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INTERVISTA A RINO BERNASCONI
Oggi pedaliamo anche in salita Belimport SA: un’azienda leader nel settore e-bike
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INFOVEL
VEL EXPO TICINO 2011 Più di un’alternativa nel mondo della mobilità sostenibile
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TECNOLOGIE
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Ottobre-Novembre 2011 Automobile Club Svizzero
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SOMMARIO
auto
the club
&lifestyle
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EDITORIALE Ottobre-Novembre 2011 Automobile Club Svizzero
Numero ottobre-novembre 2011 Prossimo numero dicembre 2011
INTERVISTA A RINO BERNASCONI
Oggi pedaliamo anche in salita Belimport SA: un’azienda leader nel settore e-bike INFOVEL
VEL EXPO 2011 Più di un’alternativa nel mondo della mobilità sostenibile TECNOLOGIE
Le ultime novità della Protoscar
In copertina Lampo3 realizzata dalla Protoscar
Prestazioni elettriche straordinarie in tutti i sensi
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Protoscar SA Via Ronchini 18 CH-6821 Rovio Tel. +41 91 649 60 60 www.protoscar.com
INTERVISTA A RINO BERNASCONI Oggi pedaliamo anche in salita Belimport SA: un’azienda leader nel settore e-bike INFOVEL Da vedere e da provare Vel Expo Ticino 2011 Più di un’alternativa nel mondo della mobilità sostenibile TECNOLOGIE Le ultime novità Protoscar Prestazioni elettriche straordinarie in tutti i sensi
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MERLO BIANCO Sicurezza sulle strade 12 Giornata del Merlo Bianco a Chiasso SICUREZZA STRADALE Vedere bene per la propria sicurezza 13 Prevenzione degli incidenti nel traffico stradale THE CLUB ACS ACS VISA Card 14 Sicurezza, fare la spesa ed il pieno: una sola carta per tutto Agevolazioni per i soci
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INTERVISTA A STEFANO COMINI Stefano Comini Che stagione meravigliosa!
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AUTOMOBILI D’EPOCA Riley “9 Brooklands works-car” Una brezza d’altri tempi
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SPORT Monza: dominano i talenti di casa nostra
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VIAGGI Serre Chevalier 27 La perla meridionale delle Alpi francesi
Ibrido, la soluzione ideale Si parla spesso di «futuro», termine simbolo di un’era assoggettata ad uno sviluppo sempre più travolgente, che ultimamente viene di frequente accostato all’ambiente, all’ecologia e all’aria pulita. Sono tante le soluzioni che si stanno adottando per raggiungere una qualità di vita più sostenibile nei confronti degli ecosistemi che ci circondano. Una di queste è senza ombra di dubbio l’auto ibrida, un veicolo dotato di doppio motore, elettrico e a benzina. Il primo entra in funzione alle basse velocità, ad esempio nel traffico urbano (da 0 a 30-40 km/h) e il secondo a regimi più elevati. Le ibride, dunque, in città non utilizzano carburante, a patto di rientrare entro precisi limiti, poiché sono alimentate da speciali batterie che si ricaricano durante i lunghi tragitti e le frenate. Questi mezzi sono pure dotati di un sistema di commutazione che esclude il circuito elettrico, eliminando quindi ogni rischio d’esaurimento inaspettato delle pile. Non solo, l’auto ibrida al momento ha anche una capacità di percorrenza molto maggiore rispetto all’elettrico puro. Il dato certo è che esse riducono notevolmente i consumi urbani di carburante e le emissioni dei gas di scarico. Inoltre, visti i continui aggiornamenti del codice della strada (velocità ridotte a 20-30 km/h negli abitati), evitano spesso all’utente d’incorrere in sanzioni amministrative. Soprattutto, sono indice di una minor dipendenza da quelle fonti d’energia oggigiorno molto discusse e poco rinnovabili. Gian Marco Balemi direttore ACS-Ticino
EVENTI Serre Chevalier 29 Ice Driver: gara di regolarità sul ghiaccio
Rivista ufficiale dell’Automobile Club Svizzero Sezione Ticino in collaborazione con
IMPRESSUM Direzione ACS Sezione Ticino via Trevani 5 - CP 564 - 6601 Locarno Tel. 091 751 46 71 - Fax 091 751 80 68 www.acs.ch - info@acsti.ch Organico Presidente: Cdt. Carletto Abate, Locarno Vice presidente: Sandro Rovelli, Castagnola Membri di comitato: Fernando Quadri, Vaglio Avv. Giacomo Garzoli, Maggia Sgt. Elvezio Codoni, Chiasso Direttore: Gian Marco Balemi, Contra Redazione e coordinamento Elias Bertini elias.bertini@hotmail.com
partnership for mobility
Stampa Tipografia Stazione SA via Orelli 29, CP 563, 6600 Locarno Tel. 091 756 01 20 - Fax 091 752 10 26 www.editore.ch - info@editore.ch
Progetto grafico e impaginazione Giuseppe Gruosso, Tipografia Stazione SA, Locarno Fotografie Archivio ACS, Massimo Pedrazzini Auto & lifestyle Appare 6 volte l’anno e l’abbonamento è compreso nella tassa di socio ACS di Fr. 130.– INSERZIONI PUBBLICITARIE Bellinzonese e valli Gabriele Jezzi - CP 84 - 6514 Sementina Tel. 091 857 01 09 - Fax 091 857 56 12 Mobile 079 354 00 35 - info@ilvantaggio.ch Locarnese e valli PUBLIVITA Sagl - Marco Sasselli - CP 863 - 6601 Locarno Tel. 091 791 00 11 - Fax 091 791 84 42 Mobile 079 651 06 53 PUBLITICINO Sagl - Alessandro Cattori via Bramantino 3 - 6600 Locarno Tel. e Fax 091 751 11 11 Mobile 079 700 700 1 info@publiticino.com
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4 L’INTERVISTA
BELIMPORT:
«Oggi pedaliamo a
π Ezio C. Bernasconi, fondatore e presidente della Belimport SA di Lugano.
«Dal 1951 sempre e ancora su due ruote»: non è soltanto uno slogan per la Belimport SA di Lugano, ma una vera e propria filosofia aziendale che, per sessant’anni, ne ha siglato la fiorente attività. Fu fondata dall’attuale presidente Ezio C. Bernasconi; una personalità travolgente, che amava percorrere le strade butterate dall’anacronistica poesia degli anni Quaranta in sella alla sua moto, prodigandosi in quelle gare di velocità tipiche dell’epoca, intrise da uno spericolato desiderio di libertà e dal coraggio dei pionieri.
® La Belimport, creatura imprenditoriale a cui il signor Bernasconi ha dedicato un’intera esistenza, ha distribuito alcuni tra i più prestigiosi marchi di due ruote ed è stata tra le prime a scommettere sul successo delle e-bike già a metà degli anni Novanta. Vicina al cliente e fautrice di un servizio sempre puntuale, ha saputo sviluppare notevoli competenze nel settore, creando una rete di oltre 1’500 rivenditori in Svizzera. ® Una ditta di grande tradizione, con uno sguardo rivolto ad una mobilità futura più responsabile e consapevole. Abbiamo incontrato il direttore, Rino Bernasconi. Che cosa vi ha spinto ad orientarvi verso questa nuova politica di mercato? ® Siamo legati da sempre all’universo delle due ruote, fin dalla fondazione. Ogni decennio ha poi conosciuto un proprio fulcro d’interesse, declinato ad un particolare mezzo di trasporto: negli anni Cinquanta erano gli scooter, nei Sessanta i ciclomotori; più tardi arrivarono i VéloSoleX (ancora conosciuti ed apprezzati). È quindi stata una sorta di evoluzione naturale quella di arrivare ad occuparci di biciclette elettriche: veicoli dotati di assistenza alla trazione motorizzata, ma sinonimo di
† «Entro il 2014 un terzo del mercato svizzero apparterrà alle e-bike».
