Teatro Verdi - Stagione Teatrale 2010_2011 (XII)
cop. Verdi:cop. Verdi 08/10/10 10:26 Pagina 1
MI SCAPPA DA RIDERE LE ALLEGRI COMARI DI WINDSOR ARIA PRECARIA L’ASTICE AL VELENO MATTHEW BOURNE’S SWAN LAKE ALADIN IL MUSICAL FLASHDANCE LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE DADDY BLUES WE WILL ROCK YOU
TEATRO VERDI STAGIONE TEATRALE 2010_11
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FIRENzE Čajkovskij E uN’AIDA AL pAGLIANO In occasione della presenza nella XIII Stagione del Teatro Verdi dello spettacolo Matthew Bourne’s Swan Lake, riportiamo alla luce un episodio della vita di Čajkovskij nel quale, durante un periodo trascorso a Firenze, il grande compositore si recò quattro volte al Teatro Verdi per assistere all’Aida che vi si rappresentava. Scopriamolo nel racconto di Giovanni Vitali.
“
Che cara città è Firenze! Più a lungo ci vivi, più l’ami”. “Firenze è diventata la mia città preferita tra tutte quelle straniere”. Traspare con evidenza, da queste parole di Pëtr Il’ič Čajkovskij, la passione travolgente che egli nutrì per il capoluogo toscano e che nell’arco di dodici anni - dal 1878 al 1890 - lo portò a soggiornarvi ripetutamente, talvolta anche per alcuni mesi. Il compositore fu senz’altro tra le vittime più illustri della sindrome di Stendhal, i cui sintomi si riconoscono chiaramente nelle sensazioni da lui riferite: “Qui ho provato una tale quantità di esperienze stupende - la città, i dintorni, i quadri, il clima sorprendentemente primaverile, le canzoni popolari, i fiori - che sono esausto. [...] Non capisco come qui la gente possa vivere perennemente, senza languire e annegare in questo mare di
impressioni molteplici”. Per fortuna quei “sogni dolci e mera meravigliosi”, a cui Čajkovskij paragonò i suoi soggiorni fiorentini, contribuirono a quietare, almeno temporaneamente, i tormenti di un’anima lacerata dai sensi di colpa. La sua creatività, mortificata da avvenimenti biografici tragici come il fallimentare matrimonio con l’exallieva Antonina Ivanovna Miljukova, venne stimolata dalle innumerevoli bellezze artistiche che gli si offrivano alla contemplazione durante le quotidiane passeggiate verso i colli. “Cara città! C’è qualcosa di accogliente che mi fa sentire come a casa”, scriveva entusiasta al fratello Modest. Delle numerose visite a Firenze, quella dell’inverno 1890 fu particolarmente importante. Insieme al cameriere di suo fratello, Nazar Litrov, il composito-
re prese alloggio all’Hotel Washington che si trovava in Lungarno Amerigo Vespucci (nella foto in basso), nell’ampio, elegante palazzo oggi contrassegnato dal n. 8 e nel contiguo edificio al n. 6. L’Hotel aveva un ingresso anche da Borgo Ognissanti, nel 1922 assunse il nome di Florence & Washington per poi chiudere nel dopoguerra. Qui Čajkovskij scrisse in gran parte uno dei suoi maggiori capolavori teatrali, La dama di picche. Vi giunse il 30 gennaio di pessimo umore (“L’Italia, Firenze, per ora non mi suscitano il benché minimo piacere. A parte il desiderio di fuggire, non provo niente”). La premurosa proprietaria gli assegnò un bell’appartamento di quattro stanze con finestra sull’Arno: “Sarà divertente guardare i passanti andare a Cascino [il vicino Parco delle Cascine, nda] nei giorni di bel tempo. [...] Mi sono sistemato molto bene. Il mio appartamento, nonostante l’arredamento straordinariamente Questo breve contributo è il frutto della riduzione e rielaborazione di precedenti lavori apparsi sul programma di sala del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per La dama di picche nel 1999 e nel volume Tanti Affetti - Lirica a Firenze tra Settecento e Novecento pubblicato da LoGisma Editore nel 2001. Si ringraziano Rosaria Boccuni e Marcello de Angelis per la collaborazione e i preziosi suggerimenti.
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banale (proprio come in qualche posto della provincia russa), è molto comodo e piacevole, ma soprattutto tranquillo e completamente protetto da ogni tipo di invasioni sonore, a parte quelle provenienti dalla strada”. La composizione della Dama di picche iniziò il giorno successivo all’arrivo. Anche l’umore, grazie all’ispirazione ritrovata, migliorò subito: “sebbene non ricavi alcun beneficio dal mio soggiorno a Firenze, la mia precedente tristezza morbosa è passata del tutto. Il mio lavoro ha preso il via in modo positivo e ciò ha modificato radicalmente le mie condizioni nervose”. Le giornate erano scandite da orari e appuntamenti meticolosamente prefissati: sveglia alle sette e tre quarti, colazione e lettura dei giornali (il «Figaro» ma an anche «La Nazione», visto che Čajkovskij leggeva bene l’italiano, pur parlandolo con qualche difficoltà). Quindi lavo-
ro sull’opera fino alle dodici e trenta, pranzo e passeggiata per le vie della città. Dopo le quindici di nuovo in albergo per sorbire quel tè italiano che i russi trovavano imbevibile e che spesso sostituivano con tè fatto arrivare appositamente dalla madrepatria. Fino alle sedici si tratteneva alla finestra con Nazar a guardare le carrozze di passaggio, poi di nuovo al lavoro. Alle diciannove cena e quindi passeggiata serale, oppure spettacolo a teatro. Al rientro in albergo, disbrigo della corrispondenza - un’operazione che richie richiedeva molto tempo, essendo Čajkovskij un accanito grafomane - o lettura. Una routine quotidiana che lo rilassava, permettendogli di lavorare con tranquillità. “Nazar o è molto soddisfatto o finge di esserlo, ma sembra raggiante”, scriveva il musicista al fratello Modest: in effetti il suo cameriere era molto soddisfatto del soggiorno fiorentino e trovò il tempo di renderlo ancora più divertente recandosi a vedere il circo del colonnello Cody, il mitico Buffalo Bill, che con i suoi “cento indiani, cento tiratori, cacciatori, cow-boys, cavallerizzi e duecento animali: bufali selvaggi, cavalli, muli...” era accampato sui prati della Zecca, fuori
Porta alla Croce. Čajkovskij, invece, non sentì la curiosità di vedere da vicino “i selvaggi pellerossa” e rimase in albergo. La composizione della Dama di picche, nella quale era immerso, gli evitò di essere contagiato dalla “febbre del West” che si impadronì dei fiorentini. Nonostante in quei giorni la pioggia cadesse a dirotto trasformando i prati della Zecca in un pantano indescrivibile, gli spettacoli del “Buffalo Bill’s Wild West” erano sempre esauriti e quando un gruppo di pellerossa si presentò in via Calzaioli per fare spese in un negozio di biancheria, la ressa fu così enorme da bloccare il transito dell’omnibus e richiedere l’intervento della forza pubblica. “Quando gli indiani sono usciti si legge sulla «Nazione» - vi furono urla di gioia. La moltitudine ha continuato a camminare con loro: sono arrivati a Porta alla Croce alla testa di qualche centinaio di persone”. Ai rodei dei cow-boys e agli assalti alle diligenze degli indiani, Čajkovskij preferiva la natura e l’opera: “Ho fatto una splendida passeggiata alle Cascine. La sera, un atto de I Puritani [al Teatro Niccolini, nda]. Questo Bellini è sempre incantevole, nonostante un certo disor-
Casa sui colli (foto a fianco) La villa di via San Leonardo a Firenze dove abitò e lavorò Čajkovskij e la lapide che ricorda il suo passaggio.
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Arte Cultura Musica
Banca CR Firenze Vicina alle vostre passioni.
dine”. Per quattro sere si recò al Pagliano ad ascoltare i primi due atti di Aida: solo quelli, chissà perché. Nel grande teatro popolare di Santa Croce si esibivano con grande successo Jole Grando (Aida), Teresina Singer (Amneris), Tobia Bertini (Radames), Lelio Casini (Amonasro), Carlo Rossini (Ramfis), dirigeva Ettore Contrucci. “Tutto è nuovo di zecca nelle decorazioni di questa bellissima Aida”, si legge sul «Fieramosca». La curiosità del pubblico era tutta per la boema Teresina Singer, interprete di Aida ammirata anche dallo stesso Verdi, che per la prima volta si presentava nei panni della rivale Amneris. Fu un trionfo: sui quotidiani e sulle riviste dell’epoca la Singer venne definita “Amneris sorprendente”, “rivelazione assoluta”; nonostante il passaggio di registro la grande cantante aveva mantenuto perfetta intonazione unita ad accenti di passione, la voce era sempre chiara, limpida, estesa, la
figura bellissima. Il 15 marzo, appena quarantaquattro giorni dopo averla ini iniziata, Čajkovskij terminava La dama di picche. Il fervore creativo era stato davvero travolgente. Iniziò immediatamente la riduzione per pianoforte, un lavoro estenuante che mise a dura prova i suoi nervi. Complice il terribile inverno fiorentino, freddo e piovoso, si ammalò: “Negli ultimi tempi mi sono sentito poco bene e, sebbene ci fossero tutti i sintomi di un raffreddore, mi pare che il vero motivo sia stata la stanchezza, provocata proprio dalla riduzione per pianoforte”. La partenza era ormai vicina, La dama di picche sarebbe stata strumentata altrove, a Roma: “Oggi, per la prima volta dopo nove settimane di lavoro, non ho fatto niente. Ho passato tutta la mattina agli Uffizi, divertendomi moltissimo, ma in modo del tutto diverso dagli altri”. A Čajkovskij, infatti, la pittura antica non
piaceva, la sentiva fredda, distante dal suo carattere. “Apprezzo poco tutti questi chef-d’œuvre. Ma ciò nonostante ho trovato una fonte di piacere congeniale ai miei gusti nel passaggio che conduce a Palazzo Pitti [il Corridoio Vasariano, nda]. Ho trascorso due ore intere contemplando i ritratti antichi di tutti i possibili e immaginabili principi, re, papi e di diversi personaggi storici. Sembra che a parte me, non li guardi nessuno”. Čajkovskij partì l’8 aprile. Aveva amato molto questa città ma ora l’antica passione sembrava esaurita: “Non biasimerò la povera Firenze, nient’affatto colpevole, che senza sapere perché ho cominciato a detestare e alla quale, tra l’altro, devo essere grato, perché vi ho scritto senza interruzioni La dama di picche”. Non sarebbe tornato mai più se non con il pensiero e la musica, per un ultimo, malinconico Souvenir de Florence.
Pëtr Il’ič Čajkovskij nasce a Kamsko-Votkins il 25 aprile 1840; rivela precoci doti musicali e si dedica allo studio del pianoforte. Nel ’48 si trasferisce con la famiglia a San Pietroburgo dove frequenta la Scuola di Giurisprudenza. Nel ’54 la morte della madre lo conduce a uno stato di prostrazione psicologica; terminati gli studi, è assunto presso il Ministero della Giustizia. Compie viaggi in Germania, Belgio, Inghilterra e Francia. Tornato in Russia, si dedica completamente alla musica: entra nella classe di composizione di Anton Rubinštejn a San Pietroburgo e si dimette dall’incarico ministeriale. Nel ’65 si diploma presso il Conservatorio di San Pietroburgo. Si trasferisce quindi a Mosca, dove insegna armonia al Conservatorio. Tra il ’66 e il ’76 scrive i primi importanti lavori sin-
fonici e cameristici, tra i quali il celebre Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra; nello stesso periodo compone le prime opere. Tra il ’75 e il ‘76 scrive il primo balletto, Il lago dei cigni. Sposa Antonina Miljukova, ma l’unione è presto destinata a fallire; intrattiene un intenso rappor rapporto epistolare con Nadežda von Meck, estimatrice della sua musica. Tra il ’79 e l’85 nascono le opere Evgenij Onegin, La pulzella d’Orléans, Mazeppa; tra l’88 e il ’92 le due ultime opere - La dama di picche e Iolanda – e i balletti La bella addormentata e Lo schiaccianoci. Nel ’93, subito dopo aver composto la Sinfonia n. 6 Patetica, muore in circostanze misteriose a San Pietroburgo durante un’epidemia di colera; recenti indagini adducono l’ipotesi del suicidio.
Giovanni Vitali
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LA cITTA’ IL SuO GIORNALE LA SuA STAGIONE TEATRALE
TEATRO VERDI STAGIONE TEATRALE 2010_11 8
S.p.A.
Il sipario ideale che divide la scena dalla città, è il paradigma che aiuta a percepire la distinzione fra un frammento di storia (il teatro) che funziona e quanto invece stenta a ritrovare la dimensione del proprio prestigioso passato. Il Teatro Verdi dimostra come le istituzioni che si alimentano con la fantasia unita all’impegno, riescono a superare le stagioni più difficili, perfino fornendo un cartellone che è sempre migliore rispetto agli anni precedenti. La cultura, che attraversa un momento delicato come il resto delle attività artistiche ridimensionate dai tagli imposti dalla crisi, trova nell’esempio del Verdi e di poche altre realtà fiorentine, il coraggio e l’ottimismo per camminare verso tempi migliori. Il bello è che
proprio quest’anno, nel quale potevi aspettarti - e giustificare - una presenza più modesta, il programma è di straordinario richiamo. Con titoli che hanno scolpito la storia del Teatro e del Musical, interpretati da artisti che oggi rappresentano il top del palcoscenico italiano. E’ un modo per convertire la crisi dello show business, in carburante a base di entusiasmo e linfa propulsiva con il quale ripartire. Il motore del Teatro Verdi è già su di giri e trascina l’immagine di Firenze che sì, ha perso qualche battuta, però ce la può fare. Non è uno slogan ma una certezza.
Marcello Mancini Vice Direttore La Nazione
Foto Marco Mori - Press Photo
poligrafici editoriale
pROGRAMMA DELLA STAGIONE TEATRALE 2010_11 da venerdì 22 a domenica 24 ottobre Michelle Hunziker in
MI ScAppA DA RIDERE regia Giampiero Solari
da giovedì 28 a domenica 31 ottobre Leo Gullotta in
LE ALLEGRE cOMARI DI WINDSOR
di William Shakespeare regia Fabio Grossi
da mercoledì 9 a domenica 20 febbraio Stage Entertainment presenta
FLAShDANcE
da venerdì 5 a domenica 7 novembre
ispirato all’omonimo film culto degli anni ‘80 regia Federico Bellone
ARIA pREcARIA
da giovedì 24 a domenica 27 febbraio
Ale e Franz in
di Alessandro Besentini, Francesco Villa, Leo Muscato scene e regia Leo Muscato
da giovedì 25 a domenica 28 novembre Vincenzo Salemme in
L’ASTIcE AL VELENO
scritto e diretto da Vincenzo Salemme
da mercoledì 8 a domenica 12 dicembre
Matthew Bourne’s swan Lake regia e coreografie Matthew Bourne
da giovedì 27 a domenica 30 gennaio Manuel Frattini in
ALADIN IL MuSIcAL
musiche dei Pooh testi e liriche Stefano D’Orazio regia Fabrizio Angelini
Luca De Filippo in
LE buGIE cON LE GAMbE LuNGhE
di Eduardo De Filippo - regia Luca De Filippo
da giovedì 10 a domenica 13 marzo Marco Columbro Paola Quattrini in
DADDy bLuES
di Bruno Chapelle e Martyne Visciano regia Vincenzo Salemme
da giovedì 24 a domenica 27 marzo al Mandela Forum
we wiLL rock you
il musical dei Queen e Ben Elton regia Maurizio Colombi
TEATRO VERDI STAGIONE TEATRALE 2010_11 11
NOTIzIE uTILI E INFORMAzIONI biglietteria La biglietteria si trova in via Ghibellina 91r, tel 055-21.23.20. Osserva il seguente orario: da lunedì a sabato 10-13 e 16-19; domenica e festivi chiuso (nei giorni di spettacolo la domenica è aperta con orario 15-17 e un’ora prima dello spettacolo). www.teatroverdionline.it stagioneteatrale@teatroverdifirenze.it
Inizio prevendita I biglietti per i singoli spettacoli verranno messi in vendita il primo giorno feriale del secondo mese antecedente la rappresentazione. Ad esempio i biglietti per Aladin (in programma a gennaio) verranno messi in vendita a partire da martedì 2 novembre. Fanno eccezione i biglietti di Cats, Swan Lake, Flashdance, We Will Rock You in vendita dall’ 8 settembre.
box Office La nuova sede del Box Office a Firenze è in Via delle Vecchie Carceri, presso il Complesso Ex Murate. Tel 055-21.08.04 Fax 055-21.31.12. Orario: da lunedì a venerdì dalle 9.30 19.00; sabato 9.30 -14.00; domenica e festivi chiuso. È possibile acquistare i biglietti in tutta la Toscana presso gli oltre 50 punti vendita del Circuito Regionale Box Office. La vendita on-line si effettua all’indirizzo www.teatroverdionline.it.
Box Office vende telefonicamente i biglietti con carta di credito (commissione sul servizio) chiamando il numero 05521.08.04 in orario 10.30 – 18.00.
prezzi Questi i prezzi per i singoli spettacoli a cui vanno aggiunti i diritti di prevendita: Mi scappa da ridere Interi euro 50,00/ 38,50 /26,00 Cats Interi euro 60,00/50,00/35,00 Swan Lake Interi euro 60,00/50,00/40,00/30,00 Flashdance spettacoli di martedì, mercoledì, giovedì e domenica ore 20,45: Interi euro 54,00/45,00/30,00 spettacoli di venerdì, sabato ore 16,45 e 20,45 e domenica ore 16,45: Interi euro 60,00/50,00/34,00
We will rock you Interi euro 58,00/41,50/29,50 Aggiungi un posto a tavola Interi euro 45,00/35,00/26,00 Loretta Goggi Interi euro 45,00/35,00/30,00/22,50 Jesus Christ Superstar Interi euro 35,00/28,00/22,00 Aria Precaria, Tutto questo danzando, Stomp, La compagnia dei giovani, Aladin, Slava’s Snowshow, La Divina Commedia Interi euro 32,50/27,50/22,00 Rock the ballet Interi euro 30,00/25,00/20,00 Le allegre comari di Windsor, L’astice al veleno, Soweto Gospel, Lo Schiaccianoci, La Principessa della Czarda, La bella Addormentata, Non solo bolero, Divino tango, Le bugie con le gambe lunghe, Il Paese dei Campanelli, Daddy Blues Interi euro 27,50/22,00/16,50
Servizio di sala: Da sinistra, il direttore di sala Fulvio Palmieri, Alessio, Francesca, Tommaso, Erika, Valentina, Alessandro, Lorenzo, Martina, Enrico, Massimo.
