Stagione Teatrale 2014 | 15

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diCiaSSeTTe

E siamo alla Stagione n.17! Numerus terribilis per i Romani (XVII è l’anagramma di VIXI, cioè sono vissuto, in altre parole: defunsi), è invece, in numerologia, il numero della speranza, della grazia, dell’armonia, e rappresenta la sensibilità e l’innocenza. Nei tarocchi rappresenta La Stella: la speranza, la vitalità, la perpetuazione. E’ insomma un numero magico che contiene il dna del futuro: secondo la Kabbalah la Creazione dell’Universo è avvenuta il 17.10.3761 a.C.: la somma delle cifre che compongono il numero dell’anno dà 17! La somma dei numeri cardinali da 1 a 17 è 153, il numero dei pesci che riempiono la rete di Pietro durante la pesca miracolosa. E ricordate che 1+7 fa 8, che è un bellissimo numero: l’infinito... quindi aspettatevi una lunghissima serie di Stagioni a venire! Come una composizione musicale neoclassica, piena di rimandi e citazioni, il cartellone della XVII Stagione si compone di molti ritorni: ritorni di Compagnie e Artisti, ritorni di spettacoli baciati dal gradimento dei nostri Abbonati (a cui ogni anno affidiamo il delicato compito di giudici). Della prima serie fanno parte: Massimo Ranieri, che però stavolta non canta ma recita un ruolo cruciale, Alessandro Preziosi, alle prese con Molière, Christian De Sica, Manuel Frattini, Paolo Ruffini, Cirque Éloize, la Compagnia della Rancia, il regista Massimo Romeo Piparo, Maria Amelia Monti, Flavio Montrucchio, tra gli spettacoli in abbonamento; I Legnanesi, Arturo Brachetti, Maurizio Battista, Giuseppe Giacobazzi, eVolution Dance Theater, la Compagnia Italiana di Operette, Familie Flöz , tra i fuori abbonamento. Le riproposizioni riguardano invece gli spettacoli: Penso che un giorno così, Frankenstein Junior, Momix Alchemy, Variazioni Enigmatiche (ormai un must!). Da segnalare anche il secondo appuntamento col festival di illusionismo MagicFlorence. Prima di lasciarvi alle pagine del nostro Catalogo (“questo non picciol libro”… d’altra parte abbiamo un Don Giovanni in calendario), due parole su un argomento un po’ più prosaico ma, per noi, ineludibile.

La Antico Teatro Pagliano S.r.l. da 17 anni organizza al Verdi una Stagione Teatrale pari, per non dire superiore almeno in termini di numero di spettacoli a quelle proposte dai maggiori teatri d’Italia, con un costo per i cittadini pari a zero. Nessun contributo pubblico sostiene infatti la nostra Stagione: il 14% delle entrate arriva dagli abbonamenti, l’80% dalla vendita dei biglietti e il 6% dai nostri sponsor. Vale forse inoltre la pena ricordare che il teatro crea un indotto non trascurabile per la città ed il quartiere: durante la Stagione, una trentina di compagnie di varia consistenza mangiano, dormono, consumano nel quartiere di S. Croce e in città; per un numero di circa 100 serate oltre un migliaio di spettatori arriva nel nostro quartiere: di questi il 19% arriva dalla provincia di Firenze, il 27,5% dal resto della Regione e il 2,5% da fuori Toscana. La presenza di una Stagione Teatrale attiva nel teatro Verdi è il risultato, unico in Italia, di una collaborazione pluriennale fra due distinte e diverse società di spettacolo: Fondazione Orchestra della Toscana (proprietaria del teatro) e Antico Teatro Pagliano srl (impresario). Una collaborazione virtuosa che offre al pubblico un caleidoscopio di spettacoli eccezionale, dalla commedia al musical, dai concerti di musica classica al balletto, e al contempo garantisce la copertura dei costi di gestione e del mutuo a suo tempo contratto per l’acquisto dell’immobile. Questo importante accordo ha permesso di mantenere aperto un teatro fra i maggiori del nostro Paese, probabilmente l’unico di queste dimensioni non usufruire di alcuna sovvenzione pubblica. Di questi tempi, non ci sembrano dettagli marginali. Queste righe valgono come ringraziamento sincero nei confronti di Abbonati, Spettatori e Sponsor: GRAZIE A TUTTI! Buon divertimento!

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Siamo aperti la sera fino alle 20 e anche il sabato mattina. Banca del gruppo

Per conoscere il dettaglio delle operazioni che si possono effettuare nei nuovi orari chiedere in Filiale.

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Fig. 1. agoSTino leSSi. AidA, iii, 1. «le riVe del nilo, ViCino al Tempio di iSide». TeaTro pagliano, aUTUnno 1885 (i-Firenze, gdS, n.i. 92878. riprodUzione VieTaTa)

Armando Fabio Ivaldi

«HorS de ligne SoTTo ogni rapporTo»: l’aida al TeaTro pagliano del 1885 1 Di recente si sono ricordati solo gli allestimenti del 1874 (prima assoluta toscana), 1899 (luce elettrica in teatro) e 1901, quando, essendo morto da poco a Milano Giuseppe Verdi (27 gennaio 1901), le sue tre opere in cartellone già previste -Un ballo in maschera, Il trovatore e Aidaassunsero il valore di una celebrazione e, su proposta del consiglio comunale, il Pagliano diventò Teatro Verdi. Cfr. G. Vitali, Tanti affetti. Lirica a Firenze tra Settecento e Ottocento, Firenze, LoGisma, 2001, pp. 73-78.

«L’Elettrico», 12 ottobre 1885, n. 286, pp. 2-3. Cfr. anche M. de Angelis, Il melodramma e la città. Opera lirica a Firenze dall’Unità d’Italia alla prima guerra mondiale, Firenze, Le Lettere, 2010, p. 146, n. 19; p. 333 nota 27.

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3 «Sorgete ombre serene !» L’aspetto visivo dello spettacolo verdiano, catalogo della mostra, a cura di P.L. Petrobelli-M. Di Gregorio, O. Jesurum, Istituto Nazionale di Studi Verdiani, Parma, 1994, pp. 112-127; schede nn. 78-9 (M. Viale Ferrero); nn. 80-83 (O. Jesurum); M. Viale Ferrero, Aïda à Milan. L’image de l’Egypte aux archives Ricordi, in L’Egyptomanie à l’éprevue

una scoperta importante, anche se la ricerca è ancora all’inizio, e certo appassionante per approfondire il rapporto fra Lessi e l’archeologia del suo tempo. Soprattutto in rapporto alle ‘disposizioni sceniche’ di Ricordi e di Verdi e le scene di Girolamo Magnani per la prima assoluta europea al Teatro alla Scala (1872)3. Nell’illustrare quanto si è finora scoperto, si è partiti da quei disegni di Lessi che con maggiore certezza erano riferibili ad Aida, per poi chiudere, almeno per ora, con quelli più controversi, ma molto intriganti. La prima scena è quella dell’atto III ovvero «Le rive del Nilo, vicino al tempio di Iside» 4: il punto della vicenda in cui Amonasro lancia la sua malezione contro Aida. (Fig. 1) La scena ha molte affinità con la ‘disposizione scenica’ pubblicata da Ricordi nel 1873 e con il dipinto –il soggetto è lo stesso con in più

Pochi sanno, anche a Firenze, che fra gli allestimenti di Aida che furono proposti al Pagliano in anni diversi, a partire dal 1874 1, ve ne fu uno, nell’autunno del 1885, che è rimasto sepolto dall’oblio, nonostante sia stato a suo tempo molto lodato dai periodici locali, specie dall’«Elettrico» 2, che definisce lo spettacolo «hor de ligne sotto ogni rapporto», con «stupendi scenari» e «splendidi costumi», mentre lo scenografo era Agostino Lessi. C’è voluta però fatica per identificare le scene di quest’ultimo: sia da un punto di vista iconografico; sia perché prive d’indicazioni manoscritte e, solo in extremis, grazie ad una piccola abbreviazione di un ulteriore bozzetto di una collezione privata, simile ad uno conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, si è riusciti ad arrivare all’identità dello scenografo e all’anno. È stata

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i personaggi- di Achille Befani Formis che si trova tuttora nella ‘sala rossa’ della villa Verdi di Santagata5. Precisiamo, in breve, che quest’ultimo era anche un cantante di un certo rilievo, ma come Achille Formis, con voce da basso-baritono. Riuscì ad arrivare anche alla Scala nella stagione 1867/1868, ma rimase poi un pittore orientalista e paesaggista di buona fama. Era stato certo implicato, in qualche modo, nell’allestimento scaligero di Aida del 1872 e, nel dipinto menzionato, propone una raffigurazione molto competente e informata su questo punto di scena, abbastanza diverso però da quello realizzato alla Scala da Girolamo Magnani. (Fig. 2) Nella scena di Lessi che –lo ricordiamo ancora- si avvicina al quadro di Formis e alla ‘disposizione’ di Ricordi, la dominante è rocciosa; le palme si concentrano in un unico gruppo e il


de l’archéologie, a cura di J-H. Humbert, Musée du Louvre, Paris, Graun, 1996, pp. 533-550; O. Jesurum, Girolamo Magnani, interprete visivo delle idee di Verdi, in La realizzazione scenica dello spettacolo verdiano, a cura di P.L. Petrobelli-F. Della Seta, Istituto Nazionale di Studi Verdiani, Parma, 1996, pp. 127-134. GDS/F. Agostino Lessi, n.i. 92878. Sul recto una palma disegnata a matita. La pubblicazione del disegno è permessa su «concessione del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo, N. Ord. 121 UD, Prot. 28.13.10-9619».

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5 Sulla questione cfr. E. Sala, Desertico o pittoresco ? Il III atto di Aida secondo Girolamo Magnani e Achille Formis, «Studi Verdiani», 22, Parma, 2010-2012, pp. 80-102.

Cfr. D. Rosen, La mess’in scena delle opere di Verdi. Intrduzione alle “disposizioni sceniche” Ricordi, in La drammaturgia musicale, a cura di L. Bianconi, Bologna, Il Mulino, 1986, pp. 29-222: 212.

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Cfr. M. Viale Ferrero, Servire il dramma. Le idee di Verdi sulla scenografia, in La realizzazione scenica cit., pp. 25-33: 38.

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Cfr. anche F. Della Seta, “O cieli azzurri”: esotismo e discorso drammatico in “Aida”, in «Non senza paura». Prospettive sul teatro musicale, Roma, Carrocci, 2008, pp. 47-63: 51.

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9 Description de l’Egypte/Publiée par les orders de/Napoleon Bonaparte, edizione integrale del 1809, Köln, Teschen, 1994. 10 D. Vivant Denon, Viaggio nell’Alto e nel Basso Egitto, voll. 2, Firenze, Tofani, 1808; I. Rosellini, I monumenti dell’Egitto e della Nubia disegnati dalla spedizione scientifico-letteraria toscana in Egitto distribuiti in ordine di materia interpretati ed illustrati dal Dottor Ippolito Rosellini, voll. 9, Pisa, Capurro, 1832. 11

Description cit., A. vol. I, pl. 2, pp. 41-42.

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Ibidem, pl. 3, pp. 42-43.

Ibidem, pl. 5, pp. 46-47, ma anche pl. 4, pp. 44-45.

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tempio di Iside si trova in alto, «sul vertice della roccia». La discrepanza fra la scena di Lessi e quella di Magnani, pur a distanza di molti anni, indica, da un lato, che la ‘disposizione scenica’ di Ricordi rifletteva davvero le idee di Verdi sul modo di rappresentare visivamente le sue opere6; dall’altro, che, almeno per Aida, la ‘disposizione’ stessa era tuttavia più vicina al bozzetto della rappresentazione del Regio di Parma del 1873 7, le cui scene furono realizzate ancora da Magnani –Verdi le considerò le meglio riuscite ancora nel 1881-, ma in modo un po’ diverso rispetto a quelle scaligere. Come nella scena di Lessi, è attenuato il contesto verdeggiante e pittoresco e lo si sostituisce, in maggiore accordo con la musica, con una visione quasi desertica –nel bozzetto del Pagliano, una palma, in marrone chiaro, sembra seccata- («ardori inospitali» e «lande ignude»), per quanto comunque esotizzante; la città sull’altra sponda del Nilo (Tebe ?) manca, come nella ‘disposizione’ e nel quadro di Formis, mentre il tempio è sempre ubicato in alto. La scena proposta al Pagliano rimane esotica, ma con sfumature di colore più lievi e sembra lasciare una facoltà evocativa al linguaggio e alla musica e porsi come una presenza «ideale» 8 , anche se manca però la «notte stellata» e lo «splendore della luna» nel cielo, un particolare di non poco conto. Lessi doveva ancora completare il bozzetto? Quanto all’antico complesso monumentale egizio che servì da modello per l’edificio della scena, si tratta certo del tempio di File (Phile), abbastanza rivisitato dagli scenografi della prima metà dell’Ottocento, situato originariamente nell’attuale zona della diga di Assuan, ma, nel caso di Lessi –e forse anche di Magnani-, sembra si utilizzino le tavole della Description de l’Egypte di Denon del 1809 9, molto ampliata rispetto alla prima versione, piuttosto che quelle delle edizioni italiane più ridotte del 1808 e del 1832 10. Lessi s’ispira all’incisione che raffigura il tempio sul lato di nord-ovest 11, ma in prospettiva opposta rispetto a chi guarda o, piuttosto, a quella di nord-est, dove compare anche un gruppo di palme 12. La riva è inoltre spostata verso destra, come nell’incisione francese che raffigura la sezione longitudinale del complesso monumentale 13. Riguardo alla scena 2 dell’atto II, «Uno degli ingressi della città di Tebe», quella famosa del trionfo di Radamés e del grande corteo, abbiamo due abbozzi a matita nello stesso foglio, uno dei quali, più rifinito, corrisponde in modo sufficiente alla descrizione contenuta nel libretto dell’opera 14, ma con una visuale prospettica diversa rispetto alla corrispondente scena di Milano e di Parma: a sinistra alte palme, poi una grande porta trionfale, ornata con statue; a destra il tempio di Ammone. Solo nel secondo abbozzo,

Fig. 2. girolamo magnani. AidA, iii, 1. «le riVe del nilo, ViCino al Tempio di iSide». TeaTro alla SCala, CarneVale 1871-1872 (da e. Sala, desertico o pittoresco? CiT., 2011).

Fig. 3. agoSTino leSSi. AidA, ii, 2. abbozzo per «Uno degli ingreSSi della CiTTà di Tebe». TeaTro pagliano, aUTUnno 1885 (CH-gineVra, “nUFnUF arT priVaTe gallery”. riprodUzione VieTaTa)


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GDSU/F, Agostino Lessi, n.i. 92906 v.-r.

CH-Ginevra, “Nuf-Nuf Art Private Gallery”, in deposito vincolato presso la Biblioteca Nazionale di Berna. Sul verso, tra vecchie abrasioni dovute al fatto che il disegno era incollato su cartoncino, si legge:«L[es]si/Pa.[glia]no/[18]85». 16. Cfr. Viale Ferrero, Aïda à Milan cit., p. 535, fig. 4. 15

Description cit., A. vol. IV, pl. 29, pp. 412-413.

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Ibidem, pl. 6, pp. 378-379.

19 Ibidem, A. vol. III, pl. 49, pp. 344-345; pl. 51, pp. 346-347. 20 GDSU/F, Agostino Lessi, nn. ii. 92905 e 92908. 21

Ibidem, n.i. 92901 v.-r.

Ibidem, n.i. 92903 (cfr. anche Description cit., A. Vol. I, pl. 18, pp. 60-61). La pubblicazione del disegno è permessa su «concessione del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo, N. Ord. 121 UD, Prot. 28.13.10-9619».

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Ibidem, n.i. 92904; 92926-92928. Cfr. Description cit., H.N., vol. II bis, pp. 928990.

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più completo, s’intravede una fila sfumata di arieti, oltre la porta stessa. Un terzo abbozzo, ma realizzato con matita più spessa –conservato, come si è anticipato, in una collezione privata-, e abbastanza simile a quest’ultimo, con un gruppo di palme più ridotto sulla sinistra, comprova che le scene sono di Lessi e, soprattutto, l’anno dell’allestimento: il 1885 15 (Fig. 3). L’antico riferimento architettonico, secondo Mercedes Viale Ferrero 16, sarebbe costituito da una porta del gran tempio di Denderah (Tentirys), con l’aggiunta del viale degli arieti di Karnak. Mi sembra, però, che di Denderah possa certo trattarsi, ma forse, tanto Magnani (ovvero Auguste Mariette, l’archeologo di fiducia di Verdi) e Lessi, abbiano tenuto presente due porte dello stesso edificio: la facciata dello stesso 17 è in pratica identica, nella presenza delle palme e perfino sotto la cornice della porta nord del complesso 18, nella decorazione simbolico-religiosa del sole-scarabeo, alato e ristretto in un cerchio, che illumina e feconda la terra, quasi beneaugurante per Radamés. Oppure si tratta della porta sud di Karnak con il viale degli arieti, rielaborata con architetture laterali di raccordo 19. Altri due disegni, sempre abbozzati a matita, risultano invece anomali rispetto a quanto finora si conosce della stessa scena: rappresentano una grande folla, poco distinguibile nella strada, per il tratto veloce della matita, senza la porta in primo piano, ma con un complesso fortificato spostato sullo sfondo e con il trono con baldacchino a destra 20. Probabilmente si tratta di un primo pensiero di Lessi, prima di aggiungere il portale, piuttosto che una variante ‘trasgressiva’ sia alla scena di Magnani sia alla ‘disposizione’ di Ricordi. Difficile invece poter affermare se altri due abbozzi, sempre a matita e nello stesso foglio, possano riguardare la scena del sotterraneo ovvero la 2 dell’atto IV: troppo esigui sono, per ora, gli elementi su cui poter fare ipotesi convincenti 21. Poiché il Teatro Pagliano non ebbe mai un’impresa fissa a dirigerlo e a gestirlo e, di pari, un organico stabile di cantanti, ballerini e scenografi, ogni ingaggio doveva significare per Lessi un continuo aggiornamento –alternato, fra l’altro, con attività di restauro, di decorazioni per nuovi teatri toscani e di creazione di nuovi sipari-, anche se era ormai entrato all’Accademia di Belle Arti di Firenze come insegnante di ornato e prospettiva. Per Aida questo era ancora più doveroso, dopo la stretta collaborazione dell’archeologo Mariette con Verdi per realizzare un’opera ambientata in un Egitto filologicamente «autentico», secondo le precise richieste del Khedivé Ismail Pascià del Cairo –scene e costumi dovevano basarsi sui bassorilievi dell’Alto Egitto-, e che concretizzasse insieme un progetto altamente celebrativo del committente, del suo nuovo teatro, e dell’antica e gloriosa civiltà delle piramidi. Lessi, a quanto pare, si documentò con un certo scrupolo: s’ispirò forse ancora al tempio di File (Phile) o a quello di Edfu (Apollinopolis Magna) nel disegno di un capitello di cui si indicano con precisione i vari colori 22 (Fig. 4), così come per raffigurare diversi tipi di piante, specie a cespuglio 23. Abbiamo quindi lasciato per ultimo un disegno acquarellato di grande qualità che sembrerebbe finito: da un lato, esso pare riallacciarsi a esperien-

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Fig. 4. agoSTino leSSi. AidA. STUdio per CapiTello egizio. TeaTro pagliano, aUTUnno 1885 (i-Firenze. gdS, n.i. 92903. riprodUzione VieTaTa)


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24 Ibidem,, n.i. 93008. La pubblicazione del disegno è permessa su «concessione del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo, N. Ord. 121 UD, Prot. 28.13.10-9619». 25 Cfr. Mercedes Viale Ferrero, Aïda à Milan cit., p. 540.

ze anamorfiche di Lessi, (Fig. 5), dall’altro, nonostante una sua minuziosa connotazione assolutamente egiziana, risulta difficile da inserire nel corpus delle scene abbastanza certe di Lessi per Aida, anche perché sarebbe del tutto avulsa dalle ‘disposizioni’ di Ricordi, per quanto di grande effetto suggestivo e certo non solo dal punto di vista visivo 24. Nella didascalia del libretto, riguardo alla scena d’apertura dell’atto I, si legge che all’interno della «Sala del palazzo del re a Menfi», attraverso una grande porta del fondo si scorgevano i palazzi della città e le piramidi. Il modo lieve di usare l’acquarello e le tinte pastello, compreso il tipo di carta usato, ci riportano alla scena del tempio di Iside sulle rive del Nilo (atto III). Sembra però ben difficile – come già si è puntualizzato- conciliare questo disegno con la ‘disposizione’ di Ricordi per la prima scena di Aida, per quanto grandiosa e di notevole efficacia monumentale, oltre che paesaggistica, tali da potersi intendere come simbolo di potere. Lessi ricostruisce abbastanza fedelmente il complesso monumentale di Karnak –senza la visione delle piramidi-, ma esso non prevedeva scalinate o giardini pensili. L’azione si sarebbe dovuta svolgere en plein air –circostanza improbabile rispetto all’azione- e su un piano rialzato, per quanto otticamente pur sempre sopra un rez-de-chausée A meno che non si voglia ipotizzare che la ‘stravaganza’ di Lessi, rispetto alla ‘disposizione’, avesse in mente di realizzare una scena anamorfica kolossal di sicuro effetto, magari solo per l’apertura. In tal caso, mancherebbero due parti laterali con due colonnate con statue e arbusti fioriti, oltre a una parte architettonica che doveva raccordare le parti e inquadrare ed evidenziare quel paesaggio –con varie piccole figure umane- che esaltava tutta la grandezza del Faraone e dell’Egitto –l’architettura che, quasi alla maniera di Piranesi, supera la dimensione umana come simbolo di una dominazione forte ed oppressiva-, proprio mentre si prepara la guerra contro gli Etiopi. Certo è solo un’ipotesi, per quanto intrigante e di sicuro effetto sotto vari punti di vista, che si potrebbe magari provare a confrontare, nel punto di azione, con la musica di Verdi. Comunque stiano le cose, credo valga la pena di pubblicare questo bel disegno: magari solo per suscitare un dibattito, in attesa di un qualche nuovo indizio o suggerimento che consenta un’ipotesi meno fragile di quella formulata o che, magari, la invalidi del tutto, aprendone altre altrettanto suggestive. D’altra parte, la stessa Mercedes Viale Ferrero, concludendo il suo bel saggio sulle problematiche delle scene per Aida fra Milano e Parma –e non solo-, affermava riguardo a Ricordi e Verdi: «[…] Celles [maquettes] d’Aïda chez Ricordi nous font connaître l’image de l’Egypte antique approuvé par Verdi et qui devait servir à accroître, par sa vraisemblance, l’intêret de l’intrigue dramatique. Mais nous n’avons pas en revanche presque aucun moyen de vérifier de quelle manière cette image était réalisée sur scène, et si elle pouvayt y attendre cet «effect», à la fois «théâtral» et «poétique», auquel Verdi tenait tant» 25.

