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EDITORS IN CHIEF Petrungaro Mariarosa Rigo Ludovica
HANNO COLLABORATO Antonazzo Sara - Baù Sara - Besana Chiara - Bugrinet Victoria Calciati Cristina - Capece Cristina - Capomaggi Chiara D’Onofrio Alessandro - De Angelis Eleonora - De Chirico Sara Fabris Silvia - Fatatis Valentina - Giordano Gaetano - Girolamo Silvio Hidayat Seto - Hood Marvin - Kviese Una- Lagunas Silvia Lombardi Carlotta - Luzzio Federica - Maggiore Francesco Matarazzo Giulia - Matozza Tess - Moro Mariafrancesca Pessi Francesca - Petillo Andrea - Petrungaro Mariarosa - Rigo Ludovica Smaldone Giorgia - Strippoli Giorgia - Tavola Simona Tsionou Angeliki - Vionnet Yvonne - Zamparutti Marta
ART DIRECTION Petrungaro Mariarosa
IN COPERTINA Fotografo - Vionnet Yvonne Stylist - Calciati Cristina Stylist - Petrungaro Mariarosa MUA - Besana Chiara Modella - Bugrinet Victoria
REDAZIONE Fashion - ludovica.rigo@thatsalltrends.com Beauty - beauty@thatsalltrends.com Art - art@thatsalltrends.com Design - design@thatsalltrends.com Cinema - cinema@thatsalltrends.com Travel - travel@thatsalltrends.com Music - music@thatsalltrends.com www.thatsalltrends.com 20144 MILANO Via Tortona 20 info@thatsalltrends.com
Dove puoi mandare i tuoi scatti? talent@thatsalltrends.com
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indice 10.
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Cosa ti sei perso
Ethimo, per vivere l’outdoor
Un’Estate col naso all’insù!
Un viaggio alla scoperta delle
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15.
Back in Black
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minoranze linguistiche pugliesi
56.
Dreaming of our West
Versace SS18, la sfilata dichiarazione d’amore
76.
al grande ed indimenticabile Gianni
EPHIMERA
Behind the Iger
Beauty in the Broken Beauty
18.
@manuelavitulli
86.
106.
22.
NO MAKEUP MAKEUP
Art Experience
mantra beauty per un’Estate
L’evoluzione digitale dell’arte
minimal a prova di pigre
Midsummer Night Dream
Freespace: al via la 16ª Edizione
26. 28.
Le donne più toste delle serie TV
109.
della Biennale di Architettura
112.
33.
APPUNTI DI VIAGGIO:
OFFLINE
dove andare in vacanza a Settembre
Vita in Movimento
Design destination
34. 36.
114.
nuovi hotel di design per l’Estate
Quando una t-sirt diventa etica
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IUTY Project by Marta Zamparutti
RadioTATs
Summer #MUSTEHAVE
Le stelle di Mafi
44.
118.
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editoriale
L’estate è iniziata e noi abbiamo deciso di prendercela con calma per poter arrivare direttamente nelle spiagge di tutta Italia e, perchè no, di tutto il mondo. Perchè in fondo che cosa c’è di meglio di sfogliare TATs mentre sorseggiate i vostri cocktail rinfrescanti, invidiando l’enorme fenicottero gonfiabile che vedete galleggiare all’orizzonte??! In questo numero vi daremo tanti consigli per vivere al meglio questa Estate, che si tratti di andare in vacanza in luoghi esotici, in Europa o in Italia, all’insegna della cultura o delle spiaggie e sole. Non ci resta di augurarvi un’Estate grandiosa all’insegna del divertimento, del sole e del relax, pronti a rigenerarvi per un nuovo autunno lavorativo! Ci riaggiorniamo a Settembre!!
Mariarosa Petrungaro & Ludovica Rigo
Co-Editors in Chief
COSA TI SEI
PERSO A cura di Giorgia Smaldone
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1. Pitti Uomo. Dal 12 al 15 Giugno a Firenze si è svolto il Pitti Uomo Immagine 94, la settimana della moda fiorentina attesa da tutti gli addetti ai lavori e appassionati. 2. Fentyv Beauty di Rhianna è da ora disponibile in tutti i Sephora italiani. 3. Penelope Cruz ha incantato Cannes con la nuova collezione di Swarovski, i suoi pezzi sono stati creati con perle create in laboratorio e non estratte. Una collezione stupenda e soprattutto sostenibile! 4. Franciacorta Summer Festival. L’occasione giusta per visitare questo incantevole luogo e per assaggiare il meglio delle sua cantine. 5. Si è conclusa la mostra World Press Photo ospitata per quasi un mese (dal 13 maggio al 10 giugno) presso Galleria Carla Sozzani. 6. È giunta al termine la mostra su Frida Kahlo ospitata al Mudec. Non temete: se non siete riusciti a visitarla vi basterà aprire Instagram per trovare scatti, video e boomerang ritraenti tutte le opere. 7. “Pino è”: il concerto omaggio a Pino Daniele. 8. Primavera Sound 2018 a Barcellona, uno dei festival musicali più attesi dell’anno. 9. Sempre rimanendo in tema di festival musicali si sono svolti a Giugno gli I- Days che hanno portato sul palco i Pearl Jam, i Killers, Liam Gallangher e molti altri. 10. Firenze Rocks. Si è tenuto anche quest’anno a Firenze il magnifico festival all’insegna della musica Rock. 11. Dal 23 al 24 Giugno nel Regno Unito si è tenuto il Shrewsbury Food Festival in cui i protagonisti sono stati il buon cibo della tradizione e le bevande locali. 12. Liberato si è esibito sia a Napoli che a Milano lasciando i suoi fan a bocca aperta. 13. Sense8 si è conclusa con l’episodio Amor Vincit Omnia. Gli autori di Netflix sono riusciti a non deludere i fan della serie tv. 14. Il ristorante di Carlo Cracco è stato piacevolmente coinvolto in un progetto di Sky Arte. Galleria Cracco by Sky Arte è un progetto pensato e realizzato per far conoscere al grande pubblico gli artisti contemporanei più validi. ■□
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Un’Estate, col naso all’insù! A cura di FRANCESCA PESSI
Siamo ufficialmente in Estate, ce lo dicono sia il calendario che le temperature. E dato che la si aspetta tutto l’anno bisogna godersela, approfittando di tutto ciò che di bello ha da offrire al nostro tempo libero. Tra le diverse gioie che ci regala questa stagione c’è il cinema all’aperto: idea allo stesso tempo retrò e originale che ci permette di vivere l’esperienza di un film proiettato senza chiuderci dentro ad un multisala. Magari bisognerà portarsi uno spray antizanzare, ma credo che ne valga comunque la pena. Vediamo insieme dove, come e quando andare in Italia nei cinema all’aperto per la stagione estiva 2018.
CINEMA ESTIVO CINÉLITE - Padova Dal 22 giugno al 26 agosto a Padova, nello specifico al Giardino Barbarigo, ci sarà la programmazione di film all’aperto proposte dal circolo The last tycoon. Con un biglietto che va dai 4 ai 6 euro potrete passare una bella serata, trasformando un week end afoso in un’occasione per stare al fresco e in compagnia di un bel film. La programmazione va dal venerdì al sabato, e prevede film sia italiani che internazionali, quindi meno conosciuti ma sicuramente interessanti. Per consultare la programmazione, visitate il sito Padova Oggi.
CINEMA ESTATE- Provincia di Treviso Cosa c’è di meglio di una serata fresca e immersa nella natura, in cui ti siedi all’aperto e guardi un bel film al chiaro di luna? Se vi state già immaginando in queste vesti, allora il Cinema Estate a Treviso è quello che fa per voi. Dall’ 11 giugno al 7 agosto sarà possibile assistere a questa rassegna cinematografica itinerante, che ad ogni appuntamento toccherà diversi comuni della provincia di Treviso. Le serate saranno in tutto 24, e l’ingresso per il film è libero e gratuito. Ecco dove trovare tutte le info utili: Treviso Info
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CINEMA INTORNO AL VESUVIO - Napoli Niente male anche il Cinema intorno al Vesuvio, giunto ormai alla sua 25˚ edizione e che è diventato un appuntamento fisso delle serate estive partenopee: dal 15 giugno al 15 agosto nella prestigiosa Villa Bruno a San Giorgio a Cremano potrete partecipare a questa bella iniziativa organizzata da Arci Movie. Una bella pizza margherita per cena, e poi ci si rilassa guardando un film all’aperto. Il costo? Il biglietto costa solo €4 ma con la Card Giovani Under 25 il prezzo scende a €3. Info e programmazione al sito Napoli da Vivere.
FESTIVAL DEL CINEMA DI TAVOLARA - Sardegna Se doveste trovarvi da queste parti tra il 17 e il 23 luglio, non potete perdervi questa bellissima iniziativa: la cornice è quella dell’isola di Tavolara, meravigliosa e suggestiva con il suo panorama, e l’Oasi naturalistica La Peschiera di San Teodoro (Porto San Paolo). La programmazione offre molto spazio ai giovani registi emergenti e a quelli locali, quindi una buona occasione per scoprire film e artisti che non incontrereste altrove. Sul sito dell’iniziativa Sardegna Turismo trovate tutte le informazioni del caso e gli eventi, come l’incontro presentato Geppy Cucciari.
Nella pagina accanto. In alto. Cinema intorno al Vesuvio, a San Giorgio a Cremano. In basso. Cinema Estate di Treviso. In questa pagina. Cinema in Piazza a Roma.
CINEMA IN PIAZZA - Roma Bellissima iniziativa questa proposta da Cinema America, organizzazione no-profit con sede a Roma: dal 1 giugno all’8 settembre propongono oltre 200 proiezioni gratuite in diversi punti di Roma, da Trastevere a Tor Sapienza fino a Ostia. Nota interessante: oltre alla possibilità di vedere film all’aperto in une delle città più belle del mondo, hanno anche organizzato incontri e dibattiti con artisti del mondo del cinema. Tra attori e registi, figurano anche Riccardo Scamarcio, Matteo Garrone, Asia Argento e Luca Zingaretti. Solo per citarne alcuni. Fossi li, io ci andrei. Per informazioni e programmazione visitate il loro sito il cinema in piazza.
CINEMA MONDO - Bari Lo dice il nome stesso: Cinema mondo, perché qui potrete vedere film provenienti da diversi paesi e appartenenti alla scena indie. Dal 19 giugno al 28 agosto all’arena Vignola di Polignano a Mare (Bari) verranno trasmessi film particolari, alcuni dei quali hanno sono stati al Festival di Cannes. Il costo è di €6, mentre per il biglietto ridotto il costo è di €4. Hipster pugliesi e non, accorrete numerosi! Ecco qui i dettagli Il tacco di Bacco. Come vedete le occasioni non mancano, da nord a sud potete approfittare delle molte belle iniziative di cinema all’aperto su tutto il territorio. Io ve lo consiglio: se il cinema è bello, vederlo una sera d’estate con le stelle è davvero magico. ■□
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1. Abito, Aniye By S/S 18. 2. Alberta Ferretti. 3. Scarpe flat, Sergio Rossi. 4. Cappotto nero, Alexander McQueen. 5. Borsa tracolla S/S 18, Cambiaghi. 6. Vivienne Westwood. 7. Gonna midi, Elisabetta Franchi. 8. Decolletè Mira Black Feathers, A by Annabelle. 9. Coliac.
