www.gazzetta.it domenica 8 aprile 2012 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno LXVIII Numero numero 14 Anno
IL TERZO POSTO
VOLO JUVE
SORPASSO! VINCE A PALERMO E VA A +1 SUL MILAN CROLLATO A SAN SIRO CON LA FIORENTINA Bonucci e Quagliarella lanciano i bianconeri che ricevono un regalo da Amauri: l’ex segna il gol viola che gela i rossoneri
ilCommento
PARI COL CAGLIARI
QUESTIONE DI RITMO
Inter da rimpianti Svanito l’effetto Stramaccioni
di ALBERTO CERRUTI
Il Milan dà il bentornato in campo a Cassano, la Fio rentina dà il bentornato al gol ad Amauri e la Juventus dà il bentornato al suo pri mo posto. Mai così ricca di sorprese, la Pasqua del campionato inverte le posi zioni di ripartenza per le ul time sette partite. L’ARTICOLO A PAGINA 26
L’ESULTANZA
9 771120 506000
CECERE, ELEFANTE, TAIDELLI ALLE PAGINE 141517
LE ALTRE
Il Lecce umilia la Roma Cesena, scontri e feriti CALVI, CECCHINI, TOSI ALLE PAGINE 2225
Serie A / 31ª GIORNATA
Fabio Quagliarella, 29 anni REUTERS
20 4 0 8>
CIERI, D’URSO, MALFITANO, PALOMBO, STOPPINI, VELLUZZI, VERNAZZA, MEROI DA PAG. 18 A 21
3 Il commosso omaggio dei tifosi laziali a Giorgio Chinaglia ANSA
DA PAGINA 2 A PAGINA 12
CASSANO
La Lazio allunga battuto il Napoli L’Udinese è viva
11 MINUTI DI GIOIA: E’ TORNATO 3 Antonio Cassano, 29 anni
MOTOGP QATAR ORE 21
CICLO DIRETTA DALLE 12.45
Pole a Lorenzo Dovizioso c’è Vale solo 12°
ParigiRoubaix Pozzato sfida re Boonen
FALSAPERLA, IANIERI, ZAMAGNI PAG. 323335
BERGONZI, MARABINI, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO PAG. 3637
PASOTTO A PAGINA 13
BUONA PASQUA AI LETTORI
IL ROMPI PALLONE
Domani come tutti i quotidiani la Gazzetta non sarà in edicola: torneremo martedì. Seguiteci su Gazzetta.it
DI GENE GNOCCHI
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Pato conferma l’intenzione di volersi curare da solo. Ieri si è iscritto alla Facoltà di Medicina.
PARTITE ATALANTASIENA CAGLIARIINTER CESENABOLOGNA CHIEVOCATANIA LAZIONAPOLI LECCEROMA MILANFIORENTINA NOVARAGENOA PALERMOJUVE UDINESEPARMA
12 22 00 32 31 42 12 11 02 31
Martedì campionato con ChievoMilan Mercoledì e giovedì le altre gare.
CLASSIFICA JUVENTUS 65 MILAN 64 LAZIO 54 UDINESE 51 NAPOLI 48 ROMA 47 INTER 45 CATANIA 43 CHIEVO 42 PALERMO 39 * Penalizzata di 6 punti
LA NOVITA’
Max veste rosa Mercoledì gratis con la Gazzetta La copertina del numero di Max
SIENA 39 CAGLIARI 38 ATALANTA* 37 BOLOGNA 37 FIORENTINA 36 PARMA 35 GENOA 35 LECCE 31 NOVARA 25 CESENA 20
2
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
SERIE A 31a GIORNATA PALERMO
JUVENTUS
0
2
(3-5-2) Viviano; Munoz, Milanovic, Labrin; Pisano, Migliaccio (dal 28’ s.t. Bacinovic), Della Rocca, Barreto, Acquah (dal 16’ s.t. Budan); Ilicic (dal 38’ s.t. Vazquez), Miccoli.
(3-5-2) Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Caceres, Vidal (dal 37’ s.t. Pepe), Pirlo, Marchisio, Estigarribia; Quagliarella (dal 32’ s.t. Del Piero), Vucinic (dal 21’ s.t. Matri).
PANCHINA Tzorvas, Kosnic, Alvarez, Zahavi.
PANCHINA Storari, Lichtsteiner, Giaccherini, Borriello.
ALLENATORE Mutti.
ALLENATORE Conte
ESPULSI nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.
AMMONITI Marchisio per gioco scorretto.
Leonardo Bonucci a fine partita esulta con i compagni: la Juve è alla 4a vittoria di fila LAPRESSE
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Bonucci al 12’, Quagliarella al 24’ s.t. ARBITRO Brighi di Cesena. NOTE spettatori paganti 16.428, incasso di 738.060 euro; abbonati 12.513, quota abbonati 187.950. Tiri in porta 1-9. Tiri fuori 3-8. In fuorigioco 3-5. Angoli 0-7. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.
POSSESSO PALLA
PALERMO 35%
PALLE UTILI GIOCATE
JUVENTUS 65%
TIRI IN PORTA
PALERMO 68%
JUVENTUS 81%
TIRI FUORI
I
IIIIIIII III
PALERMO 1
JUVENTUS 8
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 13’ Estigarribia per Quagliarella che ciabatta a lato da ottima posizione. 15’ Pasticcia la difesa, Vucinic non ne approfitta e mette fuori. 20’ Vucinic per Caceres che controlla e sbaglia il pallonetto solo davanti a Viviano.
PALERMO 3
IIIIIIIIIII JUVENTUS 11
SECONDO TEMPO c GOL! 12’ Corner di Pirlo, testa di Bonucci: rete. 23’ Miccoli si libera di Chiellini: diagonale fuori di poco, Ilicic sfiora il tap in. c GOL! 24’ Sponda di Matri, Quagliarella infila rasoterra. 44’ Viviano respinge su Del Piero.
JUVE+AMAUR Vittoria-show sul Palermo Lippi e Capello, quelle che vincevano.
L’ex stende il Milan: è primato Il netto dominio sui rosanero si traduce nei gol di Bonucci e Quagliarella Così nel testa a testa per il titolo i bianconeri si portano a +1 sui rossoneri DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO PALERMO
Succede al 12’ della ripresa, quando l’ex milanista Pirlo accarezza un corner. Bonucci incorna sul primo palo e il Milan diventa visibile nello specchietto retrovisore: sorpasso. Ricevuto il regalo pomeridiano dell’ex amico Amauri, la Juve non è scesa in campo con la bava alla bocca, sputando sangue come ha chiesto Conte in setti-
mana. Ed è questo che deve spaventare il Milan, non meno della classifica. La Juve non è più solo un fascio di nervi eccitato dal suo mister. Oggi è una squadra matura, conscia della sua forza, che ha imparato la pazienza dei grandi e vince con un stile sempre più riconoscibile: trita gli avversari nel primo tempo, controllando il gioco e limitando i rischi, cresce e dilaga nella ripresa, ben assistita dai cambi di Conte. Il campionato resta aperto, il Milan ha un
Cassano in più, tanta qualità e un calendario migliore, ma non le certezze, l’entusiasmo e la forza atletica di questa Juve. Simboli Hanno segnato Bonucci
e Quagliarella, due anime in cerca di rivincite, dopo critiche e infortuni. Due rappresentanti simbolici di questa Juve che da anni lotta per risorgere dalle proprie amarezze. Se c’era un momento ideale per tornare al comando della Serie A, era proprio quello pasquale. L’ex Si-
gnora dei pareggi è salita a 17 vittorie, solo due in meno del Milan-spettacolo. Conte ha subito solo 8 gol fuori casa, Allegri più del doppio: 17. Dopo 31 giornate, non ha ancora perso: questo è il vero spettacolo della capolista. Qualche mese fa avrebbe patito la tensione e magari pareggiato. In una settimana ha avuto l’occasione per accorciare e sorpassare, con Napoli e Palermo. Due colpi in canna, due bersagli centrati a polso fermo. Come le Juventus di
Conte, al solito, azzecca i cambi Ma la dote inedita è la pazienza: più testa che foga
Emergenza Palermo Quando ti mancano sette uomini, tra squalifiche e infortuni, forse soffre anche Guardiola, di sicuro Mutti che è costretto ad affidare la difesa a tre ragazzini (classe ’90 e ’91), a rinunciare a un centrocampista tatticamente fondamentale come Donati e una fonte fresca di ripartenze come Hernandez. Si attrezza a sopravvivere come può, chiedendo tanto sacrificio in mediana e affiancando Ilicic a Miccoli nella speranza che piazzi la cavalcata buona. In realtà, tatticamente il Palermo sembra un capretto sotto Pasqua: poche possibilità di scampo. Per via di quella tenerezza difensiva, perché senza un attaccante di peso alla Budan è difficile tenere su la palla e perché accettare di specchiarti (3-5-2) in una squadra che in tutte le individualità ti è superiore significa condannarti. Ma per un tempo il capretto di Mutti sopravvive, pur con-
DOMENICA 8 APRILE 2012
DA PRIMATO A PRIMATO LA CORSA IN VETTA NEL GIRONE DI RITORNO Punti 65
63 JUVENTUS
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60
MILAN 57
55
54
50
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Bologna Juventus rinviata
Parma Juventus rinviata 44 43
44 43
Giornata 20
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47 45 44
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50 49
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65 64
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27
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31
33ª
34ª
35ª
36ª
37ª
38ª
Roma
NOVARA
Lecce
CAGLIARI
Atalanta
Genoa
Bologna
SIENA
Atalanta
INTER
Novara
MILAN
64
CHIEVO
S
Mercoledì ore 20.45 CATANIA LECCE
CESENA
65
PROSSIMO TURNO
S
53
52
32ª
JUVENTUS
L’UOMO IN PIÙ? FINO A GENNAIO ERA JUVENTINO
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FIORENTINA PALERMO
21 rec
Lazio
clic
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Martedì ore 20.45 CHIEVO MILAN
LA VOLATA SCUDETTO LE ROMANE COME OSTACOLI PRINCIPALI Giornata
LA GAZZETTA SPORTIVA
In MAIUSCOLO le partite in trasferta In caso di arrivo a pari punti, scudetto alla Juve perché in vantaggio negli scontri diretti (2-0; 1-1) Facile Media difficoltà Difficile
Scherzi del destino: la Juve riconquista la testa della classifica, ma da sola, nonostante il 2-0 a Palermo, non ce l’avrebbe fatta. Perché l’impresa si concretizzasse, c’è stato bisogno di un aiuto un po’ sorprendente: il gol di Amauri a San Siro. Sì proprio l’attaccante che fino a gennaio, quando vestiva bianconero non ha soddisfatto le aspettative, finendo ai margini del progetto di Conte. Ora che è viola potrebbe risultare decisivo in caso di scudetto.
GENOA CESENA INTER SIENA JUVENTUS LAZIO NAPOLI ATALANTA PARMA NOVARA ROMA UDINESE
GDS
S
I=SORPASSO cedendo un paio di palle-gol e dimenticandosi la porta di Buffon: una telefonata intercontinentale di Barreto in pieno recupero resta l’unico pensiero offensivo contro i 10 dei rivali (4 in porta).
Pazienza Juve La Juve manovra con la serenità delle ultime uscite. Tiene palla, spinge con gli esterni (Estigarribia per De Ceglie la novità), convinta che prima o poi il gol verrà. E in effetti, senza dannarsi, al 15’ e al 20’, le cascano in grembo due nitide palle-gol: sbagliano Quagliarella e Caceres. Il solito spreco della prima punta... Quel ruolo sembra il Triangolo delle Bermuda: si perdono tutti. Dopo Matri e Borriello, fatica anche Quagliarella, che arretra per offrire sponde ai mediani, come Vucinic, ma con un Palermo così rintanato servirebbe una punta che dia profondità e raccolga cross, anche se in verità gli esterni di Conte producono pochino. Sbaglia Caceres a non sfidare di più Acquah che non ha
Giovedì ore 20.45 BOLOGNA CAGLIARI
passo da fascia.
Gol e uova Bastano pochi minuti
di ripresa per intuire che, ancora una volta, la Juve ha inserito il turbo e cambiato passo. Marchisio e Vidal danno un giro di vite al pressing e il Palermo è in scatola. Il gol di Bonucci su angolo di Pirlo (12’) è una notifica di esproprio. I ragazzini della difesa e la mediana del generoso Barreto hanno resistito anche troppo. Mutti prova a reagire: dentro Budan e 4-3-1-2, ma la Juve ormai è diventata troppa. Il solito cambio illuminato di Conte pilota il raddoppio (24’): Matri, appena entrato per Vucinic, copre una palla al limite, da vera prima punta, e agevola il tiro di Quagliarella, più suo agio quando ha una boa di riferimento. La curva canta: «Salutate la capolista». A momenti ci scappa pure il terzo gol del totem Del Piero. Troppa grazia... È già grassa la Pasqua juventina. Amauri nell’uovo: chi se lo aspettava? © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Moviola
Gola distanza
di ANDREA SCHIANCHI
Brighi tiene in pugno la gara Vidal da giallo
Amauri segna il gol più importante per la... Juve Poi Bonucci lancia i bianconeri al primo posto Nel pomeriggio, a San Siro, Amauri segna il suo più importante gol per la Juve. Lo fa in maglia viola. Il centravanti italo-brasiliano, fallimentare nella sua esperienza in bianconero, stende il Milan e fa un favore (anche) alla sua ex squadra ANSA In serata, allo stadio Barbera di Palermo, la Juventus batte il Palermo: ad aprire le danze ci pensa al 57’ il difensore Bonucci con uno stacco imperioso LIVERANI
Partita abbastanza corretta e direzione senza problemi per l’arbitro Brighi. Solo un intervento di Vidal su Barreto è graziato: il fallo è da «giallo». Regolare il gol di Bonucci che salta su Della Rocca e lo brucia sul tempo. Nessuna contestazione sul raddoppio di Quagliarella che riceve il pallone da Matri e segna con un preciso tiro di sinistro. Poco dopo Matri viene giustamente fermato in fuorigioco: bravo l’assistente Manganelli. Corretta l’ammonizione di Marchisio che trattiene per la maglia un avversario lanciato.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
DOMENICA 8 APRILE 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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SERIE A 31a GIORNATA le Pagelle
di MIRKO GRAZIANO
PALERMO MIGLIACCIO FRENA MARCHISIO 6,5 6 h l’allenatore Mutti Il migliore Barreto
5,5 Incassa bene per un’ora, poi vacilla, infine crolla.
Alibi tanti e convincenti. Fra squalificati e infortunati gli manca mezza squadra, eppure l’ordine in campo non viene mai meno.
Ottimo primo tempo, di vanga soprattutto, comunque reattivo anche in fase di ripartenza. E’ l’ultimo ad arrendersi.
JUVENTUS CHIELLINI IN FORMA ECCEZIONALE 7 7,5 h l’allenatore Conte Il migliore Bonucci
7
L’orchestra non stecca più una nota. Spartito da scudetto.
Rigenerato Quagliarella, «ripescato» Matri, per il resto una squadra che gioca a memoria e dà spettacolo: qui il fenomeno è il tecnico.
Stavolta il gol è tutto suo. E quanto pesa! Bene pure dietro: regala uscite palla al piede da brivido, ma stilisticamente impeccabili.
6
6
6
6
5,5
6,5
6
6,5
7
6
6,5
6,5
Viviano
Muñoz
Milanovic
Labrin
Pisano
Migliaccio
Buffon
Barzagli
Chiellini
Caceres
Vidal
Pirlo
Normale amministrazione in sicurezza. Magari non reattivissimo sul gol di Bonucci, nel finale chiude alla grande su Del Piero.
All’inizio non protegge adeguatamente l’uscita di Viviano e per poco Vucinic non trova il gol. Poi, un’ora di gioco quasi perfetta.
Ai limiti del sontuoso fino a quando la Juventus non passa in vantaggio. Sul 2-0 realizzato da Quagliarella, copre timidamente la sponda di Matri.
Stesso discorso fatto per i compagni di reparto: bene con la gara in equilibrio, chiusura in affanno. C’è lui su Quagliarella -gol.
Largo a destra, va solo di compitino. Non spinge quasi mai, e nel primo tempo «ignora» un paio di pericolosi tagli da parte di Estigarribia.
Lui là in mezzo si fa sentire fino a quando resta in campo. Anzi, per un tempo riesce a tenere parecchio in apprensione il bianconero Marchisio.
Come ai bei tempi, quando non erano rare le giornate senza affanni, da dedicare solo alla normale amministrazione: robetta per uno come lui.
L’attacco del Palermo viene innescato raramente, la giornata va via liscia. Barzaglione, dal canto suo, non risulta mai fuori posizione.
Sposta l’aria quando si muove. E’ in condizioni spettacolari. Cancella dal campo Ilicic. Solo Miccoli riesce a creargli un paio di grattacapi.
Sul risultato di 0-0 Vucinic lo libera a un metro da Viviano: la conclusione (di stinco) risulta inguardabile. Corsa e lotta non vengono mai meno.
Prima frazione di quantità, dopo l’intervallo lui e Marchisio chiamano però il cambio di ritmo e la squadra a quel punto dilaga (Pepe, s.v.).
Ogni palla passa dai suoi piedi. Le sue idee e la sua arte calcistica stanno portando la Juventus a un passo dal «Sogno».
5,5
5
5
6
5
6
6,5
6
6
6,5
6,5
6
Della Rocca
Acquah
Ilicic
Miccoli
Budan
Bacinovic
Marchisio
Estigarribia
Vucinic
Quagliarella
Matri
Del Piero
Piazzato nella zona di Pirlo, ma vede poco il regista juventino. Meglio nel primo tempo. Un po’ troppo plateale in alcune inutili proteste.
La fascia non è esattamente il suo mestiere. Inevitabilmente nullo in fase di spinta, si fa valere meglio quando c’è da metterci il fisico.
Subito intimidito dallo strapotere fisico del Chiellini di questi tempi. Sbaglia appoggi su appoggi, esce tra i fischi. (Vazquez, s.v.)
Servito poco e male. Va allora a cercare lui il pallone, e dopo l’1-0 segnato dalla Juve produce in proprio un numero d’alta scuola che spaventa Buffon.
E’ l’unica vera carta in mano a Mutti per provare la rimonta: non risulta vincente. Di fatto, l’attaccante croato non entra mai in partita.
Entra a situazione di fatto compromessa. Può poco, lascia comunque un piccolo segno con un destraccio che finisce di poco alto.
Il serbatoio del Principino è tornato pieno: trascorre un tempo così così, subito dopo arriva l’impressionante progressione che trascina tutti.
Subito un’intuizione deliziosa sprecata malamente da Quagliarella. In generale prestazione un po’ troppo timida.
Caceres vanifica un suo che sarebbe assist degno dei migliori playmaker Nba. Il montenegrino inizia bene la partita, chiude però senza ulteriori lampi.
Subito una ciabattata a porta spalancata. Non si demoralizza, riparte, lotta fino alla fine e firma il gol che blinda il primo posto in classifica.
Non gli farà piacere sentirselo dire, ma ultimamente dà il meglio quando parte dalla panchina: contro il Palermo sponda-gioiello per Quagliarella.
Un quarto d’ora in campo, abbastanza per una «pennellata» delle sue: finta, controfinta e diagonale di sinistro che Viviano respinge a fatica con i piedi.
TERNA ARBITRALE: BRIGHI 6,5 Gestione intelligente di una partita comunque tranquilla. Cartellini giusti, qualche piccola sbavatura, ma lontano dalle zone calde. Manganelli 6; Padovan 6
PRIMAVERA
Gazzetta.it
La baby Juve perde il derby Inter in vetta
Gazza
Si sono giocati ieri alcuni recuperi del campionato Primavera. Nel girone A il Torino di Asta ha vinto il derby con la Juventus, ma la Fiorentina non ne ha approfittato per avvicinarsi ai bianconeri, sempre al comando. Nel girone B un gol di Livaja ha consentito all’Inter di superare di misura il Vicenza. Soltanto un pareggio per il Milan in casa contro il Chievo. Nel girone C vittoria in rimonta della Roma e successo esterno del Napoli ad Ascoli. GIRONE A (5a giornata di ritorno) Fiorentina-Sampdoria 1-1; Juventus-Torino 0-1. Classifica Juventus* p. 49; Fiorentina 44; Torino 43; Livorno 39; Empoli 36; Genoa, Sampdoria 37; Parma 33; Novara* 31; Cagliari 29; Sassuolo 27; Siena 20; Modena 18; Grosseto 11. * Una partita in meno GIRONE B (4a giornata di ritorno) Milan-Chievo 1-1. (9a giornata di ritorno) Inter-Vicenza 1-0. Classifica Inter* p. 49 punti; Varese 47; Milan* e Chievo* 46; AlbinoLeffe 44; Bologna 38; Cittadella 29; Atalanta 28; Udinese 26; Padova* 27; Brescia 25; Verona 21; Cesena 20; Vicenza 19. GIRONE C (4a giornata di ritorno) Ascoli-Napoli 0-1; Roma-Pescara 2-1. Classifica Roma* p. 61; Lazio 59 punti; Palermo 52; Catania 40; Napoli 39; Reggina 37; Lecce 36; Ascoli 30; Nocerina 25; Bari, Juve Stabia 21; Pescara* 18; Crotone 15; Gubbio 11. * Una partita in meno.
Tvf
Lionel Messi, 24 anni REUTERS
TUTTI I GOL E LE EMOZIONI DEL 31˚ TURNO DI SERIE A Gli highlights delle partite della giornata del campionato con i commenti in presa diretta dai dieci stadi e i racconti delle 29 reti realizzate e delle azioni salienti. Inoltre le sintesi di tutte le partite di serie B e il meglio di Liga, Premier League e Bundesliga.
TORNA LA MOTOGP: PROVE, GRAN PREMI E INTERVISTE DAL QATAR Le immagini del Motomondiale con gli highlights di prove libere, qualificazioni e gare di MotoGP, Moto2 e Moto3. Inoltre i brividi della on board camera e le interviste ai primi tre classificati poco dopo la fine dell’evento.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
SERIE A 31a GIORNATA L’IMBATTIBILITÀ
I PRECEDENTI
Trentunesimo risultato utile consecutivo Eguagliata l’Inter di Mancini del 2006-07 Nel mirino il record del Milan di Capello
Scudetto a chi guida dopo 31 turni? Nei tornei a 20 squadre, succede sempre L’ultima rimonta fu quella del 5 maggio
Con il 31˚ risultato utile consecutivo, la Juventus ha eguagliato il primato di imbattibilità (dall’inizio del campionato) in A nei campionati a 20 e 21 squadre: era stato stabilito nel 2006-07 dall’Inter di Mancini, imbattuta nelle prime 31 gare e finita k.o. con la Roma (1-3) nel recupero del 22˚ turno. Con un altro risultato utile, i bianconeri — uno dei tre club a non aver mai perso in Europa in questa
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO PALERMO
Dolci, vino e caffè. Antonio Conte li evita accuratamente dal 22 febbraio: «Ho fatto un fioretto per la Quaresima». Oggi è Pasqua e l’allenatore della Juve potrebbe abbuffarsi. Probabilmente non lo farà e non è da escludere che il fioretto prosegua fino a metà maggio. La Juve è tornata in testa e da oggi cambia tutto senza cambiare nulla: resta l’obbligo di vincere ogni partita, ma adesso sono diversi lo spirito, la percezione dell’impresa, la consapevolezza della propria forza. «I ragazzi mi hanno stupito, hanno una mentalità disarmante» e mentre lo dice a Conte brillano gli occhi. Questa squadra l’ha coccolata, educata, cresciuta, vestita, istruita, rimproverata come una seconda figlia. La piccola Vittoria, che giustamente potrebbe reclamare il suo ruolo, ci perdonerà se per una volta aggiungiamo un membro alla famiglia Conte: la Juve è la seconda creatura del suo papà. Mese dopo mese Ieri sera sem-
brava che i bianconeri fossero meno sicuri del solito, meno aggressivi e più timorosi. Non paura del Palermo, ovviamente, ma paura di vincere come era accaduto nel primo tempo della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan. Non ditelo a Conte, vi guarderà fisso negli occhi e risponderà: «Abbiamo dominato tutta la partita. E soprattutto non abbiamo paura di nessuno». E’ comunque normale che i sentimenti rallentino le gambe, soprattutto in una squadra come la Juve che sui sentimenti ha co-
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gol incassati: è bianconera la miglior difesa tra le 5 grandi leghe d’Europa. Dietro Bayern (19 gol presi) e Barça (22)
stagione con Debrecen (Ungheria) e Vardar (Macedonia) — potrà andare alla caccia dei record della Fiorentina, imbattuta nelle prime 33 giornate della stagione 1955-56. Il record assoluto di tutti i campionati di A a girone unico è del Milan di Fabio Capello, che nel 1991-92 rimase imbattuto per tutto il torneo, 34 giornate: per ora è l’unica squadra ad aver vinto uno scudetto senza mai perdere.
Roberto Mancini, 47 SPORTMEDIA
Come prima di Calciopoli. La Juventus non era in testa alla classifica dopo 31 giornate dal 2005-06, quando comandava con 78 punti, a +8 sul Milan: vinse lo scudetto, poi revocato. In passato, si è trovata in questa condizione 16 volte, e in 15 stagioni ha chiuso con il titolo. L’eccezione è il 1999-2000, quando il gol di Calori a Perugia annullò la stagione dei bianconeri
il personaggio L’ALLENATORE RIVELAZIONE
Conte al comando con un segreto: il fioretto-scudetto «Niente dolci, caffè e vino per la Quaresima. I ragazzi mi hanno stupito, stanno facendo cose straordinarie contro la superpotenza Milan. E adesso essere primi è meglio» struito la sua cavalcata. Trentacinque risultati utili consecutivi, quattro vittorie di fila nel momento più difficile, 523 minuti senza incassare reti proprio quando risuonavano nello spogliatoio le parole di Massimiliano Allegri («Scudetto a loro se arriviamo pari? Prima devono prenderci»). Luglio è stato il mese della conoscenza, agosto quello dello studio, settembre quello della partenza bruciante, ottobre quello della fiducia, novembre quello della consapevolezza, dicembre quello della solidità, gennaio quello della flessione, febbraio quello dei dubbi, marzo quello della rinascita. Adesso siamo ad aprile ed è il mese della verità. Poi resterà solo maggio, che
di Ancelotti. Due anni dopo, successe lo stesso all’Inter di Simoni: davanti dopo 31 turni, sorpassata in volata il 5 maggio all’Olimpico. Sono due dei quattro casi su 39 in cui le ultime sette giornate hanno ribaltato la classifica. Allora però il campionato era a 18 squadre, e il particolare conta: nella A con 20 o 21 squadre, infatti, chi era in testa alla 31a ha sempre vinto.
sarà il mese della gioia o della delusione.
Ronaldo il 5 maggio 2002 LIVERANI
la Sfida
Meglio primi Intanto è diversa
la prospettiva: la Juve prova a scappare e molla i panni dell’inseguitore. «Io preferisco sempre stare davanti perché non dipendi da niente e da nessuno dice Conte -. C’e stata una lunga rincorsa da parte nostra e siamo stati bravi a sfruttare questi due stop inattesi del Milan. Detto questo, mancano sette partite e noi abbiamo un calendario più difficile e impegnativo. Ma adesso abbiamo acquisito consapevolezza ed è aumentata l’autostima. Giocare da primi è molto meglio, ma resto convinto che noi stiamo facendo qualcosa di straordinario contro una super potenza. Adesso un po’ le gerarchie sono cambiate, ma noi dobbiamo restare concentrati e cattivi. Ci manca un po’ di esperienza, ma se la facciamo vincendo è meglio. Come ho detto ai ragazzi, abbiamo voluto la bicicletta e dobbiamo pedalare fino alla fine. Abbiamo l’osso in bocca, mica vogliamo mollarlo adesso».
FABRIZIO MICCOLI ATTACCANTE 32 ANNI
FABIO QUAGLIARELLA ATTACCANTE 29 ANNI
TIRI IN PORTA
0
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SPONDE
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DRIBBLING POSITIVI
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PASSAGGI SMARCANTI
0
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PALLE PERSE
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Discorsi Bici, ossa: Conte mica le studia certe battute. Gli escono così, in modo naturale, come i suoi discorsi a centrocampo che scatenano i giocatori: «Ma i discorsi nascono all’improvviso: quando sento certe cose dentro di me, quando ho sensazioni particolari, allora parlo con i ragazzi». Gli parla al cuore. Come fossero suoi figli. E i risultati sono talmente buoni da lasciar perdere dolci, vino e caffè ancora per un po’. Ultima domanda, Antonio: cosa fa rima con fioretto? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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vittorie in trasferta: in campionato la Juve ha giocato 16 gare lontano da Torino: 7 vittorie e 9 pareggi
gol dai difensori: l’acuto di Bonucci aumenta il bottino di reti segnate dai difensori bianconeri che sale a 8 gol Antonio Conte, 42 anni, sembra indicare la strada verso lo scudetto ANSA
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La domanda a...
Se c’è l’autostima il calendario non conta
Che banda di assatanati Allegri punta sull’orgoglio
Ora bianconeri favoriti Milan, troppi infortunati
Pagata la Champions ma credo in una reazione
I Conte-boys corrono ma i giochi sono aperti
FRANCO CAUSIO Commentatore Sky
GIOVANNI GALLI Opinionista Mediaset
SANDRO MAZZOLA Opinionista Rai
PIERINO PRATI Allenatore Milan Junior Camp
ALDO SERENA Commentatore Mediaset
La Juve, dopo la partita di ieri, merita il primo posto e credo che possa vincere lo scudetto anche se c’è ancora tempo. Anche a Palermo ha dimostrato una grande forza e autostima. Il calendario? Per me non ha molta importanza, conta di più l’atteggiamento mentale. Anche contro la Fiorentina era favorito il Milan...
In questo momento darei la Juve al 51% e il Milan al 49% per lo scudetto. È stata una giornata importante, ma non decisiva. Quella banda di assatanati della Juve è ben organizzata e ha avuto più tempo per affinare l’aspetto tattico, ma il Milan ha l’orgoglio. Non credo che conti qualcosa giocare qualche ora prima o dopo: il campionato si deciderà all’ultimo minuto dell’ultima giornata
Adesso è la Juve favorita. Questa giornata non è stata decisiva, ma indicativa. La mentalità dice Juve: giocare sapendo il risultato degli altri è negativo se non hai gli attributi ed è stata brava a insistere. Nel Milan c’è qualcosa che non va: 12 infortunati sono troppi. Il calendario è relativo, alla fine vincerà chi avrà più birra in corpo.
I bianconeri sono leggermente favoriti, ma non è fatta perché sette partite sono tante. Il Milan l’ho visto giù, deve ancora smaltire la stanchezza e la delusione per la Champions, ma credo in una reazione anche se giocherà già martedì e mancheranno anche Ambrosini, Bonera e Aquilani. Il momento è difficilissimo, il Milan è quasi sempre in emergenza, ma deve reagire
I giochi sono aperti anche se ieri per la Juve è stata una giornata decisiva per l’autostima. Da qualche settimana corre e pressa, è squadra, Del Piero è in stato di grazia... è fondamentale arrivare alla fine con le gambe che viaggiano. Però il Milan ha campioni che possono ribaltare la situazione e il calendario favorevole.
Juve convinta e più in forma ma il Milan ha sette vite La Juve torna in testa e il Milan insegue, cambiano gli equilibri del campionato e a sette giornate dal termine il duello diventa rovente. Da una parte i bianconeri, che dopo un bell’avvio, colpiti da pareggite, si erano fatti superare dal Milan e dall’altra i rossoneri che hanno pagato la delusione di Champions e una serie di infortunati. Adesso è la Juve la favorita per lo scudetto? Gabriella Mancini
DOMENICA 8 APRILE 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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il Film Prima occasione di Caceres Poi Miccoli mette paura a Buffon 20’ primo tempo Caceres non calibra il pallonetto Vucinic lancia Caceres: buono l’inserimento dell’uruguaiano, che però sbaglia il colpo con Viviano in uscita PALAZZOTTO
23’ secondo tempo Miccoli è l’ultimo ad arrendarsi Un assolo di Fabrizio Miccoli mette i brividi alla Juventus: l’attaccante del Palermo cerca la strada del pari ed è l’unico che mette un po’ di paura a Buffon ANSA
Bonucci, ancora lui «Viviamo un sogno Non l’avrei mai detto» Di nuovo in gol: «Sono felice, non parlo dell’inchiesta» Quagliarella dice sì al turnover: «Facile, ci adeguiamo» DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO PALERMO
Corre forte, Leo. Corre fortissimo verso quello spicchio del Barbera colorato di bianconero, che balla e urla e piange di gioia perché la Juve è di nuovo prima e a sette giornate dalla fine non succedeva da tanto tempo. Corre forte, Leonardo Bonucci, e stringe i pugni e fa mulinare le braccia e mostra i muscoli e serra i denti. La felicità a volte deforma i lineamenti e Leo è felice proprio come una Pasqua. Una felicità che non diventa rabbia perché non ci sono cattivi pensieri a guastare la notte di Bonucci: «Preferisco non parlare del calcioscommesse, ma nella mia esultanza c’era solo la gioia per il gol». Questa volta non ci sono dubbi sulla rete: è sicuramente di Bonucci, al quale la Lega ha tolto quella segnata contro il Napoli. Leonardo, intanto, pensa ad altro: «Non avrei mai detto che ci saremmo trovati in testa a questo punto: è un sogno che ci piace vivere e siamo lì per coronarlo». Leonardo è un simbolo della crescita della Juve: è passato dai fischi agli applausi con grande maturità, senza snaturarsi e senza farsi condizionare dalle critiche. La sua qualità in difesa è importante e, quan-
lui, ha sofferto molto», aggiunge Quagliarella. Che poi si gode il secondo gol consecutivo, cosa che non accadeva dal novembre 2010. Un gol che pesa perché quello di Palermo per lui era un esame e alla prima domanda (assist di Estigarribia) Fabio era sembrato poco preparato. Solo un’impressione, perché alla seconda (assist di Matri), Quagliarella ha risposto con la sicurezza dello studente modello: sinistro nell’angolino. «Quando l’allenatore mi mette in campo cerco di dare risposte positive. Sappiamo che Conte in attacco ci alterna spesso e ci adeguiamo». Anche Fabio, come Bonucci, ha passato un periodo complicato: non per i fischi, ma per quelle sensazioni giuste che non tornavano dopo l’operazione. «I momenti difficili ci sono stati, ma adesso penso al presente».
24’ secondo tempo Quagliarella mette il sigillo sul match Quagliarella raccoglie una sponda di Matri e chiude la partita realizzando il gol del raddoppio LAPRESSE
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HANNO DETTO
S Quagliarella Abbiamo corso come dei pazzi, meritavamo di vincere. Ce lo ripete continuamente Conte: siamo costretti sempre a vincere
Festa Un presente che piace ad Andrea Barzagli («Ormai siamo lanciati, dobbiamo vincere
S Leo è passato dai fischi agli applausi con la solita sfrontatezza Non mancano i pensieri ad Amauri: «Per fortuna si è sbloccato» do ieri è uscito da una situazione pericolosa con un dribbling su Miccoli e poi una finta su altri due avversari, i tifosi gli hanno regalato un’ovazione. Il bis di Quaglia Questo è Leo,
prendere o lasciare, ed è meglio prendere perché Bonucci non ha paura di nessuno e se sbaglia non ci pensa, se cade si rialza, se lo sfidano non abbassa lo sguardo. Negli spogliatoi del Barbera sorridono tutti,
ma è un sorriso vigile. Nessun trionfalismo, nessuna battuta fuori luogo, nessuna presunzione. Le parole che ricorrono più spesso sono: vincere (tutte le partite), sogno (di conquistare lo scudetto), fiducia (che aumenta gara dopo gara). E Amauri. Già, il vecchio compagno che è uscito dall’uovo di Pasqua come la più gradita delle sorprese. «Per fortuna Amauri è riuscito a sbloccarsi», dice Bonucci. «Sono contento per
La grinta di Leonardo Bonucci, 24 anni. In questo campionato ha segnato alla Fiorentina e al Napoli, gol poi tolto dalla Lega ANSA
sempre e continuare a non prendere gol. Col Palermo eravamo superconcentrati») e ad Alessandro Matri («Abbiamo gestito bene la partita e comandato il gioco sempre»). Beppe Marotta sorride, i giocatori sfilano sul pullman con l’aria soddisfatta. Primi a Natale, primi a Pasqua. Il 13 maggio, ultima di campionato, è la festa della mamma. E alla mamma, si sa, bisogna fare un bel regalo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Barzagli L’1-2 del Milan ci ha caricato, ma eravamo già concentrati. Non abbiamo mai mollato: ora mancano 7 turni e sappiamo che il campionato può cambiare
Matri Abbiamo gestito bene la partita e comandato sempre il gioco. Ora pensiamo alla sfida con la Lazio che, come tutte quelle che restano, sarà determinante
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CARUSO PALERMO
Nella vigilia pasquale è facile dire che al Palermo sia toccato il ruolo dell’agnello sacrificale. Nel sabato Santo poche notizie della squadra rosanero: dopo la prima vittoria in trasferta della stagione (la settimana
modo corretto. Dopo essere passati in svantaggio abbiamo avuto la palla per l’1-1 e invece abbiamo subìto il secondo gol». Consolazione «Anche questa volta abbiamo dimostrato di saper giocare da squadra continua il tecnico -, di essere un gruppo compatto. Siamo stati battuti dalla prima in classifica. L’amarezza della sconfitta viene dunque ridimensionata da quello che siamo riusciti a produrre. Affrontavamo un centrocampo di nazionali con Migliaccio in precarie condizioni e Bacinovic che non aveva più giocato dopo l’infortunio di gennaio». L’attacco rosanero è stato servito poco e
male. Mutti: «Ilicic e Miccoli hanno fatto quello che potevano, si sono adoperati contro i 3 centrali bianconeri come hanno potuto. Quando dovevamo ripartire c’è mancata un po’ di qualità e quindi li abbiamo un po’ abbandonati. Ora bisognerà cercare di dare continuità ai giovani che sono stati inseriti, ma io punto a mettere in campo sempre il miglior Palermo. Ora concentriamoci sulla Fiorentina, anche loro comunque dovranno stare attenti». Intanto ieri è stata ridotta la frattura del setto nasale a Milanovic che verrà sottoposto a intervento chirurgico domani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Evviva, siamo tutti in finale Marco Cattaneo (diretta gol, Sky) «Muntari, stanchissimo e provato dopo le fatiche di Champions League». Che non ha giocato perché il Milan non lo ha messo neppure nella lista. Il primo gol del Cagliari raccontato da Ercole Cellino, inviato di «Quelli che il calcio» (Rai Due) «Niente. C’è stato un cross e Ariaudo l’ha messa dentro. E basta». Quello che è successo realmente, dalla diretta di Mediaset Premium «Sull’angolo di Cossu realizza un gran gol Astori in mezza rovesciata!» Luca Giurato (Rai) «Adesso è inutile fare polemiche retrospettive ma la Roma ha sbagliato a mandar via Montella» Antonio Conte nel dopopartita Sky «Come ho detto ai miei ragazzi, abbiamo voluto la bicicletta, ora cerchiamo di pedalarla sino alla fine». In minuto dopo la conferma di Ilaria D’Amico «La bicicletta va pedalata»
un ragazzo intelligente» («Novantesimo minuto», Rai) Enrico Varriale a Delio Rossi «Avete perso in casa con la Juve 5-0 e ora battuto il Milan per 2-1. Secondo lei chi è favorita per lo scudetto?» La risposta «L’ultimo dei miei pensieri è proprio questo» («Stadio sprint», Rai Due) «Pato ha telefonato a Balotelli perché cercava un massaggiatore. Mario gli ha risposto che conosceva solo massaggiatrici» (Gene Gnocchi, «La Domenica sportiva», Rai Due)
«Il Palermo di più non poteva dare» scorsa a Bologna) questa poteva essere l’occasione più gustosa per allungare a 4 la serie positiva. Ma la formazione di Mutti ieri sera è apparsa come svuotata e priva di mordente. A questo punto possiamo anche parlare di sindrome da avvio di ripresa: per la diciassettesima volta (su un totale di 49 reti) il Palermo ha subìto gol al rientro dall’intervallo. A Mutti comunque il Palermo pasquale è piaciuto: «Ho fatto i complimenti ai ragazzi perché abbiamo giocato con molte assenze, tanti giovani e alcuni anche fuori ruolo. Abbiamo cercato di mettere in campo Migliaccio e Pisano, e la squadra di più non poteva dare. Abbiamo retto l’impatto in
di VINCENZO CITO
Zibì Boniek «Io a Luis S Enrique voglio bene, sembra
IL TECNICO «TROPPE ASSENZE E TANTI GIOVANI CONTRO UN CENTROCAMPO DI NAZIONALI» SPIEGA MUTTI
Altro infortunio: domani Milanovic sarà operato per la frattura al setto nasale
Zupping
Q Bortolo Mutti, 57 anni, è subentrato lo scorso 19 dicembre a Davis Mangia sulla panchina del Palermo, tornando in Sicilia dopo dieci anni ANSA
Serse Cosmi tre settimane fa «Abbiamo davanti dieci finali». La conferma del suo avversario Attilio Tesser «Lecce prima di dieci finali». Il presidente del Francavilla Antonio Cupparo otto giorni fa «Le ultime sei partite saranno sei finali». Walter Mazzarri domenica scorsa «Da due anni giochiamo finali». Massimiliano Allegri lunedì «Ci aspetta una finale». Andrea Stramaccioni due giorni fa «Per noi Cagliari-Inter è una finale». Edy Reja alla vigilia di Lazio-Napoli «Saranno otto finali». Ma in Italia quante coppe si giocano? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
SERIE A 31a GIORNATA
il Film Dall’illusione di Ibrahimovic alla rimonta firmata Jo-Jo
30’ primo tempo Contatto Nastasic-Maxi Lopez: è rigore Celi concede un penalty generoso al Milan per un intervento del difensore viola Nastasic su Maxi Lopez IMAGESPORT
31’ primo tempo Ibrahimovic illude i rossoneri Sul dischetto va Ibrahimovic che spiazza il portiere Boruc e firma l’1-0, il gol numero 23 del suo campionato CEBRELLI
38’ primo tempo Maxi Lopez al volo colpisce il palo Occasionissima per il Milan: lancio di Ibrahimovic, Maxi Lopez tira al volo ma la conclusione si stampa sul palo. I rossoneri sarebbero potuti andare sul 2-0 DOLCI
Il Milan vede viol Jovetic-Amauri: colpo della Fiorentina I rossoneri scivolano al secondo posto Ibra sblocca su rigore. Ma con un grande Jo-Jo e i giovani della difesa, Rossi riesce a rimontare su Allegri LUCA CALAMAI MILANO
L’ultimo assalto lo porta FantAntonio in pieno recupero. Lui contro tutti. Un dribbling secco che lascia sul posto l’avversario, due passi dentro l’area della Fiorentina poi, mentre alza lo sguardo per cercare l’amico Ibra, arriva lo spintone di De Silvestri. L’attaccante finisce a terra. Rigore? L’arbitro Celi, che ne aveva già concesso uno al Milan a dir poco generoso, fa cenno di continuare. Cassano scuote la testa e si rialza. Pensate che favola sarebbe stata: il ragazzo che aveva sfiorato la morte rientra dopo cinque mesi e mezzo e salva i
Ibra non è più stratosferico, la squadra è stanca. Delio Rossi può sorridere Unica nota positiva per il Milan, il rientro di Cassano, che sfiora il rigore rossoneri. Invece questo sabato non ha niente di romantico per la squadra di Allegri. Ci sono solo schiaffoni. Incubo Ibra e compagni perdono in casa 2-1 contro una sorprendente Fiorentina e la Juve (grazie anche a un gol di Amauri, l’attaccante che i bianconeri hanno tenuto 6 mesi fuori rosa) effettua un clamoroso sorpasso. Incroci diabolici. E così mentre Jovetic si gode il suo momento di gloria e Delio Rossi riesce persino a farsi scappare un sorriso, il pubblico di San
Siro accompagna con qualche fischio l’uscita dal campo dei suoi beniamini. Altro che favola, la nuova classifica sembra un incubo. Dopo aver salutato la Champions ora anche lo scudetto diventa a rischio. Cosa succede al Milan? Partiamo dalle giustificazioni. Ce ne sono. Infortuni È dall’inizio dell’anno che la squadra di Allegri convive con una serie impressionante di infortuni che hanno colpito titolari e riserve, giovani e vecchi. Uno stillicidio. I rossoneri sono riusciti a convivere con questo clima da emergenza continua. Nella doppia sfida contro il Barcellona i nervi e l’orgoglio hanno tenuto in piedi una squadra già in riserva. Ma come trovare la benzina per il campionato? La stanchezza sembra aver preso il sopravvento. Di solito una partita come quella contro la Fiorentina la vince da solo Ibrahimovic. Ma anche Zlatan sembra meno mostro. Forse il nuovo fallimento in Champions ha minato le sue certezze? Lo svedese Per carità, Ibra nel primo tempo fa ancora la differenza. È lui a sfiorare il gol con un siluro su punizione (18’) che obbliga Boruc a un mezzo miracolo, è lui a dare il via all’azione che porta al generoso rigore concesso da Celi per un contatto Nastasic-Maxi Lopez ed è sempre lui a trasformare dal dischetto (31’). Per la cronaca, gol numero 23. E se non bastasse è ancora Zlatan a cesellare un cross al bacio che Maxi Lopez trasforma in una girata che centra il palo. Nella ripresa, però, anche Ibra torna sulla terra. Si allarga a sinistra, comincia a giocare quasi da fermo, va alla ricerca di tocchi impossibili. Innervosendo tutti: compagni, allenatore, tifosi. E se Ibra non sposta gli equilibri il Milan, questo Milan, diventa
Il gol di Amauri quasi allo scadere che decide la partita di San Siro. Una resurrezione per la Fiorentina e per il 31enne italo-brasiliano REUTERS
una squadra poco più che normale.
clic ANCHE L’ANNO SCORSO CRISETTA ROSSONERA TRA 29o E 30o TURNO Il Milan ha conquistato un solo punto nelle ultime 2 partite permettendo alla Juve di superarlo. Anche nella scorsa stagione i rossoneri avevano avuto un momento no più o meno a questo punto:
tra la 29a e la 30a (ora siamo fra 30a e 31a) avevano pareggiato col Bari (nella foto) e perso a Palermo e l’Inter era arrivata a -2 ma aveva poi perso il derby e il Milan aveva preso nuovamente il largo.
Scossa A mettere a nudo i problemi rossoneri ci ha pensato la Fiorentina più bella della stagione. In questa sorprendente vittoria che allontana i viola dalla zona retrocessione c’è la mano della società. Il patron Andrea Della Valle ha cominciato a «giocare» la notte del dopo-Juve. Mettendoci la faccia e le parole giuste. E non ha più mollato la presa. È stato lui a riaccendere uno spento Delio Rossi, a rincuorare un gruppo
di giocatori confusi, a garantire a una tifoseria sul piede di guerra che il progetto andrà avanti e che tra un anno la Fiorentina tornerà a lottare per l’Europa. Poi, poche ore prima del fischio d’inizio è entrato in «campo» anche Diego Della Valle. Abile a toccare nell’orgoglio una squadra che vale sicuramente più dell’attuale classifica. Il resto lo ha fatto Jo-Jo. Il campioncino intorno al quale la società vuole costruire un nuovo percorso ambizioso. Jovetic rimette in pari la sfida dopo due minuti della ripresa, bef-
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la curiosità
Il parastinchi di Muntari Queste gambe sono del rossonero Muntari. Nel particolare dell’immagine, sotto la scritta Ac Milan, s’intravede che il parastinchi è, in realtà, della sua ex squadra, l’Inter...
2’ secondo tempo Jovetic avvia la riscossa della Fiorentina In contropiede Jovetic non perdona e firma l’1-1, su assist di De Silvestri che poi celebra con lui la rete ANSA
a e cade MILAN
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la Moviola
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di ANDREA SCHIANCHI
1 (4-3-1-2) Abbiati; Abate, Bonera, Mexes, Zambrotta (dal 39’ s.t. Cassano); Nocerino, Ambrosini (dall’8’ s.t. Aquilani), Muntari; Emanuelson (dal 17’ s.t. Robinho); Maxi Lopez, Ibrahimovic. PANCHINA Amelia, Gattuso, Yepes, El Shaarawy. ALLENATORE Allegri ESPULSI nessuno. AMMONITI Bonera e Aquilani per gioco scorretto, Ambrosini per comportamento non regolamentare
(3-5-2) Boruc; Camporese (dal 24’ s.t. Felipe), Natali, Nastasic; De Silvestri, Kharja (dal 39’ s.t. Olivera), Behrami, Lazzari, Pasqual; Jovetic, Ljajic (dal 32’ s.t. Amauri). PANCHINA Neto, Felipe, Marchionni, Romulo. ALLENATORE Rossi. ESPULSI nessuno. AMMONITI Nastasic e De Silvestri per gioco scorretto, Pasqual e Boruc per comportamento non regolamentare.
E’ più rigore su Cassano che su Maxi
MARCATORI Ibrahimovic (M) al 31’ p.t.; Jovetic (F) al 2’, Amauri (F) al 44’ s.t. GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 ARBITRO Celi di Campobasso. NOTE paganti 27.413 per un incasso di 800.464 euro; abbonati 31.233 per una quota di 842.628 euro. In fuorigioco 6-2. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 5’.
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PALLE UTILI GIOCATE
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MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 4’ Diagonale di Jovetic di poco a lato. 18’ fucilata su punizione di Ibra respinta da Boruc: Muntari in corsa ribatte a lato. c GOL! 31’ Ibra trasforma un rigore concesso per una trattenuta di Nastasic su Maxi Lopez. 38’ Palo interno di Maxi Lopez con una conclusione al volo su lancio di Ibra.
fando il fuorigioco avversario e battendo Abbiati con la freddezza di un vero bomber. E al 44’ consegna ad Amauri la palla che fa saltare il banco e che permette all’ex juventino di segnare la sua prima rete con la Fiorentina. Una squadra che si è presentata a San Siro con due ragazzini in difesa: Nastasic (classe ’93) e Camporese (’92). Nomi ottimi per il domani. Errori Il secondo tempo del Mi-
lan invece è quasi un foglio bianco. Allegri ha sicuramente qualche piccola responsabilità. Perché non dare subito fiducia ad Aquilani preferendo invece il confusionario Muntari? Perché non immaginare un modulo senza fantasista viste le assenze di Boateng e il momento non brillante di Emanuelson? Perché spostare nel finale Muntari nel ruolo di terzino sinistro aprendo un’autostrada agli attaccanti viola? Beh, di sicuro qualcosa non ha funzionato. Il problema è che martedì a Verona contro il Chievo alla lista degli infortunati Allegri dovrà aggiungere gli squalificati Bonera, Aquilani e Ambrosini. Problemi su problemi. E la Juve è davanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SECONDO TEMPO c GOL! 2’ Micidiale contropiede della Fiorentina con assist di De Silvestri per Jovetic: l’attaccante viola controlla e batte Abbiati. 24’ Boruc respinge una conclusione ravvicinata di Maxi Lopez. c GOL! 44’ Mexes sbaglia l’intervento e Jovetic libera in area Amauri che controlla e realizza.
Zlatan Ibrahimovic, 30 anni AFP
Tre gli episodi da mettere sotto la lente d’ingrandimento: 1) il rigore concesso al Milan per fallo di Nastasic su Maxi Lopez; 2) il gol dell’1-1 di Jovetic; 3) il rigore reclamato, ma non concesso, dal Milan per un contatto tra De Silvestri e Cassano (ANSA). L’arbitro Celi decide di concedere il rigore per l’intervento su Maxi Lopez, ma nell’occasione sembra molto generoso. Nastasic guarda il pallone e prende posizione: Maxi Lopez, appena sente la mano dell’avversario appoggiarsi sulla sua maglia, cade. I dubbi ci sono. Vedono bene, invece, l’arbitro e i suoi assistenti in occasione del gol dell’1-1: Jovetic parte in posizione regolare, non c’è fuorigioco. Spalla o anca? Si apre il dibattito sul contatto tra De Silvestri e Cassano in area di rigore. Siamo al minuto 49, dunque in pieno recupero. FantAntonio fa un numero dei suoi sulla fascia sinistra e s’infila in area. E’ in netto vantaggio sull’avversario, arriverebbe certamente prima sul pallone, ma De Silvestri con un intervento piuttosto scomposto lo affossa. C’è chi sostiene che si tratti di un contrasto di spalla, in realtà sembra che De Silvestri si aiuti anche con l’anca. L’arbitro fa segno che ha visto tutto, che tutto è sotto controllo e non c’è assolutamente rigore. Obiettivamente, in quest’occasione, Celi è poco generoso nei confronti del Milan. Diciamo che l’intervento su Cassano è molto più «punibile» di quello su Maxi Lopez. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A 31a GIORNATA FABIANA DELLA VALLE MILANO
La telefonata è arrivata puntuale negli spogliatoi, ma non era né Antonio Conte né qualche dirigente bianconero. «Mi ha chiamato mia moglie e mi ha detto che sono bravo», ha raccontato Amauri nella zona mista di San Siro. Cynthia Cosini Valaderes ha vissuto dal primo all’ultimo minuto i momenti bui del suo uomo, la dolorosa rottura con la Juventus e il desiderio di ricominciare tutto con una nuova maglia. Solo una moglie può sapere quant’è difficile stare vicino a un attaccante che è stato quasi un anno intero sen-
Aprile è il mese portafortuna: l’ultima rete il 23 del 2011 col Parma
il personaggio AMAURI
È tornato Calimero Gol per la salvezza con dedica speciale L’attaccante ritrova la via della rete dopo quasi un anno, ma non pensa alla sua ex squadra: «E’ per mia moglie: mi ha aiutato nei momenti bui. I bianconeri? Avanzo a testa alta» Amauri Carvalho de Oliveira, 31 anni, è arrivato a Firenze a gennaio AP
za fare gol e ieri, dopo 11 partite con la Fiorentina, ne ha realizzato uno pesantissimo per la salvezza viola. «Lo dedico a mia moglie, domani (oggi, ndr) festeggiamo i 10 anni di matrimonio: lei mi è stata vicina nel periodo più difficile». Avanti a testa alta La nuova vita di Amauri è iniziata al minuto 881 della sua avventura fiorentina, su gentile concessione di Mexes. E pazienza se l’articolo numero 66 della sua collezione personale in Serie A servirà ad avvicinare allo scudetto la Juventus, la squadra che praticamente l’aveva messo fuori rosa e ha fatto di tutto per mandarlo via. Amauri non ha cartoline al fiele da spedire: «Ho fatto un favore alla Juve? No, l’ho fatto a me stesso e alla Fiorentina. Il calcio come la vita è così: ognuno va per la sua strada, io la per-
IL TECNICO VIOLA SODDISFATTO
Rossi: «Ci voleva la partita perfetta Ma Della Valle non è padre Pio...» MILANO (f.d.v.) La visita a sorpresa ha portato fortuna: è bastato che Diego Della Valle si palesasse nel ritiro viola perché la Fiorentina tornasse a vincere in trasferta dopo tre mesi. Delio Rossi però predica calma: «Io non ho mai pensato che una squadra si possa scindere dal proprio ambiente, però non vorrei che venisse fuori l’assioma che abbiamo vinto perché è tornato Della Valle. Se dipendesse tutto dalla sua presenza sarebbe Padre Pio... Abbiamo sempre sentito la vicinanza della famiglia. A fine primo tempo eravamo sotto immeritatamente, non era facile
ma i ragazzi hanno avuto coraggio. Serviva la partita perfetta, mi auguro che questo risultato ci faccia vivere le ultime sette partite in maniera più serena. La Fiorentina non è salva, abbiamo messo un mattone ma non abbiamo risolto tutti i nostri problemi». Rossi ha parlato anche del rigore su Maxi Lopez: «Visto dal campo mi è sembrava generoso, dalle immagini è più che generoso. Il diverbio con Muntari? Solo roba di calcio». «Siamo orgogliosi di aver vinto — ha aggiunto Stevan Jovetic —, ma dobbiamo trovare continuità, altrimenti non si va da nessuna parte».
corro a testa alta. Purtroppo devo guardare la classifica nella zona bassa, le prime posizioni non m’interessano». Amauri non rientrava più nel progetto bianconero ma il diretto interessato non ha mai smesso di avere fiducia in se stesso. Per questo a Torino ha continuato ad allenarsi con la Primavera di Baroni e si è fatto trovare in buona forma quando è arrivata la chiamata della Fiorentina. Amauri in Brasile vuol dire Calimero, ma lui non si è mai sentito a proprio agio nei panni del pulcino piccolo e nero. Amauri in realtà è tosto e resistente come un albero secolare, fedele al resto del suo nome (Carvalho de Oliveira significa quercia dell’albero), e sa che la pazienza è la virtù dei forti. Mese portafortuna Così, dopo
aver aspettato a lungo che le
grandi del campionato italiano s’accorgessero di lui, non si è buttato giù neanche per essere rimasto 11 mesi e spiccioli a bocca asciutta, un lasso di tempo interminabile per un centravanti. La primavera gli porta fortuna: l’ultima volta aveva segnato il 23 aprile 2011 in Udinese-Parma 0-2 e anche in quel caso fu una rete che sapeva di salvezza. Amauri ad aprile (nel 2002) si è sposato e ha ottenuto la cittadinanza italiana (2010) grazie alla naturalizzazione della moglie, che ha origini italiane. Ora avrà un’altra data da segnare sul calendario con un circolino viola. Poco prima dell’inizio della partita dal web era arrivata la notizia che Amauri sarebbe stato titolare, invece è partito dalla panchina ma gli sono bastati 12 minuti per confezionare il gol-partita.
