cinque strumenti!) nel racconto di un uomo delle pulizie del teatro che sogna di diventare clown… E ci riesce! david trasforma il pubblico e al termine dello spettacolo, dopo aver fatto abbandonare la maschera allo spettatore, può abbandonare la sua per riprendere con umiltà da dove aveva iniziato: essere un uomo qualunque. Con l’anima del clown. Il clown dei clown.
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dopo l’avventura di Pinocchio ed il successo di Aladin il musical, e dopo aver curato le liriche in italiano di Mamma Mia, il musical della Stage Entertainment, Stefano d’Orazio torna a firmare il testo, nonchè le liriche, di un nuovo spettacolo, con il prezioso contributo delle musiche firmate da Roby Facchinetti. Un progetto che aveva da tempo nel cassetto e che adesso, in collaborazione con la Medina Produzioni, una società giovane composta da professionisti, nel settore del teatro e della musica da oltre vent’anni, ha deciso di realizzare. Un prodotto Italiano che, con l’ironia e la creatività favolistica tipica della penna di d’Orazio, arricchito da meravigliose musiche e personaggi nuovi che si fondono con i protagonisti del racconto che la tradizione ci ha abituato a conoscere, promette di coinvolgere, commuovere e divertire tutto il pubblico. Una storia che da sempre affascina grandi e piccoli, un modo per avvicinare il pubblico ad una storia apparente-
mente lontana, ma che tanto ha in comune con il mondo di oggi. L’eroe dal cuore grande e dalla spada veloce, ieri come oggi, è pronto a rapire chiunque si lascerà trasportare da questa meravigliosa avventura. Con un testo assolutamente inedito ed una leggerezza tipica della commedia musicale italiana, lo spettacolo racconta la storia del più famoso eroe mascherato ispirandosi alla leggenda di quello Zorro, pare realmente esistito più di due secoli fa. Una storia arricchita da spettacolari coreografie, effetti speciali sorprendenti, combattimenti al filo di spada, con un cast che sarà abilmente guidato da Fabrizio Angelini che ne cura la regia e le coreografie in collaborazione con Gianfranco Vergoni, cast che sta già allenandosi a tirare di spada con un maestro d’armi d’eccezione, il pluripremiato campione del mondo Stefano Pantano, con la direzione musicale di Giovanni Maria Lori che ne cura anche gli arrangiamenti e la direzione vocale affidata a Rossana Casale.
IL MuSICAL
DI STeFAnO D’OrAZIO MUSICHE rOBY FACChIneTTI ADATTAMENTO gIAnFrAnCO VergOnI SCENE ALDO De LOrenZO COSTUMI ZAIrA De VInCenTIIS ARRANGIAMENTI E DIREZIONE MUSICALE gIOVAnnI MArIA LOrI VOCAL COACH rOSSAnA CASALe 6 DANZATRICI E 6 DANZATORI/ACROBATI IN COLLABORAZIONE CON gIAnFrAnCO VergOnI
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CON enrIQue e guILLerMO De FAZIO 10 BALLerInI In SCenA MuSICA DAL VIVO
