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RAPID VIENNA

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SERGIO PELLISIER

SERGIO PELLISIER

IL VALZER SPECIALE Maglie Storiche - Rapid Vienna di Gianfranco Giordano Alla scoperta della storia della maglia di uno dei club più blasonati d’Austria…

DEL RAPID

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Afine ‘800 Vienna era una città in fermento, Freud, Klimt, Strauss, Schnitzler e tanti altri personaggi rendevano la città una delle capitali mondiali della cultura e l’Impero asburgico era all’apice della sua potenza, nonostante si cominciassero a vedere le prime crepe che porteranno nel giro di due decenni al crollo. In questo ambiente effervescente cominciano a nascere i primi sodalizi sportivi, anche qui come nel resto del mondo furono gli inglesi o gli austriaci di ritorno a diffondere cricket, rugby e calcio. Il 22 agosto 1894 venne fondato il primo club calcistico austriaco, si tratta del

First Vienna FC, tre anni dopo e precisamente il 22 luglio 1897 nasce l’Erster Wiener Arbeiter-Fußball-Club, letteralmente Primo Club Calcistico Viennese dei Lavoratori, colori sociali rosso e blu, il rosso rappresentava i lavoratori e il blu la libertà, la sede del club era nel distretto di Rudolfsheim, attualmente XV distretto. I fondatori erano principalmente dipendenti della fabbrica di cappelli Böhm, avevano appreso i rudimenti del football da operai specializzati inglesi che si occupavano dei macchinari della fabbrica. Gli inizi sportivi furono disastrosi, dopo una prima amichevole finita 1-1 con il Meidlinger i Lavoratori misero

in fila una lunga serie di sconfitte, nel 1898 non vinsero neanche una partita registrando in alcuni casi dei passivi molto pesanti. Teatro di queste prime esibizioni era la Schmetz, piazza d’armi prospiciente la caserma Radet- zky usata principalmente per esercitazioni militari. L’8 gennaio 1899, nella speranza di mettere freno a questa lunga serie di sconfit- te, i soci decidono di cambiare denominazione in Sportclub Rapid, su ispirazione del Rapid Berlin, naturalmente i Rossoblù continuarono a perdere anche con la nuova denominazione. Oltre alla speranza di trovare qualche vittoria, all’origine del cambio di nome c’è anche un motivo pratico in quanto le autorità imperiali avevano cominciato a perseguitare le associa- zioni dei lavoratori, così i soci del club decise- ro che un nome neutro avrebbe evitato loro dei problemi. La prima divisa era composta da una camicia rossa con collo, polsini e taschini blu abbinata a pantaloni e calzettoni neri. Dopo una serie di coppe e tornei organizzati dai club, nel 1900 venne fondata la FußballUnion, che organizzò il primo campionato ufficiale a livello cittadino, il Rapid venne inserito in seconda divisione e si classificò al terzo posto. Il 12 maggio 1901 i viennesi giocarono la prima partita in trasferta, pareggio 1-1 con- tro i praghesi dell’FC Austria, l’anno successi- vo la maglia diventa rossoblù divisa a metà con collo a camicia chiuso da bottoni. Nel 1903 il Rapid si trasferisce nel campo sportivo di Rudolfsheim, un vero campo dedicato alle attività sportive inaugurato il 14 marzo 1903, sconfitta 0-3 contro l’SC Graphia. Nella pri- mavera del 1906 il campo venne ampliato con la costruzione di tribune e di una sede sociale, per festeggiare i lavori venne organizzato un torneo della durata di una settimana nel mese di giugno. In concomitanza con il torneo il Ra- pid decise di cambiare colori sociali da rosso- blù, probabilmente le vecchie maglie erano logore a causa dei numerosi lavaggi, a bianco- verde. La nuova divisa è composta da maglia a righe orizzontali bianche e verdi con collo a