Più forte dell’ernia «Certo, se
avesse segnato prima sarebbe stato meglio... — ha scherzato Delio Rossi —. E’ stato bravo perché è entrato in un momento delicato». «Con Rossi c’è un rapporto aperto, avevo capito che mi avrebbe fatto rifiatare — ha aggiunto Amauri —, perché da un paio di settimane ho un’ernia inguinale e non riesco ad allenarmi bene. E poi mercoledì abbiamo una gara fondamentale con il Palermo. Sono felicissimo perché sia io sia i tifosi aspettavamo questo gol. Tre punti importanti che rilanciano la Fiorentina». Amauri come tutti i viola era finito nel mirino dei tifosi: gli rinfacciavano di non essere ancora riuscito a segnare. Ora il sortilegio si è spezzato e Rossi ha di che gioire: il mese fortunato è appena cominciato... © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
di LUCA CALAMAI
MILAN DISASTRO MEXES, CUORE AMBROSINI 5 6,5 h l’allenatore Allegri il migliore Maxi Lopez
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Titolari stanchi e riserve in infermeria. Paga pegno.
Non è facile lavorare con l’infermeria affollata come il metro nell’ora di punta. Ma stavolta sbaglia anche qualche scelta: perché, a esempio, non dare subito fiducia ad Aquilani?
Centra il palo interno con una girata al volo. Sarebbe stato un euro-gol. E conquista il rigore con grande mestiere. Non solo. Nella ripresa è l’unico del Milan a sfiorare la rete.
FIORENTINA BORUC DECISIVO, BEHRAMI HA FAME 7 7,5 h l’allenatore Rossi il migliore Jovetic
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Battagliera come non lo era da mesi. La salvezza è più vicina.
Stavolta azzecca l’undici iniziale e, soprattutto, indovina le mosse in corso d’opera. A esempio lancia nella mischia Amauri, che lo premia realizzando il suo primo gol in maglia viola.
Per una volta si traveste da Ibra. E con le sue magie trascina la Fiorentina alla vittoria. Il gol è una coltellata al cuore del Milan e l’assist per Amauri è un tocco da fuoriclasse.
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Nocerino
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Nastasic
De Silvestri
Kharja
Si allunga come una molla per arrivare su una punizione avvelenata di Ljajic e mette i pugni per respingere un siluro di Jo-Jo. Nonostante la sconfitta esce a testa alta.
Nel giudizio pesa come un macigno il gol di Jo-Jo nato da un suo ritardo nell’alzarsi insieme alla linea difensiva. Il rossonero non fa scattare il fuorigioco e Jovetic lo punisce.
Conferma una volta di più di non avere la personalità per assumere la guida del reparto difensivo. Insomma, il solito soldatino che non incide nei momenti difficili.
Dopo l’erroraccio col Barcellona, incappa in un altro grave blackout nell’azione che decide la partita. Purtroppo Thiago e Nesta sono di un’altra pasta.
Non giocava da 5 partite. Per un’ora riesce a garantire una presenza dignitosa. (Cassano 6: Entra e con un numero da fuoriclasse semina terrore. Reclama anche il rigore).
Una partita normale anche per l’uomo dei tanti miracoli. Si batte con l’abituale generosità in mezzo al campo e, nonostante tutto, sembra avere ancora energie nelle gambe.
Vola per deviare una bomba di Ibra e si supera ribattendo di corpo una conclusione di Maxi Lopez. Due «numeri» che cancellano qualche incertezza in uscita.
Si batte con la grinta di un veterano reggendo l’impatto con un gigante come Ibra. È costretto a chiedere il cambio a metà ripresa per un problema muscolare. Peccato.
Guida con grande personalità i due «ragazzini» che Delio Rossi gli mette al fianco. È in scadenza e ha avuto contatti proprio col Milan, ma la Fiorentina non deve perderlo.
Il rigore su Maxi Lopez c’è e non c’è. Il ragazzino serbo dopo l’episodio contestato sbanda per un po’ di minuti. Comunque resta un talento importante.
Un altro ripescato da Delio Rossi. Macina chilometri su chilometri servendo un delizioso assist a Jovetic. Quindi, quantità più qualità. Da rivedere presto in campo.
Tornava titolare dopo una vita. Normale che fosse un po’ arrugginito. Ma si batte con grande impegno recuperando tanti palloni. Positivo. (Olivera 6: pochi minuti ma di qualità)
6
4,5
5
6
6
5,5
7
6,5
6
6
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7
Ambrosini
Muntari
Emanuelson
Ibrahimovic
Aquilani
Robinho
Behrami
Lazzari
Pasqual
Ljajic
Felipe
Amauri
Cuore di capitano. Si batte con grande generosità contro un centrocampo avversario che spesso mette sulla bilancia due uomini in più. Esce per infortunio.
Irriconoscibile. Tanti passaggi sbagliati e poca presenza negli ultimi venti metri. Quando Allegri lo arretra a terzino sinistro è dalla sua parte che la Fiorentina sfonda.
Il talentino sembra aver smarrito l’ispirazione. Per carità, si batte con grande impegno ma senza mai riuscire a impreziosire la manovra offensiva dei rossoneri.
Queste partite di solito le vince da solo. Stavolta invece si è limitato a segnare un gol su rigore e a servire l’assist per il palo di Maxi Lopez. Sembra poco, ma non è pochissimo.
Allegri lo inserisce nel ruolo di regista davanti alla difesa rossonera. Lui entra bene in partita, arrivando con grande facilità al tiro. Ma la mira è disastrosa.
Allegri lo propone da trequartista poi lo sposta sulla fascia sinistra. Ma l’effetto non cambia: Binho non va oltre i soliti scatti telefonati. E sotto porta, come sempre, non punge.
Fa la guerra in ogni angolo di San Siro. E la sua «fame» trasmette una scossa positiva a tutta la squadra di Delio Rossi. È uno dei pilastri della Fiorentina del futuro.
Finalmente una prova positiva. Guarda caso davanti al suo vecchio maestro Allegri che in estate aveva cercato di portarlo al Milan. Un altro che può riaccendere la sua stagione.
Qualche scatto di nervosismo di troppo gli costa un cartellino giallo. Ma non si ferma un secondo regalando una spinta importante sulla fascia sinistra.
Sfiora il gol con una punizione da manuale. Si vede che ha colpi e talento. Il problema è che a volte scompare dalla partita. Amnesie che scatenano l’ira di Delio Rossi.
Si destreggia con abilità in alcune infuocate mischie. Sicuramente non vale i 9 milioni investiti quasi due anni fa dai Dalle Valle ma forse non è neppure un signor nessuno.
Rompe il ghiaccio nella partita più complicata. Un gol cercato, voluto. E un urlo liberatorio. Il campionato di Amauri inizia a San Siro. Per la salvezza servono altri gol.
TERNA ARBITRALE: CELI 5,5 Due episodi nel mirino: il rigore concesso per la trattenuta su Maxi e quello non concesso per la spinta a Cassano. Forse era più fallo il secondo. Petrella 6; De Luca 6
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SERIE A 31a GIORNATA
il caso del giorno IL TECNICO DEL MILAN
Allegri a oltranza «Non è finita qui» E ora scricchiola «Dicevano che la Juve aveva chance anche quando era dietro, non vedo perché non dovremmo averne noi. Abbiamo la forza per rialzarci». La panchina è a rischio A rischio? La sorte dà, la sorte
ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANO
Il lungo addio allo scudetto, o almeno alla testa della classifica, è cominciato in una porta di San Siro, sotto la curva nord, con l’ormai celeberrimo gol non riconosciuto a Muntari. Il cerchio si è probabilmente chiuso ieri, con un errore di Muntari sotto la curva sud. In questa discesa imprevista del Milan c’è tutto San Siro e il campaccio definito da Allegri «veramente brutto, la palla pesava come un macigno». Pesano di più le occasioni mancate e Allegri si difende dietro il ritornello «nulla è perduto». Ma la faccia è scura, e l’umore più nero della faccia.
toglie: pareva che l’erba di San Siro avesse frenato il Barça in Champions e alla fine è il Milan stesso a lamentarsi del tappeto di casa. Ma è un motivo del contendere assai labile, come i rigori generosi o quelli non dati (il fallo su Cassano nel finale), e i molti altri accadimenti speciali di questa annata. Allegri non cerca scuse, sa che gli butteranno le colpe addosso, come spesso capita agli allenatori e come sempre è capitato a lui. E’ preparato e lo ripete: «La società farà i conti a maggio, non mi sento a rischio. Devo stare concentrato sul mio lavoro, tutti noi dovremmo restare concentrati, vivere partita per partita perché in queste settimane sono stati fatti troppi conti e contici-
L’ALLARME MARTEDÌ IN CASA DEL CHIEVO CON LA SOLITA EMERGENZA
Bonera, Ambrosini e Aquilani saranno squalificati. Visionato Bolat per il dopo Abbiati
Scenari Per il centrocampista ro-
MILANO
Seedorf davanti alla difesa, o magari Muntari, ma più facilmente l’olandese già sperimentato in Coppa Italia nella semifinale di ritorno contro la Juve: non ci sono molte altre soluzioni per Allegri, che recupera soltanto due giocatori per la partita di martedì (appunto Seedorf, e Antonini) e ne perde tre per squalifica. Il finale di stagione del Milan sembra uniformarsi in pieno alla legge di Murphy: se qualcosa può andar male, lo farà. Emergenza Per la trasferta di Ve-
rona saranno squalificati Ambrosini (che fra l’altro è uscito infortunato), Aquilani e Bonera, il più in forma della difesa. Difficilmente riprenderanno quota Boateng e Van Bommel. Il ghanese soffre per altri guai muscolari (in questa stagione ha giocato pochissimo) e l’olandese è rimasto fermo alla maiuscola prestazione dell’Emirates: quella sera, contro l’Arsenal, era stato lui con la sua per-
sonalità a salvare il Milan dal disastro. Aveva chiuso la partita con qualche contusione di troppo, ma quel che l’ha bloccato poi è il mal di schiena. E anche ieri Van Bommel ha brontolato in maniera poco allegra quando gli è stato chiesto se sarebbe rientrato nella partita con il Chievo. Lo stesso allenatore, alla domanda sulle condizioni di Boateng e Van Bommel ha riassunto con un cupo: «Non so se li recupero». Appannamento collettivo Ambrosini nelle ultime partite aveva tenuto bene in mezzo al campo, ma a Verona mancherà anche lui. E ci sono altri problemi
S Clarence Seedorf, 36 anni, in questa stagione ha giocato 26 partite e segnato 3 gol. Allegri conta di recuperarlo per la gara di martedì con il Chievo FORTE
La società farà i conti a maggio, ora devo restare concentrato sul campionato MASSIMILIANO ALLEGRI ALLENATORE DEL MILAN
ni. Dovremmo chiuderci a quel che si dice fuori e pensare al Chievo. Secondo molti la Juve aveva grandi chance di vincere lo scudetto quando era dietro, non capisco perché ora non dovremmo averne noi». Fiducia «Certo, non è stata una
settimana facile, ma ci sono sette partite, è lunga», dice il tecnico. «Ho capito che molti, diciamo la maggioranza, non
Rimproveri Altre colpe imputa-
te all’allenatore dal popolo: l’infortunio di Thiago, il rientro affrettato di Pato, la gestione di Boateng, la mancanza di un gioco alternativo a Ibra, la fiducia eccessiva in Emanuelson. Gli si risparmia il malore di Cassano, è già questo è un sollievo. Allegri tiene duro, si è messo il paraocchi e il paraorecchie da un pezzo. «Questa sconfitta nessuno se l’aspettava, nemmeno noi, ma abbiamo la personalità per rialzarci. Può capitare nella stagione un momento così. Ricordo che abbiamo fatto una lunga rincorsa che ci ha permesso di andare a +4 sulla Juve, e questi sforzi li paghi. Ma non è finita». Se fosse finita, pensano in molti, lui sarebbe al capolinea. Le voci sull’erede sono più o meno fantasiose: si va da un innesto di Seedorf in panchina al ritorno di Capello all’arrivo di Lippi o Van Basten, un evergreen. Ma anche guardando al futuro prossimo, cioè da qui a due giorni, Allegri ha abbastanza guai da risolvere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL DOPOGARA DELUSIONE E BUONI PROPOSITI per Allegri: Mexes ha concluso le ultime partite con errori madornali sullo scout personale, Nesta non sarà in grado di giocare, Abate non è in forma come lo scorso anno. C’è poco da scegliere anche in difesa, quindi, e in generale tutti i reparti del Milan sono messi un po’ così. Nocerino ha giocato moltissimo, e non ha la stessa possibilità di inserirsi di qualche mese fa. Emanuelson sembra spremuto, Aquilani non è al top.
La lista dei k.o. è sempre lunga Ma torna Seedorf
«
vedevano l’ora che il Milan perdesse. Ecco, è successo, ora basta. Proviamo ad andare avanti». Non sarà facile e Allegri lo sa. Galliani se n’è andato senza parlare, però non è difficile immaginare che presto si farà sentire Berlusconi. Fra infortuni, risentimenti, malesseri e squalifiche la lista degli assenti è lunga e le scelte passate al microscopio. L’ultimo rimprovero riguarda El Shaarawy, trascurato, e i rischi eccessivi nel finale. «Mi pareva che Cassano nella situazione in cui eravamo potesse darci di più, e qualcosa di buono ha fatto. Quanto alle sostituzioni in generale, il pareggio, con gli scontri diretti a favore della Juve, non sarebbe servito».
mano si dovrà fare una grande scelta a fine stagione: arrivati a 25 partite giocate (le presenze non da titolare contano la metà) bisognerà riscattarlo al prezzo fissato dal Liverpool. Aquilani al momento è a quota 13 presenze da titolare in campionato e 7 da subentrato, ma di tutto si parlerà più avanti. Anche perché in scadenza di contratto c’è la maggior parte del centrocampo: Seedorf, Aquilani, Ambrosini, Gattuso, Van Bommel, Flamini. Delle loro situazioni, come di quella di Nesta e degli altri, il club di via Turati comincerà a preoccuparsi a stagione finita. Molto dipenderà dai risultati: chiudere la stagione senza titoli potrebbe accelerare un processo di ringiovanimento che per la verità il Milan ha già provato ad avviare. Idea Bolat Intanto venerdì in Bel-
gio è stato avvistato un emissario rossonero a seguire il match tra Standard Liegi e Anderlecht, per valutare da vicino il portiere turco dello Standard Sinan Bolat, 23 anni, che vanta anche un gol in Champions League. Il giocatore va a scadenza nel giugno 2013 e potrebbe essere un’idea valida per il dopo Abbiati. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Maxi Lopez «Ne usciremo più forti» «Basta rimanere calmi e reagire». Abate: «Evitiamo di piangerci addosso»
cate. I suoi sono movimenti da centravanti classico: palla sotto la suola e corpo a copertura, sponde, rapidità nel girarsi e andare al tiro. Nell’economia di un gioco impostato sugli inserimenti dalla mediana, le sue sono caratteristiche molto funzionali. Soprattutto, Maxi è un ottimista. Non ha fatto drammi dopo l’eliminazione con la Juve in Coppa Italia, non li ha fatti nemmeno ieri. «Non dobbiamo mollare più nulla, altrimenti diventa difficile. Possiamo ribaltare questo risultato a Verona, bisogna pensare solo al Chievo e correggere quello che oggi non è andato. E’ un momento difficile, ma ne usciremo ancora più forti. Occorrono calma e forza di reazione. Il rigore? Mi hanno preso la maglia, ho perso l’equilibrio. Fine della discussione».
Maxi Lopez, 28 anni FORTE Niente alibi Ignazio Abate fatica MARCO PASOTTO MILANO
Si è procurato un rigore, ha colpito un palo con un bellissimo tiro al volo e nell’assalto del secondo tempo è andato vicino al gol. Ieri Maxi Lopez ha risposto presente alla chiamata di Allegri ed è stato il migliore degli attaccanti rossoneri (oltre che di tutto il Milan). Una delle qualità migliori dell’argentino è la semplicità nelle gio-
a trovare spiegazioni plausibili alla sconfitta: «E’ stata inaspettata, purtroppo non siamo stati il solito Milan. E’ uno stop che speriamo possa capitare anche alla Juve. Il problema è che non doveva capitare a noi. Ora purtroppo siamo nelle mani della Juve. Il problema è che fisicamente non siamo al top. Il primo errore da evitare è piangersi addosso. Il campionato è ancora lungo e possono esserci tante sorprese». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I NUMERI
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le sconfitte consecutive del Milan, tra Champions e campionato. È la prima volta che succede da quando c’è Allegri. In casa rossonera non accadeva dall’aprile 2010 con i due k.o. consecutivi di campionato in casa di Sampdoria (1-2) e Palermo (1-3).
1
il punto raccolto dal Milan contro la Fiorentina questa stagione. All’andata era finita senza reti. Prima il Milan aveva infilato 7 vittorie consecutive contro i viola.
11
gli anni quasi trascorsi dall’ultimo successo della Fiorentina in casa del Milan. Era il 17 maggio 2001 e anche allora i toscani si erano imposti per 2-1.
4
le reti realizzate da Amauri al Milan: una con il Parma e con la Fiorentina, una doppietta con la Juventus.
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le vittorie in trasferta stagionali per la squadra toscana. La precedente a Novara l’8 gennaio.
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SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG-MATCH NUMERI E CURIOSITA’
Un solo maxi-attaccante si chiama Jovetic
le cifre POSSESSO PALLA
MILAN
64%
Il fantasista della Fiorentina gioca come un autentico leader PASSAGGI POSITIVI 76 tocchi, 5 tiri, 1 gol, 4 sponde, 1 assist che manda in rete Amauri MILAN ANDREA SCHIANCHI
Il numero dei palloni toccati dagli attaccanti del Milan racconta lo svolgimento della partita meglio di qualunque altra cosa. Ibrahimovic interviene in 68 azioni, Maxi Lopez in 38. Poche, troppo poche, e la colpa non è certamente dei due, ma dei compagni che non riescono mai a innescarli e a metterli in condizione di pungere. Di solito Ibrahimovic tocca circa 80-85 palloni a partita, e questo è il segnale chiaro di una manovra (quella rossonera) troppo lenta e prevedibile. Il problema sta proprio nella velocità di esecuzione, decisamente al di sotto di uno standard accettabile. Il motivo di un simile atteggiamento? Poca benzina nel serbatoio, la sfida di Champions League contro il Barcellona si è fatta sentire. E’ questa la ragione che ha portato i rossoneri, dopo l’1-1 realizzato da Jovetic, a cercare il gol del vantaggio passando dai lanci lunghi indirizzati a Ibrahimovic. Se con la manovra con ci arriviamo, proviamo a buttarla in mezzo questo il pensiero di Ambrosini e compagni. Un’idea non proprio illuminante. Tanto impegno A
guardare le cifre non si può certo dire che Maxi Lopez non abbia inciso. E’ vero che tocca pochi palloni (38), ma è altrettanto vero che quei pochi sono pesanti. Innanzitutto è sull’argentino che viene commesso il fallo giudicato da rigore, ed è sempre lui a sfiorare il bis con un bel diagonale che si stampa sul palo. Maxi Lopez tira 3 volte verso la porta della Fiorentina, ma di lui bisogna ricordare anche 2 sponde (molto preziose per l’inserimento dei compagni), 1 lancio, 1 cross. Non gli si
83%
la Sfida MAXI LOPEZ 27 ANNI MILAN
STEVAN JOVETIC 22 ANNI FIORENTINA
MEXES
9 76
E’ Mexes il miglior recuperatore di palloni della partita. Ciò è dovuto al fatto che, spesso, la Fiorentina perde il controllo del gioco davanti all’area avversaria.
GOL REALIZZATI
0
Abbastanza precisa nei passaggi, la squadra di Allegri, ma non inappuntabile: qualche errore di troppo.
PALLONI RECUPERATI
PALLONI GIOCATI
38
Il solito vantaggio del Milan nel possesso palla, anche se questa volta viene eseguito in modo troppo lento e prevedibile.
1
TIRI EFFETTUATI
3
PALLONI PERSI
5
MUNTARI
16
ASSIST
0
1
SPONDE
2
4
Maxi Lopez ci ha provato in ogni modo: di piede, di testa, con il movimento e con i salti. Ma Boruc non gli ha mai lasciato lo spazio per il gol LAPRESSE
possono certo rimproverare l’impegno (sempre al massimo) e l’agonismo: 4 contrasti vinti, 2 persi, 1 intercettazione riuscita, 1 palla recuperata e 3 perse. E, a testimonianza della grinta che l’argentino ha messo in campo, ci sono pure i 3 falli commessi: significa che si è sempre proposto per il pressing offensivo e che era nella zona d’intervento. Genio puro Se al Milan non so-
no bastati Ibra e Maxi Lopez per mettere in cassaforte la vittoria, alla Fiorentina è stato più che sufficiente Jovetic. Geniale nelle giocate e nelle intuizioni. E, soprattutto, autentico leader, sempre pronto a caricarsi sulle spalle tutta la squadra. Jovetic tocca 76 palloni, sbaglia pochissimi passaggi (soltanto 5), calcia 3 volte in porta e 2 volte fuori, effettua un bellissimo lancio smarcante, regala 4 sponde ai compagni e porge un assist d’oro sui pie-
Poco servite le punte del Milan. Maxi Lopez lotta, ci mette grinta, ma non basta di di Amauri per il definitivo 2-1. Più di così, obiettivamente, non avrebbe potuto fare. Jovetic, di questa Fiorentina, è il valore aggiunto ed è a lui che si deve chiedere la sforzo maggiore per raggiungere la salvezza. Un solo neo nella prestazione del montenegrino: 11 contrasti persi. Deve mettere la gamba con più decisione, come si dice in gergo (forse lo frena il vecchio infortunio). I 9 palloni persi, invece, sono figli di tentativi offensivi non andati a buon fine: quando uno rischia, e Jovetic rischia spesso per cercare la giocata migliore, è logico sbagliare. Ma l’importante è avere il coraggio di provarci, e Jovetic ce l’ha. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Troppo lenta la manovra del Milan e troppe imprecisioni in fase di appoggio e di rifinitura. Muntari, con 16 palloni persi, è il leader negli errori.
FALLI COMMESSI
BEHRAMI
4 Un mastino in mezzo al campo. Behrami non ha mai tirato indietro la gamba e ha sempre cercato di contrastare gli avversari.
FALLI SUBITI
AMBROSINI
3 PALLONI TOCCATI
ZAMBROTTA
95
E’ Ambrosini il giocatore più tartassato della partita. Subisce 3 falli, quasi tutti rubando il tempo agli avversari. Il Milan, per allargare le maglie della difesa viola, si è appoggiato spesso sugli esterni. Così Zambrotta ha toccato 95 palloni.
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SERIE A 31a GIORNATA
galleria Per FantAntonio fine di un incubo lungo 162 giorni Ha saltato 28 partite in tutto Ritorno a San Siro Non ci posso credere! Un’espressione buffa di Antonio Cassano, 29 anni, che ieri è tornato a giocare ANSA
In panchina con Gattuso Primo tempo da spettatore Cassano ha guardato la partita dalla panchina accanto a Gennaro Gattuso, anche lui a lungo fuori per un infortunio LAPRESSE
E’ arrivato il momento Entra al posto di Zambrotta Al 39’ s.t. FantAntonio ha fatto il suo ingresso in campo al posto di Zambrotta: non giocava da cinque mesi e mezzo LAPRESSE
Cassano unico sorriso Milan Entra 11 minuti nel finale dopo 5 mesi e mezzo: ovazioni, dribbling, occasioni MARCO PASOTTO MILANO
Cinque mesi e mezzo racchiusi in undici minuti. Il processo di restituzione al calcio di Antonio Cassano si è completato ieri pomeriggio dopo 38 minuti (e 4 secondi) del secondo tempo di Milan-Fiorentina. Ha fatto un certo effetto rivedere in campo un ragazzo che appena cinque mesi fa — era il 4 novembre — entrava in sala operatoria per essere operato al cuore. Eppure il tempo e le cure hanno dato la loro risposta. E lui ci ha messo tutto se stesso: coraggio, forza di volontà e spirito di sacrificio. Il risultato è racchiuso in quegli undici minuti. Inutili ai fini del risultato — il vero miracolo in fon-
do Cassano l’ha già fatto —, essenziali per restituirgli un futuro da calciatore. Rewind Quando Allegri l’ha buttato dentro, più di qualcuno ha riavvolto il nastro della memoria. C’è chi è andato al 6 gennaio dell’anno scorso, quando Antonio bagnò il debutto in rossonero entrando nel finale e servendo a Strasser l’assist della vittoria a Cagliari. A qualcun altro invece è venuto in mente il 13 marzo, quando firmò il pareggio contro il Bari a sette minuti dal 90’: anche in quella circostanza c’era un Milan frastornato dall’eliminazione in Champions col Tottenham. Proteste Questa volta, però, FantAntonio non si è trasformato in SantAntonio. Ci ha prova-
le tappe E’ stato operato il 4 novembre 29 ottobre 2011 Di rientro da Roma-Milan, accusa un malore appena sceso dall’aereo, a Malpensa. 30 ottobre Viene portato al Policlinico di Milano e ricoverato in neurologia. 4 novembre Viene operato al cuore per risolvere il problema legato a una malformazione congenita. 21 novembre Prima volta a Milanello dopo l’ischemia del mese precedente. Gennaio 2012 Prime corse leggere a Milanello. 2 aprile Arriva il primo ok al ritorno in campo da una commissione nominata dalla Federazione Medici Sportivi. 3 aprile Ultimo controllo al Coni: alle 10.38 Cassano riceve il certificato finale di idoneità. Nel pomeriggio, gioca la sua prima partitella con la Primavera.
to, ma non ci è riuscito. Si è piazzato largo a sinistra come sempre, forse ancora più largo perché in quel momento il Milan era imbottito di attaccanti, e ha provato a puntare gli spazi. In un’occasione ci è anche riuscito, sgusciando in area con un dribbling e finendo a terra sulla pressione di De Silvestri. Non è stato sufficiente per convincere Celi ad assegnargli un rigore, ma abbastanza per fargli urlare tutta la sua rabbia quando ha visto l’arbitro invitarlo a rialzarsi. Mani nei capelli, occhi sgranati alla Schillaci: tutto inutile. Ha esibito un colpo di tacco, ha provato a cercarsi con Ibra, che non vedeva l’ora di riavere accanto il suo amico e suggeritore prediletto. Ma il Milan ha continuato a sbattere sul muro viola.
Cori e striscioni E’ ancora presto per capire se questa sarà ricordata come la partita dell’addio allo scudetto. Ma senz’altro resterà come quella che ha riconsegnato al Milan un giocatore importante. San Siro lo aspettava con ansia. «Ciao Cassano, bentornato» e «Antonio con noi» sono gli striscioni esposti sulle gradinate, mentre un lungo applauso ha accompagnato il nome scandito dallo speaker alla lettura delle formazioni. Con la curva Sud che ha cantato orgogliosa: «FantAntonio ce l’abbiamo noi». Quando Ibra ha segnato il rigore, Cassano ha festeggiato a lungo in panchina. La prossima esultanza dovrà rigorosamente avvenire in campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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il Film A Trieste doppio botta e risposta I sardi vanno due volte avanti: subito ripresi 5’ primo tempo Astori sblocca in acrobazia Il Cagliari sblocca il risultato sul primo calcio d’angolo della partita: Astori resiste a Ranocchia e in splendida acrobazia gira alle spalle di Castellazzi. Un gol da perfetto centravanti, lui che è un difensore centrale AFP DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE TRIESTE
C’è poco da fare, è la stagione del Rimpianto Nerazzurro. Il popolo dell’Inter non fa a tempo a sognare lo sprint Champions che arriva, puntuale, la delusione a troncare ogni speranza. Nello stadio intitolato a Nereo Rocco, milanista di chiara fama, è subito svanito l’effetto Stramaccioni. Dopo un doppio inseguimento al Cagliari, sul 2-2 si erano create le condizioni ideali per il sorpasso. Una zelante applicazione del regolamento da parte dell’arbitro ha privato la squadra isolana di Pinilla, reo di aver celebrato in modo scomposto il gol del 2-1 sotto la curva dei suoi tifosi: non ci si può aggrappare alla rete di recinzione quando si festeggia. Pinilla, già ammonito, non si è tolto la maglietta ma ha dimenticato questa «tremenda» consegna. E l’arbitro Guida ha dimenticato il buon senso. Il vantaggio Ripreso il gioco do-
po le lunghe proteste dei rossoblù (con ammonizione per Cossu), Cambiasso ha immediatamente riportato il punteggio in parità. A quel punto c’è mezzora a disposizione con l’uomo in più: non è un vantaggio trascurabile per una squadra che si chiama Inter e che sta giocando oltretutto su campo neutro causa la provocazione del presidente Cellino, in polemica col Comune di Cagliari. Ma in questo terzo di gara i nerazzurri producono soltanto due tiri, con Zarate: il primo va a lato, sul secondo si oppone bene il portiere. Poco per meritarsi anche l’aiuto della sorte nell’ultima mischia: Pazzini di testa crea scompiglio e Ranocchia da due passi prende l’esterno delle rete.
6’ primo tempo Milito rimedia subito La reazione dell’Inter è immediata. Zarate serve Milito in area: l’attaccante argentino, tenuto in gioco da Agostini, controlla e con il destro, senza neanche guardare la porta, infila Agazzi ANSA
19’ secondo tempo Cambiasso fissa il 2-2 Cambiasso rimedia al secondo svantaggio: nonostante la superiorità numerica, però, il 2-2 non cambia più LAPRESSE
Inter, altro rimpianto Cagliari in dieci per mezz’ora Solo un pareggio In gol Astori e Milito, Pinilla riporta avanti i sardi ma si fa espellere. Cambiasso fa 2-2 Prestazione deludente: Guarin non porta dinamismo e Forlan è assente Conti ordinato e Cossu vivace, con Ibarbo rossoblù pungenti in contropiede
Il flop Il Cagliari ha meritato il suo punto con un primo tempo
vivace e ricco di iniziative in mezzo al campo, grazie a un Conti ordinato e diligente e un Cossu che svariando preferibilmente a sinistra cercava di aprire varchi per le punte. E nella ripresa l’innesto di Ibarbo ha evitato che la difesa subisse senza possibilità di rifiatare l’assedio interista. Peraltro sterile, come abbiamo detto. Stramaccioni ha confermato un modulo, il 4-3-3, che nella circostanza ha funzionato male. Anzitutto a causa dell’assenza agonistica di Forlan. D’accordo, lui ha chiarito più volte di sentirsi una seconda punta e quindi il lavoro a elastico sulla fascia non lo rende felice. Però limitarsi in tutta una partita al cross da cui scaturisce la zampata di Cambiasso del 2-2 significa esprimersi ben al di sotto dei minimi sindacali.
Le ragioni Ma sulla prestazione incolore dell’Inter nel primo tempo (nel secondo si è giocato «di pancia») hanno influito altri elementi. Guarin non ha portato dinamismo essendo in fase di recupero; Stankovic e Cambiasso erano costretti a barcamenarsi contro un numero superiore di avversari quando Cossu si manteneva centrale. Per riequilibrare la situazione in mezzo ci sarebbe voluto un contributo costante di Chivu e Zanetti. Il capitano qualche discesa l’ha fatta, il romeno si è limitato a difendere.
La delusione di Zanetti e Ranocchia
Il fuoco Il primo svantaggio, inoltre, è nato da una dormita del rientrante Ranocchia che su angolo si è fatto anticipare da Astori, bravissimo comunque a girare a rete con una spettacola-
re volée. Milito sessanta secondi dopo ha rimesso in parità la contesa arpionando a centro area un suggerimento di Zarate. Nonostante questo inizio di fuoco, pure il primo tempo non ha regalato molte emozioni. Un paio di colpi di testa insidiosi di Cambiasso (parato) e Samuel (fuori), più una conclusione da lontano di Nainggolan. Proprio per il relativo dispendio di energie, era lecito attendersi una seconda parte frizzantina. E invece... Ultima annotazione: la curva cagliaritana era compatta sugli spalti, quella nerazzurra presentava ampi vuoti. Questa dimostrazione di passione da parte dei tifosi sardi merita più rispetto; la Nord interista, invece, sta forse già pensando alla prossima stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA RABBIA DEL PATRON ROSSOBLU’ NEL MIRINO IL ROSSO A PINILLA, CHE SU TWITTER SCHERZA: «LA PROSSIMA VOLTA CHE SEGNO MI METTO A PIANGERE»
Cellino: «Arriva la Mobile, sta per arrestare l’arbitro» Il presidente del Cagliari se la prende con Guida e con i dirigenti nerazzurri: «Ladri» DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI TRIESTE
«Sta arrivando la Mobile per arrestare l’arbitro». Il presidente del Cagliari Massimo Cellino non ha mai ambìto ad una carriera diplomatica e lo conferma allontanandosi irritato dal Nereo Rocco. Il numero uno rossoblù poi butta lì uno «stavo scherzando, buona Pasqua, anche se la partita l’avete vista tut-
ti», ma ormai il macigno è lanciato e nascondere il braccio serve a poco. Tanto più che in precedenza le telecamere l’avevano pizzicato partecipare al coro dei suoi tifosi «sapete solo rubare» e che a fine gara lo stesso Cellino passando davanti ai dirigenti nerazzurri aveva ripetuto «siete dei ladri, questo è un furto». In dieci e nervosi All’origine della rabbia cagliaritana c’è ovviamente l’espulsione di Mauricio Pinilla dopo il gol del momentaneo 2-1. Già ammonito per una manata a Stankovic a palla lontana nel primo tempo (e qualche interista sottolinea che quello era un intervento da «arancione»), l’attaccante cileno ha festeggiato aggrappando-
si alla recinzione e sollevando la maglia sino al petto. L’arbitro Guida gli ha mostrato il secondo giallo e quindi il rosso. Scatenando la reazione dello stesso Pinilla - pallone calciato in tribuna - e dei suoi compagni. L’attaccante poi twitterà: «La prossima volta che segno vorrà dire che m’incazzo e mi metto a piangere». «Perdere un uomo per una cosa così stupida dà parecchio fastidio — spiega invece Massimo Ficcadenti —. Anche perché poi ci siamo inevitabilmente innervositi. Se infatti il primo gol dell’Inter nasce da una nostra ingenuità, il secondo è figlio dello stato d’animo dopo l’espulsione di Pinilla. Resta il fatto che dobbiamo crescere a livello di lucidità, ma che avremmo meritato di vince-
re». Mentre Zanetti spiega con onestà «abbiamo trovato uno che arbitrava con il regolamento in mano, per fortuna nostra e sfortuna loro», Andrea Cossu fa: «Mai vista un’ammonizione del genere. Mauricio non si è tolto la maglia e si è aggrappato alla recinzione perché qui a Trieste è a due metri dalla linea di fondo. A parti invertite escludo che l’arbitro avrebbe preso la stessa decisione».
L’esultanza da giallo di Pinilla AFP
«Duello» Cossu-Rapetti Il fantasista, ammonito per proteste dopo il rosso al compagno, durante la gara era stato anche protagonista di un siparietto con il preparatore atletico dell’Inter Stefano Rapetti. I due hanno avuto un battibecco, al punto che il nerazzurro è stato poi al-
lontanato dal quarto uomo. Quando Cossu, dopo pochi minuti, ha ceduto il posto a Nenè, prima di lasciare il campo si è diretto verso la panchina avversaria per cercare il «rivale». Mentre Stramaccioni e Baresi gli stringevano la mano, Cossu ha capito che Rapetti non era più lì ed è andato ad affrontarlo nel tunnel. I due sono arrivati faccia a faccia, prima di essere divisi. Tutto (o quasi) risolto negli spogliatoi, con Cossu che quasi negava il tutto, Rapetti che minimizzava accennando al fatto che aveva voluto difendere Stramaccioni (che credeva nel mirino di Cossu), e il tecnico che se la rideva: «Il giocatore ce l’aveva con tutti tranne che con me...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CAGLIARI
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PANCHINA Avramov, Ariaudo, Bovi, Larrivey.
PANCHINA Orlandoni, Cordoba, Nagatomo, Palombo.
ALLENATORE Ficcadenti.
ALLENATORE Stramaccioni.
GIUDIZIO 777
ESPULSO Pinilla al 17’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto e comportamento non regolamentare).
MARCATORI Astori (C) al 5’, Milito (I) al 6’ p.t.; Pinilla (C) al 16’, Cambiasso (I) al 19’ s.t. ARBITRO Guida di Torre Annunziata.
due a partita. Non proprio una media da Champions League, insomma. Permette un tango? Eppure
Milito da triplete nella stagione del «vorrei ma non riesco» Il Principe ha segnato 15 reti nelle ultime 15 gare Ma la squadra ne prende due in media a partita E le buone intenzioni non si traducono in risultati
clic QUANTI GOL ARGENTINI PER I NERAZZURRI: 26 SU 45 IN SERIE A L’Inter è sempre stata molto argentina, ma ora lo è ancora di più. in campionato, gli argentini hanno segnato infatti più della metà dei gol nerazzurri, 26 su 45 complessivi. L’accelerata è arrivata con Stramaccioni in panchina: 7 gol su 7 in due partite sono «albiceleste» (4 Milito e 1 a testa per Samuel, Zarate e Cambiasso).
ANDREA ELEFANTE TRIESTE
Comunque la si giri, è un’occasione persa. Forse addirittura buttata, considerando la mezzora giocata con un uomo in più: quella in cui è diventato preoccupante nella sua limpidezza il «vorrei ma non riesco» dell’Inter. Volere il terzo posto e continuare a dirlo più o meno chiaramente può anche essere un nobile intento, ma poi riuscirci è un’altra cosa e avanti così sarà sempre più dura. Oscar negativo «C’è ancora tempo per vincere», aveva detto dopo quarantacinque minuti Diego Milito ai microfoni Sky, prima di rientrare negli
AMMONITI Conti (C), Stankovic (I), Zarate (I), Forlan (I) per gioco scorretto; Cossu (C) per proteste. NOTE spettatori 15.000 circa, dato ufficiale non comunicato. Tiri in porta 3-6. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 2-1. Angoli 4-9. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’.
il tema L’OCCASIONE PERSA
DAL NOSTRO INVIATO
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(4-3-3) Castellazzi; Zanetti, Ranocchia, Samuel, Chivu; Guarin (dall’11’ s.t. Poli), Stankovic (dal 38’ s.t. Obi), Cambiasso; Forlan (dal 32’ s.t. Pazzini), Milito, Zarate.
PRIMO TEMPO 1-1
16’ secondo tempo Pinilla gol e rosso Il Cagliari era tornato per la seconda volta in vantaggio con Pinilla che schiaccia in rete trovando in controtempo Castellazzi. Poi il cileno esulta sotto la curva occupata dai tifosi sardi, si becca il secondo cartellino giallo e dunque il rosso PLP
INTER
(4-3-1-2) Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Ekdal (dal 38’ s.t. Perico), Conti, Nainggolan; Cossu (dal 41’ s.t. Nené); Thiago Ribeiro (dal 26’ s.t. Ibarbo), Pinilla.
spogliatoi. «Durante l’intervallo, saputi i risultati dagli altri campi, abbiamo capito che potevamo avere una grande occasione per il terzo posto», avrebbe detto alla fine il capitano Javier Zanetti. Già, ma le buone intenzioni non fanno classifica, le contraddizioni neanche, e l’Inter di quest’anno è in lizza per l’oscar delle occasioni perse una giornata sì e una no: una settimana fa era stato il giorno delle mani sfregate, ieri quello delle mani (quasi) vuote. Ma anche degli ennesimi sensi di colpa: nelle ultime dodici partite di campionato, quelle della serie negativa iniziata con la sconfitta di Lecce, l’Inter ha subìto 24 gol, dunque procede all’inquietante ritmo di
Stramaccioni continua a ballare il tango: nella sua gestione sette gol su sette sono stati argentini e Milito continua a non sbagliare un colpo. Avanti così, «rischia» di far meglio della magica annata del Triplete, quando segnò 30 reti complessive, di cui 22 in campionato. E di battere il suo record assoluto, quello della stagione 2008-09, quando con la maglia del Genoa toccò quota 24 in Serie A. Oggi, con altre sette partite a disposizione, ne ha già segnati 18 (20 stagionali), con un’escalation straordinaria: 15 gol nelle ultime 15 partite (più quello al Marsiglia nel ritorno degli ottavi di Champions), 14 su 14 in un 2012 sempre più magico. Deve venirgli rabbia a ripensare ai rigori sbagliati contro Chievo e Atalanta; vengono i brividi (anche di rabbia) a ripensare a quanti gol, anche facilissimi, aveva sbagliato nella prima parte di una stagione che sembrava maledetta. Non pervenuto Ma anche ieri Milito è stato poco e male accompagnato dai compagni di reparto. Al di là di un paio di sprazzi di Mauro Zarate, e del guizzo finale di Pazzini che ormai ha un conto aperto con i gol solo sfiorati, non sono pervenuti molti altri segnali di pericolosità. Con Forlan «non pervenuto» quanto e più del solito, tanto da essere subissato di fischi da tutto lo stadio al momento della sostituzione. «Spiace per Diego — ha detto a proposito Zanetti — perché si impegna molto, ma si vede che fa fatica, che deve ritrovare la fiducia». Già, ma quando? © RIPRODUZIONE RISERVATA
STRAMACCIONI IL TECNICO NERAZZURRO NON SI ARRENDE E SOTTOLINEA LA REAZIONE AL DOPPIO SVANTAGGIO
«Terzo posto? Può succedere di tutto» DAL NOSTRO INVIATO
TRIESTE
Dicono che finché c’è vita c’è speranza, e dev’essere per quello che Andrea Stramaccioni ripete due, tre, cinque, forse dieci volte l’aggettivo viva, per riassumere il senso di questa sua Inter. Quella che «non c’è mai stata a perdere: mai». Quella che forse ancora non ci sta a dire addio al terzo posto, anche se tutto fa pensare che quel momento prima o poi arriverà (e forse più prima che poi): «Questo — dice il tecnico — è un campionato con risultati strani, mai scontati, e grande equilibrio: l’unica è continuare a ragionare gara dopo gara e pensare
che può succedere di tutto». Reazione di nervi Nel frattem-
po, Stramaccioni è il primo ad aggrapparsi «a quella reazione avuta le due volte che ci siamo ritrovati in svantaggio, magari più di nervi ma comunque reazione: appena preso gol abbiamo sempre cercato di farlo, poi negli ultimi 20’ ci siamo riversati nella loro area. Complimenti al Cagliari e ad Agazzi, ma con un pizzico di fortuna in più...». Alt, ma all’Inter è davvero mancata solo un po’ di buona sorte? «Nel finale, su quell’occasione per Pazzini, sì. Poi è vero che quando abbiamo alzato il baricentro di 30 metri non siamo stati brillantissimi a valorizzare la nostra superiorità numerica, in parti-
colare sulle corsie esterne: dovevano arrivare più palloni in area per Milito e Pazzini, anche se non va dimenticato che i nostri due gol sono arrivati da lì, da iniziative di Forlan e Zarate. Abbiamo sempre provato a giocare sulle corsie esterne, anche perché il Cagliari, rispetto al Genoa domenica scorsa, ha dimostrato una migliore solidità centrale. E proprio per continuare a privilegiare questo gioco, ho preferito togliere Forlan per mettere Obi: volevo che lui e Zarate restassero larghi, per evitare, con quattro attaccanti, di schiacciarci sulla loro linea a quattro di difesa». Stanchi? No E cosa è mancato,
allora? Qualcosa dietro: «Asto-
A
HA DETTO
S Andrea Stramaccioni allenatore dell’Inter: «Questo è un campionato con risultati strani, mai scontati, e grande equilibrio»
ri — riconosce Stramaccioni — ha fatto davvero un gran gol, ma sul secondo potevamo fare meglio. Di sicuro dobbiamo ancora lavorare sulla gestione difensiva nelle palle inattive». Ma non solo: «Forse non siamo riusciti a mantenere la stessa intensità per tutti i 90’». Variabile negativa già accennata da Cambiasso, ma qui il tecnico non cerca facili scuse: «Il gol vittoria non ci è mancato per quello, non facciamone un alibi. Non ho visto un’Inter così poco brillante e se ho tolto Guarin, che all’inizio ha sofferto un po’ la mobilità di Cossu, è stato solo perché non è ancora al meglio della condizione: ma noi lo aspettiamo serenamente». a.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I NUMERI
9
reti di Pinilla in questa stagione, 2 realizzate con il Palermo e 7 con il Cagliari. In rossoblù ha giocato 5 partite casalinghe (compresa quella di ieri di Trieste) ed è sempre andato in gol per un totale di 7 reti
18
gol di Milito in questo campionato e ben 14 di queste sono state realizzate nel 2012: nessuno ha fatto meglio dell’argentino nel nuovo anno
5
vittorie consecutive da cui era reduce l’Inter contro il Cagliari, che aveva raccolto punti per l’ultima volta contro i nerazzurri il 24 maggio 2009, quando si impose per 2-1 rimontando con Cossu e Acquafresca l’iniziale vantaggio di Ibrahimovic
1
punto raccolto da Ficcadenti contro l’Inter, contro cui finora aveva perso tre volte su tre
28
partite in gol L’Inter è andata in gol contro il Cagliari per la 28a partita consecutiva tra casa e trasferta; l’ultima volta all’asciutto il 28 aprile 1996 quando a Cagliari in campionato finì senza reti
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le Pagelle di NI.CE.
COSSU CREA STANKOVIC LUCIDO IN REGIA CON FORLAN SI GIOCA IN DIECI CAGLIARI
6,5
AGAZZI 6,5 Due pronte risposte a Cambiasso e a Zarate. PISANO 6 Zarate ha voglia di incidere ma lui fa match pari. CANINI 5,5 Sul gol di Cambiasso rimedia una brutta figura. ASTORI 6,5 Con quella conclusione acrobatica (1-0) sembra Boninsegna. AGOSTINI 6 Ha un compito di tutto riposo: contrapporsi a Forlan. EKDAL 5,5 Onesto andirivieni. Ingenuo sul gol del 2-2 (Perico s.v.) CONTI 6,5 Suo il sapiente cross per il gol di Pinilla e sue anche le giocate di classe come una splendida sforbiciata in area. NAINGGOLAN 6 Una sciabolata da lontano in mezzo a una prova di fatica. IL MIGLIORE h 6,5 COSSU È quello che con i suoi spostamenti determina spesso una superiorità numerica a centrocampo. Ed è pure l’elemento che costruisce di più (Nené s.v.) RIBEIRO 5 Non entra in partita, una presenza decorativa. IBARBO 6,5 A un certo punto se ne va sulla fascia e salta quattro avversari! Una vera forza della natura. PINILLA 6 In pochi secondi dall’estasi allo sconforto. Capita che insacchi il cross di Conti e poi venga espulso: regole crudeli. All. FICCADENTI 6,5 Gestisce una squadra orgogliosa e concentrata.
INTER
5,5
CASTELLAZZI 6 Niente da fare sui gol. Per il resto poco impegnato. ZANETTI 6 Tatticamente prezioso, meno arrembante del solito. RANOCCHIA 5 Si fa anticipare da Astori, tiene in gioco Pinilla: insomma, i due gol nascono da sue disattenzioni. SAMUEL 6 Combattente strenuo, va pure all’assalto sfiorando la rete di testa. CHIVU 6 Ordinato e concentrato, chiude la fascia di sua competenza. Ma non spinge. GUARIN 5,5 Non incide e sbaglia qualche facile appoggio. Ma ha bisogno di giocare e quindi bisogna aver pazienza. POLI 5,5 Non riesce a calarsi subito nel match. IL MIGLIORE h 6,5 STANKOVIC Messo davanti alla difesa la sua regia è più lucida e continua. Si fa in quattro. Va pure al tiro insidioso, non ha fortuna (Obi s.v.) CAMBIASSO 6,5 Pericoloso già nel primo tempo (colpo di testa parato) evita la sconfitta con un gol di rapina da centravanti puro. FORLAN 4 Irritante nella sua abulia, è come giocare in dieci. Solo un cross. PAZZINI 5,5 Gli capita il cross buono al 92’, colpisce male. MILITO 6 Mette dentro il pallone che gli capita a tiro. Poi il nulla. ZARATE 6 Attivo e pericoloso. Ma fallisce l’occasione più limpida. All. STRAMACCIONI 5 Era una partita da vincere. Stop.
TERNA ARBITRALE: GUIDA 6 Una buona direzione macchiata da un evitabile eccesso di zelo. Grilli 6,5; Rosi 6,5
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SERIE A 31a GIORNATA
Branca insiste: «A Balotelli siamo sempre affezionati» Il d.t. dell’Inter tiene calda la pista per l’attaccante del City: «Porta aperta? Non è mai stata chiusa...» DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI TRIESTE
L’ennesima occasione persa per credere davvero al terzo posto aumenta la voglia dei tifosi di guardare avanti. E Mario Balotelli in questo senso è uno scenario molto suggestivo. Prima di Cagliari-Inter, il direttore dell’area tecnica Marco Branca contribuisce a tenere in vita il sogno. «Dicendo giovedì che c’era tempo per occuparsi di Mario non ho tenuto aperta una porta per il semplice fatto che quella porta non è mai stata chiusa. Per giocatori come lui, che sono nati da noi e ai quali siamo affezionati, una chiusura non c’è mai stata né mai ci sarà. Se poi si rivelerà un affare difficile, questo lo vedremo fra un pochino». Guarin e Zarate Se Balotelli è
un possibile ritorno al futuro, Zarate e Guarin fanno parte del presente nerazzurro e presto bisognerà decidere se riscattarli rispettivamente da Lazio e Porto. «Guarin non ha bi-
Come giocare in casa Nota a
margine. Aspettando il domani, l’Inter ieri ha sprecato un al-
y
RITORNO POSSIBILE
S 27 marzo Mario da «Strama» Nel giorno della presentazione di Stramaccioni, Balotelli si presenta a sorpresa ad Appiano Gentile per stringere la mano al nuovo tecnico dell’Inter.
S
sogno di queste partite di prova — spiega Branca —. Certo, va verificata la condizione dopo il lungo stop, ma il suo valore non si discute». Il riscatto del colombiano insomma sembra scontato, con la possibilità di ottenere un forte sconto sui 13 milioni stabiliti a gennaio se l’affare verrà chiuso entro il 31 maggio. Diversa la situazione di Zarate: «Su Mauro tireremo le nostre conclusioni alla fine di questa stagione — chiarisce Branca —. Abbiamo avuto qualche problema, entro due mesi valuteremo la posizione non solo sua ma anche quelle di tanti altri giocatori». Scenario e nuovo Piqué Perché quello nerazzurro è uno scenario tutto in divenire. E le cose non dipendono soltanto dall’eventuale conquista di un posto in Europa. «Ci sarà da cambiare per scegliere il giusto mix — fa Branca —. Ci sono quattro o cinque ragazzi della Primavera pronti a fare il salto in prima squadra. Daremo loro un’occasione nel prossimo ritiro. Ma prima dovremo capire
quanto budget avremo da investire sul mercato. Ormai i giovani sono molto cari, la qualità è in diminuzione e dunque il prezzo sale. Vedremo come muoverci». Ma Branca e il d.s. Piero Ausilio si stanno già muovendo. L’Inter infatti spinge forte per Igor Lichnovsky, 18 anni appena compiuti, difensore centrale dell’Universidad de Chile, chiamato in patria «El Piqué azul». L’offerta è di un milione, la richiesta è di 2,5, mentre c’è il nodo del passaporto polacco che il cileno ancora non ha ottenuto.
Ancora da valutare il riscatto di Zarate, sembra scontato quello di Guarin Mercato: pressing su Lichnovski, in Cile lo considerano il nuovo Piqué tro jolly Champions malgrado di fatto abbia giocato in casa. Alla faccia delle dichiarazioni del presidente del Cagliari Massimo Cellino («Trieste è piena di milanisti»), il Nereo Rocco infatti era in gran parte nerazzurro. E anche il pessimo terreno di gioco in fondo ha fatto sentire a casa gli uomini di Stramaccioni. Esemplare al proposito la battuta di Andrea Cossu: «Abbiamo fatto un punto al Meazza, gran bel risultato». Mario Balotelli, 21 anni, dal 2010 al Manchester City EPA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
31 marzo Il litigio in campo Con il City gioca a Sunderland: durante il match litiga platealmente con Kolarov per battere una punizione.
S 5 aprile Branca apre Durante la presentazione di Guarin, Branca apre all’ipotesi del ritorno di Balotelli: «Ci sarà tempo per parlarne tra uno o due mesi».
IL CAPITANO
Zanetti tuona: «C’è ancora tanto da fare» TRIESTE Javier Zanetti lo dice così, papale papale: «C’è parecchio da fare per tornare la vera Inter». Ma anche Cambiasso non fa giri di parole: «La condizione atletica in una settimana non la cambia nessuno, nemmeno il migliore dei maghi». E siccome a Stramaccioni nessuno ha regalato il libro «mago fai-da-te», e Stefano Rapetti non ha la bacchetta magica, si è vista un’Inter a cui al dunque è mancato lo strappo che poteva fare la differenza, contro il Cagliari in dieci. Un’Inter, ha detto Guarin, «cui sarebbe servita più aggressività a centrocampo». Anche se, ancora Zanetti, «è stato un segnale importante la nostra rabbia dopo i gol». Ma quel che resta - ecco il rimpianto di Cambiasso - «è un punto, mentre noi ne volevamo tre: dal doppio svantaggio siamo sempre riusciti a pareggiare, non a vincere. C’è di buono che la squadra cerca di giocare, di essere offensiva. Il mio gol? Sarei stato più contento se avesse segnato qualcun altro e avessimo vinto. Io di nuovo in forma? Questo per voi cambia da una settimana all’altra...». Ma adesso? «Ora pensiamo a fare più punti possibili, ma anche a programmare la prossima stagione. L’importante sarebbe entrare comunque in Europa: l’Inter può permettersi un anno così, ma non di più». a.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A 31a GIORNATA IL MECCANISMO PER LE COPPE
LA VOLATA PER L’EUROPA
La finale di Coppa Italia può liberare un posto alla sesta classificata in Serie A
Giornata
La terza classificata in campionato disputerà i playoff di Champions League. Ai gironi di Europa League accederà direttamente la vincente della Coppa Italia, con quarta e quinta classificate in campionato ai preliminari: con la finale di coppa Juve-Napoli (in corsa per l’accesso alla Champions), è possibile - ma non sicuro - che in Europa League acceda anche la sesta classificata in campionato.
