Rivista del club ACS auto & lifestyle

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INTERVISTA A NICOLAS PONCINI

Chiasso: la porta del sud a confronto con i suoi destini di frontiera

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SALONE DI GINEVRA

Ancora una volta pronto a emozionare

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AUTOMOBILI D’EPOCA

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Febbraio-Marzo 2011 Automobile Club Svizzero

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SOMMARIO

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INTERVISTA A NICOLAS PONCINI

Chiasso: la porta del sud a confronto con i suoi destini di frontiera SALONE DI GINEVRA

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EDITORIALE Febbraio-Marzo 2011 Automobile Club Svizzero

Numero febbraio-marzo 2011 Prossimo numero aprile-maggio 2011

Ancora una volta pronto a emozionare AUTOMOBILI D’EPOCA

CITROËN «Traction Avant» AL11

Foto di copertina Nissan Esflow Concept

ACS Ticino: sì all’iniziativa per un secondo tunnel al Gottardo in tempi brevi

INTERVISTA A NICOLAS PONCINI Chiasso: la porta del sud a confronto 4 con i suoi destini di frontiera Risponde il comandante della Polizia comunale SALONE DI GINEVRA Il Salone dell’auto di Ginevra con 170 anteprime Dal 3 al 13 marzo ancora una volta pronto ad emozionare INFOVEL Aria di primavera elettrizzante!

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RALLYE LUGANO-MONTECARLO Parte da Piazza Riforma il 5° rallye 10 Lugano-Montecarlo SICUREZZA STRADALE Visione e immaginazione I fondamentali per una guida in sicurezza APPUNTI In calo gli incidenti, ma aumentano i feriti Pubblicato il rapporto annuale della Polizia comunale di Lugano THE CLUB ACS ACS approva la discussione sul finanziamento dei trasporti Il principio è corretto, ma le lacune non mancano ACS premia i campioni 2010 AUTOMOBILI D’EPOCA Citroën «Traction Avant» AL11 La vettura forgiata dal genio e testimone di eventi famigliari

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TEMPO LIBERO Venezia La Serenissima è meta da sogno

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GASTRONOMIA Ristorante «La Brasera» Il gusto della raffinata tradizione

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Rivista ufficiale dell’Automobile Club Svizzero Sezione Ticino in collaborazione con

partnership for mobility

La sezione Ticino dell’Automobil Club Svizzero sostiene a tutti gli effetti l’iniziativa promossa dall’Onorevole Giacomo Garzoli e dai Giovani liberali per la realizzazione di un secondo tunnel autostradale al San Gottardo. L’opera, secondo il disegno iniziativista, dovrebbe essere portata a compimento prima della totale chiusura dell’attuale traforo per i risanamenti che richiederanno verosimilmente tre anni. Si potrebbe così scongiurare un totale e penalizzante isolamento del nostro Cantone rispetto al Nord delle Alpi, che produrrebbe conseguenze incalcolabili su un’economia ticinese fiorita nei secoli attorno ai suoi principali assi di transito. «Sottolineiamo con fermezza che un simile concepimento non andrebbe a collidere con la Costituzione elvetica e con l’Iniziativa della Alpi. La priorità del collegamento autostradale e degli interessi ad esso correlati, va ben oltre i confini cantonali. Indipendentemente dall’inaugurazione di Alptransit, si tratta di salvaguardare in un’ottica europea la nostra attrattiva commerciale, turistica e finanziaria». Argomentazioni, secondo ACS, già di per se più che sufficienti per sostenere incondizionatamente l’iniziativa. Un nuovo tunnel, secondo l’autorità federale, richiederebbe sette anni di cantiere. «Calcolando che la chiusura dell’attuale galleria è prevista tra 10-15 anni, non possiamo più permetterci di procrastinare il compimento del secondo tubo, considerando pure i tempi di progettazione e delle relative procedure d’autorizzazione». ACS si permette, nel limite delle sue competenze ed in base a questa serie di motivazioni coniugabili alla basilare sopravvivenza del Ticino, di sollecitare tutti i cittadini affinché sostengano l’iniziativa con convinzione assoluta. Essa rappresenta attualmente l’unico mezzo affinché, sia il Gottardo che i Cantoni interessati, abbiano finalmente ciò che gli spetta: mobilità in assoluta sicurezza. «Auspichiamo infine che anche altre forze politiche vogliano coalizzarsi con gli iniziativisti in una visione unanimemente condivisa per il benessere economico del Ticino». Per ACS-Ticino il direttore Gian Marco Balemi

IMPRESSUM Direzione ACS Sezione Ticino via Trevani 5 - CP 564 - 6601 Locarno Tel. 091 751 46 71 - Fax 091 751 80 68 www.acs.ch - info@acsti.ch Redazione e coordinamento Elias Bertini elias.bertini@hotmail.com Stampa Tipografia Stazione SA via Orelli 29, CP 563, 6600 Locarno Tel. 091 756 01 20 - Fax 091 752 10 26 www.editore.ch - info@editore.ch Progetto grafico e impaginazione Giuseppe Gruosso Tipografia Stazione SA, Locarno Fotografie Archivio ACS, Ti-Press

Auto & lifestyle Appare 6 volte l’anno e l’abbonamento è compreso nella tassa di socio ACS di Fr. 130.– INSERZIONI PUBBLICITARIE Bellinzonese e valli Gabriele Jezzi - CP 84 - 6514 Sementina Tel. 091 857 01 09 - Fax 091 857 56 12 Mobile 079 354 00 35 - info@ilvantaggio.ch Locarnese e valli PUBLIVITA Sagl - Marco Sasselli - CP 863 6601 Locarno Tel. 091 791 00 11 - Fax 091 791 84 42 Mobile 079 651 06 53 PUBLITICINO Sagl - Alessandro Cattori via Bramantino 3 - 6600 Locarno Tel. e Fax 091 751 11 11 Mobile 079 700 700 1 info@publiticino.com


4 L’INTERVISTA

L’intervista al comandante della Polizia comunale Nicolas Poncini

CHIASSO: √ Nicolas Poncini è da dieci anni il comandante della Polizia comunale di Chiasso, contingente del quale è entrato a far parte ormai da vent’anni in qualità di ufficiale. È a capo di un effettivo di 35 agenti. È sposato e ama dedicarsi allo sport e all’aviazione.

® Mai come in un contesto geografico centrale per i traffici attraverso l’Europa – ed è una condizione a cui è inscindibilmente legato il territorio elvetico – i Comuni di confine, pur anche di modeste dimensioni, assumono un ruolo fondamentale. Chiasso, con i suoi circa 8mila abitanti, è maturata secondo il ghermire delle sue vie di comunicazione e sotto l’incessante pressione del suo destino di porta del sud. Dagli ultimi decenni dell’Ottocento ha conosciuto un notevole sviluppo edilizio grazie al collegamento con la ferrovia del San Gottardo, all’insediamento della stazione internazionale e, infine, all’arrivo dell’autostrada negli anni Sessanta. Oggi si trova confrontata a forti variazioni dei transiti, dettate dal divenire inarrestabile dei flussi di persone spinte anche solo da una modesta fluttuazione dei prezzi della benzina. Nel Comune s’apriranno a breve cantieri che garantiranno una maggiore razionalizzazione del traffico. Con quali effetti? Di tutto ciò abbiamo parlato con il comandante del locale corpo di polizia, Nicolas Poncini.

una politica che prevede la preclusione al traffico di transito nel centro cittadino. Da tempo è dunque stato chiarificato l’indirizzo relativo alla pianificazione delle rete stradale comunale. Se esistono argomenti di discussione sulle scelte effettuate, si poggiano prevalentemente sulla sincronia con cui le linee programmatiche sono state concretizzate. È evidente che i progetti concernenti il centro dipendono fortemente dalla canalizzazione dei transiti sull’ex viale Galli (via Como) e quindi dalla circonvallazione in entrata e uscita dall’Italia. La pedonalizzazione del nucleo urbano andava forse accompagnata al compimento di questo percorso, affinché Chiasso non fosse costretta a dover affrontare un duplice problema, con un sistema di traffico alquanto macchinoso proprio davanti alla stazione. Tutto ciò riguarda però decisioni politiche che vanno rispettate. Considerando la moltitudine degli attori in gioco che gestiscono la rete viaria (Cantone, Confederazione e Comune), non v’è da stupirsi che siano affiorati problemi riguardo la tempistica.

