Stagione Teatrale 2013 | 14

Page 1



13 14

stagione teatrale Teatro Verdi



5

Teatro Verdi

Agostino Lessi fra il Teatro Rossi di Pisa e il Teatro Pagliano di Firenze

Un problematico «antico Oriente» in scena

Fig. 1 Agostino Lessi. Ballo La Giuditta. «Interno di un tempio con ara». Pisa, Teatro Rossi, carnevale 1850-1851 (I - Firenze, GDSU, n.i. 92987. Riproduzione vietata)

Agostino Lessi (Empoli, 1821 – Firenze, 1899) Conosciuto finora per aver eseguito, insieme con il figlio Giovanni, i «cartoni» delle cantorie di Donatello e di Luca della Robbia quando furono rimontate nel Museo del Bargello di Firenze (1884-1885), fu in realtà uno dei più interessanti ed eclettici scenografi fiorentini e toscani del secolo XIX che svolse la maggior parte della sua attività al Teatro Pagliano di Firenze (1854-1892 ca.) ossia l’attuale Teatro Verdi.

Armando Fabio Ivaldi Esperto internazionale di storia dell’opera e della scenografia collabora con vari enti e istituti universitari italiani e stranieri. Per un breve profilo professionale si veda il suo saggio Agostino Lessi scenografo al Teatro Pagliano di Firenze (1853-1873). Le ragioni di una riscoperta, tra collezioni pubbliche e private, apparso nel programma di sala del Teatro Verdi, stagione 2011-2012, pp. 4-8. Per le pubblicazioni si rinvia invece al suo sito www.operadance.com e a quello della Società Italiana di Musicologia unitamente al suo nominativo.

Durante il carnevale del 1850-1851 fu proposto nel «Teatro di Pisa», 1 ossia il Teatro Rossi, 2 un ballo intitolato La Giuditta, 3 ispirato dalla ben nota vicenda biblica, e al giovane scenografo Agostino Lessi si affidò l’invenzione delle «decorazioni». 4 Lo spettacolo è degno d’interesse per alcuni motivi: non solo per la scelta del soggetto da parte del coreografo (finora sconosciuto), ma anche per le scene realizzate dal Lessi medesimo e la sua successiva carriera al Teatro Pagliano di Firenze. La storia di Giuditta, trattata con grande ampiezza nella Bibbia cattolica, 5 ebbe un notevole successo come fonte d’ispirazione letteraria e artistica nei secoli precedenti l’Ottocento, ma nel caso specifico dell’allestimento pisano, sembra opportuna una breve e circostanziata riflessione. Senza entrare nelle variegate e spinose problematiche storicotopografiche (più che degne comunque di rilievo) del complesso dibattito sul libro di Judith della Bibbia cristiana («ispirato» per i cattolici e gli ortodossi; «apocrifo» per i protestanti e con pregiudiziali anche da parte ebraica), 6 è importante

rilevare che nella vicenda, come si può supporre sia stata prospettata nel ballo teatrale vale a dire secondo la tradizione cristiano-cattolica, 7 il messaggio religioso complessivo (il coraggio di Giuditta e la liberazione di Israele da un tirannico «grande Re» il quale, nell’intraprendere una guerra contro i Medi, voleva sottomettere anche Israele, divinizzandosi e sostituendosi agli dei di ogni altro popolo) supera gli effettivi avvenimenti storici, con i cospicui anacronismi che la vicenda avrebbe in sé e per sé. Compresi i dubbi geo-topografici sul percorso dell’esercito del «generale assiro» Oloferne e l’ubicazione di Betulia, strategico avamposto verso Gerusalemme, situato sul bordo meridionale della valle di Esdrelon, i cui vincoli topografici tradizionali sarebbero da rivedere sulla base di scavi e reperti di fine Ottocento. Altrettanto interessante si rivela tuttavia, come si spiegherà più avanti, anche l’apporto «archeologico» del Lessi in almeno una delle tre scene superstiti del ballo. Nel racconto biblico, dalle tinte indubbiamente forti nella soluzione finale, colpisce la modernità


6

Teatro Verdi

Agostino Lessi fra il Teatro Rossi di Pisa e il Teatro Pagliano di Firenze

1. Così afferma lo stesso Lessi in un abbozzo della scena (eseguito a matita grassa con tracce di penna) che certo rappresenta il «peristilio con giardino interno» della casa di Giuditta (cfr. la Fig. 2 e la successiva nota 9), conservato in una collezione privata milanese. La proprietaria, pur concedendo la visione del disegno, non ne ha purtroppo autorizzato la pubblicazione. Sul recto del foglio si legge, con grafia del Lessi a matita: «Teatro di Pisa 1850-51/la Giuditta/ una vinta/una persa/due vinte/una persa [punteggio di una partita a carte ? questa «formula», più o meno simile, si riscontra anche in altri disegni dello scenografo conservati nel GDSU/F]». 2. Nonostante i recenti restauri, la sua attività fra Sette e Ottocento è documentata in modo ancora frammentario e manca inoltre una sistematica cronologia degli spettacoli. Cfr. I Teatri Storici della Toscana. Censimento documentario e architettonico, a cura di E. Garbero Zorzi – L. Zangheri, vol. III, Venezia, Marsilio, 1992, pp. 59-62, 71-93. Si vedano inoltre, con bibliografia aggiornata: I. Luperini, Il teatro delle scelte. Il teatro «Ernesto Rossi» per la città di Pisa, Pisa, ETS, 2004; R. Lumi – D. Sassetti, Il Teatro Ernesto Rossi di Pisa e la sua storia, Firenze, Nuova Editrice Toscana, 2006; F. Sainati – I. Luperini, Il Teatro Rossi di Pisa, Pisa, ETS, 2006. 3. Cfr. Armando Fabio Ivaldi, Uno scenografo e un teatro da riscoprire: Agostino Lessi e il Pagliano di Firenze (1853-1873), in «Fonti Musicali Italiane», n. 16, 2011, pp. 160-161 e, dello stesso autore, Agostino Lessi scenografo al Teatro Pagliano di Firenze (1853-1873). Le ragioni di una riscoperta, tra raccolte pubbliche a private, Teatro Verdi di Firenze, Stagione 2012-2013, Programma di sala, p. 4. 4. Le scene del «melodramma biblico» Giuditta, rappresentato in prima fiorentina al Teatro Pagliano nel settembre del 1861 (musica di Achille Peri e libretto di Marco Marcelliano Marcello (prima assoluta: Milano Teatro alla Scala, primavera 1860)) si affidarono ad Antonio Leonardi, collaboratore di Michele Canzio nel Teatro Carlo Felice di Genova. Cfr. Ivaldi, Uno scenografo, cit., p. 162 e nota 23, nonché la nota 18 di questo saggio.

Fig. 3 Filippo Peroni. «Appartamenti nella reggia» (?). Nabucodonosor (II, 1). Milano, Teatro alla Scala, stagione imprecisata (primavera 1842 ?) (da: R. Parker, «Arpa d’or dei fatidici vati», Parma, Istituto Nazionale di Studi Verdiani, 1997, fig. 12).

Fig. 2 Agostino Lessi. Ballo La Giuditta. «Peristilio con giardino interno e loggia panoramica». Pisa, Teatro Rossi, carnevale 1850-1851 (I-Firenze, GDSU, n.i. 92982. Riproduzione vietata).

della figura di Giuditta: non solo incita con ardimento e passione la liberazione d’Israele e la glorificazione dell’evento a Gerusalemme, ma è anche una donna avvenente, libera e facoltosa. Questo le conferisce una posizione in qualche modo inquietante all’interno della società arcaica e patriarcale cui appartiene, in particolar modo quando pungola lo scarso coraggio dei capi e degli uomini della sua comunità, ai quali dovrebbe invece essere sottomessa per cultura e tradizione. Non c’è dubbio che la morte violenta che riserva al «generale assiro» Oloferne (secondo alcune fonti, però, poteva anche essere un «eunuco»), attraverso sottili e convenzionali armi femminili quali la seduzione e l’inganno, rese più efficaci dall’atmosfera di presunta vittoriosa festa per l’esercito «assiro» e dopo abbondanti libagioni, evochino una sorta di vendetta della donna contro il maschio violento e violentatore nel senso più ampio del problema politico ed etico. Che questa storia possa aver avuto una cospicua fortuna in una società patriarcale, come pure in quella borghese e sostanzialmente conservatrice del 1850, può spiegarsi in ciò che si racchiude (specie nell’Italia precedente l’unificazione) nel termine «patriottismo»: un valore che se da un lato si riallaccia proprio a quello «patriarcale», dall’altro s’inserisce nei temi più collaudati del coevo canone risorgimentale per quanto attiene l’opera, il teatro e il romanzo italiano della prima metà dell’Ottocento. 8 Le armi femminili (come in parte sono messe in atto da Odabella, nei confronti di Attila, nell’omonima opera verdiana del 1847) sono qui giustificate dal fatto di essere utilizzate a beneficio del gruppo (patriarcale) di appartenenza e per la libertà di un intero popolo e della sua fede religiosa. Questo consente quindi il riscatto di Giuditta omicida e la sua promozione al ruolo di eroe, anzi, di eroina, di cui più tardi si ricorderà anche Freud sia pure per considerazioni un po’ diverse. In tale panorama, certamente denso di connessioni e d’interrogativi, s’inserisce la già ricordata scena del Lessi, 9 la cui fisionomia architettonica e decorativa fa pensare all’«interno di un tempio con ara» di Ninive (ovvero di Babilonia, il cui nome in lingua accadica (Bab-El) significava «Porta di Dio»). (Fig. 1) In effetti, se la confrontiamo rispettivamente con la didascalia di quella degli «Orti pensili» (parte III, scena 1) dell’opera verdiana Nabucodonosor (prima assoluta: Teatro alla Scala, primavera 1842) e della successiva identica scena, ma sopra le battute16-20 (parte IV, scena 1, didascalia poi mutata), non si può fare a meno di osservare qualche analogia: «Il Sacerdote di Belo è sotto il peristilio del tempio presso un’ara espiatoria, à lati della quale stanno in piedi due sacrificatori armati di asce […]»; quindi: «Abigaille è sul trono. […]; vicino all’ara ove s’erge la statua d’oro di Belo sta coi suoi seguaci il gran Sacerdote» [sottolineature dello scrivente]. Un’altra scena del ballo, 10 (Fig. 2) è invece quella che, con ogni probabilità, rappresenta il suggestivo «peristilio con giardino interno» dell’abitazione di Giuditta a Betulia, dotato di un ampio loggiato panoramico. Nella prima, tuttavia, il Lessi si dimostra sensibile non tanto (o non solo) ai risultati delle esplorazioni archeologiche nell’antica Assiria intensificatesi dopo il 1840, 11 ma piuttosto alle ricadute che questo fenomeno ebbe nella scenografia dell’epoca. Quando, parafrasando Verdi al tempo delle frenetiche (e, per alcuni aspetti, inevitabilmente ripetitive) messinscene italiane di Aida (1875), l’esotismo dell’antico Medio Oriente iniziava a inventare (o così avrebbe dovuto) il vero piuttosto che a copiarlo. L’influenza che alcuni scenografi «verdiani» ebbero sul Lessi sembra del resto ormai chiara e lo dimostra, fra l’altro, la scelta «archeologica» che egli attuò quando, per realizzare il «Tempio d’Irminsul» di un imprecisato allestimento di Norma (II, 6) al Teatro Pagliano di Firenze, 12 utilizzò il santuario di Stonehenge (non le «druidiche» e improbabili ricostruzioni di Alessandro Sanquirico, per la prima assoluta scaligera del carnevale 1830-1831), avvicinandosi alle proposte di Francesco Bertoja (Venezia, Teatro La Fenice, carnevale 1849-


Arte Cultura Musica

Banca CR Firenze Vicina alle vostre passioni.


Un grande broker in grado di affiancare l’azienda con l’offerta di

servizi personalizzati: dall’analisi dei rischi alla gestione del

programma assicurativo. www.assiteca.it

Firenze - Via Maragliano, 64 - Tel. 055 333060 Prato - Via Valentini, 19 - Tel. 0574 577365 Livorno - Piazza Damiano Chiesa, 44 - Tel. 0586 86681


Agostino Lessi fra il Teatro Rossi di Pisa e il Teatro Pagliano di Firenze

5. Il Libro di Giuditta è contenuto nella Bibbia cristiana (Settanta e Vulgata), ma non altrettanto in quella ebraica (Tanack). Fa parte dei Libri Deuterocanonici dell’Antico Testamento e ci è pervenuto in una versione greca databile intorno alla fine del II secolo a.C., a sua volta derivata da un prototesto ebraico perduto, ma scritto in Giudea verso la metà del II secolo a.C. Si compone di 16 capitoli in cui, dal punto di vista cristiano-cattolico, viene descritta la storia di un’ebrea di nome appunto Giuditta (vedova, bella e di censo), ambientata al tempo di Nabucodonosor II (605-562 a.C.), impropriamente definito «re degli Assiri» e non di Babilonia (in realtà il sovrano era già morto e Ninive era stata distrutta dal di lui padre, Nabopolassar, con Ciassar «Il Medo» nel 612 a.C.). Inoltre, la vicenda si svolge dopo la fine della «cattività babilonese» (538 a.C.) e non prima o durante, poiché l’esercito «assiro» che assedia la città di Betulia è definito «straniero» da Israele. 6. Tanto meno riguardo al recupero che di questa particolare storia si fece nell’ambito dell’oratorio musicale fra Sei e Settecento, Metastasio compreso. Per una panoramica orientativa in tal senso, si rinvia al recente lavoro di M.R. De Luca, Giuditta versus Oloferne. Un percorso didattico sull’oratorio musicale, in «Musica Docta. Rivista digitale di Pedagogia e Didattica della Musica», vol. 2, 2012, pp. 107-121. 7. La descrizione a stampa di questo ballo teatrale al momento è introvabile e, pertanto, quella che qui si discute e si propone, specie riguardo al rapporto fra la struttura coreografica del ballo stesso e le «decorazioni» del Lessi, è un’ipotesi rivedibile, per quanto con buoni margini di approssimazione nella prospettiva indicata. Il probabile «ballo storico o biblico» prevedeva certo, anche per le opportunità di «fascinazione esotica» offerte dalla vicenda, un inizio con l’antefatto politico-militare, che iniziava quindi a «Ninive (Babilonia)», e si spostava poi a Betulia e zone circostanti. 8. Cfr. A.M. Banti, La nazione del Risorgimento. Parentela, santità e onore alle origini dell’Italia unita, Torino, Einaudi, 2000, p. 45 e, in particolare, pp. 56-93 ; Armando Fabio Ivaldi, «Ut varietur»: scene genovesi per Norma di Bellini (1848), in Norme per lo spettacolo/Norme per lo spettatore. Teoria e prassi del teatro intorno all’«Arte Nuevo», Atti del Seminario Internazionale, a cura di G. Poggi – M.G. Profeti, Firenze, Alinea, 2011, pp. 435, note 10 e 12; ID., «Avrò tregua a dì sì gravi ?». Opera e ballo teatrale a Genova, fra censura sabauda, parodie metastasiane e canone risorgimentale (1816-1848), cap. I (La «suprema dea dei chiavistelli»: polizia,

Fig. 4 Ricostruzione della città di Nimrud (da A.H. Layard, The Monuments of Niniveh, II, London, 1853, pl. 1).

Fig. 5 Ricostruzione della sala del trono di Assurbanipal II a Nimrud (da A. H. Layard, The monuments cit, I, 1853, pl. 2)

1850) e/o a quelle di Romolo Liverani (Ravenna, Teatro Comunale, carnevale 1841-1842). C’è da notare inoltre che, secondo il ms. del Giusiani riguardante il Teatro Rossi di Pisa, 13 nel carnevale del 1850-1851 la stagione si aprì con due opere verdiane piuttosto «gradite» all’impresario Lanari di Firenze: prima Macbeth e quindi Nabucodonosor. Il ballo La Giuditta fu certo associato a quest’ultima opera, 14 poiché grazie a un’ambientazione abbastanza simile, le relative scene si sarebbero potute in parte riadattare nei due spettacoli, contenendo insieme i costi di produzione. Poiché Nabucodonosor era già stato proposto al Teatro Rossi nel 1844, 15 l’impresa aveva certo puntato sulla prima locale di Macbeth (che ebbe notevole successo), affrontando spese cospicue per cast, costumi e scene («di vaga invenzione di [Pietro] Venier [allievo di Francesco Bagnara al Teatro La Fenice di Venezia] e di [Francesco] Gianni di Firenze [due «protetti» dell’impresario Lanari]». Nella scena del Lessi che raffigura l’«interno di un tempio con ara», in particolare per l’assemblaggio di elementi decorativi e architettonici «assiri» (i mitologici tori alati androcefali detti «Lamassi» con funzione apotropaica), 16 si ravvisano però anche interessanti rapporti con Filippo Peroni, certo uno degli scenografi scaligeri che prese parte alla prima rappresentazione dell’opera verdiana nel 1842. Prima di confrontare le invenzioni di quest’ultimo e del Lessi, sembra tuttavia opportuno ricordare che, in un ampio arco di anni che vide dapprima le grandi rivoluzioni europee e quindi la guerra franco-prussiana con la successiva «prussificazione» della Germania e l’umiliazione feudale degli Asburgo (oltre ai moti insurrezionali e le guerre d’indipendenza italiane), il tema delle mire espansionistiche di Nabucodonosor II, un tiranno anche dal punto di vista religioso, era già stato anticipato dal «ballo storico» Nabuccodonosor di Antonio Cortesi (prima assoluta: Teatro alla Scala di Milano, autunno 1838). 17 Non ci sono pervenute le relative scene attribuibili ancora al Peroni, ma va precisato che, dal secondo e terzo decennio dell’Ottocento, non pochi balli teatrali anticiparono spesso il tema (di regola variato) di opere ben più famose. Caso esemplare quello di Il Corsaro di Giovanni Galzerani (prima rappresentazione assoluta: Milano, Teatro alla Scala, autunno 1826) che precorse sia l’omonimo «dramma lirico» di Alessandro Nini (Torino, Teatro Carignano, autunno 1847) sia quello di Giuseppe Verdi (Trieste, Teatro Grande, autunno 1848). 18

9

Teatro Verdi


10

Teatro Verdi

Agostino Lessi fra il Teatro Rossi di Pisa e il Teatro Pagliano di Firenze

censura e ballo teatrale a Genova durante la Restaurazione); cap. III, par. I («Ut varietur»: scene genovesi per Norma di Bellini (1848), versione ampliata e corretta nei refusi tipografici dell’omonimo saggio del 2011), monografia in corso di pubblicazione. 9. GDSU/F, Agostino Lessi, n. i. 92987 (acquarello e penna con tracce di matita; sul recto, con grafia a matita del Lessi: «per il ballo la Giuditta»; cfr. anche Ivaldi, Uno scenografo e un teatro cit., p. 160). La pubblicazione del disegno è stata permessa «su concessione del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo», con autorizzazione scritta N. ord. 153 UD/Prot. 8986 – 06.09.2013. 10. GDSU/F, Agostino Lessi, n. i. 92982 (acquarello e penna, con scala metrica a penna al centro del margine inferiore; numeri a penna sul bordo sinistro). La pubblicazione del disegno è stata permessa «su concessione del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo», con autorizzazione scritta N. ord. 153 UD/Prot. 8986 – 06.09.2013). Cfr. anche Ivaldi, Uno scenografo e un teatro cit., p. 160. 11. Con particolare riguardo alle relative pubblicazioni e ipotesi di ricostruzione. Su questo punto si rinvia al saggio di D. Nadali, L’archeologia di Nabucco: l’Oriente antico in scena, in «Studi Verdiani», n. 22, 2010-2011, pp. 73-88, ma si vedano anche: G. Pettinato, Mitologia assiro-babilonese, Torino, UTET, 2005; M. Liverani, Antico Oriente: storia, società, economia, Roma-Bari, Laterza, 2009; Time and History in the Ancient Near East, Architecture and Archeology, Proceedings of the 56th Rencontre Assyriologique Internationale at Barcelona, a cura di L. Feliu- J. Llop - A. Millet Albà - J. Sanmartín, Eisenbrauns, Winona Lake – Indiana, 2013, in particolare pp. 357-423. 12. Cfr. Ivaldi, Uno scenografo e un teatro cit., pp. 163-164, fig. 10. 13. Cfr. A. Giusiani, I fasti gloriosi del Real Teatro Ernesto Rossi e le sue vicende 17701930, c. 39v. e 40v.-r. 14. Sempre secondo il Giusiani, le tre apparizioni per Macbeth («Lucano Re Scozzese»; «Fleanzo figlio di Bancio»; «Spiriti aerei, streghe, et. et.») furono eseguite dalla «Compagnia delle Danze allo Spartito Felice Sciaccaluga» con un corpo di ballo di un certo rilievo. 15. In prima locale (22 dicembre 1844) e abbastanza tempestivamente rispetto alla prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano (9 marzo 1842) (Sainati – Luperini, Il Teatro Rossi cit., p. 43). 16. Come grandi blocchi monolitici di basalto, furono scoperti da Paul Émile Botta nel 1843, vicino al luogo in cui sorgeva l’antica Ninive. Erano collocati all’ingresso dei palazzi assiri per scacciare démoni e influssi malefici. Cfr. la precedente nota 10 e la successiva nota 19. 17. Cfr. anche M. Girardi, «Nabucodonosor» e le attese di un compositore democratico, in Nabucco dramma lirico in quattro parti. Libretto di Temistocle Solera. Musica di Giuseppe Verdi, Teatro La Fenice di Venezia, Stagione Lirica Autunno 2008, Programma di sala, in particolare pp. 12 e 21. Nell’Avvertimento il Cortesi informa che il suo «faticoso lavoro» era stato «tracciato sopra un dramma francese che a Parigi ha fatto epoca […]»: si trattava di Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu, allestito all’Ambigu-Comique nel 1836, che Temistocle Solera cambiò in parte nel soggetto secondo il canone risorgimentale. Un altro ballo teatrale dal titolo analogo di Francesco Yorck (Jorck, Yorch), musica di Francisco Antonio Pinto e Luigi Anglais (certo derivato da quello parigino), andò in scena al Teatro San Carlo di Lisbona tre anni dopo. 18.Cfr. R. Zambon, Quando il ballo anticipa l’opera: «Il Corsaro» di Giovanni Galzerani, in Creature di Prometeo. Il ballo teatrale. Dal divertimento al dramma. Studi offerti a Aurel M. Milloss, Atti del Convegno Internazionale, a cura di G. Morelli, Firenze, Olschki, 1996, pp. 305-313. 19. Anche nella versione italiana in due grandi tomi, ricca d’immagini ad acquaforte d’incisori diversi, forse però meno frequentata rispetto all’edizione francese: Viaggio nel Basso e nell’Alto Egitto illustrato dietro le tracce e ai disegni del Sign.[or] Denon, voll. I-II, Firenze, Tofani, 1808. Per l’originaria e splendida edizione parigina e

Fig. 6 Ricostruzione della corte del palazzo di Khorsabad (lato nord) (da J. Fergusson, The Palaces of Nineveh and Persepolis Restored. An Essay of Ancient Assyrian and Persian Architecture, London, 1851, frontespizio).

