Tecnalimentaria Beverage Industry - Giugno 2011

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INTERNATIONAL MAGAZINE

BEVERAGE INDUSTRY

06 GIUGNO

2011 Spedizione in abb.to postale -45% Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 DCI-TV-Anno 16 N°6 Giugno 2011

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Marketing & Strategy

Science & Technology

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Un progetto di ricerca innovativo An innovative scientific project

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Come si rivitalizza il mercato interno del vino How to revitalise the domestic wine market

20 26 48 94

Le colline “fatte a mano” “Handmade” hills

Vero Espresso, Cremoso e Cool Real Espresso, Creamy and Cool

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Metodo classico, gusto unico Classic method, unique taste

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Due secoli di esperienza Two centuries’ experience

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Verso l’impatto zero Toward zero impact Sensore di livello ottico OPT Optical level sensor OPT

Il vantaggio attraverso l’efficienza The efficiency lead Dreher, sinonimo di tradizione, naturalità e genuinità Dreher, synonymous with tradition, naturalness and genuineness

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Traino dell’evoluzione Driving the evolution

Passioni di famiglia Family passion

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L’arte di fare grappa The art of making brandy

46 86 110

La forza e il coraggio The strength and the courage

126

La svolta di PepsiCo Italia ha un nome: Eva PepsiCo Italia’s turn has a name: Eva Medaglia d’oro all’eccellenza trentina Gold medal to Trentino excellence

Machinery & Development

24 28 40 52 72 98 100 112 116

Tecnologia senza compromessi Technology without compromise Alta qualità nel minor tempo possibile High quality as quickly as possible Nella direzione della qualità totale Targeting total quality Drink Systems: un nuovo brand per Water Systems Drink Systems: a new brand beside Water Systems Water Cooler, il contenitore ultraleggero Water Cooler, ultralight container Krones LitePac L’autoproduzione della CO2 CO2 self-production Rondelle antisvitamento Nord-Lock NORD-LOCK locking washers Tecnologia su misura per caffè istantaneo Technology tailored to instant coffee


SOMMARIO/CONTENTS [GIUGNO/JUNE 2011] TECNALIMENTARIA Year XVI- n°6 Giugno 2011 Direttore responsabile F. Da Cortà Fumei Direttore editoriale E. Da Cortà Fumei Segreteria di redazione Sabrina Fattoretto Grafica Carlo Borin Pubblicità Megas srl - Treviso Stampa TrevisoStampa srl

Direzione e Redazione Editrice EDF Trend srl Via Bianchetti 11, 31100 Treviso – Italy

All right reserved. Reproduction in whole or in part without written permission is prohibited. The Publisher is not responsible for any materials, nor for writers’ nor contributors’ expressed or implied opinions.

Tel. + 39 0422 410076 Fax + 39 0422 574519 redazione@tecnalimentaria.it info@tecnalimentaria.it www.tecnalimentaria.it Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 5 del 19.01.1996 In questo numero la pubblicità non supera il 45% Sped. in abbonamento postale - 45% Art. 2 Comma 20/B Legge 662/1996 DCI-TV Publisher Editrice EDF Trend srl Via Bianchetti 11 31100 Treviso - Italy

Informativa ex D.lgs 196/03 Ai sensi dell’art.2 comma 2° del Codice Deontologico dei giornalisti si rende nota l’esistenza di una banca dati di uso redazionale presso la sede di Via Bianchetti 11 Treviso. Responsabile del trattamento dati è il direttore responsabile a cui ci si può rivolgere presso la sede di Treviso Via Bianchetti 11 per i diritti previsti dalla legge 675/1996. Associato a

Filling & Packaging Sostenibilità e carte speciali Sustainability and Speciality Paper

64 66 68 70

Nuova nata in casa Atlanta New range of machines in Atlanta

74

Quando le righe guadagnano punti Lines score top points

82 88

Storia di una bottiglia The history of a bottle

142 143

Migliora il mondo che ti circonda Improve the world around you La forza del customer satisfaction The power of customer satisfaction

L’acqua minerale si veste di green Mineral water in green Vantaggi molto significativi Highly significant benefits

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Unione Italiana Vini celebra il pensiero tecnologico Unione Italiana Vini celebrates the technological thought

30 sará il 2011 per le aziende del 42 Come vino italiano? How do wine Italian companies Vinitaly more focus on Business Vinitaly sempre più Business

06 GIUGNO

2011 Spedizione in abb.to postale -45% Art. 2 comma 20/B Legge 662/96

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GIUGNO 2011

Vento di efficienza The wind of efficiency

e China Drinktec 124 Sino-Pack 2011 incoraggiano l’industria del packaging

BEVERAGE INDUSTRY

N° 6

expect 2011 to be?

Fairs in Italy & in the world

INTERNATIONAL MAGAZINE

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Occhi puntati al futuro Eyes set on the future

About Fairs

The companies we have dealt with

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56 60 62

Sino-Pack/China Drinktec 2011 boost the Packaging Industry

136 eccezionale 140 Record Exceptional Record

Richiesta di tecnologia alimentare The call for food technology

IN COPERTINA LITA Srl Poirino (TO) Italy www.lita.to.it


GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Un progetto di ricerca innovativo e di alto valore scientifico

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i siete mai chiesti cosa succede alla neve quando si posa? E quando poi si scioglie? Queste domande rappresentano il cuore del nuovo progetto di ricerca scientifica intrapreso da Levissima in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano che ha proprio l’obiettivo di studiare la NEVE, da sempre simbolo di purezza e risorsa idrica fondamentale, e scoprire come si evolve durante le stagioni. In particolare, i ricercatori si focalizzeranno sulla neve che riveste il Gruppo Dosdè-Piazzi, situato in un’area di grande valenza naturalistica ed ambientale in alta Valtellina, per capire quanta acqua, proveniente dalla sua fusione, va ad alimentare i bacini idrici di alta quota e i torrenti di media e bassa quota. Il Gruppo Dosdé-Piazzi, da dove trae origine l’acqua Levissima, infatti è ormai considerato un vero e proprio “laboratorio a cielo aperto” per lo studio e le ricerche sulla criosfera dove si sono già indagate le masse glaciali e il permafrost. Analizzare e studiare il manto nevoso rappresenta il naturale prosieguo di quanto intrapreso da Levissima e l’Università degli Studi di Milano a partire dal 2007: dallo studio del ghiaccio di superficie, visibile a occhio nudo, all’analisi e allo studio del permafrost - il ghiaccio nascosto nella roccia e nel suolo -, per arrivare oggi allo studio della neve, la cui evoluzione ha delle strettissime relazioni anche con il permafrost alpino. Infatti, il tempo di permanenza della

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neve sui terreni di alta quota influenza anche l’evoluzione del permafrost alpino: annate con scarse precipitazioni nevose vedono un forte raffreddamento della superficie rocciosa e del suolo e un conseguente aumento dello spessore del permafrost; viceversa annate caratterizzate da abbondanti nevicate, persistenti sulla superficie del ghiacciaio sino a tarda primavera, favoriscono un più lento raffreddamento limitando lo spessore del permafrost. “La neve che cade sui nostri ghiacciai d’inverno se supera la stagione estiva si trasforma in ghiaccio” - afferma il Professor Claudio Smiraglia dell’Università degli Studi di Milano “Proprio per questo è importantissimo poter valutare l’accumulo nevoso (che rappresenta l’alimentazione indispensabile per la sopravvivenza del ghiacciaio) e la sua evoluzione durante gli anni e le diverse stagioni; questo serve anche per poter definire le variazioni di volume del ghiacciaio, cioè il suo bilancio di massa”. ”Siamo orgogliosi del lavoro di ricerca svolto fino ad oggi con l’Università degli Studi di Milano, e siamo convinti che anche quest’anno lo studio rappresenterà un successo da un punto di vista scientifico e ci permetterà di sensibilizzare ancora una volta l’opinione pubblica sull’importanza della risorsa acqua e dell’ambiente, più in generale” - afferma Daniela Murelli, Direttore CSR del Gruppo Sanpellegrino di cui Levissima fa parte - “I dati che andremo a rilevare attraverso le analisi e le sperimentazioni


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Continua la collaborazione tra Levissima e l’Università degli Studi di Milano, insieme sulle vette alpine per studiare il manto nevoso

dei ricercatori forniranno alla comunità scientifica nazionale e internazionale informazioni estremamente preziose e utili per aggiungere un ulteriore tassello alla conoscenza delle nostre montagne e dell’acqua nei suoi differenti stati e forme: neve, ghiaccio e liquido”. I recenti studi sugli effetti del Cambiamento Climatico in atto hanno evidenziato che tra gli impatti attesi, oltre alla riduzione dei ghiacciai e la fusione accentuata ed accelerata dello strato attivo del permafrost, è prevista anche una diversa distribuzione spaziale e temporale delle nevicate. Questo significa che potrebbero modificare in maniera significativa i deflussi idrici primaverili ed estivi e quindi le portate dei torrenti e dei fiumi, ma non solo; potrebbero modificare in maniera rilevante anche la dinamica glaciale e del permafrost alpino. Il team di ricercatori, con l’importante contributo delle guide alpine “Alta Valtellina”, sarà così impegnato sul campo per svolgere campagne di monitoraggio del manto nevoso e attraverso appositi “carotaggi” verranno misurate le caratteristiche fisiche e, attraverso una sofisticata strumentazione detta georadar, verranno rilevati gli spessori del manto nevoso; mentre, in laboratorio, verranno analizzate le immagini satellitari utili a descrivere la copertura nevosa e le sue variazioni nel tempo.

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Come si svolgono le indagini sul campo? Si tratta di una tipologia di indagini ancora poco diffuse in ambito alpino che permetteranno di mappare con continuità lo spessore del manto nevoso presente e di calcolare accuratamente il contributo della neve all’alimentazione dei ghiacciai e al deflusso idrico stagionale. In concreto, su un’area campione – estesa qualche chilometro – verranno effettuate prospezioni geofisiche utilizzando onde elettromagnetiche che attraversano il manto nevoso, vengono riflesse dal substrato di suolo, roccia e ghiaccio e poi ritornano allo strumento che le ha generate. I dati così raccolti consentiranno di conoscere la quantità di acqua disponibile stagionalmente ed annualmente a seguito della fusione della neve. “Una volta conosciuta la distribuzione spaziotemporale della neve per l’anno di monitoraggio” – conclude il Professor Claudio Smiraglia. “si potranno stimare le nevicate future sulla base degli scenari climatici per quantificare l’acqua disponibile sulle nostre montagne”. L’iniziativa è stata svolta anche grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Valdisotto e della Provincia di Sondrio. Il ghiacciaio Dosdè Orientale, infatti, non è solo una preziosa risorsa idrica ed un attendibile indicatore climatico, ma è anche un bene ambientale tutelato, essendo localizzato in un SIC (Sito di Importanza Comunitaria).

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An innovative and highly scientific research project

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ave you ever asked yourselves what happens when snow falls on the ground? When it melts? These questions are the heart of the new scientific research project started by Levissima in cooperation with University of Milan, with the goal of studying just the snow, which has always been symbol of pureness and fundamental water supply, and understanding how it evolves during the seasons. In particular, the researchers committed to this project will be focusing on the snow covering the Dosdé-Piazzi Group, greatly natural and environmental significance in high Valtellina, to understand how much water deriving from snow melting

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goes to fill high-level water reservoirs and torrents at medium and low altitudes. Dosdé-Piazzi group of mountains, where Levissima water springs, has become a real “laboratory under the open sky” where to carry out study and research in the cryosphere. To analyse and study the blanket of snow is the natural continuation of a plan started by Levissima and University of Milan back in 2007: from the study on surface ice, visible to the naked eye, to the analysis and study on permafrost – the ice hidden in rock and soil – right to the study on the snow, who evolution is strictly connected with Alpine permafrost. In fact, the length


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The cooperation between Levissima and University of Milan goes on studying the blanket of snow on the Alpine peaks

of time the snow lays on high-altitude ground does influence also the evolution of Alpine permafrost: years with poor snowfalls see strong cooling of rocky surface and ground and therefore thickening of the permafrost; conversely, years characterized by plenty of snowfalls on icy lands up to later Spring favour more slowly cooling and limit the permafrost to thicken further. “The snow falling on our glaciers in Winter and making it through the Summer changes then into ice”, says Professor Claudio Smiraglia of University of Milan. “That is the reason why it is very important to evaluate the snow accumulation (crucial to the survival of the glacier) and evolution thoughout the years and seasons. This will also help define the variations in volumes of the glacier. We are very proud of the research carried out with University of Milan so far, and we are utterly convinced that this year the study will be great scientific success and will enable us to make public opinion more conscious of the importance of water and the environment”, says Daniela Murelli, Director CSR of Sanpellegrino. “The data recorded through analysis and experimentations will provide the national and international scientific community with extremely important and useful information to add further piece to complete the knowledge of our mountains and waters in its different states and shapes: snow, ice and liquid.” Recent study on climate change have underlined that forecast impacts see not only reduction of icy lands and faster

melting of the permafrost layer, but also a different spatial and temporal distribution of snowfalls. This meaning that Spring and Summer water flows are expected to change dramatically as much as the flow of torrents and rivers. Moreover, glacial dynamics and Alpine permafrost would most likely be influenced significantly. The research team, supported by “Alta Valtellina” guides, will be on site to monitor the blanket of snow and the physical features and thickness of the snow will be measured by means of special core sampling; while, the lab will analyse satellite images useful to outline snow cover and changes in time. How is research on site carried on? This kind of research is still very little known in the Alpine environment, but they will enable researchers to map constantly the thickness of the blanket of snow and accurately determine the contribution that show has in the feeding of glaciers and seasonal water flows. In practice, over a sample area of some kilometers, some geophysical surveys will be carried out through electromagnetic waves into the snow, to be reflected by the substrate of soil, rock and ice to bounce back to the instruments that generated them. The data this way recorded will allow understanding the quantity of seasonal and yearly water supply afterward snow melting. “Once the spatial-temporal distribution of snow will be known, we could estimate

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future snowfalls upon the climate scenarios as to quantify the amount of water supply on our mountains”, concludes Professor Claudio Smiraglia. The initiative has been carried out thanks to the valuable cooperation of the Municipality of Valdisotto e Province of Sondrio. Western Dosdé glacier is not only a precious water supply and reliable climate indicator, but also a safeguarded environment, being located on a Site of Community Importance.

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L’arte di fare grappa

L’esperienza centenaria Bonollo nella distillazione si integra da sempre all’impiego delle più moderne tecnologie

L

a famiglia Bonollo inizia a sperimentare l’arte centenaria del far grappa già nell’Ottocento. Le prime testimonianze dell’attività professionale di distillatori risalgono al 1908, anno a cui si riconduce la più antica denuncia di produzione di cui si ha copia. E’ in quell’anno infatti che Giuseppe Bonollo, il capostipite della più importante dinastia di Grappa oggi esistente, partì con gli allora innovativi alambicchi a vapore, che consentivano di produrre una grappa dalle caratteristiche organolettiche migliori rispetto a quella tradizionale. Già allora, la famiglia Bonollo era apripista nell’impiego di moderne tecnologie. Dal 1951 il figlio Umberto Bonollo decide di continuare l’attività del padre per conto proprio e con i suoi figli, eleggendo a sede dell’azienda il Padovano, una zona geografica con una profonda tradizione nella produzione di grappa e al contempo un bacino particolarmente

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ricco di materia prima di alto livello qualitativo. Umberto, affiancato a sua volta dai figli e forte del crescente mercato della grappa, sviluppa la propria attività tra gli anni ‘50/’70. In questi anni nascono la distilleria di Mestrino e il moderno stabilimento di Conselve, entrambi nella provincia di Padova, dove ancora oggi prosegue l’attività di famiglia. Continua costante nei decenni successivi la crescita delle Distillerie Bonollo Umberto, che si sviluppa anche attraverso l’acquisizione di alcune realtà locali del settore (Modin 1842 e Dalla Vecchia 1890). Nel corso degli anni ’90, dopo un’attenta osservazione delle tendenze del mercato e dell’evoluzione del gusto dei consumatori, la famiglia Bonollo decide di dedicarsi alla creazione di un prodotto innovativo, una grappa gentile e dalla spiccata ampiezza aromatica, in grado di affascinare e soddisfare le esigenze dei consumatori più moderni. Bonollo dedica

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a questa missione importanti investimenti in ricerca e sviluppo, ottimizzazione della raccolta della vinaccia, controllo del processo di fermentazione e perfezionamento della seconda distillazione; realizza presso lo stabilimento di Conselve il Sistema Unico di Produzione Bonollo e si conferma così il leader qualitativo del mercato. L’azienda, oggi ancora saldamente in mano alla famiglia, è localizzata nella provincia di Padova con due stabilimenti: la distilleria di Conselve e la sede di Mestrino. Presidente della società è Giuseppe Bonollo (nipote del fondatore e primogenito di Umberto) che guida l’impresa in collaborazione con i fratelli Bruno, Amministratore Delegato, Dario e Antonio Consiglieri. La quarta generazione entra nel team aziendale a partire dagli anni ’90 e continua con passione il lavoro avviato all’inizio del secolo scorso e tramandato di padre in figlio. L’esperienza centenaria nella distillazione si integra da sempre all’impiego delle più moderne tecnologie. A due lustri dal lancio della tanto rinomata ed apprezzata Grappa Of Amarone Barrique, la centenaria Distillerie Bonollo Umberto di Padova presenta il nuovo Brandy Of Stravecchio Barrique: l’acquavite di vino nata dalla volontà di proporre all’interno della pregiata collezione Of di Bonollo una nuova e ancor diversa esperienza sensoriale, compiuta espressione della capacità d’innovazione, ma anche della consolidata tradizione aziendale. I maestri di Casa Bonollo hanno sapientemente distillato negli alambicchi aziendali una particolare selezione di vini bianchi, provenienti dalle zone viticole più vocate del nord Italia, seguendo scrupolosamente il sistema unico di distillazione Bonollo: l’esclusiva metodologia integrata, sviluppata negli ultimi trent’anni in Bonollo, combinando l’esperienza ultracentenaria aziendale con le più moderne ed innovative tecnologie di processo per ottenere acquaviti dal carattere franco e moderno, ma anche intenso e rispettoso della tradizione. L’acquavite di vino così ottenuta è stata posta ad invecchiare in barrique di rovere francese di nuova produzione affinché la personalità vivace del distillato conducesse al graduale sviluppo del patrimonio aromatico distintivo del Brandy Of. Nel momento in cui i cantinieri di Casa Bonollo hanno riscontrato il pieno sviluppo dei caratteri organolettici, ancora disarmonici, ma assai caratterizzanti, hanno deciso il passaggio di quest’acquavite nelle botti in rovere di slavonia più grandi e più adatte alla seconda fase di maturazione in cui il profilo sensoriale del distillato assume gradualmente un carattere armonico ed un livello di morbidezza piacevole. La gestione vigile ed attenta di questo lento processo d’invecchiamento – complessivamente di durata superiore ai cinque anni - consente il completo sviluppo della personalità sensoriale del Brandy Of il cui profumo risulta assai distintivo, suadente ed equilibrato.


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amily Bonollo started experimenting the century-old craft of making brandy since in the Nineteenth century. First evidence of distillers’ professional work dates back to 1908, when the most ancient brandy production became known. That same year, Mr. Giuseppe Bonollo, progenitor of the most important dynasty of brandy producers ever existed, started with the famous steam alembics which would enable to produce brandy with organoleptic features far better than the traditional production would. Bonollo family was still considered a pioneer to the application of modern technology. In 1951, Giuseppe’s son Umberto decided to continue his father’s work by setting up his own business with his sons, establishing his company in the Padova area, which would still boast deep tradition in brandy production also on account of its wealth of premium quality raw material. On account of the growing importance of the brandy market, Umberto and his sons developed their business from the 50s to the 70s, a period of time when the Mestrino distillery and Conselve modern factory were established and where the family-run activity is still managed. Distillerie Bonollo Umberto has never stopped to grow but always developed further, also through the acquisition of some local realities (Modin in 1842 and Dalla Vecchia 1890). In the 90s, after thorough analysis of market trends and evolution in consumers’ taste, Bonollo family committed itself to creating an innovative product, a gentle but especially flavoured brandy, able to fascinate and satisfy the palates of modern consumers. Bonollo has invested remarkably in research and development, optimizing marc collection, controlling fermentation process and optimization of second distillation; Bonollo starts its Unique System of Bonollo Production and confirms to be the qualitative leader of the market. The company has always been run by Bonollo family, is settled in the Province of Padova where its two factories are still working: Conselve and mestrino. The company’s manager is Giuseppe Bonollo (the founder’s nephew and Umberto’s first son), who runs the company jointly with his brothers Bruno, Managing Director, Dario and Antonio, council members. The fourth generation entered the company team in the 90s e has carried out the work started at the beginning of the last century and handed down from father to sons with passions and dedication. Century-old experience in distillation has been finely integrated with the most modern technology. It has been a decade since the launch of the renowned and largely appreciated Grappa Of Amarone Barrque and Distillerie Bonollo Umberto of Padova introduces the new Brandi Of Stravecchio Barrique: a brandy created from the intention to propose a new and different sensorial experience within the

The craft of making brandy Bonollo’s century-old experience in distillation is finely integrated with the most modern technology

prestigious Of collection of Bonollo, full expression of the capacity of innovate as well as the company’s tradition. Casa Bonollo masters have masterly distilled a particular selection of white wines from the best vineyard of Northern Italy, following Bonollo Distillation Unique System - Sistema Unico di Distillazione Bonollo, the exclusive integrated method, developed in the last thirty years at Bonollo’s, by combining the centuries old company’s expertise with the most advanced and innovative process technologies, as to get brandies with a modern and open, albeit intense character in full respect of tradition. Brandy is obtained this way and then left to age in French oak barriques recently produced so that the sparkling characters of the distillate can reach the gradual deve-

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lopment of the distinctive aromatic patrimony of Bonollo Of. As soon as Bonollo cellarmen recognize the full ripe of the so far discarding though highly characterising organoleptic traits of the distillate, the brandy is poured into Slavonian oak barrels, which are suitable for the second ripening stage when the sensorial soul of the distillate gradually change to a definitely harmonic and pleasurably smooth character. The watchful and careful control over this slow aging process, which lasts more than five years in all, enables to reach complete development of the sensorial typicality of Brandy Of, whose perfume is distinctive, smooth and balanced.

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GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Come si rivitalizza il mercato interno del vino L

a competizione si vince affrontando sia il mercato internazionale che quello interno, sul quale, investendo in comunicazione come si fa all’estero, ci sono margini di miglioramento. Lo dicono Federico Castellucci direttore generale OIV, Massimo Bernetti di Umani Ronchi, il giornalista Giorgio dell’Orefice, Andrea Cimenti di Acqua Group e Roberto Masullo di Billa Italia. “E’ evidente che il vino italiano non può vivere né di solo export né di solo mercato interno. Con l’attuale altissimo livello di competizione sarebbe un errore mortale non combattere su tutti i fronti”. Massimo Bernetti, presidente di Umani Ronchi sintetizza così le tante opinioni espresse nel dibattito aperto da metà febbraio da Vinitaly sul recupero del mercato interno. Trentacinque le interviste fatte in un mese e mezzo ai principali esponenti della filiera vitivinicola, dalle istituzioni, ai produttori, ai giornalisti di settore, alle associazioni, ai buyer della grande distribuzione, ai creativi che si occupano di immagine del prodotto e di marketing. L’analisi del mercato interno si è recentemente conclusa con la presentazione della ricerca Vinitaly/Confcommercio “Ma gli italiani amano ancora il vino? Le ragioni del consumo interno”. L’ultima serie di interviste vede la partecipazione, oltre che di Bernetti, di Federico Castellucci, direttore generale dell’OIV, Giorgio dell’Orefice, giornalista di Agrisole-Il Sole 24 Ore, Andrea Cimenti, amministratore delegato di Acqua Group, attivo nelle indagini di mercato, e di Roberto Masullo, buyer vini e spumanti di Billa Italia.

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GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

“L’Italia – dice Castellucci – mantiene la prima posizione mondiale per volume di esportazione con il 20% ed è tra i primi consumatori pro capite con 40,5 litri, ma può sicuramente migliorare”. Visto che per il direttore generale dell’OIV “la qualità del vino italiano non è in discussione”, meglio concentrarsi sulla costruzione di una comunicazione che contrasti le campagne antialcol, che “non distinguendo fra vino e superalcolici – dice Giorgio dell’Orefice – e fissando limiti talmente bassi penalizzano anche chi opta per un consumo moderato”. Per Castellucci occorre “lavorare in materia di comunicazione soprattutto sui ‘young adults’, la generazione dai 20 anni in su”, ma anche, come suggerisce Andrea Cimenti, proponendo sul mercato italiano la stessa strategia che sta dando risultati all’estero e che pone l’accento sui “valori di territorialità, tradizione e cultura enogastronomica”. Da considerare, a questo proposito, il trend che si sta registrando nei consumi di alcuni Paesi del Nord Europa, dove a fronte di “limiti antialcol anche più stringenti dei nostri – dice dell’Orefice – i ritmi di crescita sono molto rapidi”. Sul fronte dell’export, secondo Roberto Masullo “il mercato estero rappresenta indubbiamente un’ottima opportunità di crescita per il settore, che dovrà essere gestita in maniera oculata, mantenendo comunque una solida politica commerciale sul territorio di casa”. L’appeal del made in Italy enologico, artefice di parte del successo dell’export italiano, non deve però far dimenticare le criticità del commercio internazionale. “Quello che preoccupa – avverte il direttore generale dell’OIV – è la quota, sul mercato mondiale, del vino sfuso, che rappresenta il 40% della produzione e il 10% del valore degli scambi. Sul lungo periodo questo fenomeno potrebbe trascinare il vino a livello di commodity”.

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comunicare con i giovani e trasmettere al consumatore italiano lo stesso appeal che piace all’estero

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GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

How to revitalise the domestic wine market

I

talian branch of American colossus enters the waters market for the first time and chooses Eva, the water of the river Monviso, whose spring at 2,042 metres above sea level is the highest of all Europe. Minimum mineralized, low content of sodium, Eva is especially recommended for new born babies. To complete its already comprehensive portfolio of products encompassing carbonated drinks, fruit juices, cold teas and isotonic drinks, PepsiCo Italia enters now the market of mineral waters as well on account of a agreement reached with the company Fonti Alta Valle Po of Paesana, Cuneo, for the distribution of Eva mineral water, with spring at record height of 2,042 m a.s.l. The new product that has positioned itself in the growing segment of minimum mineralized waters has been chosen for its highly distinctive properties after accurate analysis from the PepsiCo management. Eva water is very light with fix residue 49 mg/l, boasts one of the least percentages of sodium of the world (0,00003%, 0,32 mg/l) and is especially recommended for newborn babies. Mr. Paolo Nocera, managing director of Fonti Alta Valle Po, explains “This agreement cements the strategic choice of Eva water to grow dynamically in Italia and in the rest of Europe. We are very satisfy with our cooperation with PepsiCo, the second biggest company of the food & beverage sector, whose top-value brands share our same commitment to quality.”

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Fonti Alta Valle Po’s Eva water project comes from a pool of entrepreneurs strongly believing in the possibility of bottling the Monviso water, which presents itself as a pristine environment. Thanks to the support of the managers of both Paesana and Regione Piemonte, an old spinning mill which would employ over 1000 people in the 70s has been renovated. On account of the first agreement taken by Fonti Alta Valle Po with the large distribution, Eva water is already on the shelves of the most important Italian retailers. The agreement reached with PepsiCo is expected to strongly boost the distribution of Eva water, developing the market share also due to a remarkable marketing and communication campaign baking the launch. “That is historic turn, with a top-of-the-range product” explains Mr. Massimo Ambrosini, president and managing director of PepsiCo Beverages Italia. “Italy’s mineral waters market is not only one of the most advanced at European level but also the biggest and the most competitive accounting for 70% of the overall volume of soft drinks. Therefore, to compete with big brands, we needed a definitely differentiating product. We have chosen Eva water because it was the product we long looked for, with the right requirements to conquer a demanding, fine market. The agreement with Fonti Alta Valle Po needs being understood as a long journey, since with Eva water we have just started up and business has to be built step by step, together with our partner.” PepsiCo is the second biggest company in

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To communicate with young people and convey to Italian consumers the same appeal that is so successful abroad the world’s food & beverage sector, employs about 300,000 worldwide and its products are sold in some 200 Countries. Its main business areas are: Frito-Lay snacks, PepsiCola drinks, Gatorade drinks and Lipton Ice Tea, Tropicana juices and Quaker products. PepsiCo’s portfolio consists of 19 brands generating 1 million dollar each in the retail trade. PepsiCo has been present in Italian market since 1960 on account of franchising agreements and since 1995 it has real operation headquarters accounting for 185 people and 2 production sites, a co-packing factory included. PepsiCo Italia operates mainly in the beverage sector, and especially in four categories: carbonated drinks with Pepsi, and since 2002 with isotonic drinks after the acquisition of Gatorade. Since 2006, number one fruit juice Tropicana has been part of PepsiCo Italia’s portfolio. 2007 was important for the important joint venture with Unilever for the production, commercialization and promotion of Lipton Ice Tea. Since January 2011, the company has also been exclusive distributor of Looza juices in Italy’s Ho.Re.Ca. channelPepsiCo presents a range of top-of-therange products, distributed in all sales channels: from the large-scale retail trade to the Ho.Re.Ca. cannel, from the restaurant, tourist accommodation to cruise sectors.



GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

Unione Italiana Vini celebra il pensiero tecnologico Le imprese del vino premiano l’applicazione della ricerca industriale rivelatasi più utile e funzionale alle esigenze del mondo produttivo

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Simei-Enovitis 2011 saranno le imprese del vino a premiare l’applicazione della ricerca industriale rivelatasi più utile e funzionale alle esigenze del mondo produttivo. Mastroberardino: “Un riconoscimento a chi supporta quotidianamente i progressi del nostro settore”. Saranno le imprese a premiare la ricerca applicata in campo viticolo-enologico. È questo lo spirito con cui Unione Italiana Vini lancia il Premio all’innovazione che verrà celebrato in occasione del prossimo Simei-Enovitis, in

scena a Milano dal 22 al 26 novembre. Un’edizione straordinaria, quella che porta il numero 24, per una manifestazione riconosciuta come leader indiscusso in campo nazionale e internazionale e che dimostra di voler rispondere ancora come fosse la prima edizione ai reali bisogni della filiera. Ieri come vetrina espositiva, oggi come centro nevralgico di pensiero, tecnologia, business. Questa iniziativa, che si ripeterà ogni edizione, è parte di un’ampia e complessiva strategia ed azione di UIV per la valorizzazione e la costante promozione dei profondi contenuti

di innovazione tecnologica di cui la filiera vitienologica è espressione e volàno di sviluppo. “Il Premio all’innovazione viticola ed enologica è quindi lo strumento attraverso il quale Unione Italiana Vini convoglia in Enovitis e Simei l’eccellenza delle tecnologie applicate al settore vitivinicolo, ma anche a quello delle bevande, se è vero che molte imprese espositrici, nate come ‘vinicole’, nel corso degli anni, forti di un know-how straordinario maturato in un settore tra i pi difficili, hanno poi ampliato la propria gamma prodotti a birre, spiriti, acque, succhi e bibite.” Premio all’Innovazione In occasione del prossimo SIMEI debutterà la 1a edizione del “Premio all’Innovazione Viticola Enologica” realizzata da SIMEI ed ENOVITIS in collaborazione con Unione Italiana Vini. Si tratta di un prestigioso concorso che – attraverso il giudizio di un Comitato appositamente costituito e formato da autorevoli esponenti del mondo della ricerca universitaria e tecnici di importanti aziende vinicole italiane – decreterà le migliori innovazioni di prodotto e di processo presentate alle manifestazioni, nell’ottica di valorizzare l’impegno costante delle aziende produttrici di macchine, attrezzature e servizi nella Ricerca&Sviluppo. Le opere che riceveranno l’attestato di “Innovazione” o “Segnalazione” esporranno il riconoscimento in fiera e verranno premiate in occasione di una cerimonia dedicata durante la manifestazione.

Unione Italiana Vini celebrates the technological thought Wine enterprises award the application of industrial research resulting to be the most useful and the most functional for the needs of the wine-making world

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t Simei-Enovitis 2011 the wine enterprises will award a prize to the application of industrial research resulting to be the most useful and the most functional for the needs of the wine-making world. Mr. Mastroberardino: “An award to whom is providing a daily support to the progress of our sector”. The enterprises themselves will award a prize to research applied in the viticulturalenological field. This is the attitude by which Unione Italiana Vini is launching the Innovation Prize that will be celebrated on the occasion of the next Simei-Enovitis,

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taking place in Milan from 22nd to 26th November. The 24th edition will be extraordinary for this trade show acknowledged as the unrivalled leading event nationally and worldwide, which is intended to meet again, as if it were the first edition, the real requirements of the wine production chain: yesterday as an exhibition showcase, today as a crucial centre of thought, technology and business. This initiative that will be repeated at every edition is a part of a wide and comprehensive strategy and action by UIV for enhancing and steadily promoting the deep contents of technological innovation, of which the viticultural and enological production chain is expression and driving force for development. “The viticultural and enological innovation Prize is thus the instrument by which Unione Italiana Vini focuses, on Enovitis and Simei, the excellence of technologies applied to the vinegrowing and wine-making sector, but also to that of beverages, if it is true that many exhibiting companies, - created as ‘winemaking enterprises’, relying on an extraordinary know-how achieved in one of the

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most difficult fields -, have then expanded their product range to include beers, spirits, waters, juices and soft drinks.” Innovation Award On occasion of the next edition of SIMEI, the 1st edition of the “Award of oenologic wine innovation”, realized by Simei and Enolitic in cooperation with Unione Italiana Vini, will make its debut. A prestigious competition which, with the judgment of a special Committee consisting of the major leaders of the University research and technicians of the most important wine making and producing Italian companies, will award the best product and process innovations presented at the exhibitions, in order to reward the constant commitment to Research & Development activities of the companies producing machines, equipment and services. The pieces being awarded the “innovation” or “recommendation” certificates will display their own recognitions during the event and then awarded during a dedicated ceremony to be held during the exhibition days.


L’ e v oluzione ha f a tto un salto IFIND è un’azienda specializzata nell’impiantistica di apparecchiature e serbatoi per l’industria enologica, alimentare e chimica. Gli impianti e le apparecchiature IFIND sono versatili e possono trattare con qualità e rapidità vino, birra e succhi di frutta. IFIND ascolta, segue ed asseconda le esigenze dei propri clienti nella progettazione, nella realizzazione della singola macchina o dell’intero sistema produttivo e garantisce un servizio post-vendita preciso, puntuale e di assoluta affidabilità.

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Le colline “fatte a mano” Anche un vino, come un vestito di alta sartoria, può essere “Fatto a Mano” e nelle colline del Prosecco Superiore, infatti, la viticoltura è svolta ancora manualmente

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nche un vino, come un vestito di alta sartoria, può essere “Fatto a Mano”. Ad affermarlo sono i produttori del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, che dal 21 al 23 maggio si sono dati appuntamento a Vino in Villa, Festival Internazionale dello spumante più amato d’Italia, Susegana (TV). La scelta del tema “Fatto a Mano” non è casuale. Nelle colline del Prosecco Superiore, infatti, la viticoltura è svolta ancora manualmente e servono ben 500 ore di lavoro per ettaro contro le 200 della pianura. Alla manualità i produttori di Conegliano Valdobbiadene hanno unito lo spirito imprenditoriale, che ha permesso di rendere questo vino un vero caso di successo nazionale con cifre da capogiro. Se nel 2010 il bilancio si era chiuso con 400 milioni di euro di fatturato e una produzione di 65.757.000, l’inizio del 2011 parla di un successo ancora maggiore, con una crescita del 4%. Tutto positivo, dunque? Nulla affatto perché, al successo, si accompagnano sempre le imitazioni. E’ iniziato così il progetto di protezione che, nel 2009, ha portato a riservare il nome Prosecco all’area di Veneto e Friuli Venezia Giulia, creando la doc Prosecco e, per le aree storiche, le Docg Conegliano Valdobbiadene e Asolo. Ora le denominazioni del Prosecco chiedono la tutela mondiale e di questo si è parlato a Vino in Villa durante l’incontro “Verso la protezione internazionale del Prosecco. Le imitazioni riguardano il Prosecco e non la nostra Docg, che volutamente sta seguendo un percorso per svincolarsi sempre più da quel nome” – afferma il presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Franco Adami.

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“Tuttavia il successo di questo vino è nato nelle nostre colline e riteniamo sia nostro dovere proteggerlo”. Vino in Villa è però soprattutto una grande festa della denominazione, dedicata agli appassionati e agli operatori del settore, che hanno potuto assaggiare 300 spumanti e incontrare 77 aziende, oltre alla selezione di vini della denominazione ospite, la Valtellina. Vino in Villa è realizzato con la collaborazione della Regione Veneto e Unicredit Banca e il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Il successo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore parla tedesco I primi mesi dell’anno hanno visto protagonisti della promozione Germania e Svizzera, i primi due mercati esteri, rispettivamente con il 33,3% e il 19,4% dell’export, che rappresenta il 36,6% delle vendite dei 61.000.000 di bottiglie prodotte. Düsseldorf, dinamica città tedesca, in particolare, da inizio anno è divenuta una vera e propria vetrina delle nostre bollicine. Dal 27 al 29 marzo, in occasione di ProWein, certamente la più importante fiera di settore per il mercato di lingua tedesca, si è parlato di Prosecco Superiore e in questa occasione il Consorzio di Tutela ha presentato il seminario “Le Rive di Conegliano Valdobbiadene: un nuovo modo di conoscere il Prosecco Superiore”, condotto dal giornalista Steffen Maus. Sempre la città di Düsseldorf ha ospitato il lancio dell’originale iniziativa di promozione turistica, voluta dal Distretto della Calzatura della Riviera del Brenta, che unirà calzature di alta gamma, Prosecco Superiore e Arena di

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Verona. In 1200 negozi di Austria, Germania, Belgio e Olanda, chi acquisterà un paio di scarpe del Distretto della Calzatura del Brenta, riceverà un kit cartaceo che presenterà le bellezze e le eccellenze del Veneto. Potrà inoltre partecipare ad un concorso a premi che darà l’opportunità di degustare un calice di bollicine di Conegliano Valdobbiadene o assistere ad uno spettacolo all’Arena di Verona. L’iniziativa sarà un’interessante occasione per promuovere la corretta conoscenza del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore in Germania. L’inizio dell’anno ha visto protagonista della promozione anche la Svizzera, dove il Consorzio di Tutela ha deciso di partecipare a I grandi vini del Veneto a Zurigo, tenutosi il 28 febbraio e organizzato da Uvive, Unione Vini Veneti e dalla rivista Vinum. La presenza del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è stata in questo caso affiancata a quella di tutte le altre denominazioni venete, ma a essa è stato riservato uno spazio speciale. La degustazione “Conegliano Valdobbiadene: la perla del Prosecco Superiore” ha permesso di fare conoscere la qualità del nostro vino. Le sue fruttate bollicine hanno letteralmente conquistato giornalisti, operatori e pubblico svizzero, con grande soddisfazione dei produttori presenti. Con un reddito procapite fra i più elevati in Europa (circa 60000 Dollari), la Svizzera non è infatti solo un mercato importante in volume ma anche, e soprattutto, in valore. Il consumatore, infatti, è in grado di assorbire grandi quantità di prodotti italiani di medio-alta qualità con alti margini di prezzo. A Vinitaly, Verona, il Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco ha ricreato un vero e proprio centro di cultura su questo vino grazie a degustazioni, eventi e momenti culturali, come la presentazione del volume “I terroirs della Denominazione Conegliano Valdobbiadene - Studio sull’origine della qualità”.


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“Handmade” hills Alike a tailor-made suit, wine can be handmade and on the Prosecco Superiore hills wine-growing and producing is still manual

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ine, like a tailor-made suit, can be handmade, say the producers of Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, who met in Vino in Villa event, International Festival of the most appreciated sparkling wine of Italy, held in Susegana, Treviso, from 21 to 23 May. The name “handmade” is not by chance as wine-making and producing is still operated manually on the Prosecco Superiore hills, where work takes up 500 h/he against 200 hours taken in the plain. Conegliano Valdobbiadene producers have combined their manual ability with entrepreneurial spirit, which has made it possible to chalk up exceptional overall figures internationally. 2010 balance recorded 400 million euro turnover and 65,757,000 bottles produced, the beginning of 2011 has recorded growth by 4%. Is all fine then? Absolutely not, since success is usually accompanied with unwelcome imitations. Hence a protection project was started and in 2009 it succeeded in having the name “Prosecco” reserved for Veneto & Friuli Venezia Giulia areas only, resulting in Prosecco Rdo, and Conegliano Valdobbiadene and Asolo Rcdo. Now Prosecco denomination requires world protection and this issue was debated at Vino in Villa during the meeting “toward international protection of Prosecco”. “Imitations regard Prosecco and not our Rcdo, which has been purposely following a different course with the aim to free itself from that name”, says Franco Adami, President of Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene. “However, the success of this wine was born on our hills and we deem

it of absolute importance to protect it.” Vino in Villa is a great festival dedicated to amateurs and experts of the sector, who on the occasion had the chance to taste the 300 sparkling wines offered by the 77 companies present, and also appreciate the finest selection of wines of the guest denomination: Valtellina. Vino in Villa is organized in cooperation with Regione Veneto, Unicredit Banca and the aegis of the Ministry of Agriculture, Food and Forestry Policies. The success of Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore speaks German Germany and Switzerland have been the protagonists of the first months of this year; they rank first in Europe with export 33,3% and 19,4% respectively, accounting for 36,6% sales and 61,000,000 bottles sold. Düsseldorf, dynamic German city, has become real window of our sparkling wines since the beginning of this year. From 27 to 29 march, on occasion of international event ProWein, which is the most important German exhibition for the wine sector, Prosecco Superiore plaid an important role and on the occasion Consorzio di Tutela presented the conference “Rive of Conegliano Valdobbiadene: a new way of knowing Prosecco Superiore”, with journalist Steffen Maus. The city of Düsseldorf also welcome the launch of a unique touristic promotion initiative, wanted by the Shoe District of Riviera del Brenta, which connects topclass shoes with Prosecco Superiore and Verona Arena. Whoever buys a pair of shoes of Brenta shoe district in one of the

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1200 shops in Austria, Germany, Belgium and the Netherlands joining this initiative will have a paper kit highlighting the beauty and excellence of Veneto. In addition, these people will also have the opportunity of taking part in a competition and taste either a cup of Conegliano Valdobbiadene sparkling wine or attend a play at the Arena of Verona. The initiative will be an interesting occasion to promote correct knowledge of Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore in Germany. In Switzerland, Consorzio di Tutela participated in “the big wines of Veneto in Zurich”, 28 February, organized by Uvive, Unione Vini Veneti and Vinum magazine. Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore was present along with other Veneto denominations, but unlike the others it was reserved special space. “Conegliano Valdobbiadene: the pearl of Prosecco Superiore” helped our wine to be known better. Its fruity bubbles have conquered the Swiss journalists, operators and public, for an excellent feedback and satisfaction to the present producers. With one of the highest European income (about 60,000 US$) Switzerland is a relevant market in terms of volumes and value. Consumers can in fact buy great amount of mediumhigh quality Italian products with high price margins. In Vinitaly, Verona, Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco re-created a real culture centre on wine and tasting moments, cultural events such as the introduction of the book “The terroirs of Conegliano Valdobbiadene Denomination – Study on the origin of quality.”