un’energia propulsiva diversa, sostenibile ed intelligente. Nel 1995 abbiamo colto l’opportunità di affacciarci al mondo delle e-bike, importando un primo modello che, naturalmente, non presentava ancora tutte le innumerevoli peculiarità tecnologiche che contraddistinguono gli esemplari attuali. Già allora avevamo però capito che insinuarsi in una fetta di mercato ancora poco battuta dalla grande distribuzione (situata tra la bici e lo scooter) poteva rappresentare un’ottima opportunità. Qual è l’andamento statistico delle vendite in Svizzera? ® Quando iniziammo l‘attività in questo settore la piazza era costituita globalmente da un centinaio di ebike. All’inizio del nuovo millennio la diffusione salì ad un migliaio; ancora poco malgrado gli enormi sforzi profusi dalle associazioni di categoria, con il sostegno del Dipartimento federale dell’energia. Solamente alla metà del nostro decennio si verificò una vera e propria impennata. Nel 2007 se ne vendettero 7mila, nel 2008 12mila, nel 2009 24mila e nel 2010 ben 39mila. Tutte le analisi ci inducono a pensare che entro il 2014 un terzo del mercato svizzero delle bicilette sarà ricoperto dalla propulsione elettrica (ossia, più di 100mila unità). Il 10% del fatturato attuale di Belimport ne è già direttamente riconducibile (il 20% se parliamo solo di bici). ® Questa densità è naturalmente riferibile ad un contesto centro europeo, che vede la Svizzera ottimamente posizionata. Per Belimport l’attuale trend è sinonimo di investimenti cospicui: dalla formazione del personale specializzato, alle strutture logistiche e ai programmi promozionali. La bici elettrica è il mugnaio che ci garantirà il pane nei prossimi anni. Crede che la sua diffusione sia strettamente ed unicamente correlata ad un’accresciuta sensibilità verso i temi dell’ecologia? ® Vi sono tre cosiddetti mega trend alla base del successo e-bike. Il primo concerne l’aspetto puramente sa-
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L’INTERVISTA 5
o anche in salita» Da sessant’anni importa veicoli a due ruote. Ora è un punto di riferimento per le e-bike. lutistico; molte persone, che magari non avrebbero mai più considerato l’idea di tornare a pedalare, si sono riavvicinate alla bicicletta sfruttando le peculiarità di assistenza della trazione elettrica. In secondo luogo, v’è sicuramente una maggiore sensibilità verso taluni concetti di salvaguardia dei nostri ecosistemi. Da ultimo, esistono argomentazioni legate alla mobilità fine a se stessa, soprattutto nelle realtà urbane. Oggi, sono stati introdotti termini quali soft mobility (il cui significato era poco tangibile soltanto fino a dieci anni fa) grazie soprattutto al forte impegno dimostrato dalle autorità e dalle associazioni di categoria. Osserviamo, dunque, che il bacino d’utenza è potenzialmente infinito: la bici elettrica non soltanto è di tendenza, ma ricopre un ruolo decisamente nuovo, che permette spostamenti rapidi, efficaci e privi di particolare sforzo. In futuro, le persone la possiederanno a valido complemento della normale bicicletta, non in alternativa. A quale tipologia di cliente è destinata? ® L’immagine della e-bike, fino a qualche anno fa, era quasi correlata ad un’utenza purtroppo condizionata da limiti motori (ad esempio a causa di un handicap). A poco a poco il pubblico si è scostato da questo stereotipo ed ha cominciato a tracciarne una visione più ampia. È stato così che, magari il professionista quarantenne in cerca di un mezzo comodo, veloce e non ingombrante per recarsi ogni giorno al lavoro senza sudare, ne ha acquistato un esemplare. E come lui, per altri motivi ed interessi, altri hanno ponderato una medesima scelta. Oggigiorno, ogni marca ne concepisce 10-15 modelli differenti per soddisfare le esigenze di un ampio ventaglio di consumatori. Qual è stato lo sviluppo tecnologico che ha reso fruibile la bici elettrica (anche in termini di prezzo e prestazioni) ad un vasto pubblico? ® La rivoluzione più radicale è stata compiuta attraverso il miglio-
ramento delle batterie secondo un’equazione costituita da tre fattori: più autonomia, meno costi e miglior rapporto prestazionale in base alla potenza. Non dobbiamo dimenticarci che la pila rappresenta il cuore di una e-bike. Quando noi vendemmo il primo modello, nel 1995, se ne usavano ancora di quelle al piombo. Poi, si è passati al nichel cadmio, al nichel metalidrato e, infine, al litio (ma c’è ancora grande fermento). Naturalmente, sono stati fatti passi da gigante anche sull’elettronica (introducendo addirittura tre sensori di pedalata) e, per quanto riguarda la parte meccanica, su telai, freni e cambi. ® Una grossa spinta all’innovazione è stata dettata dal settore automobilistico che, ovviamente, ha potuto disporre di grossi budget da investire nella ricerca e sviluppo. Una bicicletta elettrica di qualità non è proprio a buon mercato. Ciò non funge da deterrente alle scelte del cliente? ® Diciamo subito che per possedere un buon articolo bisogna calcolare una media di 3mila franchi; una cifra su cui basiamo le nostre importazioni. In passato abbiamo tentato di introdurre qualche esemplare meno caro, ma ci siamo subito accorti che non corrispondeva alle esigenze di affidabilità richieste dal consumatore svizzero. In realtà, presentava molti limiti, i cui dettagli esplicativi erano di difficile divulgazione. Trattandosi di un nuovo prodotto, non se ne era ancora creata la cultura. Abbiamo quindi capito che era meglio commerciare in mezzi assolutamente sicuri, che funzionassero per cinque, sei, sette anni, piuttosto che per tre mesi. Di ciò, siamo riusciti a rendere partecipi i clienti (anche attraverso l’appoggio dei nostri rivenditori specializzati), che hanno preferito attendere e racimolare la somma necessaria per comprare una buona e-bike. Immaginiamo che il discorso si estenda pure a questioni di assistenza in caso di
π Dalla propulsione a benzina fino ai motori elettrici.
problemi… ® Generalmente, una bicicletta di ottima fattura non presenta particolari difetti. Se dovesse essere il caso, godiamo di tutto il supporto da parte delle case produttrici. Possiamo inoltre contare su apparecchi di diagnostica e su un’ampia disponibilità interna di pezzi di ricambio (è nostro particolare vanto il fatto di averne pure stock relativi a modelli già ampiamente datati). V’è poi un secondo argomento non trascurabile: noi lavoriamo soltanto con rivenditori specializzati perché essi sono in grado di fornire spiegazioni esaurienti alla clientela e sono largamente presenti sul territorio. L’acquirente ha bisogno di sapere che nel raggio di 15 chilometri può trovare un punto di assistenza. Quante case produttrici oggi realizzano e-bike? Il loro numero e gli interessi economici in gioco sono in aumento? ® Ogni grande marchio di biciclette ne ha concepito una propria linea. Ovviamente, ve ne sono molti meno che si contendono la realizzazione dei motori, delle batterie e
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L’INTERVISTA 7 dei sistemi elettronici. Ad esempio, le sole Yamaha e Panasonic, già alla fine degli anni Novanta, si spartivano il mercato nipponico (dove si vendevano oltre 100 mila biciclette elettriche). Qual è l’evoluzione futura da un punto di vista prettamente tecnico? ® Principalmente garantire una maggiore autonomia d’utilizzo pur contenendo i costi: siamo partiti da 20 chilometri per arrivare agli attuali 50 ed oltre (distanze relative perché soggette a variabili di peso, temperatura e morfologia del territorio). In un periodo di forte squilibrio valutario conviene comperare una e-bike in Svizzera (anche se senza dubbio è eticamente più corretto)? In qualità di importatori, quali difficoltà state affrontando? ® L’estate passata, nel pieno dell’impennata del franco, abbiamo riflettuto molto sulla strada più opportuna da intraprendere. È ovvio che esistono sensibili variazioni di prezzo rispetto al mercato europeo (nell’ordine del 5-10%, il minimo se consideriamo l’entità della struttura svizzera). È però necessario calcolare altri aspetti: innanzitutto un’eccezionale capillarità e qualità dei punti di servizio e vendita. Poi, una rara varietà di modelli disponibili. Non bisogna nascondersi dietro un dito. Il problema del cambio esiste, acutizzato da internet, ma siamo coscienti che il settore della bici elettrica rimane comunque tra i pochi eletti a non soffrire troppo degli scompensi e della globalizzazione negli acquisti. La e-bike rappresenta una nuova frontiera nella mobilità moderna di cui è necessario lasciarsi ammaliare… ® L’u-
nico metodo per capirne le potenzialità è provarla, inserendola almeno per un paio di giorni nel contesto quotidiano. ® Belimport dispone, a Lugano, di una flotta test presso i rivenditori: «la bici elettrica non si vende, ma si fa testare».
La parola all’esperto Luca Cereghetti, 29 anni, responsabile comunicazione, marketing e settore e-bike. Belimport scommette sul futuro e lo fa anche attraverso l’assunzione di personale giovane e formato. Con Luca Cereghetti abbiamo parlato di innovazione tecnologica, industria e marketing. Tecnica ® «La grande sfida è rivolta all’aumento prestazionale delle batterie, o meglio alla massimizzazione del loro rendimento in combinazione con l’efficienza del motore. Quest’anno la compagnia tedesca Bosch, grazie anche alla vasta esperienza nel campo dei motori elettrici, ha prodotto un sistema che ha letteralmente stravolto il mercato. Finora si pensava che, per migliorare le rese, fosse necessario aumentare l’amperaggio delle batterie. Bosch ha fatto il contrario, realizzando un kit talmente calibrato da risultare più funzionale degli altri. ® Tanta innovazione la si deve anche, ed in particolar modo, all’industria automobilistica, che ha iniziato a produrre automobili elettriche in serie, a svilupparne la tecnologia e a progettare vaste campagne pubblicitarie che hanno permesso di ripromuovere nel pensiero collettivo anche il concetto di bici elettrica. Creando il mercato, i grossi brand hanno investito sul segmento (anche Smart-Mercedes se ne sta
occupando) garantendone un rapido progresso». ® Le soluzioni sono variegate, in un susseguirsi sempre più vorticoso di nuovi brevetti: «Bionix, marchio canadese, ha realizzato un kit di montaggio composto da batteria, motore e sensori, applicabile ad ogni biciletta comune. Il propulsore viene montato sulla ruota posteriore ed include la pila». Un’altra possibilità, di regola meno cara, è quella proposta da molte industrie cinesi e consiste nel piazzare il motore direttamente nel mozzo della ruota anteriore. «Noi abbiamo optato per l’importazione di modelli che prevedono una terza variante ingegneristica: il motore centrale. È più affidabile ed i pesi sono distribuiti in maniera più equa, in modo da favorire la guidabilità del mezzo. Naturalmente, non è possibile impiantarlo su una qualsiasi bicicletta. Il telaio dev’essere realizzato intorno ad esso a livello industriale». ® Tra un qualche anno dovrebbe pure giungere una sorta di cambio automatico interamente gestito elettronicamente, in grado di riconoscere il rapporto più adeguato da innestare. Alcuni consigli ® La piazza oggi propone anche biciclette a prezzi particolarmente bassi, che effettivamente presentano carenze tecnologiche di base e contribuiscono a creare un’ingiustificata immagine globale negativa della e-bike. «Pensiamo soltanto alle batterie, che rappresentano circa un terzo del valore complessivo della bici. Una da 300 franchi non sarà mai performante come una da mille e non sarà dotata di tutti quei sistemi di autocontrollo (come il BMS, Battery Management System), di diagnostica e di gestione della carica». A cura di Elias Bertini
In occasione del 50° di fondazione la Casa editrice Armando Dadò invita alla presentazione del documentario
Himalaya La dimora degli Dei di Fiorenzo Dadò e Roberto Barra Giovedì 1° dicembre, ore 20.00 al Cinema Teatro Kursaal, Locarno Moderatore: Michele Fazioli, giornalista RSI Un viaggio attraverso gli straordinari e giganteschi paesaggi himalayani, ospiti della popolazione sherpa e i nomadi del Tibet, in un ambiente incontaminato e ricco di spiritualità, fino alla scalata della sesta montagna più alta della Terra, il Cho Oyu (8’201 metri). Entrata gratuita
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8 INFOVEL
Da vedere e da provare Più di un’alternativa nel mondo della mobilità sostenibile
Volete contribuire a ridurre l’impatto ambientale dei vostri spostamenti? Volete risparmiare sui costi generati dalla vostra mobilità individuale oppure seguire le nuove tendenze ed essere all’avanguardia? Una visita alla manifestazione VEL EXPO TICINO vi aiuterà a trovare le risposte più adatte alle vostre esigenze. ® A Lugano, dal 10 al 13 novembre, torna VEL EXPO TICINO con una nona edizione rinnovata nella forma e nell’immagine, ma senza intaccare l’alta qualità dei contenuti e la formula apprezzata dell’ultimo allestimento targato 2009. Un’occasione per conoscere le novità del mercato automobilistico, che si sta muovendo sempre di più verso la mobilità sostenibile. Un tema esclusivo che rende la manifestazione unica nel suo genere in Svizzera. VEL EXPO TICINO è la piattaforma ideale per conoscere da vicino, e senza pressioni all’acquisto, le varie alternative: dalle nuove tecnologie alla riscoperta della mobilità lenta, passando, ovviamente, per i motori altamente efficienti già presenti sulla piazza. ® A farla da padroni sono attualmente i veicoli elettrici. Hanno dei costi di gestione bassissimi, non generano alcuna emissione nociva locale e rappresentano una tecnologia di tendenza in pieno svi-
π Tazzari Zero.