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Protagonisti indiscussi dei festival di tango in tutti i continenti, i fratelli Macana (Enrique e Guillermo de Fazio) sono considerati una delle coppie di ballerini più talentuose del panorama tanguero internazionale. Il significato del loro nome d’arte “Macana”, derivante dal gergo popolare di Buenos Aires, li identifica come picareschi, giocosi, tipi in gamba. Oggetto della più sbalordita ammirazione per le loro straordinarie doti e per l’inconsueta particolarità di esibirsi in coppia, LOS HERMANOS MACANA, rievocano le origini del tango come i compadritos, i guappi dell’epoca, che, per carenza di donne, erano costretti ad allenarsi e ballare tra di loro, desiderosi di primeggiare, mostrando le loro abilità e doti virili. Magrissimi, altissimi, eleganti, ironici e anche un po’ sbruffoni, LOS HERMANOS MACANA, ci sorprendono, catturandoci con grinta e mascolinità in interpretazioni uniche, con passi impeccabili e velocissimi, uniti a tanto divertimento. L’originalità del loro stile li consacra come una coppia unica capace di miscelare talento, divertimento, energia e grande rispetto per la magnifica arte del tango. La loro interpretazione provocatoria trasmette leggerezza e scioltezza nei movimenti,
il ballo è per loro così naturale, quanto per noi lo è respirare. Ad impreziosire lo spettacolo, uno straordinario corpo di ballo e le musiche dal vivo di una strepitosa orchestra della nuova generazione tanguera di Buenos Aires. Nati e cresciuti a Buenos Aires, i fratelli Macana cominciano la loro carriera di ballerini nel 1995, studiando con i più grandi maestri del Tango Argentino quali Juan Carlos Copes, Eduardo Aquimbau, Gabriel Angio y Natalia Games, Mingo Pugliese y Raul Bravo. dopo due anni vengono invitati a debuttare in una delle più prestigiose milonghe di Buenos Aires, dove portano in scena la loro prima coreografia Mala Junta con cui sigillano il loro successo. da quella esibizione in poi arrivano inviti dalle più famose milonghe e produzioni teatrali di tango di Buenos aires e del resto delle Americhe. Ma anche all’estero conquistano con la loro arte, i paesi di tutta Europa, Australia e Malaysia. Robert duvall e Francis Ford Coppola li hanno scelti come icona tanguera nel film Assassination Tango (2001). Hanno condiviso la scena con Placido domingo e sono stati invitati dal famoso ballerino Mikhail Baryshnikov a partecipare al grande Festival delle Arti in Sarasota USA.
XXXII STAGIONE CONCERTISTICA NOVEMBRE 2012 - MAGGIO 2013 Daniel Kawka Rachel Kolly D’Alba
Daniel K Chen G awka uang
tioni Daniele Rus le Fiorentino Musica io g g a M l e d Coro Stefan Asbury Orchestra H Alain Lom aydn di Trento e Bolz bard • Mich ano ail Lifits Daniel e France Rustioni del sca De Peter Run nn go a Jörg Widm Johannes Debus nobini fano Za te S • i h c c a T a re And Daniel Kawka Philipp von Steinaecker Alexander Romanovsky Kolja Blacher in memoriam di Luciano Berio ngius A o c r a M Fabrizio Ventura llani o B o n a Stef Nemanja Radulovic Daniele Rustion i • Pa
Christoph Poppen Michele Marasco
olo Carlini
di Lucerna a ic n fo in S a r t s Orche lennikov s a M i r it m D • r Lionel Bringuie
15 concerti al TEATRO VERDI di FIRENZE più di 40 concerti in TOSCANA e in altre città
www.orchestradellatoscana.it
fuori abbonamento
SOnICS MADe In ITALY preSenTA
DuuM
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VenerDì 1 FeBBrAIO Sarà come guardare attraverso uno specchio rotto che riflette le immagini e le azioni in maniera distorta, restituendoci così le mille sfaccettature del gioco della vita.