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Fig. 5. agoSTino leSSi. ? AidA, i, 1. ? abbozzo per «Sala del palazzo del re a menFi». TeaTro pagliano. aUTUnno 1885 (i-Firenze, gdS, n.i. 93008. riprodUzione VieTaTa)


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Findomestic Banca sostiene le attivitĂ del Teatro Verdi


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Una “SeraTa FUTUriSTa” SeCondo boCCioni

In arte l’essenziale è di creare un’atmosfera. Luciano Folgore, 1918

la baTTaglia di Firenze

pitii e ai vortici della nascente poetica, e difficilmente avrebbero avvertito l’esigenza di una così esotica trasferta. Palazzeschi aveva interesse a coltivare i rapporti con Marinetti, avendo pubblicato già nel 1910 la sua raccolta L’incendiario e per le Edizioni Futuriste di Poesie, per le quali stava in quel periodo ultimando il manifesto del Controdolore (che però uscirà nel 1914 su “Lacerba”). Provò quindi a scozzare le carte: si offrì di far da Giuda indicando ai milanesi chi fosse il Soffici, colpevole di una salace e violenta stroncatura della mostra di pittura tenutasi a Milano (protagonisti Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini), apparsa sul numero di maggio del 1911 de “La Voce”. Marinetti e Boccioni (che arruolano anche Carrà) si decidono per una spedizione punitiva; arrivano a Firenze il 30 giugno, ed è il nostro Poeta che addita, dopo aver accompagnato i milanesi alle Giubbe Rosse (e forse esser sgattaiolato svelto svelto in casa - abitava in via Calimala, al 2, “dietro svolto”) Soffici a Boccioni; questi s’accosta all’inconsapevole rignanese e, dopo essersi accertato dell’identità con domanda da futuro film sulla mafia (“è lei Soffici?”) ed essersi perentoriamente presentato (“e io sono Boccioni!”) molla al sorpreso Ardengo un ceffone a mano piena. Ne nasce un parapiglia. La faccenda in qualche modo si ferma ma non si placa, tanto che il giorno successivo la scazzottata riprende alla stazione di S.M.Novella (è sempre Palazzeschi ad avvertire Marinetti del preparando agguato). Vengon tutti fermati dai carabinieri e nel gabbiotto succede… che fanno pace. Non solo: d’un tratto pare possibile una collaborazione.

a cura di Marco Vanchetti

1 Giuseppe Prezzolini, Storia tascabile della letteratura italiana, Palermo, 2002, p. 109.

aldo palazzeSCHi

C’è parecchio Collodi in tutta la vicenda… C’era una volta… un poeta!, diranno i miei giovani e soprattutto i meno giovani ma molto perspicaci lettori: esatto! Un certo Aldo Giurlani che, forse per rispetto al su’ babbo (che non apprezzava la carriera bislacca intrapresa dal figlio), forse per recondita avversione, si faceva chiamare col cognome della nonna materna…Palazzeschi. Dietro al pasticciaccio della futuristizzazione di Firenze ci sono le sue impronte, le tracce di mene e intrallazzi (a fin di bene, s’intende!) del primo poeta anarchico (definizione di Prezzolini1) delle italiche lettere. Il Futurismo italiano nasce parigino e campa milanese. Marinetti & Co. rimasero saldamente arroccati nella capitale del Nord, del resto l’unica città d’Italia che potesse prestarsi da sfondo ai rombi, ai cre-

E riscaldandosi sempre più, vennero dalle parole ai fatti, e acciuffatisi fra di loro, si graffiarono, si morsero e si sbertucciarono. Finito il combattimento, mastr’Antonio si trovò fra le mani la parrucca gialla di Geppetto, e Geppetto si accòrse di avere in bocca la parrucca brizzolata del falegname. — Rendimi la mia parrucca! — gridò mastr’Antonio. — E tu rendimi la mia, e rifacciamo la pace. — I due vecchietti, dopo aver ripreso ognuno di loro la propria parrucca, si strinsero la mano e giurarono di rimanere buoni amici per tutta la vita. Questa collaborazione ebbe due momenti clamorosi d’espressione, due exploit che scrollarono fino alle fondamenta le mura fiorentine ancora basite dallo sviaggiare di buzzurri e stranieri che da qualche decennio aveva

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Per avere un’idea del clamore suscitato dalla mostra ecco un ricordo di Alberto Viviani (che all’epoca aveva 19 anni): “Un urlio confuso in una atmosfera resa irrespirabile da tutti quei fiati imprigionati traboccava fin sulla strada allarmando i passanti e le guardie che non sapevano sul momento rendersi conto di quanto accadeva”. E per quanto riguarda lo stupore e lo scandalo suscitato: “Effettivamente ogni tanto durante il giorno, le sale della Esposizione futurista davano l’impressione del circo equestre o della baracca dei fenomeni viventi, che non mancano mai nelle fiere della periferia o della provincia. I visitatori per i primi, entrando, smorzato l’impeto dell’ignoto da scoprire pochi passi dopo passata la soglia, assumevano tutti la caratteristica fisionomia e lo sguardo vitro proprio dei visitatori dell’ “elefante marino” dei “mostri sotto spirito”. […] si potevano agevolmente osservare allora le smorfie dei visitatori, le occhiate smarrite che si scagliavano gli uni con gli altri, il terribile sforzo che ognuno faceva per apparir disinvolto e per non tradire l’intera convinzione di essere stato preso in giro e truffato del biglietto d’ingresso” (Alberto Viviani, Giubbe Rosse, Il caffè fiorentino dei futuristi negli anni incendiari 1913-15, Firenze 1983, pp. 61-62). Moltissimi i giovani intellettuali e artisti che non mancarono l’esposizione; tra tutti ricordiamo Dino Campana, venuto a piedi da Marradi: “[…] si aggirava disinvolto per il locale, tra la folla cittadinesca, sbalordita di tutto quello che vedeva, e di lui; si fermava ogni tanto a osservare con attenzione qualche dipinto, del quale diceva poi cose stranamente acute e che rivelavano in lui tutt’altro che un incompetente anche in quell’arte non sua. Su uno di quei quadri [La danza dei pederasti, poi distrutta dal pittore stesso, ndr] improvvisò persino, lì per lì, una poesia che più tardi stampò dedicandomela” (Ardengo Soffici, Opere, vol. VI, Ricordi di vita artistica e letteraria, Firenze, 1965, p. 83). Pare che il giorno prima della visita alla mostra (invitato da Papini, ché Campana non possedeva nemmeno l’esigua somma richiesta per l’ingresso), cioè il 6 o 7 dicembre 1913, il marradese avesse consegnato a Papini l’uni co manoscritto dei suoi Canti Orfici, che poi andò trafugato; leggiamo dallo stesso Campana in una lettera a :”Venuto l’inverno andai a Firenze all’Acerba [sic!] a trovare Papini che conoscevo di nome. Lui si fece dare il mio manoscritto (non avevo che quello) e me lo restituì il giorno dopo e in un caffé mi disse che non era tutto quello che si aspettava (?) ma era molto molto bene e m’inviò alle giubbe rosse per la sera. Io ero un povero disgraziato esausto avvilito vestito da contadino con i capelli lunghi e un po’ parlavo troppo bene un po’ tacevo [...] Per tre o quattro giorni andò avanti poi Papini mi disse che gli rendessi il manoscritto ed altre cose che avevo, che l’avrebbe 2

stravolto le abitudini sonnacchiose degli abitanti e financo l’assetto urbano (quanto a precedenti d’arte scandalosa l’unico esempio era stata la fioritura inopinata de’ macchiaioli, che però in confronto ai futuristi erano ricamatrici torinesi): la mostra di pittura (dal 30 novembre 1913 al 15 gennaio 1914) nei locali di un appartamento sfitto attiguo alla libreria di Ferrante Gonnelli, in via Cavour, nella quale esposero Soffici [18 tele], Boccioni [11], Carrà [14], Luigi Russolo [2], Giacomo Balla [4] e Gino Severini [10] 2 ); e la ancor più clamorosa serata organizzata da “Lacerba” al Teatro Verdi per la sera del 13 dicembre. Sulla scorta di eventi consimili, come la turbinosa performance al Teatro Costanzi di Roma (21 febbraio 1913), il gruppo di Lacerba (guidato da Papini) e lo staff marinettiano convennero di organizzare una manifestazione in un luogo di spettacolo. Preceduta da un battage notevole (che basava la sua forza soprattutto sulla spinta della rivista, che arriva alla fantasmagorica tiratura di 8/9.000 copie), con una conseguente e montante aspettativa, la serata fu da Marinetti dirottata dalla Pergola, inizialmente prescelta, al Verdi, perché i posti del primo teatro non sarebbero bastati. Non si sbagliava: la serata, che passerà alle cronache come “La battaglia di Firenze”, fu un clamoroso successo in termini di affluenza (i giornali spararono cifre impressionanti: dai 5.000 ai 7.000 presenti, ovviamente contando anche coloro che rimasero intasati nei foyer e sui marciapiedi fuori dal teatro e su via Ghibellina e via Verdi). Il caos è notevole fin da subito, la sala è rimbombante di voci, urla, fischi già prima dell’inizio. Ma il climax si raggiunge durante e dopo il discorso di Papini “contro Firenze passatista” che arriva come una (sicuramente attesa) colata di lapilli sugli scolli delle sòre fiorentine in gran-soirée e sugli sparati e le pelate dei numerosi bottegai in pompa magna: “Non sono qui per ripetere la centomilionesima volta le solite storie a cui vi hanno avvezzato i vostri adulatori italiani e forestieri […]. Se Firenze è stata culla è ora una delle tombe più verminose dell’arte; che di Atene non vi restano che le nottole […]. Firenze ha la vergogna, insieme a Roma e Venezia, d’essere una di quelle città che non vivono col lavoro indipendente dei loro cittadini vivi ma collo sfruttamento pitocco del genio dei padri e della curiosità dei forestieri. Bisogna avere il coraggio di urlare che noi viviamo alle spalle dei morti e dei barbari. Siamo bidelli di sale mortuarie e servitori di vagabondi esotici. […] Poche città come Firenze hanno bisogno di liberarsi dalla polvere millenaria e dalla superstizione dell’antico. […] A noi non manca l’ingegno ma il coraggio. Se avremo la forza di […] rinnovare la nostra vita, di strafotterci dei barbari che invadono le nostre case e di buttare in Arno i professori, i portieri di museo, gli eruditi, i dantisti e i cruscanti, Firenze non sarà più la graziosa città medioevale mèta di tutti gli snobs del mondo, ma diventerà una grande città europea e ritornerà […] ad essere il centro più vivo dell’intelligenza italiana”. 3 Non si aspettava altro. Immaginate la sala stipata, le luci accese e un’agitazione formidabile in tutti gli ordini di posti: “E’ uno spettacolo veramente lirico vedere una quantità enorme di signori e si signore che si sporgono dai palchi con il delirio negli occhi nella voce e nelle mani, e godersi i pugilati in platea e i battibecchi tra i palchi e le poltrone inchinando di tanto in tanto la testa per evitare un pomodoro, per lasciare libero il passo ad una rapa frusciante con tanto di foglie.” 4

il grUppo dei FUTUriSTi. da SiniSTra aldo palazzeSCHi, Carlo Carrà, gioVanni papini, UmberTo boCCioni, Filippo TommaSo marineTTi


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stampato sull’Acerba. Ma non lo stampò. Io partii non avendo più soldi (dormivo all’asilo notturno ed era il giorno in cui loro facevano le puttane sul palcoscenico alla serata futurista incassando cinque o seimila lire) e poi seppi che il manoscritto era passato nelle mani di Soffici. Scrissi 5 o 6 volte inutilmente per averlo e mi decisi di riscriverlo a memoria, giurando di vendicarmi se avevo vita. Quegli sbirri fecero così perché mi sapevano strettamente sorvegliato e contro me tutto era lecito […] (lettera di Campana a Emilio Cecchi del marzo 1916, in Dino Campana, Souvenir d’un pendu. Carteggio 1910-1931, con documenti inediti e rari, a cura di Gabriel Cacho Millet, Napoli, 1985, pp. 139-141). Giovanni Papini, Discorso di Firenze, in L’Esperienza Futurista, Firenze, 1981, pp. 73-78.

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Luciano Folgore, Negli hangars del futurismo, in Claudia Salaris, Luciano Folgore e le avanguardie, con lettere e inediti futuristi, Firenze, 1997, p. 157. Luciano Folgore (pseudonimo di Omero Vecchi [1888-1966]; d’altra arte con un nome così come poteva fare il futurista?), è uno dei più salaci cronisti del movimento e della serata in oggetto.

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5 Ivi, p. 156 - L’assafetida o assa fetida (Ferula assa-foetida), detta anche finocchio fetido, concime del diavolo o sterco del diavolo, è una specie della famiglia Apiaceae. Il nome deriva dal persiano ‫( نیزر‬aza) che significa resina e dal latino fetida, aggettivo che ne descrive l’intenso e sgradevole odore (da Wikipedia).

A.Viviani, cit., p. 68 la seconda citazione è tratta dall’Archivio Storico del “Corriere dell Sera”, 15 luglio 1997, p. 27.

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L.Folgore, cit., pp. 157-8.

ibidem p. 157. La nota tra parentesi quadre è mia. Continua Folgore: “Durante le serate futuriste si preoccupa più d’ogni altra cosa che non gli si insudicino le scarpe o il vestito, altrimenti morrebbe di vergogna. Ha un corredo completo di vestiti elegantissimi, di cravatte irreprensibili e ci tiene ad essere lindo e corretto”. p. 159.

La “battaglia” ha inizio e gli ordigni e i proiettili non risparmiano nessuno: Marinetti riceve una patata in un occhio, Carrà viene ricoperto di pomodori, la poetessa Amalia Guglielminetti (amante di Gozzano e di Pitigrilli), nel palco dei sostenitori, uscì dal teatro con l’abito da sera intinto dal sugo di alcune enormi cipolle che si erano sfracellate davanti alla barcaccia. “Il loggione tumultuoso non sapendo più che pesci tirare (aveva scagliato sogliole e sarde fritte) si munisce di maccheroni e li lancia a cartate sul palcoscenico. Il poeta futurista napoletano Francesco Cangiullo vedendo il suo piatto tradizionale così maltrattato e non sapendo convincersene lo esaminava da vicino, poi esclamava con meraviglia dolente: - Marinetti sono maccheroni! - Ma in quella sera il bombardamento assunse proporzioni fantastiche, e giunse al lancio della lampadina elettrica, e alla parabola puzzolente di un cartoccio di assafetida.” 5 Chiaramente i contenuti delle invettive futuriste, a quel punto, si perdono nel frastuono. Nessuno ascoltava più nessuno, e per fortuna: Marinetti ebbe la temerarietà di sbraitare (tra l’altro) “Siete seimila mediocrità contro otto artisti dei quali non potete negare il formidabile ingegno! Non ci farete indietreggiare neanche a revolverate!” e “quel signore lassù è destinato a suicidarsi con una bomba di sterco” 6 ) “ I futuristi quando più il tumulto infuria, passeggiano sul palcoscenico fumando scambiandosi delle impressioni, o leggendo tra loro le cose che gli spettatori non vogliono e non possono intendere” Il palcoscenico era presidiato da Armando Mazza, il body-guard poeta e dicitore futurista da 101 chili, che “prima di mettere in azione i suoi pugni o il suo bastone, ci pensa dieci volte, perché se comincia finisce sempre per rovinare qualcuno” 7 E Palazzeschi? “Palazzeschi [al quale qualche buontempone aveva appena offerto una pistola perché si togliesse la vita], per innata timidezza, soffrendo degli urti, delle spinte e delle discussioni accalorate, sguscia a serata finita tra la folla monta in vettura e si fa portare a dieci chilometri dal luogo di combattimento” 8 Nel giro di qualche mese dirà addìo al movimento dalle pagine de “La Voce” e si ritirerà nel suo mondo dove il “futuro” è preoccupazione degli strulli. All’uscita del teatro, con grave disappunto di Marinetti, che si aspettava l’assalto finale e che avrebbe volentieri restituito la cortesia dell’occhio pesto, la folla sciama rapida, i pochi rimasti (comunque qualche centinaio), sono i veri fan e i più accaniti detrattori, che però si limitano a lanciare sberleffi. Quindi tutti alle Giubbe Rosse, dove il povero Sor Andrea (che aveva tirato giù le serrande sperando di scampare dai postumi della guerriglia letteraria) dovette riaprir bottega fino alla mattina…

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È impossibile figurarsi gli abbracciamenti, gli strizzoni di collo, i pizzicotti dell’amicizia e le zuccate della vera e sincera fratellanza, che Pinocchio ricevè in mezzo a tanto arruffìo degli attori e delle attrici di quella compagnia drammatico-vegetale. Questo spettacolo era commovente, non c’è che dire: ma il pubblico della platea, vedendo che la commedia non andava più avanti, s’impazientì e prese a gridare: — Vogliamo la commedia! vogliamo la commedia! — L’ho detto: c’è parecchio Collodi! P.S. Come non notare la stringente, straziante attualità delle citate parole di Papini (e di tutto il suo discorso)? La situazione attuale è simile? No, assai peggio, non c’è più neppure Papini (e manco Montanelli…).

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il bolleTTino di gUerra della “baTTaglia di Firenze”, SU “laCerba” del 15 diCembre 1913



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garibalda landini in niCCòli (1863 - 1929)

la CiTTà il SUo giornale il SUo TeaTro di Marcello Mancini Direttore della Nazione Il Teatro Pagliano era in via del Diluvio, cioè l’attuale via Verdi. Ai torinesi che vennero a Firenze nel 1865, insieme alla capitale, consegnarono una guida pratica per vivere nella nuova città. Il Pagliano era uno dei teatri consigliati: si spendeva una lira e cinquanta per il primo spettacolo, solo una lira per la commedia. Ai «buzzurri» - così li definiva ironicamente Adolfo Matarelli, detto «Mata», nelle vignette pubblicate sulla stampa satirica di quell’epoca, il “Lampione” - lo svago piaceva e nella guida si indicavano le ore dei pubblici spettacoli ai quali un Monsù Travet qualsiasi, avrebbe potuto esaudire il «lodevole desiderio di condurre la casta metà e i bimbi negli ozi festivi». Centocinquanta anni fa Firenze fu invasa da un esercito di Monsù Travet, perché la capitale fu trasferita qui fino al 1871, un passaggio

obbligato per convincere i francesi a ritirarsi da Roma. Il Teatro Verdi c’era già da dieci anni - anche se fino al 1901 si sarebbe chiamato Pagliano - inaugurato il 10 settembre 1854 (esattamente 160 anni fa!) con il Viscardello, che poi diventò Rigoletto. C’era anche La Nazione - dal 1859 il giornale che Bettino Ricasoli volle in una notte per aiutare l’unità d’Italia. E’ una miscela risorgimentale che nel 2015 celebrerà la stagione della capitale: la città, il suo giornale, il teatro. Un mix di generi che ha mantenuto lo standard del successo per via di una vocazione popolare mai tradita. Pensate che cent’anni fa, nel 1914, al Verdi sbarcava trionfalmente il vernacolo della celebre compagnia Niccòli. Andrea soprattutto, ma anche la moglie, figlia di Raffaello Landini, che portava addosso l’indomito e

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indimenticabile nome di Garibalda e divenne l’attrice più ammirata del teatro fiorentino. I Niccòli nati tutti e due nel 1862: erano in fasce negli anni di Firenze capitale - transitarono da Stenterello all’Acqua Cheta e interpretarono le altre commedie in dialetto di Augusto Novelli: ebbene, il giorno in cui il Teatro Alfieri non contenne più gli applausi, furono «promossi» al Verdi, che già spopolava con «La cena delle beffe». Un menu per tutti i gusti e tutti i palati, fra cultura e mondanità. E sembra di vederlo il pubblico dell’epoca, che usciva dai salotti o dai palazzi borghesi - gli anziani pare si portassero dietro anche lo scaldino - per andare a teatro, a piedi o in carrozza. Tutti al Verdi, con sottobraccio La Nazione. Sintesi vincente di arte e fiorentinità: un successo che continua ancora oggi.


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NoTizie uTili e iNFormazioNi

Inizio prevendita

Prezzi

I biglietti per i singoli spettacoli compresi in questa Stagione sono in prevendita dal 1 settembre per tutti gli eventi in programma fino al 31/12/2014; dal 1 ottobre per tutti gli altri.

Questi i prezzi per i singoli spettacoli COMPRENSIVI di diritti di prevendita:

Box Office Biglietteria La biglietteria si trova in via Ghibellina 97 ed è aperta da lunedì a sabato dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00; domenica e nei giorni festivi rimane chiusa. Prima degli spettacoli in programma nei giorni feriali è aperta dalle 20:00 alle 21:00 circa, la domenica e sempre quando lo spettacolo ha inizio alle 16:45, è aperta dalle ore 15:00 alle 17:00 circa. Tel 055-212320 e-mail info@teatroverdionline.it Vendita online www.teatroverdionline.it

Il Box Office a Firenze è in Via delle Vecchie Carceri n.1, presso il Complesso Ex Murate.

Effettua orario continuato da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 19.00; sabato 10:00 -14:00; domenica e festivi chiuso. Tel 055-210804 Fax 055-7472058 Skype boxofficetoscana È possibile acquistare i biglietti in tutta la Toscana presso gli oltre 100 punti vendita del Circuito Regionale Box Office (per l’elenco vedi www.boxofficetoscana.it) Box Office vende telefonicamente i biglietti con carta di credito (commissione sul servizio): chiamare il numero 055-210804 in orario 10:30 – 18:00.

Cirque Elòize - ID Interi € 55/50/40/32 Jesus Christ Superstar Interi € 55/49,50/40/31/25,50 La famiglia Addams Interi € 49.90/39,80/29,90 Brachetti che sorpresa Interi € 49,50/44/35,50/30 Il Lago dei cigni Interi € 45/36/25/20 Cinecittà Interi € 45/36/28 Glenn Miller Orchestra Interi € 40,25/32,20/25,30 Riccardo III Interi € 39/30/22 Alchemy - Momix Interi € 39/32,50/25 I Legnanesi, Don Giovanni, Giuseppe Fiorello, Frankenstein Junior, The best of Musical, Sette spose per sette fratelli, 50 Sfumature il musical, Winx club, Cercasi Cenerentola, The sisters, ElectriCity, Maurizio Battista Interi € 37/31/25 Paolo Ruffini Interi €34/25/17 Giuseppe Giacobazzi, Una famiglia quasi perfetta, Schiaccianoci, La vedova allegra, Tango de mi Buenos Aires

Vendita online www.teatroverdionline.it

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La fantastica avventura di Mr Starr, La scena, Hotel Paradiso, Galà Nurejev Interi € 31/25/19 Geronimo Stilton Interi 31,50/26/19,50 Valjean Interi € 28/22 Variazioni enigmatiche Interi € 26,50 Magicflorence Interi € 25/18 31 Dicembre 2014 The best of Musical Interi € 75,00 / 60,00 / 51,00 / 37,00 / 26,00 / 21,00

N.B.: I prezzi sopra elencati si riferisco ai biglietti acquistati in prevendita direttamente presso la biglietteria del teatro e presso la sede del Box Office, in via delle Vecchie Carceri n.1. Nei Punti Vendita del Circuito Regionale Box Office viene applicata una commissione di servizio di 2,00 € sul prezzo di ogni biglietto. Per gli acquisti on-line e telefonici ai prezzi sopra elencati viene applicata una commissione di servizio del 10% sulla spesa complessiva; le riduzioni non si applicano, salvo eccezioni, alle vendite online.



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Orari Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 20:45; le repliche domenicali iniziano alle ore 16:45, salvo i seguenti spettacoli come indicato: The Best of musical del 31 dicembre ore 22.00; Geronimo Stilton sabato 17 gennaio ore 16,15 mentre domenica 18 inizia alle ore 11.00; Winx Club ore 16,15; Cirque Èloize sabato 18 aprile ore 16,45 e 20,45

LA SERA DELLA PRIMA I soci Coop-Unicoop Firenze e i titolari di carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze e di carta Aura hanno diritto ad uno sconto sui biglietti di tutte le “prime” della Stagione pari a € 5,00 sul prezzo del biglietto intero (esclusi gli spettacoli a data unica). Gli sconti valgono per ogni ordine di posto. ALTRE RIDUzIOnI Per le repliche successive alla “prima” lo sconto applicato è di € 2,50 (eccetto venerdì, sabato e domenica). Gli sconti valgono per ogni ordine di posto. Hanno diritto alla riduzione: abbonati alla Stagione Concertistica dell’O.R.T., soci Coop Unicoop Firenze, under 21, over 65, studenti, gruppi superiori a 15 spettatori, possessori carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze.

Le riduzioni non si applicano per gli spettacoli in data unica (salvo eccezioni), nei giorni di venerdì, sabato, domenica ed il 31 dicembre. Le stesse categorie hanno diritto alla riduzione sull’acquisto degli Abbonamenti a 12 e a 7 spettacoli (vedi pag. 25 ) Ogni tessera dà diritto alla sconto per l’acquisto di un solo biglietto. E’ indispensabile presentare la tessera al momento dell’acquisto del biglietto e al momento dell’ingresso in Teatro.

Riduzioni

Disabili

Hanno diritto alla riduzione: abbonati alla Stagione Concertistica dell’O.R.T., soci Coop Unicoop Firenze, under 21, over 65, studenti, gruppi superiori a 15 spettatori, possessori carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze. Lo sconto applicato è di € 2,50 (eccetto venerdì, sabato e domenica ed il 31 dicembre) Gli sconti valgono per ogni ordine di posto. Le stesse categorie hanno diritto alla riduzione sull’acquisto degli Abbonamenti a 12 e a 7 spettacoli (vedi pag.25 )

L’acquisto dei biglietti per le persone disabili si può effettuare ESCLUSIVAMENTE presso la biglietteria del Teatro Verdi o prenotando telefonicamente alla stessa allo 055.21.23.20, fatta eccezione per i concerti di musica leggera per i quali è possibile ESCLUSIVAMENTE la prenotazione telefonando all’organizzatore (P.R.G. srl 055.66.75.66). Per motivi di sicurezza è predisposta per i disabili una zona riservata nelle vicinanze di una delle uscite sul fondo della platea

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(4 posti disponibili per disabili non deambulanti e 5 posti per disabili deambulanti). Il disabile (disabilità oltre il 70%, da attestare su richiesta al momento dell’acquisto del biglietto o al momento dell’ingresso in teatro) ha diritto ad un biglietto con riduzione speciale il cui prezzo è pari a quello del biglietto del settore più economico. L’accompagnatore del disabile ha diritto ad un biglietto omaggio con posto a sedere assegnato.

Parcheggi Piazza GhiBerTi sotterraneo ingresso da Viale Giovine Italia. Piazza Beccaria sotterraneo ingresso Viale Amendola. le muraTe superfice ingresso Viale Giovine Italia. Per il Parcheggio di Piazza Ghiberti (ingresso da “La Nazione” Viale Giovine Italia) e per quello di Piazza Beccaria (ingresso da Viale Amendola) è possibile acquistare presso la biglietteria del Teatro una tessera del valore di € 4,00 con cui si può sostare per 4 ore.



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Dal teatro alla stazione di s.M.n. Linea 6 (fermata lato via Valfonda di fronte al semaforo-Direzione Via Novelli) fermata Colonna 01, poi a piedi lungo Borgo Pinti, Arco di S.Pier Maggiore, Via Matteo Palmieri. Linea C2 (fermata via PanzaniDirezione Beccaria)-fermata Via Ghibellina angolo Via De’ Pepi.

come raggiungere il teatro TreNo Stazione Santa Maria Novella o Campo di Marte auToBuS urBaNi aTaF DALLA STAZIONE DI S.M.N.: Linea 23 (fermata lato Palazzina Presidenziale-Direzione Sorgane) fermata su Viale Giovine Italia (altezza via Ghibellina), poi percorso a piedi lungo Via Ghibellina; oppure fermata Corso dei Tintori poi a piedi lungo via De’ Benci e Via Verdi fino all’angolo con Via Ghibellina. Fermata Colonna 01, poi a piedi lungo Borgo Pinti, Arco di S.Pier Maggiore, Via Matteo Palmieri.

DALLA STAZIONE DI CAMPO DI MARTE: Linea 13, fermata su Viale Giovine Italia (altezza via Ghibellina), poi percorso a piedi lungo Via Ghibellina.

Linea 14 (fermata Via VerdiDirezione Careggi/Niccolo’ Da Tolentino)-fermata Stazione. Linea 23 (fermata Via VerdiDirezione Nuovo Pignone)fermata Stazione. Linea 6 (fermata Via della Colonna-Direzione Ospedale Torregalli)-fermata Stazione. Linea C2 (fermata Via Verdi Direzione Leopolda)-fermata Stazione.

Linea 19, fermata Colonna 01, poi a piedi lungo Borgo Pinti, Arco di S.Pier Maggiore, Via Matteo Palmieri. Da FIRENZE SUD Linee 14 e 23 (fermata Via Verdi 01). Linea 31-32 (fermata Via della Colonna), poi a piedi lungo Borgo Pinti, Arco di S.Pier Maggiore, Via Matteo Palmieri.

Linea 14 (fermata lato Palazzina Presidenziale-Direzione VIA RIPA e IL GIRONE) fermata su Viale Giovine Italia (altezza via Ghibellina), poi percorso a piedi lungo Via Ghibellina. Fermata Colonna 01, poi a piedi lungo Borgo Pinti, Arco di S.Pier Maggiore, Via Matteo Palmieri.

Dal teatro a Piazza s. Marco Linea C1 (fermata Via Verdi Direzione Parterre)-fermata Piazza S.Marco. Le linee 6, 14 e 23 effettuano sosta in Piazza S.Marco (in entrambe le direzioni di marcia), dove sono possibili numerosissime coincidenze (linee 1, 6, 7, 10, 11, 17, 19, 20, 21, 26, 31, 32, 34, 52, 54, 82, 84, c1)

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TaXi Al termine dello spettacolo è attivo un servizio di chiamata taxi. La chiamata è gratuita, l’importo della corsa è a pagamento. Per persone dirette nella stessa zona è possibile usufruire del servizio Taxi Multiplo, con un costo fisso a utente. Gli steward addetti alla chiamata taxi si trovano a fine spettacolo davanti all’ingresso del teatro. È possibile prenotare il servizio di Taxi Multiplo anche durante lo spettacolo rivolgendosi al personale di sala.