Chiasso vivrà importanti cambiamenti per quanto riguarda l’assetto viario. L’attuazione del Piano dei Trasporti del Mendrisiotto dovrebbe segnare una migliore suddivisione gerarchica delle vie di transito permettendo di decongestionare le aree più sensibili. C’è però anche chi teme che questo disegno progettuale possa inesorabilmente svuotare il centro cittadino con tutte le conseguenze, soprattutto a livello commerciale, che ciò può comportare. In base alla sua esperienza, lei come giudica questo pacchetto d’interventi? ® Il Municipio, ormai da più di dieci anni, si è orientato su

Il contesto geopolitico del Mendrisiotto, e in particolare la sua vicinanza con il confine e con il polo economico di Lugano, è origine di una forte presenza parassitaria di traffico privato e commerciale. Come vive Chiasso questa sua natura di frontiera? ® Il nostro Comune è storicamente coinvolto dai forti impatti che derivano dalla circolazione motorizzata. Possiamo però affermare che la situazione è parecchio migliorata rispetto agli anni Sessanta: prima della realizzazione dell’autostrada i presupposti erano ben altri. Inoltre, il traffico generato dalla vicinanza con l’Italia è relativamente diminuito; non si formano più gli ingorghi a

cadenza giornaliera che costituivano una sorta di routine quindici o vent’anni fa. Oggi esistono condizioni di transito più lineari, ma il quadro globale è soggetto alle variazioni determinate dalle circostanze monetarie connesse all’Italia. Se il prezzo della benzina oscilla anche soltanto di pochi centesimi notiamo grosse fluttuazioni dei volumi di transito. La scheda di Piano Direttore che tratta del Piano dei Trasporti del Mendrisiotto indicava, nel contesto regionale, una scarsa pianificazione dei parcheggi. Qual è l’assetto odierno? ® La città di Chiasso ha recentemente riorganizzato, almeno ad un livello parziale, il suo sistema di posteggi, cercando di uniformarsi ad un principio predeterminato: in centro deve sussistere un regime di rotazione. Non è pensabile che le aree di parcheggio urbane vengano utilizzate come punti di sosta giornaliera per i pendolari che si recano, con un altro mezzo, a Lugano o Mendrisio a lavorare. I parcheggi a lunga scadenza sono pure a disposizione, ma in periferia. Nel complesso, il problema di Chiasso è che le superfici utili sono molto limitate. Questo è un dato di fatto. Per quanto riguarda invece i cosiddetti punti intermodali, ossia quei luoghi nevralgici dove viene coniugato il privato al pubblico? ® Disponiamo di un park&ride che funziona egregiamente, ma è difficile pensare di poterne costruire altri a causa dei ristretti margini territoriali. Non ve n’è inoltre una reale necessità perché Chiasso non presenta enormi capacità d’impiego lavorativo (parlando rispetto a Lugano), tali da richiedere un vasto parcheggio pubblico in periferia per far fronte alle necessità del centro. Non esistono


L’INTERVISTA 5

la porta del sud a confronto con i suoi destini di frontiera tedesca, dove la rete è sicuramente più articolata anche perché la domanda si basa su altri indici di misura.

π Agenti della Polizia di Chiasso. † L’area doganale di Brogeda sul confine Svizzero-Italiano.

aree industriali di quella sorta per giustificare grossi investimenti. Semmai si può parlare del fenomeno citato in precedenza, ossia il pendolare che proviene dall’Italia e che vorrebbe lasciare il proprio veicolo a Chiasso per recarsi più a nord. Da questo lato si potrebbero sicuramente sviluppare altre idee. Il Piano Direttore parlava di misure e infrastrutture insufficienti dedicate alla mobilità lenta. Ciò corrisponde al vero? ® Già alcuni anni fa si era voluto ridisegnare la mappa delle vie ciclabili. A Chiasso possiamo tranquillamente affermare che la circolazione lenta non è attualmente soggetta a particolari difficoltà. Si tratta pur sempre di un centro dove, a parte qualche asse di transito importante, le strade sono dimensionate a misura d’uomo e quindi piuttosto sicure. Ovviamente la mentalità è radicalmente diversa da quella svizzero

Quindi, scorrendo le statistiche chiassesi, non si registra una media particolarmente importante di incidenti… ® No, la tendenza per quanto riguarda pedoni e biciclette si attesta su cifre molto basse, anche perché sono stati eseguiti diversi accorgimenti strutturali (isole pedonali o messa in sicurezza delle strisce d’attraversamento). Si parla perlopiù di episodi isolati che derivano principalmente dalla disattenzione degli utenti. Se esiste un problema, comune però a tutto il Canton Ticino, è connesso ancora una volta ad un fattore culturale: l’automobilista tende a pensare di essere un fruitore privilegiato, declassando il pedone o il ciclista ad un secondo livello. Come potrà essere assorbito dalle zone di confine il potenziamento degli assi di transito in provenienza dall’Italia? ® Non credo vi saranno sostanziali mutamenti. Come detto, l’afflusso di pendolari si è stabilizzato verso il basso. L’ampliamento dell’autostrada dei Laghi, penso, avrà solo effetti positivi in relazione alla scorrevolezza del traffico su quei tratti, ma per noi è un tema relativo perché i problemi di intasamento si verificano comunque a monte di Brogeda. Per quanto attiene ai pendolari si parla di quali stime d’entrata? ® Circa 15mila transiti giornalieri a Chiasso Strada.

È argomento di forte attualità il dibattito relativo alla creazione di un secondo traforo autostradale al Gottardo: si tratta di completare il progetto originario che già prevedeva due tunnel. Quali sono le posizioni chiassesi visto che si tratta di un Comune al centro di questa importante arteria che collega il sud al nord dell’Europa? ® A titolo esclusivamente personale giudico questa realizzazione come un atto determinante in relazione alla sicurezza. Sulle conseguenze connesse ai volumi in transito sull’asse Airolo-Chiasso, non credo si paleseranno grandi differenze, anche perché il vincolo costituzionale non permette un aumento delle capacità autostradali. Chiasso è la porta verso il confine sud e la polizia di questa piccola cittadina è garante per la sicurezza di un territorio strategico. Ciò influisce sulla vostra metodologia di lavoro? ® È sempre stato parte del nostro destino accogliere e assorbire una moltitudine di persone in transito. Siamo abituati a lavorare in questo senso. Si tratta potenzialmente di una condizione diversa rispetto a quella che vivono i nostri colleghi, ad esempio di Bellinzona o Locarno. Questo deriva però unicamente da un contesto storico-geografico e non v’è sicuramente da essere pessimisti. Il quadro generale, come dicevo, è migliorato parecchio e nel nostro DNA possediamo le capacità per adeguarci e reagire alle fluttuazioni dei movimenti di popolazione. A cura di Elias Bertini


6 SALONE DI GINEVRA

Guida ecompatibile sempre più attrattiva Il Salone di Ginevra 2011 verrà certamente ricordato anche per le numerose proposte di veicoli ecocompatibili elettrici e ibridi, Honda Jazz, Audi Q5, Toyota Yaris, Porsche Panamera, Volvo V60, tutte ibride, in particolare. ® Infatti un intero Padiglione Verde verrà loro dedicato. Tra gli espositori non mancherà la Lampo 2, vettura elettrica proposta dalla Protoscar di Rovio. Dai più importanti costruttori di grande serie fino a chi si indirizza ad un pubblico selezionato, i modelli con motorizzazione alternativa segnano il futuro delle marche. Anche il carburante gas naturale/biogas, grazie ai motori sempre più performanti, rende la guida ecocompatibile ancora più efficiente e attrattiva. Attualmente, in Svizzera sono disponibili 23 modelli di autovetture e 13 modelli di furgoni e minibus a gas naturale/biogas. Tra le nuove attrazioni vi sarà il modello svizzero Fiat 500C turbo a gas naturale. Il nuovo motore TwinAir ha un consumo di 2,9 kg ed emissioni di CO2 pari a soli 72 grammi al km. ® Allo stand gas naturale saranno esposte anche le monovolume Opel Zafira 1.6 ecoFLEX CNG con motore turbo (150 CV), la Fiat Qubo1.4 Natural Power (70 CV), la VW Passat Variant Ecofuel (150 CV, cambio automatico DSG a 7 marce) con motore a doppia sovralimentazione, una combinazione di compressore e turbocompressore tra i più efficienti disponibili sul mercato e la Mercedes Benz E 200 NGT (163 CV). ® Attualmente in Svizzera circolano circa 9’600 veicoli a gas naturale. Per uno sviluppo maggiore il numero dei distributori di gas naturale/biogas, ora a quota 126, dovrà certamente ancora crescere.

