MANIFESTO
The Moodboarders is a glance into the design world, capable of capturing, in all of its many facets, what is extraordinary in the everyday. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick up on budding trends, emerging talents, and overlooked aesthetics. It is an adventure towards discovering the most original creativity. It is a savoury mix of contemporary news acquired through persistent involvement in even in the farthest corners of the design world, as well as an occasional dive into fashion, seeing as the two go hand in hand.
The Moodboarders Magazine è un occhio spalancato sul mondo del progetto, in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale.
È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. È un viaggio avventuroso alla scoperta delle creatività più originali. È una miscela sapida di notizie contemporanee, recuperate grazie alla frequentazione assidua del mondo del design, conosciuto nelle sue più segrete pieghe e, saltuariamente, in quello della moda, poiché le due discipline si tengono per mano.
CONTRIBUTORS
CRISTINA MOROZZI
Journalist, critic and art-director on the border between art, fashion
Giornalista, critica e art director sul confine tra design, arte e moda.
DOMITILLA DARDI
As a historian and curator, I observe design by reading and visiting exhibitions.
Storica e curatrice, osservo e studio il design attraverso libri e mostre.
FRANCESCA TAGLIABUE LI JUN
Moving above the lines as much as needed, I would love to live in tree house designed by Mies van der Rohe
Sopra le righe quel poco che basta, vorrei abitare in una casa sull’albero progettata da Mies van der Rohe.
GENNARO ESPOSITO
It was 1991, and the only thing I knew for sure was that I would never do what other restaurants were doing.
Era il 1991 e l’unica certezza che avevo era che non avrei fatto le stesse cose degli altri ristoranti.
I’d be surrounded by the rich colors of this world, and continue to push the boundaries of design and art.
Vorrei essere circodata dal colore pieno di Memphis e continuare spingere i confini di arte e design.
MELODIE LEUNG
Observing, wondering and creating in between of architecture, art and design.
Tra architettura, arte e design: osservo, mi stupisco, creo.
PETE BREWIS
After over a decade of editing design magazines, I’ve taken to the road for a year, traversing the world in search of wonder
Dopo un decennio trascorso scrivendo per riviste di design, mi sono messo in viaggio per un anno alla ricerca delle meraviglie del mondo.
EDITORIAL STAFF
CONT ENTS
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EBONY PATTERSON
Jamaican artist Ebony Patterson has many exhibitions in applied arts museums. Her work is a collection of complex, figurative collages inspired by natural elements, crafted from many unusual elements...
Ebony Patterson, artista giamaicana, ha al suo attivo già numerose mostre in musei di arti applicate. Le sue opere sono complessi e affollati collage figurativi, d’ispirazione...
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WOVEN PORTRAITS
Calligrapher and textile artist Han Chao modifies vintage photography using embroidery. Palm Springs based Chao works with 5X7 faded black and white photos, recreating their original…
Il calligrafo e artista tessile Han Chao attualizza vecchie foto con interventi di ricamo. Nel suo studio di Palm Springs Han lavora su immagini fotografiche in bianco e nero di cm 5X7 utilizzando...
30 STITCHED FOLIAGE
Hillary Waters Fayle embroiders foliage, not fabric. Her unique choice is centered on creating an unexpected interaction between natural and artificial elements, requiring masterful…
Hillary Waters Fayle non ricama sui tessuti, ma sulle foglie di vari tipi di piante. La sua originale scelta rivela l’intenzione di creare un’imprevista relazione tra naturale e artificiale, che...
MARIA SKOG
Finnish artist Maria Skog crochets all sorts of foods, from orange slices, boiled eggs, and bread baskets to avocados, cauliflower, and tomatoes, and her work looks as though is should be displayed...
Anche Maria Skog, artista finlandese lavora all’uncinetto varie cibarie: fette di arancia, uova sode, pane in cassetta, avocado, arance, cavolfiori, pomodori. Le sue opere paiono destinate alla...
46 RUTH MILLER
American artist Ruth Miller begins sketching realistic portraits in pencil, then transforming them into multi-colored embroidery. Beginning with a hyper-realistic, almost photographic drawing..
