Direttore Editoriale e Responsabile: Gennaro Montuori
EDITORIALE 5 IL MATCH 8 DI GENNARO MONTUORI
Hanno collaborato: M. Carratelli S. Caiazza
PRESENTAZIONE DI NAPOLI - VILLARREAL
R. Sambuca M. Barbaro S. Nicolò
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In redazione: Andrea Petrella Cinzia Montuori I servizi fotografici sono di: Agenzia Mosca Copertina e poster di:
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NAPOLI vs SQUADRE SPAGNOLE
NOTTI MAGICHE
Pietro Mosca Redazione e Amministrazione: Via Cesare Pavese
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LA FOTO DEL MESE
III Trav. 2/A int. 14 MUGNANO (NA)
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Tel. 081.7451433 Impaginazione e
NAPOLI JUVENTUS
ideazione grafica: Michele Montuori Stampa: Grafiche San Benedetto
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NAPOLI FIORENTINA
Via Vicinale Latina Località Case Diana 03030 Castrocielo (FR) tel 0776 3741 fax 0776 374500
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NAPOLI BOLOGNA
Autorizzazione del Tribunale
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ROMA NAPOLI
di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92.
10 Per la pubblicità su questo mensile rivolgersi in redazione
Tifosi Napoletani MUGNANO (NA) • Via Cesare Pavese, III trav. 2/A tel/fax 081 745 14 33 Gli articolisti forniscono la propria prestazione a titolo spontaneo, gratuito e assumendosi la responsabilità.
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Per ricevere a casa UltrAzzurro basta pagare le spese di spedizione inviando un vaglia postale di € 40,00 intestato a: GENNARO MONTUORI Via Cesare Pavese, III Trav. n° 2/A - 80018 Mugnano (NA). Riceverai il mensile periodicamente a casa tua per un anno (con probabile esclusione di Luglio ed Agosto). la spedizione in 24/48h lavorative è a cura del corriere espresso:
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arissimi amici, questo mese festeggiamo un compleanno che non è da tutti, un vero e proprio record per l’editoria campana. La nostra testata è entrata nel 20esimo anno di vita. Era il 2 febbraio del 1992, domenica di Napoli-Cremonese, quando venne distribuito, gratuitamente al San Paolo, il primo numero di “Ultr’Azzurro Stadio”, il mensile dei tifosi della Curva B, con la prima pagina dedicata alla vittoria della Supercoppa italiana del 1990, ultimo trofeo dell’epoca d’oro. Dopo qualche mese approdammo in edicola dove siamo rimasti fino a fine 2009 per poi decidere di tornare nuovamente allo stadio, a diretto contatto con voi. Insomma, con tanti sacrifici, ne abbiamo fatta di strada per mantenere in vita la nostra creatura. Grazie per esserci stati sempre vicini. Tornando alle vicende del nostro amato Napoli, con i nuovi innesti, la rinascita di Santacroce, la crescita dei vari Yebda, Aronica, Zuniga, la rosa è davvero completa. Complimenti a De Laurentiis per aver messo mano al portafogli acquistando Ruiz e Mascara e a Mazzarri per aver saputo amalgamare e plasmare un gruppo a sua immagine e somiglianza. Sto ancora godendo per la vittoria di Roma. Già ci credevo, ma, a questo punto del campionato, a sole tre lunghezze dal Milan, sento veramente profumo di tricolore. Il momento è decisivo: tutti, dico tutti (società, squadra, tifosi, stampa e quanti gravitano nel mondo-Napoli) devono remare nella stessa direzione. Non bisogna lasciare nulla di intentato e lottare fino alla fine. Mettiamo da parte anche la più piccola “chiacchiera” per evitare di compromettere qualunque situazione. Il mio idolo Cavani, arrivato a quota 20 gol con la doppietta dell’Olimpico, è già nella storia. Se realizza almeno tre gol scavalca Vojak, Sallustro e Schwoch e diventa il miglior goleador degli 85 anni della storia azzurra per numero di reti segnate in un campionato. Il mese di febbraio sarà decisivo pure per il prosieguo dell’avventura in Europa, che torna questa sera con la sfida che ci vede opposti al Villareal. In questo numero, oltre alla presentazione del match con gli spagnoli a cura di Salvatore Caiazza, vi proponiamo, con Mimmo Carratelli, un’ampia panoramica dei precedenti con le squadre iberiche. A partire da stasera, sono convinto che torneranno le notti magiche come nell’anno della vittoria in Uefa (immaginate una nuova Stoccarda???, ndr). Immancabile è l’appuntamento con la fotocronaca delle gare finora disputate. Vi ricordo, infine, l´appuntamento con “Tifosi Napoletani”, in onda il giovedì (ore 20.45) sulle frequenze di Tele A e Sky 868, con replica il venerdì (ore 22.30) su Tele A+ e Sky 929 e il sabato (ore 10) su Sky 868 e Tv Capital. Siamo in onda anche il sabato (ore 19.45) e il lunedì (ore 20.30) per i commenti pre e postgara, sempre su Tele A, con rispettive repliche. Per tutti gli aggiornamenti potete sfogliare il nostro sito www.tifosinapoletani.it. Un bacio alle persone che soffrono. Buona lettura e Forza Napoli.
È IN EDICOLA L
a casa editrice "Tifosi Napoletani" ha presentato con una conferenza stampa il libro "I due scugnizzi PALUMMELLA & MARADONA", scritto da Eugenio Chartier e con la prefazione dell’Avv. Enrico Tuccillo, lanciato da pochi giorni sul mercato. Dei due protagonisti, Palumella e Maradona, potrete leggere cose, che nei fiumi di inchiostro versati non sono state mai scritte. Di Palumella, la cui passione per gli azzurri del Napoli l’ha portato a dividere con essa finanche gli affetti familiari (che sono stati e sono il vero scopo della sua vita), troverete aneddoti ed avventure unici. Di Maradona, si è detto tutto, mi auguro tranne quel poco da me scritto. Il libro (illustrato da meravigliose foto) oltre che affascinarvi sarà accompagnato da un Cd contente tre brani scritti e musicati da Eugenio Chartier e Viviana Cozzolino, un brano del Maestro Enzo Di Domenico ed uno di Piero Palumbo.tre, potete ascoltare di Gennaro Montuori la declamazione della poesia, di cui è autore, “’A CURVA B”.
