Ultr'Azzurro_Gennaio_2013

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Direttore Editoriale

Gennaro Montuori Hanno collaborato:

S. Abbondanza M. Filardi Idris C. Montuori M. Pesce A. Pompameo N. Spina

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32 NAPOLI - BOLOGNA

EDITORIALE

6 DUE PESI DUE MISURE

In redazione:

Cinzia Montuori I servizi fotografici sono di:

Raffaele Esposito Copertina e poster di:

Gennaro Uccello Impaginazione e ideazione grafica:

Gennaro Uccello gennaro.uccello@libero.it 328.3359262

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Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92.

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RICORDO 8 IL SUMIOPALERMO-NAPOLI 40 SIENA - NAPOLI DIECI 12 I NUOVI COMANDAMENTI

42 NAPOLI - ROMA

16 CHI VUOL PERDERE?

DONNA PIÙ TIFOSA 46 LA DEL NAPOLI

48 S.O.S. RAZZISMO ORA LOTTA 20 NAPOLI, PER LA CHAMPIONS 22 GLI UOMINI SU CUI PUNTARE

E BOCA 52 NAPOLI STAMPATE SULLA PELLE

SUPERCANDIDATO 54 IL GIANCARLO GIOCATORE DEL MESE 26 ILCHRISTIAN ABETE MAGGIO SPAZIO 56 LODEI TIFOSI 28 LA FOTO DEL MESE

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Stampa di:

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C

arissimi lettori, innanzitutto buon anno. Come avevo pronosticato e dichiarato pubblicamente durante la diretta della mia trasmissione prima della gara degli azzurri contro la Roma, il Napoli si è imposto al San Paolo contro i giallo-rossi per 4 a 1. Il direttore di tv Luna Napoli, nonché mio amico fraterno Angelo Pompameo, mi da del pazzo quando affermo che possiamo ancora vincere lo scudetto, nonostante il forte ritardo dalla Juventus. Feci questa asserzione già in tempi non sospetti, quando eravamo molto più indietro rispetto alla capolista, oggi invece il divario è di 5/7 punti. Negli undici siamo una grande squadra ma con una rosa corta e a lungo andare, senza un’adeguata campagna acquisti, ci troveremo a perdere quota lentamente, finendo così per bruciare un’occasione d’oro. Gli acquisti divengono a questo punto del campionato davvero necessari e funzionali alla causa, senza la quale nulla di quanto in cui crediamo si realizzerà. La copertina di questo numero è esemplificativa di quanto sto asserendo e fa da cornice grafica al mio pensiero. Compaiono gli stemmi della Juventus, del Milan, dell’Inter e della Lazio, squadre più volte graziate nel corso della storia del calcio, un consorzio di potere che occupa non a caso i vertici del campionato di serie A. La squadra capitolina, nonostante il forte problema economico che finì per affliggerla in tempi addietro e che sarebbe dovuta culminare in una retrocessione, così come accadde nel caso del Napoli, ebbe clamorosamente la possibilità di spalmare i suoi debiti negli anni, salvandosi così dall’estrema sorte. Un coccio di cemento fa da scudiera anche alle altre, ma molto di più visto che hanno vinto il 70% degli scudetti nella storia del calcio italiano. Potremmo scrivere un libro su tutte le volte in cui sono state coinvolte, ma lo spazio dell’editoriale è ristretto. Nonostante si tenti in tutti i modi di sparare sulla nostra storia e di boicottarci, il Napoli va avanti con le proprie forze a viso alto, da trionfatrice. Con la faccenda della penalizzazione ci siamo visti sottrarre anche i tre punti contro il Bologna, perché l’incidenza sul morale è stata a dir poco devastante. Facendo un resoconto del girone d’andata che si è appena concluso, c’è il rammarico per aver buttato via punti importanti con il Torino e con il Milan. Ecco perché il presidente deve acquistare tre giocatori, non mi stancherò

mai di dirlo. In caso contrario, nonostante si dica che De Laurentiis sia tifoso della Roma, dimostrerà di essere anche un sostenitore della Juventus. Presidente ha l’occasione per dimostrarci che lei è un tifoso del Napoli e non trasformi la nostra passione in un suo business. In questo numero troverete il mio articolo sulla disparità di giudizio applicata nei confronti del Napoli sulla faccenda della penalizzazione ed altri dieci comandamenti per il presidente; l’articolo di Massimo Filardi che ci parlerà del campionato degli azzurri, mentre Angelo Pompameo ci parlerà di De Laurentiis. Mario Pesce ci parlerà della ricandidatura di Giancarlo Abete alla presidenza della Federcalcio e della moglie di De Laurentiis, Jacqueline di cui sono un estimatore, mentre Nastasia Spina argomenterà la rinascita di Christian Maggio. Sandro Abbondanza ricorderà a distanza di anni il famosissimo Palermo-Napoli del ’69 passato alla storia, infine Idris toccherà l’attualissimo tema del razzismo. Nel numero troverete anche una nuova intervista ad Hugo Maradona. Vi rinnovo il consueto appuntamento televisivo con “Tifosi Napoletani” tutti i giovedì, a partire dalle 20.45, in onda dagli studi di Tv Luna Napoli, canale 14 del digitale terrestre e canale 888 di Sky. La trasmissione più seguita dal tifo partenopeo, con un parterre ricco di illustri ospiti e con la partecipazione canora del “Giardino dei Semplici’’, sarà visibile su tutti i canali del bouquet Tv Luna (LunaSport, LunaMovie, LunaSat etc…). La trasmissione sarà visibile anche in streaming live sul sito www.lunaset.it. Durante la diretta potrete anche interagire con noi scrivendoci all’indirizzo di posta elettronica info@tifosinapoletani.it . Inoltre non dimenticate di visitare il nostro sito www.tifosinapoletani.it per poter godere di una sezione riservata alla News sempre aggiornata e per di più aimpreziosita da una nuova veste grafica. Un abbraccio a tutti voi e come sempre, dal profondo del cuore, forza Napoli e più rispetto per il Sud!



DUE PESI DU L

a vicenda calcioscommesse è come un macigno che grava su tutti noi, ma non in termini di colpe sia ben chiaro, ma di assurdità. Sei mesi di squalifica a Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, tre anni e tre mesi a Matteo Gianello, nonché un’ammenda di 70mila euro alla Società Sportiva Calcio Napoli, queste le decisioni della Disciplinare della Figc nell’ambito dell’inchiesta su calcioscommesse, questo il duro prezzo da pagare per il Napoli, per i difensori azzurri, per la Società e per noi tifosi, vittime ancora una volta a mio avviso di un’ingiustizia colossale. Queste decisioni mi lasciano perplesso, e non ci

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vuole molto per capire che c’è qualcosa all’origine che non quadra. Il vortice della bufera inizialmente non ha raggiunto il Napoli ed il vento sembrava soffiare in direzioni del tutto diverse, poi improvvisamente un cumulo di contraddizioni ha finito per creare una montagna che è crollata su di noi e ci ha spinti, in campionato in corso per giunta, al quinto posto in classifica. Pazzesco. L’annata sembrava quella giusta e come qualcuno ricorderà io sono sempre stato sostenitore del fatto che questo per noi era un momento storico. C’erano tutti gli elementi per fare bene, l’unica pecca era la rosa corta, ma questo

