Urban Interiors dossier festival

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Questo dossier organizza parte dei materiali prodotti entro l’Atelier di progettazione urbana che si è tenuto nel corso di laurea triennale in Architettura del Politecnico di Torino, nell’anno accademico 2014-2015. Urban Interiors. Atelier di Progettazione Urbana. Coordinatrici C. Bianchetti e R. Ingaramo; Collaboratori Giulia Carlone. Michele Cerruti But, Enrico di Iorio, Valerio Fogliati, Agim Enver Kercuku, Fabio Scalzo, Ianira Vassallo, Marcello Vietti

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Il materiale è qui riprodotto a commento dei plastici realizzati in occasione dell’allestimento: Urban Interiors. Un’altra forma dello spazio pubblico. Festival Architettura in Città 2017 Q.35 Torino. 25-27 maggio 2017. Cooordinamento scientifico: Cristina Bianchetti con Michele Cerruti But; Agim Kërçuku, Luis Antonio Martin Sanchenz, Eloy Llevat Soy, Ianira Vassallo. Coordinamento realizzazione modelli: Cristiana Bertone. Realizzazione: Solido Collettivo Foto di Laura Cantarella Progetto grafico dossier: Agim Kërçuku


Urban Interiors

Un’altra forma dello spazio pubblico


Laura Cantarella

RĂźgen

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Laura Cantarella

Messina

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Padiglioni nel Parco Michelotti

06 FRAGMENT

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Cavallerizza

05 HERITAGE

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Teatro Regio

04 DECREASED SPACE

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Campidoglio

03 TEXTURE

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Ponte Domenico Carpagnini

02 PARASITE

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Casa del quartiere, S. Salvario

01 INSTITUTIONAL SPACE

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Cristina Bianchetti

Urban Interior


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Parco Michelotti

12 LIVING SPACE

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Sacro Cuore, Via Nizza

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Fondazione Rebaudengo

10 BACK SIDE

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Parco Dora, Spina 3

09 ORNAMENTAL PLAYGROUND

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C.so Vercelli / C.so Giulio Cesare

08 UNEXPECTED OUTCOME

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Via Giachino, Borgata Tesso

07 DOMESTIC SPACE


foto: Agim Kërçuku Cristina Bianchetti

Urban Interior: Manifesto

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Gli Urban Interiors sono luoghi collettivi vissuti come fossero interni: ambigui, equivoci e provvisori. Ripari, ma anche luoghi di conflitto, nei quali si creano, per qualche motivo, particolari atmosfere a partire dalla densità dei corpi che si incontrano per rivendicare qualcosa nello spazio pubblico. Luoghi temporanei, diversamente collocati dentro lo spazio della città, del progetto e delle politiche. La mostra Urban Interiors espone 16 modellini concettuali di luoghi della città di Torino che funzionano come interni. L’obiettivo è aprire una discussione su come, nella città contemporanea, i corpi, nella loro irrimediabile pluralità e nelle loro relazioni, rivendicano lo stare in pubblico. O meglio, come trovano e producono il pubblico attraverso l’occupazione e la riconfigurazione dello spazio. L’immagine trasparente e fluida dello spazio pubblico moderno che ha attraversato la filosofia, non meno che l’architettura, appare entro questa angolazione, irrimediabilmente lontana.



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Casa del quartiere, S. Salvario

Artabella Giorgia Sforza Fabiana Accotto Arianna Schirone Livia

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INSTITUTIONAL SPACE

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Luogo protetto, introverso, ma in un preciso rapporto con lo spazio aperto esterno. La piazza e il cortile funzionano come due “bolle” tra loro in relazione attraverso l’entrata, i laboratori e il bar della casa di quartiere. Morfologicamente, il cortile è un vero proprio interno: una stanza ben protetta dai muri che la circondano e dalle facciate interne degli edifici che si affacciano su di esso entro un rapporto visivo che lo svela quasi per intero. Non ha aperture verso l’esterno. E’, in un certo senso “scavato” dentro l’isolato. Tanto più importanti dunque, sono gli spazi che lo mettono in relazione con l‘esterno. Spazi molto protetti che filtrano il passaggio. Negli usi è uno spazio piuttosto definito: ristorazione, gioco bambini, ritrovo, cinema: una flessibilità sotto controllo.