32ª
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35ª
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LAZIO UDINESE NAPOLI ROMA INTER CATANIA
54 51 48 47 45 43
JUVENTUS ROMA Atalanta Udinese Siena Lecce
NOVARA Inter LECCE Fiorentina UDINESE CAGLIARI
Lecce CHIEVO Novara JUVENTUS FIORENTINA Atalanta
UDINESE Lazio ROMA Napoli Cesena PALERMO
Siena CESENA Palermo CHIEVO PARMA Bologna
ATALANTA Genoa BOLOGNA Catania Milan ROMA
Inter CATANIA Siena CESENA LAZIO Udinese
CHIEVO
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Milan
ATALANTA
Udinese
CAGLIARI
Roma
PALERMO
Lecce
In MAIUSCOLO le partite in trasferta GAZZETTA DELLO SPORT
1 1 La coreografia della Curva Nord in memoria di Giorgio Chinaglia REUTERS 2 Giorgio Chinaglia junior sotto la Curva Nord con la maglia del papà ANSA 3 I biancocelesti in campo con la «9» di Long John TEDESCHI 4 La rovesciata di Stefano Mauri, 32 anni LIVERANI 2
3
Lazio sempre più terza Il Napoli viene travolto Mauri regala una magia I biancocelesti passano con Candreva, dopo il pari di Pandev dilagano e mettono al sicuro il posto nella zona Champions
lificati Zuniga e Gargano rinuncia al tradizionale sfruttamento delle fasce laterali proponendo per la prima volta dall’inizio la difesa a quattro, che funzionerà malissimo. E’ un 4-3-3 nel quale Hamsik viene arretrato sulla linea mediana, con esiti men che mediocri, mentre davanti Pandev, il più fresco di tutti, parte a destra ma spesso taglia in mezzo, dietro a Cavani e Lavezzi. Botta e risposta Il gol di Can-
RUGGIERO PALOMBO ROMA
C’è tutto Giorgio Chinaglia dentro questa specialissima notte in cui la sua Lazio prima lo celebra e poi strapazza il Napoli, prendendosi un pezzetto di Champions. La rovesciata con cui Mauri a metà della ripresa riporta in vantaggio i biancocelesti che poi voleranno verso il definitivo 3-1 è semplicemente leggendaria. Proprio come certe reti di Long John. Ha gli occhi lucidi, George jr, il figlio che in tribuna si gode uno spettacolo per tanti motivi indimenticabile.
E’ la vittoria dei sentimenti, dei ricordi e di una capacità, propria della squadra di Reja, di ritrovarsi quando meno te l’aspetti. Quanto al Napoli, Pandev lo tiene a galla per un po’, pareggiando il gol in apertura di uno scatenato Candreva, migliore in campo in assoluto. Ma la ripresa sarà tutta laziale e il rigore (il primo in campionato fischiato contro il Napoli) con cui nel finale, dopo lo stragol di Mauri, Ledesma fisserà il 3-1, dà al risultato le giuste dimensioni. Partita bella tra due squadre assai usurate. Ma in questa serata una sola delle due mostra di avere un cuore grande così.
Reja vs Mazzarri Un bel match
tra due che sanno di tattica e studiano soluzioni. Reja, che è sempre senza Klose, Lulic, Matuzalem e Dias, resuscita per un po’ il 4-2-3-1, recuperando Diakite, squalificato a Parma, e rilanciando accanto a Ledesma, Cana, fermo ai box dal 7 gennaio. Dietro a Rocchi, ci sono Candreva e Mauri laterali, che si scambieranno di fascia a metà del primo tempo, dopo l’1-0 Lazio, e Hernanes in mezzo, col compito assolto male di stare sui piedi di Inler. E’ un modo per limitare una delle fonti di gioco di Mazzarri, che dovendo fare a meno di Maggio (infortunato) e degli squa-
Gli azzurri in gara solo per un tempo I cambi di Reja hanno fatto la differenza Il rigore realizzato da Ledesma chiude i conti Troppo spenti i solisti del Napoli
dreva arriva ancor prima che Reja disponga ulteriori aggiustamenti. E’ bella l’azione Konko-Rocchi che mette sui piedi di Candreva l’opportunità di un buon diagonale, ma è grottesca la papera di De Sanctis che fa solo finta di coprire il primo palo, facendosi passare la palla sotto la pancia. In vantaggio dopo nemmeno dieci minuti, Reja abbassa subito la Lazio, e fa male. Cana viene spostato in marcatura su Hamsik e Ledesma diventa centromediano, che più arretrato non si può. In pratica, la Lazio lascia il boccino della partita al Napoli dei solisti, che non si fanno pregare. Sono Lavezzi e Pandev, più di uno spento Ca-
vani, a fare tutto. Il colpo di tacco di Lavezzi che libera Pandev in posizione regolare è una delizia, e il pari è cosa fatta, anche se la Lazio ha di che recriminare. In quel momento Ledesma, proprio l’uomo deputato a vigilare sui tagli del macedone, è fuori campo per un fallo di Cavani a metà campo non sanzionato. Solo Lazio L’impressione di un match tornato in equilibrio dura poco, il tempo dell’intervallo. Reja corregge, stavolta nel modo più felice, fuori Hernanes e dentro Gonzalez per un 4-4-1-1 che scatena Candreva sulla corsia di sinistra e libera Mauri alle spalle di Rocchi. Due intuizioni dalle quali una Lazio sempre più coraggiosa e straripante trae l’ispirazione per il fantastico 2-1, anche se il cross dalla corsia di Candreva sarà del sopraggiunto Radu. Il Napoli sparisce e i cambi di Mazzarri, che toglie Pandev nel frattempo scoppiato, non portano niente di nuovo. Britos completa il disastro su Rocchi, per un rigore solare. E la Lazio vola a Torino, per affrontare mercoledì la neocapolista Juve, caricata a pallettoni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI LAZIO REJA: «UNA GRANDE SODDISFAZIONE». HERNANES NON FESTEGGIA CON I COMPAGNI. FIGURACCIA RADU: SALUTO ROMANO ALLA CURVA
«Un omaggio e 3 punti che ne valgono 6» ALESSIO D’URSO ROMA
Tutti stretti attorno a una maglia. Inconfondibile. Numero 9. La tiene tra le mani George Jr, figlio di Giorgio Chinaglia, commemorato da un Olimpico scosso dall’emozione. Da lassù pure Long John ha applaudito. La sua Lazio ha espresso cuore e coraggio, regalato colpi di teatro e gol da
cineteca. Nell’esultanza incontenibile di Candreva, Mauri e Ledesma, molti hanno rivisto il leggendario ardore di Giorgione. Il dito rivolto verso la curva, ieri e oggi. Che meraviglia Undici China-
glia in campo volevano, undici Chinaglia hanno avuto, i tifosi biancocelesti. Lo spirito guerriero unisce alla fine l’Olimpico in un abbraccio travolgente. Aria di Champions. Una vit-
toria fondamentale perché ottenuta contro la diretta rivale alla corsa al 3˚ posto. E sono 6 adesso i punti di distanza in classifica. Lo sottolinea il tecnico Edy Reja: «Sì, è una vittoria che vale doppio. Un valore unico. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, nel secondo tempo con l’ingresso di Gonzalez abbiamo ottenuto più equilibrio. La partita è cambiata lì. Ci tenevamo a fare un regalo a Chinaglia, idolo della gente laziale
come giocatore, personaggio e trascinatore, non potevamo non fargli questo regalo. Il gol di Mauri ricorda i suoi in acrobazia. Se non hai sempre concentrazione e determinazione in A non ti regala niente nessuno, quindi non vai lontano. Vincere 3-1 col Napoli è un motivo di grande soddisfazione». Polemica L’allenatore biancoceleste risponde alla fine anche al collega Walter Mazzarri, secondo cui l’arbitro è stato
Così il romeno Radu alla curva ANSA
determinante con le sue decisioni per la sconfitta del Napoli (contestata in particolare dal tecnico degli azzurri la spinta in area su Pandev da parte di Cana): «Mazzarri dovrebbe imparare a essere più obiettivo quando il merito è della squadra avversaria. Lui questo aspetto qui non lo conosce…». Nel dopo gara, poi, due brutte storie. Il brasiliano Hernanes, alla 19esima sostituzione in campionato, ha lasciato l’Olimpico scuro in volto e senza festeggiare con i compagni l’importante vittoria. Quindi il saluto romano del romeno Radu alla curva Nord. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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la Moviola di A.FAN.
Britos-Rocchi: rigore. Dubbi anche su Pandev
Regolare l’1-1 del Napoli. Sul colpo di tacco di Lavezzi è in fuorigioco Cavani (non influisce sull’azione) ma non Pandev, effettivo destinatario dell’assist, tenuto in gioco da Biava. Vede bene l’assistente Niccolai. La Lazio ha protestato perché appena prima del gol, l’arbitro non aveva fischiato un fallo di Cavani su Ledesma. Il fallo, in effetti,
Laser su De Sanctis SKY SPORT
c’era, ma manca il collegamento tra le due azioni. Ci può stare un rigore per il Napoli: al 42’ p.t., Cana su Pandev. Mazzoleni fa segno di proseguire ma l’intervento in effetti è con l’anca, si poteva dare. Netto invece il rigore per la Lazio al 35’ s.t.: sul retropassaggio di Inler, Rocchi anticipa Britos poi correttamente ammonito - che lo sgambetta in area.
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il protagonista STEFANO MAURI
Dedica a Chinaglia con rovesciata-gol «Non fermiamoci» Il centrocampista inventa una rete strepitosa che riporta in mente Long John: «Abbiamo giocato anche per lui e credo che si sia visto. Questa Lazio non muore mai» LAZIO NAPOLI
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Candreva (L) al 9’, Pandev (N) al 34’ p.t.; Mauri (L) al 23’, Ledesma (L) su rigore al 36’ s.t. LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Konko, Diakite, Biava, Radu; Cana (dal 30’ s.t. Brocchi), Ledesma; Candreva (dal 45’ s.t. Scaloni), Hernanes (dal 1’ s.t. Gonzalez), Mauri; Rocchi. PANCHINA Bizzarri, Garrido, Alfaro, Kozak. ALLENATORE Reja. NAPOLI (4-3-3) De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos, Aronica (dal 27’ s.t. Dossena); Dzemaili, Inler, Hamsik; Pandev (dal 34’ s.t. Vargas), Cavani, Lavezzi. PANCHINA Colombo, Grava, Fernandez, Fideleff, Dezi. ALLENATORE Mazzarri. AMMONITI Biava (L), Cannavaro (N), Britos (N), Brocchi (L) e Dzemaili (N) per gioco scorretto. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. NOTE Abbonati 21.157, paganti 17.253, quota e incasso n.c.. Angoli: 4-1. Tiri in porta: 5-2. Tiri fuori: 5-3. In fuorigioco: 2-1. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’.
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO c GOL! 9’ Konko lancia in area Rocchi che smista per Candreva: tiro di prima e De Sanctis si fa sorprendere. 11’ Cavani davanti a Marchetti, il portiere compie un miracolo. c GOL! 34’ tacco di Lavezzi per Pandev tenuto in gioco da Biava: il macedone beffa Marchetti sul primo palo. SECONDO TEMPO 2’ Lavezzi salta Konko e Gonzalez e crossa per Pandev che arriva male sul pallone. 8’ errore di Hamsik, ne approfitta Candreva ma De Sanctis salva. c GOL! 23’ Radu da sinistra mette in mezzo, Mauri in semirovesciata manda la palla all’incrocio dei pali. c GOL! 35’ Britos atterra Rocchi: è rigore, lo trasforma Ledesma.
DAVIDE STOPPINI ROMA
A chi non è venuto in mente Giorgio Chinaglia con quella rovesciata? Stefano Mauri ha ribaltato il Napoli, si è messo in tasca un pezzo di Champions e ha reso omaggio nel migliore dei modi all’ex centravanti. Chiamatelo Long Stefano: nel Chinaglia day, una rete alla Chinaglia. Se non è una notte magica questa, per la Lazio, non lo è nessuna.
I NUMERI
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primo rigore assegnato contro il Napoli, che era l’unica squadra contro la quale non ne erano stati fischiati, l’ultimo era quello calciato e realizzato da Corvia in Lecce-Napoli 2-1 dell’8 maggio 2011
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le vittorie di Reja nei confronti di Mazzarri, tutte casalinghe. All’avversario ha concesso solo un pareggio quando lo ha ospitato. Rispettata la tradizione cho vuole l’allenatore ospite mai vincente: in casa Mazzarri ha ottenuto 2 vittorie e 2 pari con Reja
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La magia È magica per la classi-
fica, perché ora il terzo posto sembra davvero vicino. È magica per come è arrivata la vittoria, nel giorno dei ricordi: in tribuna il figlio di Chinaglia, George junior, in curva gli ex compagni di Long John, in campo tutti con la maglia numero 9. È magica perché neppure inizia la partita e segna Antonio Candreva, contestato fino a 30 secondi prima dai tifosi che non hanno mai digerito certe sue dichiarazioni filo romaniste del passato. È magica perché Mauri, al 25’ della ripresa sull’1-1, vede sulla sinistra Radu alzare un cross. Per chi? Long Stefano si mette spalle alla porta, si alza e con il sinistro tira fuori una rovesciata da urlo. Se vi piacciono i cartoni animati, andate a cercare qualche vecchia puntata di Holly e Benji e troverete qualcosa di simile. Se invece siete romanti-
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Stefano Mauri, 32 anni, è al 2˚ gol in campionato dopo quello nel derby ANSA
ci, il pensiero non può non andare a Chinaglia, che di gesti così acrobatici ha riempito i pomeriggi in allenamento e le domeniche. «Sì, somiglia proprio a una rete di Chinaglia», commenta Edy Reja. «Sono stato anche fortunato — commenta il centrocampista —. Ho visto il cross, ci ho provato ed è andata bene. Abbiamo giocato per Chinaglia, credo si sia visto. È stato un simbolo per la Lazio, questa vittoria la dedichiamo a lui. Sì, avevamo uno spirito diverso rispetto alle ultime giornate. Venivamo da risultati brutti, da prestazioni brutte. E invece con il Napoli siamo entrati in campo molto più determinati. Questa squadra non muore mai».
Altalena Neppure Mauri muo-
re mai. Un infortunio che lo ha tenuto fuori per quattro mesi, un’inchiesta che invece lo ha tirato dentro il calcioscommesse (e venerdì sarà interrogato dalla Procura federale). Eppure due gol in questa stagione, quello nel derby e ora una rovesciata da sogno, con vista Champions. «Manca una domenica in meno e abbiamo dei punti di vantaggio sulle inseguitrici — ricorda Mauri —. Ma dobbiamo farne ancora tanti per arrivare terzi. E guai a rilassarsi: non appena lo facciamo, sbagliamo gara». Per evitarlo, basterebbe far ascoltare nello spogliatoio uno dei discorsi di Chinaglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
partite ufficiali consecutive nelle quali la Lazio ha segnato all’Olimpico (17 i gol), ultima volta a secco lo 0-0 del 21 dicembre col Chievo
le Pagelle di STEFANO CIERI
CANDREVA SI SBLOCCA ROCCHI È PREZIOSISSIMO HAMSIK E CAVANI ASSENTI LAZIO 7 MARCHETTI 6,5 Mezzo miracolo su Cavani, su Pandev non può nulla. KONKO 6 A corrente alternata, ma comunque efficace, soprattutto nella ripresa quando cresce tutta la squadra. DIAKITE 6,5 Sicuro e utile. Di testa salta per sé e per i compagni. BIAVA 6 Tiene in gioco Pandev nell’azione del gol napoletano. Si riscatta in seguito. RADU 6,5 Perfetto nell’assist del 2-1 a Mauri. Attento in difesa. CANA 6 Si dedica quasi esclusivamente alla marcatura di Hamsik: missione compiuta. BROCCHI 6 Congela la partita nel quarto d’ora finale. LEDESMA 7 Solita regìa impeccabile. E trasformazione perfetta dagli undici metri. MIGLIORE h 7,5 ILCANDREVA Si sblocca. Segna, sfiora il raddoppio e manda in apprensione l’intera retroguardia ospite. (Scaloni s.v.) HERNANES 5,5 Poca roba, anche perché deve tenere a bada Inler. GONZALEZ 6,5 Presidia la fascia senza fronzoli e con sostanza. MAURI 7,5 Un gol da cineteca, un’acrobazia che ricorda Chinaglia nella serata a lui dedicata. ROCCHI 6,5 Non segna, ma fa reparto da solo e alla fine si guadagna un rigore preziosissimo. All. REJA 7 Bravo a dare una chance a Candreva, attento anche nel correggere la squadra nella ripresa.
NAPOLI 5,5 DE SANCTIS 5 Papera sul primo gol, si riscatta su Candreva nella ripresa, non può nulla su Mauri e Ledesma. CAMPAGNARO 5,5 Sulla fascia lascia parecchio a desiderare. CANNAVARO 5,5 Perde alla distanza il duello con Rocchi. Ammonito, salterà per squalifica l’Atalanta. BRITOS 5 L’intervento scomposto con cui causa il rigore su Rocchi completa una serata da dimenticare. ARONICA 5 Candreva lo beffa in apertura. Non si riprende più. DOSSENA 5,5 Non riesce a cambiare l’inerzia della gara. DZEMAILI 5 Spesso in ritardo, sempre in affanno. E troppo falloso. INLER 6 L’unico che in mezzo al campo continua a correre e ragionare fino alla fine. HAMSIK 5 In posizione arretrata perde smalto e lucidità, tanto che per poco non manda in rete Candreva. IL MIGLIORE h 6,5 PANDEV Delizioso assist per Cavani, gran gol, manca però il raddoppio all’inizio del secondo tempo. (Vargas s.v.) CAVANI 5 Che non è serata lo si capisce sin dal gol divorato subito dopo il vantaggio di Candreva. LAVEZZI 6,5 Che assist per Pandev. Replica a inizio ripresa ma stavolta il macedone non lo asseconda. All. MAZZARRI 5,5 Si sbraccia come al solito, ma i suoi lo mollano dopo un’ora. Lascia perplessi la sostituzione di Pandev.
TERNA ARBITRALE: MAZZOLENI 6 Sulle decisioni importanti non sbaglia. Niccolai lo assiste egregiamente sul gol di Pandev. Niccolai 7; Marzaloni 6,5
QUI NAPOLI «É ANDATO TUTTO STORTO, MA HO FATTO I COMPLIMENTI ALLA SQUADRA». GESTO OFFENSIVO DELL’EX PANDEV AI TIFOSI LAZIALI DOPO IL GOL
Mazzarri: «Non si può non dare quel rigore!» MIMMO MALFITANO ROMA
Che bambola! La seconda in una settimana, che evidenzia ancora di più il momento critico che sta attraversando il Napoli. Altri tre gol subiti in una notte di amarezze, di errori e di scelte tattiche dell’allenatore difficili da interpretare: una su tutte, quella di schierare Dzemaili sulla fascia destra, in un ruolo che non gli
compete e che ha permesso a Candreva di sfondare ogni qualvolta ha voluto. Proprio Candreva, l’uomo che ha rotto gli equilibri dopo una manciata di minuti. A distanza dalla Champions
Una serata fallimentare, in ogni modo, quella di Walter Mazzarri, mentre il terzo posto s’è allontanato nuovamente: adesso sono 6 i punti di distacco dalla Lazio. E’ un Napo-
li che continua a deludere, dunque. Le difficoltà sono abbastanza evidenti come il calo di condizione di alcuni tra gli elementi portanti del collettivo. Cavani e Lavezzi, per esempio: loro due sono apprezzabili sul piano della volontà, ma in concreto stanno assicurando poco o nulla. Così come Hamsik il cui talento si fa fatica a ricordare. L’aspetto peggiore, tuttavia, è stato il cambiamento di modulo: la difesa a quattro s’è persa nel rincorre-
re l’unico punto di riferimento offensivo della Lazio, Tommaso Rocchi, ed ha confezionato una serie di errori che lasciano pensare per il futuro. Rabbia Mazzarri L’allenatore napoletano ha contestato il presunto fallo subito da Pandev nell’area laziale dopo aver elogiato la prestazione della squadra: «I ragazzi hanno giocato bene, hanno preso il primo gol a freddo. Ma nel primo tempo, dopo il pareggio di Pan-
Il gesto offensivo di Pandev GMT
dev, abbiamo schiacciato la Lazio anche se s’è fatto fatica a concretizzare. Il rigore? E’ netto, non si può non dare. La partita è cambiata lì, il 2-1 per noi avrebbe costretto la Lazio a fare una partita diversa. Nel secondo tempo siamo leggermente calati. Il rigore è clamoroso, l’avversario non ha guardato il pallone, ma è andato dritto su Pandev». E’ la seconda sconfitta consecutiva, ma Mazzarri non è preoccupato. «Non guardo la classifica. Sono contento, anche se ci è andato tutto storto, ho fatto i complimenti alla squadra»! Contento lui... © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
SERIE A 31a GIORNATA LA PRODEZZA
46’ primo tempo Asa apre le danze Asamoah porta in vantaggio l’Udinese sotto un diluvio pazzesco che ha reso il campo difficilissimo LAPRESSE
39’ secondo tempo Speranza Lucarelli Alessandro Lucarelli dimezza lo svantaggio del Parma dopo il gol di Di Natale. Solo un’illusione LAPRESSE
Festival Di Natale Firma il gol n 150 ispira Asamoah rilancia l’Udinese o
La Champions è ancora possibile grazie alle prodezze dell’attaccante. Il Parma protesta DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZAI UDINE
Ancora vivi, ancora in corsa per il terzo posto. L’Udinese — che non vinceva dal 26 febbraio, 3-1 a casa Bologna — batte il Parma, sale a quota 51 punti e dà ragione al suo allenatore, che otto giorni fa, dopo la sconfitta di Siena, aveva detto «non siamo morti» a chi gli parlava di squadra sulle ginocchia. La partita di ieri è un bel messaggio a «quelli che l’Udinese è scoppiata». Novanta minuti intensi, sotto la pioggia e su un campo paludoso, non hanno impedito a Di Natale e soci di darci dentro fino all’ultimo, di segnare il 3-1 al ’47’ della ripresa. Sì, l’Udinese è viva e lotta insieme alle altre per il pass al preliminare di Champions. Sempre Di Natale Di Natale come
password, come parola chiave della gara. Totò è entrato in tutti e tre gol dell’Udinese. Sul primo ha liberato Asamoah al tiro: lo ha fatto di testa, lui che è alto un metro e qualcosa. Il secondo se l’è autoprodotto e ne parleremo tra poco. Sul terzo, in contropiede, ha scagliato il tiro dalla cui respinta è nata la doppietta di Asamoah. Quello di ieri è stato il gol numero 150 di Di Natale in Serie A e un traguardo del genere esigeva che la rete non fosse banale: non lo è stata. Totò si è regalato (e ci ha regalato) un piccolo capolavoro. Sul cross di Armero da sinistra ha ammaestrato la palla, ha mandato fuori giri Gobbi con una mezza finta di corpo, si è allargato e ha imbucato il pallone sull’altro palo. Tutte cose eseguite con semplicità disarmante, ma di una difficoltà estrema: addomesticare un pallone bagnato e scivoloso, crearsi lo spazio per il tiro, spe-
dire l’«attrezzo» là dove il portiere non può arrivare. Facile a dirsi, molto difficile a farsi.
INARRESTABILE Il gol numero 20 in questo campionato nel disegno di Rinaldi. Di Natale si libera di Gobbi e batte imparabilmente il portiere del Parma Mirante portando i suoi sul 2-0
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le panchine di Guidolin nei massimi campionati italiano e francese, 472 in Serie A, 103 delle quali con l’Udinese e 28 in Ligue 1 con il Monaco. Il tecnico di Castelfranco Veneto si sta avvicinando alle 900 panchine
L’episodio da moviola Non passa partita in cui non ci sia un episodio da vivisezionare alla moviola. Qui ci tocca parlare della mancata espulsione di Pereyra dell’Udinese. Sullo 0-0, al 33’ del primo tempo, una ripartenza del Parma ha costretto Pereyra ad abbattere Giovinco: scivolata con trattenuta incorporata. Una volta superato Pereyra, tra Seba e la porta non ci sarebbe stato nessuno, perciò trattasi di interruzione di chiara occasione da rete. Tirata di orecchie a chi parla di «fallo da ultimo uomo», che non esiste più da anni. Si può discutere a lungo sul fatto che la distanza tra Giovin-
co e la porta fosse notevole, di circa 40 metri, e in 40 metri di cose ne possono succedere, ma la scena del delitto è chiara, come l’occasione da rete negata. Pereyra andava espulso, Gava si è limitato al giallo. Con l’Udinese in 10 dopo 30 minuti racconteremmo forse un’altra storia. Roberto Donadoni ha rivelato: «Il quarto uomo (Merchiori, ndr) mi ha detto: "Giovinco non era in possesso di palla". Gli ho risposto che se Pereyra gli avesse permesso di raggiungere il pallone, Seba sarebbe andato in porta. La correttezza ci vuole, però davanti a episodi di questo tipo lascia il tempo che trova». Per «par condicio» va aggiunto che, sempre sullo 0-0, c’è stato un «mani» di Biabiany in area su cross di Armero: i replay fanno propendere per l’involontarietà. Conclusioni Nel complesso la vit-
toria dell’Udinese è giusta, non fosse altro perché il Parma si è confermato Giovinco-dipendente: il buio oltre Seba. Né Floccari né Okaka hanno raccolto i pensieri e le parole del piccoletto gialloblù, trascinato e ispirato nonostante il terreno acquitrinoso. Giovinco non è affogato in una pozzanghera, tutt’altro. Purtroppo per il Parma l’altro bassotto di giornata - Di Natale era più ispirato e meglio assistito.
L’ALTRO PROTAGONISTA IL GHANESE
La crescita di Asa «Grazie Guidolin» UDINE Gli assist in campo glieli hanno fatti Di Natale e... Mirante, ma Kwadwo Asamoah, prima doppietta, il primo pensiero lo ha per Francesco Guidolin. «So che per crescere devo essere più incisivo in zona gol, lui me lo dice sempre e sto cercando di seguire i suoi suggerimenti. Un centrocampista deve sempre seguire l’azione per avere poi l’opportunità di calciare in porta». Asa dedica i gol alla moglie e al figlio, ormai in arrivo: «Nascerà a fine campionato». Dove sarà l’Udinese allora? «Pensiamo a una gara alla volta. Mercoledì con la Roma sarà dura». É stata una vittoria da grandi numeri quella sul Parma. Francesco Guidolin l’ha festeggiata toccando le 500 panchine nella massima serie (472 in A, 28 in Ligue 1) e la 50ª vittoria in A con i bianconeri, un successo impreziosito dalla prodezza di Di Natale. «É stato uno dei gol più belli che ho visto in carriera», si sbilancia il tecnico. La soddisfazione non gli viene rovinata dalle proteste del Parma per la mancata espulsione di Pereyra. «L’Udinese ha meritato con un grande primo tempo. Alla vigilia eravamo un po’ nervosi». I tre punti mancavano da 5 partite. E l’innesto di Barreto con Di Natale ha dato dei frutti: «Il nostro sistema con la linea difensiva a tre e una sola punta funziona quando ci sono gli inserimenti. L’Udinese ora ha due scontri diretti con Roma (mercoledì) e Inter (sabato). Guidolin non ha apprezzato l’anticipo con i nerazzurri: «Non meritavamo questo regalino, in Lega bisogna tenere conto di certe cose. Era giusto dare mezza giornata in più a chi per mesi ha difeso i colori dell’Italia in Europa League giocando al giovedì». Massimo Meroi
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le Pagelle
di S.V.
DANILO LIBERO VECCHIO STAMPO, DOMIZZI E’ UN POLIZIOTTO, GIOVINCO E’ SOLO CONTRO TUTTI UDINESE 6,5
Giovinco. Su un tiro di Floccari, si immola e respinge di schiena.
HANDANOVIC 6,5 Due parate due (su Mariga e su Gobbi). Numerosi «cazziatoni» a qualche compagno che tende ad addormentarsi.
PEREYRA 6 Intervento wrestling su Giovinco, ma Gava lo grazia.Discreto il suo andirivieni sulla destra. Fa penare Gobbi.
BENATIA 6 Al rientro, si rifà male all’altra gamba. Risentimento muscolare. Salterà come minimo le prossime due. Ahia.
PAZIENZA 6 Ci vuole Pazienza, c’è bisogno di uno che recuperi palla: non chiedetegli però di giocarla, non ha il piede educato.
CODA 6 Prende il posto di Benatia e si muove senza particolari problemi. Floccari e Okaka non pungono..
ASAMOAH 7 Mezzo voto in meno perché la rete del Parma nasce da una sua svirgolata. Per il resto che prestazione: due gol e tanto altro.
DANILO 7 Gran signore dell’area. Salvavita applicato alla difesa. Scioglie più di un nodo. Sembra un libero vecchio stampo.
ARMERO 6 Il cross per la rete di Di Natale lo salva dall’insufficienza. Prima e dopo, però, commette numerosi sbagli. Tanti traversoni fuori misura. (Pasquale s.v.)
DOMIZZI 6,5 Poliziotto cattivo, non si fa scrupolo di manganellare
PINZI 6 Prima trequartista, poi mediano. Dove lo metti Pinzi sta.
Non al meglio della condizione, ma è suo il cross che, attraverso Di Natale, porta all’1-0 di Asamoah. BARRETO 6 Rieccolo, dopo secoli di tormenti. Prova incoraggiante. In tutta onestà non si poteva chiedergli di più. ABDI 6 Diligente, anche se tenta di accoppare l’arbitro con un involontario colpo al torace.
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IL MIGLIORE
7,5 DI NATALE
Centocinquanta, Di Natale canta: l’assist per Asamoah 1, il tiro da cui Asamoah 2 e un gol da tenore. A 34 anni, la sua vena poetica rimane notevole. All. GUIDOLIN 7 Dal 3-4-1-2 al 3-5-1-1. Azzecca tutto, incluso lo slogan in sala stampa: «Se vinci campione, se perdi coglione».
PARMA 5,5 MIRANTE 6 «AMmirante», nel senso che ammira gli altri segnare. Altro non può fare. ZACCARDO 5,5 Di Natale — che potremmo definire diversamente alto — lo brucia di testa nell’azione del primo gol... Peccato, nel corso dei 90 minuti non è andato così male. PALETTA 6 Sfortunato sull’Asamoah 1: va in scivolata, devia e spiazza Mirante. In generale tiene la rotta. A. LUCARELLI 6 Alfa e omega: il gol della speranza e lo scivolone che crea l’autostrada per il tris dell’Udinese. BIABIANY 5,5 Molta velocità fine
a se stessa. Ogni tanto sprinta con Armero ed è un duello all’ultimo centesimo di secondo. MARIGA 6 Lottatore e incursore: fossero tutti come lui il Parma se la giocherebbe di più e meglio VALDES 5 Regista che non dirige. Non riesce neppure a interfacciarsi con Giovinco. Logicamente sostituito. OKAKA 5,5 Niente altro che la buona volontà. Il gran fisico non gli basta: Danilo e gli altri lo rimbalzano. GALLOPPA 5,5 Vaga per la mediana. Non si fa venire un’idea. Pomeriggio all’insegna dell’anonimato. GOBBI 5,5 Abbindolato da Di Natale sul 2-0 (e anche l’1-0 era piovuto dal suo lato sotto forma di cross da parte di Pinzi).
TERNA ARBITRALE: GAVA 5 Pereyra andava espulso per interruzione di chiara occasione da rete su Giovinco. E’ un errore grave. Fiore 6-De Pinto 6
MODESTO 5,5 Mezzo tempo senza incidere. Qualche tentativo di inserimento, senza fortuna.
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IL MIGLIORE
7 GIOVINCO
Solo contro tutti, su un campo che non lo agevola per niente. Gli manca qualcuno alla sua «altezza». FLOCCARI 5 Piace a certi allenatori perché fa salire la squadra, ma qui al Friuli non vede la porta neanche di striscio. All. DONADONI 5,5 Parma senza nerbo. Giovinco predicatore nel deserto. La mancata espulsione di Pereyra come alibi: giusto parlarne, ma si consiglia di non abusarne. La squadra va scossa, non giustificata.
DOMENICA 8 APRILE 2012
UDINESE PARMA
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Asamoah (U) al 46’ p.t.; Di Natale (U) all’11’, A. Lucarelli (P) al 39’, Asamoah (U) al 47’ s.t. UDINESE (3-4-1-2) Handanovic; Benatia (dal 41’ p.t. Coda), Danilo, Domizzi; Pereyra, Pazienza, Asamoah, Armero (dal 38’ s.t. Pasquale); Pinzi; Barreto (dal 19’ s.t. Abdi), Di Natale. PANCHINA Padelli, Ekstrand, Fernandes, Torje ALLENATORE Guidolin. PARMA (3-5-1-1) Mirante; Zaccardo, Paletta, A. Lucarelli; Biabiany, Mariga, Valdes (dal 16’ s.t. Okaka), Galloppa, Gobbi (dal 22’ s.t. Modesto); Giovinco; Floccari. PANCHINA Pavarini, Santacroce, Jonathan, Morrone, Valiani. ALLENATORE Donadoni. ARBITRO Gava di Conegliano Veneto ESPULSI nessuno AMMONITI Armero (U), Pereyra (U), Valdes (P), Gobbi (P) per gioco scorretto; Paletta (P) e Domizzi (U) per proteste. NOTE Spettatori paganti 2.960, incasso di euro 24.862 euro; abbonati 14.871, quota non comunicata. Tiri in porta: 6-4. Tiri fuori: 4-7. In fuorigioco: 2-1. Angoli: 4-7. Recuperi: primo tempo 1’, secondo tempo 4’
clic TOT0’ A QUOTA 20 PER TRE VOLTE DI FILA UN’ ALTRA PERLA Un altro risultato l’ha ottenuto. Pur mantenendo la speranza di vincere per la terza volta di fila il titolo di capocannoniere, Di Natale è l’ottavo giocatore che riesce a segnare 20 reti in tre stagioni consecutive. Il primo fu Meazza, ci riuscì per 5 volte consecutive.
Ilmattatore ANTONIO DI NATALE
Champions, Ibra e Nazionale: Totò corre su 3 fronti «Questa rete l’aspettavo da un po’. Re del gol? Io ci provo, ma "quello" va forte»
FRANCESCO VELLUZZI
IN SERIE A SEGNA 0,473 GOL A PARTITA
«Fiesta, que es fantástica, fantástica esta fiesta». Così cantava Raffaella Carrà che, ultimamente, ha raccontato di seguire il calcio con passione. Ieri la fiesta l’hanno fatta Totò Di Natale in campo e sua moglie Ylenia in tribuna. Lui con un gol d’autore, un numero da campione, la firma più bella sulla rete numero 150, lei sugli spalti festeggiando come se ballasse la canzone della Raffa. Traguardo Totò, se ci fosse il bi-
sogno di ribadirlo, è tra i grandissimi cannonieri italiani. Per
D’ARCO
la terza volta di fila a 20 reti e soprattutto a quota 150 in A. «Questo gol lo aspettavo da un po’», ha detto entusiasta a fine partita. Lo scorso autunno Dario Zanotto, a nome del suo sponsor tecnico, gli aveva personalizzato la scarpa con la bandiera italiana nel 150˚ anniversario dell’Unità d’Italia. Ora Totò può esibire gli scarpini col tricolore e il 150 con ulteriore orgoglio. Era rimasto per due partite senza segnare (Palermo e Siena dove Pegolo e il palo gli avevano negato la gioia del gol e del traguardo tanto atteso) e un po’ gli giravano. In campo, dove spesso si lamenta, sembrava insofferente, quasi infastidito anche perché l’ultimo bersaglio era stato il Napoli. Ma quella partita, complice Rocchi, con l’espulsione di Fabbrini, aveva preso una piega sbagliata, togliendo all’Udinese due punti importantissimi. Ieri Totò si è liberato prima di Gobbi, poi, con un colpo di biliardo, si è liberato di un peso battendo Mirante. Poi è andato a baciare Paolo Artico, l’uomo che durante la settimana ha in custodia i suoi muscoli, e a festeggiare con Tadesse, il magazziniere brasiliano al quale è legatissimo e che gli ha preparato la maglia celebrativa. E ha ripreso la corsa al titolo di re del gol, all’inseguimento di Zlatan Ibrahimovic: «Io ci provo, ma lui va troppo forte». Lo svedese del Milan va forte, fortissimo, soprattutto grazie ai calci di rigore. Ne ha segnati già 9; Totò appena 4, gli altri sono capolavori che mandano in estasi il Friuli. Perché in casa il 10 dell’Udinese è letale: 14 reti ( a secco con Juve, Cagliari e Atalanta), contro le 6 in trasferta. A questi gol vanno aggiunti quelli segnati nel preliminare di Champions all’Arsenal e i3 in Europa League con Rennes, Celtic e Az.
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Nazionale In settimana l’attac-
cante capocannoniere degli ultimi due campionati, e ora secondo dietro Ibra, ha incontrato il ct della Nazionale Cesare Prandelli in visita a Udine. Gli ha ribadito la sua totale disponibilità e Prandelli ha ribadito che non può ignorare un giocatore che segna con questa regolarità. Ma non ha dato per sicura la convocazione di Totò per l’Europeo. In questo momento l’unico attaccante sicuro di andare in Polonia è Mario Balotelli. Cassano e Giuseppe Rossi sperano. Osvaldo, Matri, Pazzini e Gilardino sognano. Totò segna. Di più non può fare. E ieri lo ha ribadito trascinando la squadra alla vittoria e aprendo il gioco per gli esterni come pochi sanno fare. E sulle due reti di Asamoah c’è il suo zampino. Terzo posto Ora con lui a pieni
giri l’Udinese riprende l’assalto al terzo posto, ma soprattutto la battaglia per mantenere un posto in Europa, l’obiettivo fissato dopo il raggiungimento dei 40 punti. In estate la squadra di Guidolin non figurava in alcun pronostico. Ma ora può sognare il preliminare di Champions che, in questo momento, è nelle mani della Lazio che arriverà al Friuli, per lo scontro diretto, la sera del 29 aprile. «Anche in questo caso ci proviamo. Certo, avevamo bisogno di questa vittoria e questa è stata una vittoria di squadra, ci tengo a dirlo». Con la squadra tenterà di prendere nuovamente il volo anche perché vale quel che ci ha raccontato a fine 2011: «Se dovesse succedere di vincere il titolo di capocannoniere per tre volte di fila sarebbe un qualcosa di straordinario, ma sarei più felice di raggiugnere un traguardo importante con la maglia dell’Udinese». © RIPRODUZIONE RISERVATA
I numeri di Totò Di Natale nei campionati italiani
GARE IN A
317 GOL IN C2
18 GOL IN B
31 GOL A, B e C
199 RECORD IN A
29 PARTITE
477
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DOMENICA 8 APRILE 2012
SERIE A 31a GIORNATA IL LUNGO FILM DELLA PARTITA
1-0: prodezza di Muriel Al 22’ p.t. il colombiano dribbla anche Stekelenburg e firma il vantaggio LEZZI
2-0: Di Michele al volo Al 44’ Di Michele porta il Lecce sul 2-0 con un bel tiro al volo LAPRESSE
3-0: Muriel fa il bis Al 4’ s.t. Muriel firma la doppietta con un gran tiro da fuori INFOPHOTO
4-0: Anche Di Michele fa il bis 11’ s.t.: anche Di Michele porta a due le sue reti personali, su rigore INGENI
4-1: Bojan prova a consolarsi Al 43’ Bojan (qui lotta con Tomovic) segna con un destro preciso EVANGELISTA
4-2: Lamela su punizione Al 45’ s.t. Lamela fa centro su punizione: magra consolazione LEZZI
Il Lecce ingrana la 4 , Roma nel caos a
Muriel e Di Michele non lasciano scampo: lite dopo gara per i giallorossi, al 14˚ k.o. stagionale le Pagelle
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI LECCE
Nella storia della Serie A, l’unica volta finora che il Lecce aveva battuto la Roma era stato in quel famigerato 20 aprile 1986, in cui il 2-3 casalingo costò alla squadra di Eriksson lo scudetto. Stavolta ai ragazzi di Luis Enrique è andata meglio: hanno ancora chance di conquistare la zona Champions e alla fine dei conti hanno perduto solo la faccia, litigando persino nello spogliatoio tra senatori e giovani. Già, perché fino al 43’ della ripresa il 4-0 propiziato dalle doppiette di super Muriel e Di Michele ingoiava l’onore dei giallorossi capitolini (al 14˚ k.o. stagionale), a cui Luis Enrique riservava l’umiliazione del mutismo dalla panchina e del non effettuare neppure un cambio, come dire: voi avete fallito e voi bevete l’amaro calice, appena addolcito dai gol finali di Bojan e Lamela. Purtroppo per i ragazzi di Cosmi la beffa arriva via etere, quando giunge la notizia del vantaggio della Fiorentina a San Siro, cosa che porta la zona salvezza a 4 punti. Ma la lotta continua. Difesa flop Mentre gli ultrà salentini, vicini alla squadra, fanno cori contro la famiglia Semeraro («Tifosi della maglia e non del tuo denaro»), la squadra di Cosmi si predispone con un finta difesa a tre, nel senso che Cuadrado e Brivio scalano sulla linea dei centrali, ma questo, oltre a bloccare le poche velleità di Rosi e Josè Angel, risucchia i due romanisti all’altezza dei centrocampisti e così facendo, complice la scarsa vena di Gago e Marquinho, espone Kjaer, De Rossi e Heinze all’uno contro uno nei confronti di Di Michele e del velocissimo Muriel, affiancati a volte dagli inserimenti
BENASSI, PARATE STRAORDINARIE HEINZE E JOSE’ ANGEL: DISASTRO LECCE 7 BENASSI 7 Parate straordinarie su Bojan, Osvaldo (3 volte) e Gago. ODDO 6,5 Gli tocca spesso Bojan: non lo soffre. MIGLIONICO 6,5 Guida il reparto con sicurezza. TOMOVIC 7 Dalla sue parti, mai passano Lamela e Gago. CUADRADO 6,5 Accelera meno e difende meglio. GROSSMULLER 6 Contributo di quantità. BLASI 7 Avvio prepotente, pure in costruzione. Un guerriero!
Luis Muriel, 20 anni, sommerso dai compagni di squadra dopo aver segnato la rete del 3-0 alla Roma ANSA
LECCE ROMA
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI: Muriel (L) al 22’, Di Michele (L) al 44’ p.t., Muriel (L) al 4’, Di Michele (L) su rigore all’11’, Bojan (R) al 43’. Lamela (R) al 45’ s.t. LECCE (3-5-2) Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado (17’ s. t. Grossmuller), Blasi, Giacomazzi (37’ s.t. Bertolacci), Delvecchio, Brivio; Muriel (28’ s.t. Bojinov), Di Michele. PANCHINA: Petrachi, Di Matteo, Carrozzieri, Corvia. ALL. Cosmi. ROMA (4-3-3) Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, Josè Angel; Gago, De Rossi, Marquinho; Lamela, Osvaldo, Bojan. PANCHINA: Curci, Taddei, Ricci, Viviani, Perrotta, Pjanic, Tallo. ALL. Luis Enrique ARBITRO: Orsato di Schio ESPULSI: nessuno. AMMONITI: Josè Angel e Marquinho per gioco scorretto. Delvecchio, Di Michele e Miglionico gioco scorretto, Blasi proteste. NOTE: Paganti 8.687, incasso di 64.746, abbonati 3.905 per una quota di 41.655. Tiri in porta 4-6 ; tiri fuori 1-4; angoli 3-6; in fuorigioco 4-2. Recupero: 1’ p.t.; 4’ s.t.
turbo di Cuadrado. Insomma, grazie alla vena dell’ottimo Giacomazzi e di Blasi e Delvecchio, basta qualche ripartenza intelligente per mettere in crisi la retroguardia di Luis Enrique. Il primo gol, infatti, viene proprio grazie a un servizio in profondità di Giacomazzi per Muriel, che in beata solitudine scarta anche Stekelenburg e segna. Ma la svagatezza della difesa romanista concede il bis anche su calcio piazzato, visto che sull’angolo lo stesso Giacomazzi appoggia sereno la palla di piatto a Di Michele, che batte l’olandesone da due passi. Muriel superstar Se il Lecce, che
torna al successo dopo 5 turni di astinenza, segna nei suoi due unici tiri in porta del primo tempo (e farà lo stesso nella ripresa), gli attaccanti di Luis Enrique si svegliano solo al minuto 38 con Bojan da fuori area (ottima la risposta di Benassi). Nel-
QUI LECCE DIRIGENTI E ALLENATORE NON SI GODONO FINO IN FONDO LA VITTORIA
Semeraro e Cosmi fanno festa a metà Il patron: «Le scommesse? Uno tsunami». E Serse: «Tifosi, e ora?»
Serse Cosmi, 53 anni LAPRESSE
di GIUSEPPE CALVI
LECCE
(g.cal.) Entusiasta per il successo sulla Roma, Giovanni Semeraro mostra un velo di tristezza. «Voglio capire che "cazzo" sta succedendo! - dice il patron del Lecce -. La vicenda del calcioscommesse è uno tsunami abbattutosi sulla mia famiglia. E Quarta (avrebbe offerto l’assegno di 300 mila euro a Masiello per il derby, ndr), non so chi è: se lo incontrassi, non lo riconoscerei». Nel momento della gioia, Serse Cosmi decide di isolarsi. «Nello spogliatoio, ci siamo goduta la vittoria, io e i giocatori. Non ho mandato
giù le accuse dei tifosi ai giocatori dopo il pari col Cesena. Oggi un semialcolizzato è diventato un fenomeno: è il caso di Muriel, finito nel mirino dei tifosi una settimana fa. Ho fatto un cenno al pubblico, perché non lo sentivo più: forse si era addormentato o era incredulo, deluso per la prima storica vittoria contro la Roma. Chissà, qui sono abituati a risultati più importanti; magari, starò deludendo la gente... Non parlo di Fiorentina e altre rivali: si banalizzerebbe questo successo del Lecce. Tutti bravissimi, in particolare i tre centrocampisti, che hanno rubato tantissimi palloni, e Di Michele e Muriel, che hanno caratteristiche per creare problemi alla difesa della Roma. Muriel come Ronaldo? Il brasiliano è unico, ma Muriel, che è del ’91, è talento purissimo: sì, per caratteristiche tecniche e fisiche, gli assomiglia».
la ripresa, però, ci si aspetta la riscossa romanista, ma Muriel spariglia ancora le carte già in avvio. Complice un cattivo intervento di Josè Angel, il colombiano va via in contropiede liberandosi di De Rossi e Heinze e segnando da fuori area. Finito? Macché, sempre Muriel riparte sulla destra, entra in area e viene atterrato dal pessimo Heinze: è rigore, che Di Michele trasforma. In pratica, la partita finisce qui, all’11’, e le due belle parate che Benassi concede sull’ex Osvaldo, servono solo alle pagelle e al tabellino, così come la rete finale di Bojan e Lamela, quest’ultimo su punizione. A pensarci bene, alla fine i rimpianti accomunano sia i salentini che i capitolini: salvezza e Champions League potrebbero essere qualcosa di più di sogni da uovo di Pasqua se la continuità non avesse fatto tanto difetto.
GIACOMAZZI 7,5 Illumina la strada per i primi 2 gol. E che pressing (Bertolacci s.v.). DELVECCHIO 7 Brilla per senso tattico e cattiveria agonistica. BRIVIO 6,5 «Stanco» di attendere Rosi, lo punta e lo infila. IL MIGLIORE h 8,5 MURIEL Spettacolare, per tecnica e velocità. Segna due gol, si procura un rigore e umilia l’intera difesa avversaria. BOJINOV 6 Si batte per tentare qualche ripartenza. DI MICHELE 8 Degno compare di Muriel: assecondandolo, si esalta in contropiede. Firma una doppietta e si sacrifica anche in difesa. All. COSMI 7,5 Poggia il progetto sulle qualità di Muriel e Di Michele. Ma devasta la Roma anche con il pressing dei centrocampisti.
ROMA 4 STEKELENBURG 5 Sorpreso soprattutto da Muriel, riesce a fare poco. ROSI 5 Spinge male. E non graffia in marcatura. KJAER 5 Barcolla in una difesa che va alla deriva. E perde tutti i duelli con Muriel. HEINZE 4,5 Fuori tempo nelle chiusure, spiana la strada agli avversari. JOSE’ ANGEL 4,5 Perde il confronto con Cuadrado e non si propone. GAGO 5 Subisce la fisicità di Delvecchio. E, quando reagisce, ormai è troppo tardi. DE ROSSI 5 Andamento lento, mai un guizzo, mai un lancio importante. Sembra rassegnato a vivere una giornataccia. MARQUINHO 5 A parte due conclusioni, se la spassa quasi da anonima comparsa. LAMELA 5,5 Pur nel grigiore, almeno pennella una punizione perfetta. OSVALDO 5 Benassi è bravo ma su tre palle-gol dovrebbe essere più spietato e fare centro. IL MIGLIORE h 5,5 BOJAN 5,5 Reattivo, impegna Oddo e segna con una precisa voleè. All. LUIS ENRIQUE 4,5 Sarebbe da «non pervenuto», stando al suo atteggiamento distaccato in panchina. Se lui ha carattere, non ha saputo trasmetterlo ai suoi giocatori...
TERNA ARBITRALE: ORSATO 6 Dubbi per una manata di Giacomazzi e un falletto su Kjaer. Giordano 6; Copelli 6
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QUI ROMA FINISCE CON UNA LITIGATA NELLO SPOGLIATOIO
Sbotta Stekelenburg Lamela sotto accusa Luis Enrique: «Ma non mi dimetto» Baldini: «Qualcuno è sopravvalutato»
Luis Enrique, 41 anni LAPRESSE
LECCE
Finisce male, cioè con un litigio «generazionale». L’umiliazione di Lecce fa sì che la Roma a fine partita nello spogliatoio, in assenza di Luis Enrique, si spacchi tra «senatori» e «nouvelle vague», segnalando tra i più arrabbiati Stekelenburg (descritto stufo di fare brutte figure) e tra i più attaccati Lamela (accusato di non metterci l’anima). Insomma, si torna sulla falsariga del k.o. di Udine, quando si sussurro di un episodio analogo. Di certo l’epitaffio su alcuni di questo gruppo lo scrive Franco Baldini: «Le
partite si vincono con la voglia. Abbiamo sopravvalutato alcuni giocatori, non dal punto di vista tecnico, ma caratteriale». Luis deluso Dopo questo flop, persino Luis Enrique con l’atteggiamento in campo è parso prendere le distanze dal gruppo. Non a caso erano addirittura girate voci di dimissioni. «Ho visto la partita seduto perché così la sentivo, ma mai pensato alle dimissioni, anche se nel calcio non si sa mai ciò che succederà. Sono deluso, non mi aspettavo una partita così. Ripetiamo sempre gli stessi errori, ma il primo responsabile, come sempre, sono io. La zona Champions? Con un campionato così, continuerò a crederci fino alla fine». Sperando che vecchi e giovani firmino un armistizio. ma. cec. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 8 APRILE 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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SERIE A 31a GIORNATA
Un super Destro fa gioire il Siena Con una grande azione stende l’Atalanta e batte Gabbiadini nel duello con vista-Juve ATALANTA SIENA GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Schelotto (A) al 9’; Larrondo (S) su rigore al 13’ p.t.; Destro (S) al 46’ s.t. ATALANTA (3-4-1-2) Consigli; Lucchini (dal 15’ s.t. Bellini), Stendardo, Manfredini; Schelotto, Carmona, Cigarini, Peluso; Moralez; Gabbiadini (dal 38’ s.t. Carrozza), Tiribocchi (dal 18’ s.t. Denis). PANCHINA Frezzolini, Bonaventura, Cazzola, Raimondi. ALLENATORE Colantuono.
PANCHINA Brkic, Belmonte, Pesoli, Mannini. ALLENATORE Sannino. ARBITRO Russo di Nola. ESPULSI i tecnici Colantuono (A) e Sannino (S) al 46’ s.t. per comportamento non regolamentare. AMMONITI Stendardo (A), Terzi (S) e Manfredini (A) per gioco scorretto; Giorgi (S) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 5.850, incasso di 37.150 euro; abbonati 9.658, quota di 144.456,43 euro. Tiri in porta 2-4. Tiri fuori 3-1. In fuorigioco 2-2. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
Mattia Destro (a destra), 21 anni, segna il gol della vittoria del Siena ANSA DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BINDA BERGAMO
Davanti a Ciro Ferrara, tecnico nell’Under 21, e con la Juve all’orizzonte per entrambi, Mattia Destro vince il duello con Manolo Gabbiadini e regala al Siena una vittoria pesantissima in chiave salvezza. Le notizie che arrivavano da Lecce erano allarmanti, la pressione dell’Atalanta era sterile ma insistente: ci ha pensato lui, l’attaccante scaricato dall’Inter, a portare i tre punti con una rete da
bomber vero (e sono 8). «Sono stanchissimo» dirà dopo la partita. Già, ma avere la forza al 91’ di fuggire tutto solo palla al piede, puntare e scartare uno come Stendardo e infilare in rete, non è da tutti. Il risultato Così una partita inca-
nalata verso il pareggio ha preso la sponda senese. L’Atalanta ha da recriminare, per due motivi. Primo, per essere andata in vantaggio al primo tentativo (8’): cross di esterno sinistro di Peluso e ottimo taglio di Schelotto per la spaccata vincente. Secondo, per aver avuto in ma-
Colantuono-Sannino scontro con pace finale
GUIDO MACONI BERGAMO
Pace fatta, ma quante scintille in campo. Colantuono e Sannino sono due sanguigni, hanno il fuoco nelle vene. E quando due fuochi si sfiorano, a volte scoppia l’incendio. Ma sono prima di tutto anche due uomini di calcio e sanno come vanno certe cose. La rissa sfiorata dopo il gol di Destro è subito chiarita. Spiega Colantuono: «Dopo il gol Sannino inconsciamente è venuto a esultare verso di me e gli ho detto che non era il caso. Quando mi ha detto che non l’aveva fatto volontariamente è subito finita lì e abbiamo fatto pace». Versione confermata da Sannino: «Quando vin-
ci al 91’ una partita così importante è normale che scateni una gioia istintiva. Ho avuto questo piccolo fraintendimento con Colantuono, ma ci conosciamo bene e non serve nemmeno che ci stringiamo la mano per chiarirci». Episodio chiuso, resta il colpaccio del Siena che inguaia l’Atalanta. Colantuono incassa ma smorza le preoccupazioni: «Nella ripresa abbiamo giocato costantemente nella loro metà campo. Sembrava che potessimo segnare da un momento all’altro, ma ci è mancata la zampata. E’ stata una battuta d’arresto, anche se pesante visti gli altri risultati, ma abbiamo ancora un buon margine per stare tranquilli». Sannino esulta con moderazione: «Da umili operai abbiamo fatto di necessità virtù: ci siamo difesi bene e abbiamo colpito con le ripartenze. Ma finché il Lecce continuerà a far punti non si potrà mai stare tranquilli». © RIPRODUZIONE RISERVATA
CALCIOSCOMMESSE
Dopo Masiello, arresti domiciliari anche per Carella e Giacobbe BARI Sono tornati a casa anche Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, gli amici di Andrea Masiello, che all’inizio della settimana erano finiti dietro le sbarre con la stessa accusa del calciatore: associazione per delinquere, finalizzata alla frode sportiva. In mattinata era stato il procuratore aggiunto Pasquale
Drago a dare parere positivo all’attenuazione delle misure cautelari. Poi è toccato al Gip di turno, Silvia Romanazzi, firmare l’istanza di scarcerazione. Entrambi sono agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni di Bari e Palese. Franco Cirici
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SCINTILLE TRA I TECNICI
L’atalantino: «Ha esultato verso di me». «Un equivoco»
Occasioni Pur attaccando di
più, le occasioni dell’Atalanta sono state sporadiche: l’ex Tiribocchi al 24’ ha impegnato Pegolo, Schelotto al 35’ ha sparato alto, nella ripresa Stendardo di testa all’8’ ha girato a lato, poi solo mischie e pochi spazi. Il Siena invece dopo il rigore (il lancio è stato di Grossi, il fallo di Consigli: la palla sarebbe uscita, ma la scorrettezza c’è stata) ci ha provato con tiri di Grossi e Destro sventati dal portiere; nella ripresa Giorgi ha invocato un rigore, ma Peluso ha preso la palla. Poi la rete per la prima vittoria del Siena in 6 gare a Bergamo.
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SIENA (3-5-2) Pegolo; Rossettini, Contini, Terzi; Giorgi, Gazzi (dal 41’ s.t. Parravicini), Vergassola, Grossi (dal 36’ s.t. Bogdani), Rossi; Larrondo (dal 28’ s.t. D’Agostino), Destro.
no il pallino in tutto il secondo tempo, quando si è giocato a una porta sola, ma i cross di Schelotto e Peluso erano come perle ai porci: inutili. E così il buon Siena è stato capace di rimettere subito in piedi la gara (Larrondo al 13’ si è procurato e ha trasformato il rigore: prima rete stagionale per lui), di resistere con una difesa degna della Fortezza senese agli assalti atalantini, e poi di vincere.