Fino al primo allestimento di Nabucodonosor, comunque, quello che si conosceva, in particolare dell’antico Medio Oriente, era molto approssimativo e questo in genere non consentiva agli scenografi di riprodurre città e architetture di quelle civiltà con una certa verosimiglianza. All’inizio dell’Ottocento però (insieme con la tradizione scenografica e storico-letteraria del secondo Settecento), la campagna d’Egitto di Napoleone, grazie ai grandi album d’incisioni di Dominique Vivant Denon, contribuì non poco alla trasformazione dell’«egittomania» in «egittologia», 19 salvo poi il successivo apporto fondamentale di Auguste-Édouard Mariette dal 1840 (specie per l’adattamento ambientale di Aida). Fra il 1849 e il 1853, tuttavia, la pubblicazione dei risultati delle scoperte archeologiche di Paul Émile Botta (figlio dello storico e politico piemontese Carlo Botta) riguardo a Kuyundshik (Kuyunjik) (1842) e Khorsabad (Dur-Sharrukin) (1843-1844) e di Austen Henry Layard a Nimrud e a Ninive (18451851), 20 permisero anche agli scenografi di acquisire un importante e nuovo materiale tale da rendere, in «maniera più verosimile e veritiera», non solo vicende storiche come quelle della regina Semiramide e del re Nabucodonosor II, ma anche di luoghi come l’Assiria e Babilonia. Tuttavia, forse per formazione culturale o per altri motivi legati anche a codificazioni di messinscene e non solo verdiane, se dopo il 1850 qualche nuova integrazione di elementi archeologici fece breccia nella formazione di alcuni scenografi ottocenteschi di seconda generazione (come Filippo Peroni (1809-1878) e Agostino Lessi (1821-1899)), quando si trattava di meglio connotare le civiltà dell’ampia zona della «Mezzaluna fertile [Fertile Crescent]» e popoli circostanti (compreso il Tempio di Gerusalemme), la maggior parte di loro continuò a manifestare una particolare predilezione per elementi architettonicodecorativi e scultorei egiziani. 21 Nella seconda metà

dell’Ottocento, riallestendo opere quali Semiramide e Ciro in Babilonia di Rossini o Nabucodonosor di Verdi, alcuni scenografi di spicco, come Romolo Liverani, si riferirono sempre all’antico Egitto 22 ed a una tipologia di scene del primo Ottocento: piramidi, obelischi, statue di elefanti, colonne con capitelli eclettici, utilizzando come modelli le scene di Giuseppe Borsato (Venezia, Teatro La Fenice, carnevale 1822-1823) e di Alessandro Sanquirico (Milano, Teatro alla Scala, primavera 1824). 23 Verdi ricorda che, nella rappresentazione di Nabucodonosor del 1842, «i costumi raffazzonati» risultarono tuttavia «splendidi» e in particolare che le «scene vecchie, riaccomodate dal Perroni [sic]» 24 ebbero «un effetto straordinario» sul pubblico. 25 Nel libretto a stampa originario queste ultime sono attribuite all’«invenzione ed esecuzione del signor Cavallotti Baldassare», ma è certo che il Peroni collaborò allo spettacolo, anche se alle sue prime esperienze (come il Lessi nel periodo del ballo La Giuditta). Anzi, forse proprio per questa speciale occasione, il Peroni riutilizzò scene del ballo Nabuccodonosor del Cortesi, già menzionato, proposto alla Scala nel 1838. 26 Tra i «bozzetti» raccolti dai discendenti dello scenografo, pare non sia possibile (o agevole) stabilire quale di essi possa riferirsi al 1842 e riguarderebbero piuttosto allestimenti dell’opera verdiana degli anni 1853, 1855 e 1857. Uno comunque (Fig. 3) si avvicina alla scena del «tempio» del Lessi, riecheggiando insieme alcune ricostruzioni del Layard per Nimrud (1853) (Figg. 4-5), del Fergusson per Khorsabad (1851) (Fig. 6) e ancora del Layard per l’ingresso alla «Nineveh Court», realizzato nel Crystal Palace di Londra (1854) dall’architetto James Fergusson. (Fig. 7) Il Peroni, sia per la sua formazione di archeologo sia anche per il contesto culturale milanese in cui lavorava, compì senza dubbio, pur con qualche distinguo, «una decisa rivolta contenutistica e stilistica» rispetto agli scenografi contemporanei.


Teatro Verdi Firenze Fondazione orchestra regionale italiana

Stagione Teatrale 2013-2014

Findomestic Banca sostiene le attivitĂ del Teatro Verdi



Agostino Lessi fra il Teatro Rossi di Pisa e il Teatro Pagliano di Firenze

la sua influenza su Michele Canzio, scenografo en titre del Teatro Carlo Felice di Genova (18281850 ca.), si veda: Armando Fabio Ivaldi, «Dans le style de l’Egypte ancienne»: spettacoli esotici al Teatro Carlo Felice di Genova (1839-1842), in «Choregraphié. Studi e Ricerche sulla Danza», n. 8, 1996, pp. 65-81. 20. Cfr. Nadali, L’archeologia di Nabucco cit., pp. 78-83. 21. Cfr. Armando Fabio Ivaldi, Appunti per una scenografia verdiana ‘genovese’: Nabucodonosor, Ernani, I Masnadieri (18431849), in «Paragone/Arte», n. 37-38, 2001, in particolare pp. 132-138. 22. In una scena di «Orti pensili» per Nabucononosor (III, 4) di Giuseppe Bertoja (Venezia, Teatro Apollo, 1850), a parte improbabili elementi scultorei e decorativi, lo scenografo sembra avvicinarsi ad un’ipotesi di ricostruzione della Torre di Babele pubblicata dall’architetto J.B. Fischer von Erlach nel 1751 (cfr. R. Parker, Il «vate del Risorgimento»: Nabucco e «Va pensiero», in Giuseppe Verdi l’uomo, l’opera, il mito, catalogo della mostra, a cura di F. Degrada, Milano, Skira, 2000, pp. 3543; M. Viale Ferrero, Lo spettacolo è degno della Scala, in Verdi e la Scala, a cura di F. Degrada, Milano Rizzoli, 2001, p. 145). Anche Romolo Liverani, per una stessa scena di «Orti pensili» (Faenza, Teatro Comunale, 1843), utilizzò la Torre di Babele, quasi sfumata nel fondo della fuga prospettica, con «palme, terrazze pensili, obelischi, piramidi», ma forse con una valenza simbolica particolare (cfr. Ivaldi, Appunti per una scenografia cit., pp. 137-138). 23. La prima assoluta scaligera, prevista nel carnevale del 1823-1824, saltò per l’indisposizione delle primedonne Rosa Mariani e Rosa Morandi, ma la rappresentazione che si fece nella primavera del 1824 fu un «successo di fanatismo». Cfr. inoltre M.I. Biggi, Scenografie rossiniane di Giuseppe Borsato, in «Bollettino del Centro Rossiniano di Studi», XXXV, 1995, pp. 61-83; M.I. Biggi – M.R. Corchia – M. Viale Ferrero, Alessandro Sanquirico «il Rossini della pittura scenica», Pesaro, Fondazione Rossini, 2007, pp. XIX, 80-81. 24. Sullo scenografo cfr. N. Grilli (a cura di), Filippo Peroni alla Scala (1849-1867), Museo Teatrale alla Scala, 1985; R. Parker, «Arpa d’or dei fatidici vati», Istituto Nazionale di Studi Verdiani - Rotary Club Parma, 1997, cap. III, pp. 48-82; C. Toscani – O. Jesurum, Gli anni di sperimentazione, in Giuseppe Verdi cit., pp. 192-217; O. Jesurum, Lo spazio del dramma: le scenografie di Filippo Peroni, in Pensieri per un maestro. Studi in onore di Pierluigi Petrobelli, a cura di S. La Via - R. Parker, Torino, EDT, 2002, pp. 211-226; O. Jesurum, «Discorso sul metodo». Per una metodologia dello studio della scenografia ottocentesca, in L’immaginario scenografico e la realizzazione musicale. Atti del Convegno in onore di Mercedes Viale Ferrero, a cura di M.I. Biggi - P. Gallarati, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2010, pp. 193-201; Nadali, L’archeologia di Nabucco cit., pp. 73-88; Ivaldi, Uno scenografo cit., p. 166. 25. Stando ai documenti coevi, in ogni caso, «l’opera non fu allestita con nuove e adatte scenografie». Cfr. N. Grilli, La prima del Nabucco: la scenografia, in «Gazzetta del Museo del Teatro alla Scala», V, n. 5 (1986-1987), pp. 26-29. 26. Cfr. Parker, «Arpa d’or dei fatidici vati» cit., fig. 12. 27. Su come il Peroni sia venuto a conoscenza, presumibilmente a Milano, di queste scoperte cfr. Nadali, L’archeologia di Nabucco cit., pp. 79-88. 28 Secondo recenti indagini svolte da chi scrive, nella suggestiva ottica di questo saggio, il Lessi realizzò interessanti scene inedite per allestimenti di Semiramide e, in particolare, di Nabucodonosor, proposti al Teatro Pagliano di Firenze in stagioni imprecisate, che non figurano nella breve cronologia degli spettacoli tuttora esistente sulla sala fiorentina (Cfr. E. Baldi, Per una cronologia del Teatro Pagliano di Firenze attraverso la stampa periodica musicale e teatrale (1853-1870), in «Arte Musica Spettacolo. Annali del Dipartimento delle arti e dello spettacolo», Università di Firenze, Anno III, 2002, pp. 43, 46-49; Ivaldi, Uno scenografo cit., p. 169 e nota 53). Su di esse e su un altro gruppo certo riguardante una messinscena di Aida, sempre al Pagliano, saranno prossimamente pubblicati i risultati.

Fig. 7 Ricostruzione dell’ingresso alla «Nineveh Court» nel Crystal Palace di Londra secondo J. Fergusson (da: A. H. Layard, The Nineveh Court in the Crystal Palace, London, 1854, pl. 39).

Nel Nabucodonosor verdiano, infatti, introdusse dei precisi riferimenti architettonico-decorativi che, se non sono assolutamente «babilonesi», vengono almeno riferiti a quella civiltà assira (Iraq settentrionale) che, proprio in quello stesso periodo, archeologi francesi e inglesi stavano riportando alla luce. 27 Così fece tuttavia anche il Lessi nel ballo teatrale La Giuditta, circa otto anni dopo la prima scaligera dell’opera verdiana, e, al momento, i due scenografi sembrano essere gli unici ad aver utilizzato, nelle loro scene, il filone «assiro» per un’ambientazione «babilonese». Se attraverso il Peroni e il Lessi si rese dunque possibile «una mediazione tra copiare ed inventare il vero», introducendo un nuovo modo di rappresentare l’antico Medio Oriente in campo scenografico (condiviso anche dal più generale «gusto orientalista» del secondo Ottocento), grazie all’apporto dei coevi archeologi, va pure sottolineato che, ancora fra il 1860 ed il 1874, altri illustri scenografi (compreso Francesco Bertoja), continuarono a prediligere architetture egiziane per le rappresentazioni di Nabucodonosor, anche dopo la scoperta di Babilonia alla fine del secolo XIX (1897-1914). Al Teatro alla Scala inoltre, fra il 1913 e il 1986, per svariate messinscene della medesima opera, si ricorse ancora ad associazioni di «elementi assiri (e persiani)».

In questi ritorni «archeologici» e/o scelte esteticoregistiche ambivalenti e talora contraddittorie per motivi diversi, rimane comunque un punto fermo. Attraverso il repertorio scenografico tardosettecentesco e del primo Ottocento (specie l’attività scaligera di Alessandro Sanquirico (1817 -1832)) e le scoperte archeologiche della «Mezzaluna fertile» (soprattutto Egitto, Assiria e Babilonia; Troia fece caso a sé), consolidatesi durante l’intero XIX secolo, gli adattamenti ambientali di opere come Semiramide di Rossini e Nabucodonosor di Verdi 28 predisposero l’iter delle scene e dei costumi per Aida (prima assoluta: Il Cairo, Khedivial Opera House, 1871) con l’autorevole intervento di Auguste-Édouard Mariette per evitare «anacronismi, errori storico-stilistici e opzioni troppo eterogenee». In questo percorso, come dimostrano alcuni bozzetti di scene del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi e di collezioni private all’estero, anche Agostino Lessi svolse un suo particolare ruolo, diversamente da quanto finora si crede, probabilmente in almeno uno degli allestimenti dell’opera verdiana che si alternarono al Teatro Pagliano di Firenze nel secondo Ottocento (1874, 1899, 1901). Questo sarà però un argomento da approfondire in altra occasione. Armando Fabio Ivaldi

13

Teatro Verdi


14


15

Teatro Verdi

UNA SERA AL PAGLIANO

“Una sera ero al Pagliano, in uno di quei palchetti dove è favore distinto essere ammesso, dove i numi dell’olimpo fiorentino si pigiano come ad una mostra, per scambiare un sorriso o una stretta di mano, in faccia ad un pubblico di gelosi, con la dea del santuario.” Giovanni Verga, Eva, 1873

A CURA DI MARCO VANCHETTI

Lo scalone d’onore di Palazzo Galli-Tassi in via de’ Pandolfini realizzato da Gaspare Maria Poletti nel 1763 e appartenuto a Girolamo Pagliano

Firenze, che per secoli era stata una città semidormiente, raggomitolata dentro le sue stradine costellate di bottegucce inospitali, chiusa al nuovo e allo straniero, sempre diffidente ma più per secolare indolenza che per orgoglio o pregiudizio, stazzonata e polverosa, subì un trauma violento con la promozione inopinata a Capitale del Regno e con l’arrivo di masse di Piemontesi (i “buzzurri”, come amabilmente li appellavano i Fiorentini). Non che il popolo abbia poi avuto da questo trauma grandi impulsi al cambiamento, che forse riguardò molto più certe trasformazioni nelle abitudini che nel carattere (perché, anzi, parecchi di quei tratti permangono immutati o appena variati), tuttavia

oltre allo stravolgimento urbanistico, all’apertura di negozi alla moda (ad opera esclusiva dei “buzzurri”), dei giardini pubblici, dei prima ignoti chioschi di giornali, avvenne che accanto all’antica città (quasi “al piano di sopra”) si formasse un milieu del tutto diverso. Con gli anni (e almeno fino alla Grande Guerra) Firenze divenne un polo di eccellenza, per la vita intellettuale, la politica e addirittura per la mondanità. Risulta difficile immaginare cosa fosse la vita dell’upper-class fiorentina (ivi inclusa la colorata e variegata congrega degli intellettuali e degli artisti) degli anni dal 1865 al 1914: la città pullulava di luoghi d’incontro, i salotti che dettavano legge alla cultura e alla moda erano numerosi e chi


16

Teatro Verdi

una sera al pagliano

Insegna-réclame del famoso sciroppo Pagliano nel Palazzo Galli-Tassi. Come scrisse Collodi: Chi fosse Girolamo Pagliano è inutile ripetere qui: ormai tutti gli intestini d’Europa lo sanno a memoria! (Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica, Firenze, Mariani, 1856).

Libretto: Don Carlo, Firenze, Teatro Pagliano, 1869 (Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, coll LibV 07 020)

contava in Italia doveva prima o poi passarci. Sempre il Verga, in una lettera al fratello Mario, conferma questa importanza davvero cruciale della città: «Firenze è davvero il centro della vita politica ed intellettuale d’Italia: qui si vive in un’altra atmosfera, di cui non potrebbe farsi alcuna idea chi non l’avesse provato, e per diventare qualche cosa bisogna vivere al contatto di quelle illustrazioni, vivere in mezzo a questo movimento incessante, farsi conoscere, e conoscere, respirarne l’aria, insomma. Ti ripeto è indispensabile incominciare da qui la sua strada, non si può fare a meno di riescire a qualche cosa» (lettera datata Firenze, 7 maggio 1869). E i teatri… La storia ci dice che Firenze annovera in questo campo numerosi primati fra l’altro, ci piace per sfizio ricordare che il tuttora tristemente chiuso Niccolini fu il primo teatro in Toscana ad essere dotato di impianto elettrico, nel 1888. Non tutti sanno però che al tempo in cui fu capitale e per alcuni decenni dopo, Firenze contava quindici teatri, tra cui il Politeama Vittorio Emanuele (nel luogo dove adesso sorge il Teatro Comunale), l’Arena Nazionale (poi Cinema Apollo), il teatro delle Logge (l’ex Capitol), il ligneo teatro Principe Umberto (in piazza D’Azeglio, distrutto da un incendio nel 1889), oltre ai pochi sopravvissuti, tra cui la Pergola, che era il teatro più esclusivo (e antitetico al Quarconia – il defunto “Nazionale” -, che era il più squinternato e popolare), e il già citato Niccolini. E poi c’era il Pagliano. Il Pagliano era, come nel suo incomparabile gergo ha raccontato Palazzeschi, la sintesi perfetta di Firenze e, per quanto riguarda le aree (come si direbbe, ahinoi, adesso) Vip, dell’Italia tutta. Come si legge nell’iniziale citazione verghiana, qui si esibiva la propria importanza, si ostentavano relazioni e conoscenze, era l’who’s who del tempo. Qui si sono tenute importanti prime e altrettanto fondamentali riprese (il Don Carlo di Verdi, dopo la première del 1867 a Bologna, rivide la luce al Pagliano nel 1869 – Verga fu presente due volte a questo evento – molto prima della versione scaligera). Ma questo nostro teatro è stato anche molto altro. Il Pagliano, oltre a diventare un Grande Teatro, era un teatro grande, capace e accogliente. Fu il Pagliano a contaminare la città tutta (e questa volta senza distinzioni di ceto), con la passione per il melodramma, il balletto, la prosa. E forse questa sua natura è quella che è sopravvissuta più evidente. Il “Verdi” = teatro popolare. Ricordiamoci però che qui si è fatta non poca della storia e della cultura d’Italia… e così a Firenze, che non è solo Dante e Lorenzo il Magnifico, ma anche (a caso) Umbertino Peruzzi e sua moglie Emilia, Bettino Ricasoli, Aleardo Aleardi, Silvio Spaventa, Isidoro Del Lungo, Collodi e… Girolamo Pagliano.



Tirocini Casa Servizio civile Fare impresa Lavoro Studio e formazione

Giovanisì è il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. È strutturato in 6 macro aree (Tirocini, Casa, Servizio civile, Fare impresa, Lavoro, Studio e formazione) ed è finalizzato allo sviluppo delle capacità individuali dei giovani, alla qualità e autonomia del lavoro, all’emancipazione, all’indipendenza dei giovani e alla partecipazione alla vita sociale. Comprende azioni di sistema e strumenti per: la valorizzazione del merito, il diritto allo studio, la formazione professionalizzante, il servizio civile regionale, il tirocinio di qualità e retribuito, i prestiti d’onore per percorsi di specializzazione e i contributi per l’affitto della prima casa. Inoltre sono previste azioni per il sostegno al lavoro all’avviamento di attività economiche e per l’accesso agevolato al credito. I destinatari diretti e indiretti sono i giovani dai 18 ai 40 anni.

www.giovanisi.it www.facebook.com/giovanisiregionetoscana www.twitter.com/giovanisi www.youtube.com/progettogiovanisi

Piazza Duomo 10 - 50122 Firenze numero verde 800.098.719 dalle 9.30 alle 16.00 dal lunedì al venerdì info@giovanisi.it


19

Teatro Verdi

la città il suo giornale il suo teatro

di MARCELLO MANCINI Vice Direttore de La Nazione Da Cronache di poveri amanti, 1954 di Carlo Lizzani Vasco Pratolini (Firenze 1913 – Roma 1991)

Vasco Pratolini è nato a un passo da qui, da questo teatro che sta sul confine del Quartiere. Come dire: uscio e bottega. …Via Pietrapiana era la strada che tagliava diritto il Quartiere, come sezionandolo fra Santa Croce e l’Arno a destra, i Giardini e l’Annunziata a sinistra…: è l’incipit di uno dei suoi romanzi più belli, ambientato fra via de’ Magazzini e San Pierino, fra via Ghibellina e Borgo Allegri. L’accostamento non sembri casuale o forzato, perché l’omaggio che ogni anno su queste pagine tributiamo alla stagione del Teatro, stavolta non si può dividere dalla celebrazione della nascita dello scrittore più fiorentino del Novecento, il 19 ottobre 1913. Che in un altro dei suoi romanzi, fa un esplicito riferimento proprio all’antenato del Teatro Verdi. Qui, un vecchio ammonisce Metello che aspetta lo stipendio - tre soldi - del lavoro di facchino al mercato di Sant’Ambrogio:... Non lo farai spero per una poltrona al Pagliano... Due istituzioni della città alle quali si aggiunge La Nazione, il giornale che dal 1859 accompagna la vita di Firenze nella

cronaca e nella storia. Oggi Pratolini vive nel ricordo di un braccio di viale che il Comune gli ha intitolato in Oltrarno e forse nella fama, che a noi appare piuttosto effimera, della ribalta mediatica prodotta da qualche fiction televisiva. Il Teatro Verdi si affaccia sulle storie pratoliniane e scolpisce la presenza nell’arcipelago culturale fiorentino con il suo cartellone ricco di proposte nuove. Emozioni che ogni stagione si ripresentano intatte sul palcoscenico e sono fra i momenti più significativi dell’attività artistica cittadina. Non è facile fabbricare cultura e renderla appetibile negli anni in cui la crisi mette in fila altre priorità. Ma guai a mortificare quello che resta uno dei principali giacimenti del nostro Paese e motore della crescita di cui tutti parlano ma pochi incoraggiano concretamente. La Nazione cammina insieme a chi crede che vivere sia molto meglio che sopravvivere, e il Verdi traduce questa vitalità nel suo programma teatrale. Ecco perché il binomio si ripropone. Ma non è una scommessa. Ormai è una formula vincente.



21

Teatro Verdi

Notizie utili e informazioni Biglietteria Il nuovo ingresso della biglietteria si trova in via Ghibellina 97, ed è aperta con il seguente orario: da lunedì a sabato 10-13 e 16-19; domenica e festivi chiuso (nei giorni di spettacolo è aperta dalle 20:00 alle 21:00, la domenica e nei giorni in cui lo spettacolo ha inizio alle 16:45, è aperta dalle 15:00 alle 17:00. Telefono: 055-212320 Sito internet: www.teatroverdionline.it e-mail: info@teatroverdionline.it

Inizio prevendita NOVITÀ: per questa stagione teatrale i biglietti per i singoli spettacoli in cartellone sono in prevendita dal 2 settembre per tutti gli eventi in programma fino al 05/01/2014; dal 1 ottobre per tutti gli altri.

Box Office Il Box Office a Firenze è in Via delle Vecchie Carceri n.1, presso il Complesso Ex Murate con orario continuato da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 19.00; sabato 9.30 -14.00; domenica e festivi chiuso. Tel 055-21.08.04 Fax 055-74.72.058 Skype: boxofficetoscana È possibile acquistare i biglietti in tutta la Toscana presso gli oltre 100 punti vendita del Circuito Regionale Box Office. La vendita on-line si effettua all’indirizzo: www.teatroverdionline.it. Box Office vende telefonicamente i biglietti con carta di credito (commissione sul servizio) chiamando il numero 055-21.08.04 in orario 10.30 – 18.00.

Prezzi Questi i prezzi per i singoli spettacoli INCLUSI i diritti di prevendita: Priscilla, la regina del deserto: Interi € 59,00 / 49,00 / 39,00 / 28,00 Il lago dei cigni: Interi € 45,00 / 36,00 / 25,00 Scooby Doo: Interi € 44,00 / 38,50 / 33,00 /27,50 / 22,00 Momix Alchemy: Interi € 39,00 / 32,50 / 25,00; Io doppio – il ritorno : Interi € 34,00 / 25,00 / 17,00 N.B.: I prezzi sopra elencati si riferisco ai biglietti acquistati in prevendita direttamente presso la biglietteria del teatro e presso la sede del Box Office, in via delle Vecchie Carceri n.1. Nei Punti Vendita del Circuito Regionale Box Office viene applicata una commissione di servizio di € 2,00 sul prezzo di ogni biglietto. Per gli acquisti on-line e telefonici ai prezzi sopra elencati viene applicata una commissione di servizio del 10% sulla spesa complessiva.