Il Salone dell’ Ancora una volta pronto a emozionare

® Per undici giorni 260 espositori in rappresentanza di oltre 700 marche, provenienti da 31 nazioni, animeranno i sette padiglioni del Palexpo. Gli 80mila mq della 81esima edizione del Salone dell’automobile e degli accessori si presenta con un comune passaporto di caratteristiche. Potremmo sintetizzare la maggioranza delle automobili in passerella come dei modelli utili, funzionali, economici ed ecologici che confermano la tendenza di un numero crescente di automobilisti che acquistano veicoli di minori dimensioni e/o più sobri nei consumi. ®Tra i nuovi espositori, alcuni rinomati preparatori e carrozzieri e il ritorno di Sangyong con il suo nuovo concept per un modello pick-up. Dopo nove anni di assenza si ripresenta anche De Tommaso con una nuova concept car crossover chiamata SLC. Avrà la trazione integrale e sotto il cofano proporrà, a scelta, un motore diesel da 250 cavalli o due V8 a benzina, rispettivamente da 300 e 550 cavalli. Un’edizione del Salone dell’auto che nasce subito con due primati; quello della richiesta di spazio (oltre 86mila mq) e quello della novità mondiali ed europee (170). Tra quest’ultime ricordiamo alcune che nel corso dell’anno verranno commercializzate: ® Audi RS 3 Sportback, BMW 6 cabriolet, Hyundai i40, le Kia Picanto e Rio, Coupé della Mercedes Classe C, le novità Fiat su base Chrysler, Lancia Ypsilon, Chevrolet Cruze, Honda Accord, le Peugeot 308 e 508, Saab 9-5 Sport Combi, Seat Alhambra 4x4 e Subaru Trezia.

Chi ama vivere l’adrenalina delle supercar non rimarrà deluso ® La grande attrazione sarà sicuramente la nuovissima FF, la prima Ferrari a trazione integrale, 4 posti, spinta da un poderoso propulsore V12 da 6,2 litri in grado di erogare 660 cavalli a 8000 giri/minuto, con una coppia massima di 683 Nm a 6000 giri/minuto. Grazie a questa riserva di potenza raggiunge i 335 chilometri orari e scatta da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi. Sullo stand Pagani debutta l’erede delle Zonda, la Huayra, supercar con un V12 da 700 CV in grado di raggiungere i 370 km/h. Un’altra vettura mozzafiato sarà anche la prima McLaren da strada, la MP4-12C. Chassis in carbonio, concezione da auto di F1, motore 8 cilindri biturbo di 3,8 litri da 600 CV, da 0 a 200 km/h in 8,9 secondi con pneumatici da corsa e una velocità massima di 330 km/h. ® Nuova tra le supersportive l’anteprima LamborghiniAventador LP 700-4 che debutterà con un nuovissimo sistema di sospensioni altamente sofisticato ispirato al mondo della Formula 1. Il telaio è ultraleggero, insieme alle sospensioni a doppio triangolo in alluminio e all’impianto frenante carboceramico. Grazie alla potenza erogata dai suoi 700 CV e al suo peso ridotto, la nuova Lamborghini con motore V12 è pronta a garantire velocità elevatissime. ® Per la prima volta al Salone, la GTA Motor presenta un concept ricco di contenuti tecnologici, frutto dell’esperienza dell’azienda spagnola nella realizzazione di automobili da competizione. Nella costruzione di telaio e carrozzeria abbondano i materiali compositi come fibra di carbonio, kevlar e metalli pregiati come il titanio. Una proposta supersportiva con un motore V10 da 780 cavalli che assicura una velocità massima di 340 km/h e uno scatto da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi. A cura di Stefano Pescia


SALONE DI GINEVRA 7

auto

Dal 3 al 13 marzo verranno presentate 170 anteprime mondiali ed europee, di cui 40 concernono tecnologie alternative ed ecologiche. INFO

di Ginevra

ra 0 Orari d’aper tu ore 10:00-20:0 di er en 0 :0 lunedi/v 19 0ica ore 09:0 sabato, domen i d’entrata Prezzo bigliett Adulti Fr. 16.– 16 anni Fr. 9.– Bambini dai 69.– Pensionati Fr. o 20 persone en m al di Gruppi Fr. 11.– p.p. accompagnate tutti su 0 50% di sconto po le ore 16:0 do i ut nd i biglietti ve azioni Maggiori inform h .c to au nwww.salo


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Ginevra Salone dell’Auto di Gine vra dal 3 al 13 marzo 2011

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INFOVEL 9

Aria di primavera elettrizzante! Salone di Ginevra

® Al prossimo Salone di Ginevra, che si terrà dal 3 al 13 marzo 2011, vi saranno alcune interessanti novità nell’ambito dei veicoli elettrici: dalla presentazione di progetti futuristici, alla possibilità di testare in prima persona alcune delle proposte, fino ad un forum interamente dedicato alla mobilità sostenibile. ® Oltre alle ormai conosciute Mitsubishi i-MiEV, Citroën C-Zero, Peugeot iON, Nissan Leaf, Tesla ed alla gamma Renault (Fluence, Kangoo, Zoe e Twizy) – praticamente tutte ordinabili ed a breve anche disponibili sul mercato elvetico – quest’anno saranno esibite altre succulente produzioni recentemente concepite nel mondo dell’«elettrico». All’interno del «Pavillon Vert» spicca su tutti lo stand «des Yvelines», dal nome del Dipartimento francese che nell’ottobre del 2009 ha lanciato un concorso pubblico per la progettazione «del veicolo urbano del futuro». Una primizia tra le regioni transalpine, per un settore che conta 45mila impiegati e oltre 200 industrie. I tre selezionati verranno esposti a Ginevra, simbolo della vasta compartecipazione cognitiva all’idea di mobilità del futuro. Primo fra tutti Akka Technologies, gruppo europeo d’ingegneria e consulenza in tecnologie, che ha sviluppato l’Astute Car. ® Un’auto a quattro posti di tre metri, con porte ad ali di gabbiano, in cui non ci sarà alcun legame meccanico fra il volante e le ruote grazie ad un sistema rivoluzionario chiamato «drive by wire». Avrà un’autonomia record di 300 km, frutto di un lavoro incredibile eseguito sulla massa del veicolo. Presenta un’innovativa struttura di assorbimento degli impatti, derivata dalle tecniche utilizzate sugli elicotteri. La velocità massima è di 140 km/h e il peso, senza batterie, di 650 kg. ® Il secondo progetto, creato da Induct (società di ricerca e sviluppo di soluzioni per la mobilità urbana sostenibile), è declinato a Modulgo,

un quadriciclo pesante a basso costo con tre posti a sedere, che dispone di tecnologie di punta: un computer di bordo costituito da uno smart phone (che serve anche da chiave d’accensione), un apparato di ricarica senza contatti, un sistema di gestione della ricarica delle batterie con supervisione telematica ed un congegno di parcheggio intelligente dedicato alla condivisione dell’auto. È equipaggiato con batterie al LiFePO4, per un’autonomia di 90 km nel ciclo misto, un motore da 15 kW ed ha un peso totale di 520 kg. Il tutto in 2.5 m di lunghezza. ® Il terzo gioiello del Dipartimento «des Yvelines» è sinonimo di Mooville, mezzi concepiti, realizzati e commercializzati dalla società Muses. Il concetto di questi vettori di trasporto è quello di rispondere specificatamente ai bisogni degli operatori di mobilità (siano essi dedicati alle persone o alle merci) nel contesto urbano. Alla base v’è una realizzazione elaborata su una medesima piattaforma, le cui caratteristiche e prestazioni sono adattate all’uso cittadino tramite una motorizzazione elettrica nelle ruote. Ultra compatti (2.85 m di lunghezza per 1.6 di larghezza), sono in grado di ospitare tre persone all’interno più altre tre sulla panca posteriore nel senso inverso di marcia. ® Questi veicoli possono essere ancor più interessanti per il trasporto merci. Infatti, con le batterie sul pianale ed i motori alle ruote, i Mooville promettono un rapporto superficie al suolo/volume di carico formidabile. Inoltre, in funzione della motorizzazione e delle batterie scelte, possono circolare a 50 o 90 km/h con un’autonomia variabile da 200 a 300 km. ® Sempre nel «Pavillon Vert» si potrà trovare pure il Tilter, un «elettrico» innovativo, molto stretto, a vocazione urbana, sviluppato da SynergEthic. È destinato agli abitanti di grandi agglomerati che posseggono una certa sensibilità ambientale e che vogliono poter circolare più agevolmente che in auto,

