Ultr'azzurro maggio 2016

Page 1



Sommario 2

L’Editoriale

32

di Gennaro Montuori

4

La maglia attaccata sulla pelle: Rosario Rivellino di Gennaro Montuori

HiguaĂŹn, ad un passo dalla storia

36

di Gennaro Montuori

12

Faccia a faccia: dal vicedirettore al direttore

Il film del mese

40

Napoli - Bologna

di Amelia Amodio

16

Il film del mese

Il bilancio annuale del Napoli

44

di Amelia Amodio

20

Napoli - Frosinone si chiude il campionato

De Laurentiis il bello e il cattivo tempo di Amelia Amodio

28

Le foto dei tifosi

Roma - Napoli Il film del mese

48

Napoli - Atalanta Il film del mese

di Genny Silver

24

Inter - Napoli

52

Torino - Napoli Il film del mese


Cari lettori Apro quest’editoriale esprimendo tutta la mia vergogna per i gravi casi di pedofilia verificatisi a Caivano. Per una volta sono d’accordo con Salvini: i pedofili devono pagare con la castrazione chimica e con i lavori forzati fino alla fine della loro vita. Detto questo, torno a parlare di calcio. Hanno fatto scalpore le dichiarazioni dell’ex azzurro Walter Gargano, il quale, dopo aver mangiato nel nostro piatto per anni ed aver dettato legge negli spogliatoi a discapito di giocatori come Iezzo, Cannavaro e Quagliarella ed altri, ci ha letteralmente sputato sopra. Ma non mi va di esprimermi oltre su questo personaggio alto poco più di un metro e 50 dalla faccia che ricorda il pupazzo Topo Gigio. In un secondo momento ha cercato anche di prendere le distanze da quello che aveva detto ma io che sono a conoscenza di molti fatti conosco bene le motivazioni che lo hanno spinto a fare quelle dichiarazioni. Insomma, niente a che vedere con il cognato Marek Hamsik che, di recente, ha finanziato un campetto a Pineta Mare per la gioia di tanti bambini. Preferisco parlare della favola del Leicester di Ranieri, uomo perbene e grande professionista. Nonostante sia rimasto a Napoli per un breve periodo, ricordo con affetto l’amico Ranieri il quale ha partecipato diverse volte alle mie trasmissioni inaugurando molti club azzurri di allora. Inoltre, 25 anni fa, all’Edenlandia, è stato super testimone dell’inaugurazione del mio mensile. Sono contento perché alle porte c’è anche la riapertura di questo parco giochi, si vede che le nozze d’argen-

ANNO XXV - N. 5 - MAGGIO 2016

to della rivista Tifosi Napoletani portano bene! Ma veniamo al nostro calcio, quello azzurro. In casa nostra quest’anno la favola si è identificata in un solo nome: Napoli. La nostra squadra è ad un passo dal secondo posto, tuttavia, con un campionato regolare e piccoli innesti mirati a gennaio il Napoli sarebbe potuto diventare campione d’Italia. Grazie azzurri, grazie mister Sarri! Ma soprattutto complimenti ad Insigne, l’unico napoletano della rosa e complimenti ad Higuain che, dopo il gol a Torino, è a quota 33 reti in 34 presenze. Ora al Pipita resta l’ultimo match, in casa contro il Frosinone, per battere lo storico record dei 35 gol di Nordahl. Auguriamo al nostro top player argentino di firmare, dunque, almeno ancora una doppietta! Il campionato è quasi terminato ma noi non ci fermiamo e vi faremo compagnia anche il mese prossimo con la trasmissione ed il nostro mensile, a proposito, date un’occhiata all’interno poiché troverete tanti articoli interessanti. A proposito della copertina di questo mese, presidente, la prenda in considerazione perché esprime la volontà del popolo partenopeo che, stanco di partecipare, adesso vuole vincere. Infine, permettetemi di ritornare per un attimo agli uomini cattivi di cui parlavo all’inizio di questo editoriale, visto che è un fatto di cronaca che ha profondamente colpito tutti noi. A loro dico: non toccate i bambini, avrete una punizione esemplare. Un saluto particolare a tutti gli amici del Commando Ultrà, avete sempre un posto speciale nel mio cuore, vi voglio bene. Un abbraccio il vostro Gennaro Montuori

Direttore:

Gennaro Montuori Vice Direttore:

Amelia Amodio Hanno collaborato:

Maurizio Stabile Avv. Luciano Boccarusso Foto di studio “Tifosi Napoletani”:

Pietro Mosca

Foto a bordo campo gare del Napoli:

Pietro Mosca

Progettazione grafica, copertina e impaginazione: Graficart di Luca Iodice - Bacoli (NA) Stampa:

Tuccillo Arti Grafiche - Afragola (NA) Plastificazione:

Olivieri Gennaro - Napoli Legatoria:

Legokart - Casavatore (NA)

Cell. 346.52.89.574



HIGUAìN

AD UN PASSO DALLA STORIA

DA TACCHI E PESAOLA DA SIVORI A MARADONA

di Gennaro Montuori

l’unico club di serie b ad aver vinto un trofeo nella serie cadetta. Guarda caso in quella squadra militava l’ argentino Juan Carlos Tacchi: fu il mio primo idolo da calciatore anche perché spesso segnava dai calci d’angolo. A

quei tempi c’era un altro argentino a guidare la squadra, uno degli uomini che ho amato di più nella storia del calcio, per me da sempre punto di riferimento, grande calciatore, allenatore ma soprattutto grandissimo uomo: mi riferisco a Bruno Pesaola.

