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MENDIETA
from Calcio2000 n.241
by TC&C SRL
GIGANTI DEL CALCIO Mendieta
di Fabrizio Ponciroli
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GAIZKA, ANIMA LIBERA
Meteora alla Lazio, ma giocatore dai piedi raffinati e dagli interessi molteplici…
Il nome Gaizka Mendieta, soprattutto ai tifosi della Lazio, evoca ricordi poco piacevoli. La sua esperienza nella capitale, sponda biancoceleste, è durata una sola stagione. Non è andata come lo spagnolo di Bilbao sperava ma, su questo c’è da metterci la mano sul fuoco, il ragazzo, con il pallone ci sapeva fare per davvero. Classe 1974 (lo stesso anno di nascita di Alex Del Piero), Gaizka Mendieta è stato uno dei centrocampisti più completi che la Spagna abbia mai sfornato. Doti tecniche impressionanti, ha lasciato il segno soprattutto al Valencia, dove è rimasto per nove stagioni, conquistando una Copa del Rey (1999) e una Supercoppa (1999). Nel 2001, sbarca alla Lazio per una cifra monster, pari a 89 miliardi di vecchie lire. Non riesce ad imporsi ma poco importa. Torna in Spagna, gioca, per un anno, al Barcellona, con gente come Iniesta e Xavi e poi si diverte pure in Premier League, vestendo la casacca del Middlesbrough, club con cui vince anche una League Cup (2004). Oggi fa parte della squadra delle LaLiga Legends ma, come scopriremo, ha tanti altri interessi che coltiva con passione, la stessa che ha ancora in campo…
Gaizka, partiamo dalla tua “occupazione” nella squadra delle leggende della Liga…
“Penso che per i tifosi è una grande opportunità poter vedere in campo delle leggende, in questo caso la squadra LaLiga Legends. Sono giocatori internazionali, con esperienza anche nella Liga. è un prodotto che piace alla gente, perché si dà la possibilità ai tifosi di rivedere grandi star. Ogni anno ce ne sono di nuove che si aggiungono
Il Direttore Ponciroli mentre intervista Mendieta
alla squadra, anche perché la Liga continua ad attrarre i migliori giocatori del mondo. Abbiamo l’opportunità di giocare in tanti Paesi, proprio grazie alla squadra LaLiga Legends. Per noi ex giocatori, poter giocare di nuovo e risentirsi professionisti è qualcosa di impagabile”.
Avete una squadra davvero fortissima, con campionissimi di qualità assoluta. Oltre a te, basta citare gente come Morientes, Hierro, Mijatovic e tanti altri… Ma chi è il più in forma di tutti?
“Beh, direi che Julio Baptista (visto anche alla Roma, n.d.r.) è davvero in grande spolvero, anche perché ha smesso da poco”.
Passione per il calcio ma anche per la musica. Da anni ti diletti a fare il deejay…
“È una passione che ho dai tempi in cui giocavo al Valencia. Quando ho smesso di giocare, ho avuto ancora più tempo per dedicarmi alla musica e a fare il deejay. Ho partecipato a tanti festival. Diciamo che, soprattutto in estate, è il momento in cui do più spazio alla musica. Non avrei mai pensato che sarebbe diventata un impegno così serio”.
Di che altro ti occupi?
“Beh, faccio tante apparizioni in TV. Sono ambasciatore per la Liga e pure per gli Europei del 2020. Poi mi piace anche tenermi in forma…”.
Spiegaci meglio…
“Oltre alle partite di calcio a cui partecipo, mi piace andare in bicicletta e mi diverto pure a mettermi alla prova con il il triathlon”.
In Italia sei ricordato per la tua non molto fortunata esperienza alla Lazio. Che ricordi hai di quel periodo?
“Non è andata come mi speravo, ma è un’esperienza che mi ha aiutato a crescere. Mi ha formato molto”.
In quella Lazio c’erano tanti grandi campioni, molti sono diventati allenatori, come Mihajlovic, Inzaghi e Simeone. Tu non ci pensi ad allenare?