con condizioni di confort e sicurezza maggiori dello scooter. Le principali caratteristiche sono: lunghezza 2.53 m, larghezza 90 cm ed altezza 1.65 m, due ruote motrici posteriori ed una ruota anteriore, due posti a sedere in linea, autonomia di 120 km e velocità massima di 110 km/h. Dispone di un sistema esclusivo d’inclinazione per affrontare al meglio le curve. ® Vi sono poi altre novità che saranno presentate, ma, cari lettori, lasciamo a voi il compito di scovarle. Per ora ci limitiamo ad annunciarvi che per la prima volta in assoluto al Salone di Ginevra di quest’anno ci sarà la possibilità di provare all’esterno ben 12 modelli a propulsione elettrica. Inoltre, saranno in funzione anche colonnine di ricarica d’ultima generazione (sia normale che rapida), quindi a corrente continua, per mostrare al pubblico che la tecnologia migliora e soprattutto funziona. ® Segnaliamo inoltre che durante il Salone, l’8 e 9 marzo 2011, si terrà l’IAMF (Internatioal Advanced Mobility Forum), forum pubblico e scientifico relativo alla mobilità individuale del futuro. In altre parole, le auto di domani. Vi sarà l’opportunità di seguire conferenze dei più importanti attori del settore e vi saranno anche presentazioni dedicate specificatamente ai veicoli elettrici ed ibridi. Per maggiori informazioni consultate il sito www.iamf.ch. ® Se non avrete l’occasione di visitare il Salone di Ginevra, sottolineiamo che alcune delle novità citate, ed altri veicoli elettrici, saranno presenti a VELEXPO TICINO 2011, che avrà luogo dal 10 al 13 novembre 2011 presso il Centro Esposizioni di Lugano (tutte le informazioni presto on line su www.velexpo.ch). ® Per il momento lasciamoci elettrizzare da quest’aria nuova, che sicuramente contribuirà alla diminuzione delle polveri fini che noi ticinesi conosciamo bene. Buona visita a tutti! A cura di Davide Lurati infovel


10 RALLYE LUGANO – MONTE-CARLO

5° RALLYE Lugano – Monte-Carlo Partenza il 1° aprile da Piazza Riforma

® Lugano sarà una delle tre città di partenza del prestigioso rallye, organizzato per la quarta volta con la supervisione della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) e la collaborazione del Dicastero Sport della Città di Lugano e dell’ACS, Sezione Ticino. ® Si tratta di un rallye di regolarità che partirà da Piazza della Riforma venerdì mattina primo aprile alle 9.30 e arriverà a MonteCarlo domenica tre aprile. Una manifestazione unica nel suo genere che rappresenta l’inizio di una nuova tendenza che accompagnerà il futuro dell’automobile e che permetterà ai partecipanti di gareggiare anche sulle strade del mitico rallye di Monte-Carlo. Il percorso, di circa 1000 km, sarà diviso in tre tappe e cinque prove di regolarità, di cui due in notturna e uno slalom di velocità nella città monegasca.

NI I INFORMAZIO PER ULTERIOR ito ufficiale) (s www.acm.mc oppure tramite Ticino ACS Sezione 46 71 Tel. 091 751 acsti.ch c@ m elly info.ra

Chi può partecipare? ® La gara di regolarità è aperta a costruttori, garage, aziende, associazioni e privati. Gli equipaggi, formati da un pilota e un navigatore d’ambo i sessi, sono suddivisi in sette categorie di veicoli. A determinare il punteggio finale contribuiranno il consumo totale di combustibile, il rapporto combustibile consumato / peso veicolo e la regolarità con eventuali penalità subite durante il percorso. Ogni categoria sarà valutata in una distinta classifica.

Sponsor

Possono iscriversi gli equipaggi che dispongono di: • prototipi modificati e convertiti a propulsione elettrica • veicoli elettrici di serie e per uso quotidiano • veicoli elettrici ibridi (a carburante fossile o bio) • veicoli a energia alternativa elettrici, a idrogeno a pile a combustione, a combustibile rinnovabile gassoso, a carburante composto con meno del 50% di diesel o benzina • veicoli a gas naturale, GPL, E85 • veicoli con altre energie alternative omologate



12 SICUREZZA STRADALE

Visione e immaginazione Fondamentali per una guida in sicurezza

Prevedere l’imponderabile ® Al volante di un veicolo a due o quattro ruote la concentrazione e l’attenzione sono fattori importantissimi: il traffico a volte ci propone situazioni che non abbiamo mai visto. L’occhio, il «cervello visivo» ® Il 90 % delle nostre percezioni passa attraverso l’occhio (che può anche essere definito «cervello visivo»): purtroppo, leggendo i rapporti d’incidenti stradali, non è raro scovare affermazioni quali «non ho proprio visto!». Come no? Avremmo dovuto prestare più attenzione e guardare due volte.

dove si situa il nostro prossimo fulcro d’interesse (punto di fuga), che è generalmente la curva successiva. ® La visione periferica nel frattempo deve avere una funzione attiva nell’osservazione laterale, esplorando in modo uguale e preciso i due lati della traiettoria. È il complemento indispensabile della visione principale ed è necessario prendere atto della sua efficacia. Ha infatti il compito di scoprire ogni situazione che potrebbe apparire al di fuori dell’asse di percorso del veicolo.

Dove rivolgere lo sguardo ® La nostra visione principale, o centrale, si porta lad-

Franco Benagli Istruttore «Guida sicura ACS»

Alcune considerazioni ® Le ricerche dimostrano che l’esercizio mentale può avere lo stesso effetto di quello fisico. Per molti versi il nostro cervello non conosce la differenza tra un evento reale e uno immaginario. Molte persone, dal chirurgo allo sportivo, fanno uso di questa ginnastica intellettiva per anticipare gli eventi. La dettagliata rappresentazione mentale di un’azione o di una situazione dinamica «tipo moviola alla rovescia» garantisce un buon 90% di successo.

t

Come funziona l’occhio ® La retina è composta da due tipi di cellule, i coni e i bastoncini. I primi, più numerosi nella zona centrale, sono responsabili della vista fine, precisa. Essi determinano l’acutezza visiva centrale e sono sensibili ai colori. Permettono di focalizzare un punto preciso, osservando anche a grande distanza. I bastoncini intervengono invece nella visione periferica (campo visivo). Sono reattivi alle intensità luminose deboli e rendono possibile la visione notturna.

Acutezza visiva ® Detta anche visione centrale, è paragonabile ad un raggio laser che, sia a breve che a grande distanza, focalizza un solo punto. ® Provate a fare un esperimento semplice: posate tre dita a fianco del vostro orologio da polso, sul lato destro e, tenendo il centro dello sguardo sul dito più a destra, tentate di leggere l’ora con precisione. In questa maniera si può facilmente comprendere quanto sia difficile percepire ciò che sta attorno al punto focalizzato, anche se d’interesse superiore a quello che inquadriamo nitidamente nella nostra visione centrale e cognitiva. Quando non vediamo sufficientemente lontano o la strada presenta ostacoli laterali (bus fermi, veicoli parcheggiati, muri, siepi) dobbiamo assolutamente attivare l’emisfero destro del cervello e immaginare ciò che non è ancora apparso nella traiettoria del nostro sguardo (colonne ferme a fine curva, passaggi pedonali all’uscita delle rotonde, eccetera).

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APPUNTI 13

In calo gli incidenti, ma aumentano i feriti Pubblicato il rapporto annuale della Polizia comunale di Lugano ® In lieve flessione gli incidenti della circolazione sul territorio del Comune di Lugano: dai 1’207 del 2009 ai 1’185 del 2010 (-1.82%). Il dato emerge dall’annuale rapporto statistico prodotto dal locale corpo di polizia, che elenca in maniera dettagliata la globalità degli interventi effettuati. Noi ci occuperemo per esteso del capitolo che concerne il traffico. ® Il maggior numero di sinistri, 756, ha generato unicamente danni materiali. V’è però un dato che preoccupa: i ferimenti sono aumentati da 167 a 210. Soltanto un incidente ha purtroppo avuto conseguenze mortali, mentre nel 2009 due persone avevano perso la vita. Non tende a calare il numero di coloro che fuggono dai luoghi dov’è avvenuta una collisione, ben 119. Ribadiamo, come già lo scorso anno, che si tratta di un discorso relativo alla responsabilità individuale, e non può essere in alcun modo giustificato. ACS da sempre si batte per tutelare i diritti fondamentali di coloro che circolano sulle strade e, di conseguenza, della sicurezza collettiva, di cui anche il singolo è parte costituente. ® In generale le contravvenzioni sono scese sensibilmente, da 48’787 a 47’287. Nella suddivisione percentuale troviamo un 63,9% assegnato ai veicoli non in movimento (parcheggi, eccetera), un 22,61% a quelli in marcia e un 13,49% ai semafori. I controlli radar compiuti sono stati 111; rilevata la velocità di 23’183 veicoli, di cui 995 pizzicati oltre i limiti. Una media, peraltro in calo, che si attesta ora al 4,29%. L’andatura massima è stata segnalata a 112 chilometri orari. La forbice numerica entro cui la maggioranza dei conducenti è incappata in una multa si situa tra i 51 e i 60 chilometri orari, ma la cifra, rispetto

