Ultr'azzurro febbraio 2016

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Sommario 2

L’Editoriale

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Napoli - Sassuolo

di Gennaro Montuori

Il film del mese

La sfida del mese: Napoli - Milan Story

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di Gennaro Montuori

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Europa League Napoli - Villarreal

Il film del mese

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Sampdoria - Napoli

di Maurizio Stabile

Il film del mese

Maurizio Sarri Story

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La voce del Capitano storico Giuseppe Bruscolotti

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Lazio - Napoli Il film del mese

di Amelia Amodio

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La maglia attaccata sulla pelle: Elia Greco

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Le foto dei tifosi

Napoli - Carpi Il film del mese

di Gennaro Montuori

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Napoli - Empoli Il film del mese

di Luciano Boccarusso

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Napoli - Inter

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Juventus - Napoli Il film del mese


Carissimi lettori, ci eravamo lasciati con la speranza della conquista di un grande risultato a Torino ma così non è stato: la delusione per la sconfitta arrivata a due minuti dal fischio finale è motivata e giusta. Le conseguenze di questa sconfitta le porteremo dietro per parecchio, lo sappiamo tutti, la Juventus è la squadra più odiata dalla nostra tifoseria ed è grande l’amarezza in tutti noi, tuttavia il gol di Zaza non può in alcun modo cambiare il nostro parere circa i nostri beniamini. Scrivo questo editoriale di ritorno dalla trasferta a Torino e vi dico che vivere una gara stretto nella morsa di migliaia di juventini è doloroso ma ora più che mai sono consapevole del fatto che bisogna stringersi intorno alla squadra e manifestare tutto il nostro sostegno. In questo momento chi scende dal carro è un vigliacco, napoletanamente parlando vi dico “facit l’ uomn!”, bisogna crederci fino alla fine, stringersi attorno ai ragazzi e morire tutti insieme. Da Napoli-Milan in poi dovremo disputare 13 finali, se gli azzurri ci crederanno come ci crede il sottoscritto sono convinto che il Vesuvio erutterà con il tricolore all’interno. Ora è importante che la squadra reagisca subito con una vittoria proprio contro il Milan. Una cosa è certa: il sostegno del pubblico sarà determinante contro i rossoneri, la partita sarà dura ma il Napoli ha tutte le carte per avere la meglio. Il Napoli può e deve continuare a sperare, sono sicuro che la Juventus perderà qualche punto per la strada, non reputo la squadra bianconera un fulmine di guerra anche alla luce di ciò che ho visto a Torino. Già sento qualcuno che inizia a riparlare della poco soddisfacente campagna acquisti, non è il caso, di questo ne discuteremo a stagione terminata ora dobbiamo solo sostenere, sostenere e sostenere, questo deve essere il motto di un pubblico innamorato della propria squadra. Pensiamo al Napoli con la stessa passione con cui lo pensavamo fino all’87esimo di Juventus-Napoli e vedrete che l’8 maggio ritorneremo a Torino alla conquista del tricolore anche se questa volta l’avversario sarà il Toro. Da questo mese diventa Vice Direttore Amelia Amodio, per me amica di famiglia e mia compagna di viaggio del programma “Tifosi Napoletani”. Dal profondo del cuore, sempre e solo vicino agli azzurri, continuiamo a gridare tutti insieme: “forza Napoli!!!”.

ANNO XXIV - N.12 - FEBBRAIO 2016 Direttore:

Gennaro Montuori Vice Direttore:

Amelia Amodio Hanno collaborato:

Mauro Guerrera Maurizio Stabile Avv. Luciano Boccarusso Foto di studio “Tifosi Napoletani”:

Pietro Mosca

Foto a bordo campo gare del Napoli:

Pietro Mosca

Progettazione grafica, copertina e impaginazione: Graficart di Luca Iodice - Bacoli (NA) Stampa:

Tuccillo Arti Grafiche - Afragola (NA) Plastificazione:

Olivieri Gennaro - Napoli Legatoria:

Legokart - Casavatore (NA)

Cell. 346.52.89.574



LA SFIDA DEL MESE: NApoli - milan story

di Gennaro Montuori

Il Napoli di Sallustri, Vojak e Buscaglia, campo Ascarelli.

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a rivale storica dei napoletani, senza ombra di dubbio è la Juventus. Il Milan però è una di quelle squadre che quando viene a giocare al San Paolo stimola non poco la fantasia dei fans azzurri. Una sfida iniziata nel lontano dicembre del 1927, quando i rossoneri superarono il Napoli malgrado il gol di Sallustro. La prima vittoria non tardò ad arrivare. La seconda volta del Milan in casa del Napoli, il 20 ottobre 1929, Buscaglia ed ancora Sallustro vendicarono la sconfitta della sfida precedente. La storia di Napoli-Milan, fino a metà degli anni ottanta ha regalato tanto spettacolo, assicurato dai gol e dalle giocate di calciatori del calibro di Sallustro e Vojak, di Pesaola e di Vinicio di Clerici

e di Savoldi, di Schiaffino e di Capello, di Trapattoni e Collovati. Alcune sfide vengono però conservate nella memoria dei tifosi un po’ più avanti con gli anni. Il 1 di ottobre del 1950, il Napoli di Amadei stava per compiere una storica rimonta dallo 0-4 al 3-4 finale, contro il Milan dello strepitoso trio svedese Gre-No-Li (Gren, Nordhal, Liedholm). Due anni dopo, il 16 novembre 1952 furono gli azzurri a consegnare agli almanacchi del calcio una clamorosa vittoria contro il mitico trio rossonero. Una doppietta di Jeppson, un gol di Amadei ed un autogol di Zagatti vanificarono la doppietta del milanista Nordhal. Il 4-2 finale mandò in visibilio i tifosi napoletani. Nel periodo del Milan che vinceva anche in Europa, quello di Rivera ed Altafini, per il Napoli ci fu qualche mortificante sconfitta, come l’1-5 del 23 settembre 1962. In quegli anni il Napoli faceva l’elastico tra la serie A e la serie B, ma nella sta-

