TecnAlimentaria Beverage Industry - Giugno - June 2012

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BEVERAGE INDUSTRY

06 Giugno 2012 Spedizione in abb.to postale -45% Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 DCI-TV- Anno 17 N째6 Giugno 2012

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GIUGNO / JUNE 2012

BEVERAGE INDUSTRY

SOMMARIO/CONTENTS

Filling & Packaging

Tutto ha inizio con un uomo che nella terra trova la sua vita Everything began with a man finding his life in the soil

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Sud Africa, un mercato dinamico e fiorente South Africa, a dynamic and thriving market

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Soluzioni sofisticate per l’etichettatura moderna Sophisticated solutions for modern labelling

89 90 97 99 100

Semplicità nell’applicazione Easy in application

Marketing & Strategy Science & Technology

20 24 28 38 56 86 116 122

Successo internazionale per Nebbiolo Prima Nebbiolo Prima’s international success Il Prosecco Superiore pensa all’ambiente Prosecco Superiore for the environment Armonia di elementi Blend of elements Tutto ha inizio con un uomo che nella terra trova la sua vita Everything began with a man finding his life in the soil Insieme per la valorizzazione del vino italiano United to valorize Italian wine Nuove tecnologie per nuovi prodotti New Technology for New Products Punto di goccia di grassi e oli Dropping Point of Fats and Oils Tecnologia è la parola d’ordine Technology is the watchword

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Una storia antica per prodotti che guardano al futuro The ancient history of products looking at the future

Il mercato vitale dell’Africa The vital African market L’occasione è propizia per costruire qualcosa di inedito An interesting occasion to build something new La filosofia della qualità Quality philosophy Le chiavi del successo della tecnologia italiana Italian technology’s key to success Capolavori di gusto Masterpieces of taste Atteggiamenti e comportamenti del consumatore del vino Consumer attitudes and behaviour as regards wine

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Investire nel futuro Investing in the future Smi Group Bee-hive Pack Stay Cool COSMO-CNL400 Soluzioni e sfide per il settore delle etichette autoadesive Solutions and challenges for selfadhesive labelling

Soluzioni di imballaggio Packaging solutions Soluzione Swerve Neck Swerve Neck Solution Soluzioni di fine linea di qualità Top quality end-of-line solutions Tecnologia Fill-tech al passo con i tempi Fill-tech technology moves with the time PACKLAB identifica il fine linea PACKLAB identifies the end of line Un’etichetta per il nuovo Rosé A label for the new Rosé


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TECNALIMENTARIA Year XVII - n°6 Giugno 2012 Direttore responsabile F. Da Cortà Fumei Direttore editoriale E. Da Cortà Fumei Segreteria di redazione Sabrina Fattoretto Grafica Carlo Borin Pubblicità Megas srl - Treviso Stampa TrevisoStampa srl Direzione e Redazione Editrice EDF Trend srl Via Bianchetti 11, 31100 Treviso – Italy Tel. + 39 0422 410076 Fax + 39 0422 574519 redazione@tecnalimentaria.it info@tecnalimentaria.it www.tecnalimentaria.it Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 5 del 19.01.1996 In questo numero la pubblicità non supera il 45% Sped. in abbonamento postale - 45% Art. 2 Comma 20/B Legge 662/1996 DCI-TV

Machinery & Development

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Calibri diversi per ogni dimensione di agrumi Different diameters for any kind of citrus Partner per l’innovazione Partner for innovation Cidiesse Engineering, professionalità dal 1976 Cidiesse Engineering, professionalism since 1976 Festo presenta le nuove pinze bioniche Festo unveils new bionic grippers GasLogger, l’ultima frontiera nell’analisi dello spazio di testa GasLogger, the last frontier in headspace analysers

40 68 78 94 108 110 128

Associato a:

Conquistato un altro successo record Chalking up another record success Prodotti e innovazioni più recenti The latest products and innovations ChinaPlas 2012 segna un record a 5 cifre ChinaPlas 2012 set 5-digit record Innovazione come leva principale The catchword is innovation Evoluzione naturale Natural evolution CBB 2012 rinnovato CBB 2012 reloaded

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Fairs in Italy & in the world

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The companies presented inside

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Vinitaly vince la sua scommessa Vinitaly wins its gamble

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Vantaggi significativi e concreti Significant and effective benefits

About Fairs

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Soluzioni per l’intero ciclo produttivo e di confezionamento Solutions for the entire production and packaging cycle

Informativa ex D.lgs 196/03 Ai sensi dell’art.2 comma 2° del Codice Deontologico dei giornalisti si rende nota l’esistenza di una banca dati di uso redazionale presso la sede di Via Bianchetti 11 Treviso. Responsabile del trattamento dati è il direttore responsabile a cui ci si può rivolgere presso la sede di Treviso Via Bianchetti 11 per i diritti previsti dalla legge 675/1996.

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Erre Enne orienta le vostre idee Erre Enne sorts your ideas

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Fattori fondamentali Fundamental factors

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All right reserved. Reproduction in whole or in part without written permission is prohibited. The Publisher is not responsible for any materials, nor for writers’ nor contributors’ expressed or implied opinions.

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Publisher Editrice EDF Trend srl Via Bianchetti 11 31100 Treviso - Italy

IN COPERTINA ALtech S.r.l. Bareggio (MI) Italy www.altech.it


GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Una storia

antica per prodotti che guardano al

futuro

Caffo, la storia di una famiglia che ha saputo interpretare la tradizione rendendola attuale e di successo

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a storia della famiglia Caffo risale alla fine dell’800, quando Giuseppe Caffo, mastro distillatore, classe 1865, iniziò a distillare le vinacce. Dopo anni di esperienze di gestione di distillerie, realizzò il proprio sogno rilevando nel 1915 un’antica distilleria a Santa Venerina alle pendici dell’Etna, con l’intento di esprimere la propria filosofia e trasmettere ai figli le conoscenze acquisite. Inizialmente la produzione era basata soprattutto su distillati, alcole e derivati della lavorazione del vino ma, gradualmente, la distilleria Caffo iniziò a produrre e fare conoscere sul mercato alcuni liquori ottenuti da antiche ricette, frutto di pazienti e minuziose ricerche e rielaborazioni. Questi prodotti, frutto di sapienti dosaggi di erbe aromatiche ed officinali, infuse in alcole di ottima qualità, conquistarono immediatamente i favori dei buongustai e della raffinata clientela dell’epoca. L’allora giovanissimo Sebastiano Caffo (1901), iniziò ad apprendere dal padre tutti i segreti del suo antico e nobile mestiere divenendo lui stesso ben presto “Mastro Distillatore”, e dimostrando di saper gestire, oltre all’attività di famiglia, anche altre distillerie tra cui quella di S. Paolo di Noto e quella di Castiglione di Sicilia. Nel frattempo anche gli altri “Fratelli Caffo”, figli del fondatore, avevano maturato esperienze nel settore essendo rientrati dopo vent’anni dall’Australia, con l’intento di potenziare l’attività di famiglia. Nasce così la società “Fratelli Caffo - Distillerie di alcole, brandy e tartarici”, che come prima scelta imprenditoriale, acquisì un importante stabilimento a Limbadi in Calabria, località famosa per la sua produzione di ottimo vino rosso. La presenza sul territorio di produzione consentiva, di distillare in loco le vinacce fresche, provenienti dalle uve destinate alla produzione dei vini. Pur rispettando la tradizione artigianale dell’azienda, i Fratelli Caffo apportarono trasformazioni fondamentali alle apparecchiature di distillazione ed alla lavorazione dei liquori per ottenere un risultato ottimale. Fu questa una svolta storica per l’azienda e per la famiglia Caffo.

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GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Alla guida sono oggi Giuseppe Giovanni Caffo e il figlio Sebastiano Giovanni, che hanno saputo coniugare esperienza e innovazione facendo crescere l’attività della distilleria di famiglia che costituisce oggi il fulcro di un moderno gruppo con filiali anche all’estero. In particolare, nel campo liquoristico e della distillazione, l’attività è cresciuta grazie alla costruzione di un nuovo insediamento produttivo accanto all’antica Distilleria di Limbadi ed all’acquisizione di una distilleria esistente in provincia di Udine (Friuli) specializzata nella lavorazione di grappe di alta qualità. Inoltre è stata avviata nel 1999 la Caffo Beverages inc., società di importazione alcolici e vini con sede nel New Jersey (USA) che cura la presenza dei prodotti Caffo in America. Nel 2001 è stata costituita la Wild Orange Srl che gestisce diverse attività del gruppo tra cui la gestione della rete di vendita costituita da circa 70 agenti e 4 capi area su tutto il territorio nazionale. La Wild Orange Srl ha sede legale presso gli uffici di Milano del gruppo e controlla anche il nuovo stabilimento “Liquirizia Caffo” ubicato a Vibo Valentia che si occupa della produzione di pura liquirizia Calabrese con marchio Caffo e con marchio TAITU’. Inoltre possiede anche l’azienda agricola “Feudo Montalto” ubicata a Limbadi a pochi chilometri dalla Distilleria, dove nei suoi 16 ettari vengono coltivate diverse piante aromatiche destinate alla lavorazione dei liquori Caffo, il peperoncino di Calabria per la Grappepe, agrumi (tra cui anche il vero chinotto), e l’uva delle due varietà Sangiovese di Calabria e Gaglioppo con la quale viene ottenuto un pregiato vino rosso. Ultima in ordine di tempo, la costituzione della società Typical Srl con stabile organizzazione a Lipsia in Germania e con l’obiettivo di conquistare il mercato tedesco con i prodotti Caffo e con altre specialità calabresi, tramite una rete vendita diretta appositamente creata. A breve è previsto un ritorno alle origini, con l’attivazione di uno stabilimento produttivo a Santa Venerina alle pendici dell’Etna, dove l’attività ebbe inizio nell’ultimo decennio dell’800. Il Vecchio Amaro Del Capo Prodotto simbolo della Distilleria Caffo è il Vecchio Amaro del Capo, liquore di erbe di Calabria, frutto di un’antica ricetta regionale poi rielaborata e migliorata dall’esperienza acquisita dalle quattro generazioni della famiglia. Il “Vecchio Amaro del Capo” è il prodotto

più noto, che oggi rappresenta il 70% del fatturato aziendale. Grazie a Giuseppe Giovanni Caffo, che ha saputo interpretare la ricetta rendendola attuale, il Vecchio Amaro del Capo è divenuto un prodotto simbolo della Calabria, tanto da essere inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali della regione e può fregiarsi oggi dall’appellativo di liquore d’erbe di Calabria. Oggi è uno dei pochi amari che continuano a crescere nei consumi: ha saputo infatti conquistare anche il pubblico dei giovani e delle donne. I numeri parlano chiaro: se nel 2001 furono prodotte circa 500.000 bottiglie, oggi il numero è salito a circa un milione e 600.000 bottiglie che rappresentano circa l’8% della produzione nazionale di amari. Il Vecchio Amaro del Capo racchiude in sé i principi attivi di tante benefiche erbe, fiori, frutti e radici della generosa terra di Calabria, infusi in finissimo alcole, per aiutare la digestione e dare una gradevole sensazione di benessere. Secondo i dati IRI Infoscan a dicembre 2010, il Vecchio Amaro del Capo ha fatto registrare una crescita importante del +10% delle vendite in volume. Con questo risultato si colloca tra i primi cinque amari consumati a livello nazionale, avendo guadagnato un ulteriore punto di quota di mercato nonostante la copertura dei punti vendita della GDO non sia ancora totale. Nel 2010 il Vecchio Amaro del Capo è stato l’unico amaro italiano premiato con la medaglia d’oro al concorso mondiale di Bruxelles.

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Liquorice: la liquirizia da bere Liquorice è il primo liquore a base di liquirizia inventato dalla Distilleria Caffo e presentato nel 1995. Prima di allora, nessun liquorista aveva mai elaborato un liquore di sola liquirizia, in quanto la stessa veniva considerata “solo” un ingrediente da usare combinato ad altri (anice, menta, varie erbe amare e aromatiche). La rivoluzionaria idea di Caffo, di creare il primo liquore di pura liquirizia calabrese, si è concretizzata grazie alla fusione tra le conoscenze acquisite in quattro generazioni nel campo degli alcolici e la tradizione calabrese di lavorare la radice in maniera naturale per preservare durante l’estrazione del succo le pregiate caratteristiche organolettiche che la rendono superiore a qualsiasi altra. Gli erboristi Caffo, esperti in preparazione di estratti, liquori ed elixir da ben quattro generazioni, hanno deciso di valorizzare la preziosa pianta calabrese con una linea di prodotti naturali ottenuti coniugando le attuali tecnologie con i metodi tradizionali di lavorazione, in modo da ottimizzare la qualità del prodotto finito. La liquirizia Caffo si distingue oltre che per le qualità intrinseche superiori della dolce radice calabrese, anche per il metodo di lavorazione naturale volto a preservare le caratteristiche organolettiche del succo. Ancora oggi, come trecento anni fa, il metodo “calabrese” di estrazione del succo di liquirizia prevede l’utilizzo di sola acqua calda senza aggiunta di alcun solvente o di additivi chimici. Le radici finemente tranciate e macinate vengono infuse in acqua calda il tempo necessario per cedere il prezioso succo. Successivamente con appositi separatori, vengono allontanati i residui solidi e si procede alla concentrazione per evaporazione fino all’ottenimento di una pasta di liquirizia che viene portata alla concentrazione voluta in appositi cuocitori. L’estratto così ottenuto viene avviato agli estrusori ove avviene la trafila, oppure viene trasformato in pani destinati agli altri usi industriali. Le ultime operazioni consistono nell’asciugatura del prodotto in appositi forni a bassa temperatura, in modo da ridurre gradualmente la percentuale di umidità e nella lucidatura finale che avviene con getti di vapore. Tutti i procedimenti approvati da Caffo rispettano il disciplinare di produzione della liquirizia di Calabria D.O.P. e consentono l’ottenimento di un prodotto naturale di altissima qualità, che non contiene zuccheri aggiunti, coloranti o additivi. Mezzodì, l’aperitivo dell’estate Mezzodì è un aperitivo versatile, a base di preziose erbe aromatiche e di succosi agrumi italiani. Il suo gusto lo rende la base ideale per la creazione di innumerevoli cocktail. Ecco tre proposte: Il “Mezzo-Spritz” fatto al 50% di Mezzodì e al 50% di prosecco; vi è poi il “Mezzo-Soda” dove il liquore aperitivo di Caffo incontra il 50% di soda, e il “Mezzo-Tonic” mix in parti uguali di Mezzodì e tonic water. Distilleria Caffo si conferma un’azienda capace di conquistare a 360 gradi con prodotti per ogni occasione.

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The ancient history

of products looking

at the future Caffo, the history of a family that has been able to take tradition and make it modern and successful

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he history of the Caffo family business dates back to the end of the nineteenth century, when Giuseppe Caffo, Master Distiller, 1865, began distilling pomace. After years of experience trading and managing distilleries, his dream became reality when in 1915 he bought an old distillery in Santa Venerina, on the side of volcanic Mount Etna, in Sicily. He intended fully dedicating himself to his passion and passed the knowledge he required onto his children. Initially, production was based in particular on spirits, alcohol and derivatives from wine production, however the Caffo distillery gradually began producing and becoming renowned in the market for certain liqueurs obtained from ancient recipes, the result of patient and painstaking research and re-working. These products, the fruit of wise dosing of aromatic and medicinal herbs, infused with top quality alcohol, immediately pleased drinks connoisseurs and the refined clientele of that age. The then youthful Sebastiano Caffo (1901) began to learn his father’s secrets of such an ancient and noble profession, soon becoming a “Master Distiller” himself. He demonstrated his ability to not only manage the family business, but also other distilleries which he took over, including the San Paolo Distillery in Noto and Castiglione Distillery in Sicily. In the meantime, the other Caffo Brothers, sons of the founder, gained experience in the sector, having returned after twenty years from Australia, with the intention of expanding the family business. Hence, the company “Fratelli Caffo-Distillerie of alcohol, brandy and tartaric products” came about, founded by Sebastiano, Santo and Giuseppe Caffo with the intention of expanding the family company by acquiring an existing plant in Calabria, in Limbadi, a district famous at the time for its excellent red wine production. The presence of the distillery in an area famed for its wine production enabled availability of large quantities of raw materials for local distilling, from fresh pomace to wines, with little competition compared to Sicily. While respecting the traditional craft techniques of the company, the Caffo brothers made some fundamental changes to the distillation equipment and liqueur processes to obtain an excellent result. This was a fundamental turn to the Caffo family and business. Today, the company is run by Giuseppe Giovanni Caffo and son Sebastiano Giovanni,


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who succeeded in blending experience and innovation; the distillery business has quickly grown in recent years and is now the heart of a modern group with subsidiaries abroad. In particular, a new production plant was built beside the old distillery in Limbadi and an existing distillery in the province of Udine (Friuli) was incorporated, specialising in high-quality Grappa processes. Furthermore, Caffo Beverages inc. was established in 1999, as an importer of alcohol and wine with headquarters in New Jersey (USA), a presence for Caffo products in America. In 2001 Wild Orange Srl was established which manages various group businesses, including the management of sales networks with around 70 agents and 4 area managers around Italy. Wild Orange Srl is headquartered in Milan and controls also the new “Liquirizia Caffo” plant set up in Vibo Valentia specialising in the production of pure Calabrese liquorice liqueur under the Caffo brand name and the Taitù brand name, using aromatic plant extracts mainly cultivated on the Caffo owned farm located in Limbadi, in the district of Feudo Montalto, a few kilometres from the Distillery. The same farm also cultivates two grape varieties, Sangiovese di Calabria and Gaglioppo, used to obtain acclaimed Calabrese red wine, respecting the ancient wine making tradition of Limbadi. The last to be established was the company Typical Srl with a management plant in Lipsia in Germany, with the objective of conquering the German market with Caffo products and other Calabrese specialities, thanks to a direct sales network specifically created by Caffo Group sales staff. a new production site is going to be started in Santa Venerina, on the side of Mount Etna, where the business started back to the end of the nineteenth century. Vecchio Amaro Del Capo A symbolic product of Distilleria Caffo is Vecchio Amaro del Capo, a Calabrese, herb based liqueur, the fruit of an ancient, Calabrese recipe further processed and improved with experience acquired over four generations of the Caffo family. Vecchio Amaro del Capo encloses the active principles of plenty of beneficial herbs, flowers, fruit and roots from the generous land in Calabria, infused in the finest alcohol, to aid digestion and give a feeling of wellbeing. Among the medicinal herbs composing the infusions, we recall some of the most widespread in Calabria, due to their tonic-digestive properties, such as bitter orange, sweet orange, liquorice, mandarin, camomile and juniper. According to IRI Infoscan data, in 2010, Vecchio Amaro del Capo recorded +10% in sales in volumes, thus ranking among the five most sold liqueurs in Italy, even though its coverage of the points of sales of the large-scale retail trade is not yet complete. In 2010 Vecchio Amaro del Capo was the only Italian bitter beverage to be awarded the gold medal in a worldwide competition in Brussels. Liquorice: the liquorice to be drunk Liquorice is the first liquorice spirit invested by Distilleria CAffo and introduced in 1995. Before that date, no other liqueur maker

had ever made it with liquorice only, since it was usually considered “just” an ingredient to be blended with others (anise, mint, various herbs). Caffo’s revolutionary idea of creating the first totally pure Calabrese liquorice spirit concretized on account of the combination of experience by the four generations in the alcohol field with Calabrese tradition to process this root totally natural as to preserve its organoleptic characteristics during extraction, which make it unique. Caffo herbalists, expert in extract, liqueurs and elixir making, have decided to valorize this Calabrese plant with a line of natural products to produced by combing modern technology with traditional processing methods, in such a way as to optimize the quality of end products. Caffo liquorice stands out not only for the intrinsic superior characteristics of this Calabrese sweet root, but also for its natural processing method that aims to preserve the organoleptic features of the product unaltered. Today as it was three hundred years ago, the Calabrese method of liquorice juice extraction says that only water must be used without any additional solvent or chemical additive. The finely shorn and minced roots are brewed in hot water as long as the precious juice is released. After the solid parts are sorted by special

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separators, a liquorice paste is obtained through evaporation concentration and concentrated in special cookers. The extract this way obtained is conveyed to extrusion or processed into pats for other industrial uses. The final operations consist in during the product in special ovens at low temperature, in order to gradually reduce the percentage of moist, and final polishing through steam jets. All the processes approved by Caffo comply with the rules for the production of liquorice of Calabria DOP, which allow the production of a very high quality natural product with no added sugar, colouring or additives either. Mezzodì, the aperitif of the summer The Mezzodì aperitif is the great news from Distilleria Caffo. This is a versatile aperitif, based on precious aromatic herbs and juicy Italian citrus fruits. Mezzodì is ideal for creating many kinds of cocktails, as well as being the perfect ingredient for conjuring up a distinctively Italian atmosphere. Here are three options: “MezzoSpritz” made of 50% Mezzodì and 50% Prosecco; “Mezzo-soda”, half aperitif and half soda; “Mezzo Tonic” made of Mezzodì and tonic water in equal parts. Distilleria Caffo confirms to be a company able to conquer the market with products for any occasion.

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a crescente fiducia dimostrata dal mercato nei confronti degli impianti di processo realizzati dalla DRINK SYSTEMS, brand ormai consolidato di WATER SYSTEMS, ha consentito un continuo sviluppo della tecnologia di blending per la produzione di soft drinks gasati sino a consentire la fornitura di un impianto da 25.000 l/h di prodotto a un importante produttore di soft drink a base di succo d’arancia con polpa, probabilmente il più conosciuto in questo settore. La realizzazione di questa tipologia di apparecchiatura conclude positivamente l’iter di crescita tecnologica pianificato dal management aziendale sin dalla nascita della società e pone le basi per un ulteriore sviluppo commerciale dell’azienda stessa: l’impianto fornito si configura in effetti come il top della tecnologia attualmente disponibile sul mercato e consente il raggiungimento delle più elevate prestazioni in termini di accuratezza del dosaggio (0,03° Brix e 0,05 volumi di CO2) e di ossigeno residuo nella fase acquosa a valle del sistema di doppia deaerazione (inferiore a 0,5 ppm), sostanzialmente le stesse garantite dai più grandi costruttori di linee di imbottigliamento. La specifica esigenza del cliente di inserire l’apparecchiatura all’interno di una linea esistente ha reso necessario lo studio preventivo della disposizione dei componenti e la sua approvazione preventiva mediante l’uso di strumenti CAD per il disegno 3D che hanno consentito di ottimizzare la compattezza del sistema garantendo al contempo l’accessibilità dei componenti per le operazioni di manutenzione. L’apparecchiatura, realizzata per garantire i più elevati standard qualitativi e una produzione qualitativamente costante anche in condizioni di cambio formato piuttosto impegnative, è completamente preassemblata su telaio in acciaio inox a sezione circolare per la massima pulibilità e si compone generalmente dei seguenti sottosistemi:

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• deaerazione acqua in ingresso: la rimozione dei gas incondensabili viene effettuata mediante un sistema di deaerazione a doppio stadio con pompa da vuoto dimensionata avendo quale obiettivo primario il mantenimento del livello di ossigeno disciolto a valori inferiori a 0,5 ppm; • dosaggio di anidride carbonica: l’iniezione di anidride carbonica viene effettuata mediante una valvola modulante e un trasmettitore di portata massico in maniera proporzionale alla quantità di acqua trasferita dal serbatoio di deaerazione; la portata

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d’acqua viene misurata mediante un trasmettitore di portata magnetico; uno speciale sistema di iniezione e miscelazione del gas, specificamente sviluppato da WATER SYSTEMS, consente una intima miscelazione con l’acqua da trattare e, conseguentemente, un ottimale perlage del prodotto; il tasso di anidride carbonica disciolta viene quindi mantenuto nel tank di ricevimento prodotto grazie al software di supervisione che tiene sotto controllo eventuali fluttuazioni nella temperatura di alimentazione dell’acqua o di stoccaggio del


GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

prodotto stesso; la concentrazione dell’anidride carbonica effettivamente disciolta nel prodotto viene verificato mediante una unità carbometrica installata sulla linea di alimentazione della riempitrice; • dosaggio e miscelazione dello sciroppo: l’iniezione dello sciroppo, alimentato inizialmente a un piccolo serbatoio di stoccaggio con atmosfera modificata e arricchita di anidride carbonica per evitare qualsiasi fenomeno ossidativo, avviene mediante una valvola modulante sanitaria e un misuratore di portata massico in maniera proporzionale alla quantità di acqua trasferita dal serbatoio di deaerazione; il flussimetro massico consente inoltre di verificare in continuo l’effettiva densità dello sciroppo in arrivo all’impianto, permettendo di compensare istantaneamente il dosaggio e stabilizzare quindi, entro i limiti, la concentrazione zuccherina del prodotto finito; analogamente, in caso di produzione di prodotti diet, uno specifico rifrattometro consente la gestione ottimale dell’iniezione di sciroppo anche in presenza di eventuali fluttuazioni nella concentrazione del prodotto in arrivo dalla sala sciroppi; un secondo rifrattometro, installato sulla linea di alimentazione della riempitrice, consente la verifica del prodotto in continuo e, se necessaria, la correzione dello stesso; analogamente la strumentazione consente di minimizzare gli sprechi di sciroppo e prodotto durante le fasi transitorie di avvio e arresto della produzione consentendo rapporti di dosaggio acqua-sciroppo che in questa fase possono anche arrivare a 1:1; • raffreddamento del prodotto: in questo

particolare impianto, vista la presenza di polpe di taglia piuttosto importante, il raffreddamento è stato effettuato mediante scambiatori di calore tubolari in luogo del classico scambiatore di calore a piastre; • sistemi di miscelazione: sempre a causa della presenza di polpa nel concentrato e di conseguenza nel prodotto finito, sono stati installati due agitatori, sul tank di ricevimento sciroppo e sul tank del prodotto finito, progettati e realizzati da Alfa Laval per garantire l’omogeneità del prodotto anche in caso di arresto della linea di riempimento; • sistemi di pompaggio: per le stesse ragioni di cui sopra le pompe adibite al trasferimento del concentrato e del prodotto sono pompe volumetriche a lobi pensate per evitare il danneggiamento delle celle di frutta; • tank di ricevimento prodotto e sistema di alimentazione riempitrici: come accennato il tank prodotto, previsto per una pressione massima di funzionamento di 7,0 bar, è provvisto di agitatore atto ad impedire la precipitazione delle polpe in caso di arresto della linea di riempimento; la linea di uscita prodotto è inoltre provvista di un cluster di valvole mixproof stante la necessità di poter alimentare due diverse riempitrici e l’esigenza di poter operare operazioni di cleaning su una parte degli impianti mentre la restante parte è in produzione. Tutte le valvole mixproof inserite su linee interessate dal passaggio di prodotto con polpa sono state previste in versione “seat clean” per consentire la pulizia della camera di fuga durante le fasi di lavaggio per garan-

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tire il massimo dell’igiene. Il software di supervisione del premix massico BLENDSYSTEM M è stato concepito per garantire i più raffinati risultati in termini di dosaggio mantenendo al contempo una elevata semplicità di gestione grazie ad una interfaccia friendly user; il programma consente la registrazione e la visualizzazione grafica dell’andamento dei principali parametri di produzione nonché il calcolo e la registrazione dei parametri statistici (ca, cp e cpk) associati a questo tipo di produzione. L’apparecchiatura è completa di bus di campo (Ethernet) per una completa integrazione nella linea di imbottigliamento e la gestione delle fasi di produzione e di cleaning-sanificazione.

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BLENDSYSTEM M PREMIX Unit The supervising software loaded on the mass-control premix unit - BLENDSYSTEM M is conceived to guarantee the best results in terms of dosing, offering at the same time an easy control by a friendly user interface

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he growing market’s confidence gained by process plants manufactured by DRINK SYSTEMS, already well-established WATER SYSTEMS’ brand, allowed a continuous development of blending technology for carbonated soft drinks (CSD) production to such an extent that we had the possibility to supply a plant for 25.000 l/h of product to an important producer of CSDs (based on juice fruit with pulp), which is probably the most famous one of the sector. The realization of this kind of device is on one hand the positive result of the technologic growing process planned by the firm

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management since the society has born and on the other hand it lays the foundations for a further business growth of the firm itself: the unit represents the top of technology which is now available on the market and allows to reach the highest performances in terms of dosing accuracy (0,03° Brix and 0,05 v/v of CO2) and of residual oxygen in water after the double stage of deaeration (lower than 0,5 ppm), which are the same performances guaranteed by the biggest bottling lines manufacturers. The specific need of the customer to integrate the equipment in an existing line made necessary the preventive study of components placing (and its approval by him) by means of CAD instruments for 3D

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drawings, which allowed to optimize the system compactness and at the same time to guarantee an easy access to components for maintenance operations. The whole system, realized to guarantee the highest qualitative standards and a qualitatively constant production, also running in conditions of considerable format change, is completely preassembled on stainless steel circular-section skid for an easy and efficacious cleaning. It includes the following subsystems: • inlet water deaeration: a double stage deaerating system equipped with vacuum pump removes incondensable gases; the vacuum pump is conceived to maintain the dissolved oxygen level below 0,5 ppm values; • carbon dioxide dosing: a modulating valve and a mass flow rate transmitter inject carbon dioxide in quantity that is proportional to water quantity loaded to the deaeration tank; the water flow rate is measured by a magnetic flow rate transmitter. A special gas injecting and mixing system - specifically developed by WATER SYSTEMS - performs a careful mixing with the water to be treated and, hence, best results in terms of product perlage; the carbon dioxide concentration is maintained constant in the product receiving tank by a supervising software, which checks possible fluctuations in temperature of feeding water and in product buffer tank; the effective dissolved carbon dioxide concentration in the product is checked using a carbometric unit, installed on the filling machine feeding line; • syrup dosing and mixing: at first syrup is stored in a small buffer tank, whose atmosphere is modified and enriched with carbon dioxide, in order to avoid oxidation. Syrup injection is made by a sanitary design modulating valve and a mass flow rate transmitter in a quantity which is proportional to the water amount fed from the deaeration tank; furthermore the use of a mass flow rate transmitter allows to check constantly the effective density of the inlet syrup and therefore to compensate immediately for the dosing and to stabilize the sugar concentration in the end product within established bounds. Analogously, when producing diet beverages, a specific refractometer allows the constant check of syrup injection also in case of flow rate fluctuations from syrup room; a second refractometer, installed on the filler feeding line, allows the continuous product check and, if necessary, its adjustment. Similarly the instruments minimize waste of both syrup and product during transitory phases of production, such as start and stop, thence allowing water-syrup dosing ratio up to 1:1 in this phase; • product cooling: the cooling section of this plant consists in tubes heat exchangers instead of plates ones because of the considerable size of pulps present in the product; • mixing systems: for the same reason, pulp presence in concentrate and thence in end product, the tanks of syrup and end product

have been equipped with agitators designed and manufactured by Alfa Laval in order to guarantee product homogeneity also in case of filling line stop; • pumping systems: concentrate and product transferring is carried out with lobes volumetric pumps which are conceived to avoid fruit cells damaging; • product receiving tank and filling machines feeding system: as above announced, the product tank (conceived to work at a pressure up to 7,0 bar), is equipped with agitator designed to avoid pulps precipitation in case of filling line stop; furthermore the output line is provided with a cluster of mixproof valves in order to allow the feeding of two different fillers and to carry out cleaning operations on a part of equipments while the other part continues the production.

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All the mixproof valves installed on pulp product lines are “seat clean” to allow the valve drain chamber during cleaning phase for the highest hygiene degree. The supervising software loaded on the masscontrol premix unit - BLENDSYSTEM M is conceived to guarantee the best results in terms of dosing, offering at the same time an easy control by a friendly user interface; this software enables on one hand to set the main production parameters and visualize their state graphically and on the other hand to set the statistic parameters (ca, cp e cpk) linked to that kind of production. The equipment is equipped with field buses (Ethernet) for a complete integration in the bottling line and the control of production, cleaning and sanitizing processes.

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AMARO OF

: inedita esperienza sensoriale

La gamma Of Bonollo si amplia con il nuovo Amaro Of, creato con l’obiettivo di offrire un’esperienza sensoriale nuova, esclusiva ed appagante

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’elegante gamma Of Bonollo si arricchisce di una nuovissima ed originale tipologia: Amaro Of rappresenta un nuovo traguardo raggiunto dalla storica dinastia della grappa, la Distillerie Bonollo Umberto. Come tutti i prodotti della distilleria padovana, anche Amaro Of nasce da una strenua ricerca dell’eccellenza e arriva sul mercato dopo ben tre anni di prove e test, per proporre una novità ad alta valenza sensoriale, in piena sintonia con le altre tipologie della Collezione Of. E’ stato progettato con l’obiettivo di creare un’esperienza sensoriale nuova, esclusiva ed appagante, diversa da quanto il mercato è riuscito ad offrire sino ad oggi. Il nuovo Amaro Of Bonollo nasce, infatti, da un’infusione unica di erbe aromatiche e balsamiche con l’inimitabile Grappa Of Amarone Barrique. Il risultato di questa magica unione è un amaro delicato al naso, ricco ed equilibrato in bocca. L’Amaro Of è inimitabile, le fresche tonalità

AMARO OF: unique sensorial experience Of Bonollo line is enriched with the new Amaro Of, with the aim of offering consumers a unique and satisfying sensorial experience

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he fine Of Bonollo line has recently been enriched with the brand new and quite original Amaro Of, with which the historic dynasty of grappas, Distillerie Bonollo Umberto, has hit a new target. Alike all other products of the Padova-based distillery, Amaro Of results from the company’s continuous search into excellence, which lasted 3 years and aimed to offer consumers a unique and deeply satisfying sensorial experience totally different from anything else that the market has ever proposed so far. The new Amaro Of Bonollo is made by brewing aromatic herbs with the matchless Grappa Of Amarone Barrique. The fruit of this magical combination is a liqueur that is delicate to the nose, and rich and balanced in the mouth. Amaro Of is matchless and its initial fresh

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citrus flavour gives way to the most typical herbal tones which evolving change into the warm and intense taste that characterize Grappa Of Amarone Barrique. Coherently with Of Bonollo style, Amaro Of conveys the elegance that has always characterized the century-long corporate tradition, which is masterly combined with great capacity of innovating. The character of this product is also conveyed by its simple but fine packaging matching opaque black as expression of corporate rigour with light white that conveys the innovative soul of Amaro Of at once. The strong and round shape of Of Bonollo decanter conveys the special harmony, delicacy and smoothness that Amaro Of can offer to the palate.

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agrumate iniziali lasciano spazio alle più tipiche note erboristiche – aromatiche e balsamiche - che evolvono facendo percepire i sentori caldi ed intensi caratteristici della Grappa Of Amarone Barrique. In piena coerenza con lo stile Of Bonollo, anche l’Amaro Of riflette pienamente, sia nelle forme che nei contenuti, la finezza e l’eleganza che contraddistinguono lo stile aziendale in cui la tradizione ultra centenaria si sposa con una grande capacità d’innovazione. La dinamicità di questo carattere si esprime pure nel packaging: semplice e raffinato, in grado di unire il color nero opaco, espressione del rigore istituzionale aziendale, con la leggerezza del bianco che comunica con immediatezza i caratteri innovativi dell’Amaro Of. Le forme decise ed arrotondate del decanter Of Bonollo trasmettono l’armonia, la delicatezza e la morbidezza che l’Amaro Of esprime al palato.



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Successo internazionale per Nebbiolo Prima

Nebbiolo Prima punta a diventare sempre più riferimento internazionale per la stampa internazionale del settore vino

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uccesso in crescita per Nebbiolo Prima che anche quest’anno ha saputo rinnovarsi conquistando gli esperti del settore e non solo. Tante le novità dell’edizione 2012 di questa manifestazione che dal 13 al 18 maggio ha presentato in anteprima ad Alba (Cuneo), le nuove annate di tre grandi vini piemontesi: Barolo, Barbaresco e Roero. Organizzato da Albeisa, in collaborazione con il Consorzio di Tutela, l’evento punta a diventare sempre più un rifermento per la stampa internazionale che si occupa di vino. Per questo ha deciso di aprirsi ancora di più ai diversi mercati mondiali. La terza edizione ha accolto circa 70 giornalisti provenienti da Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Corea, Danimarca, Germania, Giappone, India, Norvegia, Repubblica Ceca, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera. Per cinque giorni, l’ospite ha potuto conoscere in anteprima la qualità delle nuove annate, che andranno in commercio. Le degustazioni tecniche di Barolo 2008 - Riserva 2006, Barbaresco 2009 - Riserva 2007, Roero 2009 - Riserva 2008, con circa 200 aziende e 350 vini, suddivisi per annate e menzioni geografiche aggiuntive, si sono tenute al Palazzo Mostre e Congressi e all’Ampelion di Alba. Giornalisti e buyers hanno scoperto il meglio delle Langhe non solo nel bicchiere ma anche ammirandole dall’alto, grazie ad uno spettacolare tour in elicottero. A rendere ancor più internazionale e qualifi-

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cata questa edizione è stata anche la sinergia tra i produttori, divenuti veri e propri “ambasciatori” delle tre denominazioni. Le aziende aderenti, infatti, hanno potuto segnalare i nominativi di giornalisti, buyers e opinion leader da invitare. All’evento ha preso parte anche Simon Tam, selezionatore di vini per la celebre casa d’aste Christie’s nel mercato cinese. Giornalista e opinion leader, Tam ha passato alcuni giorni nelle Langhe per scoprire la filosofia delle aziende, la storia degli uomini, le cantine più prestigiose. Per il primo anno Nebbiolo Prima ha aperto le sue porte anche al pubblico con un’appendice dedicata a turisti e appassionati di vino. Il 19 maggio si è tenuto infatti Nebbiolo Prima Open, che ha permesso a tutti di scoprire non solo le nuove annate delle migliori produzioni, ma anche l’intero territorio delle Langhe. Chiusa questa edizione l’evento organizzato da Albeisa, associazione che riunisce i produttori impegnati nella valorizzazione della tipica bottiglia albese, si prepara a migliorarsi ulteriormente in vista dell’appuntamento 2013. Annata 2006 L’andamento climatico del 2006, caratterizzato da un inverno freddo e lungo con precipitazioni scarse e dall’alternarsi di periodi più o meno lunghi con temperature al di sopra o al di sotto della media, ha influito direttamente sulle viti, che hanno alternato momenti di rapido sviluppo vegetativo ad altri di rallentamento repentino. Le precipitazioni della metà di settembre hanno premiato i vignaioli accorti nel gestire le cure colturali e attenti nel regolare la produzione della pianta in modo equilibrato e il risultato ottenuto da chi ha avuto la pazienza di aspettare a vendemmiare, è stato quello di raccogliere delle uve sane e di ottima qualità. In cantina, al termine delle operazioni di vinificazione, i vini presentano profumi molto complessi, una giusta acidità e gradazioni

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alcoliche adeguate, caratteristiche in linea con quelle delle ultime grandi annate. Annata 2007 L’annata 2007 la si può considerare “anomala” per l’andamento climatico generale, con un inverno particolarmente mite, un’estate non molto calda, con scarse precipitazioni. La vendemmia, fortemente anticipata, è stata quantitativamente inferiore rispetto alle medie, con un calo produttivo del 10 – 15%. La qualità è stata di alto livello. Grazie alle scarse precipitazioni, infatti, la sanità delle uve nelle Langhe e nel Roero, in fase di vendemmia, è risultata eccellente. I vini 2007 presentano gradazioni alcoliche molto buone, un’acidità equilibrata e profumi molto intensi. Annata 2008 L’annata 2008 ha presentato un andamento climatico nella media per l’area, caratterizzata però da una primavera molto piovosa e da abbondanti precipitazioni anche durante lo sviluppo della vite. I mesi di settembre e ottobre, tuttavia, hanno presentato tempo stabile, che ha permesso di ottenere in vendemmia ottimi livelli di maturazione per le uve Nebbiolo. In particolare, ottimale è l’equilibrio tra acidi e zuccheri, con un accumulo di questi ultimi su livelli eccezionali. I vini di quest’annata a base Nebbiolo saranno quindi ottimi. Annata 2009 Il 2009 ha presentato un andamento climatico irregolare, caratterizzato da un inverno con precipitazioni abbondanti. Dal punto di vista della maturazione tecnologica è un’annata con molti zuccheri e un’acidità che evidenzia bene il processo di maturazione: alla raccolta la quantità di acido malico nelle uve è stata ovunque sotto la media con valori bassi a sottolineare una maturazione completa. Sicuramente da un punto di vista enologico si è trattato di una situazione con buoni potenziali che potrebbe rivelarsi tra le vendemmie migliori degli ultimi anni.


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Nebbiolo Prima’s international success Nebbiolo Prima wants to become more and more international benchmark for international press of the wine sector

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rowing success for Nebbiolo Prima which has conquered anybody, experts and non. Much news on the 2012 edition that anticipated the harvest of three Piedmont wines – Barolo, Barbaresco and Roero – in Alba, Cuneo, from 13 to 18 May. The event was organized by Albesia, in cooperation with the Consorzio di Tutela, and will be developed as to become more and more point of reference for international press of the wine sector. That is why it was decided to open it further to international markets. The third edition gathered some 70 journalists coming from Australia, Austria, Belgium, Brazil, Canada, China, Korea, Denmark, Germany, Japan, India, Norway, Czech Republic, Spain, the U.S.A., Sweden and Switzerland. For five days, the guests had been given the chance to see firsthand the quality of the new harvests to be put on the market. Expert tasting of Barolo 2008 – Reserve 2006, Barbaresco 2009 – Reserve 2007, Roero 2009 – Reserve 2008 took place at Palazzo Mostre e Congressi and at Ampelion of Alba, with some 200 companies’ attendance and 350 wines divided by year and geographical origin. Journalists and buyers had the occasion to discover the Langhe not only in a glass by also from above, by helicopter. The perfect synergy among producers, who became real “ambassadors” of the three denominations, made this edition more international and qualified; in fact, the companies participating in the event had listed the names of the journalists, buyers and opinion leaders to invite. Journalist and opinion leader Simon Tam from the world renowned Christie’s was also present and spent some days in the Langhe to discover the local company’s philosophy, local people’s history and the most famous wineries. For the first time Nebbiolo Prima has opened

its doors to the public audience with a special part dedicated to tourists and wine lovers. In fact, on 19 May, Nebbiolo Prima Open was officially opened to anyone wanting to discover the new harvests of the best wines, as well as the whole Langhe territory. This event has just drew to an end and the next edition scheduled for 2013 is also under preparation for further development. Year 2006 The climate in 2006 was characterized by a long winter and poor rainfalls, which directly affected the vines that developed rapidly to slow down later, along with the temperatures now and then above or below the average of the season. Rainfalls in mid September did good to the wine-growers who paid great attention to their vines and was waited patiently the right time to harvest, and have healthy, whole high-quality grapes in return. In the cellar, after wine-making, the wines produced were characterized by complex perfumes, wellbalanced acidity and alcoholic content, in line with the latest top-quality harvests. Year 2007 Year 2007 can be considered “unusual” on account of its general climate, having particularly mild winter and cool summer with poor rainfalls. The harvest, carried out in advance, was qualitatively lower than the average and with production drop of 10-15%. However, the quality was excellent. Thanks to poor rainfalls, the health of the Langhe and Roero grapes turned out

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excellent during their harvests. 2007 vines offer very good alcohol level, balanced acidity and intense perfumes. Year 2008 Year 2008 was characterized by climate on the average for that area, characterized by rainy spring and heavy rains also during the ripening of the grapes. On the other hand, September and October 2008 had stable weather as to get excellent Nebbiolo grapes. In particular, their acid-sugar balance was exceptional. Year 2009 2009 had a quite irregular climate trend characterized by heavy rainfall. The sugar and acidity enhance the ripening process of the grapes; a the moment of harvesting the quantity of malic acid of the grapes was however quite below the average showing complete ripening. From the oenological point of view, we can certainly say that this harvest has good potential and may emerge as one of the best of recent years.