π La Centrale è operativa su tutto l'arco delle 24 ore. al 2009, si è praticamente dimezzata: da 883 a 430. ® Un altro capitolo che merita un’analisi sensibile è quello che si riferisce all’alcolemia. Compiuti 138 controlli. La ripartizione dei tassi è la seguente: da 0 a 0,4 per mille 16 persone, da 0,5 a 0,79, 20, e da 0.8 in poi 102. L’indice d’alcol massimo si è attestato al 3.3 per mille. Anche gli apparecchi Multafot hanno garantito la loro parte di introiti derivati dalle infrazioni ai semafori. In questo caso siamo in possesso unicamente delle suddivisione percentuale relativa alla provenienza degli utenti: 30% cittadini stranieri, 7% confederati e 63% ticinesi. ® Da ultimo, lasciando la sezione dedicata al traffico, porgiamo volentieri uno sguardo all’attività della Polizia di Lugano nella sua globalità. La Città sul Ceresio

(secondo uno studio 2009) è la seconda più sicura in Svizzera, con un tasso di criminalità di 89,9 reati ogni mille abitanti. Lugano è stata superata soltanto da Wintertur (86,7). Più distaccati gli altri centri: San Gallo (101), Basilea (114,5) e Lucerna (154,8). In coda Ginevra, con 190.7 reati ogni mille abitanti. ® Gli interventi sono stati complessivamente 15.502, il 14% in più rispetto al 2009. Quelli per spaccio e consumo di droga sono calati, così come la quantità di stupefacente sequestrata: da 3,7 a 1,9 chilogrammi. ® Cresciute le operazioni in seguito a liti famigliari e quelle negli esercizi pubblici (649, +5.1%). Nell’ambito dell’educazione scolastica, la presenza di allievi ha toccato quota 6’549 (6’270 l’anno precedente).

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THE CLUB ACS

ACS approva la discussione sul finanziamento dei trasporti Il principio è corretto, ma le lacune non mancano

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PROGRAMMA 2011 PER VIA DELLA SICUREZA DEL TRAFFICO

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Dal 21.03.2011 al 27.03.2011 Monteceneri, Rivera Polizia Monteceneri Rivera app. Lorenzo Locatelli Tel. 079/2239181

® L’Automobile Club Svizzero constata con soddisfazione che la Confederazione ha infine riconosciuto la necessità di agire per mantenere il buon livello di funzionamento della nostra rete di strade nazionali e che si è chinato concretamente sul finanziamento delle misure richieste a tale scopo. ACS approva pure che il Governo si è pronunciato contro l’iniziativa ATE «Per il trasporto pubblico», ma si chiede al contempo con costernazione come l’Esecutivo abbia potuto permettere che le lacune già conosciute e prevedibili da anni non siano state colmate attingendo alle riserve del fondo per le strade disponibile all’epoca.

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Dal 04.04.2011 al 16.04.2011 Polizia Comunale Agno, Bioggio, Manno sgt. Fabio Gianoli app.Stefano Finale Tel. 091 610 20 1 /079 570 57 32

® La rete delle strade nazionali è stata pianificata più di cinquant’anni fa. Da allora, la sua costruzione (e relativa manutenzione) è stata fatta pagare agli automobilisti attraverso le soprattasse sul carburante. Benché il complesso viario non sia a tutt’oggi stato completato, nonostante le promesse fatte, e numerosi colli di bottiglia da parecchi anni limitano considerevolmente la scorrevolezza di questa spina dorsale della mobilità svizzera, si sono impiegati sempre maggiori fondi (all’origine

obbligatoriamente destinati alla strada) per il sussidio dei progetti ferroviari. ® L’ ACS approva di principio le misure previste per eliminare le strozzature, ma, tenuto conto del sovvenzionamento attuale dei trasporti pubblici, della massiccia violazione del principio di causalità e delle esperienze fatte finora con l’utilizzo delle tasse sul carburante, non può che accettare con delle riserve considerevoli i mezzi proposti per il finanziamento. ® Affermando che i fondi disponibili per il «Finanziamento speciale del traffico stradale» sorpassavano i bisogni di un ulteriore, ragionevole, sviluppo delle rete nazionale, si è permessa una ricollocazione parziale di questi soldi al traffico ferroviario. Se queste affermazioni avanzate negli anni (probabilmente sapendo precisamente che erano infondate) si dimostrassero false, adesso si tratterebbe di rimettere prima di tutto in questione questi prelievi per dei compiti diversi da quelli vincolati. ® In questo spirito, l’ACS attende un dibattito aperto sul finanziamento trasparente e conforme al principio di causalità di tutti i vettori di trasporto, che prende in considerazione in maniera appropriata le prestazioni di trasporto e i vantaggi dei differenti sistemi.

Dal 27.04.2011 al 29.04.2011 Polizia Misto Cantonale e Comunale Capriasca sgt. Daniel Baier Tel. 091 815 19 81 / 079 753 18 36 Dal 02.05.2011 al 10.06.2011 Canton Ticino Polizia Stradale Cantonale, Camorino sgt. Vincenzo Settembrini Tel. 0848 14 95 11 APRITE GLI OCCHI

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THE CLUB ACS 15

Serata delle premiazioni

π On. Luca Beltraminelli in presenza del Direttore Discatero Sport Città di Lugano, Sandro Rovelli

π Vincitori dei campionati ACS-TI; da sinistra Dir. Gian Marco Balemi, Tiziano Riva, Pietro Ravasi, Grégoire Hotz, Vice-Pres. Sandro Rovelli, Pres. Comm. Sportiva C. Ballinari; in ginocchio da sin. Daniele Luedi, Andrea di Pietro e Ivan Rechsteiner

® Una serata elegante, organizzata in un luogo simbolo dell’attività motoristica ticinese. A Pambio-Noranco, nello show-room della Loris Kessel Auto, si sono svolte di recente le premiazioni dei piloti e dei navigatori che si sono cimentati nelle varie discipline sportive automobilistiche dei Campionati ticinesi ACS.

Il titoli sono stati così attribuiti ® Kart Cat. Super Mini, Ivan Rechsteiner ® Kart Cat. KF3, Andrea di Pietro ® Kart Cat. KZ2, Marco Bellanca ® Coppa ACS Ticino, Daniele Luedi ® Campionato ticinese velocità, Tiziano Riva ® Campionato ticinese rally piloti, Grégoire Hotz ® Campionato ticinese rally navigatori, Pietro Ravasi ® Trofeo storico rally piloti, Pietro Galfetti.

® L’appuntamento, condotto dal noto commentatore di F1, Roberto Gurian, ha riscosso un pregevole interesse mediatico e di pubblico. Oltre ai fuoriclasse freschi di trofeo, hanno partecipato alcuni ospiti di riguardo: il municipale Paolo Beltraminelli, il console di Monaco Gianandrea Rimoldi, Ronnie Kessel, Philipp Peter e la testimonial Jessica Brasser, finalista al concorso Miss Insubria 2009.

ACS Sezione Ticino ha avuto inoltre il piacere di conferire per meriti sportivi i seguenti premi speciali ® Marco Bellanca, vincitore nel Kart della Bridgestone CUP 2010 ® Raffaele Marciello, terzo classificato in monoposto nel campionato Formula Abarth Italia 2010 ® Gabriele Gardel, vincitore della classe GT1 nella 24h di Le Mans 2010 ® Stefano Comini, terzo classificato nel Renault World Series Me-

gane Eurotrophy 2010 ® Grégoire Hotz e Pietro Ravasi, Campioni svizzeri rally 2010 Antonio Galli e Marco Vozzo, vincitori del Citroën Trophy 2010. ® In memoria degli indimenticati piloti di casa Loris Kessel e Marzio Romano sono stati istituiti due nuovi trofei al merito. Il primo è stato assegnato a Raffaele Marciello, che nella stagione 2010 ha chiuso al terzo posto il Campionato italiano di Formula Abarth, il secondo al vincitore del Trofeo Citroën 2010 Antonio Galli, che ha dimostrato doti di combattività degni di un campione. Pure premiati gli equipaggi del Rallye Monte-Carlo energie alternative 2010: Michele Nasi-Cesare Lotti, Max Beltrami-Vanni Merzari, Franchino Ferrini-Germano Molinari. Foto di Umberto Calamida e Graziano Chiodero


16 THE CLUB ACS

Premia

π Trofeo Loris Kessel, Raffaele Marciello riceve la coppa da Ronnie Kessel.

iati: llinari, i prem ra: Claudio Ba st ni si da , rt etro, Ticinese Ka a, Andrea di Pi πCampionato anuele Bellanc Em r, ne ei st Ivan Rech a Brasser. coni e Jessic Sheila Bernas

π Coppa ACS Ticino, da sinistra: Claudio Ballinari, i premiati: Mauro Bonfanti, Daniele Luedi, Claudio Pellegrinelli e Miriam Pellegrinelli.

