cinema&fiction Anno 66 - numero 8 dicembre 2014 - 2,00 €
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TORINO FILM FESTIVAL Il cinema è vivo giovane e indipendente NINO FRASSICA Una biografia semiseria tra bugie vere e false verità FRANCO BIXIO Le sette vite di Sette note in nero UNA VITA PER IL CINEMA Le Medaglie d’Oro si ritrovano allo Spazio Novecento
Lucio Dalla Torna a
Sorrento
Le Giornate Professionali dall’1 al 4 dicembre
002_PBC_Una vita per il cinema_Cinecorriere Red 24/11/14 16.28 Pagina 2
M E D A G L I E D ’ O R O - U N A V I TA P E R I L C I N E M A
Vii diamo aappuntamento V appunt ppuntamento alla 36a edizione Realizzato Realizz atto da
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ASSOCIAZIONE ASSO CIAZIONE
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Rivista illustrata di Cinema e Fiction fondata e diretta da Alberto Crucillà dal 1948 Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948 Direttore Responsabile Renato MARENGO renatomarengo43@gmail.com Direttore Editoriale Andrea SPLENDORE a.splendore@cinecorriere.it Vicedirettore Luigi AVERSA l.aversa@cinecorriere.it Art Director Stefano SALVATORI dasdesigner@gmail.com Realizzazione Das Designer Grafici&Giornalisti Associati Largo dei Fiorentini, 1 00186 Roma Tel. 06 68308712 (*11) Hanno collaborato Chiara Campanella Lorenzo Rossi Editore CDA srl Viale Liegi,7 00198 Roma info@servizieditorialicda.it Pubblicità settoriale A.P.S. Advertising s.r.l. Via Tor De Schiavi, 355 00171 Roma Tel. 06 89015166 Fax 06 89015167 info@apsadvertising.it www.apsadvertising.it Stampa Arti Grafiche Celori www.grafichecelori.com © Cinecorriere - tutti i diritti di riproduzione sono riservati.
editoriale
Là dove il mare luccica... Con Lucio a Sorrento e Torino
orrento in festa, non solo perché ospita ancora una volta le Giornate Professionali di Cinema, dove le maggiori case di distribuzione presentano i loro listini, ma perché tra i film presenti nell’edizione di quest’anno ce n’è uno che sta particolarmente a cuore ai sorrentini ed è Senza Lucio, film di Mario Sesti dedicato al compianto Lucio Dalla che, come il grande Enrico Caruso, è stato adottato e amato dagli abitanti di questo piccolo paradiso terrestre che è “il golfo di Surriento...”. Abbiamo raccolto in proposito una emozionante testimonianza del direttore del Centro di Produzione della Rai di Napoli, Francesco Pinto, sorrentino doc, che ci ha confessato, in una breve intervista che pubblichiamo in questo numero, che proprio grazie alla presenza di questa grande festa di film nella sua città, sin da giovanissimo gli è venuta quella febbre del cinema che l’ha portato a fare di quella passione la sua professione in Rai. Mi associo all’ammirazione per Dalla, di cui ho avuto il piacere di essere amico, e voglio ricordare la sua grande e disinteressata disponibilità in occasione di una trasmissione televisiva che con Pergolani ho dedicato alla raccolta di fondi per una scuola di musica a San Giovanni a Teduccio a Napoli: Caruso per San Giovanni a Teduccio con Licia Colò e Massimo Cotto e tanti grandi nomi del Napule’s Power. Senza Lucio è stato presentato con successo qualche giorno fa anche al Torino Film Festival dove il nostro Luigi Aversa è andato come inviato per
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L’opinione espressa dagli autori non impegna la Direzione. Tutto il materiale ricevuto, e non richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito.
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sommario
www.cinecorrierenews.it
n.8- dic 2014
Giornate del Cinema di Sorrento Là dove il mare luccica... di Renato Marengo
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32° Torino Film Festival Tutte le famiglie del mondo di Luigi Aversa
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Nino Frassica Un’autobiografia semiseria di Renato Marengo
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Edoardo Natoli “Il nuovo Tim Burton” di Luigi Aversa
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Noemi Cognigni Belfiore Fra Hollywood, Napoli e il sogno di L.A.
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un altro servizio che pubblichiamo in questo numero. Spazio quindi a giovani registi come Emanuele Pecoraro ed Edoardo Natoli, quest’ultimo anche attore (è Carlo, il fratello minore di Giacomo Leopardi ne Il giovane favoloso di Martone) che ha vinto come regista il Cinemaster di Studio Universal con il corto di animazione in stop motion Secchi, che a Hollywood’gli è valso l’appellativo di “nuovo Tim Burton”! E spazio a due giovanissime: Noemi Cognigni, modella e attrice napoletana prossima all’esordio nel lungometraggio con Un calcio d’amore, le cui riprese sono iniziate in questi giorni, e Liliana Fiorelli, che interpreta la figlia di Claudio Bisio in Confusi e felici, attualmente nelle sale. C’è poi una simpatica intervista a Franco Bixio sulle sette vite della colonna sonora di Sette note in nero, di cui Bixio è autore assieme a Tempera e Frizzi e che, oltre a essere stata utilizzata da Tarantino in Kill Bill, viene periodicamente riproposta in nuovi film e cortometraggi. C’è poi la presentazione di Master of the Universe, film documentario sul potere delle banche, in uscita in questi giorni. Infine, il resoconto della cerimonia di premiazione delle Medaglie d’Oro “Una vita per il cinema” e una divertente intervista a Nino Frassica nel suo nuovo ruolo di “scrittore serio” (libro tutto da ridere, ovviamente). Concludiamo con gli auguri a Giorgio Gosetti, nuovo direttore della Casa del Cinema di Roma. Renato Marengo Liliana Fiorelli Cinema, passione che viene da lontano di L.A. 15 Franco Bixio Le sette vite di Sette note in nero di Luigi Aversa
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Emanuele Pecoraro Un debutto promettente di Chiara Campanella
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Le Medaglie d’Oro del cinema si ritrovano allo Spazio Novecento di Chiara Campanella
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Master of the Universe Le rivelazioni shock di un broker di Lorenzo Rossi
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Giornate di Cinema Sorrento 2014
di Renato Marengo
Là dove il mare luccica... Senza Lucio, omaggio a Dalla, è uno degli appuntamenti speciali della manifestazione in programma a inizio dicembre. Il sorrentino doc Francesco Pinto ci parla dello stretto rapporto della città con l’evento
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n appuntamento fondamentale per chi opera nel cinema, dove conoscere i film del 2015, approfondire l’andamento del mercato e affrontare i più importanti temi di attualità con gli altri operatori». Con queste parole, Luigi Cuciniello, neo Presidente dell’Anec presenta le Giornate Professionali di Cinema che si svolgono a Sorrento dall’1 al 4 dicembre. «Nel corso degli anni – continua Cuciniello – la manifestazione ha avuto anche il merito di aprirsi sempre più alla città con l’organizzazione di un programma che, fino al 6 dicembre, prevede vari eventi aperti a tutti». Tra questi la proiezione
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del film Disney Big Hero 6, Pride di Matthew Warchus, The Rover di David Michod, con Robert Pattinson, mentre Pedro Almodovar presenta: Storie pazzesche di Damian Szifron. Previste due proiezioni Agiscuola: Corri ragazzo corri di Pepe Danquart e Cristiada di Dean Wright. E poi gli omaggi, che sono per Sophia Loren, cittadina onoraria, con il restaurato Una giornata particolare; e per Dalla, con Senza Lucio, film di Mario Sesti girato in parte anche a Sorrento, che ripercorre la vita dell’artista, attraverso gli occhi di colui che gli è stato più vicino negli ultimi vent’anni, Marco Alemanno.