L’artista americana Ruth Miller ha iniziato a fare ritratti a matita molto realistici, per poi convertirsi a rappresentazioni a colori ricamate. Partendo da un disegno iperrealista, quasi fotografico...
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CROCHET STILL LIFE
Australian artist Trevor Smith, hailing from Victoria, creates still-life images of food similar to those found in noble homes and villas of yore. Instead of oil on canvas, he knits. His passion for artisanal crafts stems...
Trevor Smith, originario di Victoria in Australia, si dedica alle nature morte di cibo, un tempo diffuse nelle sale da pranzo della nobiltà e dell’alta borghesia. Non dipinge, ma lavora all’uncinetto...
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EMBROIDERED ANATOMY
British artist Amber Griffiths has chosen anatomy for her embroidered pieces. The idea began as a collection of gifts for Valentine’s Day, where she chose to skip classic depictions...
L’artista inglese Amber Griffiths ha scelto come soggetto dei suoi ricami l’anatomia. L’idea ha origine dall’intento di creare dei ricami per il giorno di San Valentino. Per essere fuori dal coro...
We’ve spent myriad words describing how the digital realm has punished the physical world, and yet the pack of young artists dedicated to knitting and crochet have taken to their needles and thread, or yarn, to craft neo-realistic pieces
Sono stati spesi fiumi di parole sull’avvento del digitale che avrebbe penalizzato il reale, Invece il drappello dei giovani creatori che si dedicano alle arti femminili, come il ricamo e il crochet, ingrossa le sue filePhysical DIGITAL
We’ve spent myriad words describing how the digital realm has punished the physical world. It seemed that artists and artisans alike were destined to put down their tools to favor digital creations. Not the dust covering Michelangelo as he chiseled blocks of marble, as noted by Vasari in his works on the lives of artists, but Da Vinci’s clean garb and refined paintbrushes, as the artist himself insisted on as a form of evolution. Feminine craft seemed all but lost, the domestic arts no longer taught in schools; needle point, hemming, and grass stitch are no more. And yet, the pack of young artists dedicated to knitting and crochet have taken to their needles and thread, or yarn, and rolled up their sleeves to craft neo-realistic pieces. Drawings, paintings, and sculptures give way to masterful embroidery, crochet, or woven works. The painted, illustrated, or photographed images by these artists have captured our attention, and emotions, superseding long explanations.
The “technical” expertise” of this art is restoring a childlike wonder where the world is yet to be discovered, one that tends to wane throughout the years.
Sono stati spesi fiumi di parole sull’avvento del digitale che avrebbe penalizzato il reale. Artisti e artigiani parevano destinati a deporre i ferri del mestiere per dedicarsi a riproduzioni virtuali. Non più polvere di gesso e di marmo, come già si augurava Leonardo da Vinci che, secondo quanto scrive Giorgio Vasari nelle sue Vite, si dedicava alla pittura, preferibilmente con il pennello fine, abbigliato in belle vesti, per non sporcarsi, come accadeva a Michelangelo, sempre imbrattato di polvere di marmo. Le arti femminili si davano per morte, nelle scuole da tempo è stata eliminata l’economia domestica, che prevedeva l’insegnamento del punto quadro, dell’orlo a giorno, del punto a erba. Invece il drappello dei giovani creatori (donne e uomini) che di dedicano alle arti femminili, come il ricamo e il crochet, ingrossa le sue file, annoverando virtuosi dell’ago e del filo, del crochet e dei ferri per lavorare a maglia. Il neorealismo, più che con il disegno, la pittura e la scultura, si esprime in realizzazioni virtuose, ricamate, o lavorate a uncinetto e a maglia. Le immagini dipinte, disegnate e fotografate da questi contemporanei artisti/artigiani catturano le nostre emozioni. Le poche parole che le accompagnano le contestualizzano. L’arte, mediante il virtuosismo esecutivo, cerca di risvegliare quello stupore che appartiene all’infanzia, che deve ancora scoprire il mondo, che si affievolisce con il passare degli anni.