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Tecnologia senza compromessi Qualità, Sicurezza, Innovazione ed Essenzialità sono i quattro punti cardine su cui si basa la filosofia O.M.A.R.

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al 1979, anno d’inizio della sua attività, la O.M.A.R. realizza macchine e impianti per l’imbottigliamento seguendo una precisa e coerente linea di lavoro che ha il suo punto di forza nella qualità. L’impegno della O.M.A.R. si inserisce in un contesto produttivo dalla tradizione pluridecennale e che ha connotato l’economia e la vita di Canelli, polo di eccellenza eno-meccanica del Piemonte. Specializzatasi fin dal principio della propria attività nella progettazione e produzione di piccole macchine per la distribuzione di capsule, la O.M.A.R. si è poi sviluppata, negli anni successivi, sia in dimensione sia nella gamma prodotti, che oggi comprende diverse tipologie di macchine per l’imbottigliamento delle bevande. La produzione attuale è concentrata sui monoblocchi per la distribuzione e chiusura capsule, le lava-asciugatrici per esterno bottiglia, i tunnel di asciugatura. Nel 2009, anno del trentesimo anniversario dalla fondazione, la O.M.A.R. ha cambiato proprietà. La nuova amministrazione continua a perseguire, con ambizione e costanza, la totale affidabilità e solidità dei propri prodotti, affiancando queste caratteristiche a un importante sviluppo tecnologico per offrire sempre ai propri clienti le soluzioni migliori e più all’avanguardia. Lo slogan “Tecnologia senza compromessi” riassume bene la filosofia aziendale che si basa su quattro principi cardine: • Qualità Le macchine sono realizzate selezionando i migliori tipi di acciaio, alluminio e altri materiali speciali. I componenti commerciali

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vengono scelti in modo da garantirne la reperibilità in tutto il mondo. L’esperienza maturata negli anni e l’alto livello tecnologico le rendono funzionali e durevoli nel tempo. • Sicurezza Le macchine O.M.A.R. sono costruite rispettando rigorosamente le normative di sicurezza, sono contrassegnate dal marchio CE e corredate di manuale di uso disponibile in diverse lingue. Prima di essere immesse sul mercato vengono sottoposte all’esame di ingegneri specializzati nel campo della sicurezza che valutano l’effettivo rispetto delle normative vigenti. • Essenzialità Durante la progettazione si tiene sempre in considerazione l’importanza di creare una macchina di semplice utilizzo e di facile regolazione in modo che il passaggio da un formato all’altro non richieda inutili perdite di tempo. • Innovazione Alla O.M.A.R. l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di nuove soluzioni sono continuamente stimolati e guidati dalle esigenze del mercato e da quelle dei clienti. Una particolare attenzione è rivolta all’affidabilità, alla produttività e al risparmio energetico. Di importanza rilevante è l’accordo di collaborazione stretto con il Politecnico di Torino, indubbio centro di eccellenza a livello mondiale, nella convinzione che la collaborazione tra università e imprese nel campo della ricerca scientifica e tecnologica sia di primaria importanza per una reale innovazione di prodotto. Tra la numerose novità della O.M.A.R. S.r.l. spiccano le capsulatrici della serie GEMINI. Le capsulatrici della serie GEMINI, nate per la

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distribuzione e la chiusura di capsule termoretraibili, in polilaminato, alluminio, stagno e capsuloni spumante, sono caratterizzate da un esclusivo sistema di distribuzione capsule monobicchiere, al quale è possibile abbinare la torretta di chiusura più adatta. La velocità di produzione varia, a seconda dei modelli, dalle 1000 b/h alle 4.000 b/h. Le capsulatrici GEMINI sono costruite in acciaio inox A304 e tecnopolimeri di alta qualità e resistenza. Il design ne garantisce un notevole impatto estetico, una facile accessibilità e pulizia interna. La chiusura, a seconda del tipo di capsula, può avvenire tramite tunnel di termoretrazione, torretta di chiusura a teste di un solo tipo (termiche per capsule in PVC, rullanti per capsule in polilaminato, alluminio e stagno, pneumatiche per capsuloni spumante), torrette a teste combinate o 2 o più torrette differenti. Tra la vasta dotazione di serie della linea GEMINI ricordiamo: la coclea basculante, il magazzino a piano orizzontale con capacità fino a 2.100 capsule (Ø=32; L=60; passo=5mm), il dispositivo per la separazione meccanica delle capsule, il rilevatore presenza tappo nella bottiglia, le pinze per il bloccaggio del collo, l’inverter per regolare la velocità di produzione, l’inverter per regolare la velocità e l’inversione del senso di rotazione delle teste rullanti, il PLC per la gestione del ciclo di lavoro, la fotocellula in entrata e in uscita, il termoregolatore digitale. A richiesta è possibile equipaggiare la macchina con: magazzino capsule a 2 piani, sistema di asciugamento del collo bottiglia, sistema pianta tappo per la distribuzione di capsule con tappo a T interno, display touch screen espulsione bottiglia senza capsula.


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Technology without compromise

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ince 1979, the year when its business started, O.M.A.R. S.r.l. has been manufacturing bottling equipment and plants following a coherent guideline of constant search for quality. The company, with its strong commitment to progress, belongs to a production pole developed in some decades and characterizing the economy and the life of Canelli. From the very beginning O.M.A.R. specialized in the production of small caps distributors and cork closure processing machines, in the following years the company developed both as dimensions and range of products now including a variety of bottling equipments for the beverage. The current production focuses on the monoblocks for capsule distribution and closure, washing-drying machines for the external surface of the bottles and labelling machines both in linear and semi-rotary versions of new conception. In 2009, year of the thirtieth anniversary of its establishment, the property of O.M.A.R. S.r.l. has changed. The new management of the Company still continues following the guideline of full reliability and sturdiness of its products together with an important technological development to offer the best solutions suitable to meet the customers’ requirements. O.M.A.R.’s corporate philosophy is well reflected in the slogan “Technology without compromise” and based on 4 main points: • Quality The machines are manufactured selecting top-quality aluminium, steel and other special materials. The trade components are chosen following the guide-line of their

Quality, Safety, Innovation and Essentiality are the four main points on which O.M.A.R. philosophy is based on

availability all over the world. The experience acquired in the years and the high technological standards guarantees their durability and functionality. • Safety OMAR machines are manufactured in strict compliance with the safety norms, with the CE mark and supplied with maintenance and operation manuals in several languages. Before being put on the market they undergo some tests performed by engineers specialized in safety assessing the actual compliance with the norms in force. • Essentiality During the project OMAR designers always take into consideration the importance of creating a simple, easily adjustable machine so that the format change does not imply waste of time. • Innovation In O.M.A.R technological innovation and development of new solutions are constantly encouraged and evolve according to the trends of the market and the needs of the customers. Special attention is given to reliability, productiveness, and energy saving. Besides the company is cooperating with Polytechnic of Turin, world centre of excellence, since the company is convinced that the cooperation between University and enterprises in the field of scientific and technological research is essential for a real innovation of its products. The capping machines of the GEMINI series stand out among the many novelties of O.M.A.R. S.r.l.. The capping machines of the GEMINI series, designed for the distribution and the closure of shrink caps, polylaminate and tin caps as well

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as champagne foils, feature an exclusive singlecup distribution system that can be combined with the most suitable closing turret. The production speed rate ranges from 1000 b/h to 4.000 b/h, depending on the models. The GEMINI capping machines are manufactured of 304 stainless steel and top quality and high resistance technopolymers. Their design provides a remarkable aesthetic impact, easy access, and possibility of internal cleaning. The closure of the caps can be obtained through shrink tunnels, turrets with a single type of closing head (shrink heads for PVC caps, spinning heads for aluminium, polylaminate, and tin caps, pneumatic heads for champagne foils), turrets with alternated heads, or two or more different turrets. The rich equipment of the GEMINI line standard accessories includes oscillating worm horizontal magazine with capacity up to 2100 caps (Ø=32; L=60; pitch=5mm), mechanical separation of the caps, cork check excluding the distribution of the caps on bottles without corks, neck handling grippers, electronic variable speed drive inverter for the regulation of the production speed, inverter for the adjustment of the speed rate and the inversion of the rotation direction of the spinning heads, PLC for the control of the working cycle, inlet and outlet photocells, and digital temperature regulator. On demand the machine can be equipped with double capacity caps magazine, bottle neck drying system, special system for the distribution of capsules with internal T cap, touch screen display, and ejection of the bottles without caps.

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La forza e il coraggio Storia, tradizione, cultura eD enologia, elementi che caratterizzano l’intero territorio e la sua gente

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re persone che si sono spese per il territorio, tre nomi che hanno dato molto a Monteforte d’Alpone dopo il disastro che ha colpito il Veneto lo scorso novembre. Il prefetto di Verona Perla Stancari, la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco e il giornalista Silvino

Gonzato, è a loro che Monteforte d’Alpone ha assegnato quest’anno il Gran Sigillo Vicariale. La cerimonia che si tenuta sabato 21 maggio nel Chiostro del Palazzo Vescovile ha ricordato i tragici giorni di novembre, ma anche la forza e il coraggio della ricostruzione. Il riconoscimento è stato sostenuto quest’anno dalla Cantina Sociale di Monteforte. Uno sposalizio che ha unito storia, tradizione, cultura e enologia, elementi che caratterizzano l’intero territorio e la sua gente. A spiegare le motivazioni di questi riconoscimenti è Gaetano Tobin, direttore della Cantina Sociale di Monteforte. “La scelta di premiare il prefetto Perla Stancari è stato un atto dovuto per la partecipazione e la puntualità che ha dimostrato nei momenti di difficoltà, ne è testimonianza il fatto che il prefetto è anche cittadina onoraria di Monteforte. La senatrice Anna Cinzia Bonfrisco è stata molto vicina al paese in quei giorni anche al di fuori dell’ufficialità, a lei vanno anche i meriti per l’impegno e gli incarichi che svolge nel mondo della solidarietà”. Ad essere investito del Gran Sigillo Vicariale è stato anche il giornalista de L’Arena

Silvino Gonzato. Il suo legame con il territorio non è fatto solo di cronaca. È un giornalista professionista che ha la capacità di mettere in luce le contraddizioni, con una vena di ironia. La sua rubrica, La posta di Olga, è forse una delle più lette del giornale L’Arena. Abbiamo scelto di affidargli questo riconoscimento per il legame che da sempre ha con il nostro territorio”, spiega Tobin. L’insediamento vicariale è avvenuto utilizzando l’originale decreto del Settecento. La cerimonia è stata accompagnata dall’antica formula, ancora oggi declamata in latino, con gesti e simboli rituali e con la consegna dei tre elementi identificativi dei vicari: il cappello, l’anello e in mantello. Elementi che hanno segnato l’ingresso ufficiale dei premiati nell’Ordine del Gran Sigillo Vicariale. Nata nel 1952 dall’unione di circa 80 vignaioli, Cantina di Monteforte conta oggi 600 soci che insieme coltivano circa 1300 ettari di vigneti per oltre 2 milioni di bottiglie all’anno. Con il loro lavoro difendono le proprie colline, consapevoli che qui nasce la vera qualità.

The strength and the courage History, tradition, culture and oenology are the elements that characterize the whole territory and its people

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hree people committed to the territory, three names that gave much to Monforte d’Alpone in the aftermath of the flood hitting Veneto last November. This year Monteforte d’Alpone has awarded Gran Sigillo Vicariale (Vicar’s grand seal) to the Prefect of Verona, Perla Stancari, Senator Anna Cinzia Bonfrisco and journalist Silvino Gonzato. Ceremony took place Saturday 21 May at the Cloister of Valazzo Vescovile in memory of the tragic November days, but also of the strength and courage of reconstruction. The recognition has been from Cantina Sociale di Monteforte. A marriage uniting history, tradition, culture and oenology, the elements characterizing the whole territory and its people. To explain the reason for these recognitions

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has been Gaetano Tobin, Managing Director of Cantina Sociale di Monteforte, who says “The decision to award Prefect Perla Stancari was mainly due to her participation and punctuality shown in difficult moments, and evidence of it is also the fact that the Prefect is also honorary citizen of the city of Monteforte. Senator Anna Cinzia Bonfrisco was very close to the people those days, and she has been awarded on account of her commitment and work in charitable projects.” Journalist of L’Arena, Verona, Silvino Gonzato has also been awarded the Gran Sigillo Vicariale. He is a professional journalist able to highlight contradictions with a streak of irony. His regular feature, La posta di Olga (Olga’s mail), is in all probability one of the most read of the newspaper. We have decided to award him on account of his strong bond

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with the territory”, explains Tobin. Vicar’s ceremony took place according to the original decree of the 17th Century, following the ancient formula in Latin, with ritual gestures and symbols, with the giving of three Vicar’s identification elements: the hat, the ring and the coat. These are the elements that market their official part of the Order of the Vicar’s Grand Seal. Founded back in 1952 by about 80 wine makers uniting, Cantina di Monteforte accounts for 600 members who grow 1300 hectares vineyards tot., for over 2 million bottles a year. Through their work, the members of Cantina di Monteforte defend their hills, well aware that that is the place where real quality comes from.


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Alta qualità nel minor tempo possibile Un’offerta di prodotti sempre più personalizzabili, suddivisi in piccoli lotti da imbottigliare celermente a seguito di una domanda del mercato ogni giorno più frastagliata

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ggi non basta più solo produrre prodotti di qualità, ma occorre riuscire a cambiare il formato e/o la bottiglia nel minor tempo possibile a seconda delle rapide e mutevoli richieste del mercato. La Gai Spa, partendo da queste premesse, ha progettato le nuove macchine che si presentano innovative per flessibilità e “intelligenza”. Ecco le novità salienti che si son introdotte: • Spondine guidabottiglie automatiche autocentranti a regolazione motorizzata. Si elimina la fase manuale nella regolazione delle spondine da parte dell’operatore, quindi anche la possibilità di errore umano. La possibilità di legare invece tali regolazioni ad un motore gestito da un PLC consente di memorizzare il formato all’interno del PLC e quindi consente di avere la sicurezza di richiamare da terminale la migliore regolazione (in attesa di brevetto). • Coclea universale guidabottiglie a regolazione automatica a regolazione motorizzata. La coclea di trasferimento è uno degli elementi più ingombrati della attrezzatura stessa e il suo smontaggio a volte richiede la collaborazione di più operatori. La possibilità di avere una coclea universale con regolazione motorizzata e gestita da PLC da un lato consentirà un notevole risparmio di tempo e di risorse umane in fase di cambio formato e dall’altro un notevole risparmio di spazio in fase di stoccaggio delle coclee stesse. Ultimo aspetto è la versatilità che permette di lavorare anche formati “nuovi” senza dover ordinare e aspettare la consegna di coclee di diverse dimensioni (in attesa di brevetto). • Pinza trasportabottiglie universale autocentrante automatica. Le stelle debbono essere particolarmente precise per garantire un puntuale posizionamento dei contenitori per le diverse stazioni. Oggi le stelle vengono prodotte in materiale plastico e devono essere sostituite anche con variazioni minime di diametro del contenitore. Queste ragioni spiegano l’importanza di avere una stella a pinze autocentranti in grado di adattarsi automaticamente ai diversi formati di

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bottiglia. I vantaggi sono molteplici: l’assenza di tempo morto di sostituzione delle stelle, la disponibilità intrinseca di tutti i formati. Ulteriore vantaggio è l’assenza di attrezzature che devono essere stoccate nonché l’immediata disponibilità della macchina per nuovi formati di bottiglia (in attesa di brevetto). Le migliorie appena descritte consentono conseguentemente di ridurre il time to market del nuovo prodotto e i tempi improduttivi richiesti dal cambio formato per bottiglie diverse.

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High quality as quickly as possible To offer always more customized products, shared in small bulk to be quickly bottled, because of a each day more diversified market demand

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oday it is not enough to produce high quality products, but manufacturer has to be able to change parts and/or bottles as quick as possible, according to the market changing needs. Gai Spa, starting from the afore mentioned premises, has designed new machines, which are innovative for flexibility and “cleverness”. Hereunder their main new features:

BEVERAGE INDUSTRY

• Automatic, self-centering conveyor support pipes with motor regulation It is eliminated the manual phase of conveyor support pipes regulation by the operator, and consequently also the possibility of human mistakes. This regulations is so connected to a motor handled by a PLC, which memorizes the size inside PLC and so allow to be sure to give input to the terminal for the best regulation (patent pending). • Conveying bottles universal infeed screws with automatic motor regulation The conveying bottles infeed screw is one of the bulkiest equipment, and its disassembling sometimes requires the employment of several operators. The possibility of a universal infeed screw with motor regulation and handled by PLC form one side will afford a considerable saving in time and in human resources while changing bottles, and from the other side a relevant saving in spaces in stocking areas. The last advantage is the flexibility, because it is possible to work other kind of bottles, without having to order and wait for delivery of screws of different dimensions (patent pending). • Universal self-centering automatic conveying bottles adjusting star Stars have to be particularly precise to grant an exact positioning of bottles for the different stations. Today stars are produced in plastic material and have to be substituted even in case of a minimal change in bottle diameter. Those are the reasons why it is important to have a selfcentering adjusting star, able to suit immediately each kind of bottle. We can mention several advantages about it: the absence of losing time while replacing stars, the fact to have in it the availability of all sizes to handle all round bottles. A further advantage is the fact that there are no equipments to be stocked (patent pending). The above described improvements reduce time to market of products and unfruitful times required in changing bottles.

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GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

Vinitaly & Enolitech sempre più Business La top ten vede Germania in testa, seguita da Stati Uniti e Canada, Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Paesi dell’est Europa, Cina e Hong Kong

VELO ACCIAI

I

l 45° Vinitaly chiude quasi 156.000 visitatori, dei quali oltre 48.000 esteri (+3% esteri sul 2010). Nelle giornate business (giovedì, venerdì e lunedì) l’afflusso di operatori ha registrato un incremento del 10%. «La top ten delle provenienze – dice Ettore Riello, presidente di Veronafiere - vede la Germania in testa, seguita da Stati Uniti e Canada, Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Paesi dell’Est Europa con una forte presenza della Russia, Cina e Hong Kong». “La crescita degli operatori internazionali – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -, è un evidente segno della tendenza del mercato mondiale. Inoltre, nonostante i drammatici eventi che hanno colpito il Giappone è stata confermata la presenza dei buyer provenienti dal Sol Levante e Vinitaly in the World sta pensando a un’iniziativa particolare a favore del popolo giapponese, grande estimatore dei prodotti e

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AVE

della cultura made in Italy”. Continua quindi il trend di crescita inarrestabile ormai da alcuni anni, che dimostra la vitalità e la capacità del più importante salone internazionale dedicato al vino di innovarsi sempre più in chiave business. “Tutti lasciamo Vinitaly soddisfatti” - dice Lucio Mastroberardino, nel duplice ruolo di produttore e presidente dell’Unione Italiana Vini. “Abbiamo visto una manifestazione estremamente dinamica, che ha dato grandi possibilità di contatti specialmente alle aziende meno dimensionate. Tocca ora alle imprese cogliere le opportunità che questa fiera ha dato, ma c’è comunque l’invito ad andare avanti ed essere ancora più strumento al servizio delle imprese”. Gli fa eco Lamberto Vallarino Gancia, produttore e presidente di Federvini: “E’ il Vinitaly del sorriso per il business – dice -, grazie ai contatti internazionali e ai segnali di ripresa dei mercati.

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Ci sono poi molto interesse e curiosità per l’edizione 2012 che avrà un nuovo format per le date”. Giudizio favorevole anche da Gianni Zonin, per “l’ottima presenza in particolare dei primi tre giorni, con il mercato estero che sta dando soddisfazioni. Bisogna invece lavorare insieme – dice Zonin – sul mercato italiano per fare educazione alimentare e cultura del bere consapevole, per arrivare a eliminare il problema dell’etilometro”. “Vinitaly è il palcoscenico del vino italiano al servizio degli importatori provenienti dal mondo – dice Angelo Gaja -. Il trend dell’export è in crescita perché le cantine italiane abituali esportatrici hanno contribuito a costruire nel tempo una domanda che non va soltanto a loro esclusivo beneficio, ma rimbalza successivamente in Italia ad opera di importatori che vengono alla ricerca di altri produttori italiani in grado di fornire loro vini delle stesse


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KOSME

OMB

GAI

ENOS

tipologie ma meno cari, oppure di migliore qualità, oppure più esclusivi, meno distribuiti”. Che questa edizione di Vinitaly avesse i numeri per essere ricordata lo si era già capito nei primi giorni di manifestazione, ma i commenti delle aziende valgono per capirne il significato. L’aumento degli operatori esteri, inoltre, è stato accompagnato da una loro maggiore qualità: “Le presenze estere – spiega Enrico Chiavacci, direttore commerciale di Antinori – provenivano sia da Paesi emergenti che da quelli consueti. Queste ultime hanno dimostrato una nuova vitalità e attenzione per le novità e per i vini adatti a un consumo più quotidiano. Per questo siamo estremamente contenti”. È andata molto bene per Oscar Farinetti, amministratore delegato di Fontanafredda: “Abbiamo visto molta gente interessata, con contatti anche inaspettati in particolare con operatori provenienti dal Far East (coreani e

DELLA TOFFOLA

cinesi), ma ottimi contatti li abbiamo avuti anche con il Nord Europa”. Segnali positivi anche per gli spumanti, con Antonio Motteran, direttore generale di Carpenè Malvolti, soddisfatto per i risultati conseguiti: “Vinitaly ha confermato le nostre sensazioni positive, con l’ulteriore incremento nell’ordine del 3-5% di interesse da parte di importatori esteri, soprattutto dagli Stati Uniti, Regno Unito e Germania”. “Vinitaly è sempre un evento imperdibile e divertente – dice Giuseppe Tasca d’Almerita -. C’è una buona energia ed è positiva la voglia di Vinitaly di innovare, anche proponendo un cambio dei giorni della manifestazione”. “Abbiamo parlato con i colleghi del cambio di data – dice Lorenzo Biscontin, responsabile marketing di Santa Margherita -. E’ una novità che non sappiamo ancora valutare, ma sembra una buona idea, anche se bisogna stare attenti a come cadrà la Pasqua l’anno

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prossimo”. Per quanto riguarda il nuovo format della manifestazione, il capo area di Giv Giampaolo De Poli dice: “Mi aspetto una conferma per gli stranieri, mentre potrà esserci una maggiore presenza di ristoratori italiani”.

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Vinitaly & Enolitech more focus on Business

VELO

The top ten headed by Germany, followed by the United States and Canada, the United Kingdom, Switzerland, France, Austria, Countries in eastern Europe, China and Hong Kong

T

he 45th Vinitaly closes with almost 156,000 visitors, of whom more than 48,000 international (+3% international over 2010). The business days (Thursday, Friday and Monday) saw a 10% increase in operator flows. “The top ten countries of origin,” said Ettore Riello, President of VeronaFiere, “sees Germany in the forefront, followed by the United States and Canada, the United Kingdom, Switzerland, France, Austria, countries in Eastern Europe with major attendance from Russia, China and Hong Kong.” “Growth for international operators,” said Giovanni Mantovani, CEO & Director General of VeronaFiere, “is an evident sign of the trend on the world market. Moreover, despite the dramatic events affecting Japan, attendance by Japanese buyers held steady and Vinitaly in the World is

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PRIMA INDUSTRIES

considering a special initiative on behalf of the Japanese people, who hold Italian products and culture in such high esteem.” The unstoppable growth trend seen for some years continues, demonstrating the vitality of the most important international exhibition dedicated to wine and its capacity for innovation with an increasing focus on business. “Everyone will leave Vinitaly more than happy,” said Lucio Mastroberardino, in his dual role as producer and President of the Italian Wine Union. “We’ve seen an extremely dynamic event that generated major opportunities for contacts, especially for smaller companies. It is now up to companies to grasp the opportunities that this exhibition set in motion. There is also the spur to move forwards and be even more an instrument at the service of compa-

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nies.” He was echoed by Lamberto Vallarino Gancia, Producer and President of Federvini: “This Vinitaly smiled on business,” he said, “thanks to international contacts and signs of markets in recovery. There is also a great deal of interest and curiosity for the 2012 edition that will have a new format as regards dates.” A favourable assessment was also made by Gianni Zonin: “optimal attendance, particularly over the first three days, with the international market proving to be very rewarding. On the other hand, we must work together,” said Zonin , “on the Italian market to educate people about the diet and the culture of informed drinking to help eliminate the breathalyser problem.” “Vinitaly was a stage for Italian wine at the service of importers from all over the world,” said Angelo Gaja. The export trend is up


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ART ACCIAI

SACMI

ALBRIGI

SIPREM

ALFATEK

GARBELLOTTO

DE FRANCESCHI

TECME

because customary Italian wine cellar exporters have helped create demand over time that is not only for their own exclusive benefit but then bounces back to Italy through importers seeking other Italian producers capable of supplying the same type of wines but less expensive, of better quality or more exclusive, less widely distributed.” That this edition of Vinitaly was set to be memorable was already evident during the opening days of the event but comments by companies are important in grasping the full meaning. The increase in international operators was also accompanied by better quality: “International attendance,” explained Enrico Chiavacci, Commercial Director of Antinori, “involved emerging and traditional countries alike. The latter demonstrated a new vitality and attention to innovations, as

well as interest in wines suitable for daily consumption. We are extremely pleased about all this.” It was a great show for Oscar Farinetti, Managing Director of Fontanafredda: “We met many very interested people, including unexpected contacts - particularly with operators from the Far East (Korea and China) - as well as excellent results in Northern Europe.” Positive signs were also seen for sparkling wines. Antonio Motteran, director general of Carpenè Malvolti, for example, was very satisfied with results achieved: “Vinitaly confirmed our positive sensations, with a further increase of interest in the order of 3-5% among international importers, especially from the United States, the United Kingdom and Germany.” “Vinitaly is always a not-to-be-missed and enjoyable event,” said Giuseppe Tasca

D’Almerita. There’s good energy and Vinitaly’s desire to innovate is positive, not the least by proposing a change of days for the event.” “We have talked with colleagues about the change of date,” said Lorenzo Biscontin, marketing manager at Santa Margherita. “It is an innovation which we are not yet able to evaluate but it does seem to be a good idea, although we’ll have to see when Easter occurs next year.” As regards the new format of the event, area director at GIV Giampaolo De Poli said: “I expect confirmation for international attendance, while there may be stronger attended by Italian caterers.”

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Metodo classico, gusto unico

Bisol presenta a Vinitaly Relio, omaggio a Aurelio, 25 anni di ricerca, 4 anni tra seconda fermentazione e affinamento, 2000 bottiglie prodotte

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isol sceglie Vinitaly 2011 per presentare in anteprima Relio: per la prima volta, si è potuto degustare il Metodo Classico Bisol ottenuto rifermentando in bottiglia il Glera in purezza, proposto invece tradizionalmente nella versione Metodo Italiano. Presso lo Stand Bisol, nell’Area Grandi Vini, di Vinitaly, è stato possibile degustare questo raffinato spumante, prodotto in edizione limitata, nato da 25 anni di ricerca e 4 anni tra seconda fermentazione e affinamento sui lieviti in bottiglia. “Tanto tempo ci è voluto per giungere alla quadratura del cerchio, che ha bilanciato i tre elementi essenziali: terreno, vitigno e lievito” spiega Desiderio Bisol, enologo e direttore tecnico di Bisol “un equilibrio difficile che abbiamo raggiunto con Relio”. “Relio è in grado di innalzare la percezione del Prosecco” commenta Gianluca Bisol, direttore generale “Questo spumante omaggia la memoria di mio zio Aurelio Bisol, detto Relio, che ha dedicato la sua vita alla faticosa cura dei vigneti di famiglia; lo stesso packaging ricorda Aurelio, scomparso tre anni fa: la bottiglia è rivestita da un tessuto che ricorda la maglia che Aurelio indossava ogni mattina, prima di affrontare il duro lavoro sulle vigne alte e scoscese”.

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Classic method, unique taste

On occasion of Vinitaly 2011 Bisol has presented Relio, omage to Aurelio, for 25 years’ research, 4 years for second fermentation and refining, 2000 bottles produced

B

isol has chosen Vinitaly 2011 to launch Relio; we could then taste Bisol Classic Method obtained by re-fermenting Glera in bottle, here proposed in its traditional Italian Method version. At the Bisol stand, in the Big Wines area of Vinitaly, it was possible to taste this fine spumante, produced in limited edition, created after 25 years’ research and 4 years for second fermentation and refining on yeasts. “We took much time to square the circle and balance three essential elements: soil, vine and yeast”, explains Mr. Desiderio Bisol, enologist and technical manager of Bisol. “A difficult equilibrium we have been able to achieve thanks to Relio.” Bisol’s general manager, Gianluca Bisol, says “Relio can magnify the sensory perception of Prosecco. This spumante is an homage to my uncle Aurelio Bison, also known as Relio, who spent his life to tending family’s vineyards; the very same packaging reminds us of Aurelio, who left us three years ago; the bottle is wrapped in a fabric that reminds us of the shirt that Aurelio used to wear every morning before approaching his hard work in the high and steep vineyards.”

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Industria Botti Garbellotto S.p.A. C o n e g l i a n o Ve n e t o ( T V ) I t a l i a - t e l . 0 4 3 8 3 6 6 4 11 - w w w. g a r b e l l o t t o . c o m


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Due secoli di esperienza

L’azienda Garbellotto nasce nel 1775 e cresce costantemente diventando l’azienda italiana di punta nel settore

L

’azienda Garbellotto nasce nel lontano 1775 nella vicina San Fior, piccolo comune nelle vicinanze di Conegliano Veneto, in provincia di Treviso, a 50 km da Venezia. Il fondatore dell’azienda Giuseppe Garbellotto, artigiano del legno, si specializza nella produzione di botti e tini da cantina. Il lavoro artigianale è premiato da numerosi successi e gratificazioni per tutto l’800. La fama dell’azienda cresce e il futuro Imperatore d’Austria Carlo d’Asburgo le dà l’incarico di revisionare le botti della tenuta Padovana di sua moglie. L’attività continua fino alla I Guerra Mondiale quando la produzione cessa a causa dell’occupazione austriaca delle terre fino al Piave. La guerra finisce e Giobatta Garbellotto, padre di Pietro, inizia la ricostruzione organizzando una fiorente produzione industriale di botti, tini, ma anche di fusti e barili. L’attività cresce velocemente e la Garbellotto diventa presto l’azienda italiana di punta nel settore, unica superstite al mondo in grado di produrre botti e tini di ogni quantità, formato e specie legnosa, dopo la grande crisi degli anni ’80, che fece chiudere tutte le altre grandi indu-

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strie di botti europee. Le industrie di botti non sono da confondere con le industrie specializzate nella costruzione dei barili (barriques), poiché c’è un’enorme differenza costruttiva tra la botte e il barile. Il barile è di semplice costruzione poiché ha la sola curva delle doghe, mentre la botte ha da 4 a 6 (se ovale) curve di difficilissimo, ma indispensabile, coordinamento. La regola del mestiere “Arte del Bottaio” insegna che la botte deve essere assolutamente costruita con la doppia curvatura dei fondi, l’unico modo per contenere perfettamente la spinta del contenuto (principio della diga). La Garbellotto vanta enormi e prestigiose forniture, come i 712 tini botte da 166 hl cadauno alla Winery Gallo di Modesto - California, la più grande fornitura del mondo e di tutti i tempi, oppure la fornitura alla cantina del Principe Arcivescovo di Würzburg in Germania, probabilmente la più bella cantina del mondo, perché affrescata dal famoso Tiepolo. Attualmente l’industria leader mondiale nel settore delle botti grandi è guidata dai tre Fratelli Garbellotto che continuano l’espansione nei mercati mondiali. L’azienda produce 45.000 hl all’anno di bottame, si estende su un’area di 60.340 mq dei quali 14.137 coperti, impiegando circa 70 addetti. La scelta del legname Il legname abitualmente impiegato è il Rovere, nelle specie Quercus Petrea e Q. Pedunculata, che mescolate assieme secondo proporzioni da noi studiate in più di due secoli di attività, garantiscono un meraviglioso bouquet. L’azienda Garbellotto è in grado di produrre botti, tini e barili anche con altri legnami come: Ciliegio (Prunus Avium e P. Cerasus), Acacia (Robinia Pseudoacacia), Frassino (Fraxinum

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Exelsior), Castagno (Castanea Vesca) e a richiesta altre specie ancora. L’esperienza maturata in centinaia di anni, unita alla continua ricerca scientifica, la porta a migliorare gli standard qualitativi del legno che utilizza. Le analisi chimiche effettuate periodicamente nelle partite del legname, per verificare la concentrazione dei composti aromatici (Estratto totale, Elagitannini, Fenoli, Aldeidi, Lattoni, Furani, Vanilline solo per citarne alcuni), confermano la strada giusta da seguire. Il legno viene acquistato direttamente nelle migliori foreste europee della Slavonia-Bosnia, del massiccio centrale Francese e dell’Europa Centrale, ove i tecnici Garbellotto scelgono solo le migliori partite di legname. A Conegliano il legname viene ricavato con il metodo del segato di quarto e selezionato dai nostri esperti maestri bottai. Solo quello migliore, che supera i numerosi e severi controlli, viene inviato alla stagionatura naturale, mentre il legname scartato viene rivenduto. È fondamentale che nella costruzione di bottame venga impiegato solo il legname migliore specchiato e semispecchiato a grana fine, esente da ogni tipo di difetto come: alburno, tracce di cipollatura, fenditure etc., in quanto darebbero luogo a perdite e deformazioni. Un’eventuale presenza di nodi, inoltre, comprometterebbe seriamente la riuscita della recipiente, perché sono focolai continui d’infezione e con l’utilizzo marcirebbero, dando luogo a inquinamenti, cattivi odori e gravi perdite. l secondo fondamentale passaggio della scelta del legno è la stagionatura naturale. Questo è l’unico metodo per raggiungere la perfetta stabilizzazione fisico-chimica del legno, specialmente del Rovere data la sua linfa di tipo colloidale: fisica perché se il legname venisse essiccato artificialmente, una volta messo a contatto con un liquido, si rigonfierebbe fino a far deformare il recipiente dando luogo a perdite irreparabili; chimica perché solo gli agenti atmosferici degradano la linfa e ne solubilizzano i tannini duri (a lunga catena chimica), garantendo una cessione aromatica morbida e “dolce” del legno, senza note astringenti o di “verde”. In commercio si trova solo legname fresco o essiccato artificialmente, pertanto è compito del bottaio accollarsi l’onere della stagionatura naturale del legno. Considerando che servono 8 mesi per centimetro di spessore per completare la stagionatura all’aria aperta, è facile farsi un’idea della quantità di legname necessaria a garantire botti costruite con legname stagionato. Grazie al suo deposito di 14.000 mc (700 autotreni), l’azienda Garbellotto garantisce che tutto il legname impiegato nella costruzione del bottame sia della migliore qualità e venga stagionato naturalmente nel suo stabilimento per almeno 8 mesi per centimetro di spessore.


GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Two centuries’ experience

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he Garbellotto company was founded in 1775 in San Fior, a small town near Conegliano Veneto 50 km from Venice, by Giuseppe Garbellotto, a woodwork craftsman specialized in the production of casks and vats for vine cellars. This highly appreciated craftswork was successful throughout the 1800s, and the company’s fame spread; the future Austrian Emperor, Charles of Hasburg, requested Garbellotto craftsmen to repair the casks on his wife’s farm near Padua. Production was interrupted by the 1st World War because of the Austrian occupation which advanced to the River Piave. After the war Giobatta Garbellotto, father of the present owner Pietro, began the reconstruction and established a thriving manufacturing industry of casks, vats, kegs and barrels. Production increased rapidly and soon became the leading Italian company in its field and the only manufacturer of casks and vats in any shape or size to survive the economic crisis of the 80s which instead forced all the other European cask manufacturers to close. The cask industry is not to be confused with barrel (barrique) manufacture, as there is a great difference between the building of a cask and a barrique. The barrel needs the curving in the staves only, whereas the cask has from 4 to 6 (if oval) curving procedures which are enormously difficult to carry out but which are indispensable for the coordination of the piece. The “Art of cask-building” teaches that the double curving at the upper and lower ends is the only way to contain the force of its content (the dam principle). Garbellotto S.p.a. boasts huge prestigious supply contracts like the 712 vats of 166 hl. each one fitted at the Gallo Winery in Modesto, California, the biggest winery of all time in the world as well as the cellar in Germany belonging to the Archbishop Prince of Würzburg, probably the most beautiful wine cellar in the world thanks to its frescoes by Tiepolo. The present company actually guided by the three Garbellotto brothers is in continual growth and produces about 45.000 hl of casks, vats and barrels per year on premises covering 60.340 m2 of which 14.137 m2 is under cover, employing a workforce of 70. The choice of wood: the best of the best The timber used at present is the Quercus Petraea and the Quercus Pedunculata species of oak which, mixed together in proportions perfected by Garbellotto over

Garbellotto was founded in 1775, has grown continuously and become the leading Italian company in its field two centuries of experience, guarantee a wonderful bouquet. The company can also produce casks made from other kinds of timber like cherry (Prunus Avium e P. Cerasus), acacia (Robininia Pseudoacacia), ash (Fraxinum Excelsior), chestnut (Castanea Vesca ) and other on request. Over a century’s experience as well as continual scientific research has led to a steady improvement of the quality standard of the wood used. The timber to verify the concentration of aromatic compounds (Total extract of “Elagitannini“, phenols, Aldehydes, “Lattoni”, Furani”, to name but a few) confirm the procedure is the right one. Garbellotto purchases the timber directly from the best European forest in Slavonia, Bosnia and central France and Central Europe, where its experts choose only the best part of the timber. In Conegliano the wood is selected by Garbellotto expert craftsmen. Only the best wood which passes strict selection controls is chosen to be seasoned naturally while the wood that does not reach Garbellotto’s standards is resold. Obviously the wood chosen must be top quality, without splits, traces of ring etc. because these would cause leakage and deformation. Moreover, knots could be the starting point for infections and once in use, the casks would rot and give off an unpleasant smell and cause leakage. The second fundamental stage in the selection of wood is the natural seasoning. This is known to be the only method which allows the wood to reach its perfect physical and chemical stabilisation, especially if it is oak which as colloidal sap. Physical,

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because if wood is dried artificially it swells when it comes into contract with a liquid, thus causing the cask to deform and burst. Chemical, because only atmospheric agents can degrade the sap and solubilise the hard tannins (a long chemical chain reaction) thus ensuring a sweet, aromatic discarge from the wood without a green or astringent after-taste. Naturally seasoned wood cannot be bought commercially as it is necessary only for cask manufacture and not for other industries. It is therefore the job of the cask maker to carry out this seasoning on its own premises considering that 8 months per cm. of thickness are necessary to guarantee a continuous supply of naturally seasoned wood. Garbellotto premises covering 14.000 m3 (700 lorry loads), guarantees that all the wood used in the building of casks is the best quality and that it is naturally seasoned for at least 8 months per cm. of thickness.

Piergregorio, Piero e Pieremilio Garbellotto

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GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Nella direzione della qualità totale Procedendo nella direzione della qualità totale, i nuovi orientatori OR.VI. sono stati perfezionati, giungendo alla soglia dei 12.000 tappi orientati/ora per ogni stazione

on gli orientatori per tappi MAR.CO. i tappi composti con un lato smussato (come nel caso dei tappi per spumanti, cava e champagne), in discesa da un canale verticale d’alimentazione, sono inviati tramite un cilindro pneumatico nella stazione di orientamento, dove avviene prima il rilevamento della posizione (mediante tastatore meccanico) e qualora necessario, il capovolgimento degli stessi, permettendo di raggiungere soglie d’errore di 1/150.000 tappi, inarrivabili dal sistema tradizionale. Inoltre, l’utilizzo dei più avanzati sistemi elettronici ha permesso di sviluppare una serie di applicazioni concepite per soddisfare le necessità delle più esigenti cantine vinicole. Ad esempio, gli orientatori MAR.CO. possono essere facilmente adattati per il corretto posizionamento di tappi provvisti di una testa

Orientatore di tappi mod. OR.VI. 4 P / Cork orienter mod. OR.VI. 4 P

Targeting total quality

Following total quality course, the new orientators OR.VI. are improved with higher unit production, reaching 12.000 corks for each orienting station

he MAR.CO.’s range of corks orienting machines left apart the traditional orienting system based on gravity, which cannot exclude a high percentage of mistakes, developing an advanced technology system allowing to achieve the highest precision, so that the manufacturer can guarantee a mistake tolerance of 1 cork on 150.000 and the total reliability at all required hourly productions. The corks with a chamfer (as the corks for Spumante, Cava and Champagne wines), fed through a vertical channel, are directed by a pneumatic cylinder inside the orienting station, where a mechanical device is detecting the position of the chamfer on the cork, allowing its orientation in the proper way. The cycle of pneumatic placement and orienting of the cork is completely mastered by a PLC. In addition to this, thanks to the using of the most advanced electronic systems, the manufacturer developed a series of applications conceived to meet the requirements of more demanding wine-cellars. For example, all the MAR.CO. orienting machines can be easily retrofitted with a particular camera provided with contour check, easily settle from the user, to detect the position of a printed mark, like the

Alimentatore di tappi mod. AL 9 RM / Cork feeder mod. AL 9 RM

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marcata con il logo del produttore oppure con il timbro d’annata. In questo caso, la posizione della marcatura è rilevata da una telecamera provvista di rilevatore di contorni, facilmente impostabile dall’utente ed anch’essa garantisce un’elevata precisione. Procedendo nella direzione della qualità totale, rappresentata da velocità e precisione, i nuovi orientatori OR.VI. sono stati perfezionati, giungendo alla ragguardevole soglia dei 12.000 tappi orientati/ora per ogni stazione, mentre la nuova tolleranza d’errore ammissibile è scesa a 1 tappo su 150.000, aumentando la precisione. La principale innovazione degli ultimi anni è sicuramente rappresentata dal riscaldamento dei tappi tramite microonde. Questo sistema, destinato a generare una piccola rivoluzione nel settore imbottigliamento, permette di far arrivare alle ganasce del tappatore il tappo alla giusta temperatura ed al giusto grado di umidità, esaltando le eccezionali doti di elasticità del tappo stesso. Il riscaldamento a microonde, come risaputo, inizia il riscaldamento a partire dal nucleo, per divulgarsi al resto della massa. Questo procedimento è particolarmente indicato per trattare i tappi in sughero, in quanto proprio il centro dello stesso è soggetto ai maggiori stress da compressione, prevenendo rotture delle celle e conseguenti problemi di colature.