INSTITUTIONAL SPACE


soglia soglia temporale soglia percettiva

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100 m


INSTITUTIONAL SPACE


Ponte Domenico Carpagnini

Car Alessandro Mantello Fabio Nares Daniela Miola Sara

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Parasite

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Lo spazio parassitario ai lati dell’infrastruttura. Lo spazio monumentale di affaccio al fiume è praticato come interno anche se completamente aperto e poco riparato. E’ luogo dove stare, riposarsi, prendere il sole. E’ esposto al sole e gode dell’affaccio al fiume. La logica del vedere e dell’essere visti, propria della gradonata verso il fiume, si trasforma in una logica diversa: quella dello stare al riparo, nei pressi del traffico ma decisamente separati. Ciò che conta è la morfologia generata dall’infrastruttura: altezza dall’acqua, spessore, lunghezza, accessi. L’affaccio al fiume è quasi sempre stato inteso come spazio monumentale: es. Braillard a Ginevra sulla Rive Droit , negli anni Trenta e soprattutto la progettazione e realizzazione del Quai Turrettini a Ginevra,. Sempre lo spazio dell’affaccio è lo spazio del pubblico. Esposto. Dove vedere e farsi vedere. Cosa rende questo spazio protetto? cosa lo isola? è la situazione di sospensione dall’acqua, di separazione dal-la strada? Gli aspetti climatici che ne favoriscono l’uso?


Parasite


soglia soglia temporale soglia percettiva 0

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100 m


Parasite


TEXTURE

Spadaro Martina Masi Elisa Longoni Pierpaolo Mascia Alessia Angela

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Campidoglio

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Il quartiere compreso tra C.so Svizzera, via Cibrario, via Nero, via Nicola Fabrizi ha una straordinaria compattezza. Un sistema parallelo di strade e corti interne. Quasi per intero mineralizzato. Molto denso. Isolati di circa 73 m x 33 m in cui due maniche di circa 13 m sono separate da una corte di 7 m, mentre le strade da iso- lato a isolato sono piÚ strette. Strade e corti costruiscono un supporto molto regolare, una texture che separa e con- tiene gli edifici (bassi, perlopiÚ modesti, con piccole officine, laboratori e commercio). Questa texture può essere considerata nella sua interezza un grande interno urbano nel quale sono accolte numerose pratiche artistiche (è necessa- ria una mappa di luoghi segnati da pratiche artistiche, laboratori, associazioni, studi).


TEXTURE


soglia soglia temporale soglia percettiva 0

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100 m


TEXTURE (www.facebook.com/ecoborgocampidoglio)

Corte interna, Via Musinè 1


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Teatro Regio

DECREASED SPACE

Busso Elisa Caristo Luisa Caramola Desireè Gava Carolin

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Si tratta di uno spazio monumentale che ha il suo affaccio sulla piazza più importante della città, ma sul retro, di fronte all’entrata secondaria, dove la sagoma dell’edificio crea una rientranza si ritrovano alcuni ballerini e skaters che sfruttano gli uni le scalinate in granito, gli altri la superficie liscia dell’androne di ingresso. In questo caso sono la morfologia, i materiali e la posizione degli spazi che ne definiscono un uso altro. Il progetto per il Teatro Regio é per Mollino, un disegno di un diaframma. Da un lato la piazza aulica, stratificata e liscia, dall’altra l’intimo uovo dell’appercezione molliniana. Quello spazio era inteso da Mollino autenticamente come spazio pubblico, un passage che aveva la funzione di “attraversare” il barocco e passare dal “muro” di piazza Castello. Ad un certo punto si decide che quello spazio diventa prefoyer, e lo si chiude con un cancello sulla piazza e con due sbarramenti in vetro sui fianchi: la percezione visiva resta, il resto sparisce. Pertanto quel luogo, pubblico in origine, diventa privato, un vero shelter, e viene occupato e vissuto a fasi alterne.


DECREASED SPACE


soglia soglia temporale soglia percettiva

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100 m


DECREASED SPACE


Cavallerizza

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Heritage

Prezioso Fausto Scinardo Tenghi Giuseppe Salazar Mariaauxiliadora Di Maio Fulvia

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Questo spazio prende forza nella sua accezione di UI in riferimento al processo di rivendicazione in atto. Morfologicamente si comporta come una corte interna. Sul cortile interno si affaccia l’aula magna dell’Università che lo utilizza come ingresso secondario, viene utilizzata come parcheggio della Caserma dei Carabinieri, come spazi espositivo, di incontro, di protesta dell’Assemblea 14:45. L’Assemblea Cavallerizza 14:45 rivendica un utilizzo pubblico dello spazio contro il processo di privatizzazione in corso. Nel prendersi cura di questi spazi il collettivo utilizza questo spazio come luogo di incontro, di discussione, di manifestazione delle proprie idee. La cura passa attraverso l’arredo degli spazi (tavoli, sedie, fioriere, orti, installazioni artistiche sono gli oggetti che rendono domestico questo luogo e ne segnano al contempo un carattere di distacco rispetto al contesto).Il programma di attività ed eventi segna la volontà di definirne un nuovo uso lontano da quello del monumento e dall’edificio privato pensato dall’Amministrazione.


