Tess n ° 1 2016

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Anno III

TENDE e SCHERMATURE SOLARI

n째. 1-2016

LA RIVISTA DEL SITO: WWW.TENDEESCHERMATURESOLARI.COM

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EDITORIALE

L’ editoriale Ci eravamo lasciati nel 2015 con l'auspicio che nel il 2016 venissero confermate le detrazioni del 65% per l'efficienza energetica (quindi anche le Schermature Solari); fortunatamente i legislatori per una volta hanno fatto quanto dovevano e così le nostre aziende potranno contare su uno "strumento" altamente efficace per perseguire i loro obiettivi. Si prospetta un'annata interessante e ricca di novità per tutti gli operatori del settore, ci sentiamo di garantire ai nostri lettori che la rivista TeSS ( con il supporto e come supporto del sito www.tendeeschermaturesolari.com) cercherà di essere all'altezza delle vostre aspettative. Nuovi autori hanno iniziato a scrivere sulla rivista, diamo quindi loro il benvenuto, auspicando che la collaborazione sia lunga e proficua per entrambe le parti. Abbiamo inserito, come d’altro canto promesso, alcune nuove Rubriche: “Business & Impresa”, “Spazio Web” e "L'intervista" che confidiamo possano risultare interessanti per i nostri lettori.

Ramzi Bacchini

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SOMMARIO EDITORIALE

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ARCHITETTURA Schermature e grandi superfici: l’involucro tessile. Materiali, tecnologie, design

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Coded Space

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AZIENDE Tekno’s Automazioni

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MARKETING “Guarda che bello che ha fatto mio cuggino” 16

BUSINESS & IMPRESE Business Plan I Parte

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REALIZZAZIONI Resstende

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L’INTERVISTA

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NEWS

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SICUREZZA Capita sempre agli altri

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SPAZIO WEB

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FIERE & MANIFESTAZIONI Fensterbau Frontale Batimat

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SCHEDE PRODOTTI

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REPERTORIO FORNITORI

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TeSS

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TeSS 1-2016 La rivista del sito www.tendeeschermaturesolari.com Il sito della Protezione Solare

Te S S

Anno III

Redazione Via Algarotti, 11 - 21100 Varese Fax 0332 1800613 tendeeschermature@gmail.com

TENDE e SCHERMATURE SOLARI

n°. 1-2016

LA RIVISTA DEL SITO: WWW.TENDEESCHERMATURESOLARI.COM

Direttore Editoriale Ramzi Bacchini Cell. 328 4889450 info@tendeeschermaturesolari.com Hanno collaborato: Katia Gasparini, Marcella Del Signore, Giuseppe Morando, Elena Del Signore, Maurizio Corradi, Claudio Moltani, Alessandro Premier. Eventuali collaborazioni: Per l’invio di articoli e comunicati si prega di fare riferimento a: info@tendeeschermaturesolari.com Stampa Nastro & Nastro srl Via XV Agosto, 7 21016 Luino (VA) info@nastroenastro.it www.nastroenastro.it

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ARCHITETTURA

SCHERMATURE E GRANDI SUPERFICI: L’INVOLUCRO TESSILE MATERIALI, TECNOLOGIE E DESIGN di Alessandro Premier Nel settore delle costruzioni, in particolare alle nostre latitudini, il concetto di involucro tessile è entrato in uso in tempi relativamente recenti. L’impiego di materiali tessili infatti, oltre alle tende da sole, è stato per lungo tempo confinato alla realizzazione di manufatti effimeri destinati a settori ben precisi come tende da campo, coperture e padiglioni temporanei. Con l’introduzione di nuovi materiali come le membrane per tensostrutture e i tessuti tecnici si sono ampliate notevolmente le possibilità di impiego dei tessili fino a concepirne l’utilizzo in edifici stabili nel tempo.

lari, nelle grandi coperture (stadi, fiere), in costruzioni temporanee e nelle applicazioni più tradizionali. Molto limitato sembra l’utilizzo dei tessuti tecnici come rivestimento di facciata, soprattutto in ambito residenziale, dove sembrano dominare altri materiali e tecnologie. Questo fenomeno potrebbe essere causato almeno da due fattori. In primo luogo da fattori culturali: probabilmente nel nostro paese vi è ancora una sorta di pregiudizio nei confronti dei materiali più avanzati, soprattutto quando riguardano la configurazione e l’aspetto delle facciate degli edifici. Problema accentuato quando ci si trova ad operare nei centri urbani, specialmente se con vincoli paesaggistici o più stringenti. Si tenga presente che appena fuori dall’Italia, ad esempio in Austria, gli involucri tessili si materializzano in una vasta gamma di edifici pubblici e privati: shopping mall, aeroporti, parcheggi multipiano ecc. (ad es. l’Airport Car Park di Vienna degli architetti “25Peaces”). Soluzioni che troviamo anche in interventi di riqualificazione nei centri storici (ad es. Innsbruck). In secondo luogo vi è una ancora limitata conoscenza da parte dei professionisti che operano

Le alte prestazioni offerte da questi materiali in termini di tenuta agli agenti atmosferici, durabilità, coefficiente di trasmissione della luce e facile manutenzione, hanno permesso l’impiego degli stessi nella realizzazione di involucri edilizi. I tessuti tecnici possono essere utilizzati nell’involucro edilizio come schermatura solare ma anche come rivestimento di facciata. In alcune circostanze possono essere utilizzati come unico limine di separazione fra interno ed esterno. In Italia l’utilizzo prevalente di questi materiali si colloca nell’ambito delle schermature so-

Fig.1 Stade de Suisse, Berna (CH). Foto © Alessandro Premier

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VETRINA ARCHITETTURA AZIENDE

Fig.2 Cupola geodetica presso il Campus Vitra, Weil am Rhein (D). Foto © Alessandro Premier nel settore della progettazione circa le potenzialità prestazionali, tecnologiche ed espressive di questi materiali. A questo si aggiunge una diffidenza generale nei confronti di materiali dei quali si ha un’idea obsoleta ancora legata a vecchi concetti quali bassa durabilità e scarsa possibilità di pulizia e manutenzione. Pertanto sembra quanto mai necessaria un’adeguata cultura dell’informazione circa le caratteristiche e le potenzialità dei materiali e delle tecnologie attuali per l’involucro tessile, ricondotti sempre all’aspetto centrale dell’architectural design che di volta in volta caratterizza e rende unici i progetti di architettura.

riali utilizzati. Nel primo caso i tessili sono una delle componenti della stratigrafia che costituisce l’involucro edilizio. Nel secondo caso sono l’unica componente che costituisce il limine fra interno ed esterno. I tessili impiegati come rivestimento possono essere applicati davanti alle superfici traslucide/trasparenti (finestre, vetrate ecc.), integrati ad esse, ma anche davanti alle superfici opache (pareti perimetrali). Oltre ad assolvere la funzione di controllo dell’illuminazione naturale essi costituiscono il limine esterno, lo strato di sacrificio. In termine tecnico questa operazione si definisce “over-cladding” ed è una soluzione molto valida anche nell’ambito della riqualificazione, rigenerazione e valorizzazione dell’ambiente costruito*. Forniscono quindi protezione agli strati sottostanti che svolgono altre funzioni quali isolamento termico ecc. All’estero vi sono moltissimi esempi di involucri dove i tessili sono impiegati come rivestimento di facciata. Fra i più celebri la Danish Radio Concert Hall a Copenhagen progettata dall’architetto Jean Nouvel (2009). Nella foto (Fig. 1) possiamo vedere invece il rivestimento di facciata in tessuto metallico dello Stade de Suisse a Berna progettato dagli studi Marazzi Generalunternehmung AG (2005).

Involucro e rivestimento In termini molto generici, in un organismo edilizio si identifica col termine involucro l’elemento architettonico di frontiera che delimita l’organismo stesso dallo spazio circostante. Questo elemento di frontiera ha oggi funzioni sempre più complesse in quanto, non solo strumento di separazione fisica – l’insieme delle chiusure esterne - ma anche strumento di controllo, filtro e comunicazione con l’esterno. In questo ambito i materiali tessili non sono più solo chiamati ad assolvere la funzione di schermatura solare, anche se utilizzati su grandi superfici vetrate. Le tecnologie oggi disponibili consentono l’impiego dei tessili in una serie di funzioni molto articolata nell’ambito dell’involucro edilizio. Possiamo distinguere due ambiti di applicazione ben definiti: l’impiego dei tessili come rivestimento di facciata (e anche schermatura) e l’impiego del tessile come unico elemento di delimitazione fra interno ed esterno. A seconda dell’ambito di applicazione possono essere richieste prestazioni diverse ai mate-

I tessuti tecnici attuali consentono la realizzazione di edifici dove l’intero involucro è costituito dallo stesso materiale tessile. Essi possono essere utilizzati per edifici di carattere temporaneo come padiglioni espositivi o per edifici stabili nel tempo. Tra i grandi protagonisti del Novecento che hanno pensato ad edifici di grandi dimensioni con un involucro completamente tessile vi è stato il pioniere della prefabbricazione

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ARCHITETTURA

leggera Richard Buckminster Fuller (1895-1983). Le sue cupole geodetiche realizzate in telaio metallico potevano essere completate con un involucro leggero costituito da membrana tessile. Un esempio tipico è la cupola ora installata presso il Campus Vitra a Weil am Rhein in Germania (Fig. 2). Il sistema fu brevettato nel 1954 negli USA. Inizialmente pensata come ricovero per le truppe, i feriti o i rifugiati è costituita da tubolari in alluminio con connessioni plug-in per facilitarne il rapido smontaggio. Quella installata presso il Campus Vitra fu realizzata nel 1975. Installata presso il Campus

nel 2000, è utilizzata per eventi ed esposizioni. Sempre nell’ambito degli edifici temporanei/trasportabili, le membrane tessili sono utilizzate anche per la realizzazione di involucri pneumatici: un esempio recente è il primo teatro gonfiabile chiamato Ark Nova, installato anche a Fukushima in Giappone su progetto dell’architetto Arata Isozaki e dell’artista Anish Kapoor (2013). Tra gli edifici stabili, oltre a numerosissime tensostrutture, celeberrimo è l’esempio della cupola del Millennium Dome a Londra, progettata dall’architetto Richard Rogers (2000), ora utilizzata come sala per concerti rock ed eventi sportivi. La membrana è impermeabile e protegge dagli agenti atmosferici. Allo stesso tempo permette alla luce di trasmettersi in modo diffuso in tutto lo spazio interno. Materiali I materiali per la realizzazione degli involucri tessili possono essere distinti, semplificando, in due macro-categorie: compositi e metallici. I materiali tessili compositi sono costituiti da fibre di varia natura (polimeriche, minerali ecc.) tessute (raramente incollate) rivestite con materiali impermeabilizzanti che ne aumentano le prestazioni. I tessuti metallici sono costituiti da cavi, trefoli, funi o strisce combinati fra loro e realizzati con le varie leghe disponibili sul mercato. Con i compositi è possibile realizzare superfici perfettamente impermeabili. Con i metalli questo non è possibile. Un’altra differenza sostanziale è il peso, generalmente molto più elevato nei tessuti metallici. Compositi Attualmente, per garantire buone prestazioni globali, si preferiscono tessuti spalmati cioè dotati di uno strato protettivo esterno, in genere cloruro di polivinile (PVC), politetrafluoroetilene (PTFE) e silicone. Questi tessuti (detti anche tecnici) sono dotati di uno strato di finitura in grado di proteggere la prima spalmatura dai raggi UV. I materiali più usati per quest’ultima applicazione sono il polivinilfluoride (PVF) e il polivinildenfluoruro (PVDF). I tessuti più diffusi per la loro resistenza a trazione sono realizzati con fibra di poliestere trattata con PVC oppure fibra di vetro trattata con PTFE. I primi hanno un’ottima durata nel tempo (oltre 25 anni), un basso peso specifico (1450g/mq) e coefficiente di trasparenza del 4%. I secondi hanno durata di circa 25-30 anni, resistenza allo strappo inferiore e coefficiente di trasparenza più alto (fino al 13%). Il primo inoltre è in classe 1 per la resistenza al fuoco (Normativa Italiana), mentre il secondo è infiammabile. Altri tessuti molto utilizzati sono la fibra di vetro rivestita in PVC, la fibra di vetro rivestita in silicone, il Tenara® rivestito in PTFE. I tessuti tecnici possono essere microforati (screen) per permettere un certo grado di traspirabilità. Una tecnologia applicata soprattutto

Fig.3 China United Corporate Pavilion, Expo Milano 2015. Foto © Andrea Liverani

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ARCHITETTURA

ai tessuti in fibra di poliestere spalmata con PVC è il pretensionamento in due direzioni (Cfr. tecnologia Serge Ferrari Précontraint®) che permette una maggiore stabilità del tessuto. Un esempio di involucro tessile realizzato con tessuto microforato e pretensionato (Serge Ferrari) è stato il China United Corporate Pavilion all’Expo 2015 di Milano (Fig.3). Esistono inoltre fibre incollate di varia natura derivanti dal settore nautico e applicate ai rivestimenti di facciata. Il primo esempio in tal senso fu la sede di Luna Rossa a Valencia progettata da Renzo Piano (2006).

