Ultr'azzurro marzo 2014

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AGENZIA PUNTO SNAI IPPICA E SPORTIVA

all’interno:

Caffetteria

Maglione

VIA CUPO MOLISSO, 11/A INT. 5 PONTICELLI - NAPOLI


Gli sponsor di questo numero:

Direttore

Gennaro Montuori Nastasia Spina

II SCOMMESSE cop. PUNTO SNAI

Hanno collaborato:

III TRASMISSIONE cop. TIFOSI NAPOLETANI

Vice Direttore

F. Autiero M. Carratelli J. Salemme In redazione:

Cinzia Montuori

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EDITORIALE

6 I CONFRONTI CON I PORTOGHESI

I servizi fotografici sono di:

Raffaele Esposito

Progettazione grafica, copertina, poster e impaginazione di:

Gennaro Uccello

12 BENITEZ: IL RE DELLE COPPE 18

TATTICAMENTE PARLANDO...

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Tifosi Napoletani MUGNANO (NA) Via Cesare Pavese, III trav. 2/A tel/fax 081 745 14 33 Gli articolisti forniscono la propria prestazione a titolo spontaneo, gratuito e assumendosi la responsabilità.

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92.

MAGLIA SULLA PELLE 22 LAEGIDIO DI COSTANZO

26 LA FOTO DEL MESE CALCIATORE 28 IL DEL MESE:

CHRISTIAN MAGGIO

32 NAPOLI-ROMA

36 SASSUOLO-NAPOLI 40

IV SECORTEX cop. COLLEZIONI ARGENTO retro EURONICS post. GRUPPO TUFANO retro SARTORIA post. PORFIDIA

SWANSEA-NAPOLI

44 NAPOLI-GENOA 48 NAPOLI-SWANSEA 50 LIVORNO-NAPOLI STORIA DEL 52 LA NAPOLI EUROPEO

57 LO SPAZIO DEI TIFOSI

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LOVE YOU 5 INAPOLI 10 JAMBO1 E. LECLERC 11 MINA SPORT AMORE 16 PIZZA E... CENTRO COMMERCIALE 17 ALCENTRO NOT 20 WHY CLUBBING HOTEL 21 GRAND IL SARACENO - RISTORANTE 24 HOTEL IL SANTUARIO E 25 PIZZA PANUOZZO 27 C A D 30 HOTEL MILLENIUM 31 DIVAN LETTO E 34 CARBOIL LA VIA EN ROSE VIAGGI LA REGINA 35 PIZZERIA DEI TRIBUNALI 38 RISTORANTE WHITE CHILL OUT 39 PIZZERIA ADD’ E GUAGLIUN 42 ILALCOMMERCIO RIONE SANITÀ 43 ILALCOMMERCIO RIONE SANITÀ PANINOTECA 46 PIZZERIA DREAM VIEW CAMPI 47 ...AI FLEGREI 56 TIPOGRAFIA LA BUONA STAMPA


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Carissimi lettori, c’eravamo lasciati alla vigilia della finale di Coppa Italia forti del risultato della gara d’andata. Ebbene, gli azzurri sospiti dal magico calore del pubblico, con l’ingresso contemporaneo nel ventre del San Paolo del Pibe de oro, dopo il vantaggio del primo tempo sono riusciti a rifilare il tris alla Roma in soli dieci minuti di gara, conquistando di diritto la finale che salvo variazioni di calendario si giocherà sabato 3 maggio allo stadio Olimpico di Roma. Gli azzurri che vantano 4 Coppe Italia nel proprio palmares possono conquistare nuovamente il trofeo che darebbe accesso anche alla finale di Supercoppa italiana. Si profila quindi uno scenario allettante dove gli azzurri in caso di vittoria si troverebbero ad affrontare la Juventus che sta per laurearsi nuovamente campione d’Italia. Potremmo incontrarli anche nella finale di Europa League, dove lo stadio per l’occasione sarà diviso a metà. In campionato, dopo la vittoria contro il Sassuolo, gli azzurri ancora una volta hanno lasciato punti importanti sulla propria strada contro il Genoa e il Livorno , compromettendo la rincorsa al secondo posto, visto il mezzo passo falso dei giallorossi contro l’Inter. Ecco perché io, a differenza di tanti altri addetti ai lavori non illuderò mai i veri tifosi del Napoli, ma racconterò sempre la verità. Come ormai costatato il destino del Napoli è legato alla Juventus prima in classifica, alla Roma seconda e alla Fiorentina quarta, tutte e tre prossime avversarie degli azzurri al San Poalo. La Roma, come ricordavamo in apertura, l’abbiamo già battuta in Coppa Italia, adesso dobbiamo tentare di scavalcarla in campionato in modo da agguantare la seconda posizione e scongiurare i preliminari di Champions League. Diventa quindi fondamentale lo scontro diretto. I giallorossi hanno un calendario abbastanza complicato. Subito dopo il Napoli, dovranno affrontare il

Parma nella gara di recupero e la Juventus. La Fiorentina intanto incombe alle nostre spalle e punta al Napoli per aggiudicarsi un posto in Champions. Anche in Europa continua la traversata azzurra. Dopo lo zero a zero dell’ andata, che aveva rimandato il discorso qualificazione di una settimana, la formazione di Benitez ha battuto i gallesi dello Swansea City al San Paolo in una gara che si è dimostrata più complicata del previsto. Agli ottavi di finale il Napoli incontrerà il Porto, avversario decisamente tosto. Benitez, specialista in trofei e successi, conferma ancora una volta la sua esperienza in campo europeo. Questo però non lo ha reso immune dalle critiche. Ma ormai è così, anche un semplice fruttivendolo o un salumiere si riscopre improvvisamente allenatore avanzando critiche prive di alcun fondamento. Chi meglio del mister può conoscere le condizioni psicofisiche del gruppo, lui che vive costantemente l’ambiente e conosce il termometro della squadra? Per tutte queste ovvie ragioni ho deciso di dedicare la copertina di questo numero a Don Rafè dedicandogli un articolo che troverete all’interno di questo magazine, con l’augurio che il re delle coppe, alla guida del Napoli possa mettere in bacheca qualche altro trofeo. Vi auguro una buona lettura degli articoli che troverete in questo numero e vi rinnovo il consueto appuntamento televisivo tutti i giovedì, a partire dalle 20:45, in onda dagli studi di Tv Luna Napoli, canale 14 del digitale terrestre e canale SKY 920 Napoli Mia TV. La trasmissione più seguita dal tifo partenopeo, con un parterre ricco di illustri ospiti. La trasmissione sarà visibile su tutti i canali del bouquet Tv Luna (LunaSport, LunaMovie, LunaSat) e in streaming live sul sito www.tifosinapoletani.it. , e sul canale 680 per la regione Lazio. Tanti auguri a tutti e come sempre, dal profondo del cuore Forza Napoli!