è un altro discorso. Improvvisamente, mentre sgomitavamo con le altre per restare ancorati al vertice, arriva un calcione in pieno viso che ci fa sprofondare. Il caso Napoli è del tutto anomalo, anzitutto lo conferma il fatto che in assenza di prove materiali (filmati, registrazioni) viene varata una dura sentenza che si basa su chiacchiere, su parole, ma di concreto nulla. Ancora assurda la decisione di detrarre punti a campionato in corso, finendo per compromettere la tranquillità morale dei nostri uomini in campo, cosa che si è verificata solo nel caso del Napoli, mentre le altre scontavano penalizzazioni già decise prima dell’inizio del campionato. Poi le assurde vicende che hanno coinvolto altri lustri nomi della serie A, ma che stranamente si sono concluse a buon fine. La questione ha del paradossale: Il 28 maggio del 2012 dopo l’ennesimo maxibliz della Procura di Cremona scaturiscono 19 provvedimenti di custodia cautelare e l’arresto di Stefano


E MISURE! Mauri, mentre Leonardo Bonucci e Simone Pepe finiscono nell’elenco degli indagati. Gli inquirenti contestano al capitano laziale il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Dello stesso reato vengono accusati Bonucci e Pepe, ma la loro è una situazione inizialmente diversa. Partono come indagati, il che non significa colpevoli, ma sospettati di illecito. È l’ennesimo terremoto del calcio italiano che stavolta scuote anche la nazionale in ritiro a Coverciano e fa scaturire un vespaio di polemiche. Le notizie fanno il giro del mondo portando ancora una volta sui giornali l’immagine di un calcio italiano dominato da una fitta nebbia grigiastra. Passa al setaccio anche la figura di Antonio Conte, ma per i suoi trascorsi nel Siena, tirato in ballo da un suo ex calciatore Filippo Carobbio, le cui dichiarazioni faranno poi scaturire la squalifica di 10 mesi, successivamente ridotta a 4 attraverso la richiesta di patteggiamento.

Gennaro Montuori

I risvolti per tutti gli uomini citati sono dei migliori. A Stefano Mauri viene tolta la squalifica e torna a giocare in campo, stesso discorso per Leonardo Bonucci, mentre l’allenatore della Juventus sconta la squalifica e torna ad allenare. Il nostro caso? Due pesi due misure. Del Napoli si comincia a parlare all’indomani delle dichiarazioni di Matteo Gianello, rinvenute alla procura attraverso un indagine speciale. Il principale accusatore è un poliziotto, fintosi amico di Gianello, incaricato di seguire i calciatori del Napoli. Il portiere veronese ammette la tentata combine di Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010, gara nella quale non ha mai preso parte personalmente. Il portiere tira in ballo Cannavaro e Grava, a cui, secondo le sue parole, avrebbe chiesto di taroccare la partita ricevendone in cambio un secco

no. E se (qualora fossero vere le ammissioni del portiere ma personalmente ne dubito) avessero inteso la richiesta di Gianello come un gioco? Se non avessero preso sul serio quelle parole? E se fosse tutta una messa in scena architettata dallo stesso Gianello per giungere a secondi scopi? Sono quesiti a cui manca una risposta. Bisogna valutare anche la questione del rinnovo contrattuale negatogli dal Napoli, che potrebbe averlo spinto fino al punto di mentire. Insomma, due pesi due misure sono stati fatti, e nel ventaglio dei casi spicca il nostro, per assurdità sinceramente. Non possiamo che confidare in una riduzione della penalizzazione e per il momento continuare a scontare una pena di cui comunque non abbiamo nessuna colpa, se non quella di aver agito correttamente.

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IL MIO RICORDO SU P C

orreva l’anno 1969, precisamente il 16 marzo, quando fui chiamato a disputare la mia seconda gara in maglia azzurra proprio contro il Palermo. Fu quello per me l’anno dell’esordio, difatti debuttai con il Bologna nell’antecedente partita. Anche se i ricordi non sono nitidi come una volta e leggermente corrosi dal tempo trascorso è impossibile per me dimenticare quella gara, soprattutto per quanto accadde in mezzo al campo e che fini per entrare negli annali della storia delle partite tra Napoli e Palermo. Ricordo che a prendermi in consegna in mezzo al campo fu Reja, era difatti lui l’uomo designato alla mia marcatura. La partita fu vibrante e carica di emozioni. Passammo in vantaggio grazie ad una rete di Barison, ma fummo costretti a subire anche il furioso ritorno dei siciliani, che si rilanciarono con una doppietta di Troja prima dell’intervallo. Riagguantammo il pari grazie ad un rigore accordato dall’arbitro Sbardella e trasformato da José Altafini a cui segui la famosa esultanza che accompagnò la rete e che finì per urtare la suscettibilità dei supporters rosa-nero ed entrare nella storia come il “movente” della furia. Molti fecero

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querela al calciatore per offesa morale ed un vespaio di polemiche accompagnò il proseguo di quella calda giornata di primavera. José congiungendo le braccia levò al cielo un pugno, scambiato per il classico gesto dell’ombrello e provocò una dura reazione dei sostenitori palermitani. Il goal della definitiva vittoria fu invece messo a segno da Miceli, rete di una rara bellezza. Un sinistro a volo spettacolare, e devo dire che ne ho visti pochi di goal di sinistro come quello in vita mia. Da quella burrascosa partita José passò alla storia come l’artefice dell’insurrezione, reo di aver esasperato la folla già esacerbata di suo. Qualcuno fraintese il gesto, suo consueto modo di esultare, e ritenne che quel pugno al cielo in realtà fosse istigatorio. Gli animi si inasprirono, la folla si inviperì, poi al 90’ la situazione degenerò. La platea reclamò a gran voce un rigore allo scadere, ma l’arbitro non fu dello stesso avviso. Da li a poco una frangia della tifoseria rosa-nero scatenò un’insurrezione e diede inizio ad un’invasione di campo nonché ad un fitto lancio di oggetti che prese di mira il fischietto designato per la gara. Fummo tutti costretti a barricarci negli spogliatoi,


ALERMO-NAPOLI Sandro Abbondanza in attesa che la situazione rientrasse nella normalità al più presto. La polizia fece addirittura accorrere un elicottero che riuscì a portare in salvo l’arbitro Sbardella, preso di mira dai tifosi del Palermo. Conducevamo la gara per 3 a 2, ma l’incredibile risvolto della partita portò ad un 2-0 a tavolino per noi. Ricordo che anche le foto sembravano dar torto ad Altafini. Con Di Costanzo, fummo chiamati a rilasciare una deposizione sull’accaduto. Fu anche fatta una causa in proposito. Il girone di andata di quest’anno si è aperto con la sfida al Barbera, con una bella vittoria che ha finito per sfatare il tabù delle trasferte. Auguriamoci di ripartire così come è successo all’andata, con un’altra vittoria. È un campionato equilibrato e credo che ci sarà una lotta a viso aperto con la capolista Juventus che potrebbe protrarsi fino alla fine del campionato.

