Cinecorriere, l'ombra di Caravaggio su Roma

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L’ombra di

su Roma

Il film di Michele Placido, con Scamarcio nei panni di Merisi,Michelangelo è uno degli eventi della 17a Festa del Cinema, in programma dal 13 al 23 ottobre all’Auditorium e in altri luoghi della Capitale cinema&fiction SPECIALE
SELEZIONE UFFICIALE Torna il Concorso e nascono le nuove sezioni Freestyle, Grand Public e Best of 2022 VETRINA ITALIANA Decine le produzioni made in Italy, due in competizione: La cura e I morti rimangono con la bocca aperta PARLAMI D’AMORE MARIÙ L’immortale brano di Cesare Andrea Bixio compie novant’anni
Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale 70% - DCB Roma Anno 74 - numero 1 ottobre 2022 - 2,00 € 9 771827 195002 20001
Caravaggio

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La capitale del cinema riapre la competizione

Con Cinecorriere seguiamo sin dal la sua nascita la Festa del Cinema e ci fa piacere che quest’anno torni il Concorso. Anche per gli attori, i registi, gli addetti ai lavori, per i quali è sempre una grande gratificazione poter mettere nel cur riculum un premio ambito. Un augurio di buon lavoro ai nuovi responsabili, con la raccomandazione di dar sempre maggiore spazio al giovane talento, sia per instradare chi riesce a fare della propria passione un lavoro, sia perché credo che la nuova lin fa, accanto al talento storico, sia utile come stimolo anche per i professionisti più ac clarati. E quindi buon lavoro al nuovo di rettore artistico Paola Malanga e al nuovo presidente Gianluca Farinelli.

Oltre al ritorno del Concorso ci sono varie nuove sezioni, come Free Style o Grand Public, disseminate di film di casa nostra, perché Ro ma è la festa del cinema italiano e una vetrina di tutto ciò che si muove nel mondo dell’audiovi sivo nazionale.

Tra le proposte speciali della Festa, ci fa piacere raccontare il film su Louis Armstrong, quel lo su Lelio Luttazzi di Giorgio Verdelli e dare spazio al rappor

to confermato con il carcere di Rebibbia, le cui ex detenute presentano una loro rivisita zione di Medea. La cultura è una delle poche reali forme di riabilitazione e di reinserimento nel mondo civile per chi deve fare i conti con la giustizia. Uno sguardo anche ad Alice nella Città, storica rassegna collaterale della Festa e al mercato con la nuova edizione del MIA a Palazzo Barberini. Ma a proposito di Bar berini voglio esprimere la mia grande soddisfazione per la riapertura della sala Barberini. Buon segno per la salute di tutto il nostro ci nema, anche di quello indipendente, che qui raccontiamo anche coi lavori di Emera Film.

Infine, un piacevole anniversario: la cele brazione dei 90 anni di Parlami d’amore Ma riù di C.A. Bixio, con l’annuncio della nasci ta, proprio nel nome del grande compositore, della Bixio Academy e del film su Achille Togliani, diretto con or goglio e amore dal figlio Adelmo.

Non manca un focus sul succes so della grande fiction di Raiuno, da Mina Settembre a Morgane, detective geniale

L’ombra di Caravaggio su

Roma

E in chiusura, anticipazioni sul Torino Film Festival numero 40, alla cui direzione è arrivato Steve Della Casa, a cui rivolgo persona li auguri. Renato Marengo

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Il film di Michele Placido con Scamarcio nei panni di MerisiMichelangelo è uno degli eventi della 17 Festa del Cinema, in programma dal 13 al 23 ottobre all’Auditorium e in altri luoghi della Capitale cinema&fiction SPECIALE SELEZIONE UFFICIALE Torna il Concorso e nascono le nuove sezioni Freestyle, Grand Public e Best of 2022 VETRINA ITALIANA Decine le produzioni made in Italy, due in competizione: La cura morti rimangono con la bocca aperta PARLAMI D AMORE MARIÙ L’immortale canzone di Cesare Andrea Bixio compie novant’anni
Poste Italiane Spa Spedizione abbonamento postale 70% DCB Roma Anno 74 numero editoriale
sommario
17 Cambio di direzione di
4
17 Senza confini:
serie
non solo di Luigi Aversa 6
17 Vetrina italiana di Irene Sofi 10
17 Luttazzi, portatore sano di smoking di Giorgio Verdelli 12
17 Suonala ancora, Satchmo!
Antonella Putignano 13
17 Medea in sartoria di Luigi Aversa 14 Alice nella città La festa dei giovani di Stefano Salvatori 15 Bixio Academy Parlami d’amore Mariù fa 90 anni di Renato Marengo 16 Documentari e cortometraggi Novità dall’universo indipendente di Barbara Bianchi 18 La grande fiction di Raiuno Mina Settembre e le altre di Silvia Gambirasi 20 Morgane La detective che ha battuto la Juve di Luigi Aversa 21 Torino Film Festival Anticipazioni sull’edizione 40 di L.A. 22
Roma
Andrea Carli
Roma
film,
e
Roma
Roma
Roma
di
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Festa di Roma 17 Cambio di direzione