Metallici La produzione di tessili metallici è sottoposta a normativa tedesca DIN. I tessuti sono classificati dai singoli produttori in base al tipo di orditura ed eventualmente al metallo utilizzato. Vi sono poi una serie di parametri fondamentali, che l’azienda è tenuta ad indicare, per determinare il tipo di applicazione ottimale di un tessuto. La superficie aperta (espressa in percentuale): indica il rapporto tra spazi vuoti e area totale del tessuto. Il diametro dei fili utilizzati: spessore in millimetri dei fili che compongono la trama e l’ordito. L’interasse tra i fili di ordito e i fili di trama che generano il tipo di maglia. Lo spessore complessivo del prodotto finito. Il peso, espresso in Kg/mq. Larghezza massima e larghezza standard di produzione.

I parametri di controllo principali per questo tipo di materiali sono: la stabilità dimensionale del tessuto, cioè la sua capacità di mantenere le dimensioni originali in diverse condizioni di temperatura e umidità; la resistenza alla lacerazione, legata alla capacità del tessuto di resistere all’ampliamento di una lacerazione iniziale; l’impermeabilità, la resistenza ai raggi UV e la resistenza agli agenti chimici. Altri parametri sono il grado di traslucenza e la tenuta del colore: è molto importante in questi edifici il passaggio di una certa quantità di luce naturale attraverso le membrane. Si segnala la possibilità di raggiungere discreti livelli di isolamento termico con strutture composite a doppia membrana con interposto del materiale isolante (Aerogel). L’isolamento acustico è limitato al solo effetto di smorzamento delle alte frequenze. Sono in via di perfezionamento tecnologie per garantire l’autopulizia dei tessuti.

I principali materiali metallici utilizzati per la tessitura in cavi sono: l’acciaio inox, acciai speciali quali Cromax, Incoloy, Inconel, Monax, Duplex, al nickel-cromo, zincati, al titanio, al carbonio oppure leghe di alluminio, rame, rame stagnato, ottone e bronzo fosforoso. Chiaramente l’uso di un materiale rispetto a un altro determina anche il colore del tessuto. I tessuti inoltre possono essere colorati chimicamente o verniciati. La quantità di orditure diverse in commercio è talmente vasta da poter soddisfare ogni richiesta progettuale. I tessuti metallici sono caratterizzati da grande durabilità. Possono essere utilizzati nella schermatura solare e nei rivestimenti di facciata.

Fig.4 Stade de Suisse, Berna (CH). Dettaglio della facciata. Foto © Alessandro Premier

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ARCHITETTURA

di nelle due direzioni in modo da garantire stabilità anche in caso di vento. Il fissaggio per tesatura è quello più diffuso: il tessuto viene fissato alle estremità e messo in tensione con delle molle, questo consente di assorbire con facilità le variazioni dimensionali del tessuto al variare delle condizioni ambientali (Fig. 4).

Tecnologie e Design I tessuti tecnici e i tessuti metallici si prestano ad impieghi diversi nell’ambito degli involucri architettonici. In tal senso tecnologie e design vanno di pari passo in quanto ogni materiale si adatta meglio a specifici sistemi di posa o ancoraggio. Allo stesso modo a determinate forme e geometrie si adattano meglio certi materiali piuttosto che altri. Ad esempio i tessuti metallici a causa del peso e delle modalità di applicazione (principalmente tesatura) sono perlopiù utilizzati per rivestimenti piani (verticali, orizzontali, inclinati), generalmente di forma rettangolare o quadrata. I tessuti tecnici possono essere utilizzati per coprire forme curve e sinuose o per realizzare pannelli dalle geometrie molto complesse o fluide. In linea del tutto generale i tessuti metallici possono essere fissati a telaio, per sospensione o per tesatura. Il fissaggio a telaio consente la realizzazione di geometrie varie in quanto il tessuto viene fissato ad una cornice. Se il tessuto è sufficientemente rigido può assumere geometrie curvilinee come nel progetto “Boiler Suit” presso il Guy’s Hospital di Londra progettato da Thomas Heatherwick (2007) dove la facciata al piano terra è caratterizzata da pannelli che riproducono un’alternanza di superfici concave e convesse con ampio scarto. Il fissaggio per sospensione avviene generalmente sul lato superiore: il tessuto è appeso verticalmente, oppure mediante fissaggi puntiformi. In questo caso si utilizzano tessuti sufficientemente rigi-

Più articolate le possibilità offerte dai tessuti tecnici. Trattandosi perlopiù di tessuti pretensionati si avranno sistemi di ancoraggio con fune di bordo su passante ricavato nel tessuto (piega saldata/cucita) la stessa viene fissata a sua volta su un telaio metallico portante, a volte sono ricavate delle tasche “a strappo” per poter rimuovere molto velocemente il materiale. Talvolta il tessuto è ancorato con questa modalità direttamente su alcuni elementi della struttura portante. Altri sistemi prevedono sempre una fune di bordo (a ghirlanda o su morsetti) sempre fissata alle strutture portanti. In altri casi si avrà invece un bordo fisso (la fune consente lo scorrimento del tessuto) con morsetti o tondini su passante (Cfr. H.J. Schock, Atlante delle tensostrutture, Utet, Torino, 2001). Le varie soluzioni con fune passante consentono di creare pannelli con geometrie molto variegate. Dal triangolo fino a forme fluide e irregolari (petali, foglie, ecc.). La facciata quindi può essere composta da elementi regolari, più o meno uniti fra loro, che creano una superficie continua, come nel China United Corporate Pavilion all’Expo 2015 (Fig. 5) oppure costituta da un pattern

Fig.5 China United Corporate Pavilion, Expo Milano 2015. Dettaglio. Foto © Andrea Liverani

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ARCHITETTURA

Fig.6 Padiglione del Vino Italiano ad Expo Milano 2015. Foto © Alessandro Premier *Per un approfondimento si rimanda al libro: “L’involucro rivestito di P. Zennaro, K. Gasparini, A. Premier, Maggioli Editore, Rimini, 2012.”

(motivo continuo) di elementi affiancati come i pannelli che simulano le foglie delle pannocchie nell’involucro del Padiglione del Messico all’Expo 2015. Per i tessuti non pretensionati possono essere utilizzati dei profili a pinza o la classica fune di bordo su occhielli come nel caso dell’ingresso al Padiglione del Vino Italiano all’Expo 2015 progettato dall’architetto Italo Rota (Fig. 6).

ALESSANDRO PREMIER Nota biografica Architetto, dottore di ricerca in Tecnologia dell’Architettura, consegue il PhD con la ricerca “Zona mobile. Tecnologie per l’integrazione architettonica di elementi schermanti mobili”. Docente a contratto di Tecnologia dell’Architettura presso l’Università di Udine, Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura, Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura, ha insegnato presso l’Università Iuav di Venezia e tenuto seminari presso il Politecnico di Milano. Socio fondatore del Centro Ricerche “Eterotopie. Colore, luce e comunicazione in architettura” ha all’attivo oltre 90 pubblicazioni sui temi di ricerca, tra le quali si segnala il libro “Superfici Dinamiche. Le schermature mobili nel progetto di architettura, Franco Angeli, Milano, 2012.” alessandro.premier@uniud.it

Quanto indicato rappresenta ovviamente una traccia per iniziare l’esplorazione di un campo molto vasto come quello dell’involucro tessile. Argomento che merita di volta in volta un’analisi specifica su ognuna delle tematiche qui proposte in linea generale. Infatti, quanto sembra emergere dall’osservazione di certe pubblicazioni di settore, è una certa frammentarietà degli argomenti fatta di presentazioni e proposte specifiche non integrate in un quadro razionale che permetta di ricondurre tutto al tema principale della progettazione ambientale, argomento che dovrebbe fare da collante fra tutti gli altri e soprattutto da discriminante per direzionare le scelte progettuali che, come è visibile sul nostro territorio nazionale (pur con le dovute specificità) non sembrano ancora in linea con quanto accade normalmente in altri paesi d’Europa.

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”GUARDA CHE BELLO CHE HA FATTO MIO CUGGINO”. COSE DA FARE (E NON FARE) QUANDO COMMISSIONI IL LOGO DELL’ ATTIVITÀ. capitare affidandosi a premiati professionisti del settore. Indubbiamente il terreno è infido, quindi mi pregio di fornirvi pochi consigli su come procedere con un minimo di sicurezza e riconoscere le trappole più marchiane, ma magari irriconoscibili fino a che non le si è calpestate.

A cura di Maurizio Corradi I benevoli lettori che hanno avuto la pazienza di leggere quanto ho già espresso negli articoli precedenti, che la redazione mi mette così ingiustificatamente a disposizione, sanno già che quello che dico deve essere preso con estrema prudenza e, possibilmente, ignorato totalmente da qualsiasi imprenditore con un minimo di buonsenso. Chi scrive, infatti, è uno degli innumerevoli millantatori che tenta di approfittare delle fortune altrui per ricavarci piccole prebende, sperando nel colpo grosso. No, non sono assessore, peggio: pubblicitario. Non fidatevi di quello che leggerete da qui in poi.

Vista l’offerta a buon mercato di grafici free-lance, studi grafici, agenzie di pubblicità e tramvieri in cassa integrazione, potreste essere tentati di indire una gara tra loro. Tipo: proponetemi millemila bozzetti che poi, graziosamente, pagherò solo quello che mi piace, se mi piace. Ci sono persino dei siti che vi organizzano i “contest” (chiamano così queste giostre al massacro dove, come in Highlander, ne sopravviverà uno solo). Ecco, evitate. Anche se può sembrare una buona idea per avere una vasta scelta di proposte, l’unico che ci guadagna di sicuro è l’organizzatore del “contest” che, a voi, chiederà comunque una parcella mentre i grafici (o presunti) dovranno lavorare senza la sicurezza di un risultato. E chi

Ci siamo già addentrati nei meandri della comunicazione affrontando una breve panoramica sul mattone fondamentale della stessa. Il logo. Principalmente abbiamo visto cosa succede quando ci si cimenta personalmente nel compito di progettarne uno, e anche quello che può

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REALIZZAZIONI MARKETING

lavora gratis, si sa, non è incentivato come chi sa che il suo tempo e il suo reddito dipendono -di sicuro- dalla vostra soddisfazione.

lito sono proprio ciò che NON volete), ma aggiusterà il tiro nelle varianti successive in modo da dotarvi del primo strumento di comunicazione sul quale incardinare il resto della vostra immagine. Insomma, bisogna prima instaurare un clima di fiducia tra le parti e poi condividere un obiettivo. Un po’ come quando andiamo dal medico e gli chiediamo un consiglio sul mal di gola: chi si metterebbe in piazza gridare: “Aiuto ho il mal di gola! Chi mi dà la medicina che mi piace di più lo pago.” ?!

Sorvolerò sull’etica dei “contest” ma ritengo che possano essere validi solo quando NESSUNO verrà pagato per il lavoro scelto come, ad esempio, per quei concorsi dove il logo verrà adottato da qualche “Grande Organizzazione Planetaria”, e il premio sia simbolico (una mentina), bastando il prestigio di divenire “Colui Che Ha Progettato Il Logo Della G.O.P”. Quanto a voi, avviando un “contest” vi trovereste sommersi da una ondata di proposte che, quasi di sicuro, vi porterebbero fuori rotta. Infatti, come dicevamo in una occasione precedente, un logo (ben fatto) deve essere una specie di concentrato della produzione, del passato e anche del futuro di una intera strategia commerciale. Saperlo realizzare non è uno scherzo, ma nemmeno saperlo riconoscere tra le millemila bozze, più o meno valide, che potreste ricevere. Meglio, a mio avviso, incaricare direttamente un professionista di sviluppare le proposte, chiarendo bene dall’inizio quante soluzioni, modifiche, aggiustamenti e versioni volete ricevere.