Un giorno all’improvviso mi innamorai di te”: con questa frase non mi rivolgo al Napoli ma bensì a Gonzalo Higuain, centravanti azzurro ad un passo dal record della storia dei capocannonieri. Non è rivolto al Napoli perché già nel grembo di mia madre me ne innamorai. Avevo appena 4 anni quando il Napoli conquistò la Coppa Italia il primo trofeo nella storia degli azzurri e soprattutto un record perché ad oggi è

4


Ma la storia argentina non finisce qui, il Napoli nel 1965 acquista il primo idolo della mia vita, il campione argentino Omar Sivori. Omar fece impazzire una città con le sue belle le sue giocate: ero un bambino e rimasi affascinato. La storia degli argentini avrà un lungo cammino ma nell’84 arriva il più grande della storia del Napoli: Diego Armando Maradona. Sul Pipe de Oro e su di me han-

no scritto un libro, dunque ho detto già tante cose e ne potrei scrivere tante altre ma mi preme toccare due punti. Il primo è che il grande Diego è stato testimone di battesimo, insieme alla moglie, di mia figlia Cinzia e il secondo che, non a caso, ho chiamato mio figlio Diego Armando nonostante l’anno precedente Diego fosse andato via per ricordarlo per sempre nella mia vita e nella mia casa. continua a pag. 8

5




segue da pag. 5

Mi fa piacere anche ricordare il giorno in cui ho incontrato l’Argentina, giorno del matrimonio di Diego. Ero felice di aver trovato la patria che aveva cambiato la storia del Napoli. Qualcuno mi accusò di aver tifato per l’Argentina contro l’Italia nel ‘90 ma così non è stato: ho tifato per la mia patria e l’ho spiegato più volte anche se ci sono tante cose che non vanno qui ma preferisco sempre sostenerla, sono italiano nel cuore e nella mente e non posso non amare anche l’Argentina. Mi rallegra anche il fatto che, da buon cattolico, anche lo stesso Papa sia argentino proprio come i nostri

8

beniamini a riprova del fatto che l’Argentina ha da sempre dato tanto alla nostra terra. Tornando al calcio, la storia parla da sola nessuno mai sarà come Diego dopo di lui sono arrivati altri argentini e un piccolo segno lo hanno lasciato come Sosa e Lavezzi ma poi è arrivato lui, il Pipita, ed è ad un passo dalla storia. Aspettiamo fiduciosi il match contro il Frosinone, Higuain deve segnare almeno 2 gol per eguagliare il record di Nordhal ed Angelillo, quest’ultimo, colui che insieme a Sivori e Maschio formò il trio argentino dalla faccia sporca.


Con due gol, dunque, lo eguaglierebbe con 3 andrebbe al di sopra. Sarebbe di sicuro un successo meritato. Ho un ricordo particolare di quando il Pipita sbagliò il rigore contro la Lazio: erano in tanti a criticarlo ma io lo difesi apertamente in tv. Un rigore sbagliato non può nulla per un uomo che potrebbe diventare una leggenda del calcio italiano. Mai potrò dimenticare Edinson Cavani, sudamericano, ma perdonami Matador, Higuain è riuscito a superarti!

Sei grande bomber, uso questo aggettivo come l’ho usato per tanti campioni come Giordano, Careca, Carnevale ma soprattutto per Diego e non è poco! Sei grande come le tue 68 realizzate finora con la maglia azzurra. Viva l’Argentina, viva gli argentini, viva Gonzalo Higuain, comunque vada sei nella storia del Napoli!!

9




Faccia a faccia: daL vicedirettore aL direttore

di Amelia Amodio

D

i solito mi diletto ad intervistare vari protagonisti del mondo del calcio, veri campioni che in campo hanno dato tutto. Questo mese ho voluto intervistare chi, invece, è stato da sempre molto vicino al cuore dei tifosi poiché ancora oggi, si ritiene uno di loro: il direttore Gennaro Montuori, grande esperto e competente di calcio.

campionato e Nazionale. A tutto ciò si sommano squalifiche, infortuni, cali fisici e psicologici: insomma, sono vari i fattori ad entrare in gioco.

D: Da vicedirettore a direttore: comincio questa intervista con una premessa. Quest’anno il Napoli ci ha regalato preziose emozioni facendoci sperare nella realizzazione di un sogno.

R: Il potenziale c’era, negli 11 il Napoli è fortissimo ma la rosa non è all’altezza. Sarri mi ricorda un po’ Pesaola: anche nel ‘65-‘66 il Napoli divenne campione d’inverno non riuscendo però a vincere il tricolore per via di una rosa non all’altezza come accadde anche nell’ ‘80-‘81 e nell’ ‘87-‘88 a dimostrazione che le rose incomplete sono determinanti.

R: Sì, questo Napoli ci ha fatto sognare. Sarri ha fatto un grande lavoro consacrando titolari Jorginho e Koulibaly: due calciatori di cui sono sempre stato estimatore al contrario di chi non credeva in loro. Il ritorno di Reina è stato sicuramente positivo: anche se nel finale di stagione è un po’ calato, la sua figura di leader nello spogliatoio e di punto di riferimento per la difesa non è in discussione. Allan è una grande rivelazione: lo avevo già notato tra le fila dell’Udinese notando i piedi buoni di questo calciatore. Higuain è stato rivitalizzato da Sarri deliziandoci con i suoi gol, Insigne finalmente è stato consacrato mettendo al servizio della squadra classe e fantasia. Hisay, Callejon ed Allan sono il polmone di questo Napoli, mentre devo dirmi un po’ deluso di Hamsik, venuto meno nelle partite decisive, Ghoulam ha fatto vedere qualcosa ma deve migliorare. Mertens e Gabbiadini sono di certo all’altezza di una grande rosa, si sono resi protagonisti di belle giocate commettendo però qualche errore nei momenti decisivi. Dunque è un Napoli grande negli 11 titolari. Ma purtroppo, come previsto, 13-14 giocatori non possono reggere tutti gli impegni e giocare Europa League, Coppa Italia,

D: Direttore, quest’anno è andata così: Napoli campione d’inverno, Juve campione d’Italia. Questa squadra aveva il potenziale per salire anch’essa sul tetto d’Italia?

