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Bosta is boarn gaton van sghenaar pis avn april van 2023

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Attività associativa gennaio-aprile 2023

Da un pò di anni l’attività del museo non si ferma praticamente mai; nel mese di gennaio abbiamo subito iniziato con la partecipazione a LINEA BIANCA di Rai Uno dove, grazie a Friuli Venezia Giulia Turismo, siamo stati coinvolti partecipando con il nostro Gruppo Storico delle Portatrici per la promozione del territorio dell’Alto But.

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Le portatrici carniche hanno avuto una parte di rilievo anche durante la presentazione dei campionati italiani di sci alpino organizzati dall'A.N.A., dove, assieme a Manuela Di Centa hanno preso parte alla bellissima cerimonia di apertura tenutasi a Ravascletto.

Successivamente, a cura della nostra Associazione, è stata organizzata la giornata dedicata al ricordo di MARIA PLOZNER MENTIL, nel giorno in cui fu mortalmente colpita e spirò: abbiamo coinvolto tutte le realtà presenti sul territorio e non solo.

La cerimonia si è svolta con una deposizione di fiori in località Malpasso; erano presenti la scrittrice Angela Torri ed il suo compagno Andrea, ormai amici consolidati del Museo, insieme a Sergio Dassi e al personale del Corpo Forestale, ed è proseguita con la sfilata dal Museo fino al Tempio

Ossario di Timau. La giornata è terminata presso il Monumento alle Portatrici Carniche. A tal proposito, va il nostro grazie alle Maestre di Timau Cleulis, che hanno coinvolto per l’occasione gli scolari, rendendo la giornata ancora più sentita e significativa.

Durante tutto il periodo di chiusura invernale del Museo sono proseguite le visite su prenotazione di singoli, scolaresche e gite organizzate, tra cui una arrivata dalla Maremma che è stata particolarmente sentita e partecipata, considerato l’entusiasmo e la preparazione dei visitatori stessi.

Nella giornata dell’8 marzo, su richiesta di Onorcaduti (Redipuglia), abbiamo omaggiato la memoria di tutte le portatrici deponendo un omaggio floreale presso il Monumento in Piazza a Timau.

Si è poi tenuta l’annuale Assemblea dei Soci, durante la quale il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha relazionato ai presenti su tutto quanto svolto nel corso della stagione 2022.

L’Associazione, sulla strada della collaborazione tra varie realtà presenti sul territorio Nazionale (Sabaudia in primis), ha stretto altre importanti amicizie, come ad esempio con il limitrofo Comune di Forni Avoltri (mostra Grande Guerra locale), proseguendo così fattivamente e senza indugi verso una sempre maggiore espansione della nostra realtà. La collaborazione poi con Friuli Venezia Giulia Turismo quest’anno è stata notevolmente potenziata, con escursioni in quota maggiori in numero e presenze (previsti anche collegamenti con bus navetta da

Dopo la grandissima soddisfazione di vedere le portatrici carniche per la prima volta nella storia rappresentate su manifesti e locandine ufficiali della prossima imminente adunata degli Alpini, il nostro impegno per questo importante evento è totale ed aspettiamo moltissimi alpini con le loro famiglie in tutta la valle ed in particolare a Timau, che da sempre rappresenta il luogo simbolo della Grande Guerra in Carnia.

Ci aspetta sicuramente un’altra stagione di impegno e soddisfazioni, con qualche sorpresa. Durante il fine settimana di Pasqua, come da tradizione, il Museo sarà aperto al pubblico. Concludo ringraziando tutti coloro, in particolare i componenti del C.D.A., che permettono al Museo di funzionare perfettamente, e vi saluto tutti augurandovi una Buona Pasqua.

Il Direttore Luca Piacquadio

Is lont puzzn - Giornata ecologica

Domenica 26 marzo 2023, divisi in due gruppi, abbiamo aderito alla proposta pervenuta dall’Amministrazione Comunale denominata “Giornata ecologica”.

