Explorations of Urban Interiors A.Y. 2014/2015

Page 1

U I


Questo dossier è l’esito finale di alcuni lavori selezionati degli studenti dell’Atelier Progettazione Urbana , nel Corso di Laurea Triennale in Architettura del Politecino di Torino dell’anno accademico 2014 - 2015 Coordinato da Cristina Bianchetti e Roberta Ingaramo Collaboratori: Giulia Carlone. Michele Cerruti But, Enrico di Iorio, Valerio Fogliati, Agim Enver Kercuku, Fabio Scalzo, Ianira Vassallo, Marcello Vietti progetto grafico: Agim Kercuku Luglio 2015


Urban Interior PUBLIC SPACES


Indice Introduzione

UI

UI / definizioni

01 INSTITUTIONAL SPACE

Cristina Bianchetti

UI / pratiche o progetto UI / fenomenologia UI / genealogia

22 Urban Interior a Torino

Casa del quartiere, S. Salvario 02 PARASITE

Ponte Domenico Carpagnini 03 ELASTIC SPACE Largo Saluzzo 04 CUT

Piazza Valdo Fusi 05 TEXTURE Campidoglio

06 DECREASED SPACE Teatro Regio 07 HERITAGE Cavallerizza 08 STRIP Via Sacchi / Via Nizza


09 FENCING SPACE Piazza Delpiano, Spina 2

16 ORNAMENTAL PLAYGROUND

Parco Dora, Spina 3 10 FRAGMENT

Padiglioni nel Parco Michelotti

17 BACK SIDE

Fondazione Rebaudengo 11 SECTION Murazzi

18 FIGURE and BACKGROUND Cortili Arsenale della Pace

12 DOMESTIC SPACE

Via Giachino, Borgata Tesso

19 HALL Campus Einaudi

13 UNEXPECTED OUTCOME

C.so Vercelli / C.so Giulio Cesare

20 PIT Politecnico di Torino

14 IN OUT SPACE Eataly – Lingotto

21 RELIGIOUS SPACE Sacro Cuore, Via Nizza

15 UNFAIED SPACE Moi, Villagio Olimpico

22 LIVING SPACE Parco Michelotti



UI introduzione

Indagare UI permette di sviluppare conoscenze e competenze attorno ai modi di funzionamento dello spazio pubblico contemporaneo. Muove questioni progettuali riconducibili alle nozioni di spazio liscio o spazio cavo; a principi di continuità o discontinuità; a ciò che è infrastruttura per la città; a principi organizzativi e morfologici utili. Impone una riflessione sul comfort di uno spazio aperto, con i suoi rimandi al microclima, alla temperatura, all’evaporazione, all’illuminazione, ai tassi di umidità, al filtrare della luce. Quindi l’attenzione a superfici, soglie, delimitazioni, vegetazione, materiali. Impone un’angolazione che colloca il progettista, insieme a coloro che usano gli UI, non più frontalmente rispetto allo spazio pubblico, ma al suo interno. E’ un disassamento del punto di vista. L’esplorazione progettuale in campo urbanistico si sviluppa entro due direzioni che prefigurano non solo due modalità distinte di trattamento, ma due diversi orientamenti in rapporto al problema dello spazio pubblico: Potenziamento. Lo spazio pubblico è rappresentato da cluster di UI che si rafforzano; singoli UI che colonizzano altri spazi aperti o costruiti. Questa strategia enfatizza i caratteri dell’UI, lavora sulla prossimità, sui dintorni: edifici, altri spazi aperti, infrastrutture. Si interroga su somiglianze, contrasti, aperture, chiusure. Sugli aspetti che concernono il suolo: topografie, sottosuolo, doppio suolo, coperture. Cerca di cogliere i caratteri fisici che rendono l’UI praticato: microclima, tassi di umidità, filtrare della luce. Si interroga su come rendere più protetti gli UI, su quali nuovi dispositivi spaziali possono implementare i caratteri positivi che sono riconosciuti in essi. Alla base di questa prima strategia c’è una riflessione su specificità e contrasto con l’intorno. Metamorfosi. Lungo questa seconda direzione, gli UI si trasformano in qualcosa di diverso: si trasformano in spazi attraversabili, luminosi, aperti. Rileggono lo spazio del moderno alla luce dell’abitare contemporaneo. Si tratterà di un lavoro di decostruzione di soglie e chiusure. Di costruzione di relazioni e nuove topografie. Ci si interrogherà su come più permeabili e più attrattivi gli UI, depotenziandone il carattere, su quali nuove attrezzature potranno ospitare.


feno fenom

fenomenologia degli UI cavallerizza: heritage

ecreased sed spacespace

cuore: religious sacrosacro cuore: religious spacespace

teatro regio: decreased space

glio: figure and background

ite

parcheggio michelotti: parcheggio michelotti: livingliving spacespace

sacro cuore: religious space

campus einaudi: hall

cavallerizza: heritage ponte domenico carpanini: parasite

casa del quartiere: istitutional space

casa

3: ornamental playground spinaspina 3: ornamental playground

spina 3: ornamental playground cavallerizza: heritage casa del qu cortile del maglio: figure and background ca

parcheggio michelotti: living space

cortile delcarpanini: maglio: figure and background don alberione: campus einaudi: piazza don alberione: fencinghall space casa delpiazza quartiere: istitutional fencing space space ponte domenico parasite valdo fusi: fissure/cut

largo saluzzo: elastic space

rebaudengo

INSTITUTIONAL PARASITE ELASTIC CUT del maglio: and b piazza don alberione: fencing delSPACE quartiere: istitutional space ponteponte domenico carpanini: parasiteSPACEpiazza cortilecortile del maglio: figurefigure and backg don alberione: fencing space casa casa del quartiere: istitutional space domenico carpanini: parasite valdospace fusi: fissure/cut largo

eritage ge

valdo fusi: fissure/cut

unexpected outcome

largo regio: saluzzo: elastic space teatro decreased space

rebaudengo: backside sacro cuore: religious space

p

piazza don alberione: fencing space

c

lingotto: in out space

cavallerizza: heritage

casa del quartiere: istitutional space

ponte domenico carpanini: parasite

fenomenologia degli degli UI UIaule i: pit lingotto: in out space valdo fusi: fissure/cut fenomenologia giardini ex gft: unexpected outcome giardini ex gft: unexpected outcome rebaudengo: backside fenomenologia degli UI

largo saluzz lin

aule i: pit largo saluzzo: elastic space

playground

tti: fragment

lotti: living space

ure/cut ut

TEXTURE campidoglio: texture

DECREASED SPACE

spina 3: ornamental playground

saluzzo: elastic largolargo saluzzo: elastic spacespace

valdo fusi: fissure/cut

HERITAGE

teatro regio: decreased space

STRIP

sacro cuore: religious space cavallerizza: heritage

portici via sacchi: strip ex-moi: unf giardini gft: unexpected ou giardini ex gft:exunexpected outcome

borgata tesso: domestic space rebaudengo: backside rebaudengo: backside aule i:aule pit i: pit