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winery logo or the bottling year, on one side of the cork. The optical sensor is sending the signal to the PLC, in order to have the same highest precision in the cork orientation. Following the total quality’s way, represented by speed and precision, the new orientators OR.VI. are improved with higher unit production, reaching the considerable threshold of 12.000 corks for each orienting station, while the new admitted mistake tolerance reduce to 1 cork on 150.000, growing in accuracy. Most interesting innovation in latest years, it’s of course the corks warming by microwaves. This system, destined to create a little revolution in bottling market, allows to place the corks between the corker jaws at perfect temperature (about 38°) and at right percentage of humidity, enhancing the cork proper elasticity. The microwaves warming, as well know, start its action from inside, enlarging the effects to rest of the mass. This method is particularly indicated for corks treatment, considering that the core is subject to biggest stress from compression, avoiding breaking of cells and consequential dripping problems.


Se la serata sarà un successo, il merito è anche nostro.

La ditta Mar.Co. ha nella sua gamma di produzione una serie di macchine dedicate all’industria enologica, con specifica attenzione alle diverse esigenze concernenti la movimentazione dei tappi in sughero e sintetici, proponendo allo stesso tempo innovazioni nel campo del confezionamento ed igienizzazione e nell’orientamento dei tappi sia in sughero, sia in materiale plastico.

MAR.CO. -Martini Costruzioni - S.P. Canelli – Nizza, Fr. San Vito 82/A - 14042 Calamandrana AT Tel. / Fax +39 0141 769143 - info@martinicostruzioni.com www.martinicostruzioni.com


GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

Come sará il 2011 per le più importanti aziende del vino italiano?

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ome sarà il 2011 per il vino italiano? La risposta arriva da un’inchiesta Vinitaly-Winenews condotta fra le 50 aziende più rappresentative del made in Italy in bottiglia. Le 50 cantine interpellate, tra le più importanti del Belpaese, chiudono un buon 2010, con fatturati cresciuti dell’8% ed export che corre a due cifre (+14%), e confermano un sentiment positivo per il 2011. Le imprese del vino, dunque, ritrovano fiducia e cominciano a non vedere così lontani scenari analoghi a quelli pre-crisi.

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GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

Le imprese del vino ritrovano fiducia e cominciano a non vedere così lontani scenari analoghi a quelli pre-crisi La chiusura del 2010 ha confermato una ritrovata vitalità commerciale delle aziende tricolore del comparto, che hanno registrato (75% del campione) una crescita del proprio fatturato da un minimo del 2% ad un massimo del 25%. A tirare la volata sono decisamente le esportazioni, in crescita per il 90% delle aziende interpellate, con percentuali che vanno dal 3% fino al 50%. Il 15% delle aziende ha dichiarato una stabilità del proprio fatturato nel 2010, e sono relativamente poche (10%) quelle che hanno, invece, visto decrescere i propri introiti. Sul fronte dell’export 2010, soltanto il 10% del campione ha rilevato il proprio andamento delle esportazioni stabile. Le aziende vitivinicole italiane ritrovano fiducia dopo due anni (2008-2009) di contrazione, sia nei fatturati che nella forza penetrativa sui mercati esteri, che tornano oggi a confermare il loro ruolo di principale sbocco commerciale per le etichette tricolori. Il 75% delle aziende dichiara un sentiment abbastanza positivo sull’anno in corso, ulteriormente “rinforzato” da un 15% che lo prevede positivo, contro un 10% che, invece,

lo percepisce ancora negativo. Il 2011 si presenta, dunque, come un anno che potrebbe sancire il definitivo recupero del trend di crescita innescato nel 2007. Ma se guardiamo al comparto del vino, l’empasse economica mondiale ha posto di fronte agli imprenditori vitivinicoli criticità decisamente meno gravi di quanto si siano presentate in altri comparti e, agendo quasi esclusivamente sulla leva dei prezzi, un punto di assestamento è stato trovato abbastanza velocemente. Non senza, peraltro, il lavoro fondamentale e puntuale delle aziende sul loro core business ormai sempre più conclamato e cioè quello dei mercati esteri, dove accanto ad una ripresa di quelli storici e più maturi (Usa e Germania su tutti) sono cominciate operazioni interessanti anche sui cosiddetti mercati “emergenti” (Cina, ma anche Russia ed Estremo Oriente in genere). Si tratta di strategie che necessariamente hanno interessato soprattutto le aziende dal forte “peso economico specifico” e dalle capacità imprenditoriali più sviluppate. Realtà produttive che ancora restano tendenzialmente limitate rispetto al panorama

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complessivo del mondo vitivinicolo del Belpaese, caratterizzato da un patrimonio di imprese polverizzato e da fatturati ancora piuttosto deboli. Ma è improprio parlare di una situazione ormai risolta, tanto che gli imprenditori del vino italiano non hanno nascosto alcuni “tallone di Achille” che continuano a rappresentare potenziali minacce: al primo posto ci sono le incognite economiche (per il 46%), al secondo la debolezza dei consumi (forse l’unica criticità che rimanda al mercato interno, notoriamente quello più avaro di soddisfazioni, anche grazie ad un clima “neoproibizionista” che di certo non aiuta), ex-aequo con la perdita di competitività internazionale, al terzo (15%) la concorrenza degli altri Paesi produttori. Indicazioni che, evidentemente, rimandano tutte ai possibili problemi che possono generarsi soprattutto nei mercati esteri, come a ribadire ancora una volta che la strada del successo del vino italiano è sempre più misurata da ciò che accade fuori dai confini.

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GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

How do the most important wine Italian companies expect 2011 to be?

Wine enterprises are confident again and start seeing ahead scenarios not that different from the ones before the crises

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ow will 2011 be for Italian wines? The answer to this question emerges from a Vinitaly-Winenews survey among 50 most representative companies of made-in-Italy in bottle. The fifty companies, picked up among the most important of our Country, closed 2010 with turnovers grown by 8% and twofigure export (+14%), and confirm a positive sentiment for 2011. Wine businesses are trustful again and start seeing ahead scenarios not that different from the ones before the crises begun. The end of 2010 confirms the renewed commercial dynamism of wine Italian companies, which recorded (75% of the sample) increased turnover by 23% min to 25& max. Propelling force comes from exportations, growing for 90% of interviewed companies, and whose percentage range from 3% to 50%. 15% of the sample companies said that their 2010 turnover was stable while relatively few companies (10%) said that their income decreased. As far as the 2010 export is concerned, only 10% said that their export trend has remained stable. Wine-making and producing Italian companies have regained confidence in the market after two-year shrinkage of turnover

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and penetration into foreign markets, which are again the main trade outlet for Italian labels. 75% of the companies said that they are quite positive about the present year, “reinforced” by 15%, and not yet out of the tunnel for only 10% of the interviewed panel of companies. In analysing the wine sector, the world’s economic standstill has posed definitely different difficulties to vine companies from other market sectors, since it affected prises mostly but afterwards a settling point has found rather quickly. Companies have acted on their international core business and started interesting operations not only in historic and well-established foreign markets such as the USA and Germany, but also in emerging markets (China, Russia, the Far East in general). These strategies have involved mainly economically important companies supported by developed entrepreneurial capacity. On the other hand, these production realities remain basically islands within italy’s wine-making and producing panorama, characterized by a wealth of enterprises pulverized and rather week turnovers. Speaking of settled situation would be unsuitable since some entrepreneurs have

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shown some Achilles’ heels potentially risky, such as: economic uncertainty (46%), poor consumption (maybe the only criticality putting off to domestic market, less satisfactory also due to a sort of neoprohibizionist climate that does not help at all), less international competitiveness, competition of other producing Countries. These are all information that may evoke possible problems that might emerge abroad above all, as a way of stressing out that once again the road to success of Italian wine is increasingly dependable on what happens abroad.



GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Traino dell’evoluzione La 6a Conferenza European Bioplastics si terrà a Berlino il 22 e 23 novembre prossimi

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uropean Bioplastics, l’Associazione dell’Industria delle Bioplastiche in Europa, annuncia che la sesta edizione della Conferenza European Bioplastics si terrà il 22 e 23 novembre 2011 all’Hotel Maritim proArte di Berlino. Numerosi studi sul mercato delle bioplastiche hanno raggiunto conclusioni differenti circa il tasso di crescita dell’industria. Tuttavia un risultato è certo: l’industria sta crescendo, espandendosi velocemente con l’emergere di nuove aziende e con l’innovazione del prodotto. La Conferenza Europea sulle Bioplastiche illustrerà gli sviluppi più recenti che hanno coinvolto l’industria delle bioplastiche e ne fisserà gli standard. La 6a Conferenza Europea sulle Bioplastiche è il luogo ideale per poter avere una panoramica a 360° sulle ultimissime innovazioni di materiali e applicazioni prodotte dall’Europa e dal resto del mondo. Andy Sweetman, presidente dell’Associazione European Bioplastics, afferma che “La richiesta di scambio di informazioni e di nuove

collaborazioni è in costante crescita. La Conferenza Europea sulle Bioplastiche si è affermata come forum di primaria importanza per la fiorente industria delle bioplasiche. Agli esperti e rappresentanti che parteciperanno a questa edizione della conferenza, unica nel suo genere, saranno offerte ottime piattaforme di networking ed esposizioni di prodotti. “La scorsa edizione di European Bioplastics Conference ha ospitato oltre 360 partecipanti in rappresentanza di oltre 170 aziende da tutto il mondo e quest’anno puntiamo a oltre 400 partecipanti”, dice Hasso von Pogrell, Direttore Generale di European Bioplastics. I preparativi per la conferenza stanno scaldando i motori, il “Call for Papers” saranno presto pubblicati e le iscrizioni si sono aperte lo scorso aprile. European Bioplastics è l’Associazione europea che rappresenta gli interessi dell’industria e dell’intera catena delle bioplastiche. I suoi soci producono, raffinano e distribuiscono bioplastiche, pastiche che possono essere biologiche, compostabili oppure entrambe.

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Driving the evolution

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uropean Bioplastics, the association of the bioplastics industry in Europe, announces the 6th European Bioplastics Conference to take place on 22-23 November 2011 at the Maritim proArte Hotel in Berlin. Numerous studies assessing the bioplastics market come to differing conclusions concerning the industry’s growth rate. However, one result is certain: The industry is growing, expanding fast with new companies emerging and product innovation. The leading business forum – the European Bioplastics Conference – will be setting new standards in presenting the latest industry developments. The 6th European Bioplastics Conference is the place to be for getting a comprehensive overview over the latest innovations in material and application development – in

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The 6th European Bioplastics Conference will take place 22-23 November in Berlin Europe and beyond! “There is an everincreasing demand for exchanging information and initiating cooperations. The European Bioplastics Conference has established itself as the leading business forum for the thriving bioplastics industry”, says Andy Sweetman, Chairman of European Bioplastics. Experts and representatives expected at this year’s conference will again be presented with excellent networking platforms and an exciting product exhibition at the biggest event of its kind. “We aim to set a new atten-

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dance record with 400+ participants in 2011”, says Hasso von Pogrell, Managing Director of European Bioplastics. At last year’s conference, European Bioplastics welcomed over 360 participants from more than 170 companies around the world. Preparations for the conference are shifting into high gear. The “Call for Papers” will be published soon. Registration for the 6th European Bioplastics Conference opened April 2011. European Bioplastics is the European association representing the interests of the industry along the complete bioplastics‘ value chain. Its members produce, refine and distribute bioplastics - plastics that are either biobased, compostable, or both.


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Passioni di famiglia Antonio Moretti sposa perfettamente buon gusto ed eleganza, regalandoci vini unici AL mondo

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e c’è un filo conduttore nella storia e nelle imprese di Antonio Moretti, questo è certamente il buon gusto e l’eleganza. Un filo che cuce, a modo suo, ogni attività e ogni passione di famiglia, che peraltro diventano spesso cosa unica. Naturale, allora, che dai successi nel campo della moda si sia passati a quelli del vino, due mondi molto più vicini di quanto non si pensi; due delle più straordinarie e riuscite espres-

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sioni del made in Italy. E dove è la passione a fare la differenza… Tenuta Sette Ponti La Tenuta Sette Ponti è una delle proprietà di famiglia fin dagli anni ’50 quando il padre di Antonio, l’architetto Alberto Moretti, acquista direttamente dalle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia d’Aosta i primi 50 ettari. Siamo nel cuore del Chianti, in un suggestivo angolo di Toscana non lontano da Arezzo e da Firenze, che prende il nome dal numero dei ponti che collegano le due sponde del fiume Arno tra la città etrusca e Firenze. Il primo di questi è Ponte Buriano (XIII secolo) presente addirittura nel paesaggio che fa da sfondo alla Gioconda di Leonardo. Oggi la Tenuta, dopo alcune acquisizioni operate nel corso degli anni, conta oltre 330 ettari, di cui oltre 50 dimorati a vigneto. Le varietà prodotte sono il Sangiovese, ovvero il vitigno della tradizione, insieme ai grandi “internazionali” quali Merlot e Cabernet Sauvignon, oltre ad altre varietà autoctone prodotte in piccole quantità. I terreni variano dall’argilla alla sabbia, dal calcare al tipico galestro e sono tutti compresi in un’altezza che va dai 200 ai 300 metri sul livello del mare. Le vigne sono allevate con sistemi adatti alla qualità del progetto, tanto che la densità degli impianti raggiunge i 6.666 ceppi per ettaro. Nascono così il Chianti Vigna di Pallino, denominazione storica interpretata senza l’uso del legno, Crognolo, il vino più rappresentativo del territorio, Sangiovese in prevalenza affinato in

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barrique, Oreno, il vino culto dell’azienda, esplosivo, ricchissimo di struttura e impreziosito dalle nuance del rovere nuovo, frutto di un blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon. Non manca un vino bianco: il fresco Anni da uve Sauvignon Blanc; chiude il Grisoglia, un passito di Toscana prodotto con grappoli di Malvasia e Trebbiano lasciati ad appassire in locali ben ventilati fino al 14 Febbraio, giorno di San Valentino. Azienda Agraria Poggio al Lupo Sempre in Toscana, nella calda Maremma dalle straordinarie potenzialità enoiche, Antonio Moretti dà vita all’Azienda Agraria Poggio al Lupo, a Magliano in Toscana (Grosseto). Il panorama è mozzafiato. La proprietà si estende per 45 ettari dei quali 15 vitati a Sangiovese e Cabernet Sauvignon, oltre a quote di terreno impiantate ad Alicante e Petit Verdot. Qui sono nati due vini, il classico Morellino di Scansano DOC (Sangiovese e Alicante) e Poggio al Lupo, un IGT Maremma a base di Cabernet Sauvignon, Alicante e Petit Verdot che ha già fatto parlare di sè. Feudo Maccari Affascinato da un viaggio di fine anni ‘90 nella Val di Noto, in Sicilia orientale, Antonio Moretti decide che sarebbe stato questo il luogo ideale per una nuova impresa legata alla terra e ad uno dei suoi frutti più autentici: il vino. Oltre ai vigneti, molti dei quali hanno più di trent’anni e sono posti su diversi terreni e altezze a garanzia dell’equilibrio generale, il Feudo comprende una foresteria, alcune abitazioni, la sala degustazione e, naturalmente, la cantina. Tutto intorno la natura esprime il suo rigoglio e i terreni fertili di terra vulcanica bianca e nera regalano arance, limoni, pomodorini di Pachino, verdure ed ortaggi, olive. L’uva di queste parti ha un nome e un territorio d’elezione: Nero d’Avola, allevato unicamente ad alberello. Vitigno di antiche tradizioni e oggi particolarmente apprezzato, è di certo uno dei più interessanti di tutta la Sicilia e si caratterizza per struttura, intensità e rotondità di frutto, capacità di invecchiamento. Le origini risalgono ai primi insediamenti greci che portarono anche il sistema di allevamento ad alberello. Nero d’Avola di Feudo Maccari è un vino d’annata allegro e scanzonato, adatto ad ogni occasione e facile da bere che non manca di una suggestiva e versatile versione rosé; Saia è un nero d’Avola in purezza di grande carisma, dotato di un frutto esplosivo e grande rotondità; e Mahâris, il vino forse più imponente prodotto nella Tenuta, simbolo autentico dell’incontro tra la grande tradizione siciliana del nero d’Avola e la straordinaria espressione dei vitigni internazionali.



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Family passions

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f there has to be a leitmotiv in Antonio Moretti’s life and entrepreneurship, this would certainly be fine taste and elegance. A thread connecting any family activity and passions, often combining into one single thing. It is natural then that the man stepped easily from fashion to the world of wine, two sector that are less apart than we usually believe. Two of the best and extraordinary expressions of our made in Italy, where passion does make the difference. Tenuta Sette Ponti Tenuta Sette Ponti has been family property since the 50s when Antonio’s father, Alberto Moretti, bought the first 50 he of the estate directly from Princesses Margherita and Maria Cristina of Savoia. This is the heart of Chianti, a picturesque corner of Tuscany, not far from Arezzo and Florence, named after the number of bridges connecting the two shores of the river Arno in between the Etruscan city and Florence. The first bridge is Ponte Buriano (18th Century) also present in Leonardo da Vinci’s Monna Lisa. Today Tenuta Sette Ponti, after several acquisitions taking place throughout the years, accounts for 330 hectares, 50 of which covered with vineyards. The varieties produced there are: Sangiovese, the vine of tradition, “international” great wines such as Merlot and Cabernet Sauvignon, along with some local varieties produced in small quantity. The soil is composed of clay and sand, limestone and marl, at a height above the sea level ranging from 200 to 300 metres. The vines are grown with systems suitable for the quality of the project, and the thickness can reach 6,666 tree stumps a hectares. Hence, Chianti Vigna di Pallino, historic denomination produced without using wood; Crognolo, the wine that best represents this territory; Sangiovese, mainly refined in barriques; Oreno, iconic wine of the company, full bodies and enriched with new oak flavours, resulting from a blending of Sangiovese, Merlot and Cabernet Sauvignon. A white wine cannot miss: Anni, produced with Sauvignon Blanc grapes; Grisoglia, Tuscan raisin wine produced with Malvasia and Trebbiano grapes let to wither in well-aired rooms until S. Valentine’s day, 14th February. Azienda Agraria Poggio al Lupo Again in Tuscany, in Maremma known for its extraordinary wine potential, Antonio

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Antonio Moretti perfectly marries fine taste with elegance, giving us unique wines

Moretti established the company Azienda Agraria Poggio al Lupo, in Magliano in Toscana, Grosseto exactly, where the landscape is breathtaking. The estate stretches over 45 hectares, 15 of which Sangiovese and Cabernet Sauvignon, Alicante and Petit Verdot. This is home to two great wines, Morellino di Scansano DOC (Sangiovese and Alicante), and Poggio al Lupo, IGT Maremma blending Cabernet Sauvignon, Alicamete and Petit Verdot. Feudo Maccari Totally fascinated by a trip into Val di Noto, in Western Sicily, in late 90s, Antonio Moretti decided that that extraordinary place would become the seat for a new enterprise, strongly bound to that land and its real fruit: wine. In addition to the vineyards, most of which are more than thirty years old and are located in various lands at different altitudes as to assure the best overall balance, Feudo Maccari includes also a lodge, some houses, a tasting room and a winery. All

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around the luxurious nature and fertile lands of white and black volcanic soil give us oranges, lemons, Pachino tomatoes, vegetables and olives. The grapes grown in this land has a special name: Nero d’Avola, a vine grown only in trees. This ancient and highly appreciated vine is undoubtedly one of the most renowned of all Sicily and is strongly characterized by its intense and fruity tones, as well as it aging qualities. The origin of Nero d’Avola goes back to the first Greek settlements in the area who brought with them the tree-shaped vine growing system. As for the wines it is worth highlighting Nero d’Avola from Feudo Maccani, which is vintage and therefore ideal for any occasion, also in its versatile rosé version; Saia is a pure and strong Nero d’Avola that offers fruity tones; Mahâris is perhaps the most important wine produced at the Tenuta and also authentic symbol of the combination of the long Sicilian tradition of Nero d’Avola with the extraordinary expression of international wines.


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many solutions A complete range of beverage process equipments: - premix equipments for CSD production - mineral water carbonating units - syrup rooms and sugar dissolving units - CIP and SIP for best cleaning and sanitizing - ozone generators and ozonising equipment - sterile water production for aseptic lines - sterilising solutions automatic preparing devices - minerals and flavours dosing devices - tailor made water treatment plants - qualified pre-sale technical support - competent after sales servicing

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DRINK SYSTEMS: un nuovo brand per WATER SYSTEMS Un nuovo marchio per meglio trasmettere alla clientela il proprio desiderio di proporsi come partner per l’intero processo

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fronte dei successi ottenuti e del continuo sviluppo della propria attività tecnica, commerciale e produttiva per la fornitura di sistemi di processo integrati per l’industria delle bevande, A. WATER SYSTEMS ha sentito l’esigenza di introdurre un nuovo marchio per meglio trasmettere alla clientela il proprio desiderio di proporsi come partner per l’intero processo e non solamente per la fornitura di sistemi relativi al trattamento acqua e all’ozono. Sebbene molti clienti abbiano già recepito questa opportunità e abbiano dato fiducia all’azienda acquistando impianti come premix, saturatori, flash pastorizzatori, impianti CIP e sale sciroppi, in alcuni casi il marchio A. WATER SYSTEMS, che presenta evidentemente un forte richiamo all’acqua, ha generato qualche incomprensione, particolarmente in chi conosce meno l’azienda, circa le sue effet-

tive potenzialità. Con l’introduzione del nuovo brand è stato semplicemente deciso di dare maggiore evidenza alla divisione, peraltro già esistente all’interno di Water Systems, specializzata negli impianti di processo per il beverage, con l’obiettivo dichiarato di fronteggiare la crescente richiesta di forniture chiavi in mano e di incrementare il fatturato aziendale in questo settore. Da oggi comparirà quindi un nuovo marchio, a fianco del tradizionale marchio A.WATER SYSTEMS, a cui saranno abbinate tutte quelle macchine e quei sistemi di processo più strettamente correlati alla preparazione di prodotti quali soft drinks, succhi di frutta, bevande funzionali di vario genere, the, vino, ecc.: il nuovo marchio sarà DRINK SYSTEMS e ad esso è già stato associato il secondo sito web aziendale, già disponibile all’indirizzo www. drinksystems.com e futuro oggetto di restyling

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per una ancor maggiore fruibilità. Con la nuova divisione A.WATER SYSTEMS si propone quindi sul mercato come l’unico interlocutore italiano che, con una competenza tecnica interna, è in grado di coprire l’intera fornitura di impianti di processo per l’industria delle bevande, partendo dalla captazione e purificazione dell’acqua sino ad arrivare al prodotto pronto da imbottigliare, con evidenti benefici per l’imbottigliatore che trova un referente unico per il processo sia in fase progettuale e di realizzazione di nuove linee che durante la gestione ordinaria del proprio stabilimento. La recente realizzazione di un impianto di produzione soft drinks in Cameroun, a cui le immagini di questo articolo fanno riferimento, ha fornito a Water Systems l’occasione più propizia per mettere in pratica materialmente quanto sopra prospettato: la fornitura si compone in effetti di tutte le apparecchiature necessarie per la produzione ad eccezione della linea di imbottigliamento. A.WATER SYSTEMS si è in effetti fatta carico dell’intero processo fornendo: impianto di captazione acqua direttamente dal pozzo, impianto di trattamento acqua, sala sciroppi, impianto di lavaggio CIP, sistema di ozonizzazione acqua minerale e acqua di risciacquo bottiglie, chiller e torre di raffreddamento, addolcitore e generatore di vapore, linea aria compressa a 7,0 bar e piping di collegamento di tutte le sezioni di processo e della linea di imbottigliamento. Appare evidente come la scelta di un unico fornitore sia strategica nella riduzione delle tempistiche di progettazione e realizzazione e soprattutto nell’eliminazione di tutte quelle problematiche che, operando con diversi fornitori, rischiano di diventare “terra di nessuno” e quindi di generare pesanti ritardi durante la fase di installazione e avviamento della linea.


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DRINK SYSTEMS: a new brand beside WATER SYSTEMS

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ecause of its successes and the constant development of its own technical as well as commercial and productive activity for the supply of integrated process equipment for beverage industry, A.WATER SYSTEMS felt the need to introduce new brand to better communicate to customers the wish to propose the company itself as supplier of plants for the whole process and not only for water treatment and ozone. Although many customers have already caught this opportunity and put their trust in A.WATER SYSTEMS, with the purchase of premix units, carbonating equipments, flash pasteurizers, CIP systems and syrup rooms, in some cases the current brand, A.WATER SYSTEMS, created doubts about its true potential, especially in those companies which do not know the company so much. With the introduction of the new brand it was simply decided to give more prominence to the division, however already existing within A.WATER SYSTEMS, which is specialized in the manufacture of process plants for beverage, with the evident objective to face the increasing demand of turnkey supplies and to increase the sales in this field. As of today, therefore, a new brand will appear together with our traditional one of A.WATER SYSTEMS, and it will gather all the equipment and process plants which are more closely related to the preparation of products such as soft drinks, fruit juices, functional drinks of various kind, tea, wine, etc.: the new brand is called DRINK SYSTEMS and to it the company has already associated its second website, www. drinksystems.com, which will be soon restyled for a better consultation.

Thanks to this new division, A.WATER SYSTEMS proposes itself on the market as the only Italian company having the necessary technical competence to supply turnkey process plants, from raw water capitation to the ready-for-bottling product. Hence the benefit of the bottler is to have a unique point of reference for the whole process, both during new lines design/establishment and the ordinary running of the plant. The recent supply of a soft drink production plant in Cameroun, to which the images of this article refer, is probably the most representative realization of Water System’s aim: and in fact the supply includes all that equipment which is necessary to the production, with the exception of the bottling line.

A new brand to better communicate to customers the wish to propose the company itself as supplier of plants for the whole process

For this project, A.WATER SYSTEMS took upon itself the whole process equipment: borehole water pumps, water purification system, syrup room, CIP system, water ozonising equipment for mineral water disinfecting as well as for bottles rinsing, chiller, cooling tower, water softener, steam generator, 7,0 bar air compressor and the whole piping to connect the mentioned devices to the bottling line. It is clear as the choice of a unique supplier is strategic to reduce planning and manufacturing times, but most of all to avoid all the problems, occurring when having different suppliers, which risk of becoming “no man’s land” and so of generating serious delays during the installation and start up of the lines. Sistema di trattamento acqua Water purification system

Impianto di processo soft drinks CSD process room

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Il mondo della birra artigianale Unionbirrai presenta il Progetto Bottiglia Artigianale Italiana e lancia la ricerca condotta da ALTIS Università Cattolica di Milano

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d ogni birra… la sua bottiglia. Se la birra poi è artigianale, la bottiglia può diventare il marchio distintivo di un processo e di una lavorazione molto particolare. Il progetto Bottiglia Birra Artigianale Italiana è stata presentato a SAPORE lo scorso febbraio da Unionbirrai, con l’obiettivo di veicolare, attraverso il packaging, l’immagine di un prodotto di qualità con caratteristiche distintive. “Da sempre i microbirrifici sono particolarmente attenti al packaging in quanto strumento fondamentale per la commercializzazione dei loro prodotti.” – Ha detto Simone Monetti Presidente di Unionbirrai. “L’idea di creare una bottiglia unica, con inciso sul vetro la dicitura Birra Artigianale Italiana e il logo di Unionbirrai, ha lo scopo far identificare immediatamente il prodotto al consumatore che è sicuro in questo modo di acquistare una birra artigianale, di origine italiana, fatta da un nostro socio.” E sempre a SAPORE è stato lanciato il progetto della Ricerca, condotta da Unionbirrai insieme al Altis Università Cattolica di Milano, dedicata al mondo della birra artigianale. Questa ricerca rappresenta una assoluta novità nel settore dei microbirrifici italiani, in quanto è la prima volta che vengono analizzate sistematicamente, in due step diversi, tutte attività dei birrai artigianali. La ricerca sarà suddivisa in 2 fasi: la prima, ti tipo qualitativo, raccoglierà interviste con imprenditori del settore; la seconda consisterà in un questionario, al quale saranno chiamati a rispondere tutti i microbirrifici e i Brew pub al fine di rilevarne i percorsi di sviluppo strategico. “L’obiettivo è quello di arrivare ad una mappatura dei microbirrifici su tutto il territorio italiano” ha detto il Dott. Benedetto Cannatelli di Altis Università di Cattolica di Milano. “Una volta delineati i vari modelli effettueremo la seconda parte dell’indagine per capirne meglio filosofia e motivazioni. A lungo termine tutte queste preziose informazioni potrebbero costituire le basi per un Osservatorio permanente sulla birra artigianale che dia la possibilità di monitorare l’andamento dell’intero settore.”

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FILLING & PACKAGING

The world of artisan beer Unionbirrai presents the “Progetto Bottiglia Artigianale Italiana” project and launches the research carried out by ALTIS Università Cattolica of Milan

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very beer needs its own bottle. When beer is artisan, bottle can also turn into a distinctive feature of a very peculiar process. Last February, Unionbirrai introduced the “Bottiglia Birra Artigianale Italiana” project with the aim of spreading through packaging the image of a quality product featuring distinctive characteristics. The President of Unionbirrai Mr. Simone Moretti said “Microbreweries have always been particularly attentive to the packaging matter since this is fundamental means of commerce for their products. The idea of creating a unique bottle, bearing the saying “Birra Artigianale Italiana” together with the Unionbirrai logo, helps the consumer to identify the product immediately and he or she can be utterly certain about their buying artisan Italian beer produced by one of our members.” On occasion of Sapore, Rimini, Unionbirrai also presented its research project carried out together with Altis Università Cattolica of Milan, entirely on the world of artisan beer. This research is brand news in the sector of Italian microbreweries, since that has been the first time that all the activity of artisan breweries is systematically analized, in two different steps. The research will be divided into two stages: the first is qualitative and will group the interviews to sector entrepreneurs; the second stage is a test for microbreweries and pubs aimed to understand their strategic development. Dr. Benedetto Cannatelli of Altis Università Cattolica of Milan said “The target is the mapping of all the breweries in Italy. Once sketched all the models, we will carry out the second batch of the survey as to better understand philosophy and purposes. On the long run, all this precious information will create the basis for a permanent Observatory on artisan beer which will give the possibility to monitor the trend of the whole sector.”


GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Sostenibilità e carte speciali Sappi è impegnata nella sostenibilità, un impegno mantenuto dalla cartiera Alfred, produttrice di “Fusion”, una nuova carta speciale per il settore dell’imballaggio e della trasformazione

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ondata e costituita in Sudafrica nel 1936, Sappi è cresciuta nel tempo diventando un gruppo globale specializzato nel settore della carta e della cellulosa. L’azienda è costituita da tre divisioni: Sappi Fine Paper North America, Sappi Southern Africa e Sappi Fine Paper Europe. Conta su oltre 17.000 dipendenti in tutto il mondo e dispone di 20 cartiere in quattro continenti, con una produzione annuale di 6,6 milioni di tonnellate di carta e 3,3 milioni di tonnellate di cellulosa. Nove cartiere del

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gruppo hanno sede in Europa e producono 4,2 milioni di tonnellate di carta, con la cartiera Alfeld in Germania che contribuisce con 330.000 tonnellate di carta. Impegno per uno sviluppo sostenibile Essendo produttore leader di carta a livello globale, Sappi aspira a ridurre il più possibile il proprio impatto sull’ambiente. Per questo motivo l’azienda si concentra sullo sviluppo sostenibile e punta a “soddisfare le esigenze del presente senza mettere in pericolo la capacità delle generazioni future di soddisfare

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le proprie”. La politica di Sappi per raggiungere tale obiettivo si basa sul seguente concetto: “Creare Prosperità per le parti coinvolte, migliorando al contempo la vita delle Persone e con un minore impatto sul Pianeta”. Sappi punta a soddisfare gli impegni nei confronti del pianeta enunciati nella propria carta della sostenibilità tramite, ad esempio, la promozione della selvicoltura sostenibile, la conformità alle pratiche e alle normative ambientali migliori, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, l’aumento dell’uso di energie rinnovabili e il miglioramento della qualità dell’acqua. È in base a tali principi che opera la cartiera di Alfeld. Alfeld, una cartiera integrata La cartiera di Alfeld può vantare una tradizione nella fabbricazione della carta che risale al 1706 e fa parte di Sappi Fine Paper Europe dal 1992. Si tratta di una cartiera integrata che produce in loco carta e cellulosa. La forza lavoro di 800 persone e le cinque macchine continue per la lavorazione della carta della cartiera di Alfeld consentono di produrre carta patinata di alta qualità senza legno e carte speciali. Jens Kriete, Environmental Manager di Sappi Fine Paper Europe, illustra i vantaggi di uno stabilimento di produzione integrato: “Alfeld è in grado di controllare il processo completo, dai chips fino alla carta, e questo si traduce nella possibilità di gestire l’impatto ambientale dei propri prodotti in un modo impensabile per


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altre cartiere”. La produzione di cellulosa in prossimità della macchina continua per la produzione della carta permette di tralasciare una fase del processo, infatti non c’è bisogno di essiccare la cellulosa prima di trasferirla alla macchina continua per la produzione della carta, il che consente di risparmiare molta energia. Allo stesso tempo, il materiale di scarto generato nel corso del processo di produzione della cellulosa rappresenta una fonte primaria di energia rinnovabile per Alfeld: “Attualmente circa il 48% dell’energia primaria che utilizziamo proviene da fonti rinnovabili, rendendoci più ecocompatibili rispetto alle cartiere non integrate”. Un pioniere nella produzione senza cloro La cartiera Alfeld è certificata ISO 14001 ed EMAS (Eco-Management and Audit Scheme). Alfeld è iscritta nel registro EMAS sin dal 1996. La cartiera è stata una delle prime ad adottare la tecnologia di sbiancamento senza cloro:“La prima carta prodotta senza cloro al mondo proveniva da qui”, aggiunge Kriete. Gli agenti chimici impiegati attualmente per la produzione di cellulosa vengono riciclati in un sistema a circuito chiuso. La cellulosa TCF (totally chlorine-free) prodotta da Alfeld per uso interno viene ottenuta da faggi e abeti tagliati nelle foreste regionali locali che si trovano in media a 100 km dalla cartiera, e da prodotti di scarto delle segherie. Oltre il 94% delle fibre utilizzate sono certificate in confor-

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mità agli standard PEFC o FSC. La cartiera Alfeld è stata inoltre la prima a installare un impianto anaerobico - biologico per il trattamento delle acque reflue derivanti dalla produzione della ecllulosa e della carta. Durante il processo biologico anaerobico, degli speciali microorganismi trasformano il carico organico delle acque reflue in biogas. Tale trattamento riduce la domanda chimica di ossigeno (COD, chemical oxygen demand) delle acque reflue e aumenta la produzione di biogas. Questo processo consente di ottenere un valore aggiunto ambientale ed economico: Alfeld impiega il biogas per la generazione di calore e di energia elettrica. Una nuovissima carta speciale È ad Alfeld che Sappi sta producendo una nuovissima carta speciale: Fusion. L’azienda ha sviluppato questo tipo di carta in risposta alle richieste del mercato. Si tratta di un top liner universale di alta qualità per la produzione di cartone ondulato nei settori dell’imballaggio e della trasformazione. Kriete spiega: “Fusion integra le eccezionali caratteristiche delle carte speciali che Alfeld può offrire, infatti ha una superficie brillante con un elevato grado di bianco. Inoltre, la sua resistenza consente di evitare strappi sui bordi e nessuna rottura nell’area di cordonatura, rendendola adatta a tutte le tecniche di finitura”. Fusion è prodotta presso Sappi Alfeld con cellulosa selezionata e garantisce la giusta combinazione di fibre per ottenere le proprietà

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adatte del substrato. Fusion è disponibile con certificazione PEFC o FSC. Fusion utilizza solo fibre vergini, il che garantisce la produzione di una carta senza imperfezioni. Grazie alle operazioni di patinatura e calandratura, la superficie di Fusion offre una qualità speciale e una lucidità che altri top liner non sono in grado di raggiungere. Fusion è disponibile in bobine e in fogli con grammature da 130 a 180 gsm, adatte a una vasta gamma di applicazioni per stampatori e trasformatori. “Gli stampatori ora possono offrire una riproduzione migliore del colore, che consentirà ai loro clienti di ottenere un impatto ancora maggiore sugli scaffali e a trarre vantaggio dalle nuove possibilità di imballaggio”, conclude Kriete. “Questa carta garantisce inoltre eccellenti prestazioni in macchina da stampa, e consente agli stampatori e ai trasformatori di lavorare in modo più efficiente, di ridurre al minimo gli scarti e di risparmiare tempo, il che permette loro in ultima analisi di minimizzare i costi di produzione”. Le carte Sappi sono tutte prodotte in cartiere certificate ISO 9001 e ISO 14001 e EMAS valide per tutte le cartiere Sappi in Europa. Le cartiere SFPE hanno ottenuto la certificazione “Chain of Custody” in base al Forest Stewardship Council (FSC) e/o il Programme for the Endorsement of Forest Certification (PEFC).

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Sustainability and Speciality Paper

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ounded and incorporated in South Africa in 1936, Sappi has grown to a global paper and pulp group. The company has three divisions: Sappi Fine Paper North America, Sappi Southern Africa, and Sappi Fine Paper Europe. It employs over 17,000 people worldwide, and has 20 paper mills on four continents with an annual output of 6,6 million tons of paper and 3,3 million tons of pulp. Nine of the group’s mills are based in Europe, producing 4,2 million tons of paper, with the Alfeld mill in Germany contributing 330,000 tons of paper. Commitment to sustainable development As a leading producer of paper on a global scale, Sappi aims at reducing its environmental footprint as much as possible. To counter its environmental impact, the company focuses on sustainable development, and aims to ‘meet the needs of the present without compromising the ability of

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Sappi is committed to sustainability, a pledge borne out by its Alfeld mill, which is producing ‘Fusion’, a new speciality paper for the packaging and converting industry

future generations to meet their own needs’. Its policy to achieve this goal is based on three Ps: ‘Generating Prosperity for shareholders, while improving the lives of People and treading more lightly on the Planet.’ Sappi strives to meet the Planet commitments embodied in its Sustainability Charter by, for example, promoting sustainable forestry, conforming to best environmental practice and legislation, reducing greenhouse gas emissions, increasing its use of renewable energy, and improving water quality. It is according to these principles that the Alfeld paper mill operates. Integrated paper mill at Alfeld Alfeld mill has a paper-making history that dates back to 1706, and has been part of Sappi Fine Paper Europe since 1992. It is an integrated mill that produces both pulp and paper on site. Alfeld mill’s 800-strong workforce and its five paper machines produce wood-free coated fine paper, and

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speciality paper. Jens Kriete, Environmental Manager Sappi Fine Paper Europe, explains the benefits of an integrated production facility: “Alfeld can control the complete process, from woodchips to paper, which means it can manage the environmental impact of its products in a way that many other paper mills cannot.” Producing pulp next to the paper machine makes one process step redundant – there is no need to dry the pulp before transporting it to the paper machine, which saves a lot of energy. At the same time, the black liquid generated during the pulping process is a primary source of renewable energy for Alfeld: “Today, up about 48% of the primary energy we use comes from renewable sources, which again makes us more ecofriendly than non-integrated mills.” concludes Kriete. A chlorine-free pioneer The Alfeld paper mill is ISO 14001 and Eco-Management and Audit Scheme (EMAS) registered. Alfeld is EMAS registered since 1996. The mill was the pioneer of chlorine-free bleaching technology: “The world’s first chlorine-free paper came from here,” adds Kriete. The chemicals that are used for pulp production today are recycled in a closed loop system. The totally chlorine-free (TCF) pulp that Alfeld produces for its own use is made from beech and spruce harvested from local regional forests that are on average within 100km of the mill and from saw mill residues. More than 94 per cent of the fibres used are certified either according to the PEFC or FSC standards. Alfeld mill was also the first to install an anaerobic-biological plant to treat the combined waste water from pulp and paper production. During the anaerobic biological process, special micro-organisms transform the organic load in the wastewater into biogas. This treatment reduces the chemical oxygen demand (COD) of the waste water and increases the production of biogas. This process adds environmental and economic value: Alfeld uses the biogas for heat and power generation. Brand-new liner for corrugated industry It is at Alfeld that Sappi is now producing a brand-new top liner – Fusion. The company has developed the grade in response to


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market demands. It is a universal highquality top liner for corrugated board production in the packaging and converting industry. Kriete explains: “Fusion combines the unique speciality paper capabilities that Alfeld has to offer, resulting in a conversion surface that offers very high brightness and whiteness. Plus its strength prevents tearing at the edges or cracking at the creases, making it suitable for all kinds of finishing techniques.” Fusion is made from Alfeld and selected market pulp, providing the right mixture of fibres for the right properties of the

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substrate. Fusion is available with PEFC or FSC certification. Fusion uses only virgin fibres, which ensures that it is a spotless paper. By coating and calendaring the paper, the Fusion surface offers a special quality and gloss that other top liners can’t match. Fusion is available in reels and sheets, at 130 to 180gsm, enabling a wide variety of applications by printers and converters. “Printers can now offer better colour representation, which will help their customers achieve a striking shelf impact and allow them to take advantage of new packaging

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possibilities,” concludes Kriete. “Fusion also ensures excellent machine performance, helping printers and converters to operate more efficiently, prevent waste, and save time – which ultimately allows them to minimize production costs.” Sappi papers are produced in mills accredited with ISO 9001 and ISO 14001 certification and EMAS registration for all our mills in the EU. SFPE’s mills hold chain-ofcustody certification under the Forest Stewardship Council (FSC) and/or the Programme for the Endorsement of Forest Certification (PEFC) schemes.