D: Quali sono stati i fattori che hanno penalizzato gli azzurri soprattutto in questo rush finale di campionato? R: In primis la rosa corta, poi l’organizzazione societaria e i vari agganci al palazzo fanno il resto. Palazzo rappresentato da squadre come Inter e soprattutto Juve che tra l’altro ha nei titolari della Fiat coloro che fanno da sponsor ufficiale alla Federazione. La Juve è da prendere come esempio dal punto di vista dell’organizzazione societaria, sanno fare bene marketing e contrattare a tavolino. Forse la Juve non aveva bisogno di aiutini per poter vincere lo scudetto quest’anno, tutti questi punti di vantaggio sulla seconda sono immeritati. Ma mi rendo conto che gli aiutini hanno fatto aumentare appositamente il divario sul Napoli legittimando ancor di più la conquista del tricolore. Un altro fattore che ci ha sicuramente penalizzato è stata la squalifica di Higuain, il quale poteva battere il record dei 35 gol stagionali: a mio parere ci hanno voluto privare appositamente di questa soddisfazione. D: Nonostante la delusione finale, il campionato azzurro è stato per gran parte della stagione entusiasmante. Quale partita ricorda quest’anno con più piacere? R: Sono tante le partite che quest’anno mi hanno divertito, sicuramente tra queste c’è il 4-0 del

12


Meazza contro il Milan, il 6-0 conquistato al San Paolo contro il Bologna, il 5-0 contro la Lazio, il 5-1 contro l’Empoli e le vittorie al San Paolo contro Juventus, Inter e Fiorentina.

R: Tra gli aspetti positivi c’è senz’altro Sarri e la sua gestione. Tra i negativi invece il mancato mercato di gennaio del presidente: Regini è un Britos forse al negativo, Grassi è troppo giovane e contro di lui si è messo anche l’infortunio. Entrambi non sono stati mai impiegati. Bastavano 2-3 giocatori importanti per coronare, forse, un sogno. E non è vero che il giocatore importante rompe l’equilibrio dello spogliatoio: il giocatore importante fa sentire la sua presenza in positivo. D: Cosa si aspetta il prossimo anno? Questa squadra è una buona base da cui ripartire?

D: Sempre restando in tema di match, qual è invece la partita in cui il Napoli ti ha più deluso? R: Le due gare giocate alle 12.30 di Bologna e di Udine. Poi sicuramente quella a Torino contro la Juventus. Lì qualcosa è venuto a mancare, qualche calciatore mi è sembrato contratto, quasi impaurito dall’avversario. Da quel momento il Napoli ha sofferto di un evidente calo fisico e psicologico.

D: Questo campionato ha regalato al Napoli gioie e dolori. Prima un girone di andata vissuto da protagonista, poi un girone di ritorno dove si sono persi parecchi punti soprattutto fuori casa. Quali sono gli aspetti positivi e negativi di questa stagione?

R: Certo che lo è, soprattutto se il presidente non tocca niente. Quello che temo di più è un’eventuale partenza di Higuain. Mi fa paura anche il fatto che alcuni potrebbero chiedere di essere ceduti. Una cosa negativa che ho notato sono i procuratori: alcuni di loro parlando troppo creando equivoci con la società. D: Se dovessi tracciare un bilancio, come giudichereste questa stagione?

R: Questa stagione è stata straordinaria per la squadra, per la città, per i tifosi che hanno sognato. Sarebbe stato ancora più importante vincere lo scudetto per l’economia. Sicuramente su questo non sarà d’accordo il presidente che sembrava più mirare al secondo posto che al primo. Se avesse fatto qualche sacrificio in più acquistando qualche giocatore, staremmo parlando di altro. Poteva essere una buona occasione, ci ha privato di un sogno. L’anno prossimo potrebbe essere positivo: c’è Sarri che conosce bene la squadra, si è entrati nel sistema della mentalità vincente. Mi aspetto un presidente tifoso per coronare finalmente il grande sogno azzurro. 13




IL BILANCIO ANNUALE DEL NAPOLI di Amelia Amodio

L

a stagione 2015/2016 del Napoli è chiaramente da intendersi un’annata positiva. Se è vero che solo qualche mese fa, quando il Napoli ha vinto con merito il titolo di campione d’Inverno c’era chi giurava di sentire nell’aria odore di scudetto, allora questi ragazzi quest’anno ci hanno fatto davvero sognare. L’esordio in campionato degli azzurri non è stato sicuramente entusiasmante. Quel Sassuolo-Napoli terminato con il risultato di 2-1 ha fatto nascere troppi scetticismi attorno ad una squadra che era in procinto di sbocciare. Nemmeno i due match successivi al mesto esordio regalano grandi emozioni: solo due pareggi contro Sampdoria ed Empoli, davvero pochi due punti arrivati alla terza di campionato. Ma poi, inaspettata, arriva la svolta. Il gruppo comincia a prendere forma e il lavoro di mister Sarri trova concretezza: ne è la prova lo straripante 5-0 conquistato al San Paolo contro la Lazio. Il 26 settembre è una data che il tifo azzurro più accanito avrà segnato sul calendario: il Napoli conquista una vittoria importante contro la rivale di sempre, la Juventus. Subito dopo arriva il 4-0 conquistato a San Siro contro un Milan che nulla ha potuto dinanzi alla superiorità azzurra. Qualcuno comincia a mormorare che potrebbe essere l’annata giusta. Non a caso, il Napoli si rende poi protagonista di una lunga serie di vittorie contro Chievo, Palermo, Udinese, Verona e Inter, vittorie