“Bene”, direte. “Allora scoviamo su internet qualcuno che faccia loghi e affidiamogli l’incarico”. Ottima mossa. Attenti però! Una semplice ricerca con Google su “logo design” restituisce circa 107 MILIONI di risultati. Molti dei quali a cifre sotto il centinaio di euro. Ora, non è vero che un logo debba per forza costarne migliaia, e abbiamo già visto in passato che il logo Nike costò 35 dollari. Ricordate però che questo genere di servizi, anche se è un rapporto uno-a-uno tra voi e il grafico, avviene quasi sempre a distanza. Spesso il professionista che si offre in questo modo è un assiduo concorrente di “contest” e sfrutta questa attitudine per proporsi anche a prezzi economici a clienti disposti ad un trattamento “standardizzato”. Ricevereste delle proposte, magari anche ottime, da una persona che non sa nulla di voi, della vostra azienda, della storia e del territorio in cui operate. Potrebbe essere anche uno straniero col quale comunicare può essere difficoltoso, specialmente quando si vogliono trasferire sfumature di linguaggio che solo un vostro “conterraneo” riesce a cogliere. La soluzione, in sè, può dare frutti anche apprezzabili,

Soprattutto cercate di specificare bene quali aspetti volete emergano dalla visualizzazione del logo. Se il professionista è tale vi seguirà, consiglierà e, eventualmente, vi farà anche cambiare idea con argomenti validi. Un professionista saprà essere paziente, ben sapendo che spesso il cliente non sa esattamente ciò che vuole fino a che non vede le prime proposte (che di so-

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MARKETING

ma siate consapevoli che avrete un interlocutore che, probabilmente, sta a qualche ora di volo dalla vostra sede. Niente di male, ma difficilmente saprà cogliere la sensibilità del territorio, l’essenza che vi identifica. Valido, ma solo se avete un’anima internazionale.

biamo dirgli per fargli capire che, in cambio dei soldi, vogliamo un lavoro vero, che li valga?” risponderei così: - Raccogli le idee, meglio in forma scritta (che restano), e accertati di dare al grafico tutte le informazioni utili a sviluppare il lavoro (cosa fa la mia ditta, da quanto, quanti addetti ha, chi sono i clienti o quali vorremmo che fossero, cosa ci distingue dalla concorrenza, quale sarebbe -se lo abbiamo- il nostro obiettivo a lungo termine, etc.) - Chiedi al grafico di sviluppare un numero concordato di prime bozze, grezze e veloci (anche fatte a mano con la biro, se occorre) che servano per dare una indicazione visiva sulla direzione da prendere. Quando ne hai individuate una o due che sembrano essere promettenti, dì al grafico di lavorarci sopra e di sviluppare al computer quante più varianti può su quel tema. - Insieme alle bozze al computer il grafico ti deve proporre alcune varianti di font (la forma dei caratteri a stampa) da abbinare alla grafica. Deve sapere motivare questi abbinamenti, non è sufficiente che “siano belli”. È importante abbinare in modo armonico la grafica e il testo (a volte, addirittura, il solo testo fa anche le veci della grafica). Gran parte del messaggio che trasmette il logo dipende dal scelta della font. Se un grafico lo sa fare è anche in grado di spiegarti perché. Se ti convince è probabile che sia un professionista affidabile. - Chiarisci i tuoi gusti (colori, forme, immagini) ma affidati anche ai consigli del grafico. Ascolta il suo parere ma non farti influenzare. Il logo deve essere espressione della tua attività, non della sua. A lui il compito (arduo) di rendere conciliabili le tue esigenze con quelle della riproduzione e della comunicazione. A volte ci riesce. - Non esagerare con le richieste di elementi da far comparire nel logo. Più è semplice e più è efficace ed immediato. Sfronda il superfluo ma imponiti su ciò che ritieni essenziale. Se sei imbarazzato su cosa è essenziale, parlane diffusamente col grafico, anche più volte. È lì apposta.

Rimane da giocare ancora una carta, prima di decidersi a telefonare allo studio o all’agenzia più vicina (magari quella che vi ha inviato quella brochure così graziosa ma che non sapete più dove avete messo): il famigerato Fai-Da-te. In fondo, se un sacco di presunti grafici non fa che saccheggiare le raccolte di loghi preconfezionati, o li copia da “google images”, perché non farlo anche voi? Ineccepibile. Un sacco di aziende lo fanno costantemente, vedasi l’antennista citato la volta scorsa. Ammetto che, quando il logo serve solo per riempire uno spazio, angosciosamente bianco, sul biglietto da visita, è la soluzione più economica. Esattamente come verniciarsi da soli la fiancata della macchina dopo la “sfrisata” al parcheggio: economico. Quasi nessuno noterà la differenza col lavoro fatto dal carrozziere (almeno, fatto dal MIO carrozziere, maledetto!). Per cui armatevi di pazienza, sfogliate le “clip art” di Microsoft Word®, trovatene una che vi piaccia (qualcosa di originale a cui nessuno ha pensato; per una impresa di schermature solari potrebbe andare bene un sole parzialmente nascosto da una tenda, per esempio), incollatela nel vostro documento e con un bel carattere simpatico come il Comic Sans scrivete sotto: “Lamia Zienda snc. Non solo tende da Sole”. Se siete d’accordo con me, avete appena buttato via 10 minuti del vostro tempo leggendo fino a qui. Non c’era bisogno che ve lo dicessi io. Perciò, se qualcuno mi domandasse: “Ma allora, Mauri, se proprio dobbiamo buttare ‘sti soldi per un disegno, come lo riconosciamo un professionista? E cosa dob-

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MARKETING

- Fatti progettare un logo che sia utilizzabile, riconoscibile ed efficace sia a colori che in bianco e nero. Non sempre avrai la possibilità di riprodurlo a pieni colori, quindi il logo deve funzionare anche quando non sono riproducibili (su fax, fotocopie, quotidiani…). Se il grafico è un “dritto” il logo te lo svilupperà prima in bianco/nero, solo dopo aggiungerà il colore. Ricordati che un logo efficace e memorizzabile è un logo semplice, almeno nella sua versione basilare, al limite da poter essere tracciato con un bastoncino sulla sabbia umida. - Se proprio necessario inserisci nel logo solo date significative (Cristoforo Tende, 1492 oppure Tendaggi Lamummia dal 1987, avanti Cristo) ma non la data di fondazione se è recente perché, dopo poco, il logo apparirà solo vecchio e non prestigioso. “Shadow 2000 sas” è un logo già invecchiato nel 2001. Attenzione. - Imponi, senza esitazione, che il logo sia sviluppato in grafica vettoriale. Non importa se non sai cos’è, ti metterà al riparo in futuro da qualsiasi problema di riproduzione e di misura. Stampare un biglietto da visita non è come stampare uno striscione di 3x2 metri. La qualità della grafica di partenza si fa sentire se il logo è nato solo per i bigliettini. Ma prima o poi dovrai riprodurlo in grande e se non vuoi una orribile copia tutta sgranata dovrai essere stato previdente. Se il grafico osteggia deve avere seri e motivati argomenti (il prezzo, per esempio) per non accontentarti. -Accordati per ricevere su CD o chiavetta le copie

(vettoriali e bitmap) con le indicazioni di utilizzo (colori, misure, font etc) in modo che se dovrai lavorare con altri professionisti (gli allestitori dello stand, le redazioni dei giornali, i decoratori dei furgoni) costoro possano riprodurre il tuo logo senza deformarlo o farti pagare costose sessioni di ricostruzione. Spendere qualche soldo in più subito, per avere del materiale previsto per l’utilizzo su tutti i supporti, ti farà risparmiare poi, e manterrà la qualità inalterata, indipendentemente dal mezzo e dall’operatore. E tutto questo solo per posare il primo mattone della vostra comunicazione. Figurarsi cominciare a costruire l’edificio. La prossima volta, purché la redazione tolleri ancora questi ignobili scritti, affronteremo il primo passo a seguire: “Ma adesso che ho ‘sto disegnino… cosa me ne faccio?”

Maurizio Corradi opera da trent’anni nel settore della comunicazione, grafico pubblicitario ed esperto del nostro settore è titolare della: ARTEFATTO S.a.s. Via Enrico Fermi, 528053 CASTELLETTO SOPRA TICINO (NO) Telefono: 0331922408 mail: mcorradi@artefatto.net

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REALIZZAZIONI

RESSTENDE: FONDAZIONE FELTRINELLI IL PROGETTO DI SCHERMATURA SOLARE DI UNA DELLE COSTRUZIONI PIÙ ATTESE A MILANO STA PRENDENDO FORMA Concreto esempio di come gli aspetti dell’esperienza architettonica di Resstende si esprimono fra istanze ideali ed esigenze tangibili. Così si può riassumere l’intervento della realtà di Agrate Brianza nell’ambito di uno dei progetti in sviluppo più attesi nella città milanese: Palazzo Feltrinelli.

L’intervento ha un punto focale che denota una radicale metamorfosi nel settore: la schermatura solare non è più e non è solo un elemento isolato ma un sistema aperto che si nutre dell’intrinseca relazione con il progetto sin dalla sue origini. La forza di questo grande progetto è stata la capacità di dialogo

photo © Herzog & de Meuron

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REALIZZAZIONI

photo © Herzog & de Meuron do in queste settimane, saranno invece destinati alla zona uffici e alle aule per incontri e seminari in grado di ospitare complessivamente circa 160 persone. Prossimamente saranno le schermature inclinate previste ai piani alti dell’edificio ad essere installate, vero gioiello di progettazione e tecnica avanguardistica. Il piano costruttivo delle tende, verticali e inclinate, ha compreso uno studio dettagliato delle guide di fissaggio al serramento e dei dettagli riguardanti la predisposizione dell’impianto elettrico per l’utilizzo delle schermature. Nella facciata SUD del complesso Feltrinelli verranno installate da Resstende 384 schermature a rullo.

tra committenti, progettisti e produttori della struttura di Porta Volta grazie al quale Resstende ha dato vita all’arguto e sofisticato sistema di schermatura unico nel suo genere. Così come gli edifici Feltrinelli si ispirano alla semplicità e alle architetture storiche milanesi, anche i sistemi Resstende si sono sviluppati con un’attenzione particolare alla sintonia con la struttura, l’attenzione al dettaglio e ad una tecnicità fuori dal comune, mai realizzata prima. Il primo piano dell’edificio, nel quale Resstende ha già ultimato i lavori di installazione, sarà adibito a spazio polifunzionale attrezzato per ospitare anche proiezioni ed eventi artistici dal vivo, in questo contesto le schermature sono di fondamentale importanza per garantire un comfort visivo ottimale negli ambienti. Il secondo e il terzo piano, nei quali l’azienda di Agrate sta lavoran-

Tra queste, saranno 192 i Sistemi ZIP Resstende della larghezza di 2,14 m per un’altezza di 3,49 m. Il Sistema ZIP è dotato di un sistema brevettato che chiude completamente gli spazi laterali, permettendo un perfetto scorrimento e trattenimento in gui-

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REALIZZAZIONI

REALIZZAZIONI

da del telo. Questo permette una protezione solare completa nei confronti dei fruitori degli spazi interni. L’elevata tenuta al vento è garantita dalla distribuzione equilibrata del tessuto teso lungo tutta la cerniera verticale. Saranno invece 128 i Sistemi ZIP che hanno richiesto un particolare sviluppo tecnico della schermatura, servendosi del sistema Traction kit di Resstende. Questo esclusivo sistema di trazione forzata è ideato appositamente per sistemi da esterno, allo scopo di attribuire un’efficace tensione al telo in applicazioni verticali, orizzontali e, come in questo caso, oblique. Supporti, strutture e cassonetti CT135 ispezionabili presentano tutti la stessa finitura in alluminio laccato RAL 9011 (80 Gloss). Le guide GS40 utilizzate sono complete di profilo angolare e custodia

photo © Herzog & de Meuron

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per Traction kit. Ogni particolare strutturale - bulloneria e viteria a vista - è in acciaio inox A2 brunito nero. Il fondale utilizzato è l’FZ47 in alluminio verniciato nella stessa tinta RAL dei supporti. Il tessuto selezionato è il filtrante Sunscreen Satiné 5500 – cod.30030 colore grigio antracite, certificato ignifugo in Classe 1. Tutto il sistema di aggancio e posa delle tende è stato studiato per ottimizzare le future manutenzioni e i tempi di posa, molto difficoltosa essendo in alta quota. A suggellare il valore del progetto Feltrinelli il riconoscimento che l’azienda ha ottenuto nel mese di marzo come azienda sicura sul cantiere da “Sicuri per Mestiere”. Resstende infatti, accanto a sistemi che garantiscono affidabilità e durabilità negli anni, si distingue nel settore di riferimento per il


REALIZZAZIONI

proprio lavoro quotidiano in cantiere in termini di metodologie operative e di procedure adottate nei quali il capitale umano ha sempre un valore sostanziale. Con un occhio di riguardo alla sostenibilitĂ ambien-

tale ed energetica, alla ricchezza dei servizi e alla capacitĂ di customizzare il prodotto, Resstende rende noto e tangibile il proprio indirizzo strategico che affonda le basi nel settore del contract.

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REALIZZAZIONI

DATI TECNICI

UFFICIO STAMPA

Progettazione architettonica: Herzog & de Meuron

Tramite R.P. & Comunicazione

Luogo: Porta Volta, Milano – Italia

s.marchetti@tramitecomunicazione.it

Sistema: 384 tende a rullo tra cui 192 sistemi ZIP

Ufficio Marketing Resstende S.r.l.

e 128 sistemi ZIP con Traction kit inclinato

Alice Guardassoni

Tessuto: Sunscreen Satiné 5500 – cod. 30030

via Ghiringhella, 74 - 20864 Agrate Brianza (MB)

grigio antracite

Tel. +39 039 6846147

Foto cantiere: ©Fabio Di Carlo

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L’INTERVISTA

INTERVISTIAMO: SIMONE MAZZON CEO DI KE PROTEZIONI SOLARI Parliamo di numeri, come è andata la “stagione” per KE? La stagione 2015 è stata estremamente positiva per quanto riguarda la crescita del volume d’affari (+20%), con un fatturato di € 18.500.000. Ha segnato anche un aumento nel numero dei clienti e una miglior penetrazione nel mercato sia in Italia sia all’estero.