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Fattori fondamentali Con i decanter Flottweg è possibile separare rapidamente le fecce dai mosti senza coadiuvanti di filtrazione e ottenere il più elevato grado di secco possibile

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elle cantine, la chiarifica dei mosti è una delle applicazioni tipiche in cui si utilizzano i decanter. A tale proposito, nel processo in esame ad essere di grande importanza non sono solo gli aspetti economici, bensì anche la qualità del prodotto ottenuto risulta essere un fattore fondamentale. Il contenuto di feccia in un mosto è variabile e dipende, in particolare, dal tipo e dall’intensità di pressatura dell’uva. Difatti, il mosto prodotto con presse a vite tende ad avere un contenuto più elevato di feccia rispetto al mosto prodotto con presse soffici a membrana. Tradizionalmente, la chiarifica dei mosti viene effettuata per sedimentazione statica delle fecce; queste vengono poi trattate mediante successiva filtrazione su appositi filtri rotativi sotto vuoto che utilizzano uno strato di farina fossile. Comparata alla

decantazione centrifuga, questa pratica non è in grado di separare altrettanto rapidamente le fecce dai mosti senza usare coadiuvanti di filtrazione, né di ottenere il più elevato grado di secco possibile. Tale risultato è invece ottenibile con i decanter grazie all’elevata accelerazione centrifuga sviluppata. Inoltre, la tradizionale filtrazione comporta elevati costi di smaltimento degli scarti, oltre al costo stesso di acquisto dei vari coadiuvanti di filtrazione, e notevole impiego di manodopera per la preparazione, la gestione e la manutenzione dei filtri. Infine, va considerato il rischio potenziale per la salute e le relative precauzioni da adottare nel maneggiare la farina fossile. Pur essendo il costo di investimento per un decanter più elevato rispetto al costo di un filtro rotativo sotto vuoto, i ridotti costi operativi del decanter offrono

vantaggi economici evidenti: il decanter richiede tempi molto più ridotti sia di preparazione all’uso che di pulizia, dal momento che non sono richiesti coadiuvanti di filtrazione. Inoltre, non vi sono costi aggiuntivi di smaltimento, mentre le farine fossili sono invece classificate come rifiuto speciale, con costi sempre crescenti di smaltimento. Inoltre, dal momento che il decanter scarica un solido molto asciutto, si può considerare la possibilità di rimpiegarlo come fertilizzante nei vigneti, reintroducendolo, quindi, nel naturale ciclo produttivo. I decanter Flottweg sono progettati per rispondere agli elevati standard igienici vigenti nelle cantine; pertanto, tutte le parti a contatto con il prodotto sono in acciaio inox di alta qualità e le parti interne ed esterne al rotore sono raggiunte da opportuni circuiti di lavaggio ad ugelli.

Portate indicative dei decanter Flottweg in m3/ora Approx. capacity of Flottweg Decanters in m3/hour Modello Mosto Model Wort

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Fondi di Feccia Dregs

5-10 2-5 8-17 2-8 12-22 4-11

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Fundamental factors With Flottweg decanter, it is possible to separate dregs from musts quickly enough without filtration adjuvants, and to obtain the highest level of dryness possible

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n wineries, where decanters are commonly purchase of the various filtration adjuvants used, Wort clarification is one of the most and the remarkable manpower to look after usual applications. In the clarification the preparation, control and maintenance of process, economic factors are as greatly the filters. Possible hazard to health and all relevant as the quality of the products, which safety measures to take when the diatomaceous earth is involved need to be taken into turns out to be fundamental. The dregs content in the wort is quite a varia- consideration. ble element and depends on the kind and Although the cost of a decanter is higher than force of the grapes pressing. In fact, the wort the cost of a vacuum rotary filter, it offers produced through screw presses is more clear economic benefits, such as: shorter likely to contain a higher level of dregs than time for preparation and cleaning operations, the wort produced by means of membrane since no filtration adjuvant is required. In addition to this, there are no added cost for soft presses. By tradition, wort clarification results from the waste disposal, whereas diatomaceous earth static sedimentation of the dregs, which are is classified as special waste and therefore then filtered through special vacuum rotary entails ever growing costs for its disposal. filters with a layer of diatomaceous earth. A The decanter discharges a very dry waste comparison with centrifugal decanting shows that can be then re-used to fertilize vineyards, that this practice can neither separate dregs therefore, this way, it is re-introduced into the from musts quickly enough without using natural production cycle. filtration adjuvants, nor obtaining the highest Flottweg decanters are designed as to meet level of dryness possible. Yet, this result can the high hygienic standards requested by be achieved thanks to the high centrifugal wineries; therefore, all the parts that come into contact with food are in high-quality acceleration developed by a decanter. steel, and the rotor’s outside and Furthermore, traditional filtration involves high LO-12002_Anz Wein IT 01_12_210 x 150 10.01.12 09:33 Seitestainless 1 expenditure due to the disposal of the wastes, inside parts undergo nozzle washing cycles.

SEPARATORI E DECANTER FLOTTWEG per la chiarifica dei mosti e dei vini • trattamento rapido • funzionamento continuo • massima resa • costruzione igienica

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Il Prosecco Superiore pensa all’ambiente È stato presentato il 24 aprile 2012 il Protocollo Viticolo, strumento unico nel suo genere a livello nazionale, ideato per rendere la viticoltura sempre più sostenibile per l’ambiente e per la comunità

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ornire ai viticoltori tutti gli strumenti per rendere la viticoltura sempre più green e rispettosa della salute dei cittadini. E’ con questa finalità che lo scorso anno il Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha ideato il Protocollo Viticolo, vademecum che guida le aziende alla riduzione dei fitofarmaci in vigneto. Il documento, uno dei pochi esempi a livello nazionale, ha coinvolto tutti i soggetti interessati, dalle associazioni di categoria alle multinazionali produttrici di prodotti fitosanitari, dagli agronomi delle aziende ai rivenditori di prodotti chimici presenti nella denominazione. Obiettivo è il progressivo abbandono dei fitofarmaci a maggiore impatto in vigneto con lo scopo di rispettare al meglio la salute dei viticoltori e dei cittadini. “Sebbene la ricerca abbia fatto grandi passi avanti, ed i prodotti autorizzati dal Ministero siano sempre meno tossici, il territorio del Prosecco Superiore ha deciso di darsi delle

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regole più restrittive. Il Protocollo Viticolo è un decalogo fornito a tutti i viticoltori per informarli e guidarli nel scegliere i prodotti a minor impatto sull’ambiente e sull’uomo, in modo da ridurre i rischi del loro utilizzo e favorire una viticoltura sempre più rispettosa dell’ambiente”, afferma Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. Il documento prevede una sezione dedicata alla spiegazione delle etichette dei fitofarmaci e la classificazione dei prodotti ammessi con l’indicazione di quelli a più basso impatto, consigliati e raccomandati dal Consorzio. Vi è infine la spiegazione dei metodi di lotta agronomica ed integrata che, insieme alla difesa biologica, consentono di ridurre in modo importante l’uso dei tradizionali fitofarmaci. Il Protocollo Viticolo è stato messo a punto dalla Commissione tecnico – scientifica composta dai seguenti tecnici: Taglietti – Consorzio di Tutela, Zanzotto – Ente CRA – VIT di Conegliano, Dal Bianco – Coop. Vittorio

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Veneto, Terzariol – Co.Di.Tv., Pascarella – C.E.C.A.T., Corazzina – consulente agronomo, Biasi, Teot e Genovese – consulenti Progetto Natura. Esso si propone di indicare i comportamenti corretti nella realizzazione dei trattamenti in vigneto, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale, proteggere la salute dei cittadini e salvaguardare la qualità delle uve della Docg Conegliano Valdobbiadene. Il Consorzio di Tutela, che lo sta presentando in questi giorni a tutti i viticoltori e a tutte le aziende del territorio della Docg, svolge da anni un’attività di informazione per la difesa del vigneto. “Il Protocollo Viticolo è studiato su misura per l’area collinare di Conegliano Valdobbiadene, dove già oggi, grazie alle favorevoli condizioni climatiche, si realizza un terzo dei trattamenti in meno rispetto alla media veneta e si usano prodotti di tossicità inferiore”, afferma il tecnico del Consorzio Filippo Taglietti. “L’obiettivo del Consorzio di Tutela è rendere


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il Prosecco Superiore sempre più amico dell’ambiente grazie anche ai progetti sulle energie rinnovabili e sulla biodiversità”. Verso una viticoltura sempre più verde Rendere la viticoltura un elemento di protezione e valorizzazione delle colline di Conegliano Valdobbiadene. E’ con questo obiettivo che il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha in questi anni avviato molte iniziative. Il primo impegno è ridurre l’utilizzo dei fitofarmaci attraverso l’adozione del Protocollo Viticolo, affiancato anche da nuovi studi come l’indagine sulla biodiversità delle colline di Conegliano Valdobbiadene e quello sulle energie rinnovabili, legate in primis ai residui di potatura e alle vinacce esauste. In sintesi, i progetti in fase di realizzazione sono: 1. Studio e protezione della biodiversità delle “Rive” nell’area di produzione del Conegliano Valdobbiadene Docg La ricerca, realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e con Veneto Agricoltura, ha come oggetto lo studio della biodiversità delle colline di Conegliano Valdobbiadene. Primo obiettivo è conservare la ricchezza di espressione del vitigno Glera e delle varietà minori,

attraverso la creazione di una banca genetica della denominazione. Con questa finalità sono stati individuati gli esemplari di viti con più di 50 anni. Su un campione di più di 10.000 ceppi, si sono selezionati 400 ceppi che esprimono caratteri significativi. Al termine del lavoro, con la finalità di mantenere la variabilità di espressione della varietà, e conservarla nel tempo evitando la standardizzazione, verranno creati due vigneti dove sarà custodito questo materiale. La ricerca è mirata anche a verificare l’integrità dell’ambiente delle colline del Conegliano Valdobbiadene attraverso lo studio delle specie di piante erbacee ed arboree presenti nelle singole sottozone. Sarà inoltre verificata la loro interazione con la vite. Proprio le diversità dei microclimi, infatti, sono alla base della diversa qualità delle uve nelle singole Rive. Con lo scopo di valorizzare queste differenze, con il disciplinare della Docg, introdotto nel 2009, è stata introdotta la tipologia Rive, prodotta con uve provenienti dalle singole sottozone. Infine, lo studio svolgerà un’originale indagine per verificare quanto importanti sono per il consumatore la tutela dell’ambiente nella scelta di un vino, la tracciabilità del prodotto e la storicità del vigneto.

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2. Produzione di compost dalle vinacce Obiettivo della ricerca è trasformare un elemento di scarto, le vinacce, in un prodotto utile. Il Consorzio di Tutela ha così avviato una ricerca con il Dipartimento di Microbiologia del Tesaf di Padova, allo scopo di verificare la possibilità di ottenere un compost agricolo dai tralci di potatura e dalle vinacce, attraverso la fermentazione di questi prodotti e la trasformazione in terriccio, che potrà essere usato dalle aziende come ammendante o fertilizzante. Questa indagine è in linea con l’introduzione del DGR n. 2593 del 15 settembre 2009, che prevede l’uso delle vinacce anche per utilizzi diversi. 3. Utilizzo alternativo dei residui di potatura La posizione collinare dei vigneti, con pendenze talvolta elevate, rende difficoltoso lo smaltimento dei residui di potatura (sarmenti) e per questo in passato venivano eliminati attraverso la combustione. Tale pratica è stata in questi anni vietata ed il progetto del Consorzio mira ad individuare le migliori modalità per lo smaltimento di questi residui, trasformandoli in prodotti utili. In particolare, la ricerca è volta a verificare le possibilità di riutilizzo del legno di potatura per il compostaggio o la produzione di energia termica.

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Prosecco Superiore for the environment The Wine Protocol, the unique instrument at national scale that makes wine-growing more sustainable for both the environment and the society, was introduced last 24 April, 2012

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o supply wine-growers all the tools they need to make wine-growing greener and more respectful of citizens’ health. With this special goal, Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore drew the Wine Protocol last year, which is a guide line for all firms wanting to reduce the use of phytosanitary products in their vines. The document, one of the very few examples at national scale, has involved category associations, multinationals producing phytosanitary products, agronomists, dealers of chemical products present in the denomination. The goal is the progressive abandonment of the phytosanitary products in the vines with the aim to respect the health of both wine-growers and citizens as much as possible. “Although research has made remarkable steps ahead, and the products authorized by the Ministry have become less toxic, the Prosecco Superiore territory has decided to set stricter rules. The Wine Protocol is a set of rules all winegrowers are provided with to be informed and helped about the products that impact on the

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environment and people the least, in order to reduce the number of risks deriving from their use and support an increasingly sustainable wine-growing”, says Innocente Nardi, President of Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, The document includes a section on how to understand phytosanitary product labels and classification of the permitted products with indication of those having the least impact on the environment, which are on the other hand recommended by the Consortium. Moreover, there is also some information on the methods of agronomic and integrated battle to reduce considerably the use of traditional phytosanitary products. The Wine Protocol has been laid out by a technical-scientific commission composed of the following experts: Taglietti, Consorzio di Tutela; Zanzotto, Ente CRA; VIT di Conegliano; Dal Bianco, Coop. Vittorio Veneto; Terzariol, Co.Di.Tv.; Pascarella, C.E.C.A.T.; Corazzina, consultant agronomist; Biasi, Teot and Genovese, Progetto Natura consultants. It intends to inform about the correct behaviour to have when treating the vines, with the goal of minimizing the impact on the environment, protecting citizens’ health and safeguarding the quality of Docg Conegliano Valdobbiadene grapes. Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, which has been providing information on how to protect the vines, has recently presented the Wine Protocol to all wine-growers and companies of the Docg territory. “The Wine Protocol is tailored upon the needs of the hilly lands of Conegliano Valdobbiadene, where phytosanitary interventions on the vines have been reduced down by one third on the average for less toxic products, also thanks to a favourable climate”, says Filippo Taglietti, Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. “The aim of Consorzio di Tutela is making Prosecco Superiore more and more environmental friendly also through renewable energy and biodiversity.” Toward greener wine-growing Making wine-growing an element for the protection and valorization of the Conegliano Valdobbiadene hills is the goal

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of Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, which has started many initiatives in recent years. Its first commitment is reducing the use of phytosanitary products through the adoption of a Wine Protocol, but there are also some new studies such as: study on the biodiversity on the Conegliano Valdobbiadene hills, study on renewable energy mainly connected with trimming vine shoots and exhausted marc. In brief, the projects under making are: 1. Study and protection of the biodiversity of “Rive” in the Conegliano Valdobbiadene Docg production area The research in cooperation with the Department of Biology of the Universito of Padova and Veneto Agricoltura focuses on the biodiversity of the Conegliano Valdobbiadene hillsides. First object is preserving the wealth of Glera and minor varieties of wine through the creation of a gene bank of the denomination. Hence, many kinds of vines aged more than 50 have been selected. On a panel of over 10,000 tree stumps, the 400 of them expressing the most significant features were selected. With the intention to preserve the expression variability of the variety in time and avoid standardization, two vines will be created to hold this material. In addition, the research also aims to control the integrity of the environment of the Conegliano Valdobbiadene hills by studying the various spices of plants living in the subzones and their interaction with the vines. Just in the diversity of microclimates grounds the different quality of the grapes of Rive. Wanting to valorize these characteristics, the variety Rive was produced with the grapes coming from the areas of different subzones in 2009. In conclusion, a quite original survey will be carried out with the goal of understanding how much environment protection, product traceability and vine historicity influence consumers when it comes up to picking up a wine. 2. Marc compost production The aim of this research is turning waste, marc, into a useful product. Consorzio di Tutela started a research in cooperation with the Department of Microbiology of Tesaf of Padua, to check the possibility of obtaining a compost from trimming vine shoots and marc by fermenting and processing them into compost to be used as amender or fertilizer. This research is in line with the introduction of DGR n. 2593, dated 15 September 2009, setting that marc can be used for different purposes. 3. Alternative use of trimming vine shoots The special location of the vines on hillsides, often deep slopes, makes it rather difficult to dispose of vine shoots which used to be disposed by combustion. Such practice is not prohibited and the Consortium’s projects aims to select all the best ways of disposing these wastes, changing them into useful products. In particular, this research tries to check the possibility of recycling trimmed wood as compost or thermal energy production.


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LO SVILUPPO IL SUPPORTO TECNICO-SCIENTIFICO ALL’AVANGUARDIA (SISTEMA ANALITICO ROBOTIZZATO ICP OTTICO (INDUCTIVELY COUPLED PLASMA), LC/MS AD ALTA RISOLUZIONE (ORBITRAP), MICROSCOPIO ELETTRONICO, LC/MS LIQUIDOMASSA, SPETTROMETRO DI MASSA A TRIPLO QUADRUPOLO (SIA IN FASE GAS CHE IN FASE LIQUIDA), GASCROMATOGRAFO DI MASSA A TRAPPOLA IONICA) DI CUI I’ISTITUTO POLO DISPONE E, INOLTRE, LE INNOVATIVE METODOLOGIE OPERATIVE E ANALITICHE APPLICATE NEL LAVORO DI LABORATORIO, GARANTISCONO UN SERVIZIO DI ELEVATA PRECISIONE, SICUREZZA E QUALITÀ.

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Armonia di elementi Un grande vitigno coltivato in terre d’eccellenza, un vino immagine dell’enologia italiana nel mondo e una cantina capace di fondere questi due elementi

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al 1847 la famiglia Colla lavora con grande dedizione le sue vigne in una terra d’eccellenza, le Langhe. Il mestiere del vignaiolo si tramanda di padre in figlio, fino a giungere nelle mani di Paolo Colla, quarta generazione, che si dedica con intensa energia alla passione profonda per il “Re dei Vini’’ il Barolo. Realizza il sogno del Barolo a La Morra e dedica la sua vita a produrre questo vino d’eccellenza. Già negli anni Sessanta i Barolo di Paolo Colla, ricchi di grande finezza e longevità, ottengono importanti riconoscimenti nei principali concorsi enologici dell’epoca. Nel 1973 sua figlia, Marivanna Colla, sposa Gianni Gagliardo, giovane originario di Monticello d’Alba, nella zona del Roero. Gianni è un giovane appassionato, con una spiccata attitudine imprenditoriale. Il colpo di fulmine di Gianni Gagliardo con la vigna e con il Barolo è immediato. Nasce tra i due uomini una profonda amicizia e una proficua collaborazione, che è alla base dello straordinario successo che oggi i vini Gianni Gagliardo riscuotono in tutto il mondo. È Paolo, con affetto paterno, a trasmettergli tutti i segreti della vigna e della cantina che servono per dar vita all’indiscusso re della vigna langarola, il Barolo. Dalla seconda metà degli anni Ottanta, Gianni Gagliardo assume le redini della cantina che porta il suo nome, ereditando la tradizione ultrasecolare della famiglia Colla. Da quel momento in poi l’evoluzione è inarrestabile. È infatti Gianni, con il suo fiuto imprenditoriale, a portare in tutto il mondo le pregiate etichette di famiglia. Il Barolo è sicuramente il vino italiano più prestigioso, portabandiera nel mondo di un’altissima immagine dell’enologia italiana e considerato al top dell’eccellenza. Il Barolo Gianni Gagliardo è conosciuto in tutto il mondo e apprezzato dai più autorevoli esperti del gotha mondiale del vino. Dai primi anni Duemila, la sesta generazione fa gradualmente il suo ingresso ufficiale in azienda: Stefano, Alberto e Paolo, figli di Gianni Gagliardo. Stefano, il primogenito, enologo attento e competente, si occupa dello stile dei vini, caratterizzato dalla instancabile ricerca dell’eleganza e di un sapiente equilibrio. Al suo fianco c’è il fratello Alberto, che si occupa della gestione dei vigneti, dalla ricerca in vigna del migliore equilibrio delle piante alla perfetta maturazione dell’uva. Paolo, il più giovane, dopo una tesi in Scienze Agrarie dedicata inevitabilmente al vitigno Nebbiolo, si dedica allo sviluppo commerciale. La strada scelta da Gianni Gagliardo è una continua e meticolosa opera di ricerca dei terreni più vocati. Gagliardo acquisisce via via terreni situati in alcune delle migliori posizioni di La Morra, Barolo, Serralunga, Monforte d’Alba, nel cuore profondo della zona di produzione del Barolo, e Ponticello d’Alba nel Roero. Ritenuta dagli esperti del settore un vero e proprio specialista del Nebbiolo, il nobile vitigno che dà vita al celebre Barolo, la famiglia Gagliardo si distingue per l’ampia varietà di terreni dedicati alla coltura di questo vitigno, che in ogni luogo acquisisce ed esalta sempre nobili ma diverse peculiarità. Oggi i vigneti di proprietà coltivati a Nebbiolo sono 11, distribuiti tra Langhe e Roero, sulle due sponde del fiume Tanaro. Il particolare terroir è dunque la prima peculiarità all’origine dell’eccellenza dei vini Gagliardo, e del loro Barolo in particolare. È innanzitutto quest’ampia distribuzione geografica dei vigneti a conferire ai vini Gianni Gagliardo caratteristiche uniche e straordinarie, che colgono ed esaltano in un felice connubio le migliori qualità dei due territori, Langhe e Roero. In genere infatti i produttori si concentrano su una sola delle sponde del Tanaro. L’ampia varietà dei terreni coltivati da Gianni Gagliardo è dunque il primo ingrediente dell’inimitabile particolarità dei suoi vini. Il secondo ingrediente nella ricetta dell’eccellenza deriva poi dal particolare metodo di vinificazione. I vigneti Gianni Gagliardo sono costituiti da tanti piccoli

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appezzamenti. Per consentire ad ogni vigneto di esprimere il massimo del suo potenziale, ognuno di questi è lavorato come un cru. Ogni vigneto, anche se di dimensioni estremamente ridotte, viene quindi vendemmiato e vinificato separatamente, dando vita a tante piccole partite di vini, anche molto diverse tra loro, ognuna con le peculiarità proprie del terreno di origine. Solo successivamente, grazie ad un sapiente e pensato assemblaggio, questi vini completano il loro affinamento nelle tradizionali botti di rovere. Il top di gamma dell’azienda è rappresentato dai grandi Barolo, vini straordinari, con una longevità fino a 25 anni! • Preve Barolo Riserva Docg è la massima espressione dello stile Gianni Gagliardo. Un Barolo che nasce dal sapiente assemblaggio di due cru, i vigneti “Delizia” in Serralunga d’Alba e “Conterni” in Monforte d’Alba. Prodotto solo nelle migliori annate, affina 30 mesi in botte. Dopo un ulteriore riposo in cantina, che supera di gran lunga i 5 anni richiesti dal disciplinare di produzione per potersi fregiare dell’appellativo di “Riserva”, il Barolo Preve entra nell’Olimpo dei grandi vini. • Serre Barolo Docg è un vino di classe superiore, complesso ma allo stesso tempo estremamente elegante ed equilibrato; affina per 24 mesi in legno, sia piccolo che grande. James Suckling, Robert Parker, Wine Spectator e Wine Enthusiast, considerate le testate internazionali più autorevoli in fatto di grandi vini, hanno assegnato alle ultime quattro annate prodotte punteggi sempre oltre i 90 centesimi. • Gianni Gagliardo Barolo Docg è la novità più recente della gamma dei Barolo. Un vino di grande carattere, che stupisce per la sua piacevolezza ed eleganza. Un Barolo che guarda al futuro ma ben radicato nel passato. Con questa etichetta, Gianni Gagliardo propone un Barolo di grande morbidezza espressiva, piacevolezza, eleganza e finezza. Anche questo Barolo ha ottenuto valutazioni in prevalenza oltre i 90/100 nelle degustazioni

internazionali, oltre al prestigioso Decanter World Wine Award 2011. • San Ponzio Nebbiolo d’Alba Doc è un cru del comune di Monticello d’Alba, nella zona del Roero. Il terreno sabbioso di questo vigneto, unitamente alla bellissima esposizione a sud, donano alle uve delle particolari caratteristiche di pregio. Il vino è caratterizzato da eleganti note minerali. Oltre ai pregiati vini a DOCG come Barolo e Barolo Riserva, ed una interessantissima carrellata di vini Nebbiolo, l’azienda produce il Barolo Chinato, un vino da meditazione prodotto con ricetta tradizionale segreta con spezie e corteccia di china calissaja, e altri due grandi rossi DOC piemontesi: Barbera d’Alba e Dolcetto d’Alba. Infine, due etichette prodotte da uve Favorita, tra i vitigni autoctoni più celebri del Piemonte, che proprio Gianni Gagliardo ha tanto contribuito a valorizzare. È stato Gianni Gagliardo a scrivere una pagina fondamentale nella storia della Favorita, un particolare Vermentino giunto dalla costa ligure nell’entroterra piemontese attraverso le vie del sale. È dunque l’unico Vermentino a crescere non sulla costa, ma in un clima continentale. Spetta a Gianni Gagliardo, alla fine degli anni Ottanta, il merito di aver impiantato il primo vigneto specializzato di uva Favorita, attingendo il legno dalla collezione ampelografica dell’Università di Torino per creare le barbatelle da impiantare in vigna. È una pietra miliare nella storia di questo vitigno, del quale oggi la cantina è considerata un vero e proprio punto di riferimento nel mercato. Da questa lunga esperienza nascono due pregiate etichette: • Fallegro Langhe Bianco Doc che esprime con estrema delicatezza il potenziale della Favorita, grande vitigno, ormai considerato autoctono piemontese. È il bianco di casa che da ormai quarant’anni riscuote un grande successo fra i consumatori più attenti.

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• Casà Langhe Favorita Doc è il cru prodotto solo con le uve provenienti dall’omonimo vigneto a Monticello d’Alba. Il terreno sabbioso da cui ha origine e l’esposizione a sud conferiscono a questa Favorita un carattere minerale, con note spiccate di fiori di acacia. Se il Barolo è il vino italiano più celebrato nel mondo, i Barolo Gianni Gagliardo sono celebratissimi oltralpe e oltreoceano, dove sono considerati tra le più pregiate etichette dal gotha mondiale del vino. Sin dagli anni Ottanta, i vini Gianni Gagliardo hanno riscosso un grande successo sui mercati stranieri, affermandosi come marchio di valore assoluto, che ha contribuito ulteriormente al riconoscimento internazionale di una vera eccellenza italiana qual è il Barolo. L’export rappresenta oggi l’85% delle vendite, con una distribuzione in oltre 50 Paesi, tra cui spiccano i mercati più maturi ed esigenti per i grandi vini come Stati Uniti, Germania, Canada, Brasile, Spagna, Inghilterra, Francia, Austria ed altri. La vocazione internazionale della Cantina Gianni Gagliardo è una ulteriore conferma dello spirito lungimirante e innovatore di quest’azienda vinicola. Risale ai primi anni Novanta l’impegno di Gianni Gagliardo per la conquista di mercati all’epoca ancora “acerbi”, come l’area asiatica, dove il prodotto ha oggi una ottima e riconosciuta presenza: Taiwan, Giappone, Singapore e Hong Kong.

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Blend of elements A precious vine grown in excellence lands, a wine that is flagship of Italian oenology in the world and a cellar able to blend these two elements

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ince 1847 the Colla family has been deeply committed to tending its vineyards stretching in a land of excellence: the Langhe. The art of vine-dresser has been handed down from father to son, to the fourth generation of this family of winegrowers, to the hands of Paolo Colla who committed himself to the “king of wines”, Barolo, and thus succeeded in making its dreams come true by producing Barolo and La Mora, to which he dedicated all his life. In the sixties, the Barolo wines produced by Paolo Colla achieved important recognition at some of the major wine contests of that time. In 1973, Paolo’s daughter, Marivanna married

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Gianni Gagliardo, a young man from Monticello d’Alba, in the Roero area. He was a wine lover showing clever entrepreneurial aptitude. To Gianni Gagliardo, Barolo wine and vineyards came as love at first sight. The two men got on quite well together and soon started a profitable business cooperation, which would then become the background of the extraordinary success of Gianni Gagliardo worldwide. Paolo, with fatherly love, passed on to Gianni all the secrets of his vine and cellar, which then would be necessary to make Barolo wines. In the second half of the eighties, by inheriting the Colla family’s century-old tradition, Gianni Gagliardo started running its own cellar under

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his name. Evolution has been unstoppable ever since and Gianni’s entrepreneurial spirit helped him to make his top-class labels known worldwide. Barolo is definitely the most famous Italian wine, a sort of flagship of Italy’s oenologic sector. Barolo Gianni Gagliardo is known and appreciated by the world’s best experts of the wine industry. In 2000, Stefano, Alberto and Paolo, the sons of Gianni Gagliardo, the sixth family generation, officially entered the company. Stefano, the oldest son, is a thorough and skillful oenologist looking after their vines and always working to produce the finest and most perfectly balanced wine. Alberto is in charge of managing the


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vines, from the search for the best status for the plants to the perfect maturation of their grapes. Paolo, the youngest brother, entered the commercial department after defending his thesis on agronomy. The road taken by Gianni Gagliardo involved constant and thorough search of the most vocated lands. Thus, it followed that Gianni Gagliardo started buying the best La Mora, Barolo, Serralunga, Monforte d’Alba, in the very heart of the Barolo and Ponticello d’Alba wine growing and producing areas in Roero. Broadly acknowledged as a real specialist in Nebbiolo, the Gagliardo family stands out for its variety of lands where this vine is grown; Nebbiolo acquires and enhanced noble but different peculiarities. Today, Gagliardo grows this variety of vine in 11 vineyards, spreading the Langhe and Roero lands, on either sides of the Tararo river. The particular terroir where it is grown is just the first feature to mention for the excellence of Gagliardo wines, and Barolo in particular. Just the geographical extension of the vineyards gives Gianni Gagliardo wines their unique and rather extraordinary characteristics, which combine the best of the two lands of origin, the Langhe and Roero. Conversely, other producers generally prefer to grow their plants on just one bank of the Tanaro river. The first ingredient of the unquestionable excellence of Gianni Gagliardo wines is just the variety of the grown lands. The second but not less important element is the special winemaking method. Gianni Gagliardo estate consists of many small plots of land and to enable each one to express its full potential, each one is grown as a cru. Each vineyard, regardless of its extension, is harvested and made wine separately, thus creating many small batches of wine, with their own characteristics conveying the special features of their land of origin. Later on, thanks to accurate blending, the wines are refined in traditional oak casks. The company’s best wines cannot but being represented by Barolo wines, extraordinary wines that can be aged up to 25 years. • Preve Barolo Riserva Docg is the best expression of Gianni Gagliardo style. A Barolo wine created by the fine blending of two wines, one from the “Delizia” vineyards in Serralunga d’Alba and another from “Conterni” in Monforte d’Alba. This wine is produced only with the best harvests and then refined in casks for 30 months. After further rest in cellar, which may well be longer than 5 years as set by the production set of norms in order to gain the appellation of “Reserve”, Barolo Preve can enter the Olympus of wines. • Serre Barolo Docg is a superior class wine, complex but elegant at the same time. It is refined in either small or big wooden casks for 24 months. James Suckling, Robert Parker, Wine Spectator and Wine Enthusiast, renowned international wine magazines, gave this wine points always higher than 90 in the past four years. • Gianni Gagliardo Barolo Docg. This is the most recent novelty of the Barolo line of wines. Strong character showing pleasant and

elegant characteristics. It looks at the future while being well rooted in the present. With this label, Gianni Gagliardo proposes a kind of amiable and fine Barolo wine, which was awarded the prestigious Decanter World Wine Award 2011. • San Ponzio Nebbiolo d’Alba Doc is a vine grown in Monticello d’Alba, in the Roero area. The sandy soil and exceptional southerly exposure give the grapes their special characteristics. The wine offers fine notes of minerals. In addition to top-class Barolo and Barolo Riserva DOCG, and a comprehensive offer of Nebbiolo wines, this company also produces Barolo Chinato, meditation wine made with spices and with cinchona bark, and Barbera d’Alba and Dolcetto d’Alba. It is also worth mentioning the special grapes produced in some of the most well-known vineyards in Piedmont, the Favorita grapes that Gianni Gagliardo strongly wanted to enhance. It was Gianni Gagliardo who wrote a fundamental page of the Favorita’s history with a Vermentino wine coming from the Liguria coast into the Piedmont inland through the salt roads. Hence, this is the only Vermentino wine to be grown in continental climate, not on the coast. At the end of the 80s, Gianni Gagliardo planted the first vineyard of Favorita grapes, getting some wood to create his vine shoots to be planted in the vineyard, from the University of Turin. That is a milestone to the history of this vine, for which the company is broadly recognized as a benchmark.

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This extensive experience generates two further important labels: • Fallegro Langhe Bianco DOC expresses all the potential of Favorita which is commonly recognized as an autochthon wine of Piedmont, a white wine that has been successful among the most demanding consumers. • Casa’ Langhe Favorita Doc, produced only with grapes of the homonymous vineyard located in Monticello d’Alba. Sandy soil and southerly exposure give this Favorita wine a mineral flavour and tones of acacia flowers. As well as being one of the most appreciated Italian wines of the world over, Gianni Gagliardo’s Barolo wines are also highly successful in Europe and oversees, where they are renowned as some of the best labels of the world of wine. Since the 80s, Gianni Gagliardo wines have been achieving great success in foreign markets. Today, the company’s export accounts for 85% of the sales and Gianni Gagliardo wines are sold in over 50 Countries, among which the U.S.A., Germany, Canada, Brazil, Spain, Great Britain, France, Austria as the most expert and demanding. Cantina Gianni Gagliardo’s vocation for international markets is further evidence of the far-seeing and innovatory spirits of this wine reality. In fact, back to the nineties Gianni Gagliardo turned to the Asian region, one of the markets that used to be considered as “unripe” at that time. Time proved he was right and today his wines are greatly successful in countries such as Taiwan, Japan, Singapore and Hong Kong.

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Erre Enne orienta le vostre idee L’esperienza Erre Enne garantisce un elevato standard qualitativo e progetti totalmente personalizzati

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ounded by the Rubini family, the company manufactures unscramble systems for capping and assembly automation. The founders’ ten-year experience guarantees top-quality standard. The company’s highly skilled engineering team can carry out complete customized projects, in 3D design models in STEP, IGES and other formats, in such a way as to complete your 3D design. Let yourself be oriented by Erre Enne’s professionalism. Erre Enne production consists of the following: • twin-wall feeding and sorting systems for triggers, dispensers, caps, jars and bottles • air conveyor systems for caps, dispensers, triggers and special particulars • belt conveyor systems for caps, dispensers, triggers and special particulars • air loading elevators • automatic index assembly machines

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• sistemi di alimentazione e orientamento centrifughi per tappi e particolari speciali • sistemi di orientamento e alimentazione a doppio disco per tappi e particolari speciali Sistemi di alimentazione e orientamento rotativi per tappi, trigger e particolari speciali: orientatori dimensionati in base alla produzione e al formato dei componenti a partire da un diametro minimo di mm 600 fino a un massimo di mm 2500. Sistemi di alimentazione e orientamento per flaconi e bottiglie, che prevedono la gestione di particolari da 10 a 1000 ml di volume senza vincoli di forma. Sistemi di controllo qualità per tappi, trigger e particolari speciali per controlli quali: presenza, posizione, funzionalità, micro fori, di visione sia dimensionale del colore che dell’integrità, nonchè della tenuta sigilli e, se richiesta, anche dell’analisi statistica dei dati di produzione. Impianti di assemblaggio e chiusura a tavola index rotante e/o lineare, oltre a unità chiuditrici per tappi flip-top: unità di assemblaggio di 2 o più particolari con assi elettrici e/o pneumatici, in inserimento a pressione, avvitamento e chiusura flip-top oltre a stazione per il dosaggio colla, saldatura ultrasuoni in relazione alla tipologia dei particolari da processare. Cadenza max 100 cicli/min. Campi di utilizzo: bevande, alimentare, farmaceutico, cosmetico, medicale, elettronico e automotive.

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Il Prosecco Bisol conquista i BRIC

Dal 2009 ad oggi, in soli tre anni, Bisol è cresciuto in totale più del 650% in Brasile, Russia, India e Cina

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al 2009 ad oggi, Bisol ha registrato un aumento davvero eclatante di export nei Paesi BRIC: in Brasile, Russia, India e Cina, le vendite di Prosecco sono infatti cresciute in soli tre anni del 650%. Bisol – che ha chiuso il 2011 con un fatturato di 13 milioni di Euro, egualmente distribuito fra Italia, Europa e resto del mondo – esporta in 56 Paesi, è distribuito esclusivamente nel canale HoReCa e si colloca in una nicchia di mercato altamente specializzata. “Il 2012 inizia al meglio, visto nei primi tre mesi si conferma il trend di crescita. Chi degusta un calice Bisol cerca un certo tipo di qualità e di cultura del territorio” commenta Gianluca Bisol, direttore generale e membro della storica famiglia del Cartizze. Il Brasile - cresciuto in 3 anni di oltre il 300% - rappresenta il 20% dell’export nei BRIC. Come spiega l’export manager Roberto

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Actis: “Il vino italiano in Brasile costa il 300% in più che negli USA, inoltre va considerato anche quanto siano elevate le accise per esportare vino dall’Italia”. Il Cru Cartizze Bisol è servito nel raffinato ristorante Mr Lam - a Rio de Janeiro -, di proprietà di Elike Batista, uno dei 10 uomini più ricchi al mondo. A San Paolo, si può degustare il noSO2 al Mani, locale di tendenza noto per la sua “cucina naturale” ed eletto dalla rivista britannica Restaurant Magazine fra i 100 ristoranti top al mondo, dove opera la nota chef Helena Rizzo. Il vino italiano in Cina rappresenta ancora una nicchia, ma già il Prosecco si sta facendo apprezzare nelle metropoli e, soprattutto, nei locali più lussuosi. La Cina - cresciuta in 3 anni del 130% - rappresenta il 25% dell’export Bisol nei BRIC. A Pechino, Bisol viene servito in ristoranti top quali LM Plus e da Fairmont.

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La Russia rappresenta per Bisol oltre il 65% dell’incremento ed oltre il 55% dell’export dei Paesi Bric. “La Russia è un mercato storicamente interessante per i vini spumanti di tutto il mondo. Oggi, in Russia, gli spumanti italiani occupano il primo posto per il consumo fra tutti gli spumanti esteri. Ovviamente, il Prosecco è uno degli spumanti più richiesti dal mercato delle bollicine” spiega Christina Arutyunova - Business Development Director East Countries. Bisol, Jeio e BelStar sono presenti nei migliori locali, da Mosca alla Siberia. “Sicuramente il mercato più grande e competitivo è quello di Mosca. Grazie alla collaborazione con una delle più influenti aziende importatrici, l’MBGroup, i vini Bisol sono presenti nei ristoranti della catena Sindikat - una delle più grandi e ricche in Russia -, nei ristoranti del gruppo BOSCO - incluso il negozio luxury GUM sulla Piazza Rossa -, nella catena di Novikov - ristorante BOLSHOY e MACHO GRILL - ed in hotel importanti quali Swissotel e Marriott Grand Hotel”. La clientela Vip russa sceglie per gli eventi di eccellenza i vini Bisol, che, ad esempio, accompagnano prestigiosi incontri culturali, politici e finanziari come il “Forum Russia”, l’appuntamento più importante del mondo finanziario russo. “Il Prosecco Bisol – così chic e easy - si conferma un Lifestyle Symbol di successo internazionale” commenta Gianluca Bisol “piace in modo trasversale e, grazie alla sua finezza ed ai suoi profumi delicati, si abbina perfettamente alla cucina orientale ed esotica: inoltre, è talmente versatile che viene scelto per brindare in ogni momento della giornata e accompagna bene ogni tipo di portata, dall’aperitivo al dessert”.


GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

S

ince 2009 Bisol has had extraordinary success in BRIC countries; in fact, in Brazil, Russia, India and China, Prosecco sales have grown by over 650% in just three years. Bisol exports to 56 Countries and closed 2011 with turnover of 13 million euro, deriving from sales in Italy, Europe and rest of the world in equal way. Its bottles are distributed in the Ho.Re.Ca. channel exclusively and can be found in a highly specialized market niche. Gianluca Bisol, managing director and member of the historic Cartize family, said “2012 began very well and in the first three months growth was further confirmed; whoever sips a glass of Bisol looks for certain quality and territory culture.” Brazil, grown by over 300% in three years, accounts for 20% of the export total in the BRIC countries and export manager Roberto Actis explains “Italian wine in Brazil costs 300% more than in the USA, and we also need to consider how expensive import taxes are in that Country for Italian wines.” Cru Cartize Bisol is served at the fine Mr. Lam Restaurant in Rio de Janeiro, whose owner is Elike Batista, one of the 10 richest men of the world. In Sao Paulo, it is possible to drink noSO2 at the trendy restaurant, where renowned chef Helena Rizzo works, known for its “natural cuisine” and listed among the 100 best restaurant of the world by British “Restaurant Magazine”. Italian wine in China is still a niche, although Prosecco has become popular in big cities and, above all, in luxury restaurants. In the past 3 years, China grew 130% and accounts for 25% of Bisol’s exports in the BRIC countries. In Beijing, Bisol is served in top-class restaurants, such as LM Plus and Fairmont. Russia accounts for 65% of Bisol’s exports, recoding a growth by over 55%. Cristina Arutyunova, Business Development Director East Countries, explains that “Russia has always been a quite interesting market for sparkling wines of the world over. Today, Italian sparkling wines in Russia are the most sold of all foreign ones.” Bisol, Jeio and Belstar are served in the best restaurants, from Moscow to Siberia. “The biggest and most competitive market is unquestionably the Moscow one. Owing to a cooperation with one of the most important import companies, MBGroup, Bisol wines are served in the Sindikat chain of restaurants, which is the biggest and richest in Russia, in BOSCO group restaurants and in the luxury GUM in the Red Square, in the Novikov chain, with Bolshoy and Macho Grill restaurants included, and important hotels such as Swisshotel and Marriott Grand Hotel.” Russian VIP clients choose Bisol wines for first-class events, and cultural, political and financial events, like “Forum Russia” which is the biggest summit for Russia’s financial world. “Prosecco Bisol confirms to be a lifestyle symbol of international success” says Gianluca Bisol. “It is enjoyed in a sort of cross way and thanks to its fineness and delicate perfumes, it can be easily matched with both oriental and exotic cuisine; besides, its versatility makes it ideal for any moment of the day, for any course and to accompany all meals from starters to desserts.”

Bisol Prosecco conquers BRIC countries Since 2009, in just three years, Bisol has grown by more than 650% total in Brazil, Russia, India and China

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Cambio alla presidenza ed espansione

ProWein avrà un nuovo Project Director, ulteriore superficie espositiva e nuova struttura dei padiglioni per l’edizione 2013

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rossimo cambiamento ai vertici di ProWein: l’attuale Project Director Danila Avdiu lascerà Messe Düsseldorf il prossimo 31 dicembre e Michael Degen, già responsabile di ProWein come Executive Director dal 2007, sarà il successore ad interim fino alla nomina del direttore del project management. Iniziata nel 1994 con 321 espositori e circa 1500 visitatori, negli anni ProWein è diventata una fiera leader per l’industria del vino e degli alcolici. L’ultima edizione svoltasi a marzo 2012 ha accolto 4.000 espositori provenienti da circa 40 paesi, e 40.000 espositori da tutto il mondo. In confronto alla manifestazione precedente, quella del 2011, la ProWein 2012 ha registrato un incremento di circa 300 espositori pur non riuscendo purtroppo a soddisfare tutte le richieste dei partecipanti. Proprio per questo la ProWein 2013 fruirà, dal 24 al 26 Marzo 2013,

di due ulteriori padiglioni nel comprensorio fieristico di Düsseldorf presentandosi con una nuova organizzazione strutturale dei padiglioni rispondente alle esigenze del cliente. “Con queste novità per la prossima ProWein intendiamo realizzare, insieme ai nostri clienti, una singolare piattaforma di marketing per il mercato internazionale dei vini e degli alcolici” dichiara Michael Degen, Executive Director della Messe Düsseldorf e responsabile per la ProWein e aggiunge: “Per la prima volta verranno integrati i padiglioni uno e due in diretta vicinanza dell’Ingresso Sud. La ProWein 2013 adotta una nuova idea dei padiglioni basata su una struttura già comprovata secondo i settori dell’offerta, per esempio per il vino a seconda del loro Paese d’origine. Per questa ragione garantiamo ai nostri clienti, anche per il futuro, le condizioni ottimali alle loro esigenze”.

ProWein will have a new Project Director, additional exhibition space and new hall structure for the 2013 edition

A

change is approaching at the helm of ProWein: Current Project Director Ms. Danila Avdiu will leave Messe Düsseldorf as per 31 December 2012. Henceforth, Michael Degen, already responsible for ProWein as Executive Director since 2007, will take over as acting Project Director until a decision has been taken on the successor in project management.