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VERSACE SS 18 la sfilata dichiarazione d’amore al grande e indimenticabile Gianni A cura di CARLOTTA LOMBARDI
In questa pagina. Outfit dalla Sfilata Versace S/S 2018 Nella pagina accanto. Da sinistra. Carla Bruni, Claudia Shiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford ed Helena Chhristensen nel finale di sfilata.
A vent’anni dalla scomparsa dello stilista, la sfilata Versace SS 18 è stata una celebrazione della Maison italiana e dell’estro creativo di Gianni Versace, uno tra i più grandi protagonisti della moda del XX secolo. La sfilata, andata in scena lo scorso settembre, è stata probabilmente la più chiacchierata delle settimane della moda donna SS 18. Donatella Versace ha scelto di commemorare il fratello con una tributo, portando in passerella rielaborazioni di abiti e stampe prese dall’archivio del fratello, assassinato a Miami 20 anni fa. La sfilata aveva l’intento, secondo Donatella, di celebrare “un genio… un’icona… mio fratello” e attirare l’attenzione non sulla sua tragica e prematura fine ma sulla sua vita e sulle sue creazioni.
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Così, per la prima volta da quando ha assunto la direzione creativa dell’azienda, Donatella ha attinto direttamente dagli archivi Versace, concentrandosi soprattutto sulle stampe e sui pezzi chiave degli anni 1991-95, il periodo che ha visto la nascita e il successo delle collezioni più iconiche di Gianni: Vogue, Warhol, My Friend Elton, Icone, Barocco, Animalia, Nativi Americani, Tresor de la Mer, Farfalle e Metal Mesh. Bluse, giacche con spalle squadrate, leggins, catsuit, corsetti, trench, tailleur, mini e maxi gonne, ogni look riprendeva una delle stampe iconiche Versace, spesso anche riproposte dalla testa ai piedi. Per non parlare dei jeans a vita alta, delle t-shirt con logo, dei tubini in velluto dalle tinte pastello, dei marsupi e degli stivali cuissardes con
tacco a spillo gioiello. Ogni raggruppamento tematico è stato presentato come una sorta di capsule collection, il che ha reso la sfilata ancor più bella e interessante perché sembrava ripercorrere storicamente le tappe più importanti della storia della Maison. I fortunati spettatori hanno potuto assistere a una sorta di lezione di storia della moda degli anni 90. Sulla passerella hanno sfilato il team delle all-stars della generazione di oggi: Gigi e Bella Hadid, Kendall Jenner e Kaia Gerber. Ma la vera sorpresa è stato il finale. Spente le luci dopo l’ultimo look, il carosello di modelle era pronto a riaccendere la passerella ma un ultimo e inaspettato frame ha sorpreso gli ospiti. Come un sipario che si apre sul passato, sono apparse loro, le super top model degli anni 90: Naomi Campbell, Cindy Crawford, Claudia Shiffer, Carla Bruni ed Helena Christensen. Statuarie, immobili, plastiche, divinità bellissime e irraggiungibili
fasciate nei lunghi abiti in lamé dorati con spacco vertiginoso della collezione Metal Mesh. Sulle note di Freedom di George Michael, sono scese dai loro piedistalli e hanno calcato la passerella insieme a Donatella, pronte e consapevoli di regalare un altro momento leggendario che, oggi come allora, nel 91, rimarrà impresso nella mente degli amanti della moda. Questa immagine finale è stata il più grande tributo che Donatella Versace potesse consegnare ai posteri, come anche la più grande dichiarazione di stima e amore verso il fratello Gianni. Ed è stata anche un po’ la dichiarazione d’amore di tutti noi, amanti del fashion, verso un uomo che amava esaltare la bellezza, che giocava con la moda, che con la sua audacia e con quel pizzico di arroganza ha creato una Maison tra le più apprezzate al mondo e che ancora oggi, grazie al lavoro e alla devozione di Donatella, riesce a resistere magnificamente nel tempo. ■□
Spente le luci dopo l’ultimo look, il carosello di modelle era pronto a riaccendere la passerella ma un ultimo e inaspettato frame ha sorpreso gli ospiti. Come un sipario che si apre sul passato, sono apparse loro, le super top model degli anni 90: Naomi Campbell, Cindy Crawford, Claudia Shiffer, Carla Bruni ed Helena Christensen.
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BEHIND THE IGERS A cura di TESS MATOZZA
@manuelavitulli
Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto e molte volte capita di non riuscire a farlo venir fuori. Altre volte, invece, in quelle storie con il lieto fine, i sogni escono fuori, ci travolgono e ci fanno credere che se si vuole davvero qualcosa, la si può ottenere. Questo è quello che è successo a Manuela Vitulli, quando ha deciso di aprire il suo blog di viaggi “Pensieri in Viaggio”. Ebbene sì, Manuela prima di essere un’iger è soprattutto una blogger. Dopo aver meditato a lungo, Manuela ha deciso di condivide-
re il suo amore e la sua passione per i viaggi in un blog, dove ha iniziato quotidianamente a raccontare delle sue vacanze dando consigli, suggerimenti e segreti. E se questa passione si trasformasse in lavoro? Ecco come Manuela è diventata una travel blogger e anche una delle maggiori influencer italiane. Così, insieme al blog ha aperto anche il suo canale Instagram @manuelavitulli che ha iniziato a riempire di foto che documentano i suoi fantastici viaggi. Perché Manuela ama non solo
farci viaggiare con la mente, grazie ai suoi racconti, ma vuole mostrarci quanta bellezza c’è nel mondo e quanti angoli nascosti e incontaminati si possono scoprire. Il suo ultimo viaggio? Aruba, un’isola situata nel sud del Mar Caraibico dove si può perfino fare il bagno circondati dai fenicotteri! Con il passare degli anni, il suo canale Instagram è diventato un punto di riferimento per tutti gli appassionati di viaggi, soprattutto in Italia. Infatti, Manuela è riuscita a creare una vera e propria community di persone che la seguono sempre e con cui interagisce costantemente. E mentre passa dall’America alla sua amata Thailandia, trova
sempre il tempo di tornare a casa, in Puglia, il suo vero posto nel mondo. Infatti, è proprio della sua terra che Manuela ama parlare, facendola scoprire in tutte le sue più belle sfaccettature che vanno dal cibo al mare. Ecco come grazie a lei riusciamo a scoprire la bellezza della street art di Atene o la romantica atmosfera autunnale della Korea. Il suo profilo è una grande e grossa guida per tutti coloro con la valigia sempre pronta e con il desiderio di scoprire continuamente cose nuove. Ma quindi, dopo tutti questi viaggi, cosa farà Manuela nella vita di tutti i giorni?
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Se mi girassi di spalle, chiederei di scattarmi una foto. Possibilmente con cappello e panorama super
Presentati: Manuela, travel blogger e content creator. Ho 27 anni (purtroppo gli anni passano troppo in fretta) e ho fatto della mia più grande passione un lavoro. Viaggiare. Manuela in 3 aggettivi: determinata, sensibile, solare Il lavoro dei tuoi sogni: quello che faccio. Attualmente non potrei desiderare di meglio. La musica che ti piace ascoltare la domenica mattina: Oasis, One Republic, The Cure Cosa sceglieresti tra un muro colorato e una colazione: muro colorato, tutta la vita! Il luogo in cui ti identifichi: la mia terra, la Puglia. E poi i Caraibi, così spensierati e pieni di vita. Una galleria bianca o colorata: colorata, coloratissima (ma seguendo determinati schemi) Se Instagram non esistesse: probabilmente leggerei molto di più L’hashtag che ti rappresenta: #goodvibes Nelle tue foto non manca mai: il sorriso Se mi girassi di spalle: chiederei di scattarmi una foto. Possibilmente con cappello e panorama super Se non fossi Manuela chi/cosa saresti: una speaker radiofonica (un mio sogno da piccola) Il tuo Instagramer preferito: @travelinhershoes. Amo il suo modo di fare community e il suo raccontare i viaggi approfondendo il senso della vita. Lei dà davvero un valore aggiunto nel mondo di instagram Il tuo prossimo scatto in galleria: sicuramente la mia Puglia. Manca da troppo nella mia gallery! ■□
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Mostra Klimt Experience.
Art Experience
L’EVOLUZIONE DIGITALE DELL’ARTE A cura di MARIAFRANCESCA MORO
Andare alle mostre è roba vecchia. Quel che fanno gli amatori all’avanguardia è vivere le art experience. Piccolo appunto per chi non bazzica i musei da un po’: con art experience si intende un’immersione a 360° nell’opera di un artista, realizzata grazie all’ausilio di tecnologie multimediali. Il risultato è un pomeriggio al museo che assomiglia all’andare al cinema mentre si sta all’opera e allo stesso tempo dà l’impressione di
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giocare a un videogame. Un’attività, insomma, che poco ha a che fare con la tradizionale passeggiata tra dipinti appesi alle pareti. Un modo di vivere la pittura tutto nuovo e che, stando ai calendari dei più importanti musei italiani e non solo, non sembra essere una moda passeggera. Quel che sta accadendo potrebbe essere definita la rivoluzione digitale dell’arte. L’art experience comporta un cambiamento radi-
cale nella maniera di fruire l’opera d’arte, simile a quello che, attorno agli anni ‘60 del secolo scorso, portò alla nascita della performance art. Quando figure come Marina Abramovìc e Allan Kaprow fecero sì che l’artista non fosse più solo il creatore dell’opera ma ci fosse fisicamente dentro; così come lo spettatore, chiamato a prendere attivamente parte al cosiddetto happening. Artista e fruitore insieme al centro della sala, dentro la cornice o sopra il palco, entrambi soggetti fondamentali del risultato creativo: ecco in cosa consiste la specificità della performance art, la rivoluzione che mise sotto sopra il milieu artistico del XX secolo. Accostare l’art experience alla perfomance art potrebbe, a primo acchitto, apparire fuori luogo. D’altronde, in tutte le art experience che hanno avuto luogo fino a questo momento l’artista non è mai stato fisicamente presente, né lo spettatore è stato in qualche modo chiamato ad agire. Tuttavia, ciò che accomuna i due termini è la richiesta al visitatore di un nuovo tipo di attenzione, l’appello
a una fiduciosa apertura verso qualcosa di diverso. E se è vero che nelle art experience l’opera non si crea ma, semplicemente, si mostra; è anche vero che, così come negli happening, quel che viene chiesto a coloro che le opere le ammirano è di abbandonare tutto ciò imparato fino ad ora e approcciarsi alla cultura da una nuova prospettiva. Ripensando alla mia esperienza con l’art experience devo ammettere che, dopo un primo momento di puro entusiasmo, quel che percepii uscendo dalla sala è stata una latente insoddisfazione. Avevo appena preso parte alla Klimt Experience e, seppure in quei trenta minuti trascorsi seduta sul pavimento di una sala tutta schermi non feci altro che sorridere stupita, sentivo la mancanza di Klimt in carne e ossa o, meglio, dei suoi dipinti in tela e colore. Mi ero lasciata piacevolmente abbagliare dai ghirigori aurei che si rincorrevano sullo schermo, eppure sentivo che non era abbastanza. Mi convinsi che le art experience fossero più adatte a fare da antipasto che da portata principale e che,
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senza una vera mostra – di quelle con quadri e didascalie – non fossero sufficienti a soddisfare la bramosia artistica degli amatori incalliti come me. In un certo senso avevo ragione, quel che quella prima volta mi sfuggì, però, fu il senso ultimo delle art experience. Senso che ho capito soltanto parecchi mesi dopo, grazie alle parole di Francesco Poli che, alla presentazione della da lui curata Modigliani art experience, affermò che l’obiettivo era quello di incuriosire lo spettatore, fargli venire voglia di saperne di più; parafrasando, di lasciarlo insoddisfatto. Dunque non era sbagliato quel mio sentire ma, al contrario, testimoniava la riuscita di quell’esperienza. Uscita da lì, decisi di andare a Vienna per guardare la vera Giuditta di Klimt, così come acquistai un libro sulla storia di Modigliani dopo aver osservato la versione digitalizzata dei suoi scabrosi ritratti. Le art experience rivoluzioneranno il modo di fruire dell’arte perché, grazie alla tecnologia, sono capaci di incuriosire e affamare d’arte anche chi a passeggiare tra i dipinti si è sempre annoiato. ■□
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Nella pagina affianco. Mostra Modigliani Art Experience. In Basso. Mostra Van Gogh The Immersive Experience.