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I NUOVI DIECI CO O C’

eravamo lasciati con i 10 comandamenti dello scorso numero, adesso ne ho varati altri 10 con la speranza che ottengono il risultato voluto. Presidente si ricordi che con una rosa più lunga non avremmo regalato punti al Torino, al Milan ed al Bologna, quest’ultima sfida persa anche con l’aiuto della Federazione che ha demoralizzato la squadra, con un Cannavaro in campo che già sapeva quale destino lo attendeva. Adesso ha l’occasione di dimostrarci che non è venuto a Napoli per trasformare la nostra passione in business. Come vorrei che lei fosse un po’ come sua moglie che è devota alla religione cristiana, e riversasse quella stessa devozione su di noi, perché per noi il Napoli è una fede. Presidente legga attentamente, che tutto ciò le appartiene.

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Ci sono migliaia di persone che dicono che lei è un tifoso della Roma, adesso ha l’occasione di smentirli intervenendo sul mercato.

A me preoccupa che lei potrebbe essere anche un tifoso della Juventus, e le spiego il perché: Ha ceduto Quagliarella e si è fatto soffiare Vidal, Vucinc, Asamoah, Isla e Peluso. Non gli ceda anche Campagnaro.

Ma vuole vincere o vuole partecipare? In ritiro a Dimaro lei ha detto che lottavamo minimo per il terzo/secondo posto e forse anche per qualcosa in più.

Con tutti i soldi che hanno versato i tifosi napoletani altro che rinforzi potrebbe acquistare.

Se lei non concederà almeno una parte dei diritti d’immagine nessun giocatore importante approderà nella squadra della nostra città. Sono parole che ha confermato anche Bigon al tifoso Ivano Spina e a Maurizio soprannominato “Mauvi”.

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Allora dobbiamo pensare, come disse l’ex presidente del Napoli nonché suo amico Roberto Fiore in una nostra trasmissione, che lei ha preso il Napoli per interesse e non per amore?

Non ci tocchi Maradona. Per noi napoletani è un mito, e cosi facendo potrebbe diventare un nemico della nostra tifoseria.

Ferlaino è stato criticato dai napoletani nonostante avesse vinto due scudetti, due coppe Italia, una coppa Uefa ed una super coppa italiana.

Ad una tifoseria come la nostra spettano giocatori come Messi, Cristiano Ronaldo, Cavani, Hamsik ed altri campioni, e non i vari Rosati, Donadel, Chávez, Vargas, Dumitru ecc. con tutto il rispetto parlando.

Condivido le curve di Napoli quando intonano “Napoli siamo noi”. Abbiamo un sogno nel cuore vincere il tricolore. Se ne ricordi presidente..


MANDAMENTI

Gennaro Montuori

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A Pompei non solo l’arte e il culto... ma anche il tempio delle firme di Non solo Pompea in grado di soddisfare tutti gli sfizi e i vizi dei Divi e dei Vip

La storia La storia di Non solo Pompea nasce circa 10 anni fa, quando tra le incertezze di molti e lo scetticismo di familiari che scoraggiavano nell' avviare e nel far nascere un'attività nel centro di Pompei, dove è difficile concorrere nel commercio e crearsi le basi per un'attività stabile e rispettata... l'esperienza lavorativa del sign. Catello Izzo comincia a solo 13 anni cioè da 32 anni circa , affiancando suo padre nei mercati regionali. Il lavoro seppur stressante era soddisfacente e portava buoni introiti , si lavorava sulla costiera AMALFITANA A Sorrento e nel Cilento zone x le quali il signor Catello è ancora affettivamente legato. E' stata questa un'esperienza non solo lavorativa ma anche di vita che ancora oggi costituisce la spinta per migliorare l'impresa che con 4 punti vendita annovera brand italiani ed internazionali, tra i piu amati della clientela. Nononostante gli ostacoli di molti e le avversità incontrate il sign. Catello ha vinto una sfida unica, mettendo in campo i suoi principi fondamentali : onestà e rispetto per gli altri, nonostante tutte le avversità passate adesso è finalmente riconosciuto da molti e la cosa più importante è che è un uomo libero, uin'uomo la quale coscienza è sempre emersa nel bene e rispetto altrui che è sempre stata una priorità per lui, affiancando e aiutando nel suo piccolo chi ne aveva più bisogno di lui. Un uomo vero non è fattop di concorsi vinti di stuudi o di lavori istituzionali, ma è fatto di verità, anzi di avere il coraggio di ammettere e di affrontare la verità, sempre e comunuque, anche dinanzi ai propri erroti, tutti dovrebbere avere almeno un pizzico di coscienza e di coraggio nel fronteggiare e nel'ammettere certe verità che anche se poco belle fanno comunque parte di noi. Il signor Izzo ringrazia il cilo per aver incontrato lungo il suo cammino un uomo come come Gennaro Montuori che ha seguito fortemente nella sua lotta contro la droga e contro la violenza preoccupandosi dei propri figli e del futuro di tutti i bambini del mondo. In un momento di crisi mondiale il signor Izzo porta tenacemente avanti il suo motto : creare progredire e donare, ha il coraggio di investire per fare crescere la propria azienda con l'apertura di altri punti vendita... DALLA SUA AMATA VIRGINIA MANZO CHE LO HA SEMPRE ACCOMPAGNATO NELLA SUA VITA E NELLA SUA ATTIVITA' E DALLE SUE COLLABORATRICI .

in omaggio


Via Arena alla Sanità 7/bis Tel. 081.290037 - cell. 392.49.44.300

STORIA DEL LOCALE:

La Pizzeria Friggitoria Oliva da Concettina ai 3 Santi è nata nel 1951 nella splendida città di Napoli. La Pizzeria deve il nome proprio alla conosciutissima pizzaiola Cettina famosa in tutto il quartiere Sanità per le sue ottime pizze. Successivamente la pizzeria è passata nelle mani di Mario e Ciro Oliva anche loro ottimi pizzaioli che con le loro pizze hanno saputo incantare i palati di tutte le persone del quartiere e non. La tradizione continua ancora oggi attraverso Antonio, Salvatore e Luigi Oliva che cercano di tramandare la loro abilità di pizzaioli ed imprenditori a Ciro Oliva, figlio di Antonio. Lunga tradizione continuerà quindi a tramandarsi di padre in figlio costituendo il vero punto di forza del locale.