I CONFRONTI CON I Quel gol di Clerici contro il Porto

N

on è una novità sugli schermi azzurri la squadra della città di Oporto, nel nord del Portogallo affacciata sull’Atlantico, protagonista del campionato lusitano, 27 “scudetti”, l’ultimo nel 2013, campione d’Europa nel 2004 e una infinità di altri trofei in bacheca. Il Napoli sfiderà il Porto negli ottavi di Europa League, il 13 marzo a Oporto, il 20 al San Paolo. Allenata da Paulo Fonseca, 51 anni, nato in Mozambico e prestante difensore centrale del Porto alla fine degli anni Novanta, è la squadra di Jackson Martinez, il devastante attaccante colombiano (28 anni, quasi 1,90) che è stato nei desideri del Napoli l’estate scorsa, valutazione 30 milioni di euro (il club azzurro offrì 20 milioni più Edu Vargas),

trattativa arenatasi. Tre volte il Napoli ha affrontato il Porto, due volte in Coppa Uefa negli anni Settanta e, recentemente, a Londra nell’Emirates Cup con la squadra di Benitez. L’impresa degli anni Settanta resta legata al Napoli ardente di Luis Vinicio, la formazione che sfidò la Juventus per lo scudetto, la squadra di Clerici, il gringo, e di Totonno Juliano, di Massa e Rampanti, di “birillo” Orlandini, di Salvatore “Ciccio” Esposito, finissimo centrocampista di Torre Annunziata, di Carmignani “mani di fata” in porta, di Burgnich e La Palma in difesa. Il primo appuntamento con i lusitani data il 23 ottobre 1974 al San Paolo, sedicesimi di Coppa Uefa. Orlandini decise il match (1-0). L’impresa fu al “ritorno” allo Estadio das Antas, draghi erano definiti i calciatori del Porto, maglia azzurra come il Napoli. Fu una serata fantastica in riva all’Atlantico. Una partita sofferta, tirata, entusiasmante che Sergio Clerici sbloccò e vinse (1-0) a più di dieci minuti dalla fine proiettando il Napoli negli ottavi dove

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PORTOGHESI di

il Napoli franò nel fango di Ostrava contro i cechi del Banik. La “stella” del Porto era il piccolo ma tostissimo Teòfilo Cubillas, attaccante geniale, fisico compatto, gran combattente delle aree di rigore. Il 4 agosto dello scorso anno, il Porto è stato l’avversario del Napoli a Londra per l’Emirates Cup. Era già il Napoli di Benitez (4-23-1) con Rafael; Zuniga, Gamberini, Fernandez, Dossena; Dzemaili, Radosevic; Callejon, Pandev, Mertens; Calaiò. Vigorosi e grandi palleggiatori i portoghesi col difensore Eliaquim Mangala, francese di colore, 23 anni, 1,88, che martellò Pandev e Calaiò. Il macedone portò in vantaggio il Napoli su rigore al 42’. Nel secondo tempo, gli errori della difesa azzurra spianarono la strada al Porto (31). Pareggiò Ghilas, la riserva di Jackson Martinez che non scese in campo. L’autogol di Fernandez portò in vantaggio i porto-

Mimmo Carratelli

ghesi che fecero il terzo gol con Licà su un errore di Dossena. Amen. Sarà un’altra storia in Europa League. Il Porto è “sceso” dalla Champions finendo terzo nel girone G con 5 punti all’attivo dietro all’Atletico Madrid 16 punti e allo Zenit 6 punti. Una sola vittoria dei lusitani, l’1-0 colto a Vienna contro l’Austria (1-0) con gol di

Lucho Gonzalez. Poi i pareggi contro lo Zenit a San Pietroburgo (1-1, ancora un gol di Lucho Gonzalez) e contro l’Austria Vienna ad Oporto (1-1 rete di Jackson Martinez). Battuto, poi, due volte dall’Atletico Madrid: 1-2 sul suo campo, 0-2 a Madrid. Sconfitto in casa anche dallo Zenit (0-1). Il Porto ha superato i sedicesimi di Europa League con due pareggi contro l’Eintracht di Francoforte. Allo Estadio do Dragao 2-2 con gol di Quaresma, l’ex interista, e Varela. Poi 3-3 a Francoforte con due colpi di testa di Mangala e un gol di Ghilas sempre in rimonta. Porto proiettato negli ottavi contro il Napoli per il computo dei gol “doppi” in trasferta. Sei brasiliani fanno parte della squadra di Oporto, compreso il portiere Helton (36 anni). Tutti i brasiliani vanno a giocare in Portogallo, dice Benitez. Brasiliani sono i difensori Danilo e Maicon, omonimi dei due calciatori che continua a pagina seguente 

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giocano in Italia. Brasiliano è il centrocampista Fernando. A trent’anni gioca nel Porto Ricardo Quaresma, portoghese di Lisbona, mancato e minuscolo (1,75) fenomeno nell’Inter di Mourinho. Dal Porto giunse al Napoli il mastodontico difensore capoverdiano Rolando (1,90),

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oggi all’Inter. Dal Porto al Verona è passato l’attaccante tascabile (1,69) Juan Iturbe, paraguayano. La formazione del Porto (4-23-1) che ha pareggiato a Francoforte: Helton; Danilo, Maicon, Mangala, Sandro; Herrera (54’ Ghilas), Fernando; Quaresma, Carlos, Varela (78’ Licà); Jackson