Canè, Iuliano, Altafini, Sivori e Postiglione.

gione del definitivo ritorno nella massima serie, il 27 febbraio 1966, il Napoli vinse 1-0 contro il Milan. Gol di Sivori, ma quello era un Napoli davvero forte, che schierava anche giocatori come Canè, Juliano, Postiglione e Altafini. Un’altra sfida che fa parte della storia di questa sfida è la finale di Coppa Italia giocata a Roma il 5 luglio 1972. In quell’occasione Lauro con Amadei e Jeppson. 4


dello scudetto, il 26 aprile 1987 (Carnevale-Maradona). La stagione successiva, 1987-88, NapoliMilan scrisse una delle pagine più amare della storia del Napoli. Forse il Napoli più forte della storia a tre giornate dalla fine del campionato era primo

Sivori brucia il Milan, il gol, il saluto ai tifosi e l’abbraccio a Fiore

il Milan di Rivera superò il Napoli di Zoff per 2-0 aggiudicandosi la Coppa. Nella stagione 1981-82 i napoletani si tolsero uno sfizio che ancora oggi si identifica nel fraterno gemellaggio con i tifosi genoani. In quella stagione, spinta dalle pressione dei tifosi sugli spalti, la squadra in campo si distrasse per un attimo consentendo al Genoa di pareggiare con Faccenda ed ottenere il punto salvezza che mandò il Milan in serie B. le emozioni forti di Napoli-Milan, sono arrivate solo a metà anni ottanta, quando il Napoli di Ferlaino e Maradona contendeva lo scudetto al Milan di Berlusconi e Gullit. Nel primo anno di Diego all’ombra del Vesuvio, fu solo uno 0-0. Dopo quel pareggio a reti bianche il Napoli conquistò due vittorie consecutive: 2-0 l’8 dicembre 1985 (Giordano, Bagni) e 2-1 nell’anno

1° maggio 1988 la prodezza di Maradona su punizione non basta

in classifica ma perse al San Paolo per 2-3. Venne superato in classifica dai rossoneri, consegnando alla storia del calcio il Milan di mister Sacchi. Era il 1 maggio 1988 e la doppietta di Virdis e il gol di Van Basten, furono tre pugnalate al cuore degli oltre ottantamila napoletani che affollarono il San Paolo. Erano così tanti perché Maradona in televisione espresse il desiderio che, nel suo tempio, non voleva vedere neanche una bandiera rossonera. Ma quella triste partita fu nobilitata dalla più grande manifestazione di sportività mai fatta da una tifoseria, specialmente italiana. Baresi, Maldini e compagni, uscirono dal San Paolo tra gli applausi spontanei di una tifoseria che, malgrado la grande delusione del momento, rese onore ai vincitori riconoscendo loro il merito della vittoria. Nella stagione successiva arrivò la prima vendetta di Maradona. Di testa Diego scavalcò Giovanni Galli con il più beffardo

Gol di Testa di Maradona a Giovanni Galli Donadoni cerca di contrastare Giordano

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dei pallonetti. Poi una doppietta di Careca e il gol di Francini resero vano il gol di Virdis. L’anno successivo la vendetta sportiva più gustosa. Alla penultima giornata il Napoli vinse praticamente il suo secondo scudetto a Bologna, scavalcando il Milan sconfitto a Verona. In quella stagione Napoli-Milan si giocò il 1 ottobre 1989 e una doppietta ed un altro splendido pallonetto di Maradona trascinarono gli azzurri alla vittoria per 3-0. Arrigo Sacchi, incantato dalle giocate sublimi di Diego, neanche si accorse che perse una lente dei suoi occhiali da sole. Tramontata l’epopea maradoniana, Napoli-Milan offrì sfide davvero poco entusiasmanti. Una grande gioia ai napoletani, la regalò la sfida del 27 marzo 1994, domenica delle Palme. Quando la partita si avviava verso la conclusione, Paolo Di Canio con un’ubriacante azione superò tre difensori rossoneri e da posizione impossibile segnò l’1-0 della vittoria azzurra. Le altre emozioni napoletane legate alla sfida con i rossoneri fanno parte della storia recente del Napoli di De Laurentiis. La prima sfida fu giocata l’11 maggio del 2008, l’anno del ritorno in serie A dopo la parentesi del fallimento societario. La partita si concluse con un secco 3-1 per il Napoli. Gran