“Ho il patentino da allenatore, l’ho preso. Non so, vediamo. Ora sono preso da tanti
LA Carriera
Stagione
Squadra
Castellón
Valencia
Valencia
Valencia
Valencia
Valencia
Valencia
Valencia
Valencia
Valencia
Lazio
Barcelona
Middlesbrough
Middlesbrough
Middlesbrough
Middlesbrough
Campionato Segunda División Liga Liga Liga Liga Liga Liga Liga Liga Liga Serie A Liga Premier League Premier League Premier League Premier League
Reti 0 0 2 1 0 1 10 12 19 14 0 6 3 0 3 0
FARO AL VALENCIA
Il miglior Gaizka Mendieta si è visto, senza ombra di dubbio, in maglia Valencia. Dopo due stagioni al Castellon, nell’estate del 1992, firma con il club dei pipistrelli. È l’inizio di una lunga storia d’amore che dura fino al 2001, anno del suo passaggio alla Lazio, in Italia: “Il momento più bello della mia carriera dico sempre che è il giorno del mio esordio come calciatore professionista perché è il giorno in cui è iniziato tutto. Non l’esordio ufficiale a Cadice, ma lo esordio come titolare a Mestalla, c’è stato l’inizio di tutto. Ovviamente ho un grande ricordo dei titoli ottenuti, delle finali giocate con il club, sono state 10 stagioni, sono molti anni, ma forse questi sono i momenti più speciali”. Il top nel 1999 quando, con alla guida il tecnico italiano Claudio Ranieri, arriva il successo in Copa del Rey (primo trofeo dopo 19 anni di attesa per il Valencia) e pure la prima Supercoppa spagnola della storia del club. Oltre alla stella Gaizka Mendieta, in quella squadra brillano giocatori del calibro di Santiago Canizares, Kily Gonzalez, Adrian Ilie, Jocelyn Angloma e pure l’italianissimo Amedeo Carboni. L’unico smacco, le due finali di Champions League persa, consecutivamente. Nel 2000, il Valencia guidato da Hector Cuper si infrange contro il Real Madrid (3-0 il risultato finale per i blancos). L’anno seguente, è il Bayern Monaco a sbriciolare, a San Siro, il sogno di Gaizka Mendieta di diventare Campione d’Europa con il suo amato club. I bavaresi si impongono ai calci di rigore, dopo che la gara termina in parità (1-1 con rete proprio di Mendieta): “Purtroppo non è andata per il verso giusto. Sono ancora convinto che quel Valencia fosse migliore di quel Bayern Monaco. Era la nostra seconda finale, ci sentivamo pronti. Un peccato che sia finita così. Se ci ripenso, mi fa ancora male”, ricorda il diretto interessato.
Il Valencia del 1999, una squadra fortissima con Mendieta in cabina di regia - Liverani
impegni”.
Il miglior allenatore che hai avuto e perché è stato il migliore…
“Il miglior allenatore per me è stato Héctor Núñez perché mi ha dato la possibilità di giocare continuamente e regolarmente al Valencia. Hiddink è stato quello che mi ha formato e quello che forse ha avuto maggiori ripercussioni su di me è stato Luís Aragonés, un grande conoscitore di calcio, dei calciatori. E’ sempre stato molto onesto con tutti loro. Ogni giocatore che ha lavorato con lui, condividerà questa opinione”.
Fai mille cose, non hai mai la voglia di fermarti e rilassarti un po’?
“Onestamente, non è facile. Viaggio tantissimo però la passione è fortissima e quindi cerco di tenere fede a tutti gli appuntamenti. Per fortuna, almeno fino ad ora, sono riuscito a fare tutto abbastanza bene. Speriamo di continuare così anche in futuro”.
Hai anche il patentino da allenatore… Alleneresti mai in Italia?
“Sì, ho il patentino UEFA A e la mia intenzione è quella di ottenere il tesserino UEFA Pro e naturalmente sì, mi piacerebbe allenare in Italia. Fare l’allenatore significa stare vicino al campo e questo è quello che ci emoziona di più. Se in qualsiasi momento arrivasse un’opportunità interessante per me, accetterei sicuramente la sfida”.
Torniamo a parlare di calcio: nella Liga c’è ancora Messi ma non c’è più CR7…
“Beh, CR7 ha fatto una scelta professionale. Cercava nuovi stimoli”.
Ti aspettavi una resa così alta nel suo primo anno in Italia?
“Sì, non avevo dubbi. Ha fatto bene in Inghilterra, ha fatto benissimo in Spagna, quindi ero più che convinto che avrebbe fatto bene anche in Italia. Ecco, forse mi aspettavo qualche difficoltà in più all’inizio, visto che, al Real Madrid, c’era la squadra che giocava per lui ma stiamo parlando di un fuoriclasse”.