CHI VUOL P

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ERDERE? Angelo Pompameo

N

oi vogliamo vincere, noi vogliamo vincere.... è un coro che sentiamo spesso allo stadio negli ultimi tempi. Un coro preceduto dal cognome del Presidente azzurro, tanto per far capire anche a chi non sa come vanno le cose in curva, verso chi è rivolta questa affermazione. Noi vogliamo vincere, noi vogliamo vincere.... ma perché qui c’è qualcuno che vuole perdere...? Chissà. Qui, sia chiaro una volta e per tutte, non vuol perdere nessuno... anzi sono in tanti a voler cercare di vincere. Inter, Milan, Lazio, Roma, Fiorentina, Juventus, Napoli, tutti lottano per vincere, ma nel calcio solo una al termine della stagione riesce ad aggiudicarsi il campionato...! Ma a Napoli in molti sembrano non accorgersi dei continui progressi che il club azzurro, anno dopo anno, sta compiendo. Prendiamo il girone di andata, conclusosi splendidamente il sei gennaio con la sonora vittoria sulla Roma per quattro ad uno. Allora via ai numeri, al bilancio. Il Napoli ha dieci punti in più rispetto allo scorso campionato dopo lo stesso numero di giornate, diciannove. Senza i due punti di penalizzazione sarebbe da sola al secondo posto in classifica con trentanove punti al pari della lazio ma avanti alla stessa per averla battuta nello scontro diretto. Ha in Edinson Cavani il capocannoniere del campionato di serie A con sedici reti. Ha la seconda miglior difesa del torneo, solo diciotto reti subite, ed il terzo miglior attacco con trentasette reti realizzate. Numeri che confermano la bonta’ del lavoro svolto fin qui, sia dalla società che dal tecnico Mazzarri. Napoli dunque nelle alte sfere della classifica, Napoli che gioca, segna, diverte, Napoli che può contare su di un vero gruppo di ragazzi che con umiltà e sacrificio stanno onorando al meglio la maglia azzurra. Ma alcuni tifosi sembrano non volersi accontentare, invocano rinforzi, reclamano acquisti, tutti fanno i conti i tasca al Presidente, colpevole a loro dire di non voler spendere e dunque non voler rinforzare la squadra e dunque vincere. Come se spendere, acquistare e rinforzare la squadra fosse sinonimo di vittoria sicura, magari per molti, addirittura del campionato. Mazzarri ha ultimamente dichiarato che le squadre si componono a Giugno, e che a Gennaio possono essere si integrate, ma difficilmente i colpi messi a segno nella sessione invernale del calcio mercato sono quelli che possono incidere sulla vittoria di un campionato o di una coppa. E c’è da credergli. Certo Armero è un buon colpo, così come Calaiò. Ma intorno ad essi va costruito meglio anche l’assetto complessivo della squadra, lo schema di gioco, adattandolo secondo le caratteristiche degli avversari che cominciano a conoscere a memoria o quasi gli schemi attuati. Tanti tifosi pensano con ossessione ai rinforzi, dimenticando anche che chi ha i pezzi pregiati non li vende facilmente e se ne decide la cessione la fa a caro prezzo. Il fair play finanziario, imposto dalla Fifa, non consente spese folli; tenere i conti a posto è ormai più di un obbligo per molti club, Napoli compreso. La buona gestione di una società di calcio passa per anche per l’attenta analisi dei costi; le spese folli non sono più consentite cosi come penalizzante è sbagliare la campagna di acquisti o di rafforzamento. Trovare la pedina giusta al miglior prezzo non è facile. De Laurentiis e Bigon, in perfetta sintonia con Mazzarri stanno analizzando con estrema attenzione ciò che offre il mercato. Spendere per spendere non è mai piaciuto al Presidente, soprattutto in momenti di crisi economia come questo. Ma il club ha un obbligo verso i tifosi; restare competitivi, al passo con le maggiori squadre della serie A. E fino ad ora, numeri alla mano, il Presidente ha avuto ragione. In Napoli nelle alte sfere del torneo c’è. De Laurentiis, sia chiaro una volta e per tutte, vuol vincere... anche lui.

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Tra tante stelle brilla il Pocho



NAPOLI, ORA LOTTA PE U

na penalizzazione che pesa, le squalifiche ed un quinto posto che spegne i sogni di gloria, questo il sunto di quanto accaduto recentemente. Logicamente c’è un po’ di rammarico per il forte ritardo dalla Juventus. Quest’anno si sperava nello scudetto visto che eravamo sul punto di giocarcela davvero, prima del recente collasso, ma comunque c’era da aspettarselo. La capolista è una squadra perfetta, che vanta di un organico ben allestito, le inseguitrici ed ovviamente il Napoli sono da considerarsi squadre imperfette sotto questo punto di vista, in un campionato che comunque è livellato verso il basso, dove tutte le squadre che concorrono per le zone alte della classifica, si rendono protagoniste di prestazioni altalenanti con conseguente ripercussione sulle gerarchie. Il mercato di gennaio diventa a questo punto una fonte troppo importante a cui bisogna inevitabilmente attingere, ed a mio avviso, con la giusta individuazione degli uomini da aggiungere allo scacchiere, il Napoli può lottare per la qualificazione

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diretta in Champions. Personalmente ritengo che sia un obbiettivo alla portata degli azzurri, a condizione, però che venga fatta una buona campagna acquisti. Disporre di un vasto organico diviene a questo punto del campionato una “conditio sine qua non” che permette alla squadra di essere competitiva sui due fronti tenendo in considerazione che il Napoli ha raggiunto la qualificazione ai sedicesimi lo scorso mese e a breve risuonerà il campanello europeo. Il proseguo in Europa League, quindi, comporta la necessità di avere a disposizione un organico che regga sui due fronti. Per quanto riguarda gli obbiettivi di quest’anno, invece, il secondo posto in campionato diverrebbe un introito per l’anno successivo e pianterebbe le basi anche in proiezione della successiva sessione di mercato a giugno. Lì, a qualificazione raggiunta, il Napoli dovrebbe allestire una squadra che possa lottare nella prossima stagione per lo scudetto. Di scompensi nella rosa ce ne sono, e sono stati palesati in


ER LA CHAMPIONS Massimo Filardi

alcune partite disputate in entrambe le competizioni. Il Napoli di problemi ne ha avuti e come, e questo è sotto gli occhi di tutti. Osservando le partite ho notato che la squadra ha più volte giovato del cambio di modulo attuato da Mazzarri ogni qualvolta si sia trovato in condizione di riagguantare un risultato, quindi costretto a tentare il tutto per tutto. Mi spiego meglio. La scelta quasi costretta dell’allenatore di schierare i quattro tenori tutti insieme in campo, ossia Pandev, Cavani, Insigne ed Hamsik, per recuperare il risultato, puntando quindi su una squadra prettamente a trazione anteriore ed offensiva, con la conseguente difesa a quattro, si è rivelata una scelta azzeccata e vincente. La squadra ha giovato del cambio di modulo, raggiungendo buoni risultati e riuscendo a trovare un equilibrio, dimostrando quindi di avere forza. Questo modulo è stato attuato da Mazzarri sia in Europa, ad esempio contro il Dnipro, che in campio-

nato. Il fatto che siano stati conseguiti i fini prefissati conferma quanto ho appena asserito. Non è una questione di uomini, è un discorso puramente tattico che potrebbe diventare una possibilità su cui confidare, non dico per tutti i novanta minuti di gioco, ma per buona parte della gara, avendo i quattro tenori dimostrato di poter giocare tranquillamente insieme. Sulla corsa del Napoli ha sicuramente inciso la penalizzazione in classifica e le conseguenti squalifiche. Si è trattata di una vera e propria ingiustizia. Credo che la giustizia sportiva vada riformata. La squalifica è pesantissima, ma speriamo che nel secondo grado di giudizio sia Cannavaro che Grava possano uscire da innocenti e ritrovare il loro posto in mezzo al campo. Per giunta i ragazzi, stando a quanto è stato asserito, si sarebbero addirittura rifiutati di partecipare a questo tentativo di combine promosso da Gianello, un paradosso. In attesa non ci resta che sperare.