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IL MATCH di
SALVATORE CAIAZZA
Napoli
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i siamo. Riecco il profumo di Europa al San Paolo. Dopo la splendida vittoria contro la Steaua Bucarest firmata Cavani, il Napoli si presenta ai sedicesimi di finale per affrontare al San Paolo il temibile Villarreal. Gli spagnoli, che hanno nell´italiano Giuseppe Rossi il vero punto di forza, sono strafavoriti in questo doppio match di qualificazione, ma quest´anno gli azzurri non hanno alcuna intenzione di arrendersi senza combattere. Anzi, considerato l´ottimo momento, vogliono giocarsi tutto in casa per poi tentare l´impresa tra una settimana in terra straniera. D´altronde il San Paolo è diventato un fortino per il gruppo di Mazzarri. Chi passa per Fuorigrotta deve pagare dazio e tornarsene a casa propria a testa china. Ne sanno qualcosa tutte le squadre di serie A che il Napoli ha affrontato negli ultimi tre mesi. Sicuramente il match sarà molto difficile, il Villarreal gioca quasi come il Barcellona e fa della velocità la propria arma migliore. Tanto possesso di palla e passaggi verticali per quel Rossi che tante belle parole aveva avuto non poco tempo fa per la squa-
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Villarreal dra azzurra. Chiusa nel cassetto la grande prestazione di Roma, Mazzarri ha preparato la sfida d’Europa League nei minimi particolari. Tranne qualche cambio voluto, in campo ci andrà la migliore formazione. Naturalmente, almeno al San Paolo, non ci sarà Paolo Cannavaro che contro la Steaua venne espulso nei minuti di recupero. Il capitano guarderà la partita dalla tribuna. Il tecnico livornese dovrà decidere se dare fiducia a Cribari o utilizzare finalmente Ruiz spostando Campagnaro centrale. La scelta definitiva la farà solo pochi minuti del fischio iniziale. In attacco ci vorranno essere tutti. Il tridente storico scalpita anche se Mascara potrebbe essere la sorpresa dell´ultimo momento. Il siciliano, poi, vivrà tante emozioni domenica sera nel match con il suo Catania. A centrocampo uno tra Gargano e Pazienza dovrà lasciare spazio a Yebda. Ognuno, comunque, vorrà essere protagonista in una notte speciale dove ci saranno sessantamila spettatori a voler a tutti i costi la vittoria. Magari con un bello scarto di reti in modo tale da potersi godere il ritorno con un po’ di tranquillità.
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INCONTRI STOR Napoli di
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MIMMO CARRATELLI
ori e paella, sapore di Spagna. Il ricordo antico di don Pedro di Toledo, il : 1978 f o t vicerè spagnolo che fece s o yf ag e Cru ona i ld bella Napoli e aprì via Roma che o ll Sav ce li-Bar o p da lui prese il nome. Napoli e a in N Spagna, purché se magna. Così si diceva al tempo della dominazione spagnola. Rapporti intensi, un gran pezzo della storia di Napoli. Meno frequenti gli incroci sui campi di calcio. Due incontri ufficiali fra il Napoli e le formazioni spagnole nelle coppe europee (Real Madrid, Valencia), sei partite amichevoli (Barcellona, Valencia, due volte col Real Madrid, Espanyol, Racing Santander). Il Villareal è una novità assoluta per la storia azzurra. Città che vale un quartiere di Napoli (50mila abitanti) e che propone una delle più vivaci formazioni iberiche alle spalle dei soliti due squadroni, Real e Barcellona. In attesa di avere un suo aeroporto, la città di san Pasquale Bayolonne (protettore delle donne, a Napoli) fa capo all’aeroporto di Valencia da cui dista 37 chilometri. Città col profumo degli aranceti e del mare vicino (la Costa del Azahar), Villareal è famosa per le fabbriche di ceramiche (azulejos) e per i gol di Giuseppe Rossi, il miglior cannoniere della sua storia, 23 anni, da quattro al club spagnolo dove arrivò dal Manchester United per 11 milioni di euro. Pepito Rossi, nato nel New Jersey da padre abruzzese e madre molisana, dopo una breve stagione al Parma, non ha più trovato posto in una squadra italiana (nella nazionale sì). Per il Napoli sarà il pericolo pubblico numero uno. Sul cammino del Napoli il Villareal è la quinta squadra spagnola, famosa per avere eliminato cinque anni fa l’Inter di Mancini (con Adriano, Recoba, Figo, Veron) dalla Coppa dei campioni nei quarti di finale. Da allora il “sottomarino giallo”, come è definito il club per il colore delle maglie, si è affermato tra le più interessanti squadre della Liga col secondo posto nel 2008 dietro al Real Madrid e davanti al Barcellona. Oggi il Villareal è terzo in classifica dopo il settimo posto dell’anno scorso e il quinto dell’anno precedente. Nei confronti del calcio spagnolo, indimenticabile resta l’assalto del Napoli al Real Madrid nel primo turno della Coppa dei
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campioni 1987-88. Non era più il Real degli anni Cinquanta con Puskas, Di Stefano e Gento, ma la formazione regina di Spagna conservava ancora l’aplomb dello squadrone e il fascino del passato aveva il suo peso sul campo. In ogni caso, allenato dal celebre Beenhakker, il Real disponeva di autentici assi come l’elegante Michel e l’avvoltoio Butragueno, più un banda di irriducibili, dai difensori Sanchis e Chendo ai centrocampisti Gallego, Martin Vazquez e Gordillo. Il Napoli non fu confuso dall’avversario d’alto rango, ma dalla strana atmosfera della prima gara al “Bernabeu” senza pubblico per la sanzione dell’Uefa dopo gli incidenti dell’anno prima nel corso della partita dei madrileni contro il Bayern. Il Real ebbe la grazia della gara a porte chiuse scansando il campo neutro. Il match iniziò a un orario tutto spagnolo, le 21,45, e Giordano disse: “Vuol dire che prima andremo al night”. Mancavano, nel Napoli, Carnevale per incomprensioni con Bianchi, Francini e Careca infortunati. In queste condizioni, bisognava badare a limitare i danni. Luciano Sola, una vita da operaio di centrocampo, fu innalzato alla gloria della Coppa dei campioni. Nel silenzio irreale del “Bernabeu” si udirono perfettamente gli insulti dei madrileni agli azzurri, “mafiosi, mafiosi”, e quelli degli ospiti autorizzati a stare in tribuna con i giornalisti che insultarono in continuazione Maradona. Su Bagni le maggiori attenzioni in campo, picchiato in continuazione. Parve che la ragnatela organizzata da Ottavio Bianchi funzionasse anche se Maradona doveva ripiegare per frenare le discese del terzino Chendo. Ciro Ferrara marcava l’Avvoltoio e