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Kicking off in 1994 with 321 exhibitors and approximately 1,500 visitors, ProWein has developed into the leading trade fair for the international wine and spirits industry. At the latest edition in March 2012 to the tune of 4,000 exhibitors from roughly 50 countries and over 40,000 trade visitors from all over the world came together in Düsseldorf. Compared to the previous event in 2011 ProWein 2012 posted a plus of almost 300 exhibitors and was still unable to meet all participation requests. For this reason ProWein 2013 from 24 to 26 March 2013 will occupy two additional halls at the Düsseldorf Exhibition Centre and meet visitor needs with

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an adapted new hall concept. “With our changes at the next ProWein we will further develop this unique marketing platform for the wine and spirits business together with our customers,” says Michael Degen, the Executive Director of Messe Düsseldorf responsible for ProWein, and explains: “For the first time exhibition halls 1 and 2 located in the direct vicinity of the South Entrance, will now be added. ProWein 2013 will boast a completely reworked hall concept based on its proven structure according to wine-growing regions and range segments. This allows us to also guarantee an optimum framework for our customers’ needs in future.”

Fonte: Düsseldorf Messe Press Office

Change in leadership and expansion course


L’innovazione e la qualità

Per il momento più prezioso. La ditta Mar.Co. ha nella sua gamma di produzione una serie di macchine dedicate all’industria enologica, con specifica attenzione alle diverse esigenze concernenti la movimentazione dei tappi in sughero e sintetici, proponendo allo stesso tempo innovazioni nel campo della timbratura e nell’orientamento dei tappi sia in sughero, sia in materiale plastico.

MAR.CO. -Martini Costruzioni - S.P. Canelli – Nizza, Fr. San Vito 82/A - 14042 Calamandrana AT Tel. / Fax +39 0141 769143 - info@martinicostruzioni.com www.martinicostruzioni.com


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Tutto ha inizio con un uomo che nella terra trova la sua vita Terre Di San Rocco, i vigneti dove regnano il legame dell’uomo con il territorio e la sua intransigente volontà di fare solo vino naturale e di qualità

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e sue passioni forti, il legame con il territorio e le antiche tradizioni contadine sono ricordi d’infanzia e dei momenti di lavoro e rispetto della natura trascorsi con il nonno paterno. Queste esperienze lo segneranno profondamente aiutandolo a mantenere vivi questi interessi nel tempo, a impartire alla sua famiglia dei valori forti, autentici. Nonostante gli interessi lavorativi l’avessero portato altrove negli anni, questo legame con la terra non è mai venuto meno, anzi, via via la campagna che ha continuato a costruirsi attorno è finita per diventare la sua oasi di verità. Un terreno argilloso, ricco di storia e vocato alla vigna che si estende verso

sud, in prossimità dalla laguna di Venezia, circondato a nord da verdi colline boschive, dove temperature ideali e l’elevata escursione termica tra il giorno e la notte esaltano la maturazione delle uve. In questa cornice sono immersi i vigneti Terre di San Rocco, illuminati dal sole e accarezzati dalla brezza in un terreno e un microclima ideali che conferiscono a questo vino un aroma unico. Nel 1999 l’incontro con il Dottor Simone Maculan, conosciuto da tutti con il semplice appellativo di “dottor”. La grande ammirazione, le passioni comuni e l’illuminazione sulla sua intransigente e sana filosofia del far vino naturale e di qualità faranno in modo che i rapporti tra di loro si

intensificheranno nel tempo. Dall’alba al tramonto la famiglia presenzia in vigna con l’impegno che ogni grappolo riceva la giusta quantità di sole, perché solo così può nascere un’opera d’arte. A fine luglio le uve vengono diradate selezionando 2 o 3 grappoli per pianta con una resa finale di soli 38-40 quintali per ettaro. Ciò che rimane dopo aver meticolosamente scelto a mano i grappoli migliori. Il lavoro dell’uomo è continuo nella cura delle vigne, rispettandone i cicli e i suoi frutti. Dove terminano i filari prende vita un gioco di legni e “pietre vecie” che si integra con il territorio, completandolo. La vicinanza della vigna alla cantina permette una lavorazione istantanea delle uve raccolte, senza che queste subiscano alcun trauma. Dalla vinificazione alle uve bianche passano dodici mesi prima che il vino venga imbottigliato e dopo un altro anno in bottiglia. Per dodici mesi il vino rosso riposa in legno di Allier, che gli conferirà poi sentori evoluti, speziati ed eterei.

Everything began with a man finding his life in the soil Terre Di San Rocco, the vineyards where man-soil strong bond and his uncompromising will to make only natural and quality wine lord it over

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espect for the nature, the bond with the territory and old rural traditions were his paternal grandfather’s childhood memories and strong passion; all that has deeply left its mark and helped him to keep these interests alive in time, to teach his family strong and real values. Although his professional career have taken him away from his land, his bond with the land has never died down, on the contrary, the surrounding countryside has been expanded further as to become his oasis of truth. A clayey soil, ideal for wine growing and producing, expanding southward, toward the Venice lagoon, is surrounded by green woody hills where the ideal climate condition, characterized by remarkable difference between day and night temperatures, enhances grapes maturation. This is the landscape where the vineyards of

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Terre Di San Rocco grow under the sun and caressed by the breeze; ideal soil and microclimate give this wine a unique aroma. In 1999 the meeting with dr. Simone Maculan, known in town as “the doctor”. Over the years, their relationship have become stronger, owing to the two men’s mutual interests, strict and healthy philosophy of wanting to make natural and quality wine. From sunrise to sunset, the family is always present in the vines to ensure that the grapes have as much sunlight as to make of a wine a work of art. At the end of July, the vineyards are thinned by

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selecting just 2 or 3 grapes from each plant, for a final yield of only 38-40 quintal/he. That is what remains after accurate hand-selection of the best grapes. Manual labour respects the natural cycles of the plant and its fruit. Where the vines end, the cellar begins, a play of wood and “ancient bricks” perfectly blending in the territory. The closeness of the vineyards allows the instantaneous processing of the harvested grapes, thus avoiding any stress. It takes 12 months after vinification before the wine is bottled, and another year is requested in bottle. For twelve months the red wine is left in Allier wood as to have its spicy and real flavours enhanced.



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Vinitaly

vince la sua scommessa Espositori e operatori promuovono la nuova formula di Vinitaly - Enolitech 2012

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ALBRIGI

initaly ed Enolitech hanno vinto la loro scommessa e incassano la soddisfazione degli espositori e un numero di visitatori professionali in crescita dall’estero e soprattutto dal canale Ho.Re.Ca. italiano. Questi ultimi sono giunti in grande numero già nella giornata di lunedì e molto forte è stata la partecipazione di ristoratori, titolari di enoteche e wine bar provenienti dal Sud Italia. La nuova formula su 4 giorni, dalla domenica al mercoledì, si è dimostrata vincente e la presenza tra gli stand anche degli operatori esteri si è fatta sentire «con un grande ritorno di Stati Uniti e Canada – dice Ettore Riello, presidente di Veronafiere –, oltre che da tutti i Paesi consumatori emergenti asiatici con la Cina che entra nella nostra top 10, dalla Russia, dal Nord Europa, dalla Francia, ma anche massicciamente dalla Germania per un totale di oltre 140.000 visitatori da 120 Paesi. La percentuale di quelli esteri è cresciuta arrivando al 35% del totale».

ALBRIGI

Della Toffola Group: Della Toffola, Ave Technologies, Sirio Aliberti, Omb, Gimar

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GAI

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“Un successo nato da un grande lavoro che ha visto con Opera Wine uno straordinario tributo al vino italiano decretato da Wine Spectator e per la prima volta Vinitaly dedicare con Vivit un salone ai vini naturali. Alla fine siamo riusciti a centrare l’obiettivo di aumentare sensibilmente le presenze specializzate in particolare del canale Ho.Re.Ca. sia italiane che estere. Penso che sia in assoluto una delle migliori edizioni di Vinitaly” - dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. “E’ stato il Vintaly dell’export” – afferma Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini. “Siamo tutti molto soddisfatti della nuova formula di Vinitaly - dichiara Lucio Mastroberardino, presidente dell’Unione Italiana Vini - che ha innalzato ulteriormente la qualità del pubblico. Quanto ai buyer e operatori esteri, l’impressione è di un ulteriore scatto, con una presenza ampia, diffusa e di ottima qualità”. “Il bilancio è positivo – dice Domenico Zonin – con una buona affluenza fin dalla domenica», mentre per Piero Antinori «questo Vinitaly ha avuto una presenza quantitativa, ma soprattutto qualitativa ed è questo che ci interessa”. “Il più grande Vinitaly di sempre» per Andrea Sartori e per Mauro Lunelli di Ferrari «lo spostamento dei giorni si è dimostrato adatto agli operatori». «Un cambio geniale – lo definisce Michele Chiarlo – con una straordinaria presenza di americani, russi, asiatici, ma anche sudamericani”. “E’ una formula che funziona – conferma Valentina Argiolas –, con molti operatori dall’Asia e il ritorno dell’India, ma anche la vecchia Europa ha dimostrato una partecipazione grintosa”. “Abbiamo avuto moltissime presenze qualificate e diversificate da Cina, Hong Kong, Taiwan, Corea, India, Sudamerica, Stati Uniti» – dice José Rallo di Donnafugata, «ma anche dall’Italia – dice Anna Abbona di Marchesi di Barolo – con molti rappresentanti del segmento Ho.Re.Ca. dalle regioni del sud”. Proprio sul canale horeca Vinitaly aveva puntato ripensando la sua formula e la loro crescita tra gli stand di Vinitaly fa ben sperare per la ripresa del mercato interno perché – come sostiene Chiarlo – “ci serve anche il contatto con chi propone i nostri vini al consumatore finale». “Un bellissimo Vinitaly, con tanti contatti fin dalla domenica e giorno clou il lunedì” anche per Donatella Cinelli Colombini, vincitrice quest’anno del Premio Internazionale Vinitaly.

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FIMER

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Successo per Vivit, il nuovo salone dedicato ai vini naturali. «Le aspettative dei produttori partecipanti sono state confermate – dice Helena Variara della Colombaia –, con molta affluenza anche di giornalisti, ristoratori e di pubblico, tutti molto interessati». “Sono stato a Vivit – racconta Antinori - e sono rimasto impressionato dal grande interesse di pubblico, segno evidente della sensibilità dei consumatori”. Vinitaly non è solo vini e anche il Grappa & C. Tasting, il banco d’assaggio dedicato a grappe, amari, liquori realizzato in collaborazione con il Centro Studi Assaggiatori ha fatto registrare un grande successo, con 5.500 assaggi. Importante la conferma dei media presenti da oltre 45 Paesi (Usa, Germania, Russia in testa), con oltre 2.500 giornalisti accreditati in rappresentanza di oltre 170 radio e tv, 105 quotidiani e 110 testate online.

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SACMI

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Vinitaly wins its gamble Producers and exhibitors approve the new formula of Vinitaly - Enolitech 2012

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initaly and Enolitech won the gamble and earned the satisfaction of exhibitors, with an increase of professional visitors from abroad and especially from the Italian Ho.Re.Ca. (hotel/restaurant/catering) channel. The latter segment attended in large numbers already on Monday and there was extremely impressive participation by restaurateurs/caterers, owners of wine stores and wine bars from Southern Italy. The new formula over 4 days, from Sunday to Wednesday, proved to be highly successful and attendance on stands by international operators was also very evident, “with a major return by the United States and Canada,” said dice Ettore Riello, President of VeronaFiere, “as well as all emerging consumer countries in Asia with China joining our top 10, Russia, Northern Europe and France, not to mention a massive turn out from Germany, for a total of well over 140,000 visitors from 120 countries. The percentage of international visitors improved yet again to 35% of total”. “This success was based on great work which equally saw with Opera Wine an extraordinary tribute to Italian wine by Wine Spectator, while for the first SIPREM

SPADONI SIPREM

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time Vinitaly hosted an exhibition dedicated to natural wines with Vivit. And all in all we managed to achieve our target of a significant increase in specialist attendance, in particular by the Italian and international Ho. Re.Ca. channel. I think that this was absolutely one of the best editions of Vinitaly ever,” said Giovanni Mantovani, CEO & Director General of VeronaFiere. “This was a Vinitaly for exports,” said Lamberto Vallarino Gancia, President of Federvini. “We are all very satisfied with the new formula for Vinitaly,” said Lucio Mastroberardino, President of the Italian Wine Union,” which ensured yet another improvement in the quality of attendance. As regards international buyers and operators, we had the impression of further growth with broad and widespread attendance of optimal quality.” “The summing up is very positive,” said dice Domenico Zonin, “with a good flow of visitors as early as Sunday,” while Piero Antinori said “this Vinitaly achieved quantitative and especially qualitative attendance and this is very interesting for us”. “The greatest Vinitaly ever,” for Andrea Sartori, while for Mauro Lunelli of Ferrari “the change of days proved to be ideal for operators”. “An outstanding change,” enthused Michele Chiarlo, “with extraordinary American, Russian, Asian and even South American attendance”. “This formula works,” confirmed Valentina Argiolas, “with many operators from Asia and the return of India, and even Old Europe turned in a fine performance”. “We saw significant, qualified and diversified attendance from China, Hong Kong, Taiwan, Korea, India, South America and the United States,” added José Rallo of Donnafugata; “as well as from Italy,” said Anna Abbona of Marchesi di Barolo, “with many representatives of the horeca segment from regions in the South”. Vinitaly focused precisely on the Ho.Re.Ca. channel in reviewing its formula and growth by this segment among the stands at Vinitaly encourages hopes for a recovery on the domestic market because, as Chiarlo pointed out “we also need contacts with the people who propose our wines to final consumers”. “A lovely Vinitaly, with a great many contacts even on Sunday and the key day on Monday,” said Donatella Cinelli Colombini, a winner of this year’s Vinitaly International Award. Success also for Vivit, the new exhibition dedicated to natural wines. “The expectations of producers taking part were confirmed,” said Helena Variara of Colombaia, “with excellent numbers even of journalists, restaurateurs/caterers and the general public, who were all very interested.” “I went to see Vivit,” says Antinori, “and I was astonished by such considerable public interest, an evident sign of the sensitivity of consumers.” Vinitaly is not only wines but also Grappa & C. Tasting, the tasting event dedicated to grappas, bitters and liqueurs developed in collaboration with the Tasters Study Centre that posted huge success with 5,500 tastings. There was also important confirmation for media attendance from over 45 countries (with the USA, Germany and Russia in the forefront), with more than 2,500 accredited journalists representing over 170 radio and TV stations, 105 newspapers and 110 online publications.

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Sud Africa, un mercato dinamico e fiorente L’industria vitivinicola sudafricana è uno dei settori più dinamici dell’economia del Paese, fonte di importanti posizioni competitive sui mercati internazionali

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l settore della trasformazione alimentare è una componente molto importante del settore manifatturiero sudafricano. Il settore è fortemente concentrato e altamente competitivo, e produce articoli di elevata qualità e prodotti di nicchia sia per il mercato locale che per quello internazionale. Il Sud Africa è tra i pochi paesi a essere esportatore netto di prodotti agro-alimentari. Tra le attività a maggior valore aggiunto della trasformazione alimentare vi sono la carne, la lavorazione e la conservazione di frutta e verdura, la produzione di oli vegetali ed animali, prodotti lattiero-caseari (ci sono stabilimenti Parmalat), industria molitoria e della panificazione, raffinazione dello zucchero e produzione dolciaria. L’industria vitivinicola sudafricana è uno dei settori più dinamici dell’economia del Paese, fonte di importanti posizioni competitive sui mercati internazionali. Esistono circa 4000 produttori di vino, la maggior parte di piccole/medie dimensioni. La produzione viti-vinicola del Paese è concentrata prevalentemente nei territori

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della regione sudoccidentale del paese, a ridosso di Città del Capo, caratterizzati da un clima Mediterraneo e favorita morfologicamente dalla presenza di pendici montuose e grandi vallate che costituiscono l’habitat ideale per la produzione dell’uva da vino o Vitis vinifera, grazie alle favorevoli condizioni climatiche con lunghe estati ed inverni temperati e piovosi. Il Sud Africa dispone di un’industria delle bevande consolidata. Nel periodo 2006 al 2012, secondo statistiche settoriali, in Sudafrica, si registra un incremento di volumi di vendite di bevande al dettaglio del circa il 40% in totale. I carbonati, la birra e l’acqua minerale hanno continuato a dominare le vendite, seguiti da succhi di frutta e verdura, vini, concentrati, superalcolici, sidri e tè freddo. La Coca Cola domina il segmento delle bevande carbonate con una quota di mercato di circa il 95%. Il mercato sudafricano dei soft drinks è dominato da quattro società di imbottigliamento: Amalgamated Beverage Industry,

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che detiene il 60% della distribuzione interna; SAB Miller South African Breweries domina l’industria di fermentazione della birra rappresentando oltre il 90% del mercato. L’azienda ha acquistato il 64% di Miller Brewing (Stati Uniti) successivamente ha acquistato la Birra Peroni e Harbin Brewery (Cina), diventando il secondo produttore di birra al mondo con una presenza diretta in 40 paesi. Accanto ad essa, esistono in Sud Africa altre 25 imprese di fermentazione di piccola dimensione. La produzione e distribuzione di bevande alcoliche e superalcoliche è dominata dalle seguenti principali aziende: Distell, KWV, DGB, Edward Snell & Company Ltd. Produzione di latte e prodotti lattierocasearia L’industria lattiero casearia in Sud Africa è una delle più importanti a livello mondiale, specialmente per la metodologia d’allevamento e la trasformazione dei prodotti lattiero-caseari. Il Paese è inoltre tra i paesi che produce latte a prezzi più bassi al mondo ed è un esportatore netto di prodotti lattiero-caseari.


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La produzione di latte è sparsa in tutto il Paese con una concentrazione di stabilimenti nelle regioni del Capo, il Freestate ed il KwaZulu Natal. L’ industria è dominata dalle multinazionali; Clover South Africa (Pty) Ltd (joint-venture con la Danone, Spagna), la Parmalat South Africa (joint-venture con la Parmalat, Italia) e la Nestlé South Africa (joint venture con la Nestlé, Svizzera). La produzione di macchinari per l’industria alimentare nel Paese si è sviluppata parallelamente alla necessità di esportare quantità crescenti di prodotti agroalimentari sui mercati internazionali. Di conseguenza, i segmenti che si sono sviluppati ed avanzati nella manifatturiera sono stati soprattutto quelli associati al confezionamento ed imballaggio ed alla catena del freddo. Inoltre, la rapida ascesa del settore viti-vinicolo e della birra ha consentito un discreto sviluppo di applicazioni strumentali, soprattutto nel comparto dell’imbottigliamento. Dal momento in cui il paese si è aperto ai

mercati internazionali, sono stati stretti numerosi accordi di collaborazione tra imprese multinazionali e imprese locali. Il sistema distributivo sudafricano. L’industria è molto sviluppata e strutturata, attraverso proprie filiali distributive nel paese, da parte di imprese (importatori e/o rivenditori di macchine ed impianti) di medie/grandi dimensioni che detengono la rappresentanza, molto spesso in esclusiva, delle grandi case costruttrici che distribuiscono loro produzione tramite propri agenti sul mercato nazionale. Ne risulta un settore della distribuzione altamente competitivo. Le principali aziende preferiscono approvvigionarsi dei macchinari direttamente presso i fornitori esteri che periodicamente visitano in occasione delle grandi fiere internazionali di settore. Mentre, in altri casi, le aziende di dimensioni minori preferiscono avere rapporti con gli agenti locali al fine di poter disporre tempestivamente di un interlocutore diretto per eventuali problematiche di assistenza postvendita. Il Sud Africa è anche un’importante porta di

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accesso ai mercati africani, dato il suo ruolo di hub commerciale e logistico regionale. Il Sud Africa è importatore netto di macchinari ed attrezzature per l’industria enologica. L’ Italia è primo fornitore del Sud Africa con una quota di mercato di circa il 40%. L’importazione e la distribuzione di macchine enologiche è praticamente dominata da due principali aziende; la CDS Vintec Group e la Bacchus Equipment, ubicate nella Regione del Capo, le quali hanno accordi esclusivi con i loro fornitori. Il settore è di piccole dimensioni è fortemente competitivo. La Bucher-Vaslin (Germania) detiene circa l’80% di quota del mercato. Altra presenza notevole tedesca è la Scharfenberger. Per quanto riguarda le macchine lattiero-casearia, non esiste una produzione locale, mentre l’assemblaggio, la tubazione e la raccorderia vengono effettuate in loco. L’importazione e la distribuzione sono dominate da tre multinazionali: Bühler, Gerhard Unger e Alfa Laval.

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ood processing market is a quite important part of South African manufacturing sectot, which is concentrated and highly competitive, and produces high quality products and niche products for both the domestic and foreign markets. South Africa is one of the very few net exporters of agri-food products. Meat, fruit and vegetables processing and preservation, vegetal and animal oil production, dairy products (there are some Parmalat factories), mill and bakery industry, sugar refinery and confectionery production are some but a few activities with the highest added value. South African wine-making industry is one of the most dynamic sectors of South African economy, home to important companies competing in international markets. There are some 4000 wine producers, most of which of small/medium size. The Country’s wine production is mainly focused on the South-Western region, near Cape Town, characterized by a sort of Mediterranean climate, mountains slopes and big valleys. This landscape is the perfect area for grapes or Vitis vinifera production, just for its favourable climate with long summers and mild and rainy winters. South Africa has a thriving beverage industry. Between 2006 and 2012, the retail sales of

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beverages recorded a growth by 40% in South Africa. Carbonated drinks, beer and mineral water performed best, followed by fruit and vegetables juices, wines, concentrates, spirits, cider and iced tea. Coca-Cola is the most sold and dominates the carbonated beverage market with 95% market share. The South African soft drinks market is dominated by four bottling companies, such as Amalgamated Beverage Industry, with 60% of domestic distribution; SAB Miller South African Breweries dominates beer fermentation industry with 90% of market share. The company acquired 64% of Miller Brewing (U.S.A.), Birra Peroni (Italy) and Harbin Brewery (China), thus becoming the second beer producer in the world, boasting direct presence in 40 Countries. In South Africa, there are other 25 small-sized fermentation companies. Alcoholic beverages and spirits production and distribution is dominated by the following companies: Distell, KWV, DGB and Edward Snell & Company Ltd. Milk and dairy production South African dairy industry is one of the most important globally, especially for its farming methods and dairy product processing. As well as ranking among the countries producing milk at the lowest price, it is also a net exporter of dairy products. Milk production characterized all the Country with special concentration in the Cape, Freestate and KzaZulu Natal regions. Multinationals lords it over, with Clover South Africa (Pty) Ltd (joint venture with Danone, Spain), Parmalat South Africa (joint-venture with Parmalat, Italy) and Nestlé South Africa (joint-venture with Nestlé, Switzerland). The country’s production of machinery for the food industry has been developed upon the need to export growing quantity of fruit and vegetable produce to international

BEVERAGE INDUSTRY

South African winemaking industry is one of the most dynamic sectors of South African economy, home to important companies competing in international markets

markets. Hence, the market sectors that have grown most are those somehow connected with the packaging and packing industry, and the cold chain. In addition, the fast growing wine sector has enabled a satisfactory development of the equipment sector, above all with special regard to the bottling industry. On account of the country’s opening up to international market, many partnerships between global multinationals and local companies have been reached. South African distribution system. South African industry is well-developed and organized through its distribution networks consisting in medium/big-sized enterprises (importers and/or dealers of plants and machines) representing, often exclusively, big manufacturers. What emerges is a quite competitive distribution sector. The major companies prefer to buy products from foreign suppliers regularly attending the sector exhibitions held in the Country. On the other hand, other companies of smaller size prefer dealing with local dealers and have a direct interaction in case of any after-sales problem that might occur. South Africa is also an important access to other African markets on account of its being the local commercial and logistic hub. South Africa is direct importer of machinery and equipment for the wine-making and producing industry, and Italy is its first supplier with market share of about 40%. Import and distribution of wine machinery is basically dominated by two major companies: CDS Vintec Group and Bacchus Equipment, located in the Cape Region, working exclusively with their suppliers. The sector of small-sized enterprises is strongly competitive. Bucher-Vaslin from Germany dominates the market with market share of about 80%; Sharfenberger is another German company thriving in the South African market. As regards dairy machines, there is no local production whereas assembly is local. Import and distribution of dairy machines is basically dominated by Bühler, Gerhard Unger and Alfa Laval multinationals.

Source: ICE & CCIAA Treviso

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GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Il mercato vitale

dell’Africa

La crescita del commercio degli stati BRIC con l’Africa ha superato il mercato globale e il potenziale per la crescita futura è significativo

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l vasto e finora poco sfruttato potenziale del commercio BRICS Intra Africa sta per ricevere forte impulso da BRICS Africa Export Import Forum, recentemente lanciato, che si terrà in concomitanza a SAITEX – Southern African International Trade Exhibition - dal 15 al 17 luglio, al Gallagher Convention Centre di Midrand. Il BRICS Africa Export Import Forum è l’unico evento dedicato alla vasta gamma di servizi e aiuti per BRICS Intra Africa. I prodotti e i servizi che saranno esposti copriranno l’intera catena delle forniture import/export, inclusi agenzie di investimento e commercio, consulenti import/ export, Consigli di Export, Camere di Commercio, banking e finanza commerciale, garanzie di credito e servizi assicurativi, mediatori commercial e servizi fiscali, certificazioni e revisioni, training, stampa e associazioni che si occupano di logistica di trasporto come, ad esempio, linee di spedizione, compagnie aeree, operatori via strada e ferrovia, e spedizionieri.

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Secondo lo Standard Bank Group, il commercio tra i Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) e Sud Africa è cresciuto di otto volte, passando da 21.9 miliardi di Dollari nel 2000 a 164.6 miliardi nel 2008. Si stima che questa cifra possa essere superata di 4 trilioni di Dollari entro il 2030. Nel 2010 la Cina è diventato il più grande partner commerciale dell’Africa, sorpassando gli Stati Uniti, mentre Brasile e India sono attualmente il sesto e decimo partner commerciale rispettivamente. Tra i Paesi BRIC, la Cina è sicuramente il dominatore con circa i due terzi del valore commerciale. “L’Africa è diventato un mercato vitale per il blocco BRIC” dice Stephen Oehley, Direttore del portfolio BRICS Africa al South African Trade Promotions, uno dei partner del salone. Spiegando le ragioni che stanno a monte dell’evento dice “Le dinamiche del commercio internazionale stanno costantemente cambiando. Il BRICS Africa Export Import Forum tiene l’industria aggiornata sulle ultime tendenze, sugli ultimo prodotti e servizi lanciati sul mercato, presenta il commercio reale e offre delle opportunità di networking”. Lo scenario positivo del commercio dei paesi BRICS in Africa è ben documentato; Roberto Giannetti de Fonseca, capo del commercio estero alla Federazione Industriali di San Paolo – FIESP – dice “Il commercio tra Brasile e Africa potrebbe triplicare fino a 60 miliardi di Dollari entro il 2017”. Inoltre, De Fonseca fa notare che il commercio dal 2004 e il 2010 è

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triplicato fino a 20 miliardi di Dollari. Il commercio con gli altri paesi BRIC è ugualmente promettente. Il commercio dell’India con l’Africa è cresciuto in modo eccezionale del 1000% nel corso dell’ultimo decennio e il valore corrente è di circa 32 miliardi di Dollari l’anno. Secondo i dati IMF, il commercio Russia-Africa ha raggiunto 3.5 miliardi di dollari nel 2009, il volume più basso con i partners BRIC. “L’Africa è una delle economie più veloci al mondo, con un PIL che cresce ad una media del 4.5% l’anno”, afferma John Thomson, Managing Director di Exhibition Management Services, organizzatori di SAITEX e co-organizzatore di BRICS Africa Export Import Forum. “Le nazioni BRIC continuano a cogliere i vantaggi derivanti dal commercio bilaterale. L’Africa gode di sviluppo delle infrastrutture, espansione economica e aiuto dello sviluppo, mentre le nazioni BRIC, grazie ai summit multilaterali, posso avere accesso alle risorse minerali strategiche, ai mercati e al supporto degli stati africani”. Thomson aggiunge infine che la crescita del commercio degli stati BRIC con l’Africa ha superato il mercato globale e il potenziale per la crescita futura è significativo e che “il nostro salone mira a sviluppare e sfruttare questo potenziale”.


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The vital

African market BRIC’s trade growth with Africa has outpaced global trade and the potential for future growth is significant

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he vast, largely untapped potential for BRICS intra Africa trade is to receive a major boost, through the newlylaunched BRICS Africa Export Import Forum, which will run alongside the Southern African International Trade Exhibition (SAITEX), taking place from 15 to 17 July 2012 at Gallagher Convention Centre, Midrand. The BRICS Africa Export Import Forum is the only event that is dedicated to showcasing the range of services and support available for BRICS Intra Africa trade. Products and services that will be showcased cover the entire import/export supply chain – including trade and investment promotion agencies, export/import consultants, Export Councils, Chambers of Commerce, banking and trade finance, credit guarantee and insurance services, customs brokers and revenue services, certification and audits, training, media, as well as companies involved in freight logistics including shipping lines, airlines, road and rail operators and courier companies. According to the Standard Bank Group, trade between BRIC nations and Africa increased almost eight times, from $21.9 billion in 2000 to $164.6 billion in 2008. By 2030, this figure is expected to exceed $4 trillion. In 2010, China overtook the United States as Africa’s largest trading partner, while Brazil and India currently rank as Africa’s sixth and 10th largest trading partners, respectively. Among the BRIC countries, China dominates BRIC-Africa trade, accounting for about two-thirds in value. “Africa has become a vital market to the BRIC trading bloc,” says Stephen Oehley, Director of the BRICS Africa portfolio at South African Trade Promotions, one of the event partners. Explaining the rationale for

the event, Oehley says: “The dynamics of international trade are constantly changing. The BRICS Africa Export Import Forum keeps industry updated on the latest trends, trade intelligence, products and services, and presents real trade and networking opportunities.” The positive outlook for BRICS intra Africa trade has been well documented. “Brazil’s trade with Africa could triple to $60 billion by 2017,” says Roberto Giannetti da Fonseca, head of foreign trade at the Sao Paulo Industrial Federation (FIESP). He also notes that trade tripled to $20 billion between 2004 and 2010. Trade with other BRIC countries is equally as promising. India’s trade with Africa has increased by a massive 1,000% over the last decade, with value currently around $32 billion a year. According to IMF data, RussiaAfrica trade reached $3.5 billion in 2009, the

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smallest volume of the BRIC partners. “Africa is one of the fastest growing economic regions in the world, with a combined GDP growing at an average rate of 4.5% per annum,” says John Thomson, Managing Director of Exhibition Management Services, organisers of SAITEX and co-organisers of the BRICS Africa Export Import Forum. “The BRIC nations continue to reap the benefits of bilateral trade. Africa has enjoyed infrastructure development, economic expansion and developmental aid, while the BRIC nations gain access to strategic mineral resources, markets and support from African states at multilateral summits.” Thomson adds that BRIC’s trade growth with Africa has outpaced global trade and that the potential for future growth is significant. “Our show aims to develop and exploit that potential,” he comments.

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GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Soluzioni per l’intero ciclo produttivo e di confezionamento La gamma produttiva Della Toffola si differenzia per qualità e completezza insuperabili, basati su una varietà di soluzioni tecnologiche

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ella Toffola è un’azienda fondata negli anni sessanta e sebbene appena avviata, i suoi tratti distintivi di dinamismo e abilità costruttiva le hanno dato impeto immediato per competere con industrie ben più grandi già attive nel settore. Gli anni 90 sono caratterizzati dalla grande crescita dell’azienda, possibile anche grazie alla fusione con altre aziende italiane come Sirio Aliberti, che vanta la costruzione del primo serbatoio a pressione. Dal 1996, l’azienda costruisce il suo percorso verso una dimensione globale, diventando sempre più grande, aprendo filiali Della Toffola in Francia, Spagna, Argentina, Cile e Australia. Della Toffola USA è stata ufficialmente aperta nel maggio 2009 a Santa Rosa, in California. Negli ultimi due anni, tre nuove aziende sono entrate a far parte del Gruppo Della Toffola: AVE Technologies, azienda molto nota e apprezzata per il suoi sistemi per il settore alimentare, è entrata nel gruppo a gennaio 2010. Il suo lavoro è ben conosciuto nel mercato italiano, dove opera da oltre 45 anni, e all’estero dove vende la maggior parte dei suoi prodotti, esportando circa il 90% della

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produzione in oltre 75 Paesi. Nel 2011, il Gruppo si è arricchito anche di Gimar, azienda di Occimiano, in provincia di Alessandria. Il marchio Gimar è conosciuto da oltre cinquant’anni ed è leader nella progettazione e costruzione della maggior parte dei più apprezzati sistemi di vinificazione e magazzinaggio. Infine, sempre nel 2011, Priamo Food Technologies arriva sulla scena con la sua gamma di macchine e sistemi, comprese soluzioni chiavi in mano, per i processi usati nell’industria alimentare e delle bevande, settore caseario, chimico e farmaceutico. L’ultima acquisizione porterà un aumento considerevole nel fatturato Della Toffola, che ora raggiunge i 100 milioni di euro, 70% dei quali derivante da esportazioni, per una manodopera totale di oltre 400 addetti. Infatti, la gamma produttiva di Della Toffola si differenzia per qualità e completezza insupe-

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rabili, basati su una varietà di soluzioni tecnologiche capaci di soddisfare le necessità dell’intero ciclo produttivo e di confezionamento, sia per i vini sia per gli alimenti. Il livello di know-how e l’esperienza acquisita in 50 anni di attività permettono a Della Toffola di fornire sistemi completi e di competere come leader di settore su tutti i mercati di Europa, Africa, Asia, Americhe e Oceania, e diffondere il nome Della Toffola in tutto il mondo. La vasta gamma produttiva Della Toffola interessa diversi settori, quali: vino, acque, bevande, succhi, latte e prodotto caseari, olio, salse, liquori e distillati.


GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Solutions for the entire production and packaging cycle Della Toffola Group’s production range is now distinctive in its unrivalled quality and completeness, based on a variety of technological solutions

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ella Toffola was established in the 1960’s. Though the company had only just got started, its distinctive dynamism and manufacturing ability immediately gave it the impetus to compete with far larger industries operating in the sector. The 1990’s were characterized by the company’s strong growth, achieved by means of mergers with other Italian companies as Sirio Aliberti, the Italian company that takes the merit for producing the first pressure tank. Ever since 1996, it has been treading the path towards a global dimension, growing larger and larger, opening Della Toffola branches in France, Spain, Argentina, Chile and Australia. Della Toffola USA was officially opened early in May 2009 in Santa Rosa, California. In the last two years, three new companies have also come to join the Della Toffola Group: AVE Technologies, a well-known company much appreciated for its systems for use in the foodstuffs sector, joined Della Toffola in January 2010. The business is well known and has been operating for more than 45 years on the Italian domestic market, but far more abroad, where it has sold the majority of its products, exporting about 90% of its production to over 75 countries. In 2011, the Group was also joined by Gimar, a company with registered offices in Occimiano in the province of Alessandria. The GIMAR brand has been known for nearly fifty years now as a leader in the design and construction of the most widely-acclaimed wine-makers and storage systems. Finally, again in 2011, Priamo Food Technologies arrived on the scene with its well-known range of machines and systems, including turnkey solutions, for processes used in the foodstuffs and beverages industries, the dairy sector, and the chemical and pharmaceutical sector. The latest acquisitions will also lead to a considerable increase in the Della Toffola Group’s turnover, which now reaches €100 million, 70% of which comes from exports, achieved with a total workforce of more than 400 employees. In fact, the Della Toffola Group’s production range is now distinctive in its unrivalled quality and completeness, based on a variety of technological solutions capable of serving

the needs of the entire production and packaging cycle, be it for wines or other foodstuffs. The level of the company know-how and the expertise it has gained in 50 years of activity now enable Della Toffola to provide turnkey systems, competing as a leader in its sector

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on all the markets of Europe, Africa, Asia, the Americas and Oceania, and spreading the name of Della Toffola all around the globe. Della Toffola Group’s large production range is for several sectors, such as: Wine, Water, Beverages, Juices, Milk and dairy products, Oil, Sauces, Liquors, Distillates.

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GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Calibri diversi per ogni dimensione di agrumi

Il sistema “in-line” deve il suo nome al fatto che gli estrattori vengono montati in serie e sono allineati tra loro

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l 50 % circa degli estrattori agrumari utilizzati nel mondo é di tipo “In-Line” e addirittura in America Latina questo è, praticamente, l’unico sistema utilizzato. Negli ultimi decenni gli In-line si sono diffusi anche in Italia, in Spagna e in altri paesi del Mediterraneo come anche in alcuni paesi asiatici. L’azienda Speciale, presente nel settore della trasformazione degli agrumi da oltre ottanta anni, realizza già da venti anni questo tipo di sistema con gli estrattori In-Line mod. SP40, i finitori per succo mod. FF50 e quelli per olio essenziale mod. FF50E. Il successo di questo sistema di lavorazione risiede nel fatto che è il solo ad estrarre dagli agrumi in un’unica operazione l’olio essen-

ziale ed il succo, ad operare senza un taglio preventivo in due metà degli agrumi e senza dunque che il succo entri in contatto con la buccia, né con le membrane di separazione, né con i semi. Il succo prodotto é di conseguenza privo di olio essenziale che degraderebbe le qualità organolettiche del succo. A seguito dei processi preliminari di selezione, lavaggio, spazzolatura e calibratura, i frutti sono convogliati all’ingresso delle linee degli estrattori mod. SP40. Il sistema viene chiamato “in-line” in quanto gli estrattori sono montati in serie e sono allineati tra loro. Questo perché, per ottenere la quantità massima possibile di succo e di olio essenziale, gli estrattori lavorano ciascuno frutti di

calibro diverso. Normalmente le linee sono composte da estrattori di tre calibri diversi: per frutti di diametro fino a mm 60, tra 60 e 80 mm,e tra 80 e 105 mm in modo da coprire tutte le dimensioni dagli agrumi più piccoli come i mandarini a quelli di grosse dimensioni come i pompelmi. La capacità di lavorazione di ogni estrattore SP40 è di 500 frutti al minuto con una velocità di 100 colpi al minuto. Per poter trattare efficacemente le diverse varietà commerciali di agrumi disponibili nelle diverse parti del mondo, il sistema In-Line consente flessibilità nella regolazione dei componenti e dell’estrazione. Attrezzando infatti le macchine SP40 di alcuni pezzi in più (coppe, coltelli e strainer) é possibile trasformare la gran varietà di agrumi del mondo, nelle diverse pezzature.

Different diameters for any kind of citrus The in-line system is aptly called as such because of the fact that its set of extractors is aligned

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bout 50% of all citrus extracting machines used the world over is of the “In-Line” kind and in Latin America this is the only system used. In recent decades, In-Line systems have been spread in Italy, Spain and in other Mediterranean Countries as well as in some Asian Countries. The company Speciale, which has been on the citrus processing sector for over eighty years, has been manufacturing this system with In-Line extracting machine Mod. SP40, juice finishers Mod. FF50, and essential oil finisher Mod. FF50E. The success of this processing system is mainly due to the fact that it is the only that extracts essential oil and juice from citruses,

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performing just one operation, without ever halving citruses and therefore preventing the juice to come into contact with skin, separation membranes, or seeds. On account of this, the juice produced is essential oil free, which would jeopardize juice organoleptic quality. Following the preliminary selection processes of washing, brushing and grading, the fruit is sent to the SP40 extractor lines. The system is called “in-line” because a set of extractors is aligned and to get the highest quality possible of juice and essential oil, extractors process fruits of different diameter. These lines are usually composed of extractors of three different diameters, such

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as: up to 60mm in diameter for the SP40-2, from 60 to 80 mm for Model SP40-3 and from 80 to 105 mm for the SP40-4.The absorption capacity for each extractor is 500 fruits per minute at a speed of 100 strokes per minute. In order to be able to treat different varieties of citrus fruit available in different parts of the world in the most efficient way, the In-line system allows for great flexibility in the adjustment of components to obtain the best extraction. In facts, when adding extra parts such as different sizes of cups, cutters and strainers to the SP40 machines , it is possible to transform the great variety of citrus fruits available throughout the world in different ways.


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GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Insieme per la valorizzazione del vino italiano Con Csqa e Federdoc, UIV diventa partner del più importante ente di certificazione dei vini a DO in Italia

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’ stato annunciato nel corso del Vinitaly l’ingresso di Unione Italiana Vini in Valoritalia, il più importante organismo di certificazione dei vini italiani a DO, costituito nel 2008 da Federdoc e CSQA. Il nuovo assetto societario, illustrato dai tre presidenti - Lucio Mastroberardino per UIV, Luigino Disegna per CSQA e Riccardo Ricci Curbastro per Federdoc - consente di mettere a servizio delle imprese le eccellenze dei tre partner, in particolare: • UIV nell’area del controllo analitico e sensoriale attraverso la propria rete di laboratori. • CSQA Certificazioni nell’area delle certificazioni volontarie e cogenti del settore agroalimentare. • Federdoc apporta l’esperienza maturata dai Consorzi nell’attività di controllo e tracciabilità delle denominazioni. “Finalmente il sistema vino italiano può emanciparsi dalla pura logica del controllo e trasformarlo in uno strumento attivo e

concorrente alla valorizzazione del vino italiano. – ha detto Mastroberardino – Questo accordo nasce per consentire alle imprese di avere alle spalle un soggetto autorevole e riconosciuto a livello internazionale”. “Valoritalia – ha detto il presidente Disegna – crede fermamente nella propria mission, che è quella di sostenere le imprese nel loro sforzo di qualificazione: i controlli sono solo una parte, pur importante, di questo processo, ma da soli non bastano: l’accordo sottoscritto con UIV ci consentirà di rispondere in maniera sempre più puntuale e qualificata alle esigenze del settore”. “La firma di oggi – ha detto Ricci Curbastro rappresenta un ulteriore passo verso la completa condivisione del progetto, fortemente voluto dai consorzi di tutela e iniziato da oltre 10 anni, che vede il vigneto, il lavoro in cantina fino alle bottiglie immesse sul mercato, segnati e tracciati a garanzia del consumatore e dell’alta qualità del vino italiano DO”.

United to valorize italian wine Together with CSQA and Federdoc, UIV has recently become partner of the most important certification body for Italian DO wines in Italy

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uring the recently closed Vinitaly, in Verona, Unione Italian Vini – UIV – announced its entry into Valoritalia, the most important certification body for DO Italian wines, founded by Federdoc and CSQA in 2008. The new company structure, which was presented by the three presidents, Lucio Mastroberardino of UIV, Luigino Disegna of CSQA and Riccardo Ricci Curbastro of Federdoc on that occasion, is going to put at the sector companies’ disposal its three partners’ own excellence, as follows: • UIV will cover the analytical and sensorial control through its laboratory network; • CSQA Certifications will be in charge of voluntary and mandatory certification for the agri-food sector; • Federdoc will bring its extensive experience gained by the Consortia in control and traceability activity of the denominations. “Finally, Italy’s wine system can be set free from the mere control logic and change it into something active and concurrent to the valorization of Italian wine” said Mastroberardino.

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“This partnership has been started to give companies a sound and internationally approved body to help them”. President Disegna said “Valoritalia strongly believes in its mission, which is supporting companies in their efforts for qualification; controls are just a part, definitely important, of the process, but cannot be enough. The agreement reached with UIV will enable us to meet the sector’s requirements in a timely and qualified way”. “Today’s agreement” said Ricci Curbastro, “is a further step toward the full project sharing, strongly wanted by the consortia and started over 10 years ago. This project involves vines, work in cellar up to the bottles put on the market, marked and tracked in

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Valoritalia – costituita da Federdoc e CSQA nel 2008, è la società leader in Italia nelle attività di Controllo effettuate su autorizzazione del MIPAAF sui vini DOC, DOCG e IGT e sui vini da tavola con indicazione del vitigno e/o dell’annata e si propone inoltre sul mercato come Organismo di Certificazione volontaria, con un’offerta qualificata di servizi di certificazione ed ispezione sia B2B che B2C in risposta alle esigenze del mercato vinicolo e dei suoi operatori. CSQA è un organismo di certificazione indipendente, in grado di offrire un servizio di certificazione e ispezione completo, internazionale e accreditato, che spazia dai sistemi di gestione per la qualità, l’ambiente, la sicurezza, la responsabilità sociale, alle certificazioni di prodotto, alla sicurezza alimentare e delle informazioni. Federdoc, la confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani, rappresenta l’unico organismo interprofessionale esistente in Italia attorno al quale le componenti agricole, industriali, cooperative e commerciali del settore si riuniscono per affrontare in maniera serena e costruttiva i problemi delle denominazioni ricercando le soluzioni comuni. Unione Italiana Vini (UIV) è la più antica e rappresentativa organizzazione del settore vitivinicolo. Fondata a Milano nel 1895 come sindacato dei maggiori produttori e commercianti di vino, oggi, conta più di 500 imprese associate, che rappresentano oltre il 50% del fatturato del comparto vino e il 90% del fatturato estero del settore.

order to grant consumers the high quality of Italian DO wines.” Valoritalia, founded by Federdoc and CSQA in 2008, is leader in Italy in control activity as per authorization of MIPAAF, Ministry for Agricultural and Forestry Policies, on RDO, RCDO, RGI and table wines with denomination of the vineyard and/or year. In addition, it also offers certification and B2B and B2C inspection services for voluntary certifications in response to the demand of the wine-making and producing market and its operators. CSQA is an independent and internationally approved certification body that offers a complete certification and inspection services, encompassing quality, environment, safety and social responsibility management, to product certifications, food safety and communication. Federdoc is the national confederation of voluntary consortia for the safeguard of the denominations of Italian wines. It is the only inter-professional body in Italy that gathers agriculture, industrial, cooperative and commercial realities that unite to deal with their common problems and find solutions. Unione Italiana Vini (UIV) is the oldest and most representative organization of the wine sector. Founded in Milan in 1895 as a union of the major wine producers and traders, today it accounts for over 500 member companies representing more than 50% of the whole turnover of the wine sector, and 90% of the foreign turnover of the sector.