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1. Dries Van Noten. 2. Orecchini pendenti, Balenciaga. 3. Abito in frisottino stretch con fiocco, Red Valentino. 4. Cruise S/S 18, Gucci. 5. Cardigan con profili a contrasto, Etro. 6. Occhiali da sole, Fendi. 7. Marsupio in pelle rossa, Saint Laurent. 8. Zaino pop, Leo Studio Design. 9. Blusa a fiori, Sportmax. 10. Cividini. 11. Scarpe stringate trasparenti con lacci in gros grain, Giorgio Armani. 12. Gonna in cotone stampato, Dolce & Gabbana. 13. Spilla in metallo e strass, Chanel. 14. Eden Eclipse Clutch, Ralph & Russo. 15. Abito midi, Marchesa.
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LE DONNE PIÙ TOSTE delle serie tv A cura di SIMONA TAVOLA
Nelle ultime stagioni le donne sono diventate le vere protagoniste di serie tv di successo, ma se si ripensa è sempre stato così. Alla fine degli anni Novanta, siamo tutte cresciute con il mito di Xena, la principessa guerriera forgiata da mille battaglie nell’antica Grecia o con Buffy, la liceale ammazza
vampiri. Per passare poi a loro le Halliwell, che con il Potere del Trio hanno stregato tutti con le loro magie e sconfitto il Male. Nello stesso 1998, in cui abbiamo fatto la conoscenza delle sorelle Streghe, HBO invece mette in onda la prima puntata di Sex And The City.
Sex and the City La serie cult ambientata a New York che racconta la vita sessuale e sentimentale di quattro amiche, quello che mai nessuno si era azzardato di raccontare: le avventure di donne in carriera, single e indipendenti da ogni legame. Ovviamente andando avanti con le sei serie e i due film abbiamo visto l’evoluzione e la crescita di Carrie e le sue
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compagne che si sono sposate e messo su famiglia. Nell’ideale però siamo tutte rimaste attaccate all’idea che loro saranno sempre un esempio di donna forte in questo mondo ancora troppo maschilista. Quindi ecco a voi alcuni esempi di figure femminili forti e toste viste ultimante sul piccolo schermo.
Le donne di Game of Thrones La serie tv fantasy più famosa al mondo che possiede il più alto tasso di mortalità si è differenziata anche per la più variegata scelta di donne. Sono proprio loro che muovono la storia, decidono gli eventi e soprattutto sono diverse tra loro. Non troveremo solo Daenerys Targaryen la Regina dei draghi o Cersei Lannister, colei che siede sul Trono di Spade ma anche Arya Stark che si è trasformata in un abile spadaccina e assassina. La sorella più grande invece dopo aver subito fin da quando era una ragazzina solo maltrattamenti, dopo che la sua famiglia è stata sterminata, è sopravvissuta allo stupro e alle violenze continue del marito. Sansa alla fine della sesta stagione ha vendicato la sua famiglia, ripreso il suo castello e giustiziato i suoi aguzzini. Da non dimenticare Ygritte la ragazza dai capelli rossi, brava a cacciare con arco e frecce che è sempre vissuta, fino alla sua morte, da donna libera come tutti gli abitanti che vivono Oltre la Barriera.
Le Regine Inglesi di Victoria e The Crown La prima è Victoria la Regina Britannica che ha governato per ben 63 anni. Ereditò il trono a diciotto anni dopo la morte senza discendenza legittima dei suoi tre zii paterni e la sua epoca vittoriana fu un periodo di sviluppo industriale, culturale, politico e militare. Nella serie tv di ITV si racconta anche e soprattutto il suo grande amore per il suo principe consorte Alberto con la sua numerosa famiglia. La seconda è l’attuale e la sovrana più longeva che tutti conosciamo con il nome di Elisabetta II. Per ora Netflix ha rilasciato solo due stagioni, dove si vede e si conosce una giovanissima Elisabetta alle prese con il suo regno, il suo matrimonio con Filippo, la nascita dei suoi figli e il rapporto conflittuale con l’altra donna forte e importante che fa parte della Famiglia Reale, la sorella Margaret.
Nella pagina accanto. Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha le protagoniste di Sex and the City. In questa pagina. La regina Elisabetta II nella serie tv The Crown.
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Le donne di ShondaLand Per chi non lo sa Shondaland è la casa di produzione fondata e diretta da colei che ha creato l’universo di Grey’s Anatomy e tutti i suoi spin off. Grazie a Shonda Rhimes abbiamo conosciuto le dottoresse del Seattle Grace Hospital e non parlo solo di Meredith Grey ma anche di Cristina Yang. La cardiochirurga che ha lasciato da qualche anno il Medical Drama, ma che è rimasta impressa per la determinazione ed aver sempre messo il lavoro e la carriera davanti a tutto a differenza delle colleghe che sono diventate madri. La ex moglie di Derek Shepherd si è guadagnata una serie tutta sua: Private Practice dove Addison continua con il suo lavoro da ginecologa ma a Los Angeles. Poi è arrivato Scandal che segue le vicende di Olivia Pope, ex direttrice delle comunicazioni della Casa Bianca che ha aperto uno studio suo. Dal 2014 va in onda Le regole del delitto perfetto, un thriller giudiziario con per protagonista la carismatica Annalise Keating, una stimata avvocatessa e docente nella prestigiosa Middleton University di Filadelfia.
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Le Ancelle di The Handmaid’s Tale Con la loro tunica rossa e la cuffietta bianca vivono in un mondo, il peggiore incubo per una donna, dove in futuro dispotico c’è un regime totalitario e misogino. Le femmine sono private di tutti i diritti e quelle che subiscono di più la violenza sono appunto le Ancelle. Le uniche donne fertili assegnate alle famiglie elitarie in quella casa subiscono stupri rituali da parte del proprio padrone in presenza della moglie, con lo scopo di dare figli a quest’ultimi. In questa serie durante le prime due stagioni si può conoscere il perché gli Stati Uniti si sono trasformati in questa orribile teocrazia e l’inizio della lotta che ovviamente avviene da un Ancella che una volta si chiamava June. ■□
Nella pagina accanto. In alto. Sansa Stark, la lady di Winterfell, in Game of Thrones. In basso. La dottoressa Cristina Yang di Grey’s Anatomy. In questa pagina. Le Ancelle di The Handmaid’s Tale.
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O F F L I N E
1. Abito lungo con stampa a fiori, Aniye By. 2. Collana, Kenneth Jay Lane. 3. Cappello in paglia a tesa larga ricamato, Eugenia Kim. 4. Costume da bagno, American Vintage. 5. Crop top, Faithfull The Brand. 6. Occhiali da sole Pamela cat-eye, Illesteva. 7. Slides in pelle nera, Saint Laurent. 8. Borsa tote cut-out, Hereu.
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Consigli per la stagione A cura della GIORGIA SMALDONE
1. Tappa obbligata per tutti i fan di Harry Potter, La Harry Potter Exhibition sarà visitabile fino al 9 settembre. 2. Se siete ancora indecisi su dove andare in vacanza perché non andare sul sicuro e scegliere un’isoletta greca come Mykonos, Ios o Santorini? 3. Nelle giornate dell’ 8, 9 e 1 agosto torna a Campoli del Monte Taburno in provincia di Benevento, l’evento Calici di Stelle, Città del Vino uno degli appuntamenti enogastronomici più atteso dell’estate. 4. Il Museumsuferfest è un festival tedesco che si svolge ogni anno a Francoforte. Musica, cibo e bancarelle di ogni tipo decorano le sponde del fiume Meno dal 24 al 26 agosto. 5. Dal 21 al 26 luglio gli appassionati di fuochi d’artificio si riuniranno a Blanes, sulla costa Brava in Spagna, per il festival El Focs de Blanes. 6. Dal 3 al 5 Agosto si terrà a Berlino il Festival Internazionale della Birra. 7. Croazia e Isole Dalmate: per chi vuole godersi un mare splendido e stare alla larga dalle folle dei turisti. In particolare vi segnaliamo l’isola di Lussino, il cui mare fa invidia alle spiagge più instagrammate del Messico. 8. Dal 9 giugno al 27 agosto non perdetevi l’ #EstateSforzesca, per chi rimarrà in città niente di meglio che assistere ad opere teatrali, concerti live e mostre nella cornice del Castello Sforzesco. 9. Per chi fosse interessato, avrà luogo anche quest’anno la XVII Edizione del Gay Village di Roma. La manifestazione arcobaleno che si prolungherà a Testaccio per tutta l’estate sarà ricca di appuntamenti di teatro musica e cultura. 10. Per chi volesse trascorrere l’estate in un posto fresco e rilassante, ci sono tantissime Spa dove passare un weekend. Tra L’Albereta Resort, Roccaforte e le Spa del gruppo QC Terme la scelta è davvero ardua! 11. Se invece trascorrerete l’estate in compagnia della vostra dolce metà, Vienna è la città che fa al caso vostro. Tra giardini, magnifici palazzi e ristoranti appartati, sarà difficile non godersi la vacanza! ■□
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quando una t-shirt diventa etica IUTY Project by Marta Zamparutti A cura di CARLOTTA LOMBARDI
Oggi, più che mai, si sente parlare di sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente. Negli ultimi anni è nata una vera e propria esigenza da parte delle persone di contribuire al rispetto dell’ambiente in quasi ogni sfera della quotidianità. Dall’alimentazione ai trasporti, il desiderio di vivere in modo più sostenibile non poteva non coinvolgere anche la moda, seconda industria più inquinante al mondo. Recentemente i concetti di moda e sostenibilità si sono avvicinati in modo sempre più evidente. La riflessione sulla moda eco-friendly parte dalla filiera produttiva: filatori, tessitori, tintori ma anche allevatori, agricoltori, industria chimica, tutti elementi di una macchina globale che impatta sia sulle vita di singole comunità sia dell’intero ecosistema. Senza dimenticare le tematiche etiche relative alle pessime condizioni di lavoro e i bassissimi salari di chi lavora nelle fabbriche di alcune zone
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del mondo. Già molti brand si sono messi in moto per favorire l’uso di materiali e processi produttivi nel rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, aspetti ormai considerati un’importante valore aggiunto e un fattore competitivo da non sottovalutare. La moda si sta quindi scardinando dai pregiudizi che troppo spesso la etichettano come qualcosa di frivolo e inutile dimostrandosi, al contrario, un valido strumento in grado di aumentare la consapevolezza del consumatore, guidandolo in modo originale e coinvolgente verso scelte più sostenibili nei confronti dell’ambiente. Anche molti brand e designer emergenti si stanno affacciando a questa realtà, come Marta Zamparutti, travel writer per tats, fondatrice e designer di Iuty project. Marta ha lanciato la sua linea di t-shirt eco-sostenibili, disegnate e create
direttamente da lei su commissione, rese ancora più speciali dal messaggio etico e sociale che racchiudono. Abbiamo incontrato Marta per una chiacchierata a Milano. Oltre a essere una ragazza gentile, simpatica e disponibile, è anche molto preparata, creativa e crede fermamente nei suoi ideali e in quello che fa. Ecco quello che ci ha detto riguardo la moda ecosostenibile e la sua linea. Sei una blogger di viaggi e fashion designer: quando sei diventata più attenta all’impatto della produzione sull’ambiente? Ho cominciato 3 anni fa con la mia tesi in fashion design, che consisteva in una linea di abbigliamento ecosostenibile: l’inizio di quello che sto facendo adesso. Mi concentro soprattutto sulle stampe, mantenendo una linea semplice, che nel caso della mia tesi, avevano un messaggio sociale: tramite un sondaggio ho scoperto che i temi sociali che stavano più a cuore erano la lotta contro la violenza sulle donne e i bambini, il gap tra ricchi e poveri che esiste in molti paesi. Così ho affrontando questi temi, ho iniziato la mia ricerca nel campo della sostenibilità.