gol di Hamsik che fece tutto il campo palla al piede prima di depositare la palla in porta, seguito dalle reti di Domizzi e Garics. Quella vittoria fece togliere un latro sfizio ai tifosi napoletani. Infatti perdendo a Napoli, i rossoneri lasciarono alla Fiorentina il posto in Champions League. Da quando De Laurentiis è diventato presidente del Napoli, sono stati sette i precedenti al San Paolo, che hanno registrato tre vittorie del Napoli, una del Milan (25 ottobre 2010) e tre pareggi. Infine, nel mese di maggio Napoli-Milan è stata giocata quattro volte: il 24 maggio del 1932 in Coppa Italia (1-2 per il Napoli Sallustro), il 10 maggio 1992 (1-1 Blanc), il 21 maggio 1995 (1-0 Agostini), e appunto l’11 maggio 2008 (3-1 Hamsi, Domizzi, Garics. L’ultimo confronto con i rossoneri al San Paolo, quello dell’8 febbraio 2014 è stato vinto dagli azzurri per 3-1, grazie al vantaggio di Taarabt per il Milan, rimontato dai gol di Inler e dalla doppietta di Higuain. Il 4 ottobre del 2015, il Napoli travolge il Milan con uno 0-4 senz’appello grazie 6

alla doppietta di Insigne, ad Allan e all’autorete di Rodrigo Ely. La sfida del ritorno al San Paolo del 21 febbraio contro i rossoneri sarà sempre ricca di fascino e dal pronostico non così scontato come possa sembrare dal fatto che il Napoli stia dominando in un campionato molto più equilibrato rispetto ai precedenti. Nonostante Sinisa Mihajlovic non sia entrato nelle grazie del presidente Berlusconi, è sempre un tecnico da prendere in considerazione con un Milan da tenere con le molle in quanto i rossoneri sono pur sempre una squadra dal grande blasone e quindi insidiosa in qualsiasi momento pur con un cammino alquanto altalenante fatto di alti e bassi anche dovuti all’incomprensione, forse, tra tecnico e giocatori, un feeling ancora tutto da costruire con dei tifosi che sperano in un ritorno ai gloriosi fasti del passato.


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EUROPA LEAGUE: Napoli-Villarreal

di Maurizio Stabile

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er il Napoli l’urna di Nyon non è stata clemente: è ancora una volta Napoli-Villarreal. I partenopei incontreranno il sottomarino giallo nei sedicesimi di Europa League. La gara di andata si giocherà il 18 febbraio al Madrigal, mentre il ritorno il 25 al San Paolo. Non c’è due senza tre, e in questo caso non c’è detto più azzeccato per indicare il Napoli di Sarri, che per la terza volta in 4 anni affronterà in ambito europeo il Villarreal di Marcelino. Molte sono le storie e gli intrecci delle due compagini come ad esempio gli ex di turno come Victor Ruiz, e quei desideri di mercato ad ora mai realizzati come il difensore Musacchio fra le fila azzurre. Napoli e Villarreal si sono incrociati due volte in Europa: la prima volta nella stagione 201011 ai sedicesimi di Europa League (stessa situazione attuale), la seconda nella stagione successiva nel girone A di Champions League con Manchester City e Bayer Monaco. In totale due vittorie per il Napoli, un pareggio e una sconfitta, con 5 gol fatti e 2 subiti per i partenopei. I precedenti sono i una qualificazione per parte, il Villarreal in Europa League nel 2011, mentre gli azzurri in Champions League in quella successiva. Come si dice in gergo, questa è la bella che nessuna delle due formazioni vorrà permettersi di perdere: - Europa League 17 febbraio 2011: Napoli-Villarreal 0-0 24 febbraio 2011: Villarreal-Napoli 2-1 (Rossi, Nilmar, Hamsik) (qualificati gli spagnoli)

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- Champions League 27 settembre 2011: Napoli-Villarreal 2-0 (Hamsik, Cavani) 7 dicembre 2011: Villarreal-Napoli 0-2 (Hamsik, Inler) (gli azzurri superarono il Girone, spagnoli eliminati)


Il Napoli si è qualificato a punteggio pieno (18 punti) ed è stato anche la squadra più prolifica della fase a gironi con 22 gol e una media di 3,67 a partita. I partenopei, inoltre, hanno subìto meno gol di tutti (3) insieme a Schalke 04 e Paok (eliminato). Gli spagnoli del Villarreal, inseriti con Rapid Vienna, Dinamo Minsk e Viktoria Plzen si sono qualificati secondi nel proprio girone collezionando 13 punti alle spalle degli austriaci del Rapid Vienna. Nella Liga, il Villarreal sta andando a gonfie vele, solo al quarto posto alle spalle dei colossi Real Madrid, Atletico Madrid e Barcellona. Tra le file spagnole, i giocatori più rappresentativi sono i difensori Musacchio e l’ex milanista Bonera, il centrocampista Bruno Soriano, e gli attaccanti Soldado, Baptistao e Bakambu mentre il Napoli è in vetta solitaria al campionato di serie A giocandosela con Juventus ed Inter: tra le file dei partenopei le stelle sono Hamsik, Reina, Callejon, Mertens, Insigne ed Higuain, il capocannoniere della serie A. LO STADIO - Lo stadio del sottomarino azzurro è “El Madrigal.” Una struttura vecchia, costruita nel 1923 e rinnovata prima nel 1952 e poi nel 2005, in occasione della qualificazione in Champions League. Denominato “el feudo amarillo”, lo stadio ha una capienza di 34,970 posti a sedere, con una media di affluenza di 17.000 tifosi a partita. Inizialmente chiamato Campo del Villarreal, fu rinominato “El Madrigal” due anni dopo la sua creazione, in onore delle terre rurali sulle quali l’impianto fu edificato. Particolare è la statua del sottomarino giallo (da cui il soprannome della società), posta all’ingresso della struttura. LA STORIA - Quella del Villarreal è una storia altalenante e curiosa. Può vantare soltanto la vittoria della Tercera División spagnola risalente al 1970, e le due Coppe Intertoto del 2003 e del 2004. La squadra, però, negli anni scorsi ha raggiunto risultati europei eccellenti, come la semifinale di Champions League nel 20052006 e le due semifinali di Europa League del 2003-2004 e 2010-2011. Da ricordare anche il piazzamento al secondo posto nella Liga 2007-2008, ed una retrocessione in Segunda División, soltanto quattro anni dopo. 11