Ci dica le motivazioni che vi hanno spinto ad investire in un nuovo stabilimento e perché in Toscana? Da anni pensavo all’insediamento di una sede secondaria in Toscana: è un’area che sta crescendo bene, che necessita di una gestione logistica capillare e di una maggior assistenza tecnico-commerciale, per essere piu vicini ai nostri clienti. La sede di Pistoia, oltre alla Toscana , servirà Umbria, alto Lazio, La Spezia e in un secondo momento la Sardegna. E’ pensabile un’ulteriore espansione nel sud Italia? In questo momento è prematuro pensare ad ulteriori sviluppi o ad operazioni straordinarie, tenendo conto che queste sono legate spesso ad opportunità che vengono a crearsi spontaneamente. Quali prospettive per KE nel 2016? KE si propone di mantenere un trend di crescita in linea con gli ultimi anni, di diventare l’azienda di riferimento nel settore delle protezioni solari e dell’arredo outdoor, un’azienda che copre a 360 gradi le esigenze e le richieste della clientela. Questo è e rimarrà uno degli elementi che fanno la differenza e che rendono KE una realtà unica. Ci saranno delle novità nel portfolio KE per questa stagione? Indiscutibilmente direi QUBICA per quanto riguarda le tende da sole e KEDRY PLUS per le stutture bioclimatiche.

Simone Mazzon

QUBICA Flat

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VETRINA L’INTERVISTA AZIENDE

KEDRY Plus QUBICA Progettata dal designer Robby Cantarutti per KE Protezioni Solari, QUBICA rappresenta una novità nel panorama delle tende da sole. Disponibile nelle tre versioni FLAT, PLUMB e LIGHT, si contraddistingue per le sue linee essenziali ed eleganti, che la rendono perfettamente inseribile in ogni contesto. Somma di alta tecnologia industriale e di design italiano, è la sua versatilità di utilizzo a rendere QUBICA un prodotto esclusivo. La caratteristica principale è la forte personalizzazione: a scelta del cliente lo sviluppo verticale o orizzontale e la combinazione colori, che contraddistingue gli elementi della tenda e del cassonetto, vero e proprio elemento di arredo outdoor. La gamma QUBICA è infatti disponibile in 4 colori che possono essere combinati per raggiungere 16 diverse configurazioni. KEDRY PLUS E’ l’innovativa pergola bioclimatica a lamelle orientabili incarna un nuovo modello di stile e benessere abitativo. Caratterizzata da una forte versatilità, KEDRY PLUS di KE Protezioni Solari è una nuova gamma di pergole innovative dalle caratteristiche più grandi, performanti e personalizzabili. KEDRY PLUS non solo protegge dal sole in estate, creando un perfetto microclima al di sotto della copertura grazie alla circolazione d’aria fra le lamelle orientabili, ma si chiude in caso di pioggia. Per aumentare la privacy o proteggere dal freddo, è possibile integrarla lateralmente con tende tecniche ombreggianti o completamente trasparenti, sistemi di vetrate scorrevoli o pareti mobili per un maggiore riparo.

QUBICA Light

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BUSINESS & IMPRESE

BUSINESS PLAN I parte I PRIMI CINQUE PUNTI PER NON INCORRERE IN BRUTTE SORPRESE alla sua azienda un’adeguata copertura assicurativa. Tuttavia, l’importanza del business plan trascende l’utilizzo che abbiamo appena menzionato in quanto si è visto, negli anni successivi la sua “invenzione”, che esso è fondamentale anche nella creazione dell’azienda e, successivamente, nel controllo di gestione dopo che l’impresa è stata avviata. L’aiuto che dà questo documento dipende dal modo in cui esso viene redatto, che prevede un elenco di domande a cui si deve rispondere in modo sintetico, ma non troppo.

Il business plan è in pratica un documento di pianificazione e programmazione, che determina gli obiettivi che l’imprenditore vuole raggiungere con la sua nuova impresa, la strategia che intende adoperare per raggiungerli e, inoltre, serve a mettere in luce tutti i problemi e i pericoli che potrebbero presentarsi durante questo percorso. Ma di solito, il business plan ti metti a scriverlo quando hai bisogno di chiedere soldi a qualcuno (banca, enti statali o europei tramite bandi, finanziatori privati…). Riprendiamo il discorso di cos’è un business plan esattamente: esso viene creato per essere fornito agli intermediari finanziari (banche, finanziarie e assicurazioni), per aiutarli a valutare il rischio intrinseco delle attività della nascente impresa che, non avendo uno storico, è di difficile calcolo. In questo modo si agevola la pratica per la concessione di un finanziamento e il calcolo del premio, nel caso l’imprenditore volesse garantire

Man mano che l’imprenditore si pone le domande, si accorgerà in automatico dei punti deboli della sua idea. Elenchiamo adesso le domande che vi dovete porre nel caso vogliate svilupparne uno. Tuttavia tenete presente che, nel caso si desideri sfruttare il business plan per le start-up, ci sono alcuni accorgimenti di cui dovrete tenere conto e che non sono presenti in quel-

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BUSINESS VETRINA & IMPRESE AZIENDE

lo standard, questo a motivo di alcune leggi speciali di agevolazione per alcuni tipi di imprese nascenti.

sta prima parte comincerete con la marcia giusta. Se invece non saprete dare risposte esaurienti, allora è altamente probabile che la vostra pratica di finanziamento finirà nel cestino dei rifiuti. A parte la questione finanziamento (che magari non vi serve), questi calcoli e questo punto vi servono anche autonomamente per valutare se la vostra idea può far guadagnare oppure, già dai calcoli, sembra essere solo una perdita di tempo.

Business plan: i 10 punti fondamentali da compilare ► Descrizione del progetto: consiste nella descrizione dell’idea imprenditoriale, cioè dell’idea di business che c’è alla base. La descrizione deve essere sintetica e deve trattare tutti i prodotti o servizi che si vogliono commercializzare. Di ogni prodotto bisogna illustrare le caratteristiche, i processi produttivi che si vuole usare per produrlo, i materiali utilizzati, cosa ha di innovativo (se vi è un’innovazione rispetto a ciò che il mercato ha offerto fino a quel momento), quali sono i punti di forza – che secondo l’ideatore dovrebbero rendere il prodotto appetibile – e i punti deboli (e come si è pensato di superarli). E’ molto gradita anche un’idea approssimativa dei costi di produzione e del prezzo di vendita (più questi dati sono precisi, meglio è), dei ricavi che ci si aspetta e soprattutto il confronto con i costi della concorrenza. Inoltre si può cercare di anticipare, per quanto possibile, quali sono i volumi di vendite previsti (e perché), quali sono i volumi minimi richiesti per andare in break-even (punto di pareggio) e qual è il massimo di capacità produttiva che si potrebbe raggiungere, dato l’apparato organizzativo che si sta cercando di mettere in piedi. Insomma, per fare un esempio, si vogliono produrre bottiglie di vetro che l’azienda potrà produrre di vario formato (1 litro, 1,5 litri, 0,66 cl, 0,33 cl, eccetera). Inoltre si illustrerà se esse hanno un’innovazione particolare rispetto a quelle già in commercio (ad esempio: sono infrangibili, oppure hanno una miscela più economica a parità di qualità, oppure sono anti-ribaltamento, eccetera). Poi si passa a un’analisi dei costi di produzione per ciascuna bottiglia e al prezzo al quale si intende vederla. Ad esempio: la produzione della bottiglia da un litro costa 60 centesimi e si può vendere tranquillamente ai grossisti ad un euro al pezzo con un margine di 40 centesimi. Se esiste un prodotto simile, si può fare il confronto con i prezzi della concorrenza, altrimenti si può fare un confronto con un prodotto vagamente somigliante e giustificare il prezzo maggiore con l’innovazione. Poi, dato il ricavo per bottiglia (specificare per tutti i modelli), si può stabilire, in base ai costi di ammortamento dei macchinari (che si fa in un altro punto del business plan), quante bottiglie si devono produrre per andare almeno a pareggio (nelle produzioni industriali se si produce meno di una certa quantità si va in perdita). Oltre a questo si indicherà, al massimo regime con i macchinari e il personale previsto, quante se ne possono produrre giornalmente. Se saprete dare indicazioni convincenti in que-

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BUSINESS & IMPRESE

► Forma giuridica della società: questa sezione del business plan è fondamentale, anche se molti non le danno peso, in quanto ne va della vita dell’imprenditore. Non stiamo scherzando e vi spieghiamo il perché. Spesso, quando si apre un’attività imprenditoriale, si ha il problema della sotto-capitalizzazione. In pratica si apre un’azienda con i soldi appena sufficienti a comprare le prime cose (poi si vedrà). A questo punto si cerca di tagliare in ciò che a prima vista sembra un capriccio o, comunque, una cosa non strettamente necessaria in un primo momento. Ovviamente la prima cosa che salta all’occhio è la forma giuridica che si sceglie per fondare la società. La società migliore per attività serie (insomma che non siano cose tipo:”mi apro il negozietto di souvenir”), è quella di puntare a una società di capitali (S.R.L. o S.P.A.). Il problema è che per una S.R.L. occorrono 10.000 euro di deposito, più i costi del notaio, più il fatto che la contabilità è di tipo ordinario e il commercialista per tenere i conti si prende molti più soldi rispetto a una contabilità semplificata, oltre a un certo numero di registri che necessitano ognuno di copiose marche da bollo da applicarvici sopra. Se poi occorre una S.P.A. siamo già a 50.000 euro di deposito e tutto il resto è ovviamente maggiorato. Bene, l’idea brillante è di aprire una società di persone (SNC, SAS, a volte anche SS per le attività agricole) perché costa meno. Questo si pagherà amaramente se insorge un problema come il fallimento oppure ci si indebita in modo pesante.

L’amministratore delegato (chi in pratica sarà destinato a dirigere l’azienda) è qualificato per farlo? Ha già diretto un’azienda? Soprattutto, ha già avuto a che fare con il settore (nel nostro esempio, della produzione di recipienti in vetro). Qual è il suo know-how che dà garanzie di una corretta gestione? Il resto dei soci o delle figure chiave aziendali ha esperienze al riguardo? E infine si trovano facilmente queste qualifiche, oppure potrebbero esserci problemi nel caso ci si voglia approvvigionare all’esterno? Per esempio: se servono qualifiche particolari, ma l’azienda è in un punto un po’ decentrato, potrebbero esserci problemi a trovare il personale che accetti di fare il pendolare su lunghe distanze… motivo per il quale le grosse aziende tendono a essere ubicate vicino grandi città e assi viari importanti. La definizione della compagine sociale è uno degli aspetti critici più importanti nella fase di creazione di una nuova azienda. ► Analisi di mercato: è piuttosto ovvio che il punto cardine di ogni attività di impresa è l’analisi del mercato. Si deve quindi illustrare quali sono le richieste del mercato (insomma la gente cerca attivamente quello che volete proporre?) e spiegare perché si pensa di agire proprio in quel settore. In pratica, bisogna chiedersi se ciò che si vuole offrire esiste già o meno. Se non esiste, come mai nessuno l’ha proposto prima? Non ci hanno pensato oppure non c’è richiesta? Oppure, perché i potenziali clienti dovrebbero venire da me invece che rimanere con la concorrenza? Nel caso delle bottiglie di vetro che abbiamo portato precedentemente come esempio, bisogna chiedersi se la nostra bottiglia anti-ribaltamento ha una richiesta nel mercato oppure no. Insomma, qualcuno le sta già cercando? Se no, non le cerca perché non ci pensa o perché non lo ritiene una cosa utile? Se sì, è disposto a spendere di più per averla oppure la sceglierebbe solo se costasse uguale? E’ motivato ad averla, oppure la trova una cosa curiosa ma sotto sotto non la trova interessante?

Con le società di capitali il patrimonio aziendale è separato da quello dei soci mentre con quelli di persone no! Ci si accorge sempre del problema quando è troppo tardi. Inoltre, se dovete chiedere un finanziamento, l’intermediario finanziario andrà a guardare immediatamente la forma giuridica scelta perché da questo capisce la serietà del progetto imprenditoriale. Se vede una società di persone (in alcuni casi più grotteschi addirittura la partita iva semplice) il finanziamento ve lo scorderete, tranne il caso in cui i soci siano ricchi e quindi, nel caso accada qualcosa, il rischio per la banca è minimo in quanto si potrà rifare pignorando i beni dei soci…

Se dall’analisi risulta che l’idea sembra piacere e che l’acquirente medio sembra disposto a spendere per avere il nuovo bene, allora si può procedere alle altre parti del business plan. Altrimenti, forse è il caso di interrogarsi se, dopo tutto, il nostro prodotto non è poi questa gran trovata… Fare quindi un’attenta analisi di mercato può evitare gli errori più macroscopici ed evitare quindi di perdere intere fortune, nonché una marea di tempo, in un’attività che si poteva capire essere perdente prima ancora di partire. Se non si è in grado di fare un analisi di mercato valida ci si può sempre rivolgere a un professionista.