Quando la moglie è in vacanza, Sugar the musical, Penso che un sogno cosi, Signori… le paté de la maison, Real Illusion, Teo Teocoli Restyling, Personaggi, Stomp: Interi € 37,00 / 31,00 / 25,00 La locandiera, Una serata unica, Tres, Lo schiaccianoci, Garage d’or, Il paese dei campanelli, Carmen, Don Chisciotte, Tutto Shakespeare in 90 minuti, Il Cigno nero: Interi € 31,00 / 25,00 / 19,00 Variazioni Enigmatiche: Interi € 26,50 Magicflorence: Interi € 25,00 31 dicembre 2013 – Quando la moglie è in vacanza: Interi € 75,00 / 60,00 / 51,00 / 37,00 / 26,00 / 21,00


22

Teatro Verdi

NOTIZIE UTILI E INFORMAZIONI

Orari Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 20:45; le repliche domenicali, le repliche del sabato 16 e 23 novembre dello spettacolo Priscilla e lo spettacolo di Gaetano Triggiano Real Illusion del 01/11, iniziano alle ore 16:45. Lo spettacolo Quando la moglie è in vacanza in data 31 dicembre avrà inizio alle 21:15.

Riduzioni Coop e Carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze I soci Coop-Unicoop Firenze e i titolari di Carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze hanno diritto ad uno sconto sui biglietti di tutte le “prime” della Stagione pari a € 5 sul prezzo del biglietto intero (esclusi gli spettacoli a data unica). Per le successive repliche lo sconto applicato è di € 2,50 (eccetto venerdì, sabato e domenica). Gli sconti valgono per ogni ordine di posto. Ogni tessera dà diritto alla sconto per l’acquisto di un solo biglietto. E’ indispensabile presentare la tessera al momento dell’acquisto del biglietto e al momento dell’ingresso in Teatro.

Riduzioni Carta Aura Acquistando i biglietti presso la biglietteria del Teatro o presso il Box Office e pagando con Carta Aura verrà applicato uno sconto di € 5 sui biglietti di tutte le “prime” della Stagione (esclusi gli spettacoli a data unica). Gli sconti valgono per ogni ordine di posto.

Riduzioni Hanno diritto alla riduzione sull’acquisto dell’abbonamento e dei biglietti ridotti, nei giorni e con le modalità previsti: abbonati alla Stagione Concertistica dell’O.R.T., soci Coop Unicoop Firenze, under 21, over 65, studenti, gruppi superiori a 15 spettatori, possessori carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze. Le riduzioni non si applicano per gli spettacoli nei giorni di venerdì, sabato, domenica ed il 31 dicembre. Per lo spettacolo Scooby Doo sono previste riduzioni per famiglie, per gruppi di 4 persone e multipli di 4.

Seguici on line Facebook https://www.facebook.com/teatroverdifirenze?ref=hl Canale You Tube http://www.youtube.com/user/TeatroVerdiFirenze?feature=watch Sito internet www.teatroverdionline.it Oltre alla possibilità di acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli del cartellone del Teatro Verdi (quelli riportati su questo programma, ma anche tutti i concerti della Stagione dell’Orchestra della Toscana e i concerti di musica leggera e affini), consente anche di reperire informazioni dettagliate sulle campagne di abbonamento. Consente inoltre la possibilità di iscriversi alla mailing list tramite la quale si può essere informati su eventi particolari e su promozioni esclusive: sconti particolari sull’acquisto di biglietti, prelazioni sull’acquisto di eventi straordinari, “pacchetti” composti da biglietto d’ingresso e cena (pre- o post- spettacolo) presso esclusivi ristoranti posti nelle vicinanze del Teatro, a prezzi particolarmente vantaggiosi.



24

Teatro Verdi

NOTIZIE UTILI E INFORMAZIONI

Novità Cominciamo dalla più evidente: la biglietteria ha cambiato veste e indirizzo; da aprile scorso è in funzione il nuovissimo spazio biglietteria all’interno del foyer (a proposito: anche il foyer ha subito un consistente restyling! Vedrete…). La scelta di riportare all’interno dell’edificio principale un servizio così importante per la vita del teatro è stata dettata fondamentalmente dall’esigenza di creare una continuità funzionale, di ricompattare da un punto di vista spaziale le varie attività. Se durante le attività di prevendita (campagne abbonamenti e vendita biglietti) la differenza salta meno agli occhi, diventa invece evidentissima nei giorni/sere di spettacolo. Orari e recapiti (telefonici e telematici) sono rimasti invariati. Un’altra novità rilevante riguarda l’accesso in teatro per chi acquista biglietti on-line: quest’anno chi avrà acquistato su www.teatroverdionline.it non dovrà più passare dalla biglietteria per convertire il voucher con i biglietti effettivi ma accederà direttamente ai varchi d’ingresso esibendo la ricevuta stampata alle “maschere” che, munite di scanner a mano, controlleranno la validità del titolo mostrato. A proposito del sito: a questo indirizzo http://www.teatroverdionline.it/360/flash/TeatroVerdi.html si trova una riproduzione della sala, visualizzabile a 360°, con due punti di vista distinti (centro platea e galleria). Chi non ha mai visto il teatro o vuol rinfrescarsi la memoria ha la possibilità di effettuare una visita virtuale assolutamente impressionante. Come non pochi di Voi (mentre scriviamo i fan del Teatro sono circa 2.700) avranno notato la pagina Facebook del Verdi è mantenuta non solo aggiornata dal punto di vista delle informazioni e delle notizie ma è anche ricca di materiali inediti, grafici e audiovisivi. L’interazione con il profilo dell’ORT Orchestra della Toscana e con quello di BIT (principali compagni di viaggio – l’ORT, a dire il vero, padrone di casa - all’interno di queste bellissime mura) è quotidiana e sempre più intensa e produttiva. Last but not least: per venire incontro alle esigenze di un pubblico sempre più vasto, che non può accollarsi l’impegno di un abbonamento un po’ rigido nella sua inesorabile cadenza, abbiamo pensato di arricchire la gamma di possibilità, offrendo due nuovi tipi di abbonamento componibili in totale libertà. Il primo (che si chiama Quintetto è un abbonamento a carnet comprendente 5 spettacoli a scelta, con data e posto scelti al momento dell’acquisto. Il Passepartout (che non a caso ricorda nel nome l’ormai collaudato Pass-Teatri) è invece un abbonamento fai-da-te che comprende da 4 a 8 spettacoli, che si scelgono con calma durante la Stagione e non al momento della sottoscrizione. Un oggetto particolarmente adatto per diventare un regalo (pensateci per le prossime Feste!). Per i dettagli si rimanda all’apposito paragrafo.

Luoghi di spettacolo Teatro Verdi Via Ghibellina 99/97, Firenze Relais Santa Croce Lo spettacolo Variazioni Enigmatiche verrà rappresentato alla Sala della Musica del Relais Santa Croce - Via Ghibellina 87, Firenze Spazio Alfieri Lo spettacolo Magicflorence - Prima Edizione verrà rappresentato allo Spazio Alfieri – Via dell’Ulivo 6, Firenze


RISTORANTE PIZZERIA

S. Croce

Ai piedi della Basilica di Santa Croce una nuova terrazza in piazza‌ Aperitivi, pizza, buona cucina toscana e non solo‌ Per prenotiazioni e informazioni tel 055 2466027 www.pizzeriasantacroce.it



27

NOTIZIE UTILI E INFORMAZIONI

Teatro Verdi

Gli Abbonamenti Abbonamento a 12 spettacoli 11 spettacoli a turno fisso, con data e posto prestabiliti, più uno a scelta tra i “fuori abbonamento”. Durante la stagione è possibile chiedere il cambio di data di due spettacoli.

Abbonamento a 7 spettacoli Combinazione variabile (con una vasta gamma di combinazioni pre-selezionate) con data e posto prestabiliti. Durante la stagione è possibile chiedere il cambio di data di uno spettacolo. Il prezzo varia leggermente a seconda che la combinazione scelta comprenda o meno lo spettacolo Priscilla, la regina del deserto.

Prezzi interi: 1° settore € 350,00 2° settore € 285,00 3° settore € 205,00

Passepartout Abbonamento a scelta a 4-5-6-7-8 spettacoli. L’abbonamento dà diritto ad assistere al numero di spettacoli prescelto nel secondo settore (platea dalla 19° fila in poi, galleria, primi tre ordini di palco). Se al momento della prenotazione dello spettacolo sono disponibili posti nella zona di primo settore compresa tra la fila L e la fila S sarà possibile assistere allo spettacolo in uno di questi posti.

Prezzi interi: 1° settore € 220,00/ € 232,00 2° settore € 182,00/ € 191,00 3° settore € 142,00/150,00

Gli spettacoli non vengono scelti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento ma in un secondo momento. Questo tipo di abbonamento è particolarmente adatto come regalo. La prenotazione dei singoli spettacoli si apre a partire da 15 giorni prima della prima data di ogni spettacolo: per esempio si può prenotare il posto per lo spettacolo Tres di sabato 7 dicembre a partire da mercoledì 20 novembre.

Quintetto Abbonamento a 5 spettacoli a turno libero. 5 spettacoli da scegliere tra quelli del cartellone della Stagione Teatrale, sia quelli già compresi negli abbonamenti di tipo tradizionale sia i “fuori abbonamento”. Sono esclusi dalla scelta il 31 dicembre, il sabato 16 e il sabato 23 novembre alle ore 20.45 dello spettacolo Priscilla la Regina del Deserto.

Prezzo: 4 spettacoli € 90,00 5 spettacoli € 112,50 6 spettacoli € 135,00 7 spettacoli € 157.50 8 spettacoli € 180,00

Prezzo: 1° settore € 165,00 2° settore € 140,00 3° settore € 110,00

VI

V

IV

III

II

I

I

II

III

IV

V

VI 1

27 C D E F G H

26 25 24

22

21

20

3

C D E F G H

1

I K L M N O P Q R S

23

4 5

I K L M N O P Q R S

T U

T U

V X

V X

6

Z AA BB

apertura al boccascena 18 m larghezza 25 m lunghezza 16 m montacarichi e golfo mistico

Graticcia

altezza 18 m larghezza 18 m lunghezza 15 m ascensore di servizio

Ospitalità pubblico

1.497 posti a sedere numerati 796 in platea 120 in galleria 581 nei sei ordini di palchi

Ospitalità artisti

ingresso con portineria quindici camerini con servizi saletta interviste

Per il cinema

cabina di proiezione analogica e digitale schermo 18 x 10 m

7

8 9

Z AA BB CC DD

10

CC DD EE FF

EE FF

11

18

KK LL MM NN OO PP QQ

17

Palcoscenico

Y

Y

19

DUE ACCOGLIENTI FOYER / SERVIZIO GUARDAROBA /BAR / SERVIZIO DI CHIAMATA TAXI CON STEWARD

2

A B

A B

16

KK LL MM NN OO PP QQ

12

RR

15

13

3

34

14

28 33

29 32

31

30


OUT-PUT POSTAL SERVICE È AZIENDA PARTNER DI TNT POST PRIMO OPERATORE POSTALE PRIVATO IN ITALIA.

TNT Post fornisce un’ampia gamma di servizi postali, in grado di seguire l'intero processo postale che va dall'elaborazione dei dati, alla produzione di documenti e alla loro distribuzione: in modo efficace, innovativo ed affidabile. Preparazione del prodotto, possibilità di ritiro domiciliare, consegna rapida, tracciabilità a tariffe convenienti. 

FORMULA CERTA: recapito affidabile e certificato della posta indirizzata.

RACCOMANDATA CLASSICA: la raccomandata tradizionale con l’efficienza TNT Post.

FORMULA SIMPLY: un processo integrato per la gestione totale o parziale degli uffici posta delle aziende. Un sistema efficiente che permette di ottimizzare le risorse umane aziendali.

ATTI AMMINISTRATIVI: il servizio dedicato alla Pubblica Amministrazione per la notifica di atti amministrativi.

FORMULA PEC: la posta elettronica certificata formulata da TNT Post.

PRATO via Cellini, 9 - tel. 0574 072400 SCANDICCI via Allende, 14/C - tel. 055 5383755

outputpostalservice@outputpostalsevice.it


Stagione Teatrale 2013-14

29

Teatro Verdi

in abb ona men to programma della stagione teatrale 2013-14

p.28

da giovedì 24 a domenica 27 ottobre

p.44

p.61

da giovedì 27 febbraio a domenica 2 marzo

Nancy Brilli

Massimo Ghini Elena Santarelli

Giuseppe Fiorello

di Carlo Goldoni adattamento e regia Giuseppe Marini

di George Axelrod regia Alessandro D’Alatri

di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni regia Giampiero Solari

La locandiera

p.32

da martedì 31 dicembre a domenica 5 gennaio

da venerdi 8 a domenica 10 novembre

Quando la moglie è in vacanza

p.48

da giovedì 9 a domenica 12 gennaio

Maurizio Battista

Familie Flöz

DEBUTTO NAZIONALE

Un’opera di Familie Flöz

Una serata unica

Penso che un sogno così…

p.65

da giovedì 6 a domenica 9 marzo Sabrina Ferilli Maurizio Micheli

Garage d’or

Signori...le paté della maison! con Pino Quartullo regia e adattamento Carlo Buccirosso

p.37

da mercoledì 13 a domenica 24 novembre

p.53

Mas Poltronissima

Priscilla la regina del deserto

Justine Mattera Christian Ginepro Pietro Pignatelli

Sugar

da giovedì 5 a domenica 8 dicembre Anna Galiena Marina Massironi, Amanda Sandrelli Sergio Muniz

Tres

una commedia di Juan Carlos Rubio regia Chiara Noschese

the musical

tratto dal film A qualcuno piace caldo regia Federico Bellone

il musical

tratto dal film The Adventures of Priscilla Queen of the Desert

p.41

da giovedì 23 a domenica 26 gennaio

p.56

da martedì 11 a domenica 16 febbraio Momix Planet Momix Duetto 2000

Momix Alchemy uno spettacolo creato e diretto da Moses Pendleton

p.68

da giovedì 13 a domenica 16 marzo Luca De Filippo Carolina Rosi

Sogno di una notte di mezza sbornia di Eduardo De Filippo regia Armando Pugliese


p h . 0 5 71 6 4 8 7 5 - d i b e a t r i c e @ d i b e a t r i c e . i t


Società per attori PRESENTA

Nancy Brilli

LA LOCANDIERA di

Carlo Goldoni ADATTAMENTO E REGIA

Giuseppe Marini

DA GIOVEDì 24 A DOMENICA 27 OTTOBRE

con in ordine alfabetico

Fabio Bussotti Giuseppe Marini Maximilian Nisi E CON

Fabio Fusco Andrea Paolotti SCENE

Alessandro Chiti COSTUMI

Nicoletta Ercole

APPUNTI PER UNA LOCANDIERA DI GIUSEPPE MARINI Spietata, modernissima e proto-strindberghiana lotta tra i sessi, La Locandiera, oltre a sancire il mio esordio registico nel pianeta Goldoni, non ha mancato di esercitare nel tempo, un lungo tempo, proprio come la sua protagonista, una certa misteriosa malia incantatrice. Mistero che apre oggi delle possibili fessure di comprensione (e interpretazione) in quella sorta di trattato, lucido e precisissimo, sull’egotismo o, meglio ancora, sul narcisismo - o battaglia di narcisismi - che da sempre sembra trovare nella sfera amorosa il suo terreno di applicazione privilegiato. Nel deserto dei sentimenti, fra le macerie del desiderio, sempre più confuso e confusamente recalcitrante al suo soccombere,

l’Eros riemerge nell’accezione più odiosa, quantunque comica e divertente nel caso del capolavoro goldoniano, quella che reca il marchio della supremazia e della rivalsa. Nel perverso, quanto sterile, gioco di relazioni pericolose, l’Amore è sostituito dalle sue recite e la finzione si serve dell’Amore stesso come strumento e mai come autentica componente affettiva, fino al punto che il desiderio (maschile) faticosamente ritrovato, viene deriso e sbeffeggiato prima di morire, sacrificato sull’altare di un narcisismo (femminile) che tra calcolo, opportunismo, rivalsa, anche interclassista (ma le cose non andranno affatto meglio tra componenti della stessa classe) procede, costi quel che costi, senz’altro oggetto se non il proprio trionfo.


NOVITÀ PER L’UDITO

Tornare a sentire come prima: l’obiettivo del nuovo microchip per l’udito INIUM.

A differenza dei microchip tradizionali che amplificano tutti i suoni (voce e rumore) rendendo il tutto sì più forte, ma non chiaro e distinto; INIUM fa una cosa completamente diversa. Amplifica, cioè alza il volume della voce e riduce il disturbo del rumore che ne ostacola la comprensione. Un trattamento del suono che privilegia due aspetti: capire la voce ed essere molto confortevole. Inoltre la tecnologia wireless di INIUM consente il collegamento senza fili ai moderni dispositivi di comunicazione quali televisioni, telefoni, cellulari, computer, lettori MP3, ecc. INIUM è la piattaforma wireless di 3° generazione per una garanzia di funzionamento senza uguali e una continua evoluzione tecnologica per aiutare a sentire come prima e restituire tutto il potenziale uditivo.

YOUMATIC: ORA L’UDITO SI MIGLIORA CON IL COMPUTER

La nuova soluzione invisibile INIUM miniaturizzata che scompare all’interno del condotto uditivo

Si chiama YouMatic la nuova procedura di regolazione su misura degli apparecchi acustici. Utilizzata dagli Audioprotesisti di AudioClinic per utilizzare al massimo il potenziale uditivo delle persone. Infatti, anche il migliore apparecchio acustico, ha bisogno di una calibrazione ottimizzata per la persona che lo indossa. Un protocollo di regolazione preciso e calzante per le esigenze dell’utente. Poiché ogni persona è unica, unica dovrà essere la regolazione dell’apparecchio. Per fare questo la scienza audioprotesica e la ricerca audiologica esplorano nuovi campi: da quello uditivo, a quello psicologico, a quello cognitivo.

L’aspettiamo per la prova della nuova tecnologia INIUM

• Prova gratuita senza impegno Il nuovo microchip INIUM

Tenendo conto di tutte queste variabili, il software di regolazione GENIE, gestito dagli Audioprotesisti di AudioClinic, ottimizza il funzionammo degli apparecchi acustici grazie al protocollo YouMatic. Gli indicatori del software YouMatic evidenziano alcuni parametri fondamentali di regolazione che l’Audioprotesista può modificare in base alle necessità dell’utente: • Riduzione del rumore, • Direzionalità, • Compressione, • Supporto Cognitivo. YouMatic permette di modificare e calibrare i parametri di controllo in 15 Il software YouMatic diverse configurazioni. usato in AudioClinic

FIRENZE Via del Giglio 53/r tel. 055 281659 - 281662

Orario: 9-13 / 15-19 - Parcheggio privato convenzionato

CALENZANO il mercoledì ore 10-13

Farmacia della Marina - Via di Prato, 26

• Sconto 20% sul prezzo di listino

CAMPI BISENZIO il lunedì ore 15-18

• Test gratuito dell’udito

BADIA A RIPOLI il venerdì ore 10-13

Solo da AudioClinic per gli Abbonati del Teatro Verdi CHIAMI SUBITO PER PRENOTARE IL SUO APPUNTAMENTO

Ambulatori della Misericordia Via Montalvo, 8 Misericordia di Badia a Ripoli Via Chiantigiana, 26

800 44 41 42

www.audioclinic.it


LA LOCANDIERA

33

Teatro Verdi

SOCIETÀ PER ATTORI Fondata nel 1980, in breve tempo la Società per Attori si configura come una formazione che intende dare il massimo impulso allo sviluppo della drammaturgia contemporanea, sia italiana che straniera, e alla promozione di giovani autori, registi, attori, scenografi. Particolarmente significative sono state le produzioni legate al primo nucleo artistico e organiz­zativo della compagnia (Franco Clavari, Giovanni Lombardo Radice, Alessandro Chiti, Alessandra Panelli, Stefano Viali, Giannina Salvetti, Mauro Marino, Barbara Porta, Claudia Della Seta) che hanno fatto conoscere in Italia autori come Alan Ayckbourn, A.R.Gurney e Jean Claude Grumberg.

DURATA 1 ora e 50 minuti + intervallo SITO www.sociataperattori.it DEBUTTO 4 novembre 2012, Fano

NANCY BRILLI L’esordio artistico avviene nel cinema con il film Claretta (1984), ma a metterla in luce è la partecipazione alla commedia musicale Se il tempo fosse un gambero (1987) allestita dalla Compagnia Garinei e Giovannini. Alla televisione raggiunge la popolarità con l’interpretazione della figura di Claudia Baldazzi. Protagonista degli sceneggiati Un cane sciolto (1990) e Un cane sciolto 3 (1992). Nel frattempo è di nuovo in palcoscenico a fianco di Luca Barbareschi nella commedia di Alan Ayckbourn Il presente prossimo venturo (1989).

Torna in televione dapprima nella serie Papà prende moglie (1993) dove affianca Marco Columbro, e successivamente nello sceneggiato a episodi con Proietti Italian restaurant (1994) dove recita il ruolo dell’italo americana Connie. Sullo schermo cinematografico è protagonista di film d’autore come Compagni di scuola di Verdone (1988), Italia Germania 4 3 di Barzini, Tutti gli uomini di Sara di Tescari (1992) e Bruno aspetta in macchina di Camerini (1996). Nella stagione 1999-00 è interprete al Teatro Verdi nella commedia The Blue Room.



Ab Management PRESENTA

Maurizio Battista

UNA SERATA UNICA DEBUTTO NAZIONALE

DA VENERDÌ 8 A DOMENICA 10 NOVEMBRE

Dopo la rivelazione nella stagione 2011-12 in Sempre più convinto Maurizio Battista questa volta sceglie di debuttare proprio al Teatro Verdi con il suo nuovo spettacolo UNA SERATA UNICA. Il suo sguardo scanzonato e le sue domande taglienti, le gag e i monologhi, saranno ancora gli ingredienti di uno spettacolo esilarante all’insegna della schiettezza e del divertimento, dove la parola semplice e sincera raggiunge le pieghe dell’anima, e dove una certa ‘vivace romanità’ gli permette di sbilanciarsi in una giungla di controsensi ed incongruenze. Con la lente del suo tagliente sarcasmo mette a fuoco i tanti paradossi dei nostri tempi e solletica l’ilarità del pubblico che - liberato dai normali schemi mentali – lo segue nelle spietate analisi socio-comiche, tra le quali l’eterna lotta tra uomini e donne. Nato nel quartiere di San Giovanni, dove ancora abita, fin da piccolo lavora nel bar di famiglia. Nel 1989 esordisce come comico e dopo aver lavorato, dagli inizi

degli anni novanta, in trasmissioni della Rai come Servizio doppio (1990), Caramelle (1992) e Partita doppia (1995), nel 2001 inizia a fare teatro col suo primo show, Vatte a fidà. Dal 2003 la sua carriera si divide fra teatro e programmi televisivi. Nel campo teatrale esordisce come comico con gli spettacoli Era meglio da piccoli (2004), News (2005) e Qualcuno dovrà pur dirglielo (2007), tutti quanti andati in onda sulle reti Rai. Nel campo della televisione prende parte a vari programmi televisivi comici a cominciare dal Premio Antonio De Curtis. Dopo di questo prende parte ai programmi Colorado Cafè (20042008) e ad altri due show sempre basati sulla satira, Seven Show (2004) e Orlando (2005) tutti e due in onda su LA7. Nei successivi anni dal 2006 al 2008 Battista porta a teatro alcuni spettacoli di discreto successo come È tutta una guerra (2006), Faccio tutto da solo (2007) e Cari amici miei (2008).