portic

borgata tesso: domestic space ex-moi: unfainted space aule i: pit

portici via sacchi: strip rebaudengo: backside

borgata tesso: domestic space largo saluzzo: elastic space

parcheggio michelotti: living space casa del quartiere: istitutional space p

fenomenologia degli UI

g

teatro cortile regio: decreased space spina 3: hall ornamental playground spina 3: ornamental playground us space parcheggio michelotti: sacro space cuore: religious parcheggio michelotti: living space del maglio: figure and background ace campus space einaudi: cortile del maglio: figureliving and background e: fencing space campus einaudi: hall SECTION FENCING SPACE FRAGMENT DOMESTIC SPACE cavallerizza: heritage casa del quartiere: istitutional space ponte domenico carpanini: parasite cortile del maglio: figure and background piazza don alberione: fencing space arpanini: parasite campus einaudi: hall portici via s borgata tesso: domestic space murazzi: murazzi: section portici via sacchi:section strip ex-moi: parco unfainted space fragment michelotti: campidoglio: texture parco michelotti: fragment ca valdo fusi: fissure/cut largo saluzzo: elastic space re

domestic estic spacespace

via sacchi: porticiportici via sacchi: strip strip

murazzi: section fenomenologia fenomenologia degli UI degli UI murazzi: section

ex-moi: unfainted ex-moi: unfainted spacespace

michelotti: fragment parcoparco michelotti: fragment

cortile delspace maglio: figure andspina background cortile del cavallerizza: heritage piazza don alberione: ponte fencing space SPACE piazza don alberione: fencing spaceeinaudi: hall stitutional space ponte domenico carpanini: casa parasite del quartiere: istitutional space domenico carpanini: parasite campus teatro regio: decreased space UNEXPECTED OUTCOME IN OUT SPACE UNFAIED ORNAMENTAL PLAYGROUND 3: ornamental playground sacro cuore: religious space parcheggio michelotti: living

spina 3: ornamental spina 3: playground ornamental playground ng space portici via sacchi: strip borgata tesso: domestic space ex-moi: unfainted space giardini ex gft: unexpected outcome spacein out space giardini ex gft: unexpected outcome lingotto: in out lingotto: valdo fusi: fissure/cut largo saluzzo: elastic space giardini ex gft: unexpected outcome lingotto: in out space side aule i: pit

BACK SIDE

FIGURE and BACKGROUND

casa del quartiere: istitutional space

HALL

ponte domenico carpanini: parasite

PIT

murazzi: section

space

space space reased

RELIGIOUS SPACE sacro cuore: religious space space LIVINGparcheggio michelotti: living space sacroSPACE cuore: religious parcheggio michelotti: living space

valdo fusi: fissure/cut aule i: pit

campidoglio:campidoglio: texture texture borgata tesso: domestic space parco michelotti: fragment

aule i: pit

largo saluzzo: elastic space

e

piazza don alberione: fencing space

cortile del maglio: cortile figure del maglio: and background figure and background piazza don alberione: piazza don fencing alberione: spacefencing space i: parasite campus einaudi: campus hall einaudi: hall outcome ic space valdo fusi: fissure/cut rebaudengo: backside largo saluzzo: elastic space aule i: pit rebaudengo: backside giardini ex gft: unexpected aule i: pit

parco michelotti: parcofragment michelotti: fragment

p

rebaudengo: backside

portici via sacchi: strip

borgata tesso: domestic space cavallerizza: heritage

murazzi: section

portici via sacchi: strip campidoglio: texture

cortile d

giardini ex lingotto: in out space

fenome feno

ex-moi: unfainted space

spina 3: ornamental playground spina 3: ornamental playground

rebaudengo: backside

giardini ex gft:giardini unexpected ex gft:outcome unexpected outcome lingotto: in outlingotto: space in out space

aule i: pit

giardin




UI - 01 Casa del quartiere

Istitutional Space San Salvario

Artabella Giorgia Sforza Fabiana Accotto Arianna Schirone Livia

Luogo protetto, introverso, ma in un preciso rapporto con lo spazio aperto esterno. La piazza e il cortile funzionano come due “bolle” tra loro in relazione attraverso l’entrata, i laboratori e il bar della casa di quartiere. Morfologicamen-te, il cortile è un vero proprio interno: una stanza ben protetta dai muri che la circondano e dalle facciate interne degli edifici che si affacciano su di esso entro un rapporto visivo che lo svela quasi per intero. Non ha aperture verso l’esterno. E’, in un certo senso “scavato” dentro l’isolato. Tanto più importanti dunque, sono gli spazi che lo mettono in relazione con l‘esterno. Spazi molto protetti che filtrano il passaggio. Negli usi è uno spazio piuttosto definito: ristorazione, gioco bambini, ritrovo, cinema: una flessibilità sotto controllo. E’ lo spazio del welfare di prossimità. Come si re-inventa welfare nella crisi del welfare? Cosa offre la Casa del Quartie-re? Qui si apre una direzione di studio impegnativa. Nel moderno, le politiche di welfare hanno “costruito” la città (quartieri di edilizia pubblica, attrezzature sanitarie, sportive, educative …). Che ne è di quegli spazi? Come si ridefiniscono oggi servizi fuori da quell’orientamento (ormai praticabile solo in modo molto ridotto). Chi offre servizi? Quanto conta la prossimità? E la condivisione?



Ui - 01 forme e usi

1. Pianta UI


temporalitĂ

h. 9:00 / 0:00


h. 9:00 / 0:00

temporalitĂ

h. 9:00 / 0:00

2. TemporalitĂ





4. Indagine assonometrica


schemi di funzionamento

rsi materiali urbani

5. Schemi di funzionamento

Interazioni tra i diversi materiali urbani



comfort: ombre

15 Marzo | h. 16

15 Giugno | h

15 Marzo | h. 16

15 Giugno | h

15 Settembre | h. 18

15 Dicembre

15 Settembre | h. 18

15 Dicembre


comfort: ombre

15 Giugno | h. 19

15 Giugno | h. 19

15 Dicembre | h. 10

15 Dicembre | h. 10

6. Comfort

6. Comfort


1x1 km


porositĂ

Ui - 01 inserimento nel contesto


uso del suolo



membrana

membrana

flusso osmotico relazioni interno/esterno flusso

osmotico relazioni interno/esterno


UI - 01 trasformazioni

specchio

2. rifletto

raddoppio il cortile

amplio la vista interno/esterno

1.

4.

compongo

3.

attraverso

il vetro aumenta la permeabilitĂ fisica/percettiva



UI - 02 Ponte Domenico Carpagnini

PARASITE Aurora

Car Alessandro Mantello Fabio Nares Daniela Miola Sara

Lo spazio parassitario ai lati dell’infrastruttura. Lo spazio monumentale di affaccio al fiume è praticato come interno anche se completamente aperto e poco riparato. E’ luogo dove stare, riposarsi, prendere il sole. E’ esposto al sole e gode dell’affaccio al fiume. La logica del vedere e dell’essere visti, propria della gradonata verso il fiume, si trasforma in una logica diversa: quella dello stare al riparo, nei pressi del traffico ma decisamente separati. Ciò che conta è la morfologia generata dall’infrastruttura: altezza dall’acqua, spessore, lunghezza, accessi … (da esplorare il rapporto con le sponde). L’affaccio al fiume è quasi sempre stato inteso come spazio monumentale: es. Braillard a Ginevra sulla Rive Droit , ne-gli anni Trenta (http://retro.seals.ch/cntmng?pid=bts-002:1932:58::57) e soprattutto la progettazione e realizzazione del Quai Turrettini a Ginevra, vero esempio di scenografia dell’affaccio al fiume, influenzato dal lavoro teatrale di Adolphe Appia negli anni Venti. Sempre lo spazio dell’affaccio è lo spazio del pubblico. Esposto. Dove vedere e farsi vedere. Cosa rende questo spazio protetto? cosa lo isola? è la situazione di sospensione dall’acqua, di separazione dal-la strada? Gli aspetti climatici che ne favoriscono l’uso?