16

che consegnano il Napoli ai vertici della classifica. Ma è proprio in quel momento che il Napoli comincia a soffrire di vertigini e si ferma a Bologna giocando alle 12.30. E poi il pareggio contro una Roma troppo chiusa e sulla difensiva, la conferma del fatto che il Napoli è diventato la squadra da battere. Delude senz’altro la sconfitta in casa dell’Atalanta ma successivamente, i tifosi azzurri avranno di che gioire. Il Napoli è protagonista, infatti, di una nuova entusiasmante corsa: vince contro Torino, Frosinone, Sassuolo, Sampdoria, Empoli, Lazio, Carpi. L’entusiasmo è alle stelle ma a Torino la macchina da guerra del Napoli si inceppa: gli azzurri cedono in casa della Juventus perdendo di misura al fotofinish del match. È probabilmente la gara che condizionerà l’esito dell’intero campionato. Il contraccolpo psicologico non è facile da gestire ed infatti il Napoli guadagnerà solo un pareggio contro Milan e Fiorentina ma ritroverà la vittoria contro Chievo, Palermo e Genoa. Poi, una nuova caduta: questa volta contro l’Udinese. Da allora i risultati per la squadra di Sarri saranno altalenanti: il Napoli si rialza al San Paolo contro il Verona, ricade al Meazza con l’Inter e risorge di nuovo nel suo fortino, il San Paolo, nello spettacolare 6-0 ai danni del Bologna. Di recente, all’Olimpico, un nuovo scivolone: fa rabbia il match perduto al 90esimo contro una Roma che si


era dimostrata tutt’altro che padrona del campo. Dopo la Roma ad attendere il Napoli al San Paolo c’è l’Atalanta di Reja: gli azzurri questa volta non perdono l’occasione e raccolgono 3 importanti punti grazie ad una doppietta del top player Higuain, ad un passo dai 35 gol di Nordahl. Il secondo posto è ancora lì, custodito gelosamente dagli azzurri. L’accesso diretto alla Champions è a portata di mano a coronamento di una stagione da incorniciare.

ta di calciatori importanti come Koulibaly ed Allan, la consacrazione di Insigne, la lotta per il secondo posto, l’entusiasmo della città. E ancora, molti tifosi ricorderanno questa stagione per qualche dubbia decisione arbitrale, per l’ingiusta ed eccessiva squalifica di Higuain a seguito dei fatti di Udine, per la delusione dovuta ad un non adeguato mercato di gennaio che avrebbe potuto contribuire al coronamento di un sogno che vive ancora nel cuore dei tifosi. L’augurio è che il Napoli possa con questa squadra gettare solide basi per l’anno prossimo, forte della convinzione di essere andati quest’anno fin troppo vicino all’obiettivo. Si sa, quando si sta troppo vicini al sole si rischia di bruciarsi , ma questo Napoli ha dimostrato di avere la pelle dura e magari, non si scotterà più.

Ciò che tutti ricorderemo di questo campionato sono le splendide vittorie ottenute al San Paolo, confermatosi vero e proprio fortino, l’inizio in sordina e la svolta con la larga vittoria contro la Lazio, il successo nel girone di andata contro la Juventus, la bruciante sconfitta a Torino contro la vecchia signora, fonte di tanta rabbia e delusione, i gol di Higuain, il lavoro di Sarri, la scoper17




NAPOLI - FROSINONE SI CHIUDE IL CAMPIONATO

di Genny Silver

Le tre sfide al San Paolo sono le seguenti: Serie C1 girone b 2005/2006 30 Aprile 2006 Napoli-Frosinone: 1-1. Reti di Mastronunzio (Fr) e pareggio azzurro del Pampa Sosa. Coppa Italia 2006/2007 19 Agosto 2006 Napoli-Frosinone: 3-1 Reti per il Napoli di Domizzi, Bucchi e Calaio’, per i gialloazzurri il napoletano Ginestra.

I

l Napoli si appresta a chiudere il campionato affrontando al San Paolo il Frosinone. Le due compagini non si sono affrontate molte volte visto che i ciociari sono all’esordio assoluto nella massima serie. Tuttavia, quelle poche volte che si sono scontrate si è assistito a match molto corretti e belli, ma veniamo ai precedenti. La prima sfida risale alla stagione 2005/2006 e precisamente al 18 dicembre 2005: le due squadre disputavano il campionato di Serie C1 girone b. Al Matusa di Frosinone il Napoli si impose per 1-3 con le reti di Mastronunzio (Fr), Pia’ e doppietta di Bogliacino.

20

Serie B 2006/2007 Napoli-Frosinone: 1-1. Reti: Lodi (rig)(Fr) e Bogliacino. Ci fu la famosa “squalifica” del San Paolo per il famoso lancio dello yogurt da parte dei sostenitori azzurri che protestavano contro l’arbitraggio. Il Napoli a fine anno vinse il campionato e fu promosso in Serie A.