Heritage


soglia soglia temporale soglia percettiva

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100 m


Heritage

O


Pitzanti Emanuele Souza Thiago Spalaore Mattie Spidalieri Nicola

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Padiglioni nel Parco Michelotti

fragment

fragment

Parco Michelotti_area ex-zoo/ biblioteca Geisser. L’area recintata dell’ Ex-zoo è oggi inaccessibile e diventa una barriera tra il parco su Corso Casale e la passeggiata lungo il fiume. Quest’ultima diventa quindi un luogo riparato, nascosto, che sia per la morfologia che per il suo carattere maggiormente naturalistico segna un distacco con il parco retrostante. Qui hanno trovato casa alcune persone che dormono in alcune tende lungo il fiume, stendono i panni sui rami degli alberi, pescano nel fiume e pranzano sulla “spiaggia” che si crea a seguito della secca del fiume. Le loro attività, il loro modo di”abitare”, dipende dalla piena del fiume e dalle temperature che ne permettono un utilizzo più o meno assiduo. Lo zoo diventa una cortina, una barriera per uno spazio che sembra non avere caratteri urbani, segna un distacco con l’idea di parco tradizionale che si trova proprio al di là della recinzione.


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fragment

100 m

soglia soglia temporale soglia percettiva


Palumbo Giada Peyrot Ayla Pani Alessandro Longo Beatrice

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Via Giachino, Borgata Tesso

Domestic SPACE

Domestic SPACE

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Si tratta di uno spazio aperto collettivo che è vissuto come estensione dello spazio interno delle abitazioni che vi si affacciano. Da un punto di vista morfologico è una sorta di grande spartitraffico. Prato, alberi, sedute poste in posizione strettamente individuale. Giochi recintati. E’ il tessuto modesto della borgata dove le relazioni (sociali, non solo spaziali) resistono, anche se a fatica: presenze artigianali, densità di rapporti. La domesticità richiama situazioni di quartiere, di borgo, tutto ciò che la città moderna sembrava aver lasciato alle spalle e che oggi torna veicolata dall’opposizione al funzionalismo. Il successo indiscusso dei quartieri ecologici è anche ciò che spinge questa nostalgico e consolatorio ritorno alla domesticità, alla convivialità, al villaggio. Ma la domesticità non è solo dettata da posizioni ideologiche ed ecologiche. E’ anche ricostruzione di reti relazionali corte, di appropriazione degli spazi, di extimitè.


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4. Indagine fotograďŹ ca


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Domestic SPACE

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soglia soglia temporale soglia percettiva


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C.so Vercelli / C.so Giulio Cesare

UNEXPECTED OUTCOME

Gonella Giulio Del Sognore Allegra Del Piaz Paolo Iovino Alberto

UNEXPECTED OUTCOME

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La specificità di questo luogo è l’accesso sui due lati dell’isolato, la grande trasparenza, l’ampia dimensione, la forma regolare; il carattere sorvegliato (sia cancelli, sia visibilità ampia da parte degli altri edifici a nord). Il giardino è un vasto spazio di relazione tra due strade importanti, poco “urbane”: è il contrario dello spazio nascosto, opaco, poco esposto cui si associano pratiche di spaccio. Il tema attiene il modo in cui la città fa fronte alla marginalità. La mobilità delle pratiche illegali riscrive una diversa città, mai definitiva per definizione. Questo è un luogo che sottosta ai caratteri della sicurezza ed è il meno sicuro dell’area. La costruzione di bolle introverse sposta il problema non lo risolve, almeno nel medio periodo. I tempi dell’abitare non coincidono con quelli dei processi di riqualificazione


44 foto: Luis Martin


soglia soglia temporale soglia percettiva

100 m

UNEXPECTED OUTCOME

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Parco Dora, Spina 3

oRNAMENTAL PLAYGROUNd

Bellini Dario Damigella Davide Ceccopieri Marco Conterno Cristiano

oRNAMENTAL PLAYGROUNd

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La pista dello skate e il gioco bimbi nell’area ex Vitali sono due playground contemporanee. A testimonianza di una città più porosa, instabile, più democratica. Oggi le condizioni sono radicalmente cambiate. Si passa dall’esibizione che assume la pista di skate, al carattere riparato e protetto del gioco bimbi. Altri elementi tuttavia le accomunano: in primo luogo l’incistarsi in una “rovina”: ovvero nel residuo di uno spazio industriale, cui si riconosce un valore simbolico; in secondo luogo un carattere fondamentalmente ornamentale che entrambe assumono e che le colloca in un universo di senso del tutto distante dalla sperimentazioni di Van Eyck ad Amsterdam. Prima che un carattere funzionale e pratico, le playground contemporanee riempiono il vuoto del capannone lasciato per omaggiare la memoria del luogo. Sono trattate come una sorta di elemento di arredo.