foto


UI - 02 forme e usi


temporalitĂ

h 10

h 10.00

h 16

h 16.00


temporalitĂ

h 22

h 22.00







assonometria

Indagine assonometric


schemi di funzionamento

Schema di funzionam



comfort: materiali


comfort: materiali



comfort

Confortevole

Mediamente confortevole

Non confortevole

Comfort


1x1 km

1km x 1km


porositĂ

Ui - 02 inserimento nel contesto

AccessibilitĂ


recinti


sezioni

0 Km

1 Km

Sez



UI - 02 trasformazioni


a: depotenziamento del retro




UI - 03 Largo Saluzzo

ELASTIC SPACE

San Salvario

D’Errico Alberto Curcio Stefano Ponte Gianluca Delverme Beatrice

Uno spazio urbano tradizionale che si riempie e si svuota (meglio, si dilata e si restringe) in funzione dei diversi mo-menti della giornata e della possibilità di accogliere pratiche differenti (ritrovarsi, sostare, degustare una bibita con altri nello spazio pubblico, vedere uno spettacolo …). E’ uno dei luoghi del ritrovarsi nello spazio pubblico senza che vi siano caratteri fisici specifici che ne agevolino l’uso. Lo spazio è in ogni caso, uno spazio articolato (per alcuni aspetti anche angusto). E’ una piccola piazza di incrocio a quattro strade. E’ lo spazio delle strade e dei marciapiedi. E’ lo spa-zio della chiesa e del cinema. E’ lo spazio davanti la chiesa. E’ lo spazio delle terrazze che si affacciano su largo Saluzzo. E’ lo spazio dei dehor e dei locali. La relazione di questi diversi spazi è la contiguità: l’essere l’uno la prosecuzione dell’altro. La non delimitazione: quel che avviene in uno spazio è completamente esposto agli altri, invade gli altri. Nonostante marciapiedi, carreggiate, edifici il cui disegno non delimita nulla (se non il traffico veicolare, ma questa è un’altra storia).Tempo fa, Largo Saluzzo, era arredato con delle sedie blu (“Arredo mobile. Sedia n. … Usala ma non portarla via”). Espressione di uno spazio elastico, capace di accogliere pratiche domestiche. L’elasticità è la caratteristica dello spazio aperto così come del tessuto edilizio di conformazione ottocentesca di San Salvario, nel quale ogni edificio racchiude spazi molto diversi: dalle botteghe artigiane, alle mansarde, passando per le grandi metrature del piano nobile. Spazi porosi che hanno accolto popolazioni diverse (per origine, provenienza, abi-tudini). Sono stati adattati: frazionati, ampliati, accorpati a seconda delle esigenze di coloro che li abitavano. L’elasticità del tessuto edilizio (apparentemente duro compatto) è l’elasticità dello spazio collettivo che entra nei locali, nei cortili, nella chiesa, invade la strada a seconda delle ore del giorno.


foto

8

N

SCALA 1:800

N

SCALA 1:800

0 40 m

0 40 m


UI - 03 forme e usi

1b.PIANTA IN SCALA 1:800


9.00 PM

9.00 PM

N

SCALA 1:1600

0 80 m


temporalitĂ

13.00 PM

22.00 PM


ORE 9:00

ORE 13:00

ORE 22:00

SCALA 1:500

0 25 m


3.USI E PRATICHE


za

37

space

public space

CALA 1:200

4.8

Via Nizza

37

public space

public space

0 100 m

0

4.8


42 religious space

Via Salu

public sp


1. vista delle attivitĂ presso Largo Saluzzo alle ore 22.00




Cafè Resturant “Scannabue” “mini MUU” Cocktail Bar

Cine-Teatro Baretti Chiesa SS Pietro e Paolo Scuola “A.Rosmini”

Servizio per l’infanzia “La Casa diJoele”

Metro

M

Ristorante “da Lisa” Flair

6.INDAGINI ASSONOMETRICHE


PUBLIC CONCENTRATION


Collegamento al centro storico

URBAN LAYER

City hall

Punto di attrazione

7.SCHEMI DI FUNZIONAMENTO


4. modi di vivere lo spazio



5 | 5+

≥9

8.MOR

8 | 8+

1 | 1+

5 | 5+

u m e r o

8.MORFOLOGIA DELLO SPAZIO

4 | 4+ 3 | 3+ 2 | 2+

t e r r a

2 | 2+

6 | 6+

≥9 8 | 8+

f u o r i

3 | 3+

7 | 7+

7 | 7+

p i a n i

4 | 4+

f u o r i

200 m

d i

n u m e r o

6 | 6+

p i a n i

0

t e r r a

7 | 7+

d i

SCALA 1:450

8 | 8+

f u o r i N

≥9

p i a n i

t e r r a

numero piani

5 | 5+

6 | 6+


sezioni territoriali

Ui - 03 inserimento nel contesto

S10 S09 S08 S07 S06 S05 S04 S03 S02

1 Km.

S01 1 Km.

N

SCALA 1:450

0 100 m

11.S


viabilitĂ principale

Strade principali

SCALA 1:2000

N

0

M 100 m

Strade secondarie

C


cortili

N

Marciapiede

100 m

SCALA 1:2000

N

0 100 m

Cortili e corti interne

9.PERMEABILITA’


materiali urbani


materiali urbani


Gallo, CH


STEP 1

UI - 03 trasformazioni STEP 1

STEP 1 STEP 2

STEP 2

STEP 2

STEP 3 STEP 2 STEP 3

STEP 3

STEP 4 STEP 3



UI - 04 Piazza Valdo Fusi

CUT Borgo Nuovo

Strina Agostino Tuninetti Giulia Sattanino Elisa Totis Stefanai

Valdo Fusi si pone come eccezione entro il sistema delle piazze storiche. Ma è un’eccezione principalmente (forse esclusivamente) sul piano morfologico: per il resto, esprime una declinazione (aggiornata, ma non differente) dello spazio pubblico: è luogo dello stare, è luogo d’affaccio di importanti monumenti che sono anche sede delle maggiori istituzioni del terziario urbano (Borsa Valori e Camera di Commercio), è luogo di importanti attrezzature (il parcheggio, auto, bici), è luogo del loisir (Open Baladini, Jazz Club al posto del Conservatorio). E’ un incavo che contiene pratiche ben regolamentate e definite. Storie diverse (poco individuali e molto condivise) alle diverse ore del giorno e della se-ra. Apparentemente tutto è molto libero, in realtà tutto è molto guidato dai caratteri fisici del luogo che qui hanno grande rilievo. L’invaso. L’idea dell’invaso non è data unicamente dalla quota ribassata del suolo o l’estrusione delle uscite dal par-cheggio. Le facciate degli edifici ai lati della piazza (lungo via Cavour, via Giolitti e via Accademia Albertina) creano l’invaso. Così che tutto appare sprofondare più decisamente verso il piccolo edificio al centro. C’è una continuità che si infrange solo lungo via Francesco da Paola. Le superfici. Le pareti inclinate e trattate con la vegetazione, le superfici per lo skate o la corsa, l’alternarsi delle grate di areazione del parcheggio e delle superfici dure del suolo, le sedute, l’illuminazione, i parcheggi, ecc.