π Trofeo Marzio Romano: Antonio Galli riceve la coppa da Claudio Ballinari.

π Campionato Ticinese Velocità, da sinistra; Claudio Ballinari, i premiati: Alessia Poretti-Toniolo, Alberto Guarini, Tiziano Riva e Antonello Canu.


THE CLUB ACS 17

i campioni 2010

π Campionato ticinese Rally, da sinistra: Claudio Ballinari, i premiati: Pietro Ravasi e Grégoire Hotz, Antonio Galli e Marco Vozzo, Nicola Bolla.

π Trofeo Storico Rally, da sinistra: Claudio Ballinari, i premiati: Spartaco Zeli, Pietro Galfetti, Ivan Rusca e Jessica Brasser.

π Ospiti della serata Philipp Peter con Ronnie Kessel.

π Linda Gardel con il conduttore della serata Roberto Gurian, consegna al dir. Gian Marco Balemi la tuta di suo marito Gabriele che ha usato alla 24h di Le Mans 2010.


18 THE CLUB ACS

Agevolazioni per i Soci Assicurazioni e Banche

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AUTOMOBILI D’EPOCA 19

Citroën «Traction Avant» AL11 La vettura forgiata dal genio è testimone di eventi famigliari

π 26 giugno 2010, ultima curva scendendo dal Monte Verità prima di entrare ad Ascona. In evidenza le due predelle circolari per l’accesso al sedile posteriore.

Un po’ di storia La «Traction Avant» nacque nel 1934 dall’avanguardistico e futuristico genio di André Citroën. Egli concepì una vettura marcatamente in anticipo sui tempi, adottando accorgimenti tecnici di nuova concezione. Ad esempio, la trazione anteriore, lo sterzo a cremagliera, la carrozzeria e la struttura autoportanti. La particolarità più spiccata delle «Traction» divenne però la tanto decantata tenuta di strada, eccezionale e senza rivali fra i veicoli di produzione in grande serie nel periodo prebellico.

π Particolare dei comandi al cruscotto. In evidenza il parabrezza ribaltato (da «Traction Avant, le grand livre») π


20 AUTOMOBILI D’EPOCA

√ Unica concessione alla non originalità: l’indicatore di direzione a «freccia» della «Scintilla-made in CH» degli anni Cinquanta. I veicoli anteguerra ne erano totalmente sprovvisti non vigendo ordinanze in merito.

I modelli ® Le differenti denominazioni dei modelli (7, 11, 15) si riconducevano alla «potenza fiscale» in uso a quei tempi in Francia. Dall’iniziale 1’303 cc, l’autentico 7 CV che non equipaggiò mai le spider, si passò ben presto al 9 CV da 1’529 cc, pur mantenendo la denominazione originale «7». Già nel primo anno di distribuzione della cabriolet, nel 1934, fu però adottato il propulsore «definitivo», più prestante, da 1’911 cc (per 11 CV fiscali). ® Le varianti di carrozzeria che seguirono, denominate A Légère (AL), N come normale o B, si differenziavano essenzialmente nelle spider e faux cabriolet per la sola larghezza, (il passo era identico).

Il modello più ampio era omologato per tre posti anteriori, che con i due del baule ne faceva una vettura per cinque persone. ® Le autentiche spider, roadster e cabriolet, nonché le faux cabriolet, vennero assemblate esclusivamente prima del secondo conflitto mondiale. Durante le ostilità, infatti, la produzione venne integralmente convertita alle esigenze militari, e le fabbriche furono pressoché distrutte dai bombardamenti. Ragion per cui nel dopoguerra, con gli scarsi resti utilizzabili rinvenuti, furono costruiti i due ultimi esemplari, fra cui la cabriolet 15 Six (motore a 6 cilindri in linea). La produzione delle berline, invece, proseguì pres-

SCHEDA TECNICA La nostra CITROËN 11AL Cabriolet Numero di telaio: 356276 Anno fabbricazione: 1936 Prima immatricolazione in Svizzera: 01.07.1936 Cilindrata: 1911 cc Altre caratteristiche: Cambio a 3 rapporti + retromarcia. Trazione anteriore. Freni idraulici a tamburo. 2 posti anteriori + 2 posti passeggeri nel baule, il cui cofano aperto diventa schienale. Parabrezza incernierato alla base, ribaltabile in avanti. ∑ Particolare delle targhette d’identificazione.

soché invariata fino al 1957. La Citroën, dormendo sugli allori del glorioso passato caratterizzato dal meritato e strepitoso successo delle prime «Traction», visse negli anni Cinquanta un progressivo declino, frutto del mancato aggiornamento tecnico delle berline, che ormai non potevano più competere con i modelli contemporanei, se non per la famigerata tenuta di strada. ® V’è però un lato positivo, che si riflette ancora oggigiorno, riconducibile a questo immobilismo tecnico: data la ultraventennale produzione, per le «Traction sono reperibili tutti i pezzi di ricambio e pure a prezzi notevolmente vantaggiosi. Introvabili sono

√ L’auto a fine restauro, maggio 2010.


AUTOMOBILI D’EPOCA 21

π 1977, Orselina: Madonna del Sasso, matrimonio di Antonietta e Ugo.

purtroppo le sole parti di carrozzeria specifiche per le cabriolet e faux cabriolet, per le quali non rimane che la ricostruzione artigianale. ® La produzione totale delle cabriolet originali è recensita in 4’327 unità, a cui si aggiungono 728 faux cabriolet. Prudenziali stime indicano che di autentiche ne rimangano meno di 300, mentre numerose sono le trasformazioni e modifiche su base delle berline. L’epopea ® Questo esemplare è di proprietà della famiglia Suter dal 1954. «Nostro padre, allora già garagista indipendente, la ricevette in seguito ad alcune vicissitudini. All’epoca era considerata null’altro che una tra le tante “vecchie automobili d’anteguerra”, ma si decise di non venderla perché probabilmente non si sarebbe mai trovato un acquirente disposto a versare una cifra seppur poco rilevante. La vettura rimase parcheggiata per lungo tempo in luoghi differenti (depositi edili, eccetera) per poi finire, nel 1959, nella cantina del nostro nuovo garage in via Franzoni 55 a Locarno». L’auto cadde nell’oblio, testimonianza incolore di un tempo andato, a tratti completamente sotterrata da altro ciarpame. «Solamente per noi bambini era fonte di divertimento; amavamo sederci al volante e sognare di poterla guidare. Ne facemmo dunque un utilizzo minimo e pur non sapendo quanto in realtà fosse stata condotta anche dai precedenti proprietari (è noto che fu immatricolata tre volte, nel Canton Obvaldo, Nidvaldo e Ticino) ritenemmo, in base alle minime tracce di usura meccanica, che i 24’500 chilometri indicati dal tachimetro fossero effettivi». ® Alla carrozzeria, nei primi anni Cinquanta, venne modificato il colore: dall’originale “gris irisé” (grigio metallizzato primordiale ancora visibile sul cruscotto ovviamente in lamiera) l’allora detentore aveva voluto passare ad una tintura “alla moda” (se ne occupò la carrozzeria Zanzi di Locarno), forse a seguito di un ripristino dopo una collisione. Un blu metallizzato in “acrilico termoset-

π 1981, Ponte Capriasca: matrimonio di Bruna e Paolo.