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Riduzioni Coop e Carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze
I soci Coop-Unicoop Firenze ed i titolari di Carta Superflash del Gruppo Banca CR Firenze, hanno diritto ad uno sconto sui biglietti di tutte le “prime” della Stagione pari a euro 5 sul prezzo del biglietto intero (esclusi gli spettacoli a data unica). Per le successive repliche lo sconto applicato è di euro 2,50 (eccetto venerdì, sabato e domenica) Gli sconti valgono per ogni ordine di posto. Ogni tessera dà diritto alla sconto per l’acquisto di un solo biglietto. E’ necessario presentare la tessera al momento dell’acquisto del biglietto e al momento dell’ingresso in Teatro.
Riduzioni Carta Aura
Acquistando i biglietti presso la biglietteria del Teatro o presso il Box Office e pagando con Carta Aura verrà applicato uno sconto di 5 euro sui biglietti di tutte le “prime” della Stagione (esclusi gli spettacoli a data unica). Gli sconti valgono per ogni ordine di posto.
Servizio Taxi
In collaborazione con Radio taxi 4390 e 4242, al termine di ogni spettacolo è attivo un servizio di chiamata taxi attraverso steward. La chiamata è gratuita, a pagamento solo l’importo della corsa. è possibile inoltre usufruire del Taxi multiplo per le persone dirette nella stessa zona, con un costo fisso a utente. Gli steward addetti alla chiamata taxi si troveranno a fine spettacolo davanti alla biglietteria del Teatro in via Ghibellina 91 rosso.
Biglietteria: (da sinistra) Elisa, Marco Vanchetti direttore della biglietteria del Teatro Verdi, e Ilaria.
Orari
Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 20.45, le repliche domenicali iniziano alle ore 16.45 (ad eccezione della replica di Swan Lake di domenica 12 dicembre che inizia alle 15,30). Sono previste repliche per i seguenti spettacoli: Aria Precaria 7 dicembre ore 20,45; Cats 4 dicembre ore 16,45; Swan Lake 11 dicembre ore 15,30; Flashdance 12 febbraio ore 16,45, 13 febbraio ore 20,45, 19 febbraio ore 16,45.
Riduzioni
Hanno diritto alla riduzione sull’acquisto dell’abbonamento e dei biglietti: abbonati alla Stagione Concertistica dell’O.R.T., soci Coop Unicoop Firenze, giovani fino a 21 anni e sopra i 65 anni, studenti, gruppi superiori a 15 spettatori, possessori carta Superflash Gruppo Banca CR Firenze . Le riduzioni non si applicano venerdì, sabato, domenica ed il 31 dicembre.
Nelson Mandela Forum
Lo spettacolo We Will Rock You verrà rappresentato al Nelson Mandela Forum – Viale Paoli, Firenze.
24 ore su 24
Abbonamenti
www.socota.it
L’abbonamento è valido solo ed esclusivamente per il giorno di rappresentazione del relativo turno. Nell’arco della Stagione Teatrale 2010-11 è possibile effettuare un solo cambio di data per gli abbonati a 7 spettacoli e due cambi di data per gli abbonati a tutta la stagione.
Il servizio di Bus Navetta posteggi - Teatro è realizzato da
Spettacolo
TURNO A
TURNO B
TURNO C
Mi scappa da ridere Le allegre comari di Windsor Aria Precaria L’astice al veleno Swan Lake Aladin Flashdance Le bugie con le gambe lunghe Daddy Blues We will rock you
a scelta per tutti i turni: venerdì 22 ottobre ore 20,45, sabato 23 ottobre ore 20,45 e domenica 24 ottobre giovedì 28 ottobre venerdì 29 ottobre sabato 30 ottobre domenica 31 ottobre 16.45 venerdì 5 novembre sabato 6 novembre domenica 7 novembre 20.45 domenica 7 novembre 16.45 giovedì 25 novembre venerdì 26 novembre sabato 27 novembre domenica 28 novembre 16.45 mercoledì 8 dicembre giovedì 9 dicembre venerdì 10 dicembre domenica 12 dicembre 15.30 giovedì 27 gennaio venerdì 28 gennaio sabato 29 gennaio domenica 30 gennaio 16.45 mercoledì 9 febbraio giovedì 10 febbraio venerdì 11 febbraio domenica 13 febbraio 16.45 giovedì 24 febbraio venerdì 25 febbraio sabato 26 febbraio domenica 27 febbraio 16.45 giovedì 10 marzo venerdì 11 marzo sabato 12 marzo domenica 13 marzo 16.45 giovedì 24 marzo venerdì 25 marzo sabato 26 marzo domenica 27 marzo 16.45 Dove non espressamente riportato, l’orario di inizio degli spettacoli è da considerarsi le 20.45.
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TURNO D
I tempI cambIano. non essere l’ultImo a seguIrlI.
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Emissioni CO2 dall’intero ciclo di produzione di energia e utilizzo del veicolo (misurato su un ciclo regolamentato da European NEDC) - “dal pozzo alla ruota”. Twizy: 32 g/km rispetto a Renault Clio dCi 85 CV: 133 g/km.
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LA pianta del teatro
n OspitalitĂ per il pubblico 1.497 796 120 581
posti a sedere numerati in platea in galleria nei sei ordini di palchi
due accoglienti foyer, servizio guardaroba, bar, una libreria, impianto di climatizzazione, chiamata automatica di taxi
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n Palcoscenico apertura al boccascena - m. 18 larghezza - m. 25 lunghezza - m. 16 montacarichi golfo mistico
n OspitalitĂ artisti ingresso con portineria quindici camerini con servizi saletta interviste
n Graticcia altezza - m. 18 larghezza - m. 18 lunghezza - m. 15 ascensore di servizio
n Per il cinema cabina di proiezione schermo m. 18 X 10 sistema dolby stereo
In occasione di “Mi scappa da ridere� si brinda alla Stagione con Teruzzi & Puthod
da venerdì 22 a domenica 24 ottobre
Ballandi Entertainment presenta
Michelle hunziker in
MI ScAppA DA RIDERE di Riccardo cassini, Francesco Freyrie, piero Guerrera, Michelle hunziker e Giampiero Solari Regia GIAMpIERO SOLARI
C
he cosa è la risata? Uno sfogo, una reazione nervosa del nostro organismo? Guardando Michelle Hunziker si direbbe che la risata è il suo vero modo di comunicare. A Michelle scappa sempre da ridere, quando è triste e quando è malinconica. La risata è il suo mantra, una formuletta magica, il bidibi bodibi bu che spalanca le porte del suo carattere. Se esistesse una favola di Michelle Hunziker, comincerebbe certamente con una risata. Una risata così cristalli-
na da scatenare un uragano, capace di trasportare lo spettatore in un mondo inatteso di aneddoti sorprendenti, dove nessuno - soprattutto lei - si prende mai sul serio. Ma siccome una favola di Michelle non esiste lei prova ad inventarsela a teatro e per farlo parte dalla sua vita vera, la sua infanzia, le sue passioni, i suoi principi azzurri e le sue streghe cattive. E nella scatola magica del teatro le sue storie e il suo carattere ispirano frammenti di fiabe, i suoi racconti diventano schegge
di musical, le favole note si trasformano nelle vere storie della sua vita, in un gioco continuo di contaminazioni e di ribaltamenti visivi. Michelle interagisce con situazioni e personaggi che le appaiono continuamente in scena, con la musica e con i ballerini ma soprattutto interagisce con se stessa E naturalmente mentre fa tutto questo, come sempre… le scappa da ridere.
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MI ScAppA DA RIDERE atto unico di
Riccardo Cassini Francesco Freyrie Piero Guerrera Michelle Hunziker Giampiero Solari con
Michelle Hunziker Coreografie
Bill Goodson Musiche
Leonardo De Amicis Costumi
Grazia Materia Impianto scenico e luci
Michelle hunziker
Marcello Jazzetti Regia video
Cristina Redini Regia
Giampiero Solari
Per saperne di più
www.miscappadaridere.it Prima rappresentazione
Genova, 15 ottobre 2010 Durata approssimativa
1h e 40’ atto unico
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Solare e autoironica, Michelle Hunziker si può definire una professionista dello spettacolo con la risata negli occhi. Nata a Soregno il 24 gennaio 1977 da madre olandese e padre svizzero - tedesco studia tra Berna, Zurigo e Solotuhrn fino ad ottenere il diploma al liceo Linguistico, ma… Nel ‘93 lascia la Svizzera per l’Italia e viene scelta dalla Riccardo Gay per la storica campagna pubblicitaria “Roberta Intimo”. Dal ‘96 inizia la sua carriera televisiva partecipando ad I Cervelloni con Paolo Bonolis su Rai1 e Paperissima Sprint con il Gabibbo su Canale5. Sempre lo stesso anno la vediamo in Colpo di Fulmine su Italia1 ed al cinema con il film di Vincenzo Verdicchi La forza dell’Amore. La televisione la vede ancora protagonista negli anni seguenti con vari programmi tra cui La festa del disco con Pippo Baudo e Donna sotto le stelle con Gerry Scotti. Nel 2002 è a Zelig con Claudio Bisio, ed a Scherzi a parte con Teo Teocoli e Massimo Boldi.
Nel 2002 e 2003 conduce il Festivalbar con Alessia Marcuzzi e Daniele Bossari. Intensa anche l’attività televisiva in lingua tedesca con Deutshland sucht den superstar (RTL), versione tedesca del programma inglese Pop Idol, e con Starduell sempre sul canale terdesco RTL. Michelle ha vinto tre volte l’Oscar della Rai come miglior protagonista femminile dell’anno e una Telegrolla come miglior protagonista femminile di Sit Com con Love Bugs (2005), oltre agli innumerevoli Oscar e Telegatti per le trasmissioni da lei condotte. A teatro è stata protagonista nelle stagioni 2004-05 di Tutti insieme appassionatamente il musical di Saverio Marconi con la Compagnia della Rancia Quest’anno, oltre allo spettacolo Mi scappa da ridere è stata impegnata in Wetten Dass? con Thomas Gottschalk, ZDF (canale Tedesco) ed in televisione a Paperissima con Gerry Scotti ed a Striscia la Notizia con Ezio Greggio.
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TUTTE LE SOLUZIONI. 730•ICI•ISEE•UNICO•COLF•BADANTI•SUCCESSIONI
da giovedì 28 a domenica 31 ottobre
LE ALLEGRE cOMARI DI WINDSOR
di William Shakespeare Regia FAbIO GROSSI
F
u per volontà della regina Elisabetta I che il Bardo riesumò Sir John Falstaff, fatto morire nella sua precedente opera, l’Enrico Enrico V V: nacque così Le allegre comari di Windsor Windsor. Ad accreditare questo aneddoto fu infatti John Dennis, che lo riferì nel 1702. La smania della regina, come precisò pochi anni dopo un altro attento cronista shakespeariano, Nicholas Rowe, derivava da un suo divertito “invaghimento” per la poderosa figura comica di Falstaff; invaghimento che le istillò il desiderio di vederlo in un altro dramma, e per di più innamorato. Sicché, per non venir meno al dictat dell’imperiosa Elisabetta, Shakespeare avrebbe, non già “resuscitato” Falstaff, che è moderno espediente da soap-opera, ma escogitato l’ intreccio narrativo delle Allegre comari collocandone la vicenda in un tempo immediatamente precedente alla morte del cavaliere (...). Anche questa Nostra edizione, benché passati parecchi secoli, nasce sotto l’oc-
chio vigile e severo della Grande Regina: intrighi, scherzi e maramaldate, sfileranno così secondo il divertito gusto shakespeariano. Protagonista della vicenda è Sir John, con le sue esuberanti smargiassate da guascone, la sua sovrabbondante figura, la sua pletorica simpatia cialtrona, il suo amore per la crapula e il bicchiere e la sua irresistibile, endemica disonestà viziosa e bonaria. Con gli occhi di oggi, lo considereremmo un diverso, sia per verbo che per figura, un avverso al presupposto bigotto di una società borghese. Ma la tessitura della commedia stessa, va oltre l’apparenza e, per andar al di là del detto che “l’apparenza inganna”, proprio d’inganni e scherzi, per lo più perfidi, questa è avviluppata. Vi si racconta di una società, che vive sotto l’occhio della Corte, dove il dileggio l’uno dell’altro dei componenti della comunità, fa da quotidiano passatempo: (...) Un ventaglio di più svariata umanità la farà da protagonista della vicenda: il bonario benestante, il meschino geloso,
Nuovo Teatro Eliseo presenta
Leo Gullotta in
lo scaltro pedante, il servo scimunito, il pavido baciapile, l’ampolloso bottegaio, l’antipatico saccente. Ma su tutti trionferanno le donne, le qua raccontate Comari, che con furbizia e lungimirante intelligenza, collocheranno in maniera indolore per la comunità, la parola fine alla vicenda (...) . Alla fine, l’amore giovanile uscirà trionfante, la smania tardiva gabbata, in un turbinio, ammantato da magiche visioni, che concluderà riportando nelle proprie case i protagonisti, lasciando il Nostro Grasso e Grosso personaggio principale a tirar le fila di una vita vissuta ai margini, ma con l’onor d’una filosofica consapevolezza. Rispettando appieno la struttura voluta e pensata da Shakespeare, proponendo allo spettatore, in luogo dei cinque atti, i più canonici e moderni “due più intervallo”, si lascerà indubbia la correlazione ai Nostri tempi e alle Nostre vicende sociali, sottolineando qua e là lo scherzo, acre e cattivo, denominante una società che pedissequamente ripete i suoi stilemi, nei confronti di chi viene considerato un diverso, sia per aspetto, che per attitudini o usi.
Fabio Grossi
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LE ALLEGRE cOMARI DI WINDSOR
di William Shakespeare
traduzione e adattamento di
Fabio Grossi e Simonetta Traversetti con
Alessandro Baldinotti, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi, Fabio Pasquini e con Rita Abela, Fabrizio Amicucci, Valentina Gristina
Leo Gullotta
e Cristina Capodicasa, Gerardo Fiorenzano, Gennaro Iaccarino, Federico Mancini, Giampiero Mannoni, Sante Paolacci, Sergio Petrella, Vincenzo Versari
regia
Fabio Grossi scene e costumi
Luigi Perego musiche
Germano Mazzocchetti coreografie
Monica Codena luci
Valerio Tiberi aiuto regia
Mimmo Verdesca Per saperne di più
www.teatroeliseo.it Prima rappresentazione
Verona, 21 luglio 2010 Durata approssimativa
2h e 45’ compreso intervallo
24
Leo Gullotta, nato nel 1946 a Catania, incontra la vocazione d’attore a 14 anni, iniziando a recitare per lo Stabile di Catania, accanto a grandi attori come Turi Ferro, Ave Ninchi e Salvo Randone. Dopo dieci anni si trasferisce a Roma dove lavora nel doppiaggio e scopre il suo talento comico con il cabaret. Lavora al Puff, a La Chanson e, infine, apPuff proda al Bagaglino diventandone in breve una delle colonne portanti che gli regalerà inseguito una grande popolarità televisiva. Ben presto anche il cinema d’autore lo scopre, il grande regista Nanni Loy gli offre ruoli di rilievo nelle commedie grottesche Caffé Express e Testa o croce accanto a Nino Manfredi, e in Mi manda Picone, che vale a Leo il primo Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista nel 1984. Sempre per Loy, interpreta nel 1989 il film Scugnizzi Scugnizzi, curiosa West Side Story partenopea, dove con umana sensibilità da vita al protagonista, un povero impresario che allestisce uno spettacolo teatrale con i ragazzi del riformatorio di Nisida, e il film tv A che punto è la notte (1992) accanto a Marcello Mastroianni.
Anche il regista Giuseppe Tornatore lo cerca e lo vuole fortemente nel suo film d’esordio, il drammatico Il Camorrista (1986) accanto a Ben Gazzara, per il quale Leo riceve il primo David di Donatello come attore non protagonista. Con Tornatore girerà molti dei suoi film successivi, dall’indimenticabile Nuovo Cinema Paradiso (1988), a Stanno tutti bene (1990) ancora una volta accanto a Marcello Mastroianni, da L’uomo delle stelle (1995), fino a Baarìa – la porta del vento (2009) per cui viene nuovamente candidato al David di Donatello come miglior attore non protagonista. A riprova della sua grande duttilità e poliedricità, atteso e felice è stato il suo ritorno al palcoscenico di prosa con il lavoro pirandelliano l’Uomo, la Bestia e la Virtù per la regia di Fabio Grossi, nelle stagioni dal 2005 al 2008, ha riscosso un enorme successo in tutta Italia, che si è ripetuto con un’ affluenza di pubblico e incassi da record nelle stagioni dal 2008 al 2010, con un’ altro testo pirandelliano Il Piacere dell’Onestà, sempre con la regia originale e moderna di Fabio Grossi.
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da venerdì 5 a domenica 7 novembre
Sifulum presenta
Ale & Franz in
ARIA pREcARIA
ARIA pREcARIA
di Alessandro besentini, Francesco Villa e Leo Muscato Scene e Regia LEO MuScATO
D
ieci incontri, a volte scontri, altre volte attese. Dieci fasi della vita, su cui ridere, sorridere, ma anche riflettere. Due uomini, - a volte amici, altre volte nemici, ogni tanto sconosciuti - incrociano i loro destini sul ciglio di una strada, in un rumoroso nido d’ospedale, su una panchina al fresco di un parco, nell’asetticità di un call center, in una fiduciosa sala d’aspetto, in una vitalissima bocciofila, o sul cornicione di un palazzo…
Luoghi sospesi a mezz’aria fra il serio e il faceto; luoghi in cui l’aria che si respira è a volte dolce, altre volte salata, molto spesso precaria. Questi due uomini si incontreranno in situazioni paradossali, luoghi fra il concreto e l’assurdo, dove l’ordinaria vita di ogni giorno è messa di fronte a uno specchio deformante che ne rivela tutte le contraddizioni. Attraverso dei meccanismi di surreale comicità, gli uomini si mostrano nei loro aspetti più ridicoli, nelle loro più assurde
ostinazioni, semplici contraddizioni; ma anche nelle umane fragilità, in cui ogni spettatore potrà riconoscersi. Tutto questo all’interno di un bianco spazio astratto, una sorta di camminamento in bilico dal niente verso il tutto, che di volta in volta, la luce trasformerà in luogo diverso, un altrove dentro cui lasciarsi andare con l’immaginazione.