Alle 9 del mattino alcuni di noi si incontravano in piazza a Timau, altri a Cleulis e da lì iniziavano, armati di guanti e di sacchi neri, robusti e resistenti, a ripulire non solo i bordi strada, ma anche il greto del fiume. Il “bottino” raccolto in circa tre ore è stato veramente variegato nella tipologia: un paio di scarpe, un tappetino per automobile (peraltro in buono stato), una pentola, una moka, lamiere, per non parlare di una quantità incredibile di lattine vuote, bottiglie (alcune anche rotte) e mozziconi di sigaretta.

Dispiace vedere tutto ciò e sapere che esistono ancora persone che anziché utilizzare i cassonetti o le discariche preferiscono abbandonare oggetti ingombranti nei posti più impensati.

Gli stessi comportamenti si possono osservare anche mentre percorriamo i sentieri di montagna: bottiglie di plastica, lattine, carte abbandonati lungo i sentieri.

Auspichiamo che al termine della prossima Giornata ecologica non ci sia alcun rifiuto da documentare. P.V.

12/14 dicembar – suna unt ckolt

15 dicembar – kein tschnochz sghnaip

16 dicembar – eibli unt rein in gonzn toog

17 dicembar – holba unt holba. Um ochta tschnochz koncert in da Olta Ckircha

Is Ceachn

29 dicembar – suna

30/31 dicembar – eibli

1 sghenaar – eibli

2 sghenaar – dar rain is nidar

3 sghenaar – eibli

4/5 sghenaar – suna

6 sghenaar – suna unt pfroarn

In toog umin ckemant da drai ckiniga. Hojar sent lai zba gabeisn, dar Alessandro unt dar Raul

3 fevraar – kein tschnochz reink. Af Bain, in da Universitaat beart ckreit va Tischlbong a.

18 dicembar – schia beitar unt suna. Um zba nochmitoog, in sool van Museo, Promoturismo mocht an cklaan video as bilt rein van Portatrices

7 sghenaar – eibli. Schtearp dar Giovannino.

8 sghenaar – eibli

9 sghenaar – reink

10 sghenaar – ckoltar bint unt suna

11 sghenaar – suna

12 sghenaar – ckolt unt eibli

11 sghenaar – eibli

14 sghenaar – dar tschok van Portatrices is af Ravaschkleit vir da garas min schkis as da Alpins ain hont pfiart avn Zoncolan

Af Sudri beart inaugurat dar presepio as af Ruam is gabeisn.

4 fevraar – suna unt bint

Um zeichna indarvria beart inauguraat is biarzhaus in Pearck

Um zba nochmittog af Linea Bianca beart gazakt da Portarices as sent boarn oganoman untara Torate voar zba bouchn

5/6 fevraar – suna

6 fevraar – af Bain, in da zimar var Region, dar Schindik Massimo Mentil, zoma min Schindiks va Plodn, Zahre unt van Kanaltool, tuat untarschraim a priaf vir da oarbatn asmar zoma meik mochn da schprooch za paholtn.

7/8 fevraar – suna unt ckolt

19 dicembar – eibli unt ckolt

20 dicembar – suna

19 dicembar – eibli unt ckolt

21/28 dicembar – eibli

24 dicembar – um holba sima tschnochz ola zoma virn Presepio Vivente ibara beiaga van doarf

15 sghenaar eibli.

9 fevraar – suna unt bint

10 fevraar – suna unt ckolt

11/12 fevraar – suna unt boarm

12 fevraar – toul doarf lait geant pis af San Peatar al Natisone maschkar ongleik

13/16 fevraar – suna

16 fevraar – nochmitoog beart gadenckt da Maria Plozner Mentil. Da oubrickait, dar tschock Portatrices, ondara lait unt da ckindar var schual, geant zoma abeck van Museo pis par Unckircha bo bearnt gadenckt da baibar as zua hont ckolfn in Earschn Ckriag.

16/17 sghenaar – da nocht hott tschniim

18 sghenaar – reink. Da nocht hott tschniim

19/20 sghenaar – as tuat sghnudarn

21/22 sghenaar – eibli unt ckoltar bint

22 sghenaar – schtearp dar Erminio

23 sghenaar – schnaip

24 sghenaar – eibli

25/27 sghenaar – suna unt bint

28 sghenaar – eibli unt bint

29 sghenaar – suna unt boarm. In Pearck da Schportiva hott ain pfiart a gara in ondenck van Sandro van Glosar

30 sghenaar/2 fevraar – suna

17/18 fevraar – eibli. Nochmitoog da maschkars min kloukn mochnt a gonzis lermach in doarf pis as, kein tschnochz, ausar geant da schtildiga Juatalan.