CREATO E DIRETTO DA ALeSSAnDrO pIeTrOLInI TESTI E REGIA AnTOnIO VILLeLLA E ALeSSAnDrO pIeTrOLInI COSTUMI ILeAnA pruDenTe e Irene ChIArLe COREOGRAFIA FeDerICA LIuZZO E SALVATOre ADDIS LUCI ED EFFETTI SPECIALI nIKI CASALBOnI per TeAMe20
dUUM è l’ultima creazione scaturita dalla mente creativa di Alessandro Pietrolini, fondatore, insieme ad Ileana Prudente, dei SONICS, una compagnia di acrobati rigorosamente italiana, protagonista negli anni di eventi e festival di grande richiamo mediatico, con spettacoli e performance aeree presentate nelle più belle città e località italiane, europee e del mondo. dal 2007 ad oggi Alessandro Pietrolini crea e realizza spettacoli per Istituzioni e manifestazioni di rilievo internazionale. Ileana Prudente è un’ aerealista di grande talento e professionalità ed è anche coreografa e costumista della compagnia. dopo l’esperienza di MERAVIGLIA, reduce da due tournée teatrali di successo, i SONICS tornano ad esplorare il mondo acrobatico aereo con una nuova avventura ispirata al mondo leggendario di “Agharta”. Lo spettacolo nasce dalla voglia di descrivere in modo del tutto personale e fantasioso i luoghi di questo regno leggendario situato al centro della terra, descrivendone i colori, le regole, gli equilibri e i ritmi. La tecnica, la plasticità e il dinamismo dei corpi degli acrobati, un attore in scena , l’illusionismo e le suggestioni
visuali degli effetti luce, raccontano i continui sforzi, a volte ironici, a volte poetici e malinconici, degli abitanti di “Agharta” di compiere il dUUM, ovvero il salto verso la superficie. dUUM è il rumore di un salto, è il tentativo di un gruppo di persone di raggiungere il mondo in superficie, in attesa di cogliere la giusta vibrazione, il vero segreto che permetta loro di lasciare per sempre le viscere della Terra.Le grandi macchine sceniche presenti in scena, veri e propri monoliti d’acciaio, saranno la traccia e il leitmotiv visuale dello spettacolo e daranno vita ad un susseguirsi di momenti contemplativi e carichi di adrenalina. Nati nel 2001, i SONICS hanno collezionato importanti traguardi, esibendosi in grandi eventi mediatici, come la Cerimonia di Chiusura XX Giochi Olimpici di Torino e la partecipazione alla Cerimonia di Inaugurazione dello Stadio Olimpico di Kiev (Ucraina) per gli Europei di Calcio 2012. I SONICS riempiono i teatri e le piazze con i loro leggeri acrobati,le imponenti attrezzature, le visioni oniriche del loro immaginario e tutta la multiforme e geniale fantasia del nouveau cirque, regalando al pubblico di tutto il mondo attimi di pura adrenalina e poesia.
Ciani Roberto & C. s.n.c. PIANOFORTI noleggio,vendita,accordatura e restauro Via dei giunchi 86 – 50019 Sesto Fiorentino (Fi)
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COMpAgnIA DeLLA rAnCIA e MuSICAL ITALIA preSenTAnO PRESENTANO
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SABATO 2 DOMenICA 3 FeBBrAIO
greASe
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IL MuSICAL
REGIA SAVerIO MArCOnI CO - REGIA MArCO IACOMeLLI
DI JIM JACOBS e wArren CASeY CANZONI AGGIUNTE B. gIBB, J. FArrAr, L. ST. LuIS, S. SIMOn, S. BrADFOrD, A. LewIS TRADUZIONE MICheLe renZuLLO ADATTAMENTO SAVerIO MArCOnI TRADUZIONI DELLE CANZONI SILVIO TeSTI e MICheLe renZuLLO INTERPRETI rICCArDO SIMOne BerDInI DANNY SerenA CArrADOrI SANDY SCENE gABrIeLe MOreSChI COREOGRAFIE FrAnCO MISerIA COSTUMI ZAIrA De VInCenTIIS VOCAL COACH LenA BIOLCATI PRODUZIONE MUSICALE SILVIO TeSTI DISEGNO LUCI VALerIO TIBerI DISEGNO FONICO eMAnueLe CArLuCCI PRODUTTORE ESECUTIVO MICheLe renZuLLO COREOGRAFIE RIPRODOTTE DA ChIArA VeCChI DIRETTORE DI PRODUZIONE ALeSSIO IMBerTI
GREASE, il musical dei record che ha conquistato quasi 1.500.000 spettatori in tutta Italia in più di 1.000 repliche affermandosi come un fenomeno senza precedenti, è pronto a calcare nuovamente il palcoscenico del Teatro Verdi dove si affacciò per la prima volta nel 2001. ll ritorno - a grande richiesta festeggia anche 15 anni esatti dal suo debutto: il 4 marzo 1997 il Teatro Nuovo di Milano ospitava infatti la prima fortunata edizione con Lorella Cuccarini nel ruolo di Sandy e Giampiero Ingrassia come protagonisti. In poco tempo GREASE si afferma come il primo long running show della storia dello spettacolo in Italia e ottiene dal pubblico un consenso mai visto prima: sold