36

Teatro Verdi

UNA SERATA UNICA

Nel 2009 la sua carriera ha un nuovo impulso dal successo di Sempre più convinto del quale esibisce due seguiti nei successivi due anni. Nel 2010 partecipa come comico al cabaret Voglia d’aria fresca. Riconosciuto come uno dei comici di estrazione romana più popolari e apprezzati, Battista porta sul palcoscenico la comicità istintiva della situazione quotidiana: matrimoni instabili, mariti infedeli, mogli depresse, suocere impossibili. Mai appoggiandosi alla scappatoia dell’imitazione o della parolaccia, Battista coinvolge e appassiona grazie alla frizzante parlata romana e alla grande verve istintiva. Il passato da barista lo aiuta nell’approccio col pubblico e nell’individuazione dei temi più cari alla gente comune: il suo cavallo di battaglia è il matrimonio, i vizi e le virtù dell’unione di fatto all’italiana. L’eccellenza di Battista sta nella sua capacità di trovare il senso comico nella notizia di cronaca e nel fatto di costume: l’abilità di trovare il lato divertente dove nessuno riesce a vedercelo fa di lui uno dei più bravi e ricercati cabarettisti italiani.

SITO www.abmanagement.it DEBUTTO 8 novembre 2013, Firenze


L

o

s

t

a

t

o

d

e

l

l

a

r

t

e

Nuovo Toyota Traigo 80 Più produttivo, più sicuro e mai così efficiente nei consumi.

Ghetti 3 S.p.A. è presente con i suoi servizi in Toscana, dove operano la Divisione Commerciale (vendita e noleggio carrelli elevatori), il Magazzino Ricambi, l'Assistenza, il Centro Formazione & Sicurezza e la Divisione Strutture Industriali. Da 50 anni nel settore logistica e movimentazione industriale, Ghetti 3 è un riferimento per le aziende toscane per la sua esperienza ed affidabilità. Firenze: tel. 055 373047 Pisa: tel. 050 985446 Grosseto: tel. 0564 467098

www.ghetti3.it

.



Nullarbor Productions Garry Mcquinn, Liz Koops, Michael Hamlyn and Allan Scott In Association With Mgm On Stage Darcie Denkert And Dean Stolber M, A&S, Poltronissima PRESENTANO

PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO

Il musical di

Stephan Elliott e Allan Scott DA MERCOLEDÌ 13 A DOMENICA 24 NOVEMBRE

Scenografie e Bus Concept

Brian Thomson Costumi

Tim Chappel & Lizzy Gardiner Lighting Design

Nick Schlieper Sound Design

Michael Waters Make Up Design

Cassie Hanlon Direzione Musicale Arrangiamenti e Supervisione

Stephen ‘Spud’ Murphy Coreografie

Ross Coleman Andrew Hallsworth Regia

Simon Phillips

Tratto dal Film vincitore di un Academy Award® The Adventures of Priscilla Queen of the Desert PRISCILLA, LA REGINA DEL DESERTO - IL MUSICAL, regina indiscussa dei musical delle scorse due stagioni, dopo aver letteralmente stregato il pubblico di Milano, Roma e Trieste è in questa stagione nelle principali città italiane con una versione tour a partire dal 31 ottobre 2013. PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO il musical è uno degli spettacoli più coinvolgenti a cui poter assistere; una terapia per il buon umore capace di divertire, appassionare e conquistare i favori - ed il cuore - di tutti gli spettatori (i più fedeli lo hanno applaudito oltre 30 volte!). Sfavillante capolavoro firmato dal regista Simon Phillips, il musical porta in scena una varietà di oltre 500 magnifici costumi che rendono ogni singola scena simile ad un gran finale; una raffica di battute esilaranti e una splendida colonna sonora di 25 intramontabili hit internazionali, tra cui I Will Survive, Material Girl, Finally e It’s

Raining Men. Tratto da Priscilla la Regina del Deserto - film commedia, vincitore, tra gli altri, di un Premio Oscar e del Grand Prix Du Publique al Festival di Cannes, diretto da Stephan Elliott, con Guy Pearce (Adam), Terence Stamp (Bernadette) e Hugo Weaving (Tick) – il musical racconta la storia di Tick, Bernadette e Adam, eccentrici artisti che, grazie ad un ingaggio, decidono di lasciare la noia e i problemi della loro vita a Sidney e portare il loro spettacolo di Drag Queen nell’entroterra australiano. Una travolgente avventura “on the road” di tre amici che, a bordo di un vecchio bus rosa (soprannominato Priscilla), viaggiano attraverso lo sconfinato deserto australiano alla ricerca di amicizia e amore, finendo per trovare più di quanto avessero mai sognato…molto più di uno spettacolo li aspetta infatti ad Alice Springs! La geniale sceneggiatura dello spettacolo, con il suo messaggio sulla famiglia, la tolleranza e l’accettazione, è capace di raccontare e alternare


40

Teatro Verdi

PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO

momenti di puro divertimento ad altri più emozionanti, mantenendo uno stile originale, brillante e decisamente non convenzionale. Priscilla è uno straordinario viaggio che arriva dritto al cuore! CURIOSITA’ Nelle settimane successive l’attentato dell’11 settembre, The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert è stato uno dei film più trasmessi. Grazie al suo messaggio di tolleranza, la sua capacità di trasmettere positività, Priscilla è stato inserito nel palinsesto televisivo di più di 56 Paesi del mondo. Nello spettacolo avvengono 65 cambiparrucca. Il cambio trucco-parrucco più veloce avviene in soli 15 secondi! 200 estrosi ed imponenti copricapo sono indossati durante ogni replica e concepiti senza porre limiti alla fantasia nella scelta degli elementi che li compongono: 25 paperelle di gomma gialla, 75 farfalle e perfino un acquario con tanto di pesce pagliaccio!! Ogni minimo particolare della messa in scena è curato e supervisionato dal creative team australiano. Perfino la dimensione e la forma dei glitter per i rossetti devono essere conformi agli standard, sia per motivi estetici che per non creare problemi alla gola degli attori se accidentalmente ingeriti. Per la frequenza e la rapidità con cui gli attori cambiano trucco è stato concepito un sistema di 130 mascherine make-up create su misura sui volti del cast, con 30 fantasie di trucco diverse.

durata 2 ore e 30 minuti compreso intevallo SITO www.priscillailmusical.it debutto dicembre 2011, Milano



Nardini Bookstore - Via delle Vecchie Carceri, 3 - 50122 Firenze - Tel. 055 0540234 - Fax 055 0540235 - info@nardinibookstore.it

Nardini Bookstore La Libreria dei Beni culturali è alle Murate!

Vieni a conoscere la tua libreria! Dove siamo A Firenze, il complesso delle Murate, fra via dell’Agnolo e via Ghibellina, è al centro di una vasta operazione di recupero urbano e sociale, con molti spazi abitativi e molti altri dedicati alla cultura, allo spettacolo, ai nuovi media. Il Nardini Bookstore si trova in via delle Vecchie Carceri, la strada pedonale che attraversa le Murate. Facile arrivarci a piedi, in bus (6, 8, 14, 23, 32, 33) e in auto. Parcheggi sotterranei in p.za Annigoni e p.za Beccaria. La sera, parcheggio al mercato di S. Ambrogio.

Nardini Bookstore www.nardinibookstore.it tel. 055 0540234

L’avventura è cominciata tre anni fa: finalmente c’è a Firenze una Libreria dei Beni culturali: libri e riviste di Conservazione e Restauro, Architettura, Arte, Design, Archeologia, Ambiente, Fotografia, Moda, Musica e tutta l’editoria dedicata al patrimonio materiale e immateriale. La narrativa più attuale, gli autori più richiesti e i classici, i vincitori dei premi letterari, le graphic novel e i libri per ragazzi... Sono a tua disposizione i migliori editori con le loro principali pubblicazioni e le ricerche bibliografiche

Conosci la storia di Firenze e dei suoi luoghi? Convento per tre secoli, carcere per duecento anni, oggi luogo privilegiato per la cultura e la contemporaneità. Un libro scritto da Simonetta Michelotti (Nardini Editore) che racconta la storia delle Murate nell’ultimo secolo, fino alla chiusura dl 1985.

permesse da un database di oltre 700 mila titoli. Numerosi sono i servizi dedicati ai nostri amici e clienti, le presentazioni dei libri, gli eventi culturali e le altre iniziative che faranno del Nardini Bookstore il riferimento necessario per il tuo studio, il tuo lavoro, il tuo piacere di leggere. Un ambiente piacevole in un contesto originale, una selezione di libri che ti convincerà, la passione e l’esperienza dei librai che ti garantirà un servizio personalizzato. Vieni a conoscerci!

È gratis ed è facile da usare... passa in Libreria a ritirarla! Sono vari i servizi e le facilitazioni che ti offre la CartaSconto del Nardini Bookstore! Per ogni acquisto, e via via che usi la Carta, c’è uno speciale accredito progressivo che puoi cumulare e scalare dai successivi acquisti, con sconti fino al 15%. La Carta ti offre vari servizi, fra i quali: 1) inviti a eventi e presentazioni; 2) prenotazioni novità; 3) sms di avviso per l’arrivo del libro che hai prenotato; 4) sostegno nelle tue ricerche bibliografiche.

Nardini Bookstore è anche il tuo luogo di incontri, dibattito, relax fra i libri...


43

Tiesseteatro PRESENTA

Anna Galiena Marina Massironi Amanda Sandrelli Sergio Muniz

TRES UNA COMMEDIA di

Juan Carlos Rubio REGIA

Chiara Noschese DA GIOVEDÌ 5 A DOMENICA 8 DICEMBRE

Traduzione

Isabella Diani Adattamento

Pino Tierno

Note di regia di Chiara Noschese Tre amiche inseparabili al liceo si ritrovano dopo più di vent’anni, hanno avuto tre vite diverse, con esperienze diverse. Marisa (Anna Galiena) è un’affermata conduttrice televisiva. Carlotta (Marina Massironi) ha divorziato da un marito che la tradiva, ha perso molti chili dal liceo e vive sola con il suo gatto. Angela (Amanda Sandrelli) ha da poco perso il marito e fatica a sbarcare il lunario. Tre donne con un passato completamente diverso che però hanno una cosa in comune, non sono più giovanissime e nessuna di loro ha mai avuto un bambino. Dopo una notte folle tra risse, recriminazioni, risate e alcool giungono ad una conclusione: rimanere incinta insieme e dello stesso uomo. Reclutano così un “prescelto” che, nel loro ricordo, rappresenta e corrisponde all’uomo ideale. Farà quindi ingresso nella vicenda anche un uomo, Adalberto (Sergio Muniz), che però nasconde un segreto...

La storia si svilupperà con un finale a sorpresa, paradossale, toccando con levità argomenti come la solitudine, l’infedeltà, la prostituzione, la maternità. TRES è una macchina comica, un intreccio di situazioni esilaranti e irriverenti, nata dalla prolifica penna di Juan Carlos Rubio, che in Spagna ne ha curato anche la regia. CHIARA NOSCHESE Dopo il diploma al Laboratorio diretto da Gigi Proietti, lavora come attrice comica ma anche drammatica, passando dal musical alla prosa, dal cinema alla televisione e sperimentando ogni volta nuovi percorsi professionali: sono da ricordare le sue interpretazioni in Alleluja brava gente diretta da Pietro Garinei, Cantando sotto la pioggia, Sette spose per sette fratelli, Le notti di Cabiria diretta da Saverio Marconi e Il pianeta proibito. Nel 2001 è, insieme a Duccio Camerini e Saverio Marconi, autrice del musical Dance! andato in scena anche al Teatro Verdi nella


44

Teatro Verdi

TRES

stagione 2001-02. Nel 2010 inizia a Milano al Teatro Nazionale la tournée del musical Mamma Mia! in cui interpreta il personaggio di Donna, confermando il suo contratto anche nella stagione successiva al Teatro Brancaccio di Roma. Da quest’anno partecipa al varietà di Carlo Conti Tale e Quale Show. Torna al Teatro Verdi dopo i successi riportati con Aggiungi un posto a tavola (Stagione 200304), Tootsie (Stagione 2006-07), e Il giorno della tartaruga (Stagione 2007-08). ANNA GALIENA Nel 1980 entra all’Actors’ Studio di Elia Kazan e fino alla metà degli anni ‘80 recita sui palcoscenici tanto testi classici, come quelli di Shakespeare, quanto commedie di autori americani contemporanei. Nel 1983 ritorna in Italia e l’anno seguente interpreta Natasha al Teatro Stabile di Genova in Tre sorelle di Cechov diretta da Otomar Krejca. Ma è con il film francese del 1990 che riscuote il primo grande successo, interpretando Mathilde in Il marito della parrucchiera di Patrice Leconte. Dal 1993 con Il grande cocomero di Francesca Archibugi inizia a interpretare ruoli dalla forte carica drammatica come Senza pelle di Alessandro D’Alatri, continuando a recitare in commedie tra cui La scuola di Daniele Luchetti e Come te nessuno mai (1999) di Gabriele Muccino. È stata anche la prima attrice ammessa a recitare in teatro con la Compagnia del Teatro Nô giapponese, diretta nel 1994 da Takayuki Kawabata in Susanô al Festival di Avignone. Nel 2011 la troviamo nel film di impegno sociale di Antonio Falduto Il console italiano; mentre l’anno successivo è la protagonista del drammatico Sleeping around, di Marco Carniti. MARINA MASSIRONI Nel 1985 fonda il duo ‘Hansel & Strudel’ insieme a Giacomo Poretti, con cui è stata sposata. Successivamente si unisce al trio ‘Aldo, Giovanni e Giacomo’. Con loro partecipa a diversi spettacoli teatrali e trasmissioni televisive tra cui Su la testa e Cielito Lindo ma soprattutto alla trasmissione Mai dire gol, dove rimane stabilmente dal 1996 al 1998. L’esordio cinematografico risale al 1997 con Tre uomini e una gamba diretto e interpretato dagli stessi Aldo, Giovanni e Giacomo. Nel 1999 vince il Nastro d’argento e il David di Donatello come miglior attrice non protagonista nel pluripremiato Pane e tulipani di Silvio Soldini. Nel 2002 come protagonista in Quasi quasi di Gianluca Fumagalli. Del 2010 è Letters to Juliet, regia di Gary Winick. Anche per Marina questo è

un ritorno al Verdi; la ricordiamo brillante interprete di Bulli e pupe (Stagione 2002-3), Harry ti presento Sally (Stagione 2005-6) e Non si paga non si paga (Stagione 2007-8). AMANDA SANDRELLI Esordisce davanti alla macchina da presa nel cult italiano Non ci resta che piangere (1984) di Roberto Benigni e Massimo Troisi. In seguito sarà diretta da Giuseppe Bertolucci in Strana la vita (1987) e Amori in corso (1989), da Bruno Bozzetto nel fantastico Sotto il ristorante cinese (1987) e sarà accanto a Ugo Tognazzi in I giorni del Commissario Ambrosio (1988). Dopo il ruolo di Pantasile in Una vita scellerata (1990) con Max von Sydow, suo padre le propone di cantare insieme la canzone originale del cartone animato della Disney La Bella e la Bestia (1991). Per quanto riguarda il teatro, viene diretta nella stagione 1994-1995 in Cinque di Duccio Camerini, nella quale piéce interpretava una ragazzina piena di tic considerata folle, ma sul palco ha avuto anche occasione di recitare diretta da Lina Wertmüller in Gianni, Ginetta e gli altri, portando anche altri autori in opere teatrali come Il pellicolano (1997-98), Bruciati

(1997-98), Il fantasma blu (2007) e Col piede giusto (2009). SERGIO MUNIZ Spagnolo, ormai di casa in Italia, dopo il suo primo ruolo da protagonista ne La signora delle camelie, e una parte ne I Borgia, fortunato film spagnolo per il cinema, nel marzo del 2013 ha calcato le scene del Teatro Verdi nel musical The Full Monty per la regia di Massimo Romeo Piparo.

DEBUTTO 8 ottobre 2013, Roma



46


Associazione Culturale La Pirandelliana Valerio Santoro PRESENTAno

Massimo Ghini Elena Santarelli

QUANDO LA MOGLIE è IN VACANZA di

George Axelrod REGIA

Alessandro D’Alatri DA MARTEDì 31 DICEMBRE A DOMENICA 31 GENNAIO

Traduzione

Edoardo Erba CON

Edoardo Sala Anna Vinci E CON

Clara Costanzo Francesca Pisanello Chiara Rosignoli Luca Scapparone Davide Santoro Musiche Originali

Renato Zero Scene

Aldo Buti Costumi

Ornella Campanale LUCI

Adriano Pisi MUSICHE ARRANGIATE E REALIZZATE DA

Danilo Madonia

Note di regia di ALESSANDO D’ALATRI Il testo di George Axelrod, debuttò a Broadway nel 1952 con un notevole successo di critica e pubblico. Ma la sua vera consacrazione internazionale avvenne nel 1955 attraverso l’adattamento cinematografico di Billy Wilder. E’ una commedia che nel 2000 è stata inserita, dall’American Film Institute, al 51° posto tra le cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Praticamente un classico della modernità. Il titolo originale The seven year itch contiene forse più informazioni della seppur felice traduzione italiana Quando la moglie è in vacanza. E’ una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa “middle class” che sembra non avere epoche e che viene messa a confronto con le ambizioni di una ragazza che cerca di ridisegnare una propria personalità attraverso l’impegno nel mondo patinato della pubblicità, della moda o dello spettacolo in generale. Fa da detonare la prorompente fisicità della ragazza che come un uragano entra nella banale quotidianità di un maschio irrisolto. Un maschile che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’apparentemente irraggiungibile opportunità.

Considerando che sono passati più di sessant’anni dal suo debutto, il testo mantiene ancora intatta la freschezza di uno sguardo sui comportamenti e le relazioni tra maschi e femmine. Anche se sorprendente, la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta anche un po’… E’ con questo spirito che mi accingo a dirigere questa commedia. Anche se i meccanismi relazionali sembrano essere intatti, altrettanto non viene da considerarlo rispetto all’ambientazione in questione. Trovo che il testo contenga tutti gli elementi per essere adattato alla nostra epoca e ai nostri riferimenti culturali. Altrimenti ne risulterebbe una mera ricostruzione delle relazioni tra uomo e donna negli anni cinquanta nella società americana di quel tempo. Un aspetto estremamente interessante è la divisione dell’opera in due tempi narrativi: il reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi. Un’opportunità per restituire al progetto tutta la freschezza dello sguardo sulle relazioni tra gli esseri umani. Mi diverte l’idea di vivificare le proiezioni e le ansie dei protagonisti attraverso soluzioni moderne e fortemente visive che il linguaggio teatrale può offrire al pubblico contemporaneo. E’ una splendida occasione per proporre alla platea italiana, peraltro in anteprima assoluta, la genialità e il divertimento di un testo così intelligente e attuale.


48

Teatro Verdi

QUANDO LA MOGLIE è IN VACANZA

ELENA SANTARELLI nata a Latina il 18 agosto 1981, dopo aver mosso i primi passi come modella, sfilando per Giorgio Armani, Laura Biagiotti, Gai Mattiolo e molte altre firme dell’alta moda, nel 1998 vince il concorso italiano Elite Model Look, che farà parlare di lei come di una nuova Valeria Mazza. Sarà l’ingaggio come valletta nel programma televisivo, condotto da Amadeus, L’eredità, a farla conoscere al grande pubblico e a consentirle di partecipare, nella stagione 2004-2005 al programma sportivo Stadio Sprint di Rai 2. Esordisce anche sul grande schermo con i film Vita Smeralda, con la regia di Jerry Calà, e Commedia sexi, con la regia di Alessandro D’Alatri. MASSIMO GHINI Romano abbandona gli studi di Giurisprudenza per il debutto in teatro con Giorgio Strehler a Milano nel 1978. In Teatro ha lavorato con registi del calibro di Gabriele Lavia, Antonio Calenda e Luigi Zeffirelli per citarne alcuni. Attore affermato al cinema come alla televisione inizia nel 1986 con La sposa era bellissima regia di Pal Gabor, poi nel 1988 Segreti Segreti di Giuseppe Bertolucci. Nell’89 è tra i protagonisti di Compagni di scuola di Carlo Verdone. Nel 1990 ancora quattro film tra cui Italia Germania 4 a 3 per la regia di Andrea Barzini. Numerosissime le sue partecipazioni a film per il cinema e la Tv tra cui ricordiamo La neve nel bicchiere; Almost America, Commesse 2, Giovanni XXIII miniserie tv; La cittadella; Una storia semplice, La riffa, Zitti e mosca, La bella vita, Cuore cattivo, Segreto di stato, Va’ dove ti porta il cuore, Un te’ con mussolini; Il pranzo della domenica. Nella stagione 2004-05 è l’intrepido giornalista di Vacanze Romane, mentre nella 2011-12 ha il ruolo della strepitosa drag queen Zazà in La Cage aux Folles.

ALESSANDRO D’ALATRI Regista indistruttibile del cinema italiano che non manca mai all’appuntamento con la stagione cinematografica. È l’autore di opere dignitose, dal taglio classico, che anche al box office mantengono prestazioni costanti. Riscopre e scopre attori che, misurati e toccanti, si lasciano travolgere dalle sue sceneggiature che spaziano fra i generi, coltivando il piacere di un cinema che ama raccontare storie dai ritmi sciolti e vivaci. Eppure fama e risultati restano sempre inchiodati a una certa medietà. A lui non importa molto, ciò che conta è lanciare interrogativi su diverse situazioni sociali, illustrando con accuratezza e produttività ciò che rimane della vecchia commedia all’italiana. Inizia a recitare giovanissimo, debuttando prima a teatro sotto Luchino Visconti con “Il giardino di ciliegi” e poi sul piccolo schermo grazie allo sceneggiato I fratelli Karamazov (1969) di Sandro Bolchi e sarà diretto da Vittorio De Sica nel film Premio Oscar Il giardino dei Finzi Contini. Passa dietro la macchina da presa intorno agli Anni Ottanta, dirigendo più di 100 spot pubblicitari, per poi passare alla sua opera prima tratta dall’omonimo romanzo di Gino Pugnetti Americano rosso (1991) che lo renderà vincitore di un David di Donatello come migliore regista esordiente, vincendone un altro nel 1994 per la migliore sceneggiatura con Senza pelle. Nel 2009 è l’autore del videoclip della canzone Ancora qui di Renato Zero.

SITO www.lapirandelliana.it DEBUTTO 17 novembre 2013, Latina


eta’: 21 professione: studente desiderio: non farsi mangiare vivo

follow us on

Carta superfLasH canone 18/26 anni: gratis

www.superflash.it

Messaggio Pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali della Carta Superflash e dei Servizi via internet, cellulare e telefono consultare i Fogli Informativi disponibili presso le Filiali e sui siti internet delle Banche italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo che collocano la Carta. Il canone è gratuito per le nuove carte rilasciate a giovani che abbiano compiuto 18 anni. La gratuità sarà valida fino al compimento del 26° anno di età del titolare della Carta.

Vieni a trovarci nella filiale Superflash di Firenze in Piazza della Signoria 26 r.