luppo. Molti di questi mezzi sono prodotti in serie e sono già disponibili presso i concessionari. A VEL EXPO TICINO si trovano vetture utilitarie e microcar accanto a potenti automobili, come la trilogia della Lamp (la sportiva dalle prestazioni eccezionali made in Ticino). Oppure, la nuova berlina Renault Fluence ZE e veicoli da lavoro con trazione alternativa. ® Sul fronte delle due ruote non mancano vari modelli di scooter e biciclette elettriche. Le e-bike saranno esposte a seconda di forma e prestazioni, in modo da soddisfare i gusti e le esigenze di tutti, ricordando che sempre più Comuni ticinesi offrono ai propri cittadini un contributo all’acquisto. ® Il tema della propulsione elettrica non sarebbe però completo senza parlare dei sistemi di ricarica. Ne esistono di diverse tipologie. In questa edizione ne abbiamo messi alcuni a confronto: dalle pensiline
fotovoltaiche per e-bike, alla ricarica domestica per ottimizzare costi e consumi. In mostra pure impianti per la ricarica veloce, che consentono ai veicoli abilitati di rialimentarsi all’80% in soli 20 minuti. Accanto al piatto forte, non vanno dimenticate le altre correnti ingegneristiche. Gli ibridi stanno conoscendo una forte espansione; lo dimostra l’aumento dei modelli immessi sul mercato. Interessanti rimangono anche i mezzi a gas naturale e a basso consumo di benzina e diesel, con motori di moderna concezione particolarmente efficienti e poco inquinanti. La tecnologia pulita applicata ai nuovi propulsori a gasolio sarà dimostrata anche dai veicoli pesanti presentati da ASTAG. ® Oltre a concessionari e produttori, l’esposizione ospiterà anche diverse associazioni ed organizzazioni del settore: ACS, UPSA, enti di promozione della mobilità lenta, società che operano a favore del risparmio energetico e aziende del campo elettrico quali AIL e AET. Quest’ultima, partner attivo dell’organizzatore infovel, presenterà i progetti del suo nuovo programma «AET muove l’elettromobilità», perfettamente in linea con lo spirito dell’evento. Ospite d’onore, nonché sponsor principale, il Piano viario del Polo Luganese che verrà introdotto da una conferenza inaugurale dell’Ing. Stefano Wagner all’apertura di giovedì 10 novembre e, in seguito, divulgato ai visitatori tramite uno stand didattico interattivo. ® La formula vincente di VEL EXPO TICINO prevede una fiera dinamica con varie animazioni e attività adatte a tutti. Offre gratuitamente la possibilità di provare
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VEL EXPO TICINO 2011 DA NON PERDERE
M. Rinderknecht. creazione del geniale Frank ma ulti , Boo Bam ed spe Rin cofano troviamo Citroen Mehari, ma sotto il Lo stile ricorda quello della uale… att a ogi ire la tecnol quanto di meglio possa offr ca! ttri ele e compresa la trazion
π Lampo, HomeCharger.
le automobili e gli scooter, le e-bike su un apposito percorso interno e gli spettacolari Segway su un tracciato di prova. In collaborazione con la Polizia cantonale e la campagna «Slow down» si potranno inoltre testare le proprie reazioni nello spazio di frenata, mentre con Eco-Drive sarà possibile mettere alla prova il proprio stile di guida e ricevere utili consigli per ottimizzare i consumi. E ancora: approfittate di un test gratuito della vista offerto da ACS, vendete o acquistate il vostro mezzo al mercatino delle bici usate (org. associazione ProVeloTicino) e partecipate al concorso della comunità tariffale Arcobaleno. Anche i bambini avranno un programma dedicato, con spettacoli, trucchi, palloncini e magia. Insomma, oltre ad un’esposizione ricca di spunti interessanti, VEL EXPO TICINO è condita a puntino, per un menu adatto a tutti! Anna Rota-Biadici infovel
PROGRAMMA
VEL EXPO TICINO 10-13 novembre 2011 Centro Esposizioni di Lugano Entrata gratuita giovedì/venerdì dalle 12:00 alle 22:00 sabato/domenica dalle 10:00 alle 19:00 EVENTI PARTICOLARI giovedì, ore 18:00 conferenza «Dai piani dei trasporti ai programmi di agglomerato. L’esempio del Luganese», Ing. Stefano Wagner giovedì, ore 19:00
inaugurazione ufficiale con interventi delle autorità, segue aperitivo
venerdì, ore 18:45
conferenza «Veicoli elettrici di oggi e domani: come ricaricarli?», Ing. Marco Piffaretti
sabato e domenica, ore 15 e ore 16 spettacoli per bambini Ulteriori dettagli ed informazioni su www.velexpo.ch o telefonando a infovel 091 646 06 06
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Le ultime novità Protoscar Prestazioni elettriche straordinarie in tutti i sensi A R M A N DO DA DÒ E DITOR E
π L’evoluzione della Lampo.
A VEL EXPO, sullo stand Nationale Suisse, verranno mostrate per la prima volta insieme i 3 prototipi stradali LAMPO, LAMPO2 e LAMPO3 realizzati negli ultimi 3 anni da Protoscar, azienda di Rovio attiva da più di un quarto di secolo nel settore delle automobili ad elevata efficienza. Questa lunga esperienza, iniziata a metà degli anni Ottanta con la partecipazione al «Tour de Sol» per il Team Ticino (manifestazione nella quale auto alimentate da pannelli solari dovevano valicare il Gottardo) e riconosciuta presso fedeli clienti quali Daimler, Nissan e GM, è valsa a Marco Piffaretti, fondatore e attuale direttore di Protoscar, il titolo di «Uomo dell’anno 2011» assegnato dalla rivista specializzata Auto Illustrierte. LAMPO3 ® Di recente realizzazione, LAMPO3 è una coupé 2+2 con trazione sulle quattro ruote, che nasce dall’esperienza lunga 35mila km delle progenitrici LAMPO e LAMPO2. ® Il telaio è stato concepito appositamente per la trazione elettrica. Questo ha permesso di progettarla senza compromessi, consentendo di avere una configurazione di sedili 2+2 e un baule capiente. Inoltre, le batterie disposte nel tunnel centrale hanno migliorato sensibilmente la dinamica di guida, ottimizzato la distribuzione dei pesi e incrementato la sicurezza. ® I tre motori BRUSA di LAMPO3 erogano una potenza totale di 420 kW (550 cv) e 900 Nm di coppia. Le batterie agli ioni di Litio hanno una capacità di 32 kWh che permettono alla LAMPO3 di percorrere 180 km. Le prestazioni di questa vettura sportiva sono estreme: accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi e 220 km/h di velocità massima. ® LAMPO3 ha avuto l’occasione di percorrere alcuni giri alla recente 24 ore di Le Mans pilotata dal ticinese Gabriele Gardel, vincitore della gara fran-
cese nella sua categoria per due anni consecutivi (2010 e 2011). Al termine di questa manifestazione la supersportiva ticinese è stata insignita del premio di miglior «supercar GT»! Nel mese di luglio LAMPO3 ha invece partecipato al Silvretta Rally per auto elettriche che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Daimler, Opel, Audi, VW e Volvo. Dopo tre giorni di gara e 300km di tappe lungo le strade austriache, LAMPO3 si è aggiudicata il terzo posto della classifica generale. ® Come già detto, essa è l’ultimo dei tre prototipi sperimentali che hanno consentito a Protoscar di mettere a punto un progetto di vettura elettrica unico al mondo, non solo per le elevate prestazioni, ma anche per il fatto di essere la sola vettura stradale sportiva concepita per essere elettrica. Ora, questo progetto potrebbe, se sarà possibile identificare un partner ideale per il finanziamento e la distribuzione, essere industrializzato con il fine di dare vita a una micro-serie di supercar elettriche e magari alla prima automobile di questo genere «made in Ticino».
Non solo auto Caricare in modo sicuro, confortevole e alla tariffa più conveniente mediante Home Charge Device (HCD) ® Accanto ai prototipi LAMPO, Protoscar presenterà un’innovativo sistema di ricarica domestico (HCD), che permette di rialimentare le batterie in tutta sicurezza e sempre con la tariffa ridotta notturna (grazie al timer installato nel dispositivo). Oltre il 90% dei processi di ricarica di auto elettriche, infatti, viene e verrà fatto a casa tipicamente durante le ore notturne. ® Grazie all’HCD l’utente avrà l’apposito cavo pronto all’uso a domicilio evitando di dover cercare lo stesso nel baule (operazione che, specie con avverse condizioni climatiche, può risultare abbastanza no-
iosa). ® L’HCD offre la massima sicurezza per ricaricare ogni veicolo elettrico compatibile, poiché i suoi hardware e software sono adattabili ad uno specifico modello e marca di automobile, alla presa (tipo 1 / 2 / 3 o CEEPlus) ed alla rete elettrica di una determinata Nazione. ® Ovunque sono disponibili prese elettriche, ma non tutte possono sostenere l’intera potenza richiesta da un dispositivo di carica per veicolo elettrico. L’HCD consente l’adattamento automatico secondo le limitazioni dell’infrastruttura disponibile. Si può paragonare alle catene da neve perché è realizzato su «misura» e segue la macchina che ne è stata dotata anche qualora questa dovesse passare ad un altro proprietario. Ecco perché l’HCD è concepito come un dispositivo mobile e può essere facilmente appeso al muro. ® L’HCD è ora in commercio e disponibile per 7 modelli di diverse case automobilistiche. L’idea di marketing è quella di offrire all’utente finale la possibilità di ordinare allo stesso tempo il dispositivo HCD comprensivo dell’apparecchio e di una corretta installazione, oltre ad un competente controllo dell’impianto domestico preesistente.