Ebony Patterson
Jamaican artist Ebony Patterson has many exhibitions in applied arts museums. Her work is a collection of complex, figurative collages inspired by natural elements, crafted from many unusual elements, including pearls, beads, chains, threads, textile scraps, and tassels. Multicolored wool pompoms build to create figures similar to boxwood plants hung from slender wooden stands, hosting slender stems and buds. She covers walls in rainbow-colored, woven tapestries with fringed edges. Human figures dressed in lavish garments are hidden beneath the tapestries, and roosters and hens are scattered on pedestals, adorned with pearls instead of feathers. The untamed color palette is dominated by vivid shades including fucsia and emerald.
Ebony Patterson, artista giamaicana, ha al suo attivo già numerose mostre in musei di arti applicate. Le sue opere sono complessi e affollati collage figurativi, d’ispirazione naturalistica, creati con i materiali più diversi: perle e perline, catenelle, fili da ricamo, scampoli di tessuto, nappe. La sua cifra espressiva gioca sull’effetto del troppo pieno, sulle sovrapposizioni, su un voluto disordine, ottenuto mediante la disomogenea abbondanza di dettagli. Con “pompom” di lane multicolori crea forme simili a rotonde piante di bosso, issate su esili gambe di legno, che accolgono fiori da lunghi steli. Ricopre le pareti di arazzi policromi, ricamati a rilievo e bordati di frange. Figure umane, dagli abiti sfarzosi, si mimetizzano sugli sfondi iper decorati. Ci sono, issati su piedistalli, galli e galline che, al posto delle piume, sfoggiano collane di perle. La sfrenata policromia è dominata dai colori brillanti, come il fucsia e il verde smeraldo.
Jamaican artist Ebony Patterson’s complex, figurative collages inspired by natural elements are crafted from many unexpected elements, including pearls, beads, chains, threads, textile scraps, and tassels
Le opere dell’artista giamaicana Ebony Patterson sono complessi e affollati collage figurativi, d’ispirazione naturalistica, creati con i materiali più diversi: perle e perline, catenelle, fili da ricamo, scampoli di tessuto, nappe
Woven portraits
Caligrapher and textile artist Han Chao modifies vintage photography using embroidery. Palm Springs based Chao works with 5X7 faded black and white photos, recreating their original splendor and giving them new meaning. Starting with images rescued from flea markets, he refigures faces and garments with floral patterns, stitch by stitch, masking the faces and altering how onlookers perceives the photograph. Crossstitch ribbons transform landscapes, and one somber, stark group in black and white has each female face stitched over in violet thread. In fact, embroidered masks, both monochromatic and multi-colored, are a cornerstone of his unique work.
Il calligrafo e artista tessile Han Chao attualizza vecchie foto con interventi di ricamo. Nel suo studio di Palm Springs Han lavora su immagini fotografiche in bianco e nero di cm 5X7, utilizzando fili colorati per dare alle immagini, sbiadite dalla patina del tempo, nuovi significati e una seconda vita. Chao regala ai volti raffigurati nelle vecchie foto, recuperate nei mercatini dell’usato, un nuovo significato, decorando volti e abiti con ricami policromi di soggetto floreale, a punto lanciato. Il ricamo funge da maschera per nascondere il volto, modificando la percezione dell’immagine. Anche i paesaggi vengono trasformati con degli inserimenti di stendardi ricamati a punto croce. In una severa foto di gruppo, in bianco e nero, i volti delle donne sono nascosti da viole del pensiero colorate che fungono da maschere. Maschere ricamate, monocrome e policrome, sono ricorrenti in molte delle sue originali opere.
Caligrapher and textile artist Han Chao modifies vintage photography using embroidery, starting with images rescued from flea markets, then refiguring faces and garments with floral patterns
Il calligrafo e artista tessile Han Chao attualizza vecchie foto con interventi di ricamo, regalando ai volti raffigurati nelle vecchie foto, recuperate nei mercatini dell’usato, un nuovo significato
Embroidered masks, both monochromatic and multi-colored, are a cornerstone of his unique work, as well as landscapes transformed by cross-stitched chromatic ribbonsy
Il ricamo funge da maschera per nascondere il volto, modificando la percezione dell’immagine. Anche i paesaggi vengono trasformati con degli inserimenti di stendardi ricamati a punto croce
Stitched foliage
Hillary Waters Hayes embroiders foliage, not fabric. Her unique choice is centered on creating an unexpected interaction between natural and artificial elements, requiring masterful skill in handling the fragile “canvas”. Waters’ geometric stitching is dominated by greens and blues, as if to avoid too sharp of a contrast between organic and inorganic. The works’ purpose is to prove the possibility of a unique relationship between humans and nature.