Bruscolotti, coraggioso guerriero a 36 anni, un premio alla carriera la sua presenza a Madrid, se la vide col tosto Santillana. Avemmo contro le stelle, non solo l’arbitro rumeno Igna, ospite ad aragoste e champagne, la sera prima, del ristorante “La Trainera” dove il Real soleva rifocillare i direttori di gara. Renica, scivolando sul prato umido, agganciò Sanchis in area e il rigore fu immediato. Dal dischetto, Michel fece gol a Garella. Match subito in salita. Giordano ebbe la palla del pareggio su una uscita a vuoto del portiere Buyo, ma la fallì a porta vuota. E, a inizio di ripresa, un colpo di testa in tuffo di Renica, su una punizione magica di Diego, mandò il pallone sul palo con Buyo immobile. Pagammo caro i due errori perché, a un quarto d’ora dalla fine, il Real raddoppiò rendendo consistente il vantaggio per il ritorno. Tendilo sparò una palla nel mucchio della difesa azzurra con Butragueno in fuorigioco. Ci fu una deviazione di De Napoli e fu 0-2. Battuti da un rigore e da un autogol. Giocò gli ultimi due minuti di quella partita Ciccio Baiano, ragazzo napoletano di 19 anni. Era figlio di un barbiere la cui
La coreografia della curva B prima dell’incontro Napoli - Real Madrid
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adre Spagnole bottega s’affacciava davanti allo stadio “San Paolo”. Ciccio esibiva giocate definite brasiliane e perciò s’era preso il nomignolo di “Baianito”. Bagni uscì dal campo facendo il gesto dell’ombrello a Beenhakker. Ferlaino urlò tutta la sua rabbia: “L’arbitraggio è stato scandaloso”. La sera del 30 novembre 1987, novantamila spettatori accorsero al “San Paolo” per la rimonta. Una partita indimenticabile. C’era Careca, stavolta. Il Napoli partì come una furia. Strinse il Real nella sua metà campo e andò in vantaggio. De Napoli produsse un lungo traversone, in area Careca saltò più di tutti e appoggiò di testa la palla a Francini rinvenuto dalle retrovie. In tuffo il terzino fiondò di testa il pallone in rete. Il miracolo parve possibile. Il Real continuò a subire, tutto teso a contenere l’ardimento napoletano e a colpire quando la furia azzurra fosse passata. Careca, con una girata al volo, fece gridare al raddoppio, ma la palla finì nelle mani di Buyo. Prima dell’intervallo, la mazzata. Forse, era troppo sbilanciato il Napoli. Sanchez infilò una palla bassa in un corridoio improvviso dove s’infilò Butragueno sfuggendo a Ferrara. Quanto durò il volo solitario dell’Avvoltoio? Durò il tempo della nostra disperazione fino a che lo spagnolo entrò in area e toccò in rete sull’uscita di Garella. Alla prima palla utile, l’Avvoltoio colpì. Secondo tempo disperato. Ancora una girata di Careca e un miracolo di Buyo che salvò di piede. Col passare dei minuti, l’assedio del Napoli si fece confuso. A un minuto dalla fine, Carnevale assestò un calcio a Buyo e fu espulso. La prima avventura in Coppa dei campioni finì così. Zero due all’andata, uno a uno al ritorno. Esaltante il confronto col Valencia nella Coppa Uefa 1992-93. Allenatore degli azzurri Ranieri. Clamoroso 5-1 del Napoli in Spagna, poi 1-0 al ritorno. Sei gol di Fonseca. A Valencia il Napoli giocò con Galli; Ferrara, Policano; Pari, Tarantino, Corradini; Carbone (28’ Crippa), Thern, Careca (46’ Francini), Zola, Fonseca. Il Napoli andò in vantaggio con Fonseca (20’) e subì il pareggio a inizio di ripresa (54’ Roberto). Il Valencia giocò in dieci dal 56’ per l’espulsione del difensore Quinque e il Napoli dilagò in contropiede. Fonseca ancora a segno al 60’, 64’, 87’, 90’. Nel Valencia giocava Leonardo, l’attuale allenatore dell’Inter. Uno a zero nel ritorno, sempre in gol Fonseca. Nelle competizioni europee, il Napoli ha affrontato sette squadre della Germania e della Svizzera; sei dell’Inghilterra; quattro della Francia e del Portogallo; tre del Belgio, della Spagna, della Jugoslavia, della Grecia; due dell’Austria, dell’Olanda, della Romania, della Russia, dell’Ungheria; una di Albania, Danimarca, Cecoslovacchia, Cipro, Galles, Georgia, Lettonia, Norvegia, Polonia, Svezia e Scozia. Sono poi sei le
amichevoli del Napoli contro formazioni spagnole. A fine agosto 1978, il Napoli ospitò il Barcellona al “San Paolo”. Nella squadra catalana giocava Johann Cruyff. Era il Napoli di Castellini, Savoldi, Bruscolotti, Ferrario (che arrivò nel Napoli a 18 anni e disputò 11 campionati in maglia azzurra), Vinazzani, Pellegrini. Ricorda Claudio Vinazzani: “Fui destinato a marcare Cruyff. Lo feci con le buone e le cattive. Un giornale di Torino, il giorno dopo, scrisse che ero stato un macellaio. Fu proprio un mio fallo da rigore su Cruyff, che lui realizzò, a portare in vantaggio il Barcellona”. Il pareggio (1-1) fu di Moreno Ferrario che ricorda quell’amichevole così: “Non era ancora il Barcellona strepitoso di quest’ultimo periodo, ma era sempre una formazione di campioni. Dopo il rigore di Cruyff pareggiai con un colpo di testa. Fu il mio primo gol col Napoli, perciò lo ricordo benissimo”. Nell’agosto del 1994, il Napoli partecipò al Torneo di Cadice e fu sconfitto dal Real Madrid 1-4. Andava in vantaggio con Rincon, poi subiva la rimonta madrilena con una “doppietta” di Dobonsky e gol di Amavisca e Alfonso. Era il Napoli di Guerini che schierò: Taglialatela (46’ Di Fusco); Fabio Cannavaro, Policano (69’ Vespoli); Pari, Luzardi, Tarantino (63’ Agostini); Bordin, Corini (59’ Boghossian), Buso, Altomare, Rincon. Nel Real giocavano il portiere Canizares, Milla, Hierro, Butragueno, Luis Henrique, Martin Vazquez. Il Napoli incontrò nuovamente il Real Madrid il 21 agosto del 2000 al Torneo di Alicante. Era il Napoli di Zeman. La partita fu decisa ai rigori (4-3 per i madrileni, dal dischetto sbagliarono Stojak e Pecchia). Il match si era chiuso in parità (1-1). Segnò Di Vicino di testa (6’), pareggiò Flavio Conceicao (22’). Ad Amoruso fu annullato il gol del due a zero per dubbio fuorigioco. Guti colpì il palo. Il Real Madrid, campione d’Europa, giocò senza molti titolari. Fra gli assi schierò Figo e Roberto Carlos. Nel Napoli giocavano Baldini, Quiroga, Matuzalem, Jankulovski, Husain. Nell’agosto del 2010, il Napoli di De Laurentiis prese parte al Torneo di Palermo perdendo ai rigori dal Valencia (5-6) dopo l’1-1 alla fine dei supplementari (gol azzurro di Maiello). Il Napoli giocò senza Lavezzi, Hamsik, Gargano e Cavani. In campo Quagliarella. Due amichevoli precampionato nell’agosto 2009 al “San Paolo”. Con l’Espanyol (0-0) e col Racing Santander (1-1, gol di Bogliacino).