π Il sistema di ricarica HCD.
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12 MERLO BIANCO
Sicurezza sulle strade Giornata del Merlo Bianco a Chiasso Merlo bianco Corsi di educazione stradale nelle scuole
PROGRAMMA ANNO SCOLASTICO 2011/2012 12.09.2011 /07.10.2011 Polizia comunale Chiasso Responsabile Sgt. Elvezio Codoni 6830 Chiasso 10.10.2011/11.11.2011 Polizia comunale Mendrisio Responsabile Sgt. F. Di Nicola 6850 Mendrisio 01.03.2012/23.03.2012 Polizia Minusio-Muralto Responsabile Sgt. Giancarlo Scarito 6600 Muralto 16.04.2012/20.04.2012 Polizia intercomunale Gordola Responsabile Sgt. Giancarlo Sovera 6596 Gordola 23.04.2012/04.05.2012 Polizia comunale Origlio Responsabile Cpl. Christian Frangi 6945 Origlio 07.05.2012/11.05.2012 Polizia comunale Cadro Responsabile Agt. Moreno Quirici 6965 Cadro
® Una classe di prima media ha potuto seguire una lezione didattica che ha coinvolto pure un folto pubblico interessato al tema dei pericoli impliciti alla circolazione e ai comportamenti corretti da mantenere. L’in-
contro è stato possibile grazie al supporto tecnico e pratico della Polizia comunale di Chiasso, nell’ambito del consueto corso di aggiornamento che ogni anno gli agenti svolgono a settembre. Durante l’ultima edizione, oltre a trattare aspetti teorici (presentazione del nuovo materiale didattico «Aprite gli occhi») si è passati alla concretezza dimostrativa in via Simen con il Merlo Bianco 2 «Agire-Reagire». ® ACS ringrazia in modo particolare il comandante della Polcomunale chiassese Nicolas Poncini.
«APRITE GLI OCCHI!» È il noto gioco didattico e di educazione stradale per i bambini, a partire dai 4 anni, utilizzato con successo da diverse stagioni. Disponibile su CD-ROM, oppure direttamente in Internet, nel sito www.merlobianco.ch
t
15.05.2012/25.05.2012 Polizia intercomunale Stabio-Ligornetto Responsabile Sgt. Pisottu Martino 6855 Stabio
® Il Merlo Bianco, icona dell’Automobile Club Svizzero impiegata per divulgare i fondamenti della sicurezza stradale in maniera semplice e diretta, è stato protagonista di un’affollata azione dimostrativa in via Simen a Chiasso.
A vantaggio vostro e della vostra automobile, un professionista per tutte le marche. Accomuni la convenienza con un servizio personalizzato affidando la sua automobile a mani competenti. Attrezzi modernissimi, pezzi di ricambio in qualità originale e forme di pagamento simpatiche: così ogni riparazione e ogni servizio si trasforma in piacere. Ora 168 x nelle sue vicinanze.
www.garage-ad.ch
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SICUREZZA STRADALE 13
Vedere bene per la propria sicurezza! Prevenzione degli incidenti nel traffico stradale
Chi vede bene, guida con maggior sicurezza. Vari studi condotti negli ultimi anni confermano l’importanza di percepire correttamente quanto succede attorno a sé quando si circola sulle strade. Attraverso gli occhi si coglie il 90 percento circa delle informazioni determinanti. Solo chi vede bene è in grado di prevedere e reagire per tempo ai pericoli, individuando anticipatamente altri utenti della strada e valutando meglio le distanze.
® Le più recenti conoscenze acquisite in materia mostrano che la vista di molte persone comincia a subire cambiamenti già a partire dai 40 anni. Per i conducenti la legge prescrive un’acuità visiva minima di almeno 0,6 per un occhio e 0,1 per l’altro (con o senza correzione). Ma la sola acuità non basta. Vi sono infatti malattie come la cataratta, il glaucoma e la degenerazione maculare, oppure disturbi della vista quali, per esempio, la cecità notturna o la presbiopia, che possono pregiudicare notevolmente le nostre potenzialità. ® Di regola la vista si altera molto lentamente. Numerose persone colpite da questo deterioramento si abituano ad una visione diversa, senza rendersi affatto conto di quanto la loro acuità sia diminuita. L’azione «Vedere bene, guidare sicuro!», promossa dall’Automobile Club Svizzero con il sostegno del Fondo per la sicurezza stradale, si prefigge di sensibilizzare le persone affinché si sottopongano per
tempo e regolarmente ad un esame della vista. I veicoli predisposti per quest’azione, equipaggiati per effettuare i test, circolano in tutta la Svizzera e offrono la possibilità di farsi controllare gratuitamente e senza impegno da uno specialista. Il Merlo Bianco ® Dal 1956 il Merlo Bianco è il simbolo dell’ACS utilizzato nell’ambito delle campagne di prevenzione degli incidenti nel traffico stradale. Attraverso il Merlo Bianco, ACS promuove azioni di sensibilizzazione per attirare l’attenzione delle persone sui pericoli e sui rischi a cui si espongono nel traffico, aiuta la polizia ad insegnare l’educazione stradale nelle scuole elementari e dell’infanzia (mettendo a disposizione del materiale didattico) e si impegna attivamente a favore della prevenzione degli incidenti e della sicurezza viaria, come per esempio con l’azione «Vedere bene, guidare sicuro!».
Vedere bene, guidare sicuro!
Esame della vista gratuito presso lo stand ACS di VEL>EXPO<TICINO. Ci rallegriamo di una vostra visita.
acsti.ch
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14 THE CLUB ACS
ACS VISA Card
Sicurezza, fare la spesa ed il pieno: una sola carta per tutto. I soci ACS apprezzano già da tanto tempo i vantaggi dell’ACS VISA Card, ma le prestazioni adesso sono ancor più attrattive: l’ACS VISA Card Classic è, come novità, inclusa nell’affiliazione all’ACS men-tre che l’ACS VISA Card Gold la potete ottenere ad un prezzo ancora migliore di prima. ® Che siate in viaggio di vacanza con l’automobile, per affari oppure semplicemente nella vita quotidiana, con le carte di credito ACS VISA pagate in tutto il mondo in modo sicuro, comodo e senza contanti. Inoltre l’Automobil Club Svizzero vi offre una larga gamma di prestazioni complementari. ® L’ACS VISA Card include non solo una protezione assicurativa gratuita per i viaggi con i mezzi pubblici per tutta la famiglia, ma vi rende possibile, in ogni momento, la piena supervisione delle vostre uscite, le possibilità flessibili di pagamento, un servizio di assistenza di 24 ore su 24 sul luogo, per un aiuto medico o legale in tutto il mondo, e molto altro ancora.
Sintesi dei prezzi e delle prestazioni (validi dal 1° ottobre 2011) Classic
Gold
Prezzi Carta principale
inclusa nel prezzo di affiliazione all’ACS
Carta per il partner (occorre essere soci partner ACS) Carta sostitutiva
inclusa nel prezzo di affiliazione all’ACS CHF 20.–
Prelievo di contanti presso gli sportelli automatici ● in Svizzera ● all’estero ● con avere sul conto carte di credito
3,5%, min. CHF 5.– per prelievo 3,5%, min. CHF 10.– per prelievo gratuito in Svizzera, CHF 5.– per prelievo all’estero
Prelievo di contanti presso gli sportelli ● in Svizzera ● all’estero ● con avere sul conto carte di credito
4%, min. CHF 10.– per prelievo 4%, min. CHF 10.– per prelievo gratuito presso una serie di sportelli UBS, CHF 10.– per prelievo all’estero
■ L’ACS VISA Card Classic è ora completamente inclusa nel prezzo dell’affiliazione ACS, (finora costava CHF 75.– all’anno). ■ L’ACS VISA Card Gold la potete ricevere ad un prezzo ancora migliore: il 1° anno sarà gratuita, negli anni seguenti pagherete CHF 100.– all’anno (invece dei CHF 150.– come finora).
Conversione al corso delle divise per transazioni in moneta estera Tasso d’interesse in caso di pagamento rateale Blocco della carta
corso di vendita divise UBS più l’1,75% di supplemento per l’elaborazione interesse annuo del 15% gratuito
Addebito spese di terzi
Eventuali spese di terzi (ad es. spese postali, spese per i versamenti allo sportello postale, spese del corriere per l’invio della carta all’estero, costi per ingressi alle airport lounge, ecc.) possono essere addebitate aggiuntivamente. Per informazioni dettagliate sui prezzi rivolgetevi al nostro servizio clientela dell’UBS Card Center (Tel. +41 44 828 31 33).
Le prestazioni ed i prezzi in sintesi ve li mostra la tabella accanto.
Assicurazione contro gli infortuni di viaggio e di volo ● invalidità o decesso fino a max. ● recupero e rimpatrio fino a max.
La carta diventa ancor più attrattiva Quale socio ACS potete approfittare, a partire dal 1° ottobre 2011, di prestazioni del Club ancora più ampie.