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L’occasione è propizia per costruire qualcosa di

inedito

Nel nostro Paese filiera vino e distribuzione alleate per offrire al consumatore non solo un prodotto, ma un valore sul quale si è deciso di investire insieme

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a parola fine al fatidico rapporto qualità/prezzo negli acquisti di vino nei supermercati, nel senso che i consumatori privilegiano o il prezzo o la qualità è stata messa dalla recessione in atto. La novità viene evidenziata da ben due ricerche di mercato presentate a Vinitaly: le scelte sono infatti influenzate maggiormente dalla finalità d’uso (vino da tavola per uso quotidiano, vino da regalare, vino per gli ospiti a cena), quindi il consumatore si orienta alternativamente sul fattore prezzo o sul fattore qualità. Non a caso le fasce di prezzo che fanno registrare una crescita nel 2011 sono due: quella bassa, sotto i 3 euro, e quella alta, sopra i 5 euro. L’altra novità è che i prezzi del vino nella Grande Distribuzione (Gdo) aumentano, sia per effetto del caro vita che della maggiore presenza in scaffale di vini “nobili”: si veda l’esempio del Brunello di Montalcino, le cui vendite sono aumentate del 14,8%, con un prezzo medio a bottiglia di 17,2 euro. Gli italiani, dunque, privilegiano sempre più il supermercato come

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luogo d’acquisto del vino (571 milioni di litri nel 2011), certamente per la sua convenienza, ma anche perché qui trovano un vasto assortimento di vino di qualità (320 milioni di litri di vini Doc, Docg, Igt acquistati nel 2011). Il 62,9% sceglie il supermercato per l’acquisto di vino, il 25% il produttore o la cantina, il 7,3% in Enoteca, il 5,1% in altri tipi di format (negozi, grossisti, vendita a domicilio e internet, agriturismo). Il quadro complessivo è emerso dalla tavola rotonda su vino e Grande distribuzione, organizzato a Vinitaly da Veronafiere, che da anni è impegnata ad analizzare le novità in questo canale di vendita con la tradizionale tavola rotonda (cui sono intervenuti Federdistribuzione, Unione Italiana Vini, Coop e Conad) e con l’evento B2B “Gdo Buyers’ Club” (cui hanno partecipato Carrefour, Pam, Billa, Despar, Unes, Interdis, Agorà, Sisa e Gruppo Sun). Alla tavola rotonda, condotta da Luigi Rubinelli, Direttore di RetailWatch.it, sono state presentate le ricerche di SymphonyIRI Group sul mercato del vino nella Gdo e

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quella della sociologa delle tendenze alimentari Marilena Colussi, in collaborazione con CRA, sui comportamenti dei consumatori negli acquisti di vino, entrambe commissionate da Veronafiere. Anche nel canale della Gdo la crisi si fa sentire, tanto che le vendite di vino confezionato nel suo complesso scendono dello 0,9% nel 2011 rispetto all’anno precedente: le uniche due fasce di prezzo a crescere sono quelle delle bottiglie da 75cl sotto i 3 euro, dello 0,6% a volume, e quella superiore ai 5 euro con un +11,1% a volume. “Complessivamente i volumi sono in calo e i valori in crescita, in linea con l’andamento dei consumi nel Paese - ha ribadito Virgilio Romano, curatore della indagine di SymphonyIRI Group - ed anche i dati dei primi due mesi del 2012 evidenziano un marcato incremento dei prezzi, anche se è difficile dire quanto tutto ciò si ripercuoterà sulle vendite, essendo il mercato del vino piuttosto atipico”. Novità anche sui formati del vino: si accentua la flessione del bottiglione da un litro e mezzo, la bottiglia da 75cl è ormai regina del mercato, anche se il brick mantiene le posizioni, seppur sostenuto da forti promozioni. Le mezze misure si affacciano però anche nei supermercati, tanto che Luigi Rubinelli le ripropone per il futuro: “Una volta le unità di misura nelle trattorie erano: un quarto, mezzo litro e 1 litro.


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Perché non riproporle sia nell’horeca che nella Gdo? Sono le misure giuste per bere vino, anche responsabilmente”. Le vendite in promozione sono aumentate (38% del totale nel 2011, mentre la percentuale nel 2010 era del 37% e si prevede arriverà al 39% nel 2012). Aumentano anche le vendite dei vini a marca commerciale, cioè prodotte dalla catena distributrice, seppur con etichette di fantasia, che raggiungono i 43 milioni di euro venduti di bottiglie da 75cl (erano 40 nel 2010). “I vini a marca del distributore si affiancano all’offerta esistente – ha detto Gianluca Di Venanzo, rappresentante di Federdistribuzione (l’associazione maggioritaria delle imprese della Gdo) a Vinitaly, nonché Direttore generale di Despar - puntando sul rapporto di fiducia creato nel tempo con il consumatore: un prodotto di buona qualità, selezionato in modo accurato e capace di presentarsi ai clienti con un prezzo accattivante. La presenza della marca commerciale si inserisce in un contesto di flessione dei consumi: bisogna puntare a uno sviluppo che sia quantitativo ma soprattutto qualitativo, assumendo un ruolo di diffusione e conoscenza dei prodotti di gamma più alta e a denominazione d’origine, realizzando innovazione sul layout espositivo, selezione nell’assortimento, creazione di sinergie con i prodotti locali degli altri reparti”. Anche le cantine sollecitano la Grande Distribuzione ad assumere un ruolo più attivo nel mercato del vino, abbandonando una posizione di mero servizio. “Abbiamo una situazione totalmente nuova, sia per i produttori che per i distributori – ha affermato Lucio

Mastroberardino, Presidente dell’Unione Italiana Vini - dopo l’eccesso di offerta, nei prossimi anni assisteremo a un ritorno alla normalità, grazie all’effetto calmieratore della riforma del settore vitivinicolo comunitario (Ocm) che ha già prodotto materia prima scarsa e listini al rialzo. L’occasione è propizia per costruire qualcosa di inedito per il nostro Paese: filiera vino e distribuzione non più in contesa per strapparsi il margine, ma alleate per offrire al proprio cliente, il consumatore, non solo un prodotto, ma un ‘valore’, sul quale si è deciso di investire insieme: in formazione, in acculturamento, in promozione. Solo così si potranno evitare derive e svincolarsi gradualmente dalla logica sterile del prezzo. Oggi, invece, le politiche d’offerta e di competitività della Gdo per attrarre i consumatori fanno leva solo sulla scontistica, la più profonda possibile”. Sul rapporto con i produttori è intervenuto anche Giuseppe Zuliani, Direttore della Marca Commerciale di Conad: “Nel 2011 abbiamo lanciato 57 nuove etichette a marchio proprio e per farlo abbiamo selezionato 30 cantine di produzione autoctona rappresentative della produzione locale e con standard qualitativi di alto livello”. Altro dato di rilievo presentato da SymphonyIRI alla tavola rotonda è quello della vendita delle bollicine nella Grande Distribuzione: la crescita nel 2011 si limita ad un +0,4% a volume, frenata da un considerevole rallentamento dello champagne francese (-8,2% a volume) e da un Natale influenzato dalla crisi finanziaria e dalla contrazione dei consumi. Ma si conferma il grande successo delle

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bollicine italiane: il Prosecco cresce dell’8,3% a volume e il Muller Thurgau del 10%. “Gli spumanti contribuiscono in maniera determinante alla tenuta del comparto – ha sottolineato Sergio Soavi, Direttore dei Prodotti Tipici della Coop - anche perché rappresentano una scelta ben precisa che molte persone fanno (facilità di utilizzo, duttilità e polivalenza d’uso, qualità comprensibile, aggancio festoso e sereno ad altri ambienti di relazione). Queste caratteristiche accompagnano anche il successo e la crescita di molti vini storici (come Lambrusco e Chianti,) ed emergenti (come Kalterersee o Schiava, Marzemino, Muller, Pignoletto)”. La ricerca di SymphonyIRI evidenzia come i vini esteri nei supermercati abbiano una quota di mercato piuttosto esigua con 16 milioni di euro venduti: la quota del vino francese è la più grande (grazie allo champagne) raggiungendo lo 0,5%, segue il vino spagnolo (0,1%) e si fanno notare le buone performances dei vini portoghesi e cileni. Il canale della Gdo è rilevante anche nella conquista dei mercati esteri da parte del vino italiano che scavalca il vino australiano nel mercato statunitense e consolida il suo vantaggio sul vino francese in Germania. Infine, sempre interessanti le classifiche dei vini più venduti nel canale Gdo in Italia: Lambrusco, Sangiovese, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola e Chianti. Diversi vini pregiati si affacciano nella classifica dei vini con maggior tasso di crescita: oltre al già citato Brunello di Montalcino, il Pecorino da Marche e Abruzzo, la Falangina, il Gavi, il Marzemino, il Rosso di Montalcino.

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An interesting occasion to build something

NEW

In Italy, wine and distribution value chains allied to offers consumers not only a product but a value in which they can decide to invest together

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n end to the fateful quality/price ratio for wine purchases through supermarkets, since consumers now seek price or quality has been put by the recession. This innovation was highlighted by two separate market research projects presented at Vinitaly: choice is mostly influenced by the intended use (table wine for every day consumption, wine as a gift or for guests at dinner), so consumers focus on the price factor or the quality factor in alternation. It is no coincidence that two price bands achieved growth in 2011: the low band (less than 3 euro) and the high band (over 5 euro). The other innovation is that wine prices in large-scale distribution are increasing as a result of the cost of living and

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the larger proportion of “noble” wines on the shelves: mention can be made, for example, of Brunello di Montalcino, with sales up by 14.8% and an average price/bottle of 17.2 euro. The Italians, it seems, increasingly favour supermarkets as places for purchasing wine (571 million litres in 2011), certainly for convenience but also because there is such a huge range of quality wine (320 million litres of Doc, Docg, Igt wines purchased in 2011). 62.9% opt for supermarkets for wine purchases, 25% go to the producer or wine cellar, 7.3% prefer wine stores and 5.1% other types of format (shops, wholesalers, home sales and internet, farm holiday centres). This overall picture emerged from the Round

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Table dealing with wine and large-scale distribution organised at Vinitaly by VeronaFiere, that for quite some years now has been engaged in analysing innovations in this sales channel with the traditional Round Table (involving Federdistribuzione, Italian Wine Union, Coop and Conad) and the B2B event “Large-Scale Distribution Buyers’ Club” (involving Carrefour, Pam, Billa, Despar, Unes, Interdis, Agorà, Sisa and Sun Group). The Round Table, moderated by Luigi Rubinelli, Director of RetailWatch.it, saw the presentation of research projects conducted by SymphonyIRI Group dealing with the wine market in large-scale distribution and the project by Marilena Colussi, a sociologist


specialising in food trends, in collaboration with CRA, investigating the behaviour of consumers as regards wine purchases, both commissioned by VeronaFiere. Even the large-scale distribution channel has been hit by the recession, so much so that sales of packaged wine in overall terms fell by 0.9% in 2011 compared to the previous year: the only two price bands achieving growth were 75cl bottles costing less than 3 euro (+0.6% by volume), and products costing over 5 euro (+11.1% by volume). “Overall, volumes are down and values are up, in line with the consumption trend in the country,” commented Virgilio Romano, curator of the SymphonyIRI Group survey, “and even data for the first two months of 2012 highlighted a marked increase in prices, although it is difficult to say how much this will affect sales since the wine market is rather atypical.” There are also innovations as regards wine formats: the downturn for 1.5 litre bottles continues, 75cl bottles are by now the queen of the market - although brick packs are holding steady, albeit thanks to significant promotions. Small formats, however, are also appearing in supermarkets, so much so that Luigi Rubinelli suggests them for the future: “Wine was once served in trattorie as quarter, half and one litre. Why not take up this concept in the Ho.Re.Ca. field and large-scale distribution? They are perfect amounts for drinking wine, even in a responsible manner.” Sales promotions are also up (38% of total in 2011; the percentage in 2010 was 37% and it is expected to be 39% in 2012). Sales were also up for wines with a commercial brand, that is produced by the distribution chain itself (albeit with fantasy labels), totalling 43 million euro of 75cl bottles sold (40 in 2010). “Wines with distributor brands are joining the current offering,” said Gianluca Di Venanzo, the representative of Federdistribuzione (the largest association of large-scale distribution companies) at Vinitaly, as well as CEO & Director General of Despar, “by focusing on the relationship of trust created over time with consumers: a good quality product selected carefully and offered to clients with a very attractive price. The presence of commercial brands joins a context of falling consumption: one must focus not on quantitative but also and especially qualitative development by taking on a role for distribution and knowledge for high-end and denomination of origin products, implementing innovation in display layouts and selection of the range and creating synergies with local products in other departments.” Wine cellars are also asking large-scale distribution to play a more active role in the wine market by abandoning a merely service-oriented position. “We have are faced by a totally new situation, for producers and distributors alike,” said Lucio Mastroberardino, President of the Italian Wine Union; “in the wake of excess supply that generated poor raw material and booming price lists, over the next few years we will see a return to a normality

thanks to the impact of the EU wine sector reform (CMO). This is an interesting occasion to build something new in Italy: wine and distribution value chains no longer competing to achieve the best margins but allied to offers clients and consumers not only a product but a ‘value’ in which they can decide to invest together: in training, enhancing culture and promotion. this is the only way to avoid drifting and gradually shake off sterile price-driven logic. Today, on the other hand, the policies for supply and competitiveness implemented by large-scale distribution to attract consumers only seek leverage through the highest discounts possible.” The relationship with producers was also discussed by Giuseppe Zuliani, Director of the Conad Brand: “In 2011, we launched 57 new own-brand labels and to do so we selected 30 cellars representing local production and high quality standards.” Another important result presented by SymphonyIRI at the Round Table concerned sales of sparkling wine in large-scale distribution: growth in 2011 only came to +0.4% by volume, affected by the considerable down-swing for French champagne (-8.2% by volume) and a Christmas season affected by the financial crisis and falling consumption. Nevertheless, large success was achieved by Italian sparkling wine: Prosecco improved by 8.3% in volume and Muller Thurgau by 10%. “Sparkling wines made a vital contribution to keeping the field steady,” pointed out Sergio

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Soavi, Director of Typical Produces of Coop, “not the least because they are a very precise choice preferred by many people (easy, ductile and flexible, understandable quality, festive and pleasurable links with other social settings). These characteristics also accompany the success and growth of many historic wines (such as Lambrusco and Chianti) and emerging wines (such as Kalterersee or Schiava, Marzemino, Muller and Pignoletto).” SymphonyIRI research also highlighted how international wines in supermarkets achieved only a relatively tiny market share with 16 million euro sold: French wine leads this field (thanks especially to champagne) with 0.5%, followed by Spanish wine (0.1%), while good performances were seen for Portuguese and Chilean wines. The large-scale distribution channel is also significant as regards the conquest of international markets by Italian wine in overtaking Australian wine on the US market and consolidating its lead over French wine in Germany. Lastly, the rankings of top-selling wines in the large-scale distribution channel in Italy are always interesting: Lambrusco, Sangiovese, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola and Chianti. A number of renowned wines figure in the rankings with high growth rates: over and above Brunello di Montalcino already mentioned, there are Pecorino from the Marches and Abruzzo, Falangina, Gavi, Marzemino and Rosso Montalcino.

Source: Vinitaly Press Office

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Partner per l’innovazione I.C.F. & Welko sa che le sfide sono opportunità strategiche e si propone come partner per l’innovazione, che significa partner chiave per il successo

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.C.F. & Welko S.p.A., azienda italiana nel distretto meccanico di Maranello, dal 1961 pianifica, produce ed installa impianti, macchine e attrezzature in tutto il mondo per l’industria alimentare, chimica, farmaceutica ed agroalimentare. I.C.F. & Welko S.p.A. fornisce soluzioni avanzate per l’essiccazione a spruzzo, essiccazione a letto fluido, liofilizzazione, evaporazione, estrazione, recupero aroma, l’agglomerazione; centinaia di nostri clienti lavorano con successo una vasta gamma di prodotti grazie ad impianti completi chiavi in mano ICF & Welko SpA, quali lattiero caseari, caffè, colazione e bevande (bevande al cioccolato, estratti di caffè e surrogati, caffè solubile, cappuccino, tè, tisane, brodi, minestre, ecc.). Ogni impianto è progettato su misura delle esigenze del cliente e garantisce prestazioni eccellenti, elevato livello di automazione, grande flessibilità, risparmio energetico, nel pieno rispetto dei più elevati requisiti di sicurezza, sicurezza e ambiente. I.C.F. & Welko S.p.A. è da sempre seriamente impegnata nella ricerca di soluzioni tecnologi-

che nuove e in via di sviluppo per le continue esigenze dell’industria; questa società è consapevole che le sfide sono opportunità strategiche e si propone come partner per la vostra innovazione, che significa partner chiave per il vostro successo. I.C.F. & Welko S.p.A. dispone di un innovato e completamente attrezzato laboratorio di ricerca-test, che permette ai suoi clienti di: • simulare e testare il comportamento del prodotto in condizioni di lavorazione • fare la scelta corretta per impianti, macchine e attrezzature • comprendere a fondo le caratteristiche di trattamento del prodotto • individuare le variabili di processo e gli elementi necessari per il dimensionamento e la pianificazione • fornire assistenza tecnologica per nuove soluzioni. Il laboratorio R&D di I.C.F. & Welko S.p.A. è composto dal personale più esperto e addestrato a disposizione, il cui lavoro è la ricerca continua per il miglioramento continuo e la soddisfazione di clienti e stakeholders.

Partner for innovation I.C.F. & Welko S.p.A. knows that challenges are strategic opportunities and offers itself as the partner for your innovation, meaning a key partner for your success

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ince 1961, I.C.F. & Welko S.p.A., an Italian company based in the mechanical-engineering district of Maranello, has been planning, manufacturing and installing plants, machines and equipment worldwide for food, chemical, pharmaceutical and agro industries. I.C.F. & Welko S.p.A. provides cutting-edge solutions for spray drying, fluidized bed drying, freeze-drying, evaporation, extraction, aroma recovery, agglomeration; hundreds of our customers successfully process a wide range of products with I.C.F. & Welko S.p.A. complete “turn-key” plants, such as dairy products, coffee, breakfast and beverages (chocolate beverages, coffee extracts and surrogates, instant coffee, cappuccino, tea,

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herb teas, broths, soups, etc.). Each plant is tailor-made to the customer’s requirements and provides outstanding performance, high automation levels, great flexibility and energy saving, in total compliance with the highest safety, security and environmental standards. I.C.F. & Welko S.p.A. has always been strongly committed to researching and developing new technological solutions to cater to constantly-changing industry needs; I.C.F. & Welko S.p.A. knows that challenges are strategic opportunities and offers itself as the partner for your innovation, meaning a key partner for your success. I.C.F. & Welko S.p.A. has an innovated and fully equipped research-testing laboratory,

BEVERAGE INDUSTRY

which allows its customers to: • simulate and test product behavior under processing conditions • make the proper plant, machine and equipment choices • fully understand product treatment characteristics • identify process variables and necessary dimensioning and planning elements • provide technological assistance for new solutions. I.C.F. & Welko S.p.A.’s R&D lab is staffed by the most experienced and trained personnel available, whose work consists in ongoing research aimed at continuous upgrading and the increasingly better satisfaction of customers and stakeholders.


I.C.F. & Welko S.p.A. Via Sicilia, 10 41053 MARANELLO (MO) - ITALY Tel. +39-0536-240811 Fax +39-0536-240888 E-mail: info@icfwplants.com Website: www.icfwplants.com


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Tecnologie leader nel mercato Grazie alla sua lunga esperienza e gamma completa di soluzioni, oggi Bortolin Kemo vanta una posizione leader di mercato

Case erectors: speed up to 90 cartons/min Formatrici di cartoni: velocità fino a 90 cartoni/min.

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ell’ambito dell’ingegneria e fornitura di impianti completi da 40 anni Bortolin Kemo è leader di mercato in due settori: La Divisione Packaging produce linee complete per l’imballaggio: depalettizzatori, palettizzatori, formatrici di cartoni, inseritrici di alveari, incollatori e nastratrici di cartoni, nastri trasportatori, monoblocchi di incartonamento per tutti i settori industriali. La Divisione Closures è leader nella produzione di linee completa per la produzione di chiusure metalliche (pilfer proof, roll-on, flavourlock, twist-off, etc.) e per l’assemblaggio di chiusure metalliche e in plastica. Bortolin Kemo è leader nella realizzazione di impianti di incartonamento per confezioni speciali come pure di incartonamento di confezioni standard ad alta velocità. Classica applicazione particolarmente difficile è l’incartonamento ad alta velocità e completamente automatico di bottiglie incrociate (anche per champagne) con inserimento automatico degli alveari sagomati. Testate di presa con pinze progettate per l’applicazione specifica rende le incartonatrici Bortolin Kemo adatte alla manipolazione di un ampio range di contenitori e per i più svariati

Top technologies in today’s market

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or 40 years Bortolin Kemo has been supplying Engineering Services and Turn-key lines including own technology for two different sectors: The Packaging Division produces turn-key packaging lines: depalletizers, palletizers, case erectors, case packers, partition inserters, case sealers, bottle & case conveyors, headto-tail packing monoblocs in all applicable Industry sectors. The Closure Division is leader in the production of turn-key lines for the manufacture of metal closures (pilfer proof, roll-on, flavour-lock, twist off, etc.) and for the assembling of metal and plastic closures.

Case Packers: speed up to 14.000 bottle/h. Available also for crossed bottles, separators with insertion before/after, tailored grippers Incartonatrici: velocità fino a 14.000 bottiglie/ora. Disponibile anche per bottiglie incrociate, inserimento alveari con inserimento prima/dopo, pinze dedicate

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settori (dal beverage, al food, alla detergenza, dal farmaceutico alla cosmetica) in cui vanta un’esperienza decennale e un’ampissima e prestigiosa lista di referenze. Le macchine formacartoni garantiscono grande facilità di cambio formato che le rende ideali per le linee di confezionamento con elevate esigenze di flessibilità e un ampio range di applicazioni per i formati più complessi e per le velocità più elevate del settore. Il modello di punta per l’alta velocità è la formacartoni FOC 95 in grado di garantire fino a 90 cartoni/minuto. La linea completa della Divisione Closures include impianti di pressaggio, inseritrici di guarnizioni, impianti automatici di assemblaggio tappi, alimentatori, punzonatrici fresatrici laterali, masticiatrici, presse di allungamento e reimbutitura finale, curlingatrici twist-off. Il range di prodotti è completato dalla nuova Incartonatrice Tappi che ottimizza i tempi di produzione e riduce notevolmente i costi del personale dedicato all’incartonamento dei tappi. Questa tecnologia viene applicata anche all’incartonamento di mini bottiglie, contenitori di piccole dimensioni e monodose per il settore alimentare, cosmetico, farmaceutico e altri settori.

Thanks to its extensive experience and comprehensive range of solutions, Bortolin Kemo can boast top position in today’s market

Bortolin Kemo is Leader in Carton Packing Lines for “Special Packaging” or for the highest speeds and capacities. A typically challenging application is the automatic high-speed Carton Packing line for crossed bottles (also champagne) with automatic insertion of carton partitions. Tailored packer grippers and gripping heads make the Case Pakers suitable for a wide range of containers in different industry sectors (beverage, food, detergents, cosmetics, pharmaceuticals, catering) where Bortolin Kemo can count on a long experience and a prestigious list of references. Carton Erectors grant a very easy format change-over that makes them particularly suited for Packing Lines handling multiple sizes and operating frequent changeovers, and grant a wide range of applications and the highest speeds of the sector. The most innovative model is the FOC 95 able to erect American Cases at a speed of up to 90 pack/min. The wide range of Closures Division includes pressing plants, lining machines, wadding machines, automatic assembling plants, feeding devices, embossing and milling machines, compound-lining machines, drawredraw presses, twist-off curling machines.

BEVERAGE INDUSTRY

Closures cartoning Incartonamento tappi

The range is completed by the Closures Case Packer to optimize the production time and reduce the cost for the personnel dedicated to cap packing. This technology it’s applied to the packing of mini bottles, single-dose or small containers for the food, cosmetic, pharmaceutical sectors and many others.



filling & packaging

GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Investire nel futuro CRM Engineering fa tesoro della grande esperienza maturata nel settore del packaging e si specializza nel campo dell’imbottigliamento

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’azienda CRM Engineering è nata nel 1985 e nel corso degli anni ha maturato numerose esperienze nel settore del packaging specializzandosi nel campo dell’imbottigliamento. L’azienda è sempre stimolata a guardare al futuro investendo continuamente in personale, macchinari ed attrezzature con l’obiettivo di fornire un servizio efficace ed efficiente ai propri clienti contando esclusivamente sulle proprie risorse interne. Utilizzando software CAD 3D/CAM e CNC(34-5 assi) per la progettazione e la successiva realizzazione, CRM Engineering è grado di offrire al cliente un servizio completo di cambio formato su linee di imbottigliamento per la veicolazione dei contenitori; partendo dalla sciacquatrice sino all’etichettatrice (colla a freddo o colla a caldo), garantendo qualità e costi contenuti. CRM Engineering costruisce motorizzazioni per coclee in funzione delle specifiche del cliente per qualsiasi applicazione.

BEVERAGE INDUSTRY

La CRM, al proprio interno, è dotata di un reparto specializzato nella costruzione di strutture antinfortunistiche per i macchinari del settore. Realizza barriere o pannelli perimetrali con lastre trasparenti e reti metalliche elettrosaldate. Esegue la sostituzione di lastre e porte in cattivo stato. Progetta e costruisce tunnel e coperture per nastri trasportatori in tutti materiali. Progetta e realizza di porte saliscendi scorrevoli o a battente studiando l’applicazione che meno penalizza lo svolgersi delle operazioni di intervento sulla macchina rispettando le vigenti norme di sicurezza. Con un campione del formato (bottiglie, flaconi, etc.) e qualche ora di rilievi sulle vostre linee CRM Engineering può fornirvi un completo upgrade della linea di imbottigliamento. CRM Engineering vi aspetta on line con il nuovo sito aggiornato www.crmengineering.it


filling & packaging

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Investing in the future CRM Engineering treasures its extensive experience gained in the packaging industry and specializes in the bottling sector

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ince its foundation in 1985, CRM Engineering has gained remarkable experience in the packaging industry and specialized in the bottling sector. The company is always future oriented and invests in manpower, machinery and equipment with the aim to provide its customers with sound and efficient service relying only on its internal resources. Thanks to 3D CAD/CAM and CNC (3-4-5 axles) design and manufacture, CRM Engineering can offer its customers an all-round service inclusive of change of format for bottling lines in order to handle containers; starting from rinsing machines right through labeling machines (cold-glue and hot-melt), the company guarantees quality and inexpensive costs. CRM Engineering builds screws for any applications and upon customer’s requirements.

CRM in-house specialized department manufactures accident-prevention structures to be installed in the machinery of the sector. In addition, it also builds perimetric barriers and boards with transparent plates and electrowelded metal nets. After studying the application that least hampers operators’ interventions and fully respects the safety norms in force, the company designs and manufactures up and down sliding doors or casement doors. With a sample of the format (bottles, phials, etc.) and a few hours of study on your lines, CRM Engineering can provide a complete upgrade of the bottling line. You can visit CRM Engineering new updated website www.crmengineering.it

ENGINEERING S.R.L.

Le progettiamo,

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filling & packaging

GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

Conquistato un altro successo record Il binomio Sino-Pack / China Drink origina la più influente, professionale e proficua piattaforma di tutta la Cina

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l connubio Sino-Pack / China Drink ha ottenuto quest’anno un record eccezionale; 362 espositori provenienti da 14 paesi/regioni hanno esposto i loro prodotti su un’area espositiva ampliata a 30.000 mq. Quest’anno i visitatori sono stati 22.406 provenienti da 56 paesi/regioni, determinando la più alta affluenza di sempre per questo salone.

È stata opinione generale che i visitatori presenti a Sino-Pack / China Drink erano molti di più e che la qualità dei compratori era certamente più alta rispetto agli anni passati. Questo evento è largamente riconosciuto come il più influente, professionale e proficuo della Cina. Il numero dei visitatori è raddoppiato rispetto all’anno scorso, dando così a Sino Pack / China Drink la posizione leader con la probabilità che possa diventare il salone di punta dell’industria del packaging. Sino-Pack / China Drink sono stati visitati da gruppi di delegazioni di 60 associazioni di commercio appartenenti all’industria alimentare, casearia, delle bevande, dell’acqua confezionata, cosmetica e dei giocattoli. Il numero dei visitatori è stato ulteriormente incrementato dalla partecipazione di delegazioni da Iran, Vietnam, Tailandia e Mongolia. Bright Dairy, DHL, P&G, L’Oreal, Master Kong, Lee Kum Kee, Haitian, Beauty Star, Guangzhou Liby, Nestle, Dumex, Colgate, Yashili, Cadbury, Sanyuan e Onlly sono solo alcune delle 50 più importanti società internazionali presenti in fiera lo scorso marzo per visitare i prodotti dei 362 espositori provenienti da 14 paesi/regioni.

Chalking up another record success

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ino-Pack / China Drink 2012 achieved a thrilling record with an expanded exhibiting area of 30,000 sqm with 362 renowned exhibitors from 14 countries/regions. This event reached a remarkable visitor attendance of 22,406 from 56 countries/regions, setting a highest record ever. It was general opinion that this year there were more visitors and the quality of buyers was better than in the past. The event is broadly renowned for being influential, professional and profit-making platform in China. The number of visitors doubled compared with last year, thus giving Sino-Pack and China Drink a leading position and chances are that it will soon become a flagship packaging exhibition. Moreover, Sino-Pack / China Drink was visited by delegation groups from over 60 trade associations of food, dairy, beverage, bottled water, cosmetic, toy industries . The number of visitors was further boosted by the attendance of delegations from Iran, Vietnam, Thailand, Mongolia, etc.

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Furthermore, over 50 renowned enterprises, including Bright Dairy, DHL, P&G, L’Oreal, Master Kong, Lee Kum Kee, Haitian, Beauty Star, Guangzhou Liby, Nestle, Dumex, Colgate, Yashili, Cadbury, Sanyuan, Onlly, etc, also came to visit and sourced at Sino-Pack / China Drink 2012. This year’s event was exhibited by 362 renowned exhibitors coming from 14 countries/regions.

BEVERAGE INDUSTRY

Una serie di simposi si è tenuta in concomitanza con il salone: Packaging Trend Seminar, UK Day – Automatic and Lean Manufacturing in food and Beverage Industrires”, “Symposium on Sustainable Packaging”, “Symposium on Green Packaging and Food Safety Development”, “Seminar on Technological Innovation of Beer Industry 2012”, “From OEM to OSM - High Level Summit on Packaging Design in China”, etc., durante i quali esperti relatori hanno condiviso le loro idee sugli attuali trend delle nuove tecnologie, nuovi prodotti e materiali in Cina. Queste idee hanno offerto riflessioni e efficienza nel confezionamento alle aziende per procedere con un processo di integrazione di risorse, risparmi nei costi, espansione del business e creazione di brand. Sino-Pack /Cina Drink si avvicinano al loro 20 compleanno Sino-Pack / China Drink si dirigono verso il 20 compleanno e nel 2013, dal 4 al 6 marzo, si svolgeranno ancora al Cina Import & Export Fair Pazhou Complex (Area A) di Guangzhou, su un’area espositiva ulteriormente ampliata a 40.000 mq, suddivisa in tre zone a tema specializzate.

Sino-Pack / China Drink combination is broadly renowned for being influential, professional and profit-making platform in China A series of symposia were held concurrently, including “Packaging Trend Seminar”, “UK Day - Automation and Lean Manufacturing in Food and Beverage Industries”, “Symposium on Sustainable Packaging”, “Symposium on Green Packaging and Food Safety Development”, “Seminar on Technological Innovation of Beer Industry 2012”, “From OEM to OSM - High Level Summit on Packaging Design in China”, etc. in which professionals shared their ideas on new technologies, new crafts, new materials trend in China. These ideas gave insights and packaging effectiveness to packaging companies to undergo process of resources integration, cost-saving, business expansion and brand building. Sino-Pack / China Drink Approaches to its 20th Anniversary Towards its 20th anniversary, Sino-Pack / China Drink 2013 will continue its splendor at China Import & Export Fair Pazhou Complex (Area A) at Guangzhou, PR China on March 4-6, 2013. The scale will further expand to 40,000 sq.m with three specialized theme zones.



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Bee-hive

Pack Il nuovo formato di pacco a nido d’api che fa risparmiare sui costi di produzione e palettizzazione

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lcuni dei più autorevoli istituti di ricerca internazionali hanno rilevato che nei punti di vendita al dettaglio della grande distribuzione organizzata (supermercati, ipermercati, centri commerciali) molte scelte d’acquisto del consumatore sono guidate da impulsi emotivi; quindi, un packaging innovativo e particolarmente attento alle dinamiche logistiche risulta un valido supporto commerciale, perché contribuisce ad attirare l’attenzione del consumatore occasionale verso un prodotto specifico. SMI è ben consapevole di questa realtà e offre ai propri clienti un’ampia gamma di confezionatrici ad alta tecnologia in grado di realizzare confezioni molto versatili, innovative e personalizzate, come, ad esempio, il nuovo “Bee-hive

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Pack”, che consente di disporre i contenitori a nido d’api. Il “Bee-hive Pack” è una soluzione di imballaggio in film termoretraibile di nuova concezione, che offre notevoli vantaggi in termini di riduzione dei costi di produzione e di palettizzazione. La disposizione delle bottiglie in file parallele “sfalsate” consente la creazione della classica formazione a nido d’api, che conferisce al singolo contenitore imballato caratteristiche strutturali e meccaniche particolarmente performanti; in particolare, il miglior valore di “top load” ottenibile con il “Bee-hive Pack” permette, in fase di palettizzazione, di evitare l’inserimento di un’interfalda di supporto di cartone ondulato tra gli strati della paletta, garantendo notevoli risparmi nell’acquisto del materiale di imballaggio. Il “Bee-hive Pack” è, inoltre, molto stabile e compatto, poiché i contenitori imballati risultano incastrati gli uni negli altri e gli spazi vuoti tra di essi sono ridotti al minimo, contrariamente a quanto avviene nei tradizionali pacchi rettangolari dove le bottiglie sono posizionate le une accanto alle altre in file parallele. Tale caratteristica consente, in certi schemi di palettizzazione, di inserire un maggior numero di pacchi su ogni strato della paletta, con indubbi vantaggi in termini di miglior utilizzo dello spazio disponibile. Il nuovo “Bee-hive Pack” è realizzato dalle fardellatrici in film termoretraibile Smiflexi della serie LSK/SK e dalle cartonatrici wrap-around Smiflexi della serie WP, appositamente dotate di uno specifico dispositivo che dispone i contenitori (bottiglie o lattine) in file “sfalsate” in modo alternato e le mantiene tali durante l’intero processo di formazione del pacco. La disposizione a nido d’api è, inoltre, molto vantaggiosa se utilizzata in abbinamento alla formazione di vassoi “pallet display” (realizzati dalle confezionatrici Smiflexi in versione XL), in quanto consente di inserire in 2 maxi vassoi da ½ pallet ben 120 contenitori (1,5 L. - Ø 90 mm) invece dei 96 che trovano posto su ogni strato della paletta con la tradizionale disposizione a rettangolo.


filling & packaging

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Bee-hive

Pack The new honeycomb pack collation cutting production and palletising costs

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ome of the most important international research institutes have found out that in the points of sales of large retailers (supermarkets, hypermarkets, shopping malls) a good deal of consumers’ buying decisions are driven by emotional impulses; therefore, an innovative packaging solution, which is also particularly attentive to logistical dynamics, becomes a valuable sales support, since it helps draw the occasional buyer’s attention toward a specific product. SMI is well aware of this reality and offers its customers a wide range of high-tech packers capable of producing quite versatile, innovative and customised packs such as, for example, the new “Bee-hive Pack”, inside which containers are arranged in a honeycomb configuration. The “Bee-hive Pack” is a newly developed packaging solution for heat-shrink film bundles, which offers huge benefits in terms of manufacturing and palletising cost-cutting. The bottle arrangement in parallel “staggered” rows creates the well-known honeycomb layout, which enhances the structural and mechanical performances of the each single container packed; in more detail, the improved “top load” value provided to each single container by the “Bee-hive Pack” allows, when palletising, to avoid the insertion of cardboard pads in between the pallet layers, ensuring huge savings in the packaging material procurement. In addition to that, the new “Bee-hive Pack” is very stable and compact, since packaged containers are “lodged” into one another and empty spaces in between are minimised, contrary to what happens in usual rectangleshaped pack collations where bottles are arranged side-by-side in parallel rows.

This feature enables, with certain palletisation schemes, to place a higher number of packs on each pallet layer, with great benefit in term of better exploit of the pallet area. The “Bee-Hive Pack” collation is produced by Smiflexi shrinkwrappers of the LSK/SK series and by Smiflexi wrap-around casepackers of the WP series, all equipped with a dedicated device arranging containers (bottles or cans) in “staggered” rows in alternate motion and keeping them in that layout all along the whole packing process.

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Further major benefits come from the “Bee-Hive Pack” collation if this packaging solution is combined with the forming of large “pallet display” trays (made by Smiflexi packers in XL version), since the honeycomb formation allows to insert 120 containers (1.5 litres - Ø 90 mm) into 2 maxi trays of ½ pallet size, instead of the 96 containers usually arranged on a pallet layer when using a standard rectangular pack collation.

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eglie Lipton Ice Tea sc NABA, gli studenti della ia di Belle Nuova Accadem Arti di Milano, ine in per vestire le latt 012 Limited Edition 2

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ipton Ice Tea ha assegnato a Laura Marin, studentessa della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, il premio per la vittoria del concorso “Lipton Ice Tea Limited Edition Contest 2012”. L’iniziativa, unica nella categoria, ha permesso a tutti i talenti partecipanti di presentare un progetto creativo per la prima lattina Lipton Ice Tea in edizione limitata realizzata in Italia. Questa importante iniziativa ha permesso al brand di avvicinarsi ancora una volta al mondo dei giovani offrendo loro una grande opportunità dal punto di vista lavorativo e di visibilità: saranno infatti realizzate oltre 25 milioni di lattine distribuite nei bar e nei punti vendita della grande distribuzione. La vincitrice riceverà inoltre un premio in denaro conferito da Lipton Ice Tea del valore di € 4.000, per essersi aggiudicata la vittoria nelle 2 categorie del concorso: la categoria dei gusti Core, limone e pesca, e quella per il gusto Green Lemon.

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Laura (vicentina, di 22 anni) si è distinta tra oltre 100 studenti del triennio di “Graphic Design e Art Direction” che lo scorso inverno hanno partecipato a “Lipton Ice Tea Limited Edition Contest 2012”, un concorso creativo che ha chiesto agli studenti della NABA di Milano di presentare proposte innovative e di impatto, in grado di interpretare lo spirito fresco e ottimista di “Stay Cool”, la nuova piattaforma 2012. “Stay Cool” è il nuovo concetto che Lipton Ice Tea diffonderà per spronare i consumatori ad essere vincenti e affrontare tutte le situazioni, soprattutto quelle di stress e di stanchezza, con energia e vitalità. La nuova grafica vestirà le lattine nel nuovo formato sleek da 33cl, ulteriore novità nella gamma dei prodotti Lipton Ice Tea, nelle 3 varianti di gusto: Limone, Pesca e Green Lemon. L’iniziativa ha riscosso un notevole successo tra gli studenti dell’Accademia che hanno accolto la richiesta di Lipton Ice Tea con partecipazione ed entusiasmo. In seguito, una giuria interna a PepsiCo Beverages Italia ha selezionato il progetto migliore. Il restyling vincente ha saputo interpretare per originalità e contenuti l’immagine fresca e divertente di chi vive con ottimismo e positività, la stessa che Lipton Ice Tea trasmette ai propri consumatori. “Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa in collaborazione con la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e soprattutto siamo orgogliosi di presentare il progetto vincitore” – commenta Barbara Colombo, Senior Brand Manager Lipton Ice Tea, Juices and Cereals - “Ancora una volta abbiamo voluto dare spazio ai giovani, nostro target principale, che grazie alla loro energia e al loro entusiasmo hanno saputo cogliere al meglio lo spirito dinamico e positivo del nostro marchio. Un altro grande pregio di questo progetto è che per la prima volta Lipton Ice Tea sarà promotore dell’originalità e della creatività di un giovane artista italiano”. “I nostri studenti hanno aderito volentieri all’iniziativa del concorso, che ha visto impegnate quattro classi del corso diurno e una del serale, presentando oltre 100 proposte creative di cui alcune molto innovative. Le committenze reali premettono agli studenti, con l’aiuto dei docenti, di eseguire il progetto assegnato rispettando le modalità e le tempistiche richieste, trasformando un progetto didattico in un progetto professionale.” Angelo Colella Direttore del Dipartimento di Comunicazione e Graphic Design NABA. Sir Thomas Lipton di Scozia fondò l’azienda Lipton Tea alla fine del diciannovesimo secolo, quando comprò la prima piantagione di tè in Ceylon.

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Dopo cento anni, Lipton possiede milioni di acri di coltivazione di tè in Kenya e Tanzania. Le sue foglie e il suo tè sono la selezione delle migliori piantagioni nel mondo, incluse quelle in India, Sri Lanka e Cina. Oggi Lipton è uno dei marchi di tè più conosciuti e venduti, sia nella versione in bustine che in bottiglia, è disponibile in più di 150 Paesi al mondo. Il tè freddo Lipton Ice Tea è uno tra i maggiori brand del mercato e racchiude in sé tutto il buono della naturalità, essendo fatto semplicemente con foglie di tè, acqua e aromi di frutta. Tutte le piantagioni di Lipton seguono gli standard di una buona coltivazione (Ethical Tea Partnership) e sono riconosciute dalla Global Business Coalition che dal 2006 combatte la diffusione dell’AIDS. NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano, è un’Accademia di formazione all’arte e al design: è la più grande e la più innovativa Accademia privata italiana e la prima ad aver conseguito, nel 1981, il riconoscimento ufficiale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). Nata per iniziativa privata a Milano nel 1980 per volontà di Ausonio Zappa, Guido Ballo e Gianni Colombo, ha avuto da sempre l’obiettivo di contestare la rigidità della tradizione accademica e di introdurre visioni e linguaggi più vicini alle pratiche artistiche contemporanee e al sistema dell’arte e delle professioni creative. Dal 2009, NABA è entrata a far parte di Laureate International Universities (www.laureate.net), un network internazionale di 60 istituzioni accreditate che offrono corsi di laurea di primo e secondo livello a più di 675.000 studenti in tutto il mondo.

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Lipton Ice Tea chooses the students of NABA, New Academy of art of Milan, for its Limited Edition 2012 cans

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ipton Ice Tea awarded Mrs. Laura Marin, student at the New Academy of Art of Milan, first prize for the “Lipton Ice Tea Limited Edition Contest 2012”. This initiative, unique of its kind, enabled all the participating talent to introduce their creative design for the first Lipton Ice Tea can in Limited Edition ever made in Italy. This important initiative has taken the brand even closer to the world of young people by offering them a big work and visibility chance; in fact, more than 25 million cans will be made and then distributed in the bars and points of sales of the large-scale retail trade. Lipton Ice Tea will give the winner a cash prize worth 4,000€ for winning the two categories of this contest: for the core tastes lemon and peach, and for the Green Lemon taste. Laura Marin, 22 year-old student from Vicenza, stood out among 200 students of the three-year course “Graphic Design and Art Direction” who participated in the Lipton Ice Tea Limited Edition Contest 2012 last Winter. This was a creative contest addressed to the NABA students for introducing innovative and eye-catching proposals able to convey the fresh and optimistic spirit of “Stay Cool”, the new 2012 platform. “Stay Cool” is the new concept that Lipton Ice Tea intends to communicate to spur consumers to be winning and willing to deal with any situation, above all stressful and demanding ones, with energy and vitality. The new design will dress the new sleek format of 33-cl cans, which is further news of the Lipton Ice Team line, consisting of Lemon, Peach and Green Lemon flavours.