Tensione Colantuono e Sannino, fedeli al 4-4-2, hanno proposto difese a 3: l’Atalanta aveva un trequartista (lo spento Moralez), il Siena un centrocampo munito che ha avuto la meglio. Le brillanti idee dei tecnici si sono annullate a vicenda, il loro forte temperamento è esploso dopo il 2-1: Sannino esultando è corso verso la panchina dell’Atalanta, ma senza rendersene conto, così Colantuono gli è volato addosso per invitarlo a tornare a posto. Le due pelate sono arrivate pericolosamente a contatto e Russo ha espulso entrambi, che poi negli spogliatoi si sono chiariti e fatto intelligentemente pace. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
di NI.BIN.
CARMONA, PROVA DI SOSTANZA CONTINI FRENA L’ARDORE DI DENIS ATALANTA 5,5
SIENA 6,5
CONSIGLI 6 Commette fallo da rigore, poi si riscatta con due buone parate e strappa la sufficienza.
PEGOLO 6 Indisponente nel rallentare i rinvii, efficace tra i pali pur essendo chiamato in causa poche volte.
LUCCHINI 5,5 In condizioni non smaglianti, k.o. dopo un’ora.
ROSSETTINI 6 Dietro se la cava, se prova ad avanzare si inceppa.
BELLINI 6 E’ il meno peggio dei 4 difensori schierati da Colantuono.
CONTINI 7 Un leone: svetta nelle mischie, si arrangia col mestiere e frena l’ardore di Denis.
STENDARDO 5,5 Sfiora il gol di testa, poi non riesce ad arginare Destro sul gol.
TERZI 6 Anestetizza le punte dell’Atalanta, anche con le cattive.
MANFREDINI 6 Bel duello con Larrondo: perde ai punti.
GIORGI 6,5 Spinge e copre bene sulla destra.
IL MIGLIORE h 6,5 SCHELOTTO
GAZZI 6 Tanta quantità, poca qualità, ma è quello che ci vuole: esce esausto (Parravicini s.v.)
Fa cento cross ma non trova compagni pronti alla deviazione. Sul gol è perfetto. CARMONA 6,5 Buona prova di grinta e sostanza, ma poca qualità. CIGARINI 6 Più opaco di Carmona, però più preciso. PELUSO 6,5 Fa l’assist a Schelotto, poi un gran secondo tempo a spingere, rischiando però su Grossi. MORALEZ 5 Pasticcia e non inventa, pur muovendosi su tutto il fronte tra le linee. GABBIADINI 5,5 Non tira mai e si distingue perché batte i corner: perché solo lui? (Carrozza s.v.) TIRIBOCCHI 6 E’ il più insidioso nelle poche occasioni capitate. DENIS 6 Ovazione al suo ingresso, qualche sportellata e un solo tiro. All. COLANTUONO 6 Cambia modulo e non trova soddisfazione nè in offesa nè in difesa.
VERGASSOLA 6,5 Il capitano lotta come un ragazzino: alla fine sono scintille con Carmona. GROSSI 5,5 Cresce nella ripresa dopo un primo tempo sottotono e non arriva alla sufficienza (Bogdani s.v.) ROSSI 5,5 Perde Schelotto sul primo gol, poi si limita a coprire. LARRONDO 6,5 Si procura e trasforma il rigore, lotta con Manfredini e tiene alta la squadra. D’AGOSTINO 6 Entra per dare ordine nel momento di sofferenza.
h
IL MIGLIORE
7 DESTRO
Vince il duello con Gabbiadini, lotta e alla fine ha la forza per fare un gol da bomber vero: è il futuro. All. SANNINO 6,5 Buon primo tempo, nel secondo fa arretrare troppo la squadra: però vince, quindi ha ragione lui.
TERNA ARBITRALE: RUSSO 6,5 Gara facile, accesa nel finale: vede nello scontro Peluso-Grossi. Barbirati 6; Cariolato 6
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
SERIE A 31a GIORNATA 3 2
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Bradley (Ch) al 6’, Pellissier (Ch) su rigore al 20’, autogol di Andreolli (Ch) al 32’ p.t.; Paloschi (Ch) al 6’, Almiron (Ca) al 40’ s.t. CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; N. Frey, Andreolli, Cesar, Dramè (dal 16’ s.t. Sardo); Luciano, L. Rigoni, Bradley; Cruzado (dal 20’ s.t. P. Hetemaj); Pellissier, Paloschi (dal 28’ s.t. Thereau). PANCHINA Squizzi, Vacek, Sammarco, Grandolfo. ALL. Di Carlo
VOLTE
PELLISSIER
CATANIA (4-3-3) Carrizo; Motta (dal 31’ s.t. Lanzafame), Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Ricchiuti (dal 10’ s.t. Almiron); Gomez, Bergessio, Llama (dal 1’ s.t. Capuano). PANCHINA Kosicky, Catellani, Seymour, Barrientos. ALL. Montella
Nato il 12/04/1979 ad Aosta
NOTE spettatori e incasso non comunicato. Tiri in porta 4-8. Tiri fuori 7-6. In fuorigioco 11-2. Angoli 10-8. Recuperi 1’ p.t., ’4’ s.t.
Val d’Aosta
Un’abbuffata di gol e difese in vacanza Ma il Chievo è salvo Rocambolesca vittoria degli uomini di Di Carlo sul Catania: in vantaggio di due gol rischiano la rimonta PIERFRANCESCO ARCHETTI VERONA
Squadre in salute, si usa dire. Obiettivi anticipatamente centrati e pure corretti verso l’alto; una discreta serie in corso: Catania otto partite di fila positive, Chievo una sconfitta nelle sette gare più recenti. E poi il sabato di vacanza e anche i biglietti quasi gratis. C’era un’ideuzza di partita aperta, non di quelle da mostrare al corso allenatori, certo, ma quelle che tengono svegli spettatori dal vivo e alla televisione. Forse ci hanno pensato anche i giocatori, ma hanno esagerato: nel passaggio da ideuzza a ideona la pioggia di gol è meno fitta di quella degli errori e se alla fine finiva in parità, perché il Catania dopo aver subito tanto è rientrato in corsa con il 3-2
ilpersonaggio
DAL NOSTRO INVIATO
VERONA
Anche per i più scaramantici, la salvezza è sicura. Il Chievo è entrato in A nel 2001 ed è sceso soltanto una volta: rimane uno splendido esempio di gestione tecnico-societaria, come ha dovuto riconoscere giovedì anche il sindaco di Verona, Flavio Tosi, noto tifoso dell’Hellas. La stessa persona che meno di un mese fa al Corriere della Sera disse: «Del Chievo non importa a nessuno, almeno non a me». Letizia pasquale o precauzioni elettorali? Fate voi. Il ras del quartiere A Verona in maggio si voterà per le amministrative: Sergio Pellissier, qui fisso da 10 anni, non avrebbe possibilità se si candidasse a sindaco, perché la massa dei
SERGIO PELLISSIER
le Pagelle di P.F.A.
ANDREOLLI UN ERRORE E VA IN TILT PER ALMIRON GOL E GRINTA CHIEVO 6,5
ARBITRO Massa di Imperia ESPULSI Spolli al ’19’ p.t. per gioco scorretto (fallo su chiara occasione da gol) AMMONITI Marchese (Ca) gioco scorretto, Hetemaj (Ch) c.n.r.
DAL NOSTRO INVIATO
v identiKit & CARRIERA
CHIEVO CATANIA
all’85’, si sarebbe scatenato il diluvio dei sospetti. Invece non vengono scambiate accuse ma auguri pasquali. Con qualche considerazione utile per il futuro immediato. Europa? «La squadra non è
mentalmente all’altezza per obiettivi diversi», dice Vincenzo Montella, sottolineando che il suo Catania «sarebbe pronto per l’Europa solo dal punto di vista fisico, vista la crescita alla fine dei due tempi». Una resa anticipata? «No, ma devi avere qualcosa in più se vuoi passare davanti a certo squadroni: se commetti certi errori, meriti l’ottavo posto, non di più». Dopo 20 minuti il Catania è già sotto 2-0 e con un uomo in meno per l’espulsione di Spolli, che aspetta e aspetta prima di rinviare finché scivola, nonostante abbia appena cambiato le scarpe, e sten-
BOMBER TRA A E B in Serie B
in Serie A
22 TOTALE GOL
100
78 GDS
de Pellissier. Anche il vantaggio di Bradley nasce da una bruttura di Legrottaglie, che consegna palla ai rivali. Il Catania non perdeva dal 18 febbraio e la miglior serie positiva di sempre, ferma a otto, resta soltanto eguagliata. Europa noi? «Manca l’aritmeti-
ca per la salvezza, però direi che ci siamo», racconta Mim-
Sergio e la tripla cifra una storia lunga 10 anni tifosi sta per l’Hellas. Però una poltrona da ras del quartiere, sarebbe sicura come prevedere ancora tanti gol. Pellissier, il capitano, è arrivato alla centesima rete in campionato (tra A e B) per i gialloblù: se non c’è stata enfasi, se non si sono visti spogliarelli, è perché la festa vera avvenne il due febbraio a Novara, quando dopo una lunga attesa toccò i cento con la maglia del Chievo, coppe comprese, e poi disse in tv: «Non sono Ibrahimovic che segna sempre. Mi era già successo di stare a lungo a digiuno». Domenica scorsa un’esultanza
Si candidasse a sindaco forse perderebbe, ma a Chievo lo hanno già eletto ras
a Firenze, ieri il rigore con il Catania, totale 102: sono 78 in A, 22 in B, 2 in Coppa Italia. Il primo, il 3 novembre 2002, al Parma per l’1-0 al 94’.
mo Di Carlo. Che è un solo punto sotto il Catania, ma il Chievo si è sempre misurato con chi sta dietro. «Si è visto un po’ di tutto, succede in partite così, comunque successo meritato». Fra i più colpevoli dei suoi, Andreolli con una deviazione fortuita ma troppo goffa rimette in pista i siciliani nell’autorete del 2-1. E le tante opportunità mancate soprattutto nella ripresa per evitare il finale ansimante: le occasioni totali sono una dozzina, i tiri in porta soltanto quattro, reti incluse (l’altro è di Cesar). Addirittura un salvataggio involontario di Paloschi su colpo sicuro di Luciano. I protagonisti Nel ritorno il Chievo aveva vinto una sola volta in casa: se arriva il giorno delle esagerazioni, è perché i due davanti affettano la difesa del Catania subito e ancor di più quando i rivali sono in inferiorità (4-3-2 e poi 4-4-1). Paloschi bravo prima da assistman da sinistra, poi da giustiziere per il 3-1 sul filo del fuorigioco. Pellissier, solito maratoneta, che mette il piede nelle tre marcature. Dall’altra parte la consolazione di non aver ceduto, il rimpianto di non aver avuto Almiron al meglio, perché quando l’argentino entra cambia l’atteggiamento e la sua rete del 3-2 avvicina all’impossibile. Che non sarebbe stato giusto, ma avrebbe portato al finimondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MONTELLA: «SBAGLIATO TUTTO»
Di Carlo: «Con questo approccio mettiamo in difficoltà chiunque»
Uno per tutti Ci fosse stato un premio per il numero degli inviti davanti alla porta, il capitano ieri lo avrebbe catturato. L’assist per Paloschi è stato l’unico che ha portato al gol, ma altri suoi passaggi hanno creato occasioni non sfruttate. Pellissier è sotto media come reti, in questa stagione, ma è al comando nella lista gialloblù degli assist vincenti: sette. Correre, sudare, lottare, giocare: è la sua visione del calcio, messa in apertura del sito personale. Non c’è traccia della candidatura politica: a Chievo, frazione di Verona, lo hanno già eletto.
Il Chievo timbra il cartellino salvezza e fa festa negli spogliatoi. E l’allenatore Di Carlo finalmente è riuscito a regalare una grande vittoria ai tifosi. «Abbiamo meritato di vincere per la mentalità messa in campo, la compattezza, lo spirito di sacrificio da parte di tutti. Quando il Chievo gioca così possiamo mettere in difficoltà chiunque». Il centrocampista Rigoni evidenzia le numerose occasioni create: «L’unico rammarico è di non avere chiuso definitivamente la gara quando potevamo. Ma avevamo più fame degli avversari e abbiamo vinto giustamente». Alberto Paloschi ha ritrovato la via della rete e fatto anche un assist: «Una grande prestazione da parte di tutti. E ora possiamo toglierci qualche soddisfazione da qui alla fine». Mastica amaro, invece, Vincenzo Montella visto che il suo Catania poteva fare un balzo verso l’Europa. «Se vogliamo puntare ad obiettivi importanti ci vuole un’altra mentalità, non si possono fare certi errori. E’ vero che abbiamo tenuto aperta la gara sino alla fine, ma abbiamo sbagliato approccio alla partita in entrambi i tempi».
p.f.a
Giancarlo Tavan
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Ruolo Attaccante Altezza 175 cm Peso 76 kg Le sue squadre Torino
1996-1998 Varese
1998-2000 Spal
2000-2002 Chievo
dal 2002
Nazionale 1 presenza
SORRENTINO 6,5 Una parata difficile, su Izco, dà sicurezza ai suoi. N. FREY 6 Sale di più quando nella ripresa passa a sinistra. ANDREOLLI 5 L’autogol può capitare: poi perde serenità e sbaglia. CESAR 6 Confermato nel cuore della difesa al posto di Acerbi e Dainelli, un paio di rinvii storti ma sfiora la quarta rete. DRAMÈ 6 Qualche libertà a Gomez, lancia Pellissier sul 3-1. Va k.o. SARDO 6 Mezz’ora con discreta sostanza, a destra. LUCIANO 6,5 Salva sulla linea il possibile 1-1, ha birra fino al 90’. L.RIGONI 6 Lancia verso sinistra, liberando le punte. Manca 2 reti. BRADLEY 6,5 Primo gol italiano, negli Usa gli faranno festa. CRUZADO 6 Un paio di servizi e conclusioni efficaci. HETEMAJ 6 Lavora a sinistra, tenero sul 3-2.
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IL MIGLIORE
7 PELLISSIER
Arriva a 6, capocannoniere con Thereau. PALOSCHI 7 Scappa spesso a sinistra, qualche inciampo ma anche l’invito per Bradley. Poi tecnica e tempismo nel suo 5˚ gol veronese. THEREAU 6 Un bel tiro al volo fuori di poco. All. DI CARLO 6,5 Il traguardo sembra raggiunto.
CATANIA 5,5 CARRIZO 6 Poco da fare sui gol, evita il peggio anche lontano dalla porta. MOTTA 5,5 Nel primo tempo è il più pericoloso in avanti, ma dal suo lato il Chievo sempre. LANZAFAME 6 Laterale difensivo dal 31’ s.t., crossa per il 3-2. LEGROTTAGLIE 5 Un ex che regala l’azione del vantaggio. SPOLLI 4 Espulso per fallo da rigore. Errore vistoso, decisivo. MARCHESE 5,5 Poco a sinistra, poi centrale per Spolli. Respinge più dei colleghi, però non ferma la coppia Pellissier-Paloschi. IZCO 5,5 Lineare nella prima metà, fallisce poi una buona chance. LODI 5,5 Si tira indietro nella ripresa, riappare solo nel finale. RICCHIUTI 5 Al via al posto di Almiron, smuove poco. Cambiato. IL MIGLIORE h 6,5 ALMIRON Quarto urlo stagionale, delizioso assist per Izco. GOMEZ 6 Crea qualche problema a sinistra, meno brillante a destra. BERGESSIO 5,5 Il solito lavoro davanti non basta. LLAMA 5,5 Prima da titolare, retrocesso a terzino in 10, poi esce. CAPUANO 5 Nella ripresa, a sinistra per l’inferiorità. Tiene in gioco Paloschi. All. MONTELLA 6 Troppi disastri singoli per dargliene una colpa.
TERNA ARBITRALE: Massa 6,5 Decisioni non difficili, comunque corrette: gli assistenti lo aiutano. Passeri 6,5; Dobosz 6,5
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SERIE A 31a GIORNATA PARLA BERETTA
NEL POST PARTITA
«Allungata la serie positiva di risultati»
Mascara: «Dare l’anima fino alla fine»
(al.bur.) «Volevamo vincere, quindi non siamo soddisfatti. Però non ho visto l’atteggiamento sbagliato e, anzi, la partita l’abbiamo comandata dal primo all’ultimo minuto, andando al tiro 20 volte. Comunque di fronte non c’era mica un Cesena morto, ma una squadra che ha giocato con grande intensità». È il commento di Stefano Pioli. Soddisfatto, invece, Mario Beretta: «Abbiamo prolungato la nostra piccola striscia positiva con un atteggiamento e impegno notevoli. I tifosi l’hanno capito e ci hanno sostenuto».
(g.m.) Il pareggio scontenta tutti, ma gli umori sono diversi: «Abbiamo dominato — dice Tesser — e avremmo meritato di più. Ci teniamo stretto l’affetto dei nostri tifosi. Per noi e per loro onoreremo fino in fondo questo campionato». Malesani, invece, non è soddisfatto: «Salvo l’impegno dei ragazzi, ma prestazione e risultato vanno dimenticati presto. Paghiamo la paura che ci blocca le gambe. Siamo insicuri e su questo dobbiamo lavorare». Mascara: «Daremo l’anima fino alla fine della stagione».
Una lite in campo tra Di Vaio e Colucci, sotto gli occhi dell’arbitro INFOPHOTO
Cesena e Bologna: i botti sono tra gli ultrà Scontri a Cervia e al Manuzzi: 5 carabinieri in ospedale, un fermo. In campo pochi sussulti CESENA BOLOGNA
0 0
GIUDIZIO 77 CESENA (4-3-2-1) Antonioli; Comotto, Von Bergen, Rodriguez, Lauro; Arrigoni (dal 36’ s.t. Ceccarelli), Colucci, Martinho (dal 30’ s.t. Djokovic); Del Nero (dal 19’ s.t. Filippi), Santana; Rennella. PANCHINA Ravaglia, Benalouane, Urso, Moras. ALLENATORE Beretta. BOLOGNA (3-4-2-1) Gillet; Raggi, Portanova, Cherubin; Pulzetti (dal 36’ s.t. Kone), Mudingayi, Perez, Rubin (dal 21’ s.t. Morleo); Diamanti, Ramirez (dal 19’ s.t. Acquafresca); Di Vaio. PANCHINA Agliardi, Loria, Taider, Gimenez. ALLENATORE Pioli. ARBITRO Peruzzo di Schio. ESPULSI nessuno. AMMONITI Rennella (C), Del Nero (C), Cherubin (B), Mudingayi (B) per gioco scorretto; Comotto (C), Di Vaio (B), Colucci (C), Acquafresca (B) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 4.383, incasso di 53.359 euro; abbonati 12.114, quota di 188.037 euro. Tiri in porta 3-6. Tiri fuori 1-10. In fuorigioco 1-1. Angoli 5-6. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI CESENA
Al Manuzzi è un brutto derby, che il Cesena interpreta come può, ovvero con molti rincalzi e alcuni giovani, tra cui il debuttante assoluto Mattia Filippi, classe ’93, per surrogare le tante assenze mentre il Bologna recita male con tutti i suoi attori principali fuori dalla parte e dalla partita. Il pari fotografa il corretto andamento del derby anche se guardando al volume delle conclusioni la squadra rossoblù avrebbe qualcosa da recriminare. È vero però che nessuno dei due portieri deve compiere parate importanti. Solo nel finale, quando il Bologna prova il forcing, la contesa s’infiamma con qualche mischia e un paio di accenni di rissa con Comotto e Diamanti molto animosi. Per la cronaca, prima del
derby i tifosi delle due squadre si sono scontrati nei pressi di un ristorante di Cervia. Sulla strada sono stati rinvenuti bastoni e catene, i carabinieri hanno identificato due bolognesi, bloccati con l’auto sfasciata, ai quali è stato notificato il Daspo. Altro episodio di violenza fuori dallo stadio, con cinque agenti e un bolognese finiti al pronto soccorso per un parapiglia e un tifoso cesenate fermato. Cesena B La seconda lettera del-
l’alfabeto non riguarda oggi il campionato che attende i romagnoli per l’anno prossimo. Il buon Beretta, con cinque titolari fuori uso, in ultimo perde anche Malonga che si blocca nel riscaldamento e viene sostituito da Del Nero. Con tanta buona volontà, Santana, Colucci e i centrali difensivi provano a quadrare il cerchio. Nel finale di primo tempo c’è un sospetto fallo da rigore su Rodriguez. Nella ripresa Martinho saggia i riflessi di Gillet. Il terzo pareggio consecutivo vuol dire che il Cesena non è rassegnato a perderle tutte, mentre il d.s. del Vasco da Gama è in missione per portare Mutu e Iaquinta in Brasile. Bologna impreciso Davanti i rossoblù non hanno sbocchi a causa della cattiva qualità degli ultimi passaggi. Diamanti si danna l’anima sfiorando il bersaglio, Ramirez non trova i suoi spazi, Di Vaio è avulso dal gioco e, diffidato e ammonito, salterà l’infrasettimanale col Cagliari mentre un sito canadese lo prenota come prossimo acquisto dei Montreal Impact, squadra della Soccer League Usa. Due punti nelle ultime quattro partite evidenziano la frenata della squadra di Pioli, gli spettri del passato sui brutti finali di stagione ricompaiono puntuali. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il faccia a faccia tra i giocatori del Genoa e gli ultrà a fine gara LIVERANI
le Pagelle di A.TO.
SANTANA PROVA AD ILLUMINARE DI VAIO NERVOSO CESENA 6 ANTONIOLI 6 Vigile e attento, non deve fare paratone. COMOTTO 5 Litigioso, graziato per una gomitata a Ramirez. VON BERGEN 6 Puntuale nelle chiusure. RODRIGUEZ 6,5 Di testa è una bella contraerea. LAURO 6 Dalle sue parti non ha problemi. ARRIGONI 5,5 Ancora tenero per questo livello (Ceccarelli s.v.). COLUCCI 6 Combatte e sbuffa su ogni pallone. MARTINHO 6 Più quantità che qualità (Djokovic s.v.).
Novara, pari amaro Contestato il Genoa A fine partita i tifosi rossoblù protestano. Per Tesser salvezza sempre più lontana NOVARA GENOA
1 1
DEL NERO 5,5 Non ha sbocchi. FILIPPI 6 Debuttante a 19 anni. Voto d’incoraggiamento.
h
IL MIGLIORE
6,5 SANTANA
Dimostra tanta buona volontà, cerca la porta con insistenza. RENNELLA 5 Un piumino d’oca dentro un’area piena di polvere. All. BERETTA 6 Ottiene il massimo dalla squadra che mette in campo.
BOLOGNA 5,5 GILLET 6 Sicuro su Martinho e nelle uscite.
h
IL MIGLIORE 6 RAGGI
Spinge forte sulla sua fascia. PORTANOVA 6 Ha la testa altrove ma l’esperienza lo aiuta. CHERUBIN 6 Si arrangia nelle chiusure. PULZETTI 5,5 Gli manca un soldo per fare un euro (Kone s.v.). MUDINGAYI 5 Spaesato.
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Rossi (G) al 7’ p.t.; Mascara (N) al 23’ s.t. NOVARA (5-3-2) Fontana; Morganella, Lisuzzo, Centurioni (dal 16’ s.t. Mascara), Garcia, Gemiti; Porcari (dal 42’ s.t. Jensen), Pesce, Rigoni; Jeda (dal 9’ s.t. Rubino), Caracciolo. PANCHINA Coser, Morimoto, Dellafiore, Radovanovic. ALLENATORE Tesser. GENOA (4-4-2) Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti (dal 36’ s.t. Bovo); Rossi, Biondini, Veloso (dal 42’ s.t. Kucka), Sculli (dal 9’ s.t. Jankovic); Gilardino, Palacio. PANCHINA Lupatelli, Carvalho, Zé Eduardo, Jorquera. ALLENATORE Malesani. ARBITRO Rocchi di Firenze. ESPULSI Caracciolo (N) al 44’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Lisuzzo (N), Garcia (N), Gilardino (G), Mesto (G) e Kucka (G) per gioco scorretto. NOTE paganti 2.855, incasso di 51.621 euro; abbonati 7.211, quota di 99.342 euro. Tiri in porta 4-1. Tiri fuori 8-2. In fuorigioco 3-1. Angoli 8-5. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 5’.
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI NOVARA
DI VAIO 5 Troppo nervoso. Ammonito, sarà squalificato.
Nei sei minuti di (dura) reprimenda finale, che nel faccia a faccia sotto la curva ospite gli ultrà genoani riservano prima al capitano Rossi, e poi alla squadra al completo, c’è tutto il malessere di una piazza in preda alla paura. Inutile dire che la prestazione di ieri del primo Malesani-bis conforta solo per il punticino raccolto, dopo l’illusione seguita al gol iniziale dello stesso Rossi, prima che Mascara ristabilisse la (meritata) parità.
All. PIOLI 5,5 Vicino alla salvezza, la sua squadra è in frenata.
La chiave A chi giova questo
PEREZ 6 Cerca di fare gioco, ma non è il suo pane. RUBIN 5 Peggiorato rispetto a un anno fa. MORLEO 5,5 Ci prova coi cross ma non funziona. DIAMANTI 5,5 Sfiora il gol. Nel finale è sempre dentro le risse. RAMIREZ 5 Usa il fioretto quando ci vorrebbe la sciabola. ACQUAFRESCA 5 Reclama un rigore, il suo ingresso non si vede.
TERNA ARBITRALE: PERUZZO 5 Non considera un possibile rigore su Rodriguez, grazia Comotto. Carrer 6; Iannello 6.
uno a uno? A nessuno, probabilmente. Di sicuro non ai padroni di casa, sempre più lontani dalla salvezza, ma confortati comunque – per quel che può servire - sul piano del mo-
rale perché dopo la punizione dell’Olimpico, la squadra di Tesser ha mostrato di essere ancora viva, anche se con i ben noti problemi di un attacco che segna a fatica. L’impressione, visti anche i risultati delle altre pericolanti, è che il pari non semplifichi la strada di Malesani, il quale ha ancora molto lavoro da fare al capezzale di un malato-Genoa più grave di quanto sembri a prima vista. Ieri il tecnico veronese ha ritrovato un eccellente Granqvist in difesa, ma la squadra in attacco ha prodotto poco o nulla. Il messaggio dei tifosi, ieri, è stato chiaro: tregua sino a mercoledì, ma guai a non battere il Cesena al Ferraris. Cinismo rossoblù Il Grifone ha
capitalizzato la prima e unica occasione avuta nell’arco di tutta la partita: delizioso invito di Moretti per Palacio, botta della Trenza e deviazione di Rossi da due passi. Poteva essere l’inizio di un monologo rossoblù, perché lì gli ospiti, pur non rischiando molto in difesa, non sono riusciti a rendersi pericolosi, mentre il Novara ha preso coraggio. Cambi decisivi E la pressione
degli uomini di Tesser, per un’ora abbondante poco efficaci in attacco, è cresciuta quando Mascara, sette minuti dopo il suo ingresso in campo, si è inventato il gol dell’uno a uno, approfittando anche di una precedente respinta di Frey, con il numero uno ligure fuori posizione. A quel punto, il Novara ha persino cercato il colpo grosso, ma senza fortuna, sino a quando la sciocca espulsione di Caracciolo lo ha lasciato in inferiorità numerica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle di FI.GRI.
GUIZZO LETALE DI MASCARA GRANQVIST C’È NOVARA 5,5 FONTANA 5,5 Concorso di colpa sul gol rossoblù. MORGANELLA 6 Tanta buona volontà: alla fine paga. LISUZZO 5,5 Qualche difficoltà per arginare Gilardino. CENTURIONI 6 In affanno quando il Genoa affonda, ma regge l’urto. MASCARA 6,5 Entra e segna. Letale. GARCIA 5,5 Discreto. Inganna Rocchi sul giallo a Gilardino. IL MIGLIORE h 6,5 GEMITI Sempre lucido. Serve il pallone che vale il pari. PORCARI 5 Combina un pasticcio sul gol rossoblù (Jensen s.v.). PESCE 6 Volenteroso e concreto. RIGONI 6 Ha i piedi migliori del Novara. Un po’ egoista. JEDA 5,5 Un paio di buone occasioni, le fallisce: discontinuo. RUBINO 5,5 Poco efficace. CARACCIOLO 5 Impegno lodevole. Ingenuo sull’espulsione. All. TESSER 6 Azzecca l’inserimento di Mascara.
GENOA 5,5 FREY 6 Bravo su Caracciolo e Gemiti. Sorpreso da Mascara. MESTO 6 Un recupero prodigioso su Rigoni nel primo tempo. IL MIGLIORE h 6,5 GRANQVIST Rientro prezioso. Solido e tenace. KALADZE 6 Risolve alcune situazioni difficili. MORETTI 6 Avvia l’azione del gol rossoblù (Bovo s.v.). ROSSI 6 Tocco decisivo nell’1-0. BIONDINI 6 A centrocampo è il migliore per mole di gioco. VELOSO 5,5 Avvio sottotono, alterna buone giocate a qualche errore di troppo (Kucka s.v.). SCULLI 5,5 Soffre, lotta, ma non è al meglio e si vede. JANKOVIC 5,5 Spinge poco. GILARDINO 5,5 Mette paura al Novara, anche se non colpisce. PALACIO 6 Mezzo gol è suo. Spreca la palla del raddoppio. All. MALESANI 6 Un punticino per ricominciare. Ma serve altro per togliersi dai guai.
TERNA ARBITRALE: ROCCHI 5,5 Convalida okay del gol genoano. Manca un giallo a Rossi e a Kaladze. Romagnoli 5,5; Longhi 6.
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NIENTE FEELING TRA ROSSI E LA DUCATI MA VALE HA IL DOVERE DI DARE TUTTO
ilCaso di FILIPPO FALSAPERLA
e speranze rosse non si accendono alle luci, pure potenti, del deserto qatarino. Al contrario L iniziano a lampeggiare le spie di allarme sulla Ducati. Valentino Rossi (nella foto AP) fa il gambero: da qualsiasi parte la si guardi, sulla griglia, ultimo dei piloti ufficiali, non troppo avanti alle «derelitte» Crt (motori di serie), ma addirittura anche rispetto a se stesso 12 mesi fa. Diciamo che l'arrivo delle 1000, alla prima uscita, è sembrato un grande bluff, visto che la pole è rimasta più lenta di mezzo secondo rispetto alle 800, ma Valentino è andato addirittura più piano di oltre 1 secondo, dopo il lavoro enorme fatto a Borgo Panigale
l’altraSfida
per cercare di soddisfare tutte le sue richieste. E mentre gli altri piloti della rossa si dicono molto soddisfatti dei passi avanti fatti dalla Desmosedici e lo dimostrano migliorandosi, anche se nei limiti del proprio talento, Valentino il più grande, il pilota che ci metteva del suo, sembra in balia delle cattive sensazioni. Escludendo che Rossi sia già diventato un ex, appare altrettanto chiaro che la «comunicazione» tra moto e pilota non si riesce proprio a trovare. Ma purtroppo le gare sono così: anche se la moto non ti piace la «devi» guidare, buttare il cuore
laVignetta
TERZO POSTO, SALTO IN ALTO LAZIO PER ROMA E INTER ORA SI FA DURISSIMA di ANDREA SCHIANCHI
apolavoro Lazio. Studiato a tavolino, messo in pratica con pazienza e saggezza e, C poi, sbattuto in faccia a una rivale diretta come il Napoli. Un autentico salto in alto verso un posto Champions, quello della squadra di Reja. A 7 giornate dalla fine, e quindi con 21 punti ancora a disposizione, la terza poltrona non è ancora assegnata, ma è più che prenotata. La Lazio ha 3 punti di vantaggio sull’Udinese che è quarta, 6 sul Napoli, 7 sulla Roma e 9 sull’Inter. Conservare non è mai semplice, però inseguire è peggio: questa dovrà essere la linea di pensiero dei ragazzi di Reja (foto LaPresse) da qui al termine del campionato. Le insidie non mancano, a cominciare dal prossimo impegno in casa della Juve: sfida da brividi. La Lazio di quest’anno ci ha abituato a prestazioni-altalena: inguardabile otto giorni fa a Parma, splendida ieri sera. Di solito i grandi appuntamenti non li manca. Lo spettacolo, alla Juventus Stadium, è annunciato. E poi, prima di potersi sedere sulla poltrona Champions, Reja dovrà evitare l’ostacolo Udinese alla 35ª giornata e, all’ultima, l’Inter. Il calendario non è amico, ma a questo punto della stagione e con un traguardo tanto pre-
stigioso a portata di mano non è il caso di fare gli schizzinosi: quando il gioco si fa duro... La vittoria sul Parma regala all’Udinese la speranza. Tre punti di distacco dalla Lazio non sono un margine incolmabile e c’è lo scontro diretto al Friuli che può pareggiare i conti: la banda Guidolin, tuttavia, ha altre sfide pesanti, come la prossima all’Olimpico contro la Roma e quella successiva in casa contro l’Inter. Se davvero la squadra ha ritrovato le energie che sembravano scarseggiare fino a poco tempo fa, l’impresa è possibile. Chi deve mangiarsi le mani, oltre al Napoli che sconfitto dalla Lazio fallisce l’aggancio, sono la Roma e l’Inter. Il k.o. dei giallorossi a Lecce ha dell’incredibile e rischia di pregiudicare tutta la stagione: a 7 punti dal terzo posto ora serve uno scatto che nemmeno Usain Bolt... E il calendario consegna impegni tutt’altro che semplici: Udinese in casa, Juventus fuori, Napoli in casa. Anche l’Inter ha tre ostacoli piuttosto alti: Udinese, Milan e Lazio. Considerando il distacco attuale, e anche volendo essere ottimisti oltre ogni logica previsione, la Roma e l’Inter hanno davvero parecchia strada da fare per agganciare la Champions. E non è detto che nel serbatoio abbiano la benzina necessaria... © RIPRODUZIONE RISERVATA
PLATINI HA IN TESTA LA MAXI CHAMPIONS PIÙ SOLDI E PARTITE, UN PO’ MENO FASCINO di PAOLO CONDÒ
a nuova riforma delle coppe europee studiata da Michel Platini sta prendendo forma. L Anticipato a dicembre dal nostro Fabio Licari, il piano di allargamento della Champions da 32 a 64 squadre è stato confermato ieri dalla Bild Zeitung, con la conseguente soppressione dell'Europa League e l'ingresso nel torneo principale - difficile rimanga l'unico, in troppi verrebbero tagliati - sia dei campioni di nazioni calcisticamente meno evolute, sia di (ulteriori) piazzate dei campionati più forti. Il progetto dovrebbe diventare operativo dalla stagione 2015-16, alla scadenza dei contratti televisivi in corso. Prendiamolo come un ulteriore stimolo per rientrare fra i primi tre Paesi del ranking Uefa: le qualificate dei grandi tornei sarebbero sei - quattro dirette e due ai preliminari - il che oggi manderebbe in Champions Juve, Milan, Lazio, Udinese, Napoli e Roma (e regalerebbe all' Inter un'estrema chance di salvare la stagione).
La ricaduta di una Champions-monstre sui campionati nazionali sarebbe modesta: 64 squadre implicano sedici gironi anziché otto, e dunque un solo turno a eliminazione diretta in più, i sedicesimi, con altre due gare da sfruttare televisivamente e un incasso supplementare. Per un po' i club si accontenterebbero, visto che la riforma nasce dal loro desiderio di giocare più partite. Considerata l'attenzione (scarsa) che le nostre squadre dedicano all'Europa League, in Italia la sua tumulazione riscuoterebbe molti consensi: tutti nella Champions allargata, anche se fatalmente sempre più annacquata, visto che nella prima fase non si aggiungerebbero solo gli Athletic Bilbao, ma si moltiplicherebbero gli Otelul, i Bate e i Viktoria. Il fascino dell'antica coppa dei Campioni continuerebbe ad avvertirsi dai quarti in poi, come succede oggi; perché anche al lordo di sceicchi, oligarchi e magnati assortiti, al mondo ci sono i giocatori per comporre una decina di grandi squadre. Non di più.
di ALBERTO CERRUTI
l Milan dà il bentornato in campo a Cassano, la IFiorentina dà il bentornato
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
ALESSANDRO DEL PIERO Capitano della Juventus
Non potevamo chiedere di più a questo sabato #juventusiasmante! Ale @delpieroale
IVAN BASSO Fuoriclasse di ciclismo
@ivanbasso
ALDO MONTANO Olimpionico di scherma
Mi è preso il matto. E questo è il risultato... @aldomontano0586
MARCO ORSI Azzurro di nuoto
Londra 2012: 111 giorni, 11 ore, 11 minuti e 11 secondi al via!!! @bomber_orsi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Stella del basket Nba
...cosa voleva dire «Non segnava a porta spalancata Adesso finalmente si è reso utile» di ROBERTO PELUCCHI
«
Ci ha fatto piacere il gol di Amauri al Milan, il rispetto per il giocatore non è mai mancato BEPPE MAROTTA A.D. DELLA JUVENTUS
«Oh, finalmente s’è dato una svegliata e si è reso utile. Il rispetto per il giocatore, lo ribadisco ancora una volta, non è mai mancato. Certo, ne avremmo avuto anche molto di più se avesse accettato di andarsene dalla Juventus con qualche mese di anticipo. Non l’avremmo lautamente pagato
per fare lo spettatore. L’avevo detto anche a lui, in tempi non sospetti: "caro Amauri, abbiamo bisogno di attaccanti che segnano, invece tu non fai più gol neppure con la porta spalancata. Sei una pippa, detto sempre con il massimo rispetto". Non l’aveva presa bene, ma sono contento che mi abbia smentito. Dimostra che il rispetto paga sempre e serve anche come stimolo».
dallaPrima
Tra Juve e Milan è una questione di ritmo
DANILO GALLINARI
Ipse DIXIT...
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di STEFANO FROSINI
Un uomo è quello che ama (S. Agostino). Vita, famiglia, amici e bici... io amo questo! Buona Pasqua a tutti.
l’Idea
oltre l'ostacolo e provare a tirarne fuori ogni stilla. Certo questo significa rischiare magari di buttarsi per terra, ma il blasone, e anche l'ingaggio, non ci possono lasciare un Valentino a mezzo servizio. Bisogna tirare fuori gli attributi e almeno fare ciò che fanno gli altri con la stessa moto o perfino con una evoluzione in meno. Deve farlo il pilota, lo merita la Ducati per l'impegno che ha messo per cercare di accontentarlo. Intanto questa sera godiamoci un duello stellare, è proprio il caso di dire vista la situazione, tra Casey Stoner e l'armata Yamaha. Casey non è più «padrone» del Qatar, Jorge Lorenzo glielo ha urlato forte in faccia. Noi spettatori ringraziamo per lo spettacolo.
Mi sono svegliato, arrivo al meeting e vedo i ragazzi a -1... ma la strada è ancora lunga... forza Milan... @gallinari8888
EZEQUIEL SCHELOTTO Attaccante dell’Atalanta
Contento per il gol, ma triste perché abbiamo perso. Manca poco per la salvezza. Vamos Atalanta! @GalgoSchelotto
LUIS MURIEL Attaccante del Lecce, doppietta ieri
Gran partita, buoni gol, gran vittoria, e fra poco il mio compleanno. Più contento che mai... @luisfmuriel24
al gol ad Amauri e la Juventus dà il bentornato al suo primo posto. Mai così ricca di sorprese, la Pasqua del campionato inverte le posizioni di ripartenza per le ultime sette partite, scartando nuovi indizi di svolta in chiave scudetto, non ancora decisiva, ma quasi. Perché questa Juventus vola verso il traguardo tricolore, scavalcando i favoritissimi rossoneri. Solo al comando dalla prima settimana di marzo, dopo il pareggio dei bianconeri a Bologna, il Milan era padrone del suo destino. Ma in una settimana, indimenticabilmente nera, la squadra di Allegri ha pareggiato a Catania, è stata eliminata a Barcellona e ha perso in casa contro la Fiorentina, che in trasferta aveva vinto soltanto a Novara e nelle ultime quattro partite aveva ottenuto appena un punto. E stavolta, senza nemmeno gli alibi, più o meno fragili, di gol fantasma o rigori contro. L'unico fantasma vero è stato il Milan, molle, slegato, senza idee in campo e in panchina, ripensando alla strana coppia Ibrahimovic-Maxi Lopez, all'emozionante ma azzardato rilancio di Cassano e alla strana rinuncia a El Shaarawy. Il confronto a distanza con la Juventus è impietoso, a cominciare dal diverso ritmo. Mentre la squadra di Conte (foto ANSA) vola in campo prima che in classifica, quella di Allegri ansima, cercando invano di aggrapparsi ai piedoni di Ibrahimovic, rimasto in versione Champions, rigore a parte. Come già successo nel 2-0 contro l'Inter e nel 3-0 contro il Napoli, la Juve chiude il primo tempo sullo 0-0, ma invece di innervosirsi pensando a una pericolosa ricaduta di
pareggite, si scatena nella ripresa, dimostrando di avere grande condizione atletica e la sicurezza della grande squadra che sa di potersi imporre alla distanza. Quattro vittorie consecutive e soprattutto cinque gare senza gol al passivo, sono numeri da grande squadra, che non dipende soltanto un giocatore, ma sa segnare con tanti uomini, titolari e panchinari, di ogni reparto: Vucinic, Vidal, Marchisio, Pirlo e Padoin contro la Fiorentina; Caceres e Del Piero contro l'Inter, Bonucci, Vidal e Quagliarella contro il Napoli; ancora Bonucci e Quagliarella ieri a Palermo. Nove marcatori degli ultimi 12 gol con un grande regista in panchina, perché da quando ha smesso di lamentarsi Conte non ha sbagliato un colpo. Unica squadra imbattuta, con la migliore difesa che salvo eccezioni è la prima garanzia per vincere lo scudetto, la Juventus vola con gli stessi 65 punti che un anno fa aveva il Milan di Allegri, scavalcato e staccato di uno, ma in realtà uno e mezzo, pensando agli scontri diretti favorevoli alla Juve in caso di arrivo alla pari. Ripensando a tutti questi indizi, soltanto la Juventus adesso può buttare via uno scudetto che sarebbe già meritatissimo, ma proprio ricordando il doppio scivolone del Milan, che ha sperperato 5 punti in due giornate, è ancora presto per considerare finito il campionato. Se non altro per la legge dei grandi numeri, è molto difficile pensare che la Juventus possa vincere le prossime 7 partite, che porterebbero a 11 la sua serie. Ma bisogna vedere anche quale sarà la reazione del Milan, che martedì ripartirà da Verona, in cerca di un successo per tornare in testa, almeno per una sera, in attesa di sapere se la Juventus continuerà a volare anche contro la Lazio. Perché mai come quest'anno è vietato avere certezze. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 8 APRILE 2012
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Serie A / 31ª GIORNATA RISULTATI ATALANTA-SIENA 1-2 Schelotto (A), Larrondo (S) rigore, Destro (S) CAGLIARI-INTER 2-2 Astori (C), Milito (I), Pinilla (C), Cambiasso (I) CESENA-BOLOGNA 0-0 CHIEVO-CATANIA 3-2 Bradley (Ch), Pellissier (Ch) rigore, Andreolli (Ch) autorete, Paloschi (Ch), Almiron (Ca) LAZIO-NAPOLI 3-1 Candreva (L), Pandev(N), Mauri (L), Ledesma (L) rigore LECCE-ROMA 4-2 Muriel (L), Di Michele (L), Muriel (L), Di Michele (L) rigore, Bojan (R), Lamela (R) MILAN-FIORENTINA 1-2 Ibrahimovic (M) rigore, Jovetic (F), Amauri (F) NOVARA-GENOA 1-1 M. Rossi (G), Mascara (N) PALERMO-JUVENTUS 0-2 Bonucci (J), Quagliarella (J) UDINESE-PARMA 3-1 Asamoah (U), Di Natale (U), A. Lucarelli (P), Asamoah (U)
PROSSIMO TURNO martedì 10 aprile, ore 20.45 CHIEVO-MILAN mercoledì 11 aprile, ore 20.45 CATANIA-LECCE FIORENTINA-PALERMO GENOA-CESENA INTER-SIENA JUVENTUS-LAZIO NAPOLI-ATALANTA PARMA-NOVARA ROMA-UDINESE giovedì 12 aprile, ore 20.45 BOLOGNA-CAGLIARI
MARCATORI
CLASSIFICA
(0-4) (1-0) (0-2) (0-2) (1-0) (1-0) (1-1) (1-2) (0-2) (1-1)
CONCORSI CONCORSI N. 32 DEL 7/4/2012 TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE 2-X-X-1-1-2-X-1-2-1-2-X-X-1 QUOTE:Ai 14 nessun vincitore; ai 13 (1) 88.223 euro; ai 12 (14) 6.301 euro; ai 9 (1) 101.599 euro TOTOGOL - COLONNA VINCENTE 5-4-2-13-8-10-11 QUOTE: Ai 7 nessun vincitore; ai 6 (1) 1.891 euro; ai 5 (3) 630 euro; ai 4 (46) 49 euro
Gazzetta.it SORPASSO JUVENTUS SCIVOLONE MILAN SU GAZZAOFFSIDE Il sorpasso in testa alla classifica della Juventus, il clamoroso scivolone interno del Milan con la Fiorentina e il mezzo passo falso dell’Inter a Cagliari. Sono i temi che Diego Antonelli e Alberto Cerruti affronteranno a partire dalle 9.30 nella puntata pasquale di GazzaOffside dedicata ai grandi temi della 31a giornata di Serie A.
PARTITE SQUADRE JUVENTUS MILAN LAZIO UDINESE NAPOLI ROMA INTER CATANIA CHIEVO PALERMO SIENA CAGLIARI ATALANTA * BOLOGNA FIORENTINA PARMA GENOA LECCE NOVARA CESENA
PUNTI 65 64 54 51 48 47 45 43 42 39 39 38 37 37 36 35 35 31 25 20
G. 15 15 16 16 15 15 16 15 15 16 16 16 16 16 15 15 15 16 16 15
IN CASA V. N. 10 5 9 4 9 4 11 4 7 6 9 3 7 4 8 5 7 4 10 1 8 3 6 7 7 6 5 4 7 3 6 5 7 5 3 6 3 8 2 6
P. 0 2 3 1 2 3 5 2 4 5 5 3 3 7 5 4 3 7 5 7
G. 16 16 15 15 16 16 15 16 16 15 15 15 15 15 16 16 16 15 15 16
FUORI V. N. 7 9 10 3 7 2 3 5 5 6 5 2 6 2 2 8 4 5 1 5 2 6 3 4 3 7 4 6 2 6 2 6 2 3 4 4 2 2 2 2
RETI P. 0 3 6 7 5 9 7 6 7 9 7 8 5 5 8 8 11 7 11 12
G. 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31
TOTALE V. N. 17 14 19 7 16 6 14 9 12 12 14 5 13 6 10 13 11 9 11 6 10 9 9 11 10 13 9 10 9 9 8 11 9 8 7 10 5 10 4 8
P. 0 5 9 8 7 12 12 8 11 14 12 11 8 12 13 12 14 14 16 19
IN CASA F. S. 30 9 30 9 23 13 28 10 32 18 31 15 28 23 21 10 15 14 32 23 25 12 20 14 20 13 17 22 22 20 25 19 23 18 21 24 15 22 11 17
FUORI F. S. 21 8 31 17 24 25 15 19 23 20 18 26 17 21 20 31 15 25 12 26 11 20 13 24 14 20 15 16 10 18 14 31 19 39 14 23 12 30 7 30
TOTALE F. S. 51 17 61 26 47 38 43 29 55 38 49 41 45 44 41 41 30 39 44 49 36 32 33 38 34 33 32 38 32 38 39 50 42 57 35 47 27 52 18 47
RIGORI DIFF. FAVORE CONTRO RETI T. R. T. R. +34 1 1 3 1 +35 9 9 1 1 +9 6 6 4 4 +14 5 4 6 4 +17 8 3 1 1 +8 3 2 7 7 +1 7 4 9 6 0 9 8 4 4 -9 3 2 7 4 -5 4 4 6 6 +4 8 7 6 5 -5 6 6 3 3 +1 4 3 7 6 -6 3 2 6 6 -6 5 5 6 6 -11 6 5 5 3 -15 6 5 9 8 -12 6 6 5 5 -25 3 3 4 2 -29 6 4 9 7
PUNTI POSIZIONE ULTIME 2010-2011 STAGIONE QUATTRO E DIFF. 2010-2011 GARE 48 (+17) 65 (-1) 54 (=) 56 (-5) 62 (-14) 50 (-3) 60 (-15) 35 (+8) 36 (+6) 43 (-4) in B 42 (-4) in B 40 (-3) 42 (-6) 32 (+3) 39 (-4) 31 (=) in B 30 (-10)
7 1 5 4 2 6 3 14 13 8 in B 9 in B 11 9 15 12 17 in B 18
VVVV VVNP PVPV NNPV NNPP VPVP NPVN VNNP NNVV NNVP PNVV VPVN NVPP NPPN PNPV PNVP PNPN NNNV VNPN PNNN
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE
laMoviola di ANDREA SCHIANCHI
Pinilla, esultanza esagerata: giallo ok Udinese graziata: Pereyra è da rosso La squadra degli arbitri e degli assistenti se l’è cavata, pur con qualche errore e qualche leggerezza, ma non si può mica pretendere la luna... L’errore più grave è quello di Udine ai danni del Parma. ATALANTA-SIENA 1-2 Russo di Nola Vede bene l’assistente Barbirati in occasione dell’1-0 di Schelotto: il giocatore dell’Atalanta è in posizione regolare sul cross di Peluso. Netto il rigore a favore del Siena: il portiere Consigli travolge Larrondo. Bravo l’arbitro Russo a giudicare eccessiva la caduta in area di Giorgi sull’intervento di Peluso. CAGLIARI-INTER 2-2 Guida di Torre Annunziata Protestano i cagliaritani per l’espulsione (doppia ammonizione) di Pinilla. L’arbitro Guida applica il regolamento e ha ragione l’attaccante cileno, già ammonito (manata a Stankovic
L’esultanza di Pinilla: non ci si può aggrappare alla recinzione
nel primo tempo), dopo aver segnato il provvisorio 2-1 esulta aggrappandosi alla recinzione del campo. Non si può e il regolamento lo dice chiaramente quando giudica «comportamento antisportivo» esultare «arrampicandosi sulle recinzioni». Inoltre, se sei ammonito, un po’ di attenzione in più sarebbe necessaria: inutile lamentarsi dopo. Sul gol di Pinilla è bravo l’assistente Grilli a vedere Ranocchia che tiene in gioco il cileno, così come era stato bravo nel primo tempo a giudicare regolare la posizione di Milito sull’1-1. Una curiosità: il calcio d’angolo da cui nasce l’1-0 di Astori andrebbe ribattuto perché il pallone è posizionato fuori dallo «spicchio».
CHIEVO-CATANIA 3-2 Massa di Imperia Giusto concedere il rigore al Chievo per il fallo di Spolli su Pellissier e altrettanto giusto espellere il difensore del Catania. E’ regolare la posizione di Paloschi sul 3-1: sull’assist di Pellissier lo tiene in gioco Capuano. Bravo l’assistente Passeri.
CESENA-BOLOGNA 0-0 Peruzzo di Schio Si lamenta il Cesena per una trattenuta in area bolognese su Rodriguez. L’intervento è ai limiti: in area ci sono troppe trattenute non punite.
NOVARA-GENOA 1-1 Rocchi di Firenze Gara molto tranquilla, ma non convince la direzione di Rocchi. Tollera qualche entrata di troppo, mancano due ammonizioni a Rossi e Kaladze.
LECCE-ROMA 4-2 Orsato di Schio Muriel è in posizione regolare quando scatta in occasione del primo gol. Sul 2-0 del Lecce c’è una leggera trattenuta di Delvecchio su Kjaer. Netto il rigore di Heinze su Muriel: bravo l’assistente Copelli a segnarlo all’arbitro.