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GLI UOMINI SU C Oltre al nostro capitano Cannavaro, ecco

PER UN FUTURO

Morgan DE SANCTIS Christian MAGGIO

Lorenzo INSIGNE Marek HAMSIK

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CUI PUNTARE gli uomini su cui il Napoli deve puntare

VINCENTE

Gokhan INLER Valon BEHRAMI

Goran PANDEV Edinson CAVANI

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IL GIOCATORE R

itorna a brillare, seppur in maniera non raggiante, la stella di Christian Maggio dopo la prestazione disputata all’Artemio Franchi Siena-Napoli, in cui il velocissimo esterno destro rimette in scena qualche folata vincente capace di far volar via i berretti dalle teste dei supporters. Non è la sua stagione, la battuta sorge spontanea, ma l’ironia non basta da sola a far dispensare sorrisi a chi con tanta passione auspica la rinascita di questo talento Made in Italy difficilmente sostituibile. Suo il goal che apre le danze, sua la prima pagina di qualche giornale subito dopo la gara dei riscatti soprannominata “scaccia crisi”, insomma Christian ritorna protagonista in mezzo al campo in una partita che comunque non ha fatto balzare dalle sedie per l’entusiasmo gli spettatori che la seguivano. In un coro che stonava, steccava e fati-

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cava a partorire iniziative vincenti, rendendosi protagonista di un primo tempo da sbadigli, si è intravisto un Maggio formato nazionale, che ridava vivacità alla fascia destra, quello che nei tempi che furono ubriacava le difese avversarie costringendole a falli a limite d’aria, che a volte culminavano in rigori “azzardati”. Sorgeva il rebus di turno: Il piede di Maggio è dentro o fuori l’aria? Troppo difficile rispondere. La velocità con cui l’abile esterno soffiava il tempo all’avversario non rendeva decifrabile la precisa posizione. Impressionante. Eppure, ad un certo punto della sua carriera, Christian si appanna, si spegne, è un altro, la brutta copia di quel campione la cui fama non faceva certo dormire sogni tranquilli a chi doveva affrontarlo. Gli azzurri sembrano giocare senza l’ausilio della fascia destra, come un aereo che dirotta senza un’ala e si


DEL MESE

Nastasia Spina

accascia sul versante opposto, senza il bilanciamento di quella corsia che è sempre stata il vettore importante dell’economia di gioco di Mazzarri. Un motorino che impenna e corre a tutto gas. L’imprevedibile felino azzurro potrebbe aver inaugurato la sua rinascita, ed essere tornato il quarto tenore di casa Napoli. Abile nei suoi ripiegamenti difensivi sull’out destro, propositivo in fase di possesso, Maggio veniva individuato dagli avversari come l’elemento da bloccare a tutti i costi, colui che dalla profondità era capace di smistare passaggi puliti, cross pennellati da correggere poi con un colpo di testa o da raccogliere con un piattone, l’importante era arrivare puntuali al tap-in vincente. L’inchino sotto la curva e una pioggia battente di applausi cadeva su di lui, un principe che mimava una riverenza alla sua dama, la tifoseria azzurra. Quello di Siena è stato un Maggio sornione, che nel momento in cui lo si dava per inerte ha punito con un goal chi lo additava ed ha zittito le voci di chi lo credeva finito. Certo nulla esclude che possa nuovamente vestire il ruolo di spettatore passivo in mezzo al campo e che torni ad assopirsi, ma l’incoraggiamento sorge spontaneo. La classe non è acqua nemmeno su una distesa verde o su una brughiera, e speriamo che quello visto a Siena sia solo l’inizio di un crescendo che volge all’infinito. Con l’imminente mercato di gennaio ritrovare Maggio sarebbe per il Napoli un colpo di fortuna. La rete può averlo sbloccato e rivestito di quella convinzione che fino a qualche tempo fa gli permetteva di liberarsi di un avversario con un colpo di classe, una giocata che accendeva gli animi della tifoseria. La velocità sulla fascia è stato il fulcro intorno al quale è stato costruito il gioco di Mazzarri, e perdere un muro maestro può far crollare la più resistente delle costruzioni. Ultimamente nemmeno stoppare un pallone gli riusciva facilmente, e preso in controtempo, chinava il capo e abbassava lo sguardo rammaricato interrompendo importanti occasioni per gli azzurri. Mentre si tenta di rammentare il meglio di lui si urta fortemente contro l’immagine più recente che lo riguarda, ma l’ultimissima apre uno spiraglio di luce in una persistente condizione di buio totale. Forza Christian, tira fuori le unghia.

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foto di Raffaele Esposito

LA FOTO DEL MESE

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Dal 1° Luglio 2012 il Comune di Napoli ha istituito l’imposta di soggiorno con deliberazione del Consiglio comunale n° 397 del 25/05/2012 , si applica ai non residenti nel Comune di Napoli e per un massimo di 10 pernottamenti consecutivi. Sono previste alcune esenzioni: – i minori fino al compimento del 18esimo anno di età; – i soggetti che assistono i degenti ricoverati presso strutture sanitarie del territorio; – i genitori o accompagnatori che assistono i minori di diciotto anni degenti ricoverati presso strutture sanitarie del territorio. Il pagamento dell’imposta avviene al momento della partenza

From July 1st 2012 the City of Naples established the Set of Living by the resolution of the Council n° 397 , 25/05/2012 , applies to non-residents in the City of Naples and for a maximum of 10 consecutive nights. There are certain exemprions: – Children up to the age of 18 years of age – Persons who care for patients in hospital of the territory , on the basis of an escort for the patient ; – Parents or carers , who care for patients under the age of eighteen years in hospital in the territory for a maximum of two people per patient. The tax payment is made at departure



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17a Giornata - 16 dicembre 2012

2

Valeri di Roma

De Sanctis Britos (dal 46’ Pandev) Cannavaro Gamberini 50’ (dal 68’ Campagnaro) Maggio Inler Behrami Zuniga Hamsik Insigne (dal 72’ Dzemaili) Cavani 70’ A disp.: Rosati, Grava, Fernandez, Aronica, Mesto, Donadel, Dossena, El Kaddouri, Vargas. All.: Mazzarri

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Agliardi Motta (dal 63’ Garics) Antonsson 89’ Portanova Cherubin Khrin 82’ (dal 77’ Kone) Guarente (dall’85’ Morleo) Diamanti Taider 10’ Gabbiadini Gilardino A disp.: Curci, Stojanovic, Carvalho, Pasquato, Paponi, Radakovic. All.: Pioli

NOTE: 26.000 spettatori circa. Angoli: 8 a 5 per il Napoli. Recuperi: 3’ pt, 3’ st.

di Carmine Montuori

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Ottavi di finale - 19 dicembre 2012

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Doveri di Roma

De Sanctis Campagnaro Fernandez (dal 75’ Zuniga) Britos Mesto Inler Donadel Dossena (dall’83’ Insigne) El Kaddouri (dal 60’ Hamsik) Pandev Cavani 12’ A disp.: Rosati, Uvini, Colombo, Behrami, Aronica, Vargas. All.: Mazzarri

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Stojanovic Sorensen Radakovic Carvalho Garics Riverola (dal 63’ Portanova) Guarente Abero 38’ Pasquato 91’ Kone Paponi (dal 71’ Veratti) A disp.: Curci, Maini, Palomeque, Pescatore, Benatti, Capello. All.: Pioli

NOTE: 10.366 spettatori. Angoli: 6 a 2 per il Napoli. Recuperi: 1’ pt, 4’ st.

di C. M.