UI - 04 forme e usi


h. 11.00

h. 16.00


h. 16.00 temporalitĂ

h. 20.00





5. Indagine asson




Assi visivi della Piazza Valdo Fusi

Assi visivi della piazza Valdo Fusi

Continuità e discontinuità dei fronti

Continuità e discontinuità dei fronti

Via G. Giolitti

Via dell’Accademia Albertina

Via Cavour

Via San Francesco da Paola


4 3 2

1

6. Schemi di funzionamento





ostruzioni

8. Ostruzioni visive



materiali




19 MARZO

h. 8,30

h. 12,30

h. 16,30

19 LUG


GLIO

ombre

19 NOVEMBRE

10. Comfort: ombre


Tessuti: porositĂ , granda spazi aperti e collegamenti

12. Tessuti: PorositĂ _Grana spa


sezioni

Ui - 04 inserimento nel contesto

Scala 1:2000

15. Sez


Tessuti: isolati


sezioni

Scala 1:2000

14. Sezio


Piazzale Valdo Fusi

Giardini Balbo

Giar


studio sul sistema di piazze

Giardini Cavour

Piazza Maria Teresa

16. Studio delle altre piazze



UI - 04 trasformazioni



bolla





UI - 05 Tessuto urbano

TEXTURE Campidoglio

Spadaro Martina Masi Elisa Longoni Pierpaolo Mascia Alessia Angela

Il quartiere compreso tra C.so Svizzera, via Cibrario, via Nero, via Nicola Fabrizi ha una straordinaria compattezza. Un sistema parallelo di strade e corti interne. Quasi per intero mineralizzato. Molto denso. Isolati di circa 73 m x 33 m in cui due maniche di circa 13 m sono separate da una corte di 7 m, mentre le strade da iso- lato a isolato sono piÚ strette. Strade e corti costruiscono un supporto molto regolare, una texture che separa e con- tiene gli edifici (bassi, perlopiÚ modesti, con piccole officine, laboratori e commercio). Questa texture può essere con- siderata nella sua interezza un grande interno urbano nel quale sono accolte numerose pratiche artistiche (è necessa- ria una mappa di luoghi segnati da pratiche artistiche, laboratori, associazioni, studi).



UI - 05 forme e usi










(www.facebook.com/ecoborgocampidoglio)





1x1 km


sezione

Ui - 05 inserimento nel contesto

0

100




Camp

L’artista, lo str

L’arte ch m scrizio dend

Lo spa mente ma an

L’Urban r tessut in ogni


Campidoglio come un foglio Piet Mondrian. L’artista, incosapevolmente, ci ha dato lo strumento adatto a descrivere il quartiere Campidoglio. L’arte che nella zona è utilizzata come mezzo di comunicazione e descrizione, noi la riproponiamo prendendo come esempio le linee geometriche del pittore olandese. Lo spazio pubblico è vissuto piena- mente, non solo negli spazi colorati, ma anche nelle strade regolari , “dipinte” di nero L’Urban Interiors è la continuità delle residenze. L’Urban Interiors è il tessuto urbano, vissuto dai cittadini in ogni sua strada , in ogni suo spazio, in ogni suo vicolo.


foto


UI - 05 trasformazioni


TEMPO 0


tempo 0


Tempo 2


tempo 1

Piazza Risorgimento


Pote


tempo 2: potenziamento della corti

Potenziamento delle corti

Tempo 2



UI - 07 Cavallerizza

HERITAGE Centro storico

Prezioso Fausto Scinardo Tenghi Giuseppe Salazar Mariaauxiliadora Di Maio Fulvia

Questo spazio prende forza nella sua accezione di UI in riferimento al processo di rivendicazione in atto. Morfologica- mente si comporta come una corte interna attualmente utilizzata in modi molto diversi nei tempi, modi e persone. Sul cortile interno si affaccia infatti l’aula magna dell’Università che lo utilizza come ingresso secondario, viene utilizzata come parcheggio della Caserma dei Carabinieri di via Verdi, come spazi espositivo, di incontro, di protesta dell’Assemblea 14:45 che attualmente occupa gli spazi e dal Circolo dei Beni demaniali (attualmente chiuso perché si trovava ne- gli spazi oggetto di un incendio nel mese di settembre). L’Assemblea Cavallerizza 14:45 rivendica un utilizzo pubblico dello spazio contro il processo di privatizzazione in corso. Nel prendersi cura di questi spazi il collettivo utilizza questo spazio come luogo di incontro, di discussione, di manifestazione delle proprie idee. La cura passa attraverso l’arredo degli spazi (tavoli, sedie, fioriere, orti, installazioni artistiche sono gli oggetti che rendono domestico questo luogo e ne segnano al contempo un carattere di distacco rispetto al contesto).Il programma di attività ed eventi segna la volontà di definirne un nuovo uso lontano da quello del monumento e dall’edificio privato pensato dall’Amministrazione. Il progetto dello spazio pubblico nella città contemporanea spesso di confronta con processi di rivendicazione e riap- propriazione degli spazi urbani.


PIANTA UI


UI - 07 forme e usi PAG. 2


O


PAG


assonometria

INDAGINE ASSONOMETRICA


APPA SITUAZIONISTA

1x1 km


O

TEMPORALITA' Variazione delle intensitĂ d'uso nelle MATTINA varie fasce orarie

8:00 am

POMERIGGIO

5:00 pm

SERA

9:00 pm

POCO

L


temporalità

PAG. 2 MOLTO PRATICATI

POCO PRATICATI


SEZIONE EZIONE

zione ne in scala in scala 1:200 1:200

24 24

11 11


PAG. 3

P

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

A

A

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CONCREATO LA VERSIONE CON LA DIDATTICA VERSIONE DIDIDA UN P

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

A A

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

A NE DIDIDATTICA UN PRODOTTO DI UNAUTODESK PRODOTTO AUTODESK

236.0

236.0 23

237.0 237.0 237.0

233.9

2

13 9 9

14 13 13

m

14 14

m m

230.5 230.5 230.5




TO


P


MATERIALI E SUPERFICI


materiali e superfici

PAG. 9


1x1 km

SEZIONI TERRITORIALI Sezione in scala 1:5000

Sezioni territoriali


sezioni territoriali

Ui - 07 inserimento nel contesto

PAG. 10 PAG.10

Sezioni territoriali in scala 1:5000


analisi grana dell’edificato

ANALISI GRANA DELL'EDIFICATO

RANA DELL'EDIFICATO

PAG. 13

PAG. 13

Isolati compatti a corte aperta

Isolati compatti a corte aperta

Isolati compatti a corte chiusa

Isolati compatti a corte chiusa

Spazi ad uso collettivo

Spazi ad uso collettivo

Isolati con edifici a blocco o singoli


usi

USI

PAG. 11

IL QUARTIERE

Urban Interior

CAVALLERIZZA REALE

Spazi dati in uso all'universitĂ Spazi occupati abusivamente Spazi inutilizzati


permeabilitĂ : strade

PERMEABILITA': STRADE E RECINTI

Rete stradale

Cortili


permeabilitĂ : recinti

PAG. 12

Fronti continui e mura di delimitazione


STRATEGIE PROGETTUALI

1

stato attuale

3

il giardino nella corte

2

Snodi principali

4

potenziamento dell'UI


UI - 07 trasformazioni PAG. 14


CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VE

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

sagoma

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Involucro verde- strategia 1

sistemi di cope TTO AUTODESK

CREATO CON LA VE

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

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Densità umana

Nodo centrale

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OTTO AUTODESK

Impatto percettivo


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Collegamento

Nodo centrale

Percorso- strategia 2 sistemi di copertura verde

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ODOTTO AUTODESK

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DOTTO AUTODESK

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CREATO CON LA V

CREATO CON LA VER


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Interno-Esterno interno-esterno