21 Aprile 2007 Serie B Frosinone-Napoli: 1-2. Reti: Castillo(Fr), pareggio del pampa Sosa e uno splendido gol di Trotta appena entrato in campo regalarono la vittoria al Napoli guidato allora dal buon maestro Edy Reja. Questa, come già detto, è la prima sfida in Serie A al San Paolo: le due squadre nell’arena di Fuorigrotta si sono incrociate solo nelle serie cadette.

ato a squadre stabilito da Higuain. Il precedente apparteneva a Luca Toni che nell’annata 2005/2006, con la maglia viola della Fiorentina, timbrò il cartellino per 30 volte. Resta solo il rammarico di aver assaporato, sentito appena solo il profumo di quel sogno chiamato tricolore che in questa splendida città manca da ben troppi anni. Ebbene quest’anno poteva essere la volta buona ci siamo avvicinati ma per vari motivi non ci siamo riusciti ma c’è da dire che comunque come detto prima l’annata è stata eccezionale. Quanti, ad inizio campionato, avrebbero scommesso sul fatto che questi ragazzi ci avrebbero riportati in Champions? Il Frosinone, invece, a malincuore e con nostro sommo dispiacere si appresta, salvo miracoli, a salutare la Serie A acciuffata tanto meritamente l’anno scorso e che questo club mai aveva visto ma c’è da dire che la squadra guidata dall’ ex bomber azzurro, Roberto Stellone, si è comportata egregiamente dando filo da torcere a parecchie squadre, big comprese. Le facciamo un in bocca al lupo e le auguriamo un rapido ritorno nel massimo campionato di calcio.

All’ andata il Napoli si è imposto al Matusa per 1-5 con le reti di Albiol, al primo centro stagionale in campionato, un rigore di Higuain, un gol di capitan Hamsik, ancora il pipita Higuain e infine uno splendido gol di Gabbiadini. Per il Frosinone il gol della bandiera fu firmato da Sammarco. Il Napoli si Appresta a chiudere il Campionato 20015/2016 con il tanto sospirato, sudato ma più che meritato approdo alla Champions Leaugue. Qualificazione strameritata, dunque, per i ragazzi di Sarri, reduci da una strepitosa cavalcata. Questa è un’annata piena di record: i 100 gol totalizzati fra campionato, Coppa Italia ed Europa Leaugue, il record in campionato a 20 squadre di punti, il record di gol sempre in un campion-

21




DE LAURENTIIS IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO

di Amelia Amodio

I

l 6 settembre 2004 Aurelio De Laurentiis è diventato presidente del “Napoli Soccer”, subentrato alla SSC Napoli dopo il fallimento di quest’ultima e la conseguente retrocessione in Serie C1. Nel 2006, dopo la promozione in Serie B, la società calcistica azzurra ha riacquistato la vecchia denominazione di SSC Napoli ed il 10 giugno 2007 ha conquistato la promozione in Serie A a distanza di sei anni dall’ ultima apparizione.

Nel primo anno di serie A il Napoli di De Laurentiis ha raggiunto l’ottavo posto in classifica. Nel 2009 gli viene ratificata la nomina a consigliere della Lega Calcio. Nel 2011 il Napoli torna in Champions League. Il 20 maggio 2012 arriva il primo trofeo della gestione De Laurentiis: è la Coppa Italia ottenuta battendo in finale all’Olimpico per 2 a 0 la Juventus. Il 3 maggio 2014 arriva il secondo trofeo, ancora una volta la Coppa Italia. Il terzo trofeo è la Supercoppa Italiana conquistata il 22 dicembre 2014 a Doha di

24

nuovo contro la Juventus, battuta per 7-8 ai calci di rigore. Il 23 aprile 2015 il Napoli si è qualificato alle semifinali di Europa League fino ad arrivare in questa stagione in cui, il 10 gennaio, il Napoli si laurea “Campione d’Inverno”. Dunque, sono dodici gli anni di presidenza di De Laurentiis, anni in cui si sono centrati vari piccoli obiettivi ma ai quali manca ancora un tanto agognato tricolore. Il presidente De Laurentiis ha sì origini napoletane (precisamente di Torre Annunziata) ma non è attualmente ben integrato nella città di Napoli. Ciò probabilmente è dovuto al fatto che la società non è radicata bene nel territorio o forse la colpa è del suo spiccato accento laziale che lo rende estraneo alle orecchie del popolo azzurro. Purtroppo il punto è che De Laurentis non viene percepito napoletano, nemmeno uno del popolo. In più occasioni viene visto come un napoletano forzato che spesso prende le distanze dai suoi interlocutori. Forse ciò che il napoletano vuole avvertire è una qualche forma di sentimento, di attaccamento, di trasporto nei confronti della squadra. E invece no. Il presidente viene visto meglio alle prese con i conti della società che con la sciarpa di ultrà allo stadio. ADL sconta, dunque, il fatto di non essere parte del territorio, di non essere percepito napoletano. Ma non solo, a De Laurentiis viene anche rimproverato il fatto di non far parte del cosiddetto estabilishment del calcio italiano, di non aver favorito ancora il cosiddetto salto di qualità. E la sua romanità di certo non lo aiuta nell’impresa di entrare nel cuore dei tifosi. A tutto ciò si aggiunge poi una lista di esternazioni alquanto colorite che lo


hanno reso inviso a parte del popolo partenopeo. Come quando, nel corso di una conferenza stampa, esclamò: “Ma che ca.. avete vinto a Napoli? Due scudetti, ok, la coppa Italia, poi ...La coppa Uefa... C’è gente che ha vinto 20 coppe, e allora... Voglio dire che sono più di 20 anni che non stavate rivivendo un certo periodo di protagonismo, perchè poi posso anche andarmene, uno si rompe i cogl....e se ne va, io me ne ritorno in America”. E ancora, risalta alla mente quella volta che ADL ha lasciato inviperito gli studi di Sky, in polemica sul calendario del Napoli relativo al prima e dopo gli impegni europei. Poi, come non ricordare il colorito scambio di battute con i giornalisti, come ad esempio quello con Titti Improta, figlia di Gianni, calciatore storico del Napoli. I tifosi non gli perdonano il fatto di aver messo a pagamento la visione delle amichevoli su Sky.

