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Florîz, Val di Collina, Plotta, Collinetta, Alber, Pal piccolo
Peppino Matiz van Messio ha ritrovato tra le sue carte delle fotocopie sbiadite dal tempo a tratti poco leggibili. Le carte riproducono un libro, probabilmente del 1911, e trattano delle malghe del nostro territorio descrivendo dettagliatamente pascoli, casere e altre opere riguardanti l'alpeggio. Le riproponiamo ai nostri lettori esponendo, il più fedelmente possibile, caratteristiche, toponimi, numero di animali monticati e quote.
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TerZA PUnTATA
(84) Florîz di sotto – È adiacente a Collina grande, verso sud-ovest. Alimenta 40 vacche da latte e una ventina di giovenche e vitelli, dal 25-30 giugno ai primi di settembre.
(85) val di Collina – È posta sulla sinistra del rio di Collina e formata di due comparti, il più alto dei quali denominato Monumènz, colla casèra a m. 1770, mentre i fabbricati del comparto basso sono a 1445. È una malga vasta (superficie complessiva ettari 352, di cui 25 a bosco), buona nel comparto basso, ma molto sassosa nelle zone più elevate, dove sonvi circa 140 ettari di pascolo cosparsi da fitti massi di calcare bianco da cui forse il nome di Monumènz. L’alpe è capace di 160 capi bovini (nel 1908 vi si trovavano soltanto 79 vacche, 41 giovenche e 4 vitelli), e il pascolo dura dal 12-15 giugno al 5-7 settembre. La casèra inferiore è abbastanza grande, ma piuttosto oscura e poco pulita. Le logge sono chiuse in piccola parte. Deficienti, come nelle malghe precedenti, le cure per la raccolta, la conservazione e la distribuzione del letame. L’acqua nata da un vicino rio, viene condotta alle pozze mediante roggie di legno, che avrebbero bisogno di essere migliorate. Più infelici sono le condizioni dei fabbricati in Monumènz: i pascoli presso le casère sono coperti da romici, altrove da rododendri. Qualche frana richiederebbe pure l’intervento dell’opera dell’uomo.
(86) Plotta – È nelle stesse condizioni di proprietà e di conduzione delle precedenti, e in conduzioni naturali anche migliore, per feracità di suolo, ricchezza d’erbe, comodità di pascoli. Buona la casèra, deficienti le logge, deficiente la conservazione del letame e, per conseguenza, rilevante lo sviluppo di romici sotto le logge. La distribuzione della materia fertilizzante si fa su zona abbastanza estesa. Sarebbe un’ottima alpe se alle buone condizioni naturali andassero unite quelle che il buon apicoltore può conseguire coll’opera sua. In particolare occorrerebbero spietramenti, rinettamento di cespugli di rododendro e ontano, fertilizzazione meglio eseguita, ecc.
Carico di bestiame (1908): 75 vacche, 25 giovenche, 15 vitelli, 60 capre, 12 maiali.
(87) Collinetta – Si trova subito a ponente del passo di monte Croce, su pendici pascolive variamente inclinate e circondate da boscaglie di faggio e di abete, complessivamente occupanti la superficie di 289 ettari. Vi sono due comparti con rispettive stazioni di fabbricati: la prima a m. 1360, la seconda a m. 1630. Carico normale: 120 bovini di cui 80 da latte, 70 capre e 50 pecore; durata d’alpeggio: dal 15-20 giugno al 5-7 settembre. La malga dispone di acque sorgive; lo stato di fabbricati e le condizioni di coltura non differiscono sensibilmente da quelle delle quattro malghe precedentemente descritte, le quali appartengono al medesimo proprietario privato e sono affittate allo stesso conduttore.