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This initiative has had remarkable success among the students of the Academy who responded enthusiastically. Later on, a jury within PepsiCo Beverages Italia selected the best project. The winning restyling has been able to interpret the fresh image of optimistic and positive life with originality, the very same that Lipton Ice Tea conveys to its consumers. “We are very satisfied with this initiative carried out in cooperation with the Nuova Accademia di Belle Arti of Milan, and we are also very proud of introducing the winning project” says Barbara Colombo, Lipton Ice Tea, Juices and Cereals’ Senior Brand Manager. “Once again we have wanted to let young people express themselves, our main goal, and through their energy and enthusiasm they could grasp the real dynamic and positive spirit of our brand at the very best. Furthermore, through this contest Lipton Ice

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Tea has supporter the originality and creativity of a young Italian artist for the first time.” “Our students took part in this competition enthusiastically; four classes of the day course and one class of the evening course committed themselves to presenting their projects, which were over 100 in the end, and some of them definitely innovative” said Angelo Colella, the Director of the Department of Communication and Graphic Design of NABA. Sir Thomas Lipton created his company in the late 19th century, when he bought his first tea estate in Ceylon. Over a hundred years later, Lipton possesses now millions of acres of quality tea gardens in Kenya and Tanzania. Its leaves and teas are selected in many tea gardens all over the world, i.e. in India, Sri Lanka and China. Today Lipton is sold in over 150 Countries worldwide and it is one of the most famous and most sold brands in both the cold and cool sectors. Made with tea leaves, water and fruit flavours Lipton Ice Tea is natural. It is one of the most important brands of ice-teas and sold in over 56 Countries. All Lipton tea estates work under the standards of good cultivation (Ethical Tea Partnership) recognized by Global Business Coalitions, which has been fighting AIDS since 2006. NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano. It is the Academy of Art of Milan, the biggest and most innovative private Italian Academy and the first to be recognized officially by the Ministry of Education, University and Research (MIUR) in 1981. It was founded in Milan in 1980 on the initiatives of Ausonio Zappa, Guido Ballo and Gianni Colombo, who has always wanted to challenge the strict academy tradition by introducing new visions and languages that were closer to contemporary artistic practice and creative and artistic professions. In 2009, NABA joined the Laureate International Universities ( www.laureate.net), an international network of 60 accredited universities including a community of over 675,000 students of the world over.


S.p.A.


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COSMO-CNL400

Questa macchina collarinatrice di Cosmopack può essere inserita direttamente in linea o essere usata stand-alone

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COSMO-CNL400

This Cosmopack neck–labelling machine can be directly installed along the line or used stand alone

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his machine based on a new design concept is suitable for the application of truncated pyramidal collars to both, plastic and glass bottle necks. The machine can be installed directly along the line by means of an electrical axis system; as an alternative, the machine can also be used on a stand-alone basis. In both cases, the machine can be cut out when its use is not required by raising the main head above the bottle transport area, using the special motorised system. The precision of the COSMO-CNL400 is guaranteed by the mechanical collar gripping and releasing action combined with a mechanical system for placing the collar on the bottleneck at a production speed of 18.000 bott./h Another striking feature of the COSMO-CNL400 is the collar’s dispenser, which is positioned at breast height. The above feature, along with the perfect mechanical collar gripping and releasing system, ensure that the collars are not damaged during the entire work cycle. On demand, the machine can be fitted with a special unit for applying hot glue to secure the tie label to the bottle. The great reliability of COSMO-CNL400 makes it the ideal choice in the most diverse fields of application: from detergents to liqueurs, from nutritive oils to wine or cosmetics.

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uesta macchina di nuova concezione è adatta per l’applicazione di collari tronco piramidali su colli di bottiglie, sia di plastica che di vetro. Questa macchina può essere inserita direttamente in linea mediante un sistema di asse elettrico, oppure può essere usata come macchina stand-alone. In entrambi i casi vi è la possibilità di escluderla, quando non ne è richiesto l’utilizzo, sollevando, mediante un apposito sistema motorizzato, la testata principale al di sopra del passaggio delle bottiglie. La precisione di applicazione della COSMOCNL400 è data dall’azione meccanica di presa e di posizionamento del collare tronco piramidale sul collo della bottiglia per una velocità di produzione che può raggiungere oltre 18.000 bott./h Altra caratteristica saliente della COSMOCNL400 è il sistema di carico del magazzino dei collari che è posizionato ad altezza d’uomo. Quest’ ultimo insieme al sistema di aspirazione, al perfetto sistema di presa e rilascio meccanico dei collari, permette ai collari stessi di non subire nessun tipo di danneggiamento durante la loro macchinazione. Se richiesto, vi è anche la possibilità di inserire un gruppo per l’applicazione di un punto di colla a caldo per fissare il collare in posizione fissa sul corpo della bottiglia. L’altissima affidabilità di COSMO-CNL400 è stata la carta vincente nei settori di applicazione più disparati, dai detersivi ai liquori, dall’olio alimentare ai vini alla cosmetica.


Cosmopack S.R.L. - Via G. Pastore 5, 40056 Crespellano (BO) Tel: +39.051.969504 - +39.051.969172 - Fax +39 051 6721175 sales@cosmopack.it - info@cosmopack.it www.cosmopack.it


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Prodotti e innovazioni più recenti Ancora una volta Eurasia Packaging Istanbul è destinata a soddisfare le richieste e le aspettative dell’industria

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urasia Packaging 2012 Istanbul, la 18a edizioni del Salone Internazionale del Confezionamento organizzato da Tüyap Fairs Inc., si svolgerà dal 20 al 23 settembre prossimi al Centro Congressi di Istanbul. Essendo la più grande, la più completa e proficua fiera della regione dell’Europa asiatica, Eurasia packaging Istanbul Fair si è distinta come una delle cinque maggiori manifestazioni fieristiche d’Europa. Eurasia Packaging Istanbul è la più grande fiera annuale dedicata al packaging in Europa e membro ufficiale di UFI – Associazione Mondiale dell’Industria Fieristica, e di COPE, Confederazione degli Organizzatori di Saloni dedicati al Confezionamento. Lo scorso anno 1031 aziende dirette e rappresentate, provenienti da 33 Paesi, hanno partecipato al salone, viaggiando da America, Europa e Asia. Un totale di 40.753 professionisti (4.761 da 81 Paesi e 35.992 da 78 città della Turchia) ha visitato il salone.

L’edizione 2011 è stata visitata da 4761 visitatori internazionali, 39% dei quali proveniva dai 6 Paesi confinanti, mentre il 24% proveniva dal Medio Oriente e 37% da Europa Orientale e regione balcanica. Anche molte delegazioni hanno partecipato alla scorsa edizione di Eurasia Packaging Istanbul Fair, provenienti da Afghanistan, Albania, Azerbaigian, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Egitto, Georgia, Germania, Grecia, Iran, Iraq, Italia, Giordania, Kazakistan, Kosovo, Kirghizistan, Macedonia, Moldavia, Romania, Russia, Serbia, Tagikistan, Tunisia, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan. Come per l’anno scorso, anche Eurasia Packaging 2012 intende soddisfare le necessità e le aspettative dell’industria del packaging. L’organizzatore Tüyap si tiene costantemente aggiornato sugli sviluppi dell’industria per poter preparare una piattaforma per le aziende leader del mercato, composte da piccole e medie imprese che chiedono di potersi espandere verso un mercato globale e creare il proprio brand.

The latest products and innovations Once again Eurasia Packaging Istanbul is set to meet the industry’s requirements and expectations

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urasia Packaging 2012 Istanbul, 18th International Packaging Industry Fair will be organized by Tüyap Fairs, Inc. And will take place from 20 to 23 September, at Tüyap Fairs, Convention and Congress Center - Büyükçekmece, Istanbul, Turkey. Eurasia Packaging Istanbul Fair being the biggest, most comprehensive and effective fair of the Eurasian region has proven itself among the five most important fairs in Europe. Eurasia Packaging Istanbul is the biggest annual packaging fair in Europe and an active member of UFI- Global Association of the Exhibition Industry, and COPE - Confederation of Organisers of Packaging Exhibitions.

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1031 companies and company representatives from 33 Countries which spread to America, Europe and Asia have participated at 2011 Fair. A total of 40.753 professionals - 4.761 from 81 countries and 35.992 from 78 cities in Turkey - have visited the fair. 2011 Fair has been visited 4761 international visitors which are 39% of from Turkey’s 6 neighbouring countries, 24% of from Middle East countries, and 37% of from East Europe and Balkans. In addition to individual visitors, international purchasing delegations are organized from Afghanistan, Albania, Azerbaijan, Bosnia Herzegovina, Bulgaria, Egypt, Georgia, Germany, Greece, Iran, Iraq, Italy, Jordan, Kazakhstan, Kosovo,

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Kyrgyzstan, Macedonia, Moldova, Romania, Russia, Serbia, Tajikistan, TRNC, Tunisia, Turkmenistan, Ukraine, Uzbekistan. As in the previous years, Eurasia Packaging 2012 Istanbul Fair aims to meet the true needs and expectations of the packaging industry. Tüyap has been keeping abreast of the developments in the industry to prepare a platform for the leading companies of the industry with small and medium enterprises which are demanding to expand their business to global markets and create a brand.


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Un sistema di asciugatura bottiglie efficiente e adattabile

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Effective and adaptable can and bottle drying

e linee di imbottigliamento e di riempimento di lattine presso lo stabilimento Heineken di Valencia, Spagna, possono ora operare in modo più efficace grazie ai sistemi di asciugatura delle bottiglie ACI installati di recente. La nuova macchina di asciugatura è installata in due linee di riempimento di lattine e in una linea di imbottigliamento ed è costituita dai sistemi ACI DRI-Line, alimentati da un soffiante, fornito dal distributore spagnolo di ACI, PYGSA Sistemas y Aplicaciones. Le due linee di riempimento di lattine funzionano ad una velocità di 33.000 lattine all’ora, mentre la linea di imbottigliamento funziona ad una velocità di 44.000 bottiglie all’ora. L’installazione della linea di riempimento di lattine è basata sul tunnel per lattine del sistema DRI-Line, la cui caratteristica innovativa è la semplicità della regolazione che consente di adattarlo ai diversi formati di lattine. Nella linea di imbottigliamento, utilizzata per capacità di 33 cl, 25 cl e 28,5 cl, PYGSA ha installato i sistemi JetPlates di ACI per l’asciugatura dei tappi a corona. Le linee di asciugatura delle bottiglie e delle lattine utilizzano il soffiante “EL” di ACI, con un’unità ACI EPI10 da 15 kW. Il design del soffiante EL è costituito da un sistema di asciugatura alloggiato in una scatola fonoassorbente montata su staffe. Si tratta di un design flessibile che consente il posizionamento del soffiante accanto o sopra alle linee di imbottigliamento e riempimento di lattine.

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he canning and bottling lines at the Heineken plant in Valencia, Spain, now operate more efficiently thanks to the drying systems that they have recently installed. The new drying machine is installed in two canning lines and one bottling line and consists of ACI DRI-Line systems, powered by a blower, supplied by PYGSA Sistemas y Aplicaciones, ACI’s Spanish distributor. The two canning lines operate at a speed of 33,000 cans/ hour and the bottling line at 44,000 bottles/ hour. At the Heineken plant, the Can Tunnels are configured for single-line feeding, but the systems can be used for applications with multi-line feeding. In the bottle line, which is used for capacities of 33 cl, 25 cl and 28.5 cl, PYGSA has installed ACI’s “JetPlates” equipped with crown top dryers. Both the bottle and can drying-lines use ACI’s “EL” blower, with a 15kW ACI EP10 unit. The EL design has a dryer housed in an acoustic enclosure with legs. This is a flexible design as it allows the blower to be placed at one side of the canning and bottling lines, or astride them. In addition, lifting the legs makes cleaning easier.

Determinando il futuro del movimento dell’aria...

Serie DRI-Line

Sistemi di asciugamento bottiglie e lattine per l’industria del confezionamento e del riempimento

Air Control Industries è leader nella progettazione e realizzazione di sistemi di asciugamento alimentati da turbo soffianti per l’industria del confezionamento e del riempimento. Di fatto, possiamo asciugare quasi qualunque cosa!

Per maggiori informazioni:

www.aircontrolindustries.com Industrial Fans, Blowers & Airknife Systems

Weycroft Estate, WeycroftAvenue, Avenue,Millwey MillweyRise RiseIndustrial Industrial Estate, Axminster, Devon, EX13 5HU Axminster, Devon, EX13 5HU Tel: +44 (0)845 5000 501 Fax: +44(0)845 5000 502 Tel: +44 (0)845 5000 501 Fax: +44(0)845 5000 502 Email: sales@aircontrolindustries.com Email: sales@aircontrolindustries.com Agente: TESCOM S.R.L. - GIUSSANO (MB) TEL. 0362-332092 - info@tescom.it - www.tescom.it


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Soluzioni e sfide per il settore delle etichette autoadesive

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e etichette autoadesive hanno contribuito a migliorare significativamente gli imballaggi: versatilità, pulizia e variabilità le hanno rese l’applicazione ideale in numerosi settori chiave del mercato dei beni di grande consumo - sugli alimenti (sia come etichette primarie e secondarie che per informazioni del prezzo in base al peso e per la stampa di altre informazioni variabili); su prodotti per la cura personale e della casa e in particolare sulle bevande. Il boom delle bevande La crescita globale delle birre premium ha dimostrato negli ultimi anni l’esistenza di un mercato dinamico delle etichette autoadesive a livello mondiale e i vini - sia cuvé premium che varietà più comuni acquistabili al supermercato - stanno attualmente sfruttando l’aspetto accattivante che le etichette autoadesive sono in grado di creare sugli scaffali sul breve o sul lungo periodo, sia tramite i processi di stampa tradizionali che con la stampa digitale di alta qualità. Questa flessibilità ha reso le “edizioni limitate” una possibilità concreta e realizzabile. I soft drink più in voga, come smoothie, succhi e soft drink gasati sono dotati di etichette autoadesive, che sono in grado di offrire diverse finiture ed effetti innovativi su una vasta gamma di materiali, tra cui carta-tessuto, carta metallica e pellicole trasparenti (il che garantisce il tanto amato look “senza etichetta” sui contenitori trasparenti). Il sogno di ogni designer L’esclusivo supporto accoppiato autoadesivo rende inoltre possibile la fustellatura di forme estremamente complesse – un sogno per un designer - e l’applicazione di diverse etichette (fronte, retro, ecc.) in un unico passaggio all’interno della linea di imballaggio. Infine, le opzioni di tracciabilità, autenticazione dei prodotti e sigilli antimanomissione possono costituire elementi intrinseci di un’etichetta autoadesiva. Sostenibilità In quanto attore chiave del settore globale degli imballaggi, il mercato delle etichette autoadesive si impegna assieme agli altri a favore della sostenibilità. Tuttavia, si trova anche a dovere affrontare delle sfide specifiche nell’ambito della sostenibilità, a causa della catena di valore estremamente lunga, complessa e specializzata di questo settore.

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Versatilità, pulizia e variabilità hanno reso le etichette autoadesive l’applicazione ideale in numerosi settori chiave del mercato dei beni di grande consumo Alla base di un’etichetta autoadesiva si trova il “sandwich” autoadesivo costituito dal frontale, dall’adesivo, dal rivestimento del supporto siliconato e dal supporto siliconato. Si tratta di una combinazione di numerosi elementi a cui si devono aggiungere gli inchiostri di stampa e altri processi in macchina da stampa che consentono di creare un’etichetta finita, pronta per l’applicazione automatica a un prodotto. Nessun livello della catena di valore è in grado di offrire un quadro completo e dettagliato della creazione di un’etichetta autoadesiva, tuttavia, nonostante la sua complessità, il settore delle etichette autoadesive deve presentare un unico profilo condiviso per poter comunicare e collaborare in ambito ambientale con i proprietari dei marchi, i rivenditori e, in ultima analisi, i consumatori. È logico quindi che un’associazione industriale qual è FINAT, che rappresenta l’intera catena di valore nella produzione di etichette (fornitori di materie prime, rivestitori e accoppiatori di materiale per etichette e i trasformatori delle etichette) si assuma tale responsabilità. Per diversi anni, FINAT ha lavorato alla creazione e all’aggiornamento dei metodi di verifica delle prestazioni standard del settore e, assieme a un numero in crescita di equivalenti organizzazioni di tutto il mondo, sta attualmente lavorando alla creazione di un programma formale dettagliato per la definizione di pratiche in grado di rendere il nostro settore più “verde”. Stiamo inoltre sostenendo attivamente una serie di iniziative nell’ambito del riciclo. Iniziative ambientali Ciò potrebbe non sembrare una grande sfida, ma la catena di valore è, come già detto, complessa, e nell’ampio contesto della produ-

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zione e stampa di imballaggi stanno proliferando le iniziative ambientali a diversi livelli. Esistono sistemi di gestione ambientale come ISO 14001, Lean Six Sigma e il sistema “LIFE” (Label Initiative For the Environment) specifico per il settore dell’Istituto Tag and Label Manufacturers con sede negli USA. La certificazione in base agli standard per le fonti ambientali - come FSC e PEFC per la carta rappresenta un altro percorso possibile. Gli standard ambientali dei proprietari dei marchi e degli utenti finali per i loro fornitori, come il sistema di verifica della sostenibilità dei fornitori Wal-Mart, sono fonte di ulteriore complessità. Mentre i fornitori di materie prime e le principali aziende di rivestimento/accoppiamento sono in generale produttori su scala globale, i trasformatori di etichette autoadesive sono principalmente aziende di piccole e medie dimensioni per cui tali programmi aggiuntivi sono difficili da seguire. Tuttavia, le aziende associate di FINAT su tutta la catena di valore, stanno agendo singolarmente per garantire soluzioni tecnologiche in grado di ridurre gli scarti in generale e di migliorare la loro impronta di carbonio; per ottenere la conformità al programma REACH, in particolare per quanto riguarda adesivi e rivestimenti, per provare nuovi supporti per etichette e per supporti siliconati, tecnologie adesive, e per utilizzare materiali più sottili senza compromettere le prestazioni. Un profilo unico per tutto il settore Tuttavia, esistono dei limiti a ciò che le singole aziende possono fare in un mercato competitivo per soddisfare le esigenze delle “3 P”: persone, pianeta e profitti. Quindi, secondo me, esiste un ruolo ben preciso per un’associazione come FINAT nel settore della sostenibilità delle etichette: convogliare le aspirazioni dei numerosi livelli della catena di valore in un unico programma e rappresentarne tutti i membri (all’interno del contesto più ampio del settore globale degli imballaggi) fino agli acquirenti finali dei prodotti, ovvero i proprietari dei marchi, i rivenditori e i consumatori.


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Il Global Packaging Project Senza dubbio i proprietari dei marchi e i rivenditori hanno creato una piattaforma eccezionale relativamente alla sostenibilità, ovvero il Global Packaging Project del Consumer Goods Forum. Questa iniziativa sta riunendo i produttori e i rivenditori leader a livello globale, assieme ai loro fornitori di imballaggi di ogni livello e alle relative associazioni di settore, per creare un unico gruppo di persone con un solo programma. Questo gruppo ha già definito quello che è attualmente il quadro comunemente accettato per un dibattito informato sui problemi relativi alla sostenibilità nell’intera catena logisitco-produttiva: il Global Protocol on Packaging Sustainability. Grazie al suo linguaggio professionale comune relativo alla sostenibilità, in grado di andare oltre i confini dei profitti commerciali, il GPPS sta promuovendo un dialogo significativo tra clienti e fornitori in merito ai parametri adeguati da utilizzare per misurare lo sviluppo in ambito ambientale. FINAT è un sostenitore attivo di questo programma e rappresenta gli interessi delle migliaia di trasformatori di etichette in Europa e oltre, che forniscono etichette finite per gli utenti finali, nonché delle sue migliaia di aziende fornitrici membri. Ritengo personalmente che se esiste un’iniziativa in grado di creare un obiettivo reale per la combinazione ottimale di ecocompatibilità e imballaggi idonei, sarà questo forum mondiale di fornitori e utenti. Direttiva UE sui rifiuti da imballaggio A livello regionale il settore delle etichette autoadesive deve essere in grado di soddisfare i requisiti della direttiva UE sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio che è alla base del cambiamento in Europa tramite interventi dal punto legislativo e multe esemplari in caso di mancata conformità. Nel settore delle etichette autoadesive, la gestione dei rifiuti, il riciclo e la riciclabilità sono questioni prioritarie in relazione a un componente specifico dell’etichetta autoadesiva, ovvero il supporto siliconato. Il supporto siliconato è il protagonista dei processi di applicazione automatica e di lavorazione delle etichette autoadesive perché è in grado di garantire eccezionali caratteristiche di gestione in macchina da stampa e nell’applicazione di etichette. Tuttavia, viene percepita anche come un problema dalla lobby del riciclo poiché, una volta che l’etichetta autoadesiva viene applicata automaticamente al prodotto, il supporto siliconato che ha consentito l’applicazione diviene effettivamente superfluo. La più recente revisione della direttiva sui rifiuti da imballaggio nella sua bozza finale, presentata recentemente al consiglio dei ministri, è conforme alla definizione del supporto siliconato usata di FINAT, che lo considera un rifiuto da lavorazione anziché un rifiuto da imballaggio, ma questo non è tutto. Nelle legislazioni nazionali di diversi paesi in Europa, tra cui i Paesi Bassi e il Regno Unito, il supporto siliconato utilizzato è stato definito rifiuto da imballaggio al termine della sua vita utile ed è quindi soggetto a imposta. È attesa per questa estate una decisione finale da parte dell’UE e, qualunque essa sarà, inciderà in modo significativo sulla percezione delle etichette autoadesive da parte del

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mercato. È tuttavia convinzione di FINAT che, senza il supporto siliconato, tutti i vantaggi delle etichette autoadesive, ovvero versatilità, flessibilità, distribuzione precisa, pulita e rapida (a volte multipla con una sola passata di macchina), non sarebbero più garantiti. Riciclabilità del supporto siliconato Qualunque sarà la decisione recepita dalla legislazione europea sul riciclo, è stato dimostrato in numerosi casi che il supporto siliconato in carta o in film è riciclabile, nonostante il suo rivestimento siliconato. FINAT sta promuovendo e sostenendo iniziative pratiche per creare programmi di raccolta e riciclo rifiuti che stanno diventando sempre più attivi dal punto di vista commerciale. Incoraggio i proprietari dei marchi e i rivenditori, e i loro trasformatori, a coalizzarsi e a investire in ciò che potrebbe rivelarsi una soluzione rivoluzionaria per il settore delle etichette autoadesive, mediante la partecipazione a progetti formali di raccolta dei supporti siliconati. La base in carta siliconata è l’applicazione scelta per la maggior parte delle applicazioni di etichette, e si sta sviluppando una vasta scelta di soluzioni anche per il suo riciclo e riutilizzo. Queste basi stanno tuttavia guadagnando attualmente la loro fetta di mercato e la raccolta e il riciclo di queste pellicole dai costi relativamente elevati è attualmente possibile, con la creazione di un’ulteriore opportunità di guadagno. Il poliestere siliconato usato “pulito” è una merce molto desiderabile ed è prioritario lo sviluppo di una struttura nella catena logistico-produttiva che renda più semplici la raccolta e il riciclo di tale materiale, interessante dal punto di vista economico ed efficace per tutte le parti coinvolte nel processo. Raccolta dei rifiuti I rifiuti da supporti siliconati vengono generati in ultima analisi presso gli stabilimenti di co-packer, proprietari dei marchi e dei rivenditori e si trovano perciò fuori dal controllo della catena produttiva di etichette. Il principale compito di FINAT nell’ambito del Global Packaging Project e di altre iniziative nel

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settore degli imballaggi è perciò quello di sensibilizzare gli utenti finali in merito a come possono collaborare con i loro fornitori di etichette per garantire la sostenibilità in termini di raccolta di questi rifiuti a scopo di riciclo e riutilizzo. Oltre ad affrontare e gestire problemi importanti come questo, FINAT continua a fornire un “ombrello verde” ai suoi membri in termini di assistenza alla formazione continua in merito alla produzione di merci e alla salute ambientale e alle pratiche di sicurezza. Alcuni degli argomenti attualmente trattati sono la migrazione e le sbavature degli inchiostri, l’utilizzo di solventi, l’essiccazione UV sicura e altri problemi relativi alla sala stampa, mantenendo l’attenzione sugli interessi degli utenti (in particolare nei settori di alimenti e bevande). Una collaborazione per il successo Gli acquirenti di imballaggi, chi si occupa dei marchi e i progettisti sono sempre più consapevoli della necessità di vendere prodotti in un ambiente che impone un utilizzo inferiore di materiali e di energia e una ridotta impronta di carbonio. Le etichette autoadesive possono essere d’aiuto per raggiungere quest’obiettivo, contribuendo inoltre con una versatilità e un livello di richiamo sugli scaffali senza precedenti. Sono a buon diritto attori importanti all’interno dell’ampio settore degli imballaggi, per sviluppare soluzioni veramente sostenibili, in collaborazione con co-packer, proprietari di marchi e rivenditori. Si tratta di una vera opportunità per ottenere sviluppi importanti nella gestione del nostro ambiente. FINAT, fondata a Parigi nel 1958 e con sede centrale a L’Aia (Paesi Bassi), è l’associazione mondiale dei produttori di etichette autoadesive e dei prodotti e servizi correlati. Con oltre 600 membri in più di 50 paesi in tutto il mondo, FINAT può offrire molto ai trasformatori di etichette e a tutti i fornitori del settore dell’etichettatura in termini di scambio di informazioni e di opportunità di creare relazioni a livello internazionale.

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Solutions and challenges for self-adhesive labelling S

elf-adhesive labels have contributed significant benefits to packaging; and their versatility, cleanliness, and variability have made them firm favourites in many key fmcg market sectors – on foods (both as primary and secondary product labels and for ‘priceweigh’ applications and other variable information print); on personal and homecare products; and, particularly, on beverages. The beverage boom The global growth in premium beers has proved a dynamic self-adhesive label market around the globe in recent years; and wines – both premium cuvées and bulk supermarket qualities – are enjoying the eye-catching on-shelf appeal that short- or long-run self-adhesive labels can create, both by the traditional print processes and by today’s high-quality digital label print. This flexibility has made ‘limited editions’ a practical possibility. ‘Fashion’ soft drinks, such as smoothies, juices, and CSDs (carbonated soft drinks) are also popular users of the selfadhesive label, which delivers a variety of innovative finishes and effects on a wide choice of label face materials – including textured papers, foils, and clear films (which give the favoured ‘no label look’ on a clear container). A designer’s dream The unique self-adhesive laminate also makes it possible to diecut exceptionally complex label shapes on press – a designer’s dream – and to apply multiple labels (front, back, neckstrap, etc) in just one pass on the packaging line. Finally, track-and-trace, product authentication, and tamper-evident features can be an intrinsic part of a self-adhesive label. Sustainability issues As a key contributor to the global packaging industry, the self-adhesive label industry is as committed to the cause of sustainability as all its peers. However, it faces some unique challenges in the context of sustainability – in relation to the industry’s extremely long, complex, and specialised value chain. At the heart of a self-adhesive label is the ‘sandwich’ of a face material, adhesive, release

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Versatility, cleanliness, and variability have made self-adhesive labels firm favourites in many key fmcg market sectors coating, and release liner. In itself, this is a combination of many different components, to which must be added the printing inks and other on-press processes that create the finished label, ready for automatic application to a product. No single level of the value chain can offer a full and detailed picture of the process of delivering a self-adhesive label; but, despite this complexity, the self-adhesive label industry must present a single, united profile if it is to be able to communicate with, and partner, the brand owners, the retailers, and ultimately the consumers in the environmental arena. It makes sense for an industry association such as FINAT, which represents the whole label production value chain -- raw material suppliers, labelstock coaters and laminators, and label converters - to take on that responsibility. For a number of years, FINAT has been creating and updating industry-standard performance test methods, and – with an increasing number of sister organisations around the world – is currently engaged in advancing a detailed formal agenda for step-by-step actions to make our industry ‘greener’. We are also actively supporting a raft of initiatives in the recycling arena. Environmental initiatives This in itself may not sound like a major set of challenges – but, again, the value chain is complex, and there is a proliferation of environmental initiatives in the broad print/ packaging manufacturing context, at many levels. There are the environmental management systems like ISO 14001, Lean Six Sigma, and the US-based Tag and Label Manufacturers Institute’s industry-specific

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‘LIFE’ system (‘Label Initiative For the Environment’). Certification to environmental sourcing standards – like FSC and PEFC for papers – are other possible pathways. Brand owners’ and end users’ own environmental standards for their suppliers, like the Wal-Mart Supplier Sustainability Assessment, add further complexity. While the raw material suppliers and the major coater/laminators represent, in the main, manufacturers at a global scale, the selfadhesive label converters themselves are mostly small-to-medium-sized enterprises for whom such additional agendas are difficult to support. Nevertheless, FINAT member companies across the value chain are, individually, actively delivering technology solutions to reduce waste all round and improve their carbon footprint; to be REACHcompliant, particularly in relation to adhesives and coatings; to explore new label and release liner substrates and adhesive technologies; and to use thinner materials all round without compromising performance. A single industry profile But there are limits to which individual companies operating in a competitive business environment can go in meeting the needs of the ‘three Ps’: people, planet, and profit. So, as I see it, there is a distinct role for an association such as FINAT in the label sustainability arena: to combine the aspirations of the many levels of the value chain into a single agenda, and to represent all its members (within the broader context of the global packaging industry) to the ultimate buyers of its products – the brand owners, retailers, and consumers. The Global Packaging Project Unquestionably, the brand owners and retailers have established an outstanding sustainability platform, in the form of the Consumer Goods Forum’s Global Packaging Project. It is bringing together the world’s leading manufacturers and retailers, along with their packaging suppliers at every level and related industry associations, as a single


group of people with a single agenda. This group has already defined what is now the accepted framework for informed debate on sustainability concerns throughout the supply chain: the Global Protocol on Packaging Sustainability. Through its common professional sustainability language that transcends the boundaries of commercial advantage, the GPPS is facilitating a meaningful dialogue between customers and suppliers on appropriate parameters to be used to measure environmental progress. FINAT is an active supporter, representing the interests of both the thousands of label converters in Europe, and further afield, who provide finished labels for the end users, as well as its valued supplier company members. I personally believe that if any initiative will deliver a real blueprint for the optimal combination of environmental-friendliness and fit-for-purpose packaging, it will be this worldwide forum of suppliers and users. EU Packaging Waste Directive At a regional level, self-adhesive labels must meet the requirements of the EU Packaging Waste Directive, which is driving change in Europe through legislation and punitive levies for non-conformance. Here, in the self-adhesive label industry, waste management, recycling, and recyclability are priority issues in relation to one particular part of the self-adhesive label laminate – the release liner. Release liner is the ‘hero’ of the self-adhesive label conversion and automatic application processes, delivering superb handling characteristics on the printing press and in label application. However, it is also a perceived problem for the recycling lobby since, once a self-adhesive label has been automatically applied to the product, the release liner that delivered it is effectively redundant, its purpose fulfilled. The latest revision to the Packaging Waste Directive in its final draft that was recently submitted to the Council of Ministers is consistent with FINAT’s definition of used liner as process waste as opposed to packaging waste – but this is not the end of the story. In individual national legislation in a number of countries around Europe – including The Netherlands and the UK - spent release liner has been defined as packaging waste at the end of its working life, and is therefore the subject of a financial levy. A final decision from the EU is expected this summer and, whichever way it goes, it will have a significant effect on the market’s perception of self-adhesive labelling. It is, however, FINAT’s opinion that, without its empowering release liner, the self-adhesive label’s overarching package of benefits versatility, flexibility, accurate, clean, fast label dispensing (sometimes in multiples in the one machine pass) - would not be achievable. Release liner recyclability Whatever the final outcome in European waste legislation, it is being proved in many arenas that release liner, both paper- and film-based, is recyclable, despite its release coating. FINAT is driving and supporting practical initiatives to create viable waste collection and recycling schemes, which are becoming increasingly commercially active. I encourage brand owners and retailers, as well as their label converters, to join together and buy in to what could be a real

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game-changer for the self-adhesive label industry by participating in formal liner waste collection schemes. Paper release liner base remains the choice for the vast majority of label applications, and there is a developing choice of solutions for its recycling and re-use. Film-based release liners are, however, also gaining market share today; and collecting and recycling these relatively high-cost liners – and perhaps, in the process, creating an additional revenue stream - is an option today. ‘Clean’ used PET liner is a highlydesirable commodity – and it is a priority to develop a supply chain structure to make collection and recycling simple, financially attractive, and effective for all concerned in the process. Waste collection Liner waste, ultimately, is generated at the contract packer’s, brand owner’s, or retailer’s premises, and is therefore largely out of the hands of the label production chain. FINAT’s prime task, therefore, within the Global Packaging Project and other packaging industry initiatives, is to make end users aware of how they can link with their label suppliers to deliver sustainability in terms of liner waste collection for recycling and reuse. As well as confronting, managing, and addressing major issues like this, FINAT continues to provide a ‘green umbrella’ for its member companies in terms of ongoing educational support on good manufacturing and environmental health and safety practice. Some of the topics we currently embrace are ink migration and set-off, solvent usage, safe UV curing, and other pressroom issues - with the interests of the users (particularly in the food and beverage arena) a central concern.

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A partnership for success Packaging buyers, brand managers, and designers are all increasingly aware of the need to sell products in an environment that is demanding less material and energy usage and an improved carbon footprint. Self-adhesive labels can help in this pursuit, contributing, additionally, unrivalled versatility and shelf appeal. They are rightly major participants in the broad global packaging industry agenda committed to developing truly sustainable solutions, in partnership with contract packers, the brand owners, and retailers. This is a genuine opportunity to achieve significant progress in managing our environment. For more information on current global recycling initiatives go to www.finat.com FINAT, founded in Paris in 1958 and headquartered in The Hague (The Netherlands), is the world-wide association for manufacturers of self-adhesive labels and related products and services. With 600 members in over 50 countries around the world, FINAT has much to offer to label converters and all suppliers to the labelling industry in terms of information exchange and the opportunity to network internationally.

Source: Jules Lejeune, FINAT Managing Director

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Soluzioni sofisticate per l’etichettatura moderna ALcode P

Da ALTECH modelli sofisticati, sovente customizzati, per rispondere economicamente e tempestivamente alle esigenze più complesse di etichettatura ALline C

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ALstep

LTECH - Advanced Labelling Technologies - è fra i maggiori produttori europei di applicatori di etichette autoadesive. Costituita nel lontano 1991 ha progettato e messo a punto una vasta gamma di sistemi di etichettatura in autoadesivo, per la decorazione, la codifica e l’identificazione dei prodotti e dei materiali in genere. Dal suo stabilimento di 3.500 mq, sito alle porte di Milano, la società sforna un migliaio di sistemi all’anno, che attraverso 80 distributori raggiungono 50 paesi, dalla Nuova Zelanda all’Argentina, dall’Islanda al Sud Africa, per un fatturato di 8 milioni di Euro, destinati per il 80% all’estero. Una quarantina di persone a produrre sofisticati modelli, sovente customizzati, per rispondere economicamente e tempestivamente

alle esigenze più complesse di etichettatura: dai piccoli ed economici applicatori automatici ALstep; alle testate ALritma altamente performanti, dotati di pannelli di controllo touch screen; ai sistemi lineari completi ALline per l’etichettatura di flaconi piatti, ovali e cilindrici; fino ai sistemi di stampa/applicazione ALcode, che impiegano i gruppi stampa SATO, leader mondiale in questo settore, di cui ALTECH fra l’altro è distributore per l’Italia. Le ultime innovazioni “marcate” ALTECH sono la ALsleeve, un’unità concepita per l’applicazione automatica di sigilli termoretraibili antiviolo su chiusure di prodotti alimentari, e la ALmatic, un’unità da tavolo per l’etichettatura semi-automatica di prodotti cilindrici. Infine, i sistemi di etichettatura in autoadesivo della linea ALpharma sono espressamente sviluppati da ALTECH per applicazioni su confezioni di prodotti farmaceutici. Di recente la gamma si è arricchita di alcuni modelli di etichettatrici Linerless, che consentono risparmio e rispetto dell’ambiente. Molti tra i marchi più famosi al mondo, inclusi 3M, BASF, Campari, Coca Cola, Colgate Palmolive, Danone, Ferrero, Lavazza, L’Oreal, Nestlé, Philips Morris, Unilever, hanno scelto di lavorare con i sistemi ALTech per risolvere le loro esigenze di etichettatura sulle loro linee di produzione.

Sophisticated solutions for modern labelling From ALTECH sophisticated models, often customised, to economically and promptly respond to the most demanding requirements in terms of labelling

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LTECH – Advanced Labelling Technologies – is one of the major European producers of self-adhesive label applicators. Established in 1991 it has designed and developed a wide range of systems for automatic labelling of all types of product, self-adhesive labelling systems, for decoration, product coding and identification and other material in general. On its 3500-square-meter premises just outside Milan, the company manufactures a thousand systems a year, which through 80 distributors reach 50 Countries, from New Zealand to Argentina, from Iceland to South Africa, for a eight-million Euro turnover, 80% of which are destined to the foreign market.

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About forty people work to manufacture sophisticated models, which are often customised, to economically and promptly respond to the most demanding requirements in terms of labelling: from small and low-cost automatic ALstep applicators; to the high-performance ALritma heads, equipped with touch screen control boards, up to complete linear ALline labelling systems for flat, oval and cylindrical bottles, and to print-apply systems ALcode equipped with SATO printing groups. Sato is a leader company in this sector and ALTECH is the distributor of Sato products in Italy. The latest innovations introduced by ALTECH are: ALsleeve, a unit designed for

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ALcode

the automatic application of heat-shrinkable protection seals on closures of foodstuff; ALmatic, a bench unit for semi-automatic labelling of cylindrical products. The ALpharma self-labelling systems have been specially devised by ALTECH for the packages of pharmaceutical products. This line has been recently added with some Linerless labelers, for higher savings and respect for the environment. Many important companies, such as 3M, BASF, Campari, Coca Cola, Colgate Palmolive, Danone, Ferrero, Lavazza, L’Oreal, Nestlé, Philips Morris, and Unilever, have decided to use ALTech systems to meet the labelling requirements of their production lines.



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Nuove tecnologie per nuovi prodotti

Ultimi sviluppi costringono il mondo delle bevande a ripensare la composizione e la produzione delle bevande

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el gennaio 2012 la Francia ha introdotto la cosiddetta “tassa Cola” su tutte le bevande zuccherate o dolcificate. In Ungheria esiste già da settembre 2011 una “tassa sulle patatine” che riguarda anche le bibite dolci. Anche gli Stati Uniti stanno valutando misure analoghe. Queste e altre novità costringono il mondo del beverage a ripensare la composizione e la produzione delle bevande. Attualmente il comportamento nel consumo di bevande analcoliche è caratterizzato da quattro macrotendenze. In fase di acquisto, il consumatore è sempre più attento alla “naturalità”, privilegiando prodotti con ingredienti naturali. Inoltre, preferisce prodotti con effetti benefici sulla salute, le cosiddette “bevande funzionali” che spingono molto sull’innovazione. Naturalità e funzionalità da sole non garantiscono tuttavia la soddisfazione del cliente. Bere deve essere anche un piacere, contraddistinto da un gusto, un aroma e un sensazionale sentore al palato. Inoltre, in una società sempre più mobile, contano molto anche la praticità e la

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comodità. Queste tendenze si riflettono su tutte le bevande analcoliche, dall’acqua alle bibite, dai succhi ai nettari, dalle bevande energetiche e sportive, ai prodotti a base di tè e caffè. • Succhi. I succhi continuano a crescere in tutto il mondo, con una domanda molto sostenuta per i nuovi prodotti. Nascono così nuove esigenze per le tecnologie di processo. Se in passato si badava soprattutto alla massima potenza e capacità, oggi l’attenzione è puntata sullo sfruttamento ottimale per ottenere le migliori prestazioni. Condizione imprescindibile è il trattamento velocissimo ma delicato dei prodotti, con una lavorazione in assenza di ossigeno. Soprattutto per i succhi più costosi della fascia premium, la qualità e il mantenimento della consistenza sono fondamentali. Il settore ha già adottato processi per la produzione di succhi con pezzi di frutta con una lavorazione estremamente delicata. Per realizzare questo tipo di prodotto e per mantenere la struttura della frutta, è essenziale trattare separatamente il succo


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e i pezzi di frutta. Questi ultimi vengono ad esempio pastorizzati in scambiatori di calore a fascio tubiero separati. Nella produzione di succhi di verdura, le richieste dei consumatori sono analoghe ai succhi di frutta. La priorità in questo caso è la delicatezza del processo di estrazione del succo. Velocità, continuità e bassa ossidazione sono i segreti per la produzione di succhi pregiati con una resa elevata. • Bibite. Anche le bibite si evolvono verso un contenuto maggiore di frutta e l’uso di ingredienti naturali, costringendo così le aziende a ripensare la propria tecnologia di processo. I nuovi prodotti sono più sensibili alla contaminazione microbiologica, pertanto i produttori devono dotarsi di componenti che possano essere puliti in modo efficiente e sostenibile. Il punto di partenza della produzione è la sala sciroppi. È qui che, mediante processi di dissoluzione, miscelazione, riscaldamento e filtrazione, vengono prodotte le singole varianti di sciroppo che vengono successivamente inviate alla miscelazione

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delle bevande. Un’altra componente essenziale della catena di processo è un impianto moderno di preparazione dell’acqua. Un premix omogeneo è infatti fondamentale per la miscelazione degli ingredienti aggiuntivi. Fattori altrettanto importanti sono l’alta qualità del prodotto e la prevenzioni di perdite. Anche l’autorizzazione dell’UE all’utilizzo dello Stevia come dolcificante alternativo, privo di calorie e innocuo per i denti, richiederà nuove soluzioni nella tecnologia di processo. • Acqua. Anche nell’industria dell’acqua sono in atto sviluppi che contribuiscono alla riduzione dei costi e al miglioramento microbiologico del prodotto. Liscia, frizzante o aromatizzata, l’acqua viene prodotta con tecnologie sempre più sofisticate, dal degasaggio, passando per l’aggiunta di anidride carbonica, fino alla filtrazione igienica. Le bevande istantanee e pronte a base di cereali, germogli o radici potranno diventare in futuro sostanze benefiche per la salute dell’uomo e sono destinate ad accrescere il loro

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ruolo di integratori alimentari. Nel processo di produzione, gli ingredienti pregiati devono essere estratti dalle cellule delle piante e successivamente miscelati alla bevanda. Per quanto riguarda il tè “pronto da bere” e le specialità asiatiche, Euromonitor International prevede che in futuro saranno queste bevande, in virtù del loro apporto benefico, a registrare i tassi di crescita maggiori. L’obiettivo è un trattamento accurato e delicato dell’estratto di tè, unito alla massima resa del prodotto. Nel mercato dei caffè pronti, invece, il gusto predilige attualmente le specialità aromatizzate, ad esempio alla vaniglia o al cioccolato. Tematiche completamente nuove nella ricerca e sviluppo sono anche il procedimento DCD (Dynamic Cellular Disruption), che potrebbe sostituire almeno in parte gli attuali processi utilizzati nell’industria delle bevande. Il prolungamento della durata degli smoothies con l’ausilio di campi elettrici pulsati è un altro ambito di ricerca molto promettente.