UDINESE-PARMA 3-1 Gava di Conegliano L’arbitro Gava, sotto gli occhi del designatore Braschi, valuta male un intervento di Pereyra su Giovinco lanciato a rete. Siamo al minuto 33’ del primo tempo, la partita è ancora sullo 0-0, dopo una mischia in area del Parma il pallone arriva a Giovinco che scappa in contropiede. Pereyra lo affossa quando il fantasista è già oltre la metà campo e sta avviandosi verso la porta avversaria. L’arbitro fischia il fallo e mostra solo il cartellino giallo al giocatore dell’Udinese. Errore grave: quella di Giovinco, anche se si trovava a notevole distanza dalla porta, è da considerarsi una chiara occasione da gol, poiché non ci sono più avversari tra lui e il portiere. L’Udinese protesta per un tocco di mano di Biabiany su cross di Armero, ma l’intervento pare involontario. (Palermo-Juventus a pag. 3, Milan-Fiorentina a pag. 9, Lazio-Napoli a pag. 19)
23 RETI: Ibrahimovic (9) (Milan) 20 RETI: Di Natale (4) (Udinese) 19 RETI: Cavani (2) (Napoli) 18 RETI: Milito (4) (Inter) 16 RETI: Palacio (3) (Genoa) 15 RETI: Denis (3) (Atalanta) 13 RETI: Jovetic (4) (Fiorentina); Klose (Lazio) 12 RETI: Miccoli (1) (Palermo) 11 RETI: Calaiò (4) (Siena) 10 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Matri (Juventus); Di Michele (5) (Lecce); Giovinco (4) (Parma); Osvaldo (Roma) 9 RETI: Pinilla (3) (2 con il Palermo) (Cagliari); Nocerino (Milan); Borini (Roma) 8 RETI: Lodi (6) (Catania); Hernanes (4) (Lazio); Lavezzi (1) (Napoli); Destro (Siena) 7 RETI: Larrivey (2) (Cagliari); Mutu (2) (Cesena); Marchisio (Juventus); Muriel (Lecce); Hamsik (Napoli); M. Rigoni (3) (Novara) 6 RETI: Bergessio (Catania); Pellissier (2) e Thereau (Chievo); Pandev (Napoli); Budan (Palermo); Floccari (1) (Parma); Bojan (Roma) 5 RETI: Moralez (Atalanta); Acquafresca, Diamanti (1) e Ramirez (Bologna); Paloschi (Chievo); Gilardino (2) (2 con la Fiorentina) e Jankovic (Genoa); Pazzini (Inter); Pepe e Vucinic (Juventus); Rocchi (Lazio); Robinho (Milan); Hernandez (2) (Palermo); Basta (Udinese) 4 RETI: Marilungo (Atalanta); Conti (1) (Cagliari); Almiron, Barrientos e Legrottaglie (Catania); Moscardelli (Chievo); Cerci (Fiorentina); M. Rossi e Sculli (2 reti con la Lazio (Genoa); Cambiasso (Inter); Quagliarella e Vidal (1) (Juventus); Lulic (Lazio); Boateng e Maxi Lopez (2) (3 con il Catania) (Milan); Morimoto (Novara); Totti (2) (Roma) 3 RETI: Gomez (Catania); Thiago Motta (Inter); Bonucci (Juventus); Candreva (1) (2 con il Cesena) (Lazio); Cuadrado e Giacomazzi (Lecce); Dzemaili e Maggio (Napoli); Caracciolo (1 rete con il Genoa) e Mascara (1 rete con il Napoli) (Novara); Silvestre (Palermo); Biabiany e Modesto e Paletta (Parma); De Rossi, Fabio Simplicio, Juan, Lamela e Pjanic (Roma); Bogdani (Siena); Asamoah, Floro Flores e Isla (Udinese) 2 RETI: Schelotto e Tiribocchi (Atalanta); Portanova (Bologna); Ibarbo e Thiago Ribeiro (Cagliari); Marchese e Spolli (Catania); Eder (Cesena); L. Rigoni e Sammarco (Chievo); Montolivo, Nastasic e Natali (Fiorentina); Kukca e Veloso (Genoa); Forlan, Nagatomo e Samuel (Inter); Chiellini, Lichsteiner e Pirlo (Juventus); Kozakm, Ledesma (2) e Mauri (Lazio); Bertolacci, Brivio e Grossmuller (Lecce); Cassano, El Shaarawy, Emanuelsson, Seedorf e Thiago Silva (Milan); Campagnaro e Gargano (Napoli); Jeda, Porcari e Rubino (Novara); Bertolo, Donati, Ilicic, Mantovani, Migliaccio e Zahavi (Palermo); Gobbi e A. Lucarelli (Parma); Brienza e D'Agostino (1) (Siena); Pinzi e Torje (Udinese) 1 RETE: Cigarini, Gabbiadini, Manfredini, A. Masiello e Peluso (Atalanta); Cherubin, Khrin, Loria e Sorensen (Bologna); Astori, Biondini, Cossu, Dessena, Ekdal, El Kabir, Nainggolan e Nené (1) (Cagliari); Catellani, Delvecchio, Izco e Lanzafame (Catania); Del Nero, Guana, Iaquinta (1), Parolo, Pudil e Santana (Cesena); Acerbi, Andreolli, Bradley, Dramè e Sardo (Chievo); Amauri, Cassani, Gamberini, Lazzari, Ljajic e Silva (1) (Fiorentina); Belluschi, Constant, Granqvist, Jorquera, Mesto, Moretti e Pratto (Genoa); Alvarez, Casteignos, Coutinho, Faraoni, Lucio, Maicon, Ranocchia, Sneijder e Zarate (Inter); Caceres, De Ceglie, Del Piero, Estigarribia, Giaccherini, Krasic e Padoin (Juventus); Biava, Cana, Cisse, Diakite, A. Gonzalez e Scaloni (Lazio); Corvia, Esposito, Ferrario, Mesbah, Oddo (1) e Strasser (Lecce); Ambrosini, Aquilani, Muntari, Nesta, Pato, Yepes e Zambrotta (Milan); Britos, Cannavaro e Zuniga (Napoli); Gemiti, Kone, Marianini, Mazzarani, Meggiorini, Paci, Radovanovic (Novara); Barreto e Munoz (Palermo); Galloppa, Mariga, Morrone, Okaka, Pellè, Valdes, Valiani e Zaccardo (Parma); Burdisso, Gago, Marquinho e Taddei (Roma); Bolzoni, Gazzi, Del Grosso, P. Gonzalez, Grossi, Larrondo (1), Rossettini, Terzi (1) e Vitiello (Siena); Benatia, Domizzi, Ferronetti e Pazienza (Udinese) RETI: in questo turno 33 (5 rigori, 1 autorete) ; in totale 794 (89 rigori, 17 autoreti)
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
MONDO SPAGNA SARAGOZZA BARCELLONA
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LIGA 32˚ turno
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Aranda (S) al 30’, Puyol (B) al 36’, Messi (B) al 39’ p.t.; Messi (B) su rig. al 41’, Pedro (B) al 47’ s.t. SARAGOZZA (4-4-2) Roberto 5; Álvarez 6, Paredes 5, Da Silva 5.5, Abraham 6; Zuculini 5, Pinter 6.5, Ruben Micael 6.5 (dal 37’ s.t. Juan Carlos s.v.), Obradovic 6.5 (dal 21’ s.t. Lanzaro 5); Lafita 6.5, Aranda 6 (dal 21’ s.t. Helder Postiga 5). PANCHINA Leo Franco, Edu Oriol, Dujmovic, Barrera. ALL. Jimenez 6.5. BARCELLONA (4-3-3) Valdés 7.5; Dani Alves 5.5 (dal 23’ s.t. Montoya 6), Mascherano 6.5, Puyol 7, Adriano 6; Thiago 6, Keita 5.5 (dal 10’ s.t. Busquets 7), Fabregas 6 (dal 45’ s.t. Xavi s.v.); Pedro 6.5, Messi 7.5, Sanchez 7. PANCHINA Pinto, Iniesta, Cuenca, Tello. ALL. Guardiola 6. ARBITRO Turienzo Alvarez 6. AMM. Valdés (B), Zuculini (S), Abraham (S), Keita (B), Adriano (B), R. Micael (S), Lanzaro (S) Paredes (S), Fabregas (B), Thiago (B). ESP. Abraham (S) doppia amm.; Jimenez (all. Saragozza) proteste. NOTE Spett. 31.000. Tiri in porta 6-9. Tiri fuori 2-1. Angoli 2-9. Fuorigioco 3-5. Rec. 2‘ p.t. e 4‘ s.t.
Valdes para il rigore tirato da Aranda, poi il giocatore del Saragozza segnerà il primo gol REUTERS
Rimonta Barça: 4 gol a Saragozza Liga riaperta: -3 Aranda sbaglia un rigore poi fa 1-0, pari di Puyol Quindi si scatena Messi: due gol. Chiude Pedro DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci SARAGOZZA
Pep rischia, e gli va bene. A Saragozza decide di partire senza Xavi, Iniesta e Busquets, come fece con l’Osasuna. A Pamplona il Barça perse 3-2, alla Romareda vince 4-1, con gli ultimi due gol della nona vittoria consecutiva che arrivano al crepuscolo di una serata vissuto dai catalani con diversi patemi. Lionel Messi, 24, realizza il momentaneo 1-2 contro il Real Saragozza REUTERS In forma Nelle ultime 4 giornate il Barça aveva fatto 12 punti, il Saragozza 10, più di tutti gli altri, Real Madrid compreso. La squadra di Manolo Jimenez, il primo dei due allenatori capace di far perdere una competizione a Guardiola (l’altro è Mou) era in forma eccezionale. Pep ha fatto 5 cambi rispetto alla gara col Milan e il
centrocampo con Fabregas, Keita e Thiago è andato in rapida sofferenza. Il Saragozza non ha altro da offrire che vitalità e voglia (oltre a un’erba alta e impreziosita da diversi fiorellini), qualità sufficienti per soffocare questo strano Barça. Sofferenza I padroni di casa ri-
mediano un rigore (fallo di Valdes ammonito su Lafita) ma lo sbagliano con Aranda, non esattamente un cecchino dagli 11 metri (3 errori su 6). Colpiscono due pali e segnano con lo stesso Aranda. È la mezz’ora, e il Barça non ci ha ancora capito nulla. Però ha Messi, e mezzi tali che in 10 minuti
cambia la partita: al 36’ Roberto, impeccabile portiere del Saragozza il cui cartellino è in mano a un fondo d’investimento, sbaglia l’uscita su un corner e lascia a Puyol un gol a porta vuota. Tempo 3 minuti e Sanchez parte in contropiede, serve Messi che fa girare la testa a Da Silva e gira il punteggio: 2-1. Adios Prima dell’intervallo
Abraham tira i pantaloncini a Sanchez e rimedia il secondo giallo. Espulso come il suo allenatore, che al 1’ della ripresa dice qualcosa di troppo all’arbitro. Il Saragozza non molla, un colpo di testa di Lafita colpisce, in area, il braccio di Keita, molto ravvicinato. Il maliano a fare la diga fa un po’ fatica, e Pep ne allevia i tormenti, e quelli della sua squadra, cambiandolo con Busquets, proprietario naturale della posizione. La mossa serve a calmare sia il Barça, meno preoccupato, che il Saragozza, meno spavaldo. I pericoli in difesa, frequenti nella prima parte, si diradano fin quasi all’estinzione e alla fine piovono un rigore di Messi (fallo su Sanchez, assai brillante) e un gol di Pedro, servito da Leo. Numeri storici: il Barça arriva a 161 reti stagionali, battuto il 158 toccato dal Madrid nel 1960 e dallo stesso Pep Team nel 2009. Messi è a 38 gol in Liga (e 13 assist), uno in più di Ronaldo, e a 60 stagionali (in 50 partite), a 7 dallo storico record stagionale di Gerd Muller, targato 1973. Il Madrid è 3 punti più in su, e gioca stasera col Valencia, la Liga è viva.
Gomez rimonta, ora è big match
Quarantacinque minuti thrilling, poi tutto come prima. Mercoledì il Bayern arriva a Dortmund per giocarsi il big match di stagione a -3, dopo aver tribolato oltremisura in una gara in discesa. Nel derby di Baviera contro l’Augsburg dopo 24’’ era già in vantaggio; Ribery se ne beve due a sinistra e crossa per Gomez che centra il portiere, poi sulla respinta lo ricentra ma il tiro è bello forte e la palla entra. Poi però al 22’ arriva il pari, con un liscio di Boateng che favorisce l’azione di Bellinghausen e l’assist per il
pari di Koo. Il coreano, ironia della sorte, è di proprietà del Wolfsburg, dove un minuto prima il Borussia Dortmund era andato avanti con Lewandowski (per lui doppietta nell’1-3 finale). All’intervallo, insomma, il Bayern era a -5, distacco che toglieva parecchio peso specifico allo scontro diretto. Prodezze Nel secondo tempo però tutto cambia. Prima Gundogan raddoppia con un gioiello (inserimento, dribbling su Josue e destro a giro), poi all’Allianz Arena segna ancora Gomez. Certo, con la complicità di Sankoh che si scorda di marcarlo sul cross basso di Robben, ma la quantità impressiona comunque: sono 25 in Bundesliga e 39 totali in stagione, già eguagliato il bottino dell’anno scorso. Per Heynckes buone
Gomez, 26 anni, infila il portiere dell’Augsburg Jentzsch, 35, per il 2-1 EPA
nuove da Schweinsteiger, che al rientro ha tenuto bene il campo per 90’. Il collega Klopp però ha nella manica l’asso Götze, recuperato dall’infortunio che lo teneva fuori da gennaio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
29 GIORNATA Bayern-Augsburg 2-1, Friburgo-Norimberga 2-2, Kaiserslaua
CLASSIFICA Real Madrid 78; Barcellona 75; Valencia 48; Malaga 47; Levante 45; Osasuna 43; Atl. Madrid, Siviglia, Getafe, Espanyol 42; Rayo Vallecano 40; A. Bilbao 38; Maiorca, Real Sociedad 37; Betis 35; Granada 34; Villarreal 32; Saragozza 28; Racing, Sporting Gijon 25
E oggi il Real: col Valencia via ai giorni di fuoco
Curiosa smorfia di Jose Mourinho, 49 anni AP DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
La tattica è nota: il meteorologo Mourinho scalda l’ambiente poi si ritira e manda il fido Karanka a raffreddare l’atmosfera. Dopo aver stuzzicato il Barça in mondovisione e dato dell’ingenuo a Ibra sempre per un tema legato al grande rivale catalano nell’ultima notte di Champions, Mou si prende un turno di riposo e a presentare Real-Valencia invia il suo secondo. A gran ritmo Aitor infila così la sua 41a conferenza
stampa, record per un assistente, e stabilisce un gran tempo: resta appena 4 minuti e 13 secondi. Grazie a risposte che sembrano rapidissimi pezzi punk, con accordi (o concetti) appena accennati e testi scanditi a grande velocità. E imparati a memoria: «Il Barça è il gran favorito della Champions», dice l’allievo Karanka andando oltre il maestro Mou, che mercoledì aveva dato il Pep Team solo come finalista sicuro. Conferenza stampa surrealista, gara di grande interesse. Valencia in tumulto Prima contro terza, e anche se
Cristiano Ronaldo, 37 gol in Liga AFP
le due sono separate da 30 punti (e non 40 come abbiamo erroneamente indicato ieri) in palio ci sono tante cose. Il Valencia deve difendere il terzo posto: in campionato ha vinto solo una delle ultime 4 rimediando appena 5 punti su 12 e permettendo a Malaga (-1) e Levante (-3) di avvicinarsi pericolosamente. Il bel 4-0 di giovedì sull’Az è stata la prima vittoria in 5 partite ed è servito a calmare un ambiente in costante ebollizione. Freddo glaciale con l’allenatore, pañuelos al vento di Mestalla, sfiducia quasi assoluta. All’andata il Real ha vinto 3-2. Tutto o niente E ora affronta 25 giorni da tutto o niente: dopo il Valencia mercoledì c’è il derby al Calderon, poi facile impegno con lo Sporting quindi l’insidioso triplete Bayern-Barça-Bayern, seguito dalle partite con Siviglia e Athletic al San Mames. Mou oggi è senza Sergio Ramos, squalificato, e ha lasciato fuori Carvalho e Lass Diarra, che da quando El Pais ha parlato di un suo scontro con Mou è praticamente sparito dalla circolazione. Perché la tensione a Valdebebas è sempre alta. Anche se Karanka non lo ammetterà mai. f.m.r.
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GERMANIA SUPER BORUSSIA A WOLFSBURG: DOPPIO LEWANDOWSKI E GIOIELLO DI GUNDOGAN
Il Bayern resta a -3 e mercoledì va a Dortmund per giocarsi la Bundesliga
GetafeSporting Gijon 2-0, Rayo VallecanoOsasuna 6-0, Espanyol-Real Sociedad 2-2, SaragozzaBarcellona 1-4, Betis-Villarreal nella notte. OGGI LevanteAtl. Madrid, MaiorcaGranada, A.BilbaoSiviglia, Real MadridValencia. DOMANI Malaga-Racing
MOU IN OTTO GARE SI DECIDE LA STAGIONE
tern-Hoffenheim 1-2, Stoccarda-Mainz 4-1, Colonia-Werder 1-1, Wolfsburg-Borussia D. 1-3, Borussia M.-Hertha 0-0. OGGI Schalke 04-Hannover, Amburgo-Bayer Lev. CLASSIFICA Borussia D. 66; Bayern 63; Schalke 04 54; Borussia M. 52; Stoccarda 43; Werder, Hannover 41; Bayer Lev., Wolfsburg 40; Hoffenheim 37; Mainz 33; Norimberga, Friburgo 32; Augsburg, Amburgo 30; Colonia 29; Hertha 27; Kaiserslautern 20.
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FRANCIA
Belhanda-Camara: scatto Montpellier Il Psg col Marsiglia non può sbagliare PARIGI Sarà pure derby di Francia, ma il gusto è molto italiano. Un mix inedito, come il piatto parigino preferito di Carlo Ancelotti: maccheroni al fois gras. Una sintesi della sfida di stasera con da una parte il Psg ancelottiano, ma anche degli azzurri Sirigu e Motta e di qualche ex della Serie A, da Menez a Sissoko, passando per Javier Pastore, atteso al riscatto. Dall’altra invece c’è il Marsiglia di Didier Deschamps, uno che con la Juve vinto tutto e a Torino è stato allenato da Ancelotti. E poi, sul bel piattone di pasta parigina, c’è pure una manciata di peperoncini mediterranei da parte del Montpellier che ieri ha battuto il Sochaux con Belhanda e Camara (2-1) portandosi a un teorico +6 sul Psg. Mercoledì, infatti, la squadra di René Girard recupera il turno precedente proprio a Marsiglia che stasera
prova a fare lo sgambetto ai parigini per interrompere il digiuno di vittorie che dura da febbraio. Dopo l’1-0 all’Inter in Champions League, nove sconfitte e un pareggio, coppe incluse. Partita complicata per un Psg che ha viene da due sconfitte e due pareggi nelle ultime quattro uscite. Scatto del Lione, che grazie a due rigori di Lisandro Lopez batte l’Auxerre. Alessandro Grandesso 31 GIORNATA Ajaccio-St Etienne 1-1, Brest-Lilla 3-1, Digione-Nancy 0-2, Evian-Rennes 1-2, Montpellier-Sochaux 2-1, Valenciennes-Tolosa 2-0, Lione-Auxerre 2-1. OGGI Caen-Bordeaux, Nizza-Lorient, Psg-Marsiglia. CLASSIFICA Montpellier 63; Psg 60; Lilla 56; Lione 53; Tolosa 50; Rennes 48; St Etienne 47; Bordeaux 42; Marsiglia 40; Evian, Nancy 39; Valenciennes 37; Digione 34; Brest, Ajaccio 33; Lorient 32; Nizza 31; Caen, Sochaux 30; Auxerre 27. a
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LA GAZZETTA SPORTIVA
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MONDO INGHILTERRA
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Di Matteo con l’aiutino Passo avanti Chelsea
PREMIER 32˚ TURNO
I Blues battono il Wigan con un gol in fuorigioco e un altro al 92’ e con il 4-2-3-1 si rilanciano nella corsa al posto in Champions DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Il primo gol in fuorigioco, il secondo al 92’, un salvataggio sulla linea: se ieri Di Matteo avesse comprato il biglietto della lotteria, avrebbe sbancato il montepremi. «Il Wigan è stato sfortunato», dice il tecnico italiano dei Blues, per rovesciare il concetto. Il Chelsea incassa e porta a casa. Ruba 2 punti al Tottenham, bloccato dal Sunderland, e attende con animo leggero Arsenal-Manchester City di oggi pomeriggio. Se Mancini sbanca l’Emirates, il distacco dal quarto posto è ridotto di 2 punti e lo scontro diretto del 21 aprile potrebbe addirittura portare al sorpasso. I meriti di Roberto Fortunato, è
vero. Ma a parte che avere il vento a favore non è una colpa, la lettura dei numeri dimostra che Di Matteo è stato finora anche bravo. Dieci partite dal 6 marzo ad oggi: 8 vittorie, un pareggio e una sconfitta, con il City di Mancini. Con quello di ieri, 4 successi di fila. Il Chelsea ha segnato 22 gol (media superiore ai 2 a gara) e ne ha incassati 9 (meno di 1). Questo significa che, grazie all’adozione del 4-2-3-1, Di Matteo ha migliorato il rendimento della difesa, banda del buco con Villas Boas. Il maggior equilibrio ha prodotto risultati: la qualificazione nelle semifinali di Champions e Coppa d’Inghilterra, la risalita in campionato. L’incognita è lo stress: domani il derby in casa del Fulham, domenica la semifinale di Coppa col Tottenham, mercoledì 18 la grande sfida con il Barça. Il calendario del calcio inglese è folle: ha ragione Capello quando dice che fin quando si viaggerà a questi ritmi Mondiali ed Europei regaleranno solo delusioni. Il film Con il Wigan il Chelsea ha
sofferto. Era prevedibile: troppe energie, fisiche e nervose, spese 3 giorni prima con il Benfica. Non solo: il Wigan lotta
Branislav Ivanovic, 28 anni, esulta dopo il gol: è il suo quinto in stagione, 3 in Premier e 2 in Europa REUTERS
Il tecnico italiano rosicchia 2 punti al Tottenham ma ammette: «Ospiti sfortunati» per non retrocedere ma gioca bene. Se avesse un paio di attaccanti degni di questo nome, sarebbe decisamente più in alto. Di Matteo ha presentato un Chelsea privo di Terry, Lampard e Cole (k.o.) e di Ramires (turnover). Primo tempo noioso, ma quando il Chelsea ha cercato la porta, ha trovato in Al Habsi, portiere nato nell’Oman, un grande ostacolo. Due tiri di Mata e Drogba sono stati parati senza problemi, ma Al Habsi è stato fenomenale al 38’, quando ha respinto una botta da un metro di Mata e ha deviato la zuccata successiva di Sturridge. In apertura di ripre-
sa altro miracolo su Drogba, ma al 17’ il Chelsea è passato: gol di Ivanovic in chiaro fuorigioco. Un paio di minuti e Ivanovic formato difensore: salvataggio sulla linea su conclusione di Di Santo. Martinez, tecnico da seguire con attenzione, ha cambiato tre pedine e uno dei nuovi entrati, Diame, ha indovinato il pareggio con una sassata da lontano. Torres, acclamato dal pubblico, è scivolato tre volte, ma al 92’, su servizio di Drogba, ha piazzato una legnata al volo: palo e ribattuta vincente di Mata. Il Wigan ha avuto un solo torto: non ha saputo gestire il pallone nel finale. Peccato, perché come dice Martinez «meritavamo il pari. Il gol di Ivanovic era in fuorigioco. Non ce l’ho con l’arbitro: è colpa del guardalinee». L’uomo con la bandierina in questione è Dave Bryan e ha ragione Martinez: è stato un vero disastro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CHELSEA WIGAN
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Ivanovic (C) al 17’, Diame (W) al 37’, Mata (C) al 47’ s.t. CHELSEA (4-2-3-1) Cech 6; Ivanovic 7, Cahill 6,5, Luiz 7, Bertrand 6; Essien 5,5 (dal 29’ s.t. Mikel 6), Meireles 5,5; Sturridge 5 (dal 37’ s.t. Kalou sv), Mata 6,5, Malouda 5 (dal 14’ s.t. Torres 6); Drogba 6. PANCHINA Turnbull, Ferreira, Bosingwa, Romeu. ALL. Di Matteo 6,5. WIGAN (3-5-2) Al Habsi 7,5; Alcaraz 6, Caldwell 6,5, Figueroa 5,5; Boyce 6, McArthur 5,5 (dal 25’ s.t. Diame 6,5), McCarthy 6, Maloney 6,5, Beausejour 6 (dal 26’ s.t. Watson 5,5); Di Santo 5 (dal 34’ s.t. Sammon sv), Moises 6. PANCHINA Kirkland, Crusat, Stam, Gomez. ALL. Martinez 6,5. ARBITRO Jones 5. AMMONITI Malouda (C), Essien (C), Maloney (W) per gioco scorretto, Figueroa (W) per proteste. NOTE spettatori 40.651. Tiri in porta: 10 (1 palo)-7. Tiri fuori: 9-6. Angoli: 5-3. In fuorigioco: 4-1. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.
Le grandi nazioni potrebbero avere 6 squadre iscritte e anche l’Italia può sperare I progetti sono sul tavolo da tempo, come era emerso anche in occasione dell’Esecutivo Uefa del dicembre scorso a Venezia: dal 2015-16 Michel Platini è pronto a ridisegnare le coppe europee, rifacendo il look alla Champions. Niente superlega Una cosa è certa: niente superlega. Il progetto di un torneo a 48 squadre al di fuori dall’Uefa in cui far confluire quelle che hanno vinto in passato, le big dei tornei mag-
giori e alcuni team dai campionati era già difficile da realizzare perché avrebbe presupposto un fortissimo investimento iniziale. E gli stessi club ci hanno messo per ora una pietra sopra, avendo garantito all’Uefa la partecipazione alla sua massima competizione fino al 2018. La via più semplice per la riforma è il format a 64 squadre, 16 in meno rispetto alle 80 che col modello attuale partecipano alle coppe dopo i preliminari. Questa Super Champions funzionerebbe così: 16 gironi da quattro, le prime due passano oltre e da febbraio via ai sedicesimi. In totale, si tratterebbe di due partite in più. Un format che va bene a tutti. Permetterebbe alle grandi nazioni, che attualmente partecipano alla massima competizione eu-
ropea con quattro squadre, di averne in lizza sei fin da subito. E ai Paesi più piccoli di portare le loro rappresentanti a competere direttamente al massimo livello. L’Italia? Alla prossima Champions porta tre squadre, ma non è detto che i nuovi accordi non ridefiniscano anche i criteri di partecipazione. Alternative La proposta della
Champions a 64 non era la sola avanzata all’Uefa dai grandi club e dalle grandi leghe. Si pensava anche a una sorta di doppia Champions, con la coppa di serie A che assegna il trofeo e quella di serie B, con iscrizioni in base al ranking (le prime 10 nazioni nel primo gruppo) e un sistema di promozioni/retrocessioni. La Champions a 64, però, è la soluzione più praticabile. I club e l’Uefa ne parleranno entro quest’anno (bisognerà decidere anche cosa sarà dell’Europa League), per il 2013 si dovrebbe avere un modello ben definito. Michel Platini, 56 anni IMAGE SPORT
SwanseaNewcastle 0-2 SunderlandTottenham 0-0, Bolton-Fulham 0-3, Chelsea-Wigan 2-1, Liverpool-Aston Villa 1-1, NorwichEverton 2-2, Wba-Blackburn 3-0, StokeWolverhampton 2-1. OGGI Manchester United-Qpr, ArsenalManchester City. CLASSIFICA Manchester United* 76; Manchester City* 71; Tottenham 59; Arsenal* 58; Chelsea, Newcastle 56; Everton 44; Liverpool 43; Sunderland, Fulham 42; Stoke City 41; Norwich 40; Swansea, Wba 39; Aston Villa* 34; Bolton* 29; Qpr*, Blackburn, Wigan 28; Wolverhampton 22. * una gara in meno
Roberto Mancini, 47 anni, oggi sfida l’Arsenal AFP
«Se lo United fa un passo falso noi siamo lì» Mancini va in casa Arsenal: «Prima o poi si fermeranno» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA
Sarà Pasqua di resurrezione per il City di Mancini? Di sicuro quella di oggi può essere una giornata decisiva per il titolo della Premier: lo United ospita il Qpr di Hughes — licenziato dal City nel 2009 e sostituito proprio dall’ex tecnico dell’Inter —, mentre la squadra di Mancio si esibisce in casa dell’Arsenal. «Se perdiamo e lo United vince, è davvero finita. Otto punti sarebbero un divario enorme. Ma penso positivo, anche perché il 3-3 col Sunderland potrebbe ingannare. Abbiamo avuto il 65% di possesso palla e tirato in porta 20 volte». Mancini con la stessa franchezza ammette che il suo destino potrebbe essere segnato, se non dovesse vincere la Premier: «È il nostro mestiere, se non ottieni risultati ti cacciano. Ma qui a Manchester c’è gente seria. Lo sceicco Mansour e il presidente Khaldoon Al Mubarak sono persone fantastiche e stiamo già lavorando per rinforzare la squadra. Capisco che il secondo posto sarebbe una delusione dopo aver guidato la classifica per 7 mesi, ma la stagione resterebbe positiva. Lo United non può continuare a questa velocità. Ha vinto 10 volte nelle ultime 11 gare. Prima o poi si fermeranno. Noi dovremo essere bravi ad approfittare di un passo falso, sfruttando poi la grande occasione del derby nel nostro stadio». Oggi tornano a disposizione Aguero, Lescott e Nasri. Balotelli potrebbe andare in panca, dopo una settimana turbolenta culminata nell’incidente stradale di giovedì. Il diciottenne alla guida dell’altra auto, responsabile dell’impatto con una improvvisa inversione a U, è stato intervistato dal Sun. Danny accusa Mario: «Si è disinteressato di me dopo l’incidente». Rooney Lo United viaggia come un treno e Roo-
ney è l’asso nella manica di Ferguson. «La sfida col City è eccitante — racconta il centravanti —. Non mi era mai capitato da quando gioco nello United di lottare per il titolo con l’altra Manchester. Pensiamo a vincere la Premier ogni giorno: se dovessimo farcela, sarebbe bellissimo per tutti. La gara con il Qpr è un’occasione d’oro: possiamo allungare il passo rispetto al City». bold © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
IL PROGETTO IL PRESIDENTE UEFA NEL 2015-2016 VUOLE RIDISEGNARE LE COPPE EUROPEE
Platini prepara la rivoluzione La Champions a 64 squadre
OGGI LE DUE DI MANCHESTER
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SCOZIA
Celtic campione per la 43a volta Il Celtic Glasgow è campione di Scozia per la 43a volta nella storia: i biancoverdi interrompono l’egemonia dei rivali dei Rangers, vincitori delle ultime tre edizioni. La certezza aritmetica è arrivata con il 6-0 sul Kilmarnock: i punti di vantaggio sui Rangers sono 21. La lotta tra i due club quest’anno aveva visto fuori gioco i Rangers, che per problemi giudiziari hanno dovuto scontare 10 punti in classifica. Praticamente già campione da diverse settimane, il Celtic ha festeggiato il titolo grazie alle due doppiette di Hooper e Mulgrew e alle due reti di Louwens e Ledley.
RUSSIA
Zenit okay, Spalletti vicino al titolo Lo Zenit di Luciano Spalletti fa un altro passo verso il titolo. A Mosca la formazione dell’ex tecnico della Roma supera di misura la Lokomotiv grazie al gol di Shirokov e sale a 77 punti dopo 38 gare, portandosi per il momento a +12 sul Cska secondo.
BRASILE
Scarcerato l’ex Venezia Tuta RIO (m.can.) Tuta, ex attaccante del Venezia, ha ottenuto il nulla osta per lasciare la prigione. Il brasiliano era stato arrestato per non avere pagato gli alimenti all’ex moglie. Il debito, di circa 35 mila euro, può arrivare a 46 mila.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
DOMENICA 8 APRILE 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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SERIE BWIN IL PERSONAGGIO Playoff obiettivo minimo, allora?
Calori, che carica «Brescia, si può Non fermiamoci»
«Playoff obiettivo possibile. Dobbiamo crederci e pensare che lo potremo raggiungere se continueremo a lavorare bene come abbiamo fatto finora». Eppure è un Brescia molto giovane, la sensazione è che abbia già fatto un miracolo a passare dal quint’ultimo posto al settimo in così poco tempo. Non crede?
«I giovani devono capire che, se vogliono diventare dei campioni, devono abituarsi a vincere. Devono avere voglia di vincere, sentirsi forti».
Con il tecnico toscano una media promozione «I playoff sono possibili, dobbiamo provarci» ROBERTO PELUCCHI
LE ULTIME 15 PARTITE
Il messaggio che lancia alla vigilia di Pasqua e all’indomani della vittoria sul Verona è forte e chiaro: «Brescia, si può». Alessandro Calori ci crede, i playoff sono un traguardo raggiungibile. E, a quel punto, bisognerà alzare l’asticella e lottare ancora, per cercare di tornare in Serie A. A Brescia era diventato un argomento tabù, per non rodersi il fegato, adesso si sta trasformando in una bellissima scommessa. E a dare la carica c’è proprio quell’allenatore che ha preso in mano una squadra «dall’encefalogramma piatto»,
«Ho tanti giovani bravi, se vogliono essere campioni devono abituarsi a vincere presto» Alessandro Calori, 45 anni IMAGE
sono parole sue, e l’ha fatta diventare una macchina da guerra. In 15 partite, 10 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta (in casa con il Padova), 34 punti in tutto. Nessuno ha fatto meglio (Pescara 29, Sassuolo e Varese 28). E da quando la Serie B è a 22 squadre, nessuno ha tenuto la media mostruosa di 2,27 punti a partita, neppure la Juve che stravinse il campionato con 85 punti nel 2006-07. Calori, chissà dove sarebbe il Brescia se lei fosse stato in panchina già in agosto.
«Nessuno ci garantisce che saremmo messi meglio. Il calcio non è matematica e i paragoni sono improponibili». Però avete un ritmo promozione.
«Per questo motivo vorrei che questa corsa pazzesca non rimanesse fine a se stessa».
Terzo allenatore per l’AlbinoLeffe, ultimo e sempre più vicino alla retrocessione: ieri, dopo la sconfitta di Ascoli, è stato esonerato anche Valter Salvioni, che aveva preso il posto di Daniele Fortunato dalla 25a giornata, riuscendo a peggiorare la situazione (8 sconfitte e 2 pareggi). Preso atto del fallimento e della necessità di programmare il futuro, il presidente Gianfranco Andreoletti ha affidato la squadra ad Alessio Pala, fino a ieri allenatore della Primavera (che adesso passa a Mirco Poloni). Il suo vice sarà una bandiera della squadra, Ruben Garlini, che ha giocato fino all’anno scorso. Soltanto 8 squadre su 22 non
«Vedo un Brescia organizzato, un gruppo coeso e calciatori con qualità superiori che non giocano per se stessi, ma per la squadra. Senza queste qualità non saremmo riusciti a fare qualcosa da fuori di testa. Il resto l’hanno fatto i risultati, che hanno aumentato l’autostima».
«Ecco, questo è un aspetto che mi piace. Il nostro portiere Arcari è rimasto imbattuto per 907 minuti, battendo il record dei campionati professionistici europei in questa stagione e stabilendo il primato della storia del Brescia. Contro il Verona abbiamo sofferto un po’ più del solito, ma siamo tornati soltanto martedì da Reggio Calabria, abbiamo dovuto preparare la partita in appena due giorni».
RISULTATI
Venezia raggiunto dal Porto Tolle A 360’ dalla fine della regular season, nessuna promozione: il Pontedera (E) ha pareggiato e ora è a +11, il Teramo (F) ha perso ed è sceso a +8. Dopo il Real Rimini (F) è retrocessa anche la Gallaratese (B). Pari del Venezia (C), raggiunto in vetta dal Porto Tolle. Al comando la Sarnese (H) e Martina a -2.
GIRONE E CLASSIFICA Pontedera p. 67; Arezzo 56; Pianese 48; Sporting Terni 46; Castel Rigone 44; Sansepolcro 42; Pierantonio 40; Deruta 40; Spoleto, Todi, Orvietana, Trestina e Viterbese 39; Flaminia 35; Pontevecchio 34; Zagarolo 28; Group Città di Castello 26; Sansovino (-4) 25.
Quando è subentrato a Scienza pensava di poter ottenere una tale risposta dalla squadra?
hanno cambiato allenatore. Il Gubbio ne ha avuti addirittura 4, AlbinoLeffe, Empoli, Nocerina e Vicenza 3. Qui Vicenza L’ipotesi più probabile è che Massimo Beghetto resti l’allenatore del Vicenza, in tandem con Manlio Zanini. Dopo la brutta sconfitta casalinga con la Juve Stabia (0-3) la dirigenza ha valutato in una serie di incontri diverse ipotesi, tra le quali non si può ancora escludere un ritorno di Gigi Cagni. Una decisione definitiva verrà presa entro al ripresa degli allenamenti fissata per domani in vista della delicata trasferta a Gubbio.
«La situazione era da encefalogramma piatto, la tifoseria era depressa. Però ho trovato un gruppo disponibile, che si è fatto coinvolgere e, in silenzio, ha trovato le motivazioni giuste». Dica la verità: vuole i playoff come «risarcimento» per quello che non ha potuto ottenere la scorsa stagione a Padova?
«No, quella è acqua passata. Io credo di aver fatto un lavoro più che importante a Padova, ma il calcio è anche questo. A me piace lavorare sempre al top, quindi voglio che il Brescia ci provi. Poi, tra otto partite vedremo dove saremo».
m.m.
ALBESE-SANTHIA' ASTI-NAVIGLIO TREZZANO BOGLIASCO-LASCARIS BORGOSESIA-NOVESE CHIERI-CHIAVARI DERTHONA-VALLE D'AOSTA F. CARATESE-CANTU' SAN PAOLO PRO IMPERIA-VILLALVERNIA VERBANO- LAVAGNESE riposa ACQUI
(34a) 2-2 0-0 6-0 5-2 1-0 1-4 1-1 2-0 1-1
GIRONE B
CLASSIFICA
RISULTATI
Chieri* p. 76; Valle d'Aosta 73; Santhià (-3) 58; Novese 53; Lavagnese 52; Derthona 50; Chiavari 47; Villalvernia, Borgosesia e Pro Imperia 46; Bogliasco 44; F. Caratese* e Naviglio Trezzano 43; Verbano 40; Acqui 39; Asti* 33; Albese* (-3) 24; Cantù San Paolo 8; Lascaris 6. (* devono ancora riposare).
ALZANOCENE-MAPELLOBONATE AURORA SERIATE-CASTELLANA CARONNESE-DARFO FIDENZA-FIORENZUOLA OLGINATESE-CASTIGLIONE PONTISOLA-COLOGNESE PRO PIACENZA-GALLARATESE RUDIANESE-CARPENEDOLO SEREGNO-PIZZIGHETTONE VOGHERA-GOZZANO
SQUADRE
PT
TORINO SASSUOLO VERONA PESCARA PADOVA VARESE BRESCIA SAMPDORIA REGGINA JUVE STABIA (-4) BARI (-4) GROSSETO CITTADELLA MODENA CROTONE (-1) LIVORNO EMPOLI ASCOLI (-7) VICENZA NOCERINA GUBBIO ALBINOLEFFE
66 64 63 62 56 55 53 51 47 46 46 43 41 41 40 38 34 32 32 28 27 25
LEGA PRO PARTITE G V N P 33 19 9 5 34 17 13 4 34 19 6 9 34 19 5 10 34 16 8 10 34 15 10 9 34 14 11 9 34 12 15 7 33 12 11 10 34 13 11 10 34 13 11 10 34 10 13 11 34 11 8 15 34 9 14 11 34 9 14 11 34 9 11 14 34 9 7 18 34 10 9 15 34 7 11 16 34 6 10 18 34 6 9 19 34 5 10 19
RETI F S 48 23 44 25 48 35 66 50 49 41 42 30 39 32 39 25 52 43 46 40 40 36 37 46 41 49 38 47 43 46 41 42 37 50 33 41 32 49 43 60 32 56 35 59
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
PROSSIMO TURNO Venerdì 13 aprile, ore 20.45 JUVE STABIA-PADOVA (2-2); Sabato 14 aprile, ore 15 CITTADELLA-ASCOLI (1-0). GROSSETO-NOCERINA (2-1), GUBBIO-VICENZA (1-3), MODENA-VARESE (0-0), PESCARA-LIVORNO (1-3), REGGINA-CROTONE (1-1), SAMPDORIA-BRESCIA (0-0), VERONA-BARI (1-0); Lunedì 16 aprile, ore 19 ALBINOLEFFE-EMPOLI (0-0); ore 21 TORINO-SASSUOLO (0-0)
MARCATORI 23 RETI Immobile (4, Pescara). 19 RETISau (2, Juve Stabia). 18 RETI Sansone (7, Sassuolo). 14 RETI Jonathas (3, Brescia); Tavano (1, Empoli); Sforzini (2, Grosseto). 13 RETI Sansovini (Pescara); Abbruscato (4, Vicenza).
Subite poco: appena 6 gol nelle ultime 15 partite.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
30a giornata (34a A, B e D)
0-1 0-0 3-3 0-1 1-3 2-3 1-2 1-0 2-3
E’ questo, allora, il segreto?
AlbinoLeffe, esonerato Salvioni Pala promosso dalla Primavera
GIRONE A
RISULTATI
«E’ vero, ho tanti giovani in piena fase di maturazione, in crescita. Alcuni sono al primo campionato importante, ma sono sicuro che di loro si sentirà parlare molto in futuro».
SQUADRE PUNTI Alessandro Calori ha fatto più punti di tutti da quando è sulla panchina del Brescia. Ecco la classifica delle ultime 15 partite (Torino e Reggina hanno una partita in meno). BRESCIA 34 PESCARA 29 SASSUOLO 28 VARESE 28 VERONA 26 TORINO 25 SAMPDORIA 25 BARI 24 MODENA 24 PADOVA 22 JUVE STABIA 21 ASCOLI 20 REGGINA 18 LIVORNO 18 GROSSETO 16 CITTADELLA 16 CROTONE 16 EMPOLI 13 NOCERINA 13 GUBBIO 10 VICENZA 8 ALBINOLEFFE 5
PANCHINE CALDE BEGHETTO SEMPRE A RISCHIO
serie D
AREZZO-TODI DERUTA-FLAMINIA PIANESE-PONTEDERA PIERANTONIO-ZAGAROLO PONTEVECCHIO-ORVIETANA SANSOVINO-GROUP CITTA' DI CASTELLO SPOLETO-SPORTING TERNI TRESTINA-CASTEL RIGONE VITERBESE-SANSEPOLCRO
E lei, a quanto pare, è riuscito a trasmettere il messaggio. Da Mandorlini a Caldirola, i suoi ragazzi stanno mostrando tutte le loro qualità.
CLASSIFICA
(34a) 1-0 2-1 0-0 2-1 1-1 0-0 0-0 2-1 1-2 0-0
Taccuino TORINO
Stevanovic si allena TORINO Allenamento di scarico ieri per i granata, in campo anche Stevanovic che contro la Reggina aveva riportato una lieve distorsione alla caviglia. Ripresa martedì.
SAMPDORIA
Romero non è grave GENOVA Domani, alla ripresa degli allenamenti, ci sarà anche Romero. Gli accertamenti ai quali è stato sottoposto il portiere della Samp hanno già escluso fratture.
SASSUOLO
Valeri da valutare SASSUOLO Domani sarà valutato Valeri (risentimento muscolare), mentre non destano preoccupazione Gazzola e Boakye.
PADOVA
Cuffa verso il rientro PADOVA A Castellammare di Stabia dove dovrebbe rientrare anche Cuffa dopo il problema alla coscia destra.
GIRONE C
CLASSIFICA
RISULTATI
Castiglione p. 67; Pontisola 60; Olginatese e Pizzighettone 59; MapelloBonate 55; AlzanoCene 51; Caronnese 50; Castellana 46; Voghera 45; Rudianese 44; Pro Piacenza, Gozzano, Darfo e Aurora Seriate 43; Fidenza 42; Carpenedolo e Colognese 37; Seregno 36; Fiorenzuola 29; Gallaratese 23.
BELLUNO-UNION QUINTO CONCORDIA-MONTECCHIO GIORGIONE-LEGNAGO ITALA SAN MARCO-SACILESE MEZZOCORONA-MONTEBELLUNA PORTO TOLLE-SANDONA'JESOLO SANVITESE-SAN GIORGIO SAREGO-VENEZIA TAMAI-PORDENONE
Under 19 okay Visita di Zenga alla squadra
Dopo aver battuto 3-1 l’Al Shabab a Dubai, ieri la Nazionale di Lega Pro ha superato 3-2 l’Al Nasr nel torneo internazionale «Shiekh Hamdan» con gol di Benedetti (Prato), Giacobbe (Bassano) e Strizzolo (Pisa). Domani alle 16.30 la sfida con l’Al Jahraa. Prima della partita la squadra ha ricevuto la visita di Walter Zenga (nella foto è l’ultimo dopo il d.g. della Lega Pro Francesco Ghirelli, il presidente Mario Macalli e il vicepresidente Archimede Pitrolo). Prima divisione Questa la situazione nei due gironi della Prima divisione dopo 30 giornate. GIRONE A Ternana p. 59; Carpi 56; Pro Vercelli 54 e Taranto* 54 (-3); Sorrento (-2) 50; Benevento (-2) 49; Avellino, Lumezzane e Pisa 39; Reggiana (-2) 37; Foggia (-2) 36; Tritium 35; Como* (-2) 34; Spal (-4) 31; Monza 27; Viareggio 26; Pavia 25; Foligno (-4) 21. (* una partita in meno). Così domenica 15 (ore 15.15): Carpi-Benevento (1-0), Lumezzane- Avellino (1-2), Monza- Foligno (0-1), Pavia-Como (1-2), SorrentoFoggia (1-1), Spal-Pro Vercelli (0-1), Taranto-Tritium (1-1), Ternana-Reggiana (2-0), Viareggio-Pisa (0-2). GIRONE B Trapani p. 55; Spezia 50; Lanciano (-1) e Siracusa (-5) 49; Alto Adige, Barletta (-1) e Cremonese (-6) 43; Portogruaro e Pergocrema (-2) 41; Carrarese 40; Frosinone 39; Triestina 35; Feralpi Salò 33; Andria, Piacenza (-6) e Prato 31; Latina 30; Bassano 24. Così domenica 15 (ore 15.15): Alto AdigeCarrarese (1-1), BarlettaSpezia (1-1), BassanoFrosinone (2-1), Feralpi Salò-Andria (1-1), LatinaTrapani (0-2), PergocremaCremonese (1-1), PortogruaroLanciano (1-0), Siracusa-Prato (1-0), Triestina-Piacenza (3-0).
GIRONE D 1-0 1-0 0-0 0-1 1-0 1-0 5-1 1-1 0-0
CLASSIFICA Porto Tolle e Venezia p. 61; Legnago 58; Montebelluna 49; Mezzocorona e Belluno 44; Sacilese 43; SandonàJesolo e Pordenone 41; Giorgione e Tamai 40; Union Quinto 39; San Giorgio 35; Montecchio 30; Concordia 29; Sarego e Sanvitese 25; Itala San Marco 18.
(34a)
RISULTATI BAGNOLESE-ESTE CAMAIORE-RAVENNA CASTELFRANCO-SANTACROCE FORCOLI-VIRTUS VECOMP FORLI'-PAVULLESE MEZZOLARA-SCANDICCI ROSIGNANO-LANCIOTTO CAMPI SAN PAOLO-TUTTOCUOIO SESTESE-CEREA VILLAFRANCA-PISTOIESE
CLASSIFICA 0-1 1-2 6-0 0-0 2-1 3-2 0-1 1-3 2-2 1-2
Este e Forlì p. 70; Mezzolara 65; Castelfranco 63; San Paolo e Virtus Vecomp 58; Cerea 51; Lanciotto Campi 50; Pistoiese 47; Tuttocuoio 45; Bagnolese 42; Rosignano 41; Scandicci 40; Camaiore 39; Forcoli e Ravenna (-2) 37; Pavullese* 30; Villafranca 26; Santacroce e Sestese* 22. (* una gara in meno).
PROSSIMO TURNO (35a) domenica 15 aprile, ore 15
PROSSIMO TURNO (35a) domenica 15 aprile, ore 15
PROSSIMO TURNO (31a) domenica 15 aprile, ore 15
PROSSIMO TURNO (35a) domenica 15 aprile, ore 15
Cantù San Paolo-Borgosesia (0-4); Chiavari-Albese (1-1); Lascaris-Pro Imperia (1-2); Lavagnese-Derthona (2-0); Naviglio Trezzano-Acqui (2-2); Novese-Bogliasco (2-1); Santhià-Asti (1-0); Valle d'Aosta-Chieri (3-1); Villalvernia-Verbano (4-4); riposa F. Caratese.
Carpenedolo-Voghera (3-2); Castellana-Pro Piacenza (1-0); Castiglione-Seregno (0-0); Colognese-Olginatese (0-2); Darfo-Pontisola (1-0); Fiorenzuola-Caronnese (3-1); Gallaratese-Fidenza (0-0); Gozzano-AlzanoCene (2-0); MapelloBonate-Aurora Seriate (3-2); Pizzighettone-Rudianese (1-0)
Legnago-Mezzocorona (1-1); Montebelluna-Itala San Marco (1-0); Montecchio-Sanvitese (0-1); Pordenone-Porto Tolle (1-0); San Giorgio-Giorgione (3-3); SandonàJesolo-Belluno (0-2); Tamai-Sarego (2-0); Union Quinto-Sacilese (2-1); Venezia-Concordia (3-0).
Cerea-Bagnolese (1-1); Este-Mezzolara (1-1); Lanciotto Campi-Forlì (1-2); Pavullese-Castelfranco (0-3); Ravenna-Rosignano (2-0); San Paolo-Forcoli (1-1); Santacroce-Villafranca (0-2); Scandicci-Camaiore (1-1); Tuttocuoio-Pistoiese (1-0); Virtus Vecomp-Sestese (3-0).
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
RISULTATI ANCONA-RICCIONE ATESSA VDS-JESINA CIVITANOVESE-LUCO CANISTRO ISERNIA-VIS PESARO REAL RIMINI-MIGLIANICO RENATO CURI-RECANATESE SAMBENEDETTESE-SAN NICOLO' SANTEGIDIESE-OLYMPIA AGNONESE TERAMO-ATLETICO TRIVENTO
1-1 2-4 2-0 2-0 0-2 3-1 1-1 2-0 1-3
CLASSIFICA Teramo p. 69; Civitanovese 61; Ancona e Sambenedettese 60; Atletico Trivento 56; Isernia 51; San Nicolò 43; Jesina 41; Olympia Agnonese 39; Recanatese 38; Riccione e Vis Pesaro 36; Atessa VdS 35; Renato Curi 34; Santegidiese 32; Miglianico 25; Luco Canistro 19; Real Rimini 4.
RISULTATI ASTREA-SORA ATLETICO BOVILLE-PALESTRINA BACOLI-ARZACHENA BUDONI-MARINO CIVITAVECCHIA-SANT'ELIA CYNTHIA-SELARGIUS MONTEROTONDO-ANZIOLAVINIO POMIGLIANO-SALERNO PORTO TORRES-FIDENE
1-1 2-1 1-1 1-1 2-1 1-0 1-2 1-0 2-3
CLASSIFICA Salerno p. 61; Marino 55; Fidene 50; Budoni e Pomigliano 46; Porto Torres 45; Arzachena e Astrea 42; Civitavecchia e Palestrina 40; Sora 38; Monterotondo e Anziolavinio 36; Selargius 35; Cynthia 31; Sant'Elia 27; Bacoli 25; Atletico Boville 24.
RISULTATI BRINDISI-TURRIS 2-2 CAMPANIA-CASERTANA 2-0 CRISTOFARO-REAL NOCERA 1-0 GAETA-SARNESE 1-4 INTERNAPOLI-CASARANO 0-0 ISCHIA-IRSINESE 2-2 MARTINA-GROTTAGLIE 1-1 NARDO'-FRANCAVILLA S. 1-1 VIRIBUS UNITIS-FORTIS TRANI 1-0
CLASSIFICA Sarnese p. 62; Martina 60; Casertana e Ischia 56; Brindisi 52; Francavilla S. 49; Campania 48; Turris 47; Nardò 43; Casarano 41; Fortis Trani 38; Internapoli 36; Grottaglie 30; Irsinese 26; Real Nocera 24; Viribus Unitis 22; Cristofaro 20; Gaeta (-4) 19.
RISULTATI ACRI-VALLE GRECANICA ADRANO-ACIREALE BATTIPAGLIESE-PALAZZOLO CITTANOVA-SERRE ALBURNI COSENZA-MESSINA LICATA-MARSALA NISSA-NOTO NUVLA SAN FELICE-SAMBIASE SANT'ANTONIO ABATE-HINTERREGGIO
0-0 1-1 1-0 1-4 4-1 3-0 0-0 0-1 1-0
CLASSIFICA Hinterreggio p. 54; Cosenza 51; Battipagliese 49; Messina (-7) 47; Nuvla San Felice 46; Adrano 45; Palazzolo e Licata 44; Acri 40; Noto, Sambiase e Serre Alburni 38; Acireale e Sant'Antonio Abate (-2) 35; Marsala 34; Nissa 30; Valle Grecanica 29; Cittanova (-1) 18.
PROSSIMO TURNO (31a) domenica 15 aprile, ore 15
PROSSIMO TURNO (31a) domenica 15 aprile, ore 15
PROSSIMO TURNO (31a) domenica 15 aprile, ore 15
PROSSIMO TURNO (31a) domenica 15 aprile, ore 15
PROSSIMO TURNO (31a) domenica 15 aprile, ore 15
Castel Rigone-Arezzo (0-3); Flaminia-Sansovino (3-2); Group Città di Castello-Spoleto (0-0); Orvietana-Viterbese (0-1); Pontedera-Deruta (3-2); Sansepolcro-Pianese (2-2); Sporting Terni-Pierantonio (0-0); Todi-Pontevecchio (0-1); Zagarolo-Trestina (0-2).
Atletico Trivento-Ancona (1-1); Jesina-Real Rimini (1-0); Luco Canistro-Isernia (0-3); Miglianico-Sambenedettese (0-1); Olympia Agnonese-Renato Curi (3-3); Recanatese-Civitanovese (0-1); Riccione-Atessa VdS (0-2); San Nicolò-Santegidiese (1-2); Vis Pesaro-Teramo (3-5).
Anziolavinio-Pomigliano (3-0); Arzachena-Monterotondo (0-0); Fidene-Budoni (0-1); Marino-Atletico Boville (6-2); Palestrina-Astrea (0-1); Salerno-Porto Torres (0-0); Sant'Elia-Bacoli (0-1); Selargius-Civitavecchia (1-0); Sora-Cynthia (0-1).
Casarano-Martina (1-2); Casertana-Gaeta (1-0); Fortis Trani-Ischia (0-3); Francavilla S.-Cristofaro (0-0); Grottaglie-Campania (1-1); Irsinese-Nardò (1-2); Real Nocera-Brindisi (2-5); Sarnese-Viribus Unitis (2-0); Turris-Internapoli (4-2).
Acireale-Nuvla San Felice (2-3); Cosenza-Licata (0-0); Hinterreggio-Cittanova (1-0); Marsala-Sant'Antonio Abate (3-2); Messina-Battipagliese (1-4); Palazzolo-Adrano (2-2); Sambiase-Acri (1-1); Serre Alburni-Nissa (1-1); Valle Grecanica-Noto (0-1).
LA GAZZETTA SPORTIVA
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DOMENICA 8 APRILE 2012
MOTOMONDIALE GP QATAR 1ª fila
2ª fila
3ª fila
4ª fila
5ª fila
6ª fila
7ª fila
Media: 168,955 km/h
99
Jorge LORENZO (Spa - Yamaha)
11
1’54”634
1
Casey STONER (Aus - Honda)
Ben SPIES (Usa - Yamaha)
1’55”512
69
1’54”855
35
26
Cal CRUTCHLOW (GB - Yamaha)
1’55”022
1’55”905
Nicky HAYDEN (Usa - Ducati)
1’55”637
4
Dani PEDROSA (Spa - Honda)
8
Hector BARBERA (Spa - Ducati)
1’55”983
Andrea DOVIZIOSO (Ita - Yamaha)
1’55”858
6
Stefan BRADL (Ger - Honda)
1’56”063
17
Karel ABRAHAM (R. Cec - Ducati)
1’56”198
19
Alvaro BAUTISTA (Spa - Honda)
1’56”521
46
Valentino ROSSI (Ita - Ducati)
1’56”813
5
Colin EDWARDS (Usa - Suter)
68
Yonny HERNANDEZ (Col - Bqr)
1’57”644
14
Randy DE PUNIET (Fra - Art)
1’58”795
51
1’58”266
41
9
Aleix ESPARGARO (Spa - Art)
1’58”520
1’59”664
Michele PIRRO (Ita - Ftr)
22
1’59”085
54
Danilo PETRUCCI (Ita - Ioda)
Ivan SILVA (Spa - Bqr)
2’00”493
Mattia PASINI (Ita - Art)
James ELLISON (GB - Art)
77
1’59”195
2’00”757
DUE MARZIANI 4
I NUMERI
19
Pole MotoGP Con quella di ieri Jorge Lorenzo raggiunge Sheene, Gardner e Pedrosa. Davanti lo spagnolo ha Doohan (58), Rossi (49), Stoner (34), Schwantz (29), Spencer (27) e Biaggi (23)
45
pole in carriera Lorenzo in questa classifica è preceduto soltanto da Rossi (59), Doohan (58) e Biaggi (56)
3
Vittorie In otto edizioni della corsa soltanto Stoner è riuscito a vincere partendo dalla pole position. È successo tre volte: nel 2009, 2010 e 2011. Nel 2008 Lorenzo centrò la pole ma poi vinse Stoner a cura di Giovanni Cortinovis
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA LOSAIL (Qatar)
Non succedeva da tre anni e decisamente non l’ha presa bene. Casey Stoner, finito il primo turno di qualifica dell’anno ha attaccato la squadra che non è stata in grado di dargli una moto per combattere per la pole. «Non è per la posizione, ma perché la moto non funziona come dovrebbe», ha tuonato il campione del mondo che si è dovuto inchinare alla Yamaha. E la M1 fa davvero paura perché se era ipotizzabile che il tempo migliore potesse andare a Jorge Lorenzo, in formissima quest’anno e cattivo come non mai, una settimana fa sarebbe stato difficile scommettere sul terzo posto sullo schieramento di Cal Crutchlow, con la moto satellite. Assedio Quindi si parte per la gara con Stoner contro le Yamaha, che lo braccano da tutte le parti. L’australiano ha sparato subito un tempone dei suoi, ma al momento di montare la gomma morbida il miglioramento è stato minimo, «perché in quella configurazione è tornato un chattering (vibrazione; n.d.r.) fortissimo. A questo punto non sappiamo se dipende dall’elettronica o dal telaio, ma nel warm-up dovremo trovare una soluzione, perché altrimenti la situazione non sarà allegra». Finora non lo ha aiutato il compagno Dani Pedrosa, che ha ottenuto il settimo tempo con i denti e non è mai stato della partita per via di tanti piccoli problemi. Poker La Yamaha invece viaggia a pieno vapore. Tutti portano un mattoncino alla causa, anche Ben Spies, che ha dato una nuova botta per terra, ma si sente pronto per la gara (4o). E anche Andrea Dovizioso, 6o, fiducioso perfino di poter lottare per il podio. «Ho fatto una modifica che non andava bene: basterà tornare a venerdì per essere più o meno nel passo di gara di Lorenzo. Per me le incognite vengono dal fatto che questa è la mia prima corsa con la Yamaha: non so cosa succederà in partenza, anche se l’ho provata varie volte, e ignoro come si comporteranno le gomme». Degrado È il grande interrogativo di oggi. La Bridgestone, pressata da Case e piloti, ha fatto
Lorenzo strappa la pole a Stoner e lancia la sfida Lo spagnolo è l’unico in grado di duellare con l’iridato. Dovizioso centra il sesto tempo Rossi è addirittura 12o: precede soltanto le Crt una gomma posteriore che si scalda prima, per evitare le cadute nei primi metri, ma che, per contro, subisce una repentina caduta delle prestazioni dopo una decina di giri. Dunque nel finale c’è il rischio che la moto si muova molto. Lo sa bene Lorenzo, che durante l’inverno ha fatto due simulazioni complete di gara, mentre Stoner si affida come sempre al proprio intuito: «Perché simulare se so esattamente come sta la situazione?». Il risultato, in ogni caso, potrebbe essere un finale di gara con sorpresa, per qualche pilota che va in crisi e qualcun altro che invece migliora quando la moto diventa più ballerina. Ma di solito, quando sei a posto, le difficoltà si sentono meno di quando invece già parti all’inseguimento. Disastro E qui siamo alla Duca-
ti, meglio a Valentino Rossi.
la guida Alle 21 c’è la gara in diretta su Italia 1 Tutto su Gazzetta.it Oggi si apre il Motomondiale 2012 con il GP Qatar, prima delle 18 gare. Si corre in notturna a Losail (5.380 m). PROGRAMMA La differenza di fuso orario col Qatar è di -1 ora. Questo il programma con gli orari italiani. I GP saranno trasmessi da Italia 1, Italia 2 invece trasmetterà il warm-up. Ore 17: warm-up MotoGP; 18: gara Moto3 (18 giri per 96,840 km); 19.20: gara Moto2 (20 giri per 107,600 km); 21: gara MotoGP (22 giri per 118,360 km). WWW.GAZZETTA.IT Sul nostro sito il tempo reale del GP del Qatar; a seguire le interviste ai protagonisti e tutti gli highlight. PROSSIMA GARA 29 aprile GP Spagna (Jerez).