(88) Val di Stali – Poco al di là del passo di m. Croce, presso Plöcken, in territorio austriaco (comune di Mauthen), è la malga così denominata, che citiamo perché da gran tempo era affidata a malghesi a cura di valentina unfer
Da Costituzione Italiana is boarn aufprocht in earschn sghenaar avn plotz van Statuto Albertino la Costituzione Italiana è entrata in vigore l’1 gennaio in sostituzione dello Statuto Albertino
Dar Michele Gortani hott a zua cholfn in da Assemblea Costituente l'intervento del Carnico Michele Gortani all'assemblea Costituente
La nostra Costituzione – approvata 75 anni fa, il 27 dicembre – è stato il frutto del lavoro di un’Assemblea Costituente eletta a suffragio universale dalla popolazione italiana il 2 giugno 1946, nello stesso giorno in cui un referendum trasformò l’Italia in una Repubblica. L’Assemblea era composta da 556 deputati e tra loro c’erano anche 21 donne. Tra questi era presente il carnico Michele Gortani (1883-1966), parlamentare eletto a Udine, voce solitaria che ha preso le difese della Montagna e dei suoi abitanti, inducendo i Costituenti ad ascoltarne le istanze. Fu anche relatore di un'importante legge sulla Montagna nel 1952. Il 13 maggio 1947, nella seduta pomeridiana dell’Assemblea Costituente, prosegue l’esame degli emendamenti agli articoli del Titolo terzo della Parte prima del progetto di Costituzione. Riportiamo l'intervento deciso di Gortani per mettere in evidenza quanto siano ancora attuali le sue parole e le richieste a favore dei montanari. italiani, e veniva monticata con bestiame italiano; ora non più, causa i divieti di carattere sanitario, ma forse anche militare o politico, posti dall’Austria. Ha i caratteri comuni alle malghe carniche; pascoli buoni, fabbricati in discrete condizioni. È capace di 200 bovini e 50 capre. ed intanto le selve si diradano, inselvatichiscono i pascoli, cadono le pendici in crescente sfacelo; le acque sregolate rodono i monti ed alluvionano ed inondano le pianure e le valli; intristiscono i villaggi a cui non giungono le strade né i conforti del vivere civile; la robustezza della stirpe cede all'eccesso delle fatiche e delle restrizioni, e la montagna si isterilisce e si spopola. ora è tempo che al montanaro si volga con amore questa Italia che si rinnova.
"Questa regione, che non ha contorni geografici ben definiti, ma si estende ampiamente nella cerchia alpina, si allunga sulle dorsali appenniniche e si ritrova nelle isole maggiori, risulta dall'insieme delle nostre zone montane. È una regione abitata da gente laboriosa, parsimoniosa, paziente, tenace, che in silenzio lavora e in silenzio soffre tra avversità di suolo e di clima; che rifugge dal disordine, dai tumulti e dalle dimostrazioni di piazza, e ne è ripagata con l’abbandono sistematico da parte dello Stato. o meglio, della montagna e dei montanari lo Stato si ricorda, di regola, e si mostra presente, quando si tratta di imporre vincoli, di esigere tributi o di prelevare soldati.
Matrigna la natura, al nostro montanaro, e matrigna la patria; e tuttavia è pronto, così per la patria, come per la nativa montagna, a sacrificare, ove occorra, anche se stesso. Perché la montagna è la sua vita, e la sua patria è la sua ragione di vivere. e in lei non ha ancora perduto la sua fiducia. Facciamo che non la perda.
Ad ora ad ora voci si sono levate in favore della montagna voci altruiste reclamanti giustizia, e voci utilitarie reclamanti la restaurazione montana come fonte di pubblico bene.
Ma le une e le altre sono cadute o nell'indifferenza o nell'oblio.
(89) alber o Himmelberg – Pure in territorio austriaco (comune di Kötschach), era condotta da gran tempo da malghesi italiani, con animali italiani (circa 70 vacche da latte).
(90) Pal piccolo – È formata da due comparti, sulle falde del monte omonimo, fra m. 1400 e m. 1800. Buoni sono i pascoli presso le casère; gli altri, in principal modo i superiori, molto sassosi, il carico di bestiame riscontrato sull’alpe è di 60 vacche, 40 giovenche e vitelli, 70 capre, carico eccessivamente elevato rispetto alla potenzialità della malga.
L’alpeggio va in media dal 20 giugno al 7 settembre; nel comparto superiore il soggiorno dura solo 10-12 giorni. Quanto ai fabbricati, le casère sono piuttosto deficienti, specialmente quella di sopra. Migliori le logge, aperte ma abbastanza riparate. Il letame si raccoglie in una rozza vasca, e da questa viene sparso sui pascoli mediante l’acqua, che si conduce ai fabbricati e ad apposito abbeveratoio per mezzo di tubi di ferro.
La strada d’accesso alla malga in parola sarebbe buona, se non fosse troppo ripida; le strade interne sono sassose.
Proprietà privata; conduzione in affitto.
Noi chiediamo che nella nuova Carta costituzionale, dove tante sono le norme ispirate all'amore e alla giustizia, ci sia anche una parola per lui.
A tal fine abbiamo presentato questo comma aggiuntivo all'articolo 41: «nel medesimo intento» (cioè di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e stabilire equi rapporti sociali) «la legge dispone provvedimenti in favore delle zone montane»".
Questo accorato intervento portò all’approvazione del comma 2 dell’art. 41 della Costituzione italiana (diventato poi l’articolo 44). Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà. La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.