XXXIV STAGIONE CONCERTISTICA

Daniele Rustioni direttore principale

Tan Dun compositore e direttore in residence

Thomas Dausgaard direttore onorario

Salvatore Accardo Andrea Albori John Axelrod Alda Caiello Federico Colli Maureen Conlon Enrico Dindo Serena Farnocchia Laura Gorna Stanislav Kochanovsky Francesco Lanzillotta Andrea Lucchesini Benedetto Lupo Igudesman & Joo Roger Muraro Gaia Petrone Emilio Pomarico Nemanja Radulovic

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Speranza Scappucci Giovanni Sollima Markus Stenz Jonatan Stockhammer Juan Trigos Garry Walker Carolin Widmann Lilya Zilberstein Orchestra del Conservatorio Cherubini di Firenze Orchestra di Guanajuato (Messico)

L’Orchestra della Toscana dà il benvenuto nel proprio teatro agli spettatori della stagione di prosa

www.orchestradellatoscana.it

direzione artistica Giorgio Battistelli


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seguici on line

luoghi di spettacolo

Sito internet www.teatroverdionline.it Il sito, oltre alla possibilità di acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli del cartellone del Teatro Verdi (quelli riportati su questo programma, ma anche tutti i concerti della Stagione dell’Orchestra della Toscana e i concerti di musica leggera e affini), consente anche di reperire informazioni dettagliate sulle campagne di abbonamento; consente inoltre la possibilità di iscriversi alla mailing list tramite la quale si può essere informati su eventi particolari e su promozioni

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TeaTro Verdi Via Ghibellina 99/97 - Firenze TeaTro PucciNi (Spettacolo Valjean, a musical drama, 14/11) Via delle Cascine 41 - Firenze esclusive: sconti particolari sull’acquisto di biglietti, prelazioni sull’acquisto di eventi straordinari, “pacchetti” composti da biglietto d’ingresso e cena (pre- o postspettacolo) presso esclusivi ristoranti posti nelle vicinanze del Teatro, a prezzi particolarmente vantaggiosi.

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Sul sito e sulla pagina Facebook sono inoltre reperibili tutti gli aggiornamenti e le novità dell’ultim’ora. Facebook (www.facebook.com/ teatroverdifirenze?ref=hl) canale You Tube (www.youtube. com/user/TeatroVerdiFirenze?fea ture=watch)

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due accoGlieNTi FoYer / SerVizio GuardaroBa /Bar / SerVizio di chiamaTa TaXi coN STeWard

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Per il ciNema

cabina di proiezione analogica e digitale schermo 18 x 10 m

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Regione Toscana

Tutti all’Opera! Ti diamo tutta un’altra musica Il FAS e la Regione Toscana per il nuovo teatro dell’Opera di Firenze

La Regione Toscana e il FAS hanno contribuito alla realizzazione del nuovo teatro dell’Opera di Firenze, un grande progetto nazionale e un nuovo spazio per fare musica e cultura in città. Le risorse FAS aggiungono quello che manca alle progettualità del territorio.

www.regione.toscana.it/fas


stagione teatrale 2014/15

Gli Abbonamenti ABBOnAMEnTO A 12 SPETTACOLI 11 spettacoli a turno fisso, con data e posto prestabiliti, più uno a scelta tra i FUORI ABBONAMENTO. Durante la stagione è possibile chiedere il cambio di data di due spettacoli. PREzzI InTERI 1° settore € 350,00 2° settore € 285,00 3° settore € 205,00 PREzzI RIDOTTI 1° settore € 335,00 2° settore € 270,00 3° settore € 190,00

ABBOnAMEnTO A 7 SPETTACOLI Combinazione variabile (con una vasta gamma di combinazioni pre-selezionate) con data e posto prestabiliti. Durante la stagione è possibile chiedere il cambio di data di uno spettacolo. Il prezzo varia leggermente a seconda che la combinazione scelta comprenda o no gli spettacoli Jesus Christ Superstar, La Famiglia Addams, iD. PREzzI InTERI 1° settore € 220,00 2° settore € 182, 3° settore € 142,00 PREzzI RIDOTTI 1° settore € 212,50 2° settore € 174,50 3° settore € 134,50 PREzzI InTERI InCLUSO Jesus Christ Superstar Famiglia Addams e/o iD 1° settore € 232,00 2° settore € 191,00 3° settore € 150,00 PREzzI RIDOTTI InCLUSO Jesus Christ Superstar Famiglia Addams e/o iD 1° settore € 224,50 2° settore € 183,50 3° settore € 142,50

QUARTETTO – QUInTETTO SESTETTO – SETTIMInO OTTETTO: ABBOnAMEnTO A 4-5-6-7-8 SPETTACOLI A TURnO LIBERO spettacoli da scegliere tra quelli del cartellone della Stagione Teatrale, sia quelli già compresi negli abbonamenti di tipo tradizionale sia i FUORI ABBONAMENTO (sono esclusi dalla scelta, Jesus Christ Superstar Famiglia Addams e/o iD, che però possono essere acquistati al prezzo speciale sotto indicato): lo spettacolo del 31 dicembre è escluso dalla scelta. 1° settore € 33,00 x numero di spettacoli (132/165/198/231/264,00 €) 2° settore € 28,00 x numero di spettacoli (112/140/168/196/224,00 €) 3° settore € 22,00 x numero di spettacoli (88/110/132/154/176,00 €) Biglietti per Jesus Christ Superstar Famiglia Addams e iD da aggiungere agli abbonamenti a scelta: 1° settore € 37,50 2° settore € 32.50 3° settore € 27,00

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PASSEPARTOUT. ABBOnAMEnTO A SCELTA A 4-5-6-7-8 SPETTACOLI L’abbonamento dà diritto ad assistere al numero di spettacoli prescelto nel secondo settore (platea dalla 19° fila in poi, galleria, primi tre ordini di palco). Se al momento della prenotazione dello spettacolo sono disponibili posti nella zona di primo settore compresa tra la fila L e la fila S sarà possibile assistere allo spettacolo in uno di questi posti. PREzzO 4 spettacoli: € 90,00 5 spettacoli: € 112,50 6 spettacoli: € 135,00 7 spettacoli: € 157.50 8 spettacoli: € 180,00

nB Gli spettacoli non vengono scelti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento ma in un secondo momento (questo rende questo tipo di abbonamento particolarmente adatto come regalo). La prenotazione dei singoli spettacoli si apre a partire da 15 giorni prima della prima data di ogni spettacolo (per esempio si può prenotare il posto per lo spettacolo Cinecittà di sabato 13 dicembre a partire da venerdì 28 novembre). ATTEnzIOnE può verificarsi il caso che alla data d’inizio della possibilità di prenotare lo spettacolo sia esaurito.


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Perché sento

ma non capisco le parole?

QUALI SONO I SEGNALI DI UNA DIFFICOLTÀ Sentire ma non capire le parole, avere difficoltà a seguire il filo del discorso, sono questi i segnali più frequenti che evidenziano DI UDITO? una difficoltà uditiva.

Q

uando non sentiamo bene, le parole ci arrivano confuse, come spezzettate. Infatti, fatichiamo a sentire le frequenze più acute, come le consonanti T, F, S e P, mentre sentiamo bene le vocali, che hanno frequenze più basse. Finché l’ambiente intorno è silenzioso, riusciamo a comprendere le parole, perché il nostro cervello compensa con l’intuizione i suoni mancanti; ma quando intorno ci sono altre voci o rumori di fondo sentire bene diventa molto difficile e faticoso. In queste circostanze, infatti, occorre un’amplificazione intelligente e selettiva, che amplifichi solamente i “pezzi” di voce mancanti e una elaborazione sofisticata che attenui automaticamente le voci e i rumori di fondo, consentendo al nostro cervello di capire in modo distinto le parole e di poter seguire meglio il filo del discorso.

COME FUNZIONA LO SPEECH GUARD i SENZA SPEECH GUARD

ISOLA CAPO RIZZUTO

ISOLA CAPO RIZZUTO

Voce confusa

Voce solo amplificata:

non “ripulita“ dai rumori.

sentita ma non capita

i CON SPEECH GUARD

ISOLA CAPO RIZZUTO

Voce confusa

non “ripulita“ dai rumori.

ISOLA CAPO RIZZUTO Voce chiara amplificata cata “ripulita” dai rumori sentita e capita con lo Speech Guard Oticon

Speech Guard l’avanzata tecnologica Oticon per sentire meglio

Il più delle volte, all’inizio, non ci si rende conto di avere dei problemi di udito. Si continua a sentire, ma le parole arrivano poco scandite. Gli altri ci dicono che teniamo il volume della TV troppo alto, perdiamo le battute di un discorso, ci ritroviamo a chiedere “ehh??”, fatichiamo a capire quello che ci viene detto e ci stanchiamo così tanto a seguire una conversazione che tendiamo a isolarci.

Può accadere a tutte le età. Lo dimostra il numero crescente di giovani che vanno incontro a danni dell’udito soprattutto a causa dell’abitudine di ascoltare musica ad alto volume.

Non serve a nulla chiedere agli altri di parlare a voce più alta. Ciò che occorre è Ma la perdita uditiva può “pulire” il suono delle parole, essere causata anche dallo stare a lungo in renderle nuovamente ambienti rumorosi, da limpide, chiare e ben distinte: infezioni ed infiammazioni, dall’assunzione di farmaci un obiettivo importante che ototossici, da traumi, da oggi è possibile perseguire familiarità ed ereditarietà. grazie alla avanzata Il Chip Speech Guard tecnologia Speech Guard degli apparecchi acustici Oticon che, “ripulendo” le parole, separandole dai rumori di fondo le rende più chiare e distinte.

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stagione teatrale 2014/15

i n a b b o n a m e n To

da Venerdì 24 a domeniCa 26 oTTobre

da marTedì 2 a domeniCa 7 diCembre

Massimo Ranieri RIccARDO III

Ted Neeley JEsus chRIst suPERstAR

di william SHakeSpeare regia maSSimo ranieri

da gioVedì 29 gennaio a domeniCa 1 Febbraio

regia maSSimo romeo piparo

Lillo & Greg lA FAntAstIcA AvvEntuRA DI MR. stARR

di ClaUdio greg gregori regia maUro mandolini

da marTedì 17 a domeniCa 22 marzo

Elio Geppy Cucciari lA FAMIGlIA ADDAMs traduzione e adattamento STeFano benni regia giorgio gallione

da Venerdì 21 a domeniCa 23 noVembre

da gioVedì 11 a domeniCa 14 diCembre

da gioVedì 19 a domeniCa 22 Febbraio

da merColedì 15 a domeniCa 19 aprile

Carlo Buccirosso unA FAMIGlIA QuAsI PERFEttA

Christian De Sica cInEcIttà

Angela Finocchiaro Maria Amelia Monti Stefano Annoni lA scEnA

iD - cIRQuE ÉlOIzE

regia giampiero Solari

scritto e diretto da Carlo bUCCiroSSo

regia CriSTina ComenCini

da gioVedì 27 a domeniCa 30 noVembre

da gioVedì 8 a domeniCa 11 gennaio

da gioVedì 5 a domeniCa 8 marzo

Alessandro Preziosi DOn GIOvAnnI di Molière

Flavio Montrucchio Roberta Lanfranchi sEttE sPOsE PER sEttE FRAtEllI

Manuel Frattini Paolo Ruffini cERcAsI cEnEREntOlA

regia aleSSandro prezioSi

regia maSSimo romeo piparo

regia SaVerio marConi

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direttore artistico JeannoT painCHaUd



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stagione teatrale 2014/15

DA vEnERDì 24 A DOMEnIcA 26 OttOBRE

RA.MA. 2000 IntERnAtIOnAl presenta

Massimo Ranieri

riCCardo iii di WIllIAM shAkEsPEARE regia MAssIMO RAnIERI

Una nuova sfida teatrale per Massimo Ranieri, protagonista di RICCARDO III di William Shakespeare, di cui firma anche la regia: “Uno spettacolo imponente, con 18 attori, la traduzione e l’adattamento di Masolino D’Amico, uno dei massimi anglisti al mondo, e le musiche composte appositamente da Ennio Morricone”.

musiche originali EnnIO MORRIcOnE traduzione MAsOlInO D’AMIcO scene lOREnzO cutulI costumi nAnà cEcchI light designer MAuRIzIO FABREttI regista assistente ROBERtO BAnI

“Dopo averlo letto e riletto – è Ranieri stesso che parla, - ho capito chiaramente una cosa: RICCARDO III non è soltanto un personaggio straordinario, è soprattutto un grandissimo attore. RICCARDO III è il numero uno dei malvagi, è il grande genio della rappresentazione del potere: perciò, io non interpreterò un personaggio, interpreterò un attore. Del resto, non sono grandi attori tutti gli uomini di potere? Non recitano un ruolo che deve suscitare applausi, consensi, se non addirittura idolatria da parte di uomini e donne che diventano loro gli ignari personaggi della sua commedia? Riccardo, poi,

indossa i costumi della malvagità meglio di chiunque altro e allora, via via che continuavo a leggere e rileggere, mi è apparso sempre di più in bianco e nero. Anzi, in bianco e noir. Perché se i gialli svelano le colpe dalla parte dei buoni, il noir ci fa guardare il mondo con gli occhi dei colpevoli, ci spinge a scoprire fin dove possono arrivare le radici dell’umana cattiveria. Questo RICCARDO III l’ho immaginato inquietante e accogliente, proprio come quei grandi film noir che abbiamo profondamente amato. Per provare a intravedere sulla scena l’eterno mistero del male.”

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maSSimo ranieri (all’anagrafe Giovanni Calone) nasce il 3 maggio 1951. Incide il suo primo disco all’età di 13 anni e, appena quindicenne, partecipa alla sua prima Canzonissima. Nel 1969 vince il Cantagiro con Rose Rosse e debutta al cinema nel ruolo di protagonista in Metello di Mauro Bolognini. Nel 1970 è accanto ad Anna Magnani nel film per la tv La Sciantosa per la regia di Alfredo Giannetti. Nel 1976 debutta come attore teatrale al “Festival dei due mondi” di Spoleto con uno spettacolo, tratto da due atti unici di Raffaele Viviani “Caffè di notte e giorno” e “Scalo marittimo”, che prende il titolo di Napoli: chi resta e chi parte per la regia di Giuseppe Patroni Griffi. Nello stesso anno interpreta con Pupella Maggio e Lilla Brignone In memoria di una signora amica con la regia di Mario Ferrero, una commedia di Giuseppe Patroni Griffi. Nel 1980 debutta al Teatro Comunale di Milano, per proseguire con una tournée europea, lo spettacolo L’anima buona di Sezuan di Bertolt Brecht per la regia di Giorgio Strehler, con Andrea Johansson, Renato De Carmine. Risale al 1986 il fondamentale incontro con Maurizio Scaparro, incontro che porterà, come primo frutto seguito da numerosi successi, alla realizzazione dello spettacolo teatrale Varietà (con Marisa Merlini, Galeazzo Benti ed un giovane Arturo Brachetti), che rievoca i fasti dell’avanspettacolo. Il 1988 è un anno particolarmente fortunato: torna a Sanremo dove vince con il brano Perdere l’amore; esce l’album che prende il nome del successo sanremese;

durata 2 ore 45 minUTi CompreSo inTerVallo sito www.maSSimoranieri.iT debutto 17 lUglio 2013 Verona

è protagonista di Rinaldo in campo, commedia musicale di Garinei e Giovannini. Nel 1994 ritorna a lavorare con Giorgio Strehler nello spettacolo L’isola degli schiavi di Marivaux con Pamela Villoresi, Philippe Leroy e Laura Marinoni, musiche di Fiorenzo Carpi. Tra il 2004 e il 2006 firma la regia di importanti opere liriche (tra cui “La Traviata” al Verdi di Trieste). Tra il 2007 e il 2009 raggiunge 330 repliche con lo spettacolo-record Canto perché non so nuotare...da 40 anni!, che nel 2011 raggiunge le 500 repliche. Nel 2012 interpreta il protagonista Mackie Messer ne “L’opera da tre soldi” di Bertolt Brecht, per la regia del napoletano Luca De Fusco. Nello stesso anno viene alla luce un altro successo che ancora sta sbancando i botteghini dei teatri italiani: Viviani Varietà: poesie, parole e musiche del Teatro di Raffaele Viviani, in prova sul piroscafo Duilio in viaggio da Napoli a Buenos Aires nel 1929, di nuovo con la regia di Maurizio Scaparro. RICCARDO III ha debuttato il 17 luglio al Teatro Romano di Verona.

“ perCHé proprio riCCardo iii..? e’ Un TiTolo CHe Ho in TeSTa da VenT’anni. ad inCUlCarmi qUeST’idea FU Un mio Caro amiCo palermiTano, ex proFeSSore di FiloSoFia, oggi noVanTenne, CHe Un giorno mi diSSe..” SareSTi Un grande riCCardo iii... anCHe morriCone, qUando gli Ho CHieSTo di SCriVermi le mUSiCHe, mi Ha daTo dell’inCoSCienTe... ma Se non Sei inCoSCienTe non pUoi Fare qUeSTo meSTiere. e’ Un rUolo Con CUi prima o poi Ti deVi SConTrare e ConFronTare...” maSSimo ranieri


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cOMPAGnIA EnFI tEAtRO PRODuzIOnE MIchElE GEntIlE presenta

DA vEnERDì 21 A DOMEnIcA 23 nOvEMBRE

Carlo Buccirosso

Una Famiglia qUaSi perFeTTa testo e regia cARlO BuccIROssO

con ROsAlIA PORcARO e con GInO MOntElEOnE DAvIDE MAROttA tIlDE DE sPIRItO PEPPE MIAlE FIOREllA zullO GIORDAnO BAssEttI

Una coppia normale, come tante. Si conoscono da poco ma sono innamorati e desiderosi di mettere al mondo un bambino. Esami, controlli, analisi, tutto in regola, ma il bambino tarda ad arrivare. La diagnosi è “spermatozoi pigri”.

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La coppia decide allora di rivolgersi al migliore dei luminari, il guru dell’inseminazione artificiale, ripromettendosi di andare avanti lo stesso “ col nostro amore e i nostri progetti” nel caso che il bambino non arrivi. Ma il guru è lì per rassicurarli, anzi, dà loro la certezza di diventare genitori . E, infatti un giorno arriva LUI, il figlio tanto atteso. Ma, come spesso accade nella vita e ancor più nelle commedie, c’è un MA…UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA è un affresco impietoso della nostra società, reso irresistibile dal sarcasmo e l’ironia del comico napoletano.


“l’ inClinazione ideale e ComUniCaTiVa di bUCCiroSSo STa nel CoSTrUire Una morTiFiCazione Umana CHe poi diVampa in qUalCoSa di irrazionale, STa nel meTTere a pUnTo Un’ impaSSibiliTà CHe SFoCia di Colpo in qUalCHe STaTo di grazia irrUenTo” rodolFo di giammarCo

sito www.TeaTrodiana.iT debutto 11 noVembre 2014 S. arpino (Ce)

Carlo bUCCiroSSo Attore partenopeo di cinema e teatro di straordinario talento, noto anche come scrittore e sceneggiatore, comincia la sua carriera ne L’ultima scena (1989), il suo debutto cinematografico accanto ad Aldo Giuffré, Vittorio Caprioli e Marina Suma. Dopo la pellicola Amami (2002), diventa uno degli amici e attori prediletti di Vincenzo Salemme che lo dirigerà in molte pièces teatrali e nelle pellicole Premiata Pasticceria Bellavista (1998), L’amico del cuore (1998), Amore a prima vista (1999) e A ruota libera (2000), dove ha occasione di lavorare accanto a Maurizio Casagrande, Nando Paone e Biagio Izzo, in ruoli che sono meno scatenati di quelli che Salemme riserva per sé e ripongono figure più composte di piccolo-borghese di solito trafelato da qualche preoccupazione. In seguito a Il grande botto (2000) e Il mare non c’è paragone (2002), diventa anche uno degli attori più assidui per Carlo Vanzina, che lo dirige in pellicole come Febbre da cavallo - La mandrakata (2002), Le barzellette (2004), In questo mondo di ladri (2004) accanto a Valeria Marini, Max Pisu, Biagio Izzo, Leo Gullotta, Ricky Tognazzi ed Enzo Iacchetti, Eccezzziunale... veramente: capitolo secondo... me (2006) e i telefilm Un ciclone in famiglia 2 e 3 (2006-2007). Dopo la fiction Due imbroglioni e mezzo (2007), interpreta il ruolo di Cirino Pomicino nella pellicola Il divo (2008) di Paolo Sorrentino e, negli anni seguenti, in I mostri oggi (2009), Un’estate ai Caraibi (2009) e Dalla vita in poi (2010). Recentemente ha messo in scena, con la propria compagnia teatrale, due spettacoli: “I compromessi” con Carlo Croccolo e Graziella Marina e “Vogliamoci tanto bene”. Nel 2013 è nel film di Sorrentino La grande bellezza, premiato con l’Oscar, e nella commedia di Natale di Brizzi Indovina chi viene a Natale?. Nel 2014 è in teatro con La vita è una cosa… meravigliosa! Al Teatro Verdi è stato coprotagonista con Vincenzo Salemme in Sogni e bisogni (Stagione 2001-02), La gente vuole ridere ancora (2005-06), E fuori nevica (2000-01) con Nando Paone.


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stagione teatrale 2014/15

DA GIOvEDì 27 A DOMEnIcA 30 nOvEMBRE

khORA.tEAtRO E tsA tEAtRO stABIlE D’ABRuzzO presentano

Alessandro Preziosi

don gioVanni di MOlIÈRE regia AlEssAnDRO PREzIOsI

traduzione e adattamento tOMMAsO MAttEI scene FABIEn IlIEu costumi MARtA cRIsOlInI MAlAtEstA musiche AnDREA FARRI luci vAlERIO tIBERI supervisione artistica AlEssAnDRO MAGGI

con nAnDO PAOnE e con lucREzIA GuIDOnE ROBERtO MAnzI BARBARA GIORDAnO DAnIElE PAOlOnI DAnIElA vItAlE MAttEO GuMA

Le versioni del mito di DON GIOVANNI sono ben superiori alle donne sedotte dall’ammaliatore sivigliano e contano oltre 4000 riscritture.

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Numerosissime erano state le rappresentazioni teatrali con protagonista questo personaggio, la cui immensa fortuna letteraria era cominciata nel 1630, quando Tirso de Molina, probabilmente ispirandosi a racconti popolari che utilizzavano i padri Gesuiti, negli spettacoli edificanti dei loro piccoli allievi facendone il prototipo dell’eretico blasfemo per definizione, scrisse il suo Burlador de Sevilla. Venne in seguito ripreso dalla Commedia dell’Arte italiana, che lo incluse nel suo repertorio accentuando gli aspetti più comici della vicenda. Molière, attinge a queste fonti italiane e le rielabora per ricavarne un suo personale DON GIOVANNI, ritraendolo come un personaggio raffinato, cinico, dissacrante, in aperta opposizione con le convenzioni


sociali, pronto a burlarsi anche della religione e creando una storia con una grande varietà di toni in cui il comico e il drammatico si incrociano di continuo, e in cui agiscono personaggi di estrazione sociale molto diversa (aristocratici, servitori, contadini). È un testo che suona ancora oggi come attuale senza aver accumulato nel tempo un grammo di polvere, ma è anche un opera inquietante e sublimemente misteriosa, dal genere “unico” sotto molti punti di vista, sopratutto dal punto di vista stilistico: una commedia irresistibilmente atipica rispetto alla vasta produzione del commediografo francese, con personaggi e caratteri in apparenza incredibilmente distanti fra loro. In questo nuovo adattamento ci si è proposti di realizzare un copione dal carattere spiccatamente “postmoderno” e cinematografico, che conferma il piacere agli affezionati della prosa, ma capace di introdurre degli elementi che “don gioVanni è Un miTo Senza Tempo, attivano il pensiero, come ad eSTremamenTe moderno, rielaboraTo esempio l’episodio introduttivo innUmereVoli VolTe in diVerSe epoCHe e del duello con il Commendatore, da diFFerenTi perSonaliTà arTiSTiCHe, ma matrice di tutta la vicenda narrata. nonoSTanTe di don gioVanni Si Sia TanTo La lingua è usata al servizio SCriTTo e diSCUSSo, il perSonaggio non dello spettacolo con il preciso Si laSCia deFinire, reSTa per CoSì dire intento di sposare il divertimento SFUggenTe. l’obbieTTiVo di Una regia con i contenuti, assecondando organicamente una struttura penSaTa Come Si Fa oggi nel Cinema Con bizzarra in cui commedia e il TridimenSionale è di aCCendere nella tragedia si succedono quasi FanTaSia degli SpeTTaTori il piaCere dei senza preavvisi. SenSi, FaCendo maTerializzare SoTTo i loro oCCHi, Uno dei più aFFaSCinanTi arCHeTipi

aleSSandro prezioSi è leTTerari della CUlTUra oCCidenTale.” nato a Napoli il 19 aprile del 1973, laureato in Giurisprudenza presso aleSSandro prezioSi l’Università Federico II di Napoli. Si è trasferito a Milano, dove si è diplomato all’Accademia dei Filodrammatici. Nel 1998 debutta nel ruolo di Laerte nell’ Amleto di Antonio Calenda allestito per il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e interpreta Cristiano nel Cyrano di Corrado D’Elia e, successivamente, ha prodotto e interpretato il monologo Le ultime ore di A.I. di Tommaso Mattei. Ancora con lo Stabile del Friuli-Venezia Giulia, e diretto da Antonio Calenda, ha recitato nell’Agamennone di Eschilo ed è stato Oreste in Coefore e in Eumenidi rappresentati a Teatro Greco di Siracusa e poi in tournée nazionale. Dopo aver a lungo interpretato l’ispettore Pietro Foschi nella fortunata soap di Mediaset Vivere, è stato protagonista per Mediaset della fiction in costume Elisa di Rivombrosa diretta da Cinzia T.H. Torrini grazie alla quale vince un Telegatto come personaggio maschile dell’anno. Nel 2006 gira i film I Viceré di Roberto Faenza, tratto dal romanzo di Federico De Roberto, e La masseria delle allodole, tratto dal libro di Antonia Arslan e diretto da Paolo e Vittorio Taviani. Dal 7 maggio 2007 inizia le riprese della serie Il commissario De Luca, 4 film tv, tratti dai romanzi di Carlo Lucarelli, regia di Antonio Frazzi. Dal 2009 è direttore artistico del BA in Performing arts. Dopo aver interpretato ll tv movie della Lux Vide S.Agostino per la regia di Cristian Dougay, è tornato in teatro con l’Amleto di Khora.teatro per la regia di Armando Pugliese che dopo il debutto al Festival Scespiriano di Verona è stato applaudito al Teatro Verdi nella Stagione teatrale 2009-10, per tornare nella Stagione teatrale 2011-12 con Cyrano de Bergerac come interprete e regista.

sito www.TeaTroSTabile.abrUzzo.iT debutto 1 noVembre 2014 Fano


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Alderighi Impianti è una esperta società fiorentina che opera nel settore dell’ingegneria impiantistica tecnologica e dei servizi. Una compagine fatta di persone di mestiere dove, la componente umana, è l’elemento determinante nello sviluppo delle attività della società. La professionalità e la qualità, vengono messe a disposizione dei clienti, per affrontare e risolvere problemi, anche complessi, sia nel mondo degli appalti pubblici che privati. Una collaborazione continuativa che riguarda tutte le fasi della soluzione, dall’analisi alla progettazione, dalla realizzazione all’assistenza; un servizio a 360°, che Alderighi Impianti è in grado di effettuare garantendo forniture “chiavi in mano”, diventando così l’interlocutore unico per tutte le opere specialistiche necessarie, ottimizzando rapporti e sinergie che ne garantiscono la qualità del risultato.