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di Accetto Vincenzo & Francesco

Progettazione

Installazione

Realizzazione

Via Nazionale delle Puglie, 70 S. Vitaliano (Na)


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18a Giornata - 22 dicembre 2012

0

De Marco di Chiavari

Pegolo Dellafiore Contini Felipe Valiani (dall’85 Bogdani) Bolzoni D’Agostino Belmonte (dal 69’ Mannini) Rubin Rosina (dal 75’ Reginaldo) Calaiò A disp.: Farelli, Marini, Rubin, , Coppola, Belmonte, Verre, Larrondo. All.: Iachini

2

De Sanctis Gamberini (dal 68’ Pandev) Campagnaro Britos 86 Maggio Behrami Donadel Zuniga (dall’81’ Mesto) Hamsik Insigne (dall’85 El Kadurri) 89’ Cavani A disp.: Rosati, Uvini, Aronica, Fernandez, Dossena, Vargas. All.: Mazzarri

NOTE: 10.000 spettatori circa. Angoli: 7 a 2 per il Napoli. Recuperi: 2’ pt, 3’ st.

di C. M.

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19a Giornata - 6 gennaio 2013

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Tagliavento di Terni

De Sanctis Campagnaro Gamberini Britos Maggio 90’ Behrami Inler (dal 65’ Dzemaili) Zuniga Hamsik (dall’88 Insigne) Pandev (dall’81 Mesto) 48’ 70’ Cavani 4’ A disp.: Rosati, Colombo, Fernandez, Uvini, Donadel, Dossena, El Kaddouri, Vargas. All.: Mazzarri

1

Goicoechea Piris (dall’82 Florenzi) Burdisso Castan Balzaretti Pjanic De Rossi Bradley Totti Destro 73’ (dal 62’ Osvaldo) 54’ Lamela A disp.: Stekelenburg, Dodò, Romagnoli, Perrotta, Marquinho, Tachtsidis, Lobont. All.: Mazzarri

NOTE: 55.000 spettatori circa. Angoli: 10 a 7 per la Roma. Recuperi: 0’ pt, 4’ st.

di C. M.

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Peppe Caiazza e la sua equipe augura un fantastico Nuovo Anno 2013



LA DONNA PIU’ TIF La bella storia di Jacqueline Marie Baudit in De Laurentiis La bella storia d’amore nasce da un luogo particolare nel collegio della città di Bath nel Regno Unito, questa storia può sembrare un magnifico film prodotto da Aurelio De Laurentiis, ma invece non è film come quello realizzato quest’anno per Natale dal titolo “colpo di fulmini”, un film molto bello e divertente. La bella storia d’amore sopra descritta prende corpo nella vita reale della famiglia De Laurentiis, dal loro matrimonio nascono tre bellissimi figli: Luigi, Valentina ed Eduardo. Jacqueline ed Aurelio, fin da quel primo incontro, hanno condiviso tutto, sono inseparabili: successi, esperienze ed avventure lavorative. La Signora De Laurentiis infatti, ricopre il ruolo di Vice-presidente all’interno dell’organigramma che compone le gerarchie della Società Sportiva Calcio Napoli, acquistata da suo marito Aurelio nel 2004. Non mancano le gioie familiari, come la nascita del primo nipote: Jhon, figlio di Valentina. La Signora Jacqueline è molto di più di una “semplice” moglie, ha manifestato una grande fede religiosa e fedele alla Madonna del Rosario di Pompei. Donna di connaturale classe, elegante ma nello stesso tempo semplice, affascinante, cortese, molto ospitale, generosa, di poche parole con una eloquenzia sempre di parole dolci. È una di quelle persone che preferisce “parlare con i comportamenti sempre cordiali”, con dolci e comunicativi sorrisi come evidenziano le riprese televisivi dalla tribuna autorità dello stadio San Paolo, dove segue le partite del Napoli insieme al Presidente De Laurentiis. Soprattutto è quella marcata sensibilità che contraddistingue la sua persona in modo smisuratamente positiva. La Signora Jacqueline, infatti, è da sempre impegnata attivamente in campagne di beneficenza, che in particolar modo, abbracciano problematiche che

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riguardano più da vicino donne e bambini. Non a caso, la moglie del patron azzurro, è Presidentessa onoraria della Susan G. Komen Italia Onlus, un’associazione no profit che si rivolge a donne che si confrontano con i tumori del seno. Ha anche posato in un calendario per beneficenza dal titolo “I gioielli nel Cuore”, ideato con l’obiettivo di raccogliere fondi per l’associazione “The heart of children” che si occupa dell’assistenza ai bambini cardiopatici. La signora De Laurentiis anni fà è stata ritratta con il nipote John, figlio di Valentina realizzando un calendario tra le nonne celebri, che hanno prestato la loro immagine per una nobile iniziativa di beneficenza, vi erano con Lei: Cristina Comencini, Anna Craxi, Silvia De