Leo Muscato
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ARIA pREcARIA uno spettacolo di
Alessandro Besentini Francesco Villa e Leo Muscato scritto con
Martino Clericetti Antonio De Santis Rocco Tanica Fabrizio Testini scene e regia
Leo Muscato costumi
Laura Liguori disegno luci
Ale & Franz
Alessandro Verazzi
Per saperne di più
www.areazelig.it
Prima rappresentazione
Macerata, 29 settembre 2009 Durata approssimativa
1h e 45’ atto unico
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Alessandro Besentini e Francesco Villa si incontrano nel 1994 a Milano durante lo spettacolo teatrale M di Woody Allen per la regia di Teo Guadalupi. Nello stesso anno diventano il duo Ale e Franz e si iscrivono al C.T.A., dove conoscono Paola Galassi che li avvia a questo mestiere, spedendoli al Caffè Teatro di Verghera dove, diretti da Natalino Balasso, frequentano il laboratorio da cui nasce il loro primo spettacolo: Ale Franz dalla A alla Z. Inizia la gavetta vera in giro per i locali d’Italia, finché non arriva il momento del provino nel locale con la L maiuscola, Zelig. Qui l’incontro con Giancarlo Bozzo, di quelli simili a un’adozione. La loro prima apparizione televisiva è del 1997 con il programma Facciamo Cabaret. Che dire, da qui è tutto un gran casino… Leo Muscato è drammaturgo e regista. Giovanissimo entra a far parte della compagnia di Luigi De Filippo e studia regia alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”. Collabora come aiuto-regia a
Leo Muscato diversi spettacoli messi in scena da: Giorgio Marini, Massimo Navone, Gabriele Vacis, Paolo Rossi. Ha messo in scena una ventina di spettacoli, fra cui Il viaggio di Alice di Evelina Santangelo, Io e Matteo di Annalisa De Lucia e La cruna dell’ago di Diego Papaccio il monologo Solitudine di Beppe Fenoglio interpretato da Beppe Rosso, La 12ª Notte di William Shakespeare, Terra dei Miracoli un suo testo andato in scena al Teatro Franco Parenti di Milano e Rosso Malpelo un adattamento dell’opera di Verga. Si colloca tra i registi più interessanti delle ultime generazioni. Dal 2006 è il Direttore Artistico della Compagnia LeART’ Teatro con la quale ha avviato un interessante progetto di ri-scrittura di grandi classici della letteratura teatrale mondiale rappresentando un modo originale e spiazzante di affrontare i classici, rovesciando punti di vista, (dal comico al grottesco al tragico), proponendo tracce di malinconica ironia unite a momenti di puro divertimento.
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da giovedì 25 a domenica 28 novembre
Chi è di Scena presenta
Vincenzo Salemme in
L’ASTIcE AL VELENO una nuova commedia scritta e diretta da
VINcENzO SALEMME
L
’astice al veleno è una commedia che ho scritto nell’autunno appena trascorso. E’ basata su un meccanismo comico farsesco ma ha un linguaggio tipico della commedia brillante e romantica. Protagonisti sono Barbara e Gustavo. Lei è un’attricetta, amante, addolorata e delusa, del regista dello spettacolo che sta provando, il quale regista è a sua volta un inseparabile ammogliato. Gustavo invece è un pony express che porta in giro pacchi dono per il natale imminente. La vicenda infatti nasce e finisce nella giornata del 23 dicembre. Si svolge nel teatro dove Barbara debutterà tra pochi giorni ma in scena coi protagonisti ci saranno 4 figure molto particolari: sono le statue raffigurate nella scenografia, una lavandaia del cinquecento, uno scugnizzo di Gemito, un poeta rivoluzionario tratto dal Regno
delle Due Sicilie, un “munaciello”, figura mitologica dell’iconografia popolare napoletana, che si esprime come un primitivo. Barbara è una bellissima donna ma molto suscettibile e sognatrice e proprio per questa sua fragilità psicologica, parla con queste figure inanimate che però nella sua fantasia prendono vita. Solo lei (e il pubblico in sala) le vede “vivere”. Sono come gli amici immaginari dei bambini. E invece quando in teatro arriva Gustavo col costume di Babbo Natale per consegnarle il dono di una ditta teatrale, anche per lui le statue si muovono. E’ il segno che tra i due c’è molto in comune. Barbara però per mettere fine alla sua relazione con il regista adultero ha un piano diabolico: invitarlo a una cenetta a lume di candela lì in teatro e avvelenarlo con un vino al cianuro di potassio e poi togliersi la vita allo stesso modo.
Quindi l’arrivo di Gustavo complica le cose perché le statue gli impediscono di uscire dal teatro in modo che la sua presenza renda impossibile il piano omicida di Barbara. Il tutto condito dalle incursioni di un astice vivo da cucinare ma che nessuno ha il coraggio di ammazzare. Infine il ritmo delle battute sarà ammorbidito da una decina di pezzi inediti cantati dai nostri personaggi. L’idea di introdurre questi passaggi musicali in un meccanismo narrativo di genere assolutamente comico rappresenta uno degli elementi di maggiore novità nella mia proposta per la prossima stagione. Sarà uno spettacolo molto natalizio ma non per questo meno adatto a portare nei teatri una ventata di festosa allegria anche negli altri periodi dell’anno.
Vincenzo Salemme
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L’ASTIcE AL VELENO una nuova commedia scritta e diretta da
Vincenzo Salemme con
Vincenzo Salemme Benedetta Valanzano Antonella Morea Nicola Acunzo Domenico Aria Antonio Guerriero Giovanni Ribaud scene
Alessandro Chiti musiche originali
Antonio Boccia
Per saperne di più
www.vincenzosalemme.it Prima rappresentazione
Orvieto, 20 novembre 2010 Durata approssimativa
2h compreso intervallo
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Vincenzo Salemme Nato nel 1957, Vincenzo Salemme, frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’ Università Federico II di Napoli, e viene scritturato dalla Compagnia Teatrale di Tato Russo che lo fa debuttare come attore nella commedia Ballata e morte di un capitano del popolo. A soli vent’anni entra a far parte della compagnia di Eduardo De Filippo, dove debutta in un ruolo di rilievo accanto a Monica Vitti ed a Ferruccio De Ceresa ne Il cilindro. A partire da quella esperienza, la collaborazione di Salemme con la Compagnia di De Filippo è proseguita senza soluzione di continuità fino al 1992, avendo egli partecipato a tutte le rappresentazioni allestite da Eduardo e, a seguito della sua scomparsa, continuando il rapporto con il figlio Luca. Dopo aver lavorato con Carlo Cecchi e Glauco Mauri, egli si mette in proprio nel 1990 e con la compagnia capocomicale “Chi è di scena” allestisce numerosi spettacoli, tra cui nel 1997 proprio quel L’amico del cuore successivamente trasposto su grande schermo. Come attore cinematografico, va ri-
cordato il suo ruolo di protagonista ne Il tuffo, opera prima di Massimo Martella. Nell’estate del 1999 è di nuovo dietro la macchina da presa impegnato nel film Amore a prima vista, che esce nelle sale nell’ottobre dello stesso anno. Nel 2000 esce A ruota libera che vede tra i protagonisti Sabrina Ferilli e Manuela Arcuri e, nel 2001, il suo quarto film Volesse il cielo con Maurizio Casagrande, Tosca D’Aquino, Rocco Papaleo e la partecipazione di Flavio Bucci. Nel 2002 esce il suo primo romanzo edito da Mondadori, dal titolo Sogni e Bisogni (..incubi e risvegli). Nel 2003 dirige Ho visto le stelle che segna il debutto della modella ceca Alena Seredova. Nel 2004 debutta al Teatro Mancinelli di Orvieto con la riedizione della sua commedia La gente vuole ridere!, che lo portera’ a calcare, ancora una volta, i palcoscenici del Teatro Verdi di Firenze. Mentre al Teatro Eliseo di Roma, Vincenzo firma la regia di ‘E femmene commedia interpretata da sole donne (Antonella Cioli, Adele Pandolfi e Cetty Sommella).
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da mercoledì 8 a domenica 12 dicembre Back Row Productions UK ltd & Poltronissima presentano A New Adventures production
MATThEW bOuRNE’S swan Lake
D
irettamente da Broadway e per la prima volta in tournée in Italia, Matthew Bourne’s Swan Lake è acclamato come uno degli spettacoli più esaltanti, originali, audaci e coinvolgenti mai visti, vincendo più di 30 prestigiosi premi internazionali tra cui 3 Tony Award. La reinterpretazione in chiave moderna del Lago dei Cigni vede la direzione e la coreografia di Matthew Bourne, considerato il regista più innovativo e di maggior successo in Inghilterra, apprezzato e riconosciuto a livello internazionale. Il Lago dei Cigni di Čajkovskij è un’opera classica riconosciuta e amata in tutto il mondo che nel tempo è stata rielaborata e reinterpretata in modi differen-
ti. Matthew Bourne pur mantenendo inalterati due degli elementi che hanno reso quest’opera immortale, come le magnifica partitura e la storia della ricerca costante e struggente di un ideale irraggiungibile, ha sconvolto la tradizione del balletto classico rivisitando il Lago dei Cigni in modo assolutamente originale, ironico e spettacolare, creando un capolavoro teatrale capace di travolgere ed emozionare il suo pubblico grazie alla sua forza narrativa. La scelta più peculiare di Bourne è stata quella di voler sostituire il corpo di ballo femminile con un ensemble tutto maschile, affidando ad un uomo anche il ruolo del Cigno protagonista della storia. “L’idea di un uomo che perso-
nificasse il cigno aveva perfettamente senso per me, spiega Matthew, la forza, la bellezza, l’ampiezza dell’apertura alare di queste creature mi suggerisce e evoca più facilmente la muscolatura di un danzatore più che una ballerina con un tutù bianco”. Tale rilettura trasforma una delle opere e delle storie più amate, in una favola moderna. Lo spettacolo, a metà tra un balletto e un musical, unisce con grande espressività danza, humour, spettacolarità e poesia. Questa versione in chiave moderna di Swan Lake può essere considerata un grande classico dei nostri giorni. Dal suo debutto nel 1995 è diventato negli anni il balletto più longevo nel West End londinese e Broadway (ma chiamarlo balletto appare davvero riduttivo).
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MATThEW bOuRNE’S swan Lake regia e coreografie
Matthew Bourne scene e costumi
Lez Brotherston luci
Rick Fisher
Matthew bourne
Per saperne di più
www.swanlaketour.com Prima rappresentazione
Milano, 17 novembre 2010 Durata approssimativa
2h e 25’ compreso intervallo
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Nato nel 1960 a Londra, è considerato uno dei più importanti coreografi britannici, riconosciuto a livello internazionale, sempre impegnato nelle produzioni di maggior prestigio a Londra come a Broadway. Nella sua carriera ha ricevuto oltre 30 premi internazionali e riconoscimenti , tra i quali tre Tony Awards, l’OBE (Order of the British Empire) per il suo lavoro per il mondo della danza, il prestigioso Hamburg Shakespeare Prize for Arts nel 2003, e nel 2010, è stato il primo vincitore del British Ispiration Award. E’ l’unico regista britannico ad aver vinto il Tony Award come Miglior Regista e come Miglior Coreografo di musical nello stesso anno grazie a Swan Lake (1999). Matthew ha a iniziato a studiare danza all’età di ventidue anni presso la Laban Centre Transition Dance di Londra. Ha ballato come ballerino professionista per 14 anni. Nel 1999 la sua ultima interpretazione come danzatore nel ruolo del Segretario Privato in Swan Lake a Broadway. Nel 1987 fonda la sua prima Compagnia Adventures in Motion Pictures di cui rimane
il direttore artistico fino al 2002. Durante questi 15 anni l’AMP è diventata la Compagnia di teatro/ danza più popolare e innovativa d’Inghilterra, conquistando un nuovo, vastissimo pubblico grazie alle sue creazioni all’avanguardia. Tra le lavori più importanti per l’AMP troviamo Town and Country, Cinderella, The car man, Nutcracker! e Swan Lake naturalmente, a cui vengono assegnati 2 Tony Award, un Drama Desk, Outer Critics’ Circle, Astaire Award, Olivier Award, South Bank Show Award, Time Out Award, LA Critics’ Circle, MEN Award e il Dramalogue Award. Nel 2002 Matthew fonda la sua nuova Compagnia, New Adventures per la quale crea produzioni di grande successo come Play Without Words e Edward Scissorhands tratto dal’omonimo film di Tim Burton “Edward Mani di Forbici”. Ha inoltre creato le coreografie per molti musical tra i quali Oliver!(1994), My Fair lady e South Pacific (2002), Mary Poppins (2004, per il quale ha vinto l’Oliver Award per la miglior coreografia) e in ultimo Dorian Gray che ha debuttato al Festival di Edimburgo nel 2008.
Sede legale: Via della Costituente, 18 Show Room: 56024 PONTE A EGOLA - (Pi) E-Mail: dibeatr1@libero.it via del Ferruzzino 1a -1b Part. IVA 01309360509
CASTELFIORENTINO (FI) www.dibeatrice.com
da giovedì 27 a domenica 30 gennaio
Nausicaa presenta
Manuel Frattini in
ALADIN IL MuSIcAL
di STEFANO D’ORAzIO D’ORA musiche dei pOOh Regia e coreografie FAbRIzIO ANGELINI
“
...che le storie degli antichi siano un esempio per i moderni affinchè l’uomo rispetti le parole di coloro che furono e impari considerando ciò che ad essi toccò. Perciò sia fama a colui che conservò i racconti degli antichi come esempio per i posteri. Tali sono i racconti chiamati Mille e una notte con tutto ciò che essi contengono di fatti straordinari...” Le mille e una notte - prologo Le notti arabe, il mistero e la magia dei profumi d’oriente tornano a vivere nel nuovo spettacolo Aladin il Musical prodotto da Stefano D’Orazio che per la
prima volta firma oltre alle liriche anche la storia, con il prezioso contributo delle musiche dei Pooh. Lo spettacolo ha debuttato al Festival La Versiliana lo scorso agosto. “Il progetto - dice Stefano D’Orazio è nato nel maggio 2007 e mi ha tenuto compagnia nella mia isola di Pantelleria dove ho scritto un tomo di oltre 150 pagine. Poi sono ripiombato nel mio lavoro di suonatore di tamburi e ad Aladin non ho più pensato. Più di due anni dopo, lo scorso settembre, quando la mia vita ha preso a marciare con altri ritmi, nel rimettere in fila le mie idee, mi è capitato di rileggere la
mia favola: tutti i personaggi mi hanno fatto una gran festa come se mi avessero riconosciuto e mi è subito rinata la voglia di rilavorare su questa idea. E oggi siamo qui, in quella Versiliana dei grandi eventi che mette addosso orgoglio e paura, a raccontare come è andata” In Aladin Manuel Frattini interpreta da grande protagonista lo spregiudicato ladruncolo mentre l’attore Roberto Ciufoli si cala nel ruolo del divertente e ironico Genio e Valentina Spalletta indossa i panni della bella Jasmine. Insieme a loro un cast di attori ballerini e musicisti di straordinario talento diretti da Fabrizio Angelini in collaborazione con Gianfranco Vergoni, sotto la direzione artistica di Simone Martini.
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ALADIN IL MuSIcAL con
Manuel Frattini Valentina Spalletta Simone Sibillano e Claudia Campolongo testo e liriche
Stefano D’Orazio musiche
Pooh Roby Facchinetti Dodi Battaglia Red Canzian con la partecipazione straordinaria di
Roberto Ciufoli scene
Aldo De Lorenzo costumi
Sabrina Chiocchio direzione musicale
Giovanni Maria Lori regia e coreografie
Fabrizio Angelini in collaborazione con
Gianfranco Vergoni
Per saperne di più
www.aladinilmusical.it Prima rappresentazione
Versiliana, 7 agosto 2010 Durata approssimativa
1h 55’ più intervallo
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Manuel Frattini Artista completo, ovvero danzatore, cantante e attore, Manuel Frattini ha trovato nel genere del musical il canale d’espressione più congeniale. Grazie alle sue ineccepibili qualità artistiche e alla sua versatilità, è rapidamente diventato uno dei più noti e amati protagonisti del musical made in Italy. Inizia a farsi notare nel 1991, quando viene chiamato dalla Compagnia della Rancia diretta da Saverio Marconi per interpretare il ruolo di Mike Costa nel musical A Chorus Line, dove riscuote un immediato, grande successo personale; si consacra come nuovo talento del musical italiano nella Stagione 1996/97 ricoprendo il ruolo (che fu del grande Donald O’Connor) di Cosmo Brown in Cantando sotto la pioggia, diretto ancora da Saverio Marconi, con la Compagnia della Rancia. La notorietà e l’ammirazione da parte del grande pubblico giungono nella Stagione 1998/99 con il Musical Sette spose per sette fratelli, nel quale interpreta con stile memorabile il ruolo di Gedeone, al fianco di Raffaele Paganini e Tosca. In occasione di questo spettacolo Manuel Frattini è definito senza riserve “stella emergente” (Vittoria Ottolenghi - Il Mattino), “rivelazione” (Maurizio Porro - Corriere della Sera), “vera creatura da musical” (Rita Cirio l’Espresso).
Le stagioni dal 1999 al 2001 lo vedono dividere il palcoscenico con Christian De Sica, Lorenza Mario, Monica Scattini e Paolo Conticini nel fortunato Musical Tributo a George Gershwin - Un Americano a Parigi, con la regia e le coreografie Parigi di Franco Miseria. Contemporaneamente realizza un piccolo sogno: debuttare come protagonista assoluto in un musical inedito, Musical, Maestro!, coreografato e diretto da Fabrizio Angelini e ideato da lui stesso in collaborazione con Angelini e Giovanni Maria Lori. Il 2001 lo vede nuovamente protagonista nel nuovo musical della Compagnia della Rancia La Piccola Bottega degli Orrori Orrori, regia di Saverio Marconi. Nel 2002 eccolo nel ruolo di Pinocchio, nel musical omonimo con le musiche dei Pooh. Il successo di Pinocchio è talmente grande che le repliche si susseguono fino ad inizio 2006. Alla fine di quello stesso anno Manuel impara a volare e si trasforma in Peter Pan, il nuovo musical con le musiche di Edoardo Bennato: il successo è immediato e fa registrare ovunque il tutto esaurito. Appena il tempo di svestire i panni di Peter Pan che già in piena estate 2008 Frattini entra in quelli di Robin Hood. Il successo di critica e di pubblico è talmente grande che, a grande richiesta, Robin Hood torna nei teatri italiani anche nella stagione 2009/2010
Vivi a lungo, vivi in salute.