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Pagina accanto, in apertura: Lucio Dalla (foto di Marco Alemanno). In basso, da sinistra: Francesco Pinto, Luigi Cuciniello, Corri ragazzo corri, Big Hero 6
Chiediamo a un sorrentino doc, Francesco Pinto, Direttore del Centro di Produzione Rai di Napoli, come mai una piccola città come Sorrento ospiti negli anni una così importante vetrina, che in quanto a presenza di film di spessore e di personaggi celebri (quest’anno, tra gli altri, ci saranno Verdone, De Sica, Siani, Argentero, Angiolini, Cucinotta) non ha nulla da invidiare ad altre manifestazioni. «Quando a Venezia la contestazione, in maniera affrettata e ideologica, espelle quasi completamente il glamour, Sorrento, con entusiasmo, gli apre le porte, senza per questo disdegnare qualità e impegno. Il Cinema con la C maiuscola trova qui subito il suo ambiente naturale, sia per la sua natura che per il carattere dei suoi abitanti. La città, e soprattutto noi giovani di allora, accoglie con entusiasmo personaggi come Bergman, Virna Lisi, Mastroianni. Ma oltre al glamour, accanto a film popolari, il cinema straniero più impegnato trova sempre ospitalità a Sorrento. Ricordo che due mesi dopo l’invasione della n. 8 - dic 2014
Cecoslovacchia, a Sorrento siamo stati gli unici a vedere un film sui fermenti rivoluzionari che esplodevano a Praga, sfuggito per un pelo alla censura che due mesi dopo avrebbe tolto dalla circolazione qualsiasi traccia di ribellione, censurando idee e creatività non allineate La presenza del Cinema nella mia città fu un colpo di fulmine per questo mondo ai confini della realtà che mi ha portato a desiderare con tutte le forze di lavorare in questo ambiente e in quello della Tv. Quest’anno la città è particolarmente interessata all’evento, perché tra i film presentati c’è Senza Lucio, su Dalla, che la città aveva subito adottato. Sono certo che Lucio, da dove sta ora, ci guarda e certamente rimpiange qualche bella giornata nel bar di Angelo Leonelli che gli raccontava la storia di Caruso. Dalla, come tutti i personaggi famosi che frequentano e hanno frequentato Sorrento, rimarrà per sempre legato alla città e al suo mare. Siamo contenti che questo film lo riporti, anche se solo per qualche giorno, a casa...». nnn
A fianco: Storie pazzesche. Sopra, da sinistra in senso orario: Una giornata particolare, The Rover, Pride, Non sposate le mie figlie!
Anticipazione
Stefano Sollima Da Suburra a Gomorra 2 ra i film che vedranno la luce nel 2015 ce n’è uno le cui riprese sono iniziate da poco. Si tratta di Suburra, dal romanzo omonimo di De Cataldo e Bonini. Un sequel di Romanzo Criminale che quindi non poteva che essere diretto da Stefano Sollima, regista le cui serie tv non hanno nulla da invidiare alle produzioni per il grande schermo. Sollima, poi, girerà anche l’atteso Gomorra 2. Stefano Sollima
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di Luigi Aversa
32° Torino Film Festival
Tutte le famiglie del mondo Una panoramica sulle pellicole della rassegna che si è tenuta nel capoluogo piemontese dal 21 al 29 novembre. Lavori provenienti dai quattro angoli del mondo attraversati da un sottile filo narrativo islacche, allargate, divise, finte, disgregate, anomale e negate: volendo cercare un tema comune fra le pellicole della 32. edizione del Torino Film Festival che si è tenuta dal 21 al 29 novembre, ci è sembrato di individuare una sottile linea che attraversa buona parte di quelle che noi di Cinecorriere abbiamo avuto l’opportunità di vedere: la famiglia. I temi messi in campo erano molteplici, ma questo in particolare, fra quelli individuati nelle varie sezioni, ha catturato il nostro sguardo. A cominciare dalle due famiglie, opposte ma uguali, di Ogni maledetto Natale, la commedia politicamente scorretta del trio di autori di Boris, Ciarrapico-TorreVendruscolo. Seppur allergico al Natale, il manager Massimo (Alessandro Cattelan, esordio cinematografico su-
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perato a pieni voti) accetta di trascorrere la sera del 24 in uno sperduto paesino della Tuscia con Giulia (Alessandra Mastronardi), che ha conosciuto solo tre giorni prima, e con i familiari, rozzi e volgari, di lei. Sarà la notte della Vigilia più assurda di tutta la sua vita. Esperienza ribaltata il giorno dopo per la sua dolce metà, che si ritrova in una lussuosa magione romana tra decine di domestici indaffarati e supponenti, parenti in guerra per la gestione degli affari o in fibrillazione per le donazioni “pelose” e le pietanze da servire. Nessuno ne esce bene, ma si ride, amaramente. È una famiglia perfetta quella del film norvegese Turist. Una mamma, un papà, due figli sono sulle Alpi per la settimana bianca. Tutto fila liscio, fino all’imprevisto, una valanga che
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Pagina accanto, apertura: Ogni maledetto Natale. Sotto, in senso orario: l’horror The Babadook, la commedia malese Men Who Saved the World, Let’s Go, Diplomatie
viene giù dalla montagna davanti ai loro occhi. Panico, ma niente più, la slavina è senza conseguenze per nessuno. Ma quelle psicologiche per la famigliola felice saranno devastanti. Non ha famiglia, ma prima ne aveva una da “Mulino Bianco”, Luca Musella, protagonista del documentario di Antonietta De Lillo Let’s Go. Le conseguenze della crisi, globale e personale, lo hanno portato fuori dal mondo. Nel nuovo ambiente di sottoproletariato marginale a cui la vita lo ha indirizzato la sua nuova famiglia è fatta di piccoli gesti solidali scambiati con migranti, prostitute e senzatetto. Un mondo per certi versi simile a quello di Stray Dog, il biker protagonista del docufilm di Debra Granik. Reduce del Vietnam, Ron Hall si sente straniero nella sua terra. Per fortuna che con lui c’è la tenera moglie messicana e i due figli di questa, più gli amici che vivono nella singolare comunità di anziani biker e veterani. Facendo leva sull’affetto per famiglia del governatore nazista di Parigi, il console svedese Nordling riesce a n. 8 - dic 2014
salvare dalla distruzione la capitale francese alla fine della Seconda guerra mondiale. È il retroscena dell’episodio storico realmente avvenuto raccontato da Volker Schlondorff in Diplomatie. Si rifà alla letteratura Gemma Bovery, la commedia di Anne Fontaine in cui un fornaio di un paesino della Normandia vede nei nuovi vicini una versione in carne e ossa dei personaggi di Madame Bovary, il romanzo che lo ossessiona. Dopo una sarabanda di palpiti amorosi e crisi familiari, tutto tornerà a posto. Più o meno. Quella del fisico Stephen Hawking, appassionante biografia raccontata in La teoria del tutto, è la famiglia più bella, degna conclusione di questa carrellata. Lo sottolinea il protagonista stesso nella scena clou del film, quando, dalla sedia a rotelle sulla quale è costretto da anni a causa del morbo di Gehrig, osservando i tre figli ormai grandi, dice alla moglie Jane che gli è stata sempre vicino sin dal primo giorno della malattia: «Guarda cosa siamo stati capaci di fare, insieme». nnn
A fianco: l’argentino Historia del miedo. Sopra, da sinistra in senso orario: La teoria del tutto, Gemma Bovery, il noir tedesco Wir Waren Konige, l’horror made in Usa It Follows, Turist. Qui sotto: Stray Dog
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PRESENTAZIONE LISTINO 2015 MARTEDI 02 dicembre ore 10.00 sala delle Sirene Hilton Sorrento Palace www.cinema.universalpictures.it 19:51