OSA DEL NAPOLI Mario Pesce

Benedetti, Franca Fendi, Carla La Signora Jacqueline Fracci, Simona Izzo, Rosalba ama Napoli e la squadra Aurelio De Laurentiis Giugni e Virna Lisi. del Napoli, come dimoè un uomo che già È una tifosa del Napoli sempre strato recentemente per le presente alle partite del Napoli in festività natalizie, ha prodall’età giovanile casa e fuori casa e in occasione di mosso una significativa iniè carico di ambizioni. Napoli-Roma stravinta dal Napoli ziativa per spingere tutte le A 24 anni, per 4 a 1 ha intonato insieme ai tiLady Azzurre a conoscersi incontra una bella giovane fosi l’inno “Oj vita, oj vita mia”. meglio, a scambiarsi gli auPerennemente seduta accanto al guri natalizi, organizzando di 19 anni, cittadina svizzera suo compagno di sempre, condivide una cena con tutte le moglie Jacqueline Marie Baudit. con lui, dagli spalti della tribuna, le dei calciatori, con chiacchiere L’incontro accade sorti della squadra in campo. e sorrisi a fare da contorno ad Dagli inferi della C fino al un sontuoso aperitivo a base nel collegio di Bath, paradiso della Champions alla di bresaola, gamberi e carcittà nel Regno Unito vittoria della Coppa Italia, Lei è ciofi, e di un raffinato risotto sempre lì, seduta alla sinistra di ai fiori di zucca. Così le siAurelio, con o senza i suoi occhiali gnore azzurre hanno parlato da sole molto personali dai vetri circolarii, da donna di calcio, ma, soprattutto, di come svolgere nel migliore svizzera, persona di grande signorilità e ricercatezza dei modi il piacevole, ma anche, per certi versi, spinoso anche nel modo di vestire, ma non è di certo la sua ele- compito di sostenere e supportare i loro compagni. ganza l’unico elemento che distingue e contraddistin“Avete sposato un calciatore: le regole d’oro per farne gue la signora Jacqueline De Laurentiis. un campione”. Questo il titolo del decalogo di consigli e preCon la città di Napoli, con i suoi cittadini e con ziosi suggerimenti redatti da Lady De Laurentiis per le i tifosi del Napoli, ha un rapporto particolare, e sue giovani ospiti:“il vostro compagno è un uomo in casa, per l’occasione delle festività appena passate, leggendo un campione in campo”, “dietro ogni grande uomo c’è nel cuore della Signora, sono certo che attraverso il gior- sempre una grande donna”, “si è davvero dei campioni nale mensile “TIFOSI NAPOLETANI” invierebbe a tutti quando si è tali soprattutto nella testa”. i cittadini napoletani e campani, un forte augurio di In conclusione si può affermare con grande gratitupace, serenità, benesere e salute, oltre all’augurio che dine di noi napoletani che: un giorno si realizzi il sogno di vincere a Napoli il tricoLa signora Jacqueline De Laurentiis è “la lore, con la presidenza della famiglia De laurentiis. donna più tifosa” del Napoli.

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S. O. S. R A Z L

a schiavitù, l’olocausto, la colonizzazione sono state le forme più xenofobe che l’umanità abbia conosciuto fino adesso. C’è un altro razzismo sottile, becero, che si manifesta ogni domenica, sabato, mercoledì, martedì... cioè ogni qualvolta che si gioca a calcio in Italia e nel mondo. Si sa che il razzismo istituzionale è più grave degli altri. La latitanza di uno stato che non combatte frange facinorose di tifosi, politicamente organizzate sotto l’ombrello di gente innominabile che conosciamo tutti. I fatti di Busto Arsizio hanno rimbombato esponenzialmente a livello mediatico perchè di mezzo c’era il Milan. Io mi ricordo di un amico chiamato Zoro, giocatore del Lecce, che prese la palla, fermò la partita, per

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una settimana ne abbiamo parlato e poi ce ne siamo dimenticati. Un arbitro nigeriano malmenato, umiliato, di Monza ha subito delle angherie, ne abbiamo parlato per due giorni, poi ce ne siamo dimenticati. Quante volte abbiamo denunciato atti ignobili nell’arena dei barbari? Tifosi del nord contro quelli del sud, contro i neri, contro i terroni, i meno abbienti, i più forti e i più dotati, e va be... se Giuglietta è una zoccola, a detta dei tifoso del sud, per controbattere quelli del nord... tutti motivi dettati da un complesso di inferiorità o di superiorità e anche di incultura scientifica. Alla luce dei fatti di Busto, una cosa positiva è emersa; la cannibalizzazione mediatica delle grandi te-


ZISMO

state giornalistiche, l’unione di intenti delle grandi società che finalmente hanno preso una posizione ultra radicale, che contraddistingue le persone che contano veramente nel mondo della palla rotonda. Barbara Berlusconi ha detto che bisognerebbe sospendere le partite di serie A quando succedono atti di così tanta viltà. Io dico Alleluia! era anche ora! Ma sarà attuabile? Un sincaco patriottico che per fini elettorali condanna il

Idris

comportamento esagerato del giocatore del Milan Boateng nello scagliare la palla nelle tribune. È comprensibile! ma i quattro pirla di cui lui condanna non sono imbecilli... hanno una formazione di alta qualità presso l’università dell’ignoranza. E nella nomenclatura del calcio condizionato da partiti, partitini multicolorati deve partire un segnale forte irto a debellare questo fenomeno che offende la dignità umana. Io da Juventino partecipo da anni ad un programma prodotto e condotto da un Napoletano dove i contenuti goliardici che diffondiamo ogni settimana sono per attutire le asprezze, le cattiverie domenicali che emergono dagli stadi. Il mio editore Gennaro Montuori; un uomo, un mito, ultra tifoso del Napoli scudettato si è convertito ad un tifo ecologico e dal volto umano che ha per slogan “tifare per” e non contro. Se gli uomini di buona volontà si aggregano o si aggregheranno alla causa comune potremmo sconfiggere il male chiamato razzismo e violenza negli stadi. Ne abbiamo abbastanza di gente che viene nell’olimpo del football per reprimere i loro complessi e problemi. Il governo che sta combattendo con risultati soddisfacenti le varie mafie. Perché non potremmo arrivarci con i cosiddetti ratti da stadio? Non c’è d’aspo, casco, nasco che tiene. Bisogna colpire duro uno per educarne mille. E mi raccomandooo.... la tessere del tifoso...! Viva il calcio!

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NAPOLI E BOCA STAM Intervista a Hugo Maradona


PATE SULLA PELLE Nastasia Spina

H

ugo Maradona, fratello del Pibe de oro, dopo un’assenza di circa due settimane dalla trasmissione è ritornato, come promesso, a sedere nel parterre di Gennaro Montuori . Un cognome che solo a pronunciarlo accende i sogni alla platea azzurra, Huguito si è gentilmente prestato a rispondere alle nostre domande parlando anche del fratello Diego e svelando il connubio e l’amore che a distanza di anni continua a legarlo a Napoli ed ai napoletani. Siamo convinti che dalla lettura di questa intervista i tifosi azzurri possano riportare in alto quel morale che ultimamente è stato un po’ calpestato dai recenti risvolti giuridici, perché avere dalla propria parte un uomo che si chiama Diego Maradona non può che essere motivo di vanto e di orgoglio. Di ritorno da Miami dove hai trascorso le feste con la tua famiglia come promesso sei tornato a “Tifosi napoletani”. Hai avuto modo di sentirti con Diego? “Ho parlato con Diego e mi ha detto che è davvero felice che io faccia parte di questo parterre e che la mia scelta sia ricaduta su questa trasmissione. Come ben saprete l’amicizia tra mio fratello e Gennaro è stata molto forte ed è durata anni e persiste tutt’oggi. Partecipammo anche al battesimo di Cinzia, figlia di Anna e Gennaro, fu una grande festa. Mio fratello Diego e la sua compagna Claudia fecero da testimoni e quell’evento mise in scena il forte legame che unisce le nostre famiglie. Nei sette anni in cui Diego fu a Napoli ci furono altre svariate occasioni per stare insieme a loro, tant’è che anche in occasione del matrimonio di mio fratello c’era Gennaro. Consolidammo un’amicizia che andava oltre il calcio. Tornando a noi, Diego mi ha confidato che gli piacerebbe allenare il Napoli, per cui desidera con tutto il suo cuore tornare qui in città. Al momento è alquanto improbabile, nel senso che ci sono delle situazioni particolari da risolvere e che rendono difficilmente realizzabile il suo sogno, ovviamente presidente permettendo”. Anche se per una sola volta, hai avuto modo di calcare il campo, con la maglia della tua Argentina, insieme a tuo fratello. Un’intera famiglia mossa dallo spirito di abnegazione per il calcio, visto che anche tuo fratello Lalo, oggi procuratore, ha tentato la strada dello sport calcistico: “Si. Ho avuto l’onore di giocare con mio fratello, addirittura indossando la maglia della mia Argentina, non me lo sarei mai