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PRIMO PIANO Notti magiche di
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ANDREA PETRELLA
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otti magiche” cantavano 21 anni fa Gianna Nannini ed Eduardo Bennato durante i mondiali italiani. Notti magiche abbiamo vissuto 22 anni fa quando Maradona e Careca ci condussero alla vittoria della Coppa Uefa, nell’arena di Stoccarda. Ed ora, a distanza di tanti anni, il Napoli di De Laurentiis e Mazzarri può riprendere a dettar legge in campo internazionale. L’abbraccio tra Cavani e Lavezzi, che abbiamo scelto come copertina di questo mese, ci ricorda tanto quelli tra il Pibe e il centravanti di Campinas dopo un gol. Per una serie di motivi, calcistici e non. Un funambolo e un cecchino d’area di rigore allora, un funambolo e un cecchino adesso. Un piccoletto e uno spilungone allora, un piccoletto e uno spilungone adesso. Ed entrambi sudamericani, aventi grandissima confidenza col gol. Per cui, corsi e ricorsi storici a parte, è lecito sognare nuove notti magiche come quelle di Salonicco, Lipsia, Bordeaux, Torino, Monaco e Stoccarda. Il Napoli attuale, come quello di allora, è una macchina perfetta, con meccanismi ottimamente oliati da Mazzarri in tutti i reparti e tra tutti i giocatori. Per l’attacco esplosivo parlano i gol, ma subito riaffiorano i paragoni con l’età aurea. Possono questi tre sostituire la Magica nel cuore di tanti tifosi che l’hanno ammirata solo al videotape? Sarà il tempo a dirlo. In tre, Lavezzi, Cavani e Hamsik hanno segnato 32 reti e il torneo non è ancora terminato. E Lucarelli e Mascara non hanno ancora timbrato il cartellino. Il Matador, per il quale, scherzando ma non troppo, qualcuno farebbe la carte false per trovargli un avo italiano e fargli avere il doppio passaporto, è a un passo dal primato di gol segnati in campionato. E’ già comunque nella storia: gli basta realizzare altre tre reti e scavalcare gente come Vojak, Sallustro e Schwoch, fermatisi a quota 22. Le conferme più belle vengono dal centrocampo dove Mazzarri può contare su varie soluzioni, anche grazie alla consacrazione di Yebda, ormai una realtà della rosa partenopea. Identica valutazione, anche se è su un gradino più in basso, per Sosa che, passato un periodo di appannamento, s’è riscattato cominciando anche a segnare. Inamovibili Pazienza, Gargano, Maggio e Dossena, con Zuniga sempre pronto a subentrare in caso di necessità e in attesa del rientrante Vitale. La difesa? Passi da gigante. Provate a chiedere agli attaccanti della Roma. I vari Vucinic. Menez e Borriello si stanno ancora domandando perché la loro presidentessa non abbia acquistato il cartellino di Paolo Cannavaro. Superlativo all’Olimpico, il capitano della Loggetta merita veramente la Nazionale e il fatto di non volerlo convocare sembra il tipico dispetto che si faceva tanti anni fa ai danni dei giocatori azzurri. Con Grava ai box per infortunio, si pensava che gli equilibri saltassero, invece registriamo la riscossa di Santacroce che, in alternativa a Campagnaro offre un’ulteriore soluzione. A sinistra Aronica è il padrone della fascia, mentre Cribari sta gradualmente facendosi notare. Si aspetta che Mazzarri faccia debuttare Ruiz. Il numero uno è lui: Morgan De Sanctis da Guardiagrele, ma chiamatelo saracinesca. Durante la gestione Donadoni sembrava destinato ad essere tagliato, da quando è arrivato il tecnico livornese alla guida della squadra è tornato quello che tutti conoscevano prima di vestire la maglia azzurra. Conferisce tranquillità e sicurezza ai compagni di reparto come pochi. Ha 33 anni che, per un estremo difensore, significano ancora tenera età. Se ci mettete pure l’abnegazione che lo contraddistingue avrà lunga vita in azzurro.
LA FOTO DEL MESE
foto di: Renato Olimpio
La sua fede in Dio è così grande che ad ogni suo gol non dimentica mai di ringraziarlo. Una scena che quest’anno si è già ripetuta 27 volte...
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19a Giornata 09/01/2011
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Morganti di Ascoli Piceno 6.5
De Sanctis 7.5 Grava 7 Cannavaro 7 Campagnaro 6.5 Maggio 7 Pazienza 7.5 Gargano 5.5 Dossena 7 23’ st Aronica sv Hamsik 6.5 33’ st Yebda sv Lavezzi 7 Cavani 8.5 19’ 26’ 53’ 39’ st Sosa sv A disp.: Iezzo, Cribari, Zuniga e Dumitru All.: Mazzarri 7
Storari 5.5 Grygera 5 Bonucci 5 Chiellini 5.5 Traorè 5 1’ st Grosso 5 Krasic 5 Aquilani 6 Marchisio 6 Pepe 5.5 20’ st Motta sv Amauri 5 6’ st Del Piero 6 Toni 5.5. A disp.: Manninger, Legrottaglie, Giannetti e Giandonato) All.: Delneri 5
NOTE: Spettatori: 60 mila circa. Angoli: 7-6 per la Juventus. Recupero: pt 2’; st 3’.