Familie Flöz e Theater Duisburg IN COLLABORAZIONE CON

La Strada Graz PRESENTANO

GARAGE D’OR un‘opera di

Anna Kistel Björn Leese Benjamin Reber Hajo Schüler Kenneth Spiteri di

Paco Gonzalez Björn Leese Benjamin Reber Hajo Schüler da giovedì 9 a domenica 12 gennaio

Maschere

Video Animazione

Hajo Schüler

Andreas Dihm

Scenografia

Assistente alla Regia

Michael Ottopal, Andrey von Schlippe

Sandy Schwermer

Costumi

Gianni Bettucci

Julia Moritz Musica

Dirk Schröder

Direttore di Produzione

Assistente di Produzione

Henrike Beran Fotografia

Disegno Luci

Jan von Holleben

Reinhard Hubert

regia

Video Art Work

Michael Vogel

Silke Meyer

Fintanto che il cervello resterà un mistero, resterà un arcano anche l’universo che ne riflette la struttura. Santiago Ramón y Cajal Il popolare gruppo tedesco si è affacciato per la prima volta nella stagione 2011-12 dal sipario del Teatro Verdi con le sue irresistibili vicende mute e surreali in Infinita incantando un pubblico di grandi e piccini. Con GARAGE D’OR racconterà dell’impotenza dei padri, della potenza delle circostanze e del sogno/desiderio di libertà. Nello stretto della cucina domestica il cielo si restringe sulle teste di Bruno, Lothar e Hermann e si addensa il desiderio di evadere dal mondo terrestre: dalle mogli esigenti, dai figli disadattati, dalla vita apparentemente fallita. Spinti dai sogni proibiti aprono una porta che non potranno più chiudere. La loro missione li porta verso distese insospettate dello spazio e nei loro abissi più oscuri. FAMILIE FLÖZ si avventura in maniera sempre più approfondita nel vasto mondo del non-verbale e nell’esplorazione di un nuovo linguaggio


52

Teatro Verdi

GARAGE D’OR

teatrale. Le maschere diventano sempre più il sismografo dell’anima, capaci in un momento di far ridere il pubblico fino alla lacrime e in quello successivo di dare l’impressione che lo scorrere del tempo si sia fermato. One small step for mankind – a giant leap for me. Tormentosa incertezza. Fascino del nuovo. Resistenze inattese. L’ignoto è sempre collegato a momenti drammatici. La maggior parte delle volte qualcosa va storto e niente corrisponde ai piani: è la “legge di Murphy”. Anche se è vecchia come l’umanità, la sua definizione si deve a Edward Aloysius Murphy, pilota dell’aviazione americana, capo del dipartimento di costruzioni presso il Wright Air Development Center dell’Ohio. Nel 1946 cominciò a lavorare al progetto Mx981 insieme a John Paul Stapp, maggiore della base aerea nel deserto californiano del Mojave. I due svilupparono un sistema di sicurezza che doveva aumentare le possibilità dei piloti di sopravvivere a eventuali incidenti. In un appunto di Murphy si legge: “Lo scopo di Stapp era raggiungere una velocità di oltre 1000 km orari, fermarsi nel giro di 1,3 secondi e sopravvivere.” Nel tentativo decisivo l’apparecchio di misurazione della velocità si inceppò. Venne fuori che un meccanico aveva commesso un errore.“Se qualcosa può andare storto, lo farà”: così dice la famosa versione della legge. Edward Murphy l’ha formulata in modo diverso: “Se c’è più di una possibilità di fare una cosa e una delle possibilità finisce in disastro, si troverà qualcuno che sceglie quella via.” L’uomo come fattore di incertezza, tutt’altro che onnipotente, causa costante di una possibile catastrofe. Quando la FAMILIE FLÖZ inizia a lavorare ad un nuovo spettacolo si tratta sempre

di un viaggio in un territorio sconosciuto. All’inizio delle prove ci sono sempre molte idee, ma lo spettacolo vero e proprio tarda a realizzarsi. Non partiamo da Shakespeare o Tschechow, ma da un paio di immagini, idee, ricordi, desideri, e ci mettiamo a sedere nel buio come i tre personaggi principali in GARAGE D‘OR. Non ognuno per conto suo, ma insieme, anche se questo non rende necessariamente le cose più facili. Come dice Goethe “L’uomo erra finché aspira”, e noi ci buttiamo intenzionalmente in una foresta piena di fiori, in una città piena di castelli in aria, ci annodiamo. Ci diamo un appuntamento con uno smarrimento condiviso. Ma qual è il motivo? Perché non restiamo a casa, in un porto sicuro? Evidentemente obbediamo ad una strana forza che ci porta ad abbandonare il noto, a guardare oltre, a fare qualcosa che prima nessuno ha mai fatto – ad inventare qualcosa. Ci porta a credere che tutto possa essere migliorato. Nel suo racconto “The end of the beginning” Ray Bradbury scrive: “Per milioni di anni abbiamo lottato contro la forza di gravità. Quando ancora eravamo amebe e pesci, ci davamo da fare per lasciare il mare, sfidando la forza di gravità. Appena siamo approdati sulla riva, ci siamo sforzati di stare in piedi, impedendo alla forza di gravità di incrinare la nostra conquista, la colonna vertebrale, abbiamo tentato di camminare senza cadere. Per un miliardo di anni la forza di gravità ci ha trattenuto, dileggiandoci attraverso il vento e le nuvole, le farfalle e le cavallette. Anche dopo il fallimento del primo viaggio spaziale, proveremo di nuovo, fino a volare su tutti i pianeti e poi su tutte le stelle. Andremo avanti, finché le parole “immortale” ed “eterno” acquisteranno significato.”

Poi, poco alla volta, le cose iniziano a definirsi. Ridiamo di una scena o siamo commossi da un personaggio, perché il suo anelito e il suo fallimento stuzzica qualcosa che già si trova dentro di noi: un certo ricordo, una paura o una speranza che attraverso di lui riviviamo. In questi momenti spariscono improvvisamente la difficoltà e la fatica e si verifica ciò che forse cerchiamo nel teatro: di emozionare l‘altro, per non essere così soli. All’inizio delle prove di Garage d’Or ci siamo immaginati su pianeti lontani e così abbiamo creato i nostri personaggi principali, Hermann, Lothar e Bruno, per mandarli insieme nell’universo. Durante la ricerca del come e del perché abbiamo conosciuto meglio i protagonisti e alcune situazioni inattese hanno avuto il loro peso. Se diciamo che non siamo stati noi a scrivere lo spettacolo, ma i nostri stessi personaggi, non è forse la completa verità ma ci si avvicina molto. A volte i protagonisti non riescono a tradurre in pratica le nostre idee, e viceversa fanno molte cose che noi non ci saremmo immaginati. Siamo stati noi a creare lo spettacolo che avevamo in mente? Siamo atterrati dove volevamo? Abbiamo messo un piede sulla luna? Semplicemente, continueremo ad andare avanti.

SITO www.floez.net debutto debutto 17 maggio 2012, Stoccarda


info@alderighi.it - www.alderighi.it


LA CUCINA A TEATRO...VA IN SCENA “LA CAMPAGNA IN CITTA’!” La Trattoria da “I Secco” si candida a rappresentare un punto di riferimento per gli artisti, le compagnie teatrali e gli speattatori che desiderano trovare in pieno centro storico un luogo dove sentirsi decisamente a casa propria. Siamo in grado di ospitare sia dal punto logistico sia per la nostra disponibilità operativa anche in orari di “pre e dopo spettacolo”, proponendo vantaggi per il pubblico presente agli eventi, che attraverso la presentazione del biglietto e dell’abbonamento usufruirà di uno sconto del 20% sul già incredibile ed economico menù. Alcune nostre proposte della cucina tipica della Lunigiana: - Gran antipasto della Lunigiana con crostini misti, salumi e verdure grigliate - Testaroli del borgo di Filetto al pesto su cestino di parmigiano - Panigacci ai testi Podenzana con stracchino, salumi tipici e verdure al forno - Agnello Zerasco agli aromi - Coniglio alla Cacciatora - Fritto dell’ aia - Dolci fatti in casa

Via Ghibellina 3/C/R Firenze - Tel. 055.2479200 - 333.6646328 - 377.4234736


Wizard Service Teatro Stabile Di Verona PRESENTANO

Justine Mattera Christian Ginepro Pietro Pignatelli

SUGAR

Il musical

tratto dal film

A qualcuno piace caldo REGIA

Federico Bellone DA GIOVEDÌ 23 A DOMENICA 26 GENNAIO

basato sulla sceneggiatura del film

Some like it hot di

Billy Wilder e

I. A. L. Diamond basato su una storia di

Robert Thoeren

Gerardo Matos Rodriguez Matt Malneck Fud Livingston traduzione libretto e liriche italiane

Michele Renzullo liriche italiane aggiunte

Franco Travaglio

E

Michael Logan canzoni aggiunte di

A.H. Gibbs Joe Grey Leo Wood Herbert Stothart Harry Ruby Bert Kalmar

adattamento libretto

Saverio Marconi

scene

Roberto e

Andrea Comotti luci

Valerio Tiberi suono

Armando Vertullo e

William Geroli supervisione musicale

Simone Giusti

E

Federico Bellone con la partecipazione straordinaria in video di

Paolo Limiti

Coreografie

Gillian Bruce

La versione “musical” del celebre film del 1959 diretto da Billy Wilder A qualcuno piace caldo rappresenta uno dei titoli più esilaranti del genere teatrale, pur non essendo nato direttamente per il palcoscenico. La sceneggiatura, che si presta in modo particolare a un adattamento teatrale, ed il riferimento alla musi­ca jazz (infatti da una battuta del film si evince che l’aggettivo “caldo” del titolo è proprio dedicato a que­sta tipologia melodica), sfociano spontaneamente in quella che è una commedia musicale dalla struttura impeccabile. Questa nuova versione italiana dello spettacolo vuole riportare in primo piano i dialoghi e le situazioni irresistibilmente comiche del film e la sensualità leggendaria del mito di Marilyn Monroe, anche grazie alla celebre canzone I Want To Be Loved By You, come se il tutto provenisse direttamente dal film in bianco e nero e che, come per magia, diventasse realtà. L’espediente sarà infatti una particolare tecnica illu­sionistica, nota nel passato in Italia con il nome di Fregoligraph, in onore del famoso trasformista italiano Leopoldo Fregoli, che permette a interpreti in carne ed ossa di passare dalla proiezione su


L’ALBERO DELLA COOPERAZIONE PORTA BUONI FRUTTI ALLA TOSCANA Dalle radici di Legacoop, Confcooperative e Agci è nata l’Alleanza delle Cooperative Italiane - Toscana, che dà voce a 2.700 imprese animate dall’iniziativa di oltre 80.000 soci lavoratori. Una forza che in Toscana difende il potere d’acquisto delle famiglie, mette la finanza al servizio della comunità, progetta servizi e offre risposte ai bisogni delle persone e dei territori nei quali opera.


SUGAR

uno schermo alla realtà in palcoscenico e viceversa. La scenografia, quindi, avrà una connotazione di bianco-nero-grigio ele­gante e nostalgica, “rituffando” il pubblico come all’interno della pellicola. Per i costumi, invece, in onore al genere “musical” stesso e alla volontà iniziale del regista Billy Wilder e dell’attrice Marilyn Monroe di girare “A qualcuno piace caldo” a colori, saranno appunto coloratissimi e luccicanti. Le luci strizzeranno l’occhio allora anche alla fotografia delle pellicole anni ’50, e la fonica non vorrà dimenticare quindi gli effetti sonori propri del cinema. Infine coreografie “ruffiane”, comiche e sexy sul trascinante ritmo dei ruggenti anni ‘20 vorranno completare il quadro di una commedia dai toni esilaranti, facendo sì che il pubblico, all’uscita del teatro, oltre a un grande sorriso e a qualche postumo ridanciano, batta anche il tempo e fischietti qualche melodia di un irresistibile “Caldo” Jazz. Justine Mattera, che ha debuttato nel mondo dello spettacolo italia­no grazie alla sua particolare somiglianza con Marilyn Monroe, e date le sue molteplici esperienze nel mon­do del musical, ci è subito sembrata l’interprete ideale per la dolce e ingenua Sugar Kane, Zucchero Candito. Mentre Christian Ginepro e Pietro Pignatelli ci assicurano una verve e una professionalità nel canto, nella recitazione e nella danza, per dar vita rispettivamente a un Jack Lemmon e a un Tony Curtis italiani travolgenti. Le ballerine-cantanti-attrici sono state selezionate tramite una severa audizione, che, oltre a tenere conto delle qualità tersicoree, liriche e drammatiche, ha premiato la bellezza, perché anche l’occhio vuole la sua parte; così come il resto degli interpreti sono stati scritturati puntando alla qualità. Pertanto sedetevi sulle poltrone di questo “cinema” magico,

57

Teatro Verdi

perché un grande film sta per attraversare lo schermo e diventare realtà davanti ai vostri occhi sulle note di canzoni famose, per regalarvi, speriamo, una serata di grandi risate e belle emozioni. Questo è il teatro. Buon divertimento. JUSTINE MATTERA Scoperta a Firenze dal Dj e produttore Joe T.Vannelli con il quale realizza, nel 1995, il disco Feel it, ottenendo il secondo posto in classifica con oltre 24.000 copie vendute. A Milano incontra Paolo Limiti, che nel 1996 la ingaggia prima come valletta e poi come soubrette nel programma televisivo Ci vediamo in tv, su Raidue, dove resta per sei anni. In America, prima del suo arrivo in Italia, ricopre diversi ruoli musicali, sia nel cinema che nel teatro. Nella Stagione 2003-04 è interprete per la prima volta in uno spettacolo teatrale italiano, Victor Victoria e nel 2004-05 interpreta anche per il Teatro Verdi una divertentissima Lina Lamont in Cantano sotto la pioggia. CHRISTIAN GINEPRO Attore, regista, autore e coreografo, protagonista di Musical come Cabaret, affianco a Michelle Hunziker e Il Giorno della Tartaruga nel ruolo che fu di Rascel, Ginepro vanta il privilegio di non essere mai sceso dal palcoscenico dal suo debutto del 1998 con A Chorus Line sino ad ora, vivendo da protagonista del panorama del Musical italiano attraverso spettacoli come Vacanze Romane, Serial Killer Per Signora, Sette spose per sette fratelli,Stanno suonando la nostra canzone, Promesse promesse. Ma certamente sono stati i grandi Maestri come Pietro Garinei, Gino Landi, Armando Trovaioli, Gigi Proietti e le generose condivisioni di attori come Massimo Ghini, Gianluca Guidi e Chiara Noschese ad aver influenzato il musical-pensiero di Ginepro in questi anni.

PIETRO PIGNATELLI Si è espresso in qualsiasi forma teatrale ed è conosciuto soprattutto per le partecipazioni, da protagonista e coprotagonista, a grandi musical tra cui Grease (1998/2000 regia di Saverio Marconi), Scugnizzi (2002 e 2006/7 di Claudio Mattone), Pinocchio (2005/6 regia di Saverio Marconi), Il Pianeta Proibito (2010 con Lorella Cuccarini). Nell’Ottobre 2010 è unico protagonista italiano del musical indiano Bharati, andato in scena al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Per non dimenticare il terribile Capitan Uncino nel musical Peter Pan prodotto da Il Sistina, con Manuel Frattini. L’esperienza e l’attività di Pietro però è costellata dalle più svariate esperienze attoriali: inizia partecipando a diversi laboratori teatrali, frequentando l’Accademia di arte drammatica al Teatro Bellini di Napoli, studiando canto con il soprano Elisa Turlà.

DURATA 2 ore + intervallo SITO www.aqualcunopiacecaldo.it DEBUTTO 8 novembre 2013 saronno


P a l

a z

z o

Medici Riccardi una meraviglia ritrovata con il nuovo percorso museale

Palazzo Medici Riccardi Via Cavour, 3 Firenze www.palazzo-medici.it

Orario di apertura: Tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:00 escluso il mercoledi Biglietteria 055 2760340


Momix Planeta Momix Duetto 2000 PRESENTANO

MOMIX ALCHEMY uno spettacolo creato e diretto da

Moses Pendleton assistito da

Cynthia Quinn

da martedì 11 a domenica 16 febbraio

disegno costumi

Da qualche parte c’è sempre l’oro, se scavi a fondo. Se non cogli il ritmo, non cogli il succo. Moses Pendleton

Phoebe Katzin Moses Pendleton Cynthia Quinn

La rituale accensione del fuoco genera vita sulla terra. Alan Chemise

disegno luci

Michael Korsch

realizzazione costumi

Phoebe Katzin assistita da

Beryl Taylor Linda Durovcova Kimberly Lombard proiezioni video

Moses Pendleton montaggio video

Woodrow F. Dick III collage musicale

Moses Pendleton montaggio musicale

Andrew Hansen

Il mutamento dei corpi in luce e della luce nei corpi è strettamente conforme al corso della natura, che sembra prediligere le trasformazioni. Isaac Newton Ad ispirare l’immaginazione del mago della danza è questa volta l’eterna ricerca dell’oro segreto che vive nel profondo della nostra essenza, rivelato solo dagli uomini capaci di scrutare il mondo con occhi creativi. L’inesauribile Moses Pendleton presenta oggi ALCHEMY, che tratta dell’arte dell’alchimia, e dell’alchimia dell’arte. È uno spettacolo multimediale realizzato dai suoi superbi

ballerini, un lavoro pieno di fantasia, di ironia, di bellezza, di mistero. Nelle parole di William Butler Yeats trova spunto la più recente impresa del coreografo statunitense, “...innumerevoli alchimisti divini, che lavorassero continuamente a trasformare il piombo in oro, la stanchezza in estasi, i corpi in anime, la tenebra in Dio; e di fronte alla loro opera perfetta avvertii il peso della mia condizione di mortale, e invocai a gran voce, come tanti altri sognatori e letterati di questa nostra età hanno invocato, la nascita di quella raffinata bellezza spirituale che sola potrebbe sollevare e rapire anime gravate di tanti sogni.” Miscelando le sostanze base nei loro alambicchi e nelle loro fornaci, gli antichi alchimisti cercavano l’elisir di lunga vita o la formula dell’oro. Proprio così Pendleton, che in Bothanica ci trasportava in un meraviglioso viaggio attraverso le stagioni dell’anno, in ALCHEMY ci svela i segreti dei quattro elementi primordiali – terra, aria, fuoco, acqua – per creare uno spettacolo che


60

Teatro Verdi

MOMIX ALCHEMY

SITO www.mosespendleton.com debutto Ravenna 2013

sprigiona arcane suggestioni e ci attira in una dimensione surreale. È l’incantesimo Momix, al culmine della magia, con Moses Pendleton «Mago dei Maghi». Allo stesso modo si dispiega il processo creativo di Alchemy, con gli «apprendisti – stregoni» Momix ad assistere e supportare Pendleton nel percorso. Riusciranno a trovare la formula dell’elisir? Creeranno l’oro? Certamente, per chi crede nell’arte dell’illusione e nell’illusione dell’arte.Una cosa è certa: dopo Alchemy nessuno sarà uguale a prima!… questa è la promessa alchemica di Moses Pendleton … MOMIX Ospite al Teatro Verdi dal 1999 con Passion 2000, poi Opus Cactus nel 2001 e nel 2003, Sun flower moon nel 2004 e 2006 e Bothanica nel 2009, la compagnia Momix è conosciuta nel mondo intero per i suoi spettacoli di eccezionale inventiva e bellezza. Momix è una compagnia di ballerini-illusionisti diretta da Moses Pendleton. La sua fama è legata alla capacità di evocare un mondo di immagini surreali facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi, giochi di luce. La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton - al tempo membro dei Pilobolus Dance Theatre - per i Giochi Olimpici invernali di Lake Placid nel 1980. Nel corso degli anni la formazione e le

dimensioni del gruppo hanno subito diversi mutamenti, ma è rimasto intatto l’impegno a contribuire allo sviluppo dell’arte della danza divertendo il pubblico. Dopo numerosi anni dell’acclamatissimo spettacolo iniziale Momix Classics, che li ha imposti all’attenzione del pubblico internazionale, nel 1992 Momix presenta Passion, che diventa in breve tempo un altro successo mondiale. Si tratta di uno spettacolo ideato sulla colonna sonora del film di Martin Scorsese L’ultima tentazione di Cristo, di Peter Gabriel. Lo stesso anno la celebre squadra di Baseball San Francisco Giants affida a Momix la realizzazione di una coreografia per un’inaugurazione. Darà nascita al nuovo spettacolo chiamato, appunto, Baseball (1994). Nel febbraio 1996 debutta a Milano lo spettacolo SuperMomix. Nel febbraio 2001 la compagnia presenta la prima mondiale dello spettacolo Opus Cactus al Joyce Theatre di New York, osannato dalla critica mondiale. Record assoluto di pubblico nei paesi dove è stato rappresentato in questi ultimi anni. La creazione successiva di Moses Pendleton, presentata in occasione del 25mo anniversario (2005) di Momix, è Sun Flower Moon, una serata di sovvertimenti e di seduzioni visuali concentrate, in cui affascinanti oggetti cosmici guizzano e fluttuano in un metafisico Mare lunare.

Nel febbraio 2009 debutta a Bologna l’ultima creazione, Bothanica, che riscuote un successo talmente folgorante da superare addirittura tutti gli spettacoli precedenti. La compagnia ha spesso realizzato progetti speciali e televisivi. In Italia è apparsa in produzioni Rai trasmesse in mondovisione. Ha inoltre partecipato al programma Omaggio a Picasso a Parigi ed è stata scelta per rappresentare gli USA al Centro Culturale Europeo di Delfi. Ha preso parte a numerose conventions. Tra queste, nel luglio 1999, una serie di spettacoli nel complesso del Lingotto a Torino in occasione delle cerimonie del Centenario di Fiat Auto, con un gruppo di 15 ballerini e con un programma interamente inedito. Nell’estate del 2010, arriva Momix ReMix, che propone una selezione dei momenti più fulgidi e significativi dei 30 anni di esistenza della compagnia. Moses Pendleton, per l’occasione, ha creato due nuove coreografie in prima mondiale. Anche qui il successo globale di pubblico e critica è stato unanime: “Bellissimo”! Oltre alle annuali apparizioni al Joyce Theatre di New York, la compagnia si esibisce regolarmente in tutto il mondo, effettuando tournèe in: Canada, Spagna, Italia, Grecia, Francia, Inghilterra, Austria, Svizzera, Irlanda, Olanda, Portogallo, Argentina, Brasile, Russia, Australia e tutto l’Oriente.


www.immagina.biz

ABITARE GLI SPAZI. PROGETTARE SOLUZIONI. Affidabilità e competenza per valorizzare ogni ambiente contract. Per gli ambienti collettività, S.T.F. produce una linea di complementi che uniscono forme eleganti e originali, colori gioiosi e declinazioni naturali. Materiali di valore e strutture intelligenti creano una gamma particolarmente varia, che sa arredare, dare atmosfera, fornire il giusto comfort e allo stesso tempo pensare alla praticità e alla gestione di ambienti di dimensioni grandi e piccole.

S.T.F. srl - ARREDAMENTI METALLICI E LEGNO CONGRESSI - RIUNIONI - CONFERENZE Via Ciambellana, 70-72 loc. S.Ansano 50059 VINCI (FI) - Italy - Tel./Fax: 0571 584692 - 0571 584694 www.stfsedie.it - info@stfsedie.it



Nuovo Teatro Ibla Film PRESENTANO

Giuseppe Fiorello

PENSO CHE UN SOGNO COSÌ... REGIA

Giampiero Solari DA GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO A DOMENICA 2 MARZO

DI

Giuseppe Fiorello E

Vittorio Moroni Musiche Eseguite Dal Vivo

...sarà un semplice omaggio personale e affettuoso ad un ragazzo del Sud che come me ha inseguito sogni e passioni,il cinema e la musica,ma non sarà soltanto un viaggio nella vita di Mimì (Modugno),sarà anche l’occasione per raccontare fatti, storie e personaggi di un tempo passato felice… Giuseppe Fiorello Giuseppe Fiorello nasce a Catania il 12 marzo 1969, dopo gli studi dà inizio alla sua carriera lavorando e formandosi artisticamente nei villaggi turistici in veste prima di tecnico luci e suono, poi come animatore mini club ed infine diventa responsabile del settore intrattenimento e spettacoli, scrive e interpreta i cabaret dando così una svolta alla sua carriera.Da lì intorno al 1994 viene chiamato a far parte del gruppo di Radio Deejay, sarà il primo a dare voce a Radio Capital network del gruppo di Claudio Cecchetto,poi lavorando al fianco di Marco Baldini, Luca Laurenti e Amadeus,in un

programma radiofonico dal titolo Baldini Ama Laurenti,li si diverte a dar voce a personaggi di pura invenzione o di ispirazione politica e non solo.Nel 1997, l’incontro con lo scrittore Niccolò Ammanniti,lo porta a debuttare come attore al cinema con il film L’ultimo capodanno per la regia di Marco Risi, nello stesso anno,Carlo Verdone lo nota e gli propone di duettare nel film per il cinema C’era un cinese in coma. Nello stesso anno, arriva il terzo film per il cinema I Fetentoni per la regia di Alessandro Di Robilant. Successivamente dà inizio ad una lunga serie di fiction tv tutte targate Rai, tra cui: Salvo D’Acquisto (regia di Alberto Sironi), Brancaccio (regia di Gianfranco Albano), La Guerra è finita ( regia di Lodovico Gasparini), L’uomo sbagliato (regia di Stefano Reali), Il grande Torino (regia di Claudio Bonivento), Il cuore nel pozzo (diretta da Alberto Negrin) Il bambino sull’acqua (diretta da Paolo Bianchini), Joe Petrosino (per la regia di Alfredo Peyretti).