OPERAZIONE LEGGENDA Cresce la richiesta di vedere in campo i campionissimi del passato…
Il fascino del passato, soprattutto se glorioso, è unico. Chi ci ha fatto emozionare con epici gol o giocate da fuoriclasse, ha sempre un posto speciale nel nostro cuore. La nostalgia per i bei tempi andati sta portando sempre più campionissimi a tornare in campo per accontentare coloro che li hanno amati e applauditi quando erano giovani virgulti dal talento sconfinato. Tante le partite organizzate per permettere ai fan di rivedere i propri idoli in maglia e calzoncini. L’ultima proposta di livello è Operazione Nostalgia Stars vs LaLiga Legends. Un evento (6 luglio, stadio Manuzzi di Cesena) che ha richiamato tantissimi tifosi. Troppa ghiotta l’occasione di vedere all’opera gente del calibro di Alex Del Piero, Edgard Davids, Fernando Morientes, Gaizka Mendieta, Fernando Hierro (e tanti altri) per lasciarsela scappare. “Operazione Nostalgia è una realtà digital che vuole far emergere i valori positivi del calcio. Grazie all’apporto fondamentale di AIC, siamo riusciti a portare la nostra realtà social anche sul campo. Direi che siamo sulla strada giusta”, confida Andrea Bini, founder di Operazione Nostalgia. Gli fa eco Tommaso Franco di AIC: “Ho incontrato Andrea Bini nel 2015. Al primo raduno, c’erano 500 tifosi per vedere quattro ex giocatori a San Babila, a Milano. In quattro anni, il fenomeno è cresciuto a dismisura e ora parliamo di eventi che coinvolgono migliaia di tifosi e tantissime leggende del passato”. L’idea di “investire” sulle Legends è ben radicata in Spagna. La squadra LaLiga Legends è seguitissima e amatissima dai fan: “La squadra Liga Legends è nata nel 2013. L’obiettivo è sempre stato quello di promuover il marchio della Liga nel mondo. Siamo stati in Messico, Portogallo, Plonia e tanti altri Paesi. Ora siamo venuti in Italia, Paese molto appassionato di calcio, proprio come il pubblico spagnolo. Liga e Serie A sono due campionati top, normale che ci siano tanto interesse attorno a queste partite”, conferma Fernando Sanz, giocatore della formazione Liga Legends. Gli fa eco Fernando Morientes, altro fuoriclasse della squadra: “È un vero piacere poter giocare nella fila della squadra delle leggende della Liga. Cerchiamo sempre di dare il massimo, anche se non è facile. Non sono più in forma quando giocavo a calcio regolarmente. Da fuori sembro in forma ma vi assicuro che gli anni passano per tutti”. Gli anni passano, eppure, ogni volta che tornano a calciare un pallone su un terreno verde, i tifosi impazziscono, dimenticando la propria fede calcistica: “Ogni tifoso che viene a questo tipo di evento, fa il tifo per tutti. Si presentano allo stadio con le magliette dei propri idoli del passato ma sostengono tutti. Lo scorso anno abbiamo giocato a Parma ed è stato incredibile vedere tutte quelle persone sugli spalti del Tardini che si divertivano, applaudendo ogni giocatore, senza pensare se fosse
Mendieta con la casacca della Lazio, stagione 2001-2002 - Liverani
Cr7 è arrivato in Italia... Messi lascerà mai il Barcellona?
“Beh, suppongo che a un certo punto Messi lascerà il Barça, ma speriamo che sia il più tardi possibile. Parliamo di un giocatore che fa parte del Barcellona, e quindi della Liga, da sempre. Bello vedere che la sua carriera è legata ad un solo club. Comunque Messi ha detto, in alcune occasioni, che vorrebbe tornare nella sua città natale per chiudere la sua carriera”.
L’evento organizzato da Operazione Nostalgia al Tardini di Parma nel 2018
o meno un giocatore della propria squadra del cuore. Questo è il bello di questa tipologia di eventi. Uno spirito che si respira solo in manifestazioni come quelle organizzate da Operazione Nostalgia”, rivela Diego Fuser, giocatore di Operazione Nostalgia Stars. E che nessuno pensi che non ci sia spazio per la competizione: “No, quando scendi in campo, non vuoi mai fare delle brutte figure. Anche se non hai lo scatto e la preparazione fisica di un tempo, vuoi sempre vincere. Sicuramente giocare al fianco di campioni che sanno stare in campo, aiuta parecchio”, conclude l’ex bomber del Real Madrid Fernando Morientes. L’impressione è che la crescita di progetti legati al mondo delle leggende del calcio sia destinata a protrarsi a lungo. Troppo forte il richiamo della nostalgia…
Intanto il Real Madrid sta attraversando un momento difficile mentre le inglesi dominano in Europa…
“Nell’ultimo anno, le squadre della Premier League hanno fatto benissimo ma, se ci si concentra sugli ultimi 10 anni, direi che il calcio spagnolo ha fatto risultati grandissimi. Comunque, sicuramente, la Premier League, insieme alla Liga, sono i due campionati migliori in Europa”.
In Italia aspettano Guardiola per un rilancio a livello internazionale…
“Sono sicuro che, prima o poi, vedremo Guardiola in Italia. Bisogna solo aspettare”. Parola di Gaizka Mendieta, meteora nella sua avventura italiana ma stimatissimo all’estero dove ha sempre dimostrato di essere un fuoriclasse assoluto. Anche adesso che non gioca più a calcio, è coinvolto in progetti ambiziosi e prestigiosi. C’era da aspettarselo da uno che coltiva mille passioni, tutte con la massima cura…