Quello che si è visto ieri non può avere nessuna giustificazione. Il pesarese dice che si è spostato con le regolazioni da quanto aveva fatto venerdì e la moto è diventata inguidabile. Perché non tornare subito indietro? Mistero. Il risultato è stato un turno di prove disastroso. Fino a metà, con le gomme dure, era ultimo degli ufficiali, a 2"2 dal primo: addirittura la prima Crt (motore di serie) quella di Edwards era dietro di soli 3 decimi. Ma la conclusione non è stata tanto migliore. Valentino si è confermato 12o e ultimo dei grandi, a 2"179 dalla vetta e a 1"176 (avete letto bene) di ritardo da Nicky Hayden, che senza troppo clamore si è piazzato 5o, a un secondo dalla pole: sempre un’eternità, ma dignitosa. Non è tutto, perché Rossi è stato più lento di oltre un secondo rispetto al 2011 con la 800: una moto che sembrava il diavolo e
Jorge Lorenzo, 24 anni, sfreccia sulla M1 sotto i riflettori di Losail. In alto a sinistra il suo rivale Casey Stoner, 26 anni. Hanno vinto rispettivamente il penultimo e l’ultimo Mondiale AFP-LAPRESSE
che ha voluto venisse rivoluzionata in base alle sue indicazioni. Certo, anche la pole è stata mezzo secondo più lenta del 2011, ma Lorenzo ha comunque migliorato di 3 decimi il proprio tempo di allora. Privati La prima battaglia degli
«altri», i piloti Crt, ha visto primeggiare Edwards (13˚), contro De Puniet, dominatore di tutte le sessioni precedenti. Il francese ha fatto uno dei suoi botti clamorosi, distruggendo la Art di Martinez, ma la malattia deve aver contagiato tutta compagnia, perché sono caduti pure Pasini (18o), con principio d’incendio, Petrucci (19o) ed Ellison (ultimo) più Abraham. Il migliore dei nostri ancora Pirro, 17o. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’OPINIONE di FALSAPERLA
a pagina 26
&
DOMENICA 8 APRILE 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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QUANTE CADUTE SOTTO I RIFLETTORI 2
1
4
3
1. Randy De Puniet e la sua Art mentre scivolano fuori pista 2.-3. Mattia Pasini prima viene disarcionato, poi si rialza e guarda la sua Art che inizia a prendere fuoco 4. La spettacolare caduta di Ben Spies; l’americano comunque è 4o IPP DA TV
NEL DESERTO «Conta solo il GP, ma Casey capirà che ha un rivale» Jorge: «Ci sono due Yamaha in prima fila 4 nei primi 6 posti. Com’è diverso dal 2011...» GIOVANNI ZAMAGNI LOSAIL
Determinato e convinto, come non lo si vedeva da tempo: Jorge Lorenzo è molto carico, sembra tornato quello del 2010. E lo è da quando è arrivato in Qatar. Anzi, dall’inizio dei test invernali. Il passaggio dalle 800 alle 1000 ha ridato vigore alla Yamaha e, soprattutto, al pilota spagnolo convinto, finalmente, di potersela giocare alla pari con Casey Stoner. «Se la moto è competitiva, lotto per la prima o per la seconda posizione. Ma se non lo è, come non lo era l’anno scorso, non puoi attaccare, ti devi accontentare di un piazzamento», aveva detto alla vigilia del GP del Qatar. Un
concetto che ha ribadito in pista, con i fatti: Jorge non è mai stato più indietro del secondo posto. Ed in qualifica ecco la zampata vincente, che vale la prima pole della stagione, 45a della carriera, 19a in MotoGP.
«
Strategia Un risultato frutto anche di una strategia precisa: Lorenzo sa quanto è importante mettere psicologicamente sotto pressione Stoner sulla pista dove, in passato, ha sempre fatto una grande differenza, con qualsiasi moto. «Negli anni precedenti — ammette — non ero molto interessato alla pole, ma questa volta ho dato il massimo, perché qui Stoner va molto forte: era importante fargli capire che anche in Qatar ha degli avversari».
Bradl mi ha passato sul dritto facilmente: la velocità per la M1 è un problema
JORGE LORENZO IRIDATO 2010
Piedi per terra Il campione della Yamaha, però, non si esalta: sa di poter fare bene, ma allo stesso tempo, tiene ben saldi i piedi a terra. «La pole mi dà soddisfazione, ma non conta nulla. L’importante è la gara, che ogni pilota affronterà con l’incognita del comportamento delle gomme alla distanza: nessuno sa esattamente come reagirà la propria moto dopo tanti giri». Non ci sono dubbi, invece, sulla scelta della mescola: «Tutti useranno la dura, perché la morbida, dopo cinque giri, è distrutta», assicura Lorenzo, comunque galvanizzato dalla competitività della M1. «Ci sono due Yamaha in prima fila, quattro nei primi sei posti: non dico che siamo all’opposto del 2011, ma la situazione è molto differente». Velocità Effettivamente, la quattro cilindri in linea sembra la moto più equilibrata, senza particolari difetti: il tre volte iridato è preoccupato solamente per la velocità massima. I rilevamenti ufficiali dicono che la M1 paga, mediamente, 7,5 km all’ora alla Ducati di Rossi e quasi 5 alla Honda di Stoner. «In qualifica, Stefan Bradl (con una Honda satellite; n.d.r.) mi ha passato facilmente in rettilineo: è un problema. Ma in tutto il resto del circuito, la mia M1 va davvero bene». In Qatar, Lorenzo non ha mai vinto in MotoGP: questa volta ha la possibilità di sfatare questo tabù. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE ALTRE CLASSI IANNONE IN SCIA ALL’ELVETICO E ALLO SPAGNOLO NELLA MOTO2
Miracolo Marquez Lo batte solo Luthi Moto3: Fenati è 6o LOSAIL
Andrea Iannone terzo in Moto2, Romano Fenati sesto in Moto3 (e secondo nel warm up): gli italiani si sono difesi alla grande nelle classi minori e questi due possono salire sul podio. Dominio La prima pole della stagione della Moto2 è stata conquistata da Thomas Luthi (per lui è la seconda in questa cate-
goria): lo svizzero è stato il vero dominatore, avendo primeggiato in tutti i turni. Ma alle sue spalle, avanza minaccioso Marc Marquez, che dopo aver saltato tutta la preparazione invernale, perché costretto al riposo dallo sdoppiamento della vista, è tornato ai livelli 2011, chiudendo a soli 72 millesimi dal rivale. «Ho fatto un po’ fatica nelle libere — commenta — ma alla fine abbiamo trovato l’assetto giusto: ho fatto il tempo e ho un buon passo».
Ritrovato Ce l’ha anche Ianno-
ne, finalmente veloce in prova, suo punto debole nel 2011: «Con una moto tutta nuova sono già vicino ai primi in qualifica: sono abbastanza tranquillo e sereno per la gara». Corti ha chiuso ottavo, rallentato da una caduta a metà turno, ma il distacco (0"687) è contenuto. Può fare bene anche Simone Corsi, decimo. Cortese In Moto3, è stato Sandro Cortese, tedesco di origini calabresi, il più veloce, con Maverick Viñales staccato di appena 16 millesimi e Louis Rossi a completare la prima fila. Al debutto, Fenati ha chiuso 6o : un altro sarebbe felice, lui no. «Sono arrabbiato, volevo essere più avanti, ma in gara...». g.z. © RIPRODUZIONE RISERVATA
4
DOMINIO SVIZZERO
S Thomas Luthi, 25 anni, è nato a Oberdiessbach (Svi). Ha iniziato la sua 11a stagione nel Mondiale. Corre con la Suter del Team InterwettenPaddock
QUALIFICHE MOTO2 PILOTA (NAZ-MOTO) 1. LUTHI (SVI-Suter)
TEMPO 2’00"187 media 161,148 km/h 2. MARQUEZ (SPA-Suter) 2’00"259 3. IANNONE (ITA-Speed Up) 2’00"296 4. P. ESPARGARO (SPA-Kalex) 2’00"597 5. DI MEGLIO (FRA-Speed Up) 2’00"625 6. NEUKIRCHNER (GER-Kalex) 2’00"658 7. RABAT (SPA-Kalex) 2’00"793 8. CORTI (ITA-Kalex) 2’00"874 9. NAKAGAMI (GIA-Kalex) 2’00"898 10. CORSI (ITA-Ftr) 2’00"986 11. SIMON (SPA-Ftr) 2’00"992 12. SMITH (GB-Tech 3) 2’01"015 13. REDDING (GB-Kalex) 2’01"031 14. KALLIO (FIN-Kalex) 2’01"111 15. DE ANGELIS (RSM-Suter) 2’01"181 16. AEGERTER (SVI-Suter) 2’01"374 17. ELIAS (SPA-Suter) 2’01"618 18. SIMEON (BEL-Tech 3) 2’01"718 19. ZARCO (FRA-Motobi) 2’01"910 20. ROLFO (ITA-Suter) 2’02"018
4
ITALO TEDESCO
S Sandro Cortese, 22 anni, è nato a Ochsenhausen (Germania), ma è di chiare origini italiane. Corre con la Ktm del Team Red Bull Ajo
QUALIFICHE MOTO3 PILOTA (NAZ-MOTO) 1. CORTESE (GER-Ktm)
TEMPO 2’08"188 media 151,09 km/h 2. VIÑALES (SPA-Ftr Honda) 2’08"204 3. ROSSI (FRA-Ftr Honda) 2’08"303 4. SALOM (SPA-Kalex Ktm) 2’08"566 5. AJO (FIN-Ktm) 2’08"734 6. FENATI (ITA-Ftr Honda) 2’08"799 7. KHAIRUDDIN (MAL-Ktm) 2’08"847 8. OLIVEIRA (POR-Honda) 2’08"926 9. SISSIS (AUS-Ktm) 2’09"001 10. MASBOU (FRA-Honda) 2’09"107 11. TONUCCI (ITA-Ftr Honda) 2’09"119 12. KENT (GB-Ktm) 2’09"126 13. RINS (SPA-Honda) 2’09"139 14. MONCAYO (SPA-Kalex Ktm) 2’09"370 15. BINDER (S.AF-Kalex Ktm) 2’09"560 16. FAUBEL (SPA-Kalex Ktm) 2’09"869 17. IWEMA (OLA-Fgr Honda) 2’09"876 20. ANTONELLI (ITA-Honda) 2’10"150 29. GROTZKYJ (ITA-Oral) 2’12"960 30. MORCIANO (ITA-Ioda) 2’13"024
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
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DOMENICA 8 APRILE 2012
MOTOMONDIALE GP QATAR DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI LOSAIL
Questione di feeling. Non quello di cuore cantato da Mina e Riccardo Cocciante, ma quello tecnico tra un Valentino Rossi e una Ducati che proprio sembrano non avere nessuna voglia di andare d’accordo. Anzi, più si cambia, più si imboccano strade nuove e peggio va. Siamo solo all’inizio del campionato, ma quello tra Rossi e la Rossa sembra essere nuovamente un caso clinico di difficile decifrazione: perché se Nicky Hayden con la stessa moto riesce a centrare il 5o posto in qualifica a 1" tondo da Jorge Lorenzo, come fa Valentino a scivolare al 12˚, staccato di 2"1 dalla pole dell’ex compagno di squadra alla Yamaha, a 1"1 da Nicky, ma anche a 9 decimi da Hector Barbera e 6 da Karel Abraham con le De-
«
Mea culpa Preziosi: «Vale 12o? La sua è classe pura ha sbagliato il team» Il d.t. Ducati: «Volevamo la seconda fila, peccato...» Rossi: «La moto è peggiorata rispetto a venerdì» più veloce che abbia mai guidato, ma il motore è ancora troppo aggressivo e il sottosterzo nelle curve piatte è un problema. Valentino? Non so cosa abbia, da quello che avevo capito aveva iniziato a seguire la nostra direzione...».
Fortuna che ci sono le Crt, anche in gara dovrei riuscire a metterle dietro
I pezzi che abbiamo in garage fanno arrivare Hayden 5o e Rossi no FILIPPO PREZIOSI DIRETTORE TECNICO DUCATI
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È la Ducati più veloce che abbia mai guidato ma il motore è troppo aggressivo NICKY HAYDEN IRIDATO 2006
smosedici non ufficiali? E soprattutto come fa a girare solo 8 decimi più veloce della prima delle Crt? Modifiche «Il problema è che abbiamo fatto delle modifiche che sembravano buone, e mi sono trovato a fare una fatica boia — sono le prime parole con cui Rossi prova a spiegare la débacle —. La moto era molto diversa da quella di venerdì, abbiamo fatto retromarcia, ma con questa Ducati, quando perdi feeling, ci vuole tempo. Siamo molto indietro. Peccato». Delusione I mali sono gli stes-
si, «perdo tanto in accelerazione, ma soprattutto non riesco a girare e fatico tantissimo in entrata in curva», e la cura non si vede. «Già venerdì non guidavo fortissimo — ammette Rossi —, ma per la qualifica speravo davvero nella seconda fila: avevo anche risparmiato una gomma morbida, invece...». Invece a ogni uscita il miglioramento è stato di appena due decimi. Un nulla, nonostante Vale abbia fatto registrare la velocità più alta: 338,1 km/h. «C’è un po’ di delusione», riconosce. E sulle prospettive in gara si trincera dietro un «boh, non ne ho idea».
Copiare A questo punto l’idea è quella di andare a sbirciare i dati di Hayden per capire come l’americano riesca a girare oltre un secondo più veloce. «È difficile vedere che cosa possiamo fare e questo peggioramento mi preoccupa molto. Abbiamo qualche idea, speriamo che funzioni, ma sinceramente in questo momento non so che cosa fare. Siamo tornati alle regolazioni del giorno prima e non ha funzionato, vediamo se usando un assetto simile a Hayden...». L’americano dal canto suo si dice soddisfatto «dei progressi della moto. Questa è di sicuro la Ducati
Valentino Rossi, 33 anni, ha firmato 59 pole in carriera, ma non parte davanti a tutti dal GP Francia del 2010, a Le Mans: quasi due anni di digiuno AFP
Mea culpa Il fatto è che l’obiettivo della Ducati era la seconda fila, solo che a centrarla è stato l’uomo sbagliato. È Rossi il pilota intorno a cui tutto ruota e il fatto che in questo momento lui stia annaspando pericolosamente («Fortuna che ci sono le Crt, anche in gara dovrei riuscire a mettermele dietro», prova a scherzare) fa scivolare in secondo piano il duro lavoro di Hayden. Sorprende, del resto, sentire il direttore tecnico Filippo Preziosi dire che «se abbiamo Valentino in questa posizione è perché abbiamo sbagliato. Lui ha un talento indubbio e noi dobbiamo analizzare quello che è successo. Pensavamo che la seconda fila fosse alla nostra portata. Purtroppo ci siamo riusciti solo con Nicky». E se gli viene chiesto se questa mancanza di risultati possa davvero essere imputata solo alla moto, ecco la difesa incondizionata del suo pilota: «Bisogna riguardare l’annuario motociclistico prima di criticare Valentino. Se non siamo riusciti a metterlo in seconda fila è perché abbiamo fatto cose sbagliate. Evidentemente i pezzi che abbiamo in garage consentono a Nicky di essere 5o e a Valentino no. Adesso ci resta il warm-up per provare a sistemare le cose. Vale, in passato, ha già dimostrato in gara di poter uscire fuori da situazioni difficili».
I NUMERI
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Gare senza vittorie Vale sta attraversando un lunghissimo digiuno di vittorie: non trionfa in un GP dalla Malesia 2010
3˚
Miglior risultato 2011 Rossi l’anno scorso, alla prima stagione con la Ducati, è arrivato al massimo 3˚, nel GP Francia di Le Mans
3
Ritiri nelle ultime 3 corse Guardando al 2011, nelle ultime tre gare dell’anno (Giappone, Australia e Valencia) Rossi ha collezionato altrettanti ritiri
David Philippaerts, 28 anni
MONDIALE OGGI LE PROVE
Philippaerts si gioca il rinnovo in Yamaha MASSIMO ZANZANI VALKENSWAARD (OLANDA)
Nelle qualifiche che oggi inaugurano il Mondiale cross 2012 sulla sabbia olandese, i fari saranno puntati su David Philippaerts, che ha perso metà della scorsa stagione per una frattura ai polsi durante una seduta di allenamento alla vigilia del GP della Repubblica Ceca. Per il 28enne toscano, il più «anziano» della classe regina, iridato nel 2008, si prospetta una stagione delicata perché c’è in gioco la riconferma da pilota ufficiale Yamaha, la Casa con la quale conquistò il titolo. «Sono contento di essere di nuovo nel paddock dopo tanto tempo — spiega — le mie condizioni sono buone perché non risento della caduta per cui sono fiducioso di fare bene. La pista mi piace, mi andrebbe bene piazzarmi tra il quarto e il sesto posto». La moto Le quattro prove degli Internazionali d’Italia, disputate nelle scorse settimane, lo hanno però visto contendersi la Mx1 e la classe Elite con Antonio Cairoli e Steven Frossard, a dimostrazione della voglia di lottare ritrovata. «Nel Mondiale però ci sono molto più piloti da battere — sottolinea Philippaerts che corre con il numero 19 — ma mi sono tornato a divertire come un tempo, forse sono stati tutti questi mesi lontana dalla moto a farmi ritrovare il piacere di guidare. Mi trovo anche molto bene con la mia Yamaha, è ancora più potente grazie ad un nuovo impianto di scarico e dopo i test invernali è pronta per vincere. Ora tocca a me fare la differenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino giocattolo della elite governativa e infatti sui muri delle città sono diversi gli slogan che invitano a boicottarlo. E non è difficile intuire che le manifestazioni possano crescere nel fine settimana di gara, cercando di sfruttare la vetrina internazionale.
Bahrain turbolento Ma è complicato cancellare la gara Il 22 aprile è la data alla quale la F.1 guarda con apprensione: quel giorno si dovrebbe correre il GP del Bahrain, quarta tappa iridata. Il condizionale è necessario malgrado le rassicurazioni di Bernie Ecclestone e il fatto che tecnici e meccanici abbiano già in tasca il biglietto aereo che li porterà da Shanghai a Manama, la capitale del piccolo paese del Golfo Persico,
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FORMULA 1
ANDREA CREMONESI
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CROSS
VALENTINO ROSSI NOVE VOLTE IRIDATO
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LA GAZZETTA SPORTIVA
dove saranno preceduti nella notte di domenica 15 dalle vetture reduci dal GP di Cina. Situazione Le scene di proteste,
che quotidianamente arrivano attraverso le agenzie di stampa, lasciano aperti molti interrogativi. Da quando è scoppiata la primavera araba, ci sono stati 45 morti e malgrado le promesse di riforme e l’intervento dell’esercito dell’Arabia Saudita la situazione non si è mai rasserenata. La maggioranza scii-
Il murale che invita a boicottare il GP raffigura il re del Bahrain Hamad al Khalifa alla guida di una F.1
ta della popolazione è scesa in piazza contro i sunniti che, rappresentati dalla famiglia reale degli al Khalifa, detengono tutto il potere. E sul fuoco della crisi soffia anche l’Iran (sciita) che sogna un rovesciamento del regime e l’allontanamento della Quinta Flotta americana che ha in Bahrain la propria base. Boicottaggio In questa prospet-
tiva il GP — il primo nel 2004 ad essere organizzato in Medio Oriente — è visto come un
Soldi E allora perché non si cancella l’evento? Per 40 milioni di... buoni motivi: sono i dollari che gli organizzatori pagano a Ecclestone e che poi vengono divisi tra i team. A complicare la situazione il ruolo chiave dello sceicco Abdulla bin Isa al Khalifa che siede nella stanza dei bottoni della Fia e il fatto che il Bahrain ha il 50% delle azioni della McLaren. La Fia per ora si limita a dire che tiene d’occhio la situazione. Vedremo... © RIPRODUZIONE RISERVATA
TRICOLORE VELOCITÀ A IMOLA
Goi, prima pole per la Panigale (p.g.) Ad Imola continua il momento magico della Ducati. Passato il ciclone Carlos Checa oggi nel secondo round del tricolore nel mirino della marca italiana c’è il primo successo della 1199 Panigale con Ivan Goi in pole nella Stock 1000. Già in ghiaccio la Superbike con cinque piloti davanti a tutti: comanda Fabrizio Lai, compagno di squadra di Checa. Nella Supersport colpaccio del russo Vladimir Leonov (Yamaha). Le altre pole: Ferruccio Lamborghini (Ftr) in Moto2, Nicola Morrentino (Yamaha) nella Stock 600, Andrea Mantovani (Aprilia) nella 125 GP e Kevin Calia (Honda) nella Moto3. Primo via alle 11.45, diretta tv su Nuvolari e SportItalia. Ingresso tribune 15 euro.
RALLY IRC
Hänninen vince in Irlanda del nord Il finlandese Juho Hänninen ha vinto ieri sera ad Armagh il Rally dell’Irlanda del Nord, terza prova del Intercontinental Rally Challenge. Il vincitore ha preceduto il norvegese Anders Mikkelsen e il ceco Jan Kopecky, tutti e tre su Skoda Fabia.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
CICLISMO OGGI LA 110ª EDIZIONE DELLA CLASSICA PIU’ PRESTIGIOSA
RE BOONEN E L DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta COMPIEGNE (Francia)
Duecento metri è la distanza che passa dal palco al centro della piazza De Gaulle di Compiegne, dove presentano le squadre della Parigi-Roubaix, e il bus dell’Omega-Quick Step. Tom Boonen, al ritorno, ci impiega dieci minuti buoni, ma non è che si sia improvvisamente reincarnato in una lumaca: viene rallentato da un autografo, stoppato da una fotografia, fermato da una pacca sulla spalla. Una, due, dieci, cinquanta volte. E ancora. C’è qualcosa di storico nell’aria e allora la possibilità di dire in qualche modo «io c’ero» fa gola: la gente — ce n’era tantissima — ragiona così. Record Oggi Tom Boonen, 31
anni, può vincere per la quarta volta la «Reine», la regina della classiche. «Sì, sarebbe speciale», ha detto. In 109 edizioni disputate, c’è riuscito solo Roger De Vlaeminck (1972, ’74, ’75, ’77): «Monsieur Roubaix» alla Gazzetta ha detto che l’eventualità di essere raggiunto non gli toglierà il sonno. Ma forse l’impresa «costerà» qualche notte in bianco allo stesso Boonen: niente al mondo è paragonabile all’Inferno del Nord. Neppure per questo ragazzo belga, iridato 2005 a Madrid, che da un po’ di giorni ha reso quasi un’abitudine la conquista di un primato. Numeri A metterli in fila, fa impressione. Il 23 marzo Boonen vince il quinto Gp Harelbeke: mai visto. Due giorni dopo timbra la terza Gand-Wevelgem: come Merckx, Cipollini, Van Looy, Van Eenaeme. Domenica scorsa, tripletta al Fiandre: al pari di Museeuw, Magni, Buysse, Leman. Siccome stavolta il totem si chiama De Vlaeminck, è disarmante notare come si tratti sempre di nomi diversi, mentre Boonen è sempre Boonen. Che su questo mitico pavé ottenne il primo podio in una classica-monumento: era il 2002, lui era un ragazzo di bottega alla Us Postal di Armstrong. Arrivò 3˚ e vinse Museeuw, che in carriera si è «fermato» a 3 Fiandre e 3 Roubaix: Tom può superare anche lui.
Parigi-Roubaix Tom da poker per fare la storia Primo al Fiandre, il belga insegue il record di De Vlaeminck (4 trionfi) che dura da 34 anni Roubaix mette in tavola 257,5 km di cui 51,5 sul pavé: 27 settori, naturalmente con la Foresta di Arenberg e i durissimi Mons-en-Pevele e Carrefour de l’Arbre. Boonen è il naturale favorito di una corsa che gli azzurri non vincono dal 1999 (con Tafi). I nostri migliori interpreti sono stati Moser (3 centri in fila), e Ballerini (2 trionfi): oggi i nostri assi sono Filippo Pozzato e Alessandro Ballan, alle spalle di Boonen al Fiandre e già sul podio in passato alla Roubaix. Le
Menu Orfana di Cancellara, out per la frattura alla clavicola del Fiandre, la
Tv: RaiSport2 dalle 12.45. Diretta su Gazzetta.it Bennati ha il 62 Rischio pioggia Armstrong ospite E’ la 110ª Parigi-Roubaix. Partenza da Compiegne alle 10.20, arrivo verso le 17 nel velodromo di Roubaix: si devono percorrere 300 metri e poi un giro completo di 500 metri. Al via 195 corridori di 25 squadre (3 italiane: Liquigas, Lampre, Farnese). Quaranta nazioni di tutti i continenti: italiani terzi (23) dietro Francia (40) e Belgio (24). Guesdon, re 1997, all’ultima corsa, è il più vecchio: 40 anni. Lui e Hincapie sono alle 17ª partecipazione, come Duclos Lassalle. Il più giovane è l’austriaco Haller: 21. Ci sarà anche Lance Armstrong, con gli amici di RadioShack. GARMIN-BARRACUDA 1 Vansummeren (Bel), 3 Farrar (Usa), 4 Haussler (Aus), 8 Vanmarcke (Bel), OMEGA PHARMA-QUICK STEP 11 Boonen (Bel), 12 Sy. Chavanel (Fra), 13 Keisse (Bel), 14 Steegmans (Bel), 15 Terpstra (Ola), 16 Trentin, RABOBANK 21 Tjallingii (Ola),
22 Boom (Ola), 28 Wynants (Bel). BMC 31 Ballan, 32 Burghardt (Ger), 33 Hincapie (Usa), 34 Hushovd (Nor), 35 Phinney (Usa), 36 Quinziato, 37 Schär (Svi), 38 Wyss (Svi). FARNESE-SELLE ITALIA 41 Pozzato, 42 Ascani, 43 Benenati, 44 Bertolini, 45 De Patre, 46 Gatto, 47 Giordani, 48 Hulsmans (Bel). SKY 51 Flecha (Spa), 52 Eisel (Aut), 53 Boasson Hagen (Nor), 54 Hayman (Aus), RADIOSHACK-NISSAN 62 Bennati, 63 Gallopin (Fra), 65 Nizzolo, 66 Popovych (Ucr). GREENEDGE 71 O’Grady (Aus), 72 Cooke (Aus), 76 Tuft (Can). LOTTO-BELISOL 81 Greipel (Ger), 85 Henderson (N. Zel.), 87 Sieberg (Ger). KATUSHA 91 Paolini, 94 Kristoff (Nor), VACANSOLEIL 103 Devolder (Bel), 104 Larsson (Sve), 105 Marcato. FDJ-BIG MAT 111 Guesdon (Fra), 112 Bonnet (Fra). SAXO BANK 121 Tosatto, 122 Haedo (Arg), 124 Klostergaard (Dan), 128 Roberts (Aus). LAMPRE-ISD 131 Hondo (Ger), 132 Bono (Fra), 133 Buts (Ucr), 134 Cimolai, 135 Graziato, 136 D. Krivtsov (Ucr), 137 Y. Krivtsov (Fra), 138 Kvachuk (Ucr) LIQUIGAS-CANNONDALE 141 Oss, 142 Canuti, 143 Da Dalto, 144 King (Usa), 145 Koren (Slo); 147 Marangoni, 148 J. Sagan (Slk). EUROPCAR 152
Se. Chavanel (Fra), 153 Chtioui (Tun). AG2R-LA MONDIALE 161 Mondory (Fra). ARGOS-SHIMANO 173 Degenkolb (Ger), 174 Klemme (Ger). ASTANA 181 Muravyev (Kaz), 182 Bazayev (Kaz), 185 Guarnieri. MOVISTAR 191 Amador (C. Rica), 194 Ventoso (Spa). SAUR-SOJASUN 205 Martias (Fra), 208 Talabardon (Fra) EUSKALTEL 211 Garcia (Spa), COFIDIS 222 Duque (Col), 225 Labbe (Fra). BRETAGNE-SCHULLER 231 Vachon (Fra). NETAPP 246 Schulze (Ger). ITALIA, 13 SUCCESSI L’ULTIMO NEL 1999 1897 e 1898 Garin; 1937 Rossi; 1949 S. Coppi (ex aequo con Mahé); 1950 F. Coppi; 1951 Bevilacqua; 1966 Gimondi; 1978-1979-1980 Moser; 1995-1998 Ballerini; 1999 Tafi. Ultimi vincitori; 2005 Boonen (Bel); 2006 Cancellara (Svi); 2007 O’Grady (Aus); 2008-2009 Boonen (Bel); 2010 Cancellara (Svi). Nel 2011: 1. Van Summmeren (Bel). 2. Cancellara (Svi) a 19", 3. Tjallingii (Ola); 4. Rast (Svi); 5. Bak (Dan) a 21". Diretta Tv: RaiSport 2 dalle 12.45; Eurosport dalle 13; Rai 3 dalle 15. Diretta su Gazzetta.it con interviste e audio.
sorprese comunque, in un’edizione che potrebbe essere «bagnata», non sono da escludere: chi l’anno scorso aveva pronosticato Vansummeren? Parole Boonen ieri non ha parlato con la stampa, come da tradizione. Ma per la verità in settimana si era «concesso» diverse volte: «Essere favorito o no è un discorso che va bene per la stampa, ma a me non interessa molto. Ho vinto molto in questo inizio di stagione, ma è
IL SIGNOR MAPEI
Squinzi: «Con Pippo rivinceremmo un po’ anche noi» Roubaix ’96, tripletta Mapei: Museeuw, Bortolami, Tafi. Patron Giorgio Squinzi, prossimo presidente di Confindustria, ha ricordato a Radio 24: «Quando i tre rimasero in testa mi chiamarono. Io dissi solo di farli arrivare assieme nel velodromo. L’ordine d’arrivo lo dettò Lefevere». Per oggi Squinzi punta su Pozzato: «E’ un ex Mapei, con Pippo rivinceremmo un po’ anche noi»
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PISTA MONDIALI
A SUA REGINA CORSA SENZA TEMPO Il gruppo sul pavé. Sotto, il belga Tom Boonen, 31 anni: re nel 2005, 2008 e 2009
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GLI ALTRI BIG
FOTO ROBERTO BETTINI
S ALE BALLAN «La giornata della vigilia l’ho passata studiando il percorso. Non si finisce mai di imparare. Probabilmente non vedremo tanta polvere»
S
un po’ come essere tornato alla normalità. Penso di avere una squadra molto forte (ci sarà anche il nostro Matteo Trentin, ndr), sono pronti a tutto per me. Pioggia o no, è lo stesso. Pozzato e Ballan saranno ancora molto forti, Filippo mi ha sorpreso per come ha recuperato dopo la frattura alla clavicola. Saranno pericolosi anche Flecha, Eisel, Hushovd. La Roubaix è un’arena. E io non vedo l’ora di buttarmi dentro». Personaggio La fama di sex-sim-
bol (dicono che una ragazza sia arrivata ad offrire 1.000 euro a un suo compagno di squadra per avere il numero di telefono), i momenti bui (cocaina), la rinascita. Temi stranoti. Semmai può incuriosire il fatto che l’11 luglio faranno dieci anni dalla sua prima vittoria da pro’. Battè Davide Bramati, ora uno dei suoi d.s., al Giro d’Austria. «Ricordo benissimo: facemmo molte foto e il premio era una salsiccia di 12 chili». Digeribilità, probabilmente, quasi pari a un pezzo di pavé. Ma comunque Boonen il pezzo di pavé non deve mangiarlo. Semmai alzarlo al cielo. Per la quarta volta.
DANIEL OSS «Devo riscattarmi, perché il Giro delle Fiandre non è andato come volevo. Le motivazioni si trovano da sole per una gara così»
S THOR HUSHOVD «Qualcosa non ha funzionato nel mio inizio di stagione, ma non sono preoccupato. E con la Roubaix ho sempre avuto un feeling speciale» foto BETTINI
ilRivale FILIPPO POZZATO
Dopo il 2˚ posto al Fiandre: «Mi sento un gladiatore nel Colosseo. Manubrio imbottito? Mai, è da sfigati»
«Mi chiamo anch’io Pozzato, vengo anch’io da Sandrigo, e abito a Roubaix. Magari domenica ci si vede». A Pippo Pozzato è arrivato anche questo messaggio. Storie che pedalano. Storie di ciclismo. Pozzato, la prima Roubaix?
«Nel 2005. Avevo 23 anni ma ero già al sesto da pro’. Solo che i primi tre anni, alla Mapei, ero troppo giovane, e gli altri due, alla Fassa Bortolo, "Feron" (il ds Ferretti, ndr) tuonava giurando che fosse una corsa per animali, non per corridori. Fui io a tirare fuori la fuga con Boonen e Flecha, ai -30 dall’arrivo. Quel giorno scoccò una scintilla. E cominciai ad amarla».
Filippo Pozzato, 30 anni: ha vinto la Milano-Sanremo 2006. Questi i suoi piazzamenti alla Roubaix:
E la quarta parte?
2005 ritirato 2006 15˚ 2007 35˚ 2008 49˚ 2009 2˚ 2010 7˚ 2011 ritirato
Se ci arriva con Boonen?
foto BETTINI
La Roubaix è un romanzo da correre?
«Ma anche una corsa da leggere. La divido in 4 parti. La prima è la pianura: un centinaio di chilometri da correre risparmiando energie e pensieri. La seconda è quella che entra ed esce dalla Foresta di Arenberg: una volata a 66-68 all’ora per prendere quel calvario orizzontale fra i primi 15. Lì comincia la vera Roubaix. E se da lì esci dietro o già in ritardo, ne pagherai le conseguenze. La terza parte va dalla fine della Foresta al velodromo. Se hai gambe, è la corsa più facile che esista, perché si va avanti allo sfinimento».
STORICA MEARES Questi i risultati delle finali di ieri
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«Sogno il velodromo anche di giorno» MARCO PASTONESI
y Riecco Baugé
«E’ il velodromo. C’è da sognarselo di notte e, durante la gara, anche di giorno. Il velodromo, la folla, il boato. Se ci arrivi da solo, è il trionfo: come un gladiatore nel Colosseo. Se ci arrivi con qualcun altro, è un bel problema». «Boonen è più esplosivo di me, e purtroppo lo ha dimostrato anche al Fiandre. A ripensarci, avrei dovuto avere il coraggio di lanciare una volata più lunga. A Roubaix dovrei sfruttare la pista per lanciarmi e guadagnare velocità. Un’idea ce l’ho. E credo che sia buona». Lei sembra che, sul pavé, non faccia neanche fatica.
«Ed è una fregatura, perché magari la gente pensa che non soffra mai come gli altri, o che ne abbia di più, o che non apra mai il gas fino in fondo. Correre sul pavé è tecnica: o ce l’hai o rimbalzi. Il segreto è far scorrere la bici, lasciarla andare, galleggiare, è sfiorare il manubrio appoggiando le mani ma non stringendole, è spingere né duro né agile, è guardare avanti, più avanti di chi sta davanti, con la coda dell’occhio per prevedere insidie e agguati, perché esiste sempre un istante per poter reagire a una caduta o a una buca». Altri stratagemmi?
«La bici ha il carro 4 mm più lungo, i tubolari sono di 27 millimetri, la pressione è 5,3 anteriore e 5,8 posteriore invece che 10. Il manubrio è il solito: imbottirlo è da sfigati. E non serve a niente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
UOMINI Velocità 1. Gregory BAUGE’ (Fra: (10"493 e squalifica Kenny); 2. Jason Kenny (Gb); 3. Chris Hoy (Gb); 4. Perkins (Aus). Inseguimento 1. Michael HEPBURN (Aus) 4’15"839 (in qual. 4’13"224); 2. Jack Bobridge (Aus) 4’16"313 (4’14"783); 3. Westley Gough (N.Zel) 4’16"945. Corsa a punti 1. Cameron Meyer (Aus) 33; 2. Ben Swift (Gb) 32; 3. De Ketele (Bel) 30; 6. Ciccone 19.
S DONNE Keirin 1. Anna MEARES (Aus); 2. Ekaterina Gnidenko (Rus); 3. Kristina Vogel (Ger). Omnium 1. Laura TROTT (Gb) 28 punti (2+8+1+3+13+1); 2. Annette Edmondson (Aus) 31 (1+5+5+4+14+2); 3. Sarah Hammer (Usa) 36 (4+10+7+2+9+4).
S OGGI Uomini Keirin (F. Ceci), americana CicconeBertazzo), Donne Inseguimento, 500 metri. Televisione Diretta su RaiSport2 dalle 10.30; Eurosport dalle 11
Potere nero nella velocità
Il francese d’oro dopo lo stop Ciccone 6˚ nella corsa a punti
Gregory Baugé, 27 anni, originario della Guadalupe, tra i britannici Kenny (a sinistra) e Hoy REUTERS DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO MARABINI MELBOURNE (Australia)
Gregory Baugé, il dio nero della velocità, si riprende lo scettro. Glielo avevano tolto l’8 novembre. Tre infrazioni alla voce reperibilità, tema controlli antidoping: 12 mesi di stop retroattivo e addio oro mondiale 2011. Gregory da Maisons-Laffitte, periferia di Parigi, anni 27, sangue di Guadalupa, stampa il miglior tempo in qualifica, poi si beve tutti gli scontri diretti senza mai andare al barrage. Lo fa anche in semifinale, contro l’idolo di casa Shane Perkins. E in finale, di fronte a Jason Kenny — battuto anche un anno fa prima che diventasse campione a tavolino al posto suo — lascia giusto spazio a un po’ di suspence. Vinto facile il primo round, nel secondo si fa sorprendere dall’inglese che gli schizza via e si sciroppa tre giri a tutta. Baugé recupera a fatica, poi irrompe in corsia di sorpasso all’uscita dall’ultima curva e si avventa sulla preda, ma una codata di Kenny lo fa sbandare. Il declassamento arriva pochi minuti dopo e il francese può mettere in tasca il terzo oro di una collana iniziata nel 2009. Kenny potrebbe sorridere ugualmente: la vittoria 2-0 in semifinale (come un anno fa) nel derby fratricida con Sir Chris Hoy, lo catapulta in pole position nella corsa all’unico posto a disposizione per l’Olimpiade in casa. Anche perché, negli ultimi cinque scontri diretti, il ragazzo di Bolton ha sempre avuto la meglio sul maestro triolimpionico a Pechino. Il quale oggi potrà sempre rifarsi nel keirin, che ai Mondiali ha già vinto tre volte. Bravo Ciccone Per la Gran Bretagna sarà una delle quattro occasioni per cercare di superare nel medagliere l’Australia, capace di pareggiare il conto degli ori (5) grazie a tre prodezze. La prima, nel keirin, porta la firma di Anna Meares: 9˚ oro e 20ª medaglia mondiale, come nessuna donna della pista. Poi tocca a Michael Hepburn, 20 anni, che in finale batte il connazionale Jack Bobridge. Infine, nella corsa a punti, Cameron Meyer s’inventa col neozelandese Gate gli ultimi dieci giri da fenomeno che gli valgono il giro di vantaggio e, per una sola lunghezza sul britannico Swift, il quarto titolo della specialità. Bravo Angelo Ciccone, sesto dopo una gara generosa e da protagonista, lui che non avrebbe nemmeno dovuto correrla se non si fosse infortunato Viviani. Aumentando i rimpianti per l’Americana.
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la mostra
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Le biciclette di Ballerini e Cancellara entrano al Guggenheim di Venezia
PIER BERGONZI
Sullo sfondo c’è il velodromo di Roubaix. In primo piano c’è un corridore pronto al colpo di reni per tagliare il traguardo. Non è una foto, ma un quadro. Si intitola «Au Velodrome» (al velodromo) e lo ha firmato Jean Metzinger, artista svizzero e teorico del cubismo. La bicicletta è molto verosimile, mentre l’atleta è scomposto geometricamente, come piaceva ai futuristi cresciuti intorno alla Prima Guerra Mondiale. Quel quadro è dedicato a Charles Crupeland, citttadino di Roubaix, che nel 1912 vinse la classica più affascinante del ciclismo
«Al Velodromo», il quadro cubo-futurista di Jean Metzinger dedicato a Charles Crupeland è il manifesto della mostra che verrà inaugurata il 9 giugno alla collezione Guggenheim di Venezia.
battendo in volata Gustave Garrigou. Quel quadro è anche il manifesto di una grande mostra: «Ciclismo, cubo-futurismo e la quarta dimensione», che si potrà visitare alla Collezione Guggenheim di Venezia dal 9 giugno al 16 settembre. L’esposizione, voluta da Philip Rylands, direttore della collezione Guggenheim, è sostenuta dalla Mapei, l’azienda di Giorgio Squinzi, che ha molti legami con la Roubaix (la squadra dei cubetti colorati vinse 5 edizioni in 8 anni: 2 con Franco Ballerini, 2 con Johan Museeuw e una con Andrea Tafi) e dalla Gazzetta dello Sport, che sarà media partner. Da oggi, sul nostro sito Gazzetta.it potrete trovare anche il
blog «Traguardi d’Arte» curato dal Guggenheim, che ci accompagnerà fino alla mostra. L’esposizione è curata da Erasmus Weddigen, storico dell’arte, che ha studiato approfonditamente il tema del ciclismo nell’opera di Metzinger. A Venezia, alla mostra, ci saranno anche la bici Colnago con la quale Franco Ballerini, nel 1995, ha vinto la prima delle sue due Roubaix (l’altra è del 1998), e le bici con le quali si è imposto Fabian Cancellara nel 2006 e nel 2010.Oltre alle opere di Metzinger, saranno in mostra altri quadri a tema ciclistico e una galleria di foto ispirate all’epoca pionieristica della Roubaix. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino PAESI BASCHI
Vince Sanchez: bene Cunego, 4˚ Colpo doppio di Samuel Sanchez. Lo spagnolo dell’Euskaltel, con il successo nella crono di 18,9 km a Onati, ha vinto anche il Giro dei Paesi Baschi. Sanchez, olimpionico 2008, ha preceduto di 6" l'olandese Mollema e di 7" il tedesco Martin, iridato della specialità. Quarto e migliore degli italiani Marco Pinotti a 15". Molto bene Damiano Cunego, 5˚ a 16"; Moser 9˚ a 28" e Scarponi 22˚ a 55". Classifica finale: 1. Samuel SANCHEZ (Spa, Euskaltel); 2. J. Rodriguez (Spa) a 12"; 3. Mollema (Ola) a 42"; 4. Cunego a 47"; 5. Martin (Ger) a 54"; 8. Scarponi a 1’19".
DILETTANTI
Fiandre under 23: Sbaragli terzo (d.vig.) A Oudenaarde, dove c’è il Museo delle Fiandre, il belga Kenneth Vanbilsen ha vinto per distacco il Giro delle Fiandre under 23; a 11" il connazionale Sean De Bie e il 21enne azzurro Kristian Sbaragli, fiorentino del Team Hopplà. Nicola Testi, 6˚, ha completato l’ottima prestazione dei ragazzi del c.t. Amadori; 20˚ Rick Zabel. Europeo Bmx Oggi a Creazzo (Vicenza) si chiudono gli Europei bmx: al via 1.200 piloti. Ieri 3000 spettatori.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
BASKET SERIE A: 11A GIORNATA DI RITORNO
Roma c’è Avellino resiste anche in sette Ci pensa Tucker Irpini senza Johnson ma l’Acea rischia grosso E ora ha finalmente agganciato la zona playoff
AVELLINO ROMA
82 88
(18-16, 33-39; 67-62) SIDIGAS AVELLINO: Green 18 (3/3, 2/8), Gaddefors 10 (3/3, 1/2), Infanti 5 (1/2, 1/1), Golemac 19 (8/12), Slay 17 (5/9, 1/2); Spinelli 11 (2/2, 1/5), Soloperto 2 (1/5). N.e.: Ferrara, Alborea, Norcino, Izzo. All.: Vitucci. ACEA ROMA: Gordic 20 (6/7, 2/3), Tucker 22 (6/12, 2/6), Datome 10 (4/7), Slokar 3 (1/9, 0/1), Varnado 4 (2/3); Kakiouzis 10 (3/5, 1/3), Maestranzi 7 (0/1, 1/5), Mordente 12 (1/4, 3/4), Tonolli (0/1 da tre). N.e.: Marchetti, Crosariol. All.: Calvani. ARBITRI: Cerebuch, Sardella, Quacci. NOTE - T.l.: Ave 18/28, Rom 15/20. Rimb.: Ave 36 (Soloperto, Slay 7), Rom 37 (Slokar 12). Ass.: Ave 14 (Green 10), Rom 19 (Tucker 5). Progr.: 5' 11-9, 15' 26-28, 25' 49-53, 35' 75-75. F. tec.: Golemac 16’53" (30-34), Slokar 26’55 (53-55). Usc. 5 f.: Varnado 34'24" (71-73), Infanti 36’40" (79-78), Slokar 37’58" (81-83), Golemac 39’45" (82-88). Spettatori 2030 per 27800 euro.
stardisce in fischi senza senso tecnico. Il primo a farne le spese è Green: Sardella gli chiama al 13’ un terzo fallo quantomeno dubbio che manda il play su tutte le furie. Prosegue la sua ira, venendo praticamente a un faccia a faccia con Vitucci, reo di averlo richiamato. Il match resta equilibrato, ma Roma prova a mettere la freccia con tre triple di fila (due di uno stellare Gordic, quindi Mordente) per un +8 che illude. Spinelli mette 4 punti, poi entra in scena Cerebuch che chiama tecnico a Golemac, scatenando la panchina avellinese e gli animi sugli spalti. Con la panchina cortissima e Green e Golemac a quota tre falli, il -6 del riposo va più che bene per la Sidigas, brava a tenere il principale terminale offensivo romano, Tucker, a 0 in 12’ con 0/4 dal campo.
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO CANFORA AVELLINO
Due mesi e mezzo fa, dopo la (netta) sconfitta di Biella, Roma era nel tunnel. Lontana 6 punti dalla zona playoff e con un mare di problemi. Da allora tante cose sono cambiate, a cominciare dal tecnico (Calvani per Lardo). Soprattutto, i risultati. Di 9 gare, Roma ne ha vinte 6, coronando (in attesa dell’impegno di Varese) la lunga rincorsa verso i playoff. Ieri, ad Avellino, la terza vittoria di fila, che vale doppio perché non solo ha permesso l’aggancio all’8o posto agli irpini (e appunto a Varese), ma il +6 finale è di platino considerando che all’andata Avellino vinse nella Capitale di 3. Arbitri male «Se vinciamo pure
giocando male, allora c’è proprio da essere contenti», dirà Calvani nel dopo gara. Già, Roma contri i resti di Avellino ha faticato più del dovuto. Colpa di una certa rilassatezza iniziale, acuita nel riscaldamento. Eh sì, la prima bella notizia della serata all’Acea arriva subito: nelle file irpine non c’è Linton Johnson, ufficialmente out per una botta alla coscia presa in allenamento. Sulla carta, quindi, il compito si presenta agevole. Ma non è così. Dopo appena 57" dalla palla a due, anche Infanti esce per un colpo alla coscia sinistra (rientrerà in seguito). Con le triple (Slay e Spinelli) Avellino va sul 10-4, Calvani chiama subito time-out. Al rientro, l’Acea trova triple (Kakiouzois, Maestranzi) e un canestro di Datome, quanto basta per chiudere la prima frazione sul -2 (18-16). Nella successiva, l’ambiente si infiamma: a far riscaldare il Paladelmauro ci pensa la terna arbitrale che si inte-
Rabbia Calvani La rimonta trova
Nemanja Gordic, 23 anni, 8.7 punti di media, ieri 20, top in carriera CIAM
«
Guardo la classifica e sembra che siamo ancora nei meandri dell’oblio MARCO CALVANI Allenatore di Roma
«
Abbiamo dato tutto. C’è poco da recriminare se non i 10 tiri liberi sbagliati FRANK VITUCCI Allenatore di Avellino
compimento nella terza frazione, giocata malissimo da Roma (negativo Slokar, 1/10 dal campo) che subisce 34 punti, con Green mattatore. Pari dopo soli 2’, con un gioco da tre di Golemac (41-41), quindi dopo un altro tentativo di fuga (46-51 con Datome) l’Acea va in bambola e becca il 13-4 che porta i padroni di casa sul 59-55. È in questo momento che si sveglia Tucker: i suoi 9 punti contribuiscono a tenere a galla i suoi che chiudono sul 67-62. I 2’ del riposo vengono usati da Calvani per sfogare la sua rabbia. «Ho urlato cercato di scuoterli, provando a trasmettere energia». Ci riuscirà: nel punto a punto, Mordente mette una grande tripla, quella del 79-81 a -2’51", seguito da una penetrazione sulla linea di fondo di Tucker (mattatore e mvp con 22 punti, tutti nella ripresa): è l’allungo giusto, Roma ora c’è.
La 11a di ritorno
S OGGI Alle 20.30 Montegra naroMilano (Sahin, Duranti, Terreni). (a.p.) Squadre al completo. Tv: Rai Sport 1.
S DOMANI Alle 18.15 BiellaVarese (Taurino, Sardella, Aronne) Tv: Rete 55 VeneziaBologna (Paternicò, Lo Guzzo, Terreni) Tv: E’ Tv Alle 20.30 PesaroCremona (Sabetta, Weidmann, Gori) (cam.ca.-a.r.) Scavo senza Cusin, Vanoli Braga al completo. Tv: Rai Sport 1 Riposa Siena Venerdì: Cantù-Casale 70-55
S Classifica Siena (18-6) 36 Cantù (17-9) 34 Sassari (16-10) 32 Milano (15-10) 30 Venezia (15-10) 30 Pesaro (15-10) 30 Bologna (15-10) 30 Varese (13-12) 26 Avellino (13-13) 26 Roma (13-14) 26 Montegranaro (11-14) 22 Treviso (11-15) 22 Biella (11-15) 22 Cremona (10-16) 20 Caserta (10-16) 20 Teramo (9-18) 18 Casale (6-20) 12
Sassari sprint con Hosley Treviso stop
86-78 ANJA CANTAGALLI TERAMO
Teramo confeziona la quinta sconfitta consecutiva per Caserta. Vittoria che per Teramo vuol dire ossigeno: sono tre ora i successi di vantaggio sull’ultima Casale. Attacchi al massimo nel primo tempo: Caserta soffre sotto canestro, Teramo ne approfitta. Al duo Amoroso-Brandon Brown risponde uno Smith immarcabile (23 punti alla fine). L’equilibrio è spezzato dall’ingresso da Polonara (17 punti all’intervallo lungo), portando Teramo a prendere il volo (46-34) al 19’.
89-77
SASSARI-TREVISO
(20-21, 38-40; 60-57) BANCO DI SARDEGNA SASSARI: T. Diener 14 (6/8, 0/2), D. Diener 10 (3/7, 0/5), Hosley 20 (5/9, 1/7), Plisnic 7 (2/3, 1/2), Easley 12 (5/9); Devecchi 1 , B. Sacchetti 11 (3/3), Pinton 6 (2/5 da tre), Vanuzzo 8 (1/1, 2/3). N.e.: Metreveli e Binetti. All.: R. Sacchetti. BENETTON TREVISO: De Nicolao 3 (1/1 da tre), Thomas 14 (4/6, 2/5), Viggiano 14 (4/8, 1/4), Goree 10 (2/6, 1/3), Cuccarolo 6 (2/3); Ortner 10 (5/7), Mekel 10 (5/7, 0/4), Bulleri 8 (1/3, 2/4), Moldoveanu 2 (0/2 da 3). N.e.: Becirovic, Masocco, Gaspardo. All.: Djordjevic. ARBITRI: Sabetta, Weidmann e Vicino. NOTE - T.l.: Sas 21/26, Tre 10/12. Rimb.: Sas 32 (D. Diener 8), Tre 36 (Thomas 11). Ass.: Sas 19 (T. Diener 7), Tre 15 (Mekel 5). Progr.: 5' 11-9, 15' 28-31, 25' 49-51, 35' 73-66. Spett.: 4512, incasso 59.341 euro. GIOVANNI DESSOLE SASSARI
La Dinamo sbroglia una matassa biancoverde davvero intricata, batte in un match delicatissimo Treviso e, in attesa delle altre gare, è da sola al terzo posto. Sassari non trova la miglior giornata da tre punti (6/24, non meglio Treviso: 7/23) ma proprio per questo dà ulteriore valore a un successo pesante costruito sul gioco e sul sacrificio difensivo. «È stata davvero dura, perché loro sono una buona squadra, solida e di talento — dice coach Meo Sacchetti —. Il primo tempo abbiamo tirato male dall’arco, nel secondo meglio abbiamo fatto un po’ meglio, abbiamo perso solo 7 palloni, giocato bene sotto e la zone press ancora una volta ci ha dato una mano. Playoff? Non facciamo tabelle». Primo quarto equilibrato: 8-0 Benetton chiuso dalla tripla di Viggiano (11-17), Sassari a risalire la china dalla lunetta sino al 20-21. Quinton Hosley si scatena e con 8 punti in fila, impreziositi dal 3o fallo di De Nicolao, prova a lanciare la mini fuga: 36-32. Ma la partita non lascia spazio agli scatti e all’intervallo è Treviso a condurre. Panchina La zone press di Sacchetti, le stoppate
di Easley e il prezioso apporto della panchina iniziano a lavorare ai fianchi una Benetton che senza Becirovic («A Roma, come tutti hanno visto, ha preso una brutta botta a gomito e gamba», spiega Sasha Djordjevic) e con De Nicolao e Goree non in giornata, ha provato ad aggrapparsi al gruppo e alle giocate di Thomas (11 rimbalzi, 14 punti e 4 assist). Sembra profilarsi un finale punto a punto ma un break da 11-0 unito a una difesa aggressiva chiudono i conti in crescendo. La Dinamo vince la prima gara con Treviso in serie A, un grande Manuel Vanuzzo stoppa una striscia negativa da 0-10 con i trevigiani. «Loro hanno sfruttato la corsa, i miei non sono riusciti a concentrarsi e difendere — dice Djordjevic — Abbiamo perso 17 palloni e ognuno vale oro. Torniamo a lavorare in palestra, la post season è difficile ma non certo impossibile da raggiungere. Ci dobbiamo provare, siamo uniti e sappiamo dare l’anima in campo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
NBA CADONO ANCHE MIAMI E OKLAHOMA CITY
Polonara lancia Teramo Caserta, 5o k.o. consecutivo TERAMO-CASERTA
OGGI C’È MILANO
CHE DINAMO DECIDE L’11-0 NEL FINALE
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TERCAS +6 SU CASALE, SALVEZZA VICINA
(22-20, 46-37; 66-61) BANCA TERCAS TERAMO: D.Brown 7 (1/3, 1/3) Cerella 10 (4/5), B. Brown 11 (3/5, 1/2), Borisov 13 (1 /4, 3/6), Amoroso 11 (4/7, 1/2); Fultz 9 (3 /4, 1/4), Polonara 20 (6/7, 1/ 2), Ricci 5 (1 /2, 1/1), Lulli. N.e.: Serafini, Marini. All.: Ramagli. OTTO CASERTA: Kudlacek 11 (2/2, 2/2), Smith 23 (5/9, 3/5), Righetti 6 (2/3), Bell 11 (2/4, 2/6), Stipanovic 7 (3/6); Collins, Maresca 14 (4/6, 1/ 2), Loncarevic, Doonerkamp 6 (3/5), Marzaioli, Cefarelli. N.e.: Sacripanti. ARBITRI: Sahin, Duranti, Bettini. NOTE - T.l. Ter 13/16, Cas 10/14. Rimb.: Ter 24 (Polonara 7), Cas 28 (Stipanovic 8). Ass.: Ter 22 (B.Brown 6), Cas 16 (Collins 4). Progr.: 5' 10-12, 15' 36-31, 25' 54-48, 35' 76-71. Antisportivo: Smith 4'22'' (74-68), Usc. 5f.: Kudlacek 8'03'' (76-75). Spett.: 2340.