out nei teatri di tutta Italia, ha alternato sul palco, dal suo debutto a oggi, più di 100 artisti, rappresentando per molti di essi un trampolino di lancio. GREASE è un’iconografia classica dell’America degli anni ’50, un collage di immagini colorate ed esplosive: il rock ‘n’ roll e le atmosfere da fast food, i pigiama party e i motori truccati delle vecchie auto, i giubbotti di pelle e le gonne a ruota, il ciuffo alla Elvis e la brillantina. Simboli intramontabili di una generazione che, portati in scena con ritmo e colore, hanno trasformato lo spettacolo in un fenomeno ineguagliabile. GREASE nasce nel 1971, quando Jim Jacobs e warren Casey decidono di realizzare un musical composto solo per chitarra in un teatro sperimentale di Chicago; lo chiamano GREASE
per evocare i capelli imbrillantinati, hamburgers, patatine fritte e favolose automobili fuoriserie sporche e infangate: un successo diventato un “classico” in tutto il mondo, che ha visto anche la consacrazione teatrale di grandi attori come John Travolta (interprete di un ruolo minore, prima di indossare il giubbotto di danny Zuko nel celebre film) e Richard Gere. La colonna sonora di Grease, rimasta per settimane al primo posto delle classifiche in molti paesi, gode di canzoni diventate dei classici da repertorio; in Gran Bretagna “You’re The One That I want” e “Summer Nights” sono arrivate entrambe in vetta alle classifiche e vi sono restate per anni e la canzone “Hopelessly devoted to You”, cantata nella versione cinematografica da Olivia Newton-John, ha ricevuto anche una nomination al premio Oscar per la migliore canzone originale nel 1979. La storia d’amore tra danny e Sandy, i sogni dei T-Birds e delle Pink Ladies e, soprattutto, tanto rock ’n’ roll fanno sì che GREASE sia diventato sinonimo di energia pura e divertimento da non perdere. La stampa ha detto di Grease “…con Grease made in Italy sembra di stare a Broadway […] diverte il pubblico in sala [...] applausi entusiasti” Il Messaggero “dallo storico debutto a oggi è stato rinnovato il cast, ma sono rimasti gli ingredienti che ne hanno decretato lo strepitoso successo.” La Stampa
COMpAgnIA ITALIAnA DI OpereTTe IN
SABATO 16 MArZO
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LA VeDOVA ALLegrA
Musica Franz Lehar Librettista Victor Leòn-Leo Stein 1°ma Esecuzione Vienna Theater an der Wien, 28-dicembre-1905
CON uMBerTO SCIDA eLenA D’AngeLO ArMAnDO CArInI REGIA uMBerTO SCIDA
LA COMPAGNIA Nel 1953 nasce la Compagnia Internazionale di Operette che ha come comico Raffaele Trengi. Sergio Corucci (pisano) fino al 1952 gestisce il Teatro Verdi di Pisa e Il Teatro del Giglio di Lucca. Casualmente a Fauglia, nell’entroterra delle colline pisane, agisce una compagnia di operette che è sull’orlo del fallimento. Sergio Corucci prende visione per la prima volta di questo genere; il suo debutto da spettatore è con l’operetta Cin-ci-là se ne innamora e, da quel momento, inizia la sua avventura con l’operetta, che sarà per tutta la vita. Negli anni sessanta la Compagnia Internazionale di Operette diventerà La Compagnia Grandi Spettacoli di Operette e la ditta sarà formata da: Elvio Calderoni, Aurora Banfi – Carlo Campanini. Nel 1966 Sergio Corucci con il Comm. Giuseppe Erba che porta la Compagnia in Sudamerica (Argentina, Brasile, Uruguay, Perù, Cile, Ecuador, ecc). Tale fu il successo tra i nostri emigrati che invece del mese preventivato la Compa-
gnia prolungò per sei mesi la tournée. Al ritorno dal Sudamerica la compagnia diventerà La Compagnia Italiana di Operette perché così fu battezzata dal pubblico sudamericano e questa denominazione contraddistingue tutt’oggi la compagnia. Negli anni settanta è Alvaro Alvisi che rimarrà come comico e regista, con ampi consensi di critica e di pubblico, fino al 1982. dal 1984 al 1985 la compagnia è formata da: Franco Barbero – Nadia Furlon – Alfredo Rizzo. dal 1986 al 2005 la compagnia è composta da Massimo Bagliani - Mariarosa Congia. Con il passare degli anni la Compagnia Italiana di Operette si è completamente trasformata. Oggi, avvalendosi di una ricca scenografia e lussuosi costumi, si presenta con un organico composto da 40 esecutori tra cui: il comico Umberto Scida, la soubrette Elena d’Angelo, dodici professori d’orchestra diretti dal M° Orlando Pulin. Le coreografie sono di Monica Emmi.