Cosa significa per te essere “sostenibile”? Sostenibile significa soprattutto essere attenti a piccoli dettagli. Nella moda, in particolare per quanto riguarda i tessuti, ce ne sono molti che sono inquinanti sia per il modo in cui sono prodotti, per esempio utilizzando molta acqua come il cotone o il denim, sia per il loro smaltimento. Ci sono pro e contro anche per i tessuti sintetici ma, a differenza di altri, questi si possono riciclare. Chiaramente essere al cento per cento sostenibile è un po’ un’utopia però facendo shopping in negozi vintage, riciclando e cercando di attuare un’economia circolare si può essere più attenti e ecosostenibili. Iuty- it’s up to you (sta a te)- il nome del tuo brand, è già evocativo della tua filosofia. Come lo descriveresti e perché hai deciso di chiamarlo così. Si chiama It’s up to you perché io voglio donare un euro in beneficienza per l’acquisto di ogni maglietta. Se tu acquisti un mio capo sai che sostieni una causa benefica quindi è una tua scelta quella di acquistare. Non lo fai solo per me, ma lo fai anche sapendo che ho un secondo fine. Con questa linea voglio aiutare delle piccole cause benefiche,
Nella pagina affianco. Marta Zamparutti con una delle t-shirt della collezione IUTY. In questa pagina. A sinistra. It’s Up To You logo IUTY. A destra. Marta Zamparutti in uno scatto di Giorgia Smaldone.
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non grandi associazione, ma qualcosa di locale come il centro anziani della mia zona o le scuole, cominciare da piccole realtà che veramente hanno bisogno e dove so che il denaro raccolto andrà veramente utilizzato per fare qualcosa di positivo. Raccontaci del processo creativo di Iuty E’ stato molto lungo dal punto di vista mio psicologico perché è una cosa a cui tenevo molto. Dopo la laurea non mi sentivo già pronta a lanciarmi in questo mondo, quindi dopo aver fatto un po’ di esperienza anche all’estero, ho capito che in realtà era una cosa per cui avrei dovuto osare, creare una mia realtà in cui poter esprimere al massimo la mia creatività. Perché una linea di t-shirt? Come è nata l’idea, chi ti ha ispirato, anche tra i grandi stilisti attenti alla moda eco, chi ti ha spronato e sostenuto? Una linea di t-shirt perché è il capo d’abbigliamento più comune e che tutti usano. Inizialmente doveva essere unisex ma poi andando avanti nella creazione mi è venuto più facile differenziare la produzione, infatti adesso sto lavorando alla creazione della linea maschile. Volevo fare delle stampe che potessero essere indossate da tutti, ma poi ho preferito separare le 2 linee per concentrarmi meglio sulla creazione. Volevo creare un capo versatile, che si potesse usare in tutte le stagioni e in tutte le età, volevo un capo che uniformasse e lanciasse un messaggio globale di uguaglianza. La stilista che più di tutti mi ha ispirato, soprattutto per l’idea del messaggio sociale espresso dalle t-shirt, è stata Vivienne Westwood, con le sue campagne sul cambiamento climatico. Una stilista così influente che attraverso delle magliette lancia dei messaggi sociali e che riceve un grande consenso delle persone mi ha fatto pensare che, sì, queste sono le cose che fanno la differenza. I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, non mi hanno mai bloccato in nessun modo, anzi sono sempre stati dalla mia parte e sicuramente li ringrazio per questo. Dove possiamo trovare la tua collezione? Sarà presto disponibile online sul sito Iutyproject. I materiali eco che preferisci e perché. Il cotone organico perché consuma meno acqua nella sua produzione ed è più morbido del cotone normale.
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Hai riscontrato una risposta positiva dal pubblico? Credi che le persone si stiano interessando e avvicinando di più anche alla moda eco? Sicuramente ho ricevuto un feedback positivo dalle persone che hanno visto le foto e anche i campioni delle t-shirt. Poi, quando scoprono che dietro c’è anche un messaggio sociale sono ancora più predisposte. Non voglio che il fatto dell’eticità blocchi. Tante volte “etico” viene associato a “poco estetico”. Si può comunque creare un prodotto bello, di buon gusto e con un bel design che abbia un significato etico. Quali pensi possano essere i cambiamenti più efficaci per arrivare a una moda veramente sostenibile? Bisognerebbe abolire il fast fashion. La mia linea si fonda sullo slow fashion: le t-shirt le produco personalmente quando una persona me le ordina così evito gli sprechi. Oppure bisognerebbe andare ad acquistare nei negozi vintage o nei mercatini dell’usato per cercare di rimettere in circolo gli abiti. Molti brand, anche low cost, stanno iniziando ad affacciarsi alla moda eco sostenibile. Cosa ne pensi? Credo che sia una bellissima cosa perché le persone comprano spesso in questi negozi. Se anche queste grandi catene, più accessibili rispetto a grandi nomi come Stella Mc Cartney, cominciano ad aprire gli occhi del consumatore non può che essere un qualcosa di positivo, sperando che si cresca sempre di più.
Il mio sogno sarebbe quello di aprire un laboratorio sartoriale dando lavoro a persone che mi aiutino nella produzione, chiaramente controllata, con un salario appropriato.
Alcune T-shirt della collezione IUTY.
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Come si potrebbe fare per diffondere al meglio la cultura della moda etica? Sicuramente promuovendo di più questa cultura, facendo più informazione, più campagne pubblicitarie, cercando di educare le persone. Si dà tutto per scontato ma in realtà pochi sono consapevoli di cosa succede dietro il processo produttivo di un capo di abbigliamento, dal campo di cotone, alle condizioni lavorative, altra cosa che mi sta molto a cuore. Il mio sogno sarebbe quello di aprire un laboratorio sartoriale dando lavoro a persone che mi aiutino nella produzione, chiaramente controllata, con un salario appropriato. Cosa significa essere fashion designer di un brand ecosostenibile? Come si differenzia la ricerca e il lavoro di un brand come il tuo dagli altri non attenti a questi aspetti? Essere fashion designer soprattutto di un brand sostenibile è innanzi tutto il mio sogno. La ricerca deve essere sempre in continuo aggiornamento, bisogna sempre andare alla ricerca di nuovi modi di produzione. Sto seguendo infatti a Milano una master class sulla moda sostenibile. Il segreto è continuare a informarsi. In più, sostengo il valore dell’artigianalità e delle cose fatte a mano. Quello che io promuovo con la mia attività è la volontà di fare le cose personalmente senza demandare la produzione a altri o in altri Paesi, come la Cina o l’India, perché, oltre a essere contrario alla mia eticità personale, contribuirebbe a incentivare lo sfruttamento che già c’è in quei territori. Bisogna dare valore a questo Made in Italy di cui tanto ci vantiamo ma che in realtà tanto Made in Italy non è. Soprattutto come brand emergente mi sembra molto importante fondare le mie radici su qualcosa di vero e non trovare scorciatoie solo per avere più visibilità. Voglio essere trasparente nei confronti di chi si avvicina al mio marchio. Hai partecipato alla prima edizione dell’Eco Fashion Day a Genova. Parlaci della tua esperienza. E’ stata una bellissima esperienza. Ho ricevuto un feedback positivo, anche dalle stesse ragazze che hanno sfilato con le mie t-shirt, che è la cosa che mi interessava di più. Più che dare visibilità al mio brand, mi interessava sapere cosa ne pensavano le persone comuni, in quanto sono loro il mio target. Il fatto che siano piaciute mi ha fatto molto piacere e quindi è andata molto bene!
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Nella Pagina affianco. Dall’alto. Alcune T-shirt della collezione IUTY. In questa pagina. In alto. Collezione IUTY durante l’Eco Fashion Day di Genova. In basso. Marta Zamparutti in uno scatto di Giorgia Smaldone.
Lo scorso settembre si è tenuta la prima edizione durante la MFW del Green Carpet Fashion Award: cosa ne pensi? Cosa ha rappresentato per te questa apertura dei grandi nomi del fashion system verso la moda ecosostenibile? E’ stato un grande passo avanti, sono stata molto contenta e spero di poter partecipare un giorno! Non possiamo negare che ci sia un problema a livello di inquinamento, di riscaldamento globale: dobbiamo salvaguardare il nostro pianeta perché è l’unico che abbiamo e non possiamo darlo per scontato. E’ stato fatto finora ma è arrivato il momento che le cose cambino. Mi fa piacere che molti brand importanti si siano accorti del problema e stiano dando il buon esempio. Sogno nel cassetto di IUTY: con quale brand, stilista o personaggio illustre vorresti fare una collaborazione? Vivienne Westwood sicuramente! Essendo stata la mia musa, quella che mi ha ispirato e mi ha fatto aprire gli occhi su questi temi, lavorerei con lei. Riuscire ad attingere dalla sua esperienza personale anche solo attraverso una chiacchierata sarebbe veramente un sogno. Progetti per il futuro? La mia linea maschile. ■□
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Summer #M Ragazzi, ecco la selezione degli
ROID
S OPTIC OVVO
POLA
NO KOMO
S
JULIU
A MYKIT
ARDI
TRUSS
I
RMAN
IO A GIORG
OFF-WHITE
EM
ANN D
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EEST EULEM
EDHEN MILANO
UMA WANG
TTON IS VUI
LOU
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CINZIA ARAIA
PRA
MUSTHAVE accessori must-have della SS18
ADA
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N RA
SAINT LAURENT
L BE
MA
ISA
GUCCI DOLCE & GABBANA AN ITALIAN THEORY
COMME DES GARCONS
CALVIN KLEIN BORSALINO
GCDS
EMPORIO ARMANI
MARCO DE LUCA
MARIANO DI VAIO YOHJI YAMAMOTO
ATLANTIS WRISTWATCHES
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Ethimo
per vivere l’outdoor A cura di SILVIA FABRIS
Nella Pagina affianco. Gazebo Eivissa, Ethimo. In questa pagina. In alto. Arredo Outdoor, Ethimo. In basso. Sedia Ribot, Ethimo.