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stagione teatrale 2014/15

DA MARtEDì 2 A DOMEnIcA 7 DIcEMBRE

PEEP ARROW EntERtAInMEnt presenta

Ted Neeley

JeSUS CHriST SUperSTar regia MAssIMO ROMEO PIPARO

di AnDREW llOyD WEBBER E tIM RIcE direzione musicale EMAnuElE FRIEllO scene GIAncARlO MusEllI E tEREsA cARusO costumi cEcIlIA BEtOnA luci uMIlE vAInIERI suono lucA FInOttI coreografie ROBERtO cROcE regia MAssIMO ROMEO PIPARO con tED nEElEy - Gesù FEysAl BOncIAnI - Giuda PARIDE AcAcIA - hannas

Il 18 aprile, giorno del Venerdì Santo, ha debuttato al Teatro Sistina di Roma lo spettacolo più atteso della stagione: la versione evento di JESUS CHRIST SUPERSTAR, la più grande opera rock di tutti i tempi.

JESUS CHRIST SUPERSTAR, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, è ormai passato alla storia come uno dei Musical più famosi e amati di tutti i tempi. La versione italiana in lingua originale firmata da Massimo Romeo Piparo, autore e regista celebrato all’estero per il suo straordinario stile innovativo, compie 20 anni e vanta ormai numerosi record e grandi numeri: tre diverse edizioni prima di questa, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1.000.000 di spettatori, più di 100 artisti che si sono alternati nel cast 19 regioni e più di 1.000 rappresentazioni in 84 città italiane. Nell’anno della beatificazione di Giovanni Paolo II, con questa nuova versione evento e con Ted Neeley, colui che diede una impronta mitica e

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indelebile al ruolo di Gesù nello storico successo cinematografico di Norman Jewison del 1973, Piparo riesce a consegnare definitivamente alla “Storia del Teatro italiano” la propria edizione dell’Opera, avendo avuto il privilegio di dirigere sui palcoscenici italiani entrambe le star del film: in occasione del Santo Giubileo dell’Anno 2000, infatti, fu il compianto Carl Anderson- il Giuda nero del film scomparso prematuramente nel 2004- a interpretare il ruolo per due anni di trionfali successi. Prodotto dalla Peep Arrow Entertainment nella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, lo spettacolo firmato Massimo Romeo Piparo è in scena per la prima volta in Europa con un interprete d’eccezione nel


Ruolo del titolo: Ted Neeley, il Gesù “originale” del celebre film di Norman Jewison, lo storico successo cinematografico del 1973. “Essere invitato a recitare a Roma, al Teatro Sistina per questo festeggiamento del 20° Anniversario di JESUS CHRIST SUPERSTAR, è la realizzazione del sogno di una vita. Sono onorato dell’opportunità di collaborare a questa nuova esperienza teatrale italiana, prodotta e diretta dal regista visionario Massimo Romeo Piparo, che ringrazio insieme a tutto lo staff e la crew, ogni membro del cast e i musicisti, per questa avventura straordinaria” dichiara il celebre attore americano. In scena con Ted Neeley, nomi affermati del Musical italiano come Gloria Miele (Maria Maddalena), Emiliano Geppetti (Pilato), Paride Acacia (Hannas), Marco Fumarola (Caifa), Salvador Axel Torrisi (Erode), Riccardo Sinisi (Simone/Pietro) e, nel ruolo di Giuda, Feysal Bonciani. Nato a Firenze, classe 1990, Feysal è stato scelto da Massimo Romeo Piparo e da Ted Neeley, tra oltre cinquecento candidati arrivati da tutta Italia per le audizioni dello spettacolo. Sul palco anche l’Orchestra dal vivo di 12 elementi diretta dal Maestro Emanuele Friello, l’ensemble di 24 tra acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini coreografati da Roberto Croce, le scenografie di Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona.

Ted neeley attore, cantante, batterista e compositore, firmò il suo primo contratto discografico nel 1965, all’età di 22 anni. Nel 1969 Neeley ha interpretato il ruolo principale di Claude in Hair nelle produzioni di New York e Los Angeles. Il suo lavoro con il regista Tom O’Horgan lo portò ad essere chiamato quando quest’ultimo venne assunto per la messa in scena di JESUS CHRIST SUPERSTAR a Broadway. Scritturato come corista, divenne anche il sostituto per la parte di Gesù; il ruolo titolare nella versione di Los Angeles (che andò in scena all’Universal Amphitheatre), gli venne assegnato dopo una standing ovation tributatagli durante una precedente tappa del tour. È internazionalmente famoso per il ruolo di protagonista nella versione cinematografica di JESUS CHRIST SUPERSTAR diretta da Norman Jewison (1973). Per la sua performance nel film venne nominato quale il miglior attore in un film musicale ai Golden Globe Awards del 1974. maSSimo romeo piparo figura di spicco dello spettacolo italiano, regista, autore e produttore di grandi successi teatrali e televisivi degli ultimi anni - The full monty, My fair lady, Il vizietto, Ballando con le stelle (tutti successi presentati anche nelle Stagioni del Teatro Verdi) - è il nuovo direttore del Teatro Sistina di Roma, il tempio del musical italiano creato dal mitico Pietro Garinei.

durata 2 ore e 15 minUTi CompreSo inTerVallo sito www.peeparrow.Com debutto 18 aprile 2014 roma

“leggendo i Vangeli Sembra qUaSi SConTaTo CHe il SoTToFondo mUSiCale debba eSSere roCk. CHe l’ambienTazione più adaTTa Sia Un deSerTo Con alCUni elemenTi arCHiTeTToniCi STaTiCi e animaTi dalla Sola poTenza della mUSiCa. CHe l’epoCa più giUSTa per la loro rappreSenTazione Siano gli anni ‘70. eppUre prima di JeSUS CHriST SUperSTar non era CoSì. eCCo perCHé l’opera di webber e riCe è enTraTa nel miTo. e qUel miTo non Va aSSolUTamenTe diSSaCraTo, reinTerpreTaTo, elaboraTo: Va riSpeTTaTo, omaggiaTo, CelebraTo (…). Un miTo eTerno per Un popolo CHe anCora oggi non Ha SmeSSo di SUbire il proprio marTirio ma Ha ViSTo molTipliCarSi la Serie di marTiri direTTi o indireTTi: Si ConTinUa a morire perCHé alTroVe, in qUeSTa Terra, è deCiSo CoSì. non CerCaTe di TroVare Segni in qUeSTa meSSinSCena, né ConFronTi Con epoCHe, FaSi SToriCHe: C’è l’eTerno, inTramonTabile SenSo di angoSCia per Un’UmaniTà CHe da Sempre elegge i propri meSSia per poi mandarli al marTirio, Crea i propri miTi per poi diSTrUggerli, proFeSSa la propria ideologia per pronTamenTe rinnegarla”

dalle noTe di regia di maSSimo romeo piparo


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stagione teatrale 2014/15

DA GIOvEDì 11 A DOMEnIcA 14 DIcEMBRE

BAGs lIvE EntERtAInMEnt presenta

Christian De Sica

CineCiTTà regia GIAMPIERO sOlARI con DAnIElA tERRERI, DAnIElE AntOnInI E AlEssIO schIAvO

disegno luci MARcEllO IAzzEttI regia video cRIstInA REDInI scenografie PAtRIzIA BOccOnI costumi EstER MARcOvEcchIO musiche dal vivo orchestra diretta dal MAEstRO MARcO tIsO pianoforte RIccARDO BIsEO coreografie FRAncO MIsERIA

scritto da chRIstIAn DE sIcA, RIccARDO cAssInI, MARcO MAttOlInI E GIAMPIERO sOlARI

Come si chiamano gli studi cinematografici in Francia? E in Inghilterra? E in Germania? Se escludiamo gli addetti ai lavori e i diretti interessati, nessuno lo sa. Oltre ad “Hollywood”, l’unico altro termine conosciuto universalmente è “Cinecittà”.

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Cinecittà: una parola che riporta ad un mondo fantastico, ad un secolo di storia del cinema scritta da artisti geniali, ma costruita anche sul lavoro di migliaia di comparse, di eccellenti maestranze. Una favola accompagnata da musiche indimenticabili, da parole e canzoni che fanno parte del nostro quotidiano. Una storia che appartiene alla cultura italiana ma che ha ispirato tutto il cinema internazionale. Il rapporto fra Cinecittà e Christian De Sica è profondo già da prima della sua nascita grazie al padre Vittorio e alla madre Maria Mercader. Christian cresce a Cinecittà prima da adolescente accompagnando il padre, poi con i primi piccoli ruoli per approdare agli Studi da attore affermato. Christian De Sica ha attraversato


”SoNo uN SaLTimbaNCo, mi SeNTo uN aTTore, uNo ShowmaN, uN CommediaNTe. uNo Che CaNTa, reCiTa, baLLa. QuaNdo Si Fa QueSTo meSTiere, Si doVrebbe SaPer Fare TuTTo.” ChriSTiaN de SiCa

durata 1 ora e 50 miNuTi aTTo uNiCo sito www.bagSeNTerTaiNmeNT.Com debutto 10 geNNaio 2014 PadoVa

in maniera trasversale la Città del Cinema: da bambino ha visto girare per casa i mostri sacri del nostro cinema prima e quelli dell’epopea dei kolossal di Hollywood sul Tevere poi. E’ cresciuto con Rossellini e i suoi figli e ha sposato la sorella di Carlo Verdone. Nella sua vita professionale ha partecipato a decine di film da protagonista, raccogliendo, nella quasi totalità, grandissimo successo. Christian De Sica è non solo attore, ma autore, sceneggiatore, regista. Chi meglio di lui, allora, per raccontare la storia di Cinecittà, in uno spettacolo elegante e sorprendente che va da Mussolini al neorealismo, dal cinepanettone a Santoro e alla De Filippi? Irresistibili racconti di vita vissuta, monologhi poetici sulle figure nascoste che rimangono sempre

dietro le quinte, divertenti gag su provini, sugli attori smemorati, sul doppiaggio improvvisato, ma anche canzoni evergreen enfatizzate dalle abili doti del Christian crooner ed entertainer. Con Christian sul palco una compagnia completa, un corpo di ballo e un’orchestra di molti elementi. Christian De Sica vi apre i cancelli di Cinecittà e vi fa entrare contemporaneamente in due mondi magici: il cinema e il teatro. ChriSTiaN de SiCa è tra i più famosi e popolari personaggi di spettacolo italiani, grazie alla sua carriera professionale, al suo evidente talento multiforme (è showman, attore, cantante, regista, sceneggiatore), alla popolarità e successo commerciale della quasi totalità dei suoi film, serie

televisive, spettacoli teatrali. Attore brillante quasi totalmente immerso in ruoli comici, Christian De Sica interpreta i suoi personaggi da serissimo professionista - cura e attenzione ai particolari caratterizzano tutti i suoi personaggi - ed è diventato indispensabile nel panorama cinematografico di casa nostra, con risultati sempre coerenti alle alte aspettative di successo di pubblico. Il suo esordio nel cinema è nel 1968; una partecipazione nella produzione francese “Pauline 1880” di Jean Louis Bertuccelli: il grande successo arriva con la sua collaborazione con il regista Carlo Vanzina per “Sapore di Mare” (1982) e “Vacanze di Natale” (1983) che gli permette di diventare uno dei più famosi interpreti di quelle commedie dal sapore “vacanziero” e “natalizio”

che successivamente troveranno nella regia di Neri Parenti un eccellente custode del filone. Prima di seguire le orme paterne non rinuncia alla sua prima grande passione: la musica, e nel 1973 partecipa al Festival di Sanremo. Al Teatro Verdi abbiamo avuto il piacere di ospitarlo con due spettacoli: Tributo a George Gershwin – Un americano a Parigi (Stagione 2000-2001) e Parlami di me (Stagione 2007 - 2008).


stagione teatrale

photo:&alessandromoggi.com

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stagione teatrale 2014/15

dA Giovedì 8 A doMeNicA 11 GeNNAio

PeeP ARRow eNTeRTAiNMeNT e il SiSTiNA presentano

Flavio Montrucchio Roberta Lanfranchi

SeTTe SPoSe Per SeTTe FraTeLLi tratto dall’omonimo Film della MGM di STeveN viNceNT BeNeT musiche GeNe de PAul liriche JohNNy MeRceR direzione musicale eMANuele FRiello scene TeReSA cARuSo costumi ceciliA BeToNA, luci uMile vAiNieR suono lucA FiNoTTi coreografie RoBeRTo cRoce

di lAuReNce KAShA, dAvid S. lANdAy regia MASSiMo RoMeo PiPARo

Nel 1954 la MGM produce il film SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI diretto da Stanley Donen; la magica fusione tra la sceneggiatura, le musiche e le straordinarie coreografie di Michael Kidd ne fecero uno dei musical più divertenti e longevi del grande schermo, un cult riproposto anche dalla Tv ancora oggi con grandi ascolti.

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Le musiche di Adolph Deutsch e Saul Chaplin vinsero un Oscar e il film ottenne quattro nominations per il miglior film, la migliore sceneggiatura, la migliore fotografia e il miglior montaggio. I sette fratelli Pontipee, rudi boscaioli, vivono isolati tra boschi e monti. Stanco della solitudine, il maggiore di loro, Adamo, vuole prendere moglie. Conquista Milly che però scopre presto di dover prendersi cura non solo del marito ma di altri 6 rozzi uomini disordinati e rissosi... Come nella favola di Biancaneve trasforma la baita sporca dei boscaioli in una casa accogliente e insegna ai fratelli di Adamo l’arte del corteggiamento, cosicché anche loro possano conquistare una ragazza e sposarsi.


durata 2 ore e 30 miNuTi ComPreSo iNTerVaLLo sito www.PeeParrow.Com debutto 7 NoV 2014 udiNe

Dopo mille vicissitudini, corteggiamenti, balli in paese, risse tra pretendenti, rapimenti di ragazze, valanghe in montagna e tanto altro, il lieto fine arriverà puntuale con 6 nuovi matrimoni e una neonata… Nel 60° anniversario del celebre film, la Peep Arrow Entertainment e Il Sistina portano in scena una delle commedie più divertenti e longeve del grande schermo, con uno straordinario cast di 25 cantanti-ballerini-acrobati per un perfetto evento teatrale che coinvolgerà ed entusiasmerà gli spettatori di tutte le età. Roberta Lanfranchi, alla sua nuova prova teatrale (Se il Tempo fosse un Gambero, Cenerentola, Smetti di Piangere Penelope!) è Milly, la dolce e inflessibile mogliettina di Adamo Pontipee, il rude e intrepido boscaiolo dal cuore tenero interpretato da Flavio Montrucchio (Grease, Aladin-il Musical). Una colonna sonora indimenticabile, Premio Oscar 1955, con le musiche del celebre film e le liriche in versione italiana – con 4 inediti – arrangiate e dirette dal Maestro Emanuele Friello, la scenografia di Teresa Caruso con la magia del Far West e le incantevoli atmosfere country, le spettacolari coreografie di Roberto Croce, tornano a rivivere in uno spettacolo appassionante che Massimo Romeo Piparo (Jesus Christ Superstar, My Fair Lady, Il Vizietto-La Cage aux Folles, The Full Monty, Rinaldo in Campo, HairSpray…Grasso è bello!, Smetti

di piangere Penelope!, Evita, Tommy, Cenerentola, La Febbre del Sabato Sera, Lady Day, Alta Società) porta in scena con un ritmo travolgente e di grande impatto scenico.

Massimo Romeo Piparo, 2009 – anche al Teatro Verdi), Smetti di piangere Penelope (regia di Massimo Romeo Piparo 2011/12), Dolcemente Complicate (regia di Giovanni De Feudis 2013)

roberTa LaNFraNChi ha studiato danza al Teatro alla Scala ed è come ballerina che inizia la sua carriera televisiva. Comincia a muovere i primi passi calpestando i più importanti palcoscenici di studi televisivi come ballerina di fila fino a diventare prima ballerina su Rai1. Nel 1996 la ricordiamo tutti come una delle Veline più amate da Antonio Ricci. La sua brillante carriera televisiva continua senza sosta (è del 2013 la sua partecipazione alla terza edizione di Tale e Quale Show, condotto da Carlo Conti). A teatro è ormai tra le più affermate interpreti di musical. Tra i suoi successi: Colto in flagrante (regia di Claudio Insegno, 2001), Se il tempo fosse un gambero (regia di Pietro Garinei, 2003 – anche al Teatro Verdi), Cenerentola (regia di

FLaVio moNTruCChio diventa famoso per aver vinto, con il 39% dei voti, la seconda edizione del reality show Grande Fratello, nel 2001, iniziando a lavorare nel mondo dello spettacolo. Successivamente studia recitazione e nel 2002 debutta come attore nella soap opera Cento Vetrine, in cui è presente fino al 2007. Nel 2003 lavora in teatro nel dramma Donna de paradis e nel Viaggiatore perso. Nella stagione 2004-2005 interpreta il ruolo di Danny Zuko nel musical Grease, prodotto dalla Compagnia della Rancia (anche al Teatro Verdi). Nella Stagione 201112 è di nuovo al Verdi con Aladin il musical con le musiche dei Pooh.

“SeTTe SPoSe Per SeTTe FraTeLLi Sarà moLTo FedeLe aLL’origiNaLe, SoPraTTuTTo NeLLe aTmoSFere CouNTry Tra PraTerie, SPari, Carrozze, Le ProVe di Forza Cui adamo SPiNge i Suoi FraTeLLi. roberTa LaNFraNChi è La NuoVa deLia SCaLa e FLaVio moNTruCChio CaNTa Come PoChi TeNori. QueSTo SPeTTaCoLo Per me aPre aNChe uNa STrada NuoVa, VerSo uNa SorTa di ComPagNia STabiLe, CoN uN gruPPo di ProFeSSioNiSTi Cui aTTiNgere Per uN FuTuro riCambio”. maSSimo romeo PiParo


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Masoni Panpepato, Panforte, Ricciarelli, Cavallucci, Cantuccini, Copate, Biscotti, Torrone, Cioccolato, Cesti regalo, Uova pasquali, Caffè

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stagione teatrale 2014/15

dA Giovedì 29 GeNNAio A doMeNicA 1 FeBBRAio

TeRRy cheGiA presenta

Lillo & Greg

La FaNTaSTiCa aVVeNTura di mr STarr di clAudio GReG GReGoRi regia MAuRo MANdoliNi

Mister Starr è prigioniero in un luogo lontano nel tempo e nello spazio.

con lillo & GReG dANilo de SANTi vANiA dellA BidiA RoBeRTo FAzioli scene ANdReA SiMoNeTTi

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Un bizzarro Gran Sacerdote lo vuole vittima sacrificale per il Sacro Viaggio, ma Mister Starr si oppone. Egli non sa come, quando e perché sia arrivato lì. Sa soltanto che tutto è iniziato quella stessa mattina, il giorno del suo cinquantesimo compleanno, mentre era intento nei preparativi della festa. Poi aveva ricevuto quello strano regalo: un libro in codice. Il defunto nonno, famoso archeologo, aveva predisposto che lui lo ricevesse proprio in quella fatidica data. Da quel momento è iniziata la sua avventura in mondi sconosciuti, tra incontri assurdi e personaggi fuori da ogni schema possibile. Così, mentre Mister Starr ripercorre gli avvenimenti di quel giorno, piano piano si accorge che


dalla mattina non sono passate poche ore, ma giorni, mesi, anni o addirittura secoli. Con LA FANTASTICA AVVENTURA DI MR STARR, Claudio Gregori ci invita a partecipare a un viaggio straordinario nel metateatro più estremo, tra luci e proiezioni che immergeranno lo spettatore in universi paralleli dove non esistono confini tra reale e surreale e dove il tempo è un luogo e lo spazio un sogno. Situazioni paradossali, battute fulminanti, umorismo cinico e dissacrante si risolveranno in fragorose risate mentre ci si chiederà: esiste l’aldilà per chi è già dall’altra parte? Forse non ci sarà una risposta. O forse sì. Una sola promessa: alla fine sarà dura tornare alla realtà. Proteiformi artisti a tutto campo (fumetto, musica, televisione, radio, editoria, cinema, teatro), Lillo e Greg (al secolo Pasquale Petrolo e Claudio Gregori) si conoscono lavorando insieme alla casa editrice ACME di Roma, per la quale sono entrambi impiegati come autori di fumetti comici. Quando nel 1991 la casa editrice fallisce, decidono di proseguire la loro opera creativa in una dimensione tutta nuova, dando vita al gruppo musicale rock

demenziale Latte & i Suoi Derivati. Passati alla televisione, sono nel gruppo fondatore de Le Iene, Nel 2001 fanno parte del cast de L’Ottavo Nano, programma satirico di Serena Dandini e Corrado Guzzanti. La loro attività, prolifica e sempre innovativa prosegue con grande successo. Grande anche il successo in radio: dal 2004 sono autori e conduttori della trasmissione radiofonica di Radio2 6-1-0, ricevendo subito un gran successo di pubblico; dal 2006 la programmazione, da settimanale, diventa quotidiana. Dal 2011, è in onda con gli sceneggiati di 6-1-0. Le musiche sono composte da Greg e Attilio Di Giovanni. Anche il cinema ha saputo valorizzare i nostri: nel 2007 esce Lillo e Greg – The movie!, film composto di una serie di sketch. Nel 2010 Lillo è nel cast del film Cacao, del quale è anche co-sceneggiatore insieme al regista Luca Rea. Nel 2011 Lillo è nel cast del film Nessuno mi può giudicare. Nel 2012, Lillo Petrolo è presente nel film Com’è bello far l’amore con un divertente cameo al fianco di Fabio De Luigi. A luglio è nel cast del film Mi rifaccio vivo di Sergio Rubini. Ad agosto è nel cast del film La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Lillo e Greg, ad ottobre girano il secondo episodio del film Colpi di fulmine, di cui

“ La NoSTra ComiCiTà è uNa ComiCiTà deLL’aSSurdo, Che TroVa i Suoi riFerimeNTi NeL moNdo aNgLoSaSSoNe, dai moNTy PhyToN a meL brookS”. CLaudio greg gregori

sono protagonisti insieme con Anna Foglietta. Dal 1994 hanno portato in teatro spettacoli originali in cui le loro multiformi attitudini trovano adeguata realizzazione: nel 2000 scrivono e mettono in scena Il Mistero dell’Assassino Misterioso al Teatro Ambra Jovinelli di Roma. La commedia viene rappresentata con successo per tre anni consecutivi in tutta Italia ed è spesso riproposta in televisione (nel giugno del 2009 varca anche i confini nazionali e viene messo in scena in Spagna da una compagnia catalana). Nel 2004 mettono in scena la commedia Work in Regress, scritta da Greg. Nel 2005 Lillo e Greg scrivono e

mettono in scena la commedia musicale The Blues Brothers – Il plagio. La regia è di Monica Zullo. Musiche originali di Greg ed Attilio Di Giovanni suonate dal vivo dal gruppo dei Blues Willies. Nel 2006 mettono in scena e curano la regia de La Baita degli Spettri, scritta da Greg, che ne cura anche la musica con Attilio Di Giovanni, e rappresentata da diverse compagnie italiane. Il 2009 inizia con due commedie che debuttano ambedue a febbraio: L’importante è vincere senza partecipare, di cui Lillo Petrolo è autore e regista, e che vede interpreti Paola Minaccioni e Federica Cifola; a distanza di due giorni, segue il debutto di Far West Story, scritta da Greg, che insieme a Lillo ne cura anche la regia. Greg debutta come solista in un monologo da lui scritto, Aggregazioni, tratto da un suo libro e trasformato in pièce teatrale. Il 2010 si apre con una nuova commedia, Intrappolati nella commedia, scritto da Greg, che ne è anche interprete principale insieme a Lillo. Dal 29 novembre al 5 dicembre, va in scena al Teatro Olimpico di Roma la commedia musicale La Dolce Diva-Burlesque Show, scritta da Greg con la partecipazione di Alessandro Casella. Greg ne è anche attore protagonista e coautore delle musiche. Nel 2011 Lillo e Greg girano l’Italia con lo spettacolo Intrappolati nella commedia. Nel dicembre del 2011 debuttano al Teatro Olimpico di Roma con la nuova commedia di Greg L’uomo che non capiva troppo, sviluppo drammaturgico dell’omonima serie, scritta sempre da Greg per il programma radiofonico 6-1-0. Lillo e Greg a maggio del 2012 sono sul palco del teatro Ambra Jovinelli di Roma con la nuova commedia di Greg Chi Erano I Jolly Rockers?, un docu-teatro sull’ipotetica ascesa al successo e successiva discesa negli inferi di una fantomatica band di rock’n’roll. A Firenze Lillo e Greg sono stati spesso ospiti del Teatro Puccini (l’ultima volta nel febbraio scorso con la ripresa de Il mistero dell’assassino misterioso), con grandissimo successo. Questa è la loro prima volta al Verdi.

sito www.LiLLoegreg.iT debutto 22 geNNaio 2015 aSSiSi

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stagione teatrale 2014/15

dA Giovedì 19 A doMeNicA 22 FeBBRAio

coMPAGNiA eNFi TeATRo PRoduzioNe Michele GeNTile presenta

Angela Finocchiaro Maria Amelia Monti Stefano Annoni

La SCeNa testo e regia cRiSTiNA coMeNciNi scene PAolA coMeNciNi costumi cRiSTiANA RicceRi disegno luci SeRGio RoSSi

Due amiche mature leggono una domenica mattina una scena di teatro che una delle due deve recitare l’indomani. I loro caratteri opposti si rivelano subito dal modo in cui sentono e interpretano il monologo: per Lucia, attrice, quelle righe raccontano fragilità e temibili tempeste dell’anima; per Maria, dirigente di banca separata e madre di due bambini, le tempeste della scena sono allegri ed erotici terremoti interni, occasioni di vita. T e aT r o V e r d i