ricognizione effettuata da Calcioefinanza.it tempo fa sulle presunte remunerazioni destinate ai membri del CdA azzurro. Notizia non accolta benevolmente dai tifosi più conservatori. Manca di certo la percezione di una forma di umanità da parte del tifoso: è questo l’ostacolo che si frappone tra la figura del presidente ed il popolo azzurro. ADL non dà l’impressione di volerne far parte né di soffrire per la squadra nei momenti bui. Parliamo dunque di impressioni. Se riuscisse ad esternare sentimenti e ad esprimere emozioni sarebbe diverso, sarebbe al centro di quel cuore pulsante che è il San Paolo. Nei tifosi alberga ancora tanta nostalgia per il passato, un passato il cui vuoto non è stato evidentemente colmato. Eppure, forse, basterebbe poco. Basterebbe un dialogo cuore a cuore con la città, probabilmente. Basterebbe abbattere gli ostacoli di una comunicazione poco adatta e poco empatica. Ammorbidire un po’ il carattere a volte irruento che non lo fa amare totalmente dalla città. Se il presidente riuscisse in ciò, sarebbe la gioia di tutti i tifosi. La sua forza imprenditoriale non si discute ma per far breccia nel cuore della città bisognerebbe scrollarsi un po’ di dosso la figura di uomo d’affari e dimostrare di essersi ormai innamorato della squadra. Amare, dunque, incondizionatamente. Il vero tifoso se ne accorgerebbe all’istante e comincerebbe da subito a ricambiare con sincero affetto. E da questo scambio si potrebbe ripartire per la conquista del tanto sognato tricolore che farebbe esplodere di gioia l’intera città ripagando i tifosi di tanti anni di sogni ad occhi aperti e di attese.

Certe frasi fanno scalpore come di recente, quando, a margine della presentazione di un libro, De Laurentiis ha espresso il suo giudizio sulla pizza napoletana: “Non è buona. Ha grande successo perchè costa poco”. L’ultima notizia è quella di un diverbio con un “curioso” in Tribuna che ne filmava i movimenti. Ne è seguito un chiarimento e una stretta di mano. E ancora stravaganze come l’arrivo in campo mano nella mano con Datolo, la presentazione di Inler con la maschera da leone, l’arrivo di calciatori non all’altezza, le rose non complete. Insomma, frasi, affermazioni, espressioni singolari, comportamenti dettati da un’indole impulsiva e sanguigna ancora poco compresa da parte del popolo azzurro. A destare malumore, poi, i risultati di una 25



La foto del mese Pietro Mosca


“LE FOTO DEI TIFOSI�

ieri Spagnoli, rt a u Q i a a ll e Trattoria Nenn amorati del Napoli tutti inn

Un grandissimo tifoso il piccolo Samuel Venturi

28

signe, innamorato di In o) , no ia am D o ol Il picc Lorenz ario (suocero di nella foto con M e Giuseppe

Simone con il Napoli nel cuore

o del Napoli im s is s o if T l e u n a M ro calciatore e Vincenzo, futu

Mimmo Mei e Peppe di Pian ura, innamorati del Napoli






“LE FOTO DEI TIFOSI”

La piccola Kessia, tifosa del Napoli

o con Il piccolo Capuan ne il suo idolo Insig

Bolzano si tinge di Azzurro

Il piccolo Francesco abbrac cia il bomber Terracciano Anto nio

I fratelli Capuano con alle loro sp alle Antonio di Santa Maria

i o insieme ai suo it ir p S a re d n A lo scio Il picco ori e Marika Fru tu n o M ro a n n e G idoli

Anche nel letto sogna il Na po la gioia del nonno, mamma li per e papà

29




RIVELLINO

5

La maglia attaccata sulla pelle: ROSARIO RIVELLINO di Gennaro Montuori

R

osario Rivellino, napoletano doc, sia da giocatore che da tecnico ha ottenuto vari successi all’ombra del Vesuvio. Difensore di ruolo, fu notato dagli osservatori del Napoli durante la trafila nelle giovanili della Cirio, seconda squadra di calcio di Napoli dal 1935 fino al 1964, anno in cui divenne la più famosa Internapoli. Rosario Rivellino fa il suo debutto con la maglia del Napoli in Coppa Italia il 25 aprile 1962 in occasione della sfida Torino-Napoli, conclusasi con il risultato di 0-2 complice la doppietta dell’azzurro Gilardoni. Subito dopo il Napoli vince all’Olimpico contro la Roma per 1-0 e Rivellino risulterà tra i migliori in campo. In Coppa Italia Rivellino sarà uno dei protagonisti della vittoria finale. L’ultimo match Napoli-Spal, conclusosi con il risultato di 2-1, lo vede, infatti, in primo piano. Da quel momento, la maglia azzurra la attaccherà sulla pelle per sempre, impressionato anche dai festeg-