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Centro centro

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Aperture verso l’esterno apertura verso l'e

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E DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

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Percorsi


Interno-Esterno

IDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

Centro

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N PRODOTTO AUTODESK

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interferenze

Mondo Pubblico pi첫 stabile e generico

Mondo scientifico quantitativo

percorsi

CREATO CON LA VERSIO

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Percorsi

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Mondo individuale

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Area e dominio area e dominio

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esterno

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PAG. 18



UI - 10 padiglioni nel Parco Michelotti

FRAGMENT Biblioteca

Pitzanti Emanuele Souza Thiago Spalaore Mattie Spidalieri Nicola

Parco Michelotti_area ex-zoo/biblioteca Geisser. L’area recintata dell’ Ex-zoo è oggi inaccessibile e diventa una barrie- ra tra il parco su Corso Casale e la passeggiata lungo il fiume. Quest’ultima diventa quindi un luogo riparato, nascosto, che sia per la morfologia che per il suo carattere maggiormente naturalistico segna un distacco con il parco retrostan- te. Qui hanno trovato casa alcune persone che dormono in alcune tende lungo il fiume, stendono i panni sui rami degli alberi, pescano nel fiume e pranzano sulla “spiaggia” che si crea a seguito della secca del fiume. Le loro attività, il loro modo di”abitare”, dipende dalla piena del fiume e dalle temperature che ne permettono un utilizzo più o meno assiduo. Lo zoo diventa una cortina, una barriera per uno spazio che sembra non avere caratteri urbani, segna un distacco con l’idea di parco tradizionale che si trova proprio al di là della recinzione.


1 - PLANIMETRIA URBAN INTERIOR


UI - 10 forme e usi


2 - TEMPORALITA’ GIORNI LAVORATIVI

FASCIA ORARIA h 9:00 - 18:00

FASCIA ORARIA h 21:00 - 0:00


temporalità

GIORNI FESTIVI

FASCIA ORARIA h 9:00 - 18:00

FASCIA ORARIA h 21:00 - 0:00





sezione


5


assonometria

- INDAGINE ASSONOMETRICA

Livello 0 Corso Casale , pista ciclabile

Livello -1 Parco Michelotti

Livello -2 Bolla area ex zoo, biblioteca civica Alberto Geisser

Livello -3 Percorso lungofiume


6 - SCHEMI DI FUNZIONAMENTO

schemi di funzionamento

Schema valutazione fo

Schema analisi del costruito (rosso)

6 - SCHEMI DI FUNZIONAMENTO

Schema valutazione fono

Schema analisi del costruito (rosso)

costruito (rosso)

Schema analisi accessi

accessi Schema analisi dislivell

Schema analisi accessi Schema valutazione fonometrica

Schema analisi dislivelli

Schema valutazione fonometrica

valutazione fonometrica

Schema analisi dislivelli

dislivelli Schema analisi dislivelli



DAGINE FOTOGRAFICA



SI

SI

I

usi


comfort

8 - COMFORT URBAN INTERIOR 8 - COMFORT URBAN INTERIOR temperatura aria 18° temperatura aria 18°

livello stradale

17°

livello passaggio 15° pedonale 17° livello stradale livello dell’acqua 14° livello passaggio 15° pedonale

Schema fasce di temperatura Schema fasce di temperatura

Schema andamento rumore nell’ambiente esterno Schema andamento rumore nell’ambiente esterno

livello dell’acqua 14°


TI: POROSITA’

porosità


materiali urbani

Ui - 10 inserimento nel contesto

14 - MATERIALI URBANI: EDIFICI DI RIFERIMENTO 14 - MATERIALI URBANI: EDIFICI DI 14 - MATERIALI URBANI: EDIFICI DI RIFERIMENTO

RIFERIMENTO

Chiesa della Gran Madre di Dio

Biblioteca civica Alberto Geisser

Chiesa della Gran Madre di Dio

Biblioteca civica Alberto Geisser

Chiesa della Gran Madre di Dio

Biblioteca

14 - MATERIALI URBANI: EDIFICI DI RIFERIMENTO Monastero delle Cappuccine

I.T commerciale Arduino

Monastero delle Cappuccine

I.T commerciale Arduino

Monastero delle Cappuccine

I.T comme

Chiesa della Gran Madre di Dio Biblioteca civica Alberto Geisser

Biblioteca civica Alberto Geisser

BibliotecaSoc. civica Alberto Geisser Bocciofila Incremento sportivo Bocciofila Soc. Incremento sportivo

Casa di riposo Carlo Alberto Casa di riposo Carlo Alberto

Biblioteca civica Alberto Geisser

Monastero delle Cappuccine I.T commerciale Arduino Bocciofila Soc.

I.T commerciale Arduino

Incremento sportivo

I.T commerciale Arduino

I.T commerciale Arduino Bocciofila Soc. Incremento sportivo Casa di riposo Carlo Alberto Casa di riposo Carlo Alberto

Casa di riposo Carlo Alberto

Casa di riposo Carlo Alberto

Casa di rip


uso del suolo

Sezi 15 - SEZIONI

Sezione H

G

F

E

D

Sezione A

A’

Sezione B

B’

C

C’

Sezi

Sezione

Sezione

Sezione

H

G

F

E

D

Sezione

Sezione


foto

Sezioni trasversali

Sezione A - A’ D

Sezione B - B’ A’

Sezione C - C’ B’

C’

Sezioni longitudinali

Sezione D - D’

Sezione E - E’

Sezione F - F’

D

Sezione G - G’

Sezione H - H’





UI - 10 trasformazioni 16 - STRATEGIE


16 - STRATEGIE




UI - 12 via Enrico Giachino

DOMESTIC SPACE

Borgata Tesso

Palumbo Giada Peyrot Ayla Pani Alessandro Longo Beatrice

Si tratta di uno spazio aperto collettivo che è vissuto come estensione dello spazio interno delle abitazioni che vi si af- facciano. Da un punto di vista morfologico è una sorta di grande spartitraffico. Prato, alberi, sedute poste in posizione strettamente individuale. Giochi recintati. Tutto entro una declinazione banale che non favorisce relazioni. Quello che può interessare sono le dimensioni delle strade in rapporto allo spazio interno e alle case. Benché sia, in un certo senso, il retro di Largo Stradella, per capire questo luogo è necessario pensarlo in relazione a Spina 3. E’ il tessuto modesto della borgata che costituisce “l’altro” rispetto allo spazio generato dal processo di rinno- vo urbano. Dove le relazioni (sociali, non solo spaziali) resistono, anche se a fatica: presenze artigianali, densità di rap- porti (totalmente assenti, varcato il confine della Spina). Bisognerebbe raccogliere qualche dato sul ricambio di popolazione. Il carattere è la domesticità nel senso un po’ regressivo di chiusura, resistenza a operazioni di riqualificazione urbana mal disegnate. La domesticità richiama situazioni di quartiere, di borgo, tutto ciò che la città moderna sembrava aver lasciato alle spalle e che oggi torna veicolata dall’opposizione al funzionalismo. Il successo indiscusso dei quartieri eco- logici (di cui Vauban a Friburgo è campione indiscusso) è anche ciò che spinge questa nostalgico e consolatorio ritorno alla domesticità, alla convivialità, al villaggio (anche il caso di Les Grottes potrebbe essere un interessante riferimen- to). Ma la domesticità non è solo dettata da posizioni ideologiche ed ecologiche. E’ anche ricostruzione di reti relazio- nali corte, di appropriazione degli spazi, di extimitè.