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soglia soglia temporale soglia percettiva

100 m

oRNAMENTAL PLAYGROUNd

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Fondazione Rebaudengo

BACK SIDE

Taverna Lara Serra Pamela Solinas Mariangela Marrocu Stefano

BACK SIDE

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Lo spesso volume dello spazio museale definisce un’eccezione nell’articolazione disordinata dei tessuti industriali che lo circondano e negli ampi e stranianti spazi funzionali alla circolazione di Corso Lione. Nel retro dell’edificio, tra la parete che definisce una grande quinta, e la via Modane, con gli edifici modesti che vi si affacciano, trova spazio il Giardino Fergat: un luogo rarefatto, una sorta di ribaltamento all’esterno dello spazio interno. Ordinato e delimitato dall’ampia quinta bianca segnata dalle entrate a scansione regolare e dove lo spazio del gioco bimbi. Il giardino è nel contempo una duplicazione dell’interno e il suo retro. Delimitazione, esposizione, mancanza di chiusure di uno spazio che appare ben delimitato e chiuso (sopratutto in relazione al carattere indeterminato dell’area di Spina 2).


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BACK SIDE

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soglia soglia temporale soglia percettiva


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Sacro Cuore, Via Nizza

RELIGIOUS SPACE

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RELIGIOUS SPACE

Durio Aura Moret Laura Pau Layling Cravero francesca

L’Urban Interior è dato dalla sequenza di alcuni spazi accomunati dal tipo di pratiche (e di soggetti). Le pratiche sono quelle religiose e di cura. Lo spazio della parrocchia è sempre stato articolato e ben delimitato. A livello del suolo: lo spazio della chiesa, del cortile interno, del portico, dei locali chiusi per l’oratorio. A livello sotto il piano stradale: lo spazio dell’ampio locale sotto la chiesa, affittato per riunioni o feste. Lo spazio aperto è duro, asfaltato e protetto. Conta molto la prossimità con la comunità di riferimento, la visibilità, la spettacolarizzazione, la messa in sicurezza. Ma anche la multifunzionalità, l’articolazione (i luoghi di culto spesso si accompagnano alla presenza di bar, sale da gioco o di incontro, spazi educativi, mense, luoghi di accoglienza). La capacità di irrobustire un welfare di prossimità, erogando servizi a csti molto contenuti. Quello di via Nizza è un grande Urban Interior introverso, una bolla ben separata da quelle contigue, Spazi separati, rivolti al proprio interno che non hanno relazioni e costruiscono la porosità di Via Nizza.


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4. Indagine fotografic


soglia soglia temporale soglia percettiva

100 m

RELIGIOUS SPACE

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Parco Michelotti

LIVING SPACE

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LIVING SPACE

Aguilera Ana Cristina Torres Karla Bautista Cecilia Vila Julia

In questo caso l’UI è uno spazio fortemente circoscritto. Si tratta dell’ingresso (se così si può dire) al parco Michelotti dal ponte che collega Corso Gabetti con Corso Regina. Il dislivello tra il livello del ponte e quello del parco crea un piccolo piazzale da un lato delimitato dal fiume e dall’altro dagli edifici che creano il fronte su Corso Casale. Si tratta di uno spazio interstiziale, protetto. Qui ha trovato casa una popolazione “alternativa”. Si tratta di alcuni camper/furgoncini, per lo più abitati da giovani ragazzi che fanno i giocolieri ai semafori delle strade, che hanno parcheggiato in maniera permanente la loro casa mobile e utilizzano questo spazio come un’area camper attrezzata se non come un giardino privato. Consumano il loro pasto sui tavoli posti nel parco, lavano i vestiti nel fiume dove scaricano anche i loro rifiuti. E’ uno spazio domestico, dove le pratiche in atto lo definiscono come uno spazio ad uso quasi esclusivo.


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soglia soglia temporale soglia percettiva 100 m

LIVING SPACE

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