PENSO CHE UN SOGNO COSì

A questo punto anche il teatro si affaccia nella vita professionale di Giuseppe Fiorello, ed ecco il debutto al fianco di Alessandro Gassman in Delitto per Delitto regia di Alessandro Benvenuti.Nel 2007 circa torna in tv, è protagonista di Giuseppe Moscati di Giacomo Campiotti, miniserie sulla vita del Santo Giuseppe Moscati, a cui fanno seguito il film tv La vita rubata di Graziano Diana, e la miniserie Il bambino della domenica di Maurizio Zaccaro, entrambi in onda nel 2008. Nel 2010, è nuovamente su Rai Uno con varie fiction: Lo scandalo della Banca Romana, Il sorteggio, film televisivo presentato in anteprima nazionale al Roma Fiction Fest di quell’anno, e La leggenda del bandito e del campione, in cui interpreta il ruolo del bandito di Sante Pollastri. Oltre alla tv ma con meno frequenza, torna a presentarsi il cinema, con importanti occasioni di collaborazione con grandi registi. Tra questi ricordiamo, Galantuomini per la regia di Edoardo Winspeare, Baarìa regia di Giuseppe Tornatore e Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek. Ancora in televisione porta sullo schermo un tema scottante come quello dei padri separati, la miniserie si intitola Sarò sempre tuo padre, riscuote un enorme successo con oltre 8 milioni di telespettatori nella seconda puntata.Nel 2011 invece è nel film Terraferma di Emanuele Crialese, film che lo porterà al 68° Festival del cinema di Venezia.Per i 150 anni dell’unita d’Italia insieme al fratello Rosario produce un cortometraggio dal titolo Domani per la regia di Giovanni Bufalini. Arriva finalmente sul set di Volare, film in due puntate che raccontano la vita di Domenico Modugno per la regia di Riccardo Milani, miniserie che ha raccolto un numero impressionante di telespettatori che non si registrava dal 2005, oltre 11milioni.

Inizia il 2013 con due partecipazioni al cinema,la prima è, Se Chiudo Gli Occhi Non Sono Più Qui, film diretto da Vittorio Moroni e Benvenuto Presidente di Riccardo Milani con Claudio Bisio. Il 20 maggio 2013 inizia a lavorare al film tv scritto da Alessandro Pondi e Paolo Logli, diretto da Marco Pontecorvo dal titolo L’oro di Scampia. Una storia liberamente ispirata alle figure di Gianni e Pino Maddaloni, un padre ed un figlio che, dal più difficile sud del nostro paese, riescono a farcela fino a vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney del 2001.

65

Teatro Verdi

SITO www.nuovoteatro.com DEBUTTO 22 novembre 2013, Civitavecchia


ARREDAMENTO E COMPONENTI PER L’UFFICIO E NEGOZI

Oltre l’ufficio Leader nel settore Professionalità e convenienza Organizzazione operativa Oltre 5.000 posti lavoro/anno

AZIENDA CON SISTEMA DI QUALITA’ CERTIFICATO

Jumboffice 30 anni di idee innovative per l’arredamento

www.jumboffice.it JUMBOFFICE - FIRENZE Via Vittorio Emanuele, 19 (uscita autostrada A1) - Calenzano - Tel. 055.88324 SHOWROOM - AREZZO Via Einstein, 51/53/55 - Zona indust. Pratacci (set. B 12) - Tel. 0575.382924


Camelia Srl PRESENTA

Sabrina Ferilli Maurizio Micheli

SIGNORI… LE PATE DE LA MAISON! CON

Pino Quartullo REGIA E ADATTAMENTO

Carlo Buccirosso

DA GIOVEDì 6 A DOMENICA 9 MARZO

tratto da

Le Prénom di

Matthieu Delaporte Alexandre De La Patellière

SIGNORI... LE PATÉ DELLA MAISON! Cosa c’è di meglio di una cena tra le mura domestiche, a base di simpatia rispetto e cordialità!?...Cosa c’è di più rassicurante, se per questa cena la padrona di casa è in cucina sin dalle prime ore dell’alba per allietare gli ospiti con imprevedibili manicaretti!?... E cosa c’è di più tenero, se una coppia di innamorati approfittano di questa cena per annunciare l’arrivo del loro primo bebè?..E cosa di più romantico se il futuro papà di quel bebè è il fratello della padrona di casa, felicemente sposata con un uomo che non disdegna affatto sentimenti umani, senso dell’ironia e valore dell’amicizia a dispetto dell’insulso peso del danaro, che gli ha imposto categoricamente di non offrire al ristorante “questa cena” ai suoi rispettabili cognati!?... E cosa c’è di più idilliaco, se a questa cena è invitato anche il grande amico di infanzia della nostra padrona di casa, e cosa di più dolce se costui è teneramente

ed ostinatamente single!? Sembrerebbe la cena modello, la cena del secolo, la cena per antonomasia...ma se a preparare tutto quanto è la nostra cara padrona di casa, sapientemente diretta dalla stravagante sagacia di sua madre e allora il pasticcio è servito... MAURIZIO MICHELI Nato a Livorno nel 1947 e cresciuto a Bari, si diploma alla scuola del Piccolo di Milano e successivamente si laurea in Lettere e Spettacolo a Bologna con Luigi Squarzina. Lavora in cabaret a Milano dal ‘72 al ‘77 dove scrive e interpreta quindici spettacoli, tra cui una versione del Cyrano. Nel 1978 scrive con Umberto Simonetta Mi voleva Strehler, il suo testo più rappresentato con oltre 400 repliche. In teatro ha partecipato a: C’era un sacco di gente soprattutto giovani, scritto da Umberto Simonetta; Ne bello ne dannato di cui era anche autore; L’opera dello sghignazzo scritto e diretto


PRINCIPE DI PIEMONTE. L’ h O T E L D E L L E s T E L L E Da L 1922. Da quasi un secolo al Grand hotel Principe di Piemonte brillano le stelle più belle del mondo… Le stelle dei suoi cinque piani arredati con gli stili di ogni epoca… Le stelle dei suoi Ristoranti: quelle più raffinate del Piccolo Principe e quelle più tradizionali del Regina… Le stelle dei suoi saloni dove organizzare meeting ed eventi esclusivi… Le stelle della piscina panoramica sulla terrazza del quinto piano sospesa verso l’orizzonte… Le stelle del Centro Benessere dove rigenerare il corpo e lo spirito con un’esperienza polisensoriale… Benvenuti al Grand hotel Principe di Piemonte: voi chiedete la luna, noi vi daremo le stelle.

Grand hotel Principe di Piemonte Piazza Puccini, 1 55049 Viareggio (Lu) Italy Tel. +39 0584 4011 Fax +39 0584 401803 info@principedipiemonte.com www.principedipiemonte.com


SIGNORI... LE PATé DE LA MAISON

da Dario Fo; Nudo e senza metà ancora un suo testo, Il Contrabbasso di Suskind; In America lo fanno da anni di cui è coautore con Umberto Simonetta; Romance Romancé per la regia di Luigi Squarzina; L’ultimo degli amanti focosi di Neil Simon e regia di Nanni Loy; Disposto a tutto scritto e diretto dallo stesso Micheli con Enrico Vaime, Cantando Cantando commedia con canzoni di cui è autore, con Benedicta Boccoli, regia di Gianni Fenzi. Nelle ultime stagioni è stato in teatro con Buonanotte Bettina, Un Mandarino per Teo e Un paio d’ali quest’ultimo con Sabrina Ferilli e tutti di Garinei e Giovannini. Al Teatro Verdi con la commedia Il letto ovale nella stagione 2008-09, e in coppia con Tullio Solenghi nel 2009-10 con Italiani si nasce e nel 2011-12 in L’apparenza inganna. Nella stagione 2005-06 iniseme a Sabrina Ferilli ne La Presidentessa. Numerose le sue apparizioni televisive tra le quali: Al Cavallino Bianco regia di Vito Molinari; Chi regia di Giancarlo Nicotra; Scuola serale per aspiranti italiani regia di Enzo Trapani; A tutto gag regia di Remolo Siena; Al Paradise testi di Micheli e regia di Falqui; Viva le donne! testi di Micheli e Umberto Simonetta e regia di Romolo Siena. Tra i film cui ha partecipato ricordiamo: Allegro ma non troppo di Bruno Bozzetto; La terrazza di Ettore Scola; Caffè Express di Nanni Loy; I Carabinieri di Francesco Massaro, Amor nello Specchio di Salvatore Maira.

DEBUTTO 18 gennaio 2014, Roma

69

Teatro Verdi

Sabrina Ferilli Nasce a Roma e muove i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo in una compagnia del suo paese. La sua carriera è cominciata come doppiatrice di Francesca Dellera. Nel 1990 il cineasta D’Alatri la sceglie per Americano Rosso. Con Diario di un vizio di Marco Ferreri riceve il Premio della critica al Festival di Berlino ‘93. Sempre nel 1993 è la volta de Il giudice ragazzino diretto da Alessandro di Robillant che riceve il Premio della critica al Festival di Berlino ‘94. Ma è il film di Paolo Virzì del 1994, La bella vita che la consacra. Nel 1996 Sabrina Ferilli presenta insieme a Pippo Baudo e a Valeria Mazza il Festival di Sanremo. Recita anche accanto a Nancy Brilli nella fiction Commesse. Nel 2004 ha lavorato ad una fiction di successo a fianco di Sofia Loren. Sabrina Ferilli debutta nel teatro di prosa grazie al vaudeville. Ha riscosso un grande successo personale nella commedia Rugantino, celebre musical di Garinei e Giovannini. Al Teatro Verdi nella stagione 2005-06, come menzionato per Maurizio Micheli la ricordiamo nel ruolo di Colette ne La Presidentessa, commedia borghese degli equivoci.


infospettacoli.net

70

R i v i s ta di costume c u lt u R a e s p e t ta c o l i

is s.r.l. Via C. Colombo, 1 | Barberino Val d’Elsa (FI) | Tel. 055/8068069 | info@infospettacoli.net


Elledieffe PRESENTA

La compagnia di teatro di Luca de Filippo

SOGNO DI UNA NOTTE

DI MEZZA SBORNIA DI

Eduardo De Filippo REGIA

Armando Pugliese DA GIOVEDÌ 13 A DOMENICA 16 MARZO

LIBERAMENTE TRATTA DALLA Commedia

La fortuna si diverte

Scene

Bruno Buonincontri

Di

Costumi

Athos Setti

Silvia Polidori

Con

Musiche

Luca De Filippo Carolina Rosi Nicola Di Pinto Massimo De Matteo

Nicola Piovani

E In O.A.

Giovanni Allocca Carmen Annibale Gianni Cannavacciuolo Paola Fulciniti Giulia Pica

Dopo il lavoro degli ultimi anni, durante i quali è stato realizzato un puntuale approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo del primo dopoguerra, con SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo propone un nuovo progetto, questa volta specificatamente tematico, sui testi di Eduardo, in un percorso che porterà successivamente all’allestimento di Non ti pago, che lo stesso Eduardo definisce “una commedia molto comica che secondo me la più tragica che io abbia scritto” . Infatti SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA scritta da Eduardo nel 1936- ne è il prologo naturale: si parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’ umanità dolente, che solo in questo modo ha la capacità di pensare a un futuro migliore per sopravvivere al proprio presente. Questa commedia fu tratta da La fortuna si diverte, scritta da Athos Setti nel 1933 per la scena toscana; fu poi rappresentata nel 1934 da Ettore Petrolini in romanesco con il titolo La fortuna di Cecè. e da Angelo Musco in siciliano come La Profezia di Dante per arrivare


72

Teatro Verdi

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA

nel ’37 al Teatro Umoristico dei De Filippo col titolo e l’adattamento che conosciamo, con numerose riprese durante le varie stagioni dato lo straordinario successo riscontrato. La commedia fu valutata dalle recensioni dell’epoca tra le più esilaranti che la compagnia Umoristica “I De Filippo” abbia mai messo in scena. “…Attraverso questo lavoro Eduardo ha l’opportunità di indagare profondamente sui linguaggi, le forme, i ritmi teatrali, […] di fare propria una commedia scritta da altri restituendo alla collettività teatrale la sua identità di artista e di creatore.” (Roberto De Simone). Utilizzando lo stile comico, a volte grottesco fino a pervenire alla farsa, Eduardo combina la forma della classica e antica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che saranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive. Al centro di SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA c’è dunque il popolare gioco del lotto, dove la scommessa si pone fra la vita e la morte e i rapporti sono fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Nello sviluppo della commedia è inoltre presenza sostanziale la comunità dei familiari e degli amici, stretta intorno al protagonista ed al suo dramma forse più per egoistico interesse personale che per solidarietà e sostegno, una comunità grazie alla quale Eduardo può declinare il carattere corale e sfaccettato della sua drammaturgia. E poi, soprattutto, c’è il finale che non chiude, ma rilancia una sorpresa che non si consuma mai, fra gioco dell’esistenza e gioco della scena. Ancora una volta Eduardo, in modo ironico e intelligente, pungente e raffinato, ci propone un’occasione di riflessione sul nostro modo di stare al mondo. La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo ha portato in scena al teatro Verdi Napoli Milionaria nella stagione 2005-06, con la grande artista di palcoscenico Lina Sastri Filumena Marturano nella stagione 2008-09 e Le Bugie Con Le Gambe Lunghe per la stagione 2010-11.

LO SPETTACOLO A Pasquale Grifone, un povero facchino, piace alzare il gomito e quando beve fa sogni strani, così da ricevere la “visita” di Dante Alighieri, del quale gli era stato regalato un busto in gesso. Il Poeta suggerisce all’uomo quattro numeri da giocare al lotto, sottolineando però che essi rappresentano anche la data e l’ora della sua morte. Di lì a poco, la quaterna esce e Pasquale vince una forte somma di denaro; la famiglia si adatta prestissimo alle nuove condizioni e nessuno si preoccupa della crescente disperazione del povero Pasquale, terrorizzato dalla sua imminente morte, cercano anzi di convincerlo del fatto che si tratti solo di una sciocca superstizione. Il giorno annunciato però la famiglia si veste a lutto: tutti, ormai, sono convinti che quelli siano gli ultimi momenti di vita dell’uomo ma quando il pericolo sembra ormai scongiurato un colpo di scena riapre il gioco…

DURATA 2 ore compreso intervallo SITO www.defilippo.it DEBUTTO 6 dicembre 2013, Caserta


73


25 Ottobre / 15 Dicembre

25-30 OTTOBRE

FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DONNE 31 OTTOBRE - 3 NOVEMBRE

FRANCE ODEON 6-12 NOVEMBRE

FLORENCE QUEER FESTIVAL 13-17 NOVEMBRE

LO SCHERMO DELL’ARTE FILM FESTIVAL

22-28 NOVEMBRE

RIVER TO RIVER

Piazza Strozzi, firenze

30 NOVEMBRE - 7 DICEMBRE

FESTIVAL DEI POPOLI 8-11 DICEMBRE

scarica l’app della 50 giorni

UNA FINESTRA SUL NORD

www.50giornidicinema.com/app

13 DICEMBRE

PREMIO N.I.C.E. CITTÀ DI FIRENZE 14-15 DICEMBRE

IMMAGINI E SUONI DEL MONDO

Media partner:


Stagione Teatrale 2013-14

75

Teatro Verdi

FU ORI programma della stagione teatrale 2013-14

p.77

abb ona men to

venerdì 1 novembre Gaetano Triggiano

Real illusion

p.97

Russian National Ballet

Don Chisciotte

direzione artistica ARTURO BRACHETTI

p.79

sabato 2 novembre

musica Ludwig Minkus

p.87

Restyling faccio tutto da venerdì 22 a sabato 23 novembre

p.89

Wild Rose

The russian ice stars La bella e la bestia on ice p.81

domenica 24 novembre

da venerdì 27 a domenica 29 dicembre

p.99

Scooby doo Il mistero della piramide

Teo Teocoli

p.81

sabato 1 febbraio

mercoledì 8 gennaio

Compagnia della Rancia

Variazioni enigmatiche con Saverio Marconi

p.101

Wild Rose

Illusionismi

musica Pëtr Il’ic cajkovskij

1° edizione

domenica 19 gennaio

MagicFlorence p.103

Compagnia Italiana di Operette

The russian ice stars Peter Pan on ice

sabato 22 febbraio

Balletto di Mosca La Classique

Lo schiaccianoci p.91

da venerdì 7 a domenica 9 febbraio

sabato 22 e domenica 23 febbraio Zuzzurro & Gaspare

Il paese dei campanelli

Tutto Shakespeare in 90 minuti regia Alessandro Benvenuti

p.83

giovedì 19 dicembre

p.93

Balletto di Kiev

Ballet Flamenco de Madrid

musica Pëtr Il’ic cajkovskij

ispirato alla novella di PROSPER MERIMÉE

Il lago dei cigni p.85

lunedì 20 gennaio

giovedì 26 dicembre Nido del cuculo

Io doppio! il ritorno di e con Paolo Ruffini

p.105

Stomp

Carmen p.95

martedì 21 gennaio

da venerdì 21 a domenica 23 marzo

p.107

martedì 1 aprile

Antonio Albanese

Mauro Giannelli Eventi

regia Giampiero Solari

Gran Galà a cura di DANIELE CIPRIANI

Personaggi

Il cigno nero




caaf

cgil

INDomiamo DUE PAROLE, TUTTE LE SOLUZIONI

qualsiasi tipo di modello.

730 • ICI • UNICO • ISEE • RED • COLF - BADANTI • SUCCESSIONI

CAAF CGIL. IN DUE PAROLE,

TUTTE LE SOLUZIONI. 730•ICI•ISEE•UNICO•COLF•BADANTI•SUCCESSIONI


79

A&G ENTERTAINMENT presenta Gaetano triggiano in

REAL ILLUSION direzione artistica Arturo Brachetti VENERDì 1 NOVEMBRE

uno spettacolo di Gaetano triggiano testi Alessio Tagliento Gaetano Triggiano scene Alessandro Marrazzo musiche originali Angelo Talocci

Dopo i successi di Shangai, Montreal, Parigi, arriva finalmente in Italia Gaetano Triggiano con il suo nuovo one man show, REAL ILLUSION. Lo spettacolo dove la magia, i sogni, le illusioni diventano realtà. Tutta l’energia, la passione e l’abilità di Gaetano Triggiano nella sfida di trasformare dal vivo le più incredibili illusioni in realtà. Situazioni surreali e comiche, apparizioni, trasformazioni, sparizioni ad una velocità estrema, per una coinvolgente esperienza spettacolare. Un viaggio alla ricerca di un misterioso personaggio ai confini tra realtà e immaginazione, in uno spazio senza tempo, per scoprire l’essenza della vera magia. Gaetano Triggiano trasporterà il pubblico nel suo mondo, dove ogni limite razionale e superato e dove le leggi della fisica sono sconvolte. Un viaggio attraverso storie avventurose, momenti di sospensione e di tensione, ma anche momenti brillanti e divertenti, tra le sue più grandi e incredibili illusioni. Energia, velocità, forza, passione, poesia, amore, mistero e soprattutto magia sono gli ingredienti del sorprendente spettacolo del più veloce illusionista. Nel suo fantastico viaggio Gaetano Triggiano è affiancato da un cast di speciali ballerini ed accompagnato dall’originale e coinvolgente colonna sonora del maestro Angelo Talocci.

La direzione artistica è affidata al geniale Arturo Brachetti, attore, autore e regista di straordinarie commedie e musical di successo internazionale. Uno spettacolo di effetti speciali e grandi illusioni che farà divertire e sognare ad occhi aperti adulti e bambini, e che trasporterà il pubblico nell’incanto della magia. Gaetano Triggiano Illusionista di fama internazionale, ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui il Mandrake d’Or a Parigi nel 2007, come miglior artista magico. Con i suoi originali spettacoli ha raccolto successi dall’Europa all’Asia, e ha stupito milioni di spettatori attraverso le televisioni di tutto il mondo. Un continuo lavoro di perfezionamento, tra ricerca, studio e progettazione, per creare le illusioni piu sorprendenti. Negli anni hanno collaborato con Gaetano i migliori professionisti dello spettacolo, dal più grande trasformista al mondo, Arturo Brachetti, al regista del Cirque du Soleil, Serge Denoncourt. E’ consulente artistico di importanti produzioni, ha collaborato come regista allo spettacolo Panariello Non Esiste di Giorgio Panariello, fondendo l’arte magica alla comicità, per creare una innovativa esperienza visiva.


aperto anche a pranzo


81

TEO TEOCOLI in

RESTYLING FACCIO TUTTO di e con TEO TEOCOLI e con la Doctor Beat Band

SABATO 2 NOVEMBRE

Il nuovo show di Teo Teocoli si chiama RESTYLING - FACCIO TUTTO: un susseguirsi di monologhi e parti musicali alternati alle imitazioni più divertenti e alle parodie più celebri che hanno reso popolare l’artista al grande pubblico. In estrema sintesi, uno show che farà fare il pieno di risate!... Uno spettacolo di puro divertimento, nel quale, in una sorta di “lanx satura”, di esilarante macedonia, Teo, senza una scaletta prestabilita ma affidandosi alle emozioni e all’ispirazione del momento, porta in scena il suo repertorio in un “viaggio a ritroso” lungo la sua carriera di attore, cantante, ballerino, in una parola, di “showman”. Un ritorno alle origini e all’essenzialità della comicità, attraverso tutte le forme di spettacolo leggero. Immancabili i monologhi più divertenti, che raccontano un passato che appartiene a tutti, con la riproposizione di immagini e aneddoti della nostra “memoria collettiva”; gli appunti comici e l’effervescenza dei personaggi più conosciuti creati da Teo, e presentati in veri e propri “pamphlet” teatrali, restituiscono ogni sera al pubblico un fuoriclasse della comicità. Sul palco, ospiti a sorpresa e, alle spalle di Teo, la Doctor Beat Band.

Teo Teocoli La carriera di Teocoli inizia come cantante di un gruppo musicale, I Quelli (in seguito diventati la famosa PFM). Poi arrivano gli anni del Derby Club di Milano, locale che ha formato tanti tra i cabarettisti e comici italiani come Diego Abatantuono, Enzo Jannacci, Massimo Boldi – un trampolino di lancio che gli permette di crescere artisticamente e di affermarsi nel mondo dello spettacolo. Da questo momento in poi la strada per il successo è tutta in discesa. Trasmissioni televisive come Mai dire gol, Scherzi a parte, Il Festival di Sanremo e Quelli che... il calcio lo vedono tra i protagonisti del piccolo schermo e gli permettono di vincere, nel 1999 e nel 2000, l’Oscar TV come personaggio televisivo dell’anno. Negli ultimi anni si è dedicato con grande successo al teatro.