1902 1903

1928 1929 1889 1900

1915 1916

girocollo bianco chiuso da botto SPECIALE Maglie Storiche - Rapid Vienna - ni, i pantaloncini e i calzettoni sono neri. I nuovi colori sono si- curamente legati al territorio, secondo una teoria riprendono i colori dello stemma araldico di Rudolfsheim, altri sostengono che bianco e verde derivano dai colori della linea del tram 49 che attraversava il distretto. In quegli anni nasce il Rapidgeist, ovvero lo spirito del Rapid, nei pressi del campo sorgeva la chiesa e l’oro- logio della torre campanaria fun- geva da segna tempo per la par- tita, allo scoccare delle 17.00 il pubblico cominciava ad applau- dire incessantemente e dava la carica ai giocatori per un ultimo quarto d’ora di gioco arremban- te. Un po’ come il Grande Torino qualche anno dopo. Il 15 maggio 1910 il Rapid gioca la sua ultima partita a Rudolfsheim, ospiti di giornata gli ungheresi del Nemzeti SK di Budapest per il ri- sultato di 1-1. La città di Vienna aveva deciso di non rinnovare il contratto di affitto per dare spa- zio ad un’area mercatale, un nuovo terreno venne trovato nel distretto di Hütteldorf alla perife- ria occidentale della città. Il nuo- vo stadio venne inaugurato il 28 aprile 1912, vittoria per 2-1 con- tro il Wiener AC. Nella stagione 1911/12 la Niederösterreichi- scher Fußballverband (Federa- zione Calcio Bassa Austria) orga- nizzò quello che viene considerato il primo campionato di calcio austriaco, vi partecipa- vano undici squadre tutte di Vien- na. Il Rapid giocò le prime dieci partite in trasferta per la man- canza di uno stadio, successiva- mente, nel girone di ritorno dopo l’inaugurazione del campo di Hütteldorf, dieci partite in casa. Il Rapid, che in questa stagione passava a una maglia a strisce verticali con collo chiuso da lac- cetti, vinse il titolo con un punto di vantaggio sul Wiener SC. Nel secondo decennio del secolo scorso il Rapid è la squadra lea- der del movimento calcistico au- striaco. I Biancoverdi vincono otto titoli dei primi dodici cam- pionati, piazzandosi due volte al secondo posto. Nel 1918/19 il Rapid vince la prima edizione della coppa nazionale, realiz- zando il primo double insieme al campionato. Le vittorie numero- se, le origini proletarie del club e la presenza in squadra di Josef Uridil, forse il primo calciatore austriaco ad ottenere una popo- larità fuori dal campo di gioco, portarono il Rapid ad essere la squadra di calcio più popolare del paese a partire dagli anni ‘20. In questi anni il verde diven- ta il colore predominante, nella stagione 1915/16 la maglia è verde con un vistoso collo bianco chiuso da laccetti, dalla stagio- ne seguente la maglia è com- pletamente verde. Nel 1924 ven- ne introdotto il professionismo nel calcio austriaco, la possibili- tà di pagare i giocatori migliori sovvertì le gerarchie del calcio viennese e per qualche anno il Rapid lasciò le prime posizioni del campionato. Nella stagione 1923/24 i Biancoverdi tornarono ad indossare la maglia a righe orizzontali con collo chiuso da

laccetti, in questi anni il Rapid è una delle squadre più forti d’Europa tanto che il Bolo- gna nel 1925 decide di giocare la finale del campionato italiano con maglia verde e panta- loncini neri su ispirazione del club viennese. Interessante la divisa della stagione 1928/29, maglia verde con vistoso collo bianco e mani- che bianche, pantaloncini e calzettoni sempre neri con bordino bianco verde, con questa di- visa il Rapid vinse la Mitropa Cup nella stagio- ne successiva, battendo nella doppia finale lo Sparta Praga. L’introduzione del professioni- smo favorì da parte dei principali club la ne- cessità di aumentare gli incassi (un secolo fa i problemi erano gli stessi di oggi), Hugo Meisl, segretario della federazione austriaca ebbe l’idea nel 1927 di organizzare un torneo a cui avrebbero partecipato i principali club di Au- stria, Ungheria, Cecoslovacchia e Jugoslavia, due anni più tardi l’Italia sostituì la Jugoslavia. Era nata la Coppa dell’Europa Centrale, più conosciuta come Mitropa Cup e da molti con- siderata la mamma della Coppa Campioni. Dello stesso progetto faceva parte la Coppa Internazionale dedicata alle quattro squadre nazionali. Negli anni ‘30 il Rapid indossa di- verse divise alternandole da una stagione all’altra, se non nel corso della stessa stagio- ne. Maglia completamente verde con collo a V, maglia verde con collo a camicia chiuso da laccetti e vistosa fascia orizzontale bianca, maglia a strisce verticali con collo a camicia bianco chiuso da laccetti, sono anni in cui il Rapid fatica a rimanere ai vertici del calcio na- zionale. Il 12 marzo 1938 la Germania nazista invade l’Austria da questo atto detto in tedesco Anschluss, nasce una sola nazione. L’azione politica modificherà completamente la vita austriaca, anche il calcio subirà le conse- guenze e da questo momento il campionato austriaco sarà considerato una Gauliga e il vincitore parteciperà alle finali per la vittoria del campionato tedesco di calcio. Il Rapid vin- se nel 1938 la Coppa di Germania, battendo in finale l’FSV Francoforte e nel 1941 riuscì