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DA VenerDì 22 A DOMenICA 24 MArZO
LIBRETTO TerrenCe MCnALL MUSICHE DAVID YAZBeK TRATTO DAL CELEBRE FILM FOX PICTURES CON IN O.A. pAOLO CALABreSI gIAnnI FAnTOnI SergIO MunIZ pAOLO ruFFInI JACOpO SArnO pIeTrO SerMOnTI
SCENE TereSA CAruSO LUCI DAnIeLe CeprAnI SUONO LuCA FInOTTI COREOGRAFIE BILL gOODSOn DIREZIONE MUSICALE eMAnueLe FrIeLLO
ADATTAMENTO E REGIA MASSIMO rOMeO pIpArO
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The FuLL MOnTY
fuori abbonamento
peepArrOw PRESENTA
Nel 1997, il film fu campione d’incassi e premio Oscar, ironizzando sulla crisi che in quegli anni colpiva l’Inghilterra; nel 2000 il film diventava musical teatrale, rappresentato con enorme successo nei palcoscenici di tutto il mondo. Oggi il tema dello spettacolo, la crisi e la voglia di darsi da fare per reinventarsi… tornano di grande attualità e la PeepArrow Entertainment, di Massimo Romeo Piparo riporta in Italia la vicenda dei disoccupati spogliarellisti più amata e applaudita di tutti i tempi. Lo spettacolo debutterà nella stagione 2012-2013 con un cast di grandi nomi, di enorme professionalità e simpatia. I protagonisti dello spettacolo saranno (in ordine alfabetico) Paolo Calabresi (Boris, Le Iene, ecc.), Gianni Fantoni (Zelig, ecc.), Sergio Muniz (Caterina e le sue figlie, Squadra antimafia, ecc.), Paolo Ruffini (Colorado, Stracult, Maschi contro femmine, ecc.), Jacopo Sarno, (Quelli dell’intervallo, High School Musical, ecc.) e Pietro Sermonti (Boris, Nero wolfe, ecc.) La regia e l’adattamento del musical saranno firmati da Massimo Romeo Piparo che è felice di portare in scena in un momento di grande crisi un
cast così importante e una produzione di alto livello artistico e finanziario. A completare il team creativo che ha già dato vita a successi come Hairspray e Il Vizietto- La Cage aux Folles saranno la direzione musicale di Emanuele Friello e le coreografie di Bill Goodson, Questa edizione di THE FULL MONTY godrà di un adattamento del tutto originale. La vicenda sarà ambientata in Italia e vedrà protagonista un gruppo di operai disoccupati che vivono nella periferia industriale di Torino, divisi tra la passione per del Piero e un salario da re-inventare. I sei operai si imbarcano in un’impresa fuori dall’ordinario per raggranellare un po’ di soldi necessari per le rispettive incombenze: allestire uno spettacolo di spogliarello maschile. L’allenamento e le prove cui si sottopongono permettono loro di ritrovare fiducia in sé stessi, e tutti i loro sforzi per riscattarsi culminano in un gioioso e liberatorio striptease che segna per ciascuno di essi l’inizio di una nuova vita. Tra amarezza e ironia, canzoni e hit famosissime, si snoda uno spettacolo divertente e intelligente, che è diventato un cult e sarà l’appuntamento imperdibile della prossima stagione teatrale.