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Migliora il mondo che ti circonda Ecco i 40 progetti che potrebbero migliorare il mondo che ci circonda

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ittà più ecologiche, infrastrutture per lo sport e per il tempo libero, strumenti per esprimere il proprio talento, luoghi per aiutare persone emarginate, maggiore interazione al di fuori del mondo online e reti Wi Fi libere: queste alcune delle idee proposte dai giovani per migliorare il

loro mondo. Si è conclusa la prima fase del progetto “Migliora il tuo mondo”. Pepsi ha messo a disposizione dei giovani una piattaforma dove raccontare le proprie idee per migliorare il loro mondo e si impegna a realizzare le 3 più votate nel 2012. Tra i progetti ricevuti, 40 hanno superato la prima fase di giuria, chiamata a giudicare in base a criteri di fattibilità e di rilevanza e queste idee saranno oggetto di votazione popolare sul web. In questa gara all’ultima idea, la sfida lanciata da Pepsi relativa al miglioramento degli spazi urbani è quella che ha riscosso più interesse tra gli utenti, con proposte che spaziano dalla volontà di vivere in spazi urbani con connota-

zione più ecologica e green, a quelle che lamentano la necessità di infrastrutture per lo sport e per il tempo libero. La seconda area, in termini di numero di idee proposte, è quella che riguarda la condizione degli studenti e dei lavoratori. I giovani esprimono voglia di collaborazione, necessità di avere più mezzi per esprimere il proprio talento, nonché la necessità di creare luoghi ed avere i mezzi per aiutare persone disabili o emarginate. Infine, tra le proposte caricate per l’area della connettività, si parla di reti Wi Fi libere e social network, ma emerge anche una forte ricerca di interazione fisica, connettività non solo legata alla tecnologia, ma al ritrovamento di rapporti interpersonali che superino i limiti del web. Dal 12 maggio al 12 giugno le 40 idee che hanno superato la prima fase di giuria sono sottoposte a votazione degli utenti sul web. Le 10 più votate per ogni area saranno giudicate da una giuria di vip che decreterà i due progetti finalisti per area e il pubblico sarà poi nuovamente chiamato a decretare le 3 idee vincitrici, che saranno poi realizzate da Pepsi nel 2012. Così come durante la prima fase di caricamento delle idee appena conclusa, il progetto è supportato da una campagna di comunicazione in partnership con Deejay, su TV, Radio e Web. Continua anche la collaborazione con Matteo e Claudio, giovani star del video making, famosissimi per i loro canali Youtube, che supportano il progetto con video dedicati e diffusi proprio tramite Youtube.

Improve the world around you The 40 projectS that might improve the world around us

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ore eco-friendly urban centres, sports and leisure facilities, instruments to express our own talent, places to help social outcast, greater integration outside the web world and free Wi-Fi network: these are some but few ideas proposed by young people to improve their world. The first phase of the project “Improve your World” has ended. Pepsi put a platform to young people’s disposal so that they could tell their ideas on how to improve their world, and it commits itself to concretize the first three of them by 2012. 40 projects among all the ones received have passed

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the first judges’ exams on the feasibility and relevance criteria, then these ideas will be put on the web for popular vote. In this competition to the last idea, Pepsi’s challenge of improving urban areas has been the most successful among users, with proposals encompassing the wish to live in more eco-friendly and greener environments, the desire for sports and leisure facilities. The second area, in terms of number of ideas proposes, is about the condition of students and workers. Young people look for cooperation, more means to express their talent, and also stress out the necessity of creating places for and having means to help disabled or outcast people. In addition, among the proposals uploaded on the connectivity area, we see free Wi-Fi network and social networks, along with a strong drawing to physic interaction, connectivity that is not only tech-

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nology but also interpersonal relationships able to go beyond the web boundaries. From 12 May to 12 June, the 40 ideas passing the first judgment will be on line to be voted by the users. The 10 most selected ideas will be then judged by a jury of very important people who decree the two best final projects; afterwards the public will be again called for voting the 3 winning ideas, which will be realized by Pepsi in 2012. Alike the first uploading stage just concluded, the project is backed on by a communication campaign in cooperation with Deejay on TV, radio and the Internet. The cooperation with young stars of the video making Matteo and Claudio, greatly popular thanks to their Youtube channels, goes on and will support the project though dedicated video just on Youtube.


X72O H6 SA2 4PVC CE

e-mail:info@axtrasrl.it - www. axtrasrl.it


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La forza del customer satisfaction Axtra ha fatto del concetto modulare di serie la propria filosofia aziendale

A

xtra srl (www.axtrasrl.it), dopo alcuni anni di presenza sul mercato, continua a proporsi come azienda che ha fatto del concetto modulare di serie, ricordiamo prima tra le aziende di settore, la propria filosofia aziendale. A questo concetto di base si affianca anche la flessibilità che si identifica come obbiettivo primario perseguito da Axtra, materializzandosi non solo in macchine estremamente variabili e multiruolo, ma anche come presenza dell’azienda nei confronti della propria clientela, sia durante la fase di consulenza, sviluppo del prodotto e post vendita. Nella ricerca di soddisfare al meglio le richieste della clientela, si è concretizzato il progetto di un monoblocco di capsulatura/ rullatura ed etichettaggio che sta riscuotendo ampi consensi e successi di mercato. Questo grazie alla soluzione che consente di condensare in un’unica entità due o più tipologie di confezionamento del contenitore, mantenendo inalterate le caratteristiche di modularità e flessibilità tipiche di tutte le etichettatrici della gamma di Axtra. Questo nuovo prodotto consente di ridurre gli spazi necessari all’interno dell’impianto di imbottigliamento perché, anziché installare due o più macchine dalle distinte funzionalità con i vari collegamenti di nastri trasportatori di bottiglie, si posiziona una sola macchina in grado di espletare due o più operazioni, permettendo la riduzione di costi per cambio formati, la standardizzazione e l’eliminazione di vari tipi di componenti meccanici, elettrici ed elettronici. Questo tipo di monoblocco è dotato di camma elettronica ed è in grado di applicare molteplici etichette adesive diverse, anche avvolgenti (sia in carta che in polipropilene), a colla freddo con il sistema a spruzzo, su bottiglie e contenitori cilindrici o sagomati, siano essi in vetro o plastica e anche in HDPE di qualsiasi forma e capacità. È altresì predisposto per accogliere

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Sistema di distribuzione e termoretrazione capsule in PVC e rullatura capsule spumante PVC capsule distribution and heat-shrinking, and spumante capsule rolling

futuri dispositivi quali sistemi di centraggio meccanico o elettronico. A seguito della realizzazione e messa in funzione del monoblocco 720 H6 SA4 CG1 F2 CE CO, unità dotata di 4 stazioni adesive ed 1 a colla freddo su carrelli modulari intercambiabili, per l’applicazione di etichette e capsule con centraggio ottico su bottiglie champagne presso il cliente Tribaut situato a Romery in Francia, un altro prestigioso produttore italiano, l’Acetificio Monari & Federzoni di Modena, per le proprie linee dedicate alla produzione di crema di aceto balsamico, ha identificato nel medesimo monoblocco l’ideale soluzione alle proprie esigenze, ottimizzando oltre alle diverse fasi sequenziali di confezionamento anche la preziosa disponibilità di spazio all’interno dei propri stabilimenti. La versatilità di questo ultimo prodotto di Axtra rende possibili ulteriori configurazioni sempre più personalizzabili e vicine alle esigenze specifiche di qualsiasi produzione. La cantina Sociale “Settecani” di Castelvetro, ad esempio, attenta a quanto offre il panorama tecnologico del settore, ha scelto questo Monoblocco, richiedendo l’applicazione di 3 stazioni autoadesive, di una colla freddo e motori passo passo, prevedendo anche il possibile implemento per una futura dotazione di sistemi di centraggio elettronici e meccanici. Questo modello così realizzato (720 H6 SA3 CG1 4PVC/SPU CE) è altresì dotato di una testata di capsulatura a 4 teste per la termo retrazione di capsule in PVC e 4 teste per l’applicazione delle capsule spumante. Parallelamente a questo innovativo prodotto, Axtra prosegue nello sviluppo e nel perfezionamento di applicazioni modulari di etichettaggio per i settori degli alcolici e dei liquidi alimentari in genere, laddove la vestizione della confezione ricopre un aspetto determinante e dove le variabili applicative sono molteplici. Il concetto di poter applicare, sganciando

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Protezione di sicurezza in acciaio inox su zona ad alta temperatura per termoretrazione capsule in PVC Stainless steel safety protection in a hightemperature area for PCV capsule heat-shrinking

ed agganciando al basamento primario della macchina, diversi tipi e quantità di stazioni di etichettaggio consente, con dimensioni più contenute, di potere performare velocità e soluzioni, che fino a pochi anni fa erano ad esclusivo appannaggio di macchine molto più grandi con tutte le problematiche annesse, dal trasporto al luogo di utilizzo ed alla difficoltà di manutenzione per la presenza di numerose stazioni di etichettaggio, che di certo non agevolavano la propria operatività. Axtra parteciperà quest’anno come di consueto alla manifestazione SIMEI in veste di costruttore, presentando ulteriori novità operative dimostrando e consolidando la ricerca della ottimale filosofia di “customer satisfaction”.


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The power of customer satisfaction Axtra has turned the concept of standard modularity into its own company philosophy Monoblocco di capsulatura PVC, rullatura capsule spumante ed etichettaggio autoadesivo (X720 H6 SA2 4PVC CE) PVC capsuling monobloc, spumante capsule rolling and self-adhesive labelling

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fter several years’ activity in the market, Axtra Srl (www.axtrasrl. it) continues proposing itself as the company that has turned the concept of standard modularity into its own company philosophy, and noteworthy Axtra has been the first in the sector going this way. This background concept is also combined with Axtra’s main goal, flexibility, which concretizes non only in highly variable and manifold machines, but also in the company’s customer service in engineering, product development and after-sales assistance. In its commitment to fully meet customers’ requirements, Axtra has realized the project for a capsuling/rolling and labelling monoblock that is achieving remarkable market feedback and success so far with a solution combining two or more kinds of container dressing in one single machine, manteining unchanged the modularity and flexibility typical of Axtra labelling machines range of production. This new product enables to reduce the necessary space within the bottling plant since instead of installing two or more machines of diverse functionality and relative bottles conveyor connection, placing one only machine to perform two or more operations, thus enabling the reduction of the costs of change of format, standardization and elimination of various mechanical, electrical and electronic components. This monoblock is equipped with an electronic cam and can apply numerous different adhesive (paper and polypropylene), cold glue ,and hot melt (with spraying system) labels on cylindrical or shaped bottles and containers, glass, plastic, HDPE of any shape and capacity. It is also set to house further devices, such as mechanical or electronical centering systems. Following the delivery and start-up of monoblock 720 H6 SA4 CG1 F2 CE CO, equipped with 4 adhesive stations and 1

cold-glue station on interchangeable modular trolleys, for the application of labels and capsules with optical centering on champagne bottles Tribaut Cave in Romery, France, another well-known Italian company “Acetificio Monari & Federzoni” of Modena has selected this monoblock as the most suitable solution to its requirements of aromatic vinegar cream production, optimizing not only different sequential packaging stages but also space availability within its own factories. The versatility offered by this latest Axtra product makes further increasingly customizable and satisfactory configurations of any production specific requirement possible. Wine growers’ cooperative “Settecani” of Castelvetro, for instance, attentive to what the technological panorama offers, has chosen this Monoblock solution with 2 self-adhesive stations, cold-glue application and stepper motors, with possible future implementation with electronical and mechanical centering systems. This monoblock model(720 H6 SA3 CG1 4PVC/SPU CE) is also equipped with a

4-head capsuling unit for the heat-shrinking of PVC capsules and 4 heads for the application of sparkling wine capsules. Alongside with this innovative product, Axtra also keeps on in developing perfect modular labelling applications for sectors such as spirits and edible liquids in general, where the dressing of the container has a crucial role and where application variables are numerous. The concept of applying different types and number of labelling stations, by releasing and hooking the same from the primary basement of the machine, enables to perform the same speed and solutions, with smaller machines size, which in the past were exclusive privilege of much bigger machines, with the relative problems of transport , of workplace as well as maintenance difficulties due to the presence of numerous labelling stations that would not facilitate operativity. This year, Axtra will be participating at the exhibition Simei as a manufacturer, introducing further operativity news, proving and strengthening the traget of optimal “customer satisfaction” philosophy.

Stazioni modulari removibili A40 Removable modular stations A40

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Nuova nata in casa Atlanta La gamma OPALE propone macchine ancora più semplificate e con soluzioni costruttive innovative nel design, nella facilità di gestione e nella versatilità

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urante la fiera Interpack 2011, a Düsseldorf, Atlanta ha presentato una nuova gamma di macchine fardellatrici, con produzione tra i 30 e 50 pacchi al minuto. La gamma OPALE propone macchine, per quanto possibile, ancora più semplificate e con soluzioni

costruttive innovative nel design, nella facilità di gestione e nella versatilità sui prodotti da imballare. ATLANTA è un’azienda specializzata nella produzione di macchine confezionatrici per l’industrie alimentari, bevande, brik, alimenti per animali, detergenti, lubrificanti e prodotti per cura personale. La gamma di macchine wrap-around e termoretraibili di ATLANTA si è affermata, nel mondo, grazie alle prestazioni, alle diverse gamme di prodotti confezionati, all’efficienza, all’affidabilità e alla bassa manutenzione. L’azienda attualmente presenta le seguenti serie di macchine: • Il wrap-around GIOTTO, in grado di confezionare fino a 50 cartoni al minuto. • La fardellatrice ECOFARD, per il confezionamento fino a 300 fardelli al minuto. (in tripla pista)

• La fardellatrice OPALE, per il confezionamento fino a 50 fardelli al minuto • La fardellatrice AMBRA, per il confezionamento fino a 30 fardelli al minuto • La macchina COMBI che è l’unione tra la fardellatrice e l’avvolgitrice cartoni. Sono disponibili diversi tipi di fardellatrici che possono avvolgere con solo film, falda e film, vassoio e film o solo vassoio. Il film può essere stampato. I benefici chiave di tutti questi modelli di macchine sono i cambi formato facili e veloci, uniti all’estrema facilità d’uso degli operatori. E’ inoltre possibile variare le dimensioni dei prodotti da lavorare in pochi minuti senza dover cambiare pezzi formato e senza l’uso di utensili. L’esperienza del personale ATLANTA garantisce la soluzione ottimale alle sfide del confezionamento.

New range of machines in Atlanta The range OPALE offers the user simplified and innovative construction solutions in design, ease of use and increased versatility

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uring Interpack, in Düsseldorf, Atlanta presented a new range of shrink wrapping machine with output between 30 and 50 cycles per minute. The range OPALE will offer the user simplified and innovative construction solutions in design, ease of use and increased versatility on a wide range of products. Atlanta is a specialized company engaged in the production of packaging machines for food, beverage, pet food, brik, detergents,

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lubricants and personal care products. The extensive range of wrap-around case packers and shrink wrapping machines from Atlanta has established them in the marketplace thanks to performance, versatility, efficiency, reliability and low maintenance. The company now produces the following machine ranges: • The wrap-around GIOTTO, can pack up to 50 cases per minute.

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• The Shrink Wrapper ECOFARD, for packing up to 300 packs per minute. (Triple lane) • The Shrink Wrapper OPALE, for packing up to 50 packs per minute • The Shrink Wrapper AMBRA, for packing up to 30 packs per minute • The COMBI machine which is a union of a shrink wrapper and a wrap around case packer. All Atlanta shrink wrappers can be specified to run film only packs, with pad and film, with tray and film or just tray. Print registered film is an affordable option. Key benefits of all these models are fast and easy format changes, combined with operational convenience. Product changes take only a few minutes and can be completed without the use of tools or change parts. ATLANTA experienced staff ensures the optimum solution to any packaging challenge.


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Occhi puntati al futuro AVE Technologies guarda al futuro con gli occhi di un grande gruppo internazionale

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VE oggi guarda al futuro con occhi nuovi, gli occhi di un grande gruppo internazionale leader nella gestione dei processi per industrie alimentari, enologiche, chimiche e farmaceutiche. Ma guarda al futuro fiera della sua storia, quella di un’azienda che per prima ha progettato e realizzato macchine per imbottigliamento con una gestione elettronica avanzata brevettata. Una storia fatta di tecnologia e know-how che per oltre 40 anni hanno innovato il settore degli impianti di imbottigliamento. Dai primi giorni del 2010 AVE fa parte di Della Toffola Group, uno dei maggiori e più presti-

giosi Gruppi mondiali per lo studio, progettazione e produzione di macchinari ed impianti per i settori beverage, alimentare e per la depurazione acque. Della Toffola in tutti questi settori è un marchio leader, presente da 50 anni sul mercato mondiale dove nel tempo ha consolidato una fra le più complete ed articolate reti produttive e commerciali che oggi conta filiali in Francia, Spagna, Cile, Argentina, USA e Oceania. Con l’ingresso di AVE, le aziende produttive del Gruppo Della Toffola ora diventano sette: Della Toffola S.p.A., Sirio Aliberti s.r.l., OMB s.r.l., DT Separtech s.r.l., AVE Technologies

Eyes set on the future

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VE looks into the future through new eyes. The eyes of a big international group, leader in the treatment processes in the food, wine, chemical and pharmaceutical industries. It is also very proud of its background, history of a company first to design and produce bottling machines with an advanced patented electronic operating system. A history full of technology and know-how that has been innovating the bottling industry for over 40 years. Since the very beginning of 2010, AVE has been part of Della Toffola Group, one of the major and most renowned leaders in the study, design and manufacture of machinery and plants for the beverage, food and water filtering sectors. In all these sectors, Della Toffola is a leader name; it has been present on the world’s market for 50 years and has established one of the most complete and articulated

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production and trade networks thanks to its branch offices in France, Spain, Chile, Argentina, the USA and Oceania. With the joining of AVE into the group, Della Toffola production plants are now seven: Della Toffola S.p.A., Sirio Aliberti S.r.l., OMB S.r.l., DT Separtech S.r.l., AVE Technologies S.r.l. in Italy, Della Toffola Iberica s.a. in Spain and DT Inox s.a. in Argentina. AVE Technologies will bank on its wellestablished production tradition, which is now considerably extended in products and services. Briefly, AVE will bring immediate advantages to all traditional partners and customers, who can now find in exclusive one of the most comprehensive trade and engineering offers able to fully meet the requirements of many food and non-food sectors at the highest quality levels. Della Toffola Group’s large production

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s.r.l. tutte in Italia e Della Toffola Iberica s.a. Spagna e DT Inox s.a. Argentina. AVE Technologies naturalmente continuerà ad operare con la sua consolidata tradizione produttiva alla quale da oggi si aggiunge un netto potenziamento nell’offerta di gamma e servizi. In concreto, l’ingresso di AVE in Della Toffola Group porterà immediati vantaggi a tutti i tradizionali interlocutori e clienti che da oggi avranno a disposizione in esclusiva una fra le più vaste offerte commerciali e di engineering in grado di risolvere a 360° e con i più alti standard di qualità le esigenze di moltissimi settori produttivi food e non-food. La vasta produzione Della Toffola Group trova infatti applicazione in svariati settori: Acqua, Bibite, Succhi, Latte e derivati, Olio, Salse, Liquori, Distillati e Vino. Il servizio commerciale e di assistenza, spedizione, montaggio e collaudo degli impianti avrà un ruolo ancora più incisivo ed efficiente in ogni parte del mondo per garantire la continuità funzionale di tutti gli impianti AVE sia esistenti che di futura installazione. Per tutti questi motivi è evidente il fondamentale apporto del Gruppo Della Toffola che con i suoi 400 dipendenti ed un fatturato di circa 70 milioni di euro, mette a disposizione tutta la sua competenza professionale per potenziare la crescita e la competitività sul mercato mondiale offrendo in esclusiva ai propri clienti soluzioni che partono dalla materia prima fino al confezionamento del prodotto finito.

AVE Technologies lookS at the future with the eyes Of a big International group range is for several sectors, such as: Water, Beverages, Juices, Milk and dairy products, Oil, Sauces, Liquors, Distillates and Wine. The trade, assistance, delivery, installation and start-up services will have a stronger and more efficient role in any part of the world, as to guarantee long functionality to any AVE plant, already working and future installations. For all these reasons, Gruppo Della Toffola’s contribution, with 400 employees and a turnover of about 70 million euro, is crucial. It offers its professional knowledge as to grow and become more competitive worldwide, offering its customers solutions from raw materials to the packaging of finished products.


back to the future Today we look into the future through new eyes. The eyes of a big international group, leader in the treatment processes in the food, wine, chemical and pharmaceutical industries. But we look into the future proud of our background. The history of a company first to design and produce bottling machines with advanced patented electronic operating systems. A history full of know-how and technology that for more than 40 years have been innovating the bottling industry.

AVE Technologies srl Via della Costituzione 127 - 30038 Spinea (Venice - Italy) t. +39 041 5412624 - f. +39 041 5089100 info@ave-technologies.com - www.ave-technologies.com


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L’acqua minerale si veste di green L’energia eolica protagonista del nuovo fardello PET 150 cl dell’acqua S.Bernardo

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’acqua S.Bernardo, del Gruppo Sanpellegrino, presenta un nuovo packaging per i fardelli da 6 bottiglie di acqua minerale in PET da 150 cl nei gusti naturale, frizzante e lievemente frizzante. Grazie alla nuova confezione, S.Bernardo vuole sottolineare e confermare anche al consumatore il suo impegno nei confronti dell’ambiente e l’attenzione che tutto il Gruppo Sanpellegrino ripone nell’utilizzo sempre crescente di energie alternative per i suoi stabilimenti. Infatti, protagoniste della grafica del nuovo fardello sono proprio le pale eoliche e l’energia

“pulita” proveniente dal vento grazie alla quale S.Bernardo riesce a imbottigliare la sua acqua leggera ed equilibrata. Il trattamento grafico è particolarmente evocativo e di impatto: una bambina sembra far interagire la sua girandola con le pale del parco eolico S.Bernardo, accompagnata dal pay off “Leggera ed Equilibrata per te, prodotta con energia rinnovabile per l’ambiente”. L’utilizzo di energia eolica all’interno dello stabilimento di S.Bernardo è stato possibile grazie alla creazione del Consorzio Sanpellegrino Nestlé Green Energy, di cui Sanpellegrino è parte attiva, per l’utilizzo di energia elettrica

proveniente da fonti rinnovabili. “Il Consorzio, nato a marzo 2010 da una collaborazione tra Nestlé, il Gruppo Sanpellegrino, la San Bernardo Wind Energy e Emmecidue, rappresenta un esempio concerto dell’impegno dell’azienda e di tutto il nostro Gruppo nella ricerca di soluzioni innovative e sempre più avanzate per tutelare l’ambiente e le comunità locali nelle quali operiamo” – afferma Daniela Murelli, Direttore CSR Sanpellegrino. Lo stabilimento di S.Bernardo a Garessio è, infatti, collegato direttamente al parco eolico, esteso su una superficie di circa 35.000 mq sul colle San Bernardo, una zona molta ventosa al confine tra la Liguria e il Piemonte, dove la San Bernardo Wind Energy ha installato cinque pale eoliche che producono 25.000 MWh l’anno di energia elettrica. Inoltre, quest’anno ad ulteriore conferma dell’impegno in favore dell’ambiente e dell’utilizzo di risorse rinnovabili, Sanpellegrino ha deciso di sostenere la produzione di energia elettrica “pulita” acquistando per gli stabilimenti sul territorio italiano e per la sede di Milano esclusivamente energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (idroelettrico, solare ed eolico), grazie all’accordo con Edison Energia e all’acquisto di Certificati RECS (Renewable Energy Certificate System). S.Bernardo Sorgente Rocciaviva sgorga in Piemonte, in prossimità della città di Garessio, nell’ambiente puro ed incontaminato delle Alpi Marittime dell’alta Val Tanaro, a oltre 1.300 metri d’altezza. Nel 1926 S.Bernardo viene riconosciuta pubblicamente, con l’autorizzazione per l’esercizio e l’imbottigliamento delle acque. Lo stesso anno viene anche inaugurato lo stabilimento di Garessio che oggi, con i suoi 117 dipendenti e 36.000 mq di superficie, rappresenta una delle realtà produttive più importanti della zona. Nel 1993 S.Bernardo entra a far parte del ricco e prestigioso portfolio di acque minerali del gruppo Sanpellegrino, punto di riferimento in Italia nel settore delle acque minerali, che lavora da anni con l’obiettivo di salvaguardare le risorse idriche, attraverso progetti e attività che mirano alla valorizzazione di questo bene prezioso e vitale, riducendone l’impatto ambientale e promuovendo una vera e propria “cultura dell’acqua”.

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Mineral water in green Wind Energy is the main feature of the new 150cl PET pack of S.Bernardo mineral water

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. Bernardo water, Sanpellegrino group, introduces new packaging for its packs of 6 150cl PET bottles of mineral water, sparkling or slightly sparkling. With the new pack, S. Bernardo wants to underline and confirm its commitment to protecting the environment and Sanpellegrino group’s attention to alternative sources of energy for its factories. That is not by change that wind vanes and clean wind energy, on account of which S.Bernardo can bottle its light and wellbalanced water, are the main features of the new design of the packs. The particularly evocative and strong-effect design shows: a little girl who seems making its toy windmill interact with the wind vanes in the S. Bernardo wind field, and the pay-off “Light and Balanced for you, produced with renewable energy for the environment” accompany the picture. Wind energy within S. Bernardo factory has been possible thanks to the establishment of Sanpellegrino Nestlé Green Energy Consortium, in which Sanpellegino is main player, for the use of electric power from renewable sources. “The consortium was founded in March 2010 on account of a cooperation of Nestlé, Sanpellegrino group, San Bernardo Wind Energy and Emmecidue; it stands out as an example of the company and the whole group’s commitment to searching innovative and increasingly advanced solutions to safeguard the environment and the local community where we work”, says Daniela Murelli, CRS Sanpellegrino Director. The S. Bernardo factory in Garessio is connected with the wind park and stretches over a surface of about 35,000 square metres on San Bernardo hill, which is a very windy area on the border between Liguria and Piemonte. This is where San Bernardo Wind Energy has installed five wind vanes producing 25,000 MWh electric energy a year. Moreover, further evidence of its commitment to the environment and renewable sources, Sanpellegrino has decided to support the production of clean electric power by buying exclusively the power produced by renewable sources (hydroe-

lectric, sun and wind) for its factories across Italy and its headquarters in Milan, on account of an agreement with Edison Energia and thanks to RECS certificates (Renewable Energy Certificate Systems). S.Bernardo Sorgente Rocciaviva springs in Piemonte, near the city of Garessio, over 1,300 metres above sea level, in the pristine environment of the Marittime Alps of the Tanaro Valley. S. Bernardo was officially recognized and permitted to bottle the waters in 1926 and that same year, the Garessio factory was

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opened and today, it stands out as one of the most important production realities of that area, accounts for 117 people and 36,000 square metres’ production facilities. In 1993, S. Bernardo became part of Sanpellegrino’s rich and prestigious portfolio of mineral waters; Sanpellegrino is benchmark in Italy’s sector of mineral waters and has long been working with the goal of safeguarding water supplies through projects and activities that has focused on the enhancement of this precious and vital element, by reducing men’s footprint on the environment and promoting a real “water culture”.

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Vantaggi molto significativi La sterilizzazione delle confezioni con luce pulsata convince gli industriali del settore del latte

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ià diffuse presso i produttori di bevande, le soluzioni CLARANOR di sterilizzazione con luce pulsata delle confezioni dimostrano oggi il loro valore nel settore del latte.

Avendo come referenza prestigiosa la Nestlé Waters, CLARANOR si è affermata fin dal 2004, con la luce pulsata, come fornitore di soluzioni efficaci ed affidabili per la sterilizzazione in linea delle confezioni nel settore delle bevande. La sterilizzazione con luce pulsata non consuma acqua, non utilizza alcun prodotto chimico e s’integra facilmente sulle linee di confezionamento nuove o ammodernate. Questi vantaggi sono molto significativi rispetto alle tecnologie chimiche (perossido di idrogeno, acido peracetico) normalmente utilizzati, con un risultato equivalente in termini di livello di decontaminazione: tra 3 e 5 log di riduzione dei batteri e delle muffe su elementi delle confezioni quali tappi e contenitori. Questi risultati consentono di soddisfare le esigenze industriali del confezionamento dei prodotti refrigerati, oggi nel settore dei prodotti lattieri, e dei succhi refrigerati. Prime installazioni nel settore del latte Le prime installazioni, su linee di produzione di latte fresco, yogurt da bere e dessert a base di latte, sono stati realizzati nel 2009 presso grandi gruppi lattieri europei. Un’altra decina di macchine è stata installata nel

2010, attrezzature che attualmente sono in funzione o in fase finale di collaudo. Queste applicazioni sono state presentate nel corso di un seminario on line, lo scorso aprile. Una testimonianza industriale e la presentazione della collaborazione con SERAC, integratore di soluzioni CLARANOR e operatore fondamentale del settore dei riempimenti/tappatori a livello internazionale, hanno illustrato lo sviluppo attuale della tecnologia. Interpack, dal 12 al 18 maggio, è stata l’occasione per gli industriali del settore del latte e delle bevande di discutere i loro progetti con il team di CLARANOR. Fondata nel 2004, l’azienda CLARANOR ha sede ad Avignone, nel sud della Francia, e conta 20 collaboratori. La produzione delle unità a luce pulsante, così come lo sviluppo di nuove applicazioni sono assicurate sul posto, mentre la certificazione microbiologica delle applicazioni industriali è svolta da un laboratorio indipendente. CLARANOR commercializza in tutto il mondo soluzioni di sterilizzazione delle confezioni direttamente presso gli utenti industriali, attraverso distributori locali e la collaborazione con fornitori OEM di linee complete.

Highly significant benefits Pulsed light packaging sterilisation convinces dairy sector industrialists

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lready widespread among beverage producers, CLARANOR packaging sterilisation solutions are proving their worth within the dairy sector. With a prestigious reference like Nestlé Waters to its name as well as using pulsed light, CLARANOR has since 2004 positioned itself as a provider of efficient, reliable solutions in production line packaging sterilisation for the beverage sector. Pulsed light sterilisation uses no water, calls upon no chemicals, and is easy to integrate into new packaging lines or to retrofit on existing ones. Those are highly significant benefits as compared to the chemical technology (peroxide, peracetic acid) currently in use, for equivalent performance in decontamination

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level: a 3 to 5 bacteria and mould log reduction on packaging such as tops and pots. Such a level of performance helps meet industrial requirements in refrigerated product packaging, currently in the dairy sector, and in refrigerated juice packaging. Initial installations in the dairy sector The first installations on fresh milk, drinking yoghurt and milk dessert production lines were completed in 2009 among major European dairy groups. A dozen other machines were deployed in 2010, which are at this time operational or in their final commissioning phase. Those applications were presented during a webinar last April. A first-hand account by an industrialist, as well as a presentation of the partnership with SERAC, an integrator of CLARANOR solutions and a leading interna-

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tional player in the fillers and cappers sector, have helped illustrate how much of a boom the technology is currently experiencing. Interpack, held from May 12th to 18th, has been an opportunity for dairy and beverage sector industrialists to come and discuss their projects with the CLARANOR team. Founded in 2004, CLARANOR is based in Avignon in Southern France, and employs 20 people. The pulsed light units are manufactured on site, where new applications are also developed, while the microbiological qualification of industrial applications is performed by an independent laboratory. CLARANOR commercialises packaging sterilisation solutions worldwide, directly working with industrialist users via local distributors and through equipment manufacturing partners who supply fully completed production lines.



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Water Cooler, il contenitore ultra-leggero SIAPI presenta il Water Cooler più leggero della gamma grandi formati

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iapi ha recentemente sviluppato il contenitore per acqua in PET da 5 US Gal one way a partire da una preforma alleggerita da 330 gr per il mercato turco. Un grande risultato per l’azienda e per il settore considerando che, per quanto riguarda il peso dei boccioni, lo standard di mercato si posiziona sui 390 gr. Da oltre 10 anni l’azienda è leader di mercato nel settore dei grandi formati - da 4 a 40 l di capacità - e realizza applicazioni in PET innovative e competitive. Dopo le precedenti soluzioni per il mercato dei Water Cooler da 4 e 5 Gal, il dipartimento di Ricerca e Sviluppo Siapi ha ampliato l’offerta progettando e realizzando questo contenitore ultra-leggero in grado di lavorare sul dispenser senza collassare. Siapi ha quindi raggiunto un nuovo traguardo. L’applicazione ha richiesto uno studio estremamente accurato e una serie di simulazioni con software e test di laboratorio che garantissero la perfetta aderenza del risultato al progetto di design del contenitore: il profilo presenta infatti un forma caratterizzata da una particolare struttura a nervature. Inoltre, fatta salva la precisione degli strumenti di controllo in sede di laboratorio, l’applicazione è stata testata con un periodo di prove pratiche, al fine di regolare perfettamente il funzionamento del dispenser analizzando la performance del contenitore (ad esempio, test sulle prestazioni dell’applicazione in presenza di diversi livelli di acqua). La realizzazione di un contenitore di grandi capacità così leggero richiede un processo di soffiaggio estremamente preciso proprio perché, in presenza di una bassa quantità di plastica (PET), è indispensabile controllarne in maniera accurata la distribuzione. Pertanto soltanto macchine soffiatrici versatili e di eccellenza, come la EA1S e la EA2S di Siapi – rispettivamente a una e due cavità - sono in grado di controllare tutti i parametri necessari e di far aderire il risultato al progetto iniziale, garantendo produttività e prestazioni altamente competitive. Il disegno del contenitore Siapi è stato registrato in Turchia, Paese che già da qualche tempo rappresenta un mercato molto sensibile a questa tipologia di applicazioni. Gli imbottigliatori dell’intera area del Golfo e dell’Arabia sono interessati e attenti al settore dei contenitori in PET one way da 4 e 5 Gal e questa tendenza non fa che spronare la ricerca Siapi verso nuovi progetti. Per la fine dell’estate, l’azienda conta di sviluppare e presentare un altro innovativo disegno per il segmento degli Extra Large destinato al settore acqua.


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Water Cooler, ultralight container

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iapi has recently developed a oneway 5 US Gal water container in PET using a lightened 330 gr preform for the Turkish market. A fantastic result for the company and the sector considering that, with regard to the container’s weight, the market standard is approximately 390 gr. For more than 10 years, the company has been the market leader in the large format sector - from 4 to 40 l capacity- and creates innovative and competitive PET applications. After the previous 4 and 5 Gal solutions for the Water Cooler market, Siapi’s Research and Development department has expanded its offer by designing and implementing this ultralight container that can be used on a dispenser without collapsing. With this, Siapi has reached a new target. This application required extremely accurate planning and a series of simulations using software and laboratory tests in order to guarantee that the result complies perfectly with the container design: the

form of the profile is characterized by a particular rib structure. Plus, in addition to the precision of the control instruments used in the laboratory, the application was tested using practical tests in order to perfectly adjust the operation of the dispenser, analyzing the container’s performance (for example, the performance of the application was tested with different water levels). Creating such a light-weight large capacity container requires an extremely precise blowing process because, due to the low amount of plastic (PET), it is extremely important to accurately control its distribution. Therefore, only versatile blow-molding machines of high quality, such as Siapi’s EA1S and EA2S machines – with respectively one and two cavities - are able to control all the parameters necessary in order to make the result comply with the initial design, guaranteeing highly competitive productivity and performance. The design of Siapi’s container has been registered in Turkey, which is a market that

SIAPI presents the lightest Water Cooler in the large format range has been very sensitive to this type of application for some time. Bottlers in the entire Gulf and Middle East area are interested and attentive to the one-way 4 and 5 Gal PET containers, and this trend further drives Siapi to continue its research in new projects. By the end of summer, the company is planning on developing and presenting another innovative design for the Extra Large segment for the water sector.

Water Cooler caratteristiche / features

Applicazione: Contenitore one way per dispenser di acqua Materiale: PET Capacità: 5 Gal, 19 l Peso: 330 gr Macchine per lo stiro- soffiaggio a tecnologia lineare Siapi: EA1S e EA2S Produttività: 600 b/h a 1 cavità – 1100 b/h a 2 cavità Mercato di distribuzione: Turchia

Application: One way container for water dispensers Material: PET Capacity: 5 Gal, 19 l Weight: 330 gr Machines with Siapi’s linear stretch blow-molding technology: EA1S and EA2S Productivity: 600 b/h with 1 cavity – 1100 b/h with 2 cavities Market of distribution: Turkey

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Quando le righe guadagnano punti I

codici a barre sono tra le soluzioni più convenienti per codificare imballaggi con informazioni e dati variabili. Dato il continuo cambiamento dei dati dei codici a barre e la conseguente necessità di cambiare con frequenza il layout di stampa, la stampa a getto d’inchiostro risulta essere la tecnologia più precisa e più flessibile per la marcatura Queste sottili righe nere sono ovunque nel nostro mondo di consumatori di prodotti: possiamo affermare che quasi non esiste una confezione, un cartellino con prezzo o un’etichetta, senza un codice a barre di diversi centimetri che fa scattare un segnale acustico quando viene scansionato alla cassa. Circa 60 anni fa sono stati sviluppati questi codici leggibili in modo meccanico, che forniscono informazioni circa l’origine, la fatturazione, la serie, la posizione, il prezzo, e molti altri dati utili per l’identificazione del prodotto. I pionieri sono stati le grandi catene di supermercati negli Stati Uniti e Svizzera, che hanno rivoluzionato con i numeri e le righe tutto il mondo della logistica. Attualmente centinaia di diversi tipi di codici a barre sono in uso in tutto il mondo. Sono molte le diversità nelle tecnologie di creazione del codice a barre, a seconda dell’applicazione, e il numero di sistemi disponibili è in aumento. Si va dai codici a barre EAN normale, fino ai codici a barre 2D Data Matrix, che possono essere la combinazione di linee o punti, grazie alle quali è possibile inserire più informazioni utili per unità di superficie. I codici a barre sono ancora una delle soluzioni più convenienti per la marcatura e la codifica degli imballaggi e dei prodotti con dati variabili e con un cambio frequente delle informazioni. Inoltre c’è la tendenza a inserire sempre più dati in un codice a barre. La causa di questa scelta è che in base alle normative vengono richiesti molti codici e contrassegni diversi. Codici a barre: un moderno database Il codice a barre deve essere stampato con un elevato contrasto e su una superficie non riflettente, per essere leggibile. Tracce di sporcizia o una cattiva qualità di stampa possono rendere il codice a bare inutilizzabile. I codici a barre più comuni sono i codici a barre 1D (codice a barre a più cifre) e i codici a barre 2D (immagine pixel), come il codice QR e Data Matrix. I codici a barre 2D possono contenere dati di correzione degli errori per correggere automaticamente errori di lettura. Il principale vantaggio dei 2D Data Matrix è che possono contenere una quantità di informazioni cento

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volte maggiore rispetto a un codice a barre 1D. Secondo i calcoli di Atlantic Zeiser su un codice Data Matrix con una dimensione all’incirca di 7 x 7 cm possono essere inserite fino a 64 o 88 cifre. Ciò è reso possibile dalla testa di stampa Delta105, che può stampare a una risoluzione di 600 x 600 dpi e con un diametro delle gocce di soli 65 μm, anche caratteri molto fini e dai bordi ben definiti. Con l’ausilio di una stampante inkjet ad alta risoluzione è possibile riportare la durata, le date di scadenza, numeri di serie e di prodotto, informazioni complete sul produttore in un piccolo spazio, con la garanzia della totale leggibilità delle informazioni. La stampa digitale industriale garantisce i requisiti di qualità su un’ampia gamma di supporti per riportare dati e informazioni leggibili su un etichetta, un prodotto o sulla confezione. La sicurezza dei dati è in primo piano Tuttavia, queste marcature per l’identificazione hanno anche dei limiti. L’accessibilità a tutti è un rischio per la sicurezza. I codici possono essere copiati e letti in modo semplice. Il rimedio per garantire la sicurezza è la criptazione dei dati. Una possibilità è quella di riportare informazioni aggiuntive utilizzando un Application Identifier (AI) per il prodotto corrispondente. Questo sistema si riferisce alla segmentazione di tutto il codice a barre. Cioè, le prime dieci cifre contengono il codice identificativo del prodotto integro, le dieci cifre successive contengono la data di scadenza, ecc.

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I codici a barre oggi sono irrinunciabili per l’identificazione dei prodotti

In tempi nei quali purtroppo la pirateria è un fenomeno in aumento, le soluzioni antifalsificazione e per la tracciabilità dei prodotti sono l’offerta del momento. Atlantic Zeiser ha solo di recente introdotto sul mercato la nuova tecnologia Track & Trace, con la quale gli utilizzatori possono applicare sulle confezioni e verificare le tipologie più diffuse di codici per la tracciabilità del prodotto. I codici comprendono i codici a barre GS1 e i codici a barre numerici 1D e 2D, coi quali può essere verificata online l’autenticità della confezione e del prodotto con l’ausilio di un sistema ottico di scansione. Durante una fase del processo le telecamere leggono automaticamente i dati del codice rispettivo e verificano l’esattezza confrontandoli con i dati di riferimento memorizzati. Soluzioni come queste offrono a un’azienda che produce imballaggi il massimo della flessibilità nella personalizzazione nell’ultima fase della produzione, nell’adeguamento dei dati e per la stampa, dando la possibilità di eseguire tutto ciò nell’ultimissima fase del processo produttivo. Questo massimizza la disponibilità di tutta la linea di confezionamento. In presenza di un codice errato, che non corrisponde ai dati di riferimento associati, la confezione o il prodotto vengono espulsi da un meccanismo e viene anche archiviato il codice dell’errore di stampa che si è verificato. Una volta che il processo di stampa è stato ultimato, in quello successivo saranno automaticamente stampati i codici relativi ai prodotti espulsi. Chip RFID alternativi Un’alternativa in rapida crescita è l’identificazione con i chip RFID (Radio Frequency Identification Device), che non solo vengono usati nella logistica, ma anche per i passaporti. Relativamente alla sicurezza e al volume di dati la tecnologia RFID è certamente la tecnologia del futuro. Ma dal punto di vista dei costi il codice a barre rimane ancora il metodo più conveniente. Inoltre, la tecnologia RFID presenta ancora delle lacune. Nei magazzini deve esserci una distanza massima di lettura, per garantire risparmi di tempo per individuare i prodotti lontani collocati su pallet. Atlantic Zeiser è comunque attenta anche a questa nuova tecnologia, infatti ha già integrato all’interno del suo sistema a schede la programmazione e scrittura di chip RFID nelle sue soluzioni.

Vantaggi della stampa digitale La stampa digitale inkjet DoD (Drop-onDemand) è la prima opzione quando vengono richiesti stampati con informazioni personalizzate o dati variabili come numeri o codici a barre, e quando l’ordine ha tempi di consegna molto brevi. Nel settore dell’etichettatura dei prodotti e degli imballaggi le più comuni tecniche di stampa digitale sono la stampa laser, a trasferimento termico e inkjet. La stampa laser e quella a trasferimento termico presentano ambedue degli svantaggi. Nel caso della stampa laser bisogna considerare delle condizioni di sicurezza, la necessaria aspirazione e il contrasto di stampa non particolarmente elevato. A sfavore della stampa a trasferimento termico i costi e l’adesione dell’inchiostro limitata su supporti difficili. Per queste ragioni la stampa inkjet si conferma sempre di più come la procedura più sostenibile. Per la stampa di codici a barre la stampa inkjet offre una serie di vantaggi. Ha raggiunto un’elevata qualità anche con caratteri di 2 punti. La stampa digitale offre la possibilità di eseguire, durante il processo di stampa, dei test di qualità efficienti al 100% grazie a telecamere, raggiungendo così una produzione con 0 errori. Senza la stampa digitale la personalizzazione in una fase avanzata non sarebbe possibile; non ci sono più tempi lunghi di avviamento e

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preparazione. Così la stampa digitale industriale è la misura dell’efficienza dei costi per l’applicazione delle marcature, come il codice a barre è la soluzione più conveniente per l’identificazione automatica dei prodotti. La stampa inkjet UV è la tecnologia del futuro Grazie ai progressi nella tecnologia di stampa inkjet UV, è possibile stampare su quasi tutta la superficie di un imballaggio, di un prodotto o di un’etichetta. Atlantic Zeiser ha sviluppato inchiostri affidabili e durevoli per la stampa su cartone, plastica, materiali sintetici, metallo e persino vetro. Le teste di stampa drop-ondemand Atlantic Zeiser sono ideali per l’utilizzo di inchiostri UV, poiché l’ugello non si asciuga e l’inchiostro s’indurisce solo con i raggi UV. Oltre alla notevole adesione superficiale e la resistenza ai graffi gli inchiostri UV inoltre sono caratterizzati da elevata stabilità alla luce. I sistemi di stampa UV sono molto stabili e in nessun modo comparabili con i sistemi inkjet a base solvente e più soggetti a problemi. Atlantic Zeiser ha messo a punto sistemi di essiccazione ecologici LED UV, come la serie SMARTCURE ™, che non producono ozono, come invece succede per le tradizionali lampade UV. Questo garantisce che le righe nere e i campioni dei codici a barre possono essere riconosciuti e identificati correttamente su qualsiasi superficie.