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NINO FRASSICA
Biografia semiseria 70% Vera 80% Falsa Dal teatro alle radio locali, fino ai vincenti personaggi arboriani: il Frate, il Bravo presentatore... Maestro dei giochi di parole, in Tv è anche un maresciallo dal volto umano. Ma ha una passione al di sopra di tutte: il cinema, soprattutto quello surreale
di Silvia Gambirasi
di Renato Marengo
Sopra: Nino Frassica. Sotto: la copertina del libro La mia autobiografia (70% Vera 80% Falsa)
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i sono divertito molto qualche anno fa a lavorare con Nino Frassica, autore con lui di sei edizioni del Festival del Cabaret su Raitre. Con Nino ci si diverte anche fuori scena e durante il lavoro l’ho spesso visto prendere appunti. Nino, hai finalmente pubblicato gli appunti della tua vita? Le cose più divertenti che ho scritto in questo mio libro le ho prese proprio dagli appunti sulle cose più divertenti che ho visto, detto e sentito nel corso di anni di lavoro in tanti programmi diversi e a contatto con tanta gente. Quanti libri hai già scritto? Cinque e mezzo. Come cinque e mezzo? Sì, perché quattro li ho scritti tutti io, uno l’ho scritto a metà con Mago Forest, sulla magia. Una magia alla nostra maniera. Che differenza c’è tra questo tuo nuovo libro e i precedenti? Ma c’è davvero scritta la tua vita o è anche questo “uno scherzo”? Beh, la differenza è che stavolta tento la narrativa. I libri precedenti erano ispirati a programmi famosi come Quelli della notte, Indietro Tutta. Erano una raccolta di gag, di
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tormentoni legati ai personaggi che interpretavo. Questa volta c’è proprio il racconto della mia vita, della carriera, gusti, desideri, e del mio rapporto con amici e colleghi. Solo che i fatti veramente successi li ho mescolati con cose di fantasia, e non sarà semplice distinguerli. In certi casi non lo so nemmeno io... Come lo definiresti, quindi, un libro biografico o comico? Un libro surreale. Sia in Tv che al cinema, in Italia non c’è più spazio per il surrealismo. Scrivendo questo libro ho potuto finalmente sbizzarrirmi nel surrealismo più surreale. Un libro è davvero una cosa tua, non c’è uno sceneggiatore o un regista che ti dicono cosa dire o fare. Sei a contatto con te stesso e il solo a decidere cosa raccontare, come raccontarlo e cosa inventare. Io mi sono divertito molto a scriverlo e sono convinto che i lettori si divertiranno a leggerlo. C’è molto “frassichese” nel romanzo? Ci sono i tuoi esilaranti errori di approssimazione, le improbabili similitudini, le parole argutamente storpiate? L’ho scritto con molta attenzione, nel migliore italiano possi-
bile, sono stato attento a non fare errori. Se qualcuno ne troverà, beh, dirò che l’ho fatto apposta... Come definiresti il tuo stile? La differenza tra il mio modo di scrivere e quella di uno scrittore abituale è simile al modo di raccontare i fatti di Striscia la Notizia rispetto a un normale Tg. Quale notizia è più vera, quella di Striscia o quella dei Tg? Bisogna cercarla la verità, tra una battuta e l’altra, tra ironia e cronaca. Lo stile del mio libro è questo: dire cose vere mentre cerchi di divertire, ma dire anche cose che potrebbero essere vere e che certamente divertono. Non rivelerò mai, neppure sotto tortura, se una cosa che ho scritto è al 70% vera o all’80% falsa. Ma la casa editrice che libro si aspettava, il vero racconto della tua vita o un libro comico? Quando alla Mondadori me lo hanno chiesto, volevano proprio che scrivessi la vera storia della mia vita. Abbiamo molto discusso su questo e alla fine hanno accettato questo mio modo di raccontarmi. Ma ho promesso agli editori che quella ufficiale certamente la scriverò, a 90 anni... nnn 9
010_011_Edoardo Natoli con Box Secchi_Cinecorriere Red 26/11/14 14.15 Pagina 10
Edo Natoli
di Luigi Aversa
il Tim Burton italiano
ci fa Secchi...
Il giovane regista romano parla del suo corto girato in stop motion con cui ha vinto il Cinemaster di Studio Universal e un soggiorno a Los Angeles. Dove è stato paragonato a un grande del cinema contemporaneo In alto: una scena di Secchi. Qui sotto e nella pagina accanto: Edoardo Natoli. Più in alto: l’attore-regista con Isabella Ragonese ed Elio Germano ne Il giovane favoloso di Mario Martone
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tornato da Los Angeles, dove ha partecipato a un Master presso gli Universal Studios. Opportunità che Edoardo Natoli si è guadagnato grazie al Cinemaster, il concorso di Studio Universal nel quale il giovane cineasta ha trionfato con Secchi, un corto di animazione girato in stop motion. Le caratteristiche artistiche e tecniche del film, il modo di narrare e la garbata ironia di cui è intessuto gli sono valsi durante il soggiorno hollywoodiano l’appellativo di ‘nuovo Tim Burton’. Dovrai trovare il tuo Johnny Depp… (Sorride, ndr). Il mese trascorso a Los Angeles è stato un premio grandissimo per me, molto di più di ciò che mi aspettavo. E dire che mi sarebbe bastata una pacca sulle spalle. Nel tuo film c'è trama, ritmo, humour e lo stop motion gli dà un valore aggiunto. Come ti è venuto in mente di esordire con una tecnica così? Per la grande passione che da sempre nutro per l’animazione, in particolare per quella in stop motion.
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Perché prevede artigianalità e, avendo un po’ di dimestichezza, è possibile realizzarlo con pochi mezzi. Così ho fatto. Non sapevo nulla della tecnica, se non che è composta da fotografie, ma ho visto migliaia di ore di speciali su tutti i film che sono anche i miei preferiti nel campo dell’animazione. Da Tim Burton a Wallace & Groomit. Secchi ricorda quel cinema. L’influenza c’è. Comunque, di come si poteva realizzare concretamente ancora non ne avevo idea. Sono sette anni però che in parallelo alla carriera di attore faccio l’assistente alla regia. Una doppia gavetta che sapevo prima o poi avrei voluto far sposare con qualcosa. Con chi hai lavorato come assistente alla regia? Con Guadagnino, Muccino, Virzì, Maria Sole Tognazzi: registi che stimo e che volevo vedere all’opera, alternando questo ai periodi in cui facevo l’attore. All’inizio mi offrivo come volontario, poi ho fatto un minimo di carriera, cercando di apprendere il più possibile. Però vo-
levo esordire nel mio modo. Del resto sono un po’ artigiano: a casa faccio i mobili, aggiusto: ho una manualità che volevo mettere a frutto per il mio primo “figlio”. Pure i pupazzi li hai fatti da solo? Pupazzi e scenografie. Queste anche con mio fratello, neo laureato in architettura. Abbiamo fatto tutto in casa, svuotato una stanza, che è diventata un piccolo teatro di posa. In questo modo si risparmia? Poco come energie, ma tanto a livello pratico ed economico. Poi volevo farlo a modo mio, senza avere nessuno che mi dicesse quando e come. E questo era l’unico modo. Secchi ha già avuto tanti riconoscimenti. È stato presentato alle Giornate degli Autori di Venezia, ha vinto il Premio Siae... Ha girato il mondo più di me. Per una cosa fatta in casa è stata una bella sorpresa. Io pensavo che sarebbe rimasta nel mio computer, invece ho detto, proviamoci… Essendo in miniatura hai dovuto girare alla Ozu, il giapponese che dirigeva accovacciato. n. 8 - dic 2014
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Cortometraggi
Ecco la storia di Gianenzo...