1945 1946

1953 1954 1940 1941

1951 1952

SPECIALE Maglie Storiche - Rapid Vienna nell’impresa di vincere il campionato battendo in finale il fortissimo Schalke 04. Unica squadra austriaca a riuscire nell’impresa (il First Vienna venne sconfitto in finale l’anno successivo), il Rapid superò nel girone di qualificazione Vfl Neckarau, Stuttgarter Kickers e TSV Monaco 1860, in semifinale i viennesi ebbero la meglio per 2-1 sul Dresdner SC guadagnandosi l’accesso alla finale. Il 22 giugno 1941, davanti a 95.000 spettatori, si giocò la finale all’Olympiastadion di Berlino in una giornata calda e assolata. I tedeschi segnarono due reti nei primi minuti della partita e triplicarono nel secondo tempo, quando tutti pensavano ad una vittoria dello Schalke, gli austriaci riuscirono a segnare quattro reti in undici minuti (dal 60’ al 71’) le ultime tre realizzate da Bimbo Binder. Quel giorno il Rapid scese in campo con una maglia verde con collo a girocollo bianco. Alla ripresa dell’attività agonistica nella stagione 1945/46 il Rapid vinse il campionato, la maglia era verde con collo

a camicia chiuso da laccetti. Nella stagione 1948/49 ritorna la maglia a strisce verticali biancoverdi con collo bianco a camicia chiuso da laccetti, la stagione seguente sempre strisce verticali ma il collo bianco è a V. Nella stagione 1950/51 maglia a righe orizzontali con collo a V bianco, pantaloncini neri e calzettoni biancoverdi a righe. Nel 1953/54 maglia verde con collo bianco chiuso da laccetti e vistosa fascia bianca diagonale, i pantaloncini sono bianchi e i calzettoni verdi con risvolto bianco. Nella stagione 1956/57 maglia completamente verde con collo a girocollo, pantaloncini neri e calzettoni verdi con risvolto bianco, sulla maglia compare una R come stemma sociale. Dalla stagione successiva e fino alla fine degli anni ‘60 vengono usate maglie a strisce verticali, con strisce prima di larghezza media e poi più larghe, i pantaloncini prima neri e poi bianchi mentre i calzettoni sono biancoverdi a righe. Nel 1961 i Viennesi raggiungono le semifinali di Coppa dei Campioni, dopo aver per-

so a Lisbona per 3-0 il 4 maggio ospitano il Benfica al Prater. A cinque minuti dalla fine, sul risultato di 1-1, l’arbitro inglese Leafe nega un rigore ai padroni di casa e si scatena un vero putiferio sugli spalti e in campo, Leafe è obbligato a fischiare la fine della partita in anticipo per evitare un’invasione da parte del pubblico mentre in campo si scatena una ris- sa tra i giocatori. Nella stagione 1966-67 un’insolita camicia verde con collo a camicia bianco e maniche bianche vede il Rapid vince- re l’ennesimo titolo, la stagione successiva arriverà il venticinquesimo titolo di campione. Nella stagione 1970/71 il Rapid sfoggia una maglia più moderna verde con collo a girocol- lo bianco, pantaloncini neri e calzettoni verdi con bordo bianco, la vera novità della stagione è la comparsa del primo sponsor commercia- le sulla maglia del club viennese, si tratta del- la Raiffeisen Bank, colosso bancario austria- co, dalla stagione successiva comparirà il logo della Zentralsparkasse, sempre dello stesso gruppo bancario. A partire dalla sta- gione 1974/75 il club si legò alla ditta produt- trice di mattoni e materiali edili Wienerberger, come quasi tutti i club austriaci in quegli anni cambiò anche la denominazione ufficiale in SK Rapid-Wienerberger, sempre in quella stagione l’Adidas cominciò a fornire divise marchiate al club. Nella seconda metà degli anni ‘70 bellissime maglie verdi con collo a gi- rocollo bianco e strisce del fornitore bianche sulle maniche, i pantaloncini neri o bianchi, sempre marchiati con le tre strisce, e calzet- toni verdi. Nel 1977 il Rapid si trasferì al Gerhard Hanappi Stadion, nel 2014 un ultimo trasloco nel nuovo Allianz Stadion. Nel 1981/82 la maglia diventa biancoverde a strisce verti- cali con collo verde a V, i pantaloncini sono bianchi e i calzettoni a righe, con questa divisa il Rapid mette fine ad una striscia negativa di tredici anni senza vincere il titolo, questa è an- che la divisa indossata dai viennesi in occasio- ne della loro prima finale di Coppa delle Cop- pe il 15 maggio 1985 a Rotterdam, sconfitta