TIPOGRAFIA BANDINO


83

WILD ROSE presenta the russian ice stars

LA BELLA E LA BESTIA ON ICE venerdì 22 novembre ore 18.30 e sabato 23 novembre ore 15.30 e 18.30

PETER PAN ON ICE domenica 24 novembre ore 15.30 e ore 18.30

guarda il video su www.bitconcerti.it

Due favole senza tempo e alcuni fra i personaggi più amati dai bambini stanno per arrivare a Firenze in un susseguirsi di balletti, danze e prodezze spettacolari sul ghiaccio! Sono questi gli ultimi due spettacoli a dimensioni fantastica presentati dalla compagnia The Russian Ice Stars. Tra gli altri, sempre ugualmente ricchi di acrobazie aeree, che hanno consolidato la loro fama mondiale: Il Fantasma dell’Opera, Lo Schiaccianoci, Cenerentola, La Bella Addormentata e Biancaneve, tutti accolti con incredibile entusiasmo da parte del pubblico di ogni età. Formata nei primi anni ‘90, la Compagnia “The Russian Ice Stars” ha all’attivo migliaia di spettacoli in tutto il mondo e annovera tra le proprie fila fuoriclasse del pattinaggio russo su ghiaccio, molti dei quali provenienti da esperienze sportive in campo europeo, mondiale ed olimpico, col sostegno di un team di grandi esperti del settore. L’allestimento di ogni spettacolo richiede oltre alla grande cura della parte artistica, anche un complesso lavoro tecnico con una particolare attenzione riservata alla preparazione della pista su ghiaccio.



COLOSSART presenta BALLETTO DI KIEV in giovedì 19 dicembre

Balletto in QUATTRO atti musica PËTR IL’IC CAJKOVSKIJ coreografia Marius Petipa Lev Ivanov Valeriy Kovtun

il lago dei cigni

con L’ÉTOILE DI KIEV direzione artistica TATYANA BOROVIK

Proponendosi, innanzitutto, d’immortalare i gioielli del patrimonio mondiale della danza, la compagnia realizza nuovi spettacoli basandosi su un modello classico trasponendone in scena temi nazionali, folclorici ma anche con moderne coreografie. Il repertorio della compagnia conta più di trenta balletti e un numero imponente di spettacoli e concerti. Il corpo attualmente è costituito da più di 60 ballerini, laureati nelle prestigiose scuole coreografiche di Kiev, maestri di danza, ma anche debuttanti di talento che hanno partecipato ai più grandi concorsi internazionali ottenendo numerose medaglie e prestigiosi riconoscimenti. Nel corso degli anni, le prestazioni eccellenti del Balletto classico del Teatro Accademico municipale dell’Opera e del Balletto di Kiev, hanno valso il riconoscimento unanime di

critica, pubblico e dei media in Ucraina così come in tutto il mondo. IL LAGO DEI CIGNI è uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, composto da PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ, tra il 1875 e il 1876 e rappresentato per la prima volta al Teatro Bol’šoj di Mosca il 20 febbraio 1877 con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger su libretto di Vladimir Petrovic Begicev, direttore dei teatri imperiali di Mosca. Reisinger però manomise la partitura originale, nonché allestì in modo scadente le scene, lasciò ai ballerini il compito di improvvisare variazioni e passi: il risultato fu deludente. Nonostante ciò il balletto venne comunque riproposto molte volte, tutte, a detta della critica del tempo, poco apprezzabili. Dopo la morte del compositore, nel 1895, il balletto passò nelle mani del coreografo Marius Petipa, che si distinse egregiamente anche nelle altre due opere di Čajkovskij (Lo Schiaccianoci e La Bella Addormentata), e di Lev Ivanov, assistente di Petipa per il Balletto Imperiale, che riproposero il nuovo allestimento nel gennaio del 1895 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Questa volta fu un successo e Il Lago dei Cigni

entrò a pieno diritto nel repertorio dei teatri pietroburghese e moscovita. Sebbene esistano molte versioni del balletto, la maggior parte delle compagnie di danza hanno basato l’allestimento sulle coreografie di Marius Petipa considerate una pietra miliare del balletto classico. Il corpo di ballo del Teatro Accademico municipale dell’Opera e del Balletto di Kiev è una delle compagnie di danza più rinomate dell’Ucraina. La sua storia inizia nel 1980, quando il grande maestro di balletto Vakhtang Vronskij, artista emerito dell’URSS (1905-1988), crea il Teatro del Balletto Classico di Kiev. Dal 1989 al 2005, la compagnia è diretta dal celebre coreografo, gran maestro del balletto, detentore del premio Vaclav Nižinskij e vincitore di molti concorsi internazionali di danza, Valerij Kovtun (1944-2005), al quale succede Viktor Litvinov, illustre maestro di ballo e artista onorifico del popolo ucraino. Nel febbraio 2010 Tatiana Borovik diventa la direttrice artistica.



ASSOCIAZIONE NIDO DEL CUCULO presenta PAOLO RUFFINI in

IO DOPPIO! IL RITORNO

giovedì 26 dicembre

IO DOPPIO è lo spettacolo teatrale che ha reso celebre in tutta Italia l’associazione Nido del Cuculo e la straordinaria bravura di Paolo Ruffini, vero e proprio animale da palcoscenico. Le risate sono garantite da ingredienti semplici quanto efficaci: l’energia contagiosa di Paolo (Colorado, Starcult, Natale a New York e Maschi contro femmine) che improvvisa con il pubblico coinvolgendolo e rendendolo protagonista sul palco, e la priezione di ridoppiaggi in dialetto livornese di spezzoni dei film più celebri, ri-doppiaggi ormai diventati dei cult. Paolo Ruffini sarà accompagnato dalla band del Nido del Cuculo: tre cantanti e cinque formidabili musicisti pronti a far scatenare il pubblico presente in sala. IO DOPPIO è uno spettacolo adatto a tutta la famiglia, unico nel suo genere: l’improvvisazione rende ogni serata un evento unico e rappresenta un’esperienza indimenticabile per chiunque abbia assistito almeno una volta allo show.

Paolo Ruffini Nasce il 26 Novembre 1978 a Livorno. Nel 1997 inizia a lavorare come animatore turistico diventando in breve tempo capo villaggio e poi, appena ventenne, Direttore di Crociera per le navi Grimaldi. Nel 2000 si diploma in regia televisiva e pubblicitaria a Roma. La prima apparizione al cinema avviene nel 1997 in Ovosodo di Paolo Virzì. Nel 2001 fonda l’Associazione Cinematografica il Nido del Cuculo, con la quale diventa produttore di eventi e rassegne, regista di documentari e di spettacoli teatrali. Il Nido del Cuculo è conosciuto soprattutto per i ri-doppiaggi in livornese di film celebri.; nasce così lo spettacolo teatrale interattivo “Io? Doppio!”, un successo straordinario al botteghino e una superstar di youtube. Nella stagione 2012-13 ha calcato il palcoscenico del Teatro Verdi sia con il suo ormai collaudatissimo spettacolo che come co-protagonista (insieme a Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz, Jacopo Sarno e Pietro Sermonti) del musical The Full Monty, per la regia di Massimo Piparo.



89

WARNER BROS Jean Marc Du montet e Great Emotions Entertainment presentano SCOOBY DOO

il mistero della piramide DA VENERDÌ 27 A DOMENICA 29 DICEMBRE

Dopo il grande successo del tour europeo, a partire da dicembre 2013 arriva per la prima volta in Italia SCOOBY DOO: IL MISTERO DELLA PIRAMIDE che toccherà le principali città italiane per appassionare grandi e piccini. E’ incredibile come un brand come questo possa fungere da collante tra due generazioni lontanissime, ma è proprio così, genitori e figli si ritrovano ad assistere allo stesso spettacolo, a condividere emozioni, a ridere insieme! Lo spettacolo riprenderà tutti quegli elementi che hanno portato al successo SCOOBY-DOO: IL MISTERO DELLA PIRAMIDE: una trama intrigante, musica, umorismo, impressionanti scenografie... tutto nello spirito dell’amata serie di cartoni animati. Brividi di paura e risate ci attendono nei deserti e nelle piramidi d’Egitto! Mistero e divertimento nelle piramidi come se il classico cartone prendesse vita! Scooby Doo, Shaggy, Fred, Velma e Daphne

arrivano in Egitto dove dovranno risolvere il mistero della piramide del Faraone Hatcepsout. Facile, direte voi? Non se la banda ha a che fare con misteriose mummie e l’ira del Faraone che trasforma in pietra tutti quelli che osano avvicinarsi alla piramide. L’amabile eroe per giovani e vecchi fans è stato creato dal fumettista americano Iwao Takamoto e prodotto da Hanna-Barbera Studios, ScoobyDoo: E’ una delle più lunghe e continuative serie di cartoni animati di sempre. Generazioni di ragazzi sono cresciuti guardando le avventure di Scooby e la Banda - Shaggy, Velma, Fred e Daphne. Mettendo in evidenza i valori dell’amicizia e la volontà di superare i propri limiti, Scooby-Doo piace sia ai genitori che ai bambini. Scooby-Doo: Il Mistero della Piramide porta in vita un irresistibile mix di umorismo e mistero che è sempre parte di ogni Scooby-avventura.



91

MAURO GIANNELLI EVENTI presenta Balletto di Mosca La Classique in

LO SCHIACCIANOCI direttore Artistico Elik Melikov MERCOLEDì 8 GENNAIO

Balletto in DUE atti musiche PËTR IL’IC CAJKOVSKIJ libretto Marius Petipa coreografie Lev Ivanov Marius Petipa costumi Elik Melikov scenografie Evgeny Gurenko Maître de Ballet Ekaterina Karpova Evgenia Novikova Andrey Shalin

“Metafora psicoanalitica del passaggio, tra luci e incubi, dall’infanzia all’adolescenza, pulsioni sessuali comprese. Di questo Čajkovskij era ben consapevole. Lo si percepisce nella sua musica. Ci fa sognare sotto l’albero di Natale mentre fuori (a volte) nevica. Un sogno della durata di poche ore, senza però farci dimenticare le asperità della vita. Forse proprio per questo mix tra fiaba, sogno e realtà, Schiaccianoci diventa mito senza tempo.” Gianluca Bauzano SETTE Corriere della Sera, 7 dicembre 2012 LO SCHIACCIANOCI è uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento. Dall’atmosfera natalizia per eccellenza, è l’ultima opera di Marius Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali Russi a fine ‘800. Nello scrivere il libretto, Petipa si lasciò ispirare dal racconto di E.T.A. Hoffmann, precursore del Romanticismo, Nußknacker und Mausekönig (Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi -1816), nella versione meno cruenta rivista da Alexandre Dumas Histoire d’un casse-noisette (Storia di uno schiaccianoci -1844) adattata per i bambini.

Il Balletto di Mosca La Classique è tra le migliori compagnie di danza classica a livello europeo, sinonimo di tradizione e serietà. Per il 23° anno consecutivo la prestigiosa compagnia di danza classica Balletto di Mosca “La Classique”, diretta da Elik Melikov con la splendida étoile Nadežda Ivanova, consolida la sua presenza in Italia con una tournée invernale nei mesi di dicembre 2013 e gennaio 2014. Il Balletto di Mosca La Classique vanta una lunga tradizione di tour in Europa, esibendosi ogni anno nei maggiori teatri di Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Portogallo e Norvegia. Nel corso della sua lunga storia, la compagnia si è esibita inoltre nei più prestigiosi teatri di Egitto, Marocco, Israele, Thailandia, Taiwan, Cina, Giappone e Australia, riscuotendo ovunque grande successo da parte del pubblico e della critica. La Compagnia ha in repertorio tutti i grandi capolavori del balletto dalla emozionante Trilogia Čiaikovskij (Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, La Bella Addormentata) a Giselle, Cenerentola, La Bayadère, Paquita, Don Chisciotte e Coppelia. Ai balletti più celebri si aggiungono altri spettacolari allestimenti come La Vedova Allegra ispirato all’omonima operetta di Franz Lehar, Le Notti di Valpurga (scena danzata tratta dall’opera lirica Faust di Charles Gounod).



93

COMPAGNIA ITALIANA DI OPERETTE presenta

IL PAESE DEI CAMPANELLI DOMENICA 19 GENNAIO

con Matteo Micheli Silvia Santoro Marco Prosperini musica Virgilio Ranzato e Carlo Lombardo libretto Carlo Lombardo direzione musicale M° Maurizio Bogliolo coreografie Monica Emmi regia Marco Prosperini

In un’immaginaria isola olandese è ambientato IL PAESE DEI CAMPANELLI. Questo nome è dovuto al fatto che su ogni casa c’è un piccolo campanello. La leggenda narra che se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione suonerà e tutti verranno a sapere quello che è successo. Anche se nessuno li ha mai sentiti suonare, gli abitanti non hanno il coraggio di dimostrare il contrario. Tutto, nel Paese dei Campanelli, resta tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese, costretta all’attracco nel porto dell’isola da un incendio sviluppatosi a bordo. Gli ufficiali scendono a terra e... accade l’inevitabile! Hans, il comandante, fa suonare il campanello con Nela, Tom lo fa suonare con BonBon e La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese. La Gaffe purtroppo combina un’altra gaffe: arrivano sull’isola le mogli degli ufficiali e, senza colpa, rifanno suonare i campanelli con i mariti di Nela, BonBon, Elena e Pomerania. La leggenda narra che se un giorno ogni cento anni i campanelli resteranno muti, non suoneranno mai più.

Quel giorno cade proprio durante la sosta degli ufficiali. Tutti sono avvertiti, nessuno vuole trasgredire, ma c’è La Gaffe che, suo malgrado, riesce a rovinare tutto. Gli ufficiali ripartono con le mogli e sull’isola, per altri cento anni, esisterà ancora l’incubo dei campanelli. Ma sarà poi un male? La Compagnia Italiana di Operette è la più antica e prestigiosa compagnia di teatro in Italia a mettere in scena le operette della tradizione nazionale e straniera. I maggiori titoli, come i meno noti, sono rappresentati da oltre mezzo secolo in tutti i teatri italiani ed anche in prestigiose tournée all’Estero, che fin dagli anni ‘60 hanno visto la Compagnia Italiana di Operette protagonista acclamata nei teatri del Sud America. La presenza costante di una prestigiosa orchestra, i costumi sfavillanti, le scene sontuose hanno fatto della Compagnia Italiana di Operette il fiore all’occhiello del teatro musicale italiano.


• GRUPPI ELETTROGENI DA 10 A 2000 KWA

• CABINE ELETTRICHE MOBILI

• QUADRI ELETTRICI DI PARALLELO

• GENERATORI ARIA CALDA MOBILI

• CENTRALI DI PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA

• CAVI ELETTRICI, CISTERNE GASOLIO MOBILI,

• GRANDI VENTILATORI PER GALLERIE

• TRASFORMATORI BT E MT, CARICHI RESISTIVI

Via M azzini, 131 Zona I nd.le Le Biffe CHIUSI SC ALO (SI) Tel. 0578 20568 - Fax 0578226961 w w w.cmesr l.it

info@cmesr l.it

mediagroupadv.it

GRUPPI ELETTROGENI


95

Ballet Flamenco De Madrid in

CARMEN ispirato alla novella di PROSPER MERIMÉE LUNEDì 20 GENNAIO

direzione e scenografia Luciano Ruiz regia Sara Lezana musica dal vivo 24 artisti in scena

Il Ballet Flamenco De Madrid porta in scena una delle opere più celebri e amate al mondo: Carmen, rievocando l’atmosfera popolare gitana della Siviglia del 1830 dove sentimenti universali quali l’amore e l’odio, la rabbia e la passione, il rimpianto e il desiderio, la gelosia e la libertà, si intrecciano nella storia avvincente di un soldato (Don Jose) che abbandona tutto per una gitana (Carmen), fino a diventare un fuorilegge e ad esserne poi tradito. Una storia comune che oltrepassa ogni confine e attinge dai sentimenti universali dell’animo umano. Un viaggio emozionante nel cuore della cultura spagnola dove i ritmi incalzanti delle chitarre trasmettono al cuore degli spettatori emozioni forti attraverso il fascino misterioso del fla menco, unito alle note ammalianti della magnifica musica di Bizet. Il Ballet Flamenco de Madrid è una delle compagnie e scuola di danza flamenco più seguite. Guidato da Luciano Ruiz, l’ensemble da anni si occupa di ricerca per lo sviluppo della Danza e ha tra le sue priorità quella di diffondere la musica e il ballo tipici spagnoli adattandoli al

gusto contemporaneo degli spettatori di tutto il mondo. Obiettivo del Ballet Flamenco de Madrid è lasciarsi alle spalle l’idea che il flamenco sia solo un tipo di danza folclorica e dimostrare, al contrario, quanto costituisca invece, nella sua essenza, una forma d’arte in cui confluiscono danza, passione, storie spettacolarità. Sara Lezana Sara Lezana una delle più grandi bailadoras di tutti i tempi, insieme con Carmen Amaya e Antonio Gades, è attualmente la responsabile della Direzione Artistica del Ballet.. Proprio come ballerina di flamenco ha iniziato la sua carriera artistica. Questo la rende candidata ideale per il ruolo di protagonista,all’età di 14 anni, di Los Tarantos (1963) di Francisco Rovira Beleta. Dal 1979 si dedica esclusivamente alla danza flamenca. Nel 1982 inaugura a Bilbao la scuola di danza a suo nome e dal 1984 si dedica prevalentemente all’attività didattica. Nel 1994 apre un suo locale a Madrid, “Casa Sara. Dal 2006 collabora con il Ballet Flamenco de Madrid, curando la regia di Carmen, España baila flamenco, The Power of feeling e Carmina Burana.


Allestimenti e noleggio luci ed audio per manifestazioni e riprese cinetelevisive

Via Nave a Rovezzano, 66 Bagno a Ripoli (Fl) Tel. 055 63.22.31, Fax 055 63.23.80 www.wattstudio.it, info@wattstudio.it


BEA presenta ANTONIO ALBANESE in

PERSONAGGI regia GIAMPIERO SOLARI MARTEDì 21 GENNAIO

testi Antonio Albanese Michele Serra Piero Guerrera

Vorrei che dopo un mio spettacolo tutti si sentissero un po’ meno soli, un po’ più allegri, un po’ più forti, vorrei abbracciarli tutti. La risata è un abbraccio, un bisogno che ci sarà sempre. Antonio Albanese PERSONAGGI torna al teatro Verdi dopo il successo riportato nella stagione 2011-12 arricchito dalle nuove maschere create da Antonio Albanese diventando la summa dei suoi spettacoli teatrali: ricordiamo altri successi presentati al teatro Verdi nella stagione 1999-00 Giù al nord e nel 2005-06 Psicoparty. Che cosa hanno in comune i mille volti con i quali Antonio Albanese racconta il presente? L’umanità. La realtà diventa teatro attraverso Epifanio, L’Ottimista, il Sommelier, Cetto La Qualunque, Alex Drastico e Perego, maschere e insieme prototipi della nostra società, visi conosciuti che si ritrovano nel vicino di casa, nell’amico del cuore, in noi stessi. Lo spettacolo PERSONAGGI riunisce alcuni tra i volti creati da Antonio Albanese: dall’immigrato che non riesce a inserirsi al Nord, all’imprenditore che lavora 16 ore al giorno,

dal sommelier serafico nel decantare il vino, al candidato politico poco onesto, dal visionario Ottimista “abitante di un mondo perfetto” al tenero Epifanio e i suoi sogni internazionali. PERSONAGGI appunto che in questi anni abbiamo imparato a conoscere e ad amare, dove la nevrosi, l’alienazione, il soliloquio nei rapporti umani e lo scardinamento affettivo della famiglia, l’ottimismo insensato e il vuoto ideologico contribuiscono a tessere la trama scritta da Michele Serra e Antonio Albanese. In scena uomini del Sud e del Nord, uomini alti e bassi, grassi e magri, ricchi e poveri, ottimisti e qualunquisti. Maschere irriverenti e grottesche specchio di una realtà guardata con occhio attento a carpirne i difetti, le abitudini e i tic. Una galleria di anti-eroi che svelano un mondo fatto di ossessioni, paure, deliri di onnipotenza e scorciatoie, ma dove alla fine anche la poesia trova posto. Un recital che racconta, con corrosiva comicità e ritmo serrato, un mondo popolato da personaggi tipici del nostro tempo, dal pensiero contemporaneo interpretato con dirompente fisicità.



99

Live Arts Management S.r.l. presenta RUSSIAN NATIONAL BALLET in

DON CHISCIOTTE ispirato al romanzo di MIGUEL de Cervantes

SABATO 1 FEBBRAIO Balletto in un prologo e tre atti musica Ludwig Minkus libretto Marius Petipa coreografia MARIUS Petipa Aleksandr AlexeeviC Gorskij scene e costumi Lev Solodovnikov

Il Russian National Ballet, è stata la prima compagnia di danza indipendente fondata a Mosca, da Maris Liepa e Sergej Radčenko alla fine degli anni ottanta durante il periodo della Perestrojka, quando molti dei grandi ballerini e coreografi dell’Unione Sovietica iniziarono a sviluppare un percorso autonomo di ricerca e sperimentazione anche al di fuori del balletto tradizionale, accogliendo i nuovi sviluppi della danza mondiale. La Compagnia celebra la sua terza decade di attività con il raggiungimento di un indiscusso livello di eccellenza. Il vasto repertorio della compagnia, comprende tutti i maggiori balletti classici, così come le opere dei più noti coreografi contemporanei russi. Il crescente apprezzamento di pubblico e critica derivante dalle numerose tournée, sia nazionali che internazionali, ha portato la compagnia a maturare una solida reputazione accademica, collocandola tra le principali compagnie di balletto classico oggi in attività. È oggi formata da oltre 50 elementi, ad è composta da ballerini formatisi nelle grandi scuole di danza di Mosca, San Pietroburgo e Perm. I solisti della Compagnia si sono form ati al Bol’šoj, al Kirov e allo Stanislavskij Ballet.

Costantemente impegnato in estese tournée internazionali, il Russian National Ballet è oggi una delle compagnie di balletto russo più ricercate per la qualità degli allestimenti dei grandi balletti del repertorio classico. Sergei Radchenko, ex ‘stella’ del Bol’šoj Ballet, insignito nel 1976 del titolo di Artista Onorario dell’ex Unione Sovietica, ha voluto sviluppare e ampliare il balletto di tradizione concentrandosi nella ricerca di nuovi talenti per creare un repertorio sui grandi lavori del grande coreografo francese Marius Petipa, quali Don Chisciotte, La Bayadère, La Bella Addormentata, Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, Raymonda, Paquita, come anche altri grandi classici quali La Sylphide e La Fille Mal Gardée. L’adattamento più famoso di DON CHISCIOTTE fu creato dal coreografo Marius Petipa, impareggiabile Maître de Ballet dei Balletti Imperiali dello Zar a San Pietroburgo, e dal compositore austriaco Léon Minkus. Petipa montò il balletto per il Teatro Bol’šoj a Mosca su commissione. In seguito Petipa allestì il balletto con una produzione più opulenta e grandiosa per i Balletti Imperiali di San Pietroburgo, con debutto il 21 novembre Alexander Gorsky allestì il balletto per il Teatro Bol’šoj nel 1900,

rimpiazzando la produzione originale di Petipa del 1871 per i Balletti Imperiali. Per le sue produzioni del 1900 e del 1903, Gorskij aggiunse nuove danze. Per la produzione del 1900 il compositore Anton Simon scrisse musica nuova: una variazione per la Regina delle Driadi (un personaggio creato da Gorsky), una danza per le amiche della Regina delle Driadi e una danza spagnola per l’ultima scena. Quando nel 1903 Gorskij mise in scena a San Pietroburgo il Don Chisciotte, Riccardo Drigo compose due nuove variazioni per la Kschessinskaya: la famosa “Variazione di Kitri con il ventaglio” per il Pas de deux finale del balletto e la “Variazione di Kitri nei panni di Dulcinea” per la scena del sogno di Don Chisciotte. Queste variazioni sono presenti nelle produzioni contemporanee del balletto. In seguito Gorskij interpolò il Grand pas des toreadors dal balletto Zoraiya coreografato da Petipa nel 1881, un pezzo che ancora è incluso nelle produzioni moderne. Don Chisciotte durò in Russia ben oltre la Rivoluzione del 1917, mentre molti altri balletti non vennero più rappresentati nel periodo sovietico. A dire il vero diventò parte del repertorio permanente sia del Bol’šoj che del Kirov.