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da mercoledì 9 a domenica 20 febbraio Stage Entertainment in collaborazione con Compagnia della Rancia presenta
FLAShDANcE
ISpIRATO AL FILM DELLA pARAMO p uNT pIcTuRES sceneggiatura di tom t hedley e joe eszterhas storia di Tom hedley
E
cco per la prima volta in Italia, Flashdance, il musical tratto dal celebre film della Paramount Picture che negli anni ’80 ha fatto sognare un’intera generazione. Flashdance è un musical trascinante e coinvolgente, una storia di sogni e di passioni. Alex, la protagonista, è una donna giovane e determinata con un sogno troppo grande per restare chiuso in un cassetto: ballare all’Accademia di Danza Shipley. Lavora come operaia di giorno e come
ballerina di lap dance di notte, senza arrendersi alla routine del suo lavoro in fabbrica, né alla vita ai margini a cui sembra destinata. Da più di 25 anni Flashdance fa ballare tutto il mondo con coreografie mozzafiato e con musiche che sono ormai diventate hit intramontabili, come “Flashdance – What a feeling” (Premio Oscar per la migliore canzone nel 1983) e altri brani famosissimi fra cui “Maniac”, “Manhunt” e “Gloria”. Stage Entertainment porterà il ritmo di uno dei musical più trascinanti di tutti i
tempi nelle principali città italiane con una tournèe che parte il 10 dicembre dal Teatro Della Luna di Milano e che, dopo avere toccato Trieste, Firenze, Padova, Torino, Napoli, Bologna e Bari, arriverà il 13 Aprile 2011 a Roma, al Teatro Olimpico, per restare qui in scena fino al 22 maggio. Quella di Flashdance sarà una nuova produzione completamente italiana, ma che si avvale della supervisione dei grandi talenti internazionali che hanno reso celebre questo Musical in tutto il Mondo.
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FLAShDANcE ispirato al film della Paramount Pictures testo
Tom Hedley Robert Cary musica
Robbie Roth liriche
Robert Cary Robbie Roth Traduzione e adattamento testo e liriche italiane
Franco Travaglio scene
Alessandro Camera costumi
Federico bellone
Francesca Schiavon luci
Valerio Tiberi suono
Emmanuele Carlucci William Geroli Supervisione Musicale
Simone Manfredini coreografie
Gail Davies regia
Federico Bellone Supervisione Artistica
Glenn Casale Per saperne di più
www.stage-entertainment.it Prima rappresentazione
Milano, 10 dicembre 2010 Durata approssimativa
non disponibile
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Sarà Federico Bellone (Grease, High School Musical) a firmare l’edizione italiana di Flashdance. Laureato in Lettere presso l’Università Cattolica, ha studiato recitazione, canto, danza e pianoforte. Attualmente è direttore artistico per l’Italia di Stage Entertainment, la prima società al mondo per la produzione di musical, e regista residente di Disney La bella e la bestia. È regista per Compagnia della Rancia, la prima società in Italia per la produzione di musical, della nuova edizione di Grease, Disney High School Musical Lo spettacolo (associato), Notte prima degli esami, il workshop del musical (con Saverio Marconi). Ha creato grandi illusioni da palcoscenico; consulente per Gardaland, il primo parco a tema in Italia, di Christmas Spectacular Show, Hollywood Dreams, Broadway Celebration (gli ultimi due vincitori del premio italiano per miglior spettacolo in un parco a tema, Parksmania Award). Regista e produttore per Live on stage, società di produzione da lui fondata, della nuova edizione de La piccola
bottega degli orrori e di Annie, per cui è anche traduttore. È aiuto regista di Saverio Marconi, che lo dirige come principe nel musical Cenerentola, per A Chorus Line; e inoltre Omaggio a Garinei e Giovannini - Il giorno della tar tartaruga; Sweet Charity, con Lorella Cuccarini e Cesare Bocci; The Producers di Mel Brooks, con Enzo Iacchetti e Gianluca Guidi; Tutti insieme appassionatamente, con Michelle Hunziker e Luca Ward, per cui è anche co-traduttore delle parole delle canzoni; Cantando sotto la pioggia, con Raffaele Paganini, Justine Mattera e Giulia Ottonello; Pinocchio, con le musiche dei Pooh, e Dance!, sempre con Raffaele Paganini e Chiara Noschese. Inoltre partecipa a Hello, Dolly!, con Loretta Goggi e Paolo Ferrari. Vince il premio Ernesto Calindri scrivendo il musical La notte di San Valentino, di cui è anche protagonista al teatro Filodrammatici di Milano. Nello stesso teatro è protagonista di Caffè Esperanto. Dal 2007 è Direttore Artistico de La scuola del musical (SDM) di Milano.
www.audioclinic.it
IL CERCHIO - FIRENZE
da giovedì 24 a domenica 27 febbraio
La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo presenta
Luca De Filippo in
LE buGIE cON LE GAMbE LuNGhE di Eduardo De Filippo Regia LucA DE FILIppO
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ella seconda parte dell’anno 2010, continuerà il nostro lavoro sulla drammaturgia di Eduardo, in particolare su quella del dopoguerra con la messa in scena de Le bugie con le gambe lunghe, commedia scritta nel dicembre 1946 - subito dopo il debutto napoletano di Filumena Marturano - che venne rappresentata solo un anno dopo: lo straordinario successo di Filumena infatti ne fece rinviare continuamente il debutto. Come sarà poi Le voci di dentro, anche Le bugie con le gambe lunghe è una commedia sul tema della verità e della menzogna, in cui la vena amara che scorre in sottofondo alla comicità a tratti quasi farsesca del primo atto si accentua
con il procedere dell’azione, tanto da far scrivere a Gerardo Guerrieri come Eduardo “…scansa gli effetti e le situazioni già fatte, accenna, colpisce di striscio con una padronanza del mezzo tecnico impressionante…”, conferendo al testo un suo carattere insieme “antico” e sperimentale. La storia vive dei reciproci intrighi che alcune coppie intrecciano intorno a Libero Incoronato, un uomo modesto, onesto, insieme dignitoso e fiero, la cui vita tranquilla viene sconvolta dai vicini che tentano in ogni modo di coinvolgerlo, suo malgrado, nelle loro squallide storie. Prima ingenuamente ostinato nello smascherare le clamorose menzogne
spacciate per verità, di cui è testimone, Libero decide alla fine di adeguarsi in modo provocatorio alla regola generale, rilanciandola e amplificandola fino al paradosso. Ed ecco il titolo della commedia, che rovescia il proverbio popolare: le bugie con le gambe corte sono quelle dei bambini, quelle puerili, mentre quelle con le gambe lunghe sono quelle “che tutti noi dobbiamo aiutare a camminare per non far cadere l’impalcatura della società” (così dice Eduardo nell’intervista a Sergio Romano). Un personaggio e una commedia che anticipano modalità drammaturgiche molto moderne, fortemente presenti nell’Eduardo a venire.
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LE buGIE cON LE GAMbE LuNGhE di
Eduardo De Filippo con
Luca De Filippo Nicola Di Pinto Anna Fiorelli Fulvia Carotenuto Carolina Rosi Massimo De Matteo Gioia Miale Giuseppe Rispoli Antonio D’Avino Chiara De Crescenzo Alessandra D’Ambrosio Carmen Annibale regia
Luca De Filippo scene
Gianmaurizio Fercioni costumi
Silvia Polidori luci
Stefano Stacchini
Per saperne di più
www.defilippo.it
Prima rappresentazione
Napoli, 22 ottobre 2010 Durata approssimativa
2 h compreso intervallo
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Luca De Filippo Nato a Roma nel 1948, esordisce a soli otto anni nel ruolo di Peppeniello in Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta diretto dal padre Eduardo. Debutta a vent’anni in Il figlio di Pulcinella di Eduardo Da questo momento inizia un’intensissima attività teatrale. Sotto la regia del padre appare in teatro e televisione. Numerose sono anche le sue apparizioni cinematografiche e televisive. Fonda nel 1981 una propria compagnia teatrale, con cui affronta buona parte delle commedie paterne e degli Scarpetta: dirige Uomo e galantuomo, Non ti pago, Il contratto, Penziere mieje e Ditegli sempre di sì. Per la regia di Armando Pugliese interpreta O’ scarfalietto, Ogni anno punto e daccapo, Questi fantasmi e Tartufo di Molière. Per le stagioni dal 2000 al 2002 dirige ed interpreta L’Arte della commedia di Eduardo con Umberto Orsini. Nella stagione 2003-04 è protagonista di Napoli Milionaria! per la regia di Francesco Rosi, con Mariangela D’Abbraccio. Presta anche particolare attenzione al repertorio contemporaneo: nel 1990-91 è interprete di La casa al mare di Vincenzo Cerami, di cui cura anche la regia, nel 1992-93 di Tuttosà e Chebestia (regia di Benno Besson), nel 1993-94 di L’esibizionista (testo e regia di Lina Wertmuller), nel ‘97 di L’amante di Harold Pinter (con Anna Galiena, regia di Andrée Ruth Shammah), nel 99-2000 de Il Suicida (libero adattamento di Michele Serra da
Nicolaj Erdman, regia di Armando Pugliese), nel 2001-02 di Aspettando Godot di Samuel Beckett con la sua regia e, in collaborazione con il Teatro Franco Parenti di Milano, è regista di Resisté di Indro Montanelli. Per la stagione teatrale 2002-03 interpreta La palla al piede di Georges Feydeau con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi, regia di Armando Pugliese, curandone con Carolina Rosi, la traduzione e l’adattamento del testo. A maggio del 2003 è promotore, con la regia di Francesco Rosi e le scene di Enrico Job, della nuova messa in scena al Teatro San Carlo di Napoli di Napoli Milionaria! di Eduardo De Filippo a sessant’anni dalla prima rappresentazione.Attrice coprotagonista è Mariangela D’Abbraccio. Le repliche si susseguono per tre stagioni in tutta Italia con grandissimo successo sino alla primavera del 2006. Sempre con la regia di Francesco Rosi e le scene di Enrico Job, ad ottobre del 2006 presso il Teatro Argentina debutta in Le Voci di dentro” di Eduardo con Gigi Savoia, Antonella Morea e Carolina Rosi. Lo spettacolo riceve un grande successo di critica e spettatori proseguendo il suo itinerare per l’Italia per due stagioni. Questo secondo evento della trilogia in collaborazione con Francesco Rosi su Eduardo, precede il nuovo allestimento di Filumena Marturano.
Scopri il calendario degli eventi su www.genioterritorio.it
Bed and Breakfast
In occasione dello spettacolo Daddy Blues, durante l’intervallo, verranno estratti a sorte tra gli abbonati 4 weekend per 2 persone presso Almora b&b (1 per ogni turno d’abbonamento)
da giovedì 10 a domenica 13 marzo
La Contrada - Teatro Stabile di Trieste e Lo Studio Martini presentano
Marco columbro e paola Quattrini in
DADDy bLuES di bruno chapelle e Martyne Visciano Regia VINcENzO SALEMME
D
opo anni di battaglie e attese per poter adottare un bambino, Christine e Bernard Lapierre possono finalmente dirsi felici: l’irascibile signora Merrill, responsabile del servizio adozioni, confida loro che il bambino arriva oggi! ...ma proprio lo stesso giorno Christine ha deciso di lasciare Bernard. (...) Tutto è pronto per accogliere il piccolo Sébastien: il lettino, lo scaldabiberon, l’orsetto di peluche... manca solo la mamma adottiva, Christine! Adesso ci vogliono assolutamente due genitori perché la signora Merrill affidi a Bernard il bambino. Per non perdere Sébastien e gettare all’aria quattro anni d’attesa, il novello padre dovrà assolutamente trovare al più presto una soluzione. Pron-
to a tutto per raggiungere il suo scopo, l’uomo si destreggia in una menzogna dopo l’altra (...). La situazione degenera e tutti i personaggi coinvolti sembrano colti da una follia generalizzata, dove ciascuno a suo modo finisce col mettersi in ridicolo. Daddy Blues affronta da più prospettive il tema dell’adozione, argomento particolarmente delicato soprattutto ai giorni nostri. In particolare è l’aspetto umano della adozione che viene largamente sviscerato da più punti di vista, proprio attraverso l’evoluzione stessa del carattere dei singoli personaggi. Se gli autori, Chapelle e Visciano, lanciano anche un’accusa alle lungaggini burocratiche e “tecniche” del processo di adozione in sé, è anche vero che l’intero argomento viene trat-
tato in maniera molto rispettosa, seppur sotto la lente deformante della comicità. Daddy Blues si può considerare come un vero e proprio manifesto della commedia brillante intesa come genere: è un perfetto meccanismo da intrattenimento. Contiene tutti gli ingredienti che lo rendono leggero senza mai cadere nella banalità. Ci sono gli equivoci, gli scambi di ruolo, i sentimenti profondi, le esigenze e le virtù degli esseri umani (...). Una storia di paternità desiderata, di costume e di regole sociali da rispettare e ogni volta con sorpresa da capovolgere. Di mogli che promettono maternità ma che scappano al primo incontro con la realtà. Di segretarie innamorate che cercano di diventare mogli e poi mamme. Di uomini che smettono di amare le donne per innamorarsi di altri uomini ed imitare in un paradosso di equivoci le madri mancate. Mi divertirò molto a fare la regia di questo spettacolo. Fa ridere e ci dà allo stesso tempo molti spunti di vera riflessione sulla tenerezza dell’animo umano. Vincenzo Salemme
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DADDy bLuES
Marco columbro
di
Bruno Chapelle e Martyne Visciano con
Marco Columbro e Paola Quattrini regia
Vincenzo Salemme
paola Quattrini
Per saperne di più
www.contrada.it
Prima rappresentazione
Faenza, 28 gennaio 2010 Durata approssimativa
2h più intervallo
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Debutta nel mondo dello spettacolo da bambina esordendo a quattro anni nel film Il bacio di una morta di Guido Brignone, alla radio a otto anni in Cavallo a dondolo a fianco di Corrado e in teatro a dieci anni in Il potere e la gloria di Graham Greene, per la regia di Luigi Squarzina. Ha interpretato vari film nel genere commedia, ma anche film drammatici come Panagulis vive (1982) di Giuseppe Ferrara. È stata diretta da Vittorio Gassman in Di padre in figlio (1982) e con lo stesso Gassman ha recitato in uno dei suoi ultimi film La bomba (1999). Per la televisione dove ha interpretato, negli anni settanta, alcuni sceneggiati di successo, fra cui I demoni (1972) e Puccini (1973). Nel decennio successivo ha condotto, con Johnny Dorelli, il varietà Finalmente venerdì (1989). In teatro ha lavorato soprattutto in commedie brillanti come Il gufo e la gattina al fianco di Walter Chiari e Mi è cascata una ragazza nel piatto al fianco di Domenico Modugno. È stata inoltre protagonista di Se devi dire una bugia dilla grossa con Johnny Dorelli e Oggi è già domani domani, ultima regia di Pietro Garinei al Teatro Sistina di Roma. Nel 1993 ha vinto il Nastro d’Argento alla migliore attrice non protagonista per l’intepretazione di Lea in Fratelli e sorelle di Pupi Avati.
Ha debuttato come attore teatrale nella seconda metà degli anni settanta. Dopo l’università a Firenze, lavora per dieci anni in varie compagnie teatrali recitando a fianco di Dario Fo e Gaspare e Zuzzurro. Debutta in televisione nel ‘75 prendendo parte allo sceneggiato Marco Visconti, per la regia di Anton Giulio Majano. Nel 1979, dopo la realizzazione di diversi spettacoli teatrali, ha partecipato alla prima edizione della trasmissione Fantastico (Rai 1). Nell’estate del 1980, sulla stessa rete, ha condotto Fresco fresco, insieme a Cinzia De Carolis e Patricia Pilchard per poi dedicarsi alla conduzione di varietà giornalieri per le reti Fininvest come il fortunato Tra moglie e marito. Negli anni novanta è stato legato artisticamente a Lorella Cuccarini con la quale ha condotto diverse fortunate edizioni di varietà come Paperissima e Buona domenica e della maratona di beneficenza Trenta ore per la vita. Ha raccolto successi anche come attore di fiction, in particolare grazie all’interpretazione del maestro Stefano Giusti in Caro maestro. Negli anni duemila, la sua carriera televisiva ha subito una battuta d’arresto in favore dell’attività teatrale. Sul palcoscenico del teatro Verdi è stato applaudito interprete in Funny Money e in Tootsie.
da giovedì 24 a domenica 27 marzo Barley Arts Promotion in associazione con Queen Theatrical Productions, Phil McIntyre Entertainments e Tribeca Theatrical Productions presenta
we wiLLtherock you rock MusicaL
il musical dei Queen e ben Elton
D
opo 75 repliche è terminata la prima stagione di We Will Rock You in Italia. Chiude con un bilancio eccellente: dal 4 dicembre 2009, giorno del debutto al Teatro Allianz di Milano, sono stati quasi 100.000 gli spettatori complessivi fra Milano, Trieste, Bologna e Roma. Record di pubblico e di incasso al Rossetti di Trieste e all’Europauditorium di Bologna, 8 settimane consecutive di spettacolo all’Allianz di Milano e 5 al Brancaccio di Roma. Il pubblico ha accolto questo musical atipico con un calore senza precedenti. Infatti non è mai mancata la “standing ovation” da parte di migliaia di spettatori entusiasti dal giorno del debutto avvenuto a Milano, al cospetto di Brian May e Roger Taylor, chitarrista e batterista dei Queen, che hanno seguito fin dai primi momenti il
concept della produzione italiana, curata insieme a loro dalla Barley Arts di Claudio Trotta. La nuova edizione del musical sarà di nuovo in scena a partire da novembre 2010, sempre con la regia di Maurizio Colombi. Il cast di cantanti, attori e ballerini, la band che ogni sera suona dal vivo i successi indimenticabili dei Queen, gli schermi ad alta definizione e l’estrema pulizia del suono con oltre 50 mila watt di potenza, sono le caratteristiche vincenti di un musical che non ha eguali nel genere: decisamente rock’n’roll nella forma e nella sostanza. In effetti la produzione italiana riproduce il medesimo impatto acustico e visivo come originariamente ideato dai Queen, titolari anche del concept di impostazione audio-video. E’ in lavorazione il cd tratto dal musical e contenente
tutte le canzoni cantate dal cast italiano. Brian May e Roger Taylor, che più volte avevano già espresso la propria ammirazione per gli attori e la band della produzione italiana. Dopo aver ascoltato le registrazioni realizzate dal vivo a Milano in gennaio, hanno dato il proprio benestare alla produzione di un cd ufficiale. Galileo e Scaramouche sono i predestinati che riporteranno in vita la musica rock sul Pianeta, contrastati da una spietata Killer Queen, a capo della multinazionale Globalsoft, e dal capo della polizia Khashoggi, ma aiutati dagli amici Bohemian, un gruppo di ribelli fra i quali spiccano Brit e Oz, e dal surreale bibliotecario Pop unico a conservare e tramandare l’antica memoria dei tempi felici durante i quali la musica regnava sovrana sulla Terra. Scritto e diretto da Ben Elton, con Brian May e Roger Taylor come supervisori, We Will Rock You comprende 24 tra i maggiori successi dei Queen e riflette le performance live della storica band. E’ stato definito “l’unico Musical con il rock dentro”.