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L’ACQuA CheTA
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SABATO 6 e DOMenICA 7 AprILe
fuori abbonamento
IL MuSICAL
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DALL’ OMONIMA COMMEDIA DI AuguSTO nOVeLLI COREOGRAFIE CrISTIAn ruIZ ASSISTENTE COREOGRAFO rICCArDO BOrSInI ADATTAMENTO SCENOGRAFIA regIA SAnDrO QuerCI
CON BrunO SAnTInI FrAnCeSCA TAVernI LAurA gALIgAnI CrISTIAn ruIZ MArIO ZInnO CLAuDIA CeCChInI SAnDrO QuerCI CAMILLO grASSI SILVIA QuerCI
Caposaldo assoluto del teatro di Augusto Novelli, rappresentata la prima volta al Teatro Alfieri di Firenze il 29 gennaio 1908 dalla compagnia del Teatro fiorentino diretta da Andrea Niccòli,vanta innumerevoli rappresentazioni ancora oggi. Nata come testo di sola prosa del suddetto Novelli, divenne successivamente operetta con musiche composte dal Maestro Giuseppe Pietri. Per poi nel 1933 diventare film musicale con musiche di Umberto Mancini, evoluzione naturale che culmina oggi, novità assoluta, in forma di musical con interpreti d’eccezione. E’ ritenuta il vero e proprio inizio del teatro in vernacolo fiorentino, un epoca d’oro che durerà circa fino agli inizi della seconda guerra mondiale. Definito un autentico capolavoro, raramente è stata proposta dal vivo integralmente; possiamo ricordare la versione televisiva nel 1955 con Odoardo Spadaro e nel 1973 con Ave Ninchi, Renzo Monta-
gnani, Gianrico Tedeschi. Viene qui proposta, utilizzando partiture originali oramai introvabili ma che la Direzione Artistica possiede e pertanto si avvale per la messa in scena. L’Acqua cheta è un affresco unico su carattere e caratteristiche di uno spirito ormai quasi perduto. Le tendenze operistiche di Pietri risaltano anche in questa partitura, che si presenta gradevole e ben costruita. La strumentazione è raffinata. Il libretto e l’ambientazione popolare impongono qualche concessione al folklore, che l’autore gestisce con dignità ed efficacia, danno vita a motivi orecchiabili, come la stornellata di Cecco e la notissima canzone della rificolona. Novità assoluta di questa produzione l’inserimento di temi di respiro internazionale, come “Canzone innamorata” scritta nel ’33 da U. Mancini per il film di Zambuto e “Batti e ribatti” composta da Riz Ortolani appositamente per la nostra interprete Silvia Querci.
gIOVeDì 22 nOVeMBre Ore 19.00; VenerDì 23 nOVeMBre Ore 19.00; SABATO 24 nOVeMBre Ore 11.30, 15.30 e Ore 19.00; DOMenICA 25 nOVeMBre Ore 11.30 e Ore 15.30.
fuori abbonamento
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DISneY On ICe FACCIAMO FeSTA! Sta per arrivare anche in Italia “disney On Ice - Facciamo Festa!”, con tantissimi personaggi disney, oltre 50!! A cominciare da Topolino per arrivare a buzz Lightyear, che celebreranno le festività di tutte le parti del mondo. Lo show è inedito. Brani tratti dai classici e moderni disney, una storia originale con i costumi scintillanti sul ghiaccio e con tanta energia contagiosa di Topolino e dei suoi amici per grandi e piccini. Questi gli ingredienti dello show che porterà il pubblico a festeggiare alcune delle festività più famose nel mondo, tutte in una serata e nella propria città ‐ da “Halloween” con i “Cattivi disney”, al “Ballo Reale di San Valentino” con le “Principesse disney”, fino al “Felicissimo non Compleanno” di alice e il “Cappellaio Matto”.