Hillary Waters Fayle non ricama sui tessuti, ma sulle foglie di vari tipi di piante. La sua originale scelta rivela l’intenzione di creare un’imprevista relazione tra naturale e artificiale, che richiede grande perizia esecutiva, per via della fragilità del supporto. I suoi ricami, per lo più geometrici, sono eseguiti con fili nella gamma dei verdi e degli azzurri, in modo da evitare dei contrasti troppo netti, quasi volesse evitare il conflitto tra organico e inorganico. L’obiettivo dichiarato del suo sorprendente lavoro è quello di creare un inedito rapporto tra uomo e natura, esaltando la loro possibile interazione.
Hillary Waters Hayes embroiders foliage, not fabric, a unique choice centered on creating an unexpected interaction between natural and artificial elements
MARIA SKOG
Finnish artist Maria Skog crochets all sorts of foods, from orange slices, boiled eggs, and bread baskets to avocados, cauliflower, and tomatoes, and her work looks as though is should be displayed in a grocer’s storefront. She began knitting as a hobby, creating surprising objects for her twelve-year old daughters after being diagnosed with cancer. The crochet distracted her from the disease. His talent for expertly imitating luxury foods in vast detail, and a once helpful escape from reality has been taken to the next level, earning her professional recognition and compensation. Skog is yet another example of how applied arts are thriving, created by knowledgable hands ready to amaze with their precise technique and attention.
Anche Maria Skog, artista finlandese lavora all’uncinetto varie cibarie: fette di arancia, uova sode, pane in cassetta, avocado, arance, cavolfiori, pomodori. Le sue opere paiono destinate alla vetrina di un ortolano o di una gastronomia. Ha iniziato a lavorare all’uncinetto per far divertire le sue figlie dodicenni, quando le fu diagnosticato un cancro: sorprenderle e lavorare assieme a crochet era un modo per non pensare alla malattia. Maria Skog rivela una inusuale perizia nel riprodurre con crochet e fili colorati la merceologia di una gastronomia di lusso. La varietà dei soggetti e dei colori delle sue composizioni contribuiscono allo stupore e all’ allegria che le sue opere trasmettono. Il lavoro iniziato per allontanare la tristezza della malattia è diventata una professione riconosciuta e redditizia. Maria Skog è un’ulteriore testimonianza della vitalità delle arti applicate, che stanno trovando nuovi imprevisti cultori e mani d’oro disposte a rimettersi al lavoro.
Finnish artist Maria Skog crochets all sorts of foods, from orange slices, boiled eggs, and bread baskets to avocados, cauliflower, and tomatoes
I suoi ricami sono eseguiti con fili nella gamma dei verdi e degli azzurri, in modo da evitare dei contrasti troppo netti e di creare un conflitto tra organico e inorganico
Ruth Miller
American artist Ruth Miller begins sketching realistic portraits in pencil, then transforming them into multi-colored embroidery. Beginning with a hyper-realistic, almost photographic drawing, Miller uses her needles almost as if they were paintbrushes, filling in each detail of the portrait, mimicking skin tone precisely. Her work reveals varying human traits similar to those found in photography, not only depicting morphology, but the thoughts and emotions of the subjects. Masterful attention to detail makes each even more surprising.
L’artista americana Ruth Miller ha iniziato a fare ritratti a matita molto realistici, per poi convertirsi a rappresentazioni a colori ricamate. Partendo da un disegno iperrealista, quasi fotografico, al tratto, Ruth Miller ricama con il filo, servendosi dell’ago, quasi fosse un pennello, per riempire totalmente la sagoma dei volti a punto raso e utilizzando colori che richiamano le tonalità dell’incarnato. I suoi ritratti rivelano tratti umani diversificati, al pari di quelli fotografici, capaci di rappresentare, non solo le morfologie, ma anche di svelare pensieri e attitudini dei soggetti. La perizia esecutiva contribuisce a esaltare la verosimiglianza, suscitando sorpresa e meraviglia.