giamenti della città partenopea esplosa di gioia per la vittoria di quel trofeo. Quella stagione, che vedeva il Napoli in serie B, si concluse, dunque, in maniera grandiosa con la promozione in serie A e la conquista della Coppa Italia. Ad oggi il Napoli è ancora l’unica società di serie B ad aver conquistato la Coppa Italia. Con il Napoli Rivellino gioca per tre stagioni totalizzando 43 presenze. Nell’estate del 1964 si trasferisce al Parma per poi concludere la carriera ad Ischia nel campionato 1969-1970. Esordisce come tecnico già nell’Ischia dove ricopre il doppio ruolo di calciatore e di tecnico. I risultati positivi ottenuti sulla panchina ischitana convincono i dirigenti del Napoli ad affidargli la responsabilità e la guida tecnica del settore giovanile della società azzurra. Nella stagione 1974-75 la primavera, con Rivellino in panchina, vince per la prima (e a tutt’oggi unica) volta nella sua storia il torneo di Viareggio. Nella stagione successiva 1975-76 mister Rivellino esordisce

21 giugno 1962. Coppa Italia, il primo trofeo del Napoli

Rivellino avrà anche la soddisfazione di indossare la fascia di Capitano

32


sulla panchina della prima squadra subentrando a Vinicio il quale lasciò la panchina vacante per l’ultimo importante impegno della stagione: la finale di Coppa Italia. La società preferì una soluzione interna, affidando per quell’impegno la squadra alla coppia formata da Alberto Delfrati (già secondo di Vinicio) e, per l’appunto, Rosario Rivellino. Mai scelta fu più azzeccata ed infatti gli azzurri, vincendo per 4-0 contro il Verona si aggiudicano, per la seconda volta nella loro storia, la Coppa Viareggio 1975 Napoli - Juventus 6-5 Italia con i gol di Braglia, Savolin evidenza fermando grandissimi attaccanti come Josè di ed Esposito su calcio d’angolo. Altafini, Nilsen, Nicolè e Manfredini. Dal 1977 in poi RiRivellino viene così confermato anche per la stagione vellino girerà l’Italia seduto su diverse panchine confersuccessiva (1976-77) sulla panchina del Napoli, quemando di volta in volta il proprio valore da tecnico. sta volta come secondo di Bruno Pesaola, che era stato Tornerà nella squadra che ha sempre amato e mai suo allenatore quando era ancora giocatore. Durante dimenticato questa volta per ricoprire un ruolo diverso quella stagione il Napoli mantiene per buona parte del ovvero quello di responsabile del settore giovanile. A vocampionato il terzo posto in classifica fino al tracollo filerlo è Iuliano, fresco di incarico di nale dovuto all’enorme delusione direttore generale. Rivellino ricodell’immeritata eliminazione dalprirà quel ruolo per ben 8 anni. la competizione europea da parte Sono decine i campioni del Nadell’Anderlecht. Pesaola diede le poli scoperti da Rivellino in quel dimissioni e a Rivellino toccò anperiodo, ricordiamo Cannavaro, cora per una volta, traghettare il salito sul tetto del mondo, CaNapoli fino alla fine della stagioruso, promessa della scuola del ne. Il tracollo finale e le inevitabili calcio Napoli il quale, nonostante polemiche nella società portaroi 27 infortuni al ginocchio riuscì a no alle dimissioni di Pesaola, e giocare con il Napoli in serie A, e Rivellino traghettò il Napoli per ancora Albano, Baiano, Carannanl’ennesima volta fino alla fine, te, Musella, Taglialatela e tanti altri. concludendo con un settimo posto. Una delle partite più Ad oggi Rosario Rivellino è l’unico azzurro della storia belle che vide Rivellino protagonista è senz’altro quella ad aver vinto la Coppa Italia sia in veste di calciatore che disputata contro il Bangor City nello spareggio disputato di allenatore: nonostante le poche presenze sia in pana Londra per la conquista dell’Europa: in quell’occasiochina che in campo riuscì nella conquista di quello che ne Rivellino, nonostante avesse ben 12 punti in testa, si è un record. battè come un leone. Soprattutto in quegli anni si mise

33




Serie A 2015/2016 - 14a giornata di ritorno - 16 aprile 2016

Il film di...

VS INTER

36

2-0

NAPOLI


IL TABELLINO: INTER – NAPOLI: 2-0 INTER (4-3-3): Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Brozovic, Medel, Kondogbia (dal 23’ s.t. Biabiany); Jovetic (dal 32’ s.t. Melo), Icardi (dal 43’ s.t. Palacio), Perisic. (Carrizo, Berni, Juan Jesus, Telles, Gnoukouri, Manaj, Eder, Ljajic). All. Mancini.

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Strinic (dal 5’ s.t. Ghoulam); Allan, Jorginho (dal 28’ s.t. ,El Kaddouri), Hamsik; Callejon, Gabbiadini, Insigne (dal 6’ s.t. Mertens). (Rafael, Gabriel, Maggio, Regini, Chiriches, Grassi, Valdifiori, David Lopez, Chalobah). All. Sarri.

MARCATORI: Icardi al 4’, Brozovic al 44’ p.t. NOTE: Arbitro: Rocchi di Firenze. Ammoniti: Nagatomo (I) per fallo di mano, Jorginho (N), Murillo (I), Perisic (I), Albiol (N), Kondogbia (I), Mertens (N) per gioco scorretto. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.

37




Serie A 2015/2016 - 15a giornata di ritorno - 19 aprile 2016

Il film di...