MAURIZIO SARRY STORY

dell’Avv. Luciano Boccarusso

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aurizio Sarri, uno di noi, un po’ atipico ma certamente uno di noi, atipico, perché quando si stila la scheda di Sarri si legge un “nato a Napoli” che suona strano, specie quando lo senti parlare, con la sua cadenza che piu’ toscana di cosi’ non si può. Ed allora capisci che la nascita a Napoli è solo una casualità; il papà che lavora in quella città, ecco risolto il dubbio. Ma Maurizio è toscano, anzi, aretino valdarnese al cento per cento ed oggi si ritrova nella panchina della squadra della sua città “E’ il coronamento di un sogno”, esordisce con questa frase alla sua presentazione e guardandolo negli occhi, mentre pronuncia queste parole, non puoi fare a meno di notare quanto questa non sia una semplice frase di circostanza, ma l’avverarsi davvero di un suo desiderio. Facciamo un passo indietro, per conoscere Sarri e, facendolo, non puo’ sfuggire che il suo amore sviscerato per il pallone deve dividerlo con il suo lavoro di bancario. E fino a che si tratta di allenare squadre di dilettanti della provincia, problemi ce ne sono pochi. Otto ore in banca e poi via a coltivare la sua passione.Tutto bene, fino a che le due cose rimangono compatibili poi Maurizio deve operare una scelta, che cambierà la sua vita, nel 2000 allena la Sansovino, squadra della provincia

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aretina di Eccellenza una cavalcata trionfale e la promozione in serie D, per Sarri è giunto il momento di prendere una decisione, il mondo professionistico non ammette distrazioni, compatibilità con altri lavori, ci vuole tempo e dedizione. Per Maurizio Sarri la scelta è facile, addio banca, addio stipendio sicuro, adesso si fa sul serio e si mette in gioco professionalità, futuro suo e della famiglia. Scelta che si rivela subito azzeccata, due stagioni alla Sansovino e storica promozione in C2 per un paese di pochi abitanti e che fino a poco tempo fa aveva sempre navigato nell’anonimato dilettantistico. Missione compiuta, dunque, e via per altri lidi, per altre scommesse da vincere. Cambia vallata e dalla Valdichiana si trasferisce in Valdarno dove l’aspetta la Sangiovannese allora in C2. La squadra, sotto la sua guida tecnica viene promossa in C1, Maurizio Sarri comincia a


farsi conoscere e ad essere seguito dagli addetti ai lavori. Colpisce di questo tecnico l’ostinata ricerca di nuovi schemi, capisce che le situazioni da gioco fermo sono importanti, a volte determinanti nel corso dei novanta minuti, si vocifera che Sarri collezioni ogni tipo di statistica sui giocatori professionisti, e che basi molte delle sue valutazioni su questi dati. E’ un personaggio a prima vista poco socievole, ma solo all’apparenza: facile capire il suo carattere non particolarmente malleabile verso l’esterno, ma capace di fare gruppo nelle situazioni particolarmente difficili. Nel 2005 il salto in serie B a Pescara, un’annata, quella abruzzese piu’ che positiva, nonostante fosse partita tra mille dubbi e difficoltà. Una serie interminabili di successi che hanno portato Sarri a diventare il ns. grande allenatore. Dalla Sansovino al Napoli, passando per Arezzo, Pescara, Sorrento e Empoli. Grande, così come sono grandi le sue scaramanzie che ad Arezzo quasi gli costarono la panchina raccontano che a Bari, in una trasferta importantissima, per l’Arezzo, lasciò in pullman la moglie non voleva che entrasse allo stadio, perchè altrimenti l’Arezzo perdeva”. Usi e costumi - tra leggende e verità - che si tramandano da Monte San Savino fino a Pescara, passando per San Giovanni Valdarno e arrivando fino a Empoli. Riti e scaramanzie nati prima e dopo una

