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Talmud Eser Sefirot, Lo studio delle dieci sefirot - Primo volume
“...questa scienza è né più né meno una successione di cause che scendono per legge di causa ed effetto, con regole fisse e determinate, intrecciate l’una all'altra per formare un obiettivo singolo ed elevato descritto come “la rivelazione della Sua Divinità alle Sue creature in questo mondo” (Yehuda Ashlag, L’Essenza della Cabala). Non è un libro di dottrina religiosa, anche se i testi di riferimento sono esattamente la Bibbia ed i libri dei ‘saggi’ ebraici, come il Talmud Babilonese, ma una vera e propria trattazione scientifica, che come un trattato matematico, utilizza un linguaggio universale per spiegare e comprendere i fenomeni. Si scopre dunque che la scienza della Cabala proprio come la matematica può essere considerata una scienza formale che tratta anche oggetti che non sono “di questo mondo”, come ad esempio l’infinito. Quindi come la matematica è considerata scienza formale ed esatta perchè è un linguaggio universale e diventa la base di tutte le scienze moderne, così Yehuda Ashlag mostra un analogo linguaggio che è la base per comprendere anche le origini, i fenomeni e lo scopo della vita. ...Per questo motivo, i cabalisti hanno scelto un linguaggio speciale, che possiamo chiamare "il linguaggio dei rami". Non c'è una cosa o una azione in questo mondo che non inizi nella sua Radice nel Mondo Superiore. Inoltre, qualsiasi realtà in questo mondo ha origine dal mondo superiore e poi discende in questo mondo. Così, i cabalisti hanno trovato un linguaggio adeguato senza fraintendimenti con il quale potevano trasmettere i loro risultati l'un l'altro oralmente e per iscritto di generazione in generazione. Hanno preso i nomi dei rami di questo mondo, dove ogni parola è esplicita, per indicare la sua radice superiore nel sistema dei mondi Superiori. (Yehuda Ashlag in questo libro) Anche la scienza della Cabala quindi ha le stesse caratteristiche di scienza formale con carattere di linguaggio universale, qui introdotta con competenza, passione e pazienza da un grande studioso. E’ un libro di studio; nella traduzione sono state mantenute le parole ebraiche così come vengono effettivamente utilizzate da chi studia questa scienza. Sono stati aggiunti, in fase di traduzione, richiami che ne evocano il significato per coloro che non le conoscono ed è stato incluso un ampio glossario, con la pronuncia nella lingua originale. Il manoscritto originale è scritto in ebraico e apparentemente sembra essere rivolto solo agli ebrei. Ma lo stesso Yehuda Ashlag definiva l’essere ebrei non come una questione di passaporto o di origine, ma come una condizione dell’anima, uno stato “naturale” dell’esperienza umana in cui ci si inizia a interrogare sulla propria esistenza. L’opera originale è composta di sei volumi. Si propone la traduzione del primo volume che è di per sé un testo completo composto da quattro parti distinte, a cui è stata inclusa la prefazione dello stesso autore, un più semplice trattato introduttivo, normalmente separato dall’opera originale. Il testo così come proposto da Yehuda Ashalg è strutturato in modo che ognuna della quattro parti è divisa in ulteriori quattro sezioni: il testo originale di Isacc Luria, il commento di Yehuda Ashlag (Ohr Pnimi), una sezione di approfondimento (Histaklut Pnimit) e le tabelle di domande e risposte. Il testo, ricchissimo di citazioni, porta il lettore al cuore della cultura millenaria che da sempre è stata la sorgente di religione, filosofia e scienza.