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WE WILL rock you Regia di
Maurizio Colombi Produttore
Barley Arts in Associazione con
Queen Theatrical Prod. Phil McIntyre Ent. e Tribeca Theatrical Productions con
Martha Rossi Salvo Vinci Valentina Ferrari Salvo Bruno Paolo Barillari Loredana Fadda Massimiliano Colonna
Per saperne di più
www.wewillrockyou-themusical.it Prima rappresentazione
Milano, 4 dicembre 2009 Durata approssimativa
2h 40’ compreso intervallo
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Maurizio colombi Maurizio Colombi, artista versatile, attore, cantante lirico, autore musicale e regista, si distingue per la capacità di sapersi esprimere nei più differenti generi di spettacolo. Milanese di nascita e di formazione, si diploma come attore presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 1988. Interpreta fino ad oggi oltre cinquanta commedie di prosa e quindici opere musicali nei maggiori teatri italiani. Dotato di naturale talento musicale, Maurizio inizia presto ad alternare all’attività d’interprete drammatico quella di cantante lirico. Nel 1994 si trasferice in Francia, dove lavora come aiuto regista di Edmond Lumet per lo spettacolo Trs Connues. Nello stesso anno, sempre in Francia, cura come insegnante un seminario musicale e drammatico su Federico Fellini da cui realizza, come autore e regista, lo spettacolo Strade, che approda nelle principali città francesi. Nel 1995 è il protagonista di Le notti di Cabiria spettacolo musicale, liberamente tratto dall’omonimo film di Fellini. Dal 1995 al 2001 è direttore artistico della Società Viaggi del
Ventaglio e della Società Ventaclub Events. Dal 1997 cura la promozione, coordinamento gestione e direzione del personale artistico nei primari parchi a tema italiana quali Mirabilandia, Edenlandia, Minitalia, Le Caravelle, Aquapark. Cura la produzione, la promozione e la regia di numerosi spettacoli, fra i quali Beatrice e Isidoro” (2003), Christmas Show (2005), Il Trovatore (2006). Nel 2000 è regista associato con il coreografo Franco Miseria. Nel 2001 consegue il premio come migliore autore e regista per lo spettacolo Saloon al Festival Teatrale di Tropea; assume la direzione artistica del Teatro delle Erbe di Milano, che diviene in breve tempo uno dei teatri più attivi del capoluogo lombardo: dal 2004 il Teatro è sede italiana della Accademia Ucraina di Danza. Dal 2001 costituisce, insieme a Fabrizio Carbon (ex Vice Presidente Venta Club), la Società Teatro delle Erbe. Nel 2003 inizia una stretta collaborazione con l’Argentina e il Brasile per la produzione di spettacoli quali Noche de Tango, Centavos e Peter Pan; collabora con i migliori registi italiani e brasiliani.
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pROGRAMMA DEI FuORI AbbONAMENTO 2010_11 lunedì 8 novembre
I Ballerini di Ballando con le stelle in
TuTTO QuESTO…DANzANDO
da venerdì 19 a domenica 21 novembre
Stomp Productions & Glynis Henderson Producions presenta
STOMp
martedì 30 novembre
Rasta Thomas – Bad Boys of Dance in
rock the BaLLet
domenica 23 gennaio
Balletto di Macedonia in
LA bELLA ADDORMENTATA musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
coreografie Adrienne Canterna Rasta Thomas
martedì 25 gennaio
da venerdì 3 a domenica 5 dicembre
LA cOMpAGNIA DEI GIOVANI
Compagnia della Rancia presenta
cATS
Orchestra dal vivo
giovedì 16 dicembre
SOWETO GOSpEL chOIR -GRAcE direttamente dal Sudafrica
martedì 28 dicembre
Balletto di Macedonia in
LO SchIAccIANOcI
musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
da giovedì 30 dicembre a domenica 9 gennaio
Gianluca Guidi,Enzo Garinei, Maurisa Laurito
AGGIuNGI uN pOSTO A TAVOLA venerdì 14 gennaio Loretta Goggi in
(S.p.A) SOLO pER AMORE sabato 15 gennaio
Compagnia Italiana di Operette
LA pRINcIpESSA DELLA czARDA sabato 22 gennaio al Nelson Mandela Forum Planet musical presenta
jesus christ superstar
Teo Teocoli Show
lunedì 31 gennaio
Compagnia Mvula Sungani Kledi Kadiu in
NON SOLO bOLERO martedì 1 febbraio
Pasiones Company
DIVINO TANGO
con Adrian Aragon e Erica Boaglio
domenica 6 marzo
Compagnia Italiana di Operette
IL pAESE DEI cAMpANELLI
da martedì 15 a domenica 20 marzo Ater presenta
SLAVA’S SNOWShOW
creazione e messa in scena di Slava
da venerdì 15 a domenica 17 aprile
LA DIVINA cOMMEDIA regia Maurizio Colombi
TEATRO VERDI STAGIONE TEATRALE 2010_11 59
17 novembre GABRIELE FERRO direttore FRANCESCA DEGO violino BEETHOVEN, CHERUBINI
1 aprile JULIAN KOVATCHEV direttore PIETRO DE MARIA pianoforte MENDELSSOHN, CHOPIN, SCHUBERT
1 dicembre GUANGZHOU SYMPHONY ORCHESTRA DAYE LIN direttore FENG NING violino CAJKOVSKIJ, DVORAK
12 aprile YOEL LEVI direttore ANNE GASTINEL violoncello RAVEL, SAINT-SAËNS, BIZET
V
FRANCESCA DEGO
24 dicembre Concerto di Natale GIULIANO CARELLA direttore Leonardo Caimi tenore Mirco Palazzi basso Coro del Maggio Musicale Fiorentino Piero Monti maestro del coro SCHUBERT, PUCCINI: La Musica Sacra
THOMAS DAUSGAARD
12 gennaio THOMAS DAUSGAARD direttore ALESSANDRO CARBONARE clarinetto MOZART, CAJKOVSKIJ V
21 gennaio URI CAINE pianoforte CARLO TENAN direttore BRITTEN, CAINE, BRAHMS-CAINE Variazioni su un tema di Händel
20 aprile Concerto di Pasqua ISAAC KARABTCHEVSKY direttore MAHLER Das Lied von der Erde 5 maggio PATRICK GALLOIS direttore e flauto solista MOZART, SIBELIUS, HAYDN 19 maggio GIORDANO BELLINCAMPI direttore ROMINA BASSO mezzosoprano DE FALLA-BERIO, DE FALLA, SCHUBERT 26 maggio SERGEJ KRYLOV direttore e violino solista HAYDN, PAGANINI-DENISOV, BEETHOVEN
23 febbraio ORCHESTRA DA CAMERA DI MANTOVA CARLO FABIANO concertatore VIKTORIA MULLOVA violino POULENC, MOZART, IBERT
concerti trasmessi da
3
TUTTI AL TEATRO VERDI
GLI SPETTACOLI DEL SABATO, ore 16.30 PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE
• ai 15 concerti del ciclo intero • a 8 concerti • a 5 concerti (o più) Fai da te
13 novembre L’ISOLA DEI PAPPAGALLI 27 novembre MUSICO DE MUSICIS SERGEJ KRYLOV
ALESSANDRO C ARBONARE
8 marzo Concerto di Carnevale IGUDESMAN & JOO violino e pianoforte A BIG NIGHTMARE MUSIC
I diversi modi per abbonarsi:
ROMINA B ASSO
V
ANNA GASTINEL
24 marzo HELMUT RILLING direttore Carolina Ullrich soprano Echkard Schmidt tromba BACH, MOZART
ISAAC KARABTCHEVSKY
4 novembre Concerto di Inaugurazione ISAAC KARABTCHEVSKY direttore J. STRAUSS-BERG, J. STRAUSS-SCHÖNBERG MAHLER
HELMUT RILLING
XXX STAGIONE CONCERTISTICA NOVEMBRE 2010 - MAGGIO 2011
22 gennaio I VIAGGI DI GULLIVER 5 e 26 febbraio CASA AGAMENNONE
15 concerti al TEATRO VERDI di FIRENZE
FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA info@orchestradellatoscana.it - www.orchestradellatoscana.it TEATRO VERDI www.teatroverdionline.it
più di 40 concerti in TOSCANA e in altre città
Cicuta produzioni presenta
lunedì 8 novembre
Tutto questo ... danzando
con
diretta dal Maestro
Luigi Saccà
Un grande melange dove seduzione, passionalità e tanti sorrisi, carpiranno l’attenzione del pubblico. I grandi momenti di ballo, resi unici dalle coreografie e dalla regia di Marco Sellati sono parte integrante di questa pièce che vede protagonisti i principali ballerini delle 6 edizioni di Ballando con le Stelle: Natalia Titova, Samuel Peron, Samanta Togni, Roberto Imperatori, Vicky Martin e Fabrizio Graziani. Uno show dove avverrà Tutto questo e tanto altro.....ma sempre danzando!!
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fuori abbonamento
Natalia Titova Samuel Peron Samanta Togni Fabrizio Graziani Vicky MARTIN Roberto Imperatori Gabriele Marconi Mikee Introna & la G.G. Band
I ballerini di “Ballando con le stelle”, il fortunato varietà televisivo del sabato sera di Rai Uno, condotto da Milly Carlucci e Paolo Belli e vincitore dell’Oscar Tv 2009 e 2010, sono i protagonisti di Tutto questo... Danzando!, uno spettacolo unico che racconta la storia ed il significato di danze e balli famosi, provenienti da tutto il mondo, offrendo uno show unico attraverso coreografie spettacolari. Tutto questo...Danzando! in una nave, adibita a crociere e tournée, un gruppo di artisti vede realizzato il proprio sogno, quello di essere protagonisti di uno spettacolo che toccherà le piazze più importanti del mondo. A bordo della nave un personaggio bizzarro, quanto maldestro, ci introduce nel passato degli artisti svelandoci intimità, amori e debolezze. L’attore che accompagnerà i ballerini in questo fantastico viaggio, a bordo della nave ballerina è Gabriele Marconi, con il cantante Mikee Introna. Comicità e invenzione scenica sono solo alcuni degli ingredienti di questa piéce teatrale, scritta e diretta da Marco Lapi.
Stomp Production & Glynis Henderson Productions in collaborazione con Terry Chegia presenta
da venerdì 19 a domenica 21 novembre
Stomp Creato e diretto da Luke Cresswell e Steve McNicholas ne del Nord America). Lo spettacolo ha girato più di quaranta paesi. A Parigi,lo spettacolo è rimasto in scena per 43 settimane, riscuotendo notevole successo, così come il tour attraverso l’Europa, l’Europa dell’Est e la Scandinavia. Tra gli altri premi, Stomp ha vinto un Premio Laurence Olivier per la Migliore Coreografia ed è stato nominato per un Premio Laurence Olivier per il Miglior Spettacolo. Dopo l’eccezionale successo ottenuto nel tour italiano nel 2009, Stomp
fuori abbonamento
Stomp, combinazione unica di percussioni, movimento e teatro visuale, nasce a Brighton (Inghilterra) nell’estate del 1991. È il risultato di una collaborazione decennale tra i suoi creatori, Luke Cresswell e Steve McNicholas, che iniziano a lavorare insieme nel 1981 come membri della band da strada Pookiesnackenburger e del gruppo teatrale di Cliff Hanger. Insieme, questi gruppi presentano una serie di commedie musicali da strada al Fringe, il Festival di Edimburgo, nei primi anni Ottanta. Dopo due albums, una serie televisiva in Gran Bretagna e una tournée in tutta Europa, Pookiesnackenburger produce il celebre spot per la Heineken Beer “Bins”. Il soggetto è in origine scritto e coreografato da Luke Cresswell come una parte dello spettacolo del gruppo: esso diviene il punto di partenza per la particolare danza degli Stomp. Con la sua combinazione unica di teatro, danza e musica, questa produzione pluripremiata continua
a richiamare pubblico in tutto il mondo. Stomp trova la bellezza e la sua essenza nella realtà quotidiana in cui viviamo. Trasforma scope in strumenti, battiti di mani in una conversazione, bidoni della spazzatura in percussioni; il disordine della vita urbana diventa fonte di stupore e ritmo contagioso. Glynis Henderson Productions è l’originale co-produttore di Stomp, insieme ai creatori dello spettacolo Yes/No Productions e ha prodotto Stomp in tutto il mondo (ad eccezio-
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torna adesso in Italia e sarà a Firenze per la terza volta. Senza trama, personaggi né parole, Stomp è uno specchio del nostro tempo, traducendo in una sinfonia intensa e ritmica i rumori e le sonorità della civiltà urbana contemporanea. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce ai più “volgari”, banali e comuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope, spazzoloni, riciclandoli ad uso della scelta, in un “delirio” artistico di ironia travolgente.
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L’irresistibile esperienza di Stomp, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo, da Broadway a Parigi, da Los Angeles a Tokyo. Sfidando continuamente ogni convenzione sui confini di genere, Stomp è danza, teatro e musica insieme. È un elettrizzante evento rock, un anomalo concerto sinfonico in stile “videoclip”: senso rapido del tempo, visualizzazione della musica, vortice ritmico nella scansione delle immagini. È circo, rito tribale, cultura “pop” del rumore che si fondono in un’opera metropolitana.
È una maestosa coreografia urbana, che possiede la furia ritmica e sensuale del flamenco e la precisione del gioco percussivo del tip-tap. È l’umorismo del cinema muto dato in prestito alla Pop Art. È comunicazione forte, diretta, capace di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico di ogni lingua, cultura, generazione. È sfida ecologica allo spreco urbano. È trasgressione heavy metal e satira anti-inquinamento. La loro missione? Liberare, attraverso il ritmo, i suoni più comuni e per questo più sconosciuti dell’epoca contemporanea. È la violenza e l’intensità del ritmo che muove il mondo del Duemila.
PRINCIPE DI PIEMONTE. L’ h O T E L D E L L E s T E L L E Da L 1922. Da quasi un secolo al Grand hotel Principe di Piemonte brillano le stelle più belle del mondo… Le stelle dei suoi cinque piani arredati con gli stili di ogni epoca… Le stelle dei suoi Ristoranti: quelle più raffinate del Piccolo Principe e quelle più tradizionali del Regina… Le stelle dei suoi saloni dove organizzare meeting ed eventi esclusivi… Le stelle della piscina panoramica sulla terrazza del quinto piano sospesa verso l’orizzonte… Le stelle del Centro Benessere dove rigenerare il corpo e lo spirito con un’esperienza polisensoriale… Benvenuti al Grand hotel Principe di Piemonte: voi chiedete la luna, noi vi daremo le stelle.
Grand hotel Principe di Piemonte Piazza Puccini, 1 55049 Viareggio (Lu) Italy Tel. +39 0584 4011 Fax +39 0584 401803 info@principedipiemonte.com www.principedipiemonte.com
Rasta Thomas - Bad Boys of Dance in
martedì 30 novembre
Rock the ballet
coreografie Adrienne Canterna, rasta thomas
Rasta Thomas E’ nato a San Francisco, California nel 1981 ed è cresciuto a Riyadh, Arabia Saudita. Ha studiato alla famosa Kirov Academy di Washington D.C. Già da ragazzo, riceve molti premi importanti e prestigiosi tra i quali possiamo citare lo Special Jury Prize nel 1994 e il Paris International Dance Competition. Ha ricevuto anche la medaglia d’oro nel 1996 al Varna International
Ballet Competition. Nel 1995 è diventato membro del Le Jeune Ballet de France e nel 1997 è stato invitato in qualità di primo ballerino alla Hartford Ballet. Ha ballato anche all’American Ballet Theatre, al Victor Ullate Ballet di Spagna, al National Ballet of China, al Joffrey Ballet, alla Lines Contemporary Ballet, al Complexions Contemporary Ballet e con la Lar Lubovitch Dance Company e la Pacific Northwest Ballet. Nel 2001 Rasta è stato il primo americano a diventare membro del Kirov Ballet di San Pietroburgo e in seguito nel 2003 entra a far parte della Dance Theatre of Harlem. Ha ballato in diversi ruoli da "Albrecht" in Giselle, a "Basilio" in Don Quixote ed "Ali" in Le Corsaire. Inoltre, ha ballato in coreografie di Balanchine, Jerome Robbins, Debbie Allen, Ulysses Dove e Jerry Mitchell. E’ stato il ballerino principale nel film One Last Dance con Patrick Swayze. Si è esibito anche alla Casa Bianca per il Presidente degli Stati Uniti ed ha aperto lo spettacolo al famoso “Apollo Theatre” di Harlem per Aretha Franklin. Rasta è il direttore e fondatore della compagnia "Bad Boys of Dance".
Nel 2008, con la moglie Adrienne Canterna, ha creato lo spettacolo "Rock The Ballet". Adrienne Canterna-Thomas E’ laureata alla Kirov Academy of Ballet ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali tra i quali il Women's Junior Gold Medal nel 1998 all’USA International Ballet Competition in Jackson, Mississippi. Possiamo annoverare altri riconoscimenti prestigiosi come la vittoria del titolo di "Teen Miss Dance of America" e il "Grishko Award of Excellence in Ballet." Adrienne ha viaggiato in tutti gli Stati Uniti, Europa, Asia, Australia e Caraibi. Come prima ballerina ha danzato nei ruoli di Gamzatti in "La Bayadere", the Sugar Plum Fairy in "The Nutcracker", e Kitri in "Don Quixote" con la Universal Ballet di Seul, Corea. Ha anche ballato con il Washington Ballet e il Complexions Contemporary Ballet. Ha partecipato come solista nello spettacolo "Placido Domingo Tribute to the Washington Opera”. Adrienne ha lavorato come insegnante e coreografa di danza ed è il direttore artistico di "Pretty Girls of Dance".