vittoria. Come quelli di percorrere sempre lo stesso tragitto se la volta prima ha portato bene, oppure comprare sigarette e bere caffè nello stesso tabacchino o allo stesso bar se poi ne era scaturita una vittoria. Oggi Sarri è al Napoli, in uno dei più grandi palcoscenici del calcio e Maurizio continua imperterrito ad essere se’ stesso con le sue certezze, ma la cosa che in particolar modo colpisce è la sua umiltà, la sua perseveranza nel credere nelle sue idee ed in ciò che fa ed i frutti si stanno vedendo, il Napoli oggi è una realtà che sta ai vertici del calcio italiano, il gioco spumeggiante, il numero di goal fatti ed il quasi minor numero di goal subiti l’esplosione di Pipita Higuain miglior attaccante del campionato e sicuramente uno dei primi tre attaccanti in Europa, la conferma ed i miglioramenti di Lorenzo Insigne la ritrovata vena di Marechiaro Hamsik sono esclusivamente meriti di Maurizio Sarri, forza Maurizio i tifosi napoletani hanno imparato ad apprezzarti, continua così e facci vivere momenti esaltanti e, non lo voglio dire coronare il sogno i tutti i tifosi del Napoli ………………………… non voglio dire cosa, ma un sogno che non si ripete da oltre trenta anni. Siamo tutti con te. 15




LA VOCE DEL CAPITANO STORICO GIUSEPPE BRUSCOLOTTI

di Amelia Amodio

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onato, non a caso in entrambe le squadre giocavano i più grandi campioni di quegli anni” Bruscolotti, sempre in prima fila da protagonista negli anni d’oro delle due rivali, ci descrive come ha vissuto proprio le sfide contro la squadra rossonera con la maglia partenopea: “La sfida contro il Milan mi ha sempre visto molto attento e impegnato nella preparazione. Sicuramente il Milan era la squadra più temuta in quel periodo, la Juventus non era particolarmente brillante e l’Inter si vedeva a sprazzi. Insomma, il dualismo per eccellenza era targato Napoli-Milan”. Napoli-Milan richiama alla memoria un episodio senz’altro storico, un episodio che coincide con la perdita dello scudetto da parte degli azzurri proprio al fotofinish del campionato. E’ il primo maggio del 1988: gli azzurri sono i primi in classifica, il Milan li segue a ruota distaccato di una sola lunghezza. Tutto si decide in soli 90’: la consegna dello scudetto è nelle mani di un unico match. Bruscolotti ricorda così quella partita: “E’ un episodio sicuramente spiacevole per i colori azzurri. Il Napoli aveva dominato ¾ della stagione facendo vedere il gioco più bello del campionato. Le partite, infatti, con il Napoli in campo finivano dopo 20 minuti tanto era netta la superiorità azzurra! Peccato che verso la fine del campionato si iniziavano ad intravedere i primi segni di stanchezza: eravamo piuttosto provati dai vari infortuni e da un calo fisiologico. Il Milan, invece, si trovava in un periodo brillante. E così arrivammo alla gara spareg-

l 22 febbraio alle ore 21 il San Paolo sarà palcoscenico di una sfida tra due delle squadre più blasonate d’Italia: parliamo di Napoli-Milan. Il confronto tra azzurri e rossoneri non è mai una partita come le altre: è un match che rievoca emozioni passate e tempi gloriosi, quelli di Maradona, di Sacchi e dei grandi campioni, per intenderci. Una sfida, insomma, che ha caratterizzato da sempre il calcio italiano. Oggi il Napoli è tra le favorite per la lotta scudetto mentre il Diavolo è alla ricerca di una propria identità, smarrita dopo annate di successo e di vittorie. Tuttavia, ieri come oggi, quella tra Napoli e Milan è una “signora sfida”. Beppe Bruscolotti, storica bandiera azzurra e protagonista di tanti trionfi con la fascia di capitano al braccio, (prima di cederla al Pibe de Oro in cambio della famosa promessa dello scudetto), commenta così quello che è un classico della storia del calcio italiano, la sfida tra Napoli e Milan: “Quella tra Napoli e Milan era la sfida più attesa degli anni ’80, parliamo, infatti, delle due rivali per eccellenza dell’epoca. NA-2= Napoli: Napoli - Milan. Il secondo gol del Milan segnato da Chiaruggi. 23 dicembre 1973 Posso definirla la sfida chiave del campi- (ansafoto) 18


gio, perdemmo di misura e ricordo ancora con rammarico una traversa di Carnevale proprio nei minuti finali: se quella traversa si fosse concretizzata in gol, la storia sarebbe cambiata. Dopo lo scudetto sfumato la delusione fu grande e comprensibile ma condanno ancora oggi le dure contestazioni rivolte ad alcuni di noi ritenuti responsabili del tricolore sfumato ed eletti perciò capri espiatori: quelle le definisco le pagine sporche della storia del calcio”. Tuttavia, la beffa della perdita del tricolore venne ripagata in parte da una vittoria di altro tipo: quella del tifo azzurro. Sì perché il popolo azzurro, nonostante la viva commozione per aver visto il tanto agognato trofeo sfumato, si alzò in piedi per applaudire la squadra campione d’Italia, il Milan: un gesto nobile frutto della sportività e della genuinità del tifo azzurro di quei tempi. Non a caso, lo storico capo della curva B, il direttore Gennaro Montuori, una settimana dopo, nella Milano rossonera che ancora festeggiava, si ritrovò a ritirare un premio speciale in onore della tifoseria azzurra. Bruscolotti si esprime così in merito alla bella cornice di tifo azzurra che caratterizzava quegli anni: “Il tifo di quegli anni era qualcosa di straordinario, non a caso aveva applaudito il Milan festante vittorioso a San Paolo. I napoletani hanno sempre riconosciuto la supremazia altrui abbracciando con onore i valori sportivi. C’era davvero una bella intesa tra noi e i tifosi all’epoca: si trattava di un tifo pulito e al contempo capace di dar vita a grande spettacolo”. Oggi la sfida Napoli-Milan ha un sapore diverso, il Milan non è tra le accreditate a vincere la corsa scu-