All’insegna dell’architettura mediterranea Ethimo presenta le novità di quest’anno per giardini e terrazze. Finalmente è giunto il tempo di goderci il sole, gustando un buon pranzo all’aperto o crogiolandoci sotto i suoi raggi per la prima tintarella. La scenografia Ethimo per quest’estate è firmata da design d’autore come Ludovica + Roberto Palomba, Marc Sadler e la new entry Christophe Pillet per un nuovo concpept di living all’aperto confortevole, funzionale e, perché no, tecnologico. Ebbene Ethimo, leader nel settore dell’arredo outdoor propone dei veri stravolgimenti del furniture da giardino per preziosi momenti di riposo o meditazione. Rifugiamoci quindi tra le foglie e i ciuffi d’erba, vestendo l’ambiente con Ethimo e, quindi, con un buon tocco di design.
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In alto. Lampade Follow Me, Marset. A destra. Lampade Girotondo, Alessi. In basso. Lampade Tetatet, Davide Groppi.
Eivissa, dedicato all’isola della movida delle Baleari, è il nuovo gazebo nato dalla creatività progettuale di Ludovica + Roberto Palomba. Con le sue tende scorrevoli cela un nido di relax dal sapore artigianale grazie ai dettagli lavorati a tombolo. Mai l’atmosfera si era arricchita di così tanta personalità ed armonia con la natura. Grand Life è una collezione completa di poltrone e divani per esterni dalle grandi proporzioni. Il creatore Christophe Pillet ha voluto puntare sulla raffinatezza dello spazio, e c’è riuscito! Lo spirito sartoriale della zona lounge fatta di intrecci tra-
sforma il modo di vivere en plein air. Un omaggio al design italiano e al Bel Paese. Ribot è una seduta essenziale che va a sostituire la poltrona pur conservando il suo senso di accoglienza con un delicato slancio in avanti nella forma. Marc Sadler ha voluto realizzare una seduta raffinata e leggera in teak rimettendo in forma le precedenti sedute. Il risultato è un prodotto dalle linee nitide e contemporanee, dalla profonda capacità espressiva che guarda verso il futuro, all’esterno ovviamente. ■□
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UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA delle minoranze linguistiche pugliesi A cura di GIORGIA SMALDONE
La regione Puglia è tra le regioni più ricche di storia di tutta Italia. In pochi però sanno che il territorio pugliese è costellato da piccole, ma non per questo poco importanti, comunità uniche tra loro dal punto di vista storico, culturale e soprattutto linguistico. Proprio per via della suddetta peculiarità linguistica, ormai da tempo le città con minoranze linguistiche sono state ammesse a tutela ai sensi di quanto previsto dalla legge n.482/1999 e dal successivo regolamento attuativo.
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Grazie ai fondi messi a disposizione dalla legge in questione, sono nati sportelli linguistici in tutto il territorio regionale. In breve tempo, questi ultimi sono diventati dei punti di riferimento per il territorio, incentivandone lo sviluppo e promuovendo un’interessante riscoperta del turismo legato a queste lingue che, seppur antiche, vengono parlate nel quotidiano. Seguitemi nel mio viaggio alla scoperta delle comunità linguistiche arbereshe e francoprovenzali pugliesi.
COME MAI DECIDERE DI DEDICARE UN’INTERO VIAGGIO ALLE COMUNITÀ LINGUISTICHE, QUANDO IN PUGLIA SOLITAMENTE CI SI VA PER IL MARE O PER IL CIBO? Carlo Dossi scrisse: “Qual è la miglior lingua? Leggo Shakespeare, e dico: è l’inglese − leggo Virgilio, e dico: è il latino − leggo Dante, e dico: è l’italiano − leggo Richter, e dico: è il tedesco − leggo Porta, e dico: è il milanese”. Ho pensato a questa citazione mentre ero sul treno. Se è così importante imparare l’italiano per poter conoscere lo straordinario patrimonio rappresentato dai classici della nostra letteratura, perché non dovrebbe esserlo avvicinarsi alle minoranze linguistiche arbereshe e francoprovenzali e utilizzarle come strumento per capire la letteratura di questi popoli e, di conseguenza, la loro storia? Ogni lingua ha il potere di definire una porzione di mondo in maniera del tutto unica. Pertanto, perderla significherebbe perdere una chiave di lettura sulla realtà che ci circonda, su dove siamo stati e su dove andremo. È importante perciò interessarsi, promuovere e supportare quelle realtà che si impegnano quotidianamente a portare avanti una lingua preservando le tradizioni e la storia di un popolo.
Nella Pagina affianco. Pecore e cagnolino, sulla strada per Faeto ci siamo fermati ad ammirare il paesaggio e a scambiare due parole con il pastore del gregge. In questa pagina. Cattedrale di Foggia.
Casalvecchio
La prima tappa del mio itinerario è stata Casalvecchio di Puglia, un piccolo centro medioevale che sorge su una collina dei Monti Dauni a circa 450-490 m di altezza. Insieme a Castelnuovo Monterotaró e Castelnuovo della Daunia, Casalvecchio rappresenta la meta ideale per chiunque voglia rilassarsi e godere di un clima mite anche in pieno agosto. A Casalvecchio oltre all’italiano, si parla la lingua arbereshe che, come l’albanese contemporaneo, ha una base tosca, ma differisce dal punto di vista fonologico, morfologico e soprattutto lessicale. A differenza di quanto si possa credere, In Italia è una lingua abbastanza parlata: sono presenti infatti comunità in Molise, in Calabria, In Basilicata e persino in Sicilia. Come mai si parla albanese in così tanti luoghi italiani?
Le migrazioni degli arbereshe (così si chiamano anche coloro che colonizzarono il meridione nel 1300) in Italia avvennero in periodi diversi e iniziarono in un maniera insolita. Infatti, i primi migranti non erano profughi, esuli o disperati in cerca di fortuna bensì soldati spediti in Italia per difendere il Regno di Napoli che, in cambio del loro servizio, ricevettero dei possedimenti terrieri nel luogo. Quando visitare Casalvecchio: un periodo ottimale per visitare Casalecchio è a Marzo, in occasione della Festa di San Giuseppe. In questa occasione, in ogni quartiere del Paese si accende un falò e in prossimità di esso si passa la serata tra canti, balli e buon cibo preparato dalle famiglie del quartiere e offerto ai passanti.
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Chieuti
Qui a Chieuti è facile sentirsi a casa. Oltre ad essere un bellissimo paesino da cui si ha una vista eccezionale sia sulle Isole Tremiti che sul Basso Molise, Chieuti è abitato da persone gentili, disponibili che non mancano di accogliere i visitatori nella migliore delle maniere. Nato nel secolo XVI da quella che fu una piccola fortezza - ecco perché è circondato da alte mura e quattro torri ottagonali agli angoli - fu ufficialmente fondato dai soldati di Giorgio Castrista Skanderberg, principe di Albania ed eroe nazionale, accorso in aiuto all’amico Ferdinando di Aragona, Re di Napoli, assediato dagli Angioini a Barletta. Con il passare degli anni la popolazione crebbe
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perché subito dopo la morte di Skanderberg giunsero a Chieuti anche molte famiglie albanesi. La lingua ha resistito fino ad oggi ed è usata da larga parte della popolazione. Quando visitare Chieuti: assolutamente ad aprile, il 22 per la precisione. Infatti, in onore di San Giorgio, per tutto il centro storico si svolge la corsa dei carri. Questa usanza ha origini lontanissime nel tempo e prevede una gara tra circa 4 carri trainati da fortissimi buoi guidati da sapienti carrieri. Non c’è nessun premio per chi vince la gara se non quello di avere l’onore di portare a spalla la statua del santo patrono durante la processione.
Faeto
Terza e Penultima tappa del mio viaggio è stata Faeto. Grazioso borgo adagiato sul fianco est del Monte Perizino, Faeto si trova nella zona più alta e da questa posizione privilegiata si può ammirare una bellissima vista sul Tavoliere e sui boschi verdissimi che circondano il Paese. Oltre ad essere conosciuto per la sua flora così variegata, Faeto è la meta di pellegrinaggio obbligatoria per tutti gli studiosi e i glottologi interessati al Francoprovenzale. Il Francoprovenzale è infatti una lingua tutt’ora parlata dalla comunità che pur non avendo più contatti diretti con la regione d’origine è rimasta come quella che si parlava nel XIII secolo. Com’è possibile? E soprattutto, come ci è arrivato il francoprovenzale in provincia di Foggia? Nel lontano 1269 Carlo I d’Angiò si accorse che per completare la conquista dell’Italia Meridionale doveva sconfiggere i saraceni arroccati a Lucera. Per riuscire nel suo intento, Carlo I distaccò 200 soldati e li mandò al Castello di Crepacuore per bloccare le vie d’accesso a Lucera e iniziare l’assedio ai saraceni. Questa mossa si rivelò vincente e Carlo D’Angio divenne il padrone di tutto il Meridione. Per ricompensare i valorosi guerrieri permise loro di stabilirsi nei pressi del Castello di Crepacuore e di chiamare con sé le famiglie lasciate in patria. Dai pressi del Castello di Crepacuore i coloni francesi, per via del clima rigido invernale, cercarono rifugio nei pressi della collina, inerpicandosi in alto e stabilendosi nei territori che adesso sono conosciuti come Faeto e Celle di San Vito. Cosa Mangiare a Faeto: Nel caso di Feto non si parla di periodo in cui andare bensì di cosa mangiare e dove farlo. A questo proposito vi consiglio di visitare il Ristorante Moreno nel cuore del Paese. Le signore sono gentilissime, l’atmosfera è quella di casa e la cucina è semplice e buonissima. Inoltre il piatto forte del ristorante sono i salumi e la carne dei maiali neri, una razza autoctona. Nella Pagina affianco. In alto. Vista di una strada di Chieuti. In Basso. Paesaggio con nuvole e campi, vista dal belvedere di Chieuti. In questa pagina. Vicolo stretto tra le strade di Faeto.
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In foto. Vicolo un po’ più largo con le case bianche, strade di Celle San Vito.