Martinez (90’ Reyes). Il Napoli ha affrontato, in Coppa Uefa, altre tre squadre portoghesi. Nella stagione 1989-90, allenatore Alberto Bigon, Il Napoli eliminò lo Sporting Lisbona nei trentaduesimi di finale. Senza gol la partita di andata in Portogallo, deciso ai rigori il match di ritorno


al San Paolo (4-3): dal dischetto sbagliarono Crippa e Maradona! Segnarono Careca, Mauro, Baroni e Ferrara. All’ultimo penalty, Paulo Jorge Gomes mandò la palla contro la traversa fallendo il pareggio e il prosieguo dei tiri dagli undici metri. Altro avversario portoghese è stato nel 1994 il Boavista, l’altra squadra di Oporto. Nei sedicesimi della Coppa Uefa, il Napoli fece 1-1 fuori casa (gol di Benny Carbone) e vinse il retour-match al San Paolo 21 con una “doppietta” di Agostini, il condor. L’avversario più recente è stato il Benfica, nel 2008. La vittoria di misura al San Paolo (3-2) pregiudicò la qualificazione al turno successivo della Coppa Uefa. A segno Vitale, Denis e Maggio, ma i portoghesi, che erano andati in vantaggio con David Suazo, la “pantera nera” honduregna che ha giocato anche nell’Inter, nel Genoa e nel Catania, segnarono ancora col gigantesco difensore brasiliano Luisao (1,93). Niente da fare a Lisbona per la squadra di Reja. Secco 2-0 (57’ Reyes, 84’ Nuno Gomes). In totale sono otto le partite “europee” del Napoli contro quattro squadre portoghesi: 4 vittorie, 3 pareggi, una sconfitta. Scarso il computo dei gol (8-6 per gli azzurri). Le formazioni lusitane si difendono tenendo palla. Non hanno grandi attaccanti e si rafforzano in difesa con esperti giocatori brasiliani.

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BENITEZ: IL RE D

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na carriera fatta di trofei e di vittorie, un allenatore di assoluta caratura internazionale. Il re delle coppe. È proprio per questa ragione che ho deciso di dedicare la copertina di questo numero a Rafa Benitez con la sua immagine contornata dalla presenza della coppa Italia, della coppa Uefa e della Champions League. Nel pensare a questo allenatore mi vengono in mente altri due grandi tecnici, il brasiliano Vinicio e l’argentino Pesaola, tutti e due innamorati di Napoli. Il primo è stato apprezzato dai partenopei per aver portato a Napoli un calcio spumeggiante, poi copiato da tanti altri allenatori. La sua squadra diede spettacolo. Il secondo, non da meno, si fece invece apprezzare dai napoletani soprattutto per il modo in cui preparava

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le partite tatticamente. Entrambi andarono molto vicino alla vittoria dello scudetto e della coppa. Due grandi allenatori che sono stati amati dai napoletani più di tutti. Sono convinto che anche Benitez potrà entrare nel cuore della gente di Napoli come ‘‘o lione’’ e ‘‘il Petisso’’, con una differenza sostanziale, che lui, al cospetto dei due potrebbe anche mettere in bacheca qualche trofeo. Nella scorsa estate è stato presentato ufficialmente come nuovo allenatore del Napoli, tra l’entusiasmo intero di una città che vedeva nel tecnico spagnolo un grande spiraglio di luce dopo la delusione Walter Mazzarri. Si presenta al cospetto della stampa mondiale in una sala gremita di giornalisti provenienti da ogni parte


ELLE COPPE di del mondo con un curriculum da fare invidia ai più grandi allenatori. Uomo di gran cultura, conoscitore di più lingue, la carriera di Benitez è una sfilza di trionfi e successi. Alla guida del Valencia riuscì a fronteggiare in una Liga super competitiva il Real Madrid, la corazzata Barcellona e il grande Deportivo aggiudicandosi così due titoli e la prima Coppa Uefa della sua storia. Nel 2012 viene scelto da Abramovich alla guida del Chelsea, dove trascina i Blues verso la conquista dell’Europa League. Con il Liverpool si

Gennaro Montuori supera aggiudicandosi la Champions, la Supercoppa Uefa e la coppa d’Inghilterra insieme a una Community Shield. Poi la breve parentesi italiana alla guida dell’Inter reduce dalla vittoria del triplete. Nonostante l’esperienza poco convincente con i nerazzurri ha lasciato comunque il segno nella storia del club conquistando la Supercoppa Italiana e la Coppa del mondo per Club in sei mesi di gestione. Tornando al Napoli Benitez è riuscito in breve tempo a dare agli azzurri un respiro internazionale. È un uomo semplice, umile, ma al contempo continua a pagina seguente 

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esigente nel proprio lavoro che svolge con assoluta devozione e attenzione, curando gli aspetti tattici nei minimi particolari. I napoletani hanno saputo apprezzarlo sin da subito per il suo sorriso, la sua semplicità ed il suo affetto caloroso, poi dopo i napolesi hanno cambiato rotta criticandolo in maniera ingenerosa. Addirittura anche fruttivendoli e salumieri (con tutto il rispetto parlando per questa categoria) gente che non ha mai toccato un pallone in tutta la vita hanno avanzato critiche. Vorrei ricordare a tutti che Benitez con oculatezza ha scelto giocatori di spessore come l’ex madrileno Albiol leader della fase difensiva partenopea, Pepe Reina suo fedelissimo dai tempi dei Reds, il talentuoso Mertens, e gli altri due ex madrileni Callejon ed Higuain. Molti non giocavano così tanto nei loro club, altri invece erano già campioni affermati. Ha saputo dare un volto e un gioco nuovo ad una squadra che all’indomani dell’abbandono di Mazzarri sembrava essere un cantiere e invece attraverso l’ esperienza che lo contraddistingue ha sfiorato gli ottavi nella massima competizione, abbandonata a testa alta con l’incredibile punteggio di 12 punti, a pari livello con le avversarie Borussia Dortmund ed Arsenal, in quello che fu nominato dagli esperti il girone della morte. Ma il Napoli adesso continua il suo cammino su un palcoscenico europeo anche se si tratta di una competizione che occupa un gradino più basso della gerarchia. Ma Benitez ha esperienza anche in Europa League. A livello nazionale quest’anno ha saputo condurre il Napoli in finale di Coppa Italia battendo con una prestazione di grande livello la Roma di Garcia, una squadra che nel campionato italiano sta disputando un’ ottima stagione. Un tre a zero secco nella gara di ritorno, ribaltando così il 3-2 dell’andata. Insomma, Don Rafè, cosi come è stato battezzato dal popolo napoletano all’indomani del suo approdo all’ombra