Ormai sono un contorsionista. Trattandosi di tutte foto, ho girato per ore. Quanto ci è voluto per realizzare i 12 minuti della durata totale? Un anno e mezzo. La voce narrante è quella di Pierfrancesco Favino, come è caduta la scelta su di lui? L’ho conosciuto a 18 anni. Dopo il liceo, volevo capire come si facesse un film e ho cercato le produzioni chiedendo di dare una mano. Ho iniziato come runner, cioè autista, e proprio per Favino. Da lì siamo diventati amici. È un po’ il mio padrino, mi ha anche presentato la sua agente, che ora è anche la mia. È un padre artistico, per cui la prima persona a cui ho pensato è stato lui. La cosa gli è piaciuta. Ora anche tu sei sullo schermo nei panni di Carlo, il fratello di Leopardi ne Il giovane favoloso che continua a stazionare nella top ten. È il primo film italiano di tutta la stagione. È la dimostrazione che si può osare pure da noi con qualcosa di diverso. Spero crei un precedente. Il tuo prossimo film sarà sempre in stop motion? Sarà un ibrido. Vorrei vedere come si lavora coi colleghi. Ma in questo momento della vita Secchi mi rappresenta di più. È un lungometraggio? Sì, lo sto scrivendo con Federica Pontremoli, sceneggiatrice che lavora con Nanni Moretti. È abbastanza complicato, però, perché qui in Italia se vai fuori dagli schemi ti guardano con sospetto. Ma ci proviamo comunque. L’obiettivo è fare il film che ci piacerebbe vedere al cinema! nnn n. 8 - dic 2014
on la voce narrante di Pierfrancesco Favino (foto sotto), Secchi è stato presentato in prima visione Tv su Studio Universal lunedì 10 novembre all’interno di una puntata speciale di A noi piace Corto - magazine di news sul mondo dei corti - interamente dedicata al Cinemaster. Ecco di cosa parla: “Questa è la storia di Gianenzo, 11 anni appena compiuti, 18 centimetri di altezza. Primo classificato nazionale juniores di scacchi, disegno, canto, solfeggio, aritmetica, pianoforte e chimica. Il tutto, sempre a pari merito con i suoi acerrimi nemici. Lui, che fino al terzo anno di asilo era stato l’indiscusso primo della classe, da ormai cinque anni è costretto a combattere a colpi di medaglie contro altri due secchioni di prima categoria: la magnetica Luigifausta, vera reginetta delle interrogazioni, e l’imperturbabile Pancraziomaria, infallibile divoratore di date. Certo, Gianenzo è il più rapido nel calcolo, ma questo sarà sufficiente ad assicurargli la vittoria finale? Perché ammettiamolo, di primo della classe può essercene soltanto uno. Anche la malvagia maestra Frangese ne pare convinta. Ora che l’esame di quinta elementare è alle porte, nessuno dei tre secchi sembra intenzionato a cedere senza lottare. Per aggiudicarsi l’ambito titolo prepararsi al meglio non potrà bastare. Gianenzo, Luigifausta e Pancraziomaria dovranno studiarle tutte. Ma proprio tutte”.
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LISTINO 2015
PER UN O ANN O RICC DI SE E R P SOR
SI ACCETTANO MIRACOLI REGIA: ALESSANDRO SIANI CAST: ALESSANDRO SIANI, FABIO DE LUIGI,
ANA CATERINA MORARIU, SERENA AUTIERI PRODUZIONE: CATTLEYA CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
TUTTO PUO’ ACCADERE A BROADWAY REGIA: PETER BOGDANOVICH CAST: OWEN WILSON, IMOGEN POOTS,
JENNIFER ANISTON, RHYS IFANS, KATHRYN HAHN PRODUZIONE: LAGNIAPPE FILMS, VENTURE FORTH NAZIONALITÀ: USA UN’ESCLUSIVA PER L’ITALIA LEONE FILM GROUP E RAI CINEMA
TALE OF TALES (IL RACCONTO DEI RACCONTI)
LATIN LOVER
REGIA: MATTEO GARRONE
VIRNA LISI, MARISA PAREDES, JORDI MOLLÀ, NERI MARCORÈ, FRANCESCO SCIANNA
CAST: VINCENT CASSEL, SALMA HAYEK,
TOBY JONES, JOHN C. REILLY
REGIA: CRISTINA COMENCINI CAST: ANGELA FINOCCHIARO, VALERIA BRUNI TEDESCHI,
PRODUZIONE: LUMIÈRE & CO. CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
PRODUZIONE: ARCHIMEDE, LE PACTE, RAI CINEMA, RECORDED PICTURE CO. NAZIONALITÀ: ITALIA-FRANCIA-UK
SUBURRA
THE GUNMAN
REGIA: STEFANO SOLLIMA
REGIA: PIERRE MOREL
CAST: PIERFRANCESCO FAVINO, ELIO GERMANO,
CAST: SEAN PENN, JAVIER BARDEM,
CLAUDIO AMENDOLA, JEAN-HUGHES ANGLADE, GRETA SCARANO
JASMINE TRINCA, IDRIS ELBA, RAY WINSTONE
PRODUZIONE: CATTLEYA CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
PRODUZIONE: NOSTROMO PICTURES, SILVER PICTURES, STUDIOCANAL NAZIONALITÀ: SPAGNA-UK-FRANCIA
THE SEARCH REGIA: MICHEL HAZANAVICIUS CAST: BÉRÉNICE BEJO, ANNETTE BENING PRODUZIONE: LA PETITE REINE,
LA CLASSE AMÉRICAINE NAZIONALITÀ: FRANCIA
REGIA: CARLO VANZINA CAST: RAOUL BOVA, GIULIA MICHELINI, RICKY MEMPHIS,
MAX TORTORA, PAOLA MINACCIONI PRODUZIONE: CATTLEYA CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
LA CORRISPONDENZA REGIA: GIUSEPPE TORNATORE
CREDITI NON CONTRATTUALI
TORNO INDIETRO E CAMBIO VITA
PRODUZIONE: PACO CINEMATOGRAFICA
IL NUOVO FILM DI LEONARDO PIERACCIONI
CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
www.raicinemachannel.it www.01distribution.it
FATHERS AND DAUGHTERS
SEI MAI STATA SULLA LUNA?
REGIA: GABRIELE MUCCINO
REGIA: PAOLO GENOVESE
CAST: RUSSELL CROWE, AMANDA SEYFRIED,
CAST: RAOUL BOVA, LIZ SOLARI, NINO FRASSICA, SABRINA IMPACCIATORE, NERI MARCORÈ, GIULIA MICHELINI, SERGIO RUBINI, PAOLO SASSANELLI, EMILIO SOLFRIZZI, PIETRO SERMONTI, ROLANDO RAVELLO, DINO ABBRESCIA
AARON PAUL, DIANE KRUGER, JANE FONDA, OCTAVIA SPENCER PRODUZIONE: VOLTAGE PICTURES NAZIONALITÀ: USA-ITALIA UN’ESCLUSIVA PER L’ITALIA LEONE FILM GROUP E RAI CINEMA
PRODUZIONE: PEPITO PRODUZIONI CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
MIA MADRE
NON SPOSATE LE MIE FIGLIE!