Celle di San Vito
Situato a 735 metri di altezza, questo comune è immerso nel verde, con un clima molto freddo in inverno e fresco d’estate. Il centro storico di Celle San Vito assomiglia a quelli descritti nelle favole per bambini. È infatti composto da numerose stradine e vialetti, da case basse con il tetto spiovente composte da pietre a vista. Come vi ho già raccontato, Celle è nata insieme a Faeto centinaia di anni fa grazie a dei soldati francesi che decisero di rimanere in questo territorio. Il nome “Celle” deriva dal fatto che, sempre a causa del freddo, i soldati si rifugiarono in alcune cellette che si trovano dentro il monte San Vito costruite in precedenza dai monaci. Le tradizioni e le storie legate a questo piccolo paesino dell’entroterra pugliese sono davvero tantissime. Due usanze che vale la pena raccontare sono senza dubbio la storia dei maiali di San Vito e i festeggiamenti per il carnevale. Tanti anni fa, quando una scrofa partoriva un maialino lo si regalava al Paese per onorare il santo. Il maialino era libero di scorrazzare in giro per le strade e d
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era trattato come un vero e proprio ospite d’onore: veniva invitato ad entrare e soprattutto gli veniva offerto il cibo più prelibato che si aveva a disposizione. In prossimità della festa di San Vito, l’animale veniva messo all’asta, venduto e il ricavato andava destinato alla realizzazione della festa patronale. Un’altra usanza che merita di essere nominata è quella del carnevale. In questa ricorrenza i bambini solevano cantare la filastrocca “carnevale dammi un po’ di salsiccia e se non me la vuoi dare possa tutto andare male” andando di casa in casa. Per paura di attirare la malasorte le famiglie donavano allora un sacco di salsicce ai bambini. Queste sono solamente due delle leggende, usanze e tradizioni che mi sono state raccontate durante. Torno a casa arricchita e grata per l’opportunità che mi è stata data di entrare in contatto con queste realtà e con quelli che sono stati i miei compagni di viaggio. Rimango ora con tantissimi bei ricordi e con la speranza di ripartire presto per un nuovo viaggio all’insegna della scoperta, dell’esperienza e della buona compagnia. ■□
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Fashion Room THAT'S ALL TRENDS
f o g n i m a e r d t s e W r ou PHOTO & POST PRODUCTION Yvonne Vionnet STYLING Cristina Calciati Mariarosa Petrungaro MUA Chiara Besana MUA Eleonora De Angelis MODEL Una Kviese @RUN Mgmt MODEL Victoria Bugrinet @Wonderwall
In foto. Abito Mes Demoiselles.
In foto. Blusa con frange Mes Demoiselle, sandali Racine Carrè, Nella pagina accanto. Blusa con frange Mes Demoiselle, sandali Racine Carrè. Abito Mes Demoiselles, sandali Racine Carrè.
In foto. Blusa Mes Demoiselles, gilet vintage, cinture HTC, pantaloni Mes Demoiselles, sandali Racine CarrĂŠ, cappello Stylist Own.
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In foto. Cappello Stetson, bandana as top HTC, gonna Mes Demoiselles. Nella pagina affianco. tselles.
In foto. Bandana as top HTC, crochet top vintage, denim shorts Stylist Own, stivali Racine Carré. Nella pagina affianco. Bandana as top HTC, crochet top vintage, denim shorts Stylist Own, stivali Racine Carré. Blusa Mes Demoiselles, bandana HTC jeans Rifle, stivali Racine Carré.
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In foto. Abito Mes Damoiselles, cappello Stetson, stivali Racine CarrĂŠ.
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In foto. Abito Mes Damoiselles, gilet Pinko.
In foto. Camicia denim Rifle, pantaloni Mes Demoiselles, borsa HTC Nella pagina affianco. Blusa Mes Demoiselles, denim shorts Stylist Own, sandali Racine CarrĂŠ. Camicia denim Rifle, pantaloni Mes Demoiselles, sandali Racine CarrĂŠ.
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In foto. Camicia denim Rifle, pantaloni Mes Demoiselles.
Nella pagina affianco. Blusa Mes Demoiselles, denim shorts Stylist Own. Camicia denim Rifle, pantaloni Mes Demoiselles.
EPHIMERA
PHOTO
Gaetano Giordano
STYLIST
MUA
Tess Matozza Sara De Chirico
HAIRSTYLIST
Alessandro D’Onofrio
MODEL
Giorgia Jane Strippoli
SET DESIGNER
Silvio Girolamo Studio
In foto. Top H&M.
In foto. Body Bershka, gonna Stylist Archive.
In foto. Body Bershka, gonna Stylist Archive.
In foto. Giacca Pull & Bear.
In foto. Giacca Pull & Bear.
In foto. Top Zara, Pantaloni Zara.
In foto. Guanti Stylist Archive.
Beauty in the BrokenBeauty Photo & retouch
Francesco Maggiore
Styling
Andrea Petillo Valentina Fatatis
Mua
Giulia Matarazzo
model
Angeliki Tsionou @Major Model Management Milano
Location
Fratelli Delvecchio Autodemolizioni
In foto. Camicia Yezael by Angelo Cruciani, pantaloni Max&Co vintage, scarpe Manolo Blahnik, occhiali G-Spect.
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In foto. Camicia Yezael by Angelo Cruciani, pantaloni Max&Co vintage, scarpe Manolo Blahnik, occhiali G-Spect.
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In foto. Camicia 10x10 An Italian Theory, gonna Marlboro Classic vintage, scarpe Chanel, anello Ottaviani vintage, bracciali vintage.
In foto. Top Rhea Costa, gonna Rhea Costa, abito Bad Deal, scarpe Chanel, occhiali Ovvo Optics, orecchini Trifari vintage, bracciali vintage, bracciali Accessorize.
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In foto. Top Yezael by Angelo Cruciani, gonna Yezael by Angelo Cruciani, Colletto Yezael by Angelo Cruciani, scarpe Chanel.
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In foto. Top Audenino, pantaloni Rhea Costa, scarpe Chanel, borsa The Dots.
In foto. Camicia Rhea Costa, gonna Peech, scarpe Chanel, borsa Givenchy, occhiali G-Spect, anelli H&M.
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In foto. Camicia Yezael by Angelo Cruciani, gonna Rhea Costa, underwear Yamamay, scarpe Chanel, collane e anelli vintage.
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Make-up. Fondotinta Armani Luminous, terra Chanel, ombretti MAC, mascara MAC, rossetto MAC.
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Nella pagina accanto. Tinte labbra, Sephora. In questa pagina. Dall’alto. Detergente a base di cavolo verde, spinaci e the verde, Youth to People. Protezione Solare e Gel Corpo, Korff. A sinistra. Palette illuminanti, Too Faced.
Ogni stagione che si rispetti ha la sua tendenza di riferimento che spopola e detta legge. Se l’inverno è la stagione più adatta ad impostare e a tener fede ai buoni propositi,l’estate è sicuramente quella dell’energia e della spensieratezza. Skincare e makeup si evolvono di pari passo, tenendo sempre un’occhio fermo alle tendenze dettate dalle passerelle e dalle beauty blogger; autunno e inverno sono il palco scenico del make up, ma primavera ed estate sono indubbiamente lo scenario di Skincare e beauty routine. Assodato che si contendono il titolo di tendenza dell’anno il No make up da un lato ed il più eccentrico Color mix dall’altro,l’estate è la stagione più indicata per sperimentare ed osare. La base trucco si alleggerisce per lasciare spazio alla tanto amata tintarella, ma labbra e occhi si intensificano tingendosi di inaspettate tonalità shock e metalliche. Chiaramente alla base di qualsiasi make up c’è una buona beauty routine che riveli una pelle idratata,sana ed un’incarnato luminoso. È il momento di mettere a frutto i buoni propositi perseguiti in inverno e di vederne i frutti alleggerendo il makeup. Complice il caldo, è esigenza comune quella di mettere da parte fondotinta e ciprie in favore di creme altamente nutrienti e leggere e di solari sempre più performanti. Ecco i cinque prodotti immancabili, e a prova di
In alto. Anthropologie, orecchini. Mango, orecchini. In basso. Dettaglio occhiali della sfilata di Tsumori Chisato P/E 2018. Dettaglio occhiali della sfilata di Gucci P/E 2018.
A cura di FEDERICA LUZZIO
No makeup makeup mantra beauty per un estate minimal e a prova di pigre ’
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pigre, per brillare in un’afosa giornata urbana o sotto l’ombrellone. Base imprescindibile per un’abbronzatura a prova di bomba è sicuramente l’idratazione; spazio quindi a protezione e nutrimento. Di importanza sempre maggiore è scegliere un’adeguata protezione dal sole in base alle esigenze della propria pelle. Una volta sfatato il falso mito secondo il quale anche le pelli più scure non hanno bisogno di protezione, Korff viene in soccorso delle pelli più sensibili con la linea di solari con azione cosmetica. Una linea studiata ad hoc per garantire a qualsiasi fototipo un’abbronzatura dorata e protetta,unendo i filtri solari più innovativi ad un’intensa azione di protezione dal fotoinvecchiamento e dalla dannosa azione dei raggi UV. Con un’occhio al mondo vegano, Youth to people sbarca in Italia con l’intento di diffondere il concetto di superfood; ottimo il detergente a base di cavolo verde, spinaci e the verde e la crema viso arricchita con acido ialuronico. Strizzando l’occhio all’impero di mezzo, il terzo prodotto a prova di estate è il gel contorno occhi di Herborist: una formulazione fresca e di rapido assorbimento con un peso molecolare studiato appositamente per la sottile pelle del contorno occhi. Un gel dal profumo delicato di erbe officina-
li che veicola delle microsfere altamente idratanti che si sciolgono a contatto con la pelle del viso,il tutto racchiuso in un packaging più che essenziale e minimalista. E se da un lato prende sempre più piede la Skincare,dall’altro nel mondo del makeup complice la tintarella, fondotinta e terre lasciano il posto ad illuminanti e tinte labbra. Il quarto prodotto che non può mancare è la palette d illuminati di Too Faced, una palette che racchiude sei illuminanti di tonalità differenti studiate per scolpire il viso. Un vero e proprio scrigno che permette di portare sempre con se il potere degli illuminanti. Ultimo prodotto, ma non di certo per importanza, è la tinta labbra. Regina indiscussa di qualsiasi look,la sorella degli intramontabili rossetti si aggiudica di diritto un posto nella top 5 dei prodotti must have di questa stagione. Che sia matt o shimmer poco cambia nella resa finale, dona sempre quel tocco di grinta e carattere a qualsiasi look, ultima tendenza è quella di mixare più tinte della stessa tonalità ma con finish differenti. Per citarne una, Sephora ha aggiunto colori metallizzati alla sua infinita famiglia di nuance; il rame e l’iridescente oro sono i più gettonati per brillare durante questa calda estate. ■□
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FREESPACE
AL VIA LA 16ª EDIZIONE DELLA BIENNALE DI ARCHITETTURA A cura di SARA ANTONAZZO
Parola d’ordine: spazio. Che sia libero, pubblico o gratuito. Ma che sia anche necessità di promuovere l’ architettura attraverso un messaggio ottimista e interpretato dall’intelligenza e dalla creatività di architetti di tutto il mondo che si offrono di presentarlo ad una città magica come quella di Venezia. Il titolo scelto per la 16^ edizione della Mostra Internazionale di Architettura è dunque Freespace che rappresenta la generosità e il senso di umanità che l’architettura colloca al centro della propria agenda, concentrando l’attenzione sulla qualità stessa dello spazio. A tenere le fila di questa edizione, dal 26 Maggio al 25 Novembre 2018 presso i Giardini, l’Arsenale e in vari luoghi di Venezia, ci sono Yvonne Farrell e Shelley McNamara, direttrici dello studio irlandese Grafton Architects. Con questo tema la Biennale di Architettura 2018 presenta al pubblico opere che dimostrano le qua-
lità essenziali dell’architettura: la modulazione, il movimento, la ricchezza e la materialità delle superfici. I PARTECIPANTI DELLA BIENNALE DI ARCHITETTURA 2018 Sono ben 71 gli studi internazionali che partecipano quest’anno. Due le sezioni speciali della mostra: Close Encounter, meetings with remarkable project vede 16 partecipanti, tutti irlandesi, chiamati a riflettere su progetti noti del passato che possono diventare modelli o punti di partenza per la progettazione del futuro. E la seconda è The Practice of Teaching che raccoglie i lavori di 13 professionisti nell’ambito dell’insegnamento che presentano opere frutto delle loro esperienze didattiche. Tra i 63 paesi che partecipano quest’anno alla mostra, sei sono presenti per la prima volta: Antigua & Barbuda, Arabia Saudita, Guatemala, Libano, Pakistan e Santa Sede. In foto. Arcipelago Italia.