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del Vesuvio, ha cercato di fare del suo meglio superando i limiti di una rosa visibilmente ristretta, carente in alcuni reparti del campo e con uno squilibrio tecnico-tattico tra le seconde linee e i titolari inamovibile. Ne consegue che il Napoli si ritrova come ogni anno a dover dipendere dai suoi uomini migliori come hanno saputo dimostrare le tristi disavventure di Bergamo, il deludente pareggio di Bologna e tanti altri punti gettati all’aria per via delle


Roma. C’è però un terzo posto da difendere e perché no potrebbe esserci anche un secondo posto, obbiettivo difficile ma non impossibile. A un certo punto della stagione sembrava che Benitez stesse intraprendendo strade filoaziendaliste, come trapelava da alcune sue dichiarazioni, ma personalmente credo che il mister a costo di rimetterci la faccia nel caso in cui non dovessero arrivare i calciatori da lui richiesti preferirebbe abbandonare il progetto e cambiare aria. Auguriamoci di rivederlo sulla nostra panchina per tanti anni ancora con qualche trofeo e con la soddisfazione di poter dire un giorno ‘’bravo Rafè’’.

lacune dell’organico, voragini che se curate anzitempo avrebbero potuto rendere meno cospicuo il gap con Juventus e Roma e magari permesso al Napoli di lottare per il vertice del campionato e della Champions. Benitez è stato più volte messo sotto accusa, accusato di essere un allenatore integralista, che gioca con un modulo votato all’attacco. Sinceramente credo che se il Napoli spesso stenta a fare risultato e si dimostra indulgente in alcune partite non sia una questione di modulo o di numeri, ma che il problema sia ascrivibile agli uomini. La gente piuttosto dovrebbe essere riconoscente a questo allenatore che con la sua fama ha portato a Napoli calciatori di grande spessore, e altri campioni ancora (presidente permettendo) potrebbero vestire la maglia azzurra grazie all’attrattiva che riveste sul palcoscenico mondiale. Sotto questo punto di vista Benitez costituisce una garanzia, l’uomo giusto in prospettiva futura a questo punto della stagione, visto che ormai lo scudetto sembra dirigersi nuovamente verso la Torino bianconera, ed il secondo posto verso la

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TATTICAMENTE

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el segno della vittoria: passaggio agli ottavi di Europa League e conquista della finale in Coppa Italia...non certo il prestigio di una Champions o la vittoria in campionato ma... Continua il lavoro di Benitez per trovare il giusto equilibrio tra i 3 reparti, anche con l’innesto dei nuovi arrivi e il recupero degli infortunati. Il tecnico spagnolo, continuando nel suo credo tattico, vorrebbe il gioco del Napoli più omogeneo e continuo per riuscire finalmente a raggiungere una coesione e un collegamento perfetto tra i vari reparti, compito non semplice, visti i numerosi impegni che riducono i tempi di allenamento e la rosa ristretta con seconde linee non all’altezza delle prime. Ogni gara ha una storia a se e non sempre è facile riuscire a portare i 3 punti a casa, bisogna cercare di mantenere sempre la stessa intensità. I 3 attaccanti dietro Higuain devono sempre aiutare in fase difensiva, il centrocampo e i centrocampisti non devono mai lasciare scoperta la di-

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fesa, altrimenti si va in difficoltà contro quelle squadre che si chiudono a riccio per poi ripartire in contropiede. Contro questo tipo di squadre, bisogna giocare sempre alti e stretti per non creare spazi che favoriscono il contropiede degli avversari, ma questo comporta un gran dispendio di energie ed è proprio questo tipo di gioco, unito alla rosa limitata e al gran numero di partite ravvicinate, che genera quei cali di tensione e fisici che spesso caratterizzano il Napoli attuale. Benitez sta lavorando proprio su questo aspetto per eliminare le difficoltà di rendimento e di concentrazione. L’Europa League è uno degli obiettivi del Napoli per questa stagione, insieme alla vittoria della Coppa Italia. Lo Swansea ha creato non pochi problemi, soprattutto sotto l’aspetto della dinamicità, il Napoli ha sofferto tanto nell’arco dei 180 minuti ma contava solo vincere e lo si è fatto. Per fortuna il Napoli può contare sul genio dei


PARLANDO... di

singoli, che possono risolvere le partite in qualsiasi momento come Mertens, Callejon, Insigne, Hamsik e in particolare Higuain. L’argentino è un attaccante che non fa solo goals, ma mette il proprio gioco a disposizione della squadra; si sacrifica, effettua assist, si allarga sulle fasce per creare spazi al centro della difesa avversaria, torna a centrocampo per far ripartire le azioni. Da non dimenticare Reina, che in molte circostanze, ha salvato il risultato. Aspettando il recupero totale di un altro leader come Hamsik, che potrà aiutare non poco il gioco del Napoli. La sfida degli ottavi di Europa League, contro i portoghesi, sarà un partita di grande effetto e di grandi stimoli, i portoghesi sono forti, ma il Napoli contro questo tipo di compagini da il meglio di se. In campionato il secondo posto non è poi così lontano, bisognerà giocare partita dopo partita e conquistare il maggior numero di punti possibili, sperando in qualche passo falso della Roma.