REGIA: NANNI MORETTI
REGIA: PHILIPPE DE CHAUVERON
CAST: MARGHERITA BUY, JOHN TURTURRO,
CAST: CHRISTIAN CLAVIER, CHANTAL LAUBY, ARY ABITTAN,
GIULIA LAZZARINI, NANNI MORETTI
MEDI SADOUN, FRÉDÉRIC CHAU, NOOM DIAWARA, FRÉDÉRIQUE BEL, JULIA PIATON, EMILIE CAEN, ELODIE FONTAN, PASCAL NZONZI
PRODUZIONE: SACHER FILM E FANDANGO CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
PRODUZIONE: LES FILMS DU 24, TF1 DROITS AUDIOVISUELS, TF1 FILMS PRODUCTION NAZIONALITÀ: FRANCIA UN’ESCLUSIVA PER L’ITALIA ITALIAN INTERNATIONAL FILM
HO UCCISO NAPOLEONE
HUNGRY HEARTS
REGIA: GIORGIA FARINA
CAST: ADAM DRIVER, ALBA ROHRWACHER
CAST: MICAELA RAMAZZOTTI, LIBERO DE RIENZO,
E CON ROBERTA MAXWELL
ADRIANO GIANNINI, ELENA SOFIA RICCI, IAIA FORTE
PRODUZIONE: WILDSIDE CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
REGIA: SAVERIO COSTANZO
PRODUZIONE: BIBI FILM CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
REGIA: ERIC TOLEDANO, OLIVIER NAKACHE
LA GRANDE SEDUZIONE
CAST: OMAR SY, CHARLOTTE GAINSBOURG,
REGIA: MASSIMO GAUDIOSO
TAHAR RAHIM, IZÏA HIGELIN
CAST: FABIO VOLO, SILVIO ORLANDO,
PRODUZIONE: SPLENDIDO, QUAD CINEMA, TEN FILMS,
CARLO BUCCIROSSO, NANDO PAONE, MIRIAM LEONE PRODUZIONE: CATTLEYA CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
GAUMONT, KOROKORO, TF1 FILMS PRODUCTION NAZIONALITÀ: FRANCIA UN’ESCLUSIVA PER L’ITALIA ITALIAN INTERNATIONAL FILM IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA
THE LAST FACE REGIA: SEAN PENN CAST: CHARLIZE THERON, JAVIER BARDEM PRODUZIONE: FILMHAVEN ENTERTAINMENT,
GERBER PICTURES, MATT PALMIERI PRODUCTIONS, RIVER ROAD ENTERTAINMENT NAZIONALITÀ: USA UN’ESCLUSIVA PER L’ITALIA LEONE FILM GROUP E RAI CINEMA
IL NUOVO FILM DI PIF
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SE DIO VUOLE REGIA: EDOARDO FALCONE CAST: ALESSANDRO GASSMANN,
MARCO GIALLINI E CON LAURA MORANTE PRODUZIONE: WILDSIDE CON RAI CINEMA NAZIONALITÀ: ITALIA
IL NUOVO FILM DI SYDNEY SIBILIA
01 distribution
CREDITI NON CONTRATTUALI
SAMBA
014_NoemiCognigni_Ok_Cinecorriere Red 26/11/14 14.16 Pagina 14
Noemi Belfiore Fra Hollywood
Napoli e il sogno La giovane attrice partenopea, già social girl in Tv con Raffaele Auriemma, è la protagonista del primo lungometraggio di Giuseppe Di Salvatore, Un calcio d’amore In alto: Noemi Cognigni, in arte Belfiore, con il regista di Un calcio d’amore, Giuseppe Di Salvatore. Più sotto e in basso: due immagini dell’attrice
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Napoli è un volto noto soprattutto ai tifosi della squadra partenopea. È lei la social girl che affianca Raffaele Auriemma nel programma In Azzurro, ma Noemi Cognigni, in arte Belfiore, è stata testimonial di diverse campagne pubblicitarie e ha prestato il volto a vari videoclip, ultimo dei quali quello di Perdona di Sal Da Vinci. Ora Noemi è sul set del suo primo lungometraggio da protagonista, un film diretto da Giuseppe Di Salvatore. «S’intitola Un calcio d’amore ed è tratto dal libro omonimo di Tonino Scala - spiega Noemi - Di Salvatore, ha fatto tanti
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di Luigi Aversa
corti, è stato anche assistente di Garrone. Questo è il suo primo progetto con ambizioni maggiori. Viene girato tra Castellammare e Nocera e parla di due supporter: io sono della Nocerina, il protagonista maschile è invece della Juve Stabia, città storicamente avverse». Anche nel calcio? Sì, anche lì la rivalità è forte. Tra i due ragazzi nasce una storia d’amore, ma si blocca proprio perché tifano per squadre nemiche. Il calcio comunque viene raccontato in maniera ironica. Sembra una rivisitazione del Romeo e Giulietta. Esatto. Ma tocca anche aspetti sociali: si parla delle chiusura dell’Italsider che ha portato quella zona a soffrire. Il tono è comunque leggero. Trovandoci a Napoli e dintorni, qui abbiamo questa abilità di sdrammatizzare con la battuta. Alla maniera di Alessandro Siani. Prima di intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo, che studi hai fatto? Sono laureata in Relazioni internazionali. Poi ho iniziato nello spettacolo facendo musical. Ballo sin da piccola, insomma riesco a muo-
vermi... Maggiore consapevolezza in questo senso me l’ha data lo studio all’Accademia degli artisti di Roma. Con Fioretta Mari e Rita Forzano. Da lì ho iniziato a collezionare cose che mi hanno dato più sicurezza. Hai esperienze nella moda e nei videoclip, ma quale è la tua passione più grande? Il cinema. Sto anche perfezionando l’inglese. La mia ambizione è forte. Il sogno sarebbe di inserirmi nel mercato statunitense. Voi direte, questa è pazza! Vuoi puntare in alto? Tutte le esperienze che sto collezionando come testimonial, conduttrice, showgirl sono funzionali a questa strategia. Ma per crescere nel cinema ci vuole un po’ più di tempo. Che tipo di cinema vorresti fare? Sono cresciuta con i film hollywoodiani di genere. In Italia, alcuni non vengono proprio considerati. Penso ai thriller, agli action, ai fantasy. Se potessi scegliere un grande, con chi ti piacerebbe lavorare? Con Sorrentino, che ha un modo di raccontare all’avanguardia. Su scala internazionale non saprei, direi da Oliver Stone a Spielberg, vanno bene tutti. Non c’è storia. nnn n. 8 - dic 2014
015_Liliana Fiorelli_ok_Cinecorriere Red 26/11/14 14.21 Pagina 15
Liliana Fiorelli La recitazione? Una passione che viene da lontano
di Silvia Gambirasi
La ventiquattrenne attrice romana, nel cast di Confusi e felici con i mostri sacri Bisio, Giallini & Co, si racconta In apertura: un primo piano di Liliana Fiorelli. Qui sotto: l’attrice romana con Giulia Fiume e Claudio Bisio alla presentazione di Confusi e felici
n. 8 - dic 2014
ttrice da sempre, avendo scoperto la passione per la recitazione in età scolare, Liliana Fiorelli sta cominciando a raccogliere ora i frutti della sua formazione professionale. Impegnata contemporaneamente su più fronti - dal “48 ore Film Project” al teatro con il gruppo siciliano della Vucciria (che l’ha cercata subito dopo la nostra chiamata per lo spettacolo Jesus Cristo Vogue!) - la ventiquattrenne interprete romana è attualmente nelle sale con la commedia Confusi e felici, in cui veste i panni della figlia di Claudio Bisio. Liliana, si tratta del tuo esordio nel lungometraggio, non è vero? Sì, e lo dico con fierezza, perché è un ruolo che mi è piaciuto molto, diverso da ciò per cui ho lavorato in questi anni di formazione. Ruolo che lavora molto sui mezzi toni, sul non detto. Con tenerezza e un po’ di rabbia verso questo padre assente, che non si è preso le sue responsabilità per molto tempo e mi ha portato a essere una giovane donna con un destino intrapreso troppo presto. A 25 anni, trasferita in Trentino, a gestire un ristorante... Come ti sei trovata con Claudio Bisio, Marco Giallini e gli altri? Stare con loro durante le pause era
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una boccata d’aria fresca. Sono simpaticissimi e il clima che si respirava sul set era come quello di una comitiva di amici. Non si sentiva la differenza di età. Bisio scherzava con tutti, anche con i bambini. Giallini poi è il leone della foresta. Dove entra lui, cambia l’aria. Ha sempre la battuta pronta e in realtà è un leone buonissimo. Questa durezza è una facciata dietro cui si nasconde un uomo dolcissimo. Il regista, Massimiliano Bruno, lo conoscevi già? L’ho conosciuto a 21 anni, era uno degli insegnanti a un corso intensivo di sceneggiatura. Poi ho partecipato ai suoi corsi di Torre Alfina, vicino Roma. I lavori realizzati sono confluiti nella rassegna Cometa Off Esperimenti Teatrali. Nel tuo curriculum ci sono vari cortometraggi e soprattutto il teatro. Come è nata questa passione? Molto presto. Grazie a un’intuizione dei miei genitori. Da piccola avevo un carattere estremamente esuberante e creativo, usavo loro come vittime dei miei spettacolini. Così dal primo anno delle scuole medie mi hanno iscritto a un laboratorio intensivo che frequentavo dopo la scuola. Era un modo per canalizzare questo entusiasmo. E mi