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fuori abbonamento
Bad Boys of Dance è stata fondata nel 2007 dal ballerino Rasta Thomas. BBD debuttò al 75° anniversario del rinomato festival “Jacob's Pillow". Con più di 150 show all’anno, questi ragazzi trasmettono la loro magia alla gente. The Bad Boys sono un successo assicurato dalle passerelle del NYC Fashion Week: dalle aperture dello show dello stlista Richie Rich's fino al famoso show televisivo svizzero Benissimo. Questi stupendi ballerini sono versatili e pieni di talento e vanno oltre i confini della danza con salti atletici, infinite giravolte e una grande individualità. The Bad Boys of Dance sono sexy, atletici, divertenti e fanno parte dello spettacolare show Rock the Ballet.
Compagnia della Rancia su licenza di Anfiteatro Musica per conto di The Really Useful Group Ltd. presenta
da venerdì 3 a domenica 5 dicembre
Cats
musica ANDREW LLOYD WEBBER tratto dal libro di T.s. eliot “old possum’s book of practical cats”
Regia SAVERIO MARCONI grande festa: nella notte più speciale dell’anno, infatti, essi si riuniscono per conoscere il gatto che avrà il privilegio di salire verso il “Dolce Aldilà” per rinascere a nuova vita. Questa volta, in via eccezionale, i gatti hanno invitato anche gli umani alla festa, per far conoscere loro, attraverso questi racconti speciali e la condivisione di tante emozioni, quanto siano animali particolari ed abbiano una visione del mondo unica. Tra suggestivi giochi di ombre cinesi, un enorme carrello da supermercato, gomitoli di lana, numeri acrobatici, momenti di pura agilità tra balzi, arrampicate e felpate invasioni in platea, ha preso forma uno spettacolo assolutamente originale in cui, insieme alla straordinaria partitura scritta da Andrew Lloyd Webber, si spiega lo strano rapporto, descritto dal bellissimo libro di Eliot, che esiste fra i gatti e gli uomini. Francesco Martini Coveri, dopo un’approfondita ricerca sui movimenti e le espressioni del mondo felino, è partito dallo studio delle forme e dei costumi storici di Cats per arrivare a realizzarne di più morbidi e fluidi, con l’intento di rendere i gatti vivi, contemporanei, quasi “pop” ma, soprattutto, unici. La creatività e l’esperienza in campo
teatrale di Zaira De Vincentiis sono state dedicate alla realizzazione di parrucche e make-up che caratterizzano ancora di più le personalità dei singoli personaggi, attraverso un complesso processo di trasformazione da “umano” a “gatto”. Nuova ambientazione, carica di suggestioni, anche per la scenografia disegnata da Gabriele Moreschi: i gatti Jellicle italiani si incontrano nella discarica vicino ad un vecchio luna park, ispirato a quello storico di Coney Island. Il musical Cats, basato sul libro di Thomas Stearns Eliot “Old Possum’s Book of Practical Cats” (con aggiunte di Trevor Nunn e Richard Stiloge), prende vita da una raccolta di poesie, inizialmente concepite come lettere che Eliot scriveva ai suoi nipotini e pubblicate solo in un secondo momento. Lloyd Webber ha musicato tutte le poesie della raccolta per costruire la storia del musical, oltre a materiale inedito fornitogli dalla vedova di Eliot. “L’elemento decisivo fu la storia di una gatta chiamata Grizabella, che Eliot non aveva incluso nel suo libro per bambini perché riteneva fosse troppo triste. Con quella scoperta, Cats, come sarebbe diventato, aveva
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Cats, uno dei più grandi successi teatrali di tutti i tempi per spettatori, numero di recite e incassi, vince la sfida anche in Italia e a grande richiesta torna in scena nella stagione 2010/11. L’edizione della Compagnia della Rancia, definita dalla stampa, al suo debutto, come il musical dell’anno, ha già incantato più di 200.000 spettatori in oltre 160 repliche, facendo registrare sold out nei teatri di tutta Italia. Proposto in italiano grazie alla traduzione di Michele Renzullo e Franco Travaglio, Cats vede la regia di Saverio Marconi, la regia associata e le coreografie di Daniel Ezralow, i costumi della maison Coveri e le musiche affidate ad un’orchestra dal vivo di 16 elementi diretta dal M° Vincenzo Latorre . Non una pura traduzione dunque – come è accaduto invece in oltre 20 paesi dove è stato rappresentato nell’edizione originale e tradotto in più di 10 lingue – bensì una rilettura dello storico musical a trent’anni dal debutto, che dà vita a un allestimento moderno e innovativo. Saverio Marconi, in collaborazione con Daniel Ezralow, firma infatti la nuova regia che interpreta l’incontro dei 25 Jellicle - gatti dispettosi, golosi, raffinati, magici, sensuali - come una
orchestra dal vivo
prima versione originale inglese prodotta da Cameron Mackintosh e The Really Useful Company Orchestra dal vivo Scene Gabriele Moreschi Costumi Enrico Coveri Make-up design Zaira De Vincentiis Supervisione musicale Simone Manfredini Direzione musicale Enrico Arias Direzione d’orchestra Vincenzo La Torre Disegno luci Valerio Tiberi Disegno fonico Enrico Porcelli Assistente coreografo Michael Peña Coreografie e regia associata Daniel Ezralow Regia Saverio Marconi Produttore esecutivo Michele Renzullo
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quel potenziale di luce e ombra di cui avevo bisogno per scrivere l’intera partitura.” (Andrew Lloyd Webber) “Memory”, la canzone più famosa del musical, è stata scritta da Trevor Nunn ispirandosi alla poesia di Eliot “Rapsodia su una notte di vento”, ed è stata incisa da 150 artisti diversi, tra cui Barbra Streisand, Céline Dion e i Tre Tenori (Placido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti). Lo spettacolo, rappresentato in circa 26 paesi e 250 città in tutto il mondo, è già stato tradotto in 10 lingue: giapponese, tedesco (con tre versioni per Germania, Austria e Svizzera), ungherese, norvegese, finlandese, olandese, svedese, francese, spagnolo (con due versioni per Messico e Argentina). Ha vinto due Oliver Awards (i premi per il teatro a Londra): miglior musical e migliori coreografie (Gillian Lynne). Nell’edizione 1983 dei Tony Award, Cats ha ricevuto undici candidature, vincendo un totale di otto premi, tra cui miglior musical, miglior musica e miglior interprete femminile non protagonista. La Compagnia della Rancia Dal 1988 Compagnia della Rancia è la principale compagnia teatrale specializzata nella produzione di musical in Italia. Fondata nel 1983, si dedica inizialmente alla produzione di spettacoli di prosa. Nel corso degli anni, seguendo la passione del direttore artistico Saverio Marconi, si afferma per la produzione dei più famosi musical internazionali tradotti interamente in italiano, contribuendo alla divulgazione di questo genere. Nel 1997 Compagnia della Rancia, in collaborazione con Musical Italia, produce “Grease”, il primo longrun-
ning show italiano che, in pochi mesi e in sole due città, batte ogni record di pubblico e di incasso. Allo stesso periodo risale la creazione del Musical Village di Milano, il primo spazio teatrale interamente dedicato al musical. Il percorso di Compagnia della Rancia prosegue, quindi, con la messa in scena di musical originali, come “Dance!” nel 2000 e “Pinocchio” nel 2003, lo spettacolo paragonato dalla critica ai grandiosi musical in stile Broadway che nell’agosto 2009 è stato in scena a Seul, simbolo dell’Italia in Oriente. Il 2003 segna anche l’inizio della collaborazione tra Compagnia della Rancia e Gruppo ForumNet, che si concretizza inizialmente nella produzione del musical “Pinocchio”, per proseguire con la costruzione del Teatro della Luna (oggi Allianz Teatro) a Milano, il nuovo grande teatro creato appositamente per il musical, con caratteristiche tecniche e strutturali tali da poter ospitare le più grandi produzioni di questo genere di spettacolo. La qualità artistica e produttiva dei musical di Compagnia della Rancia è stata riconosciuta negli anni da un sempre crescente successo di pubblico e di critica, oltre che dall’assegnazione di prestigiosi premi, tra i quali i “Biglietti d’Oro - Agis”, il “Premio Fondi La Pastora/Protagonisti”, il “Premio per il Musical Bob Fosse”, l’IMTA (Italian Musical Theatre Award), il “Premio Tani per le Arti dello Spettacolo”, il Premio ETI “Olimpici del Teatro” e il Premio “I Teatranti dell’anno - Vittorio Gassman.
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Consulenze Teatrali presenta
giovedì 16 dicembre
Soweto Gospel Choir in
Grace
Direttamente dal SUDAFRICA gesto e vocalità, con balli sfrenati e foot-stomping, creano sul palco un caleidoscopio di colori e movimenti che si può solo sperimentare e vivere in un concerto del Soweto Gospel Choir. Il Soweto Gospel Choir, fondato nel 2002 sotto la direzione di David Mulovhedzi e Beverly Bryer, ha tra le sue fila i migliori talenti vocali formatisi nelle molte chiese di Soweto, il grande sobborgo di Johannesburg
- Sudafrica, ed è riconosciuto come uno dei più importanti gruppi del panorama musicale gospel degli ultimi anni. Il Coro nasce per celebrare l’eccezionale energia e la forza ispiratrice della musica Gospel sudafricana ed ha come missione la condivisione della gioia e della fede attraverso di essa. Il Soweto Gospel Choir è inoltre ambasciatore internazionale, insieme a Bono degli U2 e Brad Pitt, della 46664
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Riconosciuto come il gruppo più emozionante della world music degli ultimi anni, il Soweto Gospel Choir, vincitore di due Grammy Award, torna in Italia per il terzo anno, con il nuovo show Grace. ‘Grace’ è una parola che spazia nel significato tra ‘l’amore e la grazia che Dio concede’, e ‘bellezza della forma’, ‘donatore di bellezza e magia’. Le canzoni nello spettacolo riflettono tutti questi significati della parola Grace. Sono brani che, non necessariamente in modo religioso, si riferiscono alla bellezza, all’amore e alla forza dello spirito umano. Attraverso i viaggi e le performance in giro per il mondo, il Coro risveglia le coscienze sull’Aids e raccoglie fondi per aiutare gli orfani in Sudafrica. Per questo, si sentono davvero fortunati e benedetti. Lo show del Coro prevede canzoni africane sia tradizionali che contemporanee, incluso il classico Pata Pata di Miriam Makeba, e anche brani famosi a livello internazionale come Bridge Over Troubled Waters e Many Rivers To Cross, tutte cantate con l’originale e unico spirito africano del Soweto Gospel Choir. Inoltre, una perfetta sincronia tra
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Foundation di Mandela, Fondazione per la lotta all’HIV intitolata dall’ex presidente sudafricano in memoria dei suoi giorni di reclusione a Robben Island, sotto il regime di apartheid (Nelson Mandela prigioniero n°466, imprigionato nel ’64). Attraverso raccolte benefiche si occupa anche di sostenere gli enti di Nkosi’s Haven e Nkosi’s Haven Vukani, fondati entrambi nel 2003 e intitolati a Nkosi, bambino nato sieropositivo, che ha impegnato la sua breve vita per la lotta all’HIV in Africa. Il Soweto Gospel Choir ha ottenuto in questi anni numerosi riconoscimenti tra cui ben tre Grammy Awards per il miglior album di musica tradizionale dal mondo nel 2006, 2007 e 2008 e una nomination all’81.ma edizione dei premi Oscar - Annual Academy Awards 2009. Il Coro è stato infatti segnalato nella categoria Miglior Canzone Originale
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per la canzone Down To Earth, presente nella pellicola animata Wall-E di Andrew Stanton, realizzata a seguito della preziosa collaborazione del Coro con il compositore e musicista Peter Gabriel assieme a Thomas Newman. In questa sede il Soweto Gospel Choir è stato riconosciuto come il primo artista proveniente dal Sudafrica e si è esibito sul palco degli Oscar insieme a John Legend. La tournée italiana del 2008 ha visto il Coro impegnato a Milano, Genova, Bologna, Firenze e Roma con lo spettacolo African Spirit, raggiungendo un totale di 10.000 spettatori per sole 7 repliche, un successo che fece il tutto esaurito già ad agosto 2007 al Festival di Edimburgo e altrettanto durante il 51esimo Festival dei Due Mondi di Spoleto nell’estate del 2008. Nel 2010 il Coro torna con la nuovissima produzione Grace che ha già in programma un lungo tour in tutta
Europa. Un condensato di energia e vocalità, dato dal connubio perfetto tra canzoni del repertorio Gospel e rivisitazioni di musiche tradizionali africane ed interpretato attraverso balli sfrenati ed una perfetta sincronia tra gesto e vocalità. Con 26 artisti in scena, tra cantanti, ballerini e percussionisti, il Soweto Gospel Choir riesce a scuotere le anime, trasmettendo al pubblico di tutto il mondo la bellezza e la passione che caratterizzano l’Africa.
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L’Accademia Ucraina di Balletto e Teatro delle Erbe presentano
martedì 28 dicembre
Lo Schiaccianoci BALLETTO IN DUE ATTI
balletto di macedonia
Musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij Coreografie Vasilij Ivanovich Vainonen San Pietroburgo, Russia. Fu condotta interamente dal compositore italiano Riccardo Drigo e coreografata dal ballerino russo Lev Ivanov: questa esecuzione tuttavia non riscosse successo. Tra gli interpreti di questa prima esecuzione spiccano l’italiana Antonietta Dell’Era, nel ruolo della Fata Confetto, il russo Pavel Gerdt, Olga Preobrajenska e il giovane Nicolaj Legat. Il ruolo di Clara era interpretato da una bambina della scuola di ballo del teatro Teatro Mariinskij. La suite che derivò dal balletto divenne molto popolare nell’ambiente dei concerti, tanto che lo stesso Čajkovskij decise di estrarne sette movimenti. Una novità presente in quest’opera è la presenza di uno strumento che fu visto per la prima volta dal compositore a Parigi: la celesta. Čajkovskij lo volle assolutamente
inserire nell’opera e lo aggiunse in alcuni passaggi del secondo atto. E’ la sera della vigilia di Natale. Nella casa del borgomastro di Norimberga, Clara e Fritz, i suoi due figli, stanno adornando l’albero. Arrivano gli invitati: gli amichetti dei due bambini e i loro genitori. Giunge anche Drosselmeyer, un vecchio amico di famiglia e padrino di Clara che, travestito da mago, ha portato doni per tutti. Per Clara c’è un dono speciale: uno Schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz, geloso, strappa dalle mani della sorella e butta per terra rompendolo. Dolcemente Drosselmeyer lo aggiusta strappando un sorriso a Clara mentre i bambini riprendono a fare baldoria ed i genitori cercano di riportare la calma. E’ l’ora di andare a dormire. Clara si addormenta abbracciando il suo Schiaccianoci e .....sogna.
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Lo Schiaccianoci è un balletto con musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij il quale seguì minuziosamente le indicazioni del coreografo Marius Petipa e, in seguito, quelle del suo successore Lev Ivanov. Il balletto fu commissionato dal direttore del Teatro di Mosca su richiesta specifica dei regnanti russi. La storia è tratta dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1816), ma non nella sua forma originale, perché ritenuta troppo cruenta. Il racconto ripreso dal libretto è basato su una revisione di Alexandre Dumas. Pëtr Il’ič Čajkovskij compose le musiche del balletto tra il 1891 e il 1892. La prima rappresentazione, che si tenne insieme alla prima dell’opera Iolanta dello stesso Pëtr Il’ič Čajkovskij ebbe luogo il 18 dicembre 1892 presso il Teatro Mariinskij di
Il Sistina presenta
da giovedi 30 dicembre a domenica 9 gennaio 2011
Aggiungi un posto a tavolaSerge Manguet-
Musica Franz Lehar Librettista Victor Leòn-Leo
regia e coreografie
Gianluca Guidi Enzo Garinei nella commedia musicale di Garinei e Giovannini scritta con Jaja Fiastri liberamente ispirata a”After me the deluge” di David Forrest con la partecipazione straordinaria di marisa laurito coreografie di Gino Landi, tra i più apprezzati e conosciuti coreografi italiani e storico collaboratore della ditta G&G e autore delle coreografie originali. La regia è quella originale di Garinei e Giovannini rimessa in scena da Johnny Dorelli. Fin dalla sua prima rappresentazione ha conquistato il cuore del pubblico che ha applaudito i suoi personaggi in ogni angolo del mondo. Rarissimo caso di commedia veramente internazionale è stata rappresentata in oltre 50 versioni dalla Russia all’Inghilterra, dal Brasile alla Cecoslovacchia, dall’Austria all’Argentina e poi in Messico, in Perù e in Spagna. La storia, liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest, narra le avventure di Don Silvestro e del suo paese, scelti da Dio per costruire una nuova arca e salvarsi dal secondo diluvio universale. In questa edizione Gianluca Guidi, attore e
cantante di talento che il pubblico italiano ben conosce e apprezza, indosserà, con naturalezza, la tonaca di Don Silvestro portandogli in dote la sua innata simpatia e comunicatività. Nel ruolo del Sindaco Crispino torna Enzo Garinei con la sua inarrestabile verve. Consolazione avrà la simpatia, la carica vitale e ironica di Marisa Laurito, beniamina del pubblico che da sempre la segue nelle sue performance televisive e teatrali. Marco Simeoli, che il pubblico teatrale ricorda sicuramente nelle ultime due stagioni a fianco di Gigi Proietti in Di Nuovo Buonasera, sarà l’ingenuo e focoso Toto. Valentina Cenni vestirà gli innamorati panni di Clementina mentre Titta Graziano interpreta Ortensia la “severa” moglie del Sindaco Crispino e Andrea Carli quelli dell’austero Cardinale Consalvo. Uno spettacolo, questo, che siamo sicuri, sarà ancora una volta capace di
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Dopo lo straordinario successo ottenuto nella passata stagione torna in scena anche per la prossima stagione Aggiungi Un Posto a Tavola, uno degli spettacoli più amati di Garinei e Giovannini. Diventata oramai un classico del teatro italiano, è stata rappresentata per la prima volta nel 1974 ed è nata dalla penna di Garinei e Giovannini con la collaborazione di Jaja Fiastri e dalla partitura di Armando Trovajoli. Spettacolo unico e particolarissimo trova il suo successo, oltre che nelle invenzioni del testo e delle musiche, nella perfetta macchina teatrale inventata da Giulio Coltellacci che firmò scene e costumi. La canonica, la piazza con il sagrato, l’Arca si succedono in maniera continua grazie ai due girevoli che danno vita a cambiscena che spesso hanno strappato l’applauso a “scena aperta”. In questa versione ritroviamo le
Musiche di Armando Trovajoli Scene e costumi Giulio Coltellacci Coreografie Gino Landi Regia originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini Ripresa teatrale di Johnny Dorelli con la partecipazione straordinaria di Marisa Laurito e con Marco Simeoli Valentina Cenni con Titta Graziano Andrea Carli La voce di lassù e di Renato Turi
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“rapire” gli spetttatori per portarli in un fantastico mondo fatto di musica e risate. LA TRAMA - Don Silvestro, il parroco di un piccolo paese di montagna, riceve un giorno una “inaspettata” telefonata: Dio in persona gli ordina di preparare un arca, in vista di un secondo diluvio universale. Il giovane parroco aiutato dal suo paese e intralciato da mille inconvenienti ( non ultimo il Sindaco del paese, Crispino, che cercherà in tutti i modi di mettergli i bastoni tra le ruote) , riesce alla fine tra mille dubbi nella sua impresa ma l’arca costruita non salperà mai . Poco prima del diluvio un cardinale convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro che viene creduto pazzo per la sua bizzarra idea, cosicchè al momento del cataclisma sull’arca si trovano solo lui e Clementina, la giovane figlia del sindaco . Silvestro decide però di non abbandonare il suo paese, i suoi amici e a diluvio iniziato scende dall’arca: Dio vede fallire il suo progetto e fa smettere il diluvio, tutti sono sani e salvi, salvati dall’al-
truismo e dall’amicizia del curato. All’interno della storia si dipanano molte minitrame in un perfetto gioco di scatole cinesi: l’amore di Clementina per Don Silvestro; l’inimicizia per lo stesso del padre di Clementina, l’ateo Crispino; la comparsa in paese di Consolazione, una prostituta che distrarrà gli uomini del paese dai loro doveri familiari; l’amore di essa per Toto , lo scemo del paese, che grazie alla riacquistata virilità la trarrà dalla attenzioni degli altri uomini e la sposerà. UN PO’ DI STORIA - E’ stato rappresentato per la prima volta a Roma, al Teatro Sistina, l’8 Dicembre 1974. La distribuzione era la seguente: Don Silvestro - Johnny Dorelli; Crispino: Paolo Panelli; Ortensia: Christy; Clementina: Daniela Goggi; Toto: Ugo Maria Morosi; Consolazione: Bice Valori; Il Cardinale: Carlo Piantadosi; La voce di Lassù: Renato Turi. Nel 1977 venne ripreso con lo stesso cast, unica eccezione: Jenny Tamburi al posto di Daniela Goggi. Venne ripreso poi nel 1990 con la seguente distribuzione: Don Silvestro: Johnny Dorelli; Crispino: Carlo Croccolo; Ortensia: Christy; Clementina: Tania Piattella; Toto: Adriano Pappalardo; Consolazione: Alida Chelli; il Cardinale: Carlo Piantadosi; La voce di Lassù: Riccardo Garrone. Il 19 dicembre 2003 va in scena con il seguente cast: Don Silvestro: Giulio Scarpati; Crispino: Enzo Garinei; Ortensia: Christy; Clementina: Martina Stella; Toto: Max Giusti; Consolazione: Chiara Noschese; il Cardinale: Andrea Carli; La voce di Lassù: Riccardo Garrone. La stagione successiva ritorna con il medesimo cast ad eccezione del ruolo di Clementina che viene interpretato da Margot Sikabony.