L’opinione degli abbonati
classifica generale il vizietto La cage aux folles Rain Man Brachetti, ciak si gira Cyrano de Bergerac Infinita Tap Dogs L’apparenza inganna Personaggi Sogno di una notte di mezza estate Happy Days
8,72 8,35 8,33 7,9 7,74 7,67 7,37 6,98 6,33 6,06
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miglior attore alessandro preziosi Massimo Ghini Cesare Bocci
20,31 19,32 9,16
miglior attrice petra magoni Rossana Cenni
5,96 2,21
Sorpresa negativa happy days Sogno di una notte di mezza estate Personaggi
16,45 15,34 5,63
Sorpresa positiva Familie FlÖz Tap Dogs Rain Man
13,58 10,15 8,50
Per la classifica generale il voto indicato è la media dei voti ricevuti dagli abbonati, in scala da 1 a 10 In tutte le tabelle, la numerazione è espressa sul 100% dei votanti
Dal 1999, dopo l’ultimo spettacolo in programma, chiediamo ai nostri abbonati di dare un voto agli spettacoli visti durante la Stagione. Da molti anni i risultati delle votazioni disegnano il profilo di un abbonato favorevole alle proposte classiche, sensibile alle novità, spesso indulgente rispetto a qualche protagonista un po’ deludente, ma implacabile rispetto ai pochissimi spettacoli “impresentabili” che abbiamo auto il torto di presentare. Ottimi i risultati del sondaggio sugli spettacoli dell’ultima Stagione. La media totale ha segnato un 7, collocando la 11/12 al quarto posto nella classifica delle migliori Stagioni del Verdi. Nessuno spettacolo ha ricevuto l’insufficienza mentre ben tre spettacoli hanno ottenuto una media superiore all’ 8. Come sempre gli abbonati hanno premiato gli spettacoli al di là della differenziazione tra generi, dando i voti più alti a due spettacoli completamente diversi tra loro (“La Cage aux folles” e “Rain Man”) e confermando così la vocazione all’eclettismo caratteristica del Verdi e del suo pubblico. Ancora una volta le compagnie straniere sono risultate le sorprese più gradite (Familie Floz e Tap Dogs) così come l’anno precedente era stato per Matthew Bourne’s Swan Lake e prima ancora per Slava, Cirque Eloize, Momix ecc… a conferma della bontà della scelta di integrare le proposte nazionali con ospitalità internazionali.
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il primo incontro con i protagonisti della Stagione 2011/12
Luca Lazzareschi in RE LEAR di William Shakespeare con Roberto Herlitzka. foto di Tommaso Le Pera (Archivio Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia)
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Alessandro Preziosi in AMLETO di William Shakespeare con Kim Rossi Stuart. foto di Tommaso Le Pera (archivio Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia)
Tra i trionfatori della passata Stagione ci sono sicuramente Luca Lazzareschi, splendido protagonista di Rain Man ed Alessandro Preziosi, mattatore sul palcoscenico con Cirano di cui ha anche firmato la regia. Prima delle interpretazioni della scorsa Stagione il pubblico del Verdi aveva visto entrambi debuttare sul nostro palcoscenico in ruoli non primari ma nei quali già si vedeva la classe di due giovani attori destinati ad una luminosa carriera. Nell’ottobre del ’99 Alessandro Preziosi era a fianco di Kim Rossi Stuart in un memorabile Amleto, con la regia di Antonio Calenda, dove interpretava il ruolo di Laerte; il pubblico del Verdi lo notò e gli tributò grandi applausi nell’uscita finale per i saluti. Luca Lazzareschi era Edgar, il figlio del Conte di Gloucester, nel Re Lear in scena al Verdi nel dicembre del 2004, con Roberto Herlitzka nel ruolo del vecchio re. Anche in questo caso non sfuggì la bravura del giovane attore e gli applausi finali furono per lui molto significativi. Nelle foto a lato i due attori nel debutto al Verdi.
Teatro Verdi / Firenze
• Gestione Stagione teatrale 2012/13
Antico Teatro Pagliano srl Claudio Bertini Massimo Gramigni Lorenzo Luzzetti Giovanni Vernassa direzione e segreteria Maria Laura Viti, Elisabetta Thiene, Caterina Locorotondo, Elena Becattini Progetto grafico ed impaginazione Rovaiweber design Foto Marco Borrelli (pag. 11, 17, 19, 112) Pubblicità M. & F. Janovitz Pubblicità - Firenze
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Stampa Tipografia Il Bandino - Bagno a Ripoli (FI)