Sovrapprezzo al prezzo di affiliazione ACS: inclusa nel prezzo di affiliazione all’ACS gratuita
Servizi UBS KeyClub (facoltativo) ● per ogni CHF 1000.– di volume di spesa
UBS Cards Online (facoltativo) Foto sul retro della carta (facoltativa) Priority Pass per l’accesso alle airport lounge (facoltativo) Servizio clientela 24 ore su 24 SOS Assistance Service 24 ore su 24 Sconto sul noleggio di un’auto con SIXT Limite di spesa
3 punti
6 punti
CHF 300000.– CHF 060000.–
CHF 600 000.– CHF 060 000.–
Il presupposto per l’uso del servizio UBS Cards Online è avere un conto bancario UBS e un contratto di e-banking UBS. ✓
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CHF 5000.–
CHF 10 000.–
Sintesi dettagliata dei prodotti e dei prezzi sul sito www.acs.ch/visacard Stato dell’ottobre 2011. UBS si riserva il diritto di poter cambiare in qualsiasi momento i prezzi ed i servizi. Il cliente verrà informato su questi cambiamenti in via adatta.
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THE CLUB ACS 15
Cosa cambia per il titolare della carta? Siete già socio(a) ACS e titolare di un’ACS VISA Card? Allora non dovete fare niente: lei approfitterà automaticamente delle nuove e vantaggiose condizioni. Se possedete un’ACS VISA Card Classic, a partire dal 1° ottobre 2011, non vi verrà più accreditato un prezzo annuo sulla carta di credito, dato che la Classic Card è, come novità, inclusa nel prezzo dell’affiliazione all’ACS. Quale titolare di un’ACS VISA Card Gold invece, alla prossima scadenza del prezzo annuo, vi verranno addebitati soltanto CHF 100.– invece dei CHF 150.– come finora.
Tutti i vantaggi in un colpo d’occhio ■ Inclusi: l’ACS VISA Card Classic è inclusa nel prezzo di affiliazione all’ACS. Le prestazioni della Gold Card invece le riceverete già per CHF 100.– annui. ■ Tutto in una sola carta: la carta di credito funge contemporaneamente anche da tessera di socio ACS e potrà servire per le spese quotidiane e per fare il pieno. Inoltre pagate il pedaggio autostradale in viaggio (per esempio in Italia e in Francia) comodamente, senza fare la fila e senza aspettare troppo. ■ Sicura: fate la spesa con la carta sicuri e senza contanti e potete anche prelevare del denaro in tutto il mondo. ■ Ben assicurati: in viaggio con i mezzi pubblici siete automaticamente e gratuitamente assicurati contro gli infortuni insieme ai vostri familiari (invalidità e decesso) se, nel vostro viaggio, avete pagato almeno l’80% del tutto con la vostra ACS VISA Card. ■ Flessibile: decidete voi stessi se desiderate pagare in modo completo la fattura mensile o solo una parte* di essa.
Ordinate la vostra ACS VISA Card ancora oggi! Il modulo di richiesta lo potete scaricare da www.acs.ch/visacard o ordinarlo mediante il tagliando sottostante (inviare il tagliando a: Automobil Club Svizzero, Marketing e comunicazione, Wasserwerkgasse 39, 3000 Berna 13, o col Fax al numero +41 31 311 03 10)
✂ Approfitto volentieri di quest’offerta attrattiva ^ Si, sono interessato, mi invii per favore la richiesta per un’ ACS VISA Card. ^ Signora
^ Signor
Cognome:
Nome:
Via/nr.: NPA/luogo:
* Pagamento di tutto l’importo oppure di un importo parziale (almeno il 5 % dell’importo fatturato, come minimo però CHF 50.–) entro 15 giorni dalla data della fattura; interesse annuo del 15 % (stato per ottobre 2011, riservati ev. cambiamenti). La concessione di un credito è vietata, se da ciò ne dovesse scaturire un’eccedenza di debiti del cliente (art. 3 LCSI).
Raggiungibile per telefono: Numero di socio ACS: Firma:
meglio verso le ore:
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16 THE CLUB ACS
Agevolazioni per i Soci Assicurazioni e Banche Zurigo Assicurazioni
Condizioni privilegiate per i soci ACS. Il 5% di sconto sulle assicurazioni ACS per i veicoli a motore e la casa.
Automobile Club Svizzero Sezione Ticino
Sport e tempo libero Ferrovia Monte Generoso SA 6825 Capolago 25% di sconto sul biglietto normale ai Soci dell’ACS (escluse azioni speciali).
BPS (Suisse)
PATENTE A DUE FASI
Accredito Telepass Stipendio e Conto privato con: - 0.50% d’interesse maggiorato -Carta EC/Bancomat gratuita -Gestione del conto gratuita.
San Salvatore Funicolare Monte S. Salvatore SA Lugano-Paradiso 50% di sconto sul biglietto ai Soci dell’ACS.
Mobilità Corso di patente 2 fasi
Sconto di Fr. 30.– sulla prima giornata Sconto di Fr. 50.– sulla seconda giornata
In collaborazione con le sedi Driving Center di Osogna e Castione, l’Automobile Club Svizzero offre ai propri Soci i seguenti corsi:
Monte Tamaro Rivera
Sconto Fr. 5.– sul costo degli impianti ai Soci dell’ACS.
Sconto sui carburanti
Pagare 3,5 cts/litro di meno sulla benzina, diesel. Richiedete ora la vostra carta ACS/AgipPLUS.
Cardada Impianti Turistici Orselina - Cardada - Cimetta 6644 Orselina/Locarno Sconto del 20% da marzo a novembre su tutti i biglietti ordinari. Non cumulabile.
Sixt Holiday Cars
Per tutti i Soci ACS dal 5 al 30% di sconto per autonoleggio in tutta Europa.
Prima giornata, Osogna
Bosco Gurin
Sconto del 10% a tutti i soci ACS per la carta giornaliera durante tutta la stagione. Sconto del 20% sulla stagionale.
Agom Pneumatici
Prezzi netti per soci ACS e per ogni acquisto di pneumatici verrà regalato un buono pari al 10% del valore speso (scontabile sui nostri accessori e servizi).
Seconda giornata, Castione
Tutti i membri ACS e le loro famiglie ricevono uno sconto di CHF 30.– sulla tassa d’iscrizione del primo corso WAB4u®1, e potranno ricevere un ulteriore sconto di CHF 50.– sul secondo corso WABu®2 a compimento del primo corso presso un Driving Center.
ULTERIORI INFORMAZIONI Driving Center Svizzera via San Gottardo 30 6532 Castione Tel. 091 826 37 34 www.wab4u.ch www.acsti.ch
Sconto del 10% a tutti i soci ACS per la carta giornaliera durante tutta la stagione.
Pneumatici Pirelli
Buono benzina da Fr. 60.– a Fr. 100.– all’acquisto di 4 penumatici offerta valida fino al 31.12.2011
Costo del corso 1a giornata CHF 340.– per persona Costo del corso 2a giornata CHF 370.– per persona
Carì
Minotel Hotels Worldwide Sconto del 15% a tutti i soci ACS.
Gastronomia Vini & Distillati Delea
6616 Losone - www.delea.ch Sconto del 10% a tutti i membri ACS, sugli acquisti presso la nostra cantina di Losone e l’enoteca di Ascona.
Ristorante La Brasera SAN VITTORE
Ristorante La Brasera
6534 San Vittore Tel. 091 827 47 77 www.ristorantelabrasera.ch Sconto del 10% su tutte le proposte gastronomiche.
Musei MUSEO REGIONALE CENTOVALLI E PEDEMONTE INTRAGNA www.centovalli.net
Museo regionale Centovalli e Pedemonte Entrata gratuita Tel. 091 796 25 77 Aperto Ma-Do 14:00 - 18:00 da Pasqua a fine ottobre
Museo dell’automobile di Torino. I soci ACS godono di una riduzione di 2 Euro sul prezzo di ingresso.
Shopping Castellani & Cavalli
Sconto del 10% su tutti gli articoli. Esclusa merce già scontata.
C
Balmelli General Sport
via Pioda 10, 6900 Lugano 15% di riduzione su tutti gli articoli sportivi in vendita.
Belotti Moda & Sport
via Cittadella - 6600 Locarno Sconto 10% su tutti gli articoli sportivi in vendita.
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INTERVISTA A STEFANO COMINI 17
Stefano Comini Che stagione meravigliosa! Data di nascita 03.02.1990 Luogo di nascita Lugano Inizi nel mondo dei motori in Kart a sei anni Squadra Oregon Team Categoria Eurocup Mégane Trophy Prove di campionato preferite tutte Campione preferito Gilles Villeneuve Hobby moto, softair
Un ragazzo semplice, di buone maniere, che sotto un’impalpabile sfumatura di gentilezza nasconde attitudini da campione. Lo abbiamo interpretato così, Stefano Comini, il 21enne pilota di Lugano reduce da una stagione dal sapore impressionante. Al volante della sua Mégane ha letteralmente umiliato la concorrenza, trasformandola in un oggetto d’infime proporzioni al cospetto della sua un’implacabile sete di vittoria. Lo potremmo pure definire l’uomo dei record perché, con undici vittorie e dodici pole position in quattordici gare, non esistono altri termini per descriverne le gesta. Un ruolino di marcia da invidiare; se non fosse stato per un vizio di forma a negargli la 12esima soddisfazione, sarebbe stato ancora più completo. Il bambino dai tratti spericolati è divenuto l’uomo che non conosce sconfitta. A Silverstone, teatro del quinto appuntamento 2011, ti sei laureato campione dell’Eurocup Mégane Trophy. Qual è stata l’alchimia che, appena al secondo anno di militanza in questa categoria, ti ha trasformato in un dominatore purosangue? ® Avevamo sorpreso tutti già la scorsa stagione, centrando un ottimo terzo posto in campionato (tre vittorie, sette podi e quattro pole); mai nessun pilota è riuscito ad arrivare a tanto durante il primo anno. Fino all’ultima gara ero pure in lizza per il titolo: pensavo stessi guidando al 110 percento delle mie possibilità, ma mi sbagliavo. Come sempre accade nella vita, l’esperienza acquisita mi ha permesso di migliorare sostanzialmente. Fin dalla prima volta che sono salito in macchina nel 2011 tutto mi è apparso più semplice ed immediato. Conoscevo già la vettura, che sembrava realmente fatta su misura per me, e alcuni tracciati. Pure a livello mentale e fisico ho percepito un netto progresso, anche rispetto ai miei avversari: ero più concentrato e sopportavo meglio gli stress muscolari. Qual è il grado di agonismo in questo contesto monomarca? ® Si tratta pur sempre di un campionato europeo; le prime dieci vetture si sono rivelate davvero molto competitive, mentre le altre erano più attardate nella preparazione. Un parco macchine con venti piloti, comunque, d’ottimo livello. Sei il primo driver svizzero nell’era Mégane ad aver conquistato il titolo. Lo hai fatto in grande stile, siglando due record
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18 INTERVISTA A STEFANO COMINI (maggior numero di pole e maggior numero di successi in gara sull’arco di una sola stagione). Quali sono le tue sensazioni? ® Quest’anno ero partito per conquistare l’iride e gli eventi hanno decisamente superato le attese. Dopo aver ottenuto sei vittorie di fila, avvicinandomi al record assoluto di sette in un solo campionato, le mie ambizioni sono cambiate: mi sono trasformato in una sorta di asso pigliatutto, aggiudicandomi la settima, l’ottava, la nona, la decima, l’undicesima consacrazione e il titolo. Volevo lasciare un segno indelebile nella storia della categoria, centrando ogni volta il gradino più alto del podio. Così, purtroppo, non è stato, ma scorrendo le classifiche sul sito www.driverdb.com mi sono davvero reso conto dell’impresa che ho compiuto: 52% di vittorie in tutte le gare fin qui disputate nel Mégane (un primato assoluto raggiunto in soli due anni, a discapito di piloti che vantano una militanza più ampia), maggior numero di pole position e secondo posto nella graduatoria dei giri veloci. Dopo aver vinto tutto ci vogliono nuovi stimoli e questi numeri mi aiutano decisamente.