K EDUC

CE PRODU

N

ES AUTOD N A Y DB

DUCT

L PRO ATIONA

PRODU CED B

CANC

UTOD Y AN A ESK ED

U


NAL

UCATIO

UI - 12 forme e usi

C PRODU

ED BY

PRODU

CED BY

AN AUT

ODESK

EDU


temporalitĂ

h. 8.00 - 16.00

h


h. 16.00 - 19.00

temporalitĂ

h. 19.00 -2.00


Marciapiede

Prato

Sanpietrini

Prato

Marciapiede

Carreggiata

Marciapiede

Lastricato in pietra


3.Sezione signiďŹ caava

Lastricato in pietra

Prato

Lastricato in pietra

Sanpietrini

3.Sezione signiďŹ caava Lastricato in pietra

Prato

Lastricato in pietra

Sanpietrini

Marciapiede

Prato

Sanpietrini

Prato

Marciapiede

Carreggiata

Marciapiede






porositĂ

6


materiali urbani

Ui - 12 inserimento nel contesto

7



UI - 12 trasformazioni









UI - 13 spazi illegali

UNEXPECTED OUTCOME

C.so Vercelli/ C.so Giulio Cesare

Gonella Giulio Del Sognore Allegra Del Piaz Paolo Iovino Alberto

Caratteri. La specificità di questo luogo è l’accesso sui due lati dell’isolato, la grande trasparenza, l’ampia dimensione, la forma regolare (150 m x 50 m circa); il carattere sorvegliato (sia cancelli, sia visibilità ampia da parte degli altri edifici a nord). Il giardino è un vasto spazio di relazione tra due strade importanti, poco “urbane”: è il contrario dello spazio nascosto, opaco, poco esposto cui si associano pratiche di spaccio. Il tema ha a che fare con la sicurezza dell’abitare e le diverse declinazioni (regressive, ma non solo) che assume nel plasmare i luoghi della città contemporanea. Detto in altri termini, il tema attiene il modo in cui la città fa fronte alla marginalità. La mobilità delle pratiche illegali riscrive una diversa città, mai definitiva per definizione. Il tema della sicurezza prati- cato attraverso la costruzione di luoghi messi al sicuro dal loro carattere chiuso risulta errata sotto due aspetti. 1 questo è un luogo che sottosta ai caratteri della sicurezza (è bene illuminato, recintato ...) ed è il meno sicuro dell’area. 2 la costruzione di bolle introverse sposta il problema non lo risolve, almeno nel medio periodo. 3 i tempi dell’abitare non coincidono con quelli dei processi di riqualificazione



UI - 13 forme e usi

0

50

pianta U



UI: giardino ex GFT: unexpected outcome


2009 Palafuksas Ex-Tobler


temporalitĂ

2011

2013-oggi

Cecchi Point

Giardini Borgo Dora Scuola Holden Pista ciclabile IAAD

interventi di riqualiďŹ cazione



indagine assonometrica



usi

indagine assonometrica UI



0

25 m

sezione nord-sud

0

25 m

sezione nord-sud

0

25 m

sezione est-ovest

0

25 m

sezione est-ovest


pazio è un Urban Interior “al contrario”: sono state relegate alcune pratiche

1. radicalizzazione pratiche ≥ clusterizzazione

Lo spazio è un Urban Interior “al contrar vi sono state relegate alcune pratiche

accessi

2. interventi fisici ≥ chiusura

pratiche

3. gentrification ≥ espulsione

passaggi

movimento nello spaziourbano - scenari UI nel contesto

movimento nello funzionamento UI spazio


Lo spazio è un Urban Interior “al contrario”: vi sono state relegate alcune pratiche

one pratiche azione

ci

n

urbano - scenari

movimento nello spazio

fun


1 x 1 km


recinti

Ui - 13 inserimento nel contesto


foto

0

100

500

1000


materiali urbani

materiali urbani

materiali urbani


sono le pratiche che definiscono l’UI pratiche sono indifferenti alla morfologia del luogo azzeramento di tutte le caratteristiche morfologiche, di tutte le differenziazioni e di tutti i caratteri specifici (perchÊ non rilevanti, o meglio indifferenti)


sono le pratiche che definiscono l’UI

UI - 13 trasformazioni

he sono indifferenti alla morfologia del strategia:

TABULA RASA TABULA RASA

iche morfologiche, di tutte le differenzia erché non rilevanti, o meglio indifferent



UI - 16 Parco Dora

ORNAMENTAL PLAYGROUND

Spina 3

Bellini Dario Damigella Davide Ceccopieri Marco Conterno Cristiano

Il parco Dora presenta due playground tra loro diverse ed entrambe fortemente distanti dall’idea di playground di Van Eyck che è stata illustrata a lezione. Ovvero dalla ricostruzione di uno spazio temporaneo del gioco entro situazioni re- siduali e interstizi della città distrutta dalla guerra. A testimonianza di una città più porosa, instabile, più democratica. Oggi le condizioni sono radicalmente cambiate. La pista dello skate e il gioco bimbi nell’area ex Vitali sono due pla- yground contemporanee. Due situazioni tra loro differenti per esposizione, dimensione, consistenza. Si passa dall’esibizione che assume la pista di skate, al carattere riparato e protetto del gioco bimbi. Altri elementi tuttavia le accomunano: in primo luogo l’incistarsi in una “rovina”: ovvero nel residuo di uno spazio industriale, cui si riconosce un valore simbolico; in secondo luogo un carattere fondamentalmente ornamentale che entrambe assumono e che le colloca in un universo di senso del tutto distante dalla sperimentazioni di Van Eyck ad Amsterdam. Prima che un carat- tere funzionale e pratico, le playground contemporanee riempiono il vuoto del capannone lasciato per omaggiare la memoria del luogo. Sono trattate come una sorta di elemento di arredo (è il rovesciamento di Van Eyck)



UI - 16 forme e usi

pianta UI scala 1:500


temporalitĂ


temporalitĂ


asfalto

cemento liscio di diversa pigmentazione


sezione

cemento ruvido

aiuola

cemento ruvido

pavimentazione gommosa

sezione significativa 1:200




indagin


indagine assonometrica




ind


assonometria

indagine assonometrica


schemi di funzionamento

P

percorsi, passerella sopraelevata, accessi, parcheggio

percorsi, passerella sopraelevata, accessi, parcheggio

toret, muri ex ferriere e muri a secco

toret, muri ex ferriere e muri a secco

accessi,

toret, muri ex ferriere e muri a secco

passerella sopraelevata

passerella sopraelevata

secco

passerella sopraelevata

schemi di funzionament


materiali

illuminazione

panchine illuminazione

areapanchine passeggio cani

illuminazione porta bici

panchine

area passeggio cani

porta bici

comfort

comfort


sezioni

sezioni t


usi

Chi frequenta l’area?

usi


porositĂ precedente


porositĂ attuale

Ui - 16 inserimento nel contesto

porositĂ : precedente e attuale


materiali urbani


materiali urbani

m


Playground: spazio protetto, ma quasi isolato rispetto a ciò accade all'interno del capannone


UI - 16 trasformazioni

Spazio Playground poco relazionato rispetto al capannone. Depotenziamento del conceto di Bolla in quanto si depotenzia l’intimità dello spazio Playground.