ting”, di recente utilizzo sulle macchine prodotte negli Stati Uniti. In strada ® Il veicolo venne messo in funzione raramente. «Un primo viaggio, che finì in un mezzo disastro, fu la trasferta (per giunta a traino, nemmeno a motore) dal deposito dell’impresa edile in via Franzoni 1 fino al numero 55, sede del nuovo garage. Al volante della cabriolet, trainato da nostro padre, v’era il nonno materno, che mai prima d’allora aveva guidato un’automobile e sebbene non ci fossero che alcune centinaia di metri in linea retta da percorrere, riuscì a collidere con le lastre di granito che delimitavano il terreno della ferrovia (tram, Centovallina e Valmaggina) che correva parallela alla via Franzoni fino a Solduno». Un’altra uscita memorabile fu verosimilmente agli inizi degli anni Sessanta; la vettura venne impiegata come base su cui montare un carro per il corteo della “Festa dei fiori” di Locarno. «Ingenuamente nostro padre mise a disposizione l’automobile, sulla quale venne adattato un telaio in legno per allestire l’addobbo floreale a tema. Purtroppo il corteo procedeva notoriamente a passo d’uomo e con soventi arresti. Oltre a danni vari alla carrozzeria relativi alle sollecitazioni determinate dal carico che poggiava sulle lamiere, la frizione (cambio a tre rapporti con la prima “lunga”) si surriscaldò e si usurò fino alla distruzione. Inoltre, si bruciò pure la guarnizione della testata per lo scarso raffreddamento del motore che presentava una calandra del radiatore completamente ricoperta. Il corteo poté procedere unicamente dopo l’intervento di un trattore per il traino dell’ormai inerte “carro-11AL-cabriolet”». ® Ne seguì l’ultimo grande intervento di revisione del motore, che fu personalmente eseguito dal padre: «Ragion per cui non lo abbiamo più toccato, quasi fosse una reliquia, dato che ora “pulsa” ancora per mano sua». ® Seguì un nuovo lungo periodo in disuso. Solo nel 1977 la Traction venne riesumata dalla cantina del garage e preparata per l’incombente matrimonio

di Antonietta e Ugo. Egli stesso si impratichì su quella meccanica particolare che richiede l’impiego di una numerosa attrezzatura specifica. Nel 1981 seguì l’unione tra Bruna e Paolo, che beneficiarono degli interventi eseguiti dal fratello quattro anni prima. Fra i due matrimoni Ugo prese parte ad una rievocazione di un’antica corsa in salita Locarno-Monti.® «A metà degli anni Novanta iniziammo a renderci conto della quotazione di mercato che questi modelli di auto iniziavano ad assumere. Abbandonata alle intemperie da qualche parte fra Brione e TeneroContra, Paolo decise di trasportarla a casa sua, a Ponte Capriasca. Disinfestata dai nidi di topi che l’avevano “colonizzata” e dopo una sommaria pulizia, ci rendemmo conto che il periodo d’incuria in un luogo poco idoneo aveva contribuito ad una “precoce” corrosione di alcune strutture del pianale. Optammo così per il restauro della carrozzeria, approfittando per riportarla alla tinta originale». La “vecchietta” si rivelò incredibilmente sana. I lavori si protrassero per una decina di anni; furono compiuti a tempo perso e quale ultimo grande intervento prima del pensionamento da un abile ed esperto carrozziere, Franco Attardo. «Giusto in tempo per il successivo, incombente, matrimonio in famiglia, quello di Laura e Giulio. La primogenita di Ugo espresse infatti il desiderio di potere pure lei, come in passato sia il padre che lo zio, convolare a nozze sulla 11AL Cabriolet». Una vettura che si è rivelata essere un forte “trait d’union”, oltre che simbolo per sposalizi saldi e duraturi, riportando i fratelli Suter ad una attività in “tandem” priva di eguali nel passato: «Avevamo lavorato sotto lo stesso tetto al garage in via Franzoni, ma mai così assiduamente assieme al medesimo veicolo». ® Giunse così il fatidico 26 giugno 2010: soltanto la fulgida sposa poteva competere con la bellezza della rutilante 11AL Cabriolet, risplendente nella suo ritrovato manto primordiale e vispa come non mai a dispetto delle sue 74 primavere. Testi e foto a cura di Ugo Suter


22 TEMPO LIBERO

Venezia La Serenissima è meta da sogno ® Una meta classica, deliziosa sublimazione del desiderio di un viaggiatore. In collaborazione con la nostra Agenzia viaggi abbiamo scelto per voi la città che divenne fulcro dell’attività marinara, centro di cultura e di magnifica opulenza. Venezia ® È un comune italiano di circa 270mila abitanti, capoluogo della provincia omonima e della regione Veneto. È stata inoltre per più di un millennio capitale della Repubblica di Venezia e conosciuta a questo riguardo come «la Serenissima», la «Dominante» e «la Regina dell’Adriatico». Per le peculiarità urbanistiche e per l’inestimabile patrimonio artistico, è universalmente considerata una tra le più belle città del mondo ed è annoverata, assieme alla sua laguna, tra i patrimoni dell’umanità tutelati dall’UNESCO: questo fattore ha contribuito a farne la seconda città italiana dopo Roma con il più alto flusso turistico, in gran parte dall’estero. Acqua alta ® Con questo termine sono indicati nella laguna di Venezia picchi di marea particolarmente pronunciati, tali da provocare allagamenti nell’area urbana. Il fenomeno è frequente soprattutto nel periodo autunnale-primaverile, quando l’alta marea arriva ad allagare buona parte della città rendendo difficili gli spostamenti per calli e campi. Il fenomeno è generato dalla combinazione di due fattori principali: un contributo astronomico che crea l’alternarsi regolare delle maree ed una causa meteorologica, l’ondata di bufera, composta dalla combinazione di vento e pres-

sione atmosferica sulla massa marina. Allo scopo di contrastare il fenomeno, dal 2003 è in corso di realizzazione il progetto Mose che nell’intenzione dei progettisti permetterà la riduzione delle acque alte eccezionali grazie a barriere mobili costituite da un numero variabile di paratoie ancorate sul fondo delle bocche di porto della laguna. La storia ® La laguna veneta si è formata nell’ 800 a.C. circa da un precedente ambiente fluvio-palustre. Si suppone che qui vi fossero insediamenti umani sin dall’epoca preistorica, vista la ricchezza di risorse che favorivano caccia e pesca. All’apice della sua potenza, nel XIII secolo, Venezia dominava gran parte delle coste dell’Adriatico, regioni quali la Dalmazia, l’Istria, molte delle isole dell’Egeo, Creta, Cipro, Corfù, ed era la più importante potenza militare e tra le principali forze mercantili nel Medio oriente. ® Nel XVIII secolo Venezia fu tra le città più raffinate d’Europa, con una forte influenza sull’arte, l’architettura e la letteratura del tempo, ma

questo non era che un segno del suo inesorabile tramonto. Dopo oltre 1000 anni d’indipendenza, il 12 maggio 1797 il doge Ludovico Manin e il Maggior Consiglio vennero costretti da Napoleone ad abdicare, per proclamare il «Governo Provvisorio della Municipalità di Venezia». Con il Trattato di Campoformio tra francesi ed austriaci, il 17 ottobre 1797 la «Municipalità di Venezia» cessò di esistere e furono ceduti all’Austria il Veneto, l’Istria, la Dalmazia e le Bocche di Cattaro, che andarono a formare la «Provincia veneta» dell’Impero Austro-Ungarico. Tornata ai francesi, fu di nuovo Austriaca sino all’Unità d’Italia. ® Nel 1848 la città partecipò attivamente ai moti rivoluzionari e sotto l’iniziativa di Daniele Manin fu, sebbene per poco, indipendente con l’istituzione della Repubblica di San Marco. Nel 1866 entrò a far parte del Regno d’Italia e l’annessione fu sancita dal plebiscito del 21 ottobre del 1866, che vide vincere il sì con il 99,9% dei voti favorevoli dell’elettorato attivo. ® Divenuta comune del Regno d’Italia, soprattutto con i decreti degli anni venti la città vide accrescere notevolmente il suo territorio, grazie alla soppressione dei Comuni di Malamocco (1883), Burano, Murano, Pellestrina (1923), Chirignago, Zelarino, Mestre e Favaro Veneto (1926). Da vedere ® Il cuore della città è Piazza San Marco, al cui centro appare l’omonima basilica, colorata d’oro e rivestita da mosaici che raccontano la storia di Venezia, assieme ai meravigliosi bassorilievi che raffigurano i mesi dell’anno. Sopra la porta principale, i quattro cavalli bronzei di