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Lines score top points T

he barcodes remains one of the most cost-effective solutions for coding packaging with changing information and variable data. As the barcode data changes regularly – which means the print layout needs to be changed – inkjet printing has proved to be the most precise and adaptable type of identification technology. The narrow black stripes of the barcode are part of our everyday buying life. Today, there are virtually no packaging, price stickers or labels that do not bear a barcode. These machine-readable codes which provide information on the origin, description, series, batch, price and other information – are around 60 years old. The pioneers were the large supermarket chains in the USA and Switzerland that revolutionised the goods logistics field with combined rows of numbers. Today there are hundreds of different types of barcode used around the world. Different barcode technologies are used according to the application, and the variety of barcode technologies is increasing. It ranges from normal barcodes, such as EAN barcodes, through to 2D Datamatrix Codes, in which the combination of dashes and dots allows more useful information to be included per surface unit. Barcodes are still one of the most cost-effective solutions for marking and coding packaging and products with variable data and frequently changing information.

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Facilitated by advances in technology, there is a trend for cramming an everincreasing volume of data into a barcode. One of the reasons for this is various legal requirements, which demand a variety of different codes and markings. Barcodes: the modern database The barcode must be printed onto a highcontrast, reflection-free surface so that it’s easily legible. The disadvantages of this are that dirt or poor print quality can make the barcode unusable. The most common barcodes include 1D barcodes (multi-digit dashed codes) and 2D barcodes (pixel image), such as the QR code and Datamatrix. 2D barcodes can include error correction data that automatically corrects reading errors. A major benefit of the 2D Datamatrix Code is that it can map a hundred times more information and data than a 1D barcode. According to calculations from Atlantic Zeiser, up to 88 characters can be fitted on a 7 x 7mm Datamatrix area. This is facilitated by the Delta105 print head, which can reproduce extremely fine characters with precision and edge sharpness at a resolution of 600 x 600dpi and a droplet diameter of just 42 μm. Using highresolution inkjet printing, best before and expiry date data, serial and product numbers as well as detailed manufacturer information can be displayed on the smallest possible space and still be easily read. Industrial digital printing delivers the requi-


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Barcodes are indispensable for modern product identification

site quality on many types of substrate, and can print the data and information legibly on a product, label or packaging. Data security is the primary focus Identification features, however, are hitting their limits. Open access represents a security risk for everyone. The codes can be easily copied and exported. The good news is that there are encryption options for ensuring security. One option is to display additional information on the relevant products using the Application Identifier. This is referred to as the segmentation of the entire barcode. This means that the first ten digits include, for example, the ID code of the identified product, while the next ten digits contain the expiry date, etc. With product piracy on the rise, anticounterfeiting and product tracking solutions are fast becoming must-have technologies for many companies. Atlantic Zeiser recently launched its new Track & Trace Module, which can be used to print and check all standard product tracking codes onto packaging. The codes include GS1 as well as numerical 1D and 2D barcodes that check online the reliability of the packaging and the product using an optical checking system. In one processing step, cameras automatically read the data from the relevant code and verify it in real-time by comparing it against the stored reference data. Solutions like these also offer packaging companies maximum flexibility in late stage customisation, data modification and printing at the latest possible point in the existing production process. This efficiency maximises the machine availability of the entire packaging system. With a missing code that does not match the assigned reference data, a mechanism rejects the corresponding packaging or product and writes the relevant code from the printing error onto a log file. A new printing process for the excluded and rejected packaging listed in the log file automatically starts after the completion of a batch printing process. Alternative RFID chips An increasingly popular alternative is product identification using Radio Frequency Identification Device (RFID) chips, which are used in goods logistics and security applications. When it comes

to security and data volume, RFID is without doubt the technology of the future. But when it comes to cost effectiveness, the barcode wins. Atlantic Zeiser also uses this future-oriented technology, and has already integrated the programming and writing of RFID chips into its systems solutions and card systems. Benefits of digital printing DoD (Drop-on-Demand) digital inkjet printing is the first choice for print jobs where personalised details or variable content, such as numbers or barcodes, are required and the job involves a very short turnaround time. In the fields of product identification, labelling and packaging, laser, thermal transfer and inkjet printing are the most commonly used digital printing techniques. However, there are system-dependent disadvantages with laser and thermal transfer printing. With laser printing, it is important to take into account complex security requirements, the extraction required and imprecise printing contrast levels. Meanwhile the disadvantages of thermal transfer printing include the ongoing costs and the limited surface adhesion properties on challenging substrates. This is why inkjet printing is increasingly becoming the most future-proof process. Printing barcodes using inkjet printing offers a whole range of advantages. It achieves the highest possible quality, with fonts of up to 2 points. Digital printing provides the opportunity to implement a 100% quality check during the printing process via camera checking systems and traceability, guaranteeing a zero-error quota in production. Plus late-stage customisation would not be possible without digital printing, as there are no more extended re-tooling and preparation times. This

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makes industrial digital printing the ideal platform when it comes to cost-effectiveness in printing checking features, just as the barcode is the most cost-effective solution for machine-based product identification. Future-oriented technology – UV inkjet printing Thanks to the progress made in UV inkjet printing technology, it is possible to print onto virtually any packaging, product or label surface. Atlantic Zeiser has developed inks that adhere reliably and permanently onto board, plastic, metal and even glass. The drop-on-demand printheads used by Atlantic Zeiser are ideally suited to these UV inks, as the nozzles do not dry out and the ink only cures under UV light. As well as the high level of surface adhesion and scratch-resistance, UV-curing inks also feature a high level of light stability. UV printing systems are exceptionally stable, and are in no way comparable to the susceptibility to error of solvent-based inkjet printing systems. Atlantic Zeiser uses environmentally-friendly UV LED systems for curing, such as the SMARTCURE™ range, which doesn’t generate ozone like traditional UV lamps. This ensures the black lines and patterns in the barcodes can be recognised with precision on virtually any substrate and be read accordingly.

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Il ruolo fondamentale della qualità La qualità è parte integrante della cultura Fillpack e gioca un ruolo fondamentale nei processi di produzione e nello sviluppo dei prodotti

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ella zona di Canelli, famosa nel mondo per i suoi prestigiosi vigneti, per lo Spumante e per la produzione di macchine enologiche di alta qualità, la ditta Fillpack è riconosciuta come un importante costruttore di nastri e sistemi di trasporto. Nata negli anni ’80 come piccola officina, la Fillpack è cresciuta fino a diventare un’importante realtà con interessi sia sul mercato nazionale sia su quello internazionale. In Europa i sistemi di trasporto Fillpack sono

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presenti in Francia, Olanda, Belgio, Austria, Grecia, Spagna e segnali significativi giungono altresì dai paesi dell’Est europeo, dal Medio Oriente e dal Sud America. La Fillpack offre ai propri clienti molteplici soluzioni di trasporto in settori quali il beverage, il settore meccanico e chimico, l’industria alimentare, il packaging, per la movimentazione di prodotti confezionati oppure sfusi. La Fillpack dispone di tecnici qualificati in grado di valutare i problemi legati al trasporto dei prodotti ed offrire la soluzione più adeguata,

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facendo sì che il risultato finale soddisfi le esigenze del cliente sia dal punto di vista dell’uso sia da quello della qualità. La qualità è infatti parte integrante della cultura dell’azienda e gioca un ruolo fondamentale nei processi di produzione, nell’assistenza tecnica, nello sviluppo dei prodotti, nelle politiche di acquisto dei componenti e nelle strategie di marketing. Attraverso uno sviluppo continuo dei processi interni di produzione e grazie alla spinta verso l’innovazione la Fillpack è in grado di offrire ai clienti prodotti sempre competitivi. I sistemi di trasporto Fillpack sono costruiti con la tecnologia più innovativa. I componenti sono scelti tra le migliori marche per garantire affidabilità e sicurezza; softwares programmabili gestiscono la movimentazione dei prodotti nelle varie fasi di trasporto. Dal contatto preliminare con il cliente fino alla realizzazione della commessa uno staff esperto è in grado di soddisfare le necessità sia delle piccole aziende sia dei grandi gruppi industriali assicurando sempre alti standard di qualità nella progettazione, nella fornitura e nell’installazione. La Fillpack produce nastri e sistemi di trasporto per contenitori quali bottiglie, lattine, casse, fardelli, casse in legno, cartoni, pallet, e include: • convogliatori a una via / convogliatori multivie • gruppi ad angolo • tavoli rotanti • tavoli di accumulo / tavoli di decompressione • convogliatori a rulli gravitazionali / motorizzati • convogliatori a nastro / a catena • convogliatori modulari. Tutti i prodotti Fillpack sono costruiti con struttura portante in acciaio inox. Fillpack sarà presente alla prossima edizione del salone Simei di Milano, 22-26 novembre.


Handling and conveying systems

for bottling and packaging plants

FILLPACK snc - Via G. Olindo 18/20 - 14053 CANELLI (AT) ITALY TEL +39 0141 835 388 FAX +39 0141 833 667 info@fillpack.it - www.fillpack.it


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The central role of quality

I

n the land of Canelli, famous all over the world for its first-class vineyards, for Spumante and for the production of high quality wine machinery, the company Fillpack is known as a reputed manufacturer of conveyor belts and conveying systems. Originally established back in the 80’s as a little workshop, Fillpack has since grown into an important company with interests in national as well as international markets. Within Europe Fillpack systems are present in France, Holland, Belgium, Austria, Greece, Spain and important feedback comes also from Eastern Countries, Middle East and South America. Fillpack offers to customers various conveying solutions in many applications: beverage industry, mechanical and chemical divisions, food industry, packaging industry, for the handling of packed and unpacked products. The company provides skilled technicians who can evaluate any kind of problem concerning conveyance and submit the

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Quality is an integral part of Fillpack culture and plays central role in production processes and product development

best solution, in order to ensure the final product meets all aspects of the customer’s specification in term of usage and quality. Quality is in fact an integral part of Fillpack culture and plays central role in production processes, customer service, product development, purchasing policies and marketing strategies. By continually improving its internal processes and encouraging innovation Fillpack is able to offer competitive products to its customers. Fillpack systems are built using the latest technology. Components are chosen among the best brands to assure reliability and confidence; programmable softwares for the logic management can control the conveyance of items in the different working phases. From initial sales contact through to commissioning, Fillpack experienced staff can fulfil the needs both of small companies and great industries, always assuring high standard of quality in design, supply and

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installation. Fillpack manufactures transport and movement plants for containers (such as bottles, cans, cases, bundlers, wooden cases, cartons, pallets) which include: • one or multi ways conveyors • angle groups • rotary tables • accumulation / decompression tables • conveyors equipped with gravity / driven rollers • conveyor belts / chains • modular conveyor belts. Fillpack products are manufactured using stainless steel frames. Fillpack will participate in the next edition of Simei in Milan, 22-26 November.



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Storia di una bottiglia Cosa succede a una bottiglia di plastica dopo che abbiamo bevuto l’acqua minerale che contiene?

È

questa la domanda che il Gruppo Sanpellegrino pone agli alunni delle scuole primarie italiane con il lancio del concorso “Storia di una Bottiglia”, in collaborazione con Giunti Progetti Educativi e COREPLA – Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio ed il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica. Il concorso rientra tra le attività educative che Sanpellegrino promuove nei confronti delle nuove generazioni, tra cui WET (Water Education for Children), un progetto internazionale nato con l’obiettivo di educare le nuove generazioni ad un consumo consapevole dell’ACQUA: attraverso un kit educativo giocoso e coinvolgente viene trasmessa ai bambini l’importanza dell’acqua, elemento più prezioso del nostro pianeta. Ad oggi WET, sposato da Nestlé, è stato introdotto in 50 Paesi, coinvolgendo oltre 20 milioni di bambini. In Italia, giunto alla sua quinta edizione, è promosso nelle scuole dal Gruppo Sanpellegrino e ha visto, dal 2006 ad oggi, l’adesione di circa 5.000 istituti e la distribuzione di 12.300 kit. Quest’anno, in Italia, hanno aderito al progetto WET un totale di 3.700 classi, un dato in crescita rispetto all’anno precedente che ne ha visto coinvolte 2.800, a dimostrazione che l’iniziativa risulta sempre più interessante per le tematiche di stretta attualità affrontate sia per i bambini che per le insegnanti. “Ogni anno rinnoviamo il programma con contenuti legati alle problematiche ambientali, oggi sempre più al centro dell’opinione pubblica. Quest’anno, in linea con la recente approvazione del Decreto

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Ministeriale n.113 del 18 maggio 2010 che ci ha permesso di commercializzare per primi in Italia l’acqua minerale in bottiglie prodotte con una percentuale di PET riciclato, abbiamo pensato di affiancare a WET il tema del riciclo e della corretta raccolta differenziata della plastica per enfatizzare il valore di questi atteggiamenti virtuosi” - afferma Daniela Murelli, Direttore Corporate Social Responsibility del Gruppo Sanpellegrino. Grazie al lancio di questo concorso, l’azienda desidera sottolineare l’importanza del PET, come utilizzarlo e smaltirlo nel modo corretto: questo materiale, infatti, oltre a preservare, come una vera e propria “cassaforte”, tutte le qualità dell’acqua minerale, è al 100% riciclabile. Grazie a questa caratteristica, se smaltita e riciclata correttamente, la bottiglia torna a vivere trasformandosi in tante altre cose: una scatola, una felpa, ma soprattutto... un’altra bottiglia! “Come primo player del mercato italiano, è nostro dovere sottolineare l’importanza che i gesti della vita quotidiana possono avere sull’ambiente circostante ed educare i cittadini, fin da piccoli, alla corretta raccolta differenziata e al riciclo della plastica.” – conclude Daniela Murelli. “Il concorso Storia di una bottiglia” oltre a sottolineare che bere tanta acqua fa bene, nasce proprio per sensibilizzare i bambini al rispetto nei confronti dell’ambiente, mostrandogli cosa possiamo fare con le bottiglie una volta che le abbiamo usate. E una soluzione per aiutare l’ambiente c’è: basta gettarle nel giusto contenitore per far nascere un’altra bottiglia!”. Per partecipare, le scuole primarie di tutta Italia dovranno scrivere una storia o realizzare uno

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storyboard che racconti le avventure di una bottiglia di acqua minerale. Sanpellegrino, in collaborazione con Giunti, suggerisce l’inizio e la fine della storia: il racconto inizia con un bambino, una bambina o un animale che bevono acqua minerale da una bottiglia di plastica e si conclude con i protagonisti che ripongono la bottiglia vuota nel contenitore giusto per la corretta raccolta differenziata. Ma cosa accade alla bottiglia nel frattempo? È qui che i bambini potranno dare spazio alla loro fantasia e immaginazione. Le 20 classi che invieranno gli elaborati più originali e creativi saranno premiate con la pubblicazione della loro storia, illustrata da un famoso fumettista, in uno speciale libro dedicato all’acqua e alla bottiglia di plastica. Il volume, infatti, raccoglierà i lavori di tutte le classi vincitrici e verrà distribuito a tutti i partecipanti. Inoltre, le classi vincitrici riceveranno una raccolta di testi dedicati al tema della sostenibilità ambientale, oltre che, grazie alla collaborazione con COREPLA, delle utili carte geografiche realizzate in plastica riciclata. L’appuntamento ora è a Giugno per scoprire quali classi e quali regioni si aggiudicheranno la vittoria grazie alle più divertenti “storie di una bottiglia”.


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The history of a bottle What happened to a bottle afterward we have drunk the mineral water it contained?

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his is the question that Sanpellegrino Group is asking to the students of Italian primary schools with the launch of the competition “History of a Bottle”, in cooperation with Giunti Progetti Educativi and COREPLA, National Consortium for the collection, recycle and reuse of plastic packaging wastes. The competition is part of the educational activities that Sanpellegrino promotes among new generations; one of these activities is WET (Water Education for Children), an international project started with the aim of educating new generations about conscious water consumption through an educational but involving kit children are conveyed the important that water has, as it is the most important element of our planet. Up to present day, WET, supported by Nestlé, has been introduced in 50 Countries and involved over 20 million children. In Italy, at its fifth edition, the project is promoted in schools by Sanpellegrino and since 2006 it has been endorsed by about 5,000 schools where 12,300 kits have been distributed. This year, over 3,700 classes have joined the WET project, growing by 2,800 of the year previously; this is evidence that the initiative is increasingly interesting to both students and their teachers. “Every year we update the programme with environmental issues, which have been increasingly at the core of public opinion. In line with the recent approval of the Ministry Decree n. 113, 18 May 2010, allowing us to be the first to sell in Italy bottles of mineral water composed of a percentage of recycled PET, we have

deemed it important to combine WET with the recycle issue and correct separate collection of plastic wastes in order to enhance the value of this virtuous attitudes”, says Daniela Murelli, Corporate Social Responsibility Manager of Sanpellegrino group. Thanks to the launch of this competition, the company means to underline the importance of PET, how to use and dispose it in the best way; in fact, as well as preserving all the properties of mineral water unaltered as if it were is a real safe, this material can also be 100% recycled. On account of this feature of its, once disposed and recycled correctly, the bottle can be processed in many other items, such as: a box, a sweatshirt or … another bottle! “As first player in Italian market, we are committed to stressing the importance that our ordinary actions can have on the surrounding environment, and educate citizens since their early age about a correct collection of wastes and plastics recycle. The competition “History of a Bottle” not only underlines that drinking a lot of water is healthy, but it also wants to make children more environmentally aware by showing them what we can actually do with the bottles after using them. There is definitely a solution to help the environment: we just have to throw then into the right container to help make a new bottle!”. To participate primary schools of Italy all over have to tell a story of make a storyboard telling the adventures of a bottle of mineral waters.

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Sanpellegrino, in cooperation with Giunti, suggests the beginning and the end of the story: the story begins with a child, or animal, drinking mineral bottle from a plastic bottle, and ends with the protagonists disposing the empty bottle into the right container for the correct separate collection of waste. What happens to the bottle in between? That is where children can let their imagination and fantasy run free. The 20 most original and creative papers will be illustrated by a famous comic-strip writer and published in a special book dedicate to water and the plastic bottle. The book will collects the winning stories and distributed to the participants. In addition to this, the winners will also be given some books on environmental sustainability along with some useful geographic maps made with recycled paper, thanks to the cooperation with COREPLA. In June we will be discovering which students and which regions would win the competition thanks to the funniest stories “history of a bottle”.

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COSMO-Twist L400 Cosmopack presenta l’innovativo Orientatore Lineare adatto per ogni tipo di confezione

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OSMO-Twist L400 è una macchina di nuova concezione adatta all’orientamento di qualsiasi tipo di contenitore, vuoto o pieno, che necessiti di una funzione di orientamento sia prima del riempimento che dopo l’etichettatura per formazioni di fardelli particolari.

Cosmo-Twist L400 può essere inserito direttamente in linea mediante un sistema di asse elettrico, oppure può essere usata come macchina stand-alone. In entrambi i casi vi è la possibilità di escluderla, quando non ne è richiesto l’utilizzo, sollevando la testata principale al di sopra del passaggio

delle bottiglie, mediante un apposito sistema motorizzato. Il principio di questa macchina lineare è quello di ridurre gli ingombri ed allo stesso tempo di permettere di mantenere alte velocità di produzione. L’altissima affidabilità di COSMO-Twist L400 è stata la carta vincente nei più disparati settori di applicazione. Cosmopack si è costituita nel 1998 dall’unione di professionisti e tecnici altamente qualificati provenienti da alcune tra le più note aziende produttrici di macchine automatiche del bolognese. L’esperienza più che ventennale e l’alta professionalità le hanno permesso di meritare in breve tempo la fiducia dei clienti.

COSMO-Twist L400 Cosmopack presents an innovative Linear Orienter suitable for any kind of container

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OSMO-Twist L400 is an innovative linear machine designed for turning any type of full or empty container requesting orienting function to create particular pallets both before filling and after labelling. As well as being installed directly in the line by means of an electric axis connection, Cosmo-Twist L400 can also be used as a stand-alone machine. In both cases, when

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use is not requested, it can be disconnected by lifting the main head above the running bottles through a special motorized system. This linear machine enables to reduce footprint and keep high production speed at the same time. Utmost reliability offered by COSMO-Twist L400 has been the trump card in many diverse sectors of application.

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Cosmopack was established in 1998 by a team of professional people and highly qualified engineers coming from some of the most renowned automatic machine manufacturers of the district of Bologna. Over twenty years of experience and excellent qualification have allowed this company to gain the trust and appreciation of its customers.


Cosmopack S.R.L. - Via G. Pastore 5, 40056 Crespellano (BO) Tel: +39.051.969504 - +39.051.969172 - Fax +39 051 6721175 sales@cosmopack.it - info@cosmopack.it www.cosmopack.it


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Verso l’impatto zero L’azienda Fonti di Vinadio è la prima ad inserire nel mercato un fardello invisibile, realizzato in collaborazione con Ribi Limited

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uando si parla di ecosostenibilità, bisogna passare dalle parole ai fatti concreti. Solo così l’ambiente ne avrà un reale giovamento. È questo il principio alla base di una nuova impresa realizzata dall’Acqua Sant’Anna, marchio leader nazionale del settore, che ancora una volta rivoluziona il mercato introducendo un’innovazione senza eguali. Un imballo invisibile, capace di tenere insieme 6 bottiglie d’acqua con un

L’imballo invisibile The invisible packaging

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impiego minimo di materiali da smaltire e di energia. L’idea è di nuovo dell’imprenditore Alberto Bertone, Presidente e Ad di Acqua Sant’Anna, che ha fatto ormai dell’imperativo ecosostenibile la guida della sua attività. È stato lui, con Sant’Anna Bio Bottle, ad inserire nel mercato la prima bottiglia che si possa davvero definire ecosostenibile, perché non ha ridotto la quantità di Pet, ma l’ha sostituito completamente con uno speciale biopolimero di origine vegetale, che non utilizza il petrolio e si biodegrada in meno di 80 giorni. Una innovazione assoluta che oggi continua con la novità dell’imballo invisibile. L’obiettivo era di azzerare l’imballaggio dei fardelli. Grazie al supporto tecnico e alla collaborazione con Ribi Limited, una società di brevetti inglese specializzata nello studio e sviluppo di applicazioni innovative, questa idea è diventata realtà. Dopo lunga sperimentazione e importanti investimenti in ricerca e sviluppo da parte dell’Azienda di Vinadio, arriva sul mercato il primo imballo invisibile. Si tratta dell’applicazione di un metodo innovativo che permette di assemblare due o più bottiglie per facilitarne il trasporto mediante legature anulari orizzontali e con una legatura verticale incrociata avente funzione di solida maniglia. Questo innovativo sistema sostituisce il tradizionale imballo denominato “fardello”, normalmente realizzato in pellicola plastica termoretraibile. Grazie a questa innovazione non sarà più necessario smaltire tonnellate di plastica, che per ogni imballo viene sostituita da tre soli grammi di filo di raccordo, riducendo così di dieci volte l’utilizzo di materiale inquinante. Inoltre, un vantaggio assolutamente non trascurabile, è l’abbattimento dei consumi energetici in linea di imballaggio: si annulla infatti l’energia necessaria ad alimentare le macchine che fasciano e scaldano il fardello per farlo aderire meglio alle sei bottiglie. In questo modo Acqua Sant’Anna si spoglia della pellicola di plastica termoretraibile che avvolgeva le 6 bottiglie, si mette a nudo utilizzando una nuova confezione rivoluzionaria generando una riduzione drastica di consumo di petrolio. Una innovazione straordinaria, ma che soprattutto permette di abbattere concretamente i consumi e lo smaltimento di materiali inquinanti. E’ partita presso alcuni punti della grande distribuzione la vendita sperimentale dei

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primi fardelli invisibili. Con l’imballo invisibile il consumatore può contare su un packaging solido e resistente, semplice e pratico che permette consistenti risparmi per l’ambiente e per tutti. Prima nell’aver creduto che la rivoluzione green potesse partire dai beni di largo consumo; prima nell’aver investito importanti risorse per lo sviluppo di soluzioni alternative alle plastiche convenzionali e all’uso del petrolio; prima nell’aver introdotto una bottiglia di acqua minerale di origine 100% vegetale. Questa è Acqua Sant’Anna Fonti di Vinadio, caso di successo internazionale, leader nel settore acque minerali, e motore propulsivo di iniziative ecosostenibili che hanno segnato una rivoluzione epocale nei consumi e nelle strategie aziendali. Un nuovo traguardo importante raggiunto per l’azienda di Vinadio, che collaborando con i principali e più preparati partner tecnici presenti sul mercato mondiale, vuole essere protagonista della rivoluzione ecosostenibile. Ribi Ltd. è una società di brevetti inglese fondata dalla famiglia Ribi che ne detiene la maggioranza. La famiglia Ribi è composta da tre fratelli svizzeri che sono tradizionalmente inventori e imprenditori. Gestiscono attualmente un rilevante valore globale di brevetti e le attività derivanti in cui sono coinvolti. Le aree in cui sono attivi sono collegate alla meccanica, matematica, fisica, chimica, nautica, aeronautica. Più recentemente, la Ribi Limited ha inventato e sviluppato alcune applicazioni fortemente innovative nel campo del packaging alimentare, fino alla collaborazione con Acqua Sant’Anna che ha portato alla creazione del fardello invisibile. Fonti di Vinadio SpA è l’azienda che imbottiglia e commercializza l’acqua minerale Sant’Anna di Vinadio. Fondata nel 1996 ad opera di Alberto Bertone, Presidente e Amministratore Delegato dell’azienda. Alla base dell’operazione c’è la profonda convinzione delle alte potenzialità dell’acqua che sgorga dalle montagne che sovrastano Vinadio, nel cuore delle Alpi Marittime. 185 milioni di Euro di fatturato e 750 milioni di bottiglie vendute nel 2010. 60 mila metri quadri di stabilimento, recentemente rinnovato rispettando i principi della bioarchitettura e della bioedilizia.


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Toward zero impact

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hen talking about eco-friendliness, we should pass from words to action and this is the only way of bringing the environment some real benefit. This principle is the basis of the new challenge of Acqua Sant’Anna, Italy’s leading brand in the mineral water sector that has been revolutionizing the market once again by introducing unparalleled innovation. Invisible packing for 6 bottles of water composed of the least material to be disposed and energy possible. The idea comes again from entrepreneur president and CEO of Acqua Sant’Anna Alberto Bertone, who has turned ecofriendliness into the propelling force of his activity. Together with Acqua Sant’Anna Bio Bottle, he put on the market the first eco-friendly bottle we can define as such, since PET has not been reduced but totally replaced with a special organic biopolymer not made of oil and biodegradable in 80 days. Absolute innovation renewed today by the invisible packing. The goal was zeroing the packaging of the packing. Thanks to the technical support of and cooperation with Ribi Limited, British patent company specializing in the study and development of innovative applications, the new idea has finally come true. After long experimentation and remarkable investment in research and development, the first invisible packing has been put on the market. It is the application of an innovative method of assembling two or more bottles by means of horizontal ring-shaped binding and crossed vertical binding in the manner of a handle, as to facilitate transport. This innovative system replaces the traditional packing called “bundle” usually made in heat-shrink plastic film. On account of this piece of innovation plastic is replaced by just three grams of binding, thus reducing by 10 folds the amount of polluting material. In addition, cutting down energy consumption of packaging lines is a rather relevant asset: the energy necessary for the machines to bundle and heat the packages as to make it more adherent to the bottles is now zeroed. This way, Acqua Sant’Anna has no heatshrink plastic film that used to wrap the six bottles together, but its revolutionary package cuts down oil consumption dramatically. Extraordinary innovation able to really cut down consumptions and

The company Fonti di Vinadio has been the first to put on the market an invisible packing, created jointly with Ribi Limited

reduce the disposal of polluting materials. Experimental sales of the first invisible packages has just started in some outlets of the large-scale retail trade. Owing to the invisible packing, consumers can count on sturdy, simple and practical packaging offering relevant savings to the environment and to anyone of us. The first to believe that a green revolution would start from staple commodities; the first to invest much resource in the development of alternatives solutions to conventional plastics and oil; the first to introduce a 100% organic bottle of mineral water. This is Acqua Sant’Anna Fonti di Vinadio, international success, leader in the sector of mineral waters, and propelling force of eco-friendly initiatives that have marked the revolution in consumption and company strategies of an age. An important new target hit by the company of Vinadio, which cooperates with the main and best skilled partners of the market as to be a player of eco-friendly revolution. Ribi Ltd is a patent British company founded by the family Ribi, still holding the majority. The family Ribi is composed of three Swiss brothers who are inventors and entrepreneurs by tradition. They manage a relevant global value in patents and by-activities of the mechanics, mathematics, physics, chemical, boating and aeronautics sectors. Ribi Limited has recently invented and developed some greatly innovative applications in the food packaging industry, right to the cooperation with Acqua Sant’Anna and the creation of the new invisible packing. Established in 1996 by Alberto Bertone, who is both president and CEO of the company, Fonti di Vinadio SpA bottles and sales Acqua Sant’Anna mineral water. The operation grounds on the strong trust on the great potential of the water flowing from the mountains dominating Vinadio, in the heart of the Marittime Alps. 185 million euro of turnover and 750 million bottles sold in 2010. 60,000 square metres’ factory recently renovated upon bio-architecture and bio-building principles.

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Presidente e AD di Acqua Sant’Anna Alberto Bertone con Leon Ribi della Ribi Limited Acqua Sant’Anna President and CEO, Alberto Bertone ,with Leon Ribi of Ribi Limited

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Vento di efficienza Grazie a un nuovo sistema di asciugatura delle bottiglie, Britvic aumenta l’efficienza del processo, accresce il volume di produzione e risparmia energia

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u un manifesto appeso nella sede di Britvic a Leeds si legge “La nostra visione è quella di diventare entro il 2012 i leader mondiali nella produzione di bevande analcoliche”. Raggiungere questo obiettivo significa per Britvic rivedere ogni fase del processo di produzione. La recente installazione di un nuovo sistema di asciugatura delle bottiglie è il primo passo in questa direzione: il sistema consente di minimizzare i tempi morti, massimizzare il volume di produzione e ridurre il consumo di energia. In precedenza, su una linea che produce 36.000 bottiglie all’ora, erano state installate in serie due unità di asciugatura identiche, che avevano il compito di asciugare le bottiglie per garantire una perfetta adesione delle etichette.

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Oltre a non svolgere questa funzione in modo efficace, le macchine, che non erano dotate di rotaie di guida, causavano spesso la caduta delle bottiglie con conseguente blocco della linea, perdita di produzione e spreco di prodotto. Tali inefficienze favorivano l’accumulo di umidità all’interno dei sistemi di asciugatura e la formazione di depositi di prodotto sulle bottiglie. Il quadro era reso ancora più problematico dal fatto che le unità non erano semplici da pulire. Queste due unità sono state ora sostituite da una singola unità “LNL”, prodotta da Air Control Industries (ACI) di Axminster. L’unità LNL presenta il sistema unico di emissione dell’aria a sovrapressione denominato “JetPlate”, sviluppato da ACI. Questo sistema

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consente di fare fluire l’aria vicino alle bottiglie e funziona al contempo come rotaia di guida, permettendo di aumentare la stabilità delle bottiglie durante il percorso attraverso l’unità LNL, massimizzando in tal modo il volume di produzione. La LNL è un’unità completamente chiusa in acciaio inossidabile, dotata di finestre di ispezione in policarbonato. Il turbosoffiante compatto è montato nella parte superiore della scatola del sistema di asciugatura per consentire l’utilizzo di staffe di montaggio regolabili, che ne facilitano l’installazione (persino come retrofit) e ne consentono la pulizia completa. Questa versione dell’unità LNL di ACI, dotata di JetPlate, è inoltre in grado di gestire le bottiglie di tutte le dimensioni utilizzate presso lo stabilimento di Britvic a Leeds, da quella da 125 ml per bibite analcoliche a quella da 750 ml per J2O, senza richiedere alcuna regolazione dell’impianto. Oltre a tutti i vantaggi menzionati, questo tipo di installazione permette un significativo risparmio di energia, dovuto al fatto che un’unica unità con compressore sostituisce due unità, dimezzando così i costi. “Il sistema precedente era un incubo”, sostiene Mick Wigham, leader del team addetto alla progettazione di Leeds. “Blocchi di produzione, asciugatura inefficace, configurazione complessa e struttura difficile da pulire: tutti questi svantaggi riducevano notevolmente l’efficienza. Al contrario il sistema di asciugatura di ACI ci consente di massimizzare il volume di produzione eliminando i problemi legati all’asciugatura. Permette inoltre di passare rapidamente da un ciclo di produzione a un altro”.


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The wind of efficiency Britvic improves bottle drying efficiency, boosts throughput and saves on energy with new dryer

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n a poster in Britvic’s premises in Leeds it says, “Our vision in production is to become the World Leader in soft drink manufacture by 2012”. It will involve Britvic evaluating every stage of the production process if this goal is to be achieved. One step in attaining this goal is the recent installation of a new bottle drying system that is helping to minimise downtimes to maximise production output whilst also reducing energy consumption. Previously, there were two identical drying units installed in series on the 36,000 bottles/ hr line in order to dry the bottles to ensure effective label adhesion. As well as not fulfilling this requirement effectively, the machines did not incorporate bottle guide rails so there was a recurrent problem of bottles falling over causing line stoppages, lost production and product waste. These ‘qualities’ resulted in moisture build-up inside the bottle dryers and product deposits on the bottles. The

situation was made worse by the fact the units were not easy to clean. These two units have now been replaced by a single ‘LNL’ unit from Air Control Industries (ACI) of Chard. This LNL features ACI’s unique ‘JetPlate’ plenum air delivery system. This plenum system enables air to be delivered close to the bottles, whilst at the same time acting as guide rails to promote bottle stability during travel through the LNL, thereby helping to maximise throughput. The LNL is a totally enclosed stainless steel unit with polycarbonate inspection windows. The blower unit is mounted on top of the bottle dryer enclosure to permit the use of adjustable mounting legs to facilitate installation – even as a retrofit - and for easy all round cleaning. This version of ACI’s LNL with JetPlates is also able to handle all the different bottle sizes handled at the Leeds Britvic plant, from the 125 ml size for mixers up to the 750 ml bottle for J2O, without requiring adjustment.

With this installation, all these benefits are complemented by significant energy savings. This is because one blower-powered unit is replacing two, halving energy costs. “The previous system was a nightmare,” said Mick Wigham, Engineering Team Leader, Leeds. “Production hold-ups, ineffective drying, complicated set-up and fiddly to clean design, all combined to undermine efficiency. In contrast, the ACI bottle dryer enables us maximise throughput with no issues relating to the bottle drying function and it’s also easy to switch product runs.”

Shaping the future of air movement...

DRI-Line Series

Bottle and Can Drying Systems for the Filling Industry

Air Control Industries is a leading designer & supplier of blower-driven drying systems for the Filling Industry. In fact, we can pretty much dry anything!

Find out more at:

www.aircontrolindustries.com Industrial Fans, Blowers & Airknife Systems

Weycroft Avenue, Millwey Rise Industrial Estate, Axminster, Devon, EX13 5HU Tel: +44(0)845 5000 501 Fax: +44(0)845 5000 502 Email: sales@aircontrolindustries.com


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La nuova etichettatrice Sleevematic ES Sleeve estensibili ecocompatibili e a basso costo

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n tempismo perfetto: alla interpack la Krones AG di Neutraubling (Germania) presenta in anteprima la nuova etichettatrice Sleevematic ES, che consente di lavorare sleeve estensibili con uno stretch rate estremamente elevato (superiore al 55 percento) su recipienti per bevande. Le pellicole utilizzate sono a base di LDPE (Low Density Polyethylene) e costituiscono una valida alternativa agli sleeve in PVC (polivinilcloruro). I film in LDPE riciclabili hanno un impatto ambientale molto minore, e le loro caratteristiche offrono uno strumento di marketing straordinario e ottime possibilità di confezionamento. Grazie alla sua elevata estensibilità, infatti, questo nuovo tipo di sleeve è più piccolo, e quindi richiede una minore quantità di materiale. I nuovi sleeve estensibili possiedono un’elasticità quasi doppia rispetto agli sleeve stretch tradizionali e sono particolarmente adatti a recipienti dal layout personalizzato con profilo più pronunciato, non richiedono né tunnel di termoretrazione, né dispositivi d’asciugatura

dei recipienti, e riducono così il consumo energetico: in altre parole hanno l’aspetto di sleeve termoretraibili, ma non comportano il dispendio energetico determinato dalla termoretrazione. Due varianti di rendimento L’industria delle bevande richiedeva sleeve a minore impatto ambientale, che fossero però vantaggiosi in termini di costi, e Krones ha risposto prontamente con quest’etichettatrice in due classi di rendimento: la Sleevematic ES è disponibile nelle versioni a uno o due caroselli che raggiungono rispettivamente un rendimento nominale massimo di 27.500 e 55.000 recipienti l’ora. Quest’etichettatrice innovativa si adatta in modo ottimale alla crescente richiesta di confezionamenti per i recipienti per bevande che siano ecocompatibili, sostenibili e vantaggiosi in termini di costi, e che catturino al contempo l’attenzione dei consumatori. La Sleevematic ES nella versione a due caroselli con un rendimento massimo di 55.000 recipienti l'ora Sleevematic ES twin-carousel variant rated at up to 55,000 containers an hour

New labeller: the Sleevematic ES Eco-friendly and affordable stretch-sleeve films

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n innovation matched to its time: at the interpack, Krones is premiering a new type of labeller, called the Sleevematic ES, designed for handling stretch-sleeve films. These allow an extremely high stretch rate on beverage containers of up to 55 per cent. Based on LDPE (low-density polyethylene), these films constitute an attractive alternative to sleeves made from PVC (polyvinyl chloride). The recyclable LDPE films are a far eco-friendlier product. And with their inherent characteristics, they give those responsible for the product concerned an excellent marketing tool permitting superlative dress options. Thanks to its high stretching capability, this new kind of sleeve is smaller, and consequently requires less material. Since these innovative stretch-sleeves are more than twice as elastic as conventional stretch-

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sleeves, they are particularly well suited for customised containers featuring very prominent contours. They require neither a shrink tunnel nor a container drier, with concomitant savings in energy consumption. In other words, they look like shrink-sleeves, but manage without any energy-intensive shrink-on process. Two rating variants With two machine variants, each with a different rating, Krones has come up with a rapid response to the beverage industry’s demands for eco-friendlier and nonetheless more affordable sleeving films: the Sleevematic ES single-carousel variant, rated at a maximum of 27,500 containers an hour, and its twin-carousel counterpart, rated at a maximum of 55,000 containers an hour. The newly developed Sleevematic ES is ideally suited to a time of increased

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demand for eco-friendly, sustainable, but also attention-grabbing and affordable dress options for beverage containers.