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Prima Show Srl presenta
venerdì 14 gennaio Loretta Goggi in
(S.P.A.) Solo Per Amore
Regia Gianni Brezza Loretta Goggi ci sarà un’orchestra di dodici musicisti e un corpo di ballo di dieci ballerini. Loretta Goggi è un’artista poliedrica e indimenticabile, come poche nel mondo dello spettacolo italiano: cantante delle pluripremiate Maledetta Primavera, L’aria del sabato sera e Io nascerò; conduttrice di Via Teulada 66, Ieri Goggi e Domani, Canzonissima, Hello Goggi; le imitazioni che l’hanno fatta diventare la ‘Alighiero Noschese’ al femminile; attrice al fianco dei più grandi della televisione italiana: Alberto Lupo, Giancarlo Giannini, Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti, Arnoldo Foà, Alighiero Noschese, Beppe Grillo, Paolo Panelli, Luciano Salce tra gli altri. SPA (Solo Per Amore) un altro atto
d’amore per chi ama “lo spettacolo di classe e la classe nello spettacolo”, imperdibile per il pubblico affezionato alla grande Goggi che in tutti questi anni ha continuato a starle vicino. Capace di incarnare da sempre il prototipo di donna spettacolo, precursore autentico di artista a tutto tondo in grado di sorprendere dal grande schermo fino al teatro passando per alcune delle melodie più conosciute della musica leggera italiana. Loretta Goggi si concede in pieno al suo pubblico più affezionato tornando sul palcoscenico con uno show tutto suo che racchiude a 360 gradi l’incredibile poliedricità di un artista da sempre protagonista del mondo dello spettacolo italiano.
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Versatile, divertente, affascinante e coinvolgente, Loretta Goggi, dopo il travolgente successo della stagione 2006-07 e 2009-10, torna a calcare il palcoscenico del Teatro Verdi con Se stasera sono qui, il suo ultimo spettacolo, ideato e creato su misura per lei da Gianni Brezza, un binomio di successo, non solo nella vita, che ripete i successi di fortunatissime e irripetibili trasmissioni e show. Musica, teatro e tanto divertimento sono le specificità di SPA (Solo Per Amore), spettacolo originale che spazia da grandi emozioni musicali, con l’omaggio ai grandi cantautori della canzone italiana, a esilaranti momenti di comicità e dialogo con il pubblico. Ancora una volta ad accompagnare
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21 OTTOBRE 10 DICEMBRE
ODEON FIRENZE Piazza Strozzi 21/24 OTTOBRE
22/25 NOVEMBRE
FRANCE ODEON
Festival del cinema francese 31 OTTOBRE/2 NOVEMBRE
GIORNI DI
CINEMA
IMMAGINI & SUONI DEL MONDO
Festival del film etnomusicale
A FIRENZE 2010
5/11 NOVEMBRE Festival internazionale di
CINEMA & DONNE
LO SCHERMO DELL’ARTE FILM FESTIVAL Festival internazionale di film sulle arti contemporanee 26 NOVEMBRE/2 DICEMBRE
FLORENCE QUEER FESTIVAL Festival internazionale di cinema e arte a tematica LGBT 3/ 9 DICEMBRE
13/20 NOVEMBRE
RIVER TO RIVER
Festival internazionale del film documentario
10 DICEMBRE
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Compagnia Italiana di Operette presenta
sabato 15 gennaio
LA pRINcIpESSA DELLA czARDA
MuSIcA eMMerich kaLMann musica Emmerich Kalmann
Direttore d’Orchestra Orlando Pulin Regia e Coreografie Serge Manguette Direzione Artistica Umberto Scida Costumista Eugenio Girardi Direttore di scena Pasquale Di Iorio
dopo Edvino, ormai rassegnato, si accinge a sposare Stasi e nel suo palazzo viene organizzata la festa di fidanzamento. Alla festa arriva Sylva dagli Stati Uniti accompagnata dal conte Boni che si finge suo sposo. Iniziano i colpi di scena: Boni si innamora a prima vista della contessina Stasi, Edvino, dapprima geloso di Boni, ritrova il suo amore per Sylva che mostra ai convitati il contratto di matrimonio dichiarando di essere anche lei contessa. Anilde, la madre di Edvino rincontra una sua vecchia fiamma, Feri von Kerekesh che svela a tutti il passato della donna: anche lei era stata canzonettista al teatro Apollo. Proprio questo suo passato aiuterà a risolvere il legame tra Sylva e Edvino rendendo anche possibile l’avvicinamento di Boni con Stasi.
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con Umberto Scida Elena D’angelo Armando Carini
Una delle più famose produzioni del repertorio operettistico, La Principessa della Czarda, su libretto di Stein e Jenbach e musiche di Kàlmàn andò in scena per la prima volta a Vienna nel 1915. Il primo atto si svolge a Budapest e precisamente all’Orpheum, centro della bella vita dove Edvino, principe di Lyppert-Weylersheim, trascorre le sue serate. Proprio l’Orpheum vede nascere l’amore tra quest’ultimo e Sylva, la bellissima canzonettista del locale, che si appresta a partire per una tournée negli Stati Uniti. Proprio per questo Edvino si impegna davanti ad un notaio (assiduo frequentatore del locale) a sposare Sylva entro otto settimane. La madre di Edvino, Anilde, non tollera questo legame e impone al figlio di sposare sua cugina, la contessina Stasi. Due mesi
Planet musical presenta
sabato 22 gennaio
Jesus Christ Superstar regia Massimo Romeo Piparo
ria del Teatro Musicale ha debuttato il 31 luglio in anteprima nazionale al Teatro Greco di Tindari, spettacolo inaugurale della prestigiosa Rassegna “Arte a Tindari”. Nessun’altra produzione italiana in lingua originale vanta tanti record e per Massimo Romeo Piparo e la Planet Musical sono numeri davvero da capogiro: tre diverse edizioni, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri nazionali dal 1995 al 2006, oltre 1.000.000 di spettatori, più di 100 artisti che si sono alternati nel cast, 19 regioni e più di 1.000 rappresentazioni in 84 città italiane. Questa versione, che narra l’ultima settimana di Cristo in chiave rock, è stata l’unica al mondo ad avere ottenuto un riconoscimento ufficiale dalla Santa Sede in occasione del Giubileo dell’Anno 2000 quando, ad interpretare il ruolo di Giuda nella versione italiana di Piparo, c’era Carl Anderson, il leggendario protagonista del celebre film di Norman Jewison del 1973. E proprio in ricordo di questo straordinario artista - a 5 anni dalla sua prematura scomparsa - sarà presentato nei teatri che ospitano lo
spettacolo “So Long Judas”, un docufilm ricco di brani inediti, immagini e interviste esclusive.
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Jesus Christ Superstar compie 40 anni e torna nei teatri italiani con una nuova, attesissima edizione di Massimo Romeo Piparo. In inglese, nella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, con l’Orchestra dal vivo e trenta artisti sul palco, lo spettacolo prodotto dalla Planet Musical porta in scena un cast di grande livello artistico, con Mario Venuti nel ruolo di Pilato, Simona Bencini (indimenticabile voce dei Dirotta su Cuba) la Maddalena, Matteo Becucci, (vincitore di XFactor 2, al suo debutto in teatro) nella parte di Giuda. Gesù è Paride Acacia e, al Sistina di Roma, Max Gazzè sarà Erode. Nel numeroso cast spiccano anche affermati talenti del Musical italiano come Massimiliano Giusto (Hannas), Cristian Ruiz (Simone), Ciccio Regina (Caifa). Le coreografie sono firmate da Roberto Croce, la direzione musicale da Emanuele Friello, le scenografie da Giancarlo Muselli, i costumi da Santina Ferro, il disegno luci da Andrea “Bobo” Amadei e il suono è di Luca Finotti. Il Musical più famoso mai rappresentato in Italia e che ha cambiato la Sto-
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NOTE DI REGIA di Massimo Romeo Piparo Un’orchestra in smoking e nell’aria i suoni e le atmosfere di un decennio fra i più felici del nostro secolo. Ogni sera si rinnova il magico rito che ci restituisce l’idea di un mito eterno. Il suo confronto con la stessa ragione di essere: da un lato il popolo, dall’altro chi lo governa. Tutti nel contempo artefici e vittime di un tradimento commesso per amore da chi “vive per la morte” e il cui ruolo si compirà solo quando, abbandonata la veste istituzionale di custode di un sodalizio di vita, offrirà e procurerà per sé la morte. Un mito eterno per un popolo che ancora oggi non ha smesso di subire il proprio martirio ma ha visto moltiplicarsi la serie di martiri diretti o indiretti: si continua a morire perché altrove, in questa terra, è deciso così. Non cercate di trovare segni in questa messinscena, né confronti con epoche, fasi storiche: c’è l’eterno,
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intramontabile senso di angoscia per una umanità che da sempre elegge i propri messia per poi mandarli al martirio, crea i propri miti per poi distruggerli, professa la propria ideologia per prontamente rinnegarla. Mi piace dedicare questo lavoro alla memoria di Salvatore Romeo, cha ha ispirato tutte le tappe della mia crescita personale e artistica.
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NUOVA GESTIONE
FOOD&BEVERAGE STADIO ARTEMIO FRANCHI
Accademia Ucraina di Balletto - Teatro delle Erbe presentano
domenica 23 gennaio
La bella addormentata
BALLETTO IN DUE ATTI
balletto di macedonia
Coreografie
Marius Petipa
riadattate da
Victori Yaremenko Musiche
Pëtr Il’ič Čajkovskij Teatro dell’Opera della Macedonia L’arte del balletto esiste in Macedonia dai primi decenni del ventesimo secolo ed è strettamente collegata alla nascita di gruppi teatrali caratterizzati da cori e ensemble strumentali. Fu proprio con la fondazione di una scuola musicale a Skopje nel 1910 che si ebbero le prime performance di opere quali Cavalleria Rusticana, I pagliacci, Carmen, La Traviata e il Faust. Fu subito dopo la seconda guerra mondiale che la spinta creativa degli artisti Macedoni diede una svolta ulteriore all’Opera e soprattutto al Balletto. Dopo le prime esibizioni nella Traviata fa la sua comparsa sulle scene del Teatro Macedone Walpurgis Night a cui fecero poi seguito
tutte le altre grandi produzioni del repertorio classico. Il Balletto Macedone trae le sue origini dagli sforzi di generazioni di ballerini, insegnanti, maestri ripetitori e coreografi che sviluppando la tradizione di quest’arte l’hanno resa una parte della cultura del paese di grande originalità ed autonomia. La sfida di questo Teatro nasce nello sviluppo della tradizione che è tipico del Balletto Macedone. Il Teatro dell’Opera della Macedonia si distingue ora, oltre che per la qualità tecnica ed espressiva, anche per l’originalità e la bellezza dei costumi e delle scenografie, che, grazie al sostegno del governo Macedone, vengono rinnovate e arricchite di anno in anno.
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Nella reggia di re Floristano si festeggia la nascita della principessina Aurora. Il maestro delle ceremonie, Catalabutte, introduce gli invitati e dà inizio ai festeggiamenti. Entrano sette fate con i rispettivi cavalieri che offrono doni e buoni auspici alla neonata. La festa è al culmine quando arriva furibonda la maga Carabosse, involontariamente non invitata alla cerimonia. Anche lei ha portato un dono alla piccola Aurora ma il suo dono è una maledizione: quando compirà sedici anni si pungerà con un fuso e morirà. La dolce Fata dei Lillà, che ancora deve porgere il suo dono alla neonata, predice alla piccola che quel giorno non morrà ma si addormenterà sino a quando non sarà destata dal bacio di un principe.
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Project e T.Time presentano
martedì 25 gennaio
La Compagnia dei Giovani teo tecoli show
scritto, diretto e realizzato da Teo teocoli ne, di cui Teo è maestro ed artefice, giocata sull’ironia inconfondibile, per un teatro che diverte e sorprende, le sue “maschere storiche” diventano personaggi che ci accompagnano in questo viaggio, le canzoni sottolineano i periodi, sul palco, alle spalle di Teo la Doctor Beat, band con sezione fiati, che da anni lo accompagna in tour. Gli show di Teocoli sono un “viaggio” nel cabaret di qualità, un richiamo costante per il pubblico alla “memoria collettiva” (di un’Italia che è stata) attraverso i suoi racconti esilaranti, interrotti continuamente dalle risate del pubblico sugli aneddoti più divertenti della vita dell’artista milanese. Un Teo “unico ed irripetibile”, come
non lo si vede in tv perché la frequenta poco, nel suo 5° “one man show” in 6 anni consecutivi in teatro (gli altri show, tutti campioni d’incassi, sono stati “Dal Derby al Nuovo” - in scena nella scorsa stagione; “Spettacolo a richiesta” – in scena dall’inizio del 2007; “Non ero in palinsesto” - tra il 2006 e il 2007; e il “Sono tornato normale show” - dal 2003 al 2005): ogni volta, da nord a sud, ogni sera, è un misurarsi con la sua arte, con la sua capacità di fare dei suoi monologhi un momento di grande comicità, di uscire ed entrare nei tanti personaggi che ha reso famosi (dal surreale “Felice Caccamo” fino al “Presidente Moratti”, il suo più recente “cavallo di battaglia”!).
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Visto il grande successo il nuovo show teatrale di Teo: “La Compagnia dei Giovani”, viene riproposto per la stagione 2010-2011, finora ha totalizzato più di 60mila spettatori (un dato su tutti, 13mila al Teatro Sistina di Roma in poco più di una settimana di repliche!!!) I’ one man show di Teo è un viaggio emozionante, percorso da una coppia improbabile, formata con Mario Lavezzi (produttore musicale, autore e cantante) a cui spetta il compito di “aprire” lo spettacolo - che attraversa la vita di Teo, che riesce, con esperienza ed una buona dose di coraggio, a trasformare in comici episodi di tutt’altra “estrazione”. Un one man show basato - come sempre - sull’arte dell’improvvisazio-
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Crdl e Mauro Giannelli presentano
lunedì 31 gennaio
Non solo bolero
Carmen, Carmina Burana, Amores
con KLEDI KADIU EMANUELA BIANCHINI
elegante ed intensa ed ai bravi solisti della Compagnia Mvula Sungani. Questa nuova pièce è un intreccio di storie dal forte sapore etnico che vengono caratterizzate da una scansione ritmica costante e crescente, che vede una storia ispirata a grandi opere, come la Carmen di Prosper Mérimée, i Carmina Burana di Carl Orff, Amores di Ovidio ed il Bolero di Ravel, unite da un fil rouge di rarefatta intensità. L’idea è quella di raccontare in modo cinematografico, la vita e le storie di persone comuni mediante grandi opere musicali e letterarie reinterpretate e trasfigurate da Sungani con la sua visione contemporanea della vita. La trama coreografica, è un caleidoscopio di colori ed emozioni creato dal movimento che naviga tra le più disparate varianti di forme e di ritmi. Durante la serata si alterneranno nuove creazioni coreografiche ad alcune delle coreografie più sugge-
stive e di successo del repertorio di Sungani. La ricerca dell’autore italoafricano passa dalle dinamiche di origine popolare, a quelle di origine più nobile e moderne, e si sublima in un vortice di fisicità e dinamica. Un modo interessante per riscoprire il mondo, l’uomo e le emozioni che lo compongono mediante la danza, la musica, ed i grandi effetti spettacolari che hanno l’obbiettivo di emozionare lo spettatore con un vero e proprio susseguirsi di momenti molto raffinati e speciali. Le splendide melodie di Maurice Ravel, Carl Orff vengono intervallate da musiche originali e canzoni popolari che compongono la suggestiva colonna sonora. I costumi sono ideati e realizzati da Giuseppe Tramontano noto stilista e costume-designer di moltissimi films, fictions e spettacoli teatrali. Le scena essenziale e stilizzata, e le luci d’avanguardia, conferiscono allo spettacolo una visione complessiva cinematografica e moderna.