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Costantinopoli, (sono copie: gli originali sono nel museo di San Marco) ricordano la quarta Crociata del 1204. La sua forma a croce greca è sovrastata da cinque enormi cupole. È la terza Basilica dedicata a San Marco che sorge in questo luogo: le prime due andarono distrutte. Pare che questa versione sia stata ispirata dalla chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli. L’interno è rivestito di mosaici a fondo oro che raffigurano passi biblici e allegorici. Inizialmente, era la cappella dei Dogi della Repubblica di Venezia. ® Il Palazzo Ducale sorge a fianco della Basilica: a unirli, la Porta della Carta, opera di Bartolomeo Bon, che oggi è l’uscita del museo di Palazzo Ducale. L’ingresso principale è sul lato che guarda alla laguna. Sede del governo della Serenissima, è stato costruito nel XV secolo con marmi d’Istria. Qui sorgeva un castello, poi dato alle fiamme per far uscire Pietro IV Candiano che vi aveva trovato rifugio durante una sommossa. Ora il Palazzo è un museo, con opere dei migliori artisti veneziani: la Biblioteca San-

sovina, che si trova al suo interno, ospita delle mostre temporanee. ® Da vedere la Sala del Maggior Consiglio, che per secoli fu la più grande sede di governo del mondo, il Ponte dei Sospiri, le carceri e i Piombi. ® Di fronte al Palazzo Ducale sorge il campanile di San Marco: costruito nel 1173 come faro per i naviganti, fu restaurato da Bartolomeo Bon nel XV secolo. Crollò il 14 luglio 1902 e venne interamente ricostruito. La loggetta in marmo rosso di Verona è un’opera di Jacopo Sansovino, e su di essa si trovano i bassorilievi che raffigurano allegorie con le imprese della Repubblica del Leone. ® Un altro simbolo della città è il Ponte di Rialto: opera di Antonio Da Ponte, sorse nel 1591. Costituiva l’unico modo di attraversare il Canal Grande a piedi: infatti, rimase l’unico ponte fino al 1854, quando fu costruito il Ponte dell’Accademia (attualmente esistono anche il ponte degli Scalzi e il ponte della Costituzione). Altri importanti monumenti veneziani sono l’Arsenale, la chiesa di Santa Maria della Sa-

lute, la basilica di Santa Maria gloriosa dei Frari, le sinagoghe del Ghetto. Specialità ® La cucina veneziana è ovviamente caratterizzata da pescato ma non solo: i prodotti degli orti delle isole, il riso della terraferma, la cacciagione, lo, la polenta. Venezia mescola tradizioni locali a influenze lontanissime che vengono dai millenari contatti commerciali. Turismo ® È la città con il più alto flusso turistico in Italia: 29.326.000 presenze in provincia nell’anno 2002, rispetto a Roma (19.486.000) e a Firenze (9.540.000). Nella sola città si contavano 8.245.154 presenze e 3.496.160 arrivi, con una netta prevalenza di turisti stranieri sugli italiani e un netto incremento del turismo dai paesi asiatici. Il flusso è abbastanza costante, anche se i periodi più intensi sono durante il Carnevale e fra maggio e ottobre. ® Compreso il Comune di Cavallino-Treporti, il turismo conta su 3.496 imprese. A cura di Elias Bertini


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GASTRONOMIA 25

Ristorante «La Brasera» Il gusto della raffinata tradizione ® «Dando seguito alla grande esperienza forgiata nell’ambito di rinomati ristoranti svizzeri e ticinesi, non potevamo non accogliere una sfida enogastronomica impegnativa: ridare lustro e vitalità ad un locale che negli anni Ottanta era riuscito a catturare e catalizzare l’attenzione dei buongustai». ® È così che Luigi e Paola Maiolo, gerenti de «la Brasera» di San Vittore, amano descrivere la classe esclusiva del loro angolo di Grigioni italiano. «In un ambiente rinnovato e raffinato (ma mai ostentato) poniamo molta attenzione sulla qualità dei prodotti e sulla loro stagionalità, con uno stile culinario mediterraneo che si fonde con i sapori del territorio, accogliendo gli ospiti con eleganza».

® La carta è aggiornata ogni mese con un tema totalmente diverso, in modo da offrire costantemente prodotti freschissimi e di altissima qualità. Tra le rassegne v’è quella dedicata al pesce, in gennaio (spicca il branzino selvatico in crosta di sale e l’astice alla catalana). Oppure il periodo del foie gras, a febbraio (specialità Tournedos Rossini, il fagottino di pasta sfoglia ripieno di champignon, foie gras e capesante). Marzo è invece declinato alla tartare di filetto di manzo bio della Mesolcina tagliata al coltello. In aprile troviamo il capretto al forno con le patatine novelle, che precede la partecipazione alla rassegna Maggio Gastronomico Bellinzona e Valli. A giugno è il turno di una succulenta costata fiorentina (1’200 grammi) e dell’entrecôte di bisonte cana-

dese. A luglio, sulla meravigliosa terrazza, si apprezzano innumerevoli varietà di carne e pesci. Si riprende poi a settembre, dopo la pausa d’agosto, nell’ambito dell’Autunno Gastronomico Locarno e Valli. Ottobre è tradizionalmente sinonimo di selvaggina della Mesolcina (da non perdere la sella di capriolo Baden Baden). A novembre v’è la rassegna del tartufo bianco d’Alba (specialità, pappardelle e filetto di manzo bio al tartufo) per poi concludere l’annata con una vera e propria esaltazione del gusto: tartufo nero di Norcia. ® Oltre all’esclusiva di questi piatti si possono trovare sempre la pasta, gli gnocchi, il pane e i dessert rigorosamente fatti in casa.Il locale propone inoltre un bistrot per colazioni e pranzi informali. D’estate, una stupenda terrazza con pergola.

Ristorante La Brasera VIA CANTONALE - 6534 SAN VITTORE Telefono 091 827 47 77 - info@ristorantelabrasera.ch - www.ristorantelabrasera.ch Lunedì: chiuso / Martedì-venerdì: 9.30-14.00 / 17.30- 24.00 Sabato: 16.30-24.00 - Domenica: 9.30-14.00 / 17.30-24.00


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Qual è l’assicurazione giusta per la nuova automobile? La primavera è alle porte, e come di consueto le vendite di automobili vanno a gonfie vele. Per muoversi senza problemi con il nuovo veicolo, è fondamentale anche scegliere l’assicurazione giusta. Decisivo non è solo il prezzo, ma anche la copertura e il servizio offerti in caso di sinistro. Ossia, quali rischi bisogna assicurare? È sufficiente l’assicurazione responsabilità civile veicoli a motore obbligatoria o è bene assicurare il nuovo veicolo anche contro i danni di parcheggio o causati da collisione?

Al momento di acquistare un nuovo veicolo è bene prestare attenzione ad alcuni aspetti. Per le auto usate, ad esempio, si dovrebbe controllare in particolare che siano presenti documenti gestiti in modo preciso, che testimonino un’accurata manutenzione del veicolo. Sia le auto nuove che le occasioni richiedono la stipulazione dell’assicurazione giusta.

Assicurazione casco parziale o totale? Le assicurazioni casco, a differenza dell’assicurazione responsabilità civile, sono volontarie. Un’assicurazione casco parziale assicura la vettura contro furto, incendio ed eventi naturali quali ad esempio grandine o frane, nonché contro rottura di vetri, vandalismo e collisioni con animali. Un’assicurazione casco totale conviene in particolare per i veicoli nuovi. Oltre ai rischi contemplati dall’assicurazione casco parziale, la casco totale copre anche i danni subiti dal proprio veicolo in caso si abbia colpa della collisione. Le assicurazioni complementari servono? Ad integrazione di un’assicurazione casco o responsabilità civile, è possibile stipulare delle assicurazioni complementari, ad esempio una protezione bonus oppure un’assicurazione dei danni di parcheggio. A chi viaggia senza provocare incidenti, molti assicuratori offrono premi ridotti o gradi del bonus superiori. Sia per l’assicurazione casco che per la responsabilità civile, il bonus massimo di protezione è del 70 percento. Di conseguenza, l’assicurato è tenuto a pagare solo il 30 percento del premio per entrambe le assicurazioni. Se al contrario l’automobilista causa un incidente, i premi aumentano di nuovo. In questo caso molti assicuratori offrono ai loro clienti una protezione bonus che tutela il bonus acquisito. In questo modo è possibile evitare aumenti del premio fino ad un determinato caso di sinistro. Se invece l’automobile si ammacca durante le manovre di parcheggio o la vernice si graffia, l’assicurazione dei danni di parcheggio è l’assicurazione complementare più indicata. Copre anche i danni causati da terzi ignoti al veicolo parcheggiato. Per scegliere la protezione più adeguata al caso specifico, occorre tener conto sia del valore del veicolo che delle esigenze dell’automobilista. Autore: Laurent Schlaefli Responsabile Regione di Mercato Romandia

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