piace ancora tanto lavorare in teatro. Quest’anno sono diventata anche autrice al Cometa Off con Come se mangiassi il pane. Lo rimetterai in scena? Sto aspettando di vagliare alcune collaborazioni con persone che possano arricchirlo con altre competenze tecniche. Mi piace utilizzare l’arte per creare gruppi, cerchie, movimenti. È questo secondo me il suo significato. Cos’è il “48 ore Film Project”? È un contest cinematografico nel quale un team, noi siamo 20/30 persone e con me c’è anche Edoardo Purgatori (il Narciso di Amore oggi, ndr) deve costruire creare, produrre e realizzare in 48 ore un corto della durata massima di 8 minuti. Sorteggiato il genere, si parte. Il progetto si svolge in contemporanea in tutto il mondo e la finale sarà a Los Angeles. Da attrice, con quale regista vorresti lavorare? Domanda difficilissima, perché molto spesso un regista mi stupisce nel film che non ha ancora fatto. Adoro i registi che sanno tirare fuori l’anima dell’attore. In particolare quelli con un’anima femminile. Va bene Almodovar, allora? Wow, fantastico. Sì, perché no? nnn 15
016_017_Franco Bixio con BOX_Cinecorriere Red 26/11/14 14.20 Pagina 16
Franco Bixio Le sette vite
di Luigi Aversa
di Sette note in nero Aneddoti e curiosità sulla colonna sonora del film di Lucio Fulci del 1977, usata da Tarantino per il suo Kill Bill e ora dalla Scuola romana di Fotografia e Cinema per il book trailer del libro di Paolo Logli, Dura pioggia cadrà era un tempo in cui il motivo di un film decretava il successo di quest’ultimo oltre a sancirne la riconoscibilità, tanto che spesso si ricordava (e si ricorda ancora) un titolo per la colonna sonora. Se poi questa era scritta appositamente per lo schermo, la buona riuscita del matrimonio musica-immagini era garantita. Appartiene al filone delle “giuste nozze” musica-immagini la colonna sonora di Sette note in nero, composta dal trio Bixio-Frizzi-Tempera per il thriller del ‘77 di Lucio Fulci. Con la variabile che il pubblico più giovane l’associa anche a Quentin Tarantino. Il regista americano infatti ha omaggiato il film di Fulci nel suo Kill
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Bill vol. 1, utilizzando il tema principale nella scena in cui “la sposa” Uma Thurman si risveglia. Da allora, poi, quelle fatidiche sette note di carillon hanno suonato di nuovo in diverse occasioni. Molti aspiranti filmmaker che hanno preso parte al Contest della Cinevox L’Immagine del Suono le hanno usate per i loro cortometraggi. E proprio in questi giorni sono state utilizzate ancora per una singolare produzione, il booktrailer di Dura pioggia cadrà, il nuovo romanzo di Paolo Logli. Il corto, una vera e propria chicca, è stato realizzato dalla Scuola Romana di Fotografia e Cinema, per la regia di Giovanni Bufalini e l’interpretazione di Cosimo Cinieri. Un filmato
di grande atmosfera, il cui valore aggiunto è costituito dalla colonna sonora. «Come sempre una cosa che funziona nel cinema è 50% musica e 50% immagini - afferma Franco Bixio - quando non funziona, significa che una delle due è carente. In questo caso, devo dire che la musica si adatta bene a immagini ben fatte». La Scuola romana di Cinema ha partecipato a L'Immagine del Suono, contest ideato dalla sua etichetta, la Cinevox. Infatti, la conosciamo bene e devo dire che nel filmato non solo le immagini sono buone, ma anche i costumi, l’ambientazione, ecc. E anche nel caso del Contest era azzeccata la rilettura del genere thriller... Parla di Full Moon, vincitore del premio Un corto per il cinema nella prima edizione? Esatto, un lavoro ricco di ironia all’inglese, di black humour. Nella seconda edizione diversi filmmaker hanno usato la musica di Sette note in nero. È stato tra i brani più gettonati. Vuoi perché abbastanza evocativo: proban. 8 - dic 2014
016_017_Franco Bixio con BOX_Cinecorriere Red 26/11/14 14.20 Pagina 17
L’immagine del suono
Il Contest è vivo!
spettando la terza edizione, il meglio delle prime due del Contest L’immagine del suono viene riproposto su Città Futura Tv. I corti finalisti delle due edizioni sono protagonisti di una trasmissione in onda dal lunedì al venerdì in diretta streaming su Città Futura Tv e sul canale 641 del digitale terrestre del Lazio. Ogni puntata del programma ospiterà uno o più cortometraggi realizzati dai partecipanti al Contest prendendo ispirazione dalle musiche del repertorio Cinevox Record, messe a disposizione gratuitamente dalla storica etichetta specializzata in colonne sonore. Il Contest, nato con l’intento di valorizzare il talento creativo dei giovani registi emergenti, continua quindi a favorire la visibilità dei nuovi autori. Non solo, i cortometraggi saranno nuovamente in gara per ricevere il Premio Speciale L’immagine del suono – Città Futura Tv. I filmati potranno essere votati attraverso la pagina Facebook del Contest: facebook.com/immaginedelsuono. Il filmato che, al termine dell’iniziativa, avrà raccolto il maggior numero di “mi piace” si aggiudicherà il Premio e andrà in onda consecutivamente per un mese sul sito www.cittafutura.tv.
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bilmente queste sette note sono stimolanti. Le nuove generazioni poi lo conoscono anche per Kill Bill. Si tratta di uno dei maggiori successi di Bixio- Frizzi-Tempera. Insieme abbiamo fatto 70-75 colonne sonore. Neanche poche in un così breve tempo. Eravamo (e siamo) tre amici che hanno condiviso le stesse passioni e avventure. Non si può dimenticare poi come nasce Sette note in nero: dal maestro del thriller Lucio Fulci. Tra l’altro era un regista che conosceva bene la musica, pur facendo finta di no. Scoprimmo che suonava la tromba... Sin dalla prima uscita del film, si segnalò un interessante successo della colonna sonora. Ricordo che facemmo anche una cosa carina per la promozione. In occasione della prima, se non sbaglio all’Empire di Roma, regalammo un gadget speciale. All’epoca c’era l’abitudine dei gadget, normalmente il 45 giri con la colonna sonora del film. In quel caso, alle signore presenti fu offerto un carillon che facemmo fare apposta dalla Thorens con all’interno le “sette note in nero” del film. Come sono nate quelle 7 note? All’epoca non c’erano strumenti elettronici e il suono del carillon si riproduceva con la celesta, che però non è un vero e proprio suono di carillon. A differenza di come si usava fare allora, acquistammo vari carillon. Pazientemente, cercammo le note che ci servivano e poi io personalmente andai in regia nello studio di registrazione e mi misi a tagliare il nastro su cui avevo registrato questi carillon, cercando come prima cosa le sette note che servivano per poi metterle nella sequenza esatta. Così per la prima volta c’era il suono vero del carillon. Di lì venne l’idea dell’omagn. 8 - dic 2014