Spazio Playground poco relazionato rispetto al capannone. Depotenziamento del conceto di Bolla in quanto si depotenzia l’intimità dello spazio Playground.

Strategia: creazione di un collegam toia attraverso la creazione di un p possibile uniformazione della pavim mozione degli elementi di disturbo

Strategia prog (depotenziam

d poco relazionato rispetto al

del conceto di Bolla in quanto mità dello spazio Playground.

Strategia: creazione di un collegamento con la tettoia attraverso la creazione di un percorso (con possibile uniformazione della pavimentazione) e rimozione degli elementi di disturbo (aiuole).

Strategia: creazione di un collegamento con la tet-

Strategia progettuale: Bolla


indagine fot


l

Spazio intimo e “ghettizzato� rispetto al resto dello spazio coperto, la strategia consiste nel potenziare il concetto di Bolla.

Potenziamento: creazione di elementi (sedute muretti a secco) che racchiudano l’area Skate e allo stesso tempo identifichino le relazioni a

Strategia proge (potenziamento

Potenziamento: creazione di elementi (sedute semi mobili, muretti a secco) che racchiudano l’area Skate, delimitandola e allo stesso tempo identifichino le relazioni al suo interno.

Strategia progettuale: Bolla (potenziamento)



UI - 17 Fondazione Rebaudengo

BACK SIDE

San Paolo

Taverna Lara Serra Pamela Solinas Mariangela Marrocu Stefano

n questo caso il rapporto con l’architettura è fondamentale. Lo spesso volume dello spazio museale definisce un’eccezione nell’articolazione disordinata dei tessuti industriali che lo circondano e negli ampi e stranianti spazi fun- zionali alla circolazione di Corso Lione. Nel retro dell’edificio, tra la parete che definisce una grande quinta, e la via Modane, con gli edifici modesti che vi si affacciano, trova spazio il Giardino Fergat: un luogo rarefatto, una sorta di ri- baltamento all’esterno dello spazio interno. Ordinato e delimitato dall’ampia quinta bianca segnata dalle entrate a scansione regolare e dove lo spazio del gioco bimbi riporta un’idea di parchetto di quartiere che mal si accosta al ca- rattere molto più interessante di questo spazio. Il giardino è nel contempo una duplicazione dell’interno e il suo retro. Delimitazione, esposizione, mancanza di chiusure di uno spazio che appare ben delimitato e chiuso (sopra- tutto in relazione al carattere indeterminato dell’area di Spina 2).



UI - 17 forme e usi

1. P


h. 10

h. 15


temporalitĂ

h. 19

8. Usi



2. Sezioni



assonometira: sistema degli spazi pubblici culturali

SISTEMA DEGLI SPAZI PUBBLICI CULTURALI

5. Indagini assonometriche





comfort: ombre

h. 10

h. 10 h 10

h. 10

h. 12

h 12

h. 16

h. 16 h. 16

3. Studio ombre

h 16


4. Indagine fotog


assonometria

6. Decostruzione spazio esterno



materiali



usi

9. Tipologie preferenziali di utenti



foto


1 xviabilitĂ 1 km


sezioni

Ui - 17 inserimento nel contesto


uso del suolo


foto

12. Tessuti: porositĂ (grana spazi aperti)


viabilitĂ


recinti

14. PermeabilitĂ : accessi e recinti


viabilitĂ principale e secondaria


foto

4. Indagine foto


AZIO CHIUSO

SPAZIO CHIUSO

SPAZIO APERTO

SPAZIO APE

STRATEGIE DI POTENZIAMENTO IPOTESI 1:

USSI DEFINITI

SPAZIO 1 CHIUSO

FLUSSI DEFINITI

FLUSSI DEFINITI

SISTEMA LINEARE

EMA LINEARE SISTEMA LINEARE

IPOTESI 2: SPAZIO APERTO 2

FLUSSI GUIDATI

FLUSSI GU

FLUSSI GUIDATI

SISTEMA PUNTUALE DEFINITO

SISTEMA PUNTUALE SISTEMA DEFINITO PUNTUA


UI - 17 trasformazioni IPOTESI 3:

UALE DEFINITO

O

SISTEMA PUNTUALE CASUALE

3 SPAZIO APERTO

FLUSSI CASUALI

SISTEMA PUNTUALE CASUALE

Si è deciso di scegliere l’ipotesi 3 come strategia ottimale per il potenziamento dell’UI, in quanto definisce uno spazio aperto caratterizzato da flussi liberi e generati da sistemi disposti in modo casuale nello spazio, conferendo una maggiore libertà e varietà nei modi di vivere l’UI, senza isolarlo da ciò che lo circonda.


STRATEGIA SCELTA:

STRATEGIA SCELTA: 3

IPOTESI 3: Si è deciso di scegliere l’ipotesi 3 come strategia ottimale per il potenziamento dell’UI, in quanto definisce uno spazio aperto caratterizzato da flussi liberi e generati da sistemi disposti in modo casuale nello spazio, conferendo una maggiore libertà e varietà nei modi di vivere l’UI, senza isolarlo da ciò che lo circonda.

IPOTESI 3: Si è deciso di scegliere l’ipotesi 3 come strategia ottimale per il potenziamento dell’UI, in quanto definisce uno spazio aperto caratterizzato da flussi liberi e generati da sistemi disposti in modo casuale nello spazio, conferendo una maggiore libertà e varietà nei modi di vivere l’UI, senza isolarlo da ciò che lo circonda.


rizzato spazio, nza



UI - 21 Sacro Cuore

RELIGIOUS SPACE

Via Nizza

Durio Aura Moret Laura Pau Layling Cravero francesca

Anche in questo caso l’Urban Interior è dato dalla sequenza di alcuni spazi accomunati dal tipo di pratiche (e di sogget- ti). Le pratiche sono quelle religiose e di cura. Lo spazio è quello della parrocchia. Lo spazio della parrocchia è sempre stato articolato e ben delimitato. L’articolazione si dà a più livelli. A livello del suo- lo: lo spazio della chiesa, del cortile interno, del portico (che separa cortile e spazi sportivi), dei locali chiusi per l’oratorio. A livello sotto il piano stradale: lo spazio dell’ampio locale sotto la chiesa, affittato per riunioni o feste. Lo spazio aperto è duro, asfaltato, protetto dalla strada. All’interno alcuni alberi. Come spesso accade nei luoghi religiosi (cattolici), contano molto la prossimità con la comunità di riferimento (la par- rocchia è di quartiere). Conta la visibilità, la spettacolarizzazione, la messa in sicurezza (protezione). Ma anche la multi- funzionalità, l’articolazione (i luoghi di culto spesso si accompagnano alla presenza di bar, sale da gioco o di incontro, spazi educativi, mense, luoghi di accoglienza...). La capacità di irrobustire un welfare di prossimità, erogando servizi a csti molto contenuti (cura dei bambini, mensa..). Quello di via Nizza è un grande Urban Interior introverso, una bolla ben separata da quelle contigue, come il cortile interno della Scuola Universitaria di Biotecnologe. Spazi separati, rivolti al proprio interno che non hanno relazioni e costruiscono la porosità di Via Nizza