► Organico e compagine sociale: in questa sezione si fa un punto sulle esperienze e le competenze di tutti gli interessati nell’organizzazione o, per lo meno, di chi deve effettivamente lavorarci dentro (escluso i dipendenti). Si deve poi chiarire come funzionerà la struttura, come saranno gestite le risorse umane, quali competenze si cercheranno nel mercato, eccetera.

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BUSINESS ARCHITETTURA & IMPRESE

► Strategia di marketing: in base a quanto emerso dalle analisi di mercato, in un buon business plan occorre anche pianificare una strategia di marketing utilizzando le leve del marketing strategico. In particolar modo si deve far emergere il bisogno del mercato, e quindi trovare il modo di colmarlo in base al prodotto disponibile. In realtà, per essere più corretti, occorre che il prodotto si crei di proposito in base al bisogno del mercato. Poi si deve illustrare come si intende distribuire il prodotto (in pratica mettere in evidenza il sistema della filiera formata da venditori, distributori, assistenza pre e post-vendita, eccetera.

pre-vendita) oppure non si può cambiare? Nel caso di prodotti in garanzia, l’assistenza è assegnata a imprese esterne oppure abbiamo una nostra filiera? Fine prima parte Nel prossimo numero parleremo degli ultimi cinque punti indispensabili alla realizzazione del Business Plan ovvero: - Come si intende raggiungere l’obiettivo - Aspetti organizzativi della società - Piano finanziario - Promozione e pubblicità - Motivazione

Oltre a ciò, in questa parte si deve delineare il consumatore tipo del prodotto/servizio attorno al quale si pianificherà il marketing e il modo per raggiungerlo. Per ritornare all’esempio delle bottiglie: ci sono clienti disponibili a cui serve la bottiglia anti-ribaltamento? Se si è fatta la giusta analisi di mercato, a questa domanda abbiamo già risposto. La vendita di tali bottiglie avverrà tramite dettaglianti per raggiungere il cliente finale, oppure è meglio vendere direttamente ad aziende che imbottigliano e lasciar perdere il cliente privato? Inoltre, ci affideremo a rappresentanti oppure venderemo con un vettore esterno già collaudato? C’è modo di personalizzare la bottiglia (assistenza

IMPRESA SVILUPPO & MANAGEMENT S.n.c. www.businessplanvincente.com Via Alberico II° n.35 – 00193 – ROMA (Prati – Piazza Adriana) Telefono e Fax 06.68891958 email: staff@businessplanvincente.com Indirizzo di posta elettronica certificata PEC: ism1@legalmail.it

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ARCHITETTURA

CODED SPACE OSW_OPEN SOURCE WORKSHOP (MARCELLA DEL SIGNORE, GIUSEPPE MORANDO, ELENA DEL SIGNORE) + CGRARCHITECTURE (CORDULA ROSER-GRAY) Coded Space è un progetto pensato per un’area della città di New Orleans e che per la sua stessa natura di “codice” può essere applicato ed esteso ad altre realtà urbane. Il progetto propone un approccio integrato dove design, istanze sostenibili, rispetto della comunità esistente sono posti alla base di ogni scelta. Coded Space, traducibili in italiano come Spazio Codificato, investiga l’applicazione di un codice spaziale come strumento progettuale per rivitalizzare un’area urbana e la comunità che la risiede e la vive. Il codice, attraverso un programma diviso in categorie (di scambio, ricreative, produttive...), connette la micro

scala e la macro scala dell’intera area progettata. Alla macro scala il codice definisce dei lotti (aree) e un tessutto connettivo che genera sequenze e ripetizioni che possono essere modificate e combinate in relazione al luogo. Lo scopo è stabilire continuità spaziale e di utilizzo con il tessuto urbano e sociale esistente. A questo si aggiunge il livello di intervento più piccolo fatto di 3 differenti categorie: quella orizzontale del terreno, quella verticale di un sistema di colonne-connettori, quella ancora orizzontale della copertura la cui struttura può anche diventare elemento verticale aggiunto. Sono categorie flessibili che consentono al progetto di adattarsi alle diverse

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VETRINA ARCHITETTURA AZIENDE

in nylon che funziona come filtro dell’aria; il secondo è fonoassorbente e quindi serve per regolare l’inquinamento acustico trattandosi di un’area fortemente urbanizzata nel centro di New Orleans; il terzo è un tessuto da esterni con funzione di schermatura anche se tale funzione è indirettamente demandata anche agli altri due materiali. Per questo motivo si tratta di una schermatura leggera che ha lo scopo di ridurre il carico termico e assicurare ottimali condizioni di luci. La loro estensione e disposizione dipendono fortemente dalla posizionamento e dal programma.

condizioni al contorno, fisiche, funzionali e sociali. Il sistema si affida quindi alla modificabilità e adattabilità programmatica da un lato, a quella più performativa dall’altra, grazie ad esempio ad un sistema di copertura intelligente in grado di reagire alle condizioni ambientali cui è esposta. Questo è un sistema parete-copertura formato da una struttura leggera reticolare in acciaio e da pannelli di tre diversi materiali. La geometria triangolare della struttura è modulare, le sue prestazioni e finiture sono costanti. I materiali diversi. Uno è una mesh

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ARCHITETTURA

In linea di principio è maggiore la presenza di pannelli fonoassorbenti lungo il perimetro dell’area di intervento e in corrispondenza delle zone dove è prevista una maggiore concentrazione di persone. La struttura reticolare stessa offre il supporto per il sistema di illuminazione artificiale in led che rivela in condizioni notturne la sua forma e la sua presenza ovviando alla necessità di altri elementi aggiuntivi. La modularità della struttura, la flessibilità del codice programmatico sono fondamentali per generare uno spazio che si pone in transizione continua con la città incoraggiando quindi la comunità ad utilizzarla. Dal punto di vista programmatico sotto questo sofisticato sistema sono previste semplici funzioni che rinforzano lo spirito della comunità e il senso di appropriazione e appartenenza, come aree ricreazionali, aree pedonali, percorsi ciclabili, giardini ed orti comunitari. Le aree ricreazionali inoltre sono predisposte per accogliere diversi tipi di attività, dai mercati settimanali ai festivals, attività sportive e ludiche e eventi pubblici in genere. Il progetto ha vinto il “AIA New Orleans 2015 Design Award USGBC Excellence in Design Sostenibile

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Open Source Workshop Milano,Italy New Orleans,USA www.opensourceworkshop.net info@opensourceworkshop.net Tel. +39 349 738 61 58

OSW è uno studio con sede in Itallia e in Usa. Opera attraverso una piattaforma che unisce la ricerca e l’insegnamento alla pratica professionale. OSW lavora su multiple scale di intervento, da quella urbana a quella architettonica e quella del prodotto. OSW è organizzato come un workshop permanente che pone il processo al centro della propria ricerca e sperimenta il confine tra la dimensione pubblica e privata del progetto. I soci fondatori hanno precedentemente lavorato in contesti nazionali e internazionali a Milano , Londra e New York collaborando con importanti studi internazionali come Eisenmann Architects, Richard Meier & Partners e Zaha Hadid Architects. OSW si distingue per la capacità di operare a livello locale e internazionale grazie a una fitta rete di contatti e professionisti di diverse discipline. Marcella Del Signore è assistant professor alla Tulane University in New Orleans, si è laureata alla Sapienza a Roma e conseguito un master in Advanced Architecture Design alla Columbia University di New York. Giuseppe Morando si è laureato in Architettura allo IUAV di Venezia e conseguito un master in design alla Scuola Politecnica di Design di Milano dove insegna Laboratorio di Progettazione di Interni. Elena Del Signore si è laureata in Product Design alla Sapienza di Roma, la sua ricerca è legata a pratiche di textile design e principi di sostenibilità.


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DAL SETTORE PER IL SETTORE LA COMUNICAZIONE NEL 2016: COME SARÀ? A cura di Claudio Moltani Che cosa significa, oggi, fare comunicazione? Probabilmente, nessuno ha la ricetta giusta, stiamo tutti procedendo a tentoni, chi con maggiore e chi con minore fortuna, indipendentemente da strutture, risorse umane ed economiche e strumenti messi in campo. Si passa dai paywall che il Corriere.it fa pagare dai primi giorni di gennaio sui “contenuti più appetibili” (quali? Per chi?) al Post che, nel suo servizio app news non intende più “soverchiare” il lettore con centinaia di informazioni e che, per questo, riprendendo la tempistica della carta stampata, posterà due/quattro news alle cinque del mattino e alle diciassette; si passa dai numerosi tentativi di abbinare le versioni digitali delle riviste d’arredamento con l’offerta di un e-commerce legata (anche o soprattutto?) ai prodotti presentati sul sito; si prosegue, non bisogna dimenticarlo, con la decimazione dell’ultimo biennio, che ha visto scomparire quasi tutte le testate cartacee che in vario modo si chiamavano Casa (dalla “mia” CasaD a Brava Casa per concludere con l’inglesismo di Home) e si arriva alla scelta “silenziosa” di (quasi) tutte le case editrici di settore che, per risparmiare sui costi, hanno ormai una tiratura “da giustificativo”.

RATIOS PER SCHERMATURE SOLARI RATIOS e Analisi Bilanci del Settore Tende e Schermature Solari. Reso disponibile da pochi giorni dal Centro Studi di FederlegnoArredo uno strumento di analisi finanziaria e di valutazione del mercato nazionale delle tende e delle schermature solari. Uno strumento che analizza 113 aziende di settore e il loro sviluppo negli ultimi 6 anni (2009-2014). Società di Capitali analizzate e confrontate fra di loro per permettere agli operatori di settore di valutare le proprie performance migliorandole nel confronto con i propri concorrenti. Uno strumento realizzato anche per altri mercati e comparti che - ad un costo contenuto - permette analisi e comparazioni sia si settore che di mercati di sbocco. Uno strumento che FederlegnoArredo ha realizzato con la collaborazione delle sue Associazioni. Un lavoro che ha coinvolto anche Assotende. Come fare per approfondire ed acquistare la ricerca? Qui è possibile approfondire e scaricare il modulo d’ordine: http://www.federlegnoarredo.it/it/servizi/centro-studi-dati-e-ricerche/ratios

Una situazione confusa e allarmante, che vede gli editori alla disperata, frenetica, ingenua rincorsa all’inserzionista, spesso sconfinando nel boicottaggio sistematico e voluto che si riassume nella formula “niente pubblicità? Niente visibilità”. Situazione non migliore, in quanto a chiarezza d’intenti, sul versante delle aziende: qualcuno è riuscito a trovare la sua nicchia (spesso web), e da lì non intende spostarsi, altri hanno confidato nell’Expo tenendo show cooking d’ogni genere nei propri show room (700.000 euro di spesa, questo l’esempio di un’azienda d’arredamento, di serie A, con un fatturato più che onorevole anche se non paragonabile ad un’industria verticalizzata e globale, che, forse, è riuscita a vendere alcuni suoi prodotti per 150.000 euro), altri hanno tagliato del 50% la pubblicità cartacea indirizzando la quota verso i mille rivoli web, attratti dal miraggio degli “architetti” (ormai, tutti gli editori promettono/giurano di poter portare decine e decine di architetti, sia con specifici eventi sia attraverso le pagine cartacee sia, infine, dalle versioni web delle riviste). Mi è stato chiesto di “prevedere” quale sarà l’evento del 2016 (Salone, ovviamente, a parte). Nessun dubbio: la

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Triennale diffusa, sulla quale si stanno appuntando tutte le speranze di sopravvivenza (non scherzo) di moltissimi editori, qualcuno dei quali è rimasto se non scottato quantomeno fortemente deluso dall’Expo, che non ha avuto nessun rientro positivo in termini di ad (ma perché mai avrebbe dovuto? Si parlava di cibo, non di design). Ecco, il combinato disposto fra il Salone e la Triennale (di cui peraltro si sa ancora poco) dovrebbe proprio essere un bel volano per un settore, quello della comunicazione legata al design e all’arredamento, fortemente e pericolosamente in bilico fra una stentatissima sopravvivenza (le chiusure di riviste non sono affatto finite) e una rovinosa caduta verticale.