Fortuna Autiero

Poi ci sarà la finale di Coppa Italia il prossimo maggio all’Olimpico contro la Fiorentina di Montella, squadra dal gran collettivo e dal gran bel gioco, che sta facendo molto bene in campionato ma che sarà orfana di Cuadrato, uno dei suoi giocatori fondamentali. Finale guadagnata eliminando la Roma, seconda forza della serie A, con una schiacciante vittoria per 3-0 ( all’andata era finita 3-2 ) durante una serata entusiasmante e indimenticabile per il Napoli e per i tutti suoi tifosi. Tante emozioni per il risultato, per il gran gioco espresso in campo, per l’intensità mantenuta per tutta la partita e per la presenza di Diego Armando Maradona, tornato al San Paolo dopo nove anni. Per questa stagione si punterà alla vittoria di questi 2 trofei e alla conquista del secondo posto in campionato, aspettando la prossima campagna acquisti per far sì che il Napoli possa puntare alla Champions e vincere finalmente lo scudetto!

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Il sogno della tua vita


LA MAGLIA SUL E g i d i o

DI COSTANZO

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gidio Di Costanzo nacque a Napoli il 7/7/1922. È stato un giocatore molto dotato tecnicamente, che con le sue giocate faceva letteralmente impazzire i napoletani negli anni quaranta-cinquanta. Giocò nel Napoli dalla stagione 1941/42 alla stagione 1950/51, con una breve parentesi nel 1942/43 al Cuneo in prestito e nel 1943/44 dove dovette interrompere l’attività agonistica per prestare servizio militare a causa della guerra. Cresciuto nelle giovanili azzurre ha disputato nel Napoli 153 presenze (nonostante la guerra ed il campionato non fosse formato da molte società), di cui 87 presenze in serie A con 2 gol, 66 presenze in serie B con 5 gol. Il debutto in prima squadra avvenne il 21-12-1941 in Ambrosiana-Napoli 5-1, in quell’occasione gli azzurri si schieravano con: Blason, Pretto, Berra, Milano, Fabbro, Gramaglia, Busani, Di Costanzo, Cadregari, Menti I, Venditto. Al termine della stagione gli azzurri retrocedettero in Serie B terminando il campionato al 15° posto ad un punto da Atalanta e Livorno salve all’ultima gior-

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nata. Prima mezz’ala, poi laterale, il ragazzo partenopeo venne considerato il nuovo asso napoletano, dotato di grande tecnica, perfetto nello stop volante e con una grandissima visione di gioco venne soprannominato dai tifosi azzurri “o’ deliziuso” (il delizioso). Giocatore di qualità e quantità, anche essendo molto apprezzato dal ct azzurro Pozzo, non ha ebbe mai l’opportunità di entrare a far parte della nazionale azzurra, chiuso dal blocco del “Grande Torino”. Di lui si interessarono Inter e Juventus ma la società lo dichiarò incedibile. Me-


LLA PELLE di

morabile una sua partita a Firenze con la Fiorentina nel girone misto centro-sud nel 1945/46. Gli azzurri e i viola erano tra i favoriti per la conquista di uno dei primi quattro posti, utili per l’accesso al girone finale ad otto squadre. Fu una gran partita, i viola per gli interi 90 minuti assediarono l’area azzurra, difesa dal portierone Sentimenti, senza però riuscire a realizzare alcun gol. Al 18’ invece Di Costanzo su un lungo traversone calciò al volo, mandando il pallone all’incrocio dei pali. La sua grandissima rete decise la gara. Al termine della stessa si verificò un episodio molto divertente, il magazziniere nel caricare le valigie sul taxi, si accorse che mancava quella di Di Costanzo. Il giorno dopo in un bar del Vasto, comparve per magia lo scarpino che aveva indossato Egidio nella gara di Firenze, in vetrina accanto al prezioso cimelio vi era una dedica: «Chesta è a scarpa e Di Costanzo, che senz’ombra di clemenza, ha inguaiato l’esistenza, dei tifosi di Firenze».

Gennaro Montuori

Il Napoli conquistò l’accesso al girone finale dove terminò il proprio campionato al 5° posto. Nel 1947/48 il Napoli e Di Costanzo dovettero subire un’ingiusta retrocessione per illeciti sportivi, infatti gli azzurri vennero retrocessi in ultima posizione, per un presunto tentativo di combina nella gara con il Bologna. Al termine della stagione 1950/51 “o’ deliziuso” venne ceduto. Oltre al notevole contributo da calciatore, Di Costanzo allenò la squadra partenopea nel 1968/69, undici le presenze in panchina, era il Napoli di Zoff, Iuliano, Canè, Altafini e Sivori che in quell’anno abbandonò il calcio. Promosso dal settore giovanile alla guida della prima squadra, nonostante una lunga serie positiva di risultati l’ex azzurro lasciò la panchina del Napoli a causa di un diverbio con il presidente Ferlaino che per convenienza di contratto, riaffidò il Napoli a Chiappella. In occasione degli ottanta di storia del Napoli nel 2006 Di Costanzo venne premiato come uno dei cinque napoletani più importanti della storia del calcio Napoli.

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La tradizione del Panuozzo è arrivata anche a Napoli... Adesso lo trovi anche da...


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foto di RAFFAELE ESPOSITO

LA FOTO DEL MESE



IL CALCIATORE in collaborazione con

C

alciatore dalle indiscusse qualità di corsa. Un motore inesauribile, che con le sue accelerazioni ha dato lustro al vecchio sistema di gioco attutato da Mazzarri, dove, con le sue qualità aerobiche ha dato al gruppo sia qualità in fase di impostazione che sostanza in quella difensiva guadagnandosi così, a pieno merito, la chiamata di Prandelli. In tanti al cambio di modulo avvenuto con l’avvento di mister Benitez lo avevano considerato poco adatto al nuovo schieramento tattico, ma il suo impegno e la sua disciplina hanno smentito le teorie più catastrofiste. Colonna portante delle varie classi d’età in nazionale, Maggio può giocare nel duplice ruolo di terzino destro o centrocampista esterno, bravo nel gioco aereo e forte tecnicamente. Adesso, però, riavvolgiamo il nastro del mese. Nella semifinale di Coppa Italia contro la Roma disputa una partita di grande spessore, percorrendo l’intera fascia destra senza mai fermarsi un attimo. Si invola verso porta e pennella l’ assist al bacio per Callejon, che apre la festa al San Paolo rivelandosi uno dei protagonisti indiscussi della serata. Contro uno Swansea dotato di una buona coralità di gioco (ma mai domo) si batte con decisione donando un cospicuo aiuto nella tortuosa fase difensiva. Gioie e dolori questo mese. La sua annata sembra correre su un filo.. da una parte gli ap-