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Due femminilità opposte. Lucia ha rinunciato alla passione, all’idea di avere un uomo nella vita, si accontenta di amare i personaggi molto più interessanti che incontra sul palcoscenico. Maria invece senza un uomo non può stare, senza fare l’amore, senza illudersi di avere finalmente incrociato quello giusto. Come l’ultimo, agganciato la sera prima a una festa in cui ha bevuto troppo, e di cui non ricorda esattamente il nome né l’età ma che - lei sostiene - potrebbe essere proprio l’atteso. Anche se risvegliandosi al mattino, non l’ha più trovato nel suo letto. Eccolo, invece, apparire in mutande, un giovane ragazzo di meno di trent’anni. Si era messo a dormire nella stanza dei bambini (fuori col


padre per il fine settimana) perché la donna, di cui ricorda solo l’esuberanza fisica, russava. Davanti agli occhi esterrefatti di Lucia, il ragazzo la scambia per Maria. Un po’ per liquidarlo, un po’ per divertimento, Lucia interpreta la parte dell’amica disinibita e Maria, rientrata con il caffè, è costretta a recitare il ruolo della sua amica severa e moralista. Finché il gioco tra loro, sotto lo sguardo allucinato del ragazzo, non regge più e le due si rivelano a lui nelle loro vere identità. E il ragazzo chi è? Un giovane uomo cresciuto da una madre imperiosa e assolutista: “ Come voi due.”, rivela lui ingenuamente. Le due donne lo interrogano, lo prendono in giro, gli fanno scuola di vita. Ma non prevedono la sua reazione, la rabbia che ha in corpo, la consapevolezza della sua fragilità e della sua forza senza sbocco. Su sponde opposte, le due donne e il ragazzo scoprono di vivere nello stesso mondo tutto da rifare perché “... il passato sono solo muri sventrati, case terremotate da cui si deve fuggire...”, come dice la scena che Lucia deve interpretare il giorno dopo, e anche quella che i tre hanno appena recitato insieme sul palcoscenico, che forse resta il solo luogo veramente libero del mondo. La comica immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti femminili, la scoperta di due donne delle pulsioni, le rabbie e le fragilità di un giovane uomo, la comune ricerca d’amore e di libertà in un mondo mutante. aNgeLa FiNoCChiaro inizia il suo percorso teatrale negli anni settanta, con la compagnia sperimentale Quelli di Grock. Nel 1980 allestisce, con Carlina Torta e Amato Pennasilico, lo spettacolo Panna Acida, nome che passerà poi ad indicare un nuovo gruppo teatrale e partecipa al film che le darà notorietà nazionale, il geniale Ratataplan di Maurizio Nichetti. Nella stagione 1988-89 porta in scena il fortunatissimo spettacolo teatrale in forma di monologo La stanza dei fiori di china, scritto da Giancarlo Cabella. Nello stesso periodo è tra le protagoniste della trasmissione La TV delle ragazze. Dagli anni ‘90 in poi partecipa a numerose e fortunate pellicole cinematografiche. Grande successo ha ottenuto con il film di Cristina Comencini, La bestia nel cuore, per il quale si è aggiudicata numerosi premi. Partecipa a due delle commedie di maggiore incasso nel 2010: Benvenuti al sud e La banda dei Babbi Natale. Ma, nonostante l’intensa attività per il piccolo e grande schermo, Angela Finocchiaro non ha mai abbondato le scene. Nel ’92 recita con Silvio Orlando durata 80 miN. CirCa – aTTo uNiCo sito www.agidi.iT debutto 11 oTTobre 2013 LuCCa

in Sottobanco di Domenico Starnone, regia di Daniele Luchetti. La stagione teatrale 2006-7 Successivamente porta in teatro vari testi di Stefano Benni. maria ameLia moNTi dopo il diploma presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano, diretta da Ernesto Calindri, debutta come attrice teatrale e successivamente lavora anche nel cinema e in televisione. La sua prima apparizione televisiva è nel film tv ...e la vita continua (1984) di Dino Risi. La popolarità arriva con i programmi Drive in e La tv delle ragazze, dove interpreta una svampitissima adolescente. Numerose le fiction tv a cui ha preso parte. È già stata ospite del Teatro Verdi con lo spettacolo Michelina (Stagione 2009-10), per la regia di Alessandro Benvenuti. CriSTiNa ComeNCiNi è nata e vive a Roma. Figlia del regista Luigi Comencini, esordisce al cinema come attrice nel 1969, diretta dal padre in Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano. Laureata in Economia e Commercio, lavora per alcuni anni come “ho SemPre PeNSaTo di SCriVere Per iL TeaTro. giornalista La mia eSPerieNza di regiSTa-SCriTTriCe mi ha economica e FaTTo riFLeTTere SuLLe diSTaNze e Le ViCiNaNze ricercatrice. Inizia la carriera Tra Le ParoLe deL CiNema, deLLa LeTTeraTura, deL TeaTro, SuLLa PoSSibiLe CoNTamiNazioNe di scrittrice Tra QueSTe diVerSe Forme di drammaTurgia.” nel cinema sceneggiando CriSTiNa ComeNCiNi insieme al padre il film TV Il matrimonio di Caterina (1982) ed il lungometraggio Buon Natale... Buon anno del 1989; è co-sceneggiatrice di Ennio De Concini in Quattro storie di donne (1986) ed autrice insieme a Suso Cecchi D’Amico dei televisivi Cuore e La Storia, entrambi diretti dal padre. Nel 1988 esordisce alla regia infilando una lunga serie di successi, tra cui Va dove ti porta il cuore, Matrimoni, Liberate i pesci. Del 2005 è La bestia nel cuore, pellicola nominata all’Oscar come miglior film straniero e premiata al Festival del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi per l’interprete femminile protagonista, Giovanna Mezzogiorno. E’ autrice di numerosi romanzi, tutti editi da Feltrinelli. Attiva anche in campo teatrale, Cristina Comencini esordisce sul palcoscenico nel 2006 dirigendo Due partite, un viaggio nell’universo femminile tratto da un testo scritto di suo pugno ed interpretato da Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi e Valeria Milillo.

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stagione teatrale 2014/15

dA Giovedì 5 A doMeNicA 8 MARzo

coMPAGNiA dellA RANciA presenta

Paolo Ruffini Manuel Frattini Beatrice Baldaccini

CerCaSi CeNereNToLa con lAuRA di MAuRo clAudiA cAMPoloNGo SilviA di STeFANo RoBeRTA MiollA GiANlucA STicoTTi SilviA coNTeNTi lucA SPAdARo RoSSellA coNTu testo SAveRio MARcoNi e STeFANo d’oRAzio musica STeFANo ceNci liriche STeFANo d’oRAzio regia SAveRio MARcoNi

scene GABRiele MoReSchi costumi cARlA AccoRAMBoNi coreografie GilliAN BRuce direzione vocale leNA BiolcATi disegno luci vAleRio TiBeRi disegno fonico eMANuele cARlucci trucco e parrucche ANToNellA MARiNuzzi orchestrazione e produzione musicale RiccARdo di PAolA regia SAveRio MARcoNi produttore esecutivo MARco iAcoMelli

Tra favola, rock and roll e una divertentissima interazione con il pubblico Compagnia della Rancia rilegge una delle favole più amate e raccontate di tutti i tempi, trasformandola in un musical imprevedibile e frizzante che incanta la platea trasportandola in un mondo senza tempo.

Una carrozza, i rintocchi di mezzanotte, Matrigna e Sorellastre e una scarpetta di cristallo che calza a pennello solo a una misteriosa e bellissima ragazza... aggiungiamo però, un principe azzurrissimo un po’ atipico (versione 2.0!) e il suo fidato consigliere - severo all’apparenza, ma con un gran cuore – ed ecco CERCASI CENERENTOLA, la commedia musicale per tutta la famiglia che lo scorso anno ha già catturato la simpatia di migliaia di spettatori in tutta Italia: un musical da vedere immantinente! CERCASI CENERENTOLA è scritta da Saverio Marconi e Stefano D’Orazio, che hanno voluto ambientare la loro rivisitazione negli anni Cinquanta, andando a ripescare le sensazioni e le emozioni della loro infanzia (Marconi e D’Orazio sono

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durata 2 ore 20 miNuTi ComPreSo iNTerVaLLo sito www.muSiCaL.iT debutto 11 Febbraio 2014 roma

“NoN eSiSTe iL PriNCiPe azzurro... eSiSToNo Le STorie d’amore! e La NoSTra CeNereNToLa è uNa moderNa graCe keLLy, Che Va aL baLLo Per diVerTirSi, Come Vorrebbe Fare ogNi ragazza e TieNe TeSTa aL PriNCiPe aNChe QuaNdo SCaTTa iL CoLPo di FuLmiNe. SPegNeTe La reaLTà e aCCeNdeTe La FaVoLa!” SaVerio marCoNi

coetanei!) rimaste vivide tra i ricordi di quegli anni che hanno profondamente cambiato il mondo. Per Stefano D’Orazio “Lo spettacolo naviga su due binari paralleli: uno per i bambini e tutti quelli che desiderano rivivere le emozioni della favola e dell’infanzia e uno per i grandi che possono confrontarsi con i paradossi della vita. Scrivere uno spettacolo con Saverio è stimolante oltre che tremendamente divertente: dalle idee in un istante prendono forma personaggi, numeri musicali e atmosfere per far trascorrere al pubblico due ore di serenità e tante risate”. A vestire il ruolo del Principe, in tuta da ginnastica blu e con l’inconfondibile accento da bischero toscano è Paolo Ruffini, verve esplosiva e carismatica, che ha sposato fin da subito con grande entusiasmo questo progetto. Al suo fianco un poliedrico e funambolico Manuel Frattini, indiscusso punto di riferimento del musical italiano. È un ritorno a casa quello di Frattini, che regala al pubblico anche un magistrale numero di tip-tap: “Parliamo di una storia che fa bene al cuore e ci stiamo già divertendo da morire. È davvero uno spasso ogni sera dividere il palcoscenico con Paolo Ruffini... il mio personaggio alterna la complicità con il Principe al ruolo più autoritario di Primo Ministro del Regno di Microbia”. Un Principe “azzurrissimo”, dicevamo, costretto a sposarsi e che deve trovare la sua “dolce metà” in pochissimi giorni: quale migliore soluzione se non organizzare un concorso a cui far partecipare tutte le “fanciulle” del regno (coinvolgendo anche le spettatrici in teatro nella prova della mitica scarpetta)? Per il ruolo di protagonista Saverio Marconi era alla ricerca di una giovane performer, età scenica tra i 18 e i 24 anni, dalla bellezza pulita e solare, attrice e cantante di talento, con attitudine alla danza, in grado di combinare comicità ed eleganza, un soprano o mezzo

tutti che anche in Italia si può mettere in scena un vero musical e fa scoprire la figura del performer, artista completo in grado di recitare, cantare e ballare.

soprano dalla voce limpida che sapesse esprimere sfumature comiche e naturale charme. Tra una canzone e una coreografia, la scelta per la performer che ha dimostrato di saper calzare alla perfezione la mitica scarpetta di cristallo è ricaduta su Beatrice Baldaccini, che dà vita sul palcoscenico a una Cenerentola moderna, determinata e piena di energia. La storia, in cui ritroveremo tutti i personaggi e i momenti clou della favola tradizionale, è ricca di inediti e divertentissimi imprevisti che garantiscono risate a non finire. La produzione dello spettacolo è affidata all’esperienza di Compagnia della Rancia, da oltre 30 anni sinonimo di musical di grandissima qualità in Italia. ComPagNia deLLa raNCia I primi anni di attività della Compagnia esplorano il vasto repertorio della prosa. Grazie all’intuizione di Saverio Marconi, dal primo titolo nel 1988 (La piccola bottega degli orrori) il passo verso il “re dei musical” di Broadway A Chorus Line è breve: lo spettacolo, prodotto per la prima volta nel 1990, convince

L’attività di produzione della Rancia prosegue con classici della commedia musicale italiana di Garinei&Giovanni come Il giorno della tartaruga e titoli internazionali (La cage aux folles, Cabaret, Dolci vizi al foro, West Side Story) sempre rigorosamente tradotti in italiano. Nel 1997, Grease, il primo long-running show italiano – protagonisti Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia - in pochi mesi e in sole due città batte ogni record di pubblico e di incasso. La Compagnia della Rancia ha portato sui palcoscenici di tutta Italia le acrobazie di Sette spose per sette fratelli, l’acqua in scena di Cantando sotto la pioggia, le indimenticabili canzoni di Jesus Christ Superstar, le sontuose scenografie e gli sfavillanti costumi di Hello, Dolly!, gli esilaranti travestimenti di A qualcuno piace caldo. Grandi artisti, insieme a moltissimi performer dal talento indiscutibile, sono stati protagonisti di titoli di grande successo: da Lorella Cuccarini a Michelle Hunziker, da Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi e Rossana Casale a Raffaele Paganini, Tosca e Manuel Frattini, da Loretta Goggi e Paolo Ferrari a Chiara Noschese e Christian Ginepro, da Marina Massironi a Serena Autieri, da Arturo Brachetti a Cesare Bocci, Luca Ward e tanti altri.


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stagione teatrale 2014/15

dA MARTedì 17 A doMeNicA 22 MARzo

FAMilyShow.iT MuRciANo iNiziATive presenta

Elio Geppi Cucciari

La FamigLia addamS traduzione e adattamento STeFANo BeNNi regia GioRGio GAllioNe scene Guido FioRATo direzione musicale ciNziA PeNNeSi coreografie GiovANNi di cicco con PieRPAolo loPATRiello

GiuliA odeTTo leoNARdo GARBeTTA eMANuele GhizziNARdi GiAcoMo NASTA PAolo AvANziNi clARA MASelli ANdReA SPiNA SeRGio MANciNelli FiliPPo MuSeNGA

La nuova commedia musicale, basata sui personaggi creati da Charles Addams negli anni trenta, si annuncia come l’evento teatrale dell’anno e avrà un cast d’eccezione: Elio e Geppi Cucciari nei ruoli del dissacrante Gomez e della conturbante Morticia.

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Approdato con successo a Broadway nel 2009, il musical dedicato all’eccentrica e gotica famiglia americana, protagonista di film, serie tv e strisce a fumetti, famosa in tutto il mondo per il brillante umorismo nero, i travolgenti paradossi e la pungente satira di costume, si avvale dei testi di Marshall Brickman & Rick Elice e delle musiche di Andrew Lippa. La versione italiana, con le musiche originali di Lippa, vanta la regia di Giorgio Gallione, traduzione e adattamento di Stefano Benni, scene di Guido Fiorato, direzione musicale di Cinzia Pennesi, coreografie di Giovanni Di Cicco, luci di Marco Filibeck. Gli abiti di scena sono disegnati dallo stilista Antonio Marras, e realizzati dalla Sartoria del Piccolo Teatro di Milano - Teatro D’Europa.


LA FAMIGLIA ADDAMS fece la prima apparizione in una serie di vignette umoristiche pubblicate sul settimanale “The New Yorker”; già dalla sua versione cartacea, era un compendio di umorismo nero e di satira di costume che sbeffeggiava tutte le idiosincrasie e i comportamenti borghesi dell’America di quei tempi. Una delle componenti più incisive e spassose della serie era infatti proprio la reazione dei malcapitati che si trovavano ad avere a che fare con la follia dei personaggi; i quali invece, malgrado tutto, sembravano incarnare modelli sempre positivi e di salda moralità. La versione musical è l’ultima reincarnazione (ci sembra una definizione adatta) della lugubre ma simpatica famigliola: prima di questa nuova vita i personaggi creati da Charles Addams sono passati dalla carta alla televisione (con ben tre serie in versione sit-com, nel 1964 1992-5 e 1998; e due in versione cartoon, nel 1973 e 1992), dal cinema (quattro film dal 1977 al 1998) ai video giochi, ha avuto persino un’edizione “flipper”, per tacere dei numerosi giocattoli, action figures ecc.; una reincarnazione campione d’incassi, visto che è arrivata terza al boxoffice dopo Wicked e The Lion King. eLio, nome d’arte di Stefano Belisari (Milano, 1961), è un cantautore, compositore e polistrumentista italiano, leader del gruppo Elio e le Storie Tese, da lui fondato nel 1979, all’età di 18 anni, insieme al batterista Pier Luigi Zuffellato. È voce solista del gruppo, ma si esibisce suonando anche la chitarra ed il flauto traverso, strumento in cui si è diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Alcune volte ha suonato anche il basso elettrico. Negli ultimi anni è stato interprete di partiture scritte per lui da compositori di provenienza classica, come Luca Lombardi o Nicola Campogrande.

È stato giudice di X Factor per diverse edizioni. Nel 2011, centenario della nascita di Nino Rota, ha interpretato il ruolo del protagonista in Gian Burrasca, con la regia d Lina Wertmüller. Ha calcato le tavole del palcoscenico del Verdi, oltre che in veste di cantante col suo gruppo, nella stagione teatrale 2003-04 con lo spettacolo Storia d’amore e anarchia. gePPi CuCCiari Maria Giuseppina, nata a Cagliari, nel 1973 e cresciuta a Macomer, in provincia di Nuoro, nel 2000 entra a far parte del laboratorio teatrale Scaldasole, mentre l’anno seguente si laurea in giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed entra a far parte del laboratorio artistico di Zelig. Nella stagione teatrale 2002-3 recita in due spettacoli teatrali: Meglio sardi che mai; e Maionese Dal 2005 al 2009 è una dei protagonisti di Zelig Circus. Nel 2006 pubblica il suo primo romanzo, Meglio donna che male accompagnata, scritto con la collaborazione di Lucio Wilson, autore con lei anche dello spettacolo teatrale che la vede protagonista, Si vive una volta. Sola (stagione teatrale 2007-8). Nel 2007 recita nel film Grande, grosso e... Verdone, per la regia di Carlo Verdone. Dal 2009 partecipa al programma di seconda serata Victor Victoria, sempre nel 2009 pubblica il suo secondo romanzo, dal titolo Meglio un uomo oggi. Conduce le prime due stagioni (2010 e 2011) del talent show Italia’s Got Talent; il 18 febbraio 2012 partecipa come ospite all’ultima serata del Festival di Sanremo. Da gennaio 2013 si occupa della copertina - nota come Agenda Geppi - del programma Le invasioni barbariche con Daria Bignardi, in onda su La7; a giugno lascia La7 perché passa in RAI (Dopotutto non è brutto, Per un pugno di libri).

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stagione teatrale 2014/15

dA MeRcoledì 15 A doMeNicA 19 APRile

ciRQue Éloize e MASSiMo FReGNANi presentano

id CirQue éLoize direzione artistica JeANNoT PAiNchAud

Energia, acrobazie, break dance, urban bike. Oltre il linguaggio universale del circo

produttore esecutivo JoNAThAN ST-oNGe scenografo RoBeRT MASSicoTTe designer acrobatico KRzySzToF SoRoczyNSKi consulente artistico MouRAd MeRzouKi compositori JeAN-Phi GoNcAlveS e Alex McMAhoN

costumista liNdA BRuNelle lighting designer NicolAS deScoTeAux co-progettista di video AlexiS lAuReNce make-up designer SuzANNe TRÉPANieR

Dopo il sold out registrato a gennaio 2014 al Teatro degli Arcimboldi di Milano e al Teatro Rossetti di Trieste, iD, lo show più elettrizzante di Cirque Éloize, torna in primavera con un nuovo tour italiano. Uno spettacolo sorprendente che andrà in scena per la prima volta a Firenze al Teatro Verdi dal 15 al 19 aprile 2015. Le performance del Cirque Éloize portano in scena non solo un nuovo modo di concepire il circo, ma ne rappresentano un ulteriore passo avanti. Grazie all’utilizzo del linguaggio di strada, alla spettacolarizzazione della filosofia “street”, il risultato è esplosivo. iD è uno spettacolo pieno di energia: acrobazie a ritmo di break dance ambientate nelle strade di una metropoli contemporanea e miscelate coi suoni e la musica della scena

underground. Acts pulsanti di vita ed energia portati in scena da sedici artisti e dodici discipline circensi, per raccontare una storia d’amore moderna ambientata nel cuore di una città futuristica pensata come crocevia tra fumetti, film di fantascienza e l’universo dei graffiti. “Al Cirque Éloize - sono parole del Direttore Artistico Jeannot Painchaud - abbiamo sempre creato i nostri spettacoli grazie all’incontro tra artisti dai diversi orizzonti creativi, favorendo da sempre un approccio artistico multidisciplinare, arricchito dall’internazionalità del cast. Questo spettacolo non costituisce un’eccezione: 16 artisti sul palco e 12 discipline circensi diverse per scoprire in modo del tutto nuovo il mondo della urban dance, della breakdance e dell’hip hop.

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Ho inventato questo mondo nel cuore di una città in cui le immagini onnipresenti fanno perdere ogni punto di riferimento. Un compromesso estetico tra il fumetto, il film di fantascienza e il ricco universo dei graffiti. Una musica elettronica rock e poetica s’incontra con un sapiente uso di immagini video, valorizzando in maniera inequivocabile la giocosità, l’energia e l’aspetto metropolitano e la freschezza che caratterizzano tutto lo spettacolo. Nel centro di questa città si trova un luogo pubblico, un angolo in cui è possibile rifugiarsi o fuggire dall’anonimato, per esprimere la propria individualità e affermare l’identità del singolo, per reclamare il possesso degli spazi pubblici ballando con la città. Un posto dove incontrarsi, un luogo di passaggio, un quartiere in cui i clan si sfidano. Dove si intessono amicizie. Dove l’amore nasce e si dissolve. Sono fiero di invitare tutti voi ad unirvi a questa nuova avventura”. éLoize è una parola originaria dell’isola di Magdalen in Quebec, il cui significato è “Lampi di caldo all’orizzonte”. È questa l’immagine che ha ispirato i sette membri fondatori del Cirque Éloize: lampi che simboleggiano il calore e l’energia che alimentano lo spirito della compagnia. Cirque Éloize è stata fondata nel 1993 da Jeannot Painchaud e da un piccolo gruppo

durata 1 ora e 50 miNuTi ComPreSo iNTerVaLLo sito www.CirQue-eLoize.Com

di performer delle isole Magdalen, Quebec, Canada. Cirque Éoize è una delle società leader nelle arti dei circhi contemporanei, con una forte connessione emozionale alla cultura odierna; ha preso parte a numerosi e prestigiosi festival internazionali, ha sedotto Broadway con il suo spettacolo Rain, il west-end con iD, e ha ricevuto un Drama Desk Award per Cirkopolis. Nel 2010, Cirque Éloize ha iniziato una partnership strategica a lungo termine con Cirque du Soleil basata su visioni creative comuni e su un interesse per l’intrattenimento internazionale. Avvalendosi del grande talento multidisciplinare dei propri artisti, il Cirque Éloize esprime la sua natura innovatrice attraverso la teatralità e l’umanità, rompendo gli schemi in modo assolutamente nuovo, combinando le arti circensi con “diFFiCiLe da deSCriVere, ma FaCiLe da amare! NeL mezzo di uNa megaLoPoLi SurreaLe eSiSTe uNo SPazio PubbLiCo, uN PoSTo doVe Si Può TroVare riFugio e SFuggire L’aNoNimaTo, Per eSPrimere La ProPria iNdiViduaLiTà e aFFermare La ProPria ideNTiTà, Per reCLamare iL PoSSeSSo deLLo SPazio PubbLiCo e Per daNzare La CiTTà...” JeaNNoT PaiNChaud

la musica la danza e il teatro. Con sette produzioni all’attivo, Cirque Éloize ha effettuato quasi 4000 performances in oltre 400 città e 34 paesi; Rain è stato al Teatro Verdi nella Stagione 2009-10.


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venerdì 7 novembre

sabato 17 e domenica 18 gennaio

mercoledì 21 gennaio

Giuseppe Giacobazzi uN Po’ di me

50 SFumaTure iL muSiCaL

Compagnia Quiñones Piliu TaNgo de mi bueNoS aireS

venerdì 14 novembre

martedì 3 e mercoledì 4 febbraio

Teatro Puccini VaLJeaN a musical drama

aLChemy - momix

sabato 15 e domenica 16 novembre

sabato 14 e domenica 15 febbraio

I Legnanesi La FiNeSTra Sui CorTiLi

RELAIS SANTA CROCE Saverio Marconi VariazioNi eNigmaTiChe

lunedì 8 dicembre

sabato 14 febbraio

Balletto Di Mosca La Classique iL Lago dei CigNi

wiNx CLub muSiCaL Show

lunedì 15 dicembre

sabato 21 febbraio -

Glenn Miller Orchestra The hiSTory oF big baNdS

TEATRO PUCCINI 2°edizione magiFLoreNCe

sabato 20 e domenica 21 dicembre

sabato 28 febbraio

Giuseppe Fiorello PENSO CHE UN SOGNO COSì...

Familie Flöz hoTeL ParadiSo sabato 14 e domenica 15 marzo

martedì 23 dicembre

The SiSTerS La Via deL SuCCeSSo

Compagnia della Rancia FraNkeNSTeiN JuNior

venerdì 23 marzo

sabato 27 dicembre PAOLO RUFFINI io doPPio iL riTorNo

F u o r i a b b o N a m e N To

gaLà NureJeV mercoledì 25 marzo

martedì 30 e mercoledì 31 dicembre

Maurizio Battista NuoVo SPeTTaCoLo debuTTo 2015

Stage Entertainment The beST oF muSiCaL venerdì 2 gennaio

sabato 17 e domenica 18 gennaio

sabato 28 marzo

The Royal Moscow Ballet SChiaCCiaNoCi

Geronimo Stilton NeL regNo deLLa FaNTaSia

eVolution Dance Theater eLeCTriCiTy

domenica 4 gennaio

martedì 31 marzo mercoledì aprile

Compagnia Italiana Operette La VedoVa aLLegra

Arturo Brachetti braCheTTi Che SorPreSa!