detto ma è comunque un’avversaria da battere. Abbiamo chiesto allo storico capitano azzurro di esprimere un proprio punto di vista sulle condizioni attuali delle due rivali: “Il Napoli vive un periodo d’oro, la classifica e i fatti danno ragione alla causa azzurra, i partenopei offrono il più bel calcio del campionato. Dall’altra parte c’è il Milan reduce da un inizio di stagione non troppo esaltante, una squadra caratterizzata da troppi alti e bassi, da poca continuità”. Infine, Bruscolotti commenta così quello che sarà il confronto tra Napoli e Milan: “La sfida oggi non ha sicuramente lo stesso valore di un tempo ma conserva comunque un certo fascino. Il Milan è una squadra di blasone, prestigiosa, il marchio rossonero resterà nella storia del calcio. Il Napoli ha dimostrato il suo valore in campo e affronterà la sfida con serenità consapevole del grande potere benefico del San Paolo. Il Milan avrà voglia di riscatto, verrà arrabbiato con la voglia di conquistare punti importanti. Ma se il Napoli metterà in campo tutto il valore dimostrato finora, credo proprio che il match sorriderà senza alcun dubbio agli azzurri”.

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GRECO

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La maglia attaccata sulla pelle: ELIA GRECO

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lia Greco II nasce a Legnano in provincia di Milano il 15 Gennaio del 1936, ruolo difensore, oltre a giocare da centro mediano, giocò sia a destra che a sinistra. Il suo debbutto in serie A avvenne nell’anno 53/54 in occasione di Legnano-Novara finita 0-0, l’allenatore gli affidò il compito più difficile, la marcatura di Piola (uno degli attaccanti più forti e famosi della storia del calcio italiano). La retroguardia Lombarda non subì gol grazie sopprattutto ad Elia, che con le buone e le cattive riuscì

di Gennaro Montuori

a fermare il grandissimo bomber della Nazionale. Nel 1954 venne acquistato dalla Lazio del presidente Maselli, lasciandolo in prestito per un anno al Legnano. Il Napoli nella persona di Achille Lauro, preleva il giovane difensore. Nel corso dei nove anni con la maglia azzurra, il vecchio “armatore” napoletano lo tratta come un figlio, vuoi per l’educazione, vuoi per l’attaccamento ai colori Elia con Vinicio. sociali. Giocò nel Napoli dal 1955 al 1963, nel 64 andò in prestito alla Triestina, ma nel corso della stagione volle ritornare in azzurro, a causa di un brutto infortunio restò un anno senza giocare. Rifiutò molte squadre per non indossare un altra casacca e decise di ritirarsi dal calcio dimostrando attaccamento alla maglia azzurra. Prima l’addio di Bugatti e Comaschi e poi quello di Greco sanciscono la fine di un era, quella del famoso trio difensivo. Nonostante la grinta e la forza fisica che esercitava sui diretti avversari Greco si contraddistinse per la sua correttezza in campo, infatti non venne mai nè espulso, nè squalificato un vero e proprio Fair Play per un difensore. Un ulteriore dimostrazione d’affetto verso la nostra città Elia la da quando insieme alla sua famiglia decise di stabilirsi all’ombra del vesuvio per il resto della sua vita. Formazione del Napoli 1956-57.

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Elia Greco in allenamento in prima linea con il grande Petisso e Comaschi.


Grecop a protezione del portiere.

Nella sua carriera giocò circa 250 partite, di cui 196 con il Napoli ed ebbe la soddisfazione di vincere il primo trofeo della storia azzurra (Coppa Italia) memorabile perchè la squadra militava in serie B. Nel corso degli anni con i partenopei andò in gol per tre volte contro Atalanta, Udinese e il Bari i prime due gol non sono riportati dagli almanacchi in quanto le riprese televisive non riuscirono ad evidenziarle mentre in occasione di Napoli -Bari 1-0 in uno stadio gremito il difensore realizzò il gol della vittoria beffando il portiere Mezzi che era imbattuto da sei mesi; come allenatore invece vinse tre campionati portando addirittura il Nola in C1, lo stesso fece con Fasano e Gallipoli (entrambe squadre pugliesi), mentre alla guida della rappresentativa Campania per la prima volta nella storia vinse il torneo nazionale delle speranze. Lo stesso traguardo lo raggiunse con la rappresentativa della Puglia. Il fratello più grande Fedele Greco I indossò per dieci anni la maglia del Bologna e gicò anche in Nazionale, anche Elia fece qualche apparizione in Nazionale, ma quella dell’Under 21 anche perchè nella Nazionale maggiore giocavano in blocco la difesa della Juve, dell’Inter, del Milan e della Fiorentina club con il potere, nonostante il Napoli avesse al seguito 80.000 tifosi.

Il comandante Achille Lauro era come un padre per Elia.

New York 1959.

Spalatore prima di una gara.