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Non Solo Bolero è uno spettacolo pensato per raccontare le vicende di un gruppo di persone che si trovano insieme in un luogo, o in un osteria come nella Carmen, o in taberna come nei Carmina Burana, o nella taverna come nel Bolero di Milloss o in un antico luogo come in Amores di Ovidio, dove ognuna racconta la propria storia. Mvula Sungani importante e famoso regista-coreografo italo-africano, molto noto per la raffinatezza e l’innovazione dei suoi lavori, che negli ultimi anni ha creato opere per stelle del calibro di Raffaele Paganini e Giuseppe Picone, ed ha firmato importanti programmi in mondovisione su Rai1, per questa nuova storia ha voluto fare una creazione per un altro grande artista Kledi Kadiu. Questa pièce infatti, necessitava di un interprete forte, intenso, mediterraneo e dal grande carisma da poter affiancare ad Emanuela Bianchini, nota stella dalla tecnica forte,
Terry Chegia presenta
martedì 1 febbraio Pasion del sér urbano
Foto Marcello Orselli
Divino tango
Regia Adrian Aragon Uno spettacolo elegante, sensuale e di alto impatto emotivo. Dove il filo della storia ci porta alle meravigliose ed affascinanti scene di una Argentina viva, piena di speranza ... Luci, coreografie e musiche articolate senza fessure, rialzano ancora di più il grande livello artistico della Pasiones Company. Con Erica Boaglio e Adrián Aragón come protagonisti indiscutibili di uno spettacolo mozzafiato,che fulmina i sensi. Classico e contemporaneo al tempo steso, Divino Tango è una magistrale creazione con una messa in scena superba,agile e struggente.
Storie in bianco e nero, o colorate dalla passione. L´eros sottilmente presente quando la coppia va oltre al ballo ... e il ballo è una conseguenza di due corpi che ci suggeriscono il dopo. Adrian ed Erica ci porteranno nell’ anima di un paese ricco culturalmente, dove l´immaginazione viaggia tanto velocemente quanto la voglia di uscire da una eterna crisi che ci colpiscesi continuo. La colonna sonora e stata accuratamente selezionata a fine di portare ad ogni coreografia, gli elementi sensibili che la storia richiede. Carlos
Gardel, Astor Piazzolla, Francisco Canaro, affiancati alle nuove creazione di Luis Corallini, danno personalità all’ opera. Il tango non è una proprietà privata, o soltanto un passo più o meno complesso o sensuale...Non è soltanto un Museo di personaggi di inizio del Novecento nei fiumi peccaminosi delle Milonghe. Il Tango non si impara, si vive! Il Tango è parte della nostra anima argentina ... oggi ... come ieri … come domani. E se la nostra anima e Divina, lo é anche il nostro Tango! Adrian Aragon
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ADRIAN ARAGON ERICA BOAGLIO & PASIONES COMPANY
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Compagnia Italiana di Operette presenta
domenica 6 marzo
Il paese dei campanelli
librettista Carlo Lombardo Musica Virgilio Ranzato, Carlo Lombardo
Direttore d’Orchestra Orlando Pulin Regia e Coreografie Serge Manguette Direzione Artistica Umberto Scida Costumista Eugenio Girardi Direttore di scena Pasquale Di Iorio
In un’immaginaria isola olandese è ambientato il Paese dei Campanelli. Questo nome è dovuto dal fatto che su ogni casa c’è un piccolo campanello. La leggenda narra che se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione suonerà e tutti verranno a sapere quello che è successo. Anche se nessuno li ha mai sentiti suonare, gli abitanti non hanno il coraggio di dimostrare il contrario. Tutto, nel paese dei campanelli, resta tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese, costretta all’attracco nel porto dell’isola da un incendio sviluppatosi a bordo. Gli ufficiali scendono a terra e....accade l’inevitabile! Hans, il comandante, fa suonare il campanello con Nela, Tom
lo fa suonare con BonBon e La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese. La Gaffe purtroppo combina un’altra gaffe : arrivano sull’isola le mogli degli ufficiali e, senza colpa, rifanno suonare i campanelli con mariti di Nela, BonBon, Elena e Pomerania. La leggenda narra che se un giorno ogni cento anni i campanelli resteranno muti, non suoneranno mai più. Quel giorno cade proprio durante la sosta degli ufficiali. Tutti sono avvertiti, nessuno vuole trasgredire, ma c’è La Gaffe che, suo malgrado, riesce a rovinare tutto. Gli ufficiali ripartono con le mogli e sull’isola per altri cento anni esisterà ancora l’incubo dei campanelli. Ma sarà poi un male!!!
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con Umberto Scida Elena D’angelo Armando Carini
17-18 / XII
28>30 / X
Paolo Rossi
Il mistero buffo di Dario Fo (PS: nell’umile versione pop) 3>5 / XI
Occupazioni Farsesche Una corsa dietro al vento prima e dopo Piazza Fontana
Giampiero Ingrassia, Cesare Bocci e Giovanni Vettorazzo
5 / III
Autorivari
La fabbrica del nulla azione di musica strumentale
Testimoni
8>13 / III
31 / XII
Nemico di classe
Cinzia Leone
The Kitchen Company
Poche idee e basta!
17-18 / III
Zuzzurro & Gaspare
6>10 / I
Crociate
12 / XI
Il piccolo Principe
19 / III
14-15 / I
Soluzione finale
6-7 / XI
Non c’è più il futuro di una volta
Ambra Angiolini
La misteriosa scomparsa di W.
Mannini Dall’Ortoo TTeatro Maddalena Crippa
Valerio Binasco Anna Montinari
E pensare che c’era il pensiero
25-26 / III
21-22 / I
Gherardo Colombo Processo a Cavour
Fuori Tempo
1-2 / IV
Confessioni di un critico gastronomico
27 / I
Musicaromanzo
18>20 / XI
Edizione straordinaria
8-9 / IV
Urge
28-29 / I
Quello che gli uomini (ci) dicono
23 / XI > 5 / XII
L’oscura immensità della morte
12>14 / IV
Il Mare
3>5 / II
SASCHALL 30 / XI
Kataklò
Decameron, le novelle oscene
Love Machines
15-16 / IV
Terra Padre
SASCHALL 10 / II
Rabinovich e Popov
13-14 / XI
Erri De Luca
In viaggio con Aurora
Banda Osiris
17 / XI
Leonardo Romanelli
Alessandro Bergonzoni
Claudio Gioè
Paolo Poli
Neri Marcorè - Eugenio Allegri
L’Arsenal
6-7 / XII
Elio Germano
Andrea Muzzi e Sergio Staino
Thom Pain (basato sul niente)
L’ARCA: arte circense, musica, danza e multimedialità
9-10 + 14>16 / XII
18-19 / II
Lavoro da morire
Odissea
Catalyst
Mario Perrotta
11-12 / XII
25-26 / II
Orson Welles’ Roast
La notte poco prima della foresta
Giuseppe Battiston
Claudio Santamaririaa orario spettacoli ore 21.00 domenica ore 16.45 Informazioni 055/362067 Vendita on line su www.teatropuccini.it
Nada in
Francesca Reggianini Es Teat T ro
Moni Ovadia 28-29 / IV
Marco Paolini ITIS Galileo 5>7 / V
Manuelita Baylon, Adellaiaidde Fo Ade Fotiti e Marco Predieri
Arsenico e Vecchi Merletti
Ater presenta
da martedì 15 a domenica 20 marzo
slava’s snowshow
creazione e messa in scena di slava
turbabile. Evidentemente è sempre stato così; da quando ha lasciato la sua nativa Novosil (una piccola città nella provincia di Orlovsk) per vedere la più bella città del mondo, Leningrado, fin ad allora immaginata attraverso le lezioni di geografia della sua insegnante; oppure quando ha lasciato l’Istituto di Ingegneria ed Economia di Leningrado non curante dell’aspettativa di sua madre di avere un figlio ingegnere; o ancora quando, in maniera autonoma, ha iniziato a lavorare nella pantomima, questa arte intrigante ricca di segreti. La sua eccentrica pantomima, che lui
amorevolmente definiva con ironia “idiozia espressiva” (“Expressive Idiotism”) gli è valsa una grande popolarità. Dopo solo un anno, nasce Asisyai, il clown più famoso di Polunin: una figura commovente e ironica vestito di una tuta gialla da lavoro e con un paio di pantofole rosse soffici. Questo personaggio meditabondo, gentile e poetico è nato prendendo spunto dalla tristezza poetica dei clown di Leonid Engibarov, dalla raffinata filosofia della pantomima di Marcel Marceau, dall’umanità e dalla comica amarezza dei grandi film di
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Slava Polunin e’ considerato “il miglior clown del mondo”. Il suo Slava’s Snowshow è definito come “un classico del teatro del XX secolo” (The Times, Londra). La fama è arrivata inaspettatamente presto per Slava Polunin e da quel momento non lo ha più abbandonato. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che Slava non fa le cose “così, tanto per fare”. Tutto nella sua vita è ponderato e accuratamente soppesato, persino le imprese più pazze, più incredibili, più avventurose. E nel raggiungere i suoi scopi è concreto, tranquillo e imper-
Chaplin. Slava li considera come i suoi maestri. Per il suo debutto, Asisyai è apparso davanti a milioni di spettatori nella puntata di Capodanno (19801981) della trasmissione televisiva “Light Blue Fame” in uno sketch con due enormi telefoni gonfiabili. Qui per la prima volta il pubblico ha ascoltato il suo discorso sull’amore, sulla solitudine, sul desiderio della comprensione umana, sulla felicità della scoperta e sull’amarezza della perdita che accompagna l’eroe di Polunin - e il clown stesso - al suo pubblico nei più disparati angoli del pianeta. All’inizio Asisyai era un personaggio multi-sfaccettato; poteva essere gentile e spontaneo, ma ironico il minuto dopo, superbo nella sue convinzioni con il suo invincibile “Zya!”. Ne scaturì l’idea che ogni aspetto del personaggio poteva diventare un personaggio a se stante. Così è nata l’idea di un teatro di clown, ognuno diverso dall’altro ma riconoscibile e familiare ad ogni singolo spettatore. Questo caleidoscopio di personaggi si realizza nel rinnovamento del suo Licedei, un teatro fondato da Polunin stesso. Il Licedei ha un enorme successo in tutto il paese. E’ il momento forse per riposarsi sugli allori, ma è proprio questo ciò di cui Slava non è capace. E’ determinato ad usare la popolarità acquisita nel suo paese e inizia, piano piano, a realizzare progetti molto ambiziosi e quasi impossibili. Il primo è la Parata dei Mimi del 1982 che riunisce più di 800 artisti provenienti da tutti gli angoli del suo paese. Poi, nel 1985 Polunin trova il coraggio per gettare uno sguardo al di là della Cortina di Ferro per ritagliare un
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piccolo spazio non solo per se stesso ma anche per il pubblico moscovita; proprio nel 1985, infatti, invita a Mosca mimi e clown stranieri per un festival organizzato nell’ambito del World Gathering of Youth and Students. Polunin si rende conto della necessità di non limitarsi solo al lavoro nel campo del teatro di strada; nasce in lui l’esigenza di cercare di affascinare e di accattivarsi tutti quei giovani clown da lui reclutati nel mondo della pantomima. Questo accade nel 1987 al primo festival del teatro di strada chiamato “Licedei”. Un anno dopo, viene organizzato l’All Union Congress of Fools. Questo evento non è solo un festival di clown, ma diventa il gioioso funerale del teatro Licedei perché, come disse Stanislavskij, un teatro muore dopo venti anni di vita; pertanto, dopo aver posizionato sul palcoscenico alcune bare, tutti i partecipanti sono invitati ad assistere al requiem. Tutto si svolge con grande dignità e onore: le tristi congratulazioni, la processione lungo le strade e, infine, il cerimonioso navigare delle bare in fiamme lungo il fiume Neva.
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da venerdì 15 a domenica 17 aprile
La Divina Commedia
regia maurizio colombi più bei teatri d’Italia con un nuovo allestimento che si avvale della regia di Maurizio Colombi, di spettacolari coreografie e di un eccezionale cast artistico. In due atti, suggestive proiezioni, riproducenti le immagini di Gustav Doré, fanno da sfondo a musiche che, partendo dalle sonorità del rock esprimono la drammaticità dell’Inferno e, attraverso le struggenti melodie del Purgatorio, giungono al Paradiso, dove arie sinfoniche accompagnano un’esplosione di colori, luci e coreografie. In questa stagione saranno i più bei Teatri lo scenario in
cui, sullo sfondo di avvolgenti proiezioni, ripercorreremo con Dante il suo fantastico viaggio e rivivremo le storie dei celeberrimi personaggi da lui incontrati. Questa versione elegante e sublime esalta ed evidenzia i caratteri distintivi dello spettacolo e le capacità recitative degli artisti in scena. La Divina Commedia ha avuto l’onore di avere, tra i suoi conceptors, Carlo Rambaldi, già vincitore di tre Premi Oscar per E.T., Alien e King Kong. Per La Divina Commedia ha disegnato Le Tre Furie Il Grifone Il volto di Lucifero.
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Un moderno spettacolo di divulgazione artistica e culturale. La Divina Commedia, spettacolo con musiche di Marco Frisina e libretto di Gianmario Pagano, è basato sul poema omonimo di Dante Alighieri, racconta il viaggio del Sommo Poeta tra Inferno, Purgatorio e Paradiso alla ricerca dell’Amore. Un susseguirsi di incontri con personaggi straordinari in una cornice di suggestive proiezioni che non potrete dimenticare. La Divina Commedia ideato e ideale per essere rappresentato nelle piazze, per esaltare e trasformare le facciate di chiese e palazzi storici nel fantastico mondo raccontato da Dante attraverso le immagini proiettate ha debuttato a Firenze, città di Dante, in Piazza Santa Croce nell’estate 2009. Possiede le specifiche artistiche dello spettacolo in scena nei Teatri riproponendole con il medesimo impatto e vede le scenografie prendere vita con grandi proiezioni architetturali o su maxifondale. Dopo aver incantato oltre 450.000 spettatori nella prima stagione del tour 2007-2008 e nella stagione estiva 2009, La Divina Commedia continua il suo emozionante viaggio nei
L’OpINIONE DEGLI AbbONATI STAGIONE 2009_10
Bothanica .................................. 8,68 Cats............................................. 8,05 Rain ........................................... 7,80 Il pianeta proibito ...................... 7,63 Semianyki .................................. 7,41 Amleto ....................................... 7,24 Vita di Galileo ............................ 6,96 Italiani si nasce........................... 6,80 Poveri ma belli ........................... 6,62 Bollywood .................................. 6,61 Cenerentola ............................... 6,19 Michelina ................................... 5,90
Al termine della prima Classifica generale Stagione Teatrale, nel marzo Per la classifica generale, la numerazione è la media del 1999, chiedemmo agli dei voti in una scala da 1 a 10. allora pochi abbonati di riempire una scheda con le loro considerazioni sugli avvenimenti visti durante l’anno. I risultati furono in linea con gli applausi sentiti al termine delle serate: fu un trionfo per i mattatori della stagione (Gaber, Ranieri, Melato, Poli ...) e l’inizio della disaffezione per alcuni grandi attori che si erano presentati Miglior protagonista non al meglio della forma, come Villaggio e Dorelli proAlessandro Preziosi ................ 31,4 tagonisti de “Il vizietto”. Franco Branciaroli ..................... 8,3 Da allora abbiamo sempre Tullio Solenghi .......................... 6,8 ripetuto il gioco della votazione finale, anche perchè i risultati sono attualmente espressi da buona parte dei quasi quattromila abbonati e rappresentano quindi un dato inoppugnabile sui gusti del pubblico del Verdi. Di seguito troverete nel Migliore attrice dettaglio i risultati dell’ultimo sondaggio. Lorella Cuccarini....................... 39,9 Maria Amelia Monti .................. 6,8 Giulia Ottonello ......................... 3,2 Sorpresa negativa Michelina ................................ 12,6 Italiani si nasce ......................... 8,9 Bollywood ................................ 8,7
In tutte le tabelle, la numerazione è espressa in percentuale sul 100% dei votanti.
Sorpresa positiva Semianyki ...................................... 12,4 Rain .................................................. 9,2 Il pianeta proibito............................. 7,8
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LE MIGLIORI STAGIONI DEL VERDI Nell’ ottobre del ’98 - pochi mesi dopo il passaggio di proprietà del Teatro dalla famiglia Castellani alla Fondazione Ort - La gatta cenerentola di Roberto De Simone inaugurò al Verdi la prima Stagione Teatrale gestita dalla società Antico Teatro Pagliano. Ogni anno è stato chiesto agli abbonati di esprimere un giudizio sugli spettacoli visti e ora - riguardando le dodici graduatorie - ci è possibile individuare una speciale classifica delle Stagioni più amate, con molte conferme e qualche sorpresa.Meraviglia, ad esempio, che la prima Stagione – la ‘98/’99, quella che segnò il ritorno al Verdi di grandi artisti che mancavano da moltissimi anni (Melato, Gaber, Ranieri, Poli, Compagnia della Rancia ecc.) - non sia tra le prime ed abbia avuto un 7,1 di media appena inferiore all’ultima Stagione, la 2009/10, che ha ottenuto 7,18. I voti peggiori li ha raccolti la Stagione 2002/03, unica ad aver avuto una media inferiore al 7, probabilmente penalizzata da un paio di spettacoli largamente insufficienti come Irma la dolce e Do you like Las Vegas. Ed ecco le due migliori, distanziate tra loro di solo un centesimo di punto.
STAGIONE 2001/02 Momix
VOTO FINALE 7,79
Grease zorro
STAGIONE 2004/05
pinocchio
VOTO FINALE 7,78
Re Lear
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Teatro Verdi - Firenze Gestione Stagione Teatrale 2010 - 2011
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