gio. Noi facevamo queste piccole cose artigianali. Ma eravamo giovani, quindi creativi... Il trio Bixio-Frizzi-Tempera andava forte, come mai non avete più continuato a realizzare colonne sonore insieme? Dopo un po’ di anni ognuno sente la necessità di fare altre esperienze e poi anche perché il cinema ha cominciato a registrare un po’ di crisi. Soprattutto quel cinema fra la cosiddetta serie A e B. Scarseggiando tali produzioni, quelle grandi erano abituate a lavorare con grandissimi come Morricone, Riz Ortolani, Bacalov. Ognuno di noi ha fatto altre scelte. Frizzi però si è dedicato completamente alle colonne sonore. Tempera alle sigle dei cartoni... Non solo, ha continuato a riscuotere grande successo come arrangiatore. Ma a proposito di film da noi tre musicati invito a vedere un western anomalo molto bello: I quattro dell’Apocalisse, ancora di Lucio Fulci. Lì facemmo una colonna sonora con tante canzoni. Allora si cercava di trovare quella cifra melodica
che consentisse allo spettatore di uscire dal cinema con in testa un motivo. Questo tornava utile a noi compositori perché dava anche spazio a una utilizzazione diversa, attraverso la discografia, della colonna sonora. E aiutava anche il film, perché rimanendoti in testa ne potevi parlare e attraverso il passaparola si diffondeva la voglia di andare a vederlo. Gli americani lo sanno bene: alcuni film sono quasi più ricordati per la colonna sonora... Mi fa piacere ricordare che mio padre (Cesare Andrea Bixio, ndr) compose la prima colonna del cinema sonoro, inserendovi una canzone di grande successo. Da allora continuò a farlo creando un meccanismo e un genere nel quale si sono cimentati negli anni poi molti autori. Gli americani hanno imparato da noi a utilizzare le canzoni. Noi italiani a un certo punto abbiamo smesso. Abbiamo preferito dare più valore al commento puro, ricercando meno le parti melodiche. E in realtà abbiamo perso qualcosa. Adesso con difficoltà si riesce a ritornare su quella strada. nnn
In apertura e qui sopra: Cosimo Cinieri. In basso a sinistra: Franco Bixio. In questa pagina, dall’alto: Uma Thurman, Quentin Tarantino, Jennifer O’Neill in Sette note in nero
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018_Corto_Pecoraro_Cinecorriere Red 26/11/14 14.24 Pagina 18
Il debutto promettente di Emanuele Pecoraro di Chiara Campanella
Solitudini pericolose è il titolo del corto, opera prima fuori dagli schemi, del giovane regista premiato con la Medaglia d’Argento quale promessa del cinema italiano In alto: Emanuele Pecoraro sul set di Solitudini pericolose. Qui sopra: Antonio De Matteo. In basso. da sinistra: Elisabetta Rocchetti, la locandina del film, ancora la Rocchetti con De Matteo
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manuele Pecoraro è un giovane cineasta alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa, ma si è già fatto notare. Il suo corto Solitudini pericolose, un horror scritto da Lorenzo De Luca (autore di diverse pellicole campione d’incasso) e prodotto dal regista Pierfrancesco Campanella (Bugie rosse, Cattive inclinazioni) colpisce per originalità e crudezza della trama. È la storia di una donna bulimica, alla ricerca di un amore coinvolgente, che possa farla guarire dalla irrefrenabile smania di cibo. L’incontro con un af-
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fascinante personaggio conosciuto in chat sembra poterle restituire la serenità. Ma gli approcci on line possono nascondere delle insidie. E così è: l’uomo rivelerà la sua inquietante personalità, coinvolgendo la protagonista in sfrenati giochi trasgressivi. Con un drammatico epilogo cui faranno seguito dei colpi di scena ancora più sconcertanti. Il film, metafora della difficoltà di relazioni ormai affidate a sms e social network, è interpretato da Elisabetta Rocchetti (L’imbalsamatore) e Antonio De Matteo (Assolo). Pecoraro ha ricevuto la Medaglia
d’Argento quale promessa del cinema italiano, nel corso della recente manifestazione Una vita per il cinema e con la stessa motivazione è stato premiato in Campidoglio con la targa Oscar dei Giovani al Premio Personalità Europea 2014. Solitudini pericolose è stato inoltre selezionato tra le opere della sezione Dove va il cinema italiano? Oltre la commedia, le nuove proposte, nell’ambito della 31. edizione della rassegna Primo piano sull’autore, organizzata ad Assisi e dedicata quest’anno al regista Giuseppe Tornatore. nnn
n.8 - dic 2014
019_PBC_Medusa_Cinecorriere Red 24/11/14 16.25 Pagina 19
MEDUSA FILM LISTINO 2015 Viale Aventino 26 – 00153 Roma /medusafilm www.medusa.it @medusa_film
MA CHE BELLA SORPRESA
LE LEGGI DEL DESIDERIO
ITALIANO MEDIO
regia di
regia di
regia di
ALESSANDRO GENOVESI
SILVIO MUCCINO
MACCIO CAPATONDA
con
con
con
Claudio Bisio, Frank Matano, Valentina Lodovini, Ornella Vanoni, Renato Pozzetto, Chiara Baschetti
Silvio Muccino, Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Carla Signoris
Maccio Capatonda, Herbert Ballerina, Ivo Avido
COMMEDIA
COMMEDIA
COMICO
THE TRANSPORTER LEGACY
LA GIOVINEZZA
FRENCH CONNECTION
regia di
regia di
regia di
CAMILLE DELAMARRE
PAOLO SORRENTINO
CÉDRIC JIMENEZ
con
con
con
Ed Skrein, Loan Chabanol, Lenn Kudrjawizki
Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda
Jean Dujardin, Gilles Lellouche
ACTION
DRAMA
ACTION, CRIME, THRILLER
FUCK YOU GOETHE TIT. PROV.
WOLF CREEK 2
CHIAMATEMI FRANCESCO
regia di
regia di
regia di
BORA DAGTEKIN
GREG MCLEAN
DANIELE LUCHETTI
con
con
con
Elyas M'Barek, Karoline Herfurth, Katja Riemann
John Jarratt, Ryan Corr, Shannon Ashlyn
Rodrigo De la Serna
COMMEDIA
HORROR, THRILLER
BIOPIC
L’ATTESA
FOREVER YOUNG
LA PEGGIOR VACANZA DELLA MIA VITA
regia di
regia di
PIERO MESSINA
FAUSTO BRIZZI
ALESSANDRO GENOVESI
COMMEDIA
COMMEDIA
regia di
con
Juliette Binoche, Lou de Laâge, Giorgio Colangeli
DRAMA
Pietro Valsecchi presenta
COMMEDIA
2015 # # 3 dicembre
CREDITI NON CONTRATTUALI
UN FILM DI
PAOLO GENOVESE
020_021_Una vita per il cinema_Cinecorriere Red 26/11/14 14.26 Pagina 20
Le Medaglie d’Oro del cinema
si ritrovano allo Spazio Novecento Festeggiati i 60 anni della prestigiosa manifestazione, realizzata dall'Associazione Una Vita per il Cinema e dal Centro Studi di di Chiara Campanella Cultura, Promozione e Diffusione del Cinema In alto: foto di gruppo per il taglio della torta. Qui sotto: Alessio Collalunga (il primo a sinistra) con Claudia Gerini mentre l’attrice riceve il Premio Gioiello Una Vita per il Cinema
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nche quest’anno nella Capitale si è tenuto l’evento ideato nel lontano 1954 da Alessandro Ferraù, il mitico giornalista che ha lasciato un vuoto davvero incolmabile nel mondo della Settima arte. Appuntamento reso possibile grazie all’impegno e al lavoro che dal 2009 Paolo e Alessio Collalunga svolgono con il prezioso apporto dell’A.P.S. Advertising, insieme con Elettra
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Ferraù, Emanuele e Alessandro Masini, eredi del fondatore. La cena di gala, con le relative premiazioni, si è svolta ancora una volta nei sontuosi saloni di Spazio Novecento, impeccabilmente valorizzati dagli addobbi e dalle luci curati da Ceccotti Flowers. A presentare gli ospiti sul palco il direttore artistico Franco Mariotti e Barbara Tarricone, conduttrice di Sky Cinema. I premiati, accuratamente
selezionati dalla Commissione presieduta dal critico Gian Luigi Rondi, altra istituzione del nostro cinema, sono stati individuati prevalentemente tra gli addetti ai lavori “dietro le quinte”: costumisti, sarti, arredatori, scenografi, parrucchieri, truccatori, direttori della fotografia, ecc. Ed è proprio questa la peculiarità dell’iniziativa: valorizzare chi di solito viene trascurato dalle “luci della ribalta”, mentre in