VS NAPOLI

40

6-0

BOLOGNA


IL TABELLINO: NAPOLI - BOLOGNA: 6-0 NAPOLI: (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 36’ s.t. David Lopez); Callejon (dal 23’ s.t. El Kaddouri), Gabbiadini (dal 28’ s.t. Insigne), Mertens. (Rafael, Gabriel, Chiriches, Maggio, Strinic, Regini, Valdifiori, Grassi, Chalobah). All. Sarri.

BOLOGNA (4-3-3): Mirante; Mbaye, Oikonomou, Rossettini, Constant; Taider, Diawara, Brighi; Zuniga, Acquafresca (dal 14’ s.t. Floccari), Giaccherini (dal 14’ s.t. Mounier). (Da Costa, Stojanovic, Gastaldello, Ferrari, Krafth, Masina, Crisetig, Pulgar, Donsah, Brienza). All. Donadoni.

MARCATORI: Gabbiadini al 10’ e su rigore al 35’ p.t.; Mertens al 13’, al 35’ e al 43’, David Lopez al 45’ s.t. NOTE: Arbitro: Gervasoni di Mantova. Ammoniti: Mbaye (B), Diawara (B), Albiol (N) per gioco scorretto. Spettatori: 20000circa. Recuperi: 1’ p.t., 1’ s.t.

41




Serie A 2015/2016 - 16a giornata di ritorno - 25 aprile 2016

Il film di...

VS ROMA

44

1-0

NAPOLI


IL TABELLINO: ROMA – NAPOLI: 1-0 ROMA (4-2-4) Szczesny; Florenzi (dal 1’ s.t. Maicon), Manolas (dal 21’ p.t. Zukanovic), Rudiger, Digne; Pjanic, Keita; Salah, Nainggolan, Perotti, El Shaarawy (dal 36’ s.t. Totti). (De Sanctis, Emerson, Torosidis, Castan, Strootman, Iago, Vainqueur, De Rossi, Dzeko). All. Spalletti.

NAPOLI (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (dal 34’ s.t. Lopez), Jorginho (dal 45’ s.t. Gabbiadini), Hamsik; Callejon, Higuain, Mertens (dal 29’ s.t. Insigne). (Rafael, Gabriel, Strinic, Valdifiori, Maggio, Regini, Chiriches, Gabbiadini, Insigne, El Kaddouri, Grassi). All. Sarri.

MARCATORI: Nainggolan (R) al 44’ s.t. NOTE: Arbitro: Orsato di Schio. Spettatori: 11.116, incasso di 687.363 euro. Abbonati: 24.157, quota di 585.011 euro. Ammoniti: Pjanic, Koulibaly, Ghoulam, Rudiger, Jorginho per gioco scorretto, Mertens per simulazione. Angoli: 4-5. Tiri in porta: 2-4. Tiri fuori: 2-6. In fuorigioco: 1-3. Recuperi: 3’ pt, 3’ st.

45




Serie A 2015/2016 - 17a giornata di ritorno - 2 maggio 2016

Il film di...

VS NAPOLI

48

2-1

ATALANTA


IL TABELLINO: NAPOLI – ATALANTA: 2-1 NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon (dal 34’ s.t. El Kaddouri), Higuain (dal 38’ c.t. Gabbiadini), Insigne (dal 19’ s.t. Mertens). (Gabriel, Strinic, Chiriches, Maggio, Regini, David Lopez, Chalobah, Grassi, Valdifiori). All. Sarri.

ATALANTA (4-2-3-1): Sportiello; Masiello, Toloi, Djimsiti, Dramé; Cigarini, De Roon (dal 37’ s.t. Conti); D’Alessandro (dal 25’ s.t. Monachello), Diamanti (dal 1’ s.t. Freuler), Kurtic; Borriello. (Radunovic, Turrin, Brivio, Bellini, Gakpe, Raimondi, Gagliardini, Cherubin, Migliaccio). All. Reja.

MARCATORI: Higuain (N) al 10’ p.t. e al 32’ s.t., Albiol (N) aut. al 40’ s.t. NOTE: Arbitro: Giacomelli di Trieste. Ammoniti: Masiello (A), Djimsiti (A) per gioco scorretto.

49




Serie A 2015/2016 - 18a giornata di ritorno - 8 maggio 2016

Il film di...

VS TORINO

52

1-2

NAPOLI


IL TABELLINO: TORINO – NAPOLI: 1-2 TORINO (3-5-2): Padelli; Bovo, Jansson, G. Silva; Zappacosta (dal 28’ s.t. Molinaro), Acquah (dal 7’ s.t. Baselli), Vives, Benassi, Bruno Peres; Belotti, Martinez (dal 33’ s.t. Immobile). (Ichazo, Castellazzi, Glik, Maksimovic, Moretti, Farnerud, Obi, Gazzi, Maxi Lopez). All. Ventura.

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 36’ s.t. David Lopez); Callejon (dal 38’ s.t. El Kaddouri), Higuain, Insigne (dal 28’ s.t. Mertens). (Rafael, Gabriel, Regini, Strinic, Maggio, Chiriches, Grassi, Valdifiori, Gabbiadini). All. Sarri.

MARCATORI: Higuain (N) al 12’, Callejon (N) al 20’ p.t.; Bruno Peres (T) al 20’ s.t. NOTE: Arbitro: Damato di Barletta. Spettatori: 23 mila circa incasso 259.490 euro. Espulso: Vives (T) per somma di ammonizioni. Ammoniti: Albiol (N), Vives (T), Jansson (T), Bovo (T) e Benassi (T) per gioco scorretto.

53


www.cantinemediterranee.it - INFO: 081.752.36.43






Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.