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VeNerdì 7 NoVembre

rideNS presenta

Giuseppe Giacobazzi

Un po’ di me Genesi di un comico interpretato e diretto da aNdrea SaSdeLLi collaborazione ai testi di CarLo Negri

Giuseppe Giacobazzi è senza dubbio il comico televisivo che meglio di altri è riuscito a trasporre nel modo più naturale la sua simpatia e la sua semplicità a teatro senza dover sottostare all’enorme limite della brevità del racconto che la televisione impone. Dopo l’enorme successo

ottenuto in tv a Zelig e a teatro con il tour, durato due stagioni di “Apocalypse”, Giuseppe Giacobazzi torna con il suo nuovo spettacolo. “Caro Amico, torno in teatro dopo le fatiche (fatiche si fa per dire) di Apocalypse (in cartellone nella

Stagione 2011-12 del Teatro Verdi, ma sul palco dell’Obihall). Per lungo tempo ho pensato al titolo da dare a questo spettacolo, cercando qualcosa che già nel nome, nascondesse o meglio rivelasse, il cuore dello spettacolo stesso. Dopo 20 anni di carriera, ho deciso di aprire il cassetto dei ricordi e raccontare un po’ del mio privato. Non è un racconto retrospettivo, semmai è una lucida analisi su quello che è stato, su quello che è e su quello che forse sarà. Cercherò di raccontarti quello che sono; passando dai miei ricordi fanciulleschi delle vacanze al Viagra, da un passato trascorso lavorando nella moda fino alla nuova realtà di genitore. Lo farò a modo mio, senza fronzoli, in maniera schietta e sincera, lasciando però sempre un piccolo spazio aperto alla poesia, spesso ignorata nella vita di tutti i giorni.” giuSePPe giaCobazzi esordisce nello spettacolo come conduttore radiofonico nel 1985 in una radio privata a Lavezzola, in provincia di Ravenna. Il suo primo personaggio è il tipico

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contadino romagnolo, il signor Giuseppe: semi-analfabeta, si diletta a comporre poesie. Rimane alla radio fino al 1992. Nello stesso periodo conosce Maurizio Pagliari, alias Duilio Pizzocchi, attivo sulla scena bolognese da anni, che lo fa esordire sul palcoscenico. Decide di aggiungere al suo personaggio il cognome e sceglie Giacobazzi, come il popolare Giacobazzi dei vini. Comincia ad apparire sulle emittenti private. Il suo personaggio funziona, Pizzocchi lo inserisce nel suo spettacolo Il Costipanzo Show come ospite fisso. In breve tempo diventa una colonna portante dello spettacolo. Il debutto sulla Tv nazionale avviene nel 2004 su Rai 2 come protagonista della sitcom Tisana Bum Bum. Nel 2005 debutta a Zelig Off in cui, nelle varie serate, intrattiene il pubblico con storie e poesie surreali. Viene notato dagli autori di Zelig Circus che nel 2006 lo fanno debuttare in prima serata su Canale 5. Dal 2006 al 2012 fa parte del cast dei comici di Zelig. Nella stagione 2013-2014 cura una rubrica nel programma di Canale 5 Verissimo.


TIPOGRAFIA BANDINO


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VeNerdì 14 NoVembre TeaTro PuCCiNi

9430 presenta

Fabrizio Rizzolo Isabella Tabarini Sebastiano Di Bella Susi Amerio Giorgio Menicacci Diego Micheli

Valjean a musical drama regia FuLVio CriVeLLo musiche composte ed eseguite dal vivo al piano SaNdro CuCCuiNi

VALJEAN è stato definito uno spettacolo unico in Italia. Totalmente originale, forgiato sullo stile delle produzioni “off” internazionali (Broadway, West End, Avignone), ha stupito pubblico e critica nelle sue prime repliche in tutta Italia. “6 attori, 29 personaggi, un pianoforte dal vivo. Lo spettatore

Imperdibile”. Gli attori/cantanti ruotano intorno ad una struttura rappresentata dal carro di Valjean, sul quale tutta la storia e tutta la sua vita vengono trasportate. I sei interpreti cambiano, si trasformano e trasformano, vestono e svestono continuamente i panni e la scena che diventa carcere, telaio, arredamento, barricata, e ci racconta insieme agli interpreti la “favola” di Jean Valjean.

liriche e libretto FuLVio CriVeLLo e Fabrizio rizzoLo liberamente ispirato a LeS miSerabLeS di ViCTor hugo

è fin dalle prime battute trasportato indietro di due secoli, in un’atmosfera emozionante e intensa, per seguire le avventure dell’ex forzato Jean Valjean tra il penitenziario di Tolone, la fabbrica di Monsieur Madeleine e gli strascichi della Rivoluzione francese, in una lotta all’ultimo respiro con l’ispettore Javert.

FuLVio CriVeLLo è regista e autore, specializzato in teatro musicale e musical, è co-fondatore della scuola Teatranza Artedrama di Moncalieri e della compagnia teatrale Santibriganti di Torino. Ha al suo attivo oltre 50 opere teatrali. Fabrizio Rizzolo ha al suo attivo come autore diverse commedie musicali e ha lavorato anche per l’eroe dei piccoli, il famoso Geronimo Stilton. VALJEAN è anche un progetto sociale, realizzato in collaborazione con il Provveditorato alle Carceri Lombarde, la Città di Moncalieri,

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l’Istituzione Musicateatro di Moncalieri e l’Associazione Carcere e Territorio di Brescia, che affonda le radici nei valori e nella battaglia quotidiana dell’uomo con (e contro) il proprio destino. Per questo motivo lo spettacolo circuiterà anche negli istituti penitenziari, grazie alla preziosa collaborazione con i Provveditorati Italiani alle Carceri. Mostrare ai detenuti la forza e la perseveranza di Jean Valjean nella ricerca di una strada verso il Bene è una delle missioni del progetto che ci rende più orgogliosi. VALJEAN è uno splendido spettacolo e una splendida conferma nello stesso tempo. è la prova di come il talento, la passione e la determinazione possano volgere a proprio favore la cronica mancanza di mezzi che affligge l’Arte nel nostro paese. Un musical che, istante dopo istante, compone un’emozione di cui lo spettatore non può che ringraziare ognuno di questi entusiasmanti artisti. Giorgio Faletti



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SabaTo 15 domeNiCa 16 NoVembre

i LegNaNeSi presentano

Antonio Provasio Enrico Dalceri Luigi Campisi

I Legnanesi La finestra sui cortili di FeLiCe muSazzi, aNToNio ProVaSio regia di aNToNio ProVaSio

musiche arNaLdo CiaTo, eNriCo daLCeri coreografie SoFia FuSCo direttore artistico SaNdra muSazzi direttore di produzione eNriCo barLoCCo

Non perdete le esilaranti avventure della famiglia Colombo che tornano con il nuovo spettacolo LA FINESTRA SUI CORTILI: la Teresa, la Mabilia e il Giovanni vi aspettano per farvi divertire insieme agli altri personaggi che animano il loro mitico “cortile”. È da lì che parte tutto...dalle finestre che si affacciano sui cortili: sono la televisione dei “pover crist”, uno schermo virtuale che permette alla famiglia Colombo di tenere d’occhio tutto quello che succede

nel loro piccolo grande mondo fatto di gioie, amori, discussioni e..furti. Sì, perché un furto sconvolge la loro quotidianità: la porta del “monumento” del cortile, ovvero il gabinetto comune, viene inspiegabilmente rubata. Panico e indignazione serpeggiano tra le “cortigiane”, che per risolvere la complicata situazione coinvolgeranno addirittura le forze dell’ordine. Ma non finisce qui: la necessità di acquistare una nuova porta darà adito ad una serie di

incomprensioni, litigi e battibecchi che si risolveranno con la morale: “chi fa da sé fa per tre!”. Tre, come gli amatissimi componenti della famiglia Colombo che, nella seconda parte dello spettacolo, si cimenteranno con l’impegnativa gestione di un’edicola. La Mabilia - un po’ sovrappeso - abbagliata dai rotocalchi che raccontano lo sfavillante star system fatto di ricchezza, cinema, moda e gossip, decide così di sottoporsi ad una dieta ferrea. Riuscirà nell’impresa? Un ritmo serratissimo di battute e riferimenti all’attualità, tra sfarzosi quadri musicali che ricalcano le atmosfere e la tradizione della classica rivista all’Italiana. i LegNaNeSi nacquero, quasi per scherzo, all’oratorio di Legnarello a Legnano nel 1949, su idea di Felice Musazzi, costretto, da una disposizione del Cardinale Schuster che vietava le rappresentazioni teatrali promiscue, a far interpretare i ruoli femminili da uomini travestiti: da qui ha origine la composizione esclusivamente maschile della

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Compagnia. Con le sue “maschere lombarde” Teresa e Mabilia, che insieme a Giovanni compongono la strampalata famiglia Colombo, ha fatto divertire la Lombardia e non solo, creando un fenomeno di costume che ha attraversato generazioni, affermandosi come protagonisti della tradizione teatrale italiana in oltre 60 anni di storia. Alla scomparsa di Musazzi la tradizione è proseguita con Antonio Provasio (la Teresa) che per nove anni ha recitato con Musazzi, ed Enrico Dalceri (la Mabilia), che per anni aveva fatto parte della Compagnia Teatrale, sono diventati i nuovi interpreti, il Giovanni è Luigi Campisi, che aveva già interpretato per oltre un decennio lo stesso ruolo a fianco dello stesso Musazzi. Riconosciuti tra le principali e più conosciute compagnie dialettali d’Italia, oggi la Compagnia porta in scena le storie, i costumi e le tradizioni lombarde ed è ampiamente apprezzata anche fuori dalla Lombardia. Signori e signori: I Legnanesi stanno tornando più divertenti che mai!


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stagione teatrale 2014/15

LuNedì 8 diCembre

mauro giaNNeLLi presenta

Il lago dei cigni Balletto di Mosca La Classique diretto da eLik meLikoV étoiles iaNa SaLeNko diNu TamazLaCaru Primi baLLeriNi deLLo STaaTSbaLLeT berLiN

musica PëTr iL’ič čaJkoVSkiJ coreografia mariuS PeTiPa

baLLeTTo iN due aTTi

IL LAGO DEI CIGNI è uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij, tra il 1875 e il 1876 e rappresentato per la prima volta al Teatro Bol’šoj di Mosca il 20 febbraio 1877 con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger su libretto di Vladimir Petrovic Begicev, direttore dei teatri imperiali di Mosca. La prima edizione fu però funestata dalla sciatteria di Reisinger che allestì in modo scadente le scene, lasciò ai ballerini il compito di improvvisare variazioni e passi e

manomise in più punti la partitura. Nonostante ciò il balletto venne comunque riproposto molte volte, tutte, a detta della critica del tempo, poco apprezzabili. Dopo la morte del compositore, nel 1895, il balletto passò nelle mani del coreografo Marius Petipa, che si distinse egregiamente anche nelle altre due opere di Čajkovskij (Schiaccianoci e La Bella Addormentata), e di Lev Ivanov, assistente di Petipa per il Balletto Imperiale, che riproposero il nuovo allestimento nel gennaio del 1895 al Teatro Mariinskij di

San Pietroburgo. Questa volta fu un successo e IL LAGO DEI CIGNI entrò a pieno diritto nel repertorio dei teatri pietroburghese e moscovita. Sebbene esistano molte versioni del balletto, la maggior parte delle compagnie di danza hanno basato l’allestimento sulle coreografie di Marius Petipa considerate una pietra miliare del balletto classico. In questa versione viene proposto dalla compagnia Il Balletto di Mosca “La Classique”, alla sua seconda apparizione sul palco del Verdi, dopo l’ottima prova dello scorso anno con Schiaccianoci. iaNa SaLeNko è prima ballerina dello Staatsballett Berlin. Nata a Kiev, è stata allieva dell’Accademia di Danza Ucraina “Vadim Pisarev” dal 1996. Nel 2001 è solista del Balletto del Teatro di Donetsk. Dal 2002 al 2005 è stata Prima Ballerina dell’Opera Nazionale di Kiev. diNu TamazLaCaru è nato a Chisinau, in Moldavia; si è perfezionato al Conservatorio di Vienna. Nel 2002 è entrato allo Staatsballett Berlin, dove è stato

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promosso solista e, nel 2012, primo ballerino. iL baLLeTTo di moSCa “La CLaSSiQue” in Italia è considerato tra le migliori compagnie classiche che da 24 anni compiono regolarmente tournée e per questo motivo vanta un pubblico affezionato e fedele. La compagnia si pone come un baluardo della secolare tradizione della danse d’école, liberandola però dai ridondanti formalismi per riproporla rinnovata e adatta al pubblico odierno. Il Balletto di Mosca “La Classique” vanta una lunga tradizione di tour in Europa, esibendosi ogni anno nei maggiori teatri di Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Portogallo e Norvegia. La nostra scelta è quella di mettere in scena balletti classici esattamente come apparirono nella loro produzione originale: d’altra parte il nome stesso della compagnia lascia intendere che ci atteniamo alla lunga e importante tradizione russa relativa alla danza classica.



stagione teatrale 2014/15

LuNedì 15 diCembre

azaLea PromoTioN presenta

The history of big bands Glenn Miller Orchestra diretta da wiL SaNdeN

La Glenn Miller Orchestra ritorna in Italia, dopo il tutto esaurito al Politeama Rossetti di Trieste dello scorso 20 gennaio. THE HISTORY OF BIG BANDS è il titolo del nuovo spettacolo della Glenn Miller Orchestra che nasce e si sviluppa come un vero e proprio tributo a un’epoca e ai protagonisti di quella musica che

ha fatto innamorare il mondo. Con questo show l’ensemble jazz e swing più famoso al mondo fa rivivere il mito di una delle figure più carismatiche della musica della prima metà del Novecento, Glenn Miller, fondatore nel 1938 dell’omonima orchestra e tragicamente scomparso con il suo aereo nel 1944 sul Canale

della Manica, mentre andava a portare la sua musica ai soldati dell’esercito alleato sul fronte francese. L’attuale ensemble, capeggiato dal musicista, compositore e direttore d’orchestra Wil Salden e composto da eccellenti musicisti, ripropone alla perfezione il sound dell’epoca eseguendo anche una lunga serie di omaggi ad altri importanti direttori d’orchestra e musicisti, sia uomini che donne, come Count Basie, Harry James e Ray Anthony. Grazie anche alla partecipazione sul palco della cantante Ellen Bliek e del piccolo gruppo vocale dei Moonlight Serenaders, un tributo sarà riservato anche alla grande Ella Fitzgerald, da molti considerate come la miglior voce femminile di tutti i tempi, aggiungendo così ulteriore fascino allo spettacolo. A fare il resto ci penseranno le armonie proprie della swing era, che porteranno l’immaginazione del pubblico a rivivere romantiche scene d’amore in perfetto stile anni ’40. A comporre la scaletta dello show i grandi classici del genere quali Moonlight Serenade,

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Strike Up The Band, A String Of Pearls, Little Brown Jug, Pennsylvania 6-5000, In The Mood, I Got Rhythm, Sing Sing Sing e moltissimi altri. Il suo autore preferito era Damon Runyon. Il suo libro preferito era la Bibbia. Spencer Tracy e Olivia de Havilland i suoi attori preferiti. Le sue grandi passioni erano la pesca alla trota e il baseball, la buona musica, le dormite e il denaro. Le sue bestie nere erano lo swing scadente, le telefonate al mattino presto (dormiva dalle 4 di mattina fino a mezzogiorno), e la frase ‘goodbye now’. La sua citazione preferita non veniva né dalla Bibbia, né da Runyon, ma da Duke Elligton: ‘It Don’t Mean a Thing If it Ain’t Got that Swing’! George Simon


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stagione teatrale 2014/15

SabaTo 20 domeNiCa 21 diCembre

NuoVo TeaTro e ibLa FiLm presenta

Giuseppe Fiorello

Penso che un sogno così … di giuSePPe FioreLLo e ViTTorio moroNi regia giamPiero SoLari musiche eseguite dal vivo da daNieLe boNaViri Fabrizio PaLma

Dopo il successo riscosso nella Stagione scorsa (lo spettacolo è risulatato primo nelle preferenze degli Abbonati) torna Giuseppe Fiorello con PENSO CHE UN SOGNO COSÌ... In questo fortunato spettacolo, Fiorello incontra (e parla con) se stesso bambino, ride della sua timidezza, ormai superata, e fa rivivere le storie, le immagini e i racconti del padre attraverso un vastissimo repertorio di canzoni di Modugno. “Mio padre voleva fare l’artista ma non è mai riuscito a realizzare quel sogno perché non era facile. Lui è il protagonista di

questo spettacolo, quindi finalmente ho realizzato il suo sogno: salire sul palcoscenico e fargli raccontare una storia.” Ma davvero la storia di Beppe Fiorello può suscitare tanto interesse? In realtà lo spettacolo, scritto da Fiorello insieme a Vittorio Moroni e con la regia di Giampiero Solari, racconta emozioni, che travalicano i confini dell’autobiografia dell’attore e coinvolgono lo spettatore che si specchia nei rapporti padre-figlio, rivive sulla sua pelle le atmosfere di un’Italia che sta crescendo, in pieno boom economico, e si emoziona sulle note di Domenico Modugno.

giuSePPe FioreLLo nasce a Catania il 12 marzo 1969, dopo gli studi dà inizio alla sua carriera lavorando e formandosi artisticamente nei villaggi turistici in veste prima di tecnico luci e suono, poi come animatore mini club ed infine diventa responsabile del settore intrattenimento e spettacoli, scrive e interpreta i cabaret dando così una svolta alla sua carriera. Da lì intorno al 1994 viene chiamato a far parte del gruppo di Radio Deejay, sarà il primo a dare voce a Radio Capital network del gruppo di Claudio Cecchetto, poi lavorando al fianco di Marco Baldini, Luca Laurenti e Amadeus. Nel 1997, l’incontro con lo scrittore Niccolò Ammanniti, lo porta a debuttare come attore al cinema con il film L’ultimo capodanno per la regia di Marco Risi; nello stesso anno Carlo Verdone lo nota e gli propone di duettare nel film C’era un cinese in coma. Successivamente dà inizio ad una lunga serie di fiction tv tutte targate Rai. A questo punto anche il teatro si affaccia nella vita professionale di Fiorello, ed ecco il debutto al fianco di Alessandro

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Gassman in Delitto per Delitto regia di Alessandro Benvenuti. Nel 2010, oltre alla tv ma con meno frequenza, torna a presentarsi il cinema, importanti occasioni di collaborazione con grandi registi. Tra questi ricordiamo, Galantuomini per la regia di Edoardo Winspeare, Baarìa regia di Giuseppe Tornatore e Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek. Nel 2011 invece è nel film Terraferma di Emanuele Crialese, film che lo porterà al 68° Festival del cinema di Venezia. Per i 150 anni dell’unita d’Italia insieme al fratello Rosario produce un cortometraggio dal titolo Domani per la regia di Giovanni Bufalini. Arriva finalmente sul set di Volare, film in due puntate che raccontano la vita di Domenico Modugno per la regia di Riccardo Milani, miniserie che ha raccolto un numero impressionante di telespettatori che non si registrava dal 2005, oltre 11 milioni. Salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili. Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi.


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stagione teatrale 2014/15

ComPagNia deLLa raNCia presenta

marTedì 23 diCembre

Giampiero Ingrassia

Frankenstein junior testo meL brookS e ThomaS meehaN musiche e liriche meL brookS traduzione e liriche italiane FraNCo TraVagLio adattamento SaVerio marCoNi miCheLe reNzuLLo regia SaVerio marCoNi regia associata marCo iaComeLLi con giuLia oTToNeLLo mauro SimoNe aLTea ruSSo VaLeNTiNa guLLaCe Fabrizio CoruCCi FeLiCe CaSCiaNo daVide Nebbia roberTo CoLombo miCheLe reNzuLLo giorgio CamaNdoNa PaoLa CiCCareLLi FraNCeSCa di CreSCe aNNa bodei

“Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”, “Potrebbe essere peggio… potrebbe piovere”, “Diventerà molto popolare”: sono solo alcune delle esilaranti battute entrate nella memoria degli appassionati di FRAKENSTEIN JUNIOR, il film dal quale lo stesso Mel Brooks ha tratto il musical “mostruosamente divertente” che torna al Teatro Verdi dopo il successo riscosso nella Stagione 2012-13. La versione italiana, diretta da Saverio Marconi con la

regia associata di Marco Iacomelli, è una trasposizione fedele della realtà cinematografica, dove le scenografie in bianco nero dalle atmosfere gotiche si contrappongono ai coloratissimi costumi e fanno da sfondo ai tantissimi momenti di irresistibile comicità. Trovate registiche e coreografiche originali ripropongono in chiave musical l’ironia propria del film attraverso “numeri” divertentissimi, su tutti quello tra Frankenstein e il Mostro

sulle note di “Puttin’ on the Ritz” di Irving Berlin. Considerato una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, girato nel 1975 con uno stile ispirato agli anni ‘20 (omaggio ai classici horror della Universal), FRAKENSTEIN JUNIOR è una parodia del celebre Frankenstein di J. Whale e delle numerose pellicole dedicate alla creatura di Mary Shelley. Il film, premiato dal pubblico che lo ha consacrato come il cult movie per eccellenza, con oltre 500.000 copie vendute è il “classico” in DVD di maggior successo della storia dell’home video in Italia. Il genio di Mel Brooks – dopo Per favore non toccate le vecchiette/ The Producers - torna così dal cinema al teatro con una commedia musicale in scena a Broadway per 485 repliche all’Hilton Theatre dal 2007 al 2009. Per la Compagnia della Rancia è un ritorno alla comicità in musical di Mel Brooks: “Quando abbiamo ottenuto i diritti di “The Producers” – dice Marconi – Mel Brooks ha supervisionato ogni dettaglio della produzione, fino all’ultimo dei bozzetti dei costumi

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e la fiducia che ci è stata data è un grande incoraggiamento per noi per questa edizione originale tutta italiana”. giamPiero iNgraSSia figlio del grande Ciccio è ormai di casa al Teatro Verdi: oltre che con FRAKENSTEIN JUNIOR è stato tra i protagonisti di The Full Monty (2002-03 in trasferta al Saschall), Harry ti presento Sally (2005-6), Michelina (2009-10). Uno spettacolo perfetto, colorato, vitale e ironico, perfino memore del bianco e nero dell’originale richiamato per via medianica. Ormai la Compagnia della Rancia ha lo stile Broadway nel suo dna e Saverio Marconi, con l’aiuto di Marco Iacomelli e dell’impianto scenografico funzionale e tenebroso di Gabriele Moreschi, ha acquisito stile, classe per padroneggiare i comandamenti del musical, dando armonico piacere e incastrando perfettamente parole, ballo e musiche senza un momento di vuoto. Maurizio Porro



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SabaTo 27 diCembre

Nido deL CuCuLo presenta

Paolo Ruffini

Io doppio Il ritorno di e con PaoLo ruFFiNi

IO DOPPIO è lo spettacolo teatrale che ha reso celebre in tutta Italia l’ associazione Nido del Cuculo e la straordinaria bravura di Paolo Ruffini, vero e proprio animale da palcoscenico. Le risate sono garantite da ingredienti semplici quanto efficaci: l’energia contagiosa di Paolo, che improvvisa con il pubblico coinvolgendolo e rendendolo protagonista sul palco, e la proiezione di ri-doppiaggi in dialetto livornese di spezzoni dei film più celebri, ri-doppiaggi ormai

diventati dei cult. Paolo Ruffini sarà accompagnato dalla band del Nido del Cuculo: tre cantanti e cinque formidabili musicisti pronti a far scatenare il pubblico presente in sala. Lo spettacolo è adatto a tutta la famiglia. IO DOPPIO è uno spettacolo unico nel suo genere: l’improvvisazione rende ogni serata un evento unico e rappresenta un’esperienza indimenticabile per chiunque abbia assistito almeno una volta allo show.

PaoLo ruFFiNi nasce il 26 Novembre 1978 a Livorno. Nel 1997 inizia a lavorare come animatore turistico diventando in breve tempo capo villaggio e poi, appena ventenne, Direttore di Crociera per le navi Grimaldi. Nel 2000 si diploma in regia televisiva e pubblicitaria a Roma. La prima apparizione al cinema avviene nel 1997 in Ovosodo di Paolo Virzì. Nel 2001 fonda l’Associazione Cinematografica il Nido del Cuculo, con la quale diventa produttore di eventi e rassegne, regista di documentari e di spettacoli teatrali. Il Nido del Cuculo è conosciuto soprattutto per i ri-doppiaggi in livornese di film celebri, nasce così lo spettacolo teatrale interattivo Io? Doppio!, un successo straordinario al botteghino e una superstar di youtube. Paolo Ruffini è stato numerose volte ospite del Teatro Verdi: con Valeria Valeri in portamitanterose.it (Stagione 2008-09),nella Stagione 2011-12 insieme a Justine Mattera in Tre cuori in affitto. Nella Stagione 2012-13 sia con

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il suo ormai collaudatissimo spettacolo che come coprotagonista (insieme a Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz, Jacopo Sarno e Pietro Sermonti) del musical The Full Monty, per la regia di Massimo Romeo Piparo. Anche in questa Stagione Paolo sarà presente con un doppio appuntamento: all’ormai tradizionale IO DOPPIO post-natalizio si aggiunge la partecipazione, in qualità di co-protagonista, alla nuova produzione di Compagnia della Rancia: Cercasi Cenerentola.