aspettato. Poi ho avuto anche la possibilità di giocare con mio fratello Lalo. È stato bello. Gennaro in una delle puntate mi ha regalato due gigantografie che immortalato quei momenti”. Diego da leader impose al presidente del Napoli di acquistare campioni pena la sua partenza, un po’ come sembrerebbe aver fatto recentemente Cavani. Matador sempre più leader di questo Napoli? “Mi fa davvero piacere che Cavani abbia preso le retini della squadra in mano e si sia imposto con il presidente, cosi come fece all’epoca mio fratello Diego, quando disse a Corrado Ferlaino «se non acquisti calciatori importanti vado via». È una dimostrazione di carattere e sta anche a sottintendere il desiderio di questo campione di vincere qualcosa di importante con la maglia azzurra. Se Cavani supera il record di Diego ne sarò davvero felice, ma oltre ad augurargli di superare il record di mio fratello, spero che vinca in azzurro anche trofei e scudetti. Ci sono due squadre che proprio non riesco a vederle giocare, perché ci soffro e mi assale l’ansia, e sono il Boca ed il Napoli e questo perché io e mio fratello queste due maglie ce le abbiamo stampate sulla pelle”.

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IL SUPERCANDIDATO: Elezioni per la Presidenza alla FIGC

I

l Presidente della FIGC, Giancarlo Abete, conferma la sua ricandidatura alla presidenza della Federcalcio, scontata la sua rielezione, non sono previste infatti altre candidature, sono a suo favore per un nuovo mandato alla presidenza della FIGC con unanimità, la Lega Pro, la Lega Dilettanti, la Lega di Serie B, e la rappresentanza degli allenatori (Aiac). Il Presidente della LND, Carlo Tavecchio, e il Presidente della Lega Pro, Mario Macalli, hanno confermato l’accreditamento della LND e della Lega Pro per la designazione alla presidenza della FIGC in occasione della prossima Assemblea Elettiva del 14 gennaio 2013. “L’unità in questi due anni e mezzo è stato un punto di forza della nostra associazione” ha notato Salvatore Gualtieri, vicepresidente del Crotone e della Lega di B. Il presidente dell’Aiac (Associazione italiana allenatori di calcio) Renzo Ulivieri ha comunicato al numero uno della FIGC, il presidente Giancarlo Abete, di avere già depositato il documento formale per l’accreditamento del candidato al vertice della Federcalcio. Positivo il bilancio dell’anno appena trascorso come sottolinea lo stesso Presidente Giancarlo Abete ai microfoni di Sky Sport: “Il 2012 è stato estremamente positivo per tutte

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le squadre azzurre. La nazionale di Prandelli ha chiuso al secondo posto gli Europei ed è quarta nel ranking Fifa; l’Under 21, con Ferrara e Mangia, si è qualificata alla fase finale dei Campionati Europei che si disputeranno in Israele; la nazionale femminile ha raggiunto la fase finale dell’Europeo in Svezia e bene hanno fatto tutte le selezioni giovanili grazie al lavoro di Albertini, Sacchi e Viscidi”.

Biografia e Carriera: Il presidente Giancarlo Abete è imprenditore, è stato politico, dirigente sportivo italiano, nato a Roma il 26 agosto 1950 è sposato e ha due figlie. È figlio del cavalier Antonio Abete e di Maria Basile entrambi campani di origini sannite, fratello dell’ex presidente di Confindustria Luigi Abete ora presidente della Banca Nazionale del Lavoro. Giancarlo Abete compie gli studi classici al


GIANCARLO ABETE Mario Pesce

liceo “Massimo” di Roma e si laurea in Economia e Commercio. È stato deputato nelle file della Democrazia Cristiana nella ottava, nona e decima legislatura dal 1979 al 1992, epletando nel suo mandato prestigiosi incarichi parlamentari. E’ imprenditore nel settore grafico, editoriale e dell’informazione e componente del consiglio di amministrazione di diverse società del Gruppo Abete. Ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Unione Industiriali di Roma e Lazio dal 1994 al 2000 e di Federturismo Confindustria dal 1999 al 2003, ha fatto parte della giunta di Confindustria del Lazio fino 2001. Dal 1989 al 1990 è stato a capo del settore tecnico della FIGC e in seguito della Lega Professionisti Serie C fino al 1997, per due volte (dal 1996 al 2000 e dal 2001 al 2006) è stato vicepresidente della FIGC, alle elezioni del 2000 ottenne la maggioranza del 67% dei voti, ma fu posto il diritto di veto. Nei mondiali del 2006 vinti dalla nazionale italiana, Abete era capo delegazione. Il 2 aprile 2007 viene eletto presidente della Federcalcio, con 266 voti su 271, succedendo al periodo di commissariamento di Luca Pancalli. Il 22 marzo 2011 viene eletto vicepresidente UEFA.

Onorificenze: È Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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LO SPAZIO DEI

Il piccolo Vincenzo Schettino.... a soli due anni ma già tifosissimo del Napoli, ma specialmente del grande Cavani

Il piccolo Emmanuel Esposito mentre sogna... un grande Napoli

...quest'anno la nostra INTER-NAPOLI è stata così..

Nello e Vincenzo in compagnia dell’«ex» Dossena

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Gravina Francesco tifa Napoli


TIFOSI Anche dalla TECNO.impianti S.r.l. SEMPRE FORZA NAPOLI

I piccoli fratelli Mario e Daniele Iannaccone entrambi tifosi asini del napoli

Iaquinto Vincenzo orgoglioso di essere tifoso napoletano Leone il cane... TIFOSO!!

Il piccolo Angelo Da Diamante Emilia Perrone segue le orme di nonno Tonino Il piccolo Tanzilli Luigi

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G e n n a ro M o n t u o r i

presenta

Il Giardino dei Semplici

in diretta

Giovedì

alle ore

20,45

DIGITALE 14 SKY 888

su

repliche Venerdì alle ore 23,00 e Sabato alle ore 11,00

lealtà • passione competenza • esperienza rispetto • trasparenza amicizia Foto in studio:

Raffaele Esposito

• Parrucchiere:

Pasquale Apreda

• Assistente di studio:

A n n a D i C h i a ra

Antonio Cicia

presenta

Aspettando Tifosi Napoletani Lunedì alle ore 22,30 su

Martedì alle ore 17 e 0,30 su

Mercoledì alle ore 12,30 su


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