Non sono un pilota professionista e devo gestire più ruoli contemporaneamente: finora c’era la scuola, il lavoro e mille altri impegni che comprendono anche l’assetto logistico della mia attività agonistica (sponsor, budget, organizzazione delle gare, viaggi in camper, eccetera). Sarebbe fantastico poter trasformare la guida nel mio mestiere, in una categoria dove tutta la struttura organizzativa esula dai miei interessi diretti. Potrei dedicarmi esclusivamente alla preparazione fisica e al lavoro con gli ingegneri.
Nella tua biografia scrivi che fin da bambino eri un fervente appassionato di automobili ed eri terribilmente spericolato. Non siamo sicuri che queste due peculiarità caratteriali bastino ad un pilota per trasformarsi in un campione: gestire un’automobile in gara implica anche doti di razionale lucidità e attitudine alla strategia. Come si è forgiato il tuo istinto negli anni? Ti ritieni un pilota completo? ® Non mi sento ancora del tutto formato, mi manca qualche piccolo gradino da salire, che non dipende esclusivamente dalla mia volontà. Un giorno forse riuscirò a raggiungere tutti gli obiettivi, ma accadrà soltanto quando potrò avere la mente completamente sgombra da altri pensieri.
E a livello fisico? ® Io sono l’anti pilota per eccellenza, ma il mio piede destro è infallibile e fa la differenza. Anche con il fondoschiena non me la cavo male (ndr. ride): essendo il punto più basso del busto quando sono al volante, gioca un ruolo fondamentale nella sensibilità verso la macchina.
Come sei a livello caratteriale? ® Sono una persona semplice, che non ama situarsi un gradino sopra gli altri. Affronto la vita in maniera spensierata. L’unico momento in cui riesco ad essere veramente serio, efficiente e del tutto professionale è quando chiudo la visiera del casco. È come se un interruttore mi scattasse nel cervello e mi allontanasse da tutto, anche dai quei tratti caratteriali tipici della vita reale che spesso condizionano le scelte e lo stile di guida dei miei avversari. È come se in pista ragionassi in una maniera completamente diversa.
Famiglia e amici ti hanno sempre sostenuto nelle scelte che hai compiuto. Senza il loro appoggio saresti mai riuscito ad emergere in una realtà agonistica? ® Assolutamente no. Mio padre (grande appassionato di motori, che negli anni Settanta si cimentava nelle gare in salita) è sempre stato molto presente. Se sono arrivato fin qui è grazie a lui e ai sa-
crifici che abbiamo compiuto assieme. Poi, c’è mio fratello minore Fiorenzo, mio grande fan, che ad ogni gara mi segue con passione da casa calcolando i tempi sul giro ed esprimendo giudizi tecnici. Le cosiddette conoscenze non mi hanno mai portato a nulla. Naturalmente non voglio dimenticare i miei sponsor ticinesi e, soprattutto, il mio team manager Jerry Canevisio. Che ruolo ricopre l’ambito privato nella tua esistenza? Sarai sempre in viaggio tra un circuito e l’altro… ® Sono obbligato a trascurare molti aspetti del viver comune, ma non ritengo che ciò precluda la possibilità d’intrattenere relazioni sociali. Io, ad esempio, do molta importanza alla coppia. Ho la fortuna di convivere con una ragazza che mi sostiene incondizionatamente. Per mia madre, invece, le preoccupazioni e la sofferenza causate dai frequenti distacchi non mancano di certo, ma la situazione si è stabilizzata da quando ho scelto di abitare per conto mio (si è un pochino abituata). Le amicizie, soprattutto da piccolo quando già correvo, ho dovuto parzial-
mente accantonarle con grande dispiacere: ricordo che il mercoledì pomeriggio, al posto di uscire con loro a giocare, andavo in azienda da mio padre a lavorare attorno al kart. Una piccola scuola di vita che aiuta a crescere. Un pilota, senza una vettura performante ed un’ottima scuderia, non potrebbe mai ottenere risultati di alto profilo. Quali sono i rapporti con i tuoi collaboratori? Qual è il clima e la metodologia di lavoro? ® L’Oregon team è un po’ come me: sono un driver fuori dal comune e la mia squadra lo è altrettanto. Basta osservare il nostro paddock: ci muoviamo con strutture semplici (un gazebo, qual-
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INTERVISTA A STEFANO COMINI 19 che panchina di legno e due fornellini a gas). Di certo, non viviamo nel lusso come altri nel mio stesso ambito. Poi, però, quando scendiamo in campo non ci batte nessuno; abbiamo vinto sia il campionato piloti sia quello a squadre. La nostra filosofia si basa sul concetto che è inutile investire sulla forma, puntiamo alla sostanza. La stessa cosa vale per me. Non amo ritenermi al di sopra degli altri: è un brutto vizio da cui anche i piloti giovani non fanno astrazione. Rido e scherzo con tutti, dai meccanici delle altre scuderie agli addetti dei media. Rimango esattamente lo Stefano di tutti i giorni. Tutto ciò, immaginiamo, funga da collante… ® Vige un ambiente molto famigliare e, se da un lato ho dovuto tralasciare molte amicizie in Ticino, dall’altro mi sono creato legami molto stretti sui circuiti. Da due anni lavoravamo ad un obiettivo comune, quello di arrivare a vincere nel 2011. È stato quindi necessario instaurare un intenso rapporto di fiducia. Se succede qualcosa alla mia macchina so che posso contare sui meccanici: gente di grande professio-
nalità che in gara, ad esempio, riesce ad effettuare un cambio gomme di 10 secondi inferiore agli altri. L’Oregon team è forte in tutto: nel set up della macchina, nei pit stop, nelle strategie di gara. Senza queste condizioni è impossibile vincere. C’è una prova di campionato che ti ha appassionato più di altre sotto il profilo squisitamente agonistico? ® Tranne due, le vittorie sono state tutte sudate. La prima gara l’ho conclusa con il secondo classificato direttamente alle mie costole, la seconda ho dovuto recuperare 10 secondi di penalità e alla fine ho trionfato con 88 centesimi di margine, al Nürbugring ho girato sotto la pioggia, condizione meteo che di certo non mi favorisce. Forse la sfida che mi ha divertito di più è stata l’Ungheria, tra le poche che non ho vinto: mi si è spenta la macchina all’avvio per un problema di frizione, ma sono comunque giunto secondo dopo aver sorpassato 19 avversari. Quali sono i tuoi piani futuri nel mondo dei motori? ® Vincendo il campionato mi
sono guadagnato la possibilità di effettuare un test in Giappone, sul circuito del Fuji. Avrò la fortuna di poter guidare una Nissan GTR GT1 (una vettura da più di 600 cavalli) della squadra ufficiale Nissan (la Nismo) e forse mi faranno provare anche la Super GT 500 (trazione posteriore, limitata a 500 cavalli, con un’aerodinamica incredibile) usata nel campionato Super GT giapponese. Se, nei prossimi anni, la mia carriera si dovesse sviluppare laggiù non sarebbe affatto male. Certo, significherebbe passare al professionismo. Ti senti pronto ad affrontare una realtà tanto diversa? ® Finché si tratta di fare ciò che mi piace, ossia guidare, sono pronto a tutto. Prevedi dunque una carriera esclusivamente a «ruote coperte»? ® Nulla è ancora deciso. Credo che quest’anno farò un test anche sulla World series 3500, una Formula da 425 cavalli e soli 600 chili… Certo, non disdegnerei la Le Mans Series o il DTM. Il grande sogno sarebbe la LM P1. A cura di Elias Bertini
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Il percorsovita fa muovere anche i meno attivi Fare movimento è salutare, ma deve anche divertire. Per esempio nei circa 500 Zurich percorsovita distribuiti nei nostri boschi. Quasi tutti li conoscono; spesso sono luoghi di conversazione, divertimento e qualche volta anche per intrecciare rapporti amorosi. Gli svizzeri non amano fare movimento. Potrebbe sorprendervi, ma ben il 60% dei cittadini residenti fa movimento meno di mezz’ora al giorno. Questo è il risultato del sondaggio sulle attività fisiche dell’Ufficio federale dello sport, che ha preso in considerazione tutte quelle attività che provocano almeno un po’ di affanno e durante le quali ci si muove per più di 10 minuti. Per i cosiddetti couch-potatoes fare movimento è sinonimo di fatica e le palestre sovraffollate non aiutano; il tutto non viene quindi ritenuto divertente. Ma anche i meno attivi possono scegliere tra molte alternative interessanti. Nei nostri boschi ci sono 498 Zurich percorsovita che offrono un eccezionale programma alternato di sport e divertimento. Circa l’80% della popolazione svizzera li conosce. Gli impianti sono gratuiti, sempre aperti e non occorre mai fare la coda. I percorsi rappresentano una meravigliosa opportunità in Svizzera. Ognuno può utilizzarli come vuole, non solo per fare esercizi di forza, resistenza e mobilità. Spesso qui si conversa, si ride e qualche volta si intrecciano rapporti personali. Nel XXI secolo i percorsi sono sottoposti a una trasformazione. Grazie ad un innovativo sito Internet e ad un’App iPhone hanno anche una vita digitale. Sia che ci si trovi a Losanna, Liestal o a Lugano, con il GPS ognuno può trovare la struttura più vicina. L’App indica anche gli esercizi da fare in base al programma di allenamento
scelto tra i cinque messi a disposizione. Naturalmente le piattaforme online e mobili sono collegate anche a Facebook. «Sport is Murder»? Niente affatto! Perché fare movimento è così importante? Perché ci rende felici. Chi si mantiene in forma non ha disturbi, neanche in età avanzata. I meno sportivi adducono volentieri come scusa il fatto che lo sport causa solo infortuni. Spesso però gli infortuni sono le conseguenze di una cattiva preparazione oppure di un approccio allo sport imprudente e quindi evitabile. Inoltre, gli effetti negativi dell’attività sportiva sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli della mancanza di movimento. Ci sono quindi numerosi motivi a sostegno di una regolare attività fisica. E non c’è niente di meglio che divertirsi con familiari e amici nel bosco. Benvenuti su Zurich percorsovita! Incentivazione degli sport di massa, ampliamento della prevenzione nel campo della salute e sviluppo di esperienze con la famiglia e a contatto con la natura. Dal momento della sua creazione oltre 40 anni fa, il principio di Zurich percorsovita continua ad essere valido. Lungo un percorso che si snoda in mezzo al bosco, gli entusiasti dello sport hanno a disposizione quindici stazioni con una scelta complessiva di 43 esercizi. Per saperne di più: www.zurichpercorsovita.ch iPhone App:
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AUTOMOBILI D’EPOCA 21
Riley “9 Brooklands works-car” Una brezza d’altri tempi L’epopea La storia del marchio Riley, casa automobilistica inglese, ha radici fondate nell’humus di un lontano passato; soltanto un anno prima, era il 1897, il premio Nobel per la fisica Guglielmo Marconi brevettò la radio e fondò a Londra la Wireless Telegraph Trading Signal Company. Dobbiamo però ancora scavare nel tempo per descrivere gli inizi dell’attività imprenditoriale che diede avvio al glorioso brand. L’epopea iniziò con la Bonnick Cycle Company a Coventry che, nel 1890, fu rilevata da William Riley Junior trasformandosi nella Riley Cycle Company (fabbrica produttrice di bicilette e tricicli ai quali in seguito vennero adattati motori a benzina). Il figlio adolescente del proprietario, Percy, attratto dalle automobili, costruì a soli 16 anni e di nascosto dal padre la sua prima vettura. Nel 1903 Percy Riley fondò la Riley Engine Company; inizialmente realizzava motori per le motociclette, ma dopo poco l’attività si focalizzò sulle quattro ruote. La Vee-Twin Tourer del 1905, seppur rimasta un prototipo, può essere considerata il primo vero modello della casa britannica. Per la produzione in serie si dovette attendere il 1907, con la 7.
® Nel 1908 la Riley Cycle Company cambiò nome in Riley Limited perché Percy brevettò un nuovo tipo di ruota a montaggio rapido che ebbe grandissima diffusione (venne adottato da più di 180 case costruttrici), tanto che si pensò di abbandonare il settore automobilistico. Nel 1913 ai vertici dell’azienda si unirono altri tre fratelli della dinastia, fondando la Riley Motor Manufacturing Company. Alle porte del primo conflitto mondiale, così come fece la gran parte delle fabbriche coinvolte nello sforzo bellico, anche la Riley si convertì alla produzione militare, realizzando motori aeronautici e diventando un fornitore chiave per l’esercito inglese. ® Dopo la catastrofica guerra, che sul piano squisitamente tattico non produsse alcun vincitore, ma che cambiò radicalmente gli equilibri economico-politici d’Europa in seguito al trattato di Versailles, la Riley tornò alla tradizione producendo la Eleven (1919). Su questo modello apparvero per la prima volta il radiatore a «V» arrotondata e il caratteristico marchio blu a rombo. La casa visse poi un rapido sviluppo negli anni Venti e Trenta: le sue vetture erano equipaggiate con motori da 4, 6 e 8 cilindri, ed erano disponibili in una dozzina di
π Quattro le partecipazioni della vettura alla mitica «Mille Miglia».
carrozzerie diverse. ® Fu proprio in quel primo decennio post bellico che venne concepita la mitica Nine (1926), famosa pure per i suoi successi sportivi, equipaggiata con un 1’100 da 56cv a 4 cilindri bialbero. Per gli stessi motivi assurse all’onore delle cronache anche la Sprite (1936), vincitrice del Tourist Trophy e del Gran Premio di Francia del ’36, nonché l’auto dei primi successi (dopo la guerra)
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22 AUTOMOBILI D’EPOCA
di Mike Hawthorn. ® Intorno alla metà degli anni Trenta la Riley iniziò, però, a soffrire i primi contraccolpi. La sua magnificenza fu scalfita da un’eccessiva varietà di modelli, dallo scarso numero di parti comuni e dalla concorrenza della Juaguar. Dopo alcuni tentativi di accordo falliti con altre aziende, nel 1938 entrò in un regime di amministrazione controllata e fu poi rilevata dalla Morris creando il gruppo Nuffield. ® Le tappe successive, di quello che fu un progetto lungimirante scaturito dai sogni di un semplice adolescente, non sono nient’altro che la cronaca di un completo snaturamento dell’attività imprenditoriale sotto il controllo di altri brand. Nel 1952 la Riley entrò a far parte della British Motor Corporation. In quel periodo riguadagnò parte del prestigio di prima della guerra con la Pathfinder, una quattro cilindri di 2’443 cc e 110cv lanciata nel 1953. Il marchio Riley, attualmente di proprietà della tedesca BMW, venne definiti-
vamente fagocitato nel 1969 dalla nascita della British Leyland. La nostra vettura ® Una magnifica, elegante Riley «9 Brooklands» (numero di telaio 6019, targa WK 6652). Venne immatricolata per la prima volta nel 1928 a nome di Percy Riley, titolare dell’omonima fabbrica automobilistica inglese. Nata per avere un carattere da vera corsaiola (in realtà apparteneva alla scuderia Riley ed è considerata una works car), la vettura ha partecipato ad appuntamenti che hanno contribuito a cesellare la grande tradizione delle competizioni motoristiche. Fu infatti guidata al Tourist Trophy nel 1928 e 1929. Più recentemente, alle Mille Miglia del 2004-2005 (pilotata da Flaminio Valseriati) e 2006-2007, condotta dall’attuale proprietario, Ferruccio Nessi di Locarno (ottavo e 17esimo al traguardo). La «9 Brooklands», acquistata nel 2006, è spinta da un motore di appena
1’100 centimetri cubici, che eroga una potenza di 52cv; non tantissimi, ma nemmeno pochi se si considera che il peso della vettura è di soli 700 chili. La macchina presenta alcune peculiarità che la rendono simbiotica con la strada e vera testimone di un piacere di guida autentico, ormai gradatamente mitigato dal tempo. Il sedile del pilota si trova a meno di una ventina di centimetri da terra. È inoltre assolutamente priva di portiere ed è quindi necessario lasciarsi scivolare dolcemente nell’abitacolo per salirvi a bordo. I suoi dettagli ingegneristici le permettono di trasmettere ogni minima variazione di assetto, istintivamente controllabile con il fondo schiena. Il motore arriva a regime con estrema facilità e, una volta raggiunto il limite massimo di 5mila giri, i 52cv promessi si fanno sentire tutti. La «9 Brooklands» appare subito semplice da guidare: è molto maneggevole e non appena le ruote girano lo sterzo non richiede
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AUTOMOBILI D’EPOCA 23
π Un’automobile che richiede un’attenta manutenzione. È d’obbligo sostituire spesso l’olio e ingrassare le parti meccaniche.
grande sforzo, a differenza del pedale della frizione che va affondato con vigore ad ogni cambiata. ® La vettura, nata per correre, è quindi ideale sui percorsi misti: il telaio segue alla perfezione la traiettoria impostata. Un’automobile piccola ed essenziale, con un telaio robusto, ma che richiede un’attenta manutenzione. È necessario cambiare frequentemente l’olio motore e l’olio del cambio. Inoltre, a scadenze regolari è d’obbligo ingrassare gli ammortizzatori e una ventina di altri punti sparsi per tutto il telaio. Sensazioni ® «Non posso negare che possedere una Oldtimer significa realizzare un sogno d’infanzia e, nel contempo, assumere la responsabilità di un pezzo di storia dell’automobile». Qualche settimana fa abbiamo incontrato il proprietario nei nostri uffici. Ne abbiamo subito gradito i modi gentili e, soprattutto, la sua autentica passione verso un periodo memorabile, che agli occhi di un mondo vorticosamente progressista sembra essersi sopito nello scorrere del tempo. Eppure, quel grande capitolo scritto dai pionieri che hanno forgiato la società contempo-
ranea, è appena trascorso; non ne abbiamo girato che una sottile pagina. L’interesse di Nessi non si limita dunque alla mera gioia di possedere una vettura di tale pregio. Con lui abbiamo scorso qualche fotografia della gara del Monteceneri (anni Trenta) riposta negli archivi ACS. È stato come se quegli uomini, coraggiosi per davvero, fossero ancora lì a sfidare le tortuose ed impolverate curve. ® Nessi ha iniziato a conoscere le Oldtimer all’università, comprando e vendendo auto usate come l’Alfa Romeo «GT Veloce», la Triumph «Herald», la VW «Maggiolino Cabriolet» e altre. Un hobby che gli ha fruttato una Chevrolet «Corvette» del 1957 (che possiede ancora oggi e con la quale ha partecipato a numerose gare). Tutte belle ma la Riley e, diciamo pure, le ante-guerra in generale sono particolari: «Le linee, i colori, l’odore dei tessuti e delle pelli, il loro luccichio, ci fanno rivivere momenti d’altri tempi. Raramente il collezionista inizia la sua avventura con l’acquisto di una vettura ante-guerra; di regola preferisce quelle degli anni Cinquanta o Sessanta. Ma poi, ci si accorge che la differenza tra queste ultime e le auto d’oggi non è poi così signi-
SCHEDA TECNICA lands Modello Riley «9 Brook r ca rks speed 1928» wo ea lin in ri nd Motore 4 cili Cilindrata 1087 cc 95 Alesaggio/corsa 60 x giri 00 52 a Potenza 52 cv rti po rap ro att qu Cambio a i zat niz cro non sin Trazione posteriore ando meccanico Freni a tamburo con com /h Velocità oltre 133 km 1928 ne zio ola tric ma im Prima età 2006 pri pro Ultimo passaggio di
ficativa. Ed è in quel momento che si scoprono quelle davvero vecchie». ® Oggi Nessi è membro di comitato della Swissclassic-racing-team, con sede a Grancia, e del quale nel 2007, assieme all’attuale presidente Stefano Coratelli e altri appassionati, è stato socio fondatore. Si tratta di un sodalizio che raggruppa cultori di vetture d’epoca. Per chi ne fosse interessato, www.classicracing.ch. A cura di Elias Bertini Foto: Massimo Pedrazzini
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SPORT 25
MONZA Dominano i talenti di casa nostra
π Philip Peter e Michal Broniszewski, una coppia vincente.