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Il vantaggio attraverso l’efficienza

Q

uasi 40 anni fa il Club of Rome mise in guardia sui ‘limiti della crescita’ (Limits to Growth, 1972). Considerando l’aumento della popolazione mondiale, l’industrializzazione, l’inquinamento ambientale, il consumo di materie prime e la produzione di alimentari, gli autori dello studio avevano previsto che in un prossimo futuro questo sviluppo avrebbe raggiunto i suoi limiti. Indipendentemente da quanto siano valide le critiche alla crescita fatte dal Club of Rome in relazione all’ecologia o le critiche di parere opposto, questo tema ha assunto una nuova attualità in seguito alla crisi economica degli anni 2008/2009, quando la costante crescita economica del decennio precedente era sfumata nel giro di pochi mesi. Secondo le stime della Banca Mondiale, nel 2009 l’economia della zona Euro si è ridotta di un quattro percento abbondante rispetto al 2008 (misurando sulla base della parità del potere d’acquisto). È vero che nell’anno passato si è lievemente ripresa raggiungendo una crescita dello 0,7 percento (Banca Mondiale) la quale nel 2011 potrebbe salire all’1,3 percento. Tuttavia la crisi è stata indubbiamente un colpo duro che ha messo in luce le debolezze fondamentali dell’economia. Il calo demografico in Europa è inarrestabile. Nella maggior parte dei paesi che si sono industrializzati per primi, per esempio Germania o Francia, la popolazione sta invecchiando e calando di numero. Si prevede che entro il

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2050, nonostante l’immigrazione da altri paesi, il numero degli europei (comprese la Russia e l’Ucraina) diminuirà complessivamente di 41 milioni scendendo dai 732 milioni di oggi a 691 milioni. Il numero degli ultra 64enni salirà invece nettamente di ben 70 milioni passando da 119 a 189. Allora un europeo su quattro sarà più vecchio di 65 anni. Oggi lo è solo uno su sei (UN Secretariat World Population Prospects, marzo 2010). I produttori di birra europei non si stancano di farlo notare, anche se gli investitori e gli analisti non vogliono ascoltare: in Europa l’equazione ‘Crescita del prodotto interno lordo = Crescita dei consumi’ non quadra più da anni. Nella maggior parte degli stati membri dell’Unione il consumo di alcolici è in diminuzione, come ha constatato compiaciuta la WHO nel 2010. L’Organizzazione mondiale della sanità cita motivi demografici ma anche socioculturali e non da ultimo mutamenti delle abitudini di consumo. Le fasce della vodka, della birra e del vino, un tempo così tipiche per l’Europa, oggi non sono più così nette. Nei paesi nordici si apprezza sempre più il vino, nei paesi meridionali invece il consumo di vino è in diminuzione mentre la birra è in lenta avanzata. Uno sviluppo simile si registra anche nella maggior parte dei paesi dell’Europa Centrale e dell’Est. In Russia molti consumatori sono passati dalla vodka alla birra tanto che nel 2007 il consumo di birra ha quasi raggiunto la vetta degli 80 litri pro capite. Da allora però il

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consumo di birra è in diminuzione: nel 2010 è sceso sotto a 70 litri (Carlsberg Group, febbraio 2011) e si ritiene che le cause siano la crisi economica e l’aumento della tassa sulla birra. La Carlsberg e la Baltika Breweries, sua affiliata, prevedono che nel 2011 la produzione di birra crescerà dal due al quattro percento. Tuttavia è incerto che la magica soglia degli 80 litri possa essere mai superata se la Duma, ovvero il parlamento russo, attuerà sul serio la sua politica severa sul consumo di alcol. Snellire con il right-sizing: il megatrend dell’efficienza energetica Una cosa è sicura: nella maggior parte dei paesi europei il consumo di alcol è in diminuzione. Parallelamente i birrai europei vedono assottigliarsi notevolmente i loro profitti. La società di consulenza economica KPMG ha affermato qualche tempo fa che l’eccesso delle capacità attualmente esistenti in seguito alla recessione delle vendite e il frequente impiego della birra per campagne pubblicitarie straordinarie esercitano una forte pressione sui prezzi di vendita. Da allora le cose non sono cambiate e sta risentendo dell’indebolimento dei profitti persino l’industria delle bevande europea, le cui cifre di vendita hanno avuto spesso un andamento verso l’alto. Per migliorare la situazione si devono adeguare in primo luogo i costi. Questo però è alquanto difficile poiché il gruppo delle spese fisse nelle aziende che producono alimenti è sproporzionalmente elevato a causa dell’intensità di


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investimento. L’imperativo dell’ora è il ‘downsizing’ che i produttori di bevande e di birra europei hanno ribattezzato ‘rightsizing’ ovvero ‘portare alle dimensioni giuste’. Le idee per rendere più snella la propria azienda non mancano. Ma il ‘rightsizing’, se ben interpretato, significa anche aumentare l’efficienza. L’industria tedesca che produce macchine ha riconosciuto ben presto che l’efficienza energetica è uno dei megatrend dei nostri tempi. Questo settore è una delle ‘speranze in vista della fine dell’era del petrolio’ commenta la Deutsche Bank. Secondo quanto dichiara il World Economic Forum nel suo rapporto sui rischi globali 2011, nei prossimi 20 - 30 anni la risorsa più ingente nel settore dell’energia sarà l’efficienza energetica. La crescita verde La riduzione del consumo di energia è solo una parte dei cosiddetti obiettivi 20-20-20 dell’Unione Europea: entro il 2020 la UE vorrebbe ridurre le emissioni di CO2 del 20 percento (rispetto al 1995) e aumentare la quota delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica del 20 percento. Ma naturalmente adottare queste misure è spesso complicato, gravoso e richiede tempo. L’industria europea della birra si è posta obiettivi ambiziosi in questo senso. Nel dicembre 2010 i birrai inglesi hanno annunciato che entro il 2020 vogliono ridurre le loro emissioni di CO2 del 17,5 percento il che, riferito all’anno 1990, significherebbe una riduzione del 67 percento. Gli inglesi vogliono essere all’avanguardia anche per quanto riguarda il consumo di acqua. Sempre entro il 2020 vogliono ridurlo a quattro ettolitri per un ettolitro di birra. Questo corrisponderebbe ad una riduzione del 42 percento rispetto al 1990. I maggiori produttori di birra internazionali non sono da meno. Nel marzo 2011 la AnheuserBusch InBev che è la più grande produttrice di birra del mondo, ha dichiarato che in tutti i suoi 133 stabilimenti di produzione intende ridurre il consumo di acqua da 4,04 hl/hl birra del 2010 a 3,5 hl/hl birra nel 2012. Altri birrai perseguono obiettivi analogamente ambiziosi. In futuro però non si tratterà solamente di consumare meno acqua o di emettere meno CO2 quanto piuttosto di riuscire ad ottimizzare ogni fase della produzione. Questo significa fra l’altro aumentare l’impiego di energie rinnovabili, ridurre o evitare la produzione di rifiuti, diminuire il peso di confezioni e usare le materie prime in maniera più efficiente. In tal modo le aziende non solo potrebbero proteggere l’ambiente ma anche aiutare se stesse a gestire processi di produzione razionali ed ottimizzati, hanno scritto i consulenti d’azienda di Roland Berger (Green Growth, Green Profit, 2010). In altre parole: contenendo i costi e aumentando l’efficienza le aziende migliorano la loro situazione di generare profitti assicurandosi in più l’approvazione della società. In breve: guadagnano vantaggio sul lato della sostenibilità. Quando nel 1987 fu pubblicato il rapporto della commissione Brundtland (Our Common Future), la sostenibilità era un neologismo noto solo a gruppi di opinione marginali. Oggi la maggior parte dei gruppi produttori di birra o

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Entro il 2020 la UE vuole ridurre le emissioni di CO2 del 20% e aumentare la quota delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica del 20% bevande quotati in borsa pubblica informazioni sulle proprie politiche di responsabilità sociale e sull’impegno per la sostenibilità. Il concetto di sostenibilità è ormai parte della coscienza pubblica. La sostenibilità è un concetto legato inscindibilmente alla globalizzazione, ha affermato nel 2010 l’ex ministro per la ricerca Volker Hauff. Se non si terrà presente la sostenibilità, la crescita delle aziende produttrici di birra e bevande raggiungerà i suoi limiti prima del previsto. Nell’industria oggi la sostenibilità è un compito di cui ci si occupa a livello di quadri dirigenti e della cui necessità si deve essere chiaramente convinti. Non si tratta di fare doni a circoli sportivi o di salvare qualche ettaro di foresta amazzonica. Si tratta di competenze e responsabilità chiave delle aziende per i loro prodotti, processi e servizi. È in relazione a questo che si misura la sostenibilità. La rinuncia dell’economia mondiale agli sprechi di risorse che danneggiano l’ambiente e l’obiettivo di una produzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente sono i megatrend della nostra epoca (Roland Berger). E questa è una strada senza ritorno.

Riduzione del consumo di acqua (hl acqua/hl birra) Azienda/Anno SABMiller Heineken Diageo

2008 4,6 hl 5,1 hl 7,1 hl

2015 3,5 hl 4,3 hl (2012) 5,2 hl

Fonte: informazioni delle aziende

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The efficiency lead

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he Club of Rome warned of the “Limits to Growth” in 1972, almost 40 years ago. Based on the rise in the world population, industrialization, environmental pollution, raw material consumption and food production, the authors of the study forecast that this development would reach its limits in the foreseeable future. Irrespective of the extent to which the Club of Rome’s ecological criticism of growth or the opposing criticism is valid, this issue became more topical again due to the economic crisis of 2008/2009. The constant increase of economic growth established over the last decade was negated within a few months. According to estimates by the World Bank, the economy in the euro zone shrank by a good four per cent in 2009 over 2008 (measured in purchasing power parity). Although the economy recovered slightly last year and achieved 0.7 per cent growth (World Bank), which could rise to 1.3 per cent in 2011, the crisis was undisputedly an enormous shock and exposed a number of fundamental weaknesses of the economy. The demographic change in Europe is in full swing. The populations of most of the early industrialized countries, such as Germany or France, are aging and shrinking in numbers. Despite continuing immigration, the number of Europeans (incl. Russia and the Ukraine) will decline overall by 41 million from the present 732 to an expected 691 million by 2050. On the other hand, the number of those older than 64 years will rise by an appreciable 70 million from 119 to 189 million. Every fourth

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European will then be older than 65 years, compared with only every sixth at present (UN Secretariat World Population Prospects, March 2010). Even though investors and analysts don’t want to hear it, Europe’s brewers never tire of pointing out that the equation of rising gross domestic product = rising consumption has no longer worked out in Europe for years. Alcohol consumption in most member states of the EU has been declining for decades, as WHO noted with satisfaction in 2010. It states demographic as well as socio-cultural reasons for this, and not least changes in consumption habits. The vodka, beer and wine zones once so typical of Europe have disappeared. Wine is growing in popularity in the Nordic countries, whereas wine consumption is dropping in the South and beer is advancing slowly. Most of the countries of Central and Eastern Europe show a similar development in alcohol consumption. For example, many consumers in Russia have changed from vodka to beer, which caused beer consum-

ption to reach the top mark of almost 80 litres per head in 2007. However, beer consumption has fallen since then – to less than 70 litres in 2011 (Carlsberg Group, February 2011), which is attributed to the economic crisis and the increased beer tax. Carlsberg and its Russian subsidiary Baltika Breweries expect beer production to grow by two to four per cent in 2011, but it appears doubtful that the magic 80-litre mark can ever be topped again if the Russian parliament, the Duma, means business with its stricter alcohol policy. Leaner through rightsizing: megatrend energy efficiency It’s a fact that alcohol consumption is declining constantly in most European countries. At the same time, European brewers are battling against considerable profit problems. The existing surplus capacities caused by the drop in sales and the frequent use of beer in special promotion campaigns are exerting strong pressure on selling prices, as business consultants KPMG wrote some time ago. Nothing has changed in this respect. Even the European beverage industry, with rising sales figures in many cases, is suffering from weak profits. The primary factor in improving the profit situation is to adjust the costs, but this is all the more difficult because the fixed overheads in food production companies are disproportionately high due to the highly intensive use of plant. “Downsizing”, the usual top priority, has been modified to “rightsizing” by Europe’s beverage producers and brewers. There are plenty of concepts for becoming leaner, but rightsizing in its correct form means improving efficiency at the same time. The German machinery construction industry recognized energy efficiency as a megatrend at an early stage. The industry is “one of the great hopes for the end of the oil age,” comments Deutsche Bank. In the energy sector, for example, it is said that energy efficiency will be one of the biggest resources for the next 20 to 30 years, according to the World Economic Forum in its Global Risks Report 2011. Green growth Energy reduction is only one part of the European Union’s so-called 20-20-20 targets. By 2020, the EU wants to cut CO2 emissions by 20 percent (compared with 1995), and increase the share of renewable

Reduced water consumption (hl of water/hl of beer) Company/year SABMiller Heineken Diageo

2008 4,6 hl 5,1 hl 7,1 hl

Source: Information provided by companies

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2015 3,5 hl 4,3 hl (2012) 5,2 hl


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energy and energy efficiency by 20 percent. But these measures are naturally often difficult and burdensome, and will take different periods of time. The European brewing industry has set itself ambitious targets in this connection. In December 2010, England’s brewers announced that they wanted to reduce their CO2 emissions by 17.5 percent by 2020, which would represent a reduction of 67 percent over 1990. They also want to press ahead in terms of water consumption, which is to be cut to less than 4 hl/hl of beer – also by 2020. This equates to a reduction of 42 percent compared with 1990. The largest international brewing concerns are every bit as good. In March 2011, the world’s biggest brewer, Anheuser-Busch InBev, announced plans to cut water consumption in all 133 production locations from 4.04 hl/hl of beer in 2010 to 3.5 hl/hl of beer in 2012. Other brewers are pursuing similarly ambitious targets. In future, however, it will not just be a question of reduced water consumption or less CO2 emissions, but of optimization in all conceivable areas. These also include the increased use of renewable energy, waste reduction and avoidance, weight reduction of packaging and more efficient use of raw materials. In this way, companies could not only help the environment, but themselves too by reviewing and optimizing all production processes, according to corporate consultants Roland Berger (Green Growth, Green Profit, 2010). In other words, by cutting costs and increasing efficiency, companies can improve their profit situation and gain social acceptance as well. In short, they score in terms of sustainability. When the Brundtland Commission Report (our common future) was published in 1987, sustainability was a niche term known only to fringe groups. Today, most of the listed brewing and beverage concerns report publicly on their social responsibility and commitment to sustainability. The term sustainability has forced its way into public awareness. Volker Hauff, the former German Minister of Research and Technology, claimed in 2010 that sustainability is the sister term of globalization. Without a sustainability orientation, brewing and beverage companies will reach the limits of their growth sooner than they think. Sustainability is a management task in the industry today and demands a clear commitment. It is not a question of making a donation to sports clubs or saving a few hectares of rainforest. It concerns the core competencies and core responsibility of companies for their products, processes and services. This is the measure of sustainability. The modification of the world economy away from the climate-damaging wasteful use of resources towards sustainable environmentally compatible production is the megatrend of our age (Roland Berger). And it is irreversible.

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By 2020, the EU wants to cut CO2 emissions by 20% and increase the share of renewable energy and energy efficiency by 20%

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Krones LitePac La reggiatura delle confezioni come imballaggio secondario del futuro per il PET

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a termofardellatura è l’imballaggio secondario più utilizzato per i recipienti in PET. Per produrre i film termoretraibili, tuttavia, sono necessarie materie prime fossili, e il processo di termoretrazione nell’apposito tunnel comporta un consumo energetico piuttosto elevato. Krones AG,

quindi, ha voluto creare un’alternativa sostenibile in termini di gestione delle risorse: un sistema di confezionamento completo con l’imballaggio vero e proprio e la tecnologia delle macchine. Per raggiungere quest’obiettivo Krones si è avvalsa di una tecnologia di reggiatura ampiamente collaudata in altri

Il sistema di reggiatura dei recipienti Krones LitePac si presenta sul mercato come una novità assoluta per il confezionamento dei recipienti in PET. With its LitePac pack strapping technology, Krones is premiering an entirely new packaging design for PET containers.

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settori e ha così sviluppato un tipo di confezionamento completamente nuovo per i recipienti in PET: il Krones LitePac. Ora i clienti possono risparmiare anche più del 50 percento sui costi rispetto ai film termoretraibili. Questo confezionamento dal design assolutamente innovativo riprende le tendenze di mercato per l’imballaggio secondario dei recipienti in PET, soprattutto per quanto riguarda la compatibilità ambientale e il risparmio di risorse, energia e costi, e pone così le basi di un concetto di confezionamento del futuro. Drastica riduzione dei costi La confezionatrice di nuova concezione EvoLite, composta da un modulo d’entrata dei recipienti e da un modulo di reggiatura, offre la tecnologia necessaria per realizzare l’innovativo imballaggio LitePac. I recipienti in arrivo con flusso continuo vengono suddivisi in due vie nel modulo d’entrata e preparati poi in confezioni Lite Pac dalle quattro unità del modulo di reggiatura dei recipienti. Riassumendo, quindi, si prevedono una drastica riduzione dei costi grazie al costo inferiore dei materiali d’imballaggio, un consumo energetico sensibilmente ridotto dalla mancanza del tunnel di termoretrazione e l’integrazione di una macchina supplementare per l’applicazione di maniglie, l’handleapplicator. Rispetto all’impiego dei materiali termoretraibili per l’imballaggio, tutto ciò comporta una riduzione dei costi superiore al 50 percento. Fattori quali il minor numero di trasportatori, l’ingombro contenuto e il layout semplificato dell’impianto, la superficie di stoccaggio inferiore sia in magazzino che nei supermercati e il traffico ridotto di palette contribuiscono a fare di questa tecnologia della reggiatura delle confezioni una soluzione per il futuro.

Krones LitePac Pack strapping as the PET secondary packaging of the future

T

he shrink-pack is the most commonly used form of secondary packaging for PET containers. Shrink-film, however, requires fossil raw materials for its manufacture, and in the shrink-on process in the shrink tunnel, moreover, energy consumption is relatively high. The goal of the development work at Krones AG was accordingly to create a resource-economical alternative to filmwrapped shrink-packs, a complete pack system including the packaging as such and the associated machinery. Krones was able

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to tap into strapping technology already trialled and used with success in other sectors, thus creating a completely new packaging design for PET containers, called Krones LitePac. Users will also benefit from cost economies compared to shrink-films, with some estimates exceeding 50 per cent. This entirely new packaging design addresses market trends for secondary packaging of PET containers – not least in regard to eco-compatibility, resource-economy, reduced energy consumption and cost savings – and signposts a pack concept of the future. Dramatic cost reductions The requisite technology is provided by the newly developed Evolite packer, comprising a container infeed module and a container strapping module. In the infeed module, the containers are divided into two continuous lane flows. Four strapping units

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then create the LitePac packs in the container strapping module. Summa summarum, quite dramatic cost savings are anticipated thanks to lower packaging material costs, plus substantially downsized energy consumption, now that the shrink tunnel and an additional handle applicator have been eliminated. This corresponds to a cost reduction of more than 50 per cent compared to shrink-films as a packaging material. Fewer conveyors, reduced footprint, a simpler line layout, a smaller storage area in both the warehouse and the supermarket, less pallet traffic – all this does its bit to make the pack strapping technology a truly up-to-the-future concept.


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GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

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L’autoproduzione della CO2 L’autoproduzione di CO2 è una soluzione sempre più strategica che porta vantaggi significativi e concreti

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utoprodurre la CO2, recuperandola non solo dal processo di fermentazione della birra ma anche dai fumi di combustione di una caldaia, sta sempre più diventando una strategia in grado di assicurare vantaggi significativi e concreti, in altre parole è l’approccio giusto alla questione dell’approvvigionamento dell’anidride carbonica. Sia che si imbottigli birra, acqua minerale o soft drinks, per svincolarsi dal fornitore di gas si può installare un impianto di autoproduzione della CO2 assicurandosi in questo modo due rilevanti vantaggi, uno di carattere economico ed uno di carattere strategico. Quello di tipo economico fa evidente riferimento al risparmio che si può conseguire con l’autoproduzione rispetto al costo di acquisto della CO2. Il vantaggio di tipo strategico è invece inerente alla totale disponibilità dell’anidride carbonica svincolandosi da questioni logistiche e di disponibilità del prodotto stesso nei periodi di punta. Fondata nel 1987 con sede a Curno, Bergamo (circa 50 km a nord-est di Milano) la TECNO PROJECT INDUSTRIALE è un’azienda italiana che fornisce impianti per il mercato dei gas tecnici e per il settore dell’imbottigliamento, con particolare focus sulla CO2. Non a caso, negli ultimi 20 anni, Tecno Project Industriale è stata la prima ad introdurre effettivi miglioramenti tecnologici che sono ora diventati degli standard di mercato per questo tipo di applicazioni. Gli impianti prodotti dalla Tecno Project Industriale si possono raggruppare in 3 grandi famiglie. Impianti di Recupero della CO2 – Molto comuni nelle birrerie, permettono di recuperare l’anidride carbonica che si sviluppa nel processo di fermentazione. La CO2 recuperata viene compressa, essiccata, purificata e liquefatta in modo che possa venire conservata, pronta all’uso, nei serbatoi criogenici (anche questi prodotti dalla TPI).

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Impianti di Produzione della CO2 – Utilizzati nel settore dell’imbottigliamento (acqua minerale e bibite), permettono di auto-produrre l’anidride carbonica estraendola dai fumi di combustione di una caldaia (che può essere alimentata sia da gas naturale sia da gasolio). Diversi impianti di produzione sono installati in tutto il mondo, soprattutto dove vengono richiesti bassi costi unitari dell’anidride carbonica, ed assicurano una CO2 rispondente alle specifiche del settore alimentare. Impianti di Estrazione della CO2 – Sono basati su tecnologie semplici e solventi rigene-

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rabili di provata affidabilità. I fumi da purificare possono provenire da caldaie per vapore, motori di cogenerazione, centrali elettriche a carbone, metano, biogas o da processi chimici dove la percentuale di CO2 presente nei fumi varia dal 5 al 70%. Accessori. In aggiunta TPI produce una serie di apparecchiature sciolte come serbatoi criogenici od isolati (con capacity da 10 a 400 ton), evaporatori elettrici, ad acqua calda o ad aria, essiccatori per aria compressa, unità di produzione dell’azoto (da 10 a 100 Nm3h).


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CO2 self-production CO2 self-production has become increasingly strategic solution bringing about significant and effective benefits

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O2 self-production through recovery not only from beer fermentation process, but also from combustion fuel gases. It has become increasingly strategic, as it can guarantee significant and effective benefits, and is the right approach to the issue of carbon dioxide supply. Whether we bottle beer, mineral water or soft drinks, the user has to install his own CO2 self-production plant and this way get two relevant advantages: one economical and the other strategic. The economic benefit is about cost saving from in-house production in comparison with the cost of CO2. The strategic benefit is about complete carbon dioxide availability without any logistic problem of shortage in times of most demand. Founded in 1987 and settled in Curno, Bergamo (about 50 km North-East of Milan), Italian company Tecno Project Industriale provides solutions to the gas market and the bottling sector with special regard to CO2. It is not by chance that in 20 years, Tecno Project Industriale has been the first to introduce effective technological improvement which would then become standards in this kind of applications.

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Tecno Project Industriale produces plants that can be grouped in 3 main families: CO2 Recovery Plants – Very common in breweries, these plants recover CO2 produced during the fermentation process. Recovered CO2 is then compressed, dried, purified and liquefied in such as way as to be stored, ready to be used, inside cryogenic tanks (always produced by TPI). CO2 Production Plants used in the bottling field (mineral water and soft drinks) enable CO2 self-production by extracting it from the combustion flue gas of a boiler (natural gas or oil fueled). Many CO2 production plants are installed across the world, especially where low cost CO2 recovery are needed, and they guarantee CO2 supply meeting the specific requirements of the food sector. CO2 Extraction Plants are based on highly reliable simple technology and regenerable solvents. The flue gases to be purified can be produced by steam boilers, cogeneration motors, coal power stations, methane, biogas or other chemical process where CO2 percentage ranges from 5 to 70%. Ancillaries. In addition, TPI produces a range of bulk equipment such as cryogenic or insulated storage tanks (from 10 to 400 ton), electric, hot water or air evaporators, compressed air dryers, nitrogen production units (from 10 to 100 Nm3h).


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Dreher, sinonimo di tradizione, naturalità e genuinità D

reher è una delle birre più amate dagli italiani non solo per la sua ottima qualità ma anche per il suo sapore molto vicino al gusto

italiano. Dreher è da sempre sinonimo di tradizione, naturalità e genuinità garantite dalla cura con la quale sono scelti le materie prime e dalla sapiente applicazione delle nuove tecnologie ai processi produttivi, nel rispetto dell’antica ricetta. Dreher è una birra lager chiara, a bassa fermentazione, di colore dorato, totalmente priva di conservanti, caratterizzata da un gusto fresco e leggero ed un aroma gradevolmente luppolato. Una delle caratteristiche principali di questa lager è quella di avere una spiccata capacità rinfrescante che la rende ideale per il consumo

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quotidiano a tavola e fuori pasto. A maggio 2007 vi è stato un importante cambiamento dell’immagine di Dreher che si presenta oggi sul mercato con un packaging rinnovato. La nuova immagine più fresca, moderna ed elegante vede comparire sull’etichetta dei prodotti il nuovo logo dalle linee morbide e sinuose che esprime dinamismo e modernità. Il fondo bianco e argentato richiama il potere rinfrescante di Dreher, mentre il “cuore” dell’etichetta mantiene i colori caldi, il giallo e il rosso, da sempre legati al marchio che esprimono solarità e vitalità. Dreher è la birra fresca e dissetante, dalla personalità allegra con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Questi elementi così caratteristici della marca sono evidenti anche nella comunicazione di Dreher, sia in quella pubblicitaria sia in quella diretta sul territorio. Il 1874 è la data d’inizio dello dell’azienda Dreher, quando crea un impianto completo per la produzione del freddo artificiale, un sistema inventato da Linde. Dreher è la prima azienda al mondo a dotarsi di questa tecnologia in un periodo in cui per raffreddare le cantine ci si serviva ancora del ghiaccio naturale raccolto sui monti e trasportato in città con carri trainati da cavalli. La capacità di innovazione e lo spirito imprenditoriale non si esauriscono negli interventi tecnologici. Inizia l’era del marketing e della forza vendita e Dreher è tra le prime aziende a

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capire che ogni investimento in questo senso è destinato a dare risultati duraturi. Prima azienda birraria in Italia Dreher si dota di una solida forza di vendita in grado di controllare direttamente e capillarmente un vasta rete commerciale, ma non solo, Dreher costituisce uno tra i primi “Servizi Clienti” in Italia e introduce una serie di “servizi” per il consumatore molto innovativi per quegli anni. Per prima, infatti, introduce in Italia le confezioni senza resa, il tappo a strappo e nuovi esclusivi formati. La capacità di innovazione e l’attenzione alle evoluzioni tecnologiche non allontanano però Dreher dalle sue tradizionali caratteristiche di genuinità e naturalità, garantite dalla cura con la quale vengono scelte le materie prime di lavorazione del prodotto e alla attenta e sapiente applicazione delle nuove tecnologie ai processi produttivi. Per questo motivo l’apprezzamento del pubblico e la fedeltà al marchio sono rimaste immutate negli anni, mantenendo Dreher fra i primi posti nelle preferenze degli italiani. Gli studi riportano che la famiglia Dreher era inserita nella tradizione birraia già dal ‘600. Fu però Franz Anton Dreher a rendere celebre in tutto il mondo questo nome. Quando nel 1760 il giovane Bierkellner (cameriere birraio), Franz Anton giunse a Vienna dalla Boemia in cerca di fortuna navigando con una chiatta sul Danubio, non poteva infatti certo immaginare che il suo nome sarebbe stato


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Birra chiara, a bassa fermentazione, di colore dorato, totalmente priva di conservanti, caratterizzata da un gusto fresco e leggero ed un aroma gradevolmente luppolato

legato ad una delle più belle storie di successo imprenditoriale di quei tempi. La storia del marchio Dreher è caratterizzata da innovazioni continue che hanno rivoluzionato l’intero settore birrario europeo. Gli esordi in terra austriaca non furono certo facili, ma con i pochi soldi che la moglie gli aveva portato in dote, Franz Anton riuscì a prendere in affitto una piccola fabbrica di birra che gli permise di guadagnare nei primi tempi quel tanto che bastava per sopravvivere. Di lì a poco il giovane Dreher, grazie alla sua intraprendenza e alla qualità della birra che produceva, fu in grado di gestire la sua prima vera fabbrica nel 1773. Questa data ancora oggi figura sulle moderne confezioni come la data di fondazione della birra Dreher. La fabbrica acquistata da Franz Anton Dreher - chiamata Klein-Schwechat - era una delle più antiche dell’Austria: fu fondata infatti nel 1632. La famiglia Dreher seppe imprimere alla produzione un tale sviluppo che già alla fine dell’800 questo stabilimento era la più grande fabbrica di birra di tutto il continente europeo. Il 1773 fu il principio di un successo che nel 1806 valse a Franz Anton il titolo di “decano dei mastri birrai di Vienna”, e che lo portò ad ampliare la propria fama di pari passo con la propria ricchezza. Dalle seconde nozze ebbe quattro figli tra cui Anton, nato nel 1810, che si fece carico di onorare la fama del padre seguendone le orme. Anton Dreher è riconosciuto ancora oggi come uno dei più importanti innovatori della storia della birra. Anton, dopo un’esperienza formativa in Inghilterra dove ebbe modo di approfondire le tecniche di produzione della birra, fece ritorno in Austria. Qui, nel 1841, mise a punto la produzione della prima “lager bier” al mondo,

una birra a bassa fermentazione di alta qualità. Il successo presso il pubblico fu tale che i viennesi ormai chiedevano solo la birra lager Dreher e gli osti dovevano prenotarsi per poter ritirare la birra presso la fabbrica. La birra lager presentava il grande beneficio di essere più digeribile, dissetante e adatta a più momenti di consumo. Inoltre, grazie all’introduzione del luppolo, poteva essere conservata anche per più mesi mantenendo inalterato il gusto e le caratteristiche. All’epoca infatti, la birra prodotta con i metodi tradizionali doveva essere consumata entro poche settimane e ciò limitava notevolmente le possibilità di espansione del prodotto in regioni lontane. Una seconda innovazione introdotta da Anton Dreher fu l’automazione di una parte della produzione. La fabbrica Klein-Schwechat fu infatti la prima in Austria ad utilizzare il vapore come forza motrice. L’ultima sfida affrontata da Anton fu l’espansione in altri Paesi europei. Con una visione assolutamente moderna, capì che era necessario allargare l’attività ad altre regioni. Per questo costruì fabbriche di birra in Boemia e in

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Ungheria che in pochi anni divennero le più importanti della zona. La medaglia d’oro guadagnata all’Esposizione Universale di Parigi del 1867, diede alla birra Dreher una fama internazionale che contribuì ulteriormente al successo del prodotto. Grazie alla costruzione di vagoni a ghiaccio, ulteriore innovazione della famiglia Dreher, fu possibile inoltre inviare birra anche in Paesi lontani e caldi mantenendo, bassa e inalterata la temperatura di trasporto. Fu il nipote di Franz Anton, il terzo Anton della dinastia, ad acquistare nel 1870 la Prima Fabbrica per la Birra in Trieste, un grande esempio di edilizia industriale dell’epoca. Quell’anno segnò l’ingresso del marchio Dreher in Italia. Per parlare dell’ingresso di Dreher in Italia è necessario però fare un passo indietro. La birra a Trieste si impone a partire dal 1865 quando, il 10 luglio, nasce la prima società per la fabbricazione di birra. Nell’atto notarile compaiono nomi molto noti nel panorama politico imprenditoriale triestino e l’evento rientra nel quadro di grande fermento economico e produttivo che la città stava vivendo

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Tipo di birra: lager Aroma: sentore di luppolo Gusto: leggera con una giusta nota di amaro Colore: oro carico Schiuma: compatta Corpo: leggero Aspetto: limpido Frizzantezza: moderata Equilibrio gustativo: giusto Gradazione alcolica: 4,7% vol Tipo di fermentazione: bassa Valore energetico: un litro di Dreher corrisponde a 391 calorie Temperatura di sevizio: 3° C Termine massimo di conservazione: 15 mesi in vetro Esportazioni: Albania, Germania, Regno Unito, Giappone, Città del Vaticano, Austria, Svizzera e Australia

nella seconda parte dell’800. L’intenzione era quella di fare della birreria la punta di diamante dell’industria triestina. Lo stabilimento, infatti, costruito a tempo di record in meno di due anni, è grande, bello e molto innovativo. Per la sua progettazione vengono chiamati ingegneri e architetti tra i più noti del tempo. Sfortunatamente però i risultati non corrispondono alle attese, lo stabilimento produce molto meno del previsto, solo 16.000 hl dei 56.000 potenziali.

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Kind of beer: lager Blend: scent of hop Flavour: light with a hint of bitter Colour: bright gold Foam: thick Body: light Aspect: limpid Effervescence: moderate Taste balance: fair Alcohol content: 4,7% vol Type of fermentation: low Energy: 391 kcal/l Serving: 3° C Consumption before: 15 months with glass container Export to: Albania, Germany, United Kingdom, Japan, Vatican City, Austria, Switzerland and Australia

Ed è qui che inizia la storia italiana di Dreher, nel 1870 quando Antonio Dreher, nipote di Franz Anton Dreher acquista la fabbrica triestina che fino a quel momento aveva avuto così poca fortuna. Bastano pochi anni al giovane Dreher per imporre la sua ricetta: ottima qualità del prodotto e grande attenzione alle innovazioni tecniche: Dreher diventa la birra italiana di adozione e conquista i consumatori da nord a sud della penisola. Dal 1974 Dreher diventa uno dei marchi di Heineken.

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Dreher, synonymous with tradition, naturalness and genuineness

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reher is one of the beers Italians love most, not only for its high quality but also for its blend that is very close to Italian taste. Dreher has always been synonymous with tradition, naturalness and genuineness, features guaranteed by the accuracy with which raw materials are selected, by the skillful application of new technologies to production processes in full respect of the original recipe. Dreher is a golden light colour, low fermentation beer free from preservatives, characterized by its fresh and light blend and delicate aroma of hop. One of the main characteristics of this lager is just its refreshing side, which makes it ideal to daily consumption both at the table and at any moment of the day. An important change in Dreher image took place in May 2007 and resulted into a renewed packaging. The new fresher, more modern and elegant image is branded with a new, smooth logo expressing dynamism and modernity. The black and silver background recalls the freshness of Dreher, while the heart of the label still keeps warm colours, such as yellow and red, which are usually associated with brightness and vitality. Dreher is a fresh and thirst-quenching and value for money beer, and all these ingredients are strongly enhanced in the Dreher communication campaign. Back in 1874 Dreher built and started a complete cooling plant, originally patented by Linde. In a time when companies would use natural ice to cool their cellars, Dreher stood out as the first company to have this new technology. Innovation capability and entrepreneurial spirit went beyond technology, and the marketing era was at the company’s doors. Again, Dreher was one of the first to understand that any marketing investment is bound to give long lasting results. Dreher could boast a reliable sales and commercial network as well as the first “Customer Service” in Italy offering customers a range of rather innovative services, such as disposable packages, peel-off cap and new, exclusive formats. The innovation capability and attention to technological innovations did not take

Dreher away from its traditional principles, such as genuineness and naturalness, either guaranteed by carefully selected raw materials, accurate and skilled application of new production process technologies. That is why customers’ appreciation and trust have remained unchanged throughout the years, so keeping Dreher amongst

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A golden light colour, low fermentation beer free from preservatives, characterized by its fresh and light blend and delicate aroma of hop

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Italians’ top favourite beers. Some studies report that the Dreher family was remarkably proactive in the beer tradition even in the 17th century, but it was Anton Dreher who made this name famous all over the world. While sailing through the Danube from Bohemia to Austria to seek his fortune in 1760, Franz Anton could not think that his name would soon be bound to one of the nicest and most successful entrepreneurial histories of his times. The history of Dreher has always been marked by continuous innovations, which have then revolutionized the whole beer sector in Europe. This young bierkellner’s (beer boy) first days in Austria were not easy, but thanks to the money that his wife had brought in dowry, Franz Anton could rent a small brewery to live on. Shortly after, thanks to his resourcefulness and the quality of the beer he produced, he could start running his very first factory in 1773, which is also the foundation date that is aptly shown in any Dreher packs. The brewery bought by Franz Anton Dreher – called Klein-Schwechat – was one of the most ancient of all Austria, as its foundation dated back 1632. The Dreher family could masterly engrave on its beer production such development that at the end of the 19th century, the Klein-Schwechat was known as the biggest brewery on the European continent. In 1806, Franz Anton was nominated “doyen of master brewers of Wien” and his notoriety started coming along with his fortunes. Franz Anton Dreher had four sons from his second wife, and Anton, born in 1810, took over the breweries of his father, thereby following his professional tracks. Anton Dreher is still known today as one of the most innovatory people in the history of beer. After studying in England where he improved his knowledge of beer production, Anton came back to his motherland, Austria, where in 1841 he developed the first lager beer of the world, a low fermentation high-quality beer. The immediate success that followed was such that Viennese people tool to asking for Dreher lagers only and hosts had to queue to buy some beer from the brewery. Lager beer proved to be easily digestible, thirst-quenching and perfect for different moments of the day. In addition to this, thanks to the introduction of the hope in the recipe, the lager beer could be stored

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longer keeping its taste and characteristics unchanged. In contrast, the beer produced with traditional methods had to be consumed in a few weeks, thus highly restricting the possibility to sell the product in farther regions. Anton Dreher also introduced automation in part of the beer production. The KleinSchwechat brewery was the first to use steam as propelling force. Expanding into other European countries was Anton’s latest challenged and he made some breweries settled in Bohemia and Hungary, which in some years would become the most important in their respective areas. The gold medal won at the Universal Exhibition in Paris in 1867 gave Dreher international fame, which boosted its success even further. After having cooling wagons being built, the Drehers could deliver their beers to far hot Countries, in all safety since temperature was kept low and unchanged. Franz Anton’s nephew, the third Anton of the dynasty, acquired the first brewery in Trieste in 1870, and set as an example to industrial factories of that time. That was the year when the beer Dreher got into Italy, but for a more exhaustive overview of the evolving situation we need to look behind a little. 10 July, 1865 the first brewery was established in Trieste and, seen the remarkable economic and production flurry of the second 19th century Trieste, city prominent names from the entrepreneurial class were recorded on the notarial deed. Their intention was to turn brewing industry into Trieste’s flagship. On account of this commitment, a big, nice and definitely innovative brewery was built in less then two years and the project involved the most renowned engineers and architects of the time. Yet, the great expectations were not met by reality as the brewery did not produce as much beer as it was previously thought: only 16,000 hl instead of 56,000. In 1870 Antonio Dreher, Franz Anton’s nephew, bought the Trieste brewery and getting Dreher’s Italian history going. Excellent product quality and openmindedness to technical innovations were the ingredients of Dreher’s recipe to success; in fact, in just a few years, Dreher beer conquered Italians from North to South. In 1974, Dreher became part of the Heineken group.


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Il sigillo enviro per la nuova confezionatrice EvoLite La nuova reggiatrice EvoLite soddisfa tutti i requisiti necessari in tema di efficienza energetica, sostanze impiegate e ecosostenibilità

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Il sistema di reggiatura dei recipienti Krones LitePac si presenta sul mercato come una novità assoluta per il confezionamento dei recipienti in PET. With its LitePac pack strapping technology, Krones is premiering an entirely new packaging design for PET containers.

Enviro seal for the new EvoLite packer

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he newly developed Evolite packer, comprising a container infeed module and a container strapping module, provides the technology required for handling the new LitePac packaging design. In the infeed module, the containers are divided into two continuous lane flows. Four strapping units then create the LitePac packs in the container strapping module. LitePac addresses market trends for the secondary packaging of PET containers – not least in regard to eco-compatibility, resource-economy, reduced energy consumption and cost savings – and sign-

a confezionatrice di nuova concezione EvoLite, composta da un modulo d’entrata dei recipienti e da un modulo di reggiatura, offre la tecnologia necessaria per realizzare l’innovativo imballaggio LitePac. I recipienti in arrivo con flusso continuo vengono suddivisi in due vie nel modulo d’entrata e preparati poi in confezioni LitePac dalle quattro unità del modulo di reggiatura dei recipienti. Il LitePac riprende le tendenze di mercato per l’imballaggio secondario dei recipienti in PET, soprattutto per quanto riguarda la compatibilità ambientale e il risparmio di risorse, energia e costi, e pone così le basi di un concetto di confezionamento del futuro. La nuova reggiatrice EvoLite soddisfa tutti i requisiti necessari in tema di efficienza energe-

posts a pack concept of the future. The new Evolite strapping machine also satisfies criteria in regard to media/energyefficiency and eco-compatibility, and has accordingly received the enviro seal. In the assessment process for awarding the enviro seal, the following features were principally determinant: • Efficient motor selection specifically matched to the movements and acceleration functions in the machine; • Reduced power consumption, thanks to optimised, fine-tuned motor dimensioning for minimising power consumption; • Standby circuits for minimising heat losses at the welding tongues; • Reduced compressed-air consumption, thanks to an optimised piping configuration and use of the best possible crosssectional areas; • Almost complete elimination of lubricant consumption, thanks to use of lifetimelubricated bearings and special brush technology for lubricating conveyor chains; • Ingenious workplace ergonomics with specially selected components for minimised noise emissions and maximised personnel safety.

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tica, sostanze impiegate e ecosostenibilità, e ha quindi ottenuto il sigillo enviro. Per la sua assegnazione sono risultate determinanti soprattutto le seguenti caratteristiche: • accurata selezione di motori appositamente messi a punto per i movimenti e i processi d’accelerazione sulla macchina; • consumo elettrico ridotto grazie a motori dal dimensionamento ottimale e estremamente preciso; • passaggio alla modalità di standby per ridurre al minimo le dispersioni termiche sulle linguette di saldatura; • riduzione del consumo d’aria compressa mediante la posa ottimale dei tubi e l’impiego delle migliori sezioni possibili; • massima riduzione dei lubrificanti grazie all’impiego di cuscinetti a lubrificazione permanente e di una speciale tecnologia delle spazzole per la lubrificazione delle catene di trasporto; • ergonomia razionalizzata dell’ambiente di lavoro con componenti selezionati appositamente per ridurre la rumorosità e garantire la massima sicurezza del personale.

The new Evolite strapping machine also satisfies criteria in regard to media/ energy-efficiency and ecocompatibility

La confezionatrice EvoLite e l’innovativo concetto di reggiatura LitePac nel suo insieme vengono presentati per la prima volta al pubblico specializzato alla interpack 2011 di Düsseldorf The Evolite packer, plus the entire new LitePac strapping concept, will be premiered to the trade public at the interpack 2011 in Düsseldorf

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Sensore di livello ottico OPT Kobold presenta un sensore di dimensioni molto contenute, sviluppato per monitorare liquidi trasparenti

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l sensore di livello ottico modello OPT è stato sviluppato per monitorare liquidi trasparenti. Grazie alle dimensioni molto contenute, una isteresi molto bassa e l’alta ripetibilità, lo strumento è anche adatto per applicazioni in serbatoi piccoli. Il sensore ottico è alloggiato in un robusto contenitore, che comprende una semisfera cava in plastica nel quale è inserito il diodo infrarosso come trasmettitore, ed un semiconduttore come ricevitore. Quando il sensore non è bagnato dal liquido, la luce infrarossa viene riflessa interamente dalla superficie dell’emisfero al ricevitore. Appena il sensore viene coperto dal liquido, l’indice di rifrazione dello strato marginale viene modificato e la maggior parte della luce viene dispersa nel liquido. Quindi il ricevitore riceve meno luce, il che consente che avvenga la

commutazione. Le caratteristiche del sensore di livello ottico OPT sono: • Uscita: NPN • Ripetibilità: ± 1 mm • Pressione massima: 10 bar • Temperatura massima: 85 °C • Connessioni: G 1/2, M 14 • Materiale (sensore): polysulfone • Materiale (cassa): polipropilene o acciaio inossidabile

Optical level sensor OPT Kobold presents a very small sensor, developed for monitoring transparent liquids

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he optical level sensors of model OPT have been developed for monitoring transparent liquids. Due to the very small dimensions, very slight switching hysteresis and high repeatability, the instruments are also suited for service in small vessels. The optical sensor is situated in a robust housing. It comprises a plastic hollow hemisphere, in which the infrared diode is fitted as a transmitter and a semiconductor as a receiver. When the sensor is not wetted by liquid, the infrared light is reflected fully from the surface of the hemisphere to the receiver. As soon as the sensor is covered with liquid, the refractive index on the boundary layer changes and most of the light esca-

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pes into the liquid. Less light then reaches the receiver, which allows switching to take place. Optical level sensor OPT features the following characteristics: • Output signal: NPN • Repeatability: ± 1 mm • Pressure max: 10 bar • Temperature max: 85°C • Connection: G 1⁄2, M 14 • Material (sensor): Polysulfone • Material (housing): Polypropylene or stainless steel


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Rondelle antisvitamento Nord-Lock

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et Norske Veritas (DNV) è una fondazione indipendente con sede a Oslo, in Norvegia, che dal 1867 opera a livello internazionale per la salvaguardia della vita, della proprietà e dell’ambiente, offrendo la propria esperienza e le proprie competenze per la gestione dei rischi nei più diversi settori di attività. Det Norske Veritas è presente in 100 Paesi con 300 sedi e 8000 dipendenti, ed è uno dei tre maggiori organismi di certificazioni a livello mondiale. Attraverso un processo di certificazione durato più di due anni, DNV ha omologato le rondelle antisvitamento NORD-LOCK. Questo processo prevedeva alcuni test indipendenti (il test di vibrazione, in conformità a DIN 65151, e il test di vibrazione a frequenze accelerate, in conformità a NASM 1312-7) e un attento esame del sistema di garanzia della qualità e della produzione di NORD-LOCK. DNV raccomanda, quindi, NORD-LOCK per le giunzioni bullonate sottoposte a carichi dinamici indotti da fatica, urti e vibrazioni, in quanto primo sistema antisvitamento di sicurezza al mondo.