SPACE & INTERIORS Dal 12 al 16 aprile 2016 presso The Mall è andato in scena un innovativo evento di immagine, comunicazione e business dedicato alle finiture per l’architettura. MADE expo, la fiera di riferimento per il mondo dell’architettura e dell’edilizia che tornerà a Milano dall’8 all’11 marzo 2017, ha ideato space&interiors con l’obiettivo di rendere le aziende produttrici di finiture per l’architettura del settore protagoniste della settimana del design più attrattiva a livello mondiale. space&interiors è stato l’unico evento connesso stabilmente con il Salone del Mobile.Milano grazie a un’ampia e articolata comunicazione nazionale e internazionale, alla visibilità all’interno del polo fieristico e al servizio di collegamento con navette riservate ai visitatori. Tre gli elementi che hanno caratterizzato l’evento curato dallo studio Migliore+Servetto architects: la mostra New Components Code ha interpretato in chiave emozionale le soluzioni presentate dagli espositori; lo spazio espositivo, con stand allestiti secondo il progetto di exhibition design integrato curato dagli architetti Migliore e Servetto, ha dato vita a un’atmosfera accogliente e dinamica evidenziando la qualità dei singoli prodotti; la Lounge esclusiva era a disposizione degli espositori per i propri incontri di business e per renderli protagonisti del glamour della Design Week. Space&interiors ha arricchito la Design Week milanese di aprile 2016 con un nuovo evento che ha caratterizzato l’attenzione di progettisti, designer e committenti italiani e internazionali verso le nuove tendenze in tema di superfici, pavimenti, porte e finiture per l’architettura. L’allestimento suggestivo è stato ambientato a The Mall, esclusiva e innovativa location nel cuore del Porta Nuova Design District di Milano.

Migliore+Servetto architects

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NEWS

GREEN BUILDING E SCHERMATURE SOLARI La sostenibilità è una scelta necessaria e lungimirante. Grazie alle detrazioni fiscali, il green building non è più un mercato di nicchia: esistono soluzioni di qualità alla portata di tutti. Il contributo delle aziende italiane per l’edilizia. Convertirsi al green non è solo una necessità, ma anche un modo di fare impresa orientato al futuro. Secondo il 23mo rapporto del Cresme (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorio), il mondo delle costruzioni si avvia verso la sua seconda rivoluzione industriale, dopo quella legata all’introduzione del cemento armato nel diciannovesimo secolo. Un cambiamento epocale, che comporterà un ripensamento profondo delle modalità del costruire e un cambiamento radicale del mercato. La casa 4.0 sarà meno energivora e più efficiente, in grado di produrre valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale. L’avvento delle smart city deve però andare di pari passo con la nascita di nuovi paradigmi culturali, e soprattutto con l’evoluzione della consapevolezza dei cittadini.

GUIDA AL CONSUMATORE Schermature solari Le cose da sapere sull’applicazione dell’Ecobonus 65% La Legge di Stabilità 2015 nel prorogare al 31 dicembre 2015 la detrazione fiscale del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti ha esteso le detrazioni fiscali anche alle schermature solari quando le schermature siano posate in combinazione con vetrate. Esterne, interne o fra vetri sono le possibili installazioni ammesse alle detrazioni per eco bonus. Devono essere mobili e capaci di una modulazione variabile e controllata dei parametri energetici ed ottico luminosi così da rispondere positivamente alle sollecitazioni da irraggiamento solare. Tutte le tende devono essere posate e installate da personale qualificato e devono esprimere un valore di gtot (fattore solare) così da testimoniare il contributo energetico espresso dal sistema schermo-serramento. Con la legge di stabilità 2016 i benefici delle detrazioni per eco bonus sono estesi alle spese sostenute dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016. Il provvedimento conferma anche il limite massimo di detrazione per tale articolazione di Eco bonus di 60mila euro: si tratta, nei fatti, di una fornitura massima di circa 92mila euro (posa compresa).

Il ruolo delle tende e delle schermature “Il prodotto tenda è certamente uno dei componenti che il progettista tiene in considerazione quando si tratta di ottimizzare l’energia di un appartamento” afferma Gianfranco Bellin, amministratore delegato di Gibus Spa e Coordinatore di Assotende. La qualità del prodotto italiano è intrinseca: ogni fabbricante di tende e schermature solari deve infatti garantire conformità alla marcatura Ce e alle norme tecniche dei prodotti e un loro contributo al risparmio energetico degli edifici. Si tratta di un obbligo recentemente recepito anche dalla normativa di prodotto (EN 13561) che evidenzia il valore di Gtot (Fattore solare) di una tenda, aiutando il progettista e il consumatore a scegliere il prodotto più adeguato alle finalità del suo progetto e del suo abitare. Elemento prioritario quando si parla di qualità di prodotto, è poi la cosiddetta messa in posa. “La posa in opera di tende e schermature solari è un’attività da affidare a professionisti adeguati e formati, viste le grandi aree di rischio che il lavorare in quota manifesta, esponendo gli operatori a rischi importanti. Gli operatori formati alla sicurezza sono quelli più adeguati a garantire installazioni conformi alle specifiche attese di efficienza energetica degli schermi e delle tende. La loro consulenza tecnico progettuale garantisce pose adeguate”, conclude Gianfranco Bellin. In questo senso, le aziende di Assotende hanno l’obiettivo comune di dare supporto e diffondere conoscenza tra gli utilizzatore: “associamo i fabbricanti di prodotto finito e i loro fornitori qualificanti. Assieme lavoriamo per condividere conoscenze attraverso studi, ricerche scientifiche, e una costante azione formativa verso i dettaglianti e gli installatori”.

Il Contribuente ha 90 giorni di tempo dalla fine dei lavori per operare la comunicazione ad ENEA inserendo i propri dati anagrafici, fiscali e d’acquisto sul sito realizzato allo scopo da ENEA. Le spese per il 2016 andranno così inserite nel sito 2016 e non nel precedente 2015. La sostituzione di schermature solari usurate e non più adeguate ai nuovi livelli normativi è certamente un effetto positivo aggiuntivo di una installazione di schermature adeguate a dare il loro contributo energetico ai nostri edifici e a garantire la miglior sicurezza in uso. (A cura di Assotende) Per maggiori informazioni: Ufficio stampa e comunicazione tel. 02-80604.1 - email press@federlegnoarredo.it

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lotuscomunicazione.it

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BEFREE SX NEW

WIWEATHER

Centrale elettronica miniaturizzata per tende da sole, tapparelle o veneziane. Miniaturized electronic control panel for sun blinds, rolling shutters and venetian blinds. Centrale électronique miniaturisée pour la commande à distance des volets, des rideaux pare-soleil et des stores vénitiens.

Trasmettitore per il comando di tende e tapparelle. Transmitter for the control of sun blinds and rolling shutters. Émetteur pour le commande des rideaux et des stores.

Sensore wireless Vento, Sole e Pioggia. Wind, sun and rain wireless sensor. Capteur sans fil vent, soleil et Pluie.

Tranquilli con SEAV

You can feel calm with SEAV Tranquilles avec SEAV!

Con il sistema SEAV di controllo remoto wireless per tende e tapparelle non c’è meteo che possa impensierirti. SEAV è stata la prima, tra le aziende del settore, a coprire i propri prodotti con una garanzia totale di cinque anni dalla data di produzione. Per questo i clienti SEAV scelgono, per la propria tranquillità, i nostri prodotti garantiti al 100%. Sempre.

Don’t worry about the weather with the SEAV wireless remote control for curtains and blinds. SEAV was the first, among the companies in the sector, to cover its products with a full guarantee of five years from the date of production. This is why customers choose SEAV - for their own peace of mind - and our products, 100% guaranteed. Always.

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Avec le système SEAV télécommande sans fil pour rideaux et les stores n’est pas la météo qui peut te soucier. SEAV a été le premier, parmi les entreprises du secteur, pour couvrir ses produits avec une garantie complète de cinq ans à compter de la date de production. C’est pourquoi les clients choisissent SEAV - pour leur tranquillité – et nos produits, 100% garantis. Toujours.

SEAV s.r.l. | Via Oriana Fallaci, 4/6 60027 Osimo AN Italy


SICUREZZA

CAPITA SEMPRE AGLI ALTRI. SIAMO SICURI CHE SIA COSI’? A seguire alcuni funesti fatti di cronaca che evidenziano il pericolo di questa attività. Bari, la morte corre sulla ringhiera in via Papa Pio XII: i rischi di credersi immortali Il problema è la testa, la convinzione di essere sempre furbi e fortunati. Cento volte va bene, una può andare male, e molti proprio non riescono a capire che a scherzare col fuoco prima o poi ci si brucia. Oggi parliamo di operai, equilibristi e incoscienti. Forse privati, o lavoratori per conto di una ditta. Poco importa, perché non cambia il rischio che hanno corso per montare una tenda avvolgibile al quinto piano di un palazzo in via Papa Pio XII, al quartiere Poggiofranco. Li abbiamo immortalati durante le operazioni di installazione, uno con il piede sinistro appoggiato sulla scala e il destro sulla ringhiera e l’altro al contrario, tutti e due senza alcuna protezione, nessuna imbracatura né casco. Sotto i loro piedi, una ventina di metri prima del marciapiede, lì dove alcuni passanti non hanno potuto fare a meno di fermarsi per ammirare i due perfetti irresponsabili. Un esempio di assoluta irresponsabilità che abbiamo avuto il dispiacere di registrare. Il motivo è di facile intuizione. Un tentativo, attraverso l’unico mezzo dispo-

nibile, di far capire alla gente che non si può giocare sempre con la propria vita. Magari qualcuno la prossima volta, leggendo questo articolo, ci penserà due volte prima di giocare a mosca cieca in autostrada. Un giorno è diverso dall’altro e la logica del “tanto a me non succede” è frutto di grande ignoranza. Di Italo Cinquepalmi Articolo tratto da QI il Quotidiano Italiano (08/02/2016) Sistema la tenda e perde l’equilibrio. Muore cadendo dal terrazzino di casa Stava facendo dei lavori sul balcone quando è precipitato VERONA È morto dopo poche ore di agonia il 55enne che questa mattina a Buttapietra (Verona) è caduto dal balcone della sua abitazione mentre stava eseguendo dei lavori sui tendaggi che coprono il terrazzino. L’uomo aveva perso l’equilibrio ed era precipitato al suolo, restando ferito in modo gravissimo. Soccorso dai sanitari del 118, era stato trasportato al Policlinico di Borgo Roma dove è deceduto nel pomeriggio. Articolo tratto da Corriere del Veneto 15/03/2016

Foto by QI Bari

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SPAZIO WEB

Italiani e Internet

Nel 2014 è aumentata rispetto al 2013 la quota di famiglie con un accesso a Internet da casa (dal 60,7% al 64%), ma ci sono ancora 21 milioni e 994 mila persone che non navigano (pari al 38,3% della popolazione residente): questo il quadro di un Paese in cui resta ampio il “digital divide” rispetto alla media europea, come rivelato dal Rapporto Istat 2014 “Cittadini e nuove tecnologie”. Un’Italia in cui a essere offline sono soprattutto le fasce di età più anziane e di uscita dal mondo del lavoro, accanto ai giovanissimi che, seppure definiti “nativi digitali ”, per più del 50% non utilizzano la Rete. Nell’utilizzo di Internet si riduce il divario rappresentato dalla professione del capofamiglia, mentre rimane stabile il divario sul territorio, con un Mezzogiorno ancora in rincorsa e rimangono forti le differenze di genere (navigano di più gli uomini) e di generazione (con in testa i 15-24enni). Nel 2014 le nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione più diffuse nelle famiglie italiane, se si esclude il telefono cellulare ormai presente nel 93,6% delle famiglie, sono l’accesso a Internet da casa (64%), il personal computer (63,2%) e una connessione a banda larga (62,7%); seguono il telefono cellulare abilitato alla connessione a Internet (54%), la macchina fotografica digitale (50,8%), il lettore DVD/Blu Ray (49,5%). Meno diffusi sono invece l’antenna parabolica (32,2%), il lettore Mp3/Mp4 (27,5%), la console per videogiochi (19,3%) e il lettore di e-book (6,8%). Rispetto al 2013 risultano in aumento le famiglie che dispongono di un accesso a Internet da casa (dal 60,7% al 64%) e di una connessione a banda larga (dal 59,7% al 62,7%). Tra le connessioni a banda larga, quella più diffusa è la connessione fissa (45,1%); tuttavia, rispetto al 2013 si registra un incremento maggiore tra le famiglie che si connettono da casa usando una connessione mobile a banda larga tramite rete di telefonia mobile, almeno 3G, ad esempio UMTS, utilizzando come modem una scheda SIM, una chiavetta USB, un telefono cellulare o uno smartphone (dal 20,8% al 28%). Nell’ultimo anno risulta in decisa crescita, dal 43,9% al 54%, la quota di famiglie che possiedono un cellulare abilitato alla connettività. In crescita anche la diffusione degli e-book (dal 5,4% al 6,8%). Diminuiscono invece le famiglie che possiedono il lettore DVD/Blu Ray (dal 53,8% al 49,5%), il lettore MP3/MP4 (dal 30,4% al 27,5%) e la macchina fotografica digitale (dai 53,4% al 50,8%). La presenza in famiglia di genitori che utilizzano Internet favorisce tale comportamento nei figli: nelle famiglie in cui entrambi i genitori navigano, la percentuale di figli tra gli 11 e 14 anni che non frequentano il web scende al 6,7%, mentre nel caso in cui entrambi i genitori non navigano su Internet, la quota sale addirittura al 40,1%. Si riscontra una maggiore prevalenza di non utenti di Inter-

net nel Sud e nelle Isole (45,5% e 43%), mentre nel Centro-Nord circa un terzo della popolazione non naviga in Rete. Le cause indicate del non uso del web sono la mancanza di gradimento verso questo strumento (28,7%), la totale non conoscenza di Internet (27,9%) e l’assenza di capacità nell’utilizzare lo strumento (27,3%).