di
ROSSELLA SAMBUCA
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opo 23 anni, un azzurro torna a segnare una tripletta alla Vecchia Signora: l’ultima volta il 20 novembre 1988: a Torino finì 3-5 per i partenopei con tre gol di Careca. Oggi è stata la volta di Cavani. Notazioni storiche a parte, nella rotonda vittoria con cui il Napoli stende la Juve al San Paolo (3-0), brilla tutta la squadra. In perfetto stile-Mazzarri. Precisa, concentrata, a tratti spettacolare. Lontana parente, insomma, di quella fiacca, vista non più tardi di tre giorni fa a San Siro. Può sorridere De Laurentiis. Nessuno a inizio campionato avrebbe scommesso un centesimo sul secondo posto degli azzurri al giro di boa del torneo. Trentasei punti, quattro in meno del Milan capolista. Lontana adesso cinque lunghezze la Juve, che era partita bene, con Toni e Amauri a farla da padrona sulle palle alte. La truppa di Delneri soffre però maledettamente sulle fasce, con Maggio e Dossena spine nel fianco di Grygera e Traoré. Al 20’ proprio un traversone di Maggio trova pronto Cavani alla deviazione vincente. Napoli avanti 1-0. La Juve risponde, ma De Sanctis fa la voce grossa su tiro di Amauri. Sull’angolo seguente, rete di Toni annullata da Morganti per fallo sul portiere azzurro. Il Napoli non si lascia impressionare e continua a macinare gioco mandando in tilt gli esterni avversari. Dossena al 27’ è imbeccato superbamente da Campagnaro. Cross per Cavani che ancora di testa fa secco Storari, Napoli 2, Juve 0. Delneri corre ai ripari nella ripresa. Fuori Traoré, dentro Grosso. Del Piero sostituisce Amauri. I bianconeri provano una reazione, ma devono arrendersi ancora a uno strepitoso De Sanctis di nuovo decisivo su incornata di Toni. Il Napoli, forte del vantaggio, gioca tranquillo e va a nozze negli spazi che si aprono alle spalle dei centrocampisti ospiti. Al 9’ della ripresa Lavezzi allarga sulla destra per Hamsik, cross morbido dello slovacco per Cavani che in tuffo a pelo d’erba segna la sua tripletta personale, che lo lancia in testa alla classifica cannonieri a 13 gol insieme a Di Natale. La partita in pratica si chiude qui, con gli applausi finali del San Paolo sulle note di “O surdato ’nnammurato”. Chapeau Napoli.
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Banti di Livorno 6
De Sanctis 6 Grava 6 27’ pt Aronica 6 Cannavaro 7 Campagnaro 6 Maggio 6 Pazienza 5.5 41’ st Dumitru sv Gargano 6.5 Dossena 6 Sosa 4.5 10’ st Yebda 6 Lavezzi 5 Cavani 5.5 A disp.: Iezzo, Cribari, Vitale e Zuniga. All.: Mazzarri 5.5
0 Boruc 6 De Silvestri 6.5 Gamberini 6.5 Kroldrup 6.5 Pasqual 6 D’Agostino 6 Santana 6 Montolivo 6 23’ st Marchionni sv Donadel 5.5 Ljajic 5.5 39’ st Bolatti sv Gilardino 5.5 32’ st Babacar sv A disp.: Seculin, Camporese, Comotto e C. Zanetti All.: Mihajlovic 7
NOTE: Spettatori: 50 mila. Angoli: 4-2 per il Napoli. Recupero: pt 2’; st 3’. (r.s.) In un San Paolo felice che sembra una cartolina a colori con i suoi cinquantamila spettatori, Napoli- Fiorentina apre il ventesimo turno del campionato, è la porta dei desideri dell’alta classifica. Ma contro una buona Fiorentina, il Napoli incappa in un pareggio a reti bianche. Niente stop, solo una frenata. Ed è già un ottimo risultato considerando l’abulica prestazione del primo tempo offerta dagli uomini di Mazzarri, apparsi letteralmente svuotati dalla straripante vittoria sulla Juventus. Orfani di Hamsik (squalificato) e di Grava (uscito per infortunio), Cavani e compagni si sono smarriti nella rete di maglie viola abilmente costruita da Mihajlovic a centrocampo, con Montolivo e D’Agostino protetti da Donadel a tessere le trame di gioco. Cosa che il Napoli non ha mai fatto. Sosa non è Hamsik, e si è visto. Non è un caso che l’unica vera occasione per gli azzurri arrivi su calcio piazzato, con Cannavaro sorpreso da un pallone sbucato all’improvviso nei pressi di Boruc. Più vivace la Fiorentina, vicina alla rete con Santana (31’) e Ljajic (39’). Clamoroso l’errore del serbo, che indisturbato spara altissimo a pochi metri dal dischetto del rigore. Chiusura su un tiro da fuori di Gargano ben controllato da Boruc. Nell’intervallo Mazzarri striglia i suoi. Napoli più convinto, soprattutto meno perforabile sull’out di sinistra, ma ancora inconcludente. L’ingresso di Yebda per Sosa, con relativo spostamento di Gargano in supporto al duo Cavani-Lavezzi migliora la fluidità di manovra. La Fiorentina arranca, ma Boruc non corre veri rischi. Chi rischia è De Sanctis su gran destro di Donadel dalla distanza: fuori di poco. Le chance migliori per il Napoli arrivano nel finale. Dumitru ci prova due volte nel giro di un minuto, ma stavolta la zona Mazzarri non funziona. Finisce 0-0. Martedì esordio in Coppa Italia contro il Bologna.
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Ottavi di finale 18/01/2011
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Romeo di Verona 6
Iezzo 6 Santacroce 6.5 Cribari 5.5 Aronica 6 Zuniga 6 Blasi 5.5 Yebda 6 8’ Vitale 6 29’ st Maggio sv Sosa 6 20’ st Cavani sv Hamsik 5.5 Lavezzi 6.5 23’ 41’ st Lucarelli sv A disp.: Gianello, Cannavaro, Campagnaro e Gargano. All.: Mazzarri 6
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Lupatelli 6 Portanova 6 Esposito 6 Cherubin 6 Buscè 6 Radovanovic 5 38’ st Mutarelli sv Krhin 5.5 Casarini 6.5 Cruz 5 Gimenez 5 32’ st Gavilan sv 55’ rig. Meggiorini 6.5 25’ st Pisanu sv A disp.: Lombardi, Ramirez, Ekdal e Rubin. All.: Malesani 5
NOTE: Spettatori: 25 mila circa. Angoli: 5-1 per il Napoli. Recupero: pt 1’; st 5’. (r.s.) Il Napoli-2 non stecca ma soffre più del dovuto contro un Bologna apparso sin troppo rinunciatario nella gara di andata valevole per gli ottavi di Tim Cup, al San Paolo. Le seconde linee azzurre sono determinate e già al 7’ Zuniga va vicino al gol, ma cincischia troppo sottoporta dopo il delizioso assist di Lavezzi, favorendo l’uscita di Lupatelli. Fortuna vuole che dopo un minuto Yebda trovi l’incornata giusta di testa e faccia centro. Il Bologna accusa il colpo ed al 24’ Lavezzi raddoppia, sfruttando una palla vagante in area, dovuta ad uno stop errato di Zuniga in area felsinea, su un precedente assist di Hamsik innescato dalla stesso Pocho. Nella ripresa, il colombiano, al 6’, si produce in una bella percussione, arriva nei pressi dell’area ma la conclusione viene respinta in angolo. Due minuti dopo Santacroce lancia Lavezzi che manda però sull’esterno della rete da posizione defilata. Il Napoli sembra avere il controllo della partita, ma Cribari sul capovolgimento di fronte stende in area inutilmente Meggiorini e l’arbitro Romeo concede il rigore, realizzato dallo stesso attaccante, già in gol al San Paolo nel match di campionato. Hamsik prova a ristabilire subito le distanze, ma Lupatelli blocca la sua conclusione dal limite. Paura al 22’ quando, dopo un errorraccio di Vitale, Krhin ha la palla buona per pareggiare ma spara frettolosamente alto. Poco dopo paura per l’esterno stabiese, costretto ad uscire per infortunio e rilevato da Maggio. Girandola di cambi anche per il Bologna che però inserisce le riserve, mentre Mazzarri mette dentro anche Cavani per uno spento Sosa. Nel finale si rivede in campo Lucarelli, in luogo di Lavezzi, dopo 4 mesi di assenza. Il Napoli si qualifica per i quarti dove troverà l’Inter: appuntamento a Fuorigrotta mercoledì prossimo.