19 fevraar – eibli. Af Palutsch beart voartschteilt a Puach as reit van Pakai.

20 fevraar – suna

21 fevraar – eibli. Sunti van ckindar va zba auf, nor ola zoma in cinema schaung a teatro.

22 fevraar – suna

23/25 fevraar –eibli

26 fevraar – as sghnaip

27 fevraar/1 merz – eibli

2 merz – eibli, ckolt unt bint

3 merz – eibli

4/5 merz – suna

6/10 merz – eibli

8 merz – um naina indarvria, in toog bo ola da baibar bearnt gadenckt, beart nidar gaton pan Monument van Portatrices schia groasis ckronz Um sezza tschnochz, in groasn sool van Museo, beart voartschteilt is puach va Enzo Barnaba as van varunglickt af Ventimiglia var Palma Unfer darzeilt

11/13 merz – suna

11 merz – da nocht hott gatondart, gaplitz unt ckreink

13 merz – dar Pietro, nevout var Ilia, tuatzi laurea

14 merz – reink

15/18 merz – suna

17 merz – in teatro va Comeglians da Marta Riservato tuat voarschteiln an teatro as va Portatrices reit.

19/20 merz – eibli

20 merz – da Elisa, toachtar var Daniela, tuatzi laurea

21/22 merz – suna

23/24 merz – eibli

25 merz – suna indarvria; nochmitoog hotz ckreink

26 merz – holba unt holba.

Um naina indarvria aneitlan tischlbongara unt aneitlan cklalachra pachemanzi zoma is cherach auf neman as hin unt hentn van beiga is.

27 merz – suna unt plost a ckoltar schtoarckar bint

28 merz – suna unt bint

29 merz – suna

30 merz - eibli

Par Unckircha, as bia anian vosta vraiti beart da Via Krucis gapetat

Grazie ad Ivan Mentil van Tituta che ha restaurato il quadro di San ermacora e Fortunato che si trova nella cappellina presso la sorgente Fontanone seConda ediZione ConCoRso video

“TisCHlbonG in CKuRZ: TiMau TRa sToRia, CulTuRa e naTuRa”

Il Circolo Culturale G. Unfer ha deciso di riproporre il concorso video che ha come tematica il paese di Timau in ottica naturalistica, storica e culturale. I partecipanti dovranno scegliere una delle tre prospettive (storia, cultura o natura) e realizzare un video che racconti Timau dal punto di vista scelto. Inoltre, il filmato dovrà contenere un dialogo in timavese. Termine di consegna dei video: 31 luglio.

ConCoRso FoToGRaFiCo

“TisCHlbonG unT bosaR: l’aCqua nelle sue FoRMe e sFuMaTuRe”

Oltre al concorso video, viene istituito anche un concorso fotografico che ha come tema l’acqua nelle sue forme e sfumature. I partecipanti potranno realizzare fino a un massimo di tre foto, che verranno utilizzate dal Circolo Culturale per future pubblicazioni.

Termine di consegna delle foto: 30 giugno.

“TisCHlbonG eXPRess”

Sabato 27 maggio, in occasione della “Festa delle Capre”, il Circolo Culturale G. Unfer propone una caccia al tesoro a gruppi per le vie del paese.

Tutti i regolamenti verranno pubblicizzati sui nostri canali social e pubblicati al seguente link: https://sites.google.com/view/iniziativecircoloculturale2023/home

Circolo Culturale Timau - Cirkul Kulturaal Tischlbong cirkul_kulturaal_tischlbong

sunTi van Gasa

Torna, il 27 e 28 maggio 2023 la tradizionale “Festa delle capre”, giunta alla 37° edizione e con la 28° Rassegna Regionale dei prodotti caprini. Stiamo lavorando al meglio per offrirvi nuove novità e attrazioni varie, sperando che quest’anno il tempo sia dalla nostra parte!!! Vi aspettiamo a Timau! E per tutti i nostri paesani, ci vediamo in piazza domenica 28 maggio con musica, chioschi, degustazioni, bancarelle di hobbistica, artigianato e tanto altro… Per informazioni e rimanere aggiornati sulle novità e sul programma, seguite i nostri canali social: Facebook Proloco Timau-Tischlbong aPs Instagram proloco.timau.tischlbong