Dall’alto. Orecchini della capsule collection BKxCL Adv della capsule collection BKxCL In basso. Prodotti della capsule collection BKxCL.
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PROGETTI SPECIALI e MEETING Sono due i Progetti Speciali della Biennale di Architettura di quest’anno. Il primo è il Progetto Speciale Forte Marghera a Mestre che consiste in un’installazione degli architetti Sami Rintala e Dagur Eggertsson. Il secondo invece è il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate presso le Sale d’Armi dell’Arsenale. Interrogandosi sul futuro del social housing, viene presentato un frammento del complesso di case popolari, Robin Hood Gardens, che fu progettato da Alison e Peter Smithson nell’East London e completato nel 1972. La Biennale Architettura 2018 sarà accompagnata per tutto il periodo da un fitto programma di conversazioni. I Meetings on Architecture sono infatti na bella opportunità per ascoltare dal vivo le voci dei protagonisti della Mostra. PREMI E RICONOSCIMENTI I Leoni d’oro quest’anno sono stati assegnati alla Svizzera per la miglior partecipazione nazionale, al portoghese Eduardo Souto de Moura per il miglior partecipante e all’architetto britannico Kenneth Frampton per la carriera. Quelli d’Argento agli architetti belgi Jan de Vylder, Inge Vinck e Jo Taillieu; nonché le Menzioni Speciali andate al Padiglione della Gran Bretagna e ai progetti di Andra Matin (Indonesia) e Rahul Mehotra (India-USA). UN FOCUS SU ARCIPELAGO ITALIA “Quel Paese composto di mille piccole città, di realtà eterogenee e ricchezze nascoste, che l’architettura degli ultimi decenni ha di fatto trascurato a favore di grandi opere realizzate per lo più in aree metropolitane.” È così che Mario Cucinella, curatore del padiglione italiano, definisce Arcipelago Italia. L’allestimento è concepito come un viaggio nel Bel Paese, dalle Alpi agli Appennini fino alle isole maggiori. È articolato in cinque itinerari che fanno luce su altrettante realtà virtuose ma marginali della nostra Italia: Gibellina in Sicilia, le Foreste Casentinesi tra Toscana ed Emilia-Romagna, Camerino nelle Marche, i centri collinari di Grassano e Ferrandina in Basilicata, Ottana in Sardegna. EVENTI COLLATERALI Fuori dall’Arsenale e dai Giardini, Venezia si prepara ad accogliere i visitatori della Biennale di Architettura 2018 con un ricco programma espositivo che spazia dalla pittura settecentesca, alla fotografia e l’installazione. Ecco alcune mostre da
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Nella pagina affianco. In alto.Patch della capsule collection BKxCL. In basso.Adv della capsule collection BKxCL. In questa pagina. In alto.Cuscino della capsule collection BKxCL. In basso.Cover della capsule collection BKxCL.
In alto. Padiglione Italia. In foto. Biennale di Architettura, Freespace.
non perdere:
la messa in scena di Studio Azzurro ambienti visivi e sonori si susseguono alle Zattere del Magazzino Design.Ve. Festival Biennale del Design, Palazzo del Sale, a partire dal progetto per Prometeo di Morosini Gatterburg. Luigi Nono realizzato nella chiesa di San Lorenzo Per il primo mese di apertura della Biennale, a Venezia nel 1984. Atene, Oslo, Londra, Genova, architettura e design si incontrano tra le calli di Parigi, New York sono le tappe di un suggestivo Venezia. Il Festival del Design si articola in una itinerario intorno al mondo alla scoperta di una grande collettiva a Palazzo Morosini Gatterburg e varietà di invenzioni e soluzioni, che termina a Vein 17 progetti espositivi sparsi in tutta la città, che nezia, proprio nella sede della Fondazione Emilio e presentano l’opera di più di 70 designer. Costruito Annabianca Vedova. come una passeggiata in Laguna alla scoperta di luoghi spesso fuori dal giro turistico, l’itinerario 1948: la Biennale di Peggy Guggenheim. prende forma in una serie di Design Walks, ciascu- A 70 anni dalla propria nascita, la Collezione na corrispondente a un sestiere differente. Tema Peggy Guggenheim rende omaggio alla celebre di quest’anno: Design after Darwin. Adapted to mecenate ricordando il suo arrivo a Venezia nel adaptability, una riflessione sul valore di apertura secondo dopoguerra con il sogno di creare un prodel design e insieme sulla sua capacità di trasforprio museo e con uno straordinario carico di opere mazione dell’esperienza quotidiana di ognuno di da presentare alla Biennale d’Arte. Concepita da noi. Carole Veil, nipote di Peggy e da poco direttrice della Collezione, la mostra riporta in Laguna i Renzo Piano. Progetti d’Acqua. Spazio Vedova capolavori di allora accompagnati da foto d’epoca, Un viaggio nelle architetture di Renzo Piano attra- documenti e ricostruzioni dell’allestimento del paverso 16 progetti selezionati dalla stessa archistar diglione originale progettato da Carlo Scarpa. ■□ e uniti dal rapporto con l’elemento acquatico. Nel-
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Appunti di viaggio Dove andare in vacanza a Settembre A cura di SARA BAÙ
Settembre: per alcuni significa ritornare ai ritmi frenetici del lavoro, per altri alle lezioni fra i banchi di scuola, o a quegli esami rimandati all’infinito. Per molti, ma non per voi che leggete qui: quest’anno la vostra vacanza cade a settembre. Niente caos, corse all’ombrellone o prezzi da capogiro, ma solo tanto relax. E forse non lo sapevate nemmeno, ma anche le previsioni sono dalla vostra parte. Dopo un luglio
Sardegna
È il posto perfetto per chi ama il mare, non vuole andare troppo lontano, ma vuole godersi natura e mare cristallino senza spiagge affollatissime. La tranquillità che regala la Sardegna a settembre permette davvero di staccare la spina. Inoltre, è il periodo dove iniziano le sagre: vino, prodotti locali, tradizione e divertimento. Una carrellata veloce dei migliori posti da vedere: - Golfo di Orosei (Cala Mariolu, Cala Goloritzè) - Costa Smeralda (Arcipelago della Maddalena) - Stintino (La Pelosa) - Alghero - La Barbagia In alto. Cala Mariolu, in Sardegna. In basso. Da sinistra. Stintino, La Pelosa, in Sardegna .Costa Smeralda, in Sardegna.
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e agosto stranamente freschi e con tante precipitazioni, infatti, settembre sarà uno dei mesi migliori del 2018. E allora non perdete tempo, è ora di prenotare. Non avete ancora deciso dove andare? That’s All Trends ha sempre idee e consigli pronti per voi. Ecco le migliori destinazioni per settembre 2018:
Malta
La fiabesca Malta, nel cuore del Mediterraneo, a metà strada fra il nord Africa e le selvagge coste siciliane. L’arcipelago delle isole maltesi in passato veniva chiamato anche Isole calipsee; infatti, Malta è la piu famosa, ma ci sono alche Gozo e Comino e le minori Cominotto, Manoel, Filfola e le isole di San Paolo. Data anche la sua posizione geografica, il clima è mite quasi tutto l’anno e settembre è decisamente un buon mese per visitarla. Indicata sia per gli studenti universitari che per le famiglie. - La Valletta, patrimonio dell’Unesco per le bellezze culturali e artistiche nate dalla contaminazione di popoli diversi - Gozo: le sue spiagge videro la ninfa Calipso tenere prigioniero Ulisse per bene - Rabat, con i siti archeologici, la Villa Romana e le Catacombe di San Paolo - Comino e la strepitosa laguna blu
A sinistra. Praia da Marinha, in Portogallo. Dall’alto. Laguna Blu, Comino, a Malta. La Valletta, Comino, a Malta. Rabat, a Malta.
Portogallo
Se amate il surf e il body board o se semplicemente siete stanchi delle solite destinazioni, il Portogallo è quello che fa per voi. Chilometri e chilometri di coste e spiagge immense circondate dal verde. A settembre puntate alle spiagge del sud: Prahia Dona Ana a Lagos, Algarve; Estoril, Carcavelos, Cascais nel basso Tejo, o Praia de Magoido a Sintra. Fra le altre destinazioni ci sono sicuramente le Canarie, la Sicilia e la Grecia. Da evitare completamente: Caraibi e America Centrale, dove in questo periodo sono frequenti i tornadi. ■□
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In alto. Albergo Il Fontenay, ad Amburgo. Nella pagina accanto. In alto.Casa Cook, a La Lanea a Creta. In basso. Gran Hotel Inglés, a Madrid.