1966 1967

1970 1971 1956 1957

1968 1969

per 3-1 contro l’Everton. In questi anni gioca SPECIALE Maglie Storiche - Rapid Vienna per il Rapid Hans Krankl, uno degli attaccanti più forti del decennio. Per tutti gli anni ‘80 l’Adidas propone questa divisa, nella stagione 1991/92 il fornitore è la torinese Kappa che propone esattamente la stessa divisa del fornitore tedesco. Dal 1992/93 il fornitore è la Diadora che nelle prime tre stagioni presenta una maglia verde con sottili strisce verticali bianche e una fascia orizzontale di forma irregolare, il collo a camicia bianco è chiuso da un bottone, pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi con bordo verde. Nella stagione 1995/96, divisa composta da maglia biacoverde a righe orizzontali con collo a camicia bianco, pantaloncini e calzettoni bianchi, i Viennesi raggiungono per la seconda volta la finale di

Coppa della Coppe, l’8 maggio 1996 incontrano a Bruxelles il PSG soccombendo per 1-0. Nelle stagioni 1996/97 e seguente maglia verde con vistosa fascia verticale bianca centrale con collo a camicia bianca, pantaloncini e calzettoni sono di preferenza bianchi. Il contratto con la Diadora termina nella stagione 1998/99, la ditta italiana propone una maglia bianca con fianchi verdi, maniche blu e verdi e collo a camicia verde, pantaloncini e calzettoni bianchi. Con il nuovo millennio torna la Adidas come fornitore, maglie diverse ad ogni stagione proponendo abbinamenti di verde e bianco in diverse combinazioni. La seconda maglia del Rapid è stata per quasi un secolo bianca con bordi verdi, le poche volte che necessitava il cambio, a metà degli anni 70 è stata usata

una maglia bianca con fascia verticale verde, forse ad imitare l’Ajax che in quel periodo andava per la maggiore, a partire dalla stagione 1994/95 si è deciso di usare i colori rosso e blu delle origini. Un’eccezione c’è stata nell’autunno del 1984 quando il Rapid incontrò il Celtic negli ottavi di Coppa delle Coppe, era la prima volta che i Viennesi giocavano contro una squadra che indossava gli stessi colori. Dopo aver vinto in casa per 3-1, il Rapid affrontò la trasferta in Scozia indossando un completo azzurro in riferimento ai colori dei Rangers. Il Celtic vinse per 3-0 una partita molto dura, durante l’incontro vennero gettate in campo alcune bottiglie di vetro e l’UEFA ordinò la ripetizione della partita in campo neutro, si giocò a Manchester all’Old Trafford un mese dopo e il Rapid vinse 1-0 indossando una divisa completamente rossa in onore del Manchester United. Un logo comparve sulla maglia nella stagione 1956/57, si trattava di una R maiuscola bianco sulla maglia verde e scomparve a fine stagione. Lo stemma sociale tornò, in maniera definitiva nella stagione 1991/92, si trattava di un logo in bianco e nero stilizzato, dalla stagione successiva comparve il vero stemma sociale: scudo biancoverde e scritta Rapid rossa in campo blu, il tutto circondato da foglie di alloro.

Un ringraziamento particolare a Laurin del Rapideum, il museo del club, per la sua disponibilità e per gli aneddoti che mi ha raccontato. Nel catalogo HW del Subbuteo il Rapid è il numero 36, maglia biancoverde a strisce verticali con pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi con bordi verdi.

1992 1993

2018 2019 1984 1985

1994 1995

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