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La foto del mese

Foto di Pietro Mosca


“LE FOTO DEI TIFOSI�

spiro Azzurro il Club Napoli Re ggia gli ex azzurri nto feste Luzzano Beneve

Peppe Ucciero da Castel Volturn o, grande tifoso partenopeo, insieme a Ge nnaro

matteo Febbraio bandiera sventola la figlio di Antonio

Antonio da Fratta insieme a Ge nnaro, con la maglia del suo idolo

ezia

Napoli Club La Sp

i distinti sempre presenti






“LE FOTO DEI TIFOSI”

n la maglia Il piccolo Aldo, co o amore del Napoli, il su

Il piccolo matteo sventola la ba ndiera del suo idolo insigne

ennaro montuori G n o c e c a c a C Enzo amicizia vera

Gaetano per la gioia del papà tifa Napoli

l’orgoglio Peppe Argiento aivano iC dei suoi amici d

Distinti, Napoli-Empoli 5-1: Gennaro , Mimmo, Peppe, Mario, Gaetano e tan Massimo, ti altri amici


Serie A 2015/2016 - 1a giornata di ritorno - 16 gennaio 2016

Il film di...

VS NAPOLI

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3-1

SASSUOLO


IL TABELLINO: NAPOLI – SASSUOLO: 3-1 NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Chiriches (dal 23’ s.t. Koulibaly), Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 42’ s.t. David Lopez); Callejon, Higuain, Insigne (dal 32’ s.t. Mertens). (Gabriel, Rafael, Strinic, Maggio, Valdifiori, Luperto, Dezi, El Kaddouri, Gabbiadini). All. Sarri

SASSUOLO (4-3-3): Consigli, Vrsaljko, Ariaudo, Acerbi, Peluso; Missiroli (dal 16’ p.t. Pellegrini), Magnanelli, Duncan; Politano (dal 23’ s.t. Floro Flores, dal 38’ s.t. Defrel), Falcinelli, Sansone. (Pomini, Pegolo, Antei, Longhi, Fontanesi, Biondini, Laribi). All. Di Francesco

MARCATORI: Falcinelli (S) su rigore al 3’, Callejon (N) al 19’, Higuain (N) al 42’ p.t.; Higuain al 48’ s.t. NOTE: Arbitro: Giacomelli di Trieste. Spettatori: 45mila circa. Ammonito: Acerbi (S) per gioco scorretto. Recuperi: 1’ p.t., 3’ s.t.

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Coppa Italia - Quarti di finale - 19 gennaio 2016

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VS NAPOLI

34

0-2

INTER


IL TABELLINO: NAPOLI – INTER: 0-2 NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Strinic; David Lopez (dal 20’ s.t. Jorginho), Valdifiori, Allan (dal 13’ s.t. Hamsik); Callejon, Gabbiadini (dal 27’ s.t. Higuain), Mertens. (Rafael, Gabriel, Albiol, Ghoulam, Maggio, El Kaddouri, Dezi, Luperto, Insigne). All. Sarri.

INTER (4-2-3-1): Handanovic; Nagatomo, Miranda, Juan Jesus, Alex Telles; Medel (dal 41’ s.t. Felipe Melo), Kondogbia; Biabiany, Ljajic, Perisic (dal 28’ s.t. Palacio); Jovetic. (Carrizo, Montoya, Murillo, D’Ambrosio, Santon, Ranocchia, Gnoukouri, Brozovic, Icardi, Manaj). All. Mancini.

MARCATORI: Jovetic al 29’, Ljajic al 47’ s.t. NOTE: Arbitro: Valeri di Roma. Espulsi: Mertens per doppia ammonizione; il tecnico dell’Inter Mancini e il tecnico del Napoli Sarri. Ammoniti: Miranda, Valdifiori per gioco scorretto; Higuain per proteste.

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Serie A 2015/2016 - 2a giornata di ritorno - 24 gennaio 2016

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VS SAMPDORIA

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2-4

NAPOLI


IL TABELLINO: SAMPDORIA – NAPOLI: 2-4 SAMPDORIA (4-3-3) — Viviano, Cassani, Niklas Moisander, Zukanovic, Regini, Carbonero, Fernando, Barreto (55’ Alvarez), Eder, Cassano (65’ Dodo), Correa (81’ Ivan). A disp. Krsticic, Brignoli, Muriel, Palombo, Alvarez, Puggioni, Alejandro Rodriguez, Dodo, Pedro Pereira, Ivan, Silvestre. All.Montella

NAPOLI (4-3-3) — Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam (71’ Strinic), Allan, Jorginho, Hamsik, Callejón (84’ El Kaddouri), Higuaín, Insigne (76’ Mertens). A disp. David Lopez, Valdifiori, Rafael Cabral, Chiriches, El Kaddouri, Maggio, Strinic, Mertens, Chalobah, Luperto, Gabriel, Gabbiadini. All. Sarri

MARCATORI: Higuain (N) al 10’, Insigne (N) su rigore al 18’, Correa (S) al 44’ p.t.; Hamsik (N) al 15’ (N), Eder (S) al 28’, Mertens (N) al 34’ s.t. NOTE: Arbitro: Orsato di Vicenza. Ammoniti: Jorginho (N), Cassani (S), Fernando (S). Espulsi: Cassani (S)

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Serie A 2015/2016 - 3a giornata di ritorno - 31 gennaio 2016