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Robert Fultz e Achille Polonara CIAM
Righetti (2/3 dal perimetro) rende la distanza meno ampia per Caserta, mentre Collins (solo 4 assist per lui) è in versione fantasma, reduce da acciacchi fisici. Borisov e Brandon Brown mettono le ali (54-41). Teramo subisce troppo a rimbalzo e Smith fa il resto per provare a riportare sotto Caserta (59-54). Caserta è più presente in difesa rispetto al primo tempo. Il risveglio di Borisov produce punti preziosi per Teramo: è l’ala montenegrina a colpire dall’arco (3/3 nel terzo quarto). La squadra di Sacripanti si affida al talento dei suoi esterni per tornare in gara (76-75) e Stipanovic la porta addirittura avanti. Ci pensano Fultz a Dee Brown, con l’unica tripla di giornata, a dare una vittoria d’oro per Teramo che continua a regalare due stranieri causa difficoltà economiche. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Bynum, altra follia: espulso Lakers battuti da Houston Andrew Bynum continua a fare le bizze. Contro Houston è stato espulso per la 2a volta (medesimo avversario) per doppio tecnico a inizio 4o periodo, con i Lakers poi battuti in casa. «Senza di lui la gara è cambiata — diceva poi McHale, coach dei texani — Sin lì eravamo stati costretti a raddoppiarlo per cercare di togliergli la palla dalle mani». Sarcastico Gasol: «Sarebbe bello averlo in campo in partite così tirate». San Antonio travolge gli Hornets e supera i Thunder, k.o. in casa dei Pacers, in vetta all’Ovest. Anche Miami perde malamente con Memphis, chiudendo a 17 la serie positiva interna. Bargnani segna 19 punti ma Toronto perde con Cleveland. Zero punti in 30’ per Alan
Anderson, obiettivo di Milano. Venerdì: Indiana-Oklahoma City 103-98 (Granger 26; Durant 44); Toronto-Cleveland 80-84 (DeRozan 28; Jamison 25); New Jersey-Washington 110-98 (D.Williams, G.Wallace 19; Wall 18); Atlanta-Detroit 101-96 (Teague 24; Stuckey 27); Miami-Memphis 82-97 (James 21; Gay 17); San Antonio-New Orleans 128-103 (Duncan 19; Gordon 31, Belinelli 15); Dallas-Portland 97-99 dts (Nowitzki 23; Felton 30); Milwaukee-Charlotte 95-90 (Ellis 25; Mullens 31); Denver-Phoenix 105-99 (Afflalo 30; S.Brown 18); Utah-Golden State 104-98 (Jefferson 30; Lee 26); Lakers-Houston 107-112 (Bryant 28; Dragic 26).
DOMENICA 8 APRILE 2012
CANOTTAGGIO UNA OXFORD-CAMBRIDGE DRAMMATICA
LA GAZZETTA SPORTIVA
39
IPPICA CON OBAMA E NAPOLEON
Un pazzo in acqua
Torino: Bellei sarà doppietta? A Milano torna Crackerjack Due Gp a Torino, un guidatore in pole per la doppietta, Enrico Bellei che sale in sulky ai favoriti dell’Europeo dei 5 anni e del Città di Torino. E il galoppo milanese inizia a decollare con prove di qualità e importanti rientri. Torino Nell’Europeo (stranieri
1 RICCARDO CRIVELLI
L’invasione del Tamigi non si era mai vista. La 158ª edizione di The Race, la regata più famosa del mondo tra gli otto delle università di Oxford e Cambridge, si trasforma all’improvviso in un thriller a tinte forti impastato di sorpresa, emozioni, brividi e con un finale drammatico. Uomo in acqua La regata è circa a metà delle tradizionali 4 miglia e 374 yard (6.779 metri), con i Dark Blue di Oxford che hanno preso un buon vantaggio, quando la loro timoniera, con ampi cenni delle mani, segnala qualcosa di anomalo nel fiume. Il racconto di quelle fasi è affidato alle parole di un membro dell’equipaggio, l’americano Steve Dudek: «Ho visto una testa, pensavo che Cambridge avesse perso un uomo». Il presidente dei Light Blues, Dave Nelson, aggiunge: «Sembrava un detrito, un ostacolo naturale». E invece si tratta di un uomo, Trenton Oldfield, che aveva annunciato il tentativo sul suo blog, «L’Elitarismo conduce alla tirannia». Insomma, un clamoroso gesto di protesta. Secondo alcuni testimoni a riva, Oldfield è riuscito a scavalcare le protezioni da un boschetto e a tuffarsi, emergendo pericolosamente (e con un sorriso beffardo) a pochi centimetri dai remi di Oxford. Sarebbe stato Matthew Pinsent, quattro volte olimpionico e assistente arbitro, ad accorgersi per primo dell’invasore acquatico e ad avvertire il giudice di regata John Garrett. Ripartenza Garrett sventola do-
po pochi minuti la bandiera rossa che ferma la regata, mentre unità della polizia marittima londinese prelevano Oldfield e lo conducono in carcere: «Non sapevamo che intenzioni avesse
Invasore sul Tamigi The Race con i brividi Un attivista si butta nel fiume: sospesa la regata per mezz’ora, poi Oxford rompe un remo e un vogatore collassa l’uomo — affermerà il giudice arbitro — e quindi ho ritenuto giusto fermare gli equipaggi anche se non si erano accorti di nulla». Si decide di ripartire (l’ultima sospensione era del 2001, per contatti irregolari in partenza) dal ponte di Chiswick, ovviamente con il vantaggio di Oxford neutralizzato. I vogatori non possono scendere dalle barche, quindi non possono riscaldarsi e rifocillarsi. Il restart viene dato dopo 31 minuti dall’interruzione e le due barche, dovendo subito affrontare un’ansa a sinistra, si ritrovano pericolosamente vicine. Remo e malore Sono trascorsi ap-
pena 45 secondi e nonostante i richiami ufficiali, gli scafi si toccano e il tedesco Wienhausen, numero 6 di Oxford, spezza un remo. I Light Blue devono affrontare in pratica tutta la regata con un uomo in meno e infatti Cambridge prende presto il largo e si
4
I NUMERI
158
Le edizioni di The Race: adesso il bilancio è di 81 vittorie a 76 per Cambridge, con un pari nel 1877
1829
Anno della 1ª regata tra le due università: dal 1856 l’appuntamento è annuale
aggiudicherà The Race per l’81ª volta, contro le 76 dei rivali. Però, stremato dalla fatica e dal freddo, il prodiere di Oxford Alex Woods ha un collasso subito dopo l’arrivo e viene portato in ospedale, dove rimane sotto osservazione. Salta così la cerimonia di premiazione e non vengono neppure fornite le statistiche finali. Zoe De Toledo, timoniera dei Dark Blue, farà reclamo, ma le verrà risposto che, nel contatto, la colpa era dei suoi. Con aplomb tutto britannico, il presidente di Oxford David Nelson dirà che è stata una regata «leggermente drammatica». E intanto Londra ha i brividi: a 111 giorni dai Giochi, ci mancava solo l’invasore. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VIDEO guarda le immagini su
www.gazzetta.it
g
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1. La testa di Trenton Oldfield (nel cerchio, in primo piano), attivista politico che aveva annunciato il suo gesto su un blog, emerge dal Tamigi pericolosamente vicino ai remi dell’otto di Oxford 2. L’invasore acquatico viene portato a riva su una barca delle unità marine della Polizia londinese: verrà arrestato 3. Un compagno di barca presta i primi soccorsi ad Alex Woods, il prodiere di Oxford svenuto all’arrivo AP/REUTERS
assenti) il top driver toscano gioca la carta Napoleon Bar, reduce dal vigoroso quarto posto (dopo un km in terza ruota) nel Vitesse di Cagnes vinto da Santarosa France. Rivali? Nesta Effe e qualche problema di carattere che ogni tanto affiora, soprattutto nel dover superare gli avversari nello spunto finale, ma nell’occasione Napoleon sembra candidato al percorso di testa. Citta di Torino in testa o all’attesa? A prescindere dall’impiego, Bellei dovrebbe essere all’arrivo con Obama Gar, reduce dal facile primo piano di Aversa, macchiato dall’aiuto del compagno di allenamento Orione vil che si era immolato in un lungo attacco alla leader Orleans Om. Owen Cr guida l’opposizione. Milano A San Siro da vedere 2
listed (Gardone e Seregno) e il rientro stagionale (sui 20000 m) del vincitore del Derby 2011, Carakerjack King. A TORINO 5ª corsa - 16.55 - Campionato Europeo dei 5 Anni - e 100.000 m. 2060: 1 Nonant le Pin (A. Gocciadoro); 2 Napoleon Bar (E. Bellei); 3 Nesta Effe (R. Vecchione); 4 Nuage en Ciel (non corre); 5 Non Solo Bar (M. Smorgon); 6 Newyork Newyork (L. Baldi); 7 Nera Azzurra (Fr. Facci); 8 Napoleone Lans (Pieve); 9 Noble Nord Fro (Andreghetti); 10 Nevera (G. Lombardo jr); 11 Noir d'Ete (V.P. Dell'Annunziata); 12 No Limits Bi (A. Greppi): 7ª corsa - 17.55- Pr. Città di Torino - e 77.000 m 2060: 1 Opal Brown (Fed. Esposito); 2 On the Way Grif (R. Andreghetti); 3 Olmo Holz (P. Romanelli); 4 Owen Cr (P. Gubellini); 5 Orleans Om (G. Lombardo jr); 6 Obama Gar (E. Bellei); 7 Odino Jet (R. Vecchione); 8 Orsia (A. Gocciadoro); 9 Oibambam Effe (Pa. Bezzecchi); 10 Orione degli Dei (M. Baroncini); 11 Otto Brooke Bar (M. Smorgon); 12 Owen's Club (non corre); 13 Odjass Band (A. Guzzinati); 14 Orient Horse (M. Guzzinati). OGGI ANCHE Gal.: Treviso (15,05), Pisa (15.30). Tr.: Bologna (15), Montegiorgio (15.35). OURASI FA 32 Ourasi, il più forte trottaore francese di tutti i tempi, ha compiuto 32 anni. E’ l’unico vincitore di 4 Amérique. Dal 1986 al 1988 e nel 1990. LAIKA 2ª Ieri a Vincennes, 2ª Laika Ek (P. Gubellini) nel Prix d’Aubusson (m 2100) vinto in 1.12 da Krangel.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
PALLAVOLO PLAYOFF; I QUARTI MASCHILI E LA FINALE FEMMINILE
Magia Latina: Belluno sparisce Cuneo diesel supera Vibo Sorpresa per la squadra di Prandi (che tocca le 1000 panchine) trascinata da Jarosz (27 punti). Vissotto e Wijsmans lanciano la rimonta piemontese CARLO GOBBI BELLUNO
GIANNI SCARPACE CUNEO
Ma che grande sorpresa. L’esperienza di Prandi, la potenza di Jarosz. Si spiega così l'inatteso tracollo del Sisley, squadra rivelazione della stagione, al primo quarto dei playoff. Latina, con il tifo di cinque ragazzi della sua «Legione» e il bandierone in tribuna, espugna la Spes Arena. Grave distrazione dei padroni di casa, buoni in avvio solo con Fei (43% su 28 attacchi), discreti in Kohut, ma incapaci di incidere nei momenti decisivi dei due set, quelli che avrebbe potuto vincere. Merito grande di Latina, che perde quasi subito Diachkov, ma che viene guidata da un ottimo Sottile in regia e sospinta da uno Jarosz incontenibile, 53% (su 32 palle), devastante al servizio, 27 punti con 3 muri. Sono tutti del polacco i 7 ace che hanno scardinato ricezione e sicurezza dei padroni di casa. Latina ha dimostrato maggiore compattezza. Bene anche i centrali, ben serviFei riceve il Trofeo Gazzetta ti da Sottile. Rivera, mai incisivo a rete (22%) ha contribuito con la ricezione. Ma non è un caso che il Sisley abbia chiuso secondo e terzo set con due errori al servizio (Fei, poi Dolfo). Ben giustificata la rabbia di Piazza alla fine. Oggi con Modena, l’ultima chance per una squadra tanto gloriosa. Domani Latina proverà l’impresa con gli emiliani: per Prandi sarà la partita numero 1000.
Capitan Wijsmans ha tirato a lucido la fascia di capitano: ha trascinato i suoi alla vittoria in un match che si era complicato, ha battuto (benissimo su Diaz togliendolo spesso dal gioco), ha combattuto segnando 22 punti con il 67% 2 ace, 2 muri. La Bre Lannutti si è complicata la vita non solo perché ha perso il primo set essendo stata sempre in svantaggio, ma per una strana propensione a far crescere l’avversario (per esempio coi 7 errori in battuta del primo parziale). I calabresi hanno giocato un match encomiabile dal punto di vista dell’impegno, ma solo Nikolov, alla fine, ha superato il 50% in attacco (11 punti e 77%). Cuneo ha vinto grazie alle accelerazioni improvvise, ai lampi nonostante la giornata in chiaroscuro di Vissotto e alla pausa che Patriarca ha concesso a Ngapeth per riordinare le idee. Poi il francese è rientrato nel quarto set e ha segnato 6 punti (67%). Brava Cuneo (con gli esperti Grbic e Henno, Mastrangelo con 9 punti e 67%) che vince nonostante il nervosismo in campo e sugli spalti, con la tifoseria a chiedere a gran voce alcuni cambi. I padroni di casa hanno recriminato per scelte arbitrali nel primo set, i calabresi per il lungolinea di Diaz chiamato fuori dall’arbitro di linea (25-24). Per la squadra di Chicco Blengini (origini monregalesi) e Coscione (cuneese) ha pesato l’infortunio di Rak all’inizio del terzo set, per Klapwijk solo un’apparizione. I 2064 del Palabrebanca hanno sofferto brividi lungo la schiena nell’ultimo parziale, quando Cuneo era sotto 13-18 perché pensava già alla sfida con Piacenza di domani (ore 18). Ci ha pensato ancora Wijsmans: turno di battuta micidiale, pipe, difese. La vittoria porta la sua firma. L’imperativo era vincere e Cuneo l’ha fatto col gioco individuale, non di squadra: nei playoff il «come» ha un’importanza relativa.
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BELLUNO-LATINA
| 0-3
(26-28, 23-25, 21-25) SISLEY BELLUNO: Suxho 2, Ogurcak 6, De Togni 5, Fei 14, Horstink 10, Kohut 10; Farina (L), Abdelaziz 1, Antonov 1, Dolfo. N.e. Szabo, Curti, Sorato (L). All. Piazza. ANDREOLI LATINA: Sottile 2, Rivera 2, Gitto 9, Jarosz 27, Diachkov 5, Cester 8; De Pandis (L), Fragkos 3, Troy 1, Pantaleon. N.e. Guemart, Galabinov, Tailli (L). All. Prandi. ARBITRI: Santi e La Micela. NOTE - Spett. 1296, incasso 7311. Durata set: 31’, 30’, 29’; tot. 90’. Sisley: b.s. 14, v. 2, m. 13, s.l. 3, e. 22; Andreoli: b.s. 13, v. 7, m. 7, s.l. 5, e. 20. Esce per leggero malore Diachkov sul 5-6 del 2˚ set. Consegnato a Fei il 40˚ trofeo Gazzetta.
Il polacco di Latina (Jarosz) a muro è stato il migliore della gara GALBIATI
LA GUIDA DEI QUARTI
Oggi Roma, Monza Piacenza e Modena nel secondo round e domani si decide GIRONE A Ieri: Trento – San Giustino 3-0 Oggi (18): Roma - San Giustino Domani (18): Trento-Roma Classifica: Trento 3; Roma, San Giustino 0 GIRONE B Ieri: Macerata – Verona 3-1 Oggi (18): Monza - Verona Domani (18): MacerataMonza (Sportube.tv) Classifica: Macerata 3; Monza, Verona 0. GIRONE C
VERONA BATTUTA
Ieri: Cuneo – Vibo 3-1 Oggi (17.30): Piacenza - Vibo (Rai Sport 1) Domani (ore 18): CuneoPiacenza Classifica: Cuneo 3; Piacenza, Vibo 0. GIRONE D Ieri: Belluno – Latina 0-3 Oggi (18): Modena - Belluno Domani (17.30): LatinaModena (Rai Sport 1) Classifica: Latina 3; Modena, Treviso 0. (a.a.)
sullapelle
Macerata balbetta poi si risveglia: 3-1 MAURO GIUSTOZZI MACERATA
Pronostico rispettato dalla Lube che sconfigge Verona al termine di una sfida con tanti errori nei primi due set e poi con i padroni di casa che si sono sciolti facendo emergere il superiore tasso tecnico. «Un primo set da dimenticare — ha ammesso Savani, mvp — dove abbiamo sofferto più del dovuto pagando anche la tensione del playoff. Poi, una volta assestata la battuta, le cose sono andate meglio». E sì. Perché il primo set ha visto una Lube regalare 10 errori agli avversari, poi bravi a metterci del loro per conquistare il successo. Marmi Lanza che, però, ha pagato con gli interessi nel secondo: 13 errori che, abbinati alla crescita di Macerata in battuta e attacco, sono stati letali. E’ stato l’inizio della fine per i veneti. «Quando loro hanno cominciato a picchiare in
MACERATA – VERONA
| 3-1
(21-25, 25-21, 25-19, 25-22 ) LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Podrascanin 3, Travica 1, Savani 21, Stankovic 8, Omrcen 17, Parodi 15; Exiga (L), Lampariello. Ne Van Walle, Monopoli, Pajenk, Kovar. All. Giuliani. MARMI LANZA VERONA: Gasparini 15, Kromm 10, Postiglioni 9, Meoni, Popp 8, Patriarca 8; Smerilli (L), Kosmina 1, Ter Horste 1, Zingel 2, Casarin 1, Calderan. All. B.Bagnoli. ARBITRI: Satanassi e Vagni. NOTE Spettatori 1920, incasso di 6530 euro. Durata set: 30’, 26’, 25’, 32’ totale 113’. Lube: bs. 22, v. 8, m. 11, 2L. 13, e. 32. Marmi Lanza: bs. 20, v. 4, m. 7, 2L. 9, e. 32.
CUNEO–VIBO VALENTIA
| 3-1
(21-25, 25-21, 29-27, 28-26) BRE LANNUTTI CUNEO: Wijsmans 22, Fortunato 6, Vissotto 21, Ngapeth 12, Mastrangelo 9, Grbic 2; Henno (L). Van Lankvelt, Caceres 3, Patriarca 2. N.e. Baranowicz Rossi, Pieri (L). All. Placì. TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Cernic 13, Nikolov 11, Falasca 19, Diaz 13, Rak 7, Coscione 1; Fanuli (L); Grassano. Serafini, Klapwijk, Barone. N. e. Banderò, Mignolo (L). All. Blengini. ARBITRI: Sobrero e Cesare. NOTE - Spettatori 2064, incasso 8811. Durata set: 26’, 27’, 36’, 32’; tot. 121’. Bre: b.s. 20, v. 3, m. 10, s.l. 6, e. 31. T.Callipo: b.s. 20, v. 2, m. 13, s.l. 10, e. 26.
L’ultimo tatuaggio del capitano azzurro Cristian Savani: chissà quale è il posto dove vuole andare con questa determinazione lo schiacciatore della Lube? (FOTO ZANI)
Alzatore Isernia (A-2) e catechista
Domani a Pasqua giochiamo...l’anno prox scrivo al Vaticano....PROMESSO @DavideSaio
noi giochiamo Davide, chi decide sta con la famiglia o santifica la Pasqua o fa le scampagnate fuori porta.. @SimoneSerafini2
FRANCESCA FERRETTI Alzatrice Pesaro
Per me è peggio giocare il 26 dicembre
@FrancyFer84
DAVIDE SAITTA/2 In risposta alla Ferretti
@FrancyFer84 beh son tutte e due tragiche..;) certo è che giocare proprio il giorno di Pasqua è ridicolo @DavideSaio
MALUMORI VIA TWITTER
No alle gare a Pasqua I mugugni viaggiano in rete. Questa Pasqua che manda in campo playoff, finale scudetto donne e A-2 uomini non piace proprio a tutti. Davide Saitta, regista di Isernia, ne fa una questione di sensibilità religiosa e via Twitter lancia la sua provocazione, minacciando di appellarsi nientemeno che al Vaticano. Saitta, si sa, è molto devoto, negli anni di Treviso ha fatto il catechista e per quattro volte è stato tra i «Papa Boys» alle Giornate della Gioventù, compresa quella di Sydney, nel 2008. Gli hanno risposto un paio di colleghi (vedere riquadro), Simone Serafini e Francesca Ferretti, entrambi poco entusiasti di non poter santificare le feste.
Taccuino
SAN GIUSTINO K.O. 3-0
A quel triangolino tricolore Trento ci si è affezionato. Tanto che per questo esordio contro San Giustino, 42 punti in meno conquistati durante la regular season, non si è lasciato nulla al caso. Di partita vera, fra prima e 12ª della stagione regolare, se n’è vista poca. Un set, giusto giusto un 23 pari, poi Patak commette due erroracci che chiudono il primo parziale e permettono all'Itas di sciogliersi. La squadra di Stoytchev comanda dall'inizio alla fine portandosi a casa questa prima gara dei quarti anche con un Djuric lasciato a riposo precauzionale dopo un dolore al ginocchio accusato in allenamento. Alla truppa dolomitica è bastata una prova «umana» in attacco e battuta, pur senza pigiare sull'acceleratore la netta differenza di valori è uscita tutta. Con Stokr a dare concretez-
DAVIDE SAITTA/1
SIMONE SERAFINI
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NICOLA BALDO TRENTO
PASQUA AMARA
Alzatore Vibo Valentia
Trento è spietata Gli umbri crollano
battuta – ammette Meoni - siamo andati in difficoltà. Il 21˚ playoff per me? Come fosse il primo…». Lube che, oltre a Savani (58% con due ace), ha avuto buone risposte anche da Omrcen (3 ace e 2 muri per lui) e Parodi (4 muri). «Dopo un cattivo inizio ci siamo ripresi – ha detto-. Giochiamo con la pressione del pronostico, ma è giusto sia così. Io non sto benissimo, ma crescerò».
TwitTwit
EMIGRANTI
Che colpo Guidetti fa fuori il Ferenbahce
za alla palla alta trentina e Birarelli a guadagnarsi il premio di Mvp dopo una partita a tutto tondo, in attacco (71%) e a muro (4). McKibbin prova a chiudere il gioco con Finazzi e Creus che, alla fine, risulteranno i più efficaci in attacco degli umbri ma non basta a sopperire alle difficoltà a metter a terra la sfera. Oggi San Giustino se la vedrà così con Roma. TRENTO-SAN GIUSTINO
| 3-0
(25-23, 25-15, 25-22) ITAS DIATEC TRENTINO: Raphael 1, Juantorena 7, Birarelli 10, Stokr 13, Kaziyski 9, Burgsthaler 2; Bari (L), Colaci (L), Sokolov 3, Della Lunga, Zygadlo. N.e. Djuric, Lanza. All. Stoytchev. ENERGY RESOURCES SAN GIUSTINO: Rauwerdink 6, Creus Larry 8, Patak 8, Urnaut 4, Finazzi 5, Mc Kibbin; Giovi (L), Petkovic, Sammelvuo 5. N.e. Cozzi, Bartoletti, Tholse, Lo Bianco. All. Held ARBITRI: Puecher e Rapisarda NOTE Spettatori 1712, incasso 10.838. Durata set: 26’, 21’, 26’, Totale: 73’. Itas: battute sbagliate 17, vincenti 4, muri 9, 2ª linea 7, errori 24; Energy Resources: b.s. 18, v. 4, m. 2, 2ª l. 4, e. 12.
(a.a. pe.m.) Il Gunes Sigorta di Giovanni Guidetti elimina i vincitori della Champions, il Fenerbahce 3-2 e affronterà in finale l’Eczacibasi di Micelli e Francia, 3-1 al Galatasaray di Lo Bianco (che non gioca). Perde la prima gara di finale l’Almeria di Molducci 3-0 a Teruel Il Cannes di Centoni e Cardullo centra la finale battendo 3-0 il Calais.
A-2 MASCHILE (f.c.) Oggi si chiude la stagione regolare e si deve conoscere la griglia playoff (Castellana, Molfetta, Città di Castello, Segrate, Sora e Milano sono già ai quarti) e chi, ai playout, se la vedrà con Reggio Emilia nel primo turno. 30ª (ore 18): Energy Resources Loreto-Molfetta; Rurale Cantù-Aiello Corigliano; Bcc Castellana-Ngm Santa Croce; Sir Safety Perugia-Edilesse Reggio Emilia; Carige Genova-Club Italia; CheBanca! Milano-Gherardi Città di Castello; Globo Sora-Sidigas Atripalda; Cicchetti Isernia-Crazy Diamond Segrate. Classifica: Perugia 67; Castellana 62; Molfetta 61; Città di Castello 58; Segrate 54; Sora, Milano 52; Genova 48; Loreto, S. Croce 46; Corigliano 35; Club Italia 32; Isernia 31; Reggio Emilia 22; Atripalda 17; Cantù 13.
DOMENICA 8 APRILE 2012
BUSTO ARSIZIO VILLA CORTESE
Helena Havelkova, 23 anni TARANTINI
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(15-25, 25-17, 25-23, 25-23) YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Marcon 9, Bauer 12, Lloyd 3, Meijners 4, Dall’Ora 7, Havlikova 18; Leonardi (L), Havelkova 14, Bisconti, Lotti, Caracuta. N.e. Pisani. All. Parisi. MC-CARNAGHI VILLA CORTESE: Berg 4, L. Bosetti 12, Wilson 10, Pavan 18, Cruz 14, Guiggi 11; Puerari (L), Pincerato, Perinelli, C. Bosetti. N.e. Carocci (L), Stufi, Barborkova. All. Abbondanza. ARBITRI: Tanasi e Zucca. NOTE Spettatori 5210, incasso. Durata set: 25’, 25’, 31’, 31’; totale 112’. Busto: battute sbagliate 6, vincenti 3, muri 6, 2ª linea 9, errori 19; Villa Cortese: battute sbagliate 11, vincenti 2, muri 10, 2ª linea 12, errori 23.
C’è Havelkova Busto risale e batte Villa Decisivi la capitana Yamamay e gli errori delle milanesi. Domani gara-2 DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI BUSTO ARSIZIO
quando in gara-1 dei quarti con Novara si infortunò agli addominali, e entrata ieri con le sue sotto 12-21 nel primo set. Non è bastato a salvare il parziale, ma tutto il resto si.
Nella finale fra vicine di casa — Busto in provincia di Varese, Villa Cortese sotto Milano, ma non confinanti solo per qualche centinaio di metri — la prima puntata premia le padrone di casa.
La partita Le più esperte avver-
Urlo Sarà il grido di guerra
la guida
(«Yama, let’s go» che gli oltre cinquemila alzano in occasione di ogni set point), sarà che l’emozione della prima finale è passata dopo un set, è soprattutto che la squadra di Parisi ha ritrovato Helena Havelkova. A cambiare la partita è stata la capitana fuori da metà marzo,
sarie, con i punti di Pavan e Cruz hanno allungato (dall’8-8
Gara-2 domani 20.30 (direttaRaiSport2): Busto Arsizio-Villa Cortese Gara-3 mercoledì (a Monza): Villa Cortese-Busto Arsizio Eventuale Gara-4 venerdì (a Monza): Villa Cortese-Busto Arsizio Eventuale gara-5 domenica: Busto Arsizio-Villa Cortese
a 16-11) con le stesse armi di Busto: tante difese. La palla in molte azioni sembrava non cadere mai e ad approfittare del contrattacco è stata all’inizio la squadra di Abbondanza, sempre uscita con le ossa rotte nei due derby di questa stagione. La chiave Con la Havelkova in
campo Busto si è rialzata (soprattutto in attacco, dopo un primo set da 28%...) e si è presa (25-17) il secondo. Da ricordare: la rimonta dal 15-20 del terzo, cominciata con un punto che Pavan (47 attacchi su 150 della sua squadra) pensava di avere messo a terra e che invece Busto ha salvato. I successivi miracoli in difesa, frutto del lavoro della coppia Marcon-Leonardi, hanno girato il set e la partita. Perché anche nel quarto, condotto da Villa fino al 23-22, il finale è stato lo stesso anche se le milanesi hanno chiuso con cifre migliori a muro (10 a 6), attacco (41% a 38%) e ricezione (59% a 54%). In Italia solo Urbino e Piacenza sono riuscite a battere la squadra di Parisi quest’anno (21 su 21), ma a Busto non ce l’ha fatta nessuno. Abbondanza sa cosa sistemare: «Troppi regali, abbiamo sprecato vantaggi importanti...». Già domani avrà l’occasione di sfatare il tabù. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino MERCATO
Gioli in Turchia? Anche Gioli al Galatasaray Istanbul con Lo Bianco e Barbolini in panchina, l’ipotesi pare concreta. Piacenza che aveva cercato la capitana azzurra, ora punta su Ferretti.
A-2 DONNE (m.l.) Giaveno batte Pontecagnano e conserva 5 punti sulle inseguitrici. Per Casalmaggiore 9 vittoria di fila, ora è secondo. Matera in B-1. 26ª: Cedat 85 San Vito–Paradiso Busnago 3-1 (25-23 11-25 25-23 25-17); Esse-ti Loreto–Rota Mercato 3-2 (25-18 25-27 22-25 25-18 15-13); Icos Crema– Pomì Casalmaggiore 0-3 (20-25 23-25 23-25); Puntotel Sala– IHF Frosinone 3-2 (25-27 21-25 27-25 25-18 20-18); Reale Giaveno–Lavoro.Doc Pontecagnano 3-2 (25-14 25-19 23-25 21-25 17-15); Matera–Terre Verdiane Fontanellato 1-3 (25-22 23-25 21-25 23-25); Infotel Forlì– Montichiari 2-3 (25-12 , 15-25, 17-25 25-19 11-15); Biancoforno Santa Croce–Assitur Soverato 1-3 (20-25 19-25 25-20 21-25). Classifica: Giaveno 65; Loreto, Casalmaggiore 60; Crema 58; Busnago, Santa Croce 51; Soverato, Montichiari 38; Fontanellato 36; Frosinone 29; Sala Consilina 28; San Severino 26; San Vito 25; Pontecagnano 24; Forlì 16; Matera 10.
HOCKEY GHIACCIO IL RITORNO
Milano in serie A: di padre in figlio La saga dei Migliore: Ico era capitano, come ora Tommaso, nella promozione 1988
mo trionfo... E’ stato suo, sabato notte, il sospiratissimo gol della vittoria al 2’12" del secondo supplementare, dopo 82’12" di fuoco, dopo oltre tre ore dal primo ingaggio. Papà era in tribuna: è il presidente del club... C’era già il sole quando ieri mattina sono tornati in città.
ANDREA BUONGIOVANNI MILANO
Gli eredi Il movimento di vertice
Questa è una favola lunga (quasi) un quarto di secolo. E tra il punto di partenza e il punto di arrivo ci sono tante, meravigliose analogie. Otto marzo 1988: Milano, a Ortisei, vince 3-1 gara-3 della finale dell’allora B-1 contro il Gardena e, facendo saltare il fattore campo per la prima volta nella serie, conquista la A. Il capitano della squadra, sponsorizzata Saimex, è Ico Migliore, oggi 55enne. E’ sul ghiaccio quando Guido Tessari realizza il gol decisivo. Sei aprile 2012: Milano, a Selva, località che da Ortisei dista una manciata di chilometri, vince 2-1 gara-6 della finale di A-2 contro lo stesso Gardena e, facendo saltare come allora il fattore campo per la prima volta nella serie (stavolta al meglio delle sette parite), riconquista la A dopo quattro stagioni. Il capitano della squadra è Tommaso Migliore, 23enne figlio di Ico, nato nove mesi dopo il pri-
LA GAZZETTA SPORTIVA
tricolore ritrova Milano (in A-1 al posto del Vipiteno retrocesso). E non è cosa da poco. Questione di tradizione (sono 32 gli scudetti vinti all’ombra della Madonnina con società diverse) e di numeri: all’Agorà, casa rossoblu, le ultime due partite hanno raccolto oltre 7000 spettatori. Perché dopo il Saimex, c’è stata l’epopea Saima (con gli esauriti al Forum e gli infuocati derby coi Devils), poi quella del Milano 24 di Umberto Quintavalle e quindi quella dei Vipers di Alvise di Canossa, tra il 2002 e il 2006 capaci di cinque titoli consecutivi. In mezzo difficoltà e sparizioni, ma anche la passione senza fine dei tifosi. Il gruppo oggi guidato in panchina da Massimo Da Rin, forte di una decina di giocatori cresciuti nel vivaio (Tommaso e tre compagni erano nella rosa degli ultimi Vipers), è figlio di quello che giocava al Piranesi (quasi) un quarto di secolo fa. La festa La promozione (domani festa per tutti alle 17 nella zo-
Ico Migliore, 55 anni: il padre
na antistante l’Agorà), ma non solo. Nel futuro più o meno prossimo c’è il possibile sbarco nella Kontinental Hockey League, con una seconda squadra di alto livello. Il risultato di sabato non potrà che alimentare il progetto. Dalla Russia sono già arrivati i complimenti: sulle maglie dei giocatori, del resto, per tutta la stagione ha fatto bella mostra il logo Khl. Ieri il Presidente della Provincia Guido Podestà ha ribadito l’appoggio, Migliore senior venerdì a Vienna incontrerà i vertici del campionato che, con Avangard Omsk-Dinamo Minsk, sta per vivere la propria finale: se son rose fioriranno. Intanto c’è da celebrare il ritorno tra le grandi: l’ultima pagina della favola. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tommaso Migliore, 23 anni: il figlio
LA FINALE SCUDETTO
Bolzano allunga Gara-2 vinta 2-1 (m.l.) In 5200 ieri sera al Palaonda per gara-2 della finale scudetto (al meglio delle 7): il Bolzano batte il Valpusteria 2-1 e allunga 2-0. Gara-3 martedì (ore 20.30) a Brunico. Bolzano-Valpusteria 2-1 (1-1, 1-0, 0-0). Marcatori: p.t. 7’29" Oberrauch (V), s.n., 13’18" Sharp (B); s.t. 7’50" Borgatello (B), s.n. QUI ITALIA Domani ad Asiago via al raduno dell’Italia maschile verso i Mondiali gruppo A, a Hull (Ing) debutto di quella femminile (ore 13) contro la Francia in quelli di 1ª Divisione (gir. B).
ESTIVI VREDESTEIN ULTRAC VORTI E SPORTRAC 5 BY GIUGIARO DESIGN Vredestein ha scelto Budapest e il circuito dell’Hungaroring per il lancio dei suoi nuovi pneumatici estivi Ultrac Vorti e Sportrac 5, entrambi realizzati con la collaborazione di Giugiaro. Il modello Ultrac Vorti rappresenta l’ultima generazione di pneumatici Ultra-High-Performance (Uhp) mentre il modello Sportrac 5, sportivo e confortevole, è l’evoluzione dello Sportrac 3, l’estivo premiato, anche nel corso del 2011, come “best in test” da numerosi enti indipendenti e riviste europee. Grazie al design ultramoderno conferitogli da Giugiaro l’Ultrac Vorti ha un aspetto affascinante e originale. Con il suo stile pulito e assoluto è eccellente in termini di aderenza, manovrabilità e frenata sia su superfici asciutte sia sul bagnato. Questo pneumatico rispetta le caratteristiche pratiche ed estetiche richieste dai proprietari di auto sportive ed esclusive e il suo indice di velocità (Y) ne prevede l’impiego fin oltre i trecento chilometri orari. L’Ultrac Vorti è il risultato di una cooperazione intensiva tra Vredestein e i suoi numerosi partner. Il battistrada è stato ancora una volta sviluppato in collaborazione con Giugiaro così come il nome, che si ispira ai flussi d’aria generati, per esempio, da un elicottero in fase di decollo riflettendone la velocità e le potenti forze che lo pneumatico riesce a controllare. Nello sviluppo dell’Ultrac Vorti si sono rivelati utili anche i contatti di Vredestein con i migliori tuner automobilistici quali Carlsson, Arden e Lumma. Il segmento Ultra High Performance è infatti, in assoluto, il più esigente e questo modello garantisce prestazioni eccellenti anche nelle condizioni più estreme. L’Ultrac Vorti spicca per sportività, stile, innovazione e il design sorprendente si combina con i dettagli tecnici più avanzati. Le pareti esterne delle due scanalature longitudinali presentano un doppio angolo per assicurare maggiore stabilità dei blocchi in direzione laterale, per compensare meglio le forze nelle curve, prevenire un’usura irregolare e mantenere bassi i livelli di rumorosità. Le speciali incisioni a freccia presenti sul battistrada migliorano, infine, la capacità di controllo. L’Ultrac Vorti presenta un profilo a quattro raggi, soluzione innovativa che assicura una distribuzione della pressione più uniforme mentre il contorno rinnovato garantisce sempre una transizione fluida. Lo pneumatico presenta un battistrada asimmetrico che aumenta il contatto durante le manovre offrendo così una maggiore resistenza alle forze laterali e migliorando sensibilmente l’handling e la manovrabilità in curva. Le sue caratteristiche lo rendono inoltre particolarmente silenzioso per l’intero ciclo di vita. Il nuovo Vredestein Sportrac 5, successore del pluripremiato Sportrac 3, è uno pneumatico estivo incredibilmente silenzioso e confortevole che eccelle in stabilità e sportività offrendo una manovrabilità ottimale sia su superfici asciutte sia sul bagnato. Le dimensioni dello Sportrac 5 sono adatte per tutte le auto di fascia medio-alta. Anche Vredestein Sportrac 5 è stato realizzato in collaborazione con Giugiaro, che ha sviluppato scanalature laterali e battistrada dotandoli di caratteristiche peculiari e di un aspetto assolutamente sportivo. A differenza del predecessore lo Sportrac 5 è asimmetrico e non direzionale e presenta alcune “cerniere” sulle scanalature centrali che forniscono la flessibilità necessaria per una bassa resistenza al rotolamento. Un’impronta a terra perfettamente disegnata, frutto di un’eccellente distribuzione della pressione di contatto, garantisce un’usura uniforme (che si traduce in una sua maggiore durata) e una manovrabilità eccellente. Lo Sportrac 5 beneficia della tecnologia Handling Tuned Sidewall (Hts), capace di garantire una pronta risposta ai comandi dello sterzo anche nelle situazioni d’emergenza. Questo pneumatico – l’estivo più sportivo nell’attuale segmento di mercato con codice velocità V – presenta inoltre quattro ampie scanalature longitudinali per un drenaggio ottimale dell’acqua e la massima capacità di controllo in caso di aquaplaning. a cura di RCS MediaGroup Pubblicità
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
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GOLF AUGUSTA MASTERS
Tiger, una giornata di rabbia «Non c’è più con la testa»
NEL TERZO GIRO
Un pessimo secondo giro a 75 colpi fa esplodere Woods: parolacce, calci, gesti di stizza. I commentatori: «Sfoghi concessi solo a lui». Ma i tifosi sono dalla sua parte Fred Couples, 52 anni REUTERS DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol AUGUSTA (Georgia, Usa)
Ci mette brevemente la faccia, Tiger Woods. Deve essere una sorta di maschera provata e riprovata più volte con gli amici del marketing. Così, davanti ai microfoni sforza un sorriso come se tutta la sceneggiata appena andata in onda sui prati di Augusta nelle cinque ore e mezzo precedenti fosse il passato remoto: «Come mi sento? Affamato», prova a scherzare. Ha appena concluso il secondo giro, il peggiore al Masters dal 2004, un 75 che lo retrocede a otto lunghezze dai leader. Ma ancora non si vuole arrendere: «C’è chi ha vinto qui rimontando cinque o sei colpi nelle ultime nove buche del torneo. A me basterà rosicchiare qualche cosa nel terzo round, per sferrare l’attacco
«Sì, ho avuto problemi con lo swing. Ora devo soltanto avere pazienza»
TIGER WOODS 36 ANNI
decisivo l’ultimo giorno».
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Dov’è la testa? Come può in po-
chi minuti aver metabolizzato quanto gli è appena successo? Il suo drive, ricostruito faticosamente in questi mesi con il nuovo allenatore-guru Sean Foley, una volta sotto pressione è andato in frantumi, il gioco corto e il putt più simili ieri a quelli di un giocatore della domenica. Tiger è ultimo fra i colleghi che hanno passato il taglio nella classifica di fairway azzeccati (ne ha centrati 14/28 nei primi due giorni) ed è 50˚ su 63 per i colpi andati sui green. Ma più che il golf preoccupa la sua testa. Quando le cose iniziano ad andargli storte nelle seconde nove, perde la calma. Lo si sente imprecare: «God damn it! ». Non proprio una bestemmia, ma un’espressione che in gran parte dell’America bacchettona suona di pessimo gusto. Gli sfoghi Alla 11, Tiger realizza il suo quarto bogey di giornata e allora, con un gesto rabbioso, fende l’aria con il ferro. Alla 13, la pallina gli si ferma sul margine di un profondo fossato: costretto al suo terzo «drop» del torneo, scaraventa a terra il tee che gli serve per misurare la posizione del nuovo tiro. Alla 15 quando il suo colpo sterza a destra, dà l’impressione di voler stroncare in due il bastone. Sul par-3 della 16 ha i nervi ormai a pezzi: sbaglia il tiro dal tee, lascia cadere il ferro 9 e gli sferra un calcione scagliandolo a una decina di metri. Ma il pubblico non lo molla: è ancora dalla sua par-
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1. Alla 13, Tiger Woods osserva la pallina finita sull’orlo di un fossato 2. Decide per il drop, il terzo di giornata. Poi un gesto di rabbia 3. Altro sfogo alla 16: scalcia il ferro dopo aver sbagliato il drive AFP
te. Invece, Nick Faldo in telecronaca lo scarica così: «Credo che si possa affermare senza timore di smentite che Tiger ha smarrito il suo gioco e forse anche la testa». Esternazione pesante che alcuni condividono, come il giornalista Tim Dahlberg, che scrive un editoriale di fuoco: «Gli organizzatori gli permettono comportamenti che agli altri 95 in gara non so-
no concessi. Tiger è imbarazzante per il suo sport». Pazienza Persino eccessivo:
ora Woods è nudo, semplicemente più umano. E il verdetto del popolo ieri mattina alla partenza del terzo round è unanime: pollice all’insù. Solo applausi e incoraggiamenti: «Vai, Tiger!», «Forza Tiger!». E lui riparte in piena salita come
se nelle tappe precedenti si fossero verificate solo insignificanti forature. Nessun accenno al suo comportamento, però concede: «Sì, ho avuto problemi con il mio swing. Ora devo solo avere pazienza». Ma anche i tornanti del terzo giro si riveleranno durissimi: Woods non rosicchierà il terreno sperato e sarà probabilmente costretto alla resa.
Francesco Molinari risale: -2 Dimenticatevi i leader delle prime 36 buche (Couples e Dufner) e la maggior parte dei loro inseguitori (sprofondano Rory McIlroy e Sergio Garcia), dopo il terzo giorno il tabellone assume un aspetto completamente nuovo: al comando va lo svedese Peter Hanson (grazie a 8 birdie e un solo bogey), al suo secondo Masters e con un solo top ten nei Major. Ma sul collo ha il fiato di uno dei grandissimi, Phil Mickelson autore di un round altrettanto strabiliante: 4 birdie e un eagle. C’è almeno un’altra decina di giocatori, però, che può giocarsela quest’oggi. Ci sarebbe potuto essere anche Francesco Molinari in quel gruppo di elite, se solo avesse «puttato» meglio nel secondo round e se ieri, dopo 5 birdie e un bogey, non avesse sporcato l’ottimo giro con bogey alle ultime due buche. Spiegava l’azzurro: «Ho giocato bene tutto il giro, peccato per quel putt che non è entrato alla 18, non sono stato molto fortunato nell’occasione». Comunque con il suo 70 (-2) per la giornata e per il torneo può ancora puntare a entrare nei top ten. Dopo il 3˚ giro 1. Hanson (Sve, 68, 74, 65) -9; 2. Mickelson (Usa, 74, 68, 66) – 8; 3. Oosthuizen (Saf 68, 72, 69) -7; 4. B. Watson (Usa 69, 71, 70) -6; 12. F. Molinari (69, 75, 70) -2; 57. E. Molinari (75, 74, 76) +9.
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TENNIS I QUARTI DI COPPA DAVIS
I Bryan lanciano gli Stati Uniti Spagna k.o. a sorpresa, bene i cechi Punto cruciale in doppio dei gemelli con la Francia senza concedere palle break (ri.cr.) Quando giocano così, i dubbi svaniscono d’incanto. Convocare i Bryan in Davis, anche se sono i numeri uno del doppio, è sempre un rischio, perché tolgono il posto a un singolarista di riserva. Intoccabili Jim Courier, il capi-
tano degli Usa, sempre impeccabile nel suo vestito firmato (con cravatta), è certamente lieto di scommettere su di loro ogni volta, soprattutto se i gemelli lo ripagano con un successo cruciale maturato con una prestazione da intoccabili del servizio: nessuna palla break concessa in due ore e sette minuti di partita. Così, gli Stati Uniti si portano sul 2-1 a Montecarlo contro la Francia e annusano l’impresa. Sarà decisivo, con ogni probabilità, il primo incrocio del pomeriggio odierno, la sfida tra i numeri uno Tsonga e Isner: entrambi non amano molto la terra, ma il lungo americano ha dimostrato venerdì di potersi adattare bene alla lentezza del rosso
del Country Club. Tornando al doppio, i numeri dei Bryan sono impressionanti: 19-2 il loro bilancio in Davis, ma 10-0 in trasferta. Ecco perché: «Quando giochi fuori casa — dice Mike — è più facile rimanere concentrato, perché la gente fa il tifo contro e dunque puoi solo pensare al tuo tennis». Nonostante la conclusione in tre set, è stata una partita spettacolare e Llodra e Bennetau sono rimasti agganciati a lungo, fino ad avvicinarsi a due punti dal set nel terzo. Ma la solidità alla battuta degli avversari è risultata determinante: «I ragazzi hanno giocato sotto tono solo per due minuti — ammette sconsolato Forget — e si sono ritrovati sotto di due set. Ora la situazione è difficile, ma possiamo vincere i due singolari». Sorpresa e certezza Accadrà si-
curamente alla Spagna, che insegue il 23˚ successo consecutivo in casa e oggi dovrebbe chiudere facilmente la contesa contro gli austriaci, che però si
Mike (a sinistra) e Bob Bryan, 33 anni, esultano dopo il successo ANSA
sono presi la soddisfazione di vincere il doppio e rimanere vivi. Partita sospesa per pioggia dopo il primo set vinto da Lopez e Granollers, al rientro Peya e Marach abbandonano ogni tattica e si gettano a rete su ogni palla, cambiando l’inerzia e conquistando tre set consecutivi, l’ultimo al tiebreak finito a 12, il secondo più lungo della storia del Gruppo Mondiale. Una piccola soddisfazione, per Marach: «Non volevamo tornarcene a casa già dopo
due giornate». Corretja, da quest’anno capitano spagnolo, la prende con filosofia: «Inutile arrabbiarsi con la pioggia, sono cose che possono capitare e gli austriaci sono stati più bravi di noi a capire la nuova situazione». A Praga, il capitano ceco Navratil si affida come sempre a Berdych e Stepanek anche in doppio e ne ottiene un facile successo in tre set contro i serbi. Come è dura, senza Djokovic. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la guida Argentina a fatica: dopo cinque ore si porta sul 2-1 Spagna-Austria 2-1. A Castellon (terra), venerdì: Almagro (Spa) b. Melzer (Aut) 6-2 6-2 6-4; Ferrer (Spa) b. Haider-Maurer (Aut) 6-1 6-3 6-1. Ieri: Marach/Peya (Aut) b. Granollers/Lopez (Spa) 3-6 6-4 6-4 7-6 (12). Oggi: Ferrer c. Melzer; Almagro c. Haider-Maurer. Francia-Stati Uniti 1-2. A Montecarlo (terra), venerdì: Tsonga (Fra) b. Harrison (Usa) 7-5 6-2 2-6 6-2; Isner (Usa) b. Simon (Fra) 6-3 6-2 7-5. Ieri: M.B. Bryan (Usa) b. Llodra/Benneteau (Fra) 6-4 6-4 7-6 (4). Oggi (dalle 11 Supertennis): Tsonga c. Isner; Simon c. Harrison. Repubblica Ceca-Serbia 2-1. A Praga (terra), venerdì: Berdych (R.Cec) b. Troicki (Ser) 6-2 6-1 6-2; Tipsarevic (Ser) b. Stepanek 5-7 6-4 6-4 4-6 9-7. Ieri: Berdych/Stepanek (R.Cec) c. Zimonjic/Bozoljac (Ser) 6-4 6-2 7-6 (4). Oggi: Berdych c. Tipsarevic; Stepanek c. Troicki. Argentina-Croazia 2-1. A Buenos Aires (terra): Cilic (Cro) b. Nalbandian (Arg) 5-7 6-4 4-6 7-6 (2) 6-3; Del Potro (Arg) b. Karlovic (Cro) 6-2 7-6 (7) 6-1. Ieri: Nalbandian/Schwank (Arg) b.. Cilic/Karlovic (Cro) 3-6 7-6 (6) 6-3 6-7 (6) 8-6. Oggi: Del Potro c. Cilic; Nalbandian c. Karlovic. BARLETTA A Barletta pioggia protagonista. La prima semifinale, sospesa due ore, è stata vinta 3-6 6-3 7-6 da Bedene (Slo) su Jaziri (Tun). L’altra, la più attesa, tra Starace e Volandri, è cominciata poco prima delle 18,30, con la minaccia dell’ oscurità. La sospensione arriva dopo il 7-6 (3) di Starace. Oggi prosecuzione alle 11, finale alle 15.
VAI SERENA A Charleston (Usa, 544.000 e, terra) Serena Williams vendica la sorella Venus, eliminata nei quarti dalla Stosur che ha così impedito la sfida in famiglia in semifinale, e travolge l’australiana (che l’aveva battuta agli Us Open) concedendole solo due game in 59’. Semifinali: S. Williams b. Stosur (Aus) 6-1 6-1; Safarova (Cec) b. Hercog (Slo) 6-0 6-0; quarti: Stosur b. V. Williams (Usa) 6-3 4-6 6-3; Safarova (Cec) b. Zvonareva (Rus) 6-3 6-3; Hercog b. Petrova 6-1 6-2.
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Nuoto TRIALS CINESI E GIAPPONESI
Sun Yang fa già paura 1500 sl in 14’42"30 Irie: 200 dorso da 1’54"03 (al.fu.) Squillo dai Trials cinesi: Sun Yang mette una seria ipoteca sul titolo olimpico dei 1500 con un 14’42"30 che lo mette in testa alla lista stagionale con 5 secondi di vantaggio sul sudcoreano Park Tae Hwan (14’47"38). «Sono appena tornato dall’Australia e non ho avuto tempo per i particolari — ha commentato il fenomeno ventenne che si allena tra Cina e Australia sotto la guida di Dennis Cotterell —, per questo sono davvero soddisfatto del tempo. Il mio allenatore si aspettava un 14’45" da me, sono arrivato tranquillo alle ultime vasche, posso ancora migliorare». Dietro di lui il sedicenne Hao (in 14’58"44). Irie bis Dopo il pass nei 100 dorso, Ryosuke Irie stampa nei 200 un 1’54"03 (un centesimo più del tempo nuotato a gennaio, abbastanza per occupare i primi tre posti con i crono più veloci della specialità nel 2012) che gli vale il secondo pass. Per Londra, con lui, si è qualificato anche Watanabe (1’56"83). Baby Hagino Continua a stupi-
re il 17enne Kosuke Hagino, che si è imposto anche nei 200 misti (1’58"01, r.n. juniores e secondo tempo del 2012 dietro al 1’56"32 di Phelps) e a Londra gareggerà anche nei 400. Tra le donne, nei
Tennistavolo E’ LA N. 2 D’ITALIA
Qualificazioni olimpiche La Stefanova rinuncia Rottura con la Federazione GENNARO BOZZA
Sun Yang, 20 anni REUTERS
200 rana Satomi Suzuki lancia la sfida a Rebecca Soni, il 2’22"99 della giapponese è il secondo tempo stagionale dietro alla statunitense (2’22"73) e lascia dietro la quindicenne Kanako Watanabe (passaggio ai 100 in 1’08"88, 2’23"56 finale), anche lei qualificata per l’Olimpiade. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati Trials cinesi. Uomini, 50 sl: 1. Shi Yang 22.51. 1500 sl: 1. Sun Yang 14’42"30; 2. Hao Yun 14’58"44 . Donne, 50 sl: 1. Yin Fan 25"24; 2. Tang Yi 25"30; 3. Xu Wen 25"37. 200 dorso: 1. Yu Yaping 2’09"71; 2. Bai Anqi 2’10"05. 100 rana: 1. Sun Ye 1’07"30; 2. Liu Xiaoyu 1’07"88; 3. Ji Liping 1’07"90. Trials giapponesi. Uomini, 200 do: 1. Irie 1’54"03; 2. Watanabe 1’56"83. 200 misti: 1. Hagino 1’58"91; 2. Takakuwa 1’58"20. Donne. 200 rana: 1. Suzuki 2’22"99; 2. Watanabe 2’23"56; 3. Kawanabe 2’23"83.
Tennistavolo italiano in subbuglio alla vigilia delle qualificazioni olimpiche, dall’11 aprile in Lussemburgo. Nikoleta Stefanova non ci andrà. Il motivo ufficiale è nel sito Fitet: problemi di salute. Gli stessi invocati per giustificare l’assenza della Stefanova ai recenti Mondiali a squadre. Ma è anche vero che fra lei e la Federazione ci sono tensioni evidenti, come testimonia lo «scontro» via internet fra loro. Al comunicato ufficiale, nel quale è scritto che lei rinuncia alle qualificazioni «nonostante gli sforzi e le risorse messe a disposizione dalla Fitet»,Niko risponde su facebook: «Non è vero che la Fitet ha fatto tutto quel che poteva». E nel certificato medico si parla di «malessere psicofisico», la cui origine è facile individuare proprio in questa situazione non chiara. La Stefanova, aveva chiesto un’organizzazione che le permettesse di badare al suo bambino di pochi mesi e di potersi allenare ed essere guidata dal tecnico che l’aveva portata ai più grandi successi (ori e bronzi europei, vittorie con cinesi e asiatiche), Maurizio Errigo. La risposta Fitet Il presidente federale Franco Sciannimanico risponde così: «Le abbiamo concesso tutto quello che ci
Baseball IBL: 2˚ TURNO
Boxe IL BRONZO DI LOS ANGELES
San Marino e Bologna a 1000
Musone: infarto Quattro irakeni È fuori pericolo a Londra 2012
(m.c.) San Marino fa il pieno con Grosseto. Nel pomeriggio approfitta del rilievo di Granitto per passare dal 4-4 al 13-4 (hr3 Bittar e Chapelli all'8˚); in gara3 arriva fino all'11-4 (10bv su Oberto), ma i maremmani (15bv) lottano fino all'ultimo out. Fuoricampo di Mazzuca, Pecci, Sgnaolin, Ramos Gizzi, Reginato. Imbattutto anche Bologna, che fa il bis a Nettuno. A lanciare i ragazzi di Nanni è Liverziani (2/5, 4pbc), con un fuoricampo da 3. Rimini riscatta il ko di venerdì con 21 hit, trascinato da Chiarini, autore di un fuoricampo a partita (4 in due weekend). Parma firma il primo en plein su Novara, tenuto a freno in gara3 da Giovannelli (2bv in 6rl). In evidenza Marval (7/8 in due gare). 2˚ turno, gara2-3: Cariparma-Elettra Novara 11-6, 11-1 (7˚); De Angelis Godo-Rimini 1-8, 2-4; Danesi Nettuno-Unipol Bologna 3-10; T&A San Marino-Montepaschi Grosseto 13-4, 15-11. Class.: San Marino (6-0), Bologna (5-0) 1000; Rimini 667 (4-2); Godo e Parma 500 (3-3); Nettuno 200 (1-4); Grosseto 167 (1-5); Novara 0 (0-6). Oggi: 12 gara-3 Nettuno-Bologna.