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plausi, dall’altra i fischi ingenerosi all’uscita del campo contro il Chievo dopo l’ennesima prova indulgente del Napoli contro le squadre di seconda fascia. Devastante dalla metà campo in su, ma spesso in difficoltà nella fase difensiva, il numero 11 partenopeo ad oggi vanta più di 200 presenze in maglia azzurra. Dopo un momento di appannamento è rintonato a far parte degli ingranaggi partenopei con i suoi interventi puliti e le giuste diagonali. Cresciuto nelle giovanili del Montecchio Maggiore, debutta in serie A con la maglia del Vicenza nella stagione


DEL MESE di

Nastasia Spina 2000-2001 seguendo la squadra anche nella retrocessione in serie B, segnando il suo unico gol con la squadra veneta, ironia della sorte, proprio contro il Napoli. Nel 2003 passa alla Fiorentina in serie B, mentre nel 2006 torna nella massima serie passando alla Sampdoria. Nel 2007 sotto la direzione tecnica di Walter Mazzarri diventa titolare inamovibile e agevolato dalla nuova disposizione tattica che ne esalta le indiscusse caratteristiche offensive chiude l’annata con uno scoore di nove reti. E’ l’anno della consacrazione. Nel 2008 passa al Napoli per la modica cifra di 8 milioni. Reja lo schiera come esterno di centrocampo. Disputa la prima gara ufficiale in maglia azzurra contro il Panionios nel terzo turno della Coppa Intertoto. L‘ esordio in campionato avviene invece contro la Roma. Sigla la sua prima rete da calciatore azzurro contro la Fiorentina, sigillo decisivo che sancisce la vittoria dei partenopei contro i viola, una delle sue vittime preferite. Contro il Livorno il gol più bello della sua carriera, quando da posizione defilata emula Van Basten con tanto di precisione tecnica e stilistica. Conquista la qualificazione in Champions League dove esordisce nella gara esterna contro il Manchester City, disegnando l’assist a Cavani del decisivo 1-1. Insomma, questo breve flash per dire che bisognerebbe essere riconoscenti a questo calciatore che ha sempre dato l’anima per la maglia azzurra.

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COPPA ITALIA 2013/2014 - SEMIFINALE RITORNO

12 Febbraio 2014

NAPOLI ROMA

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Reina Maggio Fernandez Albiol Ghoulam Inler 51’ Jorginho (dall’85’ Henrique) 33’ Callejon Hamsik (dal 76’ Behrami) Mertens 48’ Higuain (dall’82’ Insigne) A disp.: Rafael, Colombo, Britos, Reveillere, Radosevic, Dzemaili, Bariti, Pandev, Zapata. All.: Benitez

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De Sanctis Torosidis (dal 49’ Maicon) Castan Benatia Bastos Strootman De Rossi Pjanic Ljajic (dal 55’ Fiorenzi) Destro (dal 61’ Totti) Gervinho A disp.: Skorupski, Lobont, Toloi, Romagnoli, Jedvaj, Mazzitelli, Taddei, Ricci. All.: Garcia

arbitro: ROCCHI (Firenze) NOTE: 42.231 spettatori. Angoli: 6 a 4 per il Napoli - Recuperi: 2’ pt, 3’ st.

di Nastasia Spina

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SERIE A 2013/2014

24a giornata - 16 Febbraio 2014

SASSUOLO NAPOLI

0

Pegolo Antei Cannavaro Ariaudo (dall’81’ Floccari) Gazzola Marrone (dal 67’ Chisbah) Brighi Longhi Berardi Floro Flores (dal 62’ Zaza) Sansone A disp.: Pomini, Polito, Pucino, Missiroli, Mendes, Farias. All.: Malesani

2

Rafael Maggio Albiol Fernandez Ghoulam 37’ Dzemaili Behrami (dall’85’ Radosevic) Mertens Hamsik (dall’80’ Henrique) 56’ Insigne Higuain (dal 70’ Pandev) A disp.: Reina, Colombo, Britos, Contini, Reveillere, Zapata. All.: Benitez

arbitro: CALVARESE (Teramo) NOTE: 12.000 spettatori circa. Angoli: 4 a 3 per il Napoli - Recuperi: 2’ pt, 4’ st.

di N. S.

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40


EUROPA LEAGUE 2013/2014 - 16mi DI FINALE (andata)

20 Febbraio 2014

SWANSEA NAPOLI

0

Vorm Rangel Chico Williams Davies Canas (dal 71’ Shelvey) Britton Routledge Hernandez (dal 56’ De Guzman) Dyer (dal 78’ Emnes) Bony A disp.: Tremmel, Amat, Taylor, N'gog. All.: Monk

0

Rafael (dal 46’ Reina) Maggio Britos Henrique Reveillere Inler Dzemaili Insigne (dal 74’ Mertens) Hamsik Callejon Higuain (dall’84’ Pandev) A disp.: Albiol, Ghoulam, Behrami, Zapata. All.: Benitez

arbitro: BEBEK (Croazia) NOTE: 20.500 spettatori. Angoli: 8 a 3 per il Swansea - Recuperi: 2’ pt, 4’ st.

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SERIE A 2013/2014

25a giornata - 24 Febbraio 2014

NAPOLI GENOA

1

Reina Reveillere Fernandez Albiol Ghoulam Behrami Jorginho (dall’80’ Inler) Callejon Hamsik (dal 72’ Insigne) Mertens (dall’86’ Pandev) 18’ Higuain A disp.: Colombo, Contini, Henrique, Britos, Maggio, Radosevic, Dzemaili, Zapata. All.: Benitez

1

Perin Antonini De Maio Burdisso Motta 83’ (dal 63’ Calaiò) Matuzalem Bertolacci Antonelli Konatè Gilardino (dal 46’ Fetfatzidis) Sculli (dal 78’ Centurion) A disp.: Bizzarri, Albertoni, Portanova, Sturaro, Marchese, Cabral, Cofie, De Ceglie. All.: Gasperini

arbitro: BANTI (Livorno) NOTE: 30.377 spettatori. Angoli: 5 a 5 - Recuperi: 1’ pt, 3’ st.

di N. S.