n.8 - dic 2014
020_021_Una vita per il cinema_Cinecorriere Red 26/11/14 14.26 Pagina 21
Qui accanto: Paolo e Alessio Collalunga con Diego Abatantuono. Qui sotto: Neri Parenti e Massimo Boldi. Più in basso: Elettra Ferraù, Paola Cortellesi e Paolo Collalunga. In basso: Michele Alhaique, Alessio Collalunga e Greta Scarano
realtà con la propria professionalità contribuisce in maniera determinante alla realizzazione di un film. Ricco il parterre di ospiti, intervenuti a vario titolo, alcuni in veste di premiati, la maggior parte nel ruolo di premiatori. Tra questi: i registi Giuliano Montaldo, Pupi Avati, Neri Parenti, Riccardo Milani; le attrici Claudia Gerini, Paola Cortellesi, Barbara De Rossi, Marisa Laurito, Ida Di Benedetto, Valeria Fabrizi, Giulia Michelini; gli attori Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Giuseppe Zeno, Francesco Pannofino, Mauro Di Francesco, Enzo Decaro; il “fotografo delle dive” Bruno Oliviero; il produttore Mauro Berardi; il celebre cantante e musicista Tony Renis, autore di molte colonne sonore. Presenti anche Alberto Baldini, dirigente del gruppo BNL - Settore Cinema, l’ufficio stampa Patrizia Biancamano, Ester Brioschi dell’Istituto LuceCinecittà, Diana Tocci dell’Anica, Deborah Falzone del laboratorio Augustus Color, Paolo, Andrea e Marco Menicucci della Fotocinema, la costumista Nicoletta Ercole, il truccatore Gennaro Marchese, lo stuntman Massimo Vanni, il regista e produttore Pierfrancesco Campanella. Particolarmente significativi i riconoscimenti ai personaggi emergenti: premiati da Giuliano Montaldo, i giovani attori Greta Scarano e Giovanni Anzaldo e il regista esordiente Emanuele Pecoraro, molto apprezzato per il corto Solitudini pe? n.8 - dic 2014
ricolose. Momento magico la consegna alla splendida Claudia Gerini di un meraviglioso diamante, omaggio della linea B Love Jewellery, da parte del disegnatore Omar Bakr. Infine, tutti a brindare col raffinatissimo prosecco Belstar Bisol, dal gusto inconfondibile, elargito a fiumi agli ospiti entusiasti di presenziare a una occasione così particolare. Una serata riuscitissima, che ha dovuto inevitabilmente, per ragioni di esclusività dell’evento, tenere fuori a malincuore tantissime richieste di invito a parteciparvi, e che ha consentito a molti esponenti della “grande famiglia” dei film di ritrovarsi per una sera e confrontarsi sull’attuale stato di salute del settore. Una cosa è certa, crisi o non crisi, chi fa questo meraviglioso, affascinante, magico mestiere riesce sempre a rinascere dalle sue ceneri: parafrasando il titolo di un celebre film russo degli anni Ottanta, è il caso di dire che… il cinema italiano non crede alle lacrime! nnn
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022_Masters of the Universe_Cinecorriere Red 26/11/14 14.32 Pagina 22
Finanza criminale Master of the Universe Le rivelazioni shock di un broker spietato in un docu-thriller sull’abuso di potere delle banche di Lorenzo Rossi
Qui sopra: Rainer Voss, il broker protagonista del documentario di Marc Bauder, Master of the Universe
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opo aver fatto parlare di sé Oltralpe, Master of the Universe, documentario di Marc Bauder, vincitore del Premio della Critica alla Semaine de la Critique di Locarno e candidato agli European Film Award 2014, è arrivato anche nelle sale italiane. Distribuito dalla Nomad Film, mette a fuoco l’abuso di potere esercitato dalle banche ai danni dell’Europa. Master of the Universe è stato anche selezionato per il progetto Tide, viene cioè distribuito in contemporanea in diversi Paesi d’Europa e su Vod (Video on demand).
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«Si tratta del terzo progetto che realizziamo aderendo al Tide e, in Italia, siamo gli unici che hanno sperimentato questa nuova formula distributiva. Crediamo, infatti, che il cinema nell’era digitale chieda il coraggio di sperimentazioni che vadano incontro al velocissimo evolversi del mercato e delle logiche della fruizione» ha precisato Lydia Genchi, titolare di Nomad. Nel suo ottavo documentario il regista tedesco Marc Bauder incontra Rainer Voss, fino a poco tempo fa uno dei cosiddetti “dominatori dell’universo”, broker spietato al soldo di
banche e società d’investimento che trattano e scambiano denaro per centinaia di milioni di euro al giorno. Fra le mura di una banca abbandonata, al centro della Francoforte finanziaria, Bauder interroga Voss che prova a descrivere quel che ha visto nella sua carriera professionale. Ne viene fuori il quadro di un mondo a dir poco terrificante terrificante. Il documentario viaggia al ritmo incalzante di un thriller con un linguaggio filmico crudo e spietato. La fotografia, realistica, esalta i toni grigio-metallo, per il film più controverso mai realizzato sulla finanza da Insight Job. nnn
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Ilriprende Signore del Tempo il suo fantastico cammino La prima stagione completa della nuova serie delle avventure spaziotemporali dell’alieno viaggiatore arriva in Blu-Ray di Andrea Splendore ttualmente sulle frequenze dell’inglese Bbc sta andando in onda l’ottava stagione della nuova serie di Doctor Who, con Peter Capaldi nel ruolo del leggendario Dottore, il dodicesimo Signore del Tempo nel telefilm di fantascienza più longevo al mondo. Con i suoi trentatré anni di programmazione continuativa (divisa in due grandi tranches, dal 1963 al 1989, e dal 2005 a oggi) e più di ottocento episodi, Doctor Who detiene infatti vari record in termini di ascolti, vendite di libri, traffico su iTunes e prodotti home video. A questo
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In alto: Christopher Eccleston e Billie Piper. Qui sopra: ancora Eccleston. A centro pagina: i vari Doctor Who n. 8 - dic 2014
proposito, facendo seguito al grande successo de Il giorno del Dottore, DNC Entertainment distribuisce dalla fine di novembre la prima stagione completa della nuova serie in formato Blu-Ray, quella per intenderci che vede protagonista il nono Dottore, interpretato da Christopher Eccleston. Si tratta di un’esclusiva assolutamente imperdibile per i tanti fan del telefilm, che permette per la prima volta la visione della serie in alta definizione, in formato 16:9 e con oltre cinque ore di contenuti extra inediti e sottotitolati in italiano. Negli episodi della serie, il Dottore
nelle sue peregrinazioni attraverso le ere è accompagnato da Rose Tyler (Billie Piper). Tra guerre nucleari, navi spaziali precipitate sulla Terra e tentativi di diffusione di pericolosi virus, la coppia tenterà in ogni modo di salvare l’universo da schiere di terribili nemici. Eccleston e Piper, entrambi britannici, sono volti noti del piccolo schermo anche dalle nostre parti. Lui è nel cast di The Leftovers: I sopravvissuti, serie Tv in onda su Sky realizzata dagli stessi produttori di Lost; lei, invece, è la sexy Belle di Diario nnn di una squillo perbene. 23
023_PBC_Cinecorriere Red 24/11/14 16.05 Pagina 1
IL NETWORK CHE NON C’ERA
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NICOLA GIULIANO FRANCESCA CIMA E RAI CINEMA PRESENTANO
UN FILM DI
GABRIELE SALVATORES
LUDOVICO GIRARDELLO VALERIA GOLINO FABRIZIO BENTIVOGLIO CHRISTO JIVKOV NOA ZATTA ASSIL KANDIL RICCARDO GASPARINI ENEA BAROZZI FILIPPO VALESE VERNON DOBTCHEFF VILIUS TUMALAVICIUS VINCENZO ZAMPA E CON KSENIA RAPPOPORT
DAL 18 DICEMBRE AL CINEMA WWW.ILRAGAZZOINVISIBILE.IT T
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