Mario Chiarini, 31 anni MOROLLI/FIBS
Angelo Musone in un match da pro’
(l.b.) Pasqua in ospedale per Angelo Musone, ricoverato presso l’Ospedale San Sebastiano di Caserta da venerdì mattina. Il bronzo dei pesi massimi dell’Olimpiade di Los Angeles ha avvertito i sintomi di un infarto nelle prime ore del mattino; soccorso dalla moglie Caterina, è stato accompagnato presso il nosocomio casertano dove è stato visitato. Dopo aver effettuato una coronografia, è stato sottosposto ad intervento di angioplastica perfettamente riuscito. Musone, che è consigliere federale della Fpi, è stato di recente insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica dal Prefetto di Caserta. Nato il 1˚ marzo 1963, Musone è stato da pugile il precursore della grande scuola di Marcianise: dopo il bronzo olimpico, ha disputato 21 match da professionista, vincendone 20 e perdendone solo uno, l’ultimo prima del ritiro nel 1987. Il 22 maggio di quell’anno la vittoria più importante: a Jesi batte per ko 7 Leon Spinks.
Atletica RECORD DAL 1990
La federazione atletica irakena manderà ai Giochi di Londra quattro atleti. Sarà la squadra più numerosa dal 1990, anno della sospensione dalle principali manifestazioni sportive in seguito all’invasione del Kuwait. I qualificati sono il giavellottista Ammar Ali Makki e il discobolo Shaheed Haidar Nasser, il mezzofondista Adnane Tayes e la velocista Dana Abdul Razak. Quest’ultima, sesta nella batteria dei 100 in 12"36 e Shaheed Haidar Nasser, penultimo nel gruppo B del disco maschile con 54.19, erano i soli due rappresentati del paese a Pechino 2008, mentre ad Atene 2004 non ci furono irakeni. La sola medaglia olimpica conquistata dall’Iraq ai Giochi risale a Roma 1960, quando Abdul Wahid Aziz nel sollevamento pesi fu bronzo nei leggeri con 380 kg. Curiosamente, la stessa gara regalò la sola medaglia nella storia anche a Singapore, argento con Howe-Liang Tan, sempre con 380 kg.
Dana Abdul Razak a Pechino AFP
Atletica Alle Florida Relays Jackson, Freeman ok (si.g.) Venerdì a Gainesville (Usa), nelle Florida Relays, migliori prestazioni mondiali 2012 di Bershawn Jackson nei 400 hs (48"49) e di Octavious Freeman nei 100 (11"10). Pesante sconfitta nei 110 hs di David Oliver, quarto nella gara vinta da Ronnie Ash in 13"10 ventoso. Uomini. 100 (+1.1): Demps 10"11; Hyman (Cay) 10"14. 200. I (+3.4): Mitchell 20"08; I. Young 20"35. II (+2.8): Butler 20"43. III (+3.3): Miller (Bah) 20"29. 400. I: McQuay 45"65. II: Hyatt (Giam) 45"68. 110 hs (+3.0): Ash 13"10; Faulk 13"25; Fourie (Saf) 13"31; Oliver 13"43. 400 hs: Jackson 48"49 (mpm ’12); Dutch 48"96. Donne. 100 (+1.2): Freeman 11"10 (mpm ’12); Townsend 11"22. 200 (+0.5): Freeman 22"80; Goodman 22"85. 400: McCorory 51"56. 100 hs (-0.5): Porter 12"96. 400 hs: Brown 54"88 (mpm ’12); Williams-Ross 55"76. A Palo Alto. Uomini. 10.000: Ritzenhein 28’21"48. Donne. 5000: Areson 15’18"31 (mpm ’12). 3000 sp: Waite (Gb) 9’48"35 (mpm ’12). Alto: Barrett 1.95 (mpm ’12). MEDIA BLENIO (w.b.) Domani (ore 14.30) tradizionale Media Blenio in Canton Ticino (Svi) sui 10 km. Favoriti i keniani Soi, Longosiwa e Kwalia. Europa rappresentata dall’ucraino Lebid.
Nikoleta Stefanova, 28 anni AP
ha chiesto: sparring, orari speciali, palestre. L’unica cosa che non abbiamo potuto fare è autorizzare Errigo a seguirla nelle gare, perché non fa parte dello staff della Nazionale». È anche vero, però, che altri atleti sono stati seguiti da tecnici non dello staff azzurro in gare internazionali (Mutti da Yang Min) e appare assurdo fare seguire l’atleta da un tecnico in allenamento e da un altro in gara. Per Sciannimanico però non c’è un problema con la Stefanova: «L’unico nostro riferimento è il certificato medico, non altro. Se non dovesse andare neanche all’ultima qualificazione, quella mondiale in Qatar, il Consiglio federale valuterà». Intanto, si perde una buona possibilità di un posto a Londra. Un suicidio sportivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pesi ULTIMA CHANCE PER LONDRA
Europei, domani Pagliaro in tv
Boxe ZAMORA CHE FATICA (i.m.) Sorpresa sul ring di Fogliano di Redipuglia (Go): lo sfidante europeo dei superwelter Bruno Zamora (22-0-2) va al tappeto al primo round contro Santos Medrano (Nic, 8-8-3) poi si riprende a fatica e vince ai punti all’ottavo round (di un punto). Nei welter pari tecnico al 4˚ round fra Italo Brussolo (10-5-2) e Ronnie Mc Field (Nic, 13-15-3).
Curling MONDIALI UOMINI Oggi (ore 16, diretta Eurosport 2) a Basilea (Svi), finale dei Mondiali maschili, Canada-Scozia. Ieri: Canada-Scozia 7-6; Scozia-Svezia 7-6.
Football Sermone di Tebow in 30.000 in chiesa Oggi nella cittadina di Georgetown, poco a nord di Austin, in Texas, Tim Tebow terrà il sermone pasquale e sono annunciate non meno di 30.000 persone. La parrocchia ha organizzato perché la messa venga celebrata nel prato antistante la chiesa e ha allestito un servizio di trasporto con 110 pullman. Quarterback, l’anno scorso ai playoff coi Denver Broncos, Tebow è molto devoto, e proprio la sua sensibilità e il suo modo di pregare, inginocchiato, a bordo campo, lo hanno reso personaggio celeberrimo negli Stati Uniti. Suo malgrado coinvolto nell’affaire-Peyton Menning, ha recentemente lasciato Denver: il prossimo anno sarà ai New York Jets. SEAMEN BATTUTI (m.l.) In un clima surreale i Seamen Milano, orfani di coach Joe Avezzano, hanno ceduto ieri al Vigorelli nella prima partita di Efaf Cup, girone eliminatorio (Gruppo D), ai Lions Braunschweig (Ger) 0-56.
Hockey pista COPPA LATINA (m.nan.) Seconda sconfitta per l’Italia under 23 nella Coppa Latina a Vilanova (Spa): 8-2 dalla Spagna, in gol Pagnini e Ghirardello. Nell’altra sfida, Portogallo-Francia 8-4. Classifica: Spagna, Portogallo 6; Italia, Francia 0. Oggi alle 11 Italia-Francia.
Hockey prato
Genny Pagliaro, 23 anni
I 48 kg donne con Genny Pagliaro e i 56 kg uomini aprono domani ad Antalya (Tur) gli Europei, ultima chance di ottenere un pass per Londra. Ieri il d.t. Aldo Radicello ha scelto le 4 donne e i 6 uomini in gara per la qualificazione olimpica. Oltre a Genny Pagliaro nei 48 kg ci sono Lombardo (53), Bordignon (58), Maria Grazia Alemanno (63); tra gli uomini, Scarantino (56), Rubino e Guarnaccia (62), Bombaci e Greco (69), De Luca (77). Per avere un pass i loro punteggi, sommati, dovranno piazzare l’Italia tra le prime 7 squadre maschili e tra le prime 6 femminili. «Per le donne sarà più facile, ma sono fiducioso anche per gli uomini — spiega Radicello —: ai recenti Assoluti si sono tutti migliorati. Genny? Rispetto ai Mondiali sta meglio. Nello slancio entrerà a 95». A Eurodisney pagò l’ambiziosa entrata a 100. Ora non si può sbagliare. Domani. Ore 10.30 48 kg donne gr. B (D’Alessandro); ore 13, 56 kg uomini gr. B (Di Giusto, Scarantino). Ore 16.30 (diretta Eurosport) 48 kg D (Pagliaro). Ore 19 (dir. Eurosport) 56 kg U.
COPPA CAMPIONI (g.l.g.) Fortuna alterna per le italiane in Coppa dei Campioni. Per il Bra è arrivata la prima sconfitta dell’anno, dopo 14 vittorie in campionato: 2-0 dallo Stroitel Brest (Bie). La Roma De Sisti batte 1-0 l’Arminen (Aut). Oggi terzo e decisivo turno: Bra-Arminen e Roma De Sisti-Witchurch.
Ippica IERI MILANO QUINTE’ (m 2200): 1 Biff Tannen (D. Vargiu); 2 Dream Hall; 3 Sugarello; 4 Cernobbio; 4 Speyer; Tot.: 3,63; 2,05, 4,67, 3,16 (82,47) Quinté 10-12-7-2-17 12.603,05. Coi ritirati 4-15) e 192,23. Quarté e 660,88 (151,86). Tris e 349,22 (41,34). DOMANI ROMA QUINTE’ In 16 sui 1600 m di Capannelle. Indichiamo Milgaus (4), Ksenia (7), Ca Pesaro (8), Bentu Nou (3), Pit Lane (8), Achrone (2). DOMANI ANCHE Gal.: Varese (15.10), Sirausa (15.20). Tr.: Bologna (14.45), Napoli (15.05), Montecatini (15.15), Taranto (15.20), Montegiorgio (15.30).
Judo AZZURRINI Subito quattro podi per l’Italia under 20 a Moudania (Gre) nella Iliadis Cup, European Cup Junior con la partecipazione di 283 atleti di 18 nazioni. Gli azzurrini sono saliti tre volte sul secondo gradino del podio con Piras (66), Martina Greci (63) e Chiara Meucci (78), mentre terza è arrivata Melora Rosetta (78).
Pallanuoto ALL’OLIMPIADE Così nei quarti delle qualificazioni olimpiche di Edmonton, in Canada (le vincenti hanno ottenuto gli ultimi pass per Londra): Montenegro-Turchia 19-6, Romania-Brasile 19-8, Spagna-Macedonia 11-7, Grecia-Canada 10-6. Grande delusa è la Germania, fuori nella prima fase. Domenica, a Trieste, scatta il torneo femminile col Setterosa.
VELA
Classe 470, Conti e Micol vincono in Spagna (l.b.) Giulia Conti e Giovanna Micol hanno vinto il Trofeo Princesa Sofia, terza tappa di Coppa del Mondo, il circuito internazionale più importante nella classe 470. Emozionante la Medal race con la vittoria delle azzurre (guarda il video su www.gazzetta.it) sulle giapponesi Kondo-Tabata e sulle tedesche KadelbachBelcher.
Rugby Quarti di Heineken Tolosa k.o. in Scozia Colpo di Edimburgo: diventa la prima scozzese a raggiungere le semifinale di Heineken battendo il Tolosa quattro volte campione, in un Murrayfield mezzo vuoto eppure mai così pieno per una partita di club (37.881 spettatori, record per un quarto nel Regno Unito). Nell’altro quarto, Leinster-Cardiff 34-3, con due mete di Kearney, una di O’Driscoll e Nacewa e 14 punti al piede di Sexton. Oggi Munster-Ulster (ore 13.45, dir. Sky Sport 2) e Saracens-Clermont (ore 17.30, dir. Sky Sport 2). La vincitrice del derby irlandese ospiterà Edimburgo, mentre il Leinster farà visita alla vincente tra i londinesi (giocherebbero a Twickenham) e il Clermont (a Bordeaux). Per la Challenge, London Wasps-Biarritz 23-26. In semifinale (27-28-29/4) i francesi ospiteranno la vincente di Brive-Scarlets, oggi. L’altra sfida sarà Tolone-Stade Français. BANDO CELTICO Pubblicato sul sito della Fir il bando per l’assegnazione del posto in Celtic League fino al 2013-14, dopo la revoca agli Aironi. Richiesti stadio da 5000 posti con il 50% coperto, 7.000.000 a stagione e «adeguata capacità logistica-organizzativa». La Fir garantirà 3 milioni di euro a stagione, pagherà la riprese tv casalinghe, destinerà il 66% del contributo Erc in caso di passaggio ai quarti di Heineken e metterà a disposizione lo staff, riservandosi comunque l’approvazione se la franchigia volesse una guida tecnica diversa. Scade il 25 aprile. GIOVANILI Italia settima agli Europei under 18 di Madrid. Dopo la sconfitta con la Georgia, battendo 41-14 il Portogallo gli azzurri hanno evitato la retrocessione nel gruppo B. Titolo all’Inghilterra, che in finale ha battuto l’Irlanda 25-13. Ieri a Parma, Italia under 17-Inghilterra Scolastica 20-31.
Scherma Mondiali giovani Fiorettisti di bronzo Decima medaglia per gli azzurrini ai Mondiali cadetti e giovani di Mosca. A vincerla è la squadra di fioretto under 20: Daniele Garozzo, Lorenzo Nista, Edoardo Luperi e Filippo Guerra hanno chiuso con il bronzo dopo la sconfitta in semifinale con gli Stati Uniti (45-42) e il successo sulla Cina (45-34) nella finale per il terzo posto. Nella sciabola femminile, le azzurre sono quarte: Caterina Navarria, Martina Petraglia, Camilla Fondi e Benedetta Baldini hanno perso 45-44 dalla Russia nella finale per il bronzo. Fioretto maschile a squadre. Finale: Usa b. Russia 45-36; 3˚ posto: Italia b. Cina 45-42. Semifinali: Usa b. Italia 45-42. Sciabola femminile a squadre. Finale: Francia b. Cina 45-44; Russia b. Italia 45-44. Semifinali: Francia b. Italia 45-43.
Tamburello SERIE A Così nel quarto turno: Malavicina-Callianetto 8-13; Sommacampagna-Monte 13-5; Cremolino-Cavrianese 13-6; Solferino-Carpeneto 2-13; Mezzolombardo-Filago 13-9; Medole-Castellaro 13-5. Classifica: Callianetto 12; Sommacampagna 11; Carpeneto 10; Solferino 8; Medole, Monte 6; Castellaro 5; Cremolino, Mezzolombardo 4; Cavriana, Filago 3; Malavicina 0.
Vela VOLVO RACE (r.ra.) L’equipaggio americano di Puma (skipper Read) ha vinto la 5a tappa della Volvo Race (Nuova Zelanda–Brasile) dopo 7500 miglia in 19 giorni, 18h, 9’ e 50”. Gli statunitensi hanno battuto di 12’ gli spagnoli di Telefonica (costretti a un pit stop in Argentina) che restano leader. Groupama, dopo la rottura dell’albero, ha ripreso la regata con un armo di fortuna e anche i kiwi di Camper sono ritornati in gara dopo aver riparato il danno allo scafo.
Il Presidente Diego Mosna, il Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato Massimo Righi, le società di Serie A e il personale della Lega Pallavolo Serie A, partecipano al dolore di Guido Molinaroli per la scomparsa della adorata mamma
Bruna Rigolli Molinaroli - Bologna, 8 aprile 2012. Yvonne e Massimo sono vicini con grande affetto a Guido nel grande dolore per la scomparsa dell'amata mamma
Bruna - Bologna, 8 aprile 2012.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 8 APRILE 2012
ALTRI MONDI
_gli affari del Senatur
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Ma che cosa è di preciso il Cerchio magico della Lega? Dopo il malore del 2004, la moglie, i figli e pochi fedelissimi isolarono Bossi dal resto del partito. Per i detrattori sono loro ad aver gestito la cassa in questi anni Bisogna fare un po d’ordine nel caos che la magistratura ha indotto nella Lega. Iniziamo dalle ultime notizie. Sta per scendere in campo anche la Procura di Genova, per via di una tangente da 40 o 50 mila euro versata dalla Fincantieri al partito, grazie all’intermediazione del tesoriere Belsito, consigliere d’amministrazione della società. C’è poi una denuncia di Carla Rusticelli, già tesoriere del partito in Emilia, espulsa nel 2009 perché, a suo dire, non accettava pratiche di bilancio irregolari, creazione di neri eccetera: «Se i magistrati indagassero qui accadrebbe un putiferio. Ci sono conti mai messi in ordine, soldi in nero, sia in entrata che in uscita». Terzo: ieri processione in via Bellerio, dove s’era chiuso Bossi. Cota, Giorgetti, Calderoli, Castelli («mi ha chiamato lui»), Speroni. Bossi ha detto: «L’unica cosa che posso fare adesso è cercare di tenere unito tutto, tenere unita la Lega, evitare che ci siano scontri tra i dirigenti. Li aiuto un po’». Al figlo di Bossi, Renzo, impelagatissimo, sarà forse chiesto di dimettersi da consigliere regionale della Lombardia. Ieri il Corriere della Sera ha chiesto le dimissioni dalla vicepresidenza del Senato di Rosy Mauro, anche lei parecchio avviluppata, col suo amante poliziotto, nelle spire dello scandalo. Maroni ha scritto sulla sua pagina Facebook: «Pulizia, pulizia, pulizia. Senza guardare in faccia nessuno. Rivoglio la Lega che conosco, quella dei militanti onesti
che si fanno un culo così sul territorio senza chiedere nulla in cambio. Tutti a Bergamo martedì per la grande serata dell’orgoglio leghista, un abbraccio a tutti i “barbari sognanti”, passate una Pasqua serena». Questo appuntamento era in origine una manifestazione per chiedere il congresso federale, indetta prima che esplodesse lo scandalo. Adesso che, caduto Bossi, il congresso è stato fissato a ottobre, il senso dell’appuntamento è stato trasformato. Bossi intanto è entrato nella chiesa di Santa Cristina, non lontana da via Bellerio.
1È diventato credente? Sostiene di esserci andato parecchie volte, anche se questa pretesa religiosità, questa inattesa “crisi mistica” suscita perplessità. Il parroco di Gemonio, intervistato pochi giorni fa, ha detto di non averlo mai visto in parrocchia. E le intemerate contro i “vescovoni”? E i riti sul Po, grottescamente pagani?
2 In realtà mi interessano Rosy Mauro – la “nera” – e l’amante poliziotto.
L’amante si chiama Pier Giuramosca. La Rosy, con i soldi dei rimborsi elettorali, gli ha acquistato la laurea in Svizzera, profittando del fatto che se la comprava pure per sé (60 mila euro, pare).
L’allarme Istat: i dati dal 2008
«Un milione di posti in meno per i giovani» L’Istat fotografa il crollo dell’occupazione tra i ragazzi italiani: dal 2008 al 2011, i giovani lavoratori sotto i 35 anni sono diminuiti da 7,1 milioni a poco più di 6 milioni. È quanto emerge dal confronto dei dati Istat sulla media dello scorso anno. Aumentano invece del 15%, sempre in 3 anni, gli occupati nella classe d’età tra i 55 e i 64 anni. Come dimostra l’istituto di statistica, si è trattato di una discesa progressiva, seguita alla crisi. Basti pensare che, se si considerano gli occupati tra i 15 e 34enni, in un solo anno, tra il 2011 e il 2010, la riduzione è stata di 233 mila unità. L’occupazione più matura è aumentata invece tra le donne, salite in tre anni del 23% (più 202 mila). La Cgil tuona: «I giovani i più penalizzati per i ritardi che riguardano la crescita del nostro Paese»
I pochi fedelissimi che ieri hanno manifestato a Milano per Umberto Bossi. In alto, il leader col figlio Renzo e la senatrice Rosy Mauro IPP/ANSA
3 La Rosy non si dimette mica. No, dice che sono tutte bugie. Affronterà un doppio processo interno martedì e mercoledì. Martedì si riunisce per la prima volta il nuovo vertice amministrativo, quello che ha sostituito il tesoriere Belsito. Si tratta di Stefano Stefani, Silvana Comaroli e Roberto Simonetti. I tre decideranno di affidare a una società esterna la revisione dei conti e questa società dovrà vagliare i denari finiti nelle tasche della Mauro. Ancora più delicato il passaggio di mercoledì, quando si riunirà per la prima volta il triumvirato a cui è stato affidato il partito: Maroni, Calderoli e la Dal Lago chiederanno alla Mauro di chiarire la storia di queste decine di migliaia di euro prelevate dai rimborsi elettorali. Potrebbe anche essere espulsa. Sarebbe un colpo durissimo per il "Cerchio magico".
4 Ho capito che il “Cerchio magico” sono i fedelissimi di Bossi. Ma perché si chiamano così?
Quando Bossi fu colpito dall’ictus, l’11 marzo del 2004, la moglie del Senatur, Manuela Marrone, vide il rischio di perdere tutto quello per cui aveva lottato: un partito forte, potere, denari, l’avvenire dei figli. Nella storia della Lega, la Manuela è forse più importante dello stesso Bossi: all’inizio mise lei i sol-
di, la casa, il lavoro mentre il marito andava in giro a far comizi. Ed ecco a un tratto lui è più di là che di qua e i colonnelli sono pronti a saltare su tutto quello che lei ha costruito. Mette in piedi perciò in poche ore un "Cerchio magico" che protegga il corpo santo del fondatore impedendo a chiunque di avvicinarsi. Il "Cerchio magico" è formato da lei stessa, da Marco Reguzzoni (poi capogruppo alla Camera), da Giancarlo Giorgetti, da Roberto Cota, dalla Rosy Mauro, che andrà ad abitare a Gemonio in una villetta vicina a quella del Bossi. Va tenuto a bada soprattutto Maroni, quello che pretende di scalzare la dinastia. È lei che impone la candidatura del figlio Renzo, il “trota” testa dura che non riesce a diplomarsi e la laurea se la deve poi andare a comprare a Londra per 130 mila euro. Il "Cerchio magico", cioè la Manuela, scatena anche una campagna contro Maroni, c’è un sito che lo tratta da Giuda, a gennaio Bossi viene persuaso a emanare un diktat impossibile, secondo il quale Maroni non può andare in giro a parlare nelle sedi leghiste.
5 Che dirà adesso la Manuela? E chi lo sa? Dei giornali non si è mai fidata. In tutta la sua vita ha dato una sola intervista, al settimanale Oggi. Ma era il 1993, vent’anni fa.
LA MALASANITÀ A NAPOLI UNA DONNA GRAVE AL PRONTO SOCCORSO MA NON VIENE ASSISTITA . «URLAVA DAL DOLORE»
Muore all’ospedale dopo sei ore d’attesa Morta dopo sei ore di attesa al pronto soccorso. È l’alba del 3 aprile quando Claudia D’Aniello, 41 anni, mamma di quattro figli, si presenta al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli con dolori lancinanti. Aspetta. Aspetta ancora. La donna, che si stava curando con la chemioterapia per l’asportazione di un tumore al seno, viene lasciata su una barella e dopo qualche tempo le viene diagnosticata una colica renale. I medici le danno antidolorifici e morfina ma il dolore non cessa. Alle 8 le fanno una visita ginecologica e
d notizie Tascabili lafrase DEL GIORNO
Il fatto del giorno
le viene prescritta una eco-addome urgente. Ma l’ecografia non viene fatta, perché il radiologo «è in riunione».
«Sul finanziamento pubblico ai partiti il governo sta riflettendo e prenderà le sue posizioni. Il lavoro per i giovani Una donna ubriaca guidava l’auto è lo scopo principale La Via Crucis travolta della riforma, nel Cuneese: il bilancio così come lo è tutta è di 2 vittime e 3 feriti la politica economica del governo: una volta che tutti avranno tolto le lenti del corporativismo parteciperanno allo sforzo collettivo» L’incrocio di Vernante dove è avvenuto lo schianto ANSA MARIO MONTI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, IERI IN VISITA IN LIBANO
Doveva essere un momento di raccoglimento, ma la Via Crucis di venerdì sera a Vernante (Cuneo) si è trasformata in tragedia. Una donna di 55 anni, Patrizia Rinaldo, risultata poi positiva all’alcol test, ha travolto la processione uccidendo due persone e ferendone tre. Giovanni Barberis, 75 anni, ferroviere in pensione, era morto sul colpo, e nella notte tra venerdì e sabato è scomparsa Margherita Viale, 84 anni. «La donna — ha raccontato il sindaco Papalia — invece del freno ha schiacciato l’acceleratore, investendo i più anziani ed un sordomuto, che non erano riusciti a scappare». Sulla vicenda indaga la procure di Cuneo. La Rinaldo è già stata portata nel carcere di Torino.
Tentato furto in un supermercato
Rapina nel Reggino: morti titolare e bandito Un’altra rapina finita male. Ieri sera un commerciante, Giuseppe Strano, e un rapinatore sono morti in un tentativo di furto in un supermercato della catena Crai di Delianuova, in provincia di Reggio Calabria. Secondo una prima ricostruzione, due banditi sono entrati nel negozio mentre un complice è rimasto fuori a fare il palo. Nel locale, in cui era presente anche la figlia di Strano, c’è stata una colluttazione col titolare, che è stato colpito al torace da alcuni proiettili sparati da una pistola. Prima di morire l’uomo è però riuscito a disarmare uno dei banditi ed ha fatto fuoco a sua volta ferendone uno. I due rapinatori sono quindi fuggiti ma poco dopo, nella periferia del paese, i carabinieri hanno trovato un cadavere che ritengono essere il bandito ferito.
LOTTO
SUPERENALOTTO
NAZIONALE 51 76 45 4 72
LA COMBINAZIONE VINCENTE 37 46 54 55 65 87 Jolly: 1; Superstar: 59 Jackpot e 82.100.000 Punti 6: nessuno Punti 5+: nessuno Punti 5: 17 totalizzano: e 26.944,96 Punti 4: 1.403 totalizzano: e 329,37 Punti 3: 46.819 totalizzano: e 19,65 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 6 totalizzano: e 32.937 Punti 3: 176 totalizzano: e 1.965 Punti 2: 3.256 totalizzano: e 100 Punti 1: 22.585 totalizzano: e 10 Punti 0: 52.069 totalizzano: e 5 Montepremi di concorso e 3.053.761,94 10 e LOTTO Numeri vincenti
ESTRAZIONE DEL 7 APRILE
8 22 24 30 36 41 42 48 49 52 53 54 58 59 75 78 80 81 86 89
BARI
75 54 22 10 11
CAGLIARI
36 49 3 58 45
Troppo tardi E allora basta. I fa-
FIRENZE
42 58 29 11 60
miliari capiscono che la cure di quell’ospedale non sarebbero state immediate e sufficienti e sei ore dopo l’arrivo al pronto soccorso decidono di portare Claudia al Pascale, dove le vengono praticati con urgenza una serie di esami. Emerge la presenza di liquido nell’addome e un livello di globuli bianchi bassissimo. Immediato il ricovero in terapia intensiva, ma in sera-
GENOVA
53 52 58 10
MILANO
81 89 37 69 73
NAPOLI
80 59 46 82 33
Una foto recente di Claudia D’Aniello al battesimo della sua quarta figlia ANSA
ta la situazione precipita e Claudia muore per arresto cardiaco. Sulla sua scomparsa adesso dovrà fare chiarezza la procura di Napoli e anche i Nas della commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale avvieranno un’istruttoria.
«Mia sorella urlava dal dolore: una semplice radiografia forse l’avrebbe salvata — dice il fratello Guglielmo D’Aniello — vogliamo sapere che cosa sia successo. Dopo sei ore, quando ho deciso di portarla via, era troppo tardi».
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PALERMO 48 58 78 30 81 ROMA
24 86 50 35 83
TORINO
30 8 85 26 24
VENEZIA
41 78 28 3 70
DOMENICA 8 APRILE 2012
ALTRI MONDI
IL DISSIDENTE CINESE
Addio al fisico Lizhi Ispirò Tienanmen È morto negli Stati Uniti Fang Lizhi, a 76 anni a Tucson, dove insegnava Fisica. Era ritenuto uno degli ispiratori della rivolta
Una Pasqua «salata» Resteranno in casa otto italiani su dieci
di Tienanmen che nel 1989 sconvolse la Cina, prima di essere repressa nel sangue. Le sue idee Lizhi avevano ispirato molti di quei giovani che poi animarono la rivolta: insieme alla moglie trovò rifugio nell’ambasciata Usa dove rimase un anno, prima di ottenere l’espulsione.
DIECI GIORNI IN COMA
Viterbo, morto il prof assalito nella sua villa
È probabile che non siano le condizioni del tempo davvero incerte a bloccare gli italiani a casa. Per queste feste di Pasqua, infatti, otto su dieci non sono partiti e non partiranno. Il motivo? Il portafoglio è vuoto. Arrivano puntuali le stime sul giro d’affari delle vacanze, con la crisi che restringe le possibilità di spesa delle famiglie. E così, a lanciare l’allarme sono soprattutto gli albergatori: quest’anno hanno rinunciato un milione di persone in più rispetto all’anno scorso, secondo un’indagine di Federalberghi. In pratica, il 4% di guadagni in meno, circa 51 milioni di persone che non faranno nemmeno un giorno di ferie. Mete e spesa Dei 9,5 milioni che invece dormiranno almeno una notte fuori casa, oltre il 90% rimarrà in Italia mentre il 9,5% andrà all’estero. Privilegiate, così, rispetto alla Pasqua di un anno fa, le vacanze di breve durata e gettonatissime sono le località balneari (+20%) e le città d’arte (+11%). E invece la spesa media pro capite sostenuta (comprensiva di trasporti, cibo, alloggio e divertimenti) si aggirerà, secono le stime, attorno ai 329 euro. Ma c’è da considerare anche che gli ita-
L’ingresso della villa in cui è avvenuta l’aggressione ANSA
I riti in giro per il mondo Una delle tante processioni che si sono celebrate per la Settimana Santa: qui un figurante porta la croce a Rocinha, la favela più grande di Rio de Janeiro, in Brasile AP liani che si sono messi o si metteranno in viaggio in auto, dovranno mettere in conto una stangata «da 430 milioni di euro per il rincaro dei carburanti», avverte il Codacons. L’associazione dei consumatori — che stima una riduzione 10-15% di veicoli in viaggio — conteggia 8 milioni di auto sulle strade per il ponte e per ogni pieno prevede che si pagheranno circa 18 euro in più di carburante rispetto a un anno fa. Con la benzina vicina alla soglia dei due euro, oltre un milione e
mezzo di viaggiatori ha così optato per il treno. Il tempo incerto E come previsto, il maltempo è arrivato alla vigilia di Pasqua con piogge e temporali da nord a sud, per colpa di una perturbazione in arrivo dal nord Europa. Domani, però, dovrebbe esserci un miglioramento su tutta la penisola e anche al Sud. Ma non aspettatevi un clima estivo: le temperature rimangono più basse della media.
È morto dopo 10 giorni di agonia Ausonio Zappa, 81 anni, il pensionato ridotto in fin di vita la scorsa settimana nel corso di una rapina nella sua villa a Bagnaia, in provincia di Viterbo. I malviventi erano entrati in casa e dopo avergli rubato il portafoglio lo avevano picchiato a colpi di spranga. Zappa era un docente universitario, fondatore della Naba, la Nuova accademia delle Belle Arti di Milano (e prima ancora, nel ’75, di quella di Viterbo), ma anche creatore dell’Accademia Britannica di Roma. Quella sera era casualmente da solo nella villa di campagna perché doveva seguire alcuni lavori di ristrutturazione. Quando Zappa si è accorto che qualcuno stava forzando la porta, è riuscito ad attivare l’allarme collegato alla centrale operativa di una società privata di sorveglianza: sarebbe stato questo particolare a scatenare la furia dei rapinatori che hanno massacrato il professore. Tra i quattro giovani romeni che l’anno aggredito — tutti sono finiti in manette — c’era anche il figlio della badante che in passato aveva assistito la suocera della vittima.
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che miracolo! Caccia sulle case Disastro evitato ma tre i dispersi È incredibile la voragine che ha creato il caccia bombardiere F-18 della Marina Usa che due giorni fa si è schiantato su alcune case a Virginia Beach, cittadina costiera a circa 320 km a sud di Washington. Al momento non ci sono morti, ma preoccupano i tre dispersi, oltre ai 9 feriti. L’aereo ha distrutto una quarantina di appartamenti.
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Bosusco, accordo vicino per il rilascio Dopo l’ennesimo ultimatum che faceva temere il peggio, ora sembra avvicinarsi la liberazione di Paolo Bosusco, ostaggio dei
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maoisti nello stato indiano dell’Orissa dal 14 marzo. La svolta è il comunicato congiunto di governo e mediatori dei ribelli che apre la strada al rilascio di 5 guerriglieri. L’ambasciatore italiano Sanfelice: «Siamo ottimisti. Un progresso notevole rispetto al passato».
l’avventuroso
STORIE FINITE
DI REINHOLD MESSNER
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In viaggio un milione in meno rispetto al 2011. Gli albergatori: «Giro d’affari in calo del 4%». I consumatori: «Pesa la benzina» STEFANIA ANGELINI
LA GUIDA RAPITA IN INDIA
LA GAZZETTA SPORTIVA
Ultimo concerto per i Blur? Dopo 23 anni i Blur potrebbero sciogliersi. Il concerto che la band inglese ha in programma il 12 agosto ad Hyde Park per la cerimonia di chiusura dell’Olimpiade di Londra, potrebbe essere l’ultimo. Lo ha fatto intendere proprio il leader del gruppo, Damon Albarn (nella foto), in un’intervista al «Guardian»
S Tra Seal e la Klum è divorzio Dopo le voci, la conferma: Heidi Klum e Seal (nella foto) hanno ufficialmente inoltrato a Los Angeles le carte per il divorzio. La notizia della separazione tra la modella tedesca e il cantante inglese di origini nigeriane era circolata a fine gennaio e ora è certo. Erano sposati dal 2005 e hanno 3 figli
Il Nepal sta aprendo gli occhi: ora basta alle imprese da circo In questa settimana dal Nepal sono arrivate in una volta sola due belle notizie. Non è stato dato a Vittorio Brumotti il permesso di portare fino in cima all'Everest la sua bicicletta. Così Simone Moro non deve più fargli da guida. E può puntare a una difficile e inedita salita: il concatenamento di Everest (8.848 m) e Lhotse (8.516 m), da solo. La prima e la quarta montagna della Terra sono unite dal Colle Sud. Salire le due cime consecutivamente, non scendendo al di sotto del Colle, significa muoversi sempre oltre gli 8000 metri. Un impegno fisico estremo. In realtà Moro con ogni probabilità sarà da solo esclusivamente sulla cresta tra Colle Sud e il Lhotse. Sull’Everest, a parte chi lo seguirà per filmarlo, ci saranno altre spedizioni. Il che potrebbe essere un problema in più, perché nel passaggio obbligato dell’Hillary Step rischia di trovarsi in coda, sia in salita sia in discesa. E lui non avrà tempo da perdere. Dovrà poter sfruttare al meglio una finestra di bel tempo abbastanza lunga, almeno due-tre giorni. E più tempo dovrà passare nella "zona della morte", più rischierà di trovarsi senza le energie necessarie a concludere l’impresa. Per quel che riguarda la prima parte della notizia, essa segnala che il Nepal sta finalmente aprendo gli occhi. Troppa gente sfrutta l’Everest per "vendere" al grande pubblico imprese da circo. Che tolgono attenzione alle salite vere. Come quella che Moro sta già preparandosi ad affrontare.
I SOLDI ALLA FONDAZIONE DI ALI
Asta record: 1 milione e 400mila dollari per cenare con Bocelli I motivi sono nobili: aiutare il Muhammad Ali Parkinson Center nell’asta organizzata dal più grande pugile di sempre a Phoenix, in Arizona. Ma l’idea si spendere un milione e quattrocentomila dollari per una cena fa comunque effetto. Dall’altra parte del tavolo, a condividere la «ricca» mangiata, non una inarrivabile bellona ma una delle voci più conosciute al mondo: Andrea Bocelli (nella foto AP), da sempre sostenitore di molte iniziative di beneficenza tra cui quella di Muhammad Ali. La cifra, che include anche un soggiorno nella Toscana del tenore, è stata sborsata da un anonimo partecipante è stata la più alta battuta dell’asta dove per avere un’idea, una cena con Tom Hanks è costata «solo» 600 mila dollari. Il ricavato totale è stato di 9,1 milioni.
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DOMENICA 8 APRILE 2012
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
20/2 - 20/3
LE PAGELLE
Ariete 6,5
Toro 5,5
Gemelli 7-
Cancro 7,5
Leone 6-
Pesci 8
DI ANTONIO CAPITANI
I modi di fare bruschi, i sospetti, le ombre non aiutano. State su e godetevi il ponte pasquale, magari anche fornicando: tutto va bene
Che confusione, oggi e domani. Nella testa, nel cuore, negli ormoni. Meglio non decidere. E non mangiare le persone, preferite l’uovo.
L’aiuto di Venere vi è utile, sia nel lavoro sia in merito a tutti i vostri progetti di Pasqua e pasquetta. Ergo: non fate gli sfigati, fate i suini!
Ponte pasquale OK nel lavoro e in famiglia. Scompaiono così gli attriti e si soddisfano i pruriti, cioccolatando e suinando cheek to cheek.
La Luna paventa di farvi venire due zebedei come due uova di Pasqua magnum. Pure pralinati. Ussignùr, state su: la fortuna arriva!
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
IL MIGLIORE. Pasqua e pasquetta di sollievi e viaggi ben riusciti, se vi muovete. Il lavoro rende bene, il mondo privato recupera. Anche sul piano suino. Grandi!
Vergine 7+
Bilancia 7
Scorpione 7,5
Sagittario 5,5
Capricorno 7+
Acquario 5,5
Paqua e pasquetta ottime per viaggiare, vedere gente, divertirvi. La fortuna vi è vicina, i corpi altrui anche, con mucho gusto suino.
Se aspettavate giorni festivi per riposarvi, questi appaiono quelli giusti. Lieta è la Pasqua, lieta la pasquetta, lieterrimo il sudombelico.
La Luna attira a voi la fortuna, oggi e domani, e vi rende protagonisterrimi in città, al lavoro e in vacanza. Sorprese romanticosuine!
Pasqua e pasquetta non aiutano né l’umore né l’attuazione dei piani. Sarà la Luna moscia, ma tant’è. Cala pure il sudombelico. Ussignùr…
Ogni progetto si realizza, oggi e domani, ogni attesa porta il premio. Anche fornicatorio. La forma fisica è OK, gli amici vicini e fattivi.
Remember: voler avere ragione quando non si è convinti né convincenti, porta a risultati deleteri. Mediate. Indigenza suina, oggi e domani.
DIDIER DROGBA
L’attaccante ivoriano del Chelsea è nato ad Abidjan l’11-3-1978. Con i Blues ha vinto tre Premier League
IN DIRETTA
TeleVisioni in chiaro oggi
OGGI
RAIUNO 6.30 7.00 9.45 10.10 12.30 13.30 14.00 16.30 18.50 20.00 20.35 20.40 21.30 23.30 0.35 1.00 2.25
UNOMATTINA IN FAMIGLIA TG 1 EASY DRIVER SANTA MESSA LINEA VERDE TELEGIORNALE DOMENICA IN TG 1 L'EREDITÀ TELEGIORNALE RAI TG SPORT AFFARI TUOI SUOR PASCALINA Fiction SPECIALE TG1 TG 1 - NOTTE APPLAUSI SETTE NOTE MUSICA E MUSICHE
RAIDUE
RAITRE
8.15 ART ATTACK 8.45 PHINEAS E FERB 10.00 CULTO EVANGELICO DI PASQUA 11.00 A COME AVVENTURA 11.30 MEZZOGIORNO IN... 13.00 TG 2 13.45 UN PRINCIPE TUTTO MIO 3 15.15 TELEFIILM 18.05 WORLD ON FIRE 19.35 LASKO 20.30 TG2 21.20 HERBIE IL SUPERMAGGIOLINO 23.15 FATIMA, LOURDES, MEDJUGORJE IL FUTURO DEL MONDO 0.50 TG 2
10.05 10.55 12.25 12.55 13.25 14.00 14.30 17.30 17.55 19.00 20.00 20.10 21.05 23.20 23.30 23.35
CANALE 5
AGENTE PEPPER TGR - TG3 TELECAMERE LEZIONI DALLA CRISI IL CAPITALE DI PHILIPPE DAVERIO TG REGIONE - TG3 IN 1/2 H - RAI SPORT CHAMPIONS LEAGUE PER UN PUGNO DI... TG3 - TG REGIONE BLOB RITRATTI R. RASCEL CORSARI Film TG3 TG REGIONE MOONACRE I SEGRETI DELL'ULTIMA LUNA
8.50 10.00 11.00 13.00 13.40 15.30 16.00 20.00 20.40 21.30 23.30 1.30 2.00
RETE 4
ITALIA 1
LE FRONTIERE DELLO SPIRITO FINALMENTE ARRIVA KALLE LO SCAPOLO D'ORO TG5 UNA FAMIGLIA IN PRESTITO IL MAMMO IL PAPA BUONO TG5 PAPERISSIMA SPRINT IL COSMO SUL COMÒ Film IN QUESTO MONDO DI LADRI TG5 - NOTTE PAPERISSIMA SPRINT
8.00 11.50 12.25 13.00 13.30 15.25 17.10 17.30 17.45 19.20 21.00 23.00 1.40 2.30
CARTONI ANIMATI GRAND PRIX STUDIO APERTO I SIMPSON VACANZE IN AMERICA PAULIE LA VITA SECONDO JIM STUDIO APERTO MOTOCICLISMO GP QATAR MOTO3 MOTOCICLISMO GP QATAR MOTO2 GP QATAR MOTOGP Sport MATRIX POKER1MANIA ZORA LA VAMPIRA
8.35 8.55 9.30 10.00 11.00 11.30 12.00 13.20 14.00 15.05 17.20 19.35 20.30 23.40 23.55 1.30
LA 7
TI RACCONTO UN LIBRO COSTE SEGRETE MAGNIFICA ITALIA S. MESSA PIANETA MARE TG4 - TELEGIORNALE MELAVERDE PIANETA MARE SLOW TOUR IL GENIO DELLA TRUFFA COLOMBO - TG4 TEMPESTA D'AMORE IL RE DEI RE Film L'ITALIA CHE FUNZIONA L'UOMO DELLA PIOGGIA TG4 NIGHT NEWS
CALCIO 12.00 LEVANTE - ATLETICO MADRID
7.50 TOTÒ E CLEOPATRA 10.00 TI CI PORTO IO 11.30 I MUPPET ALLA CONQUISTA DI BROADWAY 13.30 TG LA7 14.05 MOVIE FLASH 14.10 BEN HUR 17.30 VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA 20.00 TG LA7 20.30 LA GABBIANELLA E IL GATTO 22.00 PIOVONO POLPETTE Animazione 22.00 PIOVONO POLPETTE 23.45 TG LA 7 23.50 TG LA7 SPORT 23.55 LA FAMIGLIA 2.10 MOVIE FLASH
Liga. Sky Sport 1, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1
14.30 MANCHESTER UNITED QUEENS PARK RANGERS Premier League. Sky Sport 1, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1
15.30 SCHALKE 04 - HANNOVER Bundesliga. Sky Sport 3 e Sky Calcio 2
17.00 ARSENAL - MANCHESTER CITY Premier League. Sky Sport 1, Sky 3D, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1
17.30 AMBURGO - BAYER LEVERKUSEN Bundesliga. Sky Sport 3 e Sky Calcio 2
18.00 ATHLETIC BILBAO - SIVIGLIA Liga. Sky Calcio 3
21.00 PARIS SAINT GERMAIN MARSIGLIA Ligue 1. Sportitalia 21.30 REAL MADRID - VALENCIA Liga. Sky Sport 1, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1
BASKET 19.00 CHICAGO - NEW YORK NBA. Sportitalia 2
20.30 MONTEGRANARO - MILANO Serie A maschile. Rai Sport 1
CICLISMO 13.00 PARIGI - ROUBAIX
TeleVisioni in chiaro domani RAIUNO 7.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 16.50 17.00 17.15 18.50 20.30 20.35 21.10 23.20 0.55 1.20 1.25 1.35
RAIDUE
TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TELEGIORNALE VERDETTO FINALE ACCADDE AL COMMISSARIATO RAI PARLAMENTO TG 1 - CHE TEMPO FA JEWEL L'EREDITÀ - TG1 QUI RADIO LONDRA AFFARI TUOI ALICE IN WONDERLAND Film PORTA A PORTA TG 1 - NOTTE QUI RADIO LONDRA CHE TEMPO FA SOTTOVOCE
8.00 8.20 9.30 10.00 11.00 13.00 14.00 16.15 17.00 17.50 18.45 20.30 21.05 23.30 23.45 1.20
L'ALBERO AZZURRO CARTONI ANIMATI PROTESTANTESIMO TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG 2 - GIORNO ITALIA SUL DUE LA SIGNORA DEL WEST PRIVATE PRACTICE RAI TG SPORT - TG 2 TELEFILM TG2 IL TRIANGOLO DELLE BERMUDA TG 2 I MITICI - COLPO GOBBO A MILANO RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE
Rai Sport 2 e Eurosport / Rai 3
RAITRE 8.15 10.15 11.15 12.00 12.45 13.10 14.00 15.05 15.55 17.40 19.00 20.00 20.35 21.05 0.05 0.15 0.20 0.25
CANALE 5
I CAVALIERI DELLA... RAI 150 ANNI AGENTE PEPPER TG3 - RAI SPORT GEO & GEO LA STRADA PER LA... TG REGIONE - TG3 LA MUSICA DI RAITRE COSE DELL'ALTRO GEO GEO & GEO TG3 - TG REGIONE BLOB - DIARIO ITALIANO UN POSTO AL SOLE L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLO TG3 TG REGIONE METEO 3 FUORI ORARIO. COSE (MAI) VISTE
6.00 7.55 8.00 8.40 10.00 11.00 13.00 15.40 17.45 17.50 20.00 20.30 21.10 23.50 0.50 1.20 2.05
ITALIA 1
PRIMA PAGINA TRAFFICO TG5 - MATTINA UNO STRANO CASO TG5 - ORE 10 FORUM TG5 - VIP LA BATTAGLIA DI MOLLY TG5 MINUTI FINALMENTE A CASA TG5 STRISCIA LA NOTIZIA SCHERZI A PARTE Varietà TERRA! TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA STUDIO 60 ON THE SUNSET STRIP
7.00 10.35 12.25 13.40 14.35 15.00 16.50 18.20 18.30 19.25 21.10 23.00 23.15 1.50 2.40
CARTONI ANIMATI BINGOSENTI CHI ABBAIA STUDIO APERTO I SIMPSON DRAGON BALL GEORGE AND THE DRAGON 5 BAMBINI & IT BUGS BUNNY STUDIO APERTO C.S.I. MIAMI C.S.I. - SCENA DEL CRIMINE L'ITALIA CHE FUNZIONA MATRIX RELOADED PRISON BREAK BAYWATCH
RETE 4
LA 7
COME ERAVAMO LA SIGNORA POLLIFAX CARABINIERI RICETTE DI FAMIGLIA TG4 - TELEGIORNALE TELEFILM IERI E OGGI IN TV BEN HUR TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE 20.30 WALKER TEXAS RANGER 21.10 LA MASCHERA DI ZORRO Film 23.55 I BELLISSIMI DI R4 0.00 STRIPTEASE 1.30 TG4 NIGHT NEWS 2.20 MODAMANIA 2.55 VIVERE MEGLIO
7.50
7.20 7.25 9.40 10.50 11.30 12.00 13.50 14.30 18.55 19.35
9.55 11.15 12.30 13.30 14.05 16.00 17.50 18.50 20.00 20.30 21.10 0.05 0.35 0.40 0.45
MOTOCICLISMO 21.00 GP DEL QATAR
AGENTE PORTER AL SERVIZIO DI SUA... JOSEPHINE CUOCHI E FIAMME I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 FBI: PROTEZIONE TESTIMONI 2 ATLANTIDE - JAG I MENÙ DI BENEDETTA G’ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO DRAQUILA Varietà THE SHOW MUST GO OFF TG LA7 TG LA7 SPORT (AH)IPIROSO
Gara. Moto GP. Italia 1 e Italia 2
TENNIS 11.00 FRANCIA - STATI UNITI Coppa Davis. Singolo. SuperTennis
DOMANI 16.00 TOTTENHAM - NORWICH Premier League. Sky Sport 1, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1
18.30 ASTON VILLA - STOKE CITY Premier League. Sky Sport 1, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1
21.00 FULHAM - CHELSEA Premier League. Sky Sport 1, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1
BASKET 20.15 PESARO - CREMONA Serie A maschile. Rai Sport 1
VOLLEY 17.30 BELLUNO - MODENA Serie A1 maschile Play Off. Rai Sport 1
20.30 BUSTOARSIZIO-VILLACORTESE Serie A1 femminile Play off. Gara 2. Rai Sport 2
GazzaMeteo
Ieri
A CURA DI
ALGHERO
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ANCONA
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7
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BOLOGNA
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AOSTA BARI
Legenda
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CIELO
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CAGLIARI
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
Moderati
CATANIA
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L'AQUILA
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MILANO
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PALERMO
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Mossi
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Agitati
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REGGIO CALABRIA
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ROMA
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POTENZA
Il sole oggi MILANO
ROMA
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Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
6:49
20:00
6:40
19:43
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Ancona
Firenze
Molto forti
Calmi
Bel tempo soleggiato e mite al Centrosud e Isole. Venti più umidi di Scirocco portano, invece, più nubi al Nordovest con locali piogge in giornata poi in intensificazione la sera, specie su Piemonte, Valle d'Aosta e sulla Liguria.
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Coperto
Temporali
Dopodomani
Tempo più stabile e soleggiato ovunque salvo ultime piogge al mattino tra Sud Puglia, Lucania, Calabria e Nord Sicilia. Un po' più di nubi in giornata al Nord. Clima più fresco. Venti forti da N/NO sul medio e basso Adriatico e sullo Ionio.
Bologna Genova
Forti
MARI
Domani
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Rovesci
Pioggia
Le correnti si orientano da Nord con arrivo di un fronte freddo dal Nord Europa e maltempo al Centrosud e Nordest all'insegna di rovesci e temporali spesso anche forti. Neve a quote medio-basse sui rilievi. Più sole al Nordovest.
9 12
11
L’Aquila 5 12
Campobasso
Bari
4 14
Napoli
10 17
Potenza
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4
Cagliari
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Catanzaro
11 16
10 12
Reggio Calabria
Palermo
9 19
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Catania 13 17
Il sole domani MILANO
La luna ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
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20:01
6:38
19:44
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
22 mar.
30 mar.
6 apr.
14 apr.
DOMENICA 8 APRILE 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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TERZO TEMPO GazzaFocus
Il mondo rosa è più grande Ora c’è anche il mensile
Ronaldo celebra il matrimonio tra Gazzetta e Max
Quanti servizi
LA PIU’ BELLA Sfrontata Paz Paz De La Huerta, modella o attrice? Nicholson le ha detto: «Lei è la più bella donna che abbia visto dal 1965»
E’ dedicata al fenomeno del Real Madrid la copertina del «maschile» che esce da mercoledì col nostro giornale FEDERICA COCCHI
IN PRIMO PIANO IL FENOMENO
Perché un matrimonio funzioni, la passione, è fondamentale. Però poi ci vogliono le affinità, e qualche diversità. L’importante è saperle miscelare come si deve. Dichiarazione E’ proprio sulle
passioni comuni che si fonda il sodalizio tra La Gazzetta dello Sport e Max che, dal prossimo mercoledì, uscirà come mensile del nostro giornale. Una copertina che è una dichiarazione d’amore per la Gazza con Cristiano Ronaldo che si racconta in un’intervista esclusiva. I suoi ricordi di bambino a Madeira, la difficoltà di ritrovarsi da solo a Lisbona lontano dalla famiglia ad appena 12 anni. Frasi importanti di CR7 : «Vorrei ispirare i ragazzini a lavorare duro, come ho fatto io, a combattere sempre per i propri sogni». Il fenomeno Ronaldo però unisce tanti aspetti, come sottolinea il direttore di Max Andrea Rossi: «E’ un grande sportivo, ma è anche un uomo che ama la moda, le auto di lusso, i piaceri della vita. E le donne». Insomma Cristiano Ronaldo è il perfetto testimone delle nozze Gazzetta-Max. Che si celebrano anche sul web, perché il nuovo sito del mensile entra in casa Gazzetta. Il sito è www.gazzetta.it, e la sezione Gazzetta Max si chiamerà: «Altre passioni». Contenuti «Lo sport è una passio-
ne maschile — continua Rossi — e le passioni maschili sempre state il tema di Max. Per questo i lettori della Gazzetta dello Sport e del nostro mensile sono sovrapponibili in diversi punti. Quello che abbiamo creato è un caso più unico che raro
IL NUMERO IN USCITA Dedicato a Cristiano Ronaldo il mensile della Gazzetta
11 APRILE
Gratis con la Gazza Mercoledì 11 aprile La Gazzetta dello Sport uscirà in edicola insieme a Max al solo costo della Gazzetta per celebrare le «nozze editoriali». Dal 12 Aprile in poi e per le altre uscite Max costerà 2.30 più il costo del giornale, ovvero 3.50 e totali. Tranne il sabato, in cui il prezzo complessivo sarà di 3.80 euro visto che c’è anche Sportweek. Non è possibile acquistare Max separatamente dalla Gazzetta.
di integrazione editoriale». E su Max si parla non solo di sport quindi ma anche di viaggi, libri, di cinema, di musica. Senza dimenticare le donne più affascinanti del pianeta: «Su questo numero abbiamo Paz De La Huerta — prosegue il direttore della rivista —. E’ simpatica, ironica. Oltre a essere, come l’ha definita Jack Nicholson "la più bella donna mai vista dal 1965". Scopriamo cosa c’è dietro le belle donne, non limitiamoci solo a guardarle».
IL PERSONAGGIO Germano si racconta «L’Italia non ha bisogno di tecnici, ma di filosofi», Elio Germano parla della sua etichetta da «impegnato»
Curiosità Voi cosa mangereste
nell’ultimo pasto della vostra vita? Alcuni degli chef superstellati del panorama mondiale, compresi i nostri Massimo Bottura e Massimiliano Alajmo, elencano le loro ghiottonerie da ultima cena. E poi le interviste agli attori Elio Germano e Claudio Santamaria i volti più interessanti del nostro cinema. Per chi ama le letture, di diverso genere, un servizio dedicato a Diabolik e la presentazione dell’ «Uomo Laser», un nuovo caso letterario venuto dalla Svezia a firma di Gellert Tamas. E poi un viaggio a Kathmandu ex capitale hippie e un’altro in Val di Susa alla scoperta dei No Tav, quelli veri. Siete appassionati di musei? C’è quello della patata... a Bruges. Ah, cercate lavoro? Provate a fare un giro a Manila, lì i collaboratori familiari sono ricercatissimi.
S
DE GUSTIBUS Il menù dell’ultima cena Batali, Henderson, Bottura e altri superchef ci illustrano il loro pasto ideale per l’ultimo giorno sulla Terra
Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro, 27 anni, nato a Funchal, Madeira. Il primo nome è dovuto alla fede della madre, il secondo in onore di Ronald Reagan
CURIOSITA’ Fare la colf a Manila Dalle Filippine in Italia per lavorare in famiglia. Ma cosa succede se facciamo il viaggio inverso?
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DOMENICA 8 APRILE 2012