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21a Giornata 23/01/2011
0
2
Gillet 5 Raggi 5 Belmonte 5.5 Glik 5.5 Parisi 5 Masiello A. 5 Gazzi 6 Pulzetti 5 1’ st Almiron 5 Alvarez 5.5 Kutuzov 5 1’ st Okaka 5 Rudolf 6 33’ st Rivas 5 A disp.: Padelli, Rossi, Crimi e Castillo. All. Ventura 5
De Sanctis 6 Campagnaro 6 Cannavaro 6 Aronica 6 Maggio 6.5 Gargano 6.5 36’ st Sosa s.v. Pazienza 6 Zuniga 6.5 38’ Lavezzi 7 44’ st Dumitru s.v. Hamsik 6 18’ st Yebda 6 87’ Cavani 6.5 A disp.: Iezzo, Santacroce, Cribari e Dossena. All. Mazzarri 6.5
Mazzoleni di Bergamo 6
NOTE: Spettatori: 18 mila circa. Angoli: 6-3 per il Napoli. Recupero: pt 1’; st 3’. Prima della gara, osservato 1’ di raccoglimento in memoria del Caporalmaggiore Luca Sanna, ucciso in Afghanistan.
(r.s.) Bari si conferma terra di conquista. Come nelle ultime tre gare al San Nicola, gli azzurri tornano a casa con i tre punti e colgono il primo successo del girone di ritorno. Gli uomini di Mazzarri, dopo il pari con la Fiorentina, riprendono la marcia all’inseguimento del Milan. Partita da grande squadra quella del Napoli. Pochissimi sprazzi di bel gioco e tanta freddezza nel saper gestire una gara contro un avversario ultimo in classifica, in grande crisi di gioco e risultati, e pertanto con pochissimo da perdere. Senza Dossena e Vitale, Mazzarri affida le chiavi della fascia sinistra a Zuniga. Ma è dalla parte opposta, con Maggio, che gli azzurri riescono a creare i maggiori problemi agli avversari. Al 10’ l’esterno ex Samp va in percussione e costringe Gillet al primo intervento della gara. Venti minuti dopo, spunto di Lavezzi in area e tiro messo in angolo da Belmonte. Il Bari è volenteroso, ma non crea pericoli e finisce per aprirsi troppo al contropiede degli ospiti. Al 37’ Mazzoleni non fischia un fallo di Pulzetti da ultimo uomo su Lavezzi, che poi si attarda e viene messo giù quando l’azione era già sfumata. Proteste e punizione. Tira Cavani, Lavezzi interviene sulla traiettoria di tacco e fa 0-1. Nella ripresa Ventura inserisce Okaka e Almiròn, ma non cambia nulla. Il Napoli controlla senza affanni e sfiora il raddoppio ancora con Lavezzi su calcio piazzato che termina di poco a lato. I biancorossi si fanno avanti con un tiro di Rudolf dalla distanza che si spegne accanto al palo di De Sancits. Al 20’, invece, Parisi si fa espellere per doppia ammonizione. Nel finale c’è tempo solo per il 15esimo sigillo stagionale di Cavani, che a 4’ dalla fine, solo in area, appoggia in rete un delizioso traversone di Lavezzi.
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Quarti di finale 26/01/2011
0
dopo calci di rigore
4-5
Valeri di Roma 4.5
De Sanctis 7 Campagnaro 7 Cannavaro 6.5 Aronica 6.5 Maggio 6 Pazienza 5.5 7’ pts Yebda 6 Gargano 5 Dossena 5.5 25’ st Zuniga 6 Hamsik 6 Lavezzi 5 Cavani 6 A disp.: Gianello, Santacroce, Cribari, Sosa e Lucarelli. All.: Mazzarri 6
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Castellazzi 7 Maicon 5 Cordoba 5.5 37’ st Lucio 6.5 Ranocchia 7 Chivu 5.5 Zanetti 6 Cambiasso 6 Thiago Motta 7 Stankovic 5 17’ st Mariga 5.5 Eto’o 6 Pandev 5.5 A disp.: Orlandoni, Materazzi, Santon, Obi e Coutinho. All.: Leonardo 6
NOTE: Spettatori 50mila circa. Angoli: 13-4 per il Napoli. Recupero: 0’ e 3’. SEQUENZA RIGORI: Cavani (gol), Eto’o (gol), Hamsik (gol), Cambiasso (gol), Lavezzi (alto), Pandev (gol), Zuniga (gol), T. Motta (gol), Yebda (gol), Chivu (gol)
di
MARIA BARBARO
U
n Napoli imperioso esce dalla coppa Italia solo ai calci di rigore. Questa volta a far fuori gli azzurri è stata l’Inter, che dal San Paolo, va via con una qualificazione alle semifinali del tutto immeritata. Walter Mazzarri, per l’occasione, propone la formazione titolare. Nell’Inter Leonardo schiera Stankovic alle spalle di Pandev-Eto’o, Thiago Motta a sinistra e dà modo a Ranocchia di sperimentarsi titolare a fianco di Cordoba. L’Inter parte cercando di fare la partita ma il Napoli ribatte colpo su colpo, rendendosi spesso più pericoloso dell’avversario. Al 12’, su palla persa da Maicon, Cavani va anche in gol su assist da sinistra di Lavezzi, ma i nerazzurri vengono graziati da un fuorigioco millimetrico fischiato al centravanti. Sull’altro fronte comunque c’è un tentativo di Stankovic dalla sinistra, sempre frutto di un’indecisione difensiva e che va fuori di poco sul secondo palo. Col passare dei minuti, il Napoli guadagna campo,mentre l’Inter rallenta il gioco. Da registrare un’occasione sprecata da Chivu da un lato e un contropiede Lavezzi-Cavani dall’altra, con il Pocho che conclude tra le braccia di Castellazzi. Al 40’ l’occasione più ghiotta per l’Inter: cross da destra di Maicon, grande conclusione al volo di Cambiasso e riflesso straordinario di De Sanctis a deviare sulla traversa. Nella ripresa il Napoli torna in campo con rinnovata determinazione, l’Inter controlla e aspetta. Poi, al quarto d’ora, un infortunio muscolare a Stankovic obbliga Leonardo all’inserimento di Mariga e ad affidare a Cambiasso compiti da trequartista. Mazzarri risponde con Zuniga per Dossena. Ma i minuti passano e le occasioni non arrivano. Al 37’ c’è una ripartenza del Napoli che porta Hamisk alla doppia conclusione: prima ribatte il portiere di piede, poi tocca a Ranocchia sulla linea di testa. Qualche minuto dopo ci prova Pazienza di testa, trovando l’esterno della rete, ma il risultato rimane sullo 0-0. Si va ai supplementari. Il Napoli prosegue l’arrembaggio, ma niente da fare, arrivano inesorabili i rigori. Lavezzi calcia alle stelle: è l’errore decisivo che equivale all’eliminazione degli azzurri dalla competizione.