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EUROPA LEAGUE 2013/2014 - 16mi DI FINALE (ritorno)

27 Febbraio 2014

NAPOLI SWANSEA

3

Reina Maggio Henrique Albiol Ghoulam 92’ Inler Behrami 17’ Insigne (dal 68’ Mertens) Pandev (dal 59’ Hamsik) Callejòn (dall’87’ Britos) 79’ Higuain A disp.: Colombo, Britos, Fernandez, Dzemaili, Mertens, Hamsik, Zapata All.: Benitez

1

30’

Vorm Tiendalli Chico Flores Williams Davies Canas de Guzman (dall’82’ Pozuelo) Hernandez Routledge (dal 62’ Dyer) Emnes (dal 70’ Taylor) Bony A disp.: Tremmel, Amat, Taylor, Rangel, Pozuelo, Dyer, Ngog. All.: Monk

arbitro: OVIDIU ALIN HATEGAN (Romania) NOTE: 30.000 spettatori circa. Angoli: 8 a 5 per il Swansea - Recuperi: 0’ pt, 3’ st.

di N. S.

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SERIE A 2013/2014

26a giornata - 2 Marzo 2014

LIVORNO NAPOLI

1

Bardi Ceccherini Coda Emerson Mbaye Benassi Biagianti Greco (dall’82 Duncan) Mesbah Belfodil (dal 76’ Emeghara) Paulinho (dal 90’ Castellini) A disp.: Anania, Aldegani, Piccini Gemiti, Valentini, Bartolini, Rinaudo, Mosquera, Emeghara, Borja. All.: Di Carlo

aut. 39’

rig. 32’

1

Reina Maggio Fernandez Britos Ghoulam Inler Jorginho Mertens Hamsik (dall’82’ Zapata) Callejon Pandev (dal 70’ Insigne)

A disp.: Colombo, Contini, Henrique, Reveillere, Radosevic, Dzemaili, Bariti. All.: Benitez

arbitro: MAZZOLENI (Bergamo) NOTE: 11.803 spettatori. Angoli: 4 a 4 - Recuperi: 0’ pt, 3’ st.

di N. S.

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LA STORIA DEL NA N

ella storia del calcio europeo Il Napoli ha partecipato a 23 competizioni tra Coppa delle Fiere, Coppa UEFA ed Europa League. Andando a spulciare tra gli Almanacchi scopriamo che il Napoli esordì in Coppa nel 1966-67, anno in cui furono acquistati Sivori e Altafini. Per ben quattro anni consecutivi la squadra partenopea partecipò alla Coppa delle Fiere. La prima partita, gli azzurri , la giocarono contro il Wiener, vincendo 2-1 nella gara di andata con le reti di Canè e Panzanato e 3-1 nel match di ritorno allo stadio San Paolo, con i gol di Canè, Sivori e Bianchi. Nello stesso anno il Napoli affrontò il B 1909 prevalendo sulla squadra avversaria in trasferta 1-4,grazie ai gol di Canè, Altafini e la doppietta del mitico Sivori e in casa 2-1,vittoria con gol di Braca e Adorni. Nella stagione successiva, 1967-68, gli azzurri si qualificarono ai sedicesimi vincendo contro l’Hannover 96. Fu la migliore vittoria europea al San Paolo,infatti il Napoli prevalse sull’Hannover 96, 4-0 (Girardo, un autogol e doppietta del grande Altafini) ,mentre in trasferta ottenne un risultato più frequente,1-1, con il gol di Barison. La squadra partenopea, con in panchina ancora Bruno Pesaola, si qualificò nuovamente trionfando a Fuorigrotta per 4-1 contro l’Hibernian, con tripletta di Canè e rete

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di Altafini, subendo però un’incredibile rimonta nel ritorno in Scozia con un sonoro 5-0 per i britannici. Nel 1968 il Napoli affrontò i tedeschi del Grasshoppers, battuti nella partita d’andata per 3-1 con i gol di Altafini e la doppietta di Salvi. Il ritorno finì 1-0 per i tedeschi. Nell’edizione 68-69 il Napoli di Chiappella e di Di Costanzo sconfisse nella gara di ritorno il Leeds al San Paolo per 2 reti a 0 (Sala e Juliano su calcio di rigore),ma a causa del risultato del match d’andata perso 2-0 , gli inglesi vinsero con la monetina. Nella stagione 69-70, il Napoli si qualificò agli ottavi battendo lo Stoccarda, ma venne poi eliminato dall’Ajax. Nell’incontro casalingo gli azzurri riuscirono ad imporsi sulla squadra olandese, 1-0, con il gol di Manservisi. Il ritorno in Olanda però gli azzurri persero 4-0 ai supplementari. L’anno successivo la Coppa delle Fiere cambiò nome e fu ribattezzata Coppa Uefa. La prima gara fu giocata nel 1971-72 e il Napoli fu eliminato al 1° turno dal Rapid Bucarest. Nel 1974/75, dopo un grande cammino il Napoli venne eliminato agli ottavi dal Banik Ostrava. Nella partita di andata, allo stadio San Paolo, i partenopei vennero sconfitti 2-0, mentre la gara di ritorno terminò in parità, 1-1 con la rete di Ferradini. Nell’occasione, però, il Napoli rinunciò a Clerici, miglior