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New Technology for New Products I

n January 2012 France introduced its new “cola tax” for all drinks containing added sugar or sweetener. Hungary has had its own “chips tax” – targeting excessively sweet drinks among other things – since September 2011. In the United States too a levy of this kind is under consideration. These and other new developments are forcing the drinks industry into rethinking the ingredients and manufacturing processes used for its products. In the soft drinks field, four mega-trends currently dominate consumer behavior worldwide. Drinks purchasers are becoming more concerned about “naturalness”, preferring products made from natural ingredients. Consumers are also on the lookout for products that confer health benefits – functional beverages are regarded at present as a main driver of innovation. But naturalness and functional value alone are not enough to keep the consumer happy. Drinking is supposed to be an enjoyable experience, and that means first-rate taste, aroma and “mouth-feeling”. And finally, in the highly mobile society of today, sheer convenience remains a big factor. These trends affect all soft drinks, ranging from water, traditional soft drinks, juices and nectars by way of energy drinks and sports drinks to instant coffees and teas. • Juices. Juice products are a growth market

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worldwide, with notable demand for new lines. This in turn means process technology must rise to new challenges. Where in the past producers’ main concern has been to maximize output, today’s priority in terms of performance is optimal product quality. This means it is now vital that products are processed rapidly but also without impairing quality, and under oxygen-free conditions. When it comes to expensive, premiumsegment juices, the prime requirements are high quality and constant consistency. Processing methods highly protective of fruit quality have now been introduced for the production of juices containing whole fruit pieces. Careful handling of the fruit bits to prevent disintegration involves keeping them separate from the juice throughout processing – for instance, the fruit bits are pasteurized in their own separate tube heat exchangers. Consumer preferences governing vegetable juice production are much the same as for fruit juices. The key requirement is that the juice-extraction process must not impair the product’s natural properties. Speed, continuity and minimal oxidation are the watchwords here: all three are essential to the production of high-grade juices with high yield. • Soft drinks. In the narrower soft drinks field too, the trend to higher fruit content and use of natural ingredients means there have to be

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New developments are forcing the drinks industry into rethinking the ingredients and manufacturing processes used for its products fresh approaches in process technology. The new products are more susceptible to microbiological contamination. So the manufacturers have to supply process components that can be efficiently and sustainably cleaned. For individual syrup bases, life begins in the syrup room. Raw materials go through dissolving, blending, heating and filtration stages on their way to becoming the individual syrup variants, and then move on to the mixing process. A further important element in the process chain is a modern water preparation plant. The homogeneity of the premix is of key importance when it comes to the blending in of the further ingredients. High product quality and elimination of product wastage are also key factors. The recent approval of stevia across the EU as an alternative, zero-calorie sweetener harmless to teeth will entail new approaches in process technology. • Water. In the water sector too, constant innovation keeps paring costs and delivering improvements in microbiological quality. Still table water, carbonated, flavored – whatever the water type, production involves ever more sophisticated process technology, for requirements ranging from degasification to precision carbonation to hygienic filtration. Instant and ready-to-drink products made with cereals, blossoms or plant roots may come in future to be used for gently beneficial effects on human health, with the potential for a considerably increased future role as diet supplements. With this end in view, the production process will involve the delicate operation of extracting the valuable active ingredients from plant cells for subsequent blending into the drink. In the view of Euromonitor International, the strongest future growth rates can be expected in ready-to-drink tea and specialty drinks from Asia, because of the associated health benefits. The producers’ ideal is process technology that will ensure meticulous – and hence benefit-conserving – treatment of the tea extract while also maximizing product yield. Riding high in the instant coffee markets at present, meanwhile, are the aromatized specialty lines, flavored for example with vanilla or chocolate. Research and development have moved into some entirely new areas, such as the DCD process (Dynamic Cellular Disruption), which may in time supersede at least some of the processes currently used in the beverage industry. Improvement of the keeping qualities of smoothies by application of pulsed electric fields is a further exceptionally interesting research field.

Source: Messe München press office

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nstallate nello stabilimento WALDQUELLE in Austria due etichettatrici ADHESLEEVE; l’imbottigliatore austriaco si affida alla semplicità della nuova tecnologia sviluppata da P.E. LABELLERS per le due linee PET da 15.000 e 30.000 bph. Fiore all’occhiello della gamma P.E. LABELLERS, ADHESLEEVE può essere classificata come una variante dell’autoadesivo pur essendo una macchina rollfed; la prima etichettatrice linerless per l’applicazione di etichette avvolgenti pre-adesivizzate a settori in film bianco o trasparente: semplice come lo scotch. Semplicità nell’applicazione grazie all’eliminazione della colla a caldo e al nuovo sistema di taglio, e facilità di utilizzo in quanto non richiede personale specializzato. Anche le etichette pre-adesivizzate sono semplici da produrre e facili da reperire. Il film pre-adesivizzato non è una novità ma la semplice evoluzione della tecnologia utilizzata sui nastri adesivi sin dal 1950. Qualsiasi converter oggi è in grado di pre-adesivizzare film per etichette utilizzando materiali standard in commercio. Evoluzione in termini di risparmio: quest’etichettatrice permette di lavorare film con uno spessore di 20µ (30% in meno rispetto agli standard roll-fed da 35µ), con il vantaggio di avere ben il 70% di etichette in più sulla stessa bobina: più etichette, maggiore risparmio, maggiore autonomia e meno fermi linea! Inoltre le bobine pre-adesivizzate non necessitano di particolari condizioni di stoccaggio e non hanno limitazioni di tenuta e durata rispetto allo standard roll-fed. www.pelabellers.it

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Semplicità nell’applicazione Waldquelle investe nella nuova tecnologia di etichettatura adhesleeve sviluppata da P.E. LABELLERS

Easy in application Waldquelle continues to invest in the new labelling technology developped by P.E. LABELLERS

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wo Adhesleeve labellers have been installed at WALDQUELLE’s plant in Austria; the Austrian bottler has put his faith in the simplicity of the new technology developped by P.E. LABELLERS for its two PET lines at 15.000 and 30.000 bph. Flagship range of P.E. LABELLERS, ADHESLEEVE can be classified as a variant of self-adhesive labelling machine even if it is a roll-fed labeller; the first linerless labelling machine suitable to apply wrap-around preglued white or clear film labels: easy like a scotch tape. Easy in application, thanks to the elimination of the hot melt glue and to the new cutting system, and user-friendly since it does not require skilled labeller operators.

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The pre-glued labels are easy to be produced and easy to be found. The pre-glue film is not new is merely the evolution of adhesive tape technology since 1950. Any converter nowadays is able to pre-glue film for labels using standard materials available on the market. Evolution in savings : this labeller allows to handle films 20µ thick (30% lower than the 30µ standard ones used for roll-fel labelling), with the advantage of having 70% more labels on the same reel: more labels, more savings, higher autonomy and fewer line downtimes! Furthermore the preglued labels don’t require particular stock conditions and they don’t have duration limits if compared with the standard roll-fed ones. www.pelabellers.it

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Soluzioni di imballaggio L’esperienza di ATLANTA permette la realizzazione di macchine affidabili adatte ad affrontare le sfide del confezionamento

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TLANTA è un’azienda di primaria importanza nella produzione di macchine confezionatrici per l’industrie alimentari, bevande, brik, alimenti per animali, detergenti, lubrificanti e prodotti per cura personale. L’azienda attualmente presenta le seguenti serie di macchine: • Il wrap-around GIOTTO, in grado di confezionare fino a 50 cartoni al minuto. • La fardellatrice ECOFARD, per il confezionamento fino a 100 cicli al minuto. • La fardellatrice OPALE, per il confezionamento fino a 50 cicli al minuto • La fardellatrice AMBRA, per il confezionamento fino a 30 cicli al minuto • La macchina COMBI che è l’unione tra la fardellatrice e l’avvolgitrice cartoni. Sono disponibili diversi tipi di fardellatrici che possono avvolgere con solo film, falda e film, vassoio e film o solo vassoio. Il film può essere stampato. La gamma di macchine wrap-around e termoretraibili di ATLANTA si è affermata, nel mondo, grazie alle prestazioni, alle diverse gamme di prodotti confezionati, all’efficienza, all’affidabilità e alla bassa manutenzione. I benefici chiave di tutti questi modelli di macchine sono i cambi formato facili e veloci, uniti all’estrema facilità d’uso degli operatori. L’esperienza di ATLANTA garantisce la soluzione ottimale alle sfide del confezionamento.

Packaging solutions ATLANTA’s experience enables to produce reliable machine suitable to face any packaging challenge

A

tlanta is a significant and important company engaged in the production of packaging machines for food, beverage, pet food, brik, detergents, lubricants and personal care products. The company now produces the following machine ranges: • The wrap-around GIOTTO, can pack up to 50 cases per minute. • The Shrink Wrapper ECOFARD, for packing up to 100 cycles per minute. • The Shrink Wrapper OPALE, for packing up to 50 cycles per minute. • The Shrink Wrapper AMBRA, for packing up to 30 cycles per minute. • The COMBI machine which is a union of a shrink wrapper and a wrap around case packer. All Atlanta shrink wrappers can be specified to run film only packs, with pad and film, with tray and film or just tray. Print registered film is an affordable option. The extensive range of wrap-around case packers and shrink wrapping machines from Atlanta has established them in the marketplace thanks to performance, versatility, efficiency, reliability and low maintenance. Key benefits of all these models are fast and easy format changes, combined with operational convenience. The experience of ATLANTA guarantees optimum solutions to any packaging challenge.

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filling & packaging

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La filosofia della

qualità

L’azienda di Vinadio, che in meno di vent’anni ha scalato il mercato dell’acqua minerale, ora diversifica e si lancia nel mercato del the freddo

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all’esperienza della marca leader dell’acqua minerale Sant’Anna arriva una nuova freschissima bevanda tutta da gustare. SanThé di Sant’Anna è il nuovo the freddo che arriva sullo scaffale dei supermercati per rinfrescare l’estate 2012. SanThé Sant’Anna è il nome del nuovo prodotto, che coniuga con un mix evocativo la parola thé con il brand Sant’Anna, un marchio fortissimo, ritenuto dagli esperti tra i marchi a più alto valore in Italia. Ma il suono richiama anche la “santé” che per i francesi indica la salute. Il tema del benessere è infatti da sempre un cavallo di battaglia del brand, grazie alle straordinarie caratteristiche organolettiche dell’acqua che sgorga dai monti che sovrastano Vinadio, dove ha sede lo stabilimento produttivo. Con l’Acqua Sant’Anna è prodotto anche il nuovo thé freddo in bicchierino, risultato di un metodo di lavorazione molto attento alla qualità finale, per soddisfare al meglio le esigenze di gusto e benessere dei consumatori. Con la stessa attenzione alla qualità da cui nasce acqua Sant’Anna, nasce anche il nuovo SanThé. SanThé Sant’Anna infatti non utilizza polveri solubili ma viene prodotto per infusione, per esaltare al massimo il meglio del the, un prodotto che sta conquistando sempre più consumatori anche nel nostro Paese. La nuova gamma SanThé Sant’Anna comprende il formato in bottiglia da un litro e mezzo e mezzo litro e il pratico formato monoporzione in bicchierino, nei gusti pesca, limone e the verde. SanThé Sant’Anna propone dunque da subito una gamma varia, adatta a soddisfare le diverse esigenze di consumo, dalla bottiglia da un litro e mezzo per il consumo domestico in famiglia al pratico bicchierino monoporzione, molto utilizzato in particolare dalle mamme per la merenda dei bambini. L’azienda di Vinadio ha recentemente partecipato a Venditalia, Milano dal 9 al 12 maggio, dove ha presentato non solo l’acqua minerale Sant’Anna e la bottiglia ecosostenibile Sant’Anna Bio Bottle, ma anche il nuovo brand SanThé. Ormai leader nel canale retail con una quota di

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mercato a valore dell’11,5% (dati IRI al 31 marzo 2012), la ricetta di Acqua Sant’Anna per continuare a crescere è quella di approcciare nuovi canali di distribuzione, concentrandosi in particolare nei consumi fuori casa. Oggi Sant’Anna è il brand più scelto nel canale retail. Ricerche effettuate direttamente su un panel test evidenziano come numerosi consumatori gradirebbero poter trovare questi prodotti anche presso i loro uffici, comodamente acquistabili dai distributori automatici, senza doverli portare da casa. “Il consumo attraverso la distribuzione automatica – commenta l’imprenditore Alberto Bertone, fondatore e Amministratore Delegato dell’Acqua Sant’Anna di Vinadio - è spesso associato alla fretta, poca attenzione, da parte del consumatore. Ma la presenza di prodotti di qualità in questo canale permette al consumatore di gratificarsi e tutelare il suo benessere anche nelle pause veloci fuori casa.” “La nostra mission – spiega l’imprenditore Alberto Bertone - è, anche questa volta, di partire dal prodotto, non dai numeri che può fare; mi sono dedicato personalmente allo sviluppo di un nuovo prodotto che fosse soprattutto di alta qualità. Il marchio Sant’Anna oggi conta su una clientela fedele, ma non per questo meno esigente. E siamo convinti che la strada per il successo debba continuare ad essere quella della trasparenza e della condivisione con il consumatore. Per questo, anche nello sviluppo di Santhé Sant’Anna abbiamo voluto proporre un nuovo modello di the freddo, che tiene conto in prima battuta della

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qualità dell’acqua con cui viene prodotto. Il metodo per infusione ci consente di esaltare il meglio del the”. Così Alberto Bertone spiega la nuova impresa e continua: “abbiamo studiato a fondo il mercato e scoperto che il the freddo, soprattutto nel formato monoporzione in bicchiere, è molto utilizzato dalle mamme per la merenda dei propri bambini. Mamme e bambini sono da sempre un target importante per noi –Sant’Anna è stata tra le prime acque minerali a ricevere l’autorizzazione ministeriale per l’alimentazione dei neonati – per questo abbiamo pensato di soddisfare anche questa esigenza di consumo con un prodotto alternativo, accurato e di alta qualità.”


filling & packaging

GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Quality

y h p o s o l i h p

In less than twenty years, the company of Vinadio has been able to climb the market of mineral waters, and now it diversified its lines and enters the ice tea market

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new fresh drink has just been created by the extensive experience of Sant’Anna, lead name in the sector of mineral waters; the new ice tea, SanThè, will be on supermarket shelves the next Summer. The name of this new reference combines the word “tea” with “Sant’Anna”, which is acknowledged as one of the best Italian brands. Moreover, the sound reminds us of the French word “santé” meaning health. Wellness has always been the company’s strong point, on account of the organoleptic characteristics of the water flowing from the mountains surrounding Vinadio, where the company’s production factory is located. As well as Acqua Sant’Anna, the company also produces the new ice tea, resulting from accurate processing method very much quality oriented, to meet consumers’ requests of taste and wellbeing. The new SanThé is produced with the same care as Sant’Anna water. SanThè Sant’Anna has no soluble powders, but it is brewed as to enhance the taste of the tea, which is a drink that has been conquering an increasing number of consumers also in our Country. The new SanThé line consists of bottles of a litre and a half, and single-serve glasses, in peach, lemon and green tea flavours. Therefore, Sant’Anna is proposing a comprehensive line of flavours as to meet consumers’ different requirements: 1 ½ litre bottle for family consumption and the singleserve glass, very much used by mums for their children’s break. The company of Vinadio has recently participated in Venditalia, from 9 to 12 May in Milan, where it displayed not only Sant’Anna mineral water and Sant’Anna Bio Bottle, but also the latest SanThé reference. Already market leader in the retail trade with share of value 11,5% (IRI, 31, March

2012), Acqua Sant’Anna intends to grow further by approaching new distribution channels, focusing mainly on away-fromhome consumptions. Today, Acqua Sant’Anna is the most sold brand in the retail trade sector. Research reveals that many consumers would very much like to find these products at their offices, in vending machines, without having to bring them from home. “Consumption through vending machines is often understood as fast and careless eating” explains Alberto Bertone, the founder and CEO of Acqua Sant’Anna. “However, the vending of quality product in this sector will result into satisfied consumers who can care for their wellbeing also during fast breaks out of home.” “Our mission”, continues Alberto Bertone, “is again focusing on the product rather than on numbers; I committed myself to developing a product that would be of high quality. Sant’Anna brand counts on loyal but demanding clients. We are utterly convinced that the road to success must include transparency and interaction with consumers. That is why while developing SanThé Sant’Anna we wanted to propose a brand new model of ice tea, which is made with high-quality water. The brewing method enables to enhance the best characteristics of tea.” Alberto Bertone goes on to explain the new activity and says “We studied the market thoroughly and understood that ice tea, above all the single-serve format, is very much used by mums when serving their children the afternoon snack. Mothers and children have always been a very important target to us, in fact Sant’Anna has been one of the first mineral waters to have the Ministry approval for new born babies nutrition; hence, we deemed it relevant to meet this demand by offering an alternative high-quality product.”

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ChinaPlas

2012

segna un record a 5 cifre Il nuovo clamoroso successo di ChinaPlas si deve alla perfetta combinazione di espositori cinesi e stranieri, agli ultimi sviluppi del mercato e alla gamma diversificata di prodotti espostia

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razie alla crescita continua nel corso degli anni, ChinaPlas 2012 (26a mostra internazionale per l’industria della plastica e della gomma) ha segnato un altro grande record in termini di area espositiva, numero di espositori e di visitatori. Già fiera leader in Asia e n. 2 al mondo per l’industria della plastica e della gomma, ChinaPlas 2012 è stata ulteriormente ampliata a 210.000 mq rispetto al 2011 e con un aumento del 40% rispetto all’edizione di Shanghai del 2010. Il numero eccezionale di visitatori ha permesso lo sfondamento delle cinque cifre, raggiungendo 109.858, con un aumento del 16,77% rispetto il 2011, e 34,9% rispetto al 2010. Stanley Chu, Presidente di Adsale Exhibition Services Ltd, Organizzatore di ChinaPlas, dice “la forte reputazione di ChinaPlas, la comprovata miscela tra espositori cinesi e internazionali, gli ultimi sviluppi di mercato

per i diversi settori di applicazione, assieme a una gamma diversificata di prodotti in mostra hanno attirato molti visitatori da tutte le parti del mondo, contribuendo così alla conquista dell’attuale record. Inoltre, è molto importante sottolineare che il sempre crescente numero di visitatori internazionali ha innalzato ChinaPlas a un maggiore livello di internazionalità”. Due nuovi padiglioni per Corea e Tailandia sono stati aggiungi quest’anno per un totale di 13, facendo così superare il record dello scorso anno. Gli altri padiglioni erano per Austria, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, China, Taiwan, Turchia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Il balzo a oltre 100.000 presenze è stato possibile non solo per la presenza di visitatori locali ma anche per i visitatori stranieri. Oltre 100 gruppi di key buyers, corporazioni e associazioni, per i diversi settori di applicazione, provenivano da tutto il mondo, come da Brasile, Colombia, India, Indonesia, Iran, Giappone, Corea, Malesia, Filippine, Cina, Russia, Taiwan, Tailandia, Turchia, Ucraina e Vietnam. ChinaPlas 2013 si svolgerà su 220.000 mq, al China Import & Export Fair Pazhou Complex di Guangzhou, dal 20 al 23 maggio 2013.

ChinaPlas 2012 set 5-digit record ChinaPlas’ new resounding success is due to the wellmixture of Chinese and overseas exhibitors, the latest market updates and a diversified range of exhibits

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ith continuous growth in scale over the years, ChinaPlas 2012 (the 26th International Exhibition on Plastics and Rubber Industries) climbed another big step with new records of exhibition area, numbers of exhibitors and visitors. Ranked as Asia’s No.1 and world’s No.2 plastics and rubber show, ChinaPlas 2012’s scale has expanded 16.67% to 210,000sqm compared to 2011 and recorded 40% with comparison made to the one held in Shanghai in 2010. For visitors, a breakthrough of 5-digit number to 109,858 with growth rate of 16.77% versus 2011 and 34.9% versus 2010.

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Mr. Stanley Chu, Chairman of Adsale Exhibition Services Ltd., Organizer of ChinaPlas, said “the strong reputation of ChinaPlas, the wellmixture of Chinese and overseas exhibitors, the latest market updates for different application sectors, together with a diversified range of exhibits have attracted visitors from different parts of the world, achieving a doubledigit increase in the number of visitors. More importantly, ever-increasing number of overseas visitors has upgraded ChinaPlas to a higher international level.” It is worth mentioning that two new pavilions from Korea and Thailand joined ChinaPlas this

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year, boosting the number of pavilions to 13 and breaking last year’s record. The rest of the pavilions came from Austria, Canada, France, Germany, Italy, Japan, PR China, Taiwan, Turkey, UK and the USA. The leap over 100,000 visitors contributed from not only local but also overseas visitors. Over 100 groups of key buyers, corporations and associations, representing different application sectors, came from all over the world, including Brazil, Colombia, India, Indonesia, Iran, Japan, Korea, Malaysia, Philippines, PR China, Russia, Taiwan, Thailand, Turkey, Ukrainian and Vietnam. ChinaPlas 2013, with an expected exhibition area of 220,000sqm, will be staged at China Import & Export Fair Pazhou Complex, Guangzhou, PR China, from May 20 to 23, 2013.


Brau Beviale 2012 induce in tentazione

B

rau Beviale inviterà al Centro Esposizioni Norimberga dal 13 al 15 novembre circa 1.350 espositori (2011: 1.384), e tra questi sia habitué di fama mondiale sia start up, serviranno ai loro ben 31.500 ospiti pronti a investire (2011: 31.693) l’amato cocktail fatto di pregiate materie prime per bevande, tecnologie innovative, logistica efficiente e idee marketing effervescenti. Fulcro della proposta merceologica è, da sempre, la tecnologia nel suo complesso, con macchine e impianti per la produzione, l’imbottigliamento e il confezionamento delle bevande, attrezzature tecniche per aziende e laboratori, nonché impianti energetici. All’immediata vigilia della Brau Beviale, il 12 e 13 novembre 2012, la NürnbergMesse e il VLB di Berlino, l’Istituto di Ricerca e Formazione sulla Birra organizzeranno per la prima volta il simposio “European MicroBrew Symposium – Market, Trends and Technology”. Partendo dagli USA, anche in molti paesi europei si osserva uno sviluppo verso le birre personalizzate prodotte in modo artigianale. Il simposio della durata di un giorno e mezzo, che in futuro si svolgerà a Norimberga con scadenza annuale, riprende proprio questo trend. Esso si rivolge agli amministratori delegati, ai titolari, ai responsabili tecnici e ai mastri birrai dei microbirrifici e delle locande con annesso birrificio in Europa, nonché ai rappresentanti dell’industria dell’indotto.

Enticing Brau Beviale 2012

B

rau Beviale 2012 invites the industry to the Exhibition Centre Nuremberg from 13–15 November and some 1,350 exhibitors (2011: 1.384), including worldrenowned regulars as well as start-ups, serve a popular cocktail of high-quality beverage raw materials, innovative technologies, efficient logistics and sparkling marketing ideas for their good 31,500 visitors with money to invest. The event focuses on the whole technology spectrum with machinery and installations for production, filling and packing of beverages, operating and laboratory equipment, and energy systems. On 12/13 November 2012, immediately before Brau Beviale, NürnbergMesse and the VLB – Brewery Research and Training Institute - of Berlin will organize the first “European MicroBrew Symposium – Market, Trends and Technology”. The development towards individual, craft-brewed beers that started in the USA can now also be observed in many European countries. This trend is taken up by the one-and-ahalf-day symposium, which will take place in Nürnberg annually in future. It is intended for managing directors, proprietors, technical directors and master brewers from European microbreweries and pub breweries and representatives from the supply industry.


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filling & packaging

Soluzione Swerve Neck P.E.T. Engineering consolida la propria esperienza nel campo della progettazione di contenitori ultra-leggeri

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.E.T. Engineering consolida la propria esperienza nel campo della progettazione di contenitori ultra-leggeri, dalle alte performance e valore estetico, con Swerve Neck, soluzione brevettata in grado di alleggerire i contenitori di più del 20% nella zona filetto e sottobaga. Consapevole dell’importanza di preservare l’ambiente e desiderosa di assecondare la necessità dei produttori di contenere i costi associati alla materia prima, l’azienda adotta da tempo politiche di progettazione ispirate al criterio Lightweighting, una riduzione del peso attuata su ogni singola zona della bottiglia. Gli interventi tradizionali coinvolgevano esclusivamente il disegno preforma, il disegno bottiglia e l’applicazione di filetti alleggeriti. Il reparto R&D di P.E.T. Engineering ha focalizzato la propria attenzione anche sulla zona sottobaga dopo aver identificato proprio in questa zona e nel filetto quelle in cui si presenta il maggior accumulo di materiale. La soluzione brevettata Swerve Neck, applicabile a tutti i filetti esistenti, permette l’alleggerimento di entrambe le zone senza comprometterne il comportamento durante il processo di soffiaggio, riempimento, tappatura, trasporto ed utilizzo finale. Swerve Neck crea un anello interno tra baga e sottobaga che consente di acquisire due importanti vantaggi:

1. La geometria brevettata permette un minor accumulo di materiale nella zona sottobaga poiché la mantiene ad una distanza dallo stampo sufficiente ad evitarne il raffreddamento. La plastica, rimasta ad una temperatura tale da poter essere ancora stirabile, può così essere distribuita sul corpo della bottiglia, trasformandosi da materiale amorfo inutilizzato a materiale strutturante; 2. L’anello, inoltre, conferisce rigidità al filetto permettendo un’ulteriore riduzione dello spessore senza pregiudicare le performance del contenitore che, anzi, migliorano a livello di top load verticale. La soluzione Swerve Neck è già stata utilizzata da Sanpellegrino per la produzione del formato da mezzo litro di Levissima, soffiato con il 22% di PET in meno rispetto alla precedente bottiglia dello stesso formato. P.E.T. Engineering si è occupata della progettazione della preforma, del contenitore e della sua industrializzazione, abbinandovi l’introduzione di una soluzione tecnica innovativa in grado di trasformare il contenitore stesso in valore aggiunto non solo per lo storico brand del gruppo Sanpellegrino ma anche per i suoi consumatori. L’azienda conferma così di essere, per i propri clienti, un interlocutore unico per tutte le esigenze di beverage packaging.

Swerve Neck Solution P.E.T. Engineering consolidates its experience in the design of ultra-lightweight containers

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.E.T. Engineering consolidates its experience in the design of ultralightweight containers with high performance and aesthetic value, with Swerve Neck, a patented solution that allows savings up to 20% in the neck finish and in the area under the support ledge. P.E.T. Engineering, aware of the importance of preserving the environment and eager to meet the needs of bottlers who want to reduce production costs related to raw materials, has been applying, for a long time, light-weighting solutions to its containers, reducing weight on each area of the bottle. The traditional ways to obtain ultra-lightweight containers usually involve the preform and the bottle design or the implementation of lightweight neck finishes. The R&D dept. of P.E.T. Engineering has focused its attention also on the area under the support ledge after having identified this area and the neck

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finish as the ones where we can find the biggest accumulation of material. The patented solution called Swerve Neck by P.E.T. Engineering, which can be used in all the existing neck finishes, allows the lightening of both zones without compromising their behavior during the blowing, filling, capping processes and during transport and final use. Swerve Neck creates an inner ring between the neck finish and the area under the support ledge that leads two important advantages: 1. The patented geometry allows less accumulation of material in the area under the support ledge keeping it at a distance from the mold sufficient to prevent its cooling. This plastic remains at such a temperature that can be still stretchable, that is to say, distributed on the body of the bottle, transforming the material from amorphous and unused into a structuring one;

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2. The stiffness of the ring into the neck finish allows a further reduction of the thickness without compromising the performance of the container which, indeed, improving its vertical top load. The Swerve Neck solution has already been used by Sanpellegrino for the production of the Levissima half a liter size, blown with the 22% of PET, which is less than the one used in the previous bottle of the same size. P.E.T. Engineering was responsible for the preform project, for the container design and for its industrialization, reinforcing the bottle by introducing an innovative technical solution that can turn the container into an added value, not just for the historical brand owned by Sanpellegrino, but also for its consumers. The company, according to its customers, confirms to be a one-stop shop for all the needs related to beverage packaging.




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Soluzioni di fine linea di qualità

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TALPROJECT è un’azienda che si è specializzata in soluzioni di fine linea di qualità per i settori beverage, food, chimico e farmaceutico, ed è in grado di offrire una vasta gamma di prodotti, quali depalettizzatori a tubi gonfiabili e a strato, formatori di cartoni, incartonatrici verticali e orizzontali, robot pick-and-place, wrap-arounds, chiudicartoni a nastro e/o colla, pallettizzatori cartesiani a strato con carico dall’alto o dal basso, robot di palettizzazione, fasciatori a tavola rotante, braccio rotante ed ad anello. Oltre a questo grande pacchetto di automazione per il fine linea, ITALPROJECT produce

una gamma completa di veicoli a guida laser (LGV), integrati con una varietà di soluzioni di movimentazione interna e di logistica automatica, che fino a poco tempo fa era destinata solo alle grandi imprese industriali, poiché sinonimo di alta complessità e di costi elevati. Con le soluzioni di ITALPROJECT, ora anche le aziende di minori dimensioni possono sempre più raggiungere l’eccellenza nella gestione del magazzino e nell’ottimizzazione degli spazi, con un customer service di altissima qualità. Uno staff tecnico e commerciale altamente specializzato è in grado di accompagnare i clienti alla scelta delle soluzioni di fine linea più adatte alle loro esigenze, e orientate

Con le soluzioni di ITALPROJECT anche le aziende di minori dimensioni possono sempre più raggiungere l’eccellenza nella gestione del magazzino e nell’ottimizzazione degli spazi

sempre sulla qualità degli impianti e sui ridotti costi di manutenzione. Nei settori del vino, acqua, birra, oli alimentari e soft-drinks Italproject può fornire linee complete dalla formatura del cartone al magazzino di stoccaggio, garantendo ai clienti un unico partner su cui contare. La storia dell’azienda negli ultimi venti anni è di successo e in costante crescita e vanta migliaia d’installazioni in tutto il mondo, con un portafoglio clienti che include sia società che per la prima volta si avvicinano all’automazione industriale sia le grandi multinazionali che migliorano costantemente i loro processi produttivi. Italproject si trova a Galliera Veneta (PD) e fa parte del gruppo Sanovo Technology Group, che ha sede in Danimarca. Italproject ha sedi, con personale tecnico per il service e magazzini ricambi in Francia, USA, Mexico e Brasile.

Top quality end-of-line solutions On the basis of ITALPROJECT’s automated logistics, now also a growing number of smaller operations can reach the excellence in stock management and space optimization

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TALPROJECT has specialized in fine end-ofline solutions for a number of industries such as beverage, food, chemicals and pharmaceutical products, and offers a wide range of products such as sweep and inflatable depalletizers, carton forming machines, horizontal and vertical carton packers, pickand-place machines, wrap-around machines, sealing machines, Cartesian palletizers with high or low in-feed, robot palletizers, turn table, rotating arm and ring wrapping machines. Besides this huge package of end-of-line automation, ITALPROJECT also manufactures a complete line of Laser Guided Vehicles (LGV), integrated with a variety of automated logistic solutions, that until recently were intended only

for big industrial corporations, as it was involving high complexity and high costs. On the basis of ITALPROJECT’s automated logistics, now also a growing number of smaller operations can reach the excellence in stock management and space optimization with an excellent customer service. A highly specialized technical and sales staff is available for the clients when choosing the right end-of-line solutions appropriate for their needs, and Italproject is always aiming at high quality installations and at reduced maintenance costs. In the wine, water, beer, oil and soft-drinks industries Italproject offers complete lines from carton forming machines to automated

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warehousing, giving the customer only one partner to depend on. The company’s history over the last twenty years is one of a growing success, including thousands of installations worldwide and a portfolio of customers spanning from companies adopting automation for the first time to multinational corporations constantly upgrading their production processes. ITALPROJECT is located in Galliera Veneta, near Venice, and is part of Sanovo Technology Group, which is headquartered in Denmark. ITALPROJECT has divisions, including technical service staff and stocks of spare part, in France, the USA, Mexico and Brazil.

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Tecnologia Fill-tech al passo con i tempi

L’incontro tra le competenze dei vecchi collaboratori e la dinamicità dei nuovi assunti ha fatto di Fill-tech una società attiva ed efficiente

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a Fill–tech Srl è un’azienda giovane solo nel nome. La sua professionalità è infatti maturata grazie all’esperienza dall’azienda Gibo, nata nel 1966, al cui interno si sono formati gli attuali tecnici Fill-tech. L’incontro tra le competenze dei vecchi collaboratori e la dinamicità dei nuovi assunti ha fatto sì che l’azienda sia oggi una società attiva, efficiente e sopratutto al passo con i tempi. I macchinari Fill-tech – macchine riempitrici e linee complete per l’imballaggio – sono conosciuti e apprezzati in Italia, in Europa e in tutto il mondo. La vasta clientela che ogni giorno si affida al questa azienda è testimonianza della validità del suo prodotto e dell’alta serietà e capacità dei suoi tecnici. L’azienda ha sviluppato una nuovo monoblocco di riempimento e tappatura per liquori quali grappe, distillati e liquori a base di uovo con, dosaggio da 20 ml fino a 1000 ml, con produttività fino ai 3000 pz/h, collaborando con fornitori leader nel settore. Il nuovo modello RTI 24-2 T universale può facilmente dosare flaconi mignon da 20 ml di liquore fino alle grappe da 1000 ml. Per la finale della linea è lo studio ed applicazione dell’etichetta a L o U a colla, sigillo di stato subito all’uscita della linea.

Fill-tech technology moves with the time

The blending of well-established expertise and new dynamicity has made Fill-tech into a proactive and efficient company

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ill-tech is a young company in name only. Its experience and professionalism have matured and developed with Gibo, a company which was created in 1966 and where Fill-tech technicians originally trained and worked. Fill-tech machines - a complete line of packaging and filling machines - are known and appreciated in Italy and all over the world. The vast clientele who places its trust in Fill-tech every day is a witness to the quality of its products and of the seriousness and professionalism of its technicians. The company has recently produced a new monoblock for filling and capping liqueurs, such as grappa, spirits, or egg based liqueurs, which fills bottles of 20 ml to 1000 ml with a production of up to 3000 pieces per hour. The new RTI 24-2 T Universale Model efficiently fills containers from 20 ml to a 1000 ml bottle of grappa or spirits. At the end of the line the state seal is applied on the bottle neck as it exits the conveyor belt.

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Expand your reach in the Middle East’s biggest Agricultural, Food and Food Packaging market

2012 The 19th International Trade Show for Food Products Held Concurrently with:

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2012 The 31st International Agriculture, Water and Agri-Industry Show

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www.saudi-agrofood.com


filling & packaging

Un efficiente sistema che stampa l’etichetta e la applica direttamente su qualsiasi tipo di confezione

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PACKLAB identifica il fine linea O

ltre alla vasta gamma di etichettatrici lineari autoadesive, Packlab propone il sistema Print & Apply per la tracciabilità del prodotto. Un efficiente sistema che stampa l’etichetta e la applica direttamente su qualsiasi tipo di confezione. Le Print & Apply Packlab sono disponibili in due versioni, la prima con pistone pneumatico, per velocità fino a 1.200 p/h permette di applicare l’etichetta appena stampata su prodotti fermi o in movimento anche non allineati sul nastro trasportatore. La seconda, con sistema a contatto diretto, per velocità fino a 9.000 p/h è adatta per prodotti in movimento, allineati, anche a differenti velocità. Il metodo di stampa utilizzato è a trasferimento termico ed entrambi i modelli possono applicare l’etichetta sia sulla parte alta che sul lato della confezione. La seconda suddetta versione è altresì disponibile con applicatore articolato per l’etichettatura sull’angolo del prodotto. Con le Print & Apply Packlab è possibile stampare codici a barre sia lineari che bidimensionali ma anche grafiche personalizzate. Per informazioni: info@packlab.it www.packlab.it

PACKLAB identifies the end of line A very efficient system that prints and applies the label directly on any kind of pack

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n addition to the wide range of linear selfadhesive labellers, Packlab presents the Print & Apply system for the product traceability. A very efficient system that prints and applies the label directly on any kind of pack. The Packlab Print & Apply system is available in two versions, the first one, with pneumatic

BEVERAGE INDUSTRY

piston for production speed up to 1.200 p/h, allows to apply the just printed label on steady or moving products, even not aligned on the conveyor. The second one, with direct contact system, for speed up to 9.000 p/h, is suitable to apply the label on moving products, aligned on the conveyor, even at different production speeds. Packlab selected the thermal transfer printing system and both a.m. models can apply the label on the top and on the lateral side of the pack. Moreover, the second version is available with hinged applicator for labelling on the corner of the pack. With the Packlab Print & Apply is possible to print both linear and bi-dimensional barcode and also customized graphics. For more information: info@packlab.it - www.packlab.it

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filling & packaging

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Un’etichetta per il nuovo Rosé Una competizione organizzata dal prestigioso Istituto di fashion design e marketing di Firenze e dalla storica Fattoria di Vinci

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’idea di dar vita al concorso e di coinvolgere il centro di eccellenza italiano per la formazione moda è nata dai proprietari di Dianella Fucini, Francesco e Veronica Passerin d’Entrevés, in occasione dell’uscita del nuovo vino rosé “All’Aria Aperta”. “All’aria Aperta” è ottenuto unicamente da uve sangiovese e vinificato – con pressatura soffice delle uve - per ottenere un vino dalle tinte chiare che, come gli altri IGT firmati Dianella Fucini, porta il nome tratto da una novella di Renato Fucini, il poeta che visse nella residenza fino alla sua morte nel 1921. Dal desiderio di coniugare la tradizione e la qualità dei prodotti della Fattoria con l’avanguardia e l’eccellenza di Polimoda, è nato il concorso per la realizzazione dell’etichetta di “All’Aria Aperta”. In fase di partenza gli studenti coinvolti sono stati 15 che, dopo aver analizzato e interpretato il brief dell’azienda, hanno tradotto – con il supporto del docente Architetto Giuseppe Di Somma – in una proposta per il design dell’etichetta. Di queste 15 sono state selezionate le sei più meritevoli e tra queste, il 13 marzo 2012 presso la sede Polimoda a Villa Favard si è riunita la commissione per decretare i tre progetti finalisti,

A label for the new Rosé T

he idea of making a competition and involving Italy’s fashion hub was given by Francesco and Veronica Passerin d’Entrevés, owners of Dianella Fucini, on occasion of the launch of the new rosé wine called “All’Aria Aperta” (in the open air). “All’Aria Aperta” is made only with Sangiovese grapes gently pressed as to get a light colour wine; alike all other Dianella Fucini IGT wines, All’Aria Aperta is named after a novel of Renato Fucini, poet living in the estate till his death in 1921. This competition grounds on the desire to combine the tradition and quality of the Fattoria products with Polimoda’s excellence

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che sono stati realizzati da: Elena Bertocchi, Sophie Gemelli e Francesca Gonelli. Creare un’etichetta per un vino rosé concepito che si apre per l’aperitivo ma che può accompagnare fino al termine del pranzo. Una bevanda a base di Sangiovese e quindi fortemente legato al territorio, che coniuga la tradizione italiana con la necessità di leggerezza e spensieratezza di una serata estiva. “All’Aria Aperta” è rivolto ad un pubblico trasversale, ma che strizza l’occhio anche al target femminile evoluto che cerca contenuta gradazione alcolica. Le 3 proposte grafiche finaliste sono state sottoposte al vaglio di una giuria che ha analizzato e valutando attentamente sia i lavori grafici, sia il messaggio che ciascuna studentessa ha voluto trasmettere con il proprio progetto per decretare vincitrice Elena Bertocchi di Bergamo con la seguente motivazione: “è un’etichetta che rispecchia lo stile della bottiglia e il design a vista del tappo in silicone grigio. L’unione delle tre A rappresenta una grafica dalle linee futuriste che, oltre a trasmettere con raffinatezza il legame con la terra toscana, rispecchia anche la modernità del nuovo vino. E’ un insieme di innovazione che Fattoria Dianella Fucini vuole trasmettere nel rispetto della sua tradizione.

A competition organized by the prestigious international institute for fashion design and marketing of Florence and historic Fattoria of Vinci

and avant-garde. At the beginning, the 15 students registered for this initiatives analyzed and interpreted the company’s briefing information before making the design of their own labels, supported by teacher and architect Giuseppe Di Somma. Of the 6 semi-finalist labels selected last 13th March at the Polimoda institute, in Villa Favard, three final designs were chosen: Elena Bertocchi, Sophie Gemelli and Francesca Gonelli. Designing a label for a rosé wine that can be both an aperitif and a table wine for any course. A Sangiovese-based wine ideally bound to the territory, able to marry Italian

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tradition with lightness. “All’Aria Aperta” is for a cross group of people, also for women who usually look for mild alcohol content. A jury of experts analyzed both the graphics and the messages conveyed by each of the 3 final project. The winner is Elena Bertocchi from Bergamo and the reasons were: “It is a label that fully mirrors the style of the bottle and the design of the cork in grey silicon. The union of the three “As” offers a futuristic graphics, finely conveys the bond with Tuscan land and portrays the modernity of the wine. This is a whole series of innovatory elements that Fattoria Dianella Fucini wants to express in full respect with its tradition.


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GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Cidiesse Engineering, professionalità dal 1976 Sistemi che si distinguono nei mercati di riferimento per qualità dei materiali costruttivi, attenzione nei particolari progettuali e prestazioni

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idiesse Engineering dal 1976 progetta e realizza impianti di movimentazione interna destinati ai settori chimico, farmaceutico, ceramico, agrario, lattiero caseario, alimentare, delle bevande e dell’editoria. Elevatori verticali, elevatori-trasportatori a tazze, nastri a tappeto e modulari, tavoli rotanti, trasportatori con deviatori. Esperienza e professionalità hanno condotto Cidiesse Engineering a realizzare sistemi che, per qualità dei materiali costruttivi, attenzione nei particolari progettuali e prestazioni, si distinguono nettamente nei mercati di riferimento. Gli Elevatori Verticali sono dedicati a svariati settori merceologici: chimico ed editoriale, delle mense, della ceramica, delle bevande, alimentare, lattiero-caseario, ecc. Questi sistemi movimentano il prodotto verso l’alto e verso il basso, si differenziano per le cadenze elevate e sincronizzate che possono raggiungere anche le 1.500 unità di carico/ora. Dal singolo elemento all’impianto di movimentazione completo Cidiesse Engineering studia a fianco dei clienti le soluzioni più adeguate alle esigenze normative, industriali e logistiche. Uno staff di tecnici e progettisti di affermata professionalità mette ogni giorno conoscenza ed innovazione a disposizione del cliente.

Cidiesse Engineering, professionalism since 1976 Systems standing out in their markets of reference for quality materials, accurate design and high performances

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idiesse Engineering has been designing and producing internal conveying equipment since 1976; the systems are especially conceived and particularly used in the chemical, pharmaceutical, ceramic, agricultural, milk and dairy sectors as well as in the food and beverage industry and publishing trade. Vertical elevators, bucket elevatorsconveyers, belt and modular conveyers, revolving tables, conveyers with deviators. Thanks to its remarkable experience gained over the years and the use of highquality materials, Cidiesse Engineering can produce systems which are highly appreciated for their design and performances.

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The Vertical Elevators are especially studied to be used in the chemical and publishing sectors, canteens, ceramics, food and beverage industry, milk and dairy fields, etc. These systems move the products upwards and downwards. They are characterised by high speed and synchronized blows reaching up to 1,500 loading units/hour. From single elements to complete conveying systems, Cidiesse Engineering studies, together with its clients, the most appropriate solutions in compliance with the standard regulations and according to the industrial and logistic requirements. A specialized staff of technicians and designers is always at the client’s disposal to offer know-how and innovative ideas.



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Innovazione come leva principale

Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control chiudono all’insegna di innovazione e internazionalizzazione

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ono stati 17.000 gli operatori che hanno visitato Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control, le manifestazioni dedicate a componenti e soluzioni per l’industria, che si sono chiuse a Fiera Milano lo scorso 11 maggio. Un numero in linea con il passato (i cui dati di consuntivo si sommavano a quelli di BIAS, la manifestazione dedicata all’automazione industriale che, a seguito di un riposizionamento strategico, si svolgerà nel 2013, secondo un diverso calendario), ma che mostra un crescente interesse da parte dei visitatori stranieri. Gli operatori esteri sono stati infatti il 38% del totale, da 82 Paesi – un dato in crescita rispetto al 2010 (erano stati il 23%) mostrando di apprezzare l’alto livello di qualità e innovazione tecnologica dei prodotti italiani che, rispetto all’altro mercato di eccellenza europeo, la Germania, riescono a garantire un prezzo molto competitivo.

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La parola chiave dell’edizione 2012 è stata “innovazione”. Se ne è parlato negli stand dove le maggiori aziende del settore hanno presentato le ultime novità in termini di componenti meccanici, nelle Aree dell’Innovazione Applicata, dove centri di ricerca, università e aziende hanno presentato prototipi e progetti frutto di ricerca avanzata, ma anche nei seminari tecnici dedicati all’aggiornamento professionale di tecnici e progettisti del mondo industriale. Innovazione come leva principale per la competitività dell’industria europea è stato anche il tema della tavola rotonda che si è svolta il 9 maggio, organizzata da Assofluid in collaborazione con Fiera Milano e Hannover Messe e con il supporto di VDMA, in apertura della quale è stato annunciato il nuovo accordo tra Fiera Milano e Deutsche Messe, che segna un profondo cambiamento nel panorama fieristico europeo del settore.