Vi aspettiamo numerosi

Consiglio Direttivo della proloco Timau - Tischlbong

Is 1939 a tischlbongarin pachimpt in toat untarn zug af Ventimiglia

La timavese nel 1939 perse la vita travolta da un treno a Ventimiglia

Un incrocio, sul lungo Roja, il torrente che taglia Ventimiglia. Al centro di un’aiuola, in quella strada di solito trafficata e che il venerdì ospita anche il mercato cittadino, vi è la statua di una donna, in bronzo, stesa a sollevare con le braccia il suo bambino. Opera di un’artista locale, che ha donato al comune altre statue, distribuite un po’ qua e un po’ la, per migliorare l’arredo urbano. La particolarità di quella scultura però è che è al centro di una proposta, da quasi 10 anni inoltrata da un comitato spontaneo di cittadini all’amministrazione comunale di Ventimiglia: si tratta di dedicare l’area verde con la statua a un fatto accaduto nel 1939 e che riguarda la timavese Palma Unfer.

La vicenda è raccontata anche in un libro scritto da Enzo Barnabà e Viviana Trentin. Si intitola “Il passo della Morte” ed è stato presentato a Timau, l’8 marzo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne. È una raccolta di storie di confine e di migrazioni, quelle fra l’Italia e la Francia. Barnabà parla proprio del sentiero di montagna percorso da migliaia di migranti, ogni anno. La strada regolare, le frontiere, la ferrovia o la barriera autostradale sono al centro di controlli rigidissimi e i francesi non lasciano passare persone senza visto. Così, i migranti per raggiungere la Francia, tentano ogni giorno, anche oggi, l’avventura di un sentiero di montagna, che è molto pericoloso. É per questo che ha quel nome, “Passo della morte”: facile smarrirsi, facile cadere nel vuoto. Barnabà racconta tante storie accadute su quel confine, un viaggio continuo di qua e di à, ma anche fra il passato e il presente. Siamo nel 1939, il confine italo francese di Ventimiglia è un via vai, di gente che scappa e di gente mandata al confino. Le leggi razziali sono già in vigore ed è il momento in cui molti ebrei cercano rifugio in Francia. Palma Unfer e il marito Fioravante Mentil si trovano con due dei loro quattro figli, nella frazione di Grimaldi, a ridosso del valico di Ponte San Luigi. Fioravante infatti lavora come operaio alla costruzione di alcune palazzine: alloggi per i militari, gli uffici per i controlli e quelli per le dogane. Le baracche dove vivono gli operai e le loro famiglie, sono attaccate al cantie- re. Alloggi spartani di legno, che oggi non ci sono più. Chi si affaccia lungo la strada che porta a Valico può notare solo sterpaglia e distese di campi di carciofi. E la ferrovia. Come allora, nello stesso punto: la grande piana è lambita da una ferrovia. É il 15 marzo 1939, mentre Fioravante è al lavoro, Palma si reca poco distante dall’abitazione, lungo la linea ferroviaria, a raccogliere dell’erba per i conigli. Con lei il più piccolo dei figli: Livio, pochi anni di vita. Che cosa accadde quella mattina, lo ripercorriamo nel dispositivo vergato dai funzionari del Re, Vittorio Emanuele III: (Palma Unfer) “Scorto un suo bambino che, sostando in mezzo ad un binario della linea ferroviaria, stava per essere investito da un treno, si slanciava in soccorso del piccino e riusciva a trasportarlo oltre il binario. Accortasi però che un altro treno sopraggiungeva a forte velocità, sull'altro binario, in senso inverso, con un ultimo disperato sforzo riusciva a gettare il bambino lungo la scarpata; ma non poteva sottrarsi all'investimento e perdeva eroicamente la vita”. Succede tutto intorno alle ore 11.30, dice l’atto di morte, custodito nel comune di Ventimiglia.