APOLI EUROPEO di

calciatore della formazione partenopea. Nella stagione 1975/76, il Napoli venne eliminato al primo turno dai russi del Torpedo Mosca. A Mosca, l’incontro si concluse 4-1 con gol inutile di Savoldi, un passivo che spedì il Napoli fuori dalla competizione. Nel 1978/79 fu ancora una squadra russa a spedire gli azzurri fuori dalla competizione, il Dinamo Tblisi. L’anno successivo gli azzurri vennero eliminati al secondo turno dallo Standard Liegi. All’andata la squadra partenopea incassò una sconfitta per 2-1 in trasferta con gol di Capone, mentre, nella gara di ritorno allo stadio San Paolo un ennesimo pareggio, 1-1 con gol del napoletano doc Nino Musella. Due anni dopo il Napoli venne fatto fuori ai sedicesimi dal Kaiserslautern. Negli anni di Diego Armando Maradona, nella stagione 198687 gli azzurri furono eliminati dal Tolosa sui calci di rigore per 4-3 con l’ errore di Bagni e di Maradona dal dischetto. Nella stagione 1887-88 il Napoli reduce dall’accoppiata vincente scudetto-coppa Italia partecipa di diritto alla Coppa dei Campioni. L’urna fu però sfortunata. Il Napoli beccò al primo turno la squadra più blasonata del vecchio continente, il Real Madrid. Al Santiago Bernabeu gli azzurri persero l’incontro per 2-0. Il risultato della

Jessica Salemme

gara di ritorno per 1-1 con rete di Francini decretò l’uscita anticipata dalla competizione con la delusione degli 83.000 spettatori. Fu invece nella stagione 1988-89 che il Napoli ottenne la tanto sospirata Coppa Uefa , per la prima ed unica volta nella sua storia il 17 maggio 1989 allo stadio Neckarstadion. Ai trentaduesimi gli azzurri passano il turno battendo i greci del Paok Salonicco per 10 nella gara d’andata con rete di Maradona su rigore. Il match di ritorno termina 1-1 con gol di Careca. Ai Sedicesimi è la volta del Lokomotive Lipsia. La gara d’andata finisce in parità, 1-1 con sigillo di Francini , mentre quella di ritorno 0-2 con ancora una volta a segno Francini e un autogoal dei tedeschi. Agli ottavi di finale gli azzurri superano i francesi del Bordeaux. Decisivo l’1-0 dell’ andata con rete di Carnevale, mentre la gara di ritorno finisce 0-0. Ai quarti di finale il Napoli incontra la Juventus patendo una sconfitta all’andata per 2-0, risultato ribaltato nella gara di ritorno al San Paolo per 3-0 con gol di Carnevale, Maradona e Renica memorabile al 119’ minuto. La vittoria da l’accesso alla semifinale. L’avversario, stavolta, è il Bayern Monaco. continua a pagina seguente 

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La partita d’andata termina 2-0 con marcature di Careca e Carnevale, il ritorno finisce 2-2 con doppietta del solito Careca. Adesso tocca allo Stoccarda. La finale di andata al San Paolo termina 2-1 in favore dei padroni di casa, con le reti di Careca e Maradona. Nella finale di ritorno a Stoccarda il Napoli scende in campo con un trio spettacolare, Maradona, Careca ed Alemao, peccato però che De Napoli riapra la partita con un’autorete, un passaggio azzardato al portiere azzurro che costa il gol del pareggio per la squadra tedesca. La gara termina 3-3, con le reti di Alemao, Ferrara e Careca. Il Napoli, così, batte lo Stoccarda e vince la Coppa Uefa per la gioia dei napoletani.

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Nella stagione 1989/90 gli azzurri si qualificano agli ottavi di finale dove vengono messi fuori dal Wender Brema. Nella partita di andata la squadra partenopea perse 2-3 con le reti di Careca e Alemao e nella gara di ritorno subì in trasferta una pesante sconfitta, 5-1, con l’unica rete in favore del Napoli messa a segno ancora una volta da Careca. Qualche anno dopo, nel 92-93, il Napoli si qualificò ai sedicesimi di finale imponendosi sul Valencia in Spagna per 5-0, con l’incredibile Fonseca che fu l’autore di tutte e 5 le reti e a Fuorigrotta 1-0,pallone messo in rete ancora una volta da Fonseca. Nell’Ottobre della stessa stagione, gli azzurri si confrontarono ,nel 2° turno dove vennero eliminati dal Paris SG, perdendo al San Paolo 0-2 e portando a casa dalla Francia uno 0-0. Nel 1994-95 il Napoli disputò la gara di andata degli ottavi di finale di Coppa Uefa contro l’ E. Francoforte, perdendo 1-0 in Germania e, subendo la seconda sconfitta a Fuorigrotta ,sempre con lo stesso risultato di 0-1. Questa fu l’ultima partecipazione nella competizione che di li a poi avrebbe cambiato nome, diventando l’attuale Europa League. Nel 2008, anno in cui gli azzurri festeggiarono il ritorno nel grande calcio internazionale, attraverso l’Intertoto si riaffacciano sul palcoscenico europeo agguantando la qualificazione al primo turno preliminare, dove furono però eliminati dal Benfica per 2-0. Nel 2010-11 gli azzurri arrivano ai sedicesimi di finale contro il Villareal. La partita di andata si concluse in parità, 0-0, mentre la gara di ritorno disputata fuori casa terminò 2-1 a discapito del Napoli con gol di Hamsik. Un’ulteriore partecipazione ad una competizione di Europa League nel 2012-13,la scorsa stagione, con il trionfo ottenuto dalla squadra par-


tenopea nella fase a gironi contro il Dnipro,4-2, grazie alle reti messa a segno tutte dal mitico Matador. Gli azzurri vennero eliminati poi nel 2° turno dal Viktoria Plzen, risultato 0-3 al San Paolo, in favore degli ospiti e 2-0 in trasferta per i padroni di casa. Anche in questa stagione(2013-14), il Napoli è tra le squadre partecipanti all’ Europa League per la mancata qualificazione in Champions League nonostante i 12 punti in classifica. Proprio il 20 Febbraio scorso ha affrontato lo Swansea City, nella partita di andata dei sedicesimi di finale terminata con uno sterile pareggio, 0-0.Nella gara di ritorno, il 27 Febbraio ,allo stadio San Paolo, gli azzurri si sono imposti sulla squadra gallese, trionfando 3-1 con gol di Insigne, Higuain e Inler nel finale. A venticinque anni di distanza dalla vittoria dell’unica coppa Uefa del Napoli, auguriamoci che gli azzurri possano ritornare a vincere nuovamente questo trofeo.

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