Attraverso un processo di certificazione durato più di due anni, Det Norske Veritas ha omologato le rondelle antisvitamento NORD-LOCK

NORD-LOCK locking washers

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et Norske Veritas (DNV) is an independent foundation headquartered in Oslo, Norway. DNV has worked internationally since 1867, with the objective of safeguarding life, property, and the environment by offering its expertise and competency to manage the risks involved in numerous high-profile projects around the world. Det Norske Veritas has established approximately 300 offices with 8,000 employees in 100 different countries and it is one of three major organizations of its kind worldwide and provides an extensive range of certifications. DNV has type approved NORD-LOCK locking washers through a certification process that took over two years and included independent tests (vibration test according to DIN 65151 and accelerated vibration test according to NASM 1312-7) and a deep investigation in NORD-LOCK’s production and quality assurance system. As the first bolt securing system in the world, DNV recommends NORD-LOCK for preloaded bolted assemblies subjected to dynamic, fatigue, impact and vibration induced loading.

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Det Norske Veritas has type approved NORD-LOCK locking washers through a certification process that took over two years

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Tecnologia su misura per caffè istantaneo ICF & Welko Special Plants offre linee complete chiavi in mano per produzione di caffè solubile e istantaneo

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l mercato mondiale del caffè ha dimensioni enormi, seconde solo a quelle del petrolio, ed è in costante crescita ed espansione. Accanto al tradizionale caffè tostato e macinato, il caffè solubile e istantaneo pronto da sciogliere in acqua costituisce una buona quota di questo mercato. ICF & Welko Special Plants, accanto alla classica produzione di essiccatori e granulatori per l’industria alimentare, è in grado di offrire linee complete “chiavi in mano” per produzione di caffè solubile ed istantaneo. La prima fase del processo prevede la pulizia del caffè verde che normalmente è ricevuto in sacchi che possono contenere oltre alla materia prima anche corpi estranei come sassi, chiodi, bottoni, etc. I chicchi possono poi venire separati in base alle dimensioni ed essere stoccati. La seconda fase del processo è la tostatura. Durante questo processo vengono sviluppati gli aromi del caffè che daranno il caratteristico gusto alla bevanda. A seconda delle preferenze e del mercato di destinazione è possibile effettuare una tostatura leggera oppure scura

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sviluppando diverse note aromatiche. La successiva fase del processo è cruciale per l’ottenimento di un prodotto finito di buona qualità e resa: l’estrazione. In questa fase il caffè viene adeguatamente macinato e caricato all’interno di percolatori. Acqua ad alta temperatura e pressione viene fatta scorrere in successione all’interno delle celle di estrazione ottenendo il liquore di caffè. Gli aromi del caffè sono sostanze delicate e volatili che se non preservate possono facilmente essere perse durante il processo. La fase del recupero aroma coinvolge sistemi che permettono di conservare le note aromatiche del caffè durante tutto il processo. La quinta fase del processo prevede la concentrazione del liquore di caffè. Lo scopo di questo step è quello di diminuire il contenuto d’acqua del prodotto nel modo più economico possibile ed allo stesso tempo ottenere un contenuto di solidi idoneo per la successiva fase di essicazione. La trasformazione del liquore concentrato di caffè in polvere avviene nella sesta fase del processo mediante essicazione a spruzzo. Al

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termine di questa fase si ottiene quindi caffè solubile in polvere. Sebbene il caffè solubile in polvere sia a volte denominato istantaneo, esso se posto in acqua tende, come tutti i prodotti in polvere, a galleggiare sulla superficie ed a formare grumi e necessita di essere mescolato energeticamente per arrivare al completo scioglimento. Per ottenere un prodotto realmente disperdibile all’istante in acqua, la polvere di caffè deve attraversare l’ultima fase del processo, ovvero l’agglomerazione. In questa fase le particelle di polvere di caffè vengono trasformate in granuli porosi in grado di sciogliersi istantaneamente nei liquidi. ICF & Welko Special Plants ha sviluppato per il caffè una tecnologia di processo che le permette di offrire impianti di produzione studiati su misura, capaci di una resa molto elevata coniugata ad un’ottima qualità del prodotto finale. Le originali soluzioni adottate in tutte le fasi del processo rendono gli impianti estremamente flessibili e facilmente gestibili grazie ad altissimi livelli di automazione.


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Technology tailored to instant coffee

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orld coffee market has huge dimensions, second only to oil, and is growing constantly. Besides the traditional roast & ground coffee, soluble and instant product ready to dissolve in water accounts for a big part of this market. ICF & Welko Special Plants, next to its classic food dryers and agglomerators production, can supply complete turnkey lines for the production of soluble and instant coffee. The first step of the process is the cleaning of green coffee that usually comes in bags that contain, besides the raw coffee, also foreign materials like stones, ropes, nails, etc. The bean can then be separated according to the dimensions and stored. The second step of the process is the roasting. During this phase there is the development of the flavours that will give the characteristic drink taste. According to preferences and final market it is possible to have a light or dark roast to get the desired taste. Next step, the liquor extraction, is crucial to get a good quality and yield of the final product. In this phase the coffee is suitably ground and loaded into special percolators. Water at high pressure and temperature flows through these cells which are connected in a raw producing the coffee liquor. Coffee aroma is made of delicate and volatile components which if not preserved are easily lost during the process so the next phase is called aroma recovery and includes equipment to save the gentle distinguishing notes of a good cup of coffee. The fifth step of the process involves the concentration of the coffee liquor. The aim of this phase is to decrease the amount of water in the most economical way while at the same time obtaining a solid content suitable to have a good drying operation. The transformation of concentrated coffee liquor into powder happens during the next spray-drying phase. At the end of this step the soluble coffee powder is formed. Even if it is quite common to call soluble coffe powder with the term “ instant coffee�, this product tends to float on the surface of water forming lumps that need vigorous mixing to be completely dissolved. To obtain a really instant product, the coffee powder has to go through the last phase of the process: the agglomeration. In this step the powder particles are bound to form porous granules that are instantly soluble in liquids.

ICF & Welko Special Plants supplies turnkey lines for the production of soluble and instant coffee

ICF & Welko Special Plants has developed a coffee process technology that allows to supply tailor-made production plants, able to get a very high yield coupled with an exceptional final product quality.

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Vero Espresso, Cremoso e Cool C

remespresso, l’esclusiva ricetta Lavazza dal gusto morbido che avvolge il palato come seta e offre tutto il piacere di una pausa grati-

ficante. Con vero caffè espresso e senza grassi idrogenati, Cremespresso conquisterà anche il consumatore più esigente e attento alla genuinità dei prodotti. La vellutata crema arricchita con finissimi cristalli di ghiaccio rende Cremespresso una piccola coccola fresca e golosa. Cremespresso Lavazza è facile da preparare, grazie al granitore-miscelatore, strumento ideale per creare e conservare Cremespresso mantenendo inalterate le qualità del prodotto fino a 5 giorni! Cremespresso è adatto a ogni momento della giornata: una fresca alternativa al caffè o al cappuccino, oppure un delizioso dessert da consumare a fine pasto. Cremespresso può essere servito sempre fresco e con stile, sia negli eleganti bicchierini in vetro, sia nei pratici e originali bicchieri in carta con coperchio e cucchiaino che favoriscono il consumo take away. Soluzioni ideali per ogni occasione di consumo. Oltre alla versione classica, Cremespresso Lavazza è disponibile anche in 3 golose varianti: - Espresso Cremespresso: l’espresso Lavazza si unisce alla cremosità e alla dolcezza per un attimo di intenso piacere. - Milk Cremespresso: la morbidezza della crema di latte per un piacere ancora più avvolgente. - Oranciock Cremespresso: il contrasto tra l’arancia e il cioccolato per attimi di puro piacere. Cremespresso è solo uno dei numerosi risultati di successo della sperimentazione sul caffè condotta dall’Innovation Center Lavazza di Torino, la struttura aziendale che si occupa di ricercare nuovi gusti e nuovi accostamenti e di garantire una sempre più ampia offerta ai propri clienti, a testimonianza dell’attenzione di Lavazza per l’evoluzione del gusto del consumatore moderno. Ma le novità di casa Lavazza non si fermano a Cremespresso, perché per l’estate alle porte ci viene offerto Coffee Cooler, uno strumento rivoluzionario che raffredda l’espresso appena preparato, abbassandone in pochi secondi la temperatura da 80C° a 4C°. Gelo Espresso è l’autentico caffè freddo all’italiana reinterpretato da Lavazza. Nasce dalla continua ricerca del Training Center Lavazza,

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da sempre impegnato nella sperimentazione e divulgazione di nuovi prodotti a livello internazionale. Un prodotto originale che offre sempre la garanzia di estrema freschezza, perché si prepara in pochi secondi e permette così agli amanti del gusto di assaporare un caffè freddo realizzato all’istante che conserva tutte le caratteristiche dell’espresso firmato Lavazza. Gelo Espresso è innovativo nella preparazione grazie al Coffee Cooler, uno speciale contenitore brevettato in esclusiva da Lavazza, estremamente maneggevole, pratico ed essenziale e ideato dal Training Center dopo un attento studio delle forme e una rigorosa messa a punto delle geometrie. Basterà versare l’espresso all’interno del Coffee Cooler riempito di ghiaccio tritato e il caffè si raffredderà grazie alla sola filtrazione. Per il lancio del nuovo Gelo Espresso, Lavazza propone ai suoi clienti l’utilizzo del bicchiere doppia parete, studiato appositamente per mantenere il caffè fresco e prolungare così il piacere dell’espresso. Le forme morbide del bicchiere esaltano le caratteristiche organolettiche del prodotto e il disegno della sua struttura trasparente ne aumenta l’appeal. Lavazza è, oggi, una tra le più rilevanti realtà produttive di caffè al mondo, leader in Italia nel mercato retail con una quota del 47,6% (in valore, fonte Nielsen) e presente in oltre 90 Paesi, presidiando i business casa e fuori casa (Foodservice, Distribuzione Automatica e Coffee Shop Business). L’azienda ha chiuso il 2009 con un fatturato di 1.093 milioni di euro e la chiusura 2010 segnala un fatturato di 1.130 milioni di euro. La storia di Lavazza inizia con la drogheria aperta da Luigi Lavazza nel lontano 1895 in via San Tommaso, nel centro storico di Torino: una piccola bottega specializzata nella torrefazione e nel commercio del caffè che nel 1927 diventerà l’odierna Luigi Lavazza Spa. All’inizio degli anni Sessanta, Lavazza è stata la prima azienda in Italia ad introdurre le confezioni sottovuoto di caffè macinato, un’innovazione di portata rivoluzionaria. Infatti, la possibilità di mantenere la qualità e la freschezza del prodotto integre nel tempo, permetterà all’azienda di conquistare i consumatori italiani, mentre il successo della miscela Paulista è uno stimolo per incrementare la produzione e così nel 1965 viene aperto un nuovo stabilimento a Settimo Torinese che attualmente è una delle realtà produttive più importanti al mondo. Sempre in questo periodo Lavazza intraprende


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Lavazza, il modo più fresco e cremoso di assaporare il vero espresso italiano

il cammino nel mondo della comunicazione e diventano memorabili le pubblicità televisive con protagonisti Caballero e Carmencita e successivamente gli indimenticabili slogan dell’attore Nino Manfredi tra cui il famoso “Caffè Lavazza, più lo mandi giù, più ti tira su”. Con gli anni Ottanta inizia l’espansione verso i mercati europei e vengono aperte consociate in Francia, Germania, Austria, Inghilterra e Stati Uniti, a cui seguiranno nel corso degli anni Novanta anche la Spagna e il Portogallo. Successivamente Lavazza si apre ai mercati emergenti sbarcando nel 2005 in Brasile con l’apertura di una consociata locale e nel 2007 in India, dove acquisisce Barista Coffee Company Limited e la Fresh & Honest Café Limited. L’inizio del 2008 è caratterizzato da un ulteriore passo verso il Brasile, prima con l’acquisizione di Café Grão Nobre e successivamente con Café Terra Brasil. Attualmente le consociate dirette Lavazza sono 11. L’espansione sui mercati internazionali è stata

appoggiata a partire dal 2002 dalla campagna di affissione e stampa che nasce dalla creatività fotografica del Calendario Lavazza, realizzato da ormai 18 anni in collaborazione con fotografi di fama mondiale come David LaChapelle, Jean-Baptiste Mondino, Ellen Von Unwerth, Finlay MacKay, Annie Leibovitz e, per l’edizione 2010, Miles Aldridge. Oggi Lavazza raggiunge con la sua fitta rete di distributori oltre 90 Paesi nel mondo dall’Islanda alle Americhe fino all’Australia, e ha avviato un percorso d’espansione anche nei mercati emergenti. La storia di Lavazza è la storia di un’azienda di successo ma anche di una famiglia che da quattro generazioni lavora con grande passione per riuscire a coniugare qualità, tradizione e originalità. Valori distintivi del brand Lavazza sono la qualità e l’innovazione nel rispetto della tradizione. Per questo Lavazza ha creato il Training Centre Network, una rete internazionale di

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oltre 43 laboratori del caffè nel mondo, dove tutti i clienti, i giornalisti e gli opinion leader – in tutto circa 25mila persone all’anno – possono essere formate sulle modalità di preparazione di un ottimo espresso, ma anche approfondire tutto quanto riguarda in senso più ampio, il mondo del caffè. A gennaio 2009, inoltre, Lavazza ha siglato anche un importante accordo quinquennale con il Politecnico di Torino per le attività di ricerca e sviluppo. Un’azienda internazionale che si sente quotidianamente coinvolta nel rinsaldare il patto di fiducia con i consumatori in tutto il mondo e in tutti i canali, con quella creatività che da sempre la contraddistingue. Perché bere un caffè Lavazza sia sempre un piacere.

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Real Espresso, Creamy and Cool

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avazza presents Cremespresso, the exclusive recipe for a smooth taste like silk to the palate, for a fully gratifying pleasure. With just a little espresso and with no hydrogenates, Cremespresso will conquer also the most demanding consumers, conscious of product genuineness. The velvety cream enriching with fine ice crystals makes Cremespresso a fresh and tempting cuddle. Cremespresso Lavazza is very easy to prepare thanks to a granite-maker/mixer, ideal tool to create and preserve Cremespresso’s quality unaltered up to 5 days. Cremespresso is also perfect for any moment of the day: a fresh alternative to coffee or cappuccino, but it can also be a fine dessert. It can be served cool, in elegant glasses and also in the original paper glasses for a take-away consumption. Ideal solutions for any occasion. As well as the classic version, Cremespresso Lavazza is also available in other 3 tempting variants: -Cremespresso Espresso: Lavazza espresso combining creamy texture with sweetness -Milk Cremespresso: the smoothness of milk cream for a really inning pleasure

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-Oranciock Cremespresso: the contrast between orange and chocolate gives only pure pleasure. Cremespresso is just one of the many successful results of Lavazza’s Innovation Centre in Turin on coffee. This is the company department committed to finding new flavours and matchings as to guarantee consumers an ever broader window of offers, which on the other hand is evidence of Lavazza’s great attention to the evolution in modern consumer’s taste underway. Lavazza news goes beyond Cremespresso, because Summer is round the corner and we are offered Coffee Cooler, a revolutionary tool to cool the espresso coffee just made, lowering its temperature from 50 to 4° C in just a few seconds. Gelo Espresso in the Italian-made cool coffee re-interpreted by Lavazza. It comes from constant research of Lavazza Training Centre, which has always been committed to experimenting and spreading new products internationally. An original product offering utmost freshness in just a few seconds as to give coffee experts the pleasure of having a cup of cold coffee in a while with all the typical characteristics of Lavazza espresso.

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Gelo Espresso brings about innovation in coffee making thanks to Coffee Cooler, a special container, exclusive Lavazza patent, highly handy, practical and essential, accurately designed by Lavazza Training Centre after thorough study on the shape and geometry. We just have to pour our espresso into Coffee Cooler filled with ice finely ground, just filtration will cool coffee instantly. To launch new Gelo Espresso, Lavazza proposes its clients a double-wall glass to keep coffee cool as long as possible. While the smooth shape of the glass enhances organoleptic characteristics, its transparency increases appeal. Lavazza, one of the most important businesses in the world of coffee, is leader in Italian retail trade with 47,6% share (in value, source: Nielsen) and stands out in the home and dining out business (Foodservice, Vending Machines, Coffee Shop Business). Lavazza is present in over 90 Countries worldwide, had recorded 1,093 million euro turnover in 2009 and 1,130 million euro at the end of 2010 chalking out further growth. The history of Lavazza begun with a drug


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Lavazza is the fresher and creamer way of tasting the real Italian espresso

store opened by Mr. Luigi Lavazza back in 1985 in San Tommaso Road in the centre of Torino; it was a small shop specializing in coffee grinding and sales, which would become in 1927 Luigi Lavazza SpA we all know. At the beginning of the Sixties, Lavazza was the first company in Italy to introduce vacuum packages of ground coffee, which was a revolutionary innovation. In fact, the possibility to maintain quality and freshness unaltered in time would enable the company to conquer Italian consumers, while the success of Paulista blend spurred production. On account of this growth, in 1965 Lavazza opened new facilities in Settimo Torinese, which are today one of the most important production sites of the world. At the same time, Lavazza opened to the world of communication and its TV commercials become epoch-making; we cannot forget famous Caballero and Carmencita, and then later on actor Nino Manfredi saying “Lavazza Coffee, the more you drink of it, the more it cheers you up”. In the Eighties, the company starts penetrating into European markets through branches in France, Germany, Austria,

Great Britain and the USA; later on, in the 90s, new branches were opened in Spain and Portugal, in 2005 in Brazil, in 2007 in India, where it acquired Barista Coffee Company Limited and Fresh & Honest Café Limited. The beginning of 2008 was characterized by further step toward Brazil with the acquisition of Café Grão Nobre and Café Terra Brasil. Presently, there are 11 Lavazza branch offices in Brasil. Since 2002, Lavazza’s international expansion has been backed by billposting and press advertising campaigns, deriving from the photographic creativity offered by Lavazza Calendar for 18 years thanks to the cooperation with world famous photographers such as David LaChapelle, JeanBaptiste Mondino, Ellen Von Unwerth, Finlay MacKay, Annie Leibovitz and, for 2010, Miles Aldridge. Today, Lavazza sales network reaches over 90 Countries across the world, from Iceland, to the Americas, down to Australia, as well as emerging countries. The history of Lavazza is the history of both a success company and a four family generations that have worked with passion

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as to combine quality, tradition and originality. The distinctive features of Lavazza brand are quality and innovation in the name of tradition. That is why Lavazza has created the Training Centre Network consisting of an international network of over 43 coffee workshops, where all customers, journalists and opinion leaders (about 25,000 people a year) update about the way of making perfect espresso as well as having more information on the world of coffee. In January 2009, Lavazza reached an important deal with Politecnico di Torino about research and development activity. Lavazza is an international company committing itself to strengthening its loyalty to consumers worldwide throughout all channels, with that creativity that has always been its main feature. Because drinking a Lavazza cup of coffee must always be a pleasure.

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La svolta di PepsiCo Italia ha un nome: Eva Siglato un accordo con Fonti Alta Valle Po per la distribuzione dell’acqua minerale, Acqua Eva

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er la prima volta, la filiale italiana del colosso americano entra nel mercato dell’acqua scegliendo Eva, l’acqua del Monviso, con la sorgente più alta d’Europa, all’altezza record di 2042 m. Minimamente mineralizzata, basso contenuto di sodio, particolarmente adatta per neonati. Per completare un portfolio già ricco di prodotti come le bibite gassate, i succhi di frutta, i tè freddi, e le bevande isotoniche, da oggi PepsiCo Italia entrerà nel mercato delle acque minerali. Per questo è stato siglato un accordo con la società Fonti Alta Valle Po di Paesana in provincia di Cuneo per la distribuzione di acqua minerale Eva, l’acqua del Monviso, che ha appena inaugurato la produzione dalla sorgente all’altezza record di 2042 m, la più alta d’Europa. Il nuovo prodotto, che si posiziona nel segmento crescente di mercato delle acque minimamente mineralizzate, è stato scelto dopo accurate analisi dal management PepsiCo per le sue proprietà altamente distintive. Acqua Eva è leggerissima con un residuo fisso 49mg/l, vanta una delle percentuali di sodio più basse al mondo (0.00003%, 0.32mg/l) ed è particolarmente indicata per l’alimentazione dei neonati. “L’accordo di oggi - spiega Paolo Nocera,

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amministratore delegato delle Fonti Alta Valle Po - sancisce la scelta strategica di Acqua Eva di crescere dinamicamente in Italia e in Europa. Siamo molto soddisfatti di collaborare con un grande partner come PepsicCo, la seconda azienda più grande al mondo nel settore food & beverage, che ha marchi di altissimo valore che condividono con noi la vocazione alla qualità”. Il progetto Acqua Eva della società Fonti Alta Valle Po, nasce da un pool d’imprenditori che ha creduto nella possibilità di imbottigliare l’acqua del Monviso che, con i suoi 3.841 m., si presenta come un luogo puro e incontaminato. Grazie all’appoggio degli amministratori locali di Paesana e della Regione Piemonte, per l’imbottigliamento e lo stoccaggio è stata recuperata una vecchia filanda che ancora negli ‘70 dava lavoro a oltre 1000 persone. Grazie ai primi accordi già presi della società Fonti Alta Valle Po con la grande distribuzione, Acqua Eva è già disponibile sugli scaffali dei più importanti retailers italiani. L’agreement con PepsiCo porterà a un’accelerazione della crescita della distribuzione di Acqua Eva, sviluppando la quota di mercato, grazie anche a un importante piano di marketing e comunicazione a supporto del lancio. “Una svolta storica, con un prodotto di altissimo livello – spiega Massimo Ambrosini,

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presidente e amministratore delegato di PepsiCo Beverages Italia. Il mercato delle acque minerali in Italia è tra i più evoluti a livello europeo ed è anche il più grande, rappresentando circa il 70% del volume totale delle bevande analcoliche ed è molto competitivo; pertanto, per competere rispetto ai grandi brand avevamo bisogno di un prodotto fortemente differenziante. Abbiamo scelto Acqua Eva, perché è il prodotto che cercavamo da tempo, con tutte le carte in regola per conquistare un mercato esigente e sofisticato. L’accordo con la società Fonti Alta Valle Po deve essere concepito come un viaggio a lungo termine, perché con Acqua Eva siamo in fase di start-up e il business va costruito passo dopo passo, insieme al nostro partner”. PepsiCo è la seconda azienda più grande al mondo nel settore “food and beverage”, impiega circa 300.000 persone in tutto il mondo e i suoi prodotti sono venduti in circa 200 paesi. I suoi principali business comprendono: gli snack Frito-Lay, le bevande PepsiCola, Gatorade e Lipton Ice Tea, i succhi Tropicana e i prodotti Quaker. Il portafoglio PepsiCo include 19 marchi che generano ciascuno più di 1 miliardo di dollari ciascuno nella vendita al dettaglio. In Italia PepsiCo è presente sul mercato dal 1960 grazie ad accordi di franchising e nel 1995 con una vera e propria sede operativa che si avvale oggi di circa 185 persone e 2 siti produttivi, compreso uno stabilimento che opera in co-packing. PepsiCo Italia opera principalmente nel settore del beverage e, in particolare, in quattro categorie: le bevande gassate con Pepsi a cui si aggiungono nel 2002 le bevande isotoniche, con l’acquisizione di Gatorade, leader del mercato sport drink. Nel 2006 poi, entra nel portafoglio di PepsiCo Italia il succo di frutta n. 1 al mondo Tropicana, un brand con una storia di oltre 50 anni di costante crescita e innovazione della categoria. Nel 2007 è stata, infine, siglata un’importante joint venture con Unilever che riguarda la produzione, la commercializzazione e la promozione del tè freddo Lipton. Da gennaio 2011 distribuisce anche i succhi Looza in esclusiva nel mercato dell’Ho.Re.Ca. PepsiCo presenta dunque una gamma di prodotti di altissimo livello, distribuita in tutti i canali di vendita: dalla grande distribuzione al canale Ho.Re.Ca, alle catene della ristorazione, della ricettività turistica fino ai clienti dell’intrattenimento e del settore crocieristico.


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PepsiCo Italia’s turn has a name: Eva

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talian branch of American colossus enters the waters market for the first time and chooses Eva, the water of the river Monviso, whose spring at 2,042 metres above sea level is the highest of all Europe. Minimum mineralized, low content of sodium, Eva is especially recommended for new born babies. To complete its already comprehensive portfolio of products encompassing carbonated drinks, fruit juices, cold teas and isotonic drinks, PepsiCo Italia enters now the market of mineral waters as well on account of a agreement reached with the company Fonti Alta Valle Po of Paesana, Cuneo, for the distribution of Eva mineral water, with spring at record height of 2,042 m a.s.l. The new product that has positioned itself in the growing segment of minimum mineralized waters has been chosen for its highly distinctive properties after accurate analysis from the PepsiCo management. Eva water is very light with fix residue 49 mg/l, boasts one of the least percentages of sodium of the world (0,00003%, 0,32 mg/l) and is especially recommended for newborn babies. Mr. Paolo Nocera, managing director of Fonti Alta Valle Po, explains “This agreement cements the strategic choice of Eva water to grow dynamically in Italia and in the rest of Europe. We are very satisfy with our cooperation with PepsiCo, the second biggest company of the food & beverage sector, whose top-value brands share our

same commitment to quality.” Fonti Alta Valle Po’s Eva water project comes from a pool of entrepreneurs strongly believing in the possibility of bottling the Monviso water, which presents itself as a pristine environment. Thanks to the support of the managers of both Paesana and Regione Piemonte, an old spinning mill which would employ over 1000 people in the 70s has been renovated. On account of the first agreement taken by Fonti Alta Valle Po with the large distribution, Eva water is already on the shelves of the most important Italian retailers. The agreement reached with PepsiCo is expected to strongly boost the distribution of Eva water, developing the market share also due to a remarkable marketing and communication campaign baking the launch. “That is historic turn, with a top-of-therange product” explains Mr. Massimo Ambrosini, president and managing director of PepsiCo Beverages Italia. “Italy’s mineral waters market is not only one of the most advanced at European level but also the biggest and the most competitive accounting for 70% of the overall volume of soft drinks. Therefore, to compete with big brands, we needed a definitely differentiating product. We have chosen Eva water because it was the product we long looked for, with the right requirements to conquer a demanding, fine market. The agreement with Fonti Alta Valle Po needs being understood as a long journey, since with Eva water we have just started up and business

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Reached an agreement with Fonti Alta Valle Po for the distribution of mineral water, Eva water has to be built step by step, together with our partner.” PepsiCo is the second biggest company in the world’s food & beverage sector, employs about 300,000 worldwide and its products are sold in some 200 Countries. Its main business areas are: Frito-Lay snacks, Pepsi-Cola drinks, Gatorade drinks and Lipton Ice Tea, Tropicana juices and Quaker products. PepsiCo’s portfolio consists of 19 brands generating 1 million dollar each in the retail trade. PepsiCo has been present in Italian market since 1960 on account of franchising agreements and since 1995 it has real operation headquarters accounting for 185 people and 2 production sites, a co-packing factory included. PepsiCo Italia operates mainly in the beverage sector, and especially in four categories: carbonated drinks with Pepsi, and since 2002 with isotonic drinks after the acquisition of Gatorade. Since 2006, number one fruit juice Tropicana has been part of PepsiCo Italia’s portfolio. 2007 was important for the important joint venture with Unilever for the production, commercialization and promotion of Lipton Ice Tea. Since January 2011, the company has also been exclusive distributor of Looza juices in Italy’s Ho.Re.Ca. channelPepsiCo presents a range of top-of-therange products, distributed in all sales channels: from the large-scale retail trade to the Ho.Re.Ca. cannel, from the restaurant, tourist accommodation to cruise sectors.

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Sino-Pack e China Drinktec 2011 incoraggiano l’industria del packaging Sino-Pack e China Drinktec hanno dato la spinta giusta al progresso e allo sviluppo tecnologico del Paese

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a 18a edizione di Sino-Pack, salone internazionale su macchinari e materiali di confezionamento, e la 15a edizione di China Drinktec, salone internazionale sula produzione di birra e confezionamento di bevande e liquidi, hanno riscosso un eccezionale successo al China Import & Export Fair Pazhou Complex di Guangzhou, Cina. Essendo una delle manifestazioni fieristiche leader nel settore della tecnologia delle bevande e del confezionamento, Sino-Pack e China Drinktec hanno dato la spinta al progresso e sviluppo tecnologico del Paese, e oltre, e attirato 21.760 visitatori provenienti da 30 Paesi e regioni. Gli espositori sono rimasti molto soddisfatti della loro partecipazione in quanto molti visitatori hanno affollato i padiglioni, molti più professional buyers rispetto alla precedente edizione del 2010. Inutile dire che le aziende sperano che la prossima edizione del salone doppi questo successo. Sino-Pack/China Drinktec 2011 hanno ospitato 390 espositori di 14 Paesi/regioni, presenti in fiera per far conoscere le loro ultime novità e soluzioni innovative. È importante sottolineare che questo salone ha avuto enorme supporto dalle associazioni di commercio locali e internazionali. Padiglioni

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dedicati all’Associazione di Macchinari di Confezionamento della Corea (KPMA), l’Associazione di Macchinari di Processo e Confezionamentno del Regno Unito (PPMA), l’Istituto dei Costruttori di Macchinari per i Confezionamento degli Stati Uniti (PMMI), l’Associazione Cinese di Confezionamento Taipei e l’Associazione Industriale delle Plastiche della Cina hanno partecipato per sondare le opportunità offerta dai grandi mercati asiatici. Circa 20 simposi si sono tenuti simultaneamente, sui 6 argomenti di grande rilevanza: “Simposio sulla sicurezza alimentare e lo sviluppo dell’industria alimentare biologica”, “Simposio sulla sicurezza dei prodotti e lo sviluppo dell’industria delle bevande”, “Seminario sulla Tecnologia della produzione della birra a basso consumo di carbone”, “Simposio sul controllo della qualità nell’industria farmaceutica, sviluppo di prodotti e applicazione di nuovi materiali relativi a prodotti medici”, “Simposio sulla manutenzione di attrezzature e controllo qualità”, per citarne solo alcuni. Centinaia di specialisti presenti cercavano le ultime tendenze e informazioni dell’industria. Il “Premium Packaging Showcawe” ha visto la partecipazione di 100 aziende dalla Cina, designers d’elite, per confrontarsi sul concetto

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di packaging ecologico. Anche i visitatori provenienti dall’industria alimentare, delle bevande e del vino, chimica e del te hanno decretato il grande successo dell’evento. Le attività di “Business Matching” sono state un altro momento saliente di Sino-Pack e China Drinktec 2011, un ponte per mettere in stretta comunicazione buyers ed espositori. In collaborazione con food.hc360.com e 21food. com, gli organizzatori hanno potuto realizzare che i cento produttori di cibi e bevande da tutta la Cina hanno raggiunto accordi d’affari pari a venti milioni di dollari come sperato. Riconosciuta da buyers e associazioni La professionalità e la popolarità di SinoPack e China Drinktec sono stati ben confermati dalla folla di visitatori che percorreva i saloni espositivi, e gli intervistati hanno confermato questo clima con un feedback molto incoraggiante. Il salone ha anche ospitato delle delegazioni in rappresentanza di 40 associazioni di commercio, tra le quali ricordiamo: Food Industry Association ShenZhen, Dong Guan Food Association, Guangzhou Chain Store & Franchise Association, South China Logistics Manager Club, Guangdong Dairy Industry Association, Shenzhen Electronic Chamber of Commerce, Meizhou Food Industry Union, Guangdong Brewing Information and Technology Service Center, Xiamen Food Industry Association, Jinjiang Food Trade Association, Quanzhou Food Trade Association, Bottled Drinking Water Association di Guangdong, Bottled Drinking Water Association di Fujian, etc. Di particolare importanza anche la presenza di delegazioni di Russia, India e Vietnam. Sino-Pack/China Drinktec 2011 si è concluso con influenza e reputazione fortemente apprezzate dai principali attori dell’industria. Il salone è stato organizzato da Adsale Exhibition Services Ltd e China Foreign Trade Centre group, con il supporto del Guangdong Packaging Technology Association, Guangdong Provincial Pharmaceutical Management Board, Guangdong Brewing Information Technology Service Center, Food Industry Association ShenZhen and Hong Kong Packaging Institute. La prossima edizione si svolgerà dal 7 al 9 marzo 2012, sempre al China Import & Export Fair Pazhou Complex (Area A) di Guangzhou, Cina.


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Sino-Pack/China Drinktec 2011 boost the Packaging Industry

Sino-Pack and China Drinctec have propelled the technological advancement and development of the whole Country

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he 18th China International Exhibition on Packaging Machinery & Materials (Sino-Pack 2011) and The 15th China International Exhibition on Brewery, Beverage and Liquid Packaging (China Drinktec 2011) achieved a thrilling closing at China Import & Export Fair Pazhou Complex, in Guangzhou, PR China. This 3-day event successfully attracted trade visitors from 80 countries and regions, reached a remarkable visitor attendance of 21,760. As one of the leading packaging and beverage technology exhibitions in China, the fair has propelled the technological advancement and trade development to the entire country and beyond. Exhibitors have been quite satisfied with their participation since many visitors attended the event, more professional buyers than the previous edition in 2010. Useless to say that they all hope that the next edition will dub this extraordinary success. Sino-Pack/China Drinktec 2011 was exhibited by 390 renowned exhibitors from over 14 countries/regions to showcase their latest products and innovative solutions. It is important to underline that the exhibition gained tremendous support from local and international trade associations. Pavilions led by Korea Packaging Machinery Association (KPMA), Processing and Packaging Machinery Association (PPMA) of the United Kingdom, Packaging Machinery Manufacturers Institute (PMMI) of the United States, Chinese Taipei Packaging Association and China Plastics Industry Association participated to tap opportunities on the large Asian markets. Around 20 symposia were held concurrently with 6 major topics on “Symposium on Food Safety and Development of Green Food Industry”, “Symposium on Product Safety and Development of Health Beverage Industry”, “Low-Carbon Brewing Technology Seminar”, “Symposium on Quality Control of Pharmaceutical Industry, Product Development and Application of New Materials in Health Products”, “Symposium on Equipment Maintenance and Quality Control”, etc. Hundreds of specialists from end users industries attended to seek the latest trend and information of the industry. “Premium Packaging Showcase” was

participated by 100 high-end packaging products enterprises from China, elitist designers to share their concept on green packaging. It received tremendous attentions from visitors in food, beverage, daily chemical, gift, wine, tea industries. “Business Matching” activities were another highlight of Sino-Pack / China Drinktec 2011 deemed to bridge both buyers and exhibitors for in-depth interactions. Cooperated with food.hc360.com and 21 food.com, the organizers remarked that over hundred of food and beverage manufacturers all over China joined that twenty million dollars business deal were likely to achieve. Highly Recognized by Buyers and Associations The professionalism and popularity of SinoPack / China Drinktec were well proven by the crowd of visitors flowing into the halls. Onsite interviews to visitors report quite encouraging feedback. The exhibition was visited by delegation groups from over 40 trade associations, including Food Industry Association ShenZhen, Dong Guan Food Association, Guangzhou Chain Store & Franchise Association, South China Logistics Manager Club, Guangdong Dairy Industry

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Association, Shenzhen Electronic Chamber of Commerce, Meizhou Food Industry Union, Guangdong Brewing Information and Technology Service Center, Xiamen Food Industry Association, Jinjiang Food Trade Association, Quanzhou Food Trade Association, Bottled Drinking Water Association of Guangdong, Bottled Drinking Water Association of Fujian, etc. The number of visitors was further boosted by the attendance of delegation groups from Russia, India, Vietnam, etc. Sino-Pack / China Drinktec 2011 drew its curtains with its influence and reputation highly recognized by the industry players. The exhibition was organized by Adsale Exhibition Services Ltd and China Foreign Trade Centre (Group), supported by Guangdong Packaging Technology Association, Guangdong Provincial Pharmaceutical Management Board, Guangdong Brewing Information Technology Service Center, Food Industry Association ShenZhen and Hong Kong Packaging Institute. The next edition Sino-Pack /China Drinktec will be held during March 7-9, 2012 at China Import & Export Fair Pazhou Complex (Area A), Guangzhou, PR China.

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Medaglia d’oro all’eccellenza trentina A

l 19° Concorso Enologico Internazionale Vinitaly 2011, Cavit si aggiudica, per il secondo anno consecutivo, il Premio Speciale “Vinitaly Regione” e porta l’unica medaglia d’oro in Trentino Alto Adige con Trentino DOC Vino Santo “Arèle” 1999, per la categoria vini dolci naturali. Il Premio speciale “Vinitaly Regione”, istituito per la prima volta lo scorso anno, è il riconoscimento che viene assegnato al produttore di ogni regione italiana che raggiunge il maggior risultato in base alla somma dei punteggi riferiti ai tre migliori vini. E’ quindi un premio molto significativo e ambito il fatto che Cavit lo abbia ottenuto per due anni consecutivi è indice non solo di

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Cavit si aggiudica per il secondo anno consecutivo il Premio Speciale “Vinitaly Regione” qualità, ma anche di continuità nell’espressione dell’eccellenza della viticoltura trentina. A questa soddisfazione si aggiunge, per la cantina di Ravina, quella di una medaglia d’oro, l’unica della regione Trentino Alto Adige: l’ha conseguita il Trentino DOC Vino Santo “Arèle” 1999, all’interno della categoria “Vini Tranquilli a denominazione di origine e a indicazione geografica, vini dolci naturali” che contava ben 79 vini iscritti alla competizione. Arèle è uno dei più rinomati vini dolci di Cavit e uno dei migliori esempi di valorizzazione della tradizione trentina. 100% uve Nosiola che vengono fatte appassire per oltre 6 mesi su graticci, detti in dialetto trentino “arèle”: sono queste le origini del prezioso nettare e del nome particolare! Il sapore marcato e inconfondibile di questo vino è dato dalla presenza della botrytis cinerea (muffa nobile) che si sviluppa nel periodo dell’essiccazione: Alla pigiatura, che avviene in primavera, in prossimità della settimana santa (di cui la definizione “vino santo”), segue una lunga fermentazione e l’invecchiamento per 6 anni in piccoli caratelli di rovere. Ma i riconoscimenti non finiscono qui, Cavit si è infatti aggiudicata con lo stesso vino Arèle il premio speciale Banca Popolare di Verona

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(riservato ai vini provenienti dal Veneto, Emilia Romagna, Trentino e Friuli Venezia Giulia) e ben 8 Gran Menzioni. “Questi prestigiosi riconoscimenti si uniscono alla chiusura di un bilancio nuovamente in crescita e sono per noi la conferma che stiamo procedendo nella direzione giusta” – ha detto Adriano Orsi, presidente di Cavit. “In particolare il premio speciale Vinitaly Regione ha un significato importante, non si riferisce infatti a un vino specifico ma premia la qualità complessiva della produzione. E’ quindi un premio alla cantina e averlo vinto per il secondo anno consecutivo è forse la migliore risposta a tante polemiche e inutili contrapposizioni tra qualità e quantità”. Conclude poi il presidente “Un grande ringraziamento per questi risultati va come sempre a tutti coloro che vi hanno partecipato: in vigna, in cantina, in azienda. Ma anche a tutti coloro che con noi collaborano per la ricerca enologica e il nostro continuo miglioramento: l’Istituto San Michele all’Adige e la fondazione Kessler in primis”. Cavit è nata nel 1950 come consorzio di cantine con l’obiettivo di creare e di diffondere la “cultura” del vino in tutta la regione, assistere le associate e contribuire alla “formazione” dei viticoltori trentini. Con un totale di 4500 viticoltori, 5.700 ettari di coltivazione e più di 100 etichette nel solo mercato italiano, partecipando ai concorsi enologici internazionali più rinomati e prestigiosi, l’azienda ha ottenuto, dal 2000 ad oggi, più di 400 tra premi e riconoscimenti.


GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Gold medal to Trentino excellence

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avit is awarded special prize “Vinitaly Regione” for the second year in a row, at the 19th International oenologic competition Vinitaly 2011, and it brings the only gold medal to Trentino Alto Adige thanks to its Trentino DOC Vino Santo Arèle 1999, under the naturally sweet wine category. The special prize “Vinitaly Regione”, started last year for the first time, is a recognition to one producer of any Italian region scoring the best result deriving from the sum of the points given to his/her best wines. It is therefore greatly relevant that Cavit has been able to won this prize for two years in a row, which is on the other hand evidence of quality, constant excellence in wine-making. The winery of Ravina has also been very satisfied with the gold medal, the only awarded to Trentino Alto Adige; Trentino DOC Vino Santo Aréle 1999, under the category “Still wines with denomination of origin and geographical Indication, naturally sweet wines”, enlisting 79 wines to the competition. Arèle is one of the most renowned Cavit sweet wines and one of the best examples of enhancement of Trentino tradition. 100% Nosiola grapes withered for over 6 months on rush matting, also called “arèle” in local dialect: this is the true origin of this precious nectar with such a particular name! Market and unique blend is given by the presence of botrytis cinerea (noble fungus) developing during the drying period: winepressing taking place in spring, near Holy Week (hence the name “saint wine – vino

Cavit awarded special prize “Vinitaly Regione” for the second year in a row santo), follows long fermentation and aging for 6 years in little oak kegs. In addition to this, thanks to Arèle, Cavit was also awarded the special prize Banca Popolare di Verona (reserved only to wines from Veneto, Emilia Romagna, Trentino and Friuli Venezia Giulia) and 8 Gran Menzioni. “These prestigious recognitions go with a definitely growing balance and this is evidence that we have been following the right way”, says Adriano Orsi, the President of Cavit. “Particularly special prize Vinitaly Regione has important meaning to us, since it does not refer to any specific wine but it awards the quality of all production. It is a prize to our winery, and having been awarded it for the second time in a row is perhaps the best answer to many controversies and useless contrast between quality and quantity. We thank anyone involved: in the vineyards, in the cellar, in the offices, as well as all people who work with us for oenologic research and our constant improvement: Istituto San Michele all’Adige and Fondazione Kessler in primis.” Cavit was established back in 1950 as a consortium of wineries, with the aim of creating and spreading the culture of wine throughout the region, supporting member wineries and contributing to the training of

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the vine growers of Trentino. Cavit accounts for 4500 vine growers, 5,700 hectares grown and over 100 labels in the domestic market. Since 2000 up to present day, its participation in the most famous and prestigious international oenologic competitons, the company has been awarded some 400 prizes.