Palma Unfer muore per salvare il figlio. Un gesto coraggiosissimo, riconosciuto anche dallo Stato, visto che proprio nel 1943, Palma riceve “alla memoria” la medaglia d’argento al valor civile. Si legge nel dispositivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale: “Sua Maestà il Re Imperatore, su proposta del Duce del Fascismo, Capo del Governo, Ministro per l'interno, in seguito al parere della commissione istituita con Regio decreto 80 aprile 1851, modificato dal Regio decreto 5 luglio 1884, n. 1161, nella udienza dell'11 marzo 1943-XXI, ha conferito la medaglia al valor civile in premio della coraggiosa azione compiuta”.

A Ventimiglia, la storia era stata dimenticata. “Quando mi sono messo a scrivere il libro - ci ha raccontato Barnabà - volevo raccontare tutte queste storie rimaste “sottotraccia” nel periodo della dittatura. Ne abbiamo tante. Un mio conoscente per esempio ricordava qualcosa della storia di Palma, perché andava a scuola con il figlioletto “salvato” dalla mamma». «Una tragedia - scrive Barnabà nel capitolo dedicato alla frontiera di Ponte San Luigi - che mi aveva suscitato un forte coinvolgimento emotivo».

Il libro e l’iniziativa di intitolare l’aiuola con la statua sul Lungo Roja a Palma (iniziativa che ha avuto anche una certa risonanza sui social e sulla stampa locale) hanno aperto nel tempo anche altri interrogativi: su che cosa sia accaduto poi a Fioravante, ai 4 figli avuti con Palma e, soprattutto, se qualche discendente abiti ancora in zona. Nico Martinetto, un appassionato di storia locale che per primo ha parlato dell’intitolazione dell’area verde a Unfer, ha per esempio scoperto quasi subito, consultando i registri comunali della Liguria, che Fioravante si era risposato qualche anno dopo con un’altra donna, Emilia Baldi, e che la coppia aveva avuto una figlia (Vanna Mirella Mentil), registrata a Mentone, primo comune francese oltre il confine; l’atto di nascita è stato poi trascritto a Ventimiglia. Martinetto si è appassionato a questa storia, dopo un compito scolastico: una ricerca sui ventimigliesi decorati con medaglie al valore.

Ci specifica: «Proprio nei miei vari studi storici su Ventimiglia nel ventennio e durante la seconda guerra mondiale mi sono imbattuto in un nome: Unfer Palma».

Le risposte a tutte le altre domande su quanto accaduto a questa famiglia dopo l’incidente si sono trovate a Timau e in un’altra zona della Liguria. Palma Maria Unfer nasce a Timau, il 2 settembre 1908. I suoi genitori sono Tobia van Cjapitani (classe 1881) e la portatrice carnica Teresa Silverio van Krot (del 1884, coetanea di Maria Plozner Mentil). È la secondogenita di otto fratelli; l’ultimo dei quali è stato il Lindo, classe 1926. Gli altri erano: Ivan, Giordano, Sistina, Cipriano e Ida. Palma sposa il 16 settembre 1929, a Timau, Fioravante Mentil van Bulot (classe 1905), figlio di Clemente e anche lui di una portatrice carnica, Teresa Duzzi. Dal matrimonio nascono quattro figli: Teresina (1927), Franco (1931), Claudio (1932) e Livio (1937). Quando Palma e Fioravante decisero di spostarsi a Ventimiglia, optarono di non portarsi dietro tutti i figli. Così, Franco venne affidato a degli zii a Roma (e con loro, poi ha continuato a vivere); mentre Claudio rimase con altri familiari a Timau. Con la coppia, resteranno invece: Livio, che Palma salva dall'investimento del treno diretto Roma-Parigi, il 15 marzo 1939, e Teresina. Dopo la tragedia, Fioravante si è risposato con Emilia. La figlia avuta, Vanna Mentil, oggi vive a Ferrada, comune dell’entroterra di Genova. Ed è lei che ci ha comunicato che Livio, il figlio salvato, è deceduto nel 2003. I suoi discendenti vivono nella zona di Lavagna, sempre Genova.

Oscar Puntel

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