® Grande soddisfazione per la coppia Peter/Broniszewski che, sabato primo ottobre, ha conquistato la seconda vittoria stagionale con la Ferrari 458 dopo una gara condotta sempre all’attacco. ® Gli alfieri della Kessel Racing hanno trionfato in Gara 1, nella categoria International GT Open. Philipp Peter, sfruttando la pole position acquisita in mattinata, ha preso subito il comando delle operazioni senza lasciare alcuna opportunità agli altri concorrenti. A 30 minuti dalla fine, e con ben 6 secondi di vantaggio sui rivali, ha affidato la guida all’austriaco Michael Broniszewski che ha, a sua volta, incrementato il divario finendo con 13 secondi di margine sul secondo (si è pure permesso di ridurre l’andatura nelle ultime tornate per preservare macchina e pneumatici). In buona sostanza, Philipp Peter e Michael Broniszewski, a bordo della loro fantastica vettura, hanno letteralmente surclassato i rivali. Vittoria da grandi campioni!
π Giro d’onore per Alex Fontana.
® Sempre a Monza, ma domenica 2 ottobre, Alex Fontana si è imposto in una magnifica sfida, portandosi al comando al sesto giro e non lasciando più la testa fino alla fine. Il successo è giunto dopo il terzo posto conquistato in Gara 1 il giorno precedente.
® Domenica 16 ottobre, il pupillo del Ferrari Driver Accademy Raffaele Marciello ha ottenuto, a soli 16 anni, un ottimo secondo posto a Monza, al quale si aggiungono la terza piazza nella classifica generale del Campionato italiano di Formula 3 e la seconda fra i rookies.
® Alex Fontana: «Vorrei dedicare la vittoria di oggi ed il podio di ieri ai miei numerosissimi tifosi ed amici che sono venuti a sostenermi. Lo sventolio di bandiere svizzere mi ha dato la forza per tirare fuori tutto quello che potevo e non mollare nemmeno di un centimetro. Gli ultimi quattro giri sono stati i più duri a livello mentale: mi tornavano in mente le immagini del mio concittadino Clay Regazzoni e dei suoi successi colti su questo storico autodromo, in alternanza alle comunicazioni via radio che mi invitavano a mantenere la calma. Alla fine ce l’abbiamo fatta ed è un successo importantissimo in ottica campionato. Vincere a Monza è un grandissimo onore».
® In Gara 2 Marciello, scattato terzo dallo schieramento di partenza, ha guadagnato la testa della competizione alla prima variante, grazie ad un’eccellente partenza. Ha poi chiuso secondo, di un soffio dietro a Victor Guerin (alla sua prima affermazione stagionale). La classifica finale del campionato italiano di Formula 3 ha incoronato Sergio Campana trionfatore dell’edizione 2011, con 153 punti, davanti al californiano Michael Lewis (136), già vincitore del Trofeo Nazionale Esordienti. Medaglia di bronzo per Raffaele Marciello che, con 123 punti, precede di cinque lunghezze il compagno d’accademia Brandon Maisano, quarto con 118 punti.
π Raffaele Marciello, medaglia di bronzo.
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VIAGGI 27
Serre Chevalier La perla meridionale delle Alpi francesi
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ACS, seguendo il suo principio fondato sull’esclusiva dei contenuti che propone alla clientela, suggerisce per quest’inverno una trasferta del tutto particolare, a Serre Chevalier. ® Una destinazione declinata al turismo invernale, situata nella parte meridionale delle Alpi francesi (all’interno del Parco nazionale des Écrins, nel Dipartimento dell’Hautes-Alpes). Dotata di un circuito completamente innevato lungo 800 metri (creato nel 1971), ospiterà sabato 28 e domenica 29 gennaio una gara di regolarità organizzata dall’Historic Bocabo Racing Team. Gli iscritti ad «Ice Driver» potranno beneficiare di un’ampia serie di prestazioni, tra cui l’uso della pista per due ore e mezza, un parcheggio per la preparazione delle vetture, gomme da neve o chiodate, open bar, cena del sabato e
pranzo della domenica al ristorante del circuito, albergo Ibis convenzionato, assistenza meccanica e, non da ultimo, un anno di affiliazione gratuita ad ACS (coloro che già sono soci beneficeranno di agevolazioni sul prezzo d’iscrizione). Vi sarà inoltre la possibilità di noleggiare automobili completamente equipaggiate. ® Serre Chevalier, al di là del contesto agonistico di cui vi abbiamo parlato, è anche un’ottima meta per chi desiderasse trascorrere qualche giorno in un meraviglioso panorama alpino e visitare Briançon (la cittadella circondata da mura più alta d’Europa). Il suo comprensorio si estende sui Comuni di Puy-Saint-Pierre, Saint-Chaffrey, La Salle Les Alpes, Briançon e Monètier-Les-Bains. È collocata nella valle della Guisane ed è la più grande stazione dedicata agli sport invernali delle Alpes du Sud; sia per il chilo-
metraggio delle piste (250) che per il numero di visitatori. Serre Chevalier vanta pure una buona esposizione al sole per circa 300 giorni all’anno. ® È stata creata nel 1941 con la costruzione della teleferica che da Chantemerle s’innalza fino a quota 2’483 metri sopra il livello del mare e ha come emblema un’aquila. ® Le 115 piste da sci (di cui 25 verdi, 33 blu, 42 rosse e 15 nere) si snodano tra i 1’200 metri di quota e i 2’760. Tra i segreti del successo di Serre Chevalier vi è una conformazione prevalentemente boscosa del pendio, con gli alberi che arrivano fino a 2’150 metri (per cui ci sono 700 metri di piste immerse nella selva). Le strutture di risalita contano 66 impianti in totale: 36 skilift, 21 seggiovie e 3 funivie. ® Nella valle di Serre Chevalier è nato, e tutt’ora risiede, il campione transalpino di sci alpino Luc Alphand.
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SERRE CHEVALIER
SERATA DI BENEFICIENZA
La Carrera Panamericana Giovedì 10 novembre 2011 Presentazione a cura di R. Servalli, D. Bernhard, F. Bollati
A gennaio si svolgerà Ice Driver Gara di regolarità completamente sul ghiaccio PROGRAMMA 28 -29 gennaio 2012 Sabato 28.01.2012 Arrivo in mattinata all’hotel Ibis a Briançon. Verifiche e attribuzione del materiale e delle camere. Pomeriggio libero: visita facoltativa di Briançon, possibilità di sciare (comprensorio sciistico più grande di Francia) o di rilassarsi alle nuove terme. Ore 14: giri facoltativi in kart sulla pista ghiacciata. Ore 17: inizio dei giri nel circuito a Serre Chevalier. Prove in notturna con la pista illuminata. Cena al ristorante del circuito. Gara di regolarità sul ghiaccio. Ore 21.30/22: termine della prima manche. Domenica 29.01 .2012 Ore 8: inizio della seconda manche. Ore 12: pranzo al ristorante del circuito e premiazioni. Prezzi e contatti Il costo per due persone alla guida è di 1’380 franchi. Maggiori informazioni su www.bonauto.com
Itinerario Lugano dista 300 chilometri da Serre Chevalier La Vallée. Direzione Torino, seguite la tangenziale Frejus. A 3.5 km dopo la barriera di Oulx non proseguite per Baronecchia, ma prendete la rampa per Cesana/Monginevro/Francia. Dopo il Colle Monginevro arrivate a Briançon. Proseguite poi in direzione Grenoble per circa 1O km.
La Carrera Panamericana si svolse, su oltre 3’000 km, per sole 5 edizioni dal 1950 al 1954. Organizzata dal Governo messicano per celebrare la fine dei lavori della strada transcontinentale Panamericana, assunse grandissima fama grazie alla partecipazione ufficiale, oltre alle case USA, di note marche europee quali Ferrari, Lancia, Mercedes, Jaguar, Gordini, Alfa Romeo e Porsche. Quest’ultima ha contribuito alla notorietà della corsa con la declinazione «Carrera» delle sue versioni corsaiole. La rievocazione, che contrariamente alla Mille Miglia non è una gara di regolarità ma una corsa a tappe con tratte cronometrate, si tiene dal 1988 ed è finora stata dominata, salvo rare eccezioni, da una marca da tempo scomparsa: la Studebaker.
L’equipaggio Ticinese che presenterà la conferenza ha preso parte all’edizione 2010 di questa mitica competizione. La vettura e i veicoli d’assistenza verranno esposti all'entrata del Palazzo dei Congressi. Al termine della conferenza si terrà una raccolta fondi a favore dell’associazione Muralto per tutti. Programma 19:00 Ritrovo presso il Palazzo dei Congressi a Muralto, segue ricco aperitivo offerto dal Club in collaborazione con l'associazione Muralto per tutti. 20:15 Inizio conferenza 21:30 Fine conferenza Entrata libera e aperta a tutti, soci e non. Maggiori informazioni: web.ticino.com/topclub/
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