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marTedì 30 merCoLedì 31 diCembre

STage eNTerTaiNmeNT presenta

La Bella e la Bestia Mamma Mia Sister Act La febbre del sabato sera

The best of musical a concert show live coregrafie eLeoNora Lombardo regia Chiara NoSCheSe

Il Teatro Verdi si congeda dal 2014 con uno spettacolo pieno di vita, ritmo e calore. Un grande concert show interamente suonato e cantato dal vivo che ripercorre i più grandi spettacoli mai realizzati da Stage Italia: La Bella e la Bestia, Mamma Mia, SisterAct, La Febbre del Sabato Sera. Un viaggio attraverso le storie, il fascino ma, soprattutto, la musica di quattro musical diventati oramai leggende, attraverso un percorso emozionale e visivo e attraverso le grandi voci dei protagonisti che hanno reso questi grandi spettacoli dei successi anche italiani. Gli stessi performer hanno portato alla ribalta questi spettacoli decretandone il successo anche in Italia: è grazie a loro e con loro che cercheremo di arrivare al cuore del pubblico, che li ha

imparati ad amare, che li ha seguiti ed applauditi ma anche un nuovo pubblico che assisterà ad un evento unico in Italia: un evento indefinibile, non un concerto ma più un tributo, un omaggio a quattro spettacoli che hanno fatto la storia del musical mondiale. A firmare la regia sarà Chiara Noschese che con Stage Italia ha una lunga e felicissima collaborazione: già eccezionale leading lady di Mamma Mia poi casting director e acting coach per SisterAct e infine regista associato per la Febbre del Sabato Sera. Le orchestrazioni, la supervisione e la direzione musicale sono affidate a Simone Manfredini, già direttore musicale di tutti e quattro gli show. Le coreografie sono ideate da Eleonora Lombardo. Un evento unico nel suo genere

che mette in scena venti artisti/ performer accompagnati dalle leggendarie canzoni degli Abba, dei Bee Gees e di Alan Menken eseguite dal vivo. THE BEST OF MUSICAL è un omaggio a questo paese e ai grandi talenti che ha portato sul palcoscenico in questi anni. “Un meraviglioso viaggio senza mai dimenticare le storie dei quattro spettacoli, perché senza storie il teatro non esiste, perché il teatro è racconto, perché il teatro è qualcuno che ascolta, possibilmente, con il candore e gli occhi puliti di un bambino” Chiara NoSCheSe figlia del celebre imitatore napoletano Alighiero Noschese, dopo il diploma al Laboratorio di esercitazioni sceniche diretto da Gigi Proietti, lavora presto come attrice comica ma anche drammatica, passando dal musical alla prosa, dal cinema alla televisione e sperimentando ogni volta nuovi percorsi professionali. Nella commedia musicale, sono da ricordare le sue interpretazioni in Aggiungi un posto a tavola e Alleluja brava gente diretta da

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Pietro Garinei, Cantando sotto la pioggia, Sette spose per sette fratelli, Le notti di Cabiria (tratto dall’omonimo film di Fellini) diretta da Saverio Marconi e Il pianeta proibito diretta da Patrick Rossi Gastaldi, Nel 2000 è, insieme a Duccio Camerini e Saverio Marconi, autrice del musical Dance! ispirato alla commedia di William Shakespeare Molto rumore per nulla, prodotto dalla Compagnia della Rancia Nel 2010 inizia a Milano al Teatro Nazionale la tournée del musical Mamma Mia! in cui interpreta il personaggio di Donna, confermando il suo contratto anche nella stagione successiva al Teatro Brancaccio di Roma. Nel 2011 è nella giuria di Stage Entertainment per selezionare gli interpreti del musical Sister Act. Casting director e regista associato per la Stage Entertainment de La febbre del sabato sera. Debutta nella regia con Affari di cuore con Mariangela D’abbraccio nella stagione 2012/13. Nel 2013 partecipa al varietà di Carlo Conti Tale e Quale Show. Al Verdi è di casa; è stata infatti applaudita con Aggiungi un posto a tavola (Stagione 2003-04), Tootsie (Stagione 2006-07), e Il giorno della tartaruga (Stagione 2007-08) e, come regista, con Tres (Stagione 2013-14). Lo spettacolo del 31 DICEMBRE inizia alle ore 22:00 e termina pochi minuti prima della mezzanotte, seguirà il brindisi di benvenuto all’anno nuovo, nel foyer del Teatro.



stagione teatrale 2014/15

VeNerdì 2 geNNaio

LiVe arTS maNagemeNT presenta

Schiaccianoci The Royal Moscow Ballet The Crown of Russian Ballet musica di PëTr iL’ič čaJkoVSkiJ coreografia di mariuS PeTiPa e LeV iVaNoV baLLeTTo iN due aTTi

SCHIACCIANOCI è uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento. Pëtr Il’ič Čajkovskij compose le musiche del balletto tra il 1891 e il 1892 seguendo il libretto approntato da Marius Petipa. La prima rappresentazione, che si tenne insieme alla prima dell’opera Iolanta dello stesso Čajkovskij, ebbe luogo il 18 dicembre 1892 presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Fu diretta interamente dal compositore italiano Riccardo Drigo e coreografata dal ballerino russo Lev Ivanov (gli storici convengono che Petipa si limitò ad ideare la coreografia dello SCHIACCIANOCI e che

improvvisamente una malattia lo obbligò a passarne la realizzazione – nonché i suoi preziosi appunti al suo «vice» e collaboratore, Lev Ivanov, appunto). Nello scrivere il libretto, Petipa si lasciò ispirare dal racconto di E.T.A. Hoffmann, precursore del Romanticismo, Nußknacker und Mausekönig (Schiaccianoci e il Re dei Topi -1816), nella versione meno cruenta rivista da Alexandre Dumas “Histoire d’un casse-noisette” (“Storia di uno SCHIACCIANOCI” -1844) adattata per i bambini. È Il balletto dall’atmosfera natalizia per eccellenza.

The royaL moSCow baLLeT – The CrowN oF ruSSiaN baLLeT diretto da Anatoly Emelyanov, è stato fondato dallo stesso Emelyanov e da Anna Aleksidze nel 1997. Il Corpo di Ballo annovera tra le sue fila ballerini di grande esperienza e raffinatezza artistica, provenienti dai migliori teatri russi. Punta di diamante della compagnia è la splendida étoile Julia Golitcina, già solista del Eifman Ballet. Nel corso degli anni la compagnia ha realizzato tournée in Inghilterra, Irlanda, Stati Uniti, Thailandia, Cina, Giappone, Israele, Messico, Svezia, Germania, Francia, Spagna e Portogallo, riscuotendo un grande successo internazionale. E per la prima volta nella storia del balletto russo, The Royal Moscow Ballet – The Crown Of Russian Ballet ha effettuato una tournée nell’Africa orientale, visitando paesi come la Tanzania, lo Zambia e il Kenya. La loro filosofia artistica prevede non solo la messa in scena dei grandi classici del balletto, ma anche la creazione di un repertorio moderno di più ampio respiro,

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rivolto ad un pubblico sempre più vasto e al contempo esigente. Il repertorio della Compagnia include grandi titoli quali Il Lago dei Cigni, SCHIACCIANOCI, La Bella Addormentata, Giselle, Don Chisciotte, Romeo e Giulietta, Cenerentola, Biancaneve, il capolavoro di Yuri Grigorovich, Spartacus, e balletti in un atto come Carmen, Bolero, Danze Polovesiane, El Amor Brujo, tra gli altri. Metafora psicoanalitica del passaggio, tra luci e incubi, dall’infanzia all’adolescenza, pulsioni sessuali comprese. Di questo Čajkovskij era ben consapevole. Lo si percepisce nella sua musica. Ci fa sognare sotto l’albero di Natale mentre fuori (a volte) nevica. Un sogno della durata di poche ore, senza però farci dimenticare le asperità della vita. Forse proprio per questo mix tra fiaba, sogno e realtà, SCHIACCIANOCI diventa mito senza tempo. Gianluca Bauzano SETTE Corriere della Sera, 7 dicembre 2012



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domeNiCa 4 geNNaio

ComPagNia iTaLiaNa di oPereTTe presenta

La vedova allegra musica FraNz Léhar libretto ViCTor LeòN e Leo STeiN regia marCo ProSPeriNi direzione musicale maurizio bogLioLo coreografia moNiCa emmi

Die lustige Witwe, titolo italiano LA VEDOVA ALLEGRA, è un’operetta in tre parti di Franz Lehár, su libretto di Victor Léon e Leo Stein, dalla commedia L’ Attaché d’ambassade di Henri Meilhac (1861). Debuttò con enorme successo al Theater an der Wien a Vienna il 30 dicembre 1905 con la soprano boema Mizzi

con maTTeo miCheLi marCo ProSPeriNi eLeoNora PiroNdi maSSimiLiaNo CoSTaNTiNo SiLVia SaNToro LoreNzo CaLTagiroNe giaNViTo PaSCaLe moNiCa emmi CriSTiNa ChiaFFoNi FraNCeSCo giuFFrida maTTia roSeLLiNi

Günther ed il tenore viennese Louis Treumann sotto la direzione del compositore. Dopo duecento rappresentazioni (arriveranno ad oltre quattrocento) la direzione del teatro dona a Lehár una medaglia di riconoscimento. Da allora LA VEDOVA ALLEGRA è un successo mondiale. Il Barone Zeta, Ambasciatore

del Pontevedro a Parigi, riceve un ordine tassativo dal proprio governo: la signora Anna Glavari, giovane vedova del banchiere di corte, deve a tutti i costi risposarsi con un compatriota. Infatti se dovesse passare a seconde nozze con uno straniero, il suo capitale, valutato 100 milioni di dollari, abbandonerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e, per la “Cara Patria”, sarebbe la rovina economica. Il Barone Zeta, coadiuvato da Niugus (cancelliere un po’ pasticcione), tenta di convincere il Conte Danilo Danilowich, segretario all’Ambasciata di Parigi, a sposare la ricca vedova. Danilo però non ne vuole sapere perché, fra lui ed Anna c’è già stato del “tenero” prima che lei sposasse il banchiere Glavari; ed ora Danilo, ferito nell’orgoglio, non vuole assolutamente ammettere di essere ancora innamorato di Anna. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per ingelosirlo. Durante una festa che Anna organizza nella sua villa, sia per vedere le reazioni di Danilo e

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sia per salvare l’onore della moglie del barone Zeta, ella dichiara a tutti gli invitati che intende sposare un francese: il sig. Camillo De Rossillon. Danilo furioso abbandona la festa. Tutto sembra perduto, ma Niegus, più per caso che per merito, riesce a sciogliere l’equivoco e a far confessare ad Anna e Danilo il loro amore reciproco. La ComPagNia iTaLiaNa di oPereTTe è la più antica e prestigiosa compagnia di teatro in Italia a mettere in scena le operette della tradizione nazionale e straniera. I maggiori titoli, come i meno noti, sono rappresentati da oltre mezzo secolo in tutti i teatri italiani ed anche in prestigiose tournée all’Estero, che fin dagli anni ‘60 hanno visto la Compagnia Italiana di Operette protagonista acclamata nei teatri del Sud America. La presenza costante di una prestigiosa orchestra, i costumi sfavillanti, le scene sontuose hanno fatto della Compagnia Italiana di Operette il fiore all’occhiello del teatro musicale italiano.



stagione teatrale 2014/15

SabaTo 17 domeNiCa 18 geNNaio

m.a.S. aLL eNTerTaiNmeNT presentano

Geronimo Stilton Nel regno della fantasia regia maTTeo gaSTaLdo musiche originali Fabio Serri scene e costumi maTTeo Piedi

Geronimo Stilton, il più famoso topo-giornalista di Topazia, torna in un nuovo allestimento grazie ai produttori delle fortunate Winx. Geronimo Stilton nasce nel maggio 2000 come progetto editoriale. I libri della serie sono stati tradotti in trentacinque lingue diverse e dal 2000 al 2010 hanno venduto sessanta milioni

di copie in centocinquanta paesi diversi, di cui ventitre milioni nella sola Italia. Nei suoi libri il personaggio di Geronimo Stilton è autore di romanzi autobiografici e dirige “L’Eco del Roditore”, il principale giornale dell’Isola dei Topi. Grazie ad ogni suo racconto i bambini vivono con lui storie sempre

avventurose e divertenti, dove i valori vincenti sono quelli positivi della famiglia, la lealtà e l’amicizia e dove si riconosce la volontà di superare le proprie paure con l’aiuto dei propri amici. Geronimo Stilton, attraverso i suoi libri, afferma e promuove sempre un comportamento etico e morale. Geronimo viene sempre coinvolto in mille avventure: la sua goffaggine e la sua natura sedentaria danno spunto a molte situazioni divertenti, suscitando da subito simpatia e complicità ed è ora pronto a coinvolgere grandi e piccini in una nuova avventura stratopica! geroNimo STiLToN è una serie di libri per bambini aventi per protagonista l’omonimo personaggio e ambientati nell’immaginaria città di Topazia. Nato a Topazia (Isola dei Topi),

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è laureato in Topologia della letteratura rattica e in Filosofia archeotopica comparata. Dirige l’Eco del Roditore, il giornale più famoso dell’Isola dei Topi. I suoi libri, tradotti in 42 lingue, hanno venduto più di 28 milioni di copie soltanto in Italia, oltre 100 milioni in tutto il mondo. Le avventure di Geronimo Stilton sono disponibili anche in formato eBook e in applicazioni per iPad e iPhone. Come autore dei volumi, sia nelle copertine che nei crediti, è riportato lo stesso Geronimo Stilton; in realtà sono scritti da Elisabetta Dami.



stagione teatrale 2014/15

SabaTo 17 domeNiCa 18 geNNaio

m.a.S. aLL eNTerTaiNmeNT presentano

Christian Ginepro Loretta Grace Giovanna D’Angi

50 sfumature il musical traduzione e adattamento maTTeo gaSTaLdo e aNdrea NarSi regia maTTeo gaSTaLdo direzione musicale Fabio Serri scenografie e costumi maTTeo Piedi

Un argomento scottante, un romanzo di successo e tre adorabili signore appartenenti a un gruppo di lettura. 50 SFUMATURE - IL MUSICAL è un’esilarante parodia teatrale liberamente ispirata al fenomeno letterario mondiale “50 Sfumature di Grigio!”. Il musical è stato un successo clamoroso al Fringe Festival di Edimburgo con

una recensione a quattro stelle. Attualmente in tour in USA, ha riscosso successi in Germania, Canada, Francia, Olanda oltre ad una produzione OFF-Broadway che è attualmente in scena all’Elektra Theater di NYC. Un gioco di satira legato al tema scottante del libro che ha incuriosito, stimolato e al tempo stesso fatto

arrossire milioni di lettrici in tutto il mondo. Esplorazioni, fantasie erotiche, sesso e tabù legati a questi temi raccontati in modo divertente e sarcastico. Il cast si alternerà sul palcoscenico interpretando interamente dal vivo 11 brani originali, che hanno reso questo spettacolo un successo internazionale. Tre casalinghe disperate di periferia, Bev, Carol e Pam compongono un club di lettura saltuario fino a trovare interesse in un libro che stimola la loro immaginazione più sfrenata. Attraverso la lettura vengono coinvolte alle rocambolesche passioni di Anastasia Steele, una giovane e ingenua studentessa universitaria che cade sotto l’influenza del sensuale, eccentrico e vizioso magnate Christian Grey, amante di sperimentazioni sessuali non convenzionali. Il coinvolgimento e l’identificazione delle tre lettrici stimola trasformazioni oltre che nella propria vita privata, anche nel modo di pensare e nella volontà

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di evadere dalla routine di coppia, per dare spazio a nuove esperienze passionali con i mariti... oltre ad accendere un nuovo dialogo con il proprio lato sessuale più profondo... L’essenza comica dello spettacolo è racchiusa nell’interpretazione dei personaggi assurdamente lontani dall’immaginario collettivo che il libro suscita, con riferimenti ironici e un linguaggio spesso lontano dalla realtà, tipico della commedia musicale. 50 SFUMATURE - IL MUSICAL è in grado di essere trasgressivamente acceso e menzionare temi scottanti senza perdere la propria innocenza. In questa parodia, la trama erotica del romanzo lascia spazio a uno spettacolo esilarante, divertente, eccessivo. Dopo il successo di Broadway, Francia, Germania e Olanda, arriva ora anche in Italia il musical ispirato al famoso Bestseller.



stagione teatrale 2014/15

merCoLedì 21 geNNaio

Luigi PigNoTTi presenta

Neri Piliu Yanina Quiñones

Tango de mi Buenos Aires Compagnia argentina musica dal vivo eseguita da TaNgo SPLeeN orQueSTa

Uno spettacolo dal ritmo travolgente che racchiude attimi, racconti, atmosfere della storia e della vita del tango con una nuova concezione dell’arte popolare argentina, a metà strada tra la danza e il teatro danza: tango escenario. Una pièce teatrale che al ballo del tango aggiunge anche momenti di ilarità e racconti. Veri e propri quadri narrativi dipingono un

affresco del tango che guarda alle sue origini immerse nella polvere delle strade di Buenos Aires, fino ad arrivare ai lustrini del palcoscenico. La compagnia è diretta da Neri Piliu e Yanina Quinoñes, due giovani artisti argentini che vantano moltissime esperienze nel panorama del tango internazionale e che li vede continuamente protagonisti di festival, tournée e

seminari in giro per il mondo. Essi rappresentano lo spirito stesso dello spettacolo di cui sono i primi ballerini e di cui hanno curato tutte le coreografie. Giovani, belli e bravissimi, con già un curriculum ed esperienze importanti a livello internazionale, Neri e Yanina sono la nuova rivelazione del tango argentino. Hanno studiato tango saloon per molti anni con Carlos Perez y Rosa Forte, mentre hanno approfondito tango escenario con Vanessa Villalba y David Leguizamon, ballerini e direttori della famosa compagnia “Forever Tango”. Sono stati parte integrante della “Compagnia della nazione Argentina”. Maestri di grande prestigio hanno completato la loro formazione: Pupi Castello, Portalea, Gloria y Eduardo Arquinbau, Milena Plebs e Pablo Veron. Nel 2006 e nel 2007 vincono il pre-mundial di tango escenario e tango salon. Nel 2008 conquistano il secondo posto al mundial di Buenos Aires! Tengono classi nella famosa scuola di “Carlos Copello” a Buenos Aires e nella “Scuola Argentina di tango” e hanno lavorato con alcune tra le più famose orchestre di tango

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Argentine tra cui Color tango e Los Reyes di D’Arienzo. Sono richiesti per la loro competenza didattica in Italia, Giappone, Inghilterra, Olanda, Ucraina, Croazia, Stati Uniti, Messico, Guatemala, Brasile, Russia, Paraguai, Francia. Fanno parte della prestigiosa “Compagnia di tango” di Natalia Hills. Ad impreziosire le personalissime coreografie, l’affermata Tango Spleen Orquesta con l’esecuzione dal vivo di alcuni brani del proprio repertorio e i grandi classici del tango. Uno spettacolo che seduce, travolge, emoziona. Un giorno vidi ballare i miei genitori in cucina, stavano provando dei passi, mi piacque tantissimo e iniziai ad andare con loro tutte le domeniche in milonga, me ne innamorai… Era il 2001, avevo 18 anni. Lo spettacolo vuole rappresentare come noi vediamo il tango e come la gente vede il tango. Nella prima parte dello spettacolo facciamo vedere un tango più di quartiere dove ci sono dei ragazzi che ballano tra loro, bambini che si divertono, facciamo vedere che si può ballare anche in spazi ridotti, non c’è bisogno di avere molto spazio per ballare. Poi c’è un intermezzo di tango americano, come si ballava una volta con l’abbraccio più aperto, e in ultimo una parte di tango escenario e una sorpresa. L’idea è anche quella di far vedere che il tango può essere ballato a tutte le età e da tutti i ceti sociali, dai bambini ai vecchietti di 80 anni, insomma il tango non ha frontiere, non ha limiti. Neri Piliu



stagione teatrale 2014/15

marTedì 3 merCoLedì 4 Febbraio

momix, PLaNeTa momix, dueTTo 2000 presentano

Momix Alchemy di moSeS PeNdLeToN assistito da CyNThia QuiNN disegno luci miChaeL korSCh disegno costumi Phoebe kaTziN moSeS PeNdLeToN CyNThia QuiNN realizzazione costumi Phoebe kaTziN assistita da beryL TayLor LiNda duroVCoVa kimberLy Lombard proiezioni video moSeS PeNdLeToN montaggio video woodrow F. diCk iii

collage musicale di moSeS PeNdLeToN montaggio musicale di aNdrew haNSeN interpreti TSarra beQueTTe JeNNiFer ChiChePorTiChe CaTheriNe Jaeger rebeCCa raSmuSSeN eVeLyN ToharroN CaNFieLd eduardo FerNaNdez ViNCeNT harriS STeVeN marShaLL ryaN TayLor

Un ritorno dopo lo straordinario successo riscosso nella scorsa Stagione. Ad ispirare l’immaginazione del mago della danza è questa volta l’eterna ricerca dell’oro segreto che vive

nel profondo della nostra essenza, rivelato solo dagli uomini capaci di scrutare il mondo con occhi creativi. L’inesauribile Moses Pendleton presenta ALCHEMY, che tratta dell’arte dell’alchimia,

e dell’alchimia dell’arte. È uno spettacolo multimediale realizzato dai suoi superbi ballerini, un lavoro pieno di fantasia, di ironia, di bellezza, di mistero. Come gli antichi alchimisti, miscelando le sostanze base nei loro alambicchi e nelle loro fornaci, cercavano l’elisir di lunga vita o la formula dell’oro, così Pendleton, che in Bothanica ci trasportava in un meraviglioso viaggio attraverso le stagioni dell’anno, in ALCHEMY ci svela i segreti dei quattro elementi primordiali – terra, aria, fuoco, acqua – per creare uno spettacolo che sprigiona arcane suggestioni e ci attira in una dimensione surreale. È l’incantesimo MOMIX, al culmine della magia, con Moses Pendleton «Mago dei Maghi». Gli alchimisti non lavoravano da soli; evocavano gli spiriti, perchè li aiutassero nei loro riti segreti. Allo stesso modo si dispiega il processo creativo di ALCHEMY, con gli «apprendisti – stregoni» MOMIX ad assistere e supportare Pendleton nel percorso. Riusciranno a trovare la formula dell’elisir? Creeranno l’oro? Certamente, per chi

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crede nell’arte dell’illusione e nell’illusione dell’arte. Una cosa è certa: dopo ALCHEMY nessuno sarà uguale a prima!… questa è la promessa alchemica di Moses Pendleton … momix Conosciuta nel mondo intero per i suoi spettacoli di eccezionale inventiva e bellezza, MOMIX è una compagnia di ballerini-illusionisti diretta da Moses Pendleton. La sua fama è legata alla capacità di evocare un mondo di immagini surreali facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi, giochi di luce. Oltre alle annuali apparizioni al Joyce Theatre di New York, la compagnia si esibisce regolarmente in tutto il mondo, effettuando tournèe in: Canada, Spagna, Italia, Grecia, Francia, Inghilterra, Austria, Svizzera, Irlanda, Olanda, Portogallo, Argentina, Brasile, Russia, Australia e tutto l’Oriente. Momix sono ospiti ormai abituali del Teatro Verdi, innumerevoli le loro apparizioni durante due decenni.



stagione teatrale 2014/15

SabaTo 14 domeNiCa 15 Febbraio reLaiS SaNTa CroCe SaLa deLLa muSiCa

ComPagNia deLLa raNCia presenta

Saverio Marconi Gian Paolo Valentini

Variazioni enigmatiche di ériC-emmaNueL SChmiTT traduzione SaVerio marCoNi gabrieLa eLeoNori scene e costumi CarLa aCCoramboNi luci VaLerio Tiberi regia gabrieLa eLeoNori produttore esecutivo miCheLe reNzuLLo

Per il terzo anno consecutivo uno spettacolo letteralmente imperdibile e perciò ancora una volta nel cartellone del Teatro Verdi e ancora una volta nell’affascinante cornice del Relais Santa Croce, che si è rivelato il luogo ideale per uno spettacolo così particolare. Il titolo dell’opera fa riferimento a Enigma Variations, composizione del musicista inglese Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia che sembra impossibile da riconoscere, così come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani come qualcosa che possiamo solo intuire.

“Dopo tante regie di teatro musicale mi sono sentito tutto a un tratto come svuotato – dice Marconi - Dovevo ricaricare le batterie, dovevo mettermi in gioco e tornare a recitare. Ho scelto VARIAZIONI ENIGMATICHE perché conoscevo bene l’autore, con Schmitt avevo lavorato a Parigi in Nine. Ma avevo mille dubbi e incertezze nel salire di nuovo sul palcoscenico”. Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà. È la storia del confronto disperato fra due uomini, Abel

Znorko – misantropo, Nobel per la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord (ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) – e Erik Larsen (interpretato da Gian Paolo Valentini), sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista. L’incontro, tra ferocia e compassione, si trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell’illusione in cui i due si sono calati. SaVerio marCoNi fiorentino d’adozione, frequenta nella nostra città la Scuola di Recitazione di Dory Cei; nel 1970, al Teatro Studio del Metastasio di Prato, ottiene la sua prima scrittura in una produzione di Garinei e Giovannini. L’attività di attore teatrale prosegue poi al Teatro Stabile di Torino. Negli anni ’70, entra a far parte della cooperativa di Gabriele Lavia. Nel 1977 incontra Paolo e Vittorio Taviani, dai quali ottiene la parte di Gavino in Padre Padrone, film palma d’oro e lavora in numerosi film diretti da importanti registi.

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Si sperimenta come regista teatrale con un piccolo gruppo marchigiano non professionista: da questa esperienza nasce a Tolentino la Scuola di Recitazione di cui è ancora oggi direttore artistico e, poi, la Compagnia della Rancia in cui è attore, regista, autore, produttore e direttore artistico; dal 1988, firma la regia di tutti i musical prodotti dalla Compagnia. Nel 2003 è direttore artistico del Teatro della Luna di Milano dove mette in scena il colossale Pinocchio con le musiche dei Pooh. Nel 2005 dirige la versione italiana del musical The Sound of Music; realizza la nuova edizione di Cenerentola. Nel 2006 dirige la versione italiana di The Producers di Mel Brooks e firma la regia di Sweet Charity. Nel 2007 realizza una nuova versione di Cabaret con Michelle Hunziker. Nel 2009/2010 firma, insieme a Daniel Ezralow, la prima versione italiana del musical Cats, che risulta lo spettacolo più visto della stagione . A ottobre 2010 Pinocchio il grande musical è rappresentato a New York alla Kaye Playhouse . Nel 2012 dirige la nuova edizione di Grease e il debutto nazionale del musical Frankenstein Junior.


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stagione teatrale 2014/15

SabaTo 14 Febbraio

STariNSieme presenta

Winx Club musical show direzioni artistiche e regia giaNNi doNaTi coreografie Chiara SCiPioNe light designer aLberTo m. TrabuCCo flying special effect max marTiNeLLi allestimanto audio-luci SaVerio maSCoLo produttore esecutivo aLeSSaNdro muSTo

Il WINX CLUB compie 10 anni e Faragonda organizza una Festa con gli abitanti della Terra. Per l’occasione le sei amiche Fate, nate dalla matita di Iginio Straffi, si esibiranno in uno show, appunto, “fatato” che ripercorre i momenti più belli della loro amicizia con canzoni, coreografie e magie! Tutto sembra andare

per il meglio, finche le Trix non si fanno vive per sabotare la festa! Riusciranno nel loro intento? wiNx CLub è una celebre serie animata italiana ideata da Iginio Straffi e realizzata dallo studio di animazione Rainbow srl in co-produzione con Rai Fiction. In Italia è trasmessa da Rai 2

e Rai Gulp. Il cartone animato, distribuito in ben 131 paesi, ha ispirato anche un omonimo magazine, una trilogia di film, vari show teatrali ed una serie di prodotti di merchandising avente un target di mercato incentrato tra i 4 e i 12 anni. Il cartone animato racconta le avventure di una giovane fata chiamata Bloom e delle cinque fate e migliori amiche della ragazza, Stella, Flora, Tecna, Musa, Aisha, le quali compongono il cosiddetto Winx Club. Le giovani fate studiano e vivono presso il miglior college per aspiranti fate di Alfea, ubicato nel magico mondo di Magix e precluso ai comuni

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esseri umani. Le apprendiste fate, durante il tempo trascorso all’interno del collegio, si ritrovano ad affrontare pericolosi avversari e a salvare la Dimensione Magica; ma, tra battaglie e magie, vivranno anche periodi di felicità e malinconia, con i relativi problemi di cuore, proprio come accade alle normali adolescenti.