Tratto da Tabloid n.2 Anno XLV

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SPAZIONEWS WEB

è fondamentale il consenso, per essere sicuri che le email arrivino nella fatidica “posta in arrivo” è necessario che i destinatari siano felici di riceverle. Cos’è il Consenso La normativa prevede che il Consenso debba essere “informato, libero e specifico”. Informato: nel senso che deve essere presente una informativa che l’utente ha potuto visionare semplicemente Libero: nel senso che deve essere fornito su base volontaria e non può essere “estorto” o “sottinteso”. Specifico: il consenso viene rilasciato ad uno specifico titolare, per un determinato argomento e per una determinata forma e frequenza di comunicazione. Reputazione e Rilevanza in pillole Come spesso accade nelle questioni legate al web e all’email marketing, il buon senso è l’arma migliore che abbiamo a nostra disposizione. Pensare di poter utilizzare trucchi per trarre in inganno i filtri AntiSpam è inutile e spesso dannoso. I moderni filtri AntiSpam lavorano sulla reputazione, analizzando le reazioni degli utenti agli invii, spesso in tempo reale; catturare l’attenzione del proprio pubblico diventa fondamentale, se vogliamo continuare a raggiungerlo. Inviare email rilevanti per l’interlocutore è l’arma principale. Il basso costo dell’invio email porta a pensare sia meglio inviarne una in più piuttosto che una in meno: in realtà ogni email ignorata perché non rilevante, diminuisce la reputazione e aumenta quindi le probabilità che le email successive ( anche la stessa newsletter inviata ad altri destinatari dello stesso dominio pochi minuti dopo ) possano essere classificata come spam. Per aumentare la rilevanza è necessario segmentare la propria lista e cercare di mandare email solo a chi mostra interesse : l’approccio all’invio email non deve essere quello del volantinaggio in buchetta. Abbiamo la possibilità di avere informazioni sul gradimento delle nostre comunicazioni e usandole riusciremo ad ottimizzare i costi e a migliorare il rendimento delle spedizioni stesse , oltre a minimizzare il rischio di incorrere nelle maglie dei filtri AntiSpam. I filtri AntiSpam sono diffidenti e quindi considerano gli sconosciuti in maniera potenzialmente negativa. La reputazione, come nel mondo “reale”, si costruisce a fatica e si distrugge molto velocemente: farsi una buona reputazione richiede costanza e qualità, mentre basta un invio per vanificare il lavoro fatto fino a quel momento; e non tutti i provider, un po’ come le persone, si comportano allo stesso modo... alcuni hanno memoria breve, altri ricordano a lungo gli “sgarbi”, altri ancora reagiscono velocemente, mentre alcuni se la prendono con comodo.

Ci ha lasciati Ray Tomlinson A cura di EMB Email Marketing Blog

Oggi diamo per scontata la presenza nella nostra vita dell’email: come altre invenzioni tipiche dei nostri anni, si è talmente -e velocemente- radicata nelle nostre abitudini, da non riuscire quasi più a ricordare il tempo in cui non esisteva. Eppure l’email è stata inventata nel 1971, da un giovane ricercatore di newyorkese, allora impiegato nel settore ricerca e sviluppo della Bolt Beranek and Newman – ora Raytheon BBN Technologies. Era l’epoca di Arpanet, e fino ad allora i sistemi di messaggistica erano pensati per lo scambio messaggi fra utenti dello stesso server. L’idea di Tomlinson, che lavorò al progetto senza alcun mandato superiore, rubando tempo alle sue effettive mansioni, fu quella di creare un sistema in grado di scambiare messaggi via rete, fra utenti di diversi server. A Ray Tomlinson si deve anche l’idea di usare il carattere @ come separatore fra il nome utente e l’indirizzo del server; la “a commerciale” ha una storia molto più lunga di quel che si pensa, e all’epoca della scelta da parte di Tomlinson era considerata ormai un residuo in procinto di sparire dalle tastiere. Ray Tomlinson ci ha lasciati il 5 marzo 2016 all’età di 74 anni; perdiamo così un altro pezzo di quella generazione di pionieri che la rete l’ha fatta, nel vero senso della parola, persone che hanno segnato il nostro presente - e il nostro futuro - in una maniera talmente profonda e radicata da non poter essere prevedibile nemmeno a loro stessi. Lo stesso Ray Tomlinson, all’epoca del primo test di invio, non aveva il minimo sospetto di stare compiendo un gesto storico, tanto che, interrogato anni dopo sulla natura di quel messaggio dichiarò: “Era un messaggio di test, il cui contenuto non valeva la pena di essere ricordato, tant’è vero che non lo ricordo affatto”. Grazie Ray, e buon viaggio!

Spam, Consenso e Rilevanza A cura di EMB Email Marketing Blog Cosa di intende per SPAM Parlando di email, con il termine SPAM si indica genericamente una comunicazione massiva di tipo promozionale non richiesta dal proprietario della casella di posta. L’aumento esponenziale di questo tipo di traffico promozionale con il diffondersi della connettività internet ha portato sia i fornitori di servizio email, sia i governi a correre ai ripari per tutelare i propri clienti e i propri cittadini. Chi invia comunicazioni commerciali ai propri clienti deve dunque stare attento a due aspetti fondamentali: - per la normativa italiana è spam una email non richiesta ( quindi una mail che non rispetta il consenso preventivamente fornito al mittente). -per i fornitori di servizi email e per i loro filtri anti spam è spam una email che non genera interesse nel destinatario, una email irrilevante. Attenzione a non confondere le due cose! Anche se per la normativa italiana (che va rispettata in ogni sua parte )

EMB Email Marketing Blog www.emailmarketingblog.it è un blog è supportato da VOXmail - www.voxmail.it Invio Newsletter Facile e Veloce

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FENSTERBAU FRONTALE

FENSTERBAU FRONTALE 2016 NUMERO RECORD DI VISITATORI ALLA MANIFESTAZIONE DI NORIMBERGA l’utilizzo del telecomando. Realizzato per essere impugnato sia con una che con due mani, è in posizione orizzontale che rivela al meglio la sua natura. Giro può controllare fino a 7 canali singolarmente, o tutti assieme nel canale globale, e tramite una semplice e leggera rotazione dell’estremità, comanda i motori di tende e tapparelle. Disponibile anche nella versione monocanale e LUX; quest’ultima permette di programmare il movimento delle tende da sole, a seconda del vento e della luce rilevati dall’anemometro. Il telecomando sarà disponibile a partire da maggio 2016. Gruppo Genius I visitatori del Fensterbau Frontale di Norimberga che hanno visitato lo stand Genius (Stand 118 - Hall 7a) hanno avuto la possibilità di toccare con mano la nuova irrinunciabile linea di prodotti del Gruppo. La grande esperienza accumulata in decenni di presenza sul mercato delle zanzariere ha, infatti, permesso al Gruppo Genius di sviluppare e proporre una

Grande successo della manifestazione tedesca, tenutasi tra il 16 e il 19 marzo che ha potuto annoverare 1.296 espositori provenienti da 39 paesi e più di 110.000 visitatori. Qui di seguito alcuni interessanti prodotti presentati al FENSTERBAU FRONTALE. Cherubini Giro è il nuovo telecomando di Cherubini per azionare i motori di tende da sole, avvolgibili screen e veneziane; che è stato presentato a Norimberga. Progettato interamente in Italia, dal dipartimento ricerca e sviluppo dell’azienda, il dispositivo racchiude l’eccellenza di Cherubini in un oggetto dalle forme eleganti e dal funzionamento innovativo. La vera sorpresa è il manipolo rotante, posto all’estremità del telecomando, un elemento che rivoluziona il modo di gestire tende e tapparelle. Giro non è solo stile: la forma cilindrica e il nome stesso ne suggeriscono l’utilizzo intuitivo e non convenzionale. Cherubini, infatti, ha pensato ad un movimento naturale per rendere più semplice e piacevole

Telecomando Giro

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FENSTERBAU VETRINA FRONTALE AZIENDE

nuova e completa linea di prodotti per la schermatura solare di rivoluzionaria concezione. La gamma CORALIS è una tipologia di tende avvolgibili dall’insolito approccio. Infatti, i meccanismi sono tutti semiautomatici e non elettrici. Funzionano, cioè, grazie ad una serie di ingegnosi sistemi a molla che permettono la movimentazione delle tende in maniera (semi)automatica senza l’ausilio della corrente elettrica (e, di conseguenza, senza bisogno di impianti ed allacciamenti). In ogni modello è anche implementato un rallentatore di riavvolgimento che ne controlla dolcemente la risalita, evitando richiami violenti dati dalla forza delle molle. La gamma si articola in 9 modelli, ciascuno con una peculiare caratteristica che li rende unici e particolarmente comodi secondo le necessità di ciascuno. Senza motori, senza interruttori, senza problemi. Renson Dal 16 al 19 marzo Renson® ha presentato le sue novità al Fensterbau Frontale di Norimberga. Presso il suo stand 202 al pagiglione 4, abbiamo visionato la sua vasta gamma produttiva che coniuga affidabilità con innovazione. Quest’ultimo aspetto è ben rappresentato da Panovista®, una tenda con sistema Zip brevettata unica nel suo genere. Panovista® è una soluzione per finestre ad angolo mai vista prima. Renson propone una tenda senza guide o cavetti posizionati nell’angolo lasciando una vista panoramica totale. Riuscendo a raggiungere dimensioni notevoli, fino a 6 metri per lato. La sua presentazione ha scatenato un grande interesse.

Panovista®

Copyright:NuernbergMesse/Thomas Geiger

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BATIMAT

BATIMAT 2015 Visitatori più internazionali e più qualificati : sono i due punti di forza di questa prima edizione del Mondial du Bâtiment che raggruppa i 3 saloni di riferimento BATIMAT, INTERCLIMA+ELEC e IDEOBAIN. Frequentato da 338 110 operatori, conferma il suo posizionamento di primo appuntamento d’affari nel settore dell’edilizia e dalla cotruzione. Visitatori più qualificati e un numero sempre maggiore di opportunità di contatto Nonostante un tasso di frequenza in leggera diminuzione (-4% rispetto al 2013), alcuni operatori hanno registrato un aumento delle loro presenze in fiera : +19% per il settore della gestione/manutenzione, +11% per gli installatori, imprenditori, artigiani, e + 7% per gli operatori committenti, consulenti e imprese edili. I nuovi strumenti dell’edizione 2015 (percorsi di visita, visite guidate, forum, atelier dimostrativi, piattaforma business) hanno favorito incontri più mirati tra gli espositori e i visitatori, operatori professionali, alla ricerca di soluzioni specifiche per la loro professione. BATIMAT 2015 : gli espositori hanno allacciato contatti promettenti per captare opportunità d’affari con visitatori che registrano un alto tasso di

rinnovamento rispetto all’ultima edizione «E’ la seconda volta che partecipiamo a BATIMAT, e siamo molto soddisfatti. Quest’anno abbiamo avuto dei contatti eccellenti e il 20/30% sono di futuri clienti, quindi dati veramente molto positivi. Saremo sicuramente presenti nel 2017!». Roland PFEIFFER, Direttore commerciale Belgio& Lussemburgo, Heroal «Assistiamo al rinnovamento della concezione legno nell’edilizia, che è il centro del nostro business. Essere a BATIMAT ci permette di distinguerci dagli altri e valorizzare il nostro marchio. Abbiamo potuto incontrare nuovi visitatori internazionli (Libano, Regno Unito, Austria), oltre a quelli francesi provenienti dalla regione d’Ile-de-France, dal Nord della Francia, dalla regione Rodano-Alpi, tutti appassionati del legno» Christophe BIEBER, Responsabile Export, Bieber Menuiserie Appuntamento quindi dal 6 al 10 novembre 2017 a Paris Nord Villepinte per i saloni del Mondial du Bâtiment 2017 : BATIMAT, INTERCLIMA+ELEC e IDEOBAIN. Per maggiori informazioni: Saloni Internazionali Francesi Srl Tel.: 02/43.43.53.27 E-mail : adelpriore@salonifrancesi.it

Copyright: Batimat

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www.sailmakerint.com


SCHEDE PRODOTTI

Cambiare è l’unico modo per crescere Non cambiare porta quasi sempre a peggiorare le situazioni. Ciò è ancor più vero nell’ambito dell’informatica e degli strumenti software. Quindi di seguito vengono proposte dieci domande per capire se è il momento di aggiornare il proprio GESTIONALE(ERP). Se molte hanno risposta negativa, bisognerebbe prendere in seria considerazione HOTSUN. Facile no! Il vostro GESTIONALE (ERP).... : 1) ...è scritto con tecnologie standard ed aperte in modo da permettere all’impresa di integrarsi facilmente con i partner di business interni ed esterni ? 2) ...è facilmente parametrizzabile in modo da consentire all’impresa di adattarsi alle nuove esigenze del mercato ? 3) ...è multipiattaforma, ossia accessibile da ogni tipologia di periferiche ? 4) ...copre oltre 80% dei processi aziendali ? 5) ...consente di integrarsi facilmente con i più diffusi software di office automation (Word, Excel, Fax, etc...) 6) ...è in grado di rispondere alle esigenze aziendali senza la necessità di sviluppare moduli/applicazioni ad hoc per avere risposte che l’ERP non è in grado di gestire ? 7) ...risulta stabile e compatibile con gli ultimi sistemi operativi, senza richiedere particolare attività di manutenzione da parte dello staff IT ? 8) ...è in grado di fornire informazioni puntuali, rapide e in