Design destination
nuovi hotel di design per l’estate A cura di SILVIA FABRIS Summer vibes in arrivo, pronti con la valigia sulla soglia di casa per una nuova calda avventura. Ebbene è giunto il momento di staccare la spina, finalmente. Molte sono le novità per la nuova stagione con alberghi che vedono la loro prima estate, ed altri che rivivono la loro nuova giovinezza pronti ad accogliere curiosi ed amanti di stile e design. Abbiamo selezionato le nuove aperture più di tendenza del momento in fatto di stile e architettura. Tutto questo per un’estate al top! Per gli amanti delle mete cult 2018 abbiamo scelto il Portogallo con il Tivoli Hotels & Resorts. Sarà pronto verso la fine dell’estate ma l’attesa varrà la pena di essere vissuta. Un rifugio naturale nella lussureggianti pianure della regione centro-meridionale dell’ Alentejo a
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soli cinque minuti di auto dal centro storico di Évora, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Le linee architettoniche morbide sono circondate da secolari querce da sughero e ulivi, la proprietà è progettata in stile contemporaneo sostenibile. Per una meta culturale e più fresca ecco Il Fontenay ad Amburgo. Già aperto da qualche mese il suon stile è un mix tra classico e moderno frutto della creatività dell’architetto Jan Störmer. Seguendo i principi del Feng Shui ha forme armoniche e fluide per gli spazi. Gli interni sono stati realizzati da Christian Meinert, con rivestiti dai toni tenui. Spostiamoci nell’oceano per il Fairmont Sirru Fen Fushi alle Maldive, l’ isola dell’acqua segreta, tradotto letteralmente. Il design del resort è stato
ispirato da oggetti trovati sull’isola stessa e si trova nei pressi dell’installazione artistica subacquea di Jason deCaires Taylor. I dettagli sono fatti di reti, corde e sfere di vetro vintage, un bar di bambù e pezzi artigianali balinesi. Dopo Rodi e Kos, Casa Cook approda nelll’ antica città di Chiania con i suoi boutique hotel di lusso. L’ambiente moderno e per famiglie è creato in stile bohemien-chic incastonato in un incantevole scenario di profondo azzurro mediterraneo nei pressi del porto veneziano. Una casa lontano da casa,
una culla di tradizioni tra natura e relax al sapore di mare. Inaugurato a Madrid nel 1886 nel quartiere dei letterati ha riaperto con un nuovo volto il Gran Hotel Inglés su progetto del Gruppo Rockwell. Per chi ama la capitale spagnola la location propone camere di lusso, impronte Art Deco e decorazioni con opere in bronzo e vetro. Caratterizzato da una fortissima personalità l’hotel è sotto la tutela della Hidden Away Hotels. ■□
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Radio TATs best of 1
Calvin Herris ft. Dual Lipa One Kiss
3
2
A cura di TESS MATOZZA
thegiornalisti
Felicita' Puttana
9
Thurston Harris & The Sharps
Drake God 's Plan
Mihail
4
Who you are
5
Grey, Maren Morris, Zedd The middle
6 Joan Thiele Polite
8
7
Liberato
Je te voglio bene assaje
Lenny Kravitz Low
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Little Bitty Pretty One
10
John Mayer New Light
Il 21 Giugno c’è stato il solstizio d’estate. E’ ufficialmente iniziata quella stagione luminosa e speciale. Gli amori estivi nati tra le cabine dei bagni di Rimini. Il gelato Sammontana da addentare nel caldo del pomeriggio. La camicia bianca di lino che esalta l’abbronzatura. E la cavigliera di conchiglie, il nuovo must have dell’estate 2018. C’è sempre qualcosa di speciale in questa stagione, e non si tratta solo dei tramonti più rosa ma è c’è qualcosa nell’aria, nell’atmosfera spensierata. I cocktail vista mare con gli amici, l’energia con cui ci si prepara ad accogliere di nuovo settembre, la famiglia che si riunisce in giardino sotto il profumo del fico e all’ombra di vecchie foto ricordo. L’estate ha quasi la stessa potenza del Natale, ma dura di più, ci permette di asciugare i capelli al sole e ci fa comprare un nuovo costume intero con cui partire per La Isla. Ed esattamente come il Natale, l’estate ha le sue canzoni, quelle che chiamano “i tormentoni”. Le canzoni con cui ci ricorderemo di quel bacio sotto le stelle, di quella notte a cantare a squarciagola fuori dai finestrini, di quella vacanza con gli amici impressa in una dozzina di Polaroid. Noi abbiamo pensato ad una canzone per ogni momento come questo e abbiamo creato la nostra summer TOP 10. Che ogni singolo pezzo possa rendere quest’estate 2018 un momento luminoso e speciale! ■□
Graphic by @silvialagunas
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Quelle savie donne della Pussycat Dolls affermarono sculettando: “Be careful what you wish for, cuz you just might get it”. Caro Ariete, impara bene questo immortale verso. Ci sono altissime probabilità che, quest’estate, tu ottenga tutto ciò che vuoi. E allora sceglili con cura questi desideri. Che sarà mai, starai pensando, tu sai sempre ciò che è giusto per te. E hai ragione, fino ad ora non hai sbagliato un colpo. Da un paio di mesi, però, Venere e Marte si aggirano nel tuo cielo. Nei prossimi mesi, passione e ardore si impossesseranno delle tue membra. Di’ pure addio alla razionalità.
Lo so, la tua primavera è stata un incubo. È colpa di Urano: è entrato nel tuo segno con una bagaglio carico di stress e tensione. Ma puoi uscirne, Toro. Accendi la radio e lasciati cullare dalla voce di Alicia Keys. Ascoltala mentre canta “it’s just the brand new me, I found a brand new kind of free” e inizia a credere che anche tu hai la capacità di cambiare. Approfitta delle vacanze estive per provare nuove esperienze ed esplorare strade non ancora battutte dai tuoi zoccoli possenti. È il momento giusto per cambiare vita, quel rompipalle di Urano è pronto a darti una mano.
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Gemelli
Toro
Ariete
i segni È quasi certo che il primo uomo affetto da disturbo dell’attenzione fosse un Gemelli. Sei così facile alle distrazioni tu. Beh, smettila. Questa, per te, sarà l’estate del riscatto. Nei caldi mesi a venire il cielo ti offrirà l’occasione di ottenere tutto ciò di cui hai bisogno affinché entrambe le tue personalità possano dichiararsi felici. Per capire cos’è questo tutto, però, devi concentrarti. Datti alla meditazione, scegliti un mantra e ripetilo ad alta voce fino a quando non ti sarà chiaro cos’è che vuoi. Dopo di che, abbandona la posizione del loto e corri a prenderlo, la Redbull la porta Marte.
di Mafi A volte bisogna dar retta ai cattivi esempi. Tu, Leone, segui i consigli di Snoop Dogg e sii “young and wild and free”. L’ultimo anno è stato il peggiore del decennio. Rogne, noia e guai hanno monopolizzato la tua agenda. Nei mesi caldi tutto sarà uguale, un’estate di intoppi e cadute la tua. Ma adesso arrivano le buone notizie: non è detto che anche il prossimo anno sia così terribile. La tua vita può migliorare, e di molto. Perché ciò accada, però, devi prendere tutti i tuoi rigidissimi schemi mentali e gettarli nella differenziata. La felicità arriverà solo se fai come Snoop Dogg.
Vergine
Giove e Saturno se la litigano nel tuo cielo. Ti hanno trasformato in un preadolescente conteso dai genitori in zona divorzio. Te ne stai chiuso nella tua cameretta a cantare “I’m like a bird, I’ll only fly away”, come Nelly Furtado prima del botox. E fai bene, caro Cancro. Ci hai messo così tanto a raggiungere la serenità, non lasciartela portare via. Non permettere a pianeti capricciosi o amanti insoddisfatti di turbare la tua quiete. Sei una personcina responsabile, hai trascorso un inverno tutto doveri e responsabilità. Ti meriti un’estate spensierata come quella di un liceale senza debiti.
Leone
Cancro
A cura di MARIAFRANCESCA MORO
Di questo passo, trascorrerai l’intera estate a tenere il broncio sotto l’ombrellone. Il tuo passatempo prediletto è rimuginare sugli errori del passato. Sei così concentrato a pensare a ciò che è successo ieri da non accorgerti della bellezza che ti circonda oggi. Sciocco piagnone di un Vergine. “Il mondo è tuo” Alladin l’ha cantato immaginando te nell’agosto 2018. I mesi che si avvicinano saranno pieni di sole, farfalle e uccellini. Sii grato, balla sulla battigia, abbraccia i pini marittimi. E fallo in dolce compagnia, perché per te questa sarà la stagione dell’amore.
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Della fatiscente boyband detta O-Town niente è rimasto se non questa strofa qui: “I don’t care if that’s not fair, ‘cause I want it all or nothing at all”. E l’unico motivo per cui ce la ricordiamo è perché gli Scorpione come te continuano a usarla come stile di vita. Giove è nel tuo segno, saggio padre intento ad offrirti un mare di possibilità di successo. Un mare in cui non sembri intenzionato a tuffarti, preso come sei a cercare piaceri estremi. Ma a provare ad acchiappare il cielo, ci si ritrova il retino pieno d’aria. Cambia modus operandi o a settembre sarai a mani vuote.
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Sagittario
Scorpione
Bilancia Quel che ti attende, traballante Bilancia, sono tre mesi di sindrome premestruale. Nel tempo impiegato da un ghiacciolo a sciogliersi, tu sarai in grado di tramutarti da Biancaneve a Grimilde e viceversa. Con la stessa velocità, avrai la tendenza a mandare al diavolo coloro che ti stanno intorno. Datti una calmata. Joe Cocker diceva di poter fare qualsiasi cosa con “a little help from my friends” e proabilmente era della Bilancia. Per goderti a pieno ciò che la vita ha da offrirti, hai bisogno di condividerlo. Il viaggio ti annoierà se lasci a casa i fedeli compagni d’avventura.
La tua estate in una gif: tu che canti “I’m a lucky maaan” con la stessa spocchia di Richard Ashcroft, ma senza le sue occhiaie. Quel che ti aspetta sono mesi di successi: in amore, in famiglia, sul lavoro e tra i lettini del lido. A patto, però, che lasci andare il passato. Sei affetto da nostalgia Sagittario, cerchi di rifugiarti nel tempo che fu. Sogni ad occhi aperti di essere in un’altra epoca. Ma perché? Dove te ne scappi se se il più fortunato dello zodiaco? Smettila di impersonificare il detto del chi ha pane non ha denti e indossa il carpe diem. Vorremmo tutti essere nei tuoi panni.
Per te, Acquario, l’estate inizierà col botto: quello che farai tu. Sei una mina vagante, litighi con tutto e tutti, soprattutto col tuo cervello. Di vacanze all’insegna del relax non se ne parla, non sei capace di rilassarti un momento. Pensi e ripensi, e forse è meglio così. Hai trascorso l’ultimo anno con indosso una maschera che ti sta stretta, solo per compiacere gli altri. Toglila pure, buttala via e indossa il costume da Sailor Moon. Così come lei, grazie all’influsso dell’eclissi lunare di agosto, diventerai una superoina: è questa la vera te. D’altronde, “con la luna sai, vedi sempre dove vai”.
Pesci
Acquario
Capricorno Quando la mamma di Doris Day le disse che “the future’s not our to see” lei la prese con filosofia. Dorys non era un Capricorno. L’incertezza non fa per te, hai bisogno di pianificare tutto in largo anticipo per dormire sonni sereni. Ed è così che trascorrerai le vacanze: progettando i mesi a venire. Sei noioso come la formica, ma hai ragione. Nell’ultimo anno sei cresciuto, cambiato, e adesso devi adattare il tuo mondo al nuovo te. Un’estate senza baci sbronzi in riva al mare la tua, ma comunque epocale. Perché sarà l’estate in cui rivoluzionerai la tua vita. Congratulazioni!
Pesci, sei il più low-profile dello zodiaco. Un segno senza pretese il tuo, e forse proprio per questo uno dei più soddisfatti. Sei stato tra i più fortunati del nuovo anno, tra i più fortunati della primavera, e adesso - sopresa! – sarà il più felice dell’estate. Nessun consiglio da darti, continua pure a fare ciò che hai fatto nei mesi scorsi. Non ti servono maestri, impara dal tuo passato. Non sarà un esame faticoso, tutto ciò che avrai da ripetere saranno i piaceri che hai vissuto e il tormentone di “Because I’m happy”, che ha annoiato tutti tranne te.
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Graphic by @lightbars
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