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22a Giornata 30/01/2011
4
Rocchi di Firenze 6
De Sanctis 6 Santacroce 6.5 Cannavaro 7 24’ st Cribari sv Campagnaro 7 Zuniga 7 Gargano 6.5 Yebda 6.5 Dossena 6.5 Hamsik 7.5 48’ 13’ st Sosa 6 Lavezzi 8 Cavani 8 16’ 45’ rig. 56’ 17’ st Lucarelli 6 A disp.: Iezzo, Aronica, Maggio e Pazienza. All.: Mazzarri 7
0
Curci 5.5 Zauri 5 4’ st Dessena 5.5 Volta 5 Accardi 5 Ziegler 5 Mannini 6 Palombo 6 Tissone 5.5 24’ st Poli sv Guberti 6 Macheda 5 10’ st Biabiany 5.5 Maccarone 5 A disp.: Da Costa, Grieco, Laczko e Koman. All.: Di Carlo 5.5
NOTE: Spettatori: 30mila circa. Angoli: 5-4 per il Napoli. Recupero: pt 1’; st 3’.
(m.b.) Milano chiama, Napoli risponde. Ed il Napoli lo fa alla sua maniera, con lo spettacolo e una tripletta di Cavani. Contro la Samp, orfana di Pazzini appena ceduto all’Inter, gli azzurri si riprendono tutto in una volta quello che avrebbero meritato giovedì sera proprio contro i nerazzurri. Il roboante 4-0 proietta ancora i partenopei all’inseguimento del Milan capolista, ma lancia anche un chiaro segnale alle altre rivali, come Inter e Lazio, vittoriose nell’ultimo turno. Già in avvio il turn-over di Mazzarri, che vede in campo Santacroce, Zuniga, Yebda e fuori Aronica, Maggio e Pazienza, funziona benissimo. La Samp, troppo sfilacciata tra i reparti e arruffona in difesa, subisce il primo gol al 16’. Lavezzi imbecca Cavani in area, pregevole il dribbling su Accardi e la rasoiata del Matador a firmare il 15esimo sigillo in campionato. Gli azzurri dominano nettamente il match. Yebda, lucidissima la sua prova, cuce il gioco a centrocampo, Zuniga è una spina nel fianco e Lavezzi manda puntualmente in crisi la retroguardia blucerchiata. Gli uomini di Mazzarri raddoppiano sul finire del tempo. Cavani è steso in area da Accardi. Rigore, che lo stesso uruguaiano trasforma. Non cambia la musica nella ripresa. Anzi, Lavezzi, per nulla stanco, al 3’ fugge sulla sinistra e centra per Hamsik. Controllo e tiro dello slovacco: 3-0. Match virtualmente chiuso, ma non per Cavani. Il Matador al 12’ cala il poker, facendosi trovare pronto all’appuntamento in area su assist di Hamsik. L’ultima mezz’ora è pura accademia con Mazzarri che risparmia i suoi in vista della gara di mercoledì con il Chievo. Non ci sarà Lavezzi, squalificato.
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23a Giornata 02/02/2011
2
Orsato di Schio 6
Sorrentino 6 50’ Sardo 7 Andreolli 6 33’ st Cesar sv Mandelli 6 Jokic 6 Mantovani 6.5 Rigoni 6 Fernandes 6.5 Bogliacino 6 13’ st Constant 6 Moscardelli 6.5 20’ 40’ st Granoche sv Pellissier 6 A disp.: Squizzi, Guana, Thereau e Pulzetti. All.: Pioli 6.5
0 De Sanctis 5 Campagnaro 5 Cannavaro 4.5 Aronica 5.5 Maggio 5 Gargano 5 13’ st Sosa 5 Pazienza 5 Dossena 5 Zuniga 6 1’ st Lucarelli 5 Cavani 5 Hamsik 5 36’ st Dumitru sv
A disp.: Iezzo, Santacroce, Cribari e Blasi. All.: Mazzarri 5
NOTE: Spettatori 11mila circa. Angoli 4-4. Recupero: pt 2’; st 6’.
(m.b.) Il Chievo si riconferma la bestia nera di un Napoli, lontano parente di quello visto all’opera contro la Sampdoria. Moscardelli e Sardo condannano gli azzurri a rallentare la corsa verso la vetta. Non regge l’alibi della mancanza di Lavezzi. Anche con il Pocho in campo, la squadra avrebbe sofferto tremendamente la trappola tattica varata da Pioli. La difesa a cinque messa in campo dall’allenatore clivense ha infatti mandato in tilt i partenopei, incapaci di capire la partita e in perenne inferiorità numerica in ogni zona del campo. Il resto l’ha fatto il pressing asfissiante ed un terreno di gioco ai limiti della praticabilità, solido avversario delle consuete e ariose trame di gioco degli azzurri. Il primo schiaffo il Napoli lo subisce al 19’. Palla persa a centrocampo, fulminea ripartenza del Chievo che lancia Moscardelli in area di rigore. L’attaccante clivense, mal controllato dai difensori avversari, aggancia la sfera e batte De Sanctis sul secondo palo con un tiro a giro. Mazzarri sbuffa e sbraita in panchina, ma i suoi uomini non sanno reagire. L’errore di Cavani a tempo scaduto, liberato al tiro da un errore della difesa del Chievo, lancia oscuri presagi che trovano conferme al 5’ della ripresa, quando Sardo, napoletano di Pozzuoli, beffa Dossena a metacampo, si “beve” Campagnaro e Cannavaro e appoggia in rete il pallone del raddoppio. Gli azzurri, stanchi e sfiduciati, non si rialzano nemmeno con gli innesti di Lucarelli, Sosa e Dumitru. Anzi, sono i padroni di casa a sfiorare addirittura il tris con Pellissier e Moscardelli, che da solo in area spara alto a pochi metri dalla porta. L’ultimo ad arrendersi, nel Napoli, è Cavani che ci prova al 45’ ma fallisce il gol di testa. Finisce 2-0. Stop da archiviare in fretta. Con il Cesena al San Paolo bisogna riprendere la corsa.