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stagione teatrale 2014/15

SabaTo 21 Febbraio TeaTro PuCCiNi

Magicflorence II edizione apparizioni televisive: a Disney Channel nel programma Sketch Up, nella veste di attore e prestigiatore, e, più tardi, di presentatore e illusionista, insieme a Jacopo Sarno, in occasione del concerto live dei ragazzi del programma Io canto di Canale5. Avremo certamente nuove sorprese, garantendo divertimento per tutte le età e continuare a… “ sognare ad occhi aperti come un bambino che guarda per la prima volta la neve”.

a cura di maTTia boSChi

Ad appena vent’anni, l’illusionista fiorentino Mattia Boschi, premiato come migliore Artista giovane 2014 durante il “Festival Internazionale della Magia” di San Marino, è l’ideatore e il presentatore di MAGICFLORENCE che torna sul palcoscenico del Teatro Puccini dopo il successo ottenuto nella scorsa Stagione. Una formula del

tutto inedita per una serata in cui Mattia ha riunito i migliori illusionisti toscani, professionisti confermati da anni di attività nel mondo della magia, provenienti da trasmissioni tv e importanti spettacoli teatrali d’illusionismo. Anche per questa Seconda Edizione, ideatore e regista sarà Mattia Boschi, noto al grande pubblico per le sue

maTTia boSChi è nato a Firenze nel 1994. Inizia gli studi di Magia da autodidatta all’età di 10 anni e all’età di 13 anni inizia a studiare presso la delegazione fiorentina del C.M.I. (Club Magico Italiano). Prezioso è, nel 2099, l’incontro con Arturo Brachetti, il quale lo indirizza verso un tipo di Magia più teatrale. A 14 anni inizia a esibirsi in teatro con i suoi spettacoli di Magia e a 15 anni entra a far parte del programma TV Oddio Mojo del noto regista toscano Andrea Biagini (Vernice

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Fresca, Aria Fresca). A 16 anni entra a far parte di Disney Channel, come attore/prestigiatore per tutte le edizioni del programma Sketch Up. Nel 2012 è presentatore insieme a Jacopo Sarno (High School Musical, Full Monty) e illusionista del Tour Show Day Live, concerto live dei ragazzi del programma Io canto di Canale5. Sempre nel 2012 scrive, dirige e interpreta un Varietà chiamato Il passato è tornato dedicato al Mago Cristal, illusionista fiorentino morto nel ‘93, azzannato dalla sua tigre. Nel 2013 debutta con il suo One Man Show di Illusionismo Sogno che porta in vari Teatri toscani. Sono contento che una vera produzione prenda in mano la Magia. La Magia piace al pubblico e il Teatro Verdi le sta dando molto lustro. Per questa nuova edizione portiamo in scena nuovi numeri ancora più sorprendenti e magici, che vi lasceranno a bocca aperta, come è accaduto nella prima edizione.



stagione teatrale 2014/15

SabaTo 28 Febbraio

Quando il primo cadeve affiora, tutto l´albergo scivola in un vortice di strani avvenimenti. Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire. La chiusura dell’albergo sembra a questo punto solo una questione di tempo. Si sa, un cadavere non porta mai bene... Familie Flöz in versione noir! Un giallo sulle Alpi pieno di umorismo, sentimenti travolgenti e un tocco di melanconia.

FamiLie FLöz presenta

Hotel Paradiso Familie Flöz un’ opera aNNa kiSTeL, SebaSTiaN kauTz, ThomaS raSCher, Frederik rohN, haJo SChüLer, miChaeL VogeL, NiCoLaS wiTTe regia miChaeL VogeL

maschere haJo SChüLer ThomaS raSCher scenografia miChaeL oTToPaL costumi eLiSeu r. weide musiche dirk SChröder disegno luci reiNhard huberT direttore di produzione giaNNi beTTuCCi con aNNa kiSTeL mariNa rodriguez LLoreNTe SebaSTiaN kauTz daNieL maTheuS Frederik rohN NiCoLaS wiTTe ThomaS raSCher

“La scorciatoia per il paradiso passa per l´Inferno!” Strane cose accadono nel tranquillo HOTEL PARADISO, un piccolo albergo di montagna gestito con pugno di ferro dalla anziana capo-famiglia. Ci sono quattro stelle che orgogliosamente troneggiano sull’entrata e una fonte che promette la guarigione di malattie fisiche e psichiche. Ma si intravedono nubi all’orizzonte. Il figlio sogna il vero amore mentre combatte una dura battaglia con la sorella per mantenere il controllo sulla gestione dell´albergo. La donna del piano ha un problema di cleptomania e il cuoco ha una passione, quella di macellare, non solo animali... T e aT r o V e r d i

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FamiLie FLöz è una famiglia eterogenea e bizzarra, che “è venuta alla luce dal ventre buio della terra attraverso un profondo pozzo“. Questa immagine è stata scelta da Familie Flöz nel 1996 per distinguersi nella scena teatrale internazionale. La metafora riassume l’essenza di questa formazione in costante mutamento e il particolare metodo di ricerca. Ogni spettacolo è sviluppato secondo un processo di lavoro collettivo e rivela un nuovo universo abitato da personaggi e storie che sviluppano il loro cammino dall’ oscurità alla luce. Attraverso una costante riscoperta di discipline teatrali secolari come il teatro di figura, il teatro di maschera, la danza, la clownerie, l’acrobazia, la magia e l’improvvisazione, Familie Flöz crea esperienze teatrali di una poesia incomparabile. Familie Flöz è al Verdi per la terza volta dopo i successi di Infinita (Stagione 2012-13) e Garage d’Or (Stagione 2013-14).



stagione teatrale 2014/15

VeNerdì 13 marzo

aSSoCiazioNe rudoLF NureyeV presenta

Galà di danza in onore di Rudolf Nureyev Rudolf Nureyev, il più grande ballerino di tutti i tempi il cui talento rimane ancora oggi ineguagliato, ha segnato un’epoca dal punto di vista interpretativo e creativo nella storia della danza del ‘900. Eccelso danzatore, le cui doti espressive e virtuosistiche hanno esaltato talento ed irrequieta genialità, si univano ad un’incredibile carisma ed una presenza scenica

unica ed ammaliante. Le sue coreografie hanno saputo infondere nuova linfa ai classici del repertorio, rivitalizzandoli con un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione. Ancora, come intelligente scopritore di nuovi talenti, Nureyev ha saputo motivare alla passione per la danza e alla ricerca per la perfezione tecnica tante giovani promesse, che oggi, arricchite dal

suo prezioso bagaglio artistico, fanno rivivere la sua ispirazione nel GALÀ DI DANZA IN ONORE DI RUDOLF NUREYEV, a lui dedicato. A rievocare il grande mito della danza è attesa un étolie internazionale, insieme alla quale danzeranno molti altri solisti e ballerini internazionali che condividono l’emozione di far rivivere una figura leggendaria in una serata davvero speciale. Il GALÀ DI DANZA IN ONORE DI RUDOLF NUREYEV, si apre con parole toccanti che accompagnano un filmato di alcune sue memorabili interpretazioni,

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un commosso ricordo di Luigi Pignotti, per lunghi anni manager di Nureyev e attualmente Presidente dell’ Associazione Rudolf Nureyev, che si propone di diffondere e tutelare il nome e il patrimonio artistico del grande danzatore russo. Sul palco del Galà, si alterneranno quindi, preziosi frammenti dei tanti balletti del repertorio classico che Nureyev riprodusse secondo un proprio personalissimo stile ma, allo stesso tempo fedele all’ originale. La spettacolo, già applaudito nei più prestigiosi teatri italiani, torna dunque ora ad emozionare il pubblico.


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stagione teatrale 2014/15

SabaTo 14 domeNiCa 15 marzo

SaNNy ProduzioNi SrL presenta

Sherrita Duran Lucy Campeti Francesca Haicha Touré

The Sisters La via del successo

continuarono fino al 1977. Si sciolsero dopo una lunga carriera di quasi vent’anni di successo. Nel maggio 1983 si riunirono in occasione di uno special televisivo per i festeggiamenti dei venticinque anni della Motown Records. Nel 1981 debutta a Broadway il musical Dreamgirls, chiaramente ispirato alla storia delle Supremes, che nel 2006 viene adattato per il cinema vincendo tre Golden Globe e due Premi Oscar. Nel 1988 le Supremes sono state inserite nella Rock and Roll All of Fame, e nel 1988 nella Vocal Group Hall of Fame. Nel 1994 gli è stata assegnata una stella nella “Hollywood Walk of Fame”.

di LeNa SarSeN

traduzione e adattamento TiziaNa d’aNeLLa arrangiamenti musicali m° marCo TiSo coreografie JeaN miCheL daNQuiN regia eNzo SaNNy

Questo spettacolo, è liberamente ispirato alla carriera del gruppo vocale femminile statunitense “The Supremes”, in auge negli anni ‘60. Al percorso delle personali capacità artistiche, delle loro passioni, e alla costruzione della propria carriera. La maggior parte dei loro successi furono scritti dal principale team produttivo della Motown Records, che le portò, con dodici singoli in vetta alla classifica Billboard Hot

100 e alla classifica R&B. All’apice del loro successo, a metà degli anni ’60, i media cominciarono a parlare di loro come possibili rivali dei Beatles. Quanto alla popolarità mondiale la loro esperienza rese possibile per i futuri artisti di R&B e afroamericani di arrivare ad un grosso successo discografico. Nel 1970 Diana Ross lasciò il gruppo per intraprendere la carriera da solista, mentre le Supremes

THE SISTERS, è strutturato come il classico musical americano, che mette in risalto soprattutto le caratteristiche squisitamente musicali delle tre straordinarie interpreti. Infatti, i 26 brani in programma, tra i quali Joyful joyful, Respect, Think, Proud Mary, I’m telling you, Listen, I can’t hurry love, Stop! In the name of love (The Supremes, Aretha Franklin, Tina Turner, Dreamgirls, Sister Act) vengono riportati in

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chiave moderna e conditi di una robusta dose di r&b, soul e pop. Brani talmente noti al pubblico, che concedono ampi spazi alle 3 vocalist, al balletto e ai 12 musicisti, permettendo loro di sfoggiare la propria incredibile bravura, e sicuramente trasmettere la contagiosa allegria trascinante del ritmo delle canzoni, lasciate rigorosamente in inglese. Il tutto condito da uno sfavillante allestimento scenico, costumi scintillanti, e dai potenti mezzi illuminotecnici e audiovisivi. Sherrita, Lucy e Frenchie, fanno parte della Detroit Art School. Il loro sogno è quello di mettere in scena uno spettacolo musicale. Grazie ai contatti di Frenchie, riescono a strappare un appuntamento al più importante manager di musica afroamericana: Martin Thomas, il quale, credendo nelle loro straordinarie doti vocali, organizza un concerto nel prestigioso Saint James Theatre di New York. Da quel momento, grazie anche al successivo intervento di Roger Peterson, presidente della Motown Records, l’ascesa verso il successo è predestinata.



stagione teatrale 2014/15

merCoLedì 25 marzo

ab maNagemeNT presenta

Maurizio Battista

Nuovo spettacolo debutto 2015 Partendo dai sacrifici dei nostri nonni e dei nostri genitori e attraversando provocatoriamente vizi e virtù dei nostri tempi, Battista si svincola dal mondo della politica per ridere con tagliente ironia delle nostre responsabilità, delle scelte che abbiamo fatto negli anni, di come le abitudini sono cambiate. Il punto di partenza è l’Italia, quella di ieri e di oggi, con una carrellata di pregi e difetti dei giorni nostri messi amaramente a confronto con quelli delle generazioni precedenti che non avevano conosciuto i suv, le spa, facebook e Ikea. Lo spirito è lo stesso, come lo stesso è il modo nostalgico e dissacrante di guardare il mondo. Dopo la rivelazione nella stagione 2011-12 in Sempre più convinto e

il debutto proprio al Teatro Verdi la scorsa stagione, ecco di nuovo Maurizio Battista con il suo sguardo scanzonato e le sue domande taglienti. Le gag e i monologhi saranno ancora gli ingredienti di uno spettacolo esilarante all’insegna della schiettezza e del divertimento, dove la parola semplice e sincera raggiunge le pieghe dell’anima, e dove una certa ‘vivace romanità’ gli permette di sbilanciarsi in una giungla di controsensi ed incongruenze. Con la lente del suo tagliente sarcasmo mette a fuoco i tanti paradossi dei nostri tempi e solletica l’ilarità del pubblico che liberato dai normali schemi mentali – lo segue nelle spietate analisi socio-comiche, tra le quali l’eterna lotta tra uomini e donne.

maurizio baTTiSTa nato nel quartiere di San Giovanni, dove ancora abita, fin da piccolo lavora nel bar di famiglia . Nel 1989 esordisce come comico e dopo aver lavorato, dagli inizi degli anni novanta, in trasmissioni della Rai come Servizio doppio (1990), Caramelle (1992) e Partita doppia (1995), nel 2001 inizia a fare teatro col suo primo show, Vatte a fidà. Dal 2003 la sua carriera si divide fra teatro e programmi televisivi. Nel campo teatrale esordisce come comico con gli spettacoli Era meglio da piccoli (2004), News (2005) e Qualcuno dovrà pur dirglielo (2007), tutti quanti andati in onda sulle reti Rai. Nel campo della televisione prende parte a vari programmi televisivi comici a cominciare dal Premio Antonio De Curtis. Dopo di questo prende parte ai programmi Colorado Cafè (2004-2008) e ad altri due show sempre basati sulla satira, Seven Show (2004) e Orlando (2005) tutti e due in onda su LA7. Nei successivi anni dal 2006 al 2008 Battista porta a teatro alcuni spettacoli di discreto successo come È tutta una guerra (2006), Faccio tutto

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da solo (2007) e Cari amici miei (2008). Nel 2009 la sua carriera ha un nuovo impulso dal successo di Sempre più convinto del quale produce due sequel nei successivi due anni. Inoltre nel 2010 partecipa come comico al cabaret Voglia d’aria fresca. Riconosciuto come uno dei comici di estrazione romana più popolari e apprezzati, Battista porta sul palcoscenico la comicità istintiva della situazione quotidiana: matrimoni instabili, mariti infedeli, mogli depresse, suocere impossibili. Mai appoggiandosi alla scappatoia dell’ imitazione o della parolaccia, Battista coinvolge e appassiona grazie alla frizzante parlata romana e alla grande verve istintiva. Il passato da barista lo aiuta nell’ approccio col pubblico e nell’ individuazione dei temi più cari alla gente comune: il suo cavallo di battaglia è il matrimonio, i vizi e le virtù dell’ unione di fatto all’ italiana. L’ eccellenza di Battista sta anche nella sua capacità di trovare il senso comico nella notizia di cronaca e nel fatto di costume: l’ abilità di trovare il lato divertente dove nessuno riesce a vedercelo fa di lui uno dei più bravi e ricercati cabarettisti italiani.


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stagione teatrale 2014/15

SabaTo 28 marzo

iNTeaTro presenta

ElectriCity eVolution dance theater coreografie aNThoNy heiNL direttore associato NadeSSJa CaSaVeCChia

Il viaggio sensoriale dell’ultima produzione di EVOLUTION DANCE THEATER, si trasforma da un’atmosfera più rarefatta e d’immaginazione di FireFly (in cartellone al Teatro Verdi nella Stagione 2011-12), ad una realtà più concreta di una Città Elettrica, contenitrice ed evocatrice di forza ed energia

in movimento. Le nuovissime e vibranti coreografie, accese nei colori e nei toni immaginifici, rappresentano un grande quadro elettrico in cui le diverse “energie” danno vita a stimoli e sensazioni sorprendenti e inaspettate. Saranno nuovamente scene singole a introdurci in questo scenario tecnologico, in pieno accordo

con ciò che è l’armonia del corpo umano. Un tuffo tra futuro e passato, tra vecchio e nuovo, un presente che elabora ciò che é stato e ciò che si delinea come suo “futuro ideale”. Un’atmosfera onirica nella quale viene rivisitato il concetto di verità e lo stupore nel percepire l’esistenza di altri modi di vedere. Come di consueto, il coreografo Anthony Heinl non ha ricercato una drammaturgia finale, sicuro dell’idea che l‘arte e la creatività possano essere un percorso stupendo di ricerca che non sempre necessita di un fine concreto. L’unico scopo è il piacere di percorrere un altro viaggio con l’intento di trasmettere una positività contagiosa che possa avvicinare qualsiasi tipo di pubblico alla danza, con onestà intellettuale e fascino del linguaggio corporeo. Sempre alla ricerca di una libertà espressiva ed eclettica, capace di coniugare pluralità di ricerche legate alla tecnologia, alla danza, al suono e al colore, ELECTRICITY assicura un’esplosione di energia e dinamismo allo stato puro!!!

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eVoLuTioN daNCe TheaTer nasce nel 2008 e sin da subito si dedica con successo alla creazione di spettacoli basati sulla fusione di fantasioso atletismo e affascinante visionarietà. La grande forza della compagnia sta nella conoscenza di un vocabolario artistico ampio che non si limita solo alla danza, ma che si estende ad altre forme d’arte; come la video art, l’illusionismo e l’utilizzo sorprendete di luci ed effetti dal vivo. Anthony Heinl, il coreografo di origini statunitensi, tende a sperimentare nuovi materiali; la combinazione degli elementi che in scena dà il cosiddetto “effetto hollywoodiano”. Accanto a questa grande ricerca e studio di materiali, non viene tralasciata la cura del movimento: Anthony Heinl cerca l’effetto sorprendente nei movimenti dei suoi danzatori, tutti di solida formazioni; ogni elemento ha una sua particolare esperienza e provenienza performativa che lo caratterizza. la EVOLUTION DANCE THEATEr propone uno “Show” che, coniugando professionalità e intrattenimento, è capace di divertire e affascinare.


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stagione teatrale 2014/15

marTedì 31 marzo merCoLedì 1 aPriLe

arTe braCheTTi S.r.L. presenta

Arturo Brachetti

Brachetti che sorpresa! un varietà magico i t

con arTuro braCheTTi

Dopo l’incredibile successo di L’Uomo dai Mille Volti e di Ciak si gira e il trionfo in Canada e Francia di Comedy Majik Cho, il “ciuffo più famoso d’Italia” ritorna con i suoi amici nei teatri che più ama, quelli italiani, con uno straordinario e imprevedibile varietà magico: BRACHETTI CHE SORPRESA! Arturo viene catapultato nel deposito bagagli di un grande aeroporto internazionale colmo di valigie, casse e bauli provenienti da tutto il mondo. Un luogo tanto

con LuCa boNo LuCa & TiNo FraNCeSCo SCimemi regia daVide LiVermore

misterioso quanto affascinante, colmo di oggetti ricchi di storie raccolte nei lunghi viaggi e di personaggi misteriosi capitati lì chissà come. Ognuno ha una storia da raccontare: di luoghi visitati, di aspirazioni, fantasie, illusioni... Chissà se Arturo troverà la sua valigia rossa perduta? Brachetti, il più grande trasformista al mondo, entusiasma il suo pubblico e propone il meglio del quick change, quell’arte da lui stesso reinventata che lo ha reso celebre

e acclamato ai quattro angoli del pianeta: in un battito di ciglia (forse due) si trasforma davanti agli occhi degli spettatori dal cappello alle scarpe, cambiando abito ma soprattutto anima. Un caleidoscopio di personaggi che realizza con grandi costumi o solo con pochi oggetti, per ricordarci che “con poco si può fare tutto, basta lasciarsi andare alla fantasia”. Artista a 360°, Arturo è capace di passare dalla trasformazione ad altre performance che lasceranno il pubblico a bocca aperta: il fascino delle ombre cinesi, l’emozione del sand painting, il divertimento del fumetto western vivente e altro ancora. Compagni di avventura i suoi eclettici e insoliti amici: Luca Bono, “l’enfant prodige della magia”, giovane talento dell’illusionismo internazionale con l’impossibile tra le mani; Luca&Tino, artisti esilaranti, stralunati e improbabili, definiti dal prestigioso quotidiano francese Le Figaro i “Laurel e Hardy italiani”; Francesco Scimemi, tanto geniale quanto imprevedibile.

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La scenografia è realizzata con l’innovativa tecnica del video mapping, per la prima volta utilizzata in Italia in uno spettacolo di varietà. Filo conduttore è l’illusionismo, che Arturo con la regia di Davide Livermore (riconosciuto a livello internazionale come uno dei registi più talentuosi della sua generazione) interpreta in chiave contemporanea: un sorprendente viaggio nella fantasia in cui il grande artista, come un cicerone, condurrà il pubblico per mano. arTuro braCheTTi è famoso e acclamato in tutto il mondo, è considerato un mito vivente nel mondo del teatro e della visual performing art. È un personaggio internazionale spesso in viaggio intorno al mondo, ma forte è il suo legame con l’Italia, di cui porta sul palco quei segni distintivi che la rendono universalmente famosa: qualità, amore per “il bello”, gusto e, soprattutto, fantasia. BRACHETTI CHE SORPRESA! è stato applaudito da 38.000 spettatori nella stagione 2013/14



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L’OPINIONE DEGLI ABBONAtI

classifica generale • PENSO CHE UN SOGNO COSI PRISCILLA SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA ALCHEMY MOMIX SIGNORI …LE PATÈ DE LA MAISON SUGAR TRES GARAGE D’OR QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA MAURIZIO BATTISTA LA LOCANDIERA

8,96 8,86 8,32 8,11 7,94 7,54 7,45 7,1 6,94 6,61 6,52

Sorpresa Positiva PENSO CHE UN SOGNO COSI • PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO TRES

16,02 15,71 5,29

Sorpresa negativa • LA LOCANDIERA QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA MAURIZIO BATTISTA

11,20 7,47 7,15

Miglior attore GIUSEPPE FIORELLO • LUCA DE FILIPPO MASSIMO GHINI

43,23 8,55 5,13

Miglior attrice • SABRINA FERILLI JUSTINE MATTERA NANCY BRILLI

27,06 5,91 5,29

Per la Classifica Generale il voto riportato è la media dei voti ricevuti. In scala da 1 a 10. Per tutte le altre tabelle i voti sono espressi in percentuale sul totale dei votanti. T e aT r o V e r d i

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Una Stagione molto gradita, questo il primo commento che viene da fare leggendo i risultati del consueto (dal 1999) referendum di fine Stagione sul gradimento degli Abbonati: i nessun nuovo spettacolo entra nell’empireo delle Supernove, nessuno però è considerato sotto la sufficienza, anzi, il più scarso si ferma ad un dignitosissimo 6,52. Confrontando i voti medi ottenuti nelle Stagioni Teatrali dal 1998 in poi, la Stagione 2013-14 si piazza al terzo posto assoluto,un bronzo meritatissimo con una media di 7,68. Quattro (per un pelo non cinque) spettacoli però superano l’8! “Vince” ben 3 premi (prima o poi ne faremo magari un vero trofeo, con cerimonia di consegna e foto di rito…) il bravissimo Giuseppe Fiorello e il suo Penso che un sogno così, lo spettacolo dedicato al padre e a Mimmo Modugno, che torna nella Stagione 2014-5 (20 e 21 dicembre) per conquistare altri spettatori e deliziare nuovamente i più entusiasti tra quelli che l’hanno già applaudito alla fine dello scorso inverno: è primo nella Classifica Generale (8,96 è il voto), primo tra le Sorprese Positive e primo come Miglior Attore (43,23%, un plebiscito). Secondo di un’incollatura (8,86) il fantasmagorico Priscilla, Regina del deserto, secondo anche tra le Sorprese Positive a conferma del fatto che non esistono argomenti scomodi, tabù o parole impronunciabili, se inseriti in un contesto non pretestuoso. Un doveroso e robusto (8,32) terzo posto per la gustosissima e rara commedia Sogno di una notte di mezza sbornia di Eduardo De Filippo; un riconoscimento che è soprattutto per l’interprete principale, Luca De Filippo, amatissimo dal pubblico del Verdi, che arriva secondo tra gli Attori. Quarto posto per Momix (8,11) e l’immaginifico Alchemy, che ritorna nel cartellone della Stagione 2014-15 (3 e 4 febbario). I Momix sono dei veterani delle zone alte della classifica e dei habitué del podio fin dal mitico Passion 2000 (Stagione 1999-2000). Sfiora la soglia dell’8 anche Signori… le paté de la maison con Sabrina Ferilli (7,94), che risulta la preferita tra le Attrici, prima di Justine Mattera, applaudita protagonista di Sugar e di Nancy Brilly, la cui Locandiera è la Sopresa Negativa della scorsa stagione. Sempre sopra il 7 due spettacoli meritevoli, secondo noi, di un esito migliore: Tres (7,45) e Garage d’Or (7,10): sapete quanto ci sta a cuore Familie Flöz e ci dispiace un pochino vedere uno dei suoi spettacoli più belli agli ultimi posti della classifica. Sicuri però di far cosa gradita a moltissimi torniamo, convinti, sul luogo del “delitto” (28 Febbario, per un solo giorno, fuori abbonamento): la Familie è infatti sul nostro palcoscenico nella prossima Stagione con un suo ”plat de résistance”, Hotel Paradiso, visto anni fa al Teatro di Rifredi e ancora vivo nel ricordo dei numerosi fan della compagnia berlinese come un perfetto e imprevedibile congegno in bilico tra thriller e farsa, ma con la consueta deriva poetica. Quando la moglie è in vacanza ha un esito modesto, commisurato al ritmo un po’ blando dello spettacolo. Ghini arriva peraltro terzo tra gli Attori migliori. Il feeling tra Fiorentini e Romani, provato dal successo incrollabile di Capitolini doc come Proietti, Brignano e il succitato Ghini, pare non abbia funzionato nel caso di Maurizio Battista, che si piazza penultimo (ma con un corposo 6,61) nella Classifica Generale ed è terzo tra le Sorprese negative (però anche quarto tra quelle positive!). Fanalino di coda, ma con un onorevole 6,52, la goldoniana Locandiera, titolo forse troppo tradizionale per il pubblico del Verdi, più orientato verso i sapori insoliti e i gusti frizzanti, ma anche certamente vittima di una serie di contraccolpi dovuti allo slittamento delle date da ottobre a dicembre.


ANtICO tEAtRO PAGLIANO SRL Claudio Bertini Massimo Gramigni Lorenzo Luzzetti Giovanni Vernassa DIREzIONE ORGANIzzAtIvA Maria Laura Viti Elisabetta Thiene Marco Vanchetti Caterina Locorotondo Elena Becattini PROGEttO GRAFICO ED ImPAGINAzIONE Rovai/Weber design FOtO Marco Borrelli (pag 15-17-19-21-23-128 ) StAmPA Tipografia Il Bandino Bagno a Ripoli (FI)

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