UI - 21 forme e usi

1. Pianta in scala 1/500


temporalitĂ

Settimana

Dalle 8.00 alle 16.30

Dalle 16.30 alle 19.30


temporalitĂ

Week-end

Dalle 8.30 alle 12.30

Dalle 13.30 alle 17.30

2. TemporalitĂ



sezione

3. Sezioni significative




Genitori Bisognosi Scout Bambini Squadre Gruppi

4. Indagine fotogr


assonometria

Gen Biso Gen Scou Biso Bam Scou Squa Bam Grup Squa Grup

Oratorio Campi Oratorio sportivi Campi Aule sportivi Ex-cinema Aule Ex-cinema

Mensa Residenze Mensa parrocchiale Chiesa Residenze parrocchiale Cortile Chiesa Cortile

5. In

5. In




schemi di funzionamento: accessinilità

Accessibilità Accesso puntuale

Accesso settimanale dopo le 16.30 e week-end Accesso settimanale fino alle 16.30

Accesso puntuale

Accesso giornaliero

Relazioni interno/es Gruppo con i genitori nell’oratorio Complementarità tra quello che difinisce lo spazio interno e le attività che si svolgono RAGGRUPPARE


schemi di funzionamento: barriere visive

VisibilitĂ Barriera visiva

Accesso puntuale

ccesso rnaliero

zioni interno/esterno

Gruppo di bambini nello spazio sotto la chiesa

Chiesa


ttimanale Accesso Accesso settimanale e week-end giornaliero fino alle 16.30 cessibilità Accesso settimanale alle 16.30 Relazionifino interno/esterno

Visibilità schemi di funzionamento Barriera visiva

settimanale 30 e week-end

quello interno gono

llo erno no

Accesso puntuale

Accesso settimanale fino alle 16.30

Accesso giornaliero Gruppo

Accesso puntuale

di bambini nello Accesso spazio sotto la chiesa puntuale Relazioni interno/esterno

Gruppo con i genitori nell’oratorio

Accesso giornaliero Accesso Complementarità tra quello giornaliero che difinisce lo spazio interno interno/esterno e le attività che siRelazioni svolgono RAGGRUPPARE

Chiesa

Grup spaz

Relazioni interno/esterno Gruppo di bambini nello spazio sotto la chiesa

6. Schemi di funzionam Chiesa

6. Schem

Grup spaz

6. Schemi di funzionamento

6. Schem


comfort

Metafora « Cocon »

8. Comfort



comfort


viabilitĂ


recinti

Ui - 21 inserimento nel contesto


ficato lungo le strade azione di spazi interni

permeabilità

Molteplicità di cor<li UI = pa,ern

Molteplicità di cor<li 11. Permeabilità


materiali urbani

Torino Esposizioni

UniversitĂ

Museo Anatomia

S.Cuore di Maria

12. Materia Torino Esposizioni

UniversitĂ

Museo Anatomia

S.Cuore di Maria

12. Materia


URBAN INTERIOR 21 STRATEGIA PROGETTUALE : BOLLA RELIGIOUS SPACE

Sacro Cuore Via Nizza Il Sacro Cuore di Via Nizza è un grande Urban Interior introverso, una bolla ben separata da quelle conEgue. Spazi separaE, rivolE al proprio interno che non hanno relazioni e costruiscono la porosità di Via Nizza.

Visibilità Barriera visiva

Metafora « Cocon »

Permeabilità Barriera fisica


UI - 21 trasformazioni

URBAN INTERIOR 21 STRATEGIA PROGETTUALE : BOLLA RELIGIOUS SPACE

ProgeIualmente, la presenza del cinema dismesso costruisce un oKmo spunto per una strategia di rafforzamento.

Via N izza

Il nostro UI si compone di spazi interni e esterni arEcolaE a più livelli. Gli esterni sono due : spazi sporEvi e corEle. Ma il corEle sembra un pò “abbandonato”, senza funzione definita, manca di vita.

OBIETTIVI

-­‐  Affermare l’uElità della corEle

-­‐  Mantenere il caraIere di bolla dell’UI conservando la barriera fisica : Protezione

-­‐  Sviluppare un dialogo, una permeabilità visiva tra via Nizza e l’UI


URBAN INTERIOR 21 STRATEGIA PROGETTUALE : BOLLA RELIGIOUS SPACE

USI

Interno

-­‐  Mantenere le aKvità esistenE, come il cinema, i corsi di lingua italiana per immigraE, il catechismo, ecc.

Esterno

-­‐  Creare nell’UI uno spazio intermediario che dialoghi con il quarEere e i suoi abitanE. Per esempio proporre una serrata di cinema a cielo aperto, barbecue, giochi per bambini, ecc.


URBAN INTERIOR 21 STRATEGIA PROGETTUALE : BOLLA RELIGIOUS SPACE

CONTESTO Presenza dell’Università degli Studi di Torino -­‐> Esempio di corEle in connessione visiva con via Nizza



UI - 22 Parco Michelotti

LIVING SPACE

Ponte di Cso Regina

Aguilera Ana Cristina Torres Karla Bautista Cecilia Vila Julia

In questo caso l’UI è uno spazio fortemente circoscritto. Si tratta dell’ingresso (se così si può dire) al parco Michelotti dal ponte che collega Corso Gabetti con Corso Regina. Il dislivello tra il livello del ponte e quello del parco crea un piccolo piazzale da un lato delimitato dal fiume e dall’altro dagli edifici che creano il fronte su Corso Casale. Si tratta di uno spazio interstiziale, protetto. Qui ha trovato casa una popolazione “alternativa”. Si tratta di alcuni camper/furgoncini, per lo più abitati da giovani ragazzi che fanno i giocolieri ai semafori delle strade, che hanno parcheggiato in maniera permanente la loro casa mobile e utilizzano questo spazio come un’area camper attrezzata se non come un giardino privato. Consumano il loro pasto sui tavoli posti nel parco, lavano i vestiti nel fiume dove scaricano anche i loro rifiuti. E’ uno spazio domestico, dove le pratiche in atto lo definiscono come uno spazio ad uso quasi esclusivo.



UI - 22 forme e usi

1. - P I A N TA S C A L A 1 : 2 5 0

1. PIANTA SCALA 1:250


foto

4. INDAGINE F


temporalitĂ

10.H

1. - P I A NTA S C A L A 1 : 2 5 0

6.H

1. - P I A NTA S C A L A 1 : 2 5 0

8.H



3. SEZIONI SCALA 1:500




4. IND


foto

5. INDAGINE ASSONOMETRICHE


schemi di funzionamento


schemi di funzionamento

6. SCHEMI DI FUNZIONAMENTO


materiali

7. MATERIALI DI PAVIMENTAZIONE


usi

8. COMFORT


foto


usi

9. USI


porosità

11. TESSUTI: PORO


materiali urbani

Ui - 22 inserimento nel contesto

13. MATERIALI URBAN

13. MATERIALI URBAN


4. IND


UI - 22 trasformazioni

15. INTERVENZIONE


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