Secure Wind Block System di BAT Nato dal costante impegno nella ricerca e nell’innovazione di BAT, l’innovativo sistema Screeny è adatto per la schermatura esterna di finestre e facciate continue. Un sistema versatile, che si integra perfettamente nelle architetture moderne, garantendo comunque performance e standard elevati: disponibile con cassonetto in alluminio verniciato da 55/85/110/130/150 nelle varianti quadro, tondo e smussato, l’elevata modularità e componibilità permette di ottenere più di 200 varianti.

tempo reale sull’andamento dell’impresa ? 9) ...consente di navigare in modo flessibile all’interno dei dati, integrrando informazioni relative a ciascun reparto aziendale? 10)...dispone di uno strumento che consente di effettuare una pianificazione che tenga conto anche degli ordini, attivi e passivi ? Per maggiori informazioni visita il sito www.hotsun.it

Per maggiori informazioni: BAT SPA VIA H. Ford, 4 - ZONA IND. EST 30020 NOVENTA DI PIAVE (VE) TEL +39 0421 65672 - FAX +39 0421 659007 www.batgroup.com - info@batgroup.com

Somma di alta tecnologia industriale e di design italiano, il sistema Screeny è tutelato da brevetti europei d’invenzione e di design, a determinare la qualità e le elevate potenzialità del prodotto. Nelle varianti 110 e 130 con guida Zip è ora compatibile il SECURE WIND BLOCK SYSTEM, il sistema di aggancio automatico del terminale. A tenda completamente aperta, il terminale è bloccato in posizione bassa e il tessuto è costantemente tensionato anche sotto l’azione del vento. Questo accessorio è completamente integrato all’interno della guida e non è visibile ad occhio esterno, a dimostrazione di come l’attenzione alla funzionalità e al design ‘minimal’ ed elegante sia fondamentale per BAT.

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Guida Zip


SCHEDE PRODOTTI

SEAMTEK 36 di Leister La saldatrice Leister per tessuti tecnici SEAMTEK 36 è versatile, affidabile e robusta. Il supporto in dotazione insieme all’unità di saldatura, con i moduli aggiuntivi (supporto laterale, braccio a sgancio rapido e unità di alimentazione nastro) permette di realizzare saldature curvilinee, 3D, tubolari, manichette cilindriche, orlature e saldature a sovrapposizione o a nastro.

Per maggiori informazioni: Leister Technologies Italia srl Via Edison 11 20090 Segrate (MI) Tel. 02 2137647 www.leister.com

SEAMTEK 36 può passare dalla saldatura a sovrapposizione a quella a nastro in pochi minuti. Il sistema di immissione del nastro permette di posizionare il materiale e tenerlo teso fino al termine della saldatura. SEAMTEK 36 dispone di un’ampia gamma di rulli a pressione e di ugelli. I rulli sono controllabili individualmente: si può rallentare la rotazione del rullo superiore per evitare la formazione di pieghe e ottenere saldature ottime anche in caso di superfici o bordi curvi. Seamtek 36 è ideale per realizzare tende solari, tubi di ventilazione, coperture per piscine, contenitori per fluidi, abbigliamento sportivo, gonfiabili, tende da campeggio e teli protettivi. SEAMTEK 36 è in grado di effettuare saldature di prova, individuando i parametri ideali e tenendoli in memoria per successivi utilizzi.

Tekno’s: motoriduttore T45 EN Il nuovo motoriduttore della serie T45 EN si differenzia dalle precedenti versioni per l’implementazione di alcune funzioni e per l’estetica della testata, che nella nuova veste ha una forma ottagonale. Sul nuovo T45 EN è stata implementata la possibilità di avere anche il comando a pulsante.Tramite un cavo bt è infatti possibile collegare direttamente un doppio pulsante, in modo da avere un comando per la salita e un comando per la discesa.Le procedure di programmazione, che devono essere effettuate tramite radiocomando, sono estremamente semplici. Il T45 EN, come la precedente versione, è un motoriduttore elettronico a encoder ed è in grado di rilevare e riconoscere un ostacolo che impedisce al motore di muoversi correttamente. Nel caso di un ostacolo che impedisce la rotazione del motore, la centrale di comando interviene in 2.5 msec. e interrompe l’alimentazione del motore. La gabbia fine/corsa elettronica non ha vincoli di giro, pertanto il motore può essere utilizzatoanche su tende di grande sporgenza, come: le Pergole, i Capanni e i Dehors. L’ultima grande innovazione introdotta sul T45 EN, è la possibilità di identificare una “Terza” posizione di Fine Corsa, che si imposta tramite radiocomando, ma può essere raggiunta anche con il comando a pulsante. Questo motore risulta ideale anche per l’istallazione sulle tapparelle a lamelle orientabili.

Per maggiori informazioni: Tekno’s S.r.l. Via G.Marconi 63/E 10040 Piobesi Torinese (TO) Tel +39 (011) 6404556 Fax +39 (011) 0160542 mail: info@teknosautomazioni.it web: www.teknosautomazioni.it

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SCHEDE PRODOTTI

Tempotest Home® Etamine Tempotest Home® Etamine è la soluzione bella ed elegante per la decorazione.Un tessuto da tendaggio, adatto sia ad ambienti interni che esterni.Indicato per chiusure verticali di strutture outdoor come pergole e gazebo, per impreziosire ambienti asettici con sbuffi, controsoffitti e drappeggi o cometendaggio verticale per finestre e balconi con la funzione di aumentare il confort visivo e la privacy di qualsiasi ambiente.

Per maggiori informazioni: Parà S.p.A. Viale Monza, 1 20845 Sovico (MB) Tel.(+39)039 2070 Fax (+39)039 2070396 www.para.it

Inattaccabile da funghi, muffe, e salsedine, Tempotest Home® Etamine mantiene la sua bellezza senza necessitare di complicate manutenzioni o frequenti lavaggi. Preserva inoltre il suo colore e la sua brillantezza senza subire sbiadimenti o variazioni cromatiche anche sottoposto ai raggi UV e agli agenti atmosferici più invasivi che danneggerebbero in breve tempo qualsiasi altro tipo di tessuto. Il trattamento Teflon™ EXTREME by Parà lo rende idro e oleorepellente, permettendo così al’acqua di scivolare portandosi via eventuali accumuli di sporco. L’idrorepellenza, unita alla struttura leggera favorisce un rapido asciugamento ed esclude la possibilità di appesantirsi. Tempotest Home® Etamine è un tessuto anallergico e costituisce un ottimo connubio tra eleganza e performance.......100% made in Italy.

SEAV IOW La nuova divisione IOW – Italiano Open the World – è destinata alla realizzazione e vendita di prodotti per l’automazione. Nella nuova linea di prodotti per l’automazione IOW ritroverete tutte le qualita` che avete sempre apprezzato in Seav: la vicinanza alle vostre esigenze, la disponibilita` a cercare insieme le soluzioni migliori, la grande attenzione alla qualita` complessiva del prodotto e del servizio offerti, una presenza post-vendita attenta e pronta. Un nuovo appassionante capitolo nella storia SEAV: nasce SEAV – IOW, la nuova linea “made in Italy” di motori per cancelli e serrande. I nuovi motori si caratterizzano per la loro qualità unita ad un prezzo molto interessante e per le loro prestazioni in grado di soddisfare ampiamente e pienamente le diverse esigenze della clientela. Tra i prodotti della linea citiamo:

Per maggiori informazioni: SEAV srl Via Oriana Fallaci 4/6 60027 Osimo (AN) Tel +39 071 7132758 - Fax +39 071 7131937 info@seav.com - www.seav.it

KRL120 il motoriduttore per serrande avvolgibili 230V con elettrofreno. Diametro albero Ø60 scatola porta molle Ø200. Con adattatori in dotazione per diametro albero Ø48 scatola porta molle Ø220. Il kit si compone di una centrale elettronica da esterno modello LRS 2035, di due trasmettitori modello BeHappy RS2 e di una coppia di fotocellule modello IR/ IT 2135.

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SCHEDE PRODOTTI

Spider Lineevita: Sun200 Sun200 è ideale per posatori di tende e schermature solari. Sun200 èun prodotto realizzato in acciaio inox, di dimensione compatta, peso contenuto (18 Kg) e comodo da trasportare grazie all’apposita sacca. L’utilizzo è semplice e la sicurezza è assoluta. Lascia la massima libertà di movimento all’operatore, garantendo la sua incolumità senza rallentare il lavoro.

Per maggiori informazioni: Spider Lineevita Security Building Service Via S.S. Filippo e Giacomo 24050 Covo (BG) Tel. +39 0363 938882 Fax. +39 800121929 web: www.lineevita.it

L’installazione è rapida (in meno di 3 minuti), non necessita di utensili e non sporca le superfici con cui è a contatto. Sun200 è un sistema brevettato che permette di lavorare nella massima sicurezza. Utilizzare tutti gli accorgimenti possibili per ridurre i rischi sul lavoro non deve essere un’imposizione normativa, ma un normale metodo nell’affrontare situazioni a rischio di caduta. Deve essere uno stile di vita per imprenditori ed operatori; ecco perché un prodotto come Sun200 deve assolutamente essere preso in seria considerazione.

Tessuto VESPUCCI per tende da sole Parliamo un articolo di nicchia all’interno di un mercato ove operano Aziende accreditate di indiscussa fama e prestigio. VESPUCCI, essendo un tessuto accoppiato, non è assimilabile ai tessuti presenti nel settore outdoor, infatti le performance offerte non possono essere raggiunte con un mono-tessuto. Queste alcune delle sue principali caratteristiche: - Colonna d’acqua maggiore di 1 mt, garantita da una resina poliuretanica posta all’interno dei due tessuti in fase di accoppiatura, abbinata alla fluorocarbonica. - Effetto oscurante ottenuto mediante resinatura, al fine di nascondere lo sporco che si depone sulla tenda e mantenere l’ambiente sottostante sempre pulito. - Effetto arredo derivante dall’armatura del tessuto interno, che non essendo in tela, trasferisce il concetto di tenda, intesa come protezione solare, ad un livello superiore. Si crea così un ambiente del tutto nuovo e suggestivo, vivibile anche la sera, per la presenza del lurex. La tenda celebra così il suo matrimonio con le nuove tendenze dell’arredo, che mettono in primo piano la luce ed i suoi giochi derivanti dall’uso dei led. Per questo l’azienda ha chiamato VESPUCCI il suo nuovo articolo, in omaggio a colui che per primo si accorse di aver scoperto un nuovo continente. Esattamente ciò che ha fatto la“Tessitura Valsesia” in piena sintonia con il made in Italy, scoprendo come una tenda si possa trasfor

mare in un oggetto di design per creare ambienti carichi di emozioni e suggestioni. Per maggiori informazioni: Vespucci Texline è un marchio della Tessitura Valsesia Via Cascina Meda, 30 28021 S.Cristina di Borgomanero (NO) Tel.0322 81707 - Fax 0322 841993 www.vespuccitexline.it info@vespuccitexline.it

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REPERTORIO FORNITORI

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REPERTORIO FORNITORI

LE AZIENDE CHE CI HANNO DATO FIDUCIA LE HOME PAGE DEGLI INSERZI0NISTI

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Te S S

Anno III

TENDE e SCHERMATURE SOLARI

n°. 1-2016

LA RIVISTA DEL SITO: WWW.TENDEESCHERMATURESOLARI.COM

25/03/2016 16:34:37

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TeSS Tende e Schermature Solari è la rivista che vi offre una panoramica completa sulla Protezione Solare in Italia. Informazioni e news sui prodotti, le aziende, le manifestazioni di settore e tanto altro. E’ lo strumento ideale per il Vostro business, per far conoscere la Vostra azienda e i vostri prodotti il Italia e nel Mondo.

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DATI TECNICI Formato: cm 21 x 29,7 al vivo Stampa: Offset su carta patinata opaca

TARIFFE PUBBLICITARIE Pagina intera al vivo (210 x 297 mm + rifili) 1° di copertina con pagina pubblicitaria interna euro 650 2a di copertina con pagina pubblicitaria interna euro 550 3a di copertina con pagina pubblicitaria interna euro 550 4a di copertina con pagina pubblicitaria interna euro 650 Una pagina pubblicitaria euro 400 Due pagina pubblicitarie euro 500 N.B. I prezzi si intendono IVA esclusa

CALENDARIO USCITE 2016 N.1 primo trimestre N.2 secondo trimestre N.3 terzo trimestre N.4 quarto trimestre

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