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VS NAPOLI

42

5-1

EMPOLI


IL TABELLINO: NAPOLI – EMPOLI: 5-1 NAPOLI (4-3-3): Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho, Hamsik (dal 41’ s.t. David Lopez), Callejon, Higuain (dal 27’ s.t. Gabbiadini), Insigne (dal 30’ s.t. Mertens). (Gabriel, Rafael, Strinic, Valdifuori, Maggio, Chiriches, El Kaddouri, Luperto, Chalobah). All. Sarri

EMPOLI (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Tonelli, Camporese, Mario Rui; Zielisnki, Paredes, Croce (dal 37’ s.t. Krunic); Saponara (dal 13’ s.t. Buchel); Pucciarelli, Maccarone (dal 23’ s.t. Mchedlidze). (Pugliesi, Pelagotti; Zambelli, Bittante, Maiello, Diousse, Piu, Cosic, Livaja). All. Giampaolo

MARCATORI: Paredes (E) al 28’, Higuain (N) al 33’, Insigne (N) al 37’ p.t.; autorete di Camporese (E) al 6’, Callejon (N) al 38’ e al 43’ s.t. NOTE: Arbitro: Massa di Imperia. Ammoniti: ammoniti Reina (N) per proteste, Zielinski (E), Hysaj (N), Allan (N), Tonelli (E), Buchel (E) per gioco scorretto.

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Serie A 2015/2016 - 4a giornata di ritorno - 3 febbraio 2016

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VS LAZIO

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0-2

NAPOLI


IL TABELLINO: LAZIO – NAPOLI: 0-2 LAZIO (4-3-3) Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Konko; Parolo, Onazi, Lulic; Candreva (dal 38’ p.t. B.Keita), Klose (dal 25’ s.t. Mauri), F.Anderson (dal 42’ s.t. Djordjevic) (Berisha, Guerrieri, Gentiletti, Patric, Murgia). All. Pioli.

NAPOLI (4-3-3) Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic; Lopez, Jorginho, Hamsik (dal 43’ s.t. Chalobah); Callejon, Higuain (dal 26’ s.t. Gabbiadini), Insigne (dal 20’ s.t. Mertens). (Rafael, Gabriel, Chiriches, Luperto, Ghoulam, Regini, Valdifiori, El Kaddouri). All. Sarri.

MARCATORI: Higuain (N) al 24’, Callejon (N) al 27’ p.t. NOTE: Arbitro: Irrati di Pistoia. Ammoniti: Lulic (L), Hoedt (L), Mauricio (L), Keita (L), Koulibaly (N) per gioco scorretto, Jorginho (N).

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Serie A 2015/2016 - 5a giornata di ritorno - 7 febbraio 2016

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VS NAPOLI

50

1-0

CARPI


IL TABELLINO: NAPOLI – CARPI: 1-0 NAPOLI (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Valdifiori, Hamsik; Callejon (dal 17’ s.t. Mertens), Higuain (dal 35’ s.t. Gabbiadini), Insigne (dal 39’ s.t. El Kaddouri). (Rafael, Gabriel, Maggio, Chiriches, Regini, Strinic, Lopez, Luperto, Chalobah). All.: Sarri

CARPI (5-3-2) Belec; Pasciuti (dal 13’ p.t. Zaccardo), Letizia, Romagnoli, Poli (dal 15’ s.t. Daprelà), Sabelli;, Crimi, Bianco, Martinho; Mancosu (dal 33’ s.t. Verdi), Lasagna. (Colombi, Porcari, Cofie, Gnahoré, Pasciuti, Di Gaudio, Mbakogu) All.: Castori

MARCATORI: Higuain 24’ s.t. su rigore NOTE: Arbitro: Doveri di Roma. Ammoniti: Espulso Bianco (C) per doppia ammonizione all’11’ s.t. Ammoniti: Albiol (N), Romagnoli, Crimi, Poli, Bianco, Martinho (C). Recuperi: 2’ p.t., 4’ s.t.

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Serie A 2015/2016 - 6a giornata di ritorno - 13 febbraio 2016

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VS JUVENTUS

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1-0

NAPOLI


IL TABELLINO: JUVENTUS – NAPOLI: 1-0 JUVENTUS (4-4-2) Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci (dal 7’ s.t. Rugani), Evra; Cuadrado, Khedira, Marchisio, Pogba; Dybala (dal 41’ s.t. Alex Sandro), Morata (dal 13’ s.t. Zaza). (Neto, Rubinho, Romagna, Padoin, Hernanes, Sturaro, Pereyra, Favilli). All. Allegri

NAPOLI (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Kouibaly, Ghoulam; Allan (dal 45’ s.t. Gabbiadini), Jorginho, Hamsik; Insigne (dal 32’ s.t. Mertens), Higuain, Callejon. (Rafael, Gabriel, Chiriches, Strinic, Maggio, Regini, Valdifiori, David Lopez, El Kaddouri, Chalobah). All. Sarri.

MARCATORI: Zaza al 43’ s.t. NOTE: Arbitro: Orsato di Schio. Spettatori: spettatori 41.305, incasso di 2.106.830 euro. Ammoniti: Callejon (N), Pogba (J), Marchisio (J) e Koulibaly (N). Recuperi: 1’ pt, 3’ st.

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