American artist Ruth Miller begins sketching realistic, almost photographic, portraits in pencil, then transforming them into multi-colored pieces of embroidery
Miller uses her needles almost as if they were paintbrushes, filling in each detail of the portrait, mimicking skin tone precisely, and even portraying the thoughts and emotions of her subjects
CROCHET STILL LIFE
Australian artist Trevor Smith, hailing from Victoria, creates still-life images of food similar to those found in noble homes and villas of yore. Instead of oil on canvas, he knits. His passion for artisanal crafts stems from his mother’s love of applied arts, he earned his diploma in Visual Art and Sculpture before becoming a curator, a career spanning over 20 years. His colorful knitting sees wool centerpieces hosting gastronomic delights. Vegetables, boiled eggs, and lobsters, plates with cookies in varying shades, chocolate cakes with cream and strawberries, and raspberry tartlets, and picnic baskets with bottles, all in fluffy threads. His talent lies in combining masterful technique with an almost naif take on objects that somehow seem slightly infantile. Knitting proves to snub those who sing the digital age’s praises, appealing to young creatives who are nurturing manual arts in favor of the rapidly evolving technology that has falsely “captured” generation Z.
Trevor Smith, originario di Victoria in Australia, si dedica alle nature morte di cibo, un tempo diffuse nelle sale da pranzo della nobiltà e dell’alta borghesia. Non dipinge, ma lavora all’uncinetto. Appassionato di artigianato, stimolato dalla madre appassionata di arti applicate, dopo aver conseguito un diploma in arti visive e scultura ed essere stato curatore artistico per oltre 20 anni, decide di dedicarsi all’uncinetto. Con l’uncinetto, lavorando lane colorate, crea sculture centro tavola gastronomiche: composizioni di verdure, uova sode, sormontate da una vermiglia aragosta; piatti di biscotti multicolori, torte di cioccolata con fragole e panna; cestini da picnic con bottiglie di bibite, torte con i lamponi. Le sue opere rappresentano il difficile connubio tra una perizia esecutiva professionale stupefacente e una figuratività ingenua che rimanda ai disegni infantili. La scelta di esprimersi lavorando all’uncinetto, rivela, come a dispetto di quanti profetizzano il trionfo del digitale, la perizia manuale abbia giovani cultori, per lo più di sesso maschile, appartenenti alla generazione Z, che si pensava votata alla tecnologia avanzata.
Australian artist and curator
Trevor Smith’s passion for artisanal crafts has led him to knit colorful wool centerpieces hosting varying gastronomic delights
His talent lies in combining masterful technique with an almost naif take on objects that somehow seem playfully infantile
EMBROIdEREd ANATOMY
British artist Amber Griffiths has chosen anatomy for her embroidered pieces. The idea began as a collection of gifts for Valentine’s Day, where she chose to skip classic depictions of hearts, instead opting for internal organs, including a large heart complete with systole and diastole. Her work is certainly original and vaguely macabre, reflecting an imagination that is drawn to slight disgust instead of repelled by it. Every clinical detail is masterfully executed, elevating the artisan practice into figurative art focused on techniques not normally considered or employed
L’artista inglese Amber Griffiths ha scelto come soggetto dei suoi ricami l’anatomia. L’idea ha origine dall’intento di creare dei ricami per il giorno di San Valentino. Per essere fuori dal coro delle immagini standard, che raffigurano cuori stilizzati, ha deciso di ricamare gli organi del nostro corpo, tra i quali un grande cuore con sistole e diastole. Originali, vagamente macabre, le sue opere rivelano l’ardire di una fantasia che non teme il disgusto, anzi lo ricerca, corredando le sue figurazioni di ogni clinico dettaglio e una inusuale perizia esecutiva. Con i suoi soggetti anatomici Amber Griffith eleva il ricamo da artigianato artistico a arte figurativa, incentrata su tecniche e riproduzioni di solito non pertinenti al suo ambito.
British artist Amber Griffiths has chosen anatomy for her embroidered pieces, elevating the artisan practice into figurative art focused on techniques not normally considered or employed
L’artista inglese Amber Griffiths ha scelto come soggetto dei suoi ricami l’anatomia per elevare il ricamo da artigianato artistico a arte figurativa, incentrata su tecniche e riproduzioni di solito non pertinenti al suo ambito