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Prende il via la nuova strategia marketing 2011 di Lipton Ice Tea, uno dei marchi di tè freddo leader al mondo

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e principali attività pianificate sono l’innovazione nel segmento green con il lancio del nuovo Lipton Ice Tea Green Mango e la piattaforma “Join The Dance” sulla quale si sviluppano tutte le attività di contatto con i consumatori: dalla campagna TV agli eventi sul territorio senza dimenticare l’attivazione online. Testimonial d’eccezione e ambasciatore dei valori del brand sarà la star hollywoodiana Hugh Jackman. Dopo il successo nel segmento green e a seguito dei riscontri positivi negli altri mercati europei, la gamma Lipton Ice Tea si allargherà nel 2011 con l’arrivo della nuova variante di tè verde al Mango. Lipton Green Ice Tea Mango nasce dall’unione del piacevole gusto del mango abbinato alla delicatezza del tè verde e sarà una novità assoluta per il mercato italiano. Con l’aggiunta di questa nuova referenza Lipton Ice Tea sarà l’unico brand sul mercato a offrire una gamma di tè verde: dal delicato Green Lemon che unisce i benefici del tè verde a un piacevole aroma di limone al nuovo Green Mango che regala energia e benessere a chi desidera stare bene senza rinunciare al gusto. Per presentare il nuovo Lipton Ice Tea Green Mango e promuovere la gamma green, Lipton Ice Tea sarà on-air con la campagna TV “Nature”, che vedrà come protagonista la star Hugh Jackman. Proprio la danza e il messaggio “Join The

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Drink positive, drink green Dance” (unisciti al ballo) saranno il filo conduttore delle attività Lipton Ice Tea per il 2011, con l’obiettivo di coinvolgere il consumatore e trasmettergli i valori di positività del brand. Barbara Colombo, Brand Manager Lipton Ice Tea, ha dichiarato: “Quest’anno abbiamo deciso di puntare sull’innovazione del segmento green con il nuovo Lipton Ice Tea Green Mango e di coinvolgere in maniera divertente, fresca e positiva il nostro consumatore. “Join the Dance” è una piattaforma perfetta perché ci permette di comunicare in modo innovativo i valori di positività e ottimismo di Lipton Ice Tea.” Nuovo sito per Lipton Ice Tea Un anticipo di estate, grazie a colori vivaci e intensi. Una facilità di navigazione tra contenuti all’insegna della vitalità e una grafica accattivante e giocosa. Queste le principali novità del nuovo sito www.liptonicetea.it. La web agency iMille firma un progetto web dallo stile dinamico, fresco e moderno, perfettamente in linea con lo spirito positivo e solare di Lipton Ice Tea. L’obiettivo è quello, attraverso contenuti e immagini di grande effetto, di raccontare il mondo di Lipton Ice Tea: dall’intera gamma dei prodotti alla storia del tè passando per tutte le novità del 2011. Per farlo si è puntato con forza su una struttura chiara e semplice, con giocosi richiami all’estate grazie a un layout caratterizzato dalla vivacità dei colori. Ogni prodotto della linea Lipton Ice Tea è infatti rappresentato da immagini in stile cartoon che lo raccontano e grazie all’interazione tra visual

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e testi è possibile conoscere in modo innovativo le sue caratteristiche. Il tutto partendo da un palco, che è idealmente lo scenario su cui si muovono i diversi prodotti del brand. “Il nuovo sito di Lipton Ice Tea è stato pensato per rappresentare al meglio la filosofia del brand: – afferma Barbara Colombo– veloce e di facile navigazione, è ricco di novità e informazioni per essere quanto più possibile vicino alle esigenze degli utenti. Vogliamo trasmettere solarità e soprattutto ottimismo. E’ questo il vero spirito Drink Positive, vivere la vita affrontandola in maniera positiva, anche online!”. “Abbiamo realizzato un sito incentrato sul prodotto e sui suoi valori, comunicati in modo semplice ma di impatto, attraverso un trattamento che segna quasi un punto di svolta nella comunicazione della marca – spiega Paolo Pascolo, Direttore Creativo di iMille – Il concorso è un primo driver di traffico, ma la strategia che stiamo impostando con il brand prevede in futuro attività di engagement innovative con risvolti orientati al social”.


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Drink positive, drink green

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nnovation of the green segment through the launch of new Lipton Ice Tea Green Mango, and the Join the Dance platform on which to develop interaction activity with the consumer: from TV campaign to events all over Italy, without forgetting the on-line viewing. Exceptional testimonial and ambassador of brand values is again Hollywood star Hugh Jackman. Following the success achieved in the green segment and positive feedback in other European markets, Lipton Ice Tea range will be further broadened with new Mango taste. Lipton Mango Green Ice Tea perfectly combines mango flavour with the delicacy of green tea, for absolutely novelty for Italian market. With this new reference, Lipton Ice Tea will be the only brand in the market to offer a range of green teas: from delicate lemon green tea merging the benefits of green tea with lemon flavour, to the new green mango offering energy and wellbeing to anyone wanting to feel well without giving up taste. To introduce the new Lipton Mango Green Ice Tea and promote the green range, Lipton Ice Tea will be on air with the TV nature campaign, starring actor Hugh Jackman. Just the dance and the “Join the dance” message will be the leitmotiv of Lipton Ice Tea 2011 activity, with the aim to involve consumers and convey the brand’s positive values. Barbara Colombo, Lipton Ice Tea Brand Manager, says “This year, we have decided to target innovation in the green segment through the new Lipton Mango Green Ice Tea and involve our consumers in a funny, fresh and positive way. “Join the Dance” is a perfect platform as it enables us to communicate Lipton Ice Tea’s values of positivity and optimism in a totally innovative way.” Lipton Ice Tea new website Bright and intense colours anticipate the summer season. Easy surfing through the content in the name of liveliness, and snappy and funny graphics. This is the main news of new HYPERLINK “http:// www.liptonicetea.it” www.liptonicetea.it. iMille web agency has designed a dynamic, fresh and modern web project that perfectly tunes in with the positive and bright spirit of Lipton Ice Tea. The goal is telling the world of Lipton Ice Tea through content and images of great effect: from the entire product line to the history of tea through all Lipton 2011 news,

2011 marketing strategy for Lipton Ice Tea, one of the leading ice tea brands in the world, has just started

and to do so clear and simple structure with funny Summer references are recalled by a layout characterized by sparkling colours. Every Lipton Ice Tea product is represented by cartoon images that describe it, and owing to visual-text interaction it is possible to know all its features in an innovative way. Anything starts from a stage, which is ideally the scenario where all the different products of the brand move. Barbara Colombo says “The Lipton Ice Tea new website has been studied to portray the brand philosophy at the best; quick and intuitive, the website is rich in news and information as to be as close to users as possible. We want to convey brightness and optimism above all. That is the real Drink Positive spirit, to live life in a positive way, also on line!”. “We have created a website focused on a product and its values, which are conveyed in a simple but strong way through a manner that marks a sort of turn in communication”, explains Paolo Pascolo, iMille Creative Director. “The competition is the first traffic driver, but the strategy under finalization will be setting innovative engagement activities for the future with aspects also verging to the social side.”

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Pulsar Industry è attiva da più di 20 anni nell’industria alimentare e in particolare nei settori della lavorazione della carne e del beverage. Dispone di tutte le risorse e le competenze necessarie per la progettazione e la realizzazione di sistemi integrati di produzione e logistica anche dei Clienti più esigenti. La realizzazione di impianti completi, basata su un largo uso delle tecnologie più avanzate, è il frutto della collaborazione tra i nostri esperti di progettazione meccanica e di automazione industriale e i nostri tecnici informatici. Sempre a caccia delle migliori soluzioni, il nostro team di ingegneri meccanici, elettronici e informatici lavora a stretto contatto in un ambiente altamente collaborativo e dinamico. Grazie alle nostre soluzioni, i nostri Clienti sono riusciti a raggiungere i propri obiettivi di razionalizzazione e controllo dei processi produttivi: i nostri Clienti spendono meno per produrre. Possono così migliorare la loro competitività mantenendo invariati i propri margini. Da oltre 20 anni contribuiamo al successo dei nostri Clienti: questo è il nostro obiettivo.

Progettazione e realizzazione di linee complete di produzione e sistemi automatici di stoccaggio e convogliamento Sistemi automatici di confezionamento e incartonamento Sistemi di pallettizzazione robotizzati Sistemi automatici di visione del prodotto e controllo peso Fine linea, etichettatura, peso-prezzatura, codici a barre, RFID Identificazione Automatica e sistemi wireless DYNAMIC - Dipartimentale di Produzione sviluppato da Pulsar Industry per: Controllo della produzione Tracciabilità e rintracciabilità Schede Qualità Controllo dell’efficienza del processo e calcolo dell’indice OEE Controllo dei costi effettivi e delle rese di produzione Gestione operativa dei magazzini Sistemi di Supervisione e acquisizione dati


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YOGA AQ è anche verde Si amplia la gamma Yoga AQ, Antiossidante Quotidiano, con il nuovo gusto a base di tè verde

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resce la “famiglia” Yoga AQ, Antiossidante Quotidiano, con l’ingresso di Yoga AQ Verde, un nuovo gusto che propone qualità, gusto e benessere ai consumatori moderni, sempre più attenti alla loro salute. Yoga AQ – la gamma di bevande funzionali a base di succhi e puree di frutta con vitamine ed estratti naturali ricchi di polifenoli – propone con Yoga AQ Verde un mix di frutta (ananas, limone e mela), estratti vegetali e infuso di tè verde selezionati proprio per l’apporto di sostanze antiossidanti che combattono i radicali liberi e mantengono l’organismo giovane e sano.

Il tè verde è un ingrediente importante per le benefiche proprietà antiossidanti che aiutano il nostro organismo a difendersi da fattori quotidiani negativi come lo stress e l’inquinamento atmosferico e che risultano così perfettamente sintoniche alla promessa di AQ. Yoga AQ Verde si aggiunge alla gamma composta dai gusti Rosso (con estratti di foglie di vite rossa e sambuco e il mix di frutti: arancia rossa, melograno, ciliegia e mela), Viola (con estratti di foglie di vite rossa, sambuco e tè verde e il mix di frutti: uva rossa, mirtillo, sambuco e mela) e Giallo (estratti di tè verde e bianco e il mix di frutti: mango, maracuja, pesca, mela, uva e arancia). Yoga AQ è una gamma di succhi di frutta funzionali che esaltano la frutta e i suoi benefici: due bicchieri da 200 ml, infatti, garantiscono l’equivalente quantità di polifenoli contenuti in 60 mirtilli, di Vitamina C presente in 2 arance e di Vitamina E presente in 26 mandorle, tutti elementi dalle riconosciute proprietà antiossidanti.

Tutta la gamma Yoga AQ è proposta nell’elegante e pratica bottiglia in plastica trasparente da 750 ml; l’etichetta avvolgente conferisce valore e premiumness ad un pack distintivo ed originale dalle forme eleganti e sinuose. Yoga AQ è un prodotto adatto a tutta la famiglia, ma trova il suo focus target nelle persone adulte che hanno uno stile di vita attivo e un approccio attento all’alimentazione, con una spiccata propensione alla cura di sé e all’innovazione. Grazie ad un costante spirito innovativo Yoga, brand di punta del Gruppo Conserve Italia e da sempre sinonimo di frutta da bere per i consumatori italiani, ha risposto con efficacia a questi desideri che vengono dal consumatore e si conferma leader del mercato nei succhi e nettari di frutta nel canale retail. La segmentazione dell’offerta, con la proposta di prodotti studiati sulle nuove esigenze dei consumatori, come nel caso di Yoga AQ Verde, è una strategia vincente con la quale Yoga ha tradotto le moderne tendenze del mercato, promuovendo nuovi momenti di consumo.

Green YOGA AQ

YOGA AQ line has now a brand new green tea flavor

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he line YOGA AQ, daily antioxidant drink, has recently been enriched with the brand new Green Yoga AQ, the new flavour that proposes quality, taste and wellness to modern consumers increasingly health conscious. Yoga AQ, the line of fruit juice- and puréebased functional drinks with vitamins and natural nutrients rich in polyphenols, proposes Green Yoga AQ, a fruit mix (pineapple, lemon and apple), vegetal nutrients and green tea especially selected for their wealth of antioxidant properties tackling free radicals and keeping our body young and healthy. Green tea is a pretty important ingredient on account of its extraordinary antioxidant properties helping our body to fight negative daily factors, such as stress, pollution and greatly in line with the AQ promise. Green Yoga AQ enriches the line consisting of Red flavours (with extracts of vitis vinifera leaves, elder and fruit mix: red orange, pomegranate, cherry and apple), Violet (with extracts of vitis vinifera leaves, elder, green tea and fruit mix: red grapes, blueberry, elder and apple) and Yellow (extracts of white and green tea, and fruit mix: mango, passion fruit, peach, apple, grapes and orange). Yoga AQ encompasses a line of functional

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fruit juices that enhance fruit and its beneficial values: two 200 ml-glasses grant the equivalent quantity of polyphenols of 60 blueberries, Vitamin C naturally present in 2 oranges, Vitamin E present in 26 almonds, which are all elements broadly acknowledged for their antioxidant properties. The whole Yoga AQ line is offered in an elegant and practical 750 ml. bottle of transparent plastic; the wrapping label gives value to a distinctive and original pack elegantly shaped. Although Yoga AQ is for to all family members, it is especially recommended to adults with active lifestyle, conscious approach to nutrition, strong bent to wellness and innovation. Thanks to constant innovative spirit, the flagship Yoga brand of Conserve Italia Group synonymous with fruit to be drunk, has efficaciously met these consumers’ demands and confirms to be a leader in the retail market of fruit juices and nectars. Offer diversification, with products tailored to consumers’ new requirements, as it is the case of Green Yoga AQ, is a winning strategy with which Yoga has translated the market modern trends by promoting new moments of consumption.



GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Interesse comune L

o scopo di questo nuovo riconoscimento, voluto dall’Ufficio per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti (ITPO) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) in collaborazione con il Programma Alimentario Mondiale (WFP), è quello di promuovere nuove tecnologie che garantiscano la sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo. Il premio è stato annunciato nel contesto della fiera Interpack a Düsseldorf. Saranno valutati i contenuti innovativi di proposte di ricerca, tecniche e commerciali finalizzate ad aumentare la sicurezza e l’igiene alimentare e a migliorare la gestione dei problemi di approvvigionamento, trasporto, distribuzione, utilizzazione e consumo del cibo nelle situazioni di emergenza e di crisi umanitarie. L’industria agro-alimentare negli ultimi anni ha subito dei cambiamenti su scala globale, presentando ai paesi in via di sviluppo da una parte nuove opportunità e dall’altra vere e proprie sfide. Se da un lato, infatti, i nuovi flussi di investimenti e le tecnologie avanzate hanno incrementato le opportunità di sviluppo delle

imprese del settore agro-alimentare, dall’altro tutto ciò ha messo i produttori locali di fronte a nuovi rischi. Un packaging idoneo non solo aiuterebbe a conservare e proteggere il cibo, ma faciliterebbe anche il trasporto, la distribuzione e il marketing. “Sicurezza alimentare e igiene alimentare sono strettamente intrecciate, ecco perché siamo alla ricerca di tecnologie che contribuiscano ad incrementare l’approvvigionamento di cibo cercando di impedire, o quantomeno ridurre, la contaminazione e il deterioramento delle derrate alimentari”, afferma Diana Battaggia, la Direttrice dell’UNIDO ITPO Italy. “Per questa ragione cooperiamo con Ipack-Ima dal 2009. Condividiamo infatti un interesse comune: incoraggiare la promozione di tecnologie per la sicurezza e l’igiene alimentare per aiutare a sconfiggere la fame nel mondo. Il nostro rapporto va aldilà di questa fiera, le nostre azioni infatti si concentrano sull’analisi dei bisogni dei paesi in via di sviluppo, cercando di adattare tecnologie, packaging e prodotti alle circostanze locali. Ciò deve essere fatto creando posti di lavoro, riducendo la povertà, migliorando la sicurezza e gli standard qualitativi del cibo, sempre salvaguardando l’ambiente”.

UNIDO ITPO Italy indice il Premio per le Innovazioni Tecnologiche nella Sicurezza e l’Igiene Alimentare nei Paesi in Via di Sviluppo

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La cerimonia di consegna del premio si terrà durante la Fiera Internazionale Ipack-Ima a Milano, dal 28 Febbraio al 3 Marzo 2012. Per ulteriori informazioni relative al premio e i dettagli in merito alle candidature visitare il sito www.unido.it/award UNIDO è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si impegna per migliorare la qualità della vita delle persone povere aiutando i paesi a raggiungere uno sviluppo industriale sostenibile, al fine di creare posti di lavoro e reddito per sconfiggere la povertà. L’Organizzazione aiuta i paesi in via di sviluppo a produrre beni che possano essere commercializzati nel mercato globale e a fornire gli strumenti (formazione, tecnologie e investimenti) per renderli competitivi. Allo stesso tempo, UNIDO incoraggia i processi innocui per l’ambiente e che, soprattutto, non incidano troppo sulle scarse risorse energetiche del paese. La sede dell’UNIDO si trova a Vienna, Austria, e conta 173 Stati membri.


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Common interest

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romoting food safety technologies in developing countries is the aim of a new award launched today by the United Nations Industrial Development Organization’s (UNIDO) Investment and Technology Promotion Office – Italy in collaboration with the World Food Programme (WFP). The Technology Innovation Award for Food Safety in developing countries was announced at the Interpack Trade Fair in Dusseldorf. The award will recognize the innovative content proposed by worldwide stakeholders in research, technical and commercial aspects of technologies to enhance food safety, and to improve the management in regards of food supply, transport, and distribution as well as consumption in humanitarian crises and emergency situations. The agro-food industry has in the last years undergone changes on a global scale, presenting both new opportunities and challenges for developing countries. While new investment flows and advanced technologies have enhanced the opportunities for agro-industrial enterprises to develop, they have also exposed domestic producers to risks and challenges. Proper packaging not only helps preserve and protect food, but also facilitates its transportation, distribution, and marketing. “Food safety and food security are closely intertwined as we seek technologies that contribute to an increase in food supply by preventing or minimizing food contamination and spoilage,” said Ms. Diana Battaggia, Head of UNIDO ITPO-Italy.

“That’s why we have been cooperating with Ipack-Ima since 2009. We indeed share a common interest – to foster the promotion of food security and food safety technologies to help alleviate world hunger. Our relationship goes beyond this exhibition, our actions focus on analysing the needs of developing countries, seeking to adapt appropriate packaging technologies and products to the local circumstances. This can be done by creating employment, reducing poverty, improving food safety and quality standards, and enhancing environmental protection.” The award ceremony will be held during the International Trade Fair “Ipack-Ima” in Milan from February 28th to March 3rd 2012. For more information about the reward and details about submissions, please see www.unido.it/award UNIDO is a specialized agency of the United Nations that works towards improving the quality of life of the world’s poor by helping countries achieve sustainable industrial development. UNIDO views industrial development as a means of creating employment and income in order to overcome poverty. It helps developing countries produce goods they can trade on the global market, and helps provide the tools -training, technology, and investment - to make them competitive. At the same time, it encourages production processes that will neither harm the environment nor place too heavy a burden on a country’s limited energy resources. UNIDO has 173 Member States and has its headquarters in Vienna, Austria

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UNIDO’s Investment and Technology Promotion Office in Italy launches Technology Innovation Award for Food Safety in Developing Countries

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Richiesta di tecnologia alimentare

Le importazioni iraniane di tecnologia alimentare di processo e confezionamento è aumentate del 23%, pari a 360.8 milioni di dollari USA, nel 2010

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Iran food + bev tec 2011, 313 espositori da 22 Paesi esporranno attrezzature e macchinari di processo e confezionamento per l’industria alimentare e parleranno di affari con gli oltre 40.000 visitatori attesi in fiera. La 18a edizione del salone viene organizzata sullo sfondo della crescita delle importazioni dell’Iran (+23% nel 2010). Tenuto con il supporto del Ministero Iraniano della Jijad – agricoltura, Ministero dell’Industria e delle Miniere, organizzata da Palar Samaneh di Tehran e fairtrade della Germania. Iran food + bec tec si terrà al Tehran International Fairgrounds dal 6 al 7 giugno 2011. La 18° edizione di questo salone di respiro internazionale si svolge sullo sfondo della grescita delle importazioni di tecnologia alimentare del Paese. Martin Maerz, direttore del salone, evidenzia che “Secondo VDMA, le importazioni di attrezzature e macchinari di

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processo e di confezionamento per l’industria alimentare sono scresciute del 23% nel 2010, per un totale di 360.8 milioni di Dollari USA, con una crescita dai 293.1 milioni registrata nel 2009. È quindi logico che molti leader del marcato nazionale e internazionale abbiamo registrato la loro presenza, proprio come un consistente numero di gruppi internazionali. A questo proposito va segnalata la presenza di padiglioni collettivi di Austria, Germania, Francia con il supporto di adepta, Germania, Italia attraverso ICE, Spagna e Turchia. Monika Shaedel, senior project manager di fairtrade, afferma che “Con 302 espositori da 23 Paesi e oltre 40.000 visitatori attesi, iran food + bev tec si conferma una piattaforma d’affari per tutti, esportatori esteri di tecnologia alimentare e produttori iraniani del settore alimentare che vogliono migliorare i loro impianti produttivi. In particolar modo, i produttori di materiali e tecnologie per la pani-

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ficazione, produzione di bevande, pasticceria, processo prodotti caseari, lavorazione uova, frutta e verdura, attrezzatura da laboratorio, lavorazione carne, pasta, packaging e refrigerazione, hanno visto un’impennata delle loro attività di vendita in Iran. Dopo aver guadagnato il marchio “UPI Approved Event” per iran food + bev tec come attestato del più alto livello di professionalità, il numero degli espositori e dei visitatori verrà rivisto quest’anno”. Per creare sinergie di valore sia per i visitatori che gli espositori, iran food + bev tec 2011 si svolgerà nuovamente in concomitanza con “iran food + hostpitality” (quest’anno con 462 espositori provenienti da 20 Paesi) e “iran agro” (con 121 espositori da 7 Paesi); i tre saloni riuniti saranno “iran agrofood 2011”, con 896 espositori. I numeri ufficiali di IIEC Iran International Exhibition Co., 43.589 visitatori (+32.7%) si sono già registrati per iran agro, iran food + hospitality e iran food + bev tec.


GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

The call for food technology

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t iran food + bev tec 2011, 313 exhibitors presenting food processing and packaging equipment from 22 countries will discuss business with more than 40,000 expected visitors. The 18th International Food, Beverage + Packaging Technology Trade Fair is organised against the backdrop of increasing Iranian food-tec imports (+23% in 2010). Held under the auspices of the Iranian ministry of jihad – agriculture and the ministry of industries and mines and organised by Palar Samaneh of Tehran and fairtrade of Germany, the event will take place from 06 to 09 June 2011 at the Tehran International Fairgrounds. The 18th International Food, Beverage + Packaging Technology Trade Fair takes place on the background of growing Iranian food technology imports. Martin Maerz, fairtrade’s managing director, says: “According to VDMA, Iranian imports of food processing and packaging equipment, in 2010, have increased by 23% to 360.8

Iranian food processing and packaging technology imports increase by 23% to 360.8 million US-Dollars in 2010

million US-Dollars, compared to 293.1 million USDollars in 2009. Therefore it is only logical that many national and international market leaders have signed up, as well as a large number of international group participations. The international group pavilions come from Austria, China, France with the support of adepta, Germany, Italy through ICE-The Italian Institute for Foreign Trade, Spain and Turkey”. “With 302 exhibitors from 23 countries and more than 40,000 visitors expected, iran food + bev tec provides an ideal business platform for both, foreign food-technology exporters and Iranian food producers wishing to upgrade their production facilities”, said Monika Schaedel, senior project manager with fairtrade. “Especially producers of material and technology for baking, beverage production, confectionery, dairy processing, egg processing, fruit and vegetable processing, laboratory equipment, meat processing, noodle processing, packaging and refrigeration note a boost of

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their sales activities in Iran.” And she adds: “Having earned the ‘UFI Approved Event’ quality label for iran food + bev tec as certification of the highest level of professional exhibition standards, all exhibitor and visitor numbers will again be audited this year.” To create valuable synergies for exhibitors and trade visitors alike, iran food + bev tec 2011 will again take place concurrently with “iran food + hospitality” (this year with 462 exhibitors from 20 countries) and “iran agro” (121 exhibitors from 7 countries), the three dedicated events building the frame of “iran agrofood 2011” with altogether 896 exhibitors in 2011. According to official figures of the IIEC Iran International Exhibition Co., 43,589 visitors (+32.7%) had been registered for the three events iran agro, iran food + hospitality and iran food + bev tec.

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GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

L’ambiente nel bicchiere Riconfermato il successo dell’evento “Il Veneto al 300 x 100” , momento di riflessione sulla sostenibilità ambientale

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ino e ambiente, due temi che possono sembrare distanti ma in realtà indissolubilmente legati fra loro. E’ questo quanto emerso da Il Veneto al 300 x 100, evento organizzato da Associazione Italiana Sommelier del Veneto. Oltre 1500 persone si sono date appuntamento al castello di San Salvatore di Susegana (TV) per conoscere il meglio dell’enologia veneta e per riflettere sull’evoluzione di un professionista, il sommelier, divenuto oggi un punto di riferimento nel settore del vino. L’occasione è stato il concorso per il Miglior Sommelier del Veneto ma, soprattutto, il convegno “L’ambiente nel bicchiere ” in cui è stato affrontato l’argomento della sostenibilità ambientale. “Un tema complesso, difficile da analizzare, che ci ha fatto pensare molto, ma che deve essere discusso per completare la figura del sommelier” ha affermato in apertura il Presidente Ais Veneto Dino Marchi. “Siamo riusciti ad affrontarlo grazie alla partecipazione di relatori che conoscono bene la tematica e la affrontano da molti anni”. Alberto Schieppati, direttore di Artù e moderatore dell’incontro, aprendo il dibattito ha sottolineato il legame, troppo spesso sottovalutato e dato per scontato, tra vino e ambiente “Il vino è ambiente perchè è uno dei prodotti più importanti che la natura può darci, ma spesso lo dimentichiamo”. La parola è quindi andata ad Alois Lageder, produttore alto atesino che ha raccontato la propria esperienza in tema di sostenibilità ambientale, cominciata nei primi anni ‘90. Nel suo intervento ha spiegato cosa significa comprendere e rispettare i ritmi, i cicli e le forze della natura, e come viticoltura biodinamica e tecnologie sofisticate convivano perfettamente se tutto è compreso in una visione olistica. Nella sua filosofia grande importanza ha la condivisione dei valori all’interno del gruppo di lavoro e la responsabilità individuale verso l’ambiente, poiché solo da essa può nascere un’etica collettiva. La parola è quindi passata a Carlos Santos, a.d. Amorim Cork Italia, azienda che fa parte del gruppo portoghese Amorim, principale produttrice di prodotti in sughero al mondo. Santos ha voluto porre l’accento su cosa significhi la definizione di “sostenibilità ambientale” per il gruppo Amorim, con una panoramica sui molti progetti dell’azienda in questo contesto: dal riciclo di tappi usati al packaging del prodotto, dal sostegno ad iniziative volte

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alla salvaguardia di ecosistemi a rischio alla ricerca scientifica per utilizzare il sughero riciclato come materiale per assorbire gli inquinanti presenti in mari e fiumi, fino all’aspetto più importante: la valorizzazione delle risorse umane, perché per Amorim solo valorizzando e coinvolgendo i propri dipendenti in un progetto comune, l’azienda, e più in generale la società, potrà proseguire il proprio cammino di crescita verso la sostenibilità ambientale.

The environment in a glass Confirmed success for the event “Veneto 300 x 100”, a moment of insight into environmental sustainability

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ine and environment, two topics that may seem somehow disconnected but actually strongly bound together. This is what has emerged on the occasion of the event “Veneto 300 x 100”, organized by AIS – Italian Association of Sommeliers. Over 1500 people gathered at San Salvatore Castle in Susegana, Treviso, to know the best of Veneto oenology and think about the evolution of a professional, the sommelier, who has become a reference person to the wine sector. The occasion has been the competition for the best sommelier of Veneto, and, and

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above all, the conference “The environment in a glass” on environmental sustainability. “A complex matter, difficult to be analysed, that needs being thoroughly discussed as to complete the sommelier figure”, said AIS Veneto’s chairman, Dino Marchi. “We have been able to deal with this matter thanks to the speakers present who know the topic very well and have been dealing with it for many years.” Alberto Schieppati, the director of Artù and moderator of the meeting, underlined the bond often too often underestimated and taken for granted between wine and environment, “wine means environment since it is one of the most important products that nature can give us, but we often forget about this.” Alois Lageder, South Tyrolese producer, went on to tell his own experience in terms of environmental sustainability, started back in the 90s. He explained the meaning of respecting the rhythm, cycles and strength of the nature, as well as how bio-dynamic wine-growing and producing, and advanced technology can be perfectly combined under a kind of holistic vision. His own philosophy gives much important to the sharing of values within a work group and individual responsibility toward the environment, which can be possible only through common ethics. Carlos Santos, managing director of Amorim Cork Italia, sister company of the Portuguese group Amorim and main producer of cork products of the world, stressed out the importance of the meaning of “environmental sustainability” to Amorim group, offering an overview on the many projects of the company to this regard: from used cork recycle to product packaging, from the support to initiatives intending to safeguard endangered ecosystems to scientific research on how we can use recycled cork as a way of absorbent of pollutants in seas and rivers, right to the most important aspect: valorizing human resources, as Amorim will be able to follow its path toward environmental sustainability only by valorizing and involving its own employees in a common project.



GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

Record eccezionale Metpack 2011 ancora una volta luogo d’incontro strategico per il settore del confezionamento metallico

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etpack di Essen ha dimostrato di essere ancora il fulcro internazionale per il settore del confezionamento metallico. 7100 visitatori commerciali provenienti da 102 Paesi hanno potuto ottenere informazioni sui nuovi sviluppi che stanno interessando l’industria del confezionamento metallico. 230 espositori (un nuovo record di presenze) da 24 Paesi hanno messo in mostra la loro intera gamma di produzione di packaging in metallo e nei cinque giorni di esposizione hanno offerto una panoramica di mercato concentrata in uno spazio contenuto. Metpack 2011 si è presentato più internazionale di ogni altra manifestazione fieristica in Germania: 79% di visitatori e circa 80% espositori erano stranieri. Frank Thorwirth, Presidente e Direttore Generale di Messe Essen, è rimasto decisamente soddisfatto dal feedback degli espositori che considerano Metpack il salone più efficiente del loro settore: “Metpack è la più importante piattaforma per allacciare contatti attraverso l’industria del confezionamento in metallo internazionale. Con successo mette assieme la domanda e l’offerta internazionali.” Wolfgang Niemsch, presidente del Comitato Metpack dice “La richiesta di packaging in

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metallo è molto alta. In vista degli aumenti futuri del prezzo delle materie prime, le innovazioni per risparmiare nei materiali sono particolarmente comuni. Questi nuovi prodotti possono essere visti a Metpack, ad Essen, e probabilmente tutti coloro che sono venuti qui erano spinti dal commercio. Il salone è caratterizzato dalla qualità unica dei suoi visitatori”. Il clima economico buono era discernibile. Molti espositori hanno riferito di buoni acquisti e ordinativi il cui valore era prevalentemente a sei cifre; inoltre, valutano gli affari post-fiera molto bene. Visitatori da tutti i continenti I visitatori giunti ad Essen per Metpack provenivano non solo dall’Europa, ma da tutti i continenti e il loro obiettivo comune era quello di stabilire contatti, avviare discussioni e trattative per acquisti futuri. L’Asia e l’America del Nord e del Sud erano fortemente rappresentate e a questo riguardo, Metpack si è rivelato ancora come il salone d’incontro per i decision-takers. Nove visitatori su dieci hanno giocato un ruolo chiave negli acquisti delle loro aziende. Gli esperti erano particolarmente interessati alle macchine e agli impianti per la produzione di lattine, coperchi e basi, oltre che forni, impianti di pittura e stampaggio. Quasi tutti i visitatori (97%) hanno espresso la loro

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soddisfazione per la visita a Metpack 2011 e hanno anche apprezzato la vicinanza temporale ad interpack che ha permesso loro di cogliere due importanti occasioni, anche grazie al servizio navetta messo a disposizione da Messe Essen per collegare i due saloni. Confezionamento in metallo è molto richiesto in tutto il mondo Il mercato mondiale del packaging in metallo è caratterizzato da una forte domanda. È irrilevante che si tratti di magazzinaggio di alimenti e bevande, per il confezionamento di pitture e cosmetici o chiusura di packaging metallico per vari usi. Nel 2010 la sola Germania ha prodotto circa quattordici percento di packaging di alluminio in più rispetto all’anno precedente (405.1000 tonnellate di lattine aerosol e per bevande, tubi, packaging flessibile e in fogli) e circa il 46% di lattine è stato venduto (980 milioni). Il clima economico positivo era ben percepibile in fiera. Il 30% dei visitatori hanno fatto ordini direttamente in fiera (2008: 22.9%), 30% hanno detto di voler concludere un contratto d’acquisto dopo Metpack sulla base delle informazioni ottenute. Le stime dell’attività economica si rivelano molto più positive del 2008: 66% dei visitatori (2008: 55%) ha dato un giudizio positivo della situazione economica attuale del settore packaging in metallo. Inoltre, il 71% dei visitatori (circa il 15% in più rispetto al 2008) pensa che l’attività economica del settore debba ulteriormente aumentare. Anche gli espositori sono rimasti molto soddisfatti dall’andamento del salone e dal successo dei loro affari in fiera. Quasi tutti hanno apprezzato la qualità dei visitatori e confermato che hanno raggiunto i loro più importanti gruppi di riferimento a Metpack. La prossima edizione di Metpack si svolgerà sempre ad Essen, in Maggio 2014 e ancora una volta in concomitanza con interpack.


GIUGNO 2011 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

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ETPACK at Messe Essen once again proved to be the central international meeting place in the metal packaging sector. At the premier global fair, 7,100 trade visitors from 102 countries obtained information about new developments in the metal packaging industry. 230 exhibitors (a new record) from 24 nations showed the entire range available for the production of metal packaging and, five days’ long, offered a concentrated overview of the market in a compact space. METPACK 2011 presented itself as more international than hardly any other fair in Germany: 79 percent of the visitors and around 80 percent of the exhibitors came to Essen from abroad. Frank Thorwirth, Chairman and CEO of Messe Essen, was pleased that the exhibitors regard METPACK as the most efficient event in their industry: “METPACK is the most important networking platform in the international metal packaging sector. It successfully brings together the worldwide demand and the international supply.” Wolfgang Niemsch, Chairman of the METPACK Committee: “The demand for metal packaging is high. In view of rising raw material prices, innovations for saving materials are particularly popular. These new products could be seen at METPACK in Essen. And: Anybody who came here was from the trade. The fair is characterised by the unique quality of the visitors.” The good economic mood was discernible. A lot of exhibitors reported good purchasing and order deals whose values were predominantly in the high six-figure range; moreover, they rate the chances of good post-fair business as very high. Trade Visitors from all Continents

Exceptional Record

METPACK 2011 once again proved to be the central international meeting place in the metal packaging sector

The trade visitors came to METPACK from all continents in order to establish contacts, to hold discussions and to prepare buying decisions. In addition to visitors from Europe, it was primarily experts from Asia and from South Central America who were strongly represented. In this respect, METPACK once more proved to be the meeting place of the decision-takers: Nine out of ten visitors played a crucial role in purchases and procurements in their companies. The experts were particularly interested in machines and facilities for the manufacture of cans, lids and bases as well as in drying ovens and painting and printing installations. Nearly all the visitors (97 percent) showed that they were satisfied with their stay at METPACK 2011. Furthermore, they praised the time-related proximity to interpack and the shuttle service which Messe Essen provided between both venues. Metal Packaging is Extremely Popular Throughout the World The worldwide market for metal packaging is characterised by strong demand. No matter whether for the storage of food and beverages, for the packaging of paints and cosmetics or as a closure - metal packaging can be put to various uses. In 2010 in Germany alone, around fourteen percent more packaging made of aluminium was

manufactured than in the previous year (i.e. 405,100 tonnes of aerosol and beverage cans, tubes, flexible packaging and foils) and around 46 percent more cans were sold (i.e. 980 million beverage cans). The good economic mood was reflected at METPACK. 30 percent of the trade visitors placed orders directly at the fair (in 2008: 22.9 percent) and another 30 percent indicated that they wanted to conclude a purchasing contract after METPACK on the basis of the information obtained there. The estimation of the economic activity also turned out to be considerably more positive than in 2008: 66 percent of the trade visitors (in 2008: 55 percent) made a positive assessment of the current economic situation in the metal packaging sector. Moreover, 71 percent of the visitors (around fifteen percent more than in 2008) are expecting that the economic activity in their sector will rise further. The exhibitors also showed that they were very satisfied with the course of the fair and with their business success. Nearly all of them heaped great praise on the quality of the visitors and confirmed that they had reached their most important target groups at METPACK. The next METPACK will take place at Messe Essen in May 2014 - once more coinciding with the dates of interpack.

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A.Water Systems ALTECH APEX Astro ATLANTA AVE Technologies Axtra Bisol Bonollo Brau Cantina Monteforte Cavit China Drinktec Cosmopack Della Toffola Dicie Dreher-Heineken Italia Dubai DTE Enolitech Enos Enos Euro Fillpack Fimer Fonti di Vinadio GAI Galdi Garbellotto Gierre ICF-Welko Ifind Ipack-Gida Ipack-Ima Iran Food & Bev Tec J&P Keller Italia Kobold Krones Lavazza Levissima-Sanpellegrino Lipton-Unilever LITA Makro Labelling Mar.Co. Metpack Nelden Industry Omar Packaging Fair Istanbul PepsiCo Pulsar Industry San Bernardo-Sanpellegrino Saudi Food Siapi Sigma 3 Simei Tecno Project Tenuta Sette Tescom-ACI TMG Impianti Upakovka YOGA-Conserve Italia

Verduno (CN) Pagg. 51-53 Bareggio (MI) Pag. IV di Cop. Cairo Pag. 144 Baldichieri d’Asti (AT) Pag. 17 Calderara di Reno (BO) Pag. 64-65 Spinea (VE) Pagg. 66-67 Nogarole Rocca (VR) Pagg. 61-63 Valdobbiadene (TV) Pagg. 34, 36 Mestrino (PD) Pagg. 12-13 Norimberga Pag. 55 Monteforte d’Alpone Pag. 26 Trento Pagg. 126-127 Guangzhou Pagg. 124-125 Crespellano (BO) Pagg.84-85 Signoressa di Trevignano (TV) Pag. 45 Vigonza (PD) Pag. 49 Milano Pagg. 104-108 Dubai Pag. 92 Verona Pagg. 30-33 Canelli (AT) Pag. 3 Canelli (AT) Pag. 35 Canelli (AT) Pagg. 78-80 Canelli (AT) Pagg. II Copertina, 22-23 Torino Pagg. 86-87 Ceresole d’Alba (CN) Pagg. 27-29 Postioma di Paese (TV) Pag. 133 Conegliano (TV) Pagg. 37-39 Moasca (AT) Pagg. 4-5 Maranello Pagg.115-117 Breda di Piave (TV) Pag. 19 Istanbul Pag. 130 Milano Pag. 103 Tehran Pagg. 136-137 Caselle di Sommacampagna (VR) Pag. 47 Milano Pag. 99 Settimo M.se (MI) Pagg. 110-111 Garda (VR) Pagg. 90, 98, 109 Torino Pagg. 118-121 Milano Pagg. 8-11 Roma Pagg. 128-129 Poirino (TO) Pagg. I Cop., 93 Marmirolo (MN) Pag. 1 Canelli (AT) Pagg.40-41 Essen Pagg. 140-141 Redavalle (PC) Pag. 2 Canelli (AT) Pagg. III di Cop., 24-25 Istanbul Pag. 139 Milano Pagg. 60, 122-123 Spilamberto (MO) Pag. 131 Milano Pagg. 68-69 Riyadh Pag. 113 S. Vendemiano (TV) Pagg. 71-73 Beinasco (TO) Pag.112 Milano Pag. 18-91 Curno (BG) Pagg. 100-102 PontiCastiglion Fibocchi (AR) Pagg. 48, 50 Giussano (MI) Pagg. 88-89 S. Martino di Lupari (PD) Pag. 81 Kiev Pag. 114 San Lazzaro di Savena (BO) Pag. 132

The companies we have dealt with

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INDICE / INDEX


FAIRS/FIERE 2011

Fairs in Italy & in the World

ENOMAQ

15-18 febbraio, Saragozza

Salone internazionale delle tecnologie per l’enologia

VINOLITECH

18-20 febbraio, Ancona

Salone delle macchine per l’enologia e il settore oleario

PIANETA BIRRA

19-22 febbraio, Rimini

Salone internazionale della birra

SINO PACK/ CHINA DRINKTEC

9-11 marzo, Guangzhou

Salone internazionale delle tecnologie delle bevande

PROWEIN

27-29 marzo, Düsseldorf

Salone internazionale dell’enologia

VINITALY ENOLITECH

7-11 aprile, Verona

Salone internazionale delle tecnologie per imbottigliamento

EXPOVINIS 26-28 aprile, San Paolo del Brasile

Salone internazionale delle tecnologia per la vinificazione

METPACK 10-14 maggio, Essen

Salone internazionale dell’industria del packaging metallico

INTERPACK 12-18 maggio, Düsseldorf

Salone internazionale dell’industria del packaging e di processo

FISPAL 7-10 giugno, S. Paolo Brasile

Salone internazionale dell’industria alimentare e delle bevande

VINEXPO

19-23 giugno, Bordeaux

Salone Internazionale dell’enologia

EXPO PACK

21-24 giugno, Città del Messico

Salone internazionale del packaging

BEVTEK & BREWTek 13-15 luglio, Shanghai PROPAK CHINA

Salone internazionale delle tecnologie di confezionamento per l’industria alimentare e delle bevande

PACK EXPO 26-28 settembre, Las Vegas

Salone internazionale tecnologie del packaging bevande

VITEFF 19-22 ottobre, Epernay

Salone internazionale delle tecniche di produzione champagne

CIBUS TEC 18-21 ottobre, Parma

Salone internazionale macchine di processo e confezionamento per l’industria alimentare e delle bevande

MOVINT

Salone internazionale della movimentazione

27-29 ottobre , Bologna

BRAU 9-11 novembre, Norimberga

Salone internazionale di tecnologia per l’industria delle bevande

ENOVIT

15-18 novembre, Lisbona

Salone internazionale per l’enologia

SIMEI

22-26 novembre, Milano

Salone internazione dell’imbottigliamento e dell’enologia

SITEVI 29 nov-1 dic, Montpellier

Salone internazionale tecnologie per l’enologia e l’imbottigliamento





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