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24a Giornata 06/02/2011
2
Celi di Campobasso 5
De Sanctis 6 Santacroce 6.5 Cribari 6.5 Aronica 6 Maggio 7 Gargano 5.5 Yebda 6 Zuniga 6 40’ st Dossena sv Hamsik 6 29’ st Mascara sv Lavezzi 6 91’ 45’ st Sosa sv 13’ Cavani 6.5 A disp.: Iezzo, Campagnaro, Cannavaro e Lucarelli. All.: Mazzarri 6
0
Antonioli 6 Dellafiore 5.5 Pellegrino 6 Von Bergen 5 Santon 5.5 Caserta 5 8’ st Sammarco 6 Colucci 6.5 Parolo 6 36’ st Rosina sv Jimenez 6.5 Giaccherini 6 26’ st Budan sv Bogdani 5.5 A disp.: Calderoli, Felipe, Ceccarelli e Appiah. All.: Ficcadenti 6
NOTE: Spettatori 40mila circa. Angoli: 3-2 per il Cesena. Recupero: pt 1’; st 5’
(r.s.) Con un gol per tempo il Napoli archivia la pratica Cesena e vola a -3 dal Milan. Partono subito forte gli azzurri che, al 3’, vanno subito vicini al gol con Zuniga ma il destro del colombiano termina di poco a lato. Ma al 13’ il Napoli passa in vantaggio: Cribari serve Hamsik che imbecca ottimamente Maggio, l’esterno serve poi un assist al bacio per Cavani che chiude la triangolazione con un tocco sottoporta che batte Antonioli. Il Napoli si siede un pò sulle gambe e Jimenez pareggia anche se in fuorigioco. Al 38’ è ancora Zuniga ad avere sui piedi la palla del raddoppio: servito da Lavezzi calcia alto da buona posizione. In apertura di ripresa, al 3’, Maggio conclude di testa a colpo sicuro su cross di Zuniga: la palla varca la linea, ma Antonioli la respinge nell’indifferenza dell’arbitro e degli assistenti, che lasciano correre. Napoli ancora in difficoltà, ma Aronica, al 33’, sugli sviluppi di un calcio di punizione, ha la palla buona per raddoppiare: l’estremo difensore romagnolo respinge. Al 36’ Bogdani, dimenticato da Santacroce, si avvita di testa e manda alto. Napoli sempre in difficoltà, ma in pieno recupero arriva finalmente il raddoppio su triangolazione Cavani-Mascara-Sosa che porta al primo gol stagionale del Principito.
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25a Giornata 13/02/2011
0
Bergonzi di Genova 5.5
Julio Sergio 5.5 Rosi 5.5 Cassetti 5.5 Juan 5 Riise 5 Taddei 5 1’ st Menez 5.5 De Rossi 6 Simplicio 5 32’ st Greco sv Perrotta 5 Borriello 5.5 Vucinic 6 32’ st Totti sv A disp.: Doni, Castellini, Loria e Brighi. All.: Ranieri 5
2
De Sanctis 6 Campagnaro 5.5 Cannavaro 6.5 Aronica 6 Maggio 6.5 Gargano 6 Pazienza 6.5 Dossena 5.5 13’ st Zuniga 6 Hamsik 6.5 28’ st Yebda 6 Lavezzi 6 39’ st Mascara sv 49’ rig. 83’ Cavani 7.5 A disp.: Iezzo, Santacroce, Cribari e Sosa. All.: Mazzarri 7
NOTE: Spettatori: 33mila circa. Angoli: 8-6 per il Napoli. Recupero: pt 2’; st 4’.
(r.s.) Settima vittoria in trasferta del campionato e 20 gol di Edinson Cavani. Tre i punti di distacco dai rossoneri. Diciotto gli anni in cui mancava la vittoria all’Olimpico contro la Roma (l’ultima il 12 settembre 1993, 2-3). C’è tutto questo nello 0-2 con cui il Napoli sbanca la capitale e tiene il passo del Milan capolista. Soprattutto c’è un gruppo dalla personalità granitica, proprio delle grandi squadre. Nella battaglia dell’Olimpico (alla fine saranno nove gli ammoniti) brilla ancora una volta la stella di Edinson Cavani. È la doppietta dell’uruguagio, infatti, ad affossare definitivamente la Roma di Ranieri. I giallorossi sfoggiano Cassetti centrale di difesa, rinunciano a Totti e Menez affidandosi al duo Borriello-Vucinic con Taddei, Perrotta e Simplicio a centrocampo per imbrigliare la truppa di Mazzarri. La mossa di Ranieri trova benefici solo per un quarto d’ora, il tempo che serve a De Sanctis per disinnescare una conclusione ravvicinata di Vucinic e ancor di più al Napoli per trovare le misure. Il resto del primo tempo consegna alla storia un match intenso, con molte botte e accenni di rissa che Bergonzi fatica a sedare. Molto meglio l’avvio di ripresa. Al 3’ Lavezzi taglia in diagonale sulla trequarti e innesca Hamsik, lo slovacco in area è steso da Juan. Rigore che Cavani trasforma col brivido: doppio palo, poi gol. Inutili le successive proteste dei giallorossi. Il vantaggio azzurro innervosisce la Roma, ben rintuzzata dagli uomini di Mazzarri sul nascere di ogni manovra. Quasi di frustrazione il tiro del nuovo entrato Menez dalla distanza, su cui De Sanctis è comunque attento. Il campo largo dell’Olimpico esalta gli ospiti. Lavezzi al 31’ elude il fuorigioco ma da solo davanti a Julio Sergio si fa ipnotizzare dal portiere brasiliano. Errore grave, che però il Pocho riscatta poco dopo quando di testa suggerisce a Cannavaro che crossa per Cavani prontissimo in area per il raddoppio. Stanca e sfiduciata la Roma tenta il tutto per tutto, ma inutilmente perché gli azzurri non mollano un centimetro e portano a casa tre punti pesantissimi. Napoli sogna.
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