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I due organizzatori, infatti, hanno annunciato la nascita di TPA Italia, una manifestazione completamente nuova dedicata a trasmissioni di potenza e automazione, che mette a fattor comune l’esperienza tedesca con MDA, la biennale dell’azionamento e della fluidotecnica che si tiene nell’ambito della Hannover Messe, e quella maturata da Fiera Milano con Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control. TPA ITALIA, che avrà un format completamente nuovo e una cadenza biennale, sarà uno strumento fieristico all’altezza delle esigenze dei produttori italiani di componenti e sistemi di trasmissioni di potenza fluida e meccanica, una efficace piattaforma di contatti e di business ma anche di aggiornamento tecnologico continuo e di innovazione. L’appuntamento è nel maggio 2014 a Fiera Milano.


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The catchword is innovation Fluidtrans Compomac and Mechanical Power Transmission & Motion Control testify to international outreach

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7,000 trade attendees participated in Fluidtrans Compomac and Mechanical Power Transmission & Motion Control, the shows dedicated to components and solutions for industry which ended at Fiera Milano on 11 May 2012. The figures are in line with previous performance (whose figures were compounded by the participating in BIAS, the show dedicated to industry automation and which, following better scheduling of fair calendar policy, is to be held in 2013). Clearly, figures show increasing interest from foreign nationals. Foreign visitors accounted for no less than 38% of overall attendance and represented 82 countries. The increase over 2010 (where they accounted for 23%) testifies to the spectrum of Italian top-class high-tech quality and innovative exhibits which prove highly cost-effective, compared with the other foremost European market, namely Germany. The catchword of this edition was “innovation”. It ran top of the agenda at the stands where the principal companies of the industry rolled out the latest generation of mechanical components at the Applied Innovation Areas, where research centres, universities and companies displayed prototypes and avant-garde projects, and also staged tutorials focused on continuing learning for professionals and engineers working for industry.

The spirit of innovation as the one lever to ensure the cutting edge to European industry was the topic of the roundtable that was held 9 May. The event was promoted by Assofluid, Fiera Milano and Hannover Messe and the distinguished support of VDMA. The event was the occasion to announce the new accord between Fiera Milano and Deutsche Messe, which is bound to change profoundly the picture of the European fair industry. The two organizations, indeed, announced the creation of TPA Italia, a wholly show expressly dedicated to power transmission and automation, which shall bring together the German consolidated experience with MDA, the biennial for actuation and fluid technique show, which is held within the ambit of Hannover Messe, and the time– honored experience of Fiera Milano with Fluidtrans Compomac and Mechanical Power Transmission & Motion Control. TPA Italia will boast a thoroughly overhauled format and will be biennial. The event will rise up to the expectations of Italian manufacturers of components and systems for fluid power and mechanical transmission and will stand out as the ideal platform for business networking as well as for catching up with updates on high-tech innovation. The new show will open in May 2014 at Fiera Milano.

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Evoluzione naturale Deutsche Messe e Fiera Milano danno vita a TPA ITALIA, nuova fiera per Trasmissioni di Potenza e Automazione

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eutsche Messe e Fiera Milano estendono la loro collaborazione e danno vita a TPA ITALIA, mostra professionale dedicata alla trasmissione di potenza oleoidraulica, pneumatica, meccanica e tecnica dell’azionamento, che debutterà nel maggio 2014 negli spazi di fieramilano (Rho). Le due società espositive sono partner dal 2008 nella joint venture HM Global, creata per sviluppare insieme l’attività espositiva nei grandi mercati extraeuropei. Ora per la prima volta l’alleanza si estende all’organizzazione di un evento tecnico sul continente europeo. TPA ITALIA mette a fattor comune la leadership internazionale conquistata da Hannover con MDA, la biennale dell’azionamento e della fluidotecnica che si tiene nell’ambito della Hannover Messe, e l’esperienza maturata da Milano con Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control. TPA ITALIA, che avrà un format completamente nuovo e una cadenza biennale, rappresenta un’iniziativa senza precedenti anche perché Deutsche Messe non ha mai portato prima in un Paese dell’Unione Europea una mostra che fa parte di Hannover Messe. “Con la MDA di Hannover e con la PTC ASIA di Shanghai organizziamo le due maggiori e più importanti fiere di tecnica dell’azionamento e di fluidotecnica nel mondo. Metteremo a frutto la competenza e i contatti internazionali acquisiti per creare con Fiera Milano, nostro partner ormai da anni, una fiera leader nel sud

Natural evolution

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eutsche Messe and Fiera Milano have expanded their partnership to launch TPA ITALIA, a professional exhibition dedicated to hydraulics, pneumatics and mechanical power transmissions and drive technology. The show will make its debut in May 2014 at fieramilano (Rho). The two trade fair companies have been partners since 2008 in the HM Global joint venture, which was created to develop exhibition activities together in the biggest markets outside Europe. Now, for the first time, this alliance has been extended to the organization of a technical event in Europe. TPA ITALIA brings together the international leadership acquired by Hannover with MDA, the biennial motion, drive and automation show held as part of Hannover Messe, and the experience acquired by Fiera Milano with Fluidtrans Compomac and Mechanical Power Transmission & Motion Control. TPA ITALIA, which will boast a completely

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Europa”, afferma Andreas Gruchow, membro del CdA della Deutsche Messe AG. “Intendiamo così infittire ulteriormente le maglie della nostra rete tematica mondiale allestendo per le aziende del settore una nuova piattaforma altamente professionale proprio nel cuore dell’area a forte sviluppo industriale di una delle nazioni industriali leader d’Europa.” “I produttori italiani di componenti e sistemi di trasmissioni di potenza fluida e meccanica sono tra i primi al mondo”, spiega l’amministratore delegato di Fiera Milano Enrico Pazzali. “TPA ITALIA sarà uno strumento fieristico all’altezza delle loro esigenze di sviluppo, una piattaforma efficacissima di contatti e business, di aggiornamento tecnologico continuo e innovazione. Anche per Fiera Milano TPA ITALIA ha un grande valore: rappresenta un altro significativo passo avanti sulla strada dell’internazionalizzazione e la naturale evoluzione di Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control. Un’evoluzione che siamo felici di aver potuto mettere a punto grazie alla collaborazione dei nostri partner tedeschi e che siamo certi sarà giustamente apprezzata dagli addetti ai lavori”. TPA ITALIA potrà contare sul Patrocinio e sul supporto in ambito contenutistico e concettuale di importanti associazioni italiane di categoria quali ASSOFLUID e ASSIOT. La manifestazione completerà e arricchirà il suo fronte espositivo con un programma di eventi collaterali atti ad assicurare il trasferimento delle conoscenze.

Deutsche Messe and Fiera Milano launch TPA ITALIA, the new Power Transmission and Automation trade fair

new format and take place every two years, is an unprecedented initiative also because Deutsche Messe has never taken a Hannover Messe show to another EU country. “With MDA in Hannover and PTC ASIA in Shanghai we organise the two biggest and most important motion, drive and automation trade fairs in the world. Now we will exploit our expertise and international contacts to create, together with our long-time partner Fiera Milano, one of the leading trade fairs in Southern Europe”, remarks Andreas Gruchow, member of the board of Deutsche Messe AG. “In this way we plan to further strengthen our global network, providing businesses in the sector with a new, highly professional platform right at the heart of an area of strong industrial development in one of Europe’s leading industrial nations.” “Italy has some of the leading producers of fluid and mechanical power transmission components and systems in the world”,

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explains Fiera Milano CEO Enrico Pazzali. “TPA ITALIA will be a trade fair that meets their need for development, a highly effective platform for networking and business, for ongoing technological updating and innovation. TPA ITALIA also means a great deal to Fiera Milano as it represents another major step along the path of internationalisation and the natural evolution of Fluidtrans Compomac and Mechanical Power Transmission & Motion Control. An evolution that we are delighted to have been able to implement thanks to the contribution of our German partners and which we are certain will be duly appreciated”. TPA ITALIA will be able to count on the endorsement and support of major Italian trade associations such as ASSOFLUID and ASSIOT. The exhibition will be completed and enriched with a programme of fringe events designed to encourage knowledge sharing.


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Festo presenta le nuove pinze bioniche

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e operazioni di presa, bloccaggio e rilascio degli oggetti sono tipiche applicazioni della produzione, realizzate attraverso soluzioni di automazione. Le soluzioni che utilizzano pinze convenzionali non sono tuttavia particolarmente efficienti sotto il profilo energetico se si considera il loro rapporto peso-forza di presa. D’altro canto la natura ci offre esempi perfetti di efficienza. La mission della Bionic Learning Network Festo è proprio quella di trasferire questi modelli alla tecnica di automazione. Questo perché il miglior modo di razionalizzaare il consumo d’energia in ambito industriale è quello di sfruttare al meglio il potenziale di risparmio nei processi produttivi. Presa ad alta efficienza energetica copiata dal geco Con la NanoForceGripper, gli ingegneri della Festo Bionic Learning Network hanno sviluppato una pinza i cui elementi simili alle ventose sono stati copiati da un modello presente in natura: il geco. Aderiscono in modo affidabile e permanente alla superficie dell’oggetto sul quale devono far presa, grazie a minuscole forze di attrazione inter-

Piccole, leggere e potenti “NanoForceGripper”, le pinze Festo di ultima generazione molecolare chiamate forze Van der Waals. Componente fondamentale di questa pinza è la pellicola Gecko® Nanoplast® applicata sul lato inferiore della pinza, che comprende 29.000 elementi di presa per cm2. Una volta prelevato il pezzo, la pinza lo trattiene senza necessità di altra energia. È necessaria una forza contraria solo quando si desidera allentare la presa e rilasciare il pezzo. La pellicola viene rimossa per mezzo di una struttura con Fin Ray Effect®, simile alla pinza caudale dei pesci. Le forze elastiche vengono prodotte da un meccanismo push-push che trasforma la struttura da una superficie piana ad una curva. La superficie di tenuta effettiva si riduce sempre di più fino a che il pezzo trattenuto viene rilasciato delicatamente. Il bloccaggio senza energia e la presa ad alta efficienza energetica rappre-

sentano una vera novità per le pinze che lavorano con un meccanismo push-push. In particolare, questo tipo di bloccaggio senza utilizzo di energia in precedenza non era possibile. Le pinze NanoForceGripper permettono una presa controllata di oggetti particolarmente delicati con superfici lisce, come per esempio bicchieri o display, praticamente senza energia. Questa nuova tecnologia integra le attuali tecnologie di presa su base pneumatica e può essere adottata secondo le specifiche esigenze applicative. La costruzione leggera, i muscoli pneumatici di peso ridottissimo e l’utilizzo di una lega al titanio (Ti6AI-4V) per i componenti base conferiscono alla pinza un rapporto peso-forza estremamente vantaggioso.

Festo unveils new bionic grippers Small, lightweight and powerful NanoForceGrippers, Festo cutting-edge grippers

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ripping, holding and setting down objects are vital production processes that are performed using automation technology. Conventional gripper solutions, however, are not always very energy-efficient when it comes to their gripping force to weight ratio. Nature, on the other hand, abounds with perfect examples of principles of efficiency. Festo’s mission with the Bionic Learning Network is to transfer these principles to automation technology. This is because the best way of optimising energy consumption in industry is to exploit existing potential in production processes. Energy-efficient gripping based on the model of the gecko With the NanoForceGripper, engineers from the Festo Bionic Learning Network have developed a gripper whose suction cup-like components are modelled on the pads of a gecko. They cling reliably and permanently to the surfaces of the object to be gripped thanks to tiny, intermolecular forces of attraction called van der Waals forces. A key component of the gripper is the Gecko®

Nanoplast® tape on its underside with 29,000 gripping elements per cm². Once a part is gripped, it is permanently held by the gripper without the need for energy. A counteracting force is only needed when it is time to release the bond and set down the gripped object. The tape is peeled off by means of a structure with Fin Ray Effect®, which is modelled on the tail fin of a fish. The spring forces are released by a push-push mechanism that deforms the structure from a straight surface to a curved one. The effective holding surface covered by the tape becomes increasingly smaller until the gripped object is released gently. Energy-free holding and energy-efficient gripping are an innovation for grippers that

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work with a push-push mechanism. In particular, this type of energy-free holding of objects was not previously possible. The NanoForceGripper can grip especially delicate objects with smooth surface such as glasses or displays without almost any energy. The new technology complements the existing pneumatic gripping technology and can be used as needed and as appropriate to the application. PowerGripper – inspired by a bird’s beak The PowerGripper is a university project developed within the framework of the Bionic Learning Network. Students examined variants that took the form of planar grippers, spatial grippers and point grippers – modelled on the complex kinematics of a bird’s beak. The motion principle employed in the PowerGripper is called Watt’s linkage by engineers. The developers of the gripping system used the fluidic muscle from Festo to create the bionic principle, combining it with the production process of metal laser melting. This gripper has a very good force to weight ratio thanks to the lightweight construction, the extremely lightweight pneumatic muscles and the use of a titanium alloy (Ti6Al-4V) as the material for the basic components.

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Le chiavi del successo della tecnologia italiana Le chiavi del successo della tecnologia italiana vanno ricercate nella nostra tradizione alimentare, alla quale vanno aggiunte qualità, affidabilità e versatilità

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l 20 marzo scorso a New Delhi, sotto l’egida del Ministero dello Sviluppo Economico e alla presenza dell’ambasciatore italiano, è stato avviato ufficialmente il progetto Machines Italia in India: iniziativa che nell’arco dell’anno focalizzerà l’attenzione degli operatori del subcontinente asiatico sul mondo della meccanica strumentale italiana attraverso eventi di vario tipo. Confrontare esperienze e modelli di business, creare possibilità concrete di collaborazione tra imprese dei due paesi, offrire uno strumento di supporto alle imprese italiane della filiera meccanica a meglio presidiare il mercato indiano attraverso il consolidamento di una rete di contatti istituzionali e aziendali, rafforzare la reputazione della tecnologia italiana in India: questi gli obbiettivi di Machines Italia in India. ASSOFOODTEC – federata ANIMA - in rappresentanza delle tecnologie di processo alimentare, era presente all’incontro di New Delhi insieme ad altre tredici realtà associative italiane che, coordinate da Federmacchine hanno potuto testimoniare il successo che la meccanica strumentale italiana ha saputo

costruire e consolidare nel tempo sui mercati di tutto il mondo. Un’occasione significativa dunque per presentare al vitale mercato asiatico il comparto delle tecnologie per il food, uno dei più solidi e dinamici dell’industria italiana con un fatturato di circa 5 miliardi di euro dei quali il 74% destinato proprio all’export. “Le chiavi del successo della tecnologia italiana per il food vanno ricercate in primo luogo nel grande patrimonio di conoscenza derivante dalla nostra tradizione alimentare. A questo si aggiungano qualità, affidabilità e versatilità costruttive, oltre alla grande capacità di adattamento delle nostre macchine alle materie prime più diverse, cosa che consente di ottenere un prodotto finito il più vicino possibile ai gusti alimentari locali”. “L’auspicio – sostiene Emilia Arosio presidente di Assofoodtec all’incontro tra gli imprenditori dei due paesi - è che l’esperienza maturata dalle nostre aziende possa contribuire allo sviluppo di un paese come l’India sempre più caratterizzato da un’economia dinamica e in continua crescita”.

Italian technology’s key to success The key to the success of Italian technology can be found in our food tradition as well as quality, reliability and versatility

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ast 20th March in New Delhi, supported by Ministry of Economic Development and at the presence of Italian ambassador, the project Machines Italia in India was officially started. In the following months, this initiative will be drawing the attention of the operators of the Asian subcontinent to the world of Italian mechanics through different kinds of event. Experience and business confrontation, creation of real chances of cooperation among the companies of the two countries, offer of support to Italian companies of the machines, plants and equipment sectors as to help them in the India market through the strengthening of a network of institutional

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and business contacts, reinforcement of Italy’s reputation in India. These are the targets of Machines Italia in India. Assofoodtec – Anima member – Italian Association representing food process technologies, was present at the meeting in New Delhi together with some other thirteen Italian realities, coordinated by Federmacchine, and could witness the success that Italian mechanic sector has been able to build and strengthen worldwide. That was a significant occasion to introduce the Italian food technology sector, which is one of the soundest and most dynamic accounting for 5-million euro turnover, 74% to the foreign market, to the dynamic Asian market.

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“The key to success of Italian food technology can be found in our extensive knowledge deriving from our food tradition. Moreover, we also need to add quality, reliability and versatility, as well as our great capacity of adjusting our machines to the most different raw materials, thus getting a sort of product that it as closest possible to local food requirements.” In conclusion Emilia Arosio, the President of Assofoodtec, also adds “We hope that the experience of our companies can contribute to the development of India, a country that is more and more characterized by dynamic economy and constant growth.”


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GasLogger, l’ultima frontiera nell’analisi dello spazio di testa La rivoluzione wireless per l’analisi dell’atmosfera modificata

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xtraSolution in collaborazione con Tertium Technology lancia sul mercato uno strumento innovativo basato su tecnologia wireless per il monitoraggio realtime della concentrazione di ossigeno, temperatura e umidità relativa all’interno di contenitori chiusi, con possibilità di data-logging. Lo strumento di dimensioni ridotte (mm 42x42x28), consta di due parti: la testa sensibile IceTag “GasLogger” Oxygen che misura, registra e trasmette i dati ed il ricevitore IceTag Reader USB che è in grado di controllare migliaia di teste sensibili GasLogger di cui 5 simultaneamente graficando ed archiviando di ognuna i relativi parametri. Ogni GasLogger può memoriz-

zare fino a 300000 dati, con un intervallo di acquisizione dal secondo al giorno. Con GasLogger è possibile per la prima volta monitorare l’evoluzione temporale della concentrazione di ossigeno, dell’umidità relativa e della temperatura all’interno di packaging alimentari con dentro il prodotto in condizioni reali, al di fuori dei laboratori di analisi, volendo anche lungo tutta la catena distributiva. Con GasLogger non è più necessario forare il contenitore per misurare i parametri d’interesse ma è sufficiente collocare il sensore stesso all’interno dell’imballaggio, confezionare il prodotto e avviare la misura. L’acquisizione dei dati può quindi essere

seguita real-time oppure scaricata al momento della ricezione del prodotto anche dall’altra parte del mondo. GasLogger permette di eseguire misure anche all’interno di contenitori non trasparenti e quindi non misurabili otticamente. Finalmente grazie a GasLogger è possibile monitorare dall’interno la reale evoluzione dell’atmosfera negli imballaggi alimentari con dentro gli alimenti i quali, essendo matrici complesse, spesso sono all’origine di comportamenti difficilmente prevedibili per via teorica. Anche le performances dei nuovi packaging intelligenti attivi con assorbitori o scavenger di ossigeno potranno essere testati per la prima volta in condizioni reali.

GasLogger, the last frontier in headspace analysers Wireless revolution for the analysis of modified atmosphere

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xtraSolution in cooperation with Tertium Technology release on the market an innovative instrument based on wireless technology to monitor real-time both the oxygen concentration, temperature un relative humidity inside a sealed package. The data can also be logged. The instrument is small sized (mm 42x42x28) and composed of two parts: the sensitive head IceTag “GasLogger” Oxygen which measures, records and transmits the data and the receiver IceTag Reader USB which can control thousands of GasLogger heads by reading, graphing and recording simultaneously each parameter of 5 of them. Every GasLogger can store up to 300000 data, with an acquisition interval from a second to a day. For the first time with GasLogger it’s possible to monitor the changes of the oxygen concentration, relative humidity and temperature into the food packages with the product inside in real conditions, out of the

analytical laboratories, along throughout the supply chain also. With GasLogger there is no need to puncture the container anymore to measure the parameters of interest but the user just need to place the sensor itself into the package, to seal the product and start the measurement. The data can be collected real-time or discharged upon the receipt of the product even on the other side of the world. GasLogger can measure even within non-transparent containers that cannot be measured with optical techniques. Finally, thanks to GasLogger, you can monitor from the inside the real changes of the headspace into packages with food inside and in this way you can avoid the problems of the theoretical modelling due to the complexity of the food. Even the performances of new active intelligent packaging with oxygen absorbers or scavengers can be tested for the first time in real conditions.

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Novembre 2013. SIMEI festeggerà i suoi primi 50 anni Per festeggiare il suo cinquantenario, Simei si sta già preparando, anche con alcune novità

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2-16 novembre 2013 a Fiera Milano – Rho: queste le date dell’edizione n. 25 di Simei, con cui il Salone Internazionale Macchine per l’Enologia e l’Imbottigliamento celebrerà i suoi cinquant’anni di attività. Era infatti il 10 novembre 1963 quando nei Padiglioni 31 e 33 di Fiera Milano veniva inaugurata la prima edizione della manifestazione che negli anni è diventata punto di riferimento per l’evoluzione tecnologica di macchine, attrezzature, prodotti e servizi per la produzione, l’imbottigliamento e il confezionamento del vino e delle bevande più in generale. 170 gli espositori di quella “prima”, di cui 144 italiani e 26 esteri, su una superficie di 12.000 metri quadrati. E il bilancio fu altrettanto lusinghiero - 11.000 visitatori, di cui 600 esteri provenienti da 27 nazioni – e diede il via a una lunga serie di edizioni di successo, qualificando sempre di più la manifestazione come protagonista nel panorama degli eventi fieristici internazionali da non perdere, capace di reggere anche ai contraccolpi delle crisi economiche e finanziare. Anche nell’ultima edizione è infatti riuscita a mantenere questo ruolo: oltre 700 aziende espositrici (25 i paesi di provenienza)

su una superficie di 80.000 mq2, oltre 48.000 visitatori qualificati di cui ben 9.400 stranieri (90 i paesi di provenienza). Per festeggiare il suo cinquantenario, Simei si sta già preparando. Confermata la presenza nei padiglioni 9-11-13-15 del polo espositivo di Rho di Fiera Milano, verrà riproposto il “Premio all’Innovazione Tecnologica”, che ha debuttato nel 2011, ma con alcune novità. Innanzitutto sarà allargato anche al comparto dell’imbottigliamento e del confezionamento delle bevande in genere, per premiare anche in questi settori l’eccellenza nella ricerca applicata, partner reale e concreto dell’evoluzione qualitativa della filiera. Confermando la vocazione di questa manifestazione a essere vetrina per l’articolato mondo beverage. Simei è stata infatti la prima fiera a livello europeo specializzata nell’imbottigliamento. Intanto è già partita l’azione di promozione della manifestazione, che porterà Simei nelle più importanti fiere di settore di tutto il mondo, con l’obiettivo di cogliere l’evoluzione dei mercati, capire le esigenze di espositori e visitatori, creare rapporti con gli operatori economici e gli esponenti dei media internazionali.

November 2013. SIMEI will celebrate its first 50 years Simei has already started preparations to celebrate its first fifty years, also with some new features

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2-16 November 2013 at Fiera Milano – Rho: these are the dates for the 25th Simei, when the International Exhibition of Machinery for Wine-making and Bottling will be celebrating its first 50 years. It was in fact 10th November 1963 when the first year of the exhibition was opened. Since then, over the years Simei has become the reference point for the technological development of machines, equipment, products and services for the production, bottling and packaging of wine and drinks more in general. 170 exhibitors for the first year, including 144 Italian and 26 foreign, over an area of 12,000 square metres. The outcome was just as satisfying – 11,000 visitors, including 600 foreigners from 27 countries – and was the beginning of a long series of

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successes, positioning the exhibition accordingly among the International trade fairs not to be missed and one that has stood the test of economic and financial crises. Even last year SIMEI managed to keep up its performance with over 700 exhibitors (from 25 different countries) over an area of 80,000 square metres and over 48,000 trade visitors, including 9,400 foreigners (from 90 different countries). Simei has already started preparations to celebrate its first fifty years. Its dates have been confirmed for 2013 in halls 9-11-1315 at the Fiere Milano exhibition centre in Rho and once again there will be the “technological innovation prize” which began in 2011, yet with some new features. Next year, for example, the prize will be extended to the bottling and

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packaging of drinks in general so as to give prizes for excellence in applied research in these sectors which make a real, tangible contribution to the quality development of the chain. This further confirms Simei’s vocation to be a showcase for the diverse world of drinks in general. Simei was in fact the first trade fair in Europe specializing in bottling. In the meantime, promotion for the event has already been set in motion. This will take Simei to the most important trade fairs in the industry throughout the world with a view to appreciating the development of markets, understanding the requirements of exhibitors and visitors and establishing relations with industry operators and representatives from the international mass media.


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GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Punto di goccia di grassi e oli Il metodo ufficiale AOCS definisce il punto di goccia di un grasso o di un olio come la temperatura alla quale il campione diventa abbastanza liquido da fluire nelle condizioni in cui si svolge il test

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grassi e gli oli commestibili sono ampiamente presenti nei prodotti alimentari e vengono utilizzati nella lavorazione degli alimenti. La scelta delle materie prime adatte è fondamentale per la produzione di un prodotto finito di alta qualità. Materie prime o miscele inadatte possono avere un impatto significativo sulla qualità del prodotto finito, oltre che sulla soddisfazione del consumatore. Pertanto è necessario conoscere con precisione il comportamento termico di grassi e oli a varie temperature. Determinazione del punto di goccia. Il test del punto di goccia fornisce informazioni importanti per la scelta delle materie prime e per monitorare la qualità dei prodotti. Il metodo ufficiale AOCS definisce il punto di goccia o di

un grasso o di un olio come la temperatura alla quale il campione diventa abbastanza liquido da fluire nelle condizioni in cui si svolge test. Descrive anche le condizioni per misurare il punto di goccia di grassi e oli usando l’unità di controllo FP90 e la cella del punto di goccia FP83HT di Mettler Toledo. Il processore centrale FP90 di Mettler Toledo è l’unità di comunicazione e controllo collegata alla cella del punto di goccia FP83HT. L’FP90 consente di condurre esperimenti completamente automatizzati con uno sforzo minimo. Anche la cella di misurazione FP83HT è completamente automatizzata e ha il vantaggio di utilizzare metodi di misurazione e contenitori per analisi standard. Ciò fornisce all’utente una vasta gamma di

applicazioni e valori rapidi e accurati per il test del punto di goccia di vari grassi e oli in conformità con gli standard, come il metodo ufficiale AOCS. Il metodo ufficiale AOCS elenca chiaramente la precisione attesa con un livello di confidenza del 95 % per i valori del punto di goccia al di sopra e al di sotto dei 33°C misurati con la cella FP83HT. Il materiale di riferimento standard utilizzato in questo metodo è l’acido laurico. La combinazione dell’unità di controllo FP90 e della cella di misurazione FP83HT di Mettler Toledo costituisce una soluzione rapida e semplice per determinare il punto di goccia dei grassi e degli oli utilizzati nei prodotti alimentari e nella lavorazione degli alimenti. La FP83HT offre anche il vantaggio aggiuntivo della determinazione automatica del punto finale, oltre a fornire i valori del punto di goccia per assistere nella selezione delle materie prime e delle miscele adatte mantenendo un severo controllo sulla qualità dei prodotti.

Dropping Point of Fats and Oils The AOCS official method defines the dropping point of a fat or oil as the temperature at which the sample will become fluid to flow under the conditions of the test

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dible fats and oils are widely consumed in food products and used in food processing. The selection of suitable raw materials is paramount for the production of a high quality end-product. Unsuitable raw materials or mixtures may significantly impact on the quality of the end-product as well as on consumer satisfaction. Therefore, an exact knowledge of the thermal behaviour of fats and oils under various temperatures is required.

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Dropping Point Determination. The dropping point test yields important information for raw material selection and for monitoring product quality. The AOCS Official Method defines the dropping point of a fat or oil as the temperature at which the sample will become fluid to flow under the conditions of the test. It also describes the conditions for measuring the dropping point of fats and oils using the Mettler Toledo FP90 control unit and the FP83HT dropping point cell. The Mettler Toledo FP90 central processor is the communication and control unit attached to the FP83HT dropping point cell. The method concept of the FP90 allows fully automatic experiments with minimum effort. The FP83HT measuring cell is also fully automatic and has the advantage of utilizing standardized sample cups and measurement methods. This provides the user with a wide application range and fast and accurate

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dropping point test values of various fats and oils according to standards, such as the AOCS Official Method. The AOCS Official Method clearly lists the expected precision at a confidence level of 95% for the dropping point values above and below 33°C measured with the FP83HT furnace in the table below. The standard reference material used in this method is lauric acid. The combination of the Mettler Toledo FP90 control unit and the FP83HT measuring cell provides a fast and simple solution for determining the dropping point of fats and oils used in food products and food processing. The FP83HT also offers the added advantage of automatic end-point detection, as well as yielding dropping point values for assisting in the selection of suitable raw materials and mixtures while maintaining high product quality control.


Fattori: Rivoluzione in Bianco

Take your products and services to new markets in 2012

Il trascorrere degli anni può rendere il Soave un prodotto da collezionare tanto quanto un Amarone o un Barbera

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nche per i vini bianchi longevità fa rima con qualità. Ne è convinta la Società Agricola Fattori che si propone di avviare una rivoluzione nel pensiero degli amanti del vino: il Soave non va consumato solo giovane, ma se prodotto con attenzione, può diventare anche un vino d’annata. Il trascorrere degli anni insomma può rendere il Soave un prodotto da collezionare tanto quanto un vino Amarone o Barbera. A stimolare questa rivoluzione è stata l’attenzione che la Società Agricola Fattori dedica alla produzione, dalla cura delle viti fino all’imbottigliamento. Un patrimonio di energie che contribuisce ad ottenere un vino di qualità che merita di essere valorizzato per più di una stagione. “Il consumatore è convito che i vini bianchi debbano essere sempre degustati giovani – spiega Antonio Fattori – quello che ci proponiamo è invece di aprire uno scenario nuovo per gli amanti dell’enologia, per scoprire la longevità “in bianco”, in particolare del nostro Motto Piane e al Danieli a cui dedichiamo un intenso lavoro di ricerca”. Con più di un secolo di storia, la Società Agricola Fattori oggi condotta dai fratelli Antonio e Giovanni, ha raggiunto in questi anni risultati importanti intraprendendo, al tempo stesso, nuove sfide. Tra queste vi è quella di produrre in sintonia con l’ambiente, attraverso, ad esempio, concimazioni organiche e sperimentando anche nuove tecniche.

Fattori and the white revolution Years spent in cellar cannot but make Soave a collector’s bottle, just like Amarone and Barbera wines

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ocietà Agricola Fattori is absolutely certain that long life rhymes with quality also for white wines, and it proposes to start a real white revolution; it is common knowledge that the Soave wine is drunk young but when produced accurately it can also become vintage wine. This suggests that the years spent in cellar cannot but make Soave a collector’s wine, just like Amarone and Barbera wines. The Società Agricola Fattori’s commitment to the whole production process, from the tending of the vines right to the bottling phase, has been the key to this white revolution. A wealth of energy contributes to making a high-quality wine that deserves to be sipped in more than one season only. “Consumers believe that white wines must always be drunk young” explains Antonio Fattori, “and we intend to open a new scenario to wine lovers as to help them discover the longevity of white wines, of our Motto Piane and Danieli in particular, for which we carry out intensive research.” Società Agricola Fattori is run by brothers Antonio and Giovanni and boasts more than one-century history. These years it has hit important targets while new challenges are ahead, such as, for instance, the commitment to working in harmony with the environment through organic manuring and the testing of new techniques.

743 exhibitors from 32 countries 14,659 visitors from 54 countries


GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Misurazione di portata ad ultrasuoni: la soluzione per tante applicazioni KOBOLD ha sviluppato la nuova serie innovativa DUK di dispositivi per la misurazione della portata con liquidi a bassa viscosità

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uesti apparecchi operano secondo il principio della misurazione ad ultrasuoni in continuo e sono idonei, oltre che per misurazione e monitoraggio, anche per conteggio e dosaggio. Le 6 diverse connessioni al processo, con filettatura da ½ a 3 pollici G o NPT, sono particolarmente pratiche. Il campo di misura della portata è compreso tra 0,08-20 l/min fino ad un massimo di 2,5-630 l/min, con cui è possibile eseguire quasi ogni tipo di misurazione. L’ampio margine del campo di misura

di 1:250 offre la massima flessibilità, rivelandosi estremamente vantaggioso rispetto ad altri sistemi di misurazione. Oltre al modello in ottone, è presente una variante ad alta resistenza realizzata in acciaio inossidabile per la misurazione di liquidi aggressivi. Il misuratore DUK, grazie ad una minima perdita di carico ed alla possibilità di regolare la direzione di portata, può essere utilizzato anche per tubazioni di ampie dimensioni. Il misuratore di portata ad ultrasuoni è inoltre in grado di sostenere condizioni operative con valori massimi di 16 bar e 90° C rendendosi così idoneo ad un uso universale nell’industria. Per l’elaborazione elettronica e la gestione dei dati, questi apparecchi possono essere dotati di uscite di commutazione, di frequenza o analogiche. È inoltre disponibile la versione con la classica “elettronica compatta” che include un display digitale ed un’uscita di

commutazione o analogica. Completa la gamma un’affidabile elettronica per la misura ed il dosaggio, disponibile su richiesta. Lo strumento consente inoltre la lettura simultanea della portata istantanea e della totalizzazione parziale o totale. L’elettronica di dosaggio controlla le azioni di riempimento in modo diretto misurando inoltre le quantità di portata, totali e di riempimento. L’uscita analogica e le due uscite a relè possono essere impiegate per l’elaborazione dei segnali. Grazie a questa moltitudine di opzioni o strumento si dimostra estremamente pratico e versatile. Con il nuovo misuratore di portata ad ultrasuoni DUK, KOBOLD Messring GmbH ha sviluppato un prodotto di successo completo che sorprende per i suoi elevati livelli di qualità, enorme flessibilità ed un campo di misura molto ampio.

Ultrasonic flow measurement: the solution for many areas of use KOBOLD Messring GmbH has developed the new innovative series of devices, DUK, for measuring the flow of low-viscosity liquids

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hese devices work according to the principle of supersonic run-time measurement and not only measure and monitor but also count and dose. The 6 different connecting sizes, ½ to 3-inch as G or NPT threads, are particularly practice-orientated. The flow measuring ranges of 0.08-20 l/min to 2.5-630 l/min, with which nearly any measuring task can be performed, result from this. The enormous measuring range margin of 1:250 for any measuring range provides the greatest possible flexibility and has an enormous advantage over other measuring systems. Alongside the standard brass model, there is also a resistant variation made of stainless

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steel for measuring aggressive media. The extremely low loss of pressure, triggered by measuring with the DUK and the capability for an individually adaptable flow direction enable the use also for expansive piping dimensions. Process conditions of up to 16 bar and 90°C can easily be coped with by the ultrasonic flow meter and it can thus be used universally in the industry. For practical electronic data processing, the devices can be equipped with switching, frequency or analogue output. Apart from that, there is the selection of well thoughtout compact electronics including a digital display and a switching or analogue output. The series is rounded off by optionally available, elegant dosing and metering

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electronics. The metering electronics simultaneously display the current flow quantity as well as the partial or total quantity. Dosing electronics control the filling tasks in a straightforward manner and also measure the flow, total and filling quantities. The analogue output and two relay outputs can be used for processing the signals. Through this variety of electrical valuation options, there is the desired variation from the cost-favourable to the highly convenient solution available for anyone. With the new ultrasonic flowmeter DUK, KOBOLD Messring GmbH has developed an all-round talent which captivates with its high level of quality, enormous flexibility and the very broad measuring range.



gusto

GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Capolavori di

Il plusvalore di Eraclea è la garanzia di un prodotto superiore per qualità e gusto, frutto di oltre 40 anni di esperienza

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raclea è un’azienda storica e di successo, fondata nel 1968 e dedita alla produzione di polveri solubili per la preparazione di bevande calde e fredde. A quest’azienda si deve l’introduzione sul mercato della ricetta della cioccolata calda autentica all’italiana, quella densa, cremosa, che si gusta al cucchiaio, un modello inimitabile apprezzato oggi non solo in Italia ma nel mondo. Oggi Eraclea propone un capolavoro di gusto e dolcezza, crema al Caffè Eraclea, creato per sublimare la naturale bontà del caffè nel morbido abbraccio di una crema fresca e vellutata. Un’idea innovativa lanciata sul mercato da Eraclea nel 2003, prima che diventasse una vera e propria tendenza di gusto che ha conquistato in Italia e nel mondo milioni di consumatori, diventando una piacevole alternativa al solito espresso e che ancora oggi riscuote un sempre maggiore successo. Crema al Caffè Eraclea ha un’immagine dal design contemporaneo e la collezione di

Masterpieces of

tazze in vetro esalta alla vista la cremosità inimitabile della Crema al Caffè Eraclea. Grazie alle ricette ideate da Eraclea per la Crema al Caffè, questo prodotto offre un’esperienza di gusto sempre nuova: un ventaglio di otto combinazioni per esaltare il palato con sfumature raffinate che spaziano dal piacere croccante del torroncino all’intenso brivido del whisky. Anche per l’estate 2012 Eraclea rinnova la promessa di piacere ed energia con La Frapperia, il gustoso modo di vivere il frappè. La selezione di 15 gusti, 8 gusti crema e 7 frutta, freschi ed invitanti, spazia dall’intensità golosa del cioccolato fondente alla vellutata naturalezza del gusto mango e acerola. Eraclea La Frapperia ha sviluppato un modo pratico ed efficiente per realizzare e servire con lo stesso prodotto il miglior frappè o il miglior milk shake. Con un’unica busta monoporzione, infatti, il risultato finale cambia a seconda dello strumento utilizzato per la preparazione. Lo speciale frullino Eraclea permette, con preparazione facile e veloce, di ottenere in pochissimo tempo un frappè soffice e cremoso, ricco e vellutato, dal sapore genuino dei migliori prodotti artigianali. L’esclusivo Magic Blender, brevettato da Eraclea, permette invece di ottenere facilmente un milk shake fresco, leggero e dissetante.

taste

Eraclea’s added value is guarantee of superior quality product and taste, resulting from over 40 years of experience

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raclea is a historic and successful company established in 1968 specializing in the production of soluble powders for instant cold and hot drinks. This company boasts the introduction of the truly Italian hot chocolate in the market, the inimitable one, thick and creamy, appreciated in Italy and the world over. Today, Eraclea proposes a masterpiece of taste and sweetness, Crema al Caffè Eraclea (Eraclea Coffee Cream), especially created to exalt the natural goodness of coffee with a fresh and velvety cream. Before becoming a real taste-setter that would conquer millions of consumers in Italy and the world over, this innovative product, initially launched by Eraclea in 2003, has become a pleasant alternative to espresso coffee. Crema al Caffè Eraclea features contemporary design and its glass cups let us see the unique creaminess poured in. Thanks to the

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special flavours studied by Eraclea, this product can offer a real taste experience. A line consisting of eight flavours able to offer the palate fine tastes, from crunchy nougat to full-bodied whisky. For Summer 2012, Eraclea keeps its promise again and offers pleasure and energy with La Frapperia, the tasty way of having a milk shake. 15 flavours, 8 cream and 7 fruit, combine to make the La Frapperia selection: from dark chocolate, to mango and acerola. Eraclea La Frapperia has developed a comfortable and efficient method of making and serving the best milk shake or frappè with the same product. With just one singleserve bag it is possible to change the final drink just on account of the tool used. The special Eraclea blender enables to make a smooth and creamy, rich and velvety frappè of a genuine taste, while the exclusive Magic Blender, patented by Eraclea, enable the barman to make a fresh, light and thirstquenching milk shake.


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GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Tecnologia è la parola d’ordine Nell’industria mondiale della birra si faranno spazio processi produttivi continui, completamente automatizzati e monitorati in linea, oltre alla tecnica di “High Gravity”

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’industria della birra del futuro sarà “variopinta”, in termini di materie prime, fonti energetiche, profili di gusto e tipologie di birra. Questa varietà sarà favorita, da un lato, dalle grandi aziende attente ai costi e all’efficienza e, dall’altro, dai piccoli birrifici specializzati che puntano sulla qualità e sull’unicità del prodotto. I costi crescenti per energia, materie prime e manodopera mettono l’industria mondiale della birra davanti a un compito fondamentale: come si possono produrre birre irresistibili che abbiano costi variabili il più possibile contenuti? In questo contesto, nel settore si faranno spazio processi produttivi continui, completamente automatizzati e monitorati in linea, oltre alla tecnica di “High Gravity”. Quest’ultima consente, rispetto ai tradizionali impianti presenti in sala cottura e cantina, una riduzione della capacità del 30 percento

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circa, e proporzionalmente dei costi di investimento ed esercizio. Nell’ambito energetico, il settore va evolvendosi verso l’alimentazione decentralizzata; in altri termini, il fabbisogno di calore, refrigerazione e corrente viene coperto, per quanto possibile, con biogas autoprodotto o altre fonti rinnovabili come il solare termico. Inoltre, gli impianti di birrificazione vengono ottimizzati a livello energetico, non solo per quanto riguarda le singole macchine, ma in relazione all’intero processo. In futuro, ad esempio, si tenderà a utilizzare due sale cottura invece di una sola grande. Il vantaggio è che il birrificio potrà dotarsi di motori più piccoli e quindi non dovrà sempre lavorare a pieno regime, potendo gestire in maniera efficiente anche volumi di produzione più contenuti. Aumenta la variabilità delle materie prime L’utilizzo di materie prime sarà un tema centrale da due punti di vista, come anticipa il Prof. Dott. Martin Krottenthaler della Scuola Superiore Weihenstephan di Triesdorf: “Sul mercato globale, la prima esigenza è il massimo tasso di utilizzo possibile. In secondo luogo, aumenterà la variabilità delle materie prime. La domanda chiave è: dove si può trovare a costi contenuti l’amido per produrre la birra? L’amido non deve necessariamente provenire dalle materie prime tradizionali, sia per i costi logistici in continuo aumento, sia per la concorrenza agguerrita sulle aree coltivabili. Questo influisce direttamente sulle tecnologie e sugli impianti utilizzati”. Un altro elemento strategico per le aziende è rappresentato secondo il Prof. Krottenthaler dalla risorse umane. “In futuro sarà importante avere collaboratori con una doppia formazione, teorica e pratica, perché solo così si potranno gestire in maniera ottimale impianti produttivi complessi con un costo del personale contenuto”. La crescente integrazione fra produttori di birra e marchi su scala internazionale fa si che i “benchmark” siano uguali per tutte le grandi

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aziende. La globalizzazione del settore si traduce inevitabilmente in prodotti globalizzati, che difficilmente possono essere commercializzati come specialità regionali o locali. Si apre così uno spazio di mercato per i birrifici specializzati, che sfruttano tutte le opportunità a loro disposizione in sala cottura, nella fermentazione e nella lavorazione di malto e luppolo. Uno dei concetti sui quali si sta focalizzando la proposta tecnologica del settore è la necessità di impianti produttivi “high-tech” su scala più ridotta per la produzione flessibile di birre speciali molto richieste dal mercato. Tutte le aziende costruttrici seguono con attenzione questa evoluzione, come sottolinea Klaus Wasmuht, responsabile delle tecnologie di processo del Gruppo Ziemann: “Ritengo che i serbatoi orizzontali, con il loro profilo organolettico caratteristico, vivranno una rinascita almeno in alcuni ambiti ristretti”. Battaglia aperta fra “veramente analcolica” e “leggera aromatica” Un’altra nicchia di mercato redditizia è e resta la birra analcolica. C’è una chiara tendenza verso la birra veramente analcolica, con un contenuto di alcool inferiore al limite di legge dello 0,5 per mille vigente in Germania. Con il procedimento di evaporazione a film cadente è possibile estrarre l’alcool fino al limite dello 0,0 per mille. Le birre “zero alcool” prodotte in Giappone non contengono però lieviti. Vengono “esaltate” con componenti aromatizzanti, con l’aggiunta di luppolo a valle e con altri additivi per simulare il profilo sensoriale desiderato. Interessante anche l’utilizzo della birra analcolica come base per la produzione di bevande rinfrescanti. Infine, secondo le previsioni, le bevande leggermente analcoliche con una percentuale di alcool fino all’1 percento apriranno un nuovo segmento di mercato alle cosiddette “birre leggere aromatizzate”. Insomma, le opportunità non mancano.


GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Technology is the watchword Fully automated and inline-monitored production processes, and ‘high gravity’ will penetrate the brewing industry generally

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he brewing industry of the future will be diverse – diverse in the raw materials used, in the energy sources, taste profiles and types of beer. This diversity is being driven by on the one hand by companies which optimize costs and efficiency, but on the other hand, also by small specialist breweries which consistently emphasize quality and individualism. Globally active companies will benefit as much as small- and medium-sized enterprises; technical managers will find it rewarding, and so will the purchasing and marketing experts for the breweries. With the rising costs of energy, raw materials and human resources, the global players in the brewing industry are faced with the central task of producing beers with appeal and the lowest possible variable costs (opex). Against this background, continuous, fully automated and inline-monitored production processes and ‘high gravity’ will penetrate this market sector generally. Compared with conventional equipment in the brewing room and cellar, ‘high gravity’ saves approximately 30 percent capacity, and so also economizes on operational and capital costs. As to energy, the trend is towards decentralized supply, meaning that heating, refrigeration and electricity requirements will be covered, as far as possible, by in-house biogas and also other renewable sources such as solar-thermal energy. Also, the brewery facilities will undergo further energy improvements, not just of individual machines but of the process as a whole. For example, in future two brewing rooms will be used instead of a single large one. The advantage of this is that the brewery will have smaller operating units and will not always have to run at full capacity, thus enabling it to brew smaller volumes efficiently.

Raw materials are becoming more and more variable The use of raw materials will be a central theme in two respects. This prediction comes from Professor Martin Krottenthaler from the Weihenstephan Triesdorf University. He says, “Here, in the global market, the first matter of interest is the highest possible yield. The second is that the raw materials will become more variable. The central question is: where do I get the starch for brewing at low cost? And it doesn’t have to come from traditional raw materials, if, perhaps, logistical costs are rising, or the competition is growing, or because of the arable areas. This directly influences the machine technology needed.” Professor Krottenthaler sees human resources as another strategic corporate goal. “Employees with dual training, meaning they are equally competent in theory and practice, will become an important factor for the future, as this is the only way to operate the complex production units optimally with the lowest possible input from human resources.”

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The international linkage of breweries and brands is well advanced; this is leading to a situation where the benchmarks issued are the same for all throughout the concern. Given the global framework conditions, this inevitably results in global products, which can hardly be marketed as regional specialties, let alone local. This opens up a market for specialist breweries which are bravura performers in the brewing room, fermentation, malting or hops. Technology is the watchword. Smaller ‘high-tech’ production units are needed so that the specialties in demand can be brewed flexibly. All the famous suppliers are picking up on this trend. As Klaus Wasmuht, Head of Process Technology at the Ziemann Group, explains: “I think that horizontal tanks will undergo a renaissance, at least in some circles, because of their characteristically different taste profile.” ‘Genuinely alcohol-free’ competes with ‘flavored light beer’ Another profitable niche is, and continues to be, alcohol-free beer. Here, there is a strong trend towards genuinely alcoholfree beers with less than the 0.5 pro mille alcohol permissible in Germany. Alcohol can be removed down to the 0.0 pro mille limit, using traditional methods such as falling film evaporation. The 0.00 pro mille beers encountered in Japan, on the other hand, have no yeast at all. They are ‘spiked’ with aroma components, with downstream hops and with other additives, so that they simulate the desired sensory profile. Alcohol-free beer is of interest as a basis for a soft drinks, and this is also permissible under the ‘Reinheitsgebot’ (German Beer Purity Order). Also, according to market forecasts, low-alcohol drinks based on beer and with about 1 percent alcohol should open up a new sector as ‘flavored light beer’ or kvass.

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GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Vantaggi significativi e concreti

Autoprodurre CO2 recuperandola dal processo di fermentazione della birra o dai fumi di combustione di una caldaia sta diventando sempre più una strategia capace di assicurare vantaggi significativi e concreti

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n occasione dei suoi 25 di attività, Tecno Project Industriale presenta una nuova gamma di impianti per l’estrazione della CO2 dai fumi di combustione. Infatti, autoprodurre la CO 2 - recuperand o l a n o n s o l o d a l p r o c e s s o d i fermentazione della birra ma anche dai fumi di combustione di una caldaia - sta sempre più diventando una strategia in grado di assicurare vantaggi significativi e concreti, in altre parole è l’approccio giusto alla questione dell’approvvigionamento dell’anidride carbonica. Chi imbottiglia birra, acqua minerale o soft drinks, può svincolarsi dal fornitore di gas installando un impianto di autoproduzione della CO2 assicurandosi in questo modo due rilevanti vantaggi, uno di carattere economico ed uno di carattere strategico. Quello di tipo economico fa evidente riferimento al risparmio che si può conseguire con l’autoproduzione rispetto al costo di acquisto della CO2. Il vantaggio di tipo strategico è invece inerente alla totale disponibilità dell’anidride carbonica svin-

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colandosi da questioni logistiche e di disponibilità del prodotto stesso nei periodi di punta. Fondata nel 1987 con sede a Curno, Bergamo (circa 50 km a nord-est di Milano) la TECNO PROJECT INDUSTRIALE è un’azienda italiana che fornisce impianti per il mercato dei gas tecnici e per il settore dell’imbottigliamento, con particolare focus sulla CO2. Non a caso, negli ultimi 20 anni, Tecno Project Industriale è stata la prima ad introdurre effettivi miglioramenti tecnologici che sono ora diventati degli standard di mercato per questo tipo di applicazioni. Gli impianti prodotti dalla Tecno Project Industriale si possono raggruppare in 3 grandi famiglie. Impianti di Recupero della CO2 – Molto comuni nelle birrerie, permettono di recuperare l’anidride carbonica che si sviluppa nel processo di fermentazione. La CO2 recuperata viene compressa, essiccata, purificata e liquefatta in modo che possa venire conservata, pronta all’uso, nei serbatoi criogenici (anche questi prodotti dalla TPI).

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Impianti di Produzione della CO2 – Utilizzati nel settore dell’imbottigliamento (acqua minerale e bibite), permettono di auto-produrre l’anidride carbonica estraendola dai fumi di combustione di una caldaia (che può essere alimentata sia da gas naturale sia da gasolio). Diversi impianti di produzione sono installati in tutto il mondo, soprattutto dove vengono richiesti bassi costi unitari dell’anidride carbonica, ed assicurano una CO2 rispondente alle specifiche del settore alimentare. Impianti di Estrazione della CO2 – Sono basati su tecnologie semplici e solventi rigenerabili di provata affidabilità. I fumi da purificare possono provenire da caldaie per vapore, motori di cogenerazione, centrali elettriche a carbone, metano, biogas o da processi chimici dove la percentuale di CO2 presente nei fumi varia dal 5 al 70%. Accessori. In aggiunta TPI produce una serie di apparecchiature sciolte come serbatoi criogenici od isolati (con capacity da 10 a 400 ton), evaporatori elettrici, ad acqua calda o ad aria, essiccatori per aria compressa, unità di produzione dell’azoto (da 10 a 100 Nm3h).


GIUGNO 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Significant and effective benefits CO2 self-production through recovery from beer fermentation process and also from combustion fuel gases has become increasingly strategic, as it can guarantee significant and effective benefits

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or its 25 years in business, Tecno Project Industriale presents a new range of facilities for the extraction of CO2 from flue gas. In fact, in-house production of CO 2 has became increasingly strategic as it can guarantee significant and effective benefits;  it is the right approach to the issue of carbon dioxide supply. In fact, food grade CO2 can be recovered not only from fermentation but also extracted from flue gas. Whether we bottle beer, mineral water or soft drinks, the user has to install his own CO2 self-production plant and this way get two relevant advantages: one economical and the other strategic. The economic benefit is about cost saving from in-house production in comparison with the cost of CO2. The strategic benefit is about complete carbon dioxide availability without any logistic problem of shortage in times of most demand. Founded in 1987 and settled in Curno, Bergamo (about 50 km North-East of Milan), Italian company Tecno Project Industriale provides solutions to the gas market and the bottling sector with special regard to CO2. It is not by chance that in 20 years, Tecno Project Industriale has been the first to introduce effective technological improvement which would then become standards in this kind of applications. Tecno Project Industriale produces plants that can be grouped in 3 main families: CO2 Recovery Plants – Very common in

breweries, these plants recover CO2 produced during the fermentation process. Recovered CO2 is then compressed, dried, purified and liquefied in such as way as to be stored, ready to be used, inside cryogenic tanks (always produced by TPI). CO2 Production Plants used in the bottling field (mineral water and soft drinks) enable CO2 self-production by extracting it from the combustion flue gas of a boiler (natural gas or oil fueled). Many CO2 production plants are installed across the world, especially where low cost CO2 recovery are needed, and they guarantee CO2 supply meeting the specific

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requirements of the food sector. CO2 Extraction Plants are based on highly reliable simple technology and regenerable solvents. The flue gases to be purified can be produced by steam boilers, cogeneration motors, coal power stations, methane, biogas or other chemical process where CO2 percentage ranges from 5 to 70%. Ancillaries. In addition, TPI produces a range of bulk equipment such as cryogenic or insulated storage tanks (from 10 to 400 ton), electric, hot water or air evaporators, compressed air dryers, nitrogen production units (from 10 to 100 Nm3h).

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CBB 2012 rinnovato China Brew & Beverage 2012 vive un nuovo inizio vittorioso e farà il primo passo verso un nuovo capitolo della sua storia

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timolata dalla forte domanda del mercato, l’industria delle attrezzature per gli alimenti liquidi e supplementari ha fatto grandi progressi nelle innovazioni tecnologiche registrando una forte crescita, che si è tradotta poi in un segnale positivo per l’industria alimentare. Il mercato cinese richiede standard di sicurezza, di qualità e di risparmio energetico nei processi di produzione più alti e l’industria dei macchinari per la produzione di alimenti liquidi sta cogliendo molte opportunità offerte dal mercato. Dalla sua prima edizione nel 1995, China Brew & Beverage (CBB) ha registrato nove edizioni di grande successo diventando così la più grande e più influente manifestazione fieristica dell’industria delle birra e delle bevande di tutta l’Asia. Non solo viene considerata come il barometro per l’industria dei Paesi asiatici, ma ha anche guadagnato l’apprezzamento dei produttori di macchinari per la produzione di birra e bevande di tutto il mondo. Con oltre 70.000 metri quadrati di spazio espositivo e oltre 700 espositori, CBB 2012 sta vivendo una prosperità senza precedenti. Come fiera orientata al mercato, CBB 2012 attira ancora l’attenzione di tutta l’industria, grazie a: • la partnership strategica con drinktec che dà nuova forza e stimola la fiducia sia degli

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espositori cinesi sia di quelli internazionali; • 20.000 metri quadrati destinati ai 250 espositori internazionali costituiscono un nuovo record dell’internazionalità di CBB; • le aziende cinesi con gli stand più grandi e alta tecnologia brillano a CBB e mettono in mostra la capacità delle attrezzature di processo cinesi; • intrapreso il percorso green, con risparmio energetico e tecnologie di ultima generazione, CBB 2012 darà piena luce alle tendenze di sviluppo di tutta l’industria; • i nuovi espositori porteranno ulteriori esempi di prodotti trasformando il salone in un one-stop shop • attività collaterali al salone si concentreranno sugli scambi globali di tecnologia e daranno agli espositori un servizio dal valore aggiunto; • più visitatori internazionali saranno presenti in fiera L’area espositiva internazionale ha visto la riconferma di un nutrito gruppo di nomi internazionali, come ad esempio: KRONES, KHS, SIDEL, Sacmi, SMI, Heuft, Danfoss, Siemens, Emerson, Beckhoff, Nordson, ifm, B&R, Alfa Laval, TECHGEN, Atlas Copco, Pall, OCME, METTLER TOLEDO, igus, Graphic, CIMC, Domino, Markem-Imaje e Bericap. Influenzati dalla forte partecipazione, dal riconoscimento

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del nome CBB e la promozione di MMB, molti nuovi espositori hanno espresso la volontà di partecipare all’edizione 2012, inclusi Camozzi, Spirax Sarco, Bükert, KROHNE, Toyo Niijima, ASCO, Taiwan Sun-Lite e Exxon Mobil. Fino a maggio 2012, China Brew & Beverage ha ricevuto la richiesta di partecipazione da circa 180 leader da Germania, USA, Gran Bretagna, Svizzera, Giappone, Francia, Danimarca, Olanda, Belgio, Austria, Hong Kong, Macao e Taiwan, per un totale di 7500 metri quadrati. Se da un lato CBB invita più aziende leader a visitare la Cina con i loro prodotti migliori e offrire più possibilità di conoscere le ultime tendenze dell’industria, dall’altro CBB si impegnerà di più per attirare più visitatori professionisti internazionali per offrire così agli espositori cinesi la possibilità di entrare nel mercato internazionale. Gli organizzatori si impegnano ad offrire ai propri clienti un salone dal certo valore aggiunto. Dopo 20 di crescita, CBB è diventato un barometro riconosciuto in tutto il mondo per l’industria asiatica della lavorazione dei liquidi alimentari e dell’industria del confezionamento, che vanta la maggior influenza e le tecnologie più avanzate. CBB 2012 avrà certamente un nuovo inizio di successo e farà il primo passo verso un nuovo capitolo della sua storia.


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CBB 2012 reloaded China Brew & Beverage 2012 will certainly be a successful new start and the first step of a new chapter

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timulated by the strong market demand, the liquid food equipment and supplementary equipment industry have made great progress in technology innovations and showed a strong growth that gives a positive signal to the food industry. As the Chinese market demands higher standards in food safety, food quality and energy-saving in the manufacturing process, the liquid food equipment industry is welcoming a lot of market opportunities. Since its establishment in 1995, the biannual China Brew China Beverage (CBB) has made nine successful openings and is now the biggest and most influential exhibition in the Asian brew and beverage industry. Not only is it seen as the barometer for the industry for Asian countries, but it has also gained the recognition of brewery and beverage machinery makers from around the world. With more than 70,000 sqm fair grounds and over 700 exhibitors, CBB 2012 enjoys an unprecedented prosperity. As a marketoriented trade fair, CBB 2012 once again draws attentions from the whole industry. • The strategically partnership with drinktec gives a fresh impetus to CBB and stimulates the confidence of Chinese and international exhibitors.

• The 20,000 sq.m. international grounds and 250 overseas exhibitors hit a new high for the internationality of CBB • Chinese enterprises with bigger booths and high technologies sparks at this event showcasing the enchantment of Chinese equipment process capability. • Taking green, safe and energy-saving as the theme, the up-to-date technologies and equipment at CBB2012 will fully make clear the developing trend of the whole industry. • New exhibitors bring more kinds of exhibits making the trade fair a one-stop shop • Concurrent activities during the show will focus on the global technology exchanges and provide value-added service to exhibitors. • More overseas trade visitors will join the show The international exhibition area has secured participation from a large group of international leading brands as KRONES, KHS, SIDEL, Sacmi, SMI, Heuft, Danfoss, Siemens, Emerson, Beckhoff, Nordson, ifm, B&R, Alfa Laval, TECHGEN, Atlas Copco, Pall, OCME, METTLER TOLEDO, igus, Graphic, CIMC, Domino, MarkemImaje and Bericap. Influenced by the active participation, the brand accreditation of the

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CBB brand and the promotion of MMG, many new exhibitors expressed their interest in participation at CBB 2012. They include Camozzi, Spirax Sarco, Bükert, KROHNE, Toyo Niijima, ASCO, Taiwan Sun-Lite and Exxon Mobil. By May 10 2012, CBB has received applications from about 180 leading brands from Germany, the USA, UK, Switzerland, Japan, France, Denmark, Holland, Belgium, Austria, Hong Kong, Macau and Taiwan, taking over 7500 square meters. On one hand, CBB will invite more leading companies to come to China with their best products and provide more chances to learn the latest industry trends; on the other hand, CBB will enhance its efforts in international professional visitor recruitment to offer more choices for the Chinese exhibitors to enter the international market. The organizers will certainly be committed to offering their customers and added-value event. After 20 years of healthy growth, CBB has become an internationally recognized barometer for the liquid food processing and packaging industry in Asia that boasts the biggest scale, the widest influence and the most advance technologies. CBB 2012 will certainly be a successful new start and the first step of a new chapter.

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SACMI e SIPA: una collaborazione S.U.P.E.R. Il modo migliore per differenziarsi e tendere all’eccellenza in un mercato competitivo e complesso come quello delle bottiglie in plastica

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IPA (Gruppo Zoppas Industries) e SACMI sono due aziende storiche del panorama industriale italiano tra le più innovative nel settore del packaging per bevande. Hanno messo insieme le loro competenze specifiche con l’obiettivo di fornire una nuova soluzione della combinazione tra la preforma e la capsula in grado di offrire numerosi vantaggi dal punto di vista produttivo e che sia al tempo stesso apprezzata dall’utilizzatoe finale. La collaborazione, fortemente voluta dalle rispettive Direzioni Generali capitanate da Enrico Gribaudo (SIPA, Gruppo Zoppas Industries) e da Giuseppe Lesce (SACMI), abbina la grande esperienza di SIPA nello

Da sinistra a destra/From left to right: Vezio Bernardi - Sacmi Group Beverage Division General Manager; Pietro Cassani – Sacmi Group General Manager; Gianfranco Zoppas – Zoppas Ind. Chairman; Enrico Gribaudo – SIPA (Zoppas Group) General Manager; Guido Antoniazzi – SIPA (Zoppas Group) C.E.O.; Dario Beltrandi – Sacmi Beverage Strategic Marketing

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IPA (Zoppas Industries Group) and Sacmi, two of Italy’s most innovative companies operating in the packaging sector, have combined their skills in the search for a new solution in the combination of PET preforms and closures that provides advantages for processors and end-users alike. The collaboration, which has been given strong backing from the two companies’ managements, headed by Enrico Gribaudo (SIPA) and Giuseppe Lesce (Sacmi) respectively, combines SIPA’s substantial experience in the development of preforms, with that of Sacmi in caps and closures. A combined development team incorporates a level of technical competence considered unrivalled anywhere in the world. The fruit of this collaboration is a new solution – with the acronym S.U.P.E.R. – featuring a special combination of preform neck finish and lightweighted caps that solves several key problems associated with the operation of a cap on the neck of a PET bottle, with results previously not thought possible. S.U.P.E.R. stands for Sustainable, Unique, Productive, Easy, and Reliable - the five key

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sviluppo di preforme a quella di Sacmi nello sviluppo delle capsule, riunendo nello stesso team di lavoro una concentrazione di competenze tecniche unica al mondo. Frutto di questa stretta collaborazione è la nuova soluzione denominata S.U.P.E.R., una nuova combinazione di filetti e tappi di peso estremamente ridotto, che permette di risolvere le principali problematiche legate al funzionamento di un tappo su un collo di bottiglia in PET e di raggiungere risultati finora impensabili. L’acronimo S.U.P.E.R. sintetizza tutti i principali vantaggi di questa soluzione innovativa: • Sustainable perché la capsula sarà mediamente più leggera di quanto disponibile oggi nel mercato, limitando quindi l’impatto energetico e la quantità di materia prima utilizzata; • Unique perché è una soluzione proprietaria, protetta da brevetti, e che può dare vantaggi esclusivi a chi l’adotta; • Productive perché riduce i tempi e quindi i costi di attrezzaggio della linea di produzione in quanto può essere utilizzata per diverse tipologie di prodotto come l’acqua, i soft drink, il riempimento in asettico con ridottissime personalizzazioni sulla linea, nella produzione di preforme e di capsule (quest’ultime prodotte con processo di compressione che prevede già ridotti tempi di attrezzaggio ed elevata velocità di produzione); • Easy perché trasmette al consumatore un ottimo feeling al momento dell’apertura del tappo della bottiglia. La garanzia di un angolo LB (leakage-breakage) positivo, non reperibile oggi sul mercato nelle attuali soluzioni disponibili, è percepito come una grande facilità di apertura della capsula. • Reliable perché lo speciale sistema di tamper evidence permette l’immediata rottura della banda rendendo la bottiglia non violabile e fuori da ogni rischio di blow off.

Sacmi and SIPA, a S.U.P.E.R. cooperation The best way of standing out and striving for excellence in the competitive and complex plastic bottle market benefits of this innovative solution: • Sustainable, because the closure will be lighter than the average of alternatives on the market today, reducing the processor’s consumption of raw materials and energy; • Unique, because this is a proprietary solution, protected by patents, that will provide benefits exclusive to those who adopt it; • Productive, because it reduces the time and cost of equipping production lines –when switching between containers for various types of products, including water, soft drinks, and aseptically filled drinks, very little modification is required to lines for either preforms or closures (the latter

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produced with SACMI’s compression process, which already offers reduced tooling times and high production speed); • Easy, because the solution provides the consumer with a bottle that is easy to open. The guaranteed positive LB angle – the leak angle is greater than the bridge-break angle, a feature not available on the market today with current closure solutions - gives the perception of a closure that is very easy to open; • Reliable, because the special tamper evidence system provides an immediate breakage of the security strip, rendering the bottle secure, with no risk of blow-off.



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Atteggiamenti e comportamenti del consumatore del vino Ecco i risultati di un’indagine di mercato sulle famiglie italiane che comprano vino nella Grande Distribuzione e in altri canali d’acquisto

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empo di crisi, ma come si comportano i consumatori nell’acquisto di vino allo scaffale del supermercato? Se comprano vino da pasto per il consueto consumo familiare badano soprattutto al prezzo, mentre se devono fare un regalo o hanno ospiti a cena puntano decisamente su un vino Doc. Sui criteri di scelta sembrano piuttosto insicuri, per questo chiedono alla Grande Distribuzione (Gdo) uno scaffale più facile da leggere, diviso per tipologia (bianco, rosso, etc) e per Regione. Guardano ai supermercati con relativa fiducia, convinti che i maggiori profitti sul vino al supermercato li realizzino comunque le cantine. Infine, confermano che il supermercato è il luogo privilegiato d’acquisto del vino, prima ancora di cantine ed enoteche. E’ quanto emerge dalla ricerca “Atteggiamenti e comportamenti del consumatore del vino e nel rapporto con la Gdo” commissionato da Veronafiere alla dott.ssa Marilena Colussi,

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sociologa delle tendenze alimentari, che in collaborazione con C.R.A. ha svolto un’analisi a campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 anni in su, intervistando nel febbraio 2012 più di duemila italiani. “Le statistiche ufficiali da anni ci riferiscono di un aumento delle vendite di vino nei supermercati – ha dichiarato Marilena Colussi, autrice della ricerca – con una crescita delle fasce di prezzo sia basse che alte, ma cosa pensano davvero i consumatori? Per la prima volta siamo andati ad intervistarli, utilizzando un campione molto ben costruito e rappresentativo: emerge un quadro di un consumatore a cui non basta più l’elemento convenienza offerto dalla Gdo, ma chiede informazione e cultura del vino, in modo da qualificare sempre più i suoi acquisti”. Una delle questioni più dibattute, sia dagli strateghi della grande distribuzione che dai semplici consumatori, è l’organizzazione dello scaffale del vino, perché quando

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vengono allineate centinaia e centinaia di bottiglie, il rischio per i consumatori è quello dell’effetto disorientamento. Dalla ricerca risulta che al primo posto i consumatori (nei due sotto target analizzati dei bevitori di vino in generale e degli acquirenti di vino nella Gdo) vorrebbero una chiara distinzione per tipologia (42%): bianchi fermi, bianchi mossi, rossi, spumanti, prosecchi, champagne, liquorosi. Subito al secondo posto (39% acquirenti vino in Gdo, 35% per i bevitori vino in genere) troviamo la richiesta di una chiara identificazione della provenienza per Regione (o Paese). Al terzo posto troviamo il prezzo, cioè una suddivisione per fasce di prezzo (32% acquirenti vino Gdo, 31% bevitori vino), al quarto posto (26% e 27% per i due target) una suddivisione per vitigno (Merlot, Barbera, Pinot, ecc.). Al quinto l’abbinamento gastronomico (23%). I consumatori di vino sembrano avere un buon rapporto con la Grande Distribuzione,


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apprezzandone l’ampia differenziazione dell’offerta, sia relativamente alle fasce di prezzo che alla qualità. L’esistenza di un buon rapporto di fiducia con la Gdo si desume anche dalle risposte degli intervistati alla domanda“chi ci guadagna di più relativamente al prezzo del vino venduto nella Gdo, tra i vari soggetti coinvolti nella filiera?”: le risposte della maggioranza degli acquirenti vino in Gdo sono state riferite al complesso gruppo dei produttori e imbottigliatori (50%) mentre per il 32,4% sembra essere la Gdo ad ottenere i maggiori profitti. Non a caso i consumatori preferiscono comprare vino al supermercato, piuttosto che altrove: lo sostiene il 62,9% degli intervistati, seguiti da un significativo 25% di acquisti fatti presso il Produttore- Cantina/ Cantina Sociale e quindi dal 7,3% in Enoteca e dal 5,1% in altri tipi di format (negozi, grossisti, vendita a domicilio e internet, agriturismo). Anche la percezione e l’immagine del vino veduto nella Gdo è decisamente migliorata. Così la pensa il 78,3% degli acquirenti che sempre più si orientano verso la bottiglia di vetro da 75 cl (53,5% dei formati acquistati più spesso in Gdo), seguita da un 13% di acquisti di bottiglie di vetro da 1 litro, dal 12,1% di cartoni Brick da 1 litro, da un

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10,6% di più grandi formati (dame), dal 6,9% di bottiglioni da 1,5 litri, dal 2,8% di cartoni brick 3x25 cl. Il 55,6% degli acquisti di vino effettuati nella Gdo negli ultimi 6 mesi è rappresentato da vini Doc, Docg, Igt, con una significativa quota di acquirenti fedeli a questa tipologia di vini (il 43,2% degli acquisti fatti più spesso). La ricerca effettuata dalla dott.ssa Colussi, in collaborazione con CRA, ha preso in analisi anche i comportamenti generali dei consumatori di vino, indipendentemente dal luogo preferito d’acquisto: ritengono che il vino italiano sia il migliore del mondo, anche se amano assaggiare di tanto in tanto vino estero, ricercano soprattutto la qualità e chiedono sempre maggiori informazioni sul vino. Il 73,4% del totale campione e ben l’88% dei bevitori considera infatti il vino italiano il “migliore del mondo”. Negli ultimi 12 mesi, quasi un terzo dei bevitori ha però provato un vino straniero (ma è un dato che include anche lo champagne francese), quindi un fenomeno in crescita, che va collocato nell’attitudine sempre più allargata di sperimentare qualcosa di diverso, in termini di gusti e sapori. Il secondo elemento di forte condivisione riguarda l’attenzione alla qualità: per 8 bevitori su 10 è un fattore decisamente

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importante e per 7 su 10 è altrettanto importante identificare la provenienza. 4 bevitori su 10 dichiarano che quando acquistano un vino badano principalmente alla qualità e non al prezzo e questa attitudine è ancora più evidente per gli acquisti di vino da regalo o da condividere nella socialità sempre più allargata e condivisa. il ruolo dei marchi di certificazione come Doc, Docg, Igt fungono da importanti indicatori qualitativi e di sicurezza, seguiti dal marchio del produttore e dalle informazioni reperibili in primis sull’etichetta. Un terzo nucleo di aspetti importanti che caratterizzano il rapporto con il vino riguarda l’informazione e il sapere; la maggioranza dei bevitori vorrebbe sapere di più: c’è sete di informazioni, rassicurazioni, emozioni e cultura. Un quarto nucleo importante riguarda il contesto conviviale e alimentare in cui si colloca idealmente il consumo di vino nel nostro Paese. Sui gusti si nota che la maggioranza tende a bere vini sempre più leggeri (il 55,2% dei bevitori italiani intervistati e in particolare il 62% dei bevitori che si definiscono occasionali), mentre tra i vini preferiti dai bevitori di vino al primo posto troviamo in situazione di sostanziale parità il gruppo dei bianchi con spumanti e champagne e dei rossi.


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Consumer attitudes and behaviour as regards wine The results of a market survey into Italian families buying wine in large-scale distribution and other purchase channels

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imes of recession and crisis, but how are consumers reacting as regards wine purchases in supermarkets? For everyday wine accompanying family meals, they especially look at price, while for gifts or when inviting guests to dinner the focus is distinctly on DOC wines. Consumers seem to be rather unsure over criteria of choice and would therefore like to see large-scale distribution provide shelves that are easier to read, organised by type (white, red, etc.) and Region. They view supermarkets with relative trust, convinced that the higher profits on wine in supermarkets in any case go to wine cellars. Lastly, supermarkets are still the preferential place for wine purchases, even ahead of cellars and wine stores. This emerges from the research titled “Consumer attitudes and behaviour as regards wine and in relation to large-scale distribution” commissioned by: VeronaFiere of Dr. Marilena Colussi, sociologist specialising in dietary trends who, in collaboration with C.R.A., analysed a representative sample of the over-18 Italian population after interviewing more than two thousand Italians by February 2012. “Official statistics for many years have highlighted the increase in wine sales through supermarkets,” said Marilena Colussi, author of the research project, “with growth in both low and high price bands: but what do consumers really think? Consequently, for the first time, we interviewed consumers themselves using a very well defined and representative sample: a picture emerges of consumers no longer merely interested in the convenience offered by large-scale distribution but also in information and wine culture in order to qualify increasingly their purchases.” One of the most hotly debated questions among the strategists of large-scale distribution and ordinary consumers alike is the organisation of wine shelves, because when hundreds and hundreds of bottles are

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Hygiene products

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Food suppliers Halal General food Bakery & Confectionery Cheese & dairy Juices Fruit drinks Frozen food Food packaging

Health & wellbeing Meat & poultry Organic foods Regional & speciality food Seafood Gourmet Food processing Dairy processing

Attending buyers include: • • • • • • • • •

F&B Directors Executive Chefs Rooms Division heads Housekeeping Directors Operations Directors Hotel Owners Purchasing Managers Project Managers General Managers

Panel discussions

For more information please contact: Madhukar Dudda, Marketing Manager Email: madhukard@naseba.com | Tel: +9714 367 1383

Keynote presentations


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lined - up the risk for consumers is one of disorientation. The research shows that in first place consumers (in the two sub-targets analysed - wine drinkers in general and people buying wine in large-scale distribution) would like to see a clear distinction by type (42%): still white wines, semi-sparkling whites, red, sparkling wines Spumante, Prosecco, Champagne and dessert wines. Second place (39% of wine buyers through largescale distribution, 35% for wine drinkers in general) is taken by the request for a clear identification of the origin by Region (or Country). Proce takes third place, that is division by price bands (32% of wine buyers through large-scale distribution, 31% wine drinkers) and fourth place (26% and 27% for the two targets) a division by grape types (Merlot, Barbera, Pinot, etc.). In fifth places comes wine and food pairings (23%). Wine consumers seem to have a good relationship with large-scale distribution and appreciate the broad differentiation of the offering in terms of price bands and quality. The existence of a good relationship based on trust with large-scale distribution also emerges from the answers given by interviewees to the question “who earns relatively more on the price of wine sold through large-scale distribution among the various subjects involved in the value chain?” : the answers by the majority of wine-buyers through large-scale distribution referred to

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the overall group of producers and bottlers (50%), while 32.4% thought that large-scale distribution makes the most profit. It is no coincidence that consumers prefer purchasing wine in supermarkets rather than elsewhere: this is the case for 62.9% of interviewees, followed by a significant 25% of purchases through producer-wine cellar/ cooperative wine cellar, 7.3% through wine stores and 5.1% through other types of format (shops, wholesalers, home sales and internet, farm holiday centres). The perception and image of wine sold through large-scale distribution is also distinctly better. This was the case for 78.3% of consumers, who are increasingly oriented towards 75cl glass bottles (53.5% of the formats purchased most often in large-scale distribution), followed by 13% of purchases in 1 litre glass bottles, 12.1% in 1 litre brick cartons, 10.6% in larger formats (demijohns), 6.9% for 1.5 litre bottles and from 2.8% for 3x25cl brick cartons. 55.6% of wine purchases through large-scale distribution in the last 6 months involved Doc, Docg and Igt wines, with a significant of loyal buyers for this type of wine (43.2% of frequent purchases). The research by Dr. Colussi, in collaboration with CRA, also analysed the general behaviour of wine consumers, regardless of the preferred place of purchase: they believe that Italian wine is the best in world, although they also enjoy tasting international wine every now and

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then, looking especially for quality and always asking for more information about wine. 73.4% of the total sample and an impressive 88% of regular drinkers in short believe that Italian wine is “the best in the world”. In the last 12 months, almost one-third of drinkers has tried an imported wine (yet the figure also includes French Champagne), so this is a growing phenomenon that should be viewed in the increasingly wider readiness to try something different in terms of tastes and flavours. The second most popular element concerns the focus on quality: for 8 drinkers out of 10, this is a decisively important factor and for 7 out of 10 it is equally important to identify origin. Four drinkers out of 10 says that wine purchases are made essentially in terms of quality and not price; this attitude is even more evident for wine purchased as a gift or to enjoy with family and friends. The role of certification brands such as Doc, Docg, Igt act as important qualitative and safety indicators, followed by the brand of the producer and the information first and foremost provided on the label. A third important aspect characterising the relationship with wine concerns information and knowledge; the majority of wine drinkers would like to know much more: there is demand for information, reassurance, emotions and culture. A fourth important topic concerns the social and dietary context where wine consumption is ideally set in Italy. As regards taste, the majority tend to drink increasingly lighter wines (55.2% of the Italian wine drinkers interviewed and in particular 62% of occasional drinkers), while the favourite wines among regular drinkers are to all intents and purpose equally divided between sparkling white wines/champagne and red wines).



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Jugos del Valle: doppietta vincente con i Combi hot-fill di Sidel In questi ultimi due anni, Jugos del Valle, leader messicano nel settore di tè e soft drinks, ha investito in due nuovi Combi hot-fill di Sidel

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ino al 2010, per la prima volta, Jugos del Valle ha preferito un sistema integrato come il Combi Sidel, che riunisce soffiaggio, riempimento e tappatura in un’unica soluzione ad alte prestazioni. L’esigenza di dotarsi di una nuova linea di produzione ha preso corpo con il progressivo aumento della richiesta di bevande isotoniche e di tè ready to drink in vari gusti. “Abbiamo analizzato i progetti presentati dai diversi fornitori e, alla fine, l’offerta Sidel era giusto quella che meglio corrispondeva alle nostre esigenze” spiega Alejandro Malagón, Direttore Generale di Jugos del Valle. Dopo aver validato la produzione di un primo Combi Sidel hot-fill nel luglio del 2010, il gruppo ha poi fatto seguire un nuovo ordine analogo. Presso Jugos del Valle, oggi i due Combi hot-fill producono Powerade (bevanda isotonica) e un tè ready-to-drink in diversi formati, fra cui bottiglie in PET da 500 ml, 600 ml e 1 litro. L’approccio integrato del sistema vede riuniti soffiaggio, riempimento e tappatura in un’unica soluzione estremamente performante. Questo cambiamento di strategia produttiva consente di eliminare il trasporto, la movimentazione, l’accumulo e lo stoccaggio delle bottiglie vuote. “Una soluzione di questo tipo ci aiuta a ridurre le spese. Non dovremo infatti più sostenere i

costi di trasporto delle bottiglie, perché adesso arrivano senza essere trasformate” aggiunge Alejandro Malagón. “Per di più, questa soluzione ci consente di diminuire lo spessore del contenitore, e anche questo è un ulteriore risparmio”. Efficienza ottimale della linea sette giorni su sette Oltre all’ottimizzazione dei processi e alle alte velocità, fondamentale per l’azienda è produrre in totale sicurezza. Per questo motivo, sulla scelta della tecnologia di riempimento, molto hanno influito le caratteristiche delle bevande, la cui sicurezza e integrità richiedono un’attenzione tutta particolare. La linea di riempimento Sidel assicura una protezione ottimale sotto il profilo della qualità e del gusto della bevanda. Jugos del Valle può inoltre ridurre adesso il numero delle macchine intermedie, diminuire il numero dei passaggi produttivi, nonché il rischio di contaminazione, con una conseguente superiore igiene del contenitore e un aumento dell’affidabilità produttiva generale. Il sistema Combi può raggiungere una velocità di 36.000 bottiglie/ora. “Sidel ci ha portato esperienze, know-how e conoscenze tecniche, facilitando così l’intero processo” conclude Alejandro Malagón.

Jugos del Valle: Double-equipped with Sidel’s hot-fill Combis Over the last two years, Mexico’s leading provider in teas and carbonated beverages, Jugos del Valle, invested in two new Sidel hot-fill Combis

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or the first time in 2010, Jugos del Valle preferred an integrated system like Sidel’s Combi equipment, which combines blowing-filling and capping into a single high-performance solution. The need for a new production line became apparent when demand for isotonic drinks and readyto-drink teas in multiple flavors kept rising. “We analyzed all the plans we received from our various suppliers and, in the end, what Sidel offered was really the best fit for our needs,” explains Alejandro Malagón, General Director at Jugos del Valle. After validating the production for the first Sidel hot-fill Combi in July 2010, a similar investment followed only a short time later. Jugos del Valle now produces Powerade and ready-to-drink teas in various formats on its two

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hot-fill Combis, including 500 and 600 milliliters and one-liter PET bottles. The all-in-one Combi approach from Sidel combines blow-molding, filling and capping into a single high-performance solution. This change of production strategy results in the elimination of conveying, handling, accumulation and storage of empty bottles. “A solution like this helps us reduce costs,” Malagón says. “We no longer have to deal with transportation costs for the bottles, because they now arrive without being transformed. This also allows us to make them slightly thinner which, in turn, helps reduce costs even more.” Optimal line efficiency seven days a week Along with optimized processes and high production speeds, risk-free production is of utmost importance to the Mexican

BEVERAGE INDUSTRY

beverage producer. Jugos del Valle’s products require special care regarding safety and product integrity. Sidel’s filling equipment ensures an optimal protection of the beverage’s quality and taste. Jugos del Valle can now reduce the number of machines and intermediate equipment. This, in turn, reduces the number of production steps, minimizes contamination risks and ultimately results in increased packaging hygiene as well as improved overall production reliability. The Combi system achieves an output of up to 36,000 bottles per hour. “Sidel brings us experience, knowledge and technical expertise. This makes the whole process a lot smoother,” Malagón emphasizes.



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A.Water Systems ALTECH Astro Atlanta AVE Technologies Baumer Italia Bortolin KEMO Brau Cantine Gagliardo China Brew & Beverage China Drinktec ChinaPlas Cidiesse Engineering Cosmopack CRM Engineering Della Toffola Drinktec Africa Dubai Drink Technology Expo Emballage Enoliexpo Enomaq Erre Enne Eurasia Packaging Extrasolution FBF ITALIA Festo Fill-tech Fimer FINAT Fluidtrans Compomac GAI ICF & WELKO Interbev Ipa Ipack-Gida Italproject Keller Italy Kobold Laboratorio POLO LIPTON-Unilever LITA Makro Labelling Mar.Co. Mettler Toledo PackLab PE Labellers PET Engineering SACMI Saudi Food & Pack Saudi HORECA SIDEL SIPA SMI Group Speciale F. Supercap Tea Inox TecnoProject Tescom-ACI TMG Impianti Turkey Hospitality Summit Upakovka Veronesi Separatori Vinitaly - ENOLITECH Vinitech

5, 14-17 Verduno (CN) I CopERTINA, 84-85 Bareggio (MI) 13 Baldichieri d’Asti (AT) 90-91 Calderara di Reno (BO) 4, 52-53 Spinea (VE) 115 Assago (MI) 64, 65 Porcia (PN) 95 Norimberga 28-31 La Morra (CN) 124, 128-129 Pechino 68 Guangzhou 94 Shanghai 106-107 Piovene Rocchette (VI) 76-77 Crespellano (BO) 66-67 Marmirolo (MN) 45, 52-53 Signoressa di Trevignano (TV) 50-51, 117, 144 Johannesburg 98 DubaI 105 Parigi 57 Fermo 133 Saragozza 32-33 Sapinetta Marengo (AL) 78 Istanbul 113 Capannori (LU) 49 Sala Baganza (PR) 111 Assago (MI) 100-101 Bagno a Ripolo (FI) 2-3 Canelli (AT) 80-83 L’Aia 108-109 Milano III CopERTINA Ceresole d’Alba (CN) 62-63 Maranello (MO) 121 Las Vegas 135 Parigi 139 Istanbul 99 Galliera V.ta (PD) II CopERTINA Milano 118-119 Settimo Milanese (MI) 27 Oderzo (TV) 72-74 Roma IV CopERTINA Poirino (TO) 1 Marmirolo (MN) 37 Canelli (AT) 116 Novate Milanese (MI) 103 San Giorgio (MN) 89 Porto Mantovano (MN) 96-97 S. Vendemiano (TV) 130 Imola 102 Riyadh 131 Riyadh 140 Hünenberg, CH 130 Vittorio VENEto (TV) 69-71 S. Giovanni Bianco (BG) 54-55 Giarre (CT) 19 Mombaroccio (PU) 39 Canelli (AT) 125-127 Curno (BG) 79 Giussano (MI) 75 S. Martino di Lupari (PD) 137 Istanbul 141 Kiev 22-23 Villanova di Castenaso (BO) 40-44 Verona 12 Bordeaux

BEVERAGE INDUSTRY

Area


FAIRS / FIERE

2012

25-28 Febbraio

28 Febbraio - 3 Marzo

4-6 Marzo

7-9 Marzo

25-27 Marzo

SAPORE / Pianeta Birra Rimini Salone internazionale dell’industria della birra

IPACK-IMA Milano Mostra internazionale dell’industria del packaging

PROWEIN Düsseldorf Salone internazionale del vino e prodotti distillati

CHINA DRINKTEC Guangzhou Salone internazionale delle tecnologie delle bevande

FOOD&DRINK EXPO Birmingham Salone internazionale per l’industria alimentare e delle bevande

25-28 Marzo

27-30 Marzo

18-21 Aprile

24-26 Aprile

8-12 Maggio

VINITALY/ENOLITECH Verona Salone internazionale del vino e delle tecnologie

ANUGA FOODTEC Colonia Salone internazionale delle tecnologie per l’industria alimentare e delle bevande

CHINAPLAS Shanghai Salone internazionale dell’industria della plastica

EXPOVINIS BRASIL S. Paolo Brasile Salone internazionale dell’industria del vino, della viticoltura e delle bevande

PLAST Rho

Salone internazionale delle materie plastiche e della gomma

FLUIDTRANS Rho

Salone internazionale di trasmissioni di potenza fluida e meccatronica

15-18 Maggio

29-31 Maggio

22/24 maggio

12-15 Giugno

21-24 Giugno

HISPACK Barcellona Salone internazionale del confezionamento

VINEXPO ASIA Hong Kong Salone internazionale dell’industria del vino

SPS/DRIVES/ITALIA Parma Salone internazionale dell’automazione industriale

FISPAL S. Paolo Brasile Salone internazionale dell’industria alimentare e delle bevande

EXPOPACK Città del Messico Salone internazionale del confezionamento

16-20 Luglio

16-18 Settembre

18-21 Settembre

19-22 Settembre

25-27 Settembre

BEVTEK & BREWTEK PROPAK CHINA Shanghai

INTERBEV Las Vegas Salone internazionale dell’industria delle bevande

TECNOFIDTA Buenos Aires Salone internazionale delle tecnologie alimentari

CHINA BREW & BEVERAGE Pechino Salone internazionale tecnologie per l’industria delle bevande e della birra

FACH PACK Norimberga Salone Internazionale di packaging e imballaggio

21-25 Ottobre

28-31 Ottobre

6-8 Novembre

13-15 Novembre

19-22 Novembre

IPA Parigi Salone internazionale di tecnologie di processo per l’industria alimentare

PACK EXPO Chicago Salone internazionale di tecnologie del packaging

DRINK TECHNOLOGY INDIA Mumbai Salone internazionale di tecnologia per l’industria delle bevande

BRAU Norimberga Salone internazionale di tecnologie per l’industria delle bevande

EMBALLAGE Parigi Salone internazionale di tecnologie per il confezionamento e l’imballaggio

Novembre

30 Novembre - 2 Dicembre

18-20 Gennaio

12-15 Febbraio 2013

25-28 Febbraio 2013

ENOVIT Lisbona Salone internazionale per l’enologia

VINITECH Bordeaux Salone Internazionale di macchine per enologia e imbottigliamento

ENOLIEXPO Fermo (Marche) Salone delle tecnologie enologiche e olearie

ENOMAQ Saragozza Salone Internazionale delle tecnologie per l’enologia

PIANETA BIRRA / SAPORE , Rimini Salone internazionale dell’industria della birra

Salone internazionale delle tecnologie di confezionamento per l’industria alimentare e delle bevande


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