101

RELAIS SANTA CROCE

COMPAGNIA DELLA RANCIA presenta SAVERIO MARCONI in

di Éric-Emmanuel Schmitt regia GABRIELA ELEONORI

VARIAZIONI ENIGMATICHE

da venerdì 7 a domenica 9 febbraio

traduzione SAVERIO MARCONI e GABRIELA ELEONORI con GIAN PAOLO VALENTINI scene e costumi CARLA ACCORAMBONI luci VALERIO TIBERI produttore esecutivo MICHELE RENZULLO

“Suggestivo”, “avvincente il testo e bello l’ambiente”, “ottima recitazione, ambientazione suggestiva”, “bravi gli attori e affascinante luogo”, “coinvolgente partecipazione emotiva in un crescendo continuo”, “location perfetta, bello il testo, bravi gli attori”… Questi alcuni dei lusinghieri apprezzamenti raccolti tra i nostri abbonati, che a fine Stagione hanno premiato Variazioni Enigmatiche con un voto altissimo in assoluto eleggendolo spettacolo dell’anno. Per questo motivo il Teatro Verdi ha scelto di riproporlo, ancora una volta nell’affascinante cornice della Sala della Musica del Relais Santa Croce, che si è rivelato il luogo ideale per uno spettacolo così particolare. Il titolo dell’opera fa riferimento a Enigma Variations, composizione del musicista inglese Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia che sembra impossibile da riconoscere, così come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani come qualcosa che possiamo solo intuire. “Unire prosa e musica – prosegue Marconi – permette di aggiungere al significato delle parole un messaggio ancora più ampio e universale.” Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà.

È la storia del confronto disperato fra due uomini, Abel Znorko – misantropo, Nobel per la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord (ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) – e Erik Larsen (interpretato da Gian Paolo Valentini), sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista. L’incontro, tra ferocia e compassione, si trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell’illusione in cui i due si sono calati. La scenografia, curata da Carla Accoramboni, segue l’idea di una scena sospesa, una casa che ha pareti ma non ne ha, come l’isola dove si svolge la storia, il cui disvelamento graduale è un capolavoro di letteratura teatrale. Anche il disegno luci, firmato da Valerio Tiberi, giocherà un ruolo fondamentale, ricreando all’interno un ambiente intimo e caldo ed evocando invece il gelido crepuscolo artico che filtra dall’esterno. La scelta di affidare a Gabriela Eleonori la regia nasce dalla volontà di una prospettiva femminile nella lettura di una storia in cui una donna, con la sua assenza, è comunque protagonista.


Associazione Professionale PROGETTO 2004 Ing. Marco Pompucci – Ing. Carlo Pesci – Geom. Giovanni Bresci Via P. Gobetti n.8 - Loc. Capalle – 50013 50013 Campi Bisenzio (FI) Tel. 055 8985519 - Fax 055 8985520 - progetto2004@mclink.it

Progettazione e D.L. architettonica e strutturale Contabilità dei lavori Coordinamento sicurezza D.Lgs. n.81/2008 Coordinamento indagini per verifica quadri fessurativi, sicurezza statica e vulnerabilità sismica edifici

Biennale Arte e Moda – Firenze 1996 - Prog. Arch. Arata Isozaki - Prog. e D.L. Strutturale Ingg. M. Pompucci – C. Pesci


103

SPAZIO ALFIERI

ILLUSIONIMISMI PRIMA EDIZIONE

MAGIC FLORENCE a cura di MATTIA BOSCHI SABATO 22 FEBBRAIO

MAGICFLORENCE è il primo grande spettacolo di Magia a Firenze in cui sono riuniti i migliori illusionisti italiani e soprattutto toscani. Lo spettacolo riunisce artisti toscani o con tali origini, essendo la Toscana una Terra di menti geniali e Artisti formidabili. Uno spettacolo unico dove si può assistere ai più grandi numeri di Magia, da incredibili apparizione di pappagalli a sparizioni di persone, passando per il pericoloso numero dell’evasione da una camicia di forza. Tutti gli Artisti sono professionisti, confermati da anni nel mondo magico, provenienti da trasmissioni tv e importanti spettacoli teatrali di Illusionismo. Lo spettacolo è strutturato in modo che tutte le esibizioni siano collegate l’una con l’altra, per condurre gli spettatori in un viaggio nel mondo della Magia. MagicFlorence sarà uno spettacolo adatto a tutte le età, soprattutto a chi ha voglia di sognare ad occhi aperti come un bambino che guarda per la prima volta la neve”. Mattia Boschi Mattia Boschi è nato a Firenze nel 1994. Inizia gli studi di Magia da autodidatta all’età di 10 anni e all’età di 13 anni inizia a studiare presso la delegazione fiorentina del C.M.I.(Club Magico Italiano). Prezioso è l’incontro con Arturo Brachetti

nel 2009, il quale lo indirizza verso un tipo di Magia più teatrale.A 14 anni inizia a esibirsi in Teatro con i suoi spettacoli di Magia e a 15 anni entra a far parte del programma TV Oddio Mojo del noto regista toscano Andrea Biagini (Vernice Fresca, Aria Fresca..). A 16 anni entra a far parte di Disney Channel, come attore/prestigiatore per tutte le edizioni del programma Sketch Up. Nel 2012 è presentatore insieme a Jacopo Sarno( High School Musical, Full Monty ) e illusionista del Tour Show Day Live, concerto live dei ragazzi del programma Io canto di Canale5. Sempre nel 2012 scrive, dirige e interpreta un Varietà chiamato Il passato è tornato dedicato al Mago Cristal, illusionista fiorentino morto nel ‘93, azzannato dalla sua tigre. Nel 2013 debutta con il suo One Man Show di Illusionismo Sogno che porta in vari Teatri toscani. SPAZIO ALFIERI Inaugurato il 25 settembre 2013 il nuovo Spazio Alfieri, a sette anni dalla chiusura dell’Alfieri Atelier che per oltre 20 anni è stato un punto di riferimento per la difesa del cinema di qualità a Firenze. Spazio Alfieri è luogo di incontro e di scambio fra le persone e le arti nel cuore di Firenze: cinema, teatro, musica, gastronomia, design, arti visive.


doripubblicita.com SERVICE STAMPA DIGITALE GRANDE FORMATO

striscioni pubblicitari in pvc, reti (mesh) pvc, stendardi pubblicitari, maxi affissioni, stampa manifesti su carta blueback adesivi per cartelli da cantiere, 6x3, 4x3, 70x100, 100x140, 140x200, adesivi prespaziati, stampe su carta fotografica, adesivi per decorazioni automezzi, stampe su stoffa, espositori, vetrofanie, ‌

Via dei Ponti, 4/d 50032 Borgo San Lorenzo FI Tel. 055 8495144 Fax 055 8450102 info@doripubblicita.com www.doripubblicita.com


105

A.Artisti Associati Gorizia e Fondazione Atlantide-Teatro Stabile di Verona in

TUTTO SHAKESPEARE IN 90 MINUTI di ADAM LONG regia ALESSANDRO BENVENUTI da SABATO 22 a domenica 23 febbraio

con ZUZZURRO & GASPARE e MAURIZIO LOMBARDI traduzione PAOLO VALERIO adattamento di ALESSANDRO BENVENUTI ideazione e progetto PAOLO VALERIO

TUTTO SHAKESPEARE IN 90 MINUTI, ovvero la versione italiana di The Complete Works of William Shakespeare è una sfida teatrale ai limiti dell’incredibile: come condensare l’opera omnia del bardo, 37 opere, in 90 minuti? Una geniale compagnia di drammaturghi/attori americani ci è riuscita. Dopo un interminabile successo a Londra, prima nei teatri off e in seguito per più di 10 anni al Criterion Theatre di Piccadilly Circus e tutt’ora in tour a 30 anni dal debutto, per la prima volta in Italia, lo spettacolo che diverte fino alla lacrime decine di migliaia di spettatori di tutto il mondo. La versione italiana si affida a Zuzzurro & Gaspare, maestri della risata, che raccolgono l’ardua sfida affrontando l’opera con la loro ironia e il loro stile funambolico e paradossale, per un attesissimo debutto nella splendida e quanto mai perfetta cornice del festival Shakespeariano del Teatro Romano di Verona. Sono 90 minuti di risate. Di quelle intelligenti, provocate da arguti giochi di parole, doppi sensi, acrobazie linguistiche e fisiche, travestimenti, gag circensi e frecciate all’attualità, con una velocità tale che il sorriso non fa in tempo a spegnersi. E tutto questo recitando Shakespeare. Detto così potrebbe sembrare una parodia del

drammaturgo inglese, e in parte lo è, ma TUTTO SHAKESPEARE IN 90 MINUTI è soprattutto un racconto delle opere del Bardo filtrato dalla sensibilità moderna, giovanile e irriverente di Adam Long, un inglese che ha osato stravolgere la quintessenza della cultura del suo Paese, un po’ come se noi italiani toccassimo Dante, chi tocca muore. Invece Long ha toccato i tasti giusti, e lo spettacolo da anni fa il tutto esaurito a Londra. Ora che Paolo Valerio lo ha tradotto e portato a Verona al teatro Romano, abbiamo tutti capito il perché TUTTO SHAKESPEARE IN 90 MINUTI ha uno straordinario ritmo e il grande pregio di non temere di decontestualizzare i personaggi, evidenziandone le assurdità i difetti, che sono elementi fondanti della comicità. Se a questo si aggiunge che ad interpretarlo ci sono mostri sacri (a loro piace che li definiamo così) come Zuzzurro e Gaspare, affiancati da un talento straordinario come Maurizio Lombardi, e alla regia un altro maestro della comicità, Alessandro Benvenuti assieme a Valerio, sulla falsariga di Long, il risultato è irresistibile.


s.n.c.

Via B. Ramazzini 17/R - 50135 FIRENZE tel. 055.660845 - Fax. 055.6241015

Lavori edili e impianti idrotermosanitari

e-mail e-magnelli@libero.it www.impresaedilemagnellienzo.com


107

STOMP PRODUCTION & GLYNIS HENDERSON PRODUCTIONS in collaborazione con TERRY CHEGIA presenta

STOMP creato e diretto da Luke Cresswell e Steve McNicholas da venerdì 21 a domenica 23 marzo

Un Compagnia ormai davvero di casa al Teatro Verdi, un ritorno attesissimo per uno spettacolo che è una garanzia di divertimento totale, assolutamente da vedere e rivedere. Secondo una ormai storica definizione del “New York Times”, uno spettacolo “Brillante e molto divertente: il teatro al massimo della sua seduzione”. Senza trama, personaggi né parole, STOMP mette in scena il suono del nostro tempo, traducendo in una sinfonia intensa e ritmica i rumori e le sonorità della civiltà urbana contemporanea. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attoriacrobati di STOMP danno voce ai più “volgari”, banali e comuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope, spazzoloni, riciclandoli ad uso della scelta, in un “delirio” artistico di ironia travolgente. L’irresistibile esperienza di STOMP, che nasce a Brighton (Inghilterra) nel 1991 dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo, da Broadway a Parigi, da Los Angeles a Tokyo. Sfidando continuamente ogni convenzione sui confini di genere, STOMP è danza, teatro e musica insieme.

È un elettrizzante evento rock, un anomalo concerto sinfonico in stile “videoclip”: senso rapido del tempo, visualizzazione della musica, vortice ritmico nella scansione delle immagini. È circo, rito tribale, cultura “pop” del rumore che si fondono in un’opera metropolitana. È una maestosa coreografia urbana, che possiede la furia ritmica e sensuale del flamenco e la precisione del gioco percussivo del tip-tap. È l’umorismo del cinema muto dato in prestito alla Pop Art. È comunicazione forte, diretta, capace di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico di ogni lingua, cultura, generazione. È sfida ecologica allo spreco urbano. È trasgressione heavy metal e satira anti-inquinamento. La loro missione? Liberare, attraverso il ritmo, i suoni più comuni e per questo più sconosciuti dell’epoca contemporanea. Con la sua combinazione unica di teatro, danza e musica, questa produzione pluripremiata continua a richiamare pubblico in tutto il mondo. STOMP trova la bellezza e la sua essenza nella realtà quotidiana in cui viviamo. Trasforma scope in strumenti, battiti di mani in una conversazione, bidoni della spazzatura in percussioni; il disordine della vita urbana diventa fonte di stupore e ritmo contagioso.


100% CIANO

Audio, Luci, Effetti, Strutture Partner da sempre nelle Vostre Manifestazioni sede legale: via F. Fontana, 21 sede operativa: via V. Bellini, 42B 50144 FIRENZE

c r e a t i v e

tel. 055 321393 - fax 055-330528 www.omikronaudioservice.it

g r a p h i c

&

w e b

l a b

-

w w w . k a n e .


109

MAURO GIANNELLI EVENTI presenta

IL CIGNO NERO MARTEDì 1 APRILE GRAN GALà a cura di DANIELE CIPRIANO video artista Massimiliano Siccardi coreografie Michel Fokine Maurice Bejart Marius Petipa Ben Stevenson

Dopo il successo del film di Darren Aronofsky Black Swan, arriva alle scene del Teatro Verdi, il Gran Gala CIGNO NERO con le stelle del New York City Ballet, del Teatro alla Scala di Milano e del Teatro dell’Opera di Roma. Il grande evento, curato da Daniele Cipriani, è dedicato alle straordinarie musiche di Čajkovskij e alle immortali coreografie di Marius Petipa, che per l’occasione saranno accompagnate dalle proiezioni artistiche curate dal video artista Massimiliano Siccardi. All’interno della serata saranno proposti al pubblico molti estratti del del celebre balletto Il Lago dei Cigni, come ad esempio il celebre pas de quatre, inserito all’interno del divertissement che anima il secondo atto, dove la danza è accompagnata da uno dei momenti musicali più famosi dello spettacolo e dell’intera produzione di Čajkovskij. Successivamente potremmo ammirare il pas de deux del Cigno Bianco, che si pone

come suggello dell’amore vincitore sulle avversità, paladino dei sentimenti più puri. Odette, donna di giorno e cigno di notte, danza con il principe Siegfried che durante una battuta di caccia è deciso a ucciderla; l’improvvisa trasformazione del cigno in fanciulla lo renderà schiavo innamorato di quella creatura cosi seducente e pura. Ancora grandi emozioni con alcuni assoli dal virtuosismo acrobatico del Giullare, una delle più divertenti figure del balletto, e con la Danza Spagnola dal ritmo coinvolgente ed incalzante, che fa da prologo a quello che sarà il pas de deux del Cigno Nero: qui la perfida Odile, figlia del mago che tiene prigioniera Odette, incanta il principe Siegfried convincendolo a sposarla, condannando in questo modo la rivale alla morte. I due Principal dell’American Ballet, attraverso le morbide linee e i virtuosismi di grande tecnica, ci sorprenderanno per la loro forza e la loro dinamicità prorompente.

Fa parte del Gala anche il famoso assolo, La morte del cigno, balletto di Michail Fokine su musica di Camille Saint-Saëns, tratto dal Carnevale degli animali, composto nel 1901 appositamente per Anna Pavlova. Questo assolo ha influenzato le moderne interpretazioni di Odette nel Lago dei cigni di Čajkovskij e ha ispirato varie interpretazioni, anche non fedeli alla trama originale. Il Gala non sarà unicamente dedicato alla danza classica, anzi al contrario, la volontà è di sottolineare lo stretto rapporto che la danza classica ha con gli altri stili. È cosi che da Čajkovskij arriviamo a Sergej Rachmaninov, che da Petipa arriviamo a Ben Stevenson con Trois Préludes, balletto emblematico del costante lavoro di studio a cui si sottopongono i ballerini. Un movimento danzante che anima i corpi e seduce lo sguardo dello spettatore, per un connubio perfetto tra musica e danza, in puro stile neoclassico.


RISTORANTE IL TEATRO

Di fronte al Teatro Verdi

Prima e dopo teatro il Ristorante Il Teatro Vi offre una cucina sincera, con i buoni profumi del passato, le pizze “veraci”, i nostri dolci. La cura per i dettagli, il piacere di stare a tavola, un servizio veloce ed accurato, dove voi sarete i Protagonisti, Vi aspettiamo !!

Via Ghibellina 128-130/R Firenze Tel. 055/2466954 info@ristoranteilteatro.net

TRATTORIA VECCHIO CIGNO Da pochi mesi la gestione della Trattoria “Il vecchio cigno” è affidata alle cure dello staff che ha portato al successo “Il teatro”. Anche qui si può cenare fino a tardi, nelle ampie sale interne o, in estate, nel bel giardino sull’Arno. Vi aspettiamo!

A 100 m dal Teatro Obi Hall

Via di Varlungo 3 R, telefono 055/691762, www.trattoriailcigno.it


111

Teatro Verdi

Stagione Teatrale 2013-14

L’OPINIONE DEGLI ABBONATI

CLASSIFICA GENERALE VARIAZIONI ENIGMATICHE MASSIMO RANIERI IL DIAVOLO CUSTODE FRANKENSTEIN JUNIOR I LEGNANESI MY FAIR LADY COSI È SE VI PARE ART GIPSY SHREK ALDO GIOVANNI E GIACOMO TITANIC

9,11 8,49 7,97 7,9 7,8 7,79 7,53 7,31 7,15 6,88 6,56 6,08

SORPRESA POSITIVA VARIAZIONI ENIGMATICHE LEGNANESI ART

29,92 15,92 6,03

SORPRESA NEGATIVA TITANIC ALDO GIOVANNI E GIACOMO MY FAIR LADY

15,92 13,35 3,98

MIGLIOR ATTORE SAVERIO MARCONI MASSIMO RANIERI VINCENZO SALEMME

20,91 15,3 11,42

MIGLIOR ATTRICE LORETTA GOGGI VITTORIA BELVEDERE GIULIANA LOJODICE

Per la Classifica Generale il voto riportato è la media dei voti ricevuti. In scala da 1 a 10. Per tutte le altre tabelle i voti sono espressi in percentuale sul 100% dei votanti.

11,21 5,82 4,31

Dal 1999, in occasione dell’ultimo spettacolo in programma, chiediamo ai nostri Abbonati di dare un voto agli spettacoli visti durante la Stagione. Da molti anni i risultati delle votazioni disegnano il profilo di un abbonato favorevole alle proposte classiche, sensibile alle novità, spesso indulgente rispetto a qualche protagonista un po’ deludente, ma implacabile rispetto ai pochissimi spettacoli “impresentabili” che abbiamo avuto il torto di presentare. Come spesso è accaduto nelle scorse stagioni, è interessante (e per noi incoraggiante) notare che gli spettacoli “difficili”, quelli che di primo acchito sembrano i meno appetibili e sui quali la Direzione opera delle piccole forzature, inserendoli, oltre che nell’abbonamento completo, in molte delle combinazioni “a scelta”, sono tra quelli che, a consuntivo, ricevono i voti più alti. È successo, per limitarsi al caso più recente, con Famile Flöz (il cui Infinita si piazzò 5° con una media di 7,74) e succede questa volta con lo spettacolo più “avventuroso” e anomalo (per location e testo) della Stagione: Variazioni Enigmatiche di Éric-Émmanuel Schmitt, che si piazza addirittura primo con una media altissima (9,11), “vince” anche come “Sorpresa Positiva”, e il cui protagonista, Saverio Marconi, sbaraglia la concorrenza strappando un lusinghiero 20,91% distanziando di oltre 5 punti percentuali il buon Massimo Ranieri, che comunque vola sempre alto nelle preferenze degli Abbonati, piazzandosi col suo Chi nun tene coraggio nun se cocca ch’e femmene belle al secondo posto (8,49). Napoli la fa da padrona anche al terzo posto con lo spettacolo di Vincenzo Salemme (7,97), seguito di un’incollatura da due bellissimi spettacoli (il giudizio, questa volta, è nostro): Frankenstein Junior della Compagnia della Rancia (e soprattutto di Mel Brooks) e Lasciate che i pendolari vengano a me dei Legnanesi, secondi anche tra le “sorprese Positive”. Tra le delusioni, da segnalare lo spettacolo di Aldo, Giovanni e Giacomo, penultimi nella classifica generale (ma comunque con una piena sufficienza) e secondi tra le “sorprese Negative”. Fanalino di coda e medaglia nera, il musical Titanic, vittima di una produzione forse improntata alla spending review. Migliore attrice è Loretta Goggi, fantastica protagonista di uno spettacolo per altri versi non perfetto (e infatti 9° in classifica); un riconoscimento ad una grande professionista reduce da un periodo di gravi ambasce e tornata in grandissima forma. Da segnalare il terzo posto per Giuliana Lojodice, grande interprete del pirandelliano Così è se vi pare. Un piccolo dispiacere per noi il piazzamento in coda-classifica (terzultimo) del musical tratto dal cartoon Shrek, a nostro avviso meritevole di un piazzamento migliore, non foss’altro che per la bravura degli interpreti. Come già notato altre volte ci piace sottolineare ancora la caratteristica principale del pubblico del Verdi, che è sicuramente l’assenza di pregiudizi nel valutare gli spettacoli: nessuna spocchia intellettualistica e nemmeno nessun atteggiamento retrivo; nell’assegnare il fatidico “mi piace”, si lascia guidare solo dal piacere che lo spettacolo ha procurato, senza compiacenza o ritrosia.


112

Teatro Verdi

Stagione Teatrale 2013-14

SUPERNOVE

“Il club delle Supernove” è costituito dal ristretto gruppo di spettacoli a cui gli abbonati hanno dato, nel referendum di fine anno, una media di voti superiore al 9. Fino a pochi mesi fa erano solo tre, selezionati nel corso di ben quattordici Stagioni, ma quest’anno abbiamo avuto la graditissima sorpresa della “new entry”, tutto sommato imprevista, (vedi pagina precedente) del bellissimo Variazioni enigmatiche, andato in scena nella Sala della Musica del Relais Santa Croce lo scorso febbraio 2013. Ecco i membri del “club delle supernove ”: Prove per un recital

Stagione 1999/2000 Di e con Gigi Proietti. Indimenticabile prima volta di Proietti in abbonamento nella Stagione del Verdi. Altre volte il grande attore romano è tornato a Firenze preferendo però esibirsi al Mandela Forum o al Verdi ma fuori abbonamento VOTO 9,40 Vacanze Romane

Stagione 2004/05 L’ultima regia di Pietro Garinei, un grande amico del Teatro Verdi, riceve una votazione altissima. La rivisitazione del film cult degli anni 50 vede protagonisti Massimo Ghini e Serena Autieri. VOTO 9,23 Variazioni Enigmatiche

Stagione teatrale 2012/13 Di E. E. Schmitt, con Saverio Marconi e Gianpaolo Valentini. Secondo spettacolo della Compagnia della Rancia a posizionarsi sopra la media del nove. Sempre determinante Saverio Marconi ma questa volta in un contesto ed in un ruolo totalmente diverso. VOTO 9,11 A qualcuno piace caldo

Stagione 2000/2001 Dei tanti successi della Compagnia della Rancia questo è quello che è entrato per primo nel club delle supernove, complice la regia di Saverio Marconi e la presenza in scena del duo Gassmann/Tognazzi. VOTO 9,03



Antico Teatro Pagliano srl Claudio Bertini Massimo Gramigni Lorenzo Luzzetti Giovanni Vernassa

Direzione Organizzativa Maria Laura Viti, Elisabetta Thiene, Marco Vanchetti, Caterina Locorotondo, Elena Becattini

Gestione Stagione Teatrale 2013-14

Progetto grafico ed impaginazione RovaiWeber design

Foto Marco Borrelli (pag. 17, 20, 22, 112)

Stampa Tipografia Il Bandino Bagno a Ripoli (FI)


115


116

Acquistiamo per oltre 463 milioni di euro da fornitori toscani, sostenendo l’economia e l’occupazione locale.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.