Grandi novità nella kermesse in programma dal 13 al 23 ottobre all’Auditorium e in altri luoghi della Capitale: nuova dirigenza, torna il Concorso e sezioni rinnovate

Nuova direzione e nuova Festa del Cinema di Roma. La 17a edizio ne della kermesse capitolina, in programma dal 13 al 23 ottobre all’Au ditorium Parco della Musica e in altri luoghi della Capitale, propone il ritorno del Concorso.

Accanto alla sezione competitiva ne sono state create altre nuove di zecca: Freestyle, ricca di documentari e serie tv; Grand Public, con i film più popolari, e The Best of 2022, le migliori pellicole viste nei festival di tutto il mondo.

Gian Luca Farinelli, nuovo presiden te della Fondazione Cinema per Roma, e Paola Malanga, nuova direttrice artisti ca, hanno messo in piedi la manifesta zione in pochi mesi. «Fare un festival in cinque mesi è stata una bella sfida, abbiamo cercato di dare alla festa la ri conoscibilità dei festival internaziona li introducendo un concorso», ha detto Farinelli. «Volevamo ridare un’identità forte a questa festa che si svolge a Ro ma, una delle poche grandi città del ci

nema nel mondo. Mi piace pensare che questo festival possa illuminare la sta gione».

A Roma «si respirerà l’aria del tempo in cui viviamo e in cui sono evidenti i se gni della pandemia», ha aggiunto Paola Malanga. «Nel programma c’è di tutto, anche western e commedie romantiche. È ricca anche la presenza femminile e c’è tanto cinema italiano. La speranza è che gli spettatori possano trovare alme no un film che possa essere il primo di un ritorno in sala». n n n

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n n n di Andrea Carli Qui sopra: Paola Malanga, nuova direttrice artistica della Festa di Roma. A destra: Gian Luca Farinelli, neo presidente della Fondazione Cinema per Roma.

Senza confini Film, serie e non solo

Fra

Concorso, Freestyle,

In apertura: Ewan McGregor ed Ethan Hawke in Raymond & Ray. Più sotto: Christian Bale, Margot Robbie e John David Washington in Amsterdam. Qui accanto: Valeria Bruni Tedeschi, regista di Les amandiers

n n di Luigi Aversa

Grand Public e Best of, sono oltre cento i prodotti in rassegna, provenienti da 33 Paesi. Sedici i titoli in competizione n

Trentatré Paesi partecipanti e oltre cento titoli in ras segna: la diciassettesima Festa del Cinema di Roma riparte con dei grandi numeri che voglio no essere il segno della rinascita, dopo gli anni difficili che abbia mo attraversato. Da quest’anno, la Festa è stata ufficialmente ri conosciuta come Festival Com petitivo dalla Fédération Inter nationale des Associations de Producteurs de Films, così, a dif ferenza delle ultime edizioni, nel 2022 viene introdotto un Concor

so internazionale dal titolo Pro gressive Cinema – Visioni per il mondo di domani.

Oltre alla sezione competitiva, il programma ne prevede altre non competitive. Freestyle ospi ta titoli di ogni genere, formato e durata: serie, videoclip, docu mentari e videoarte. Grand Pu blic, come si evince dal nome, è destinato al grande pubblico. Poi c’è una sezione con le Pro iezioni Speciali. In Best of 2022 ci sono alcuni tra i migliori titoli della stagione provenienti da al

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tri festival internazionali. Storia del Cinema e Retrospettiva, infi ne, presentano capolavori italiani e internazionali del passato. Non mancano un paio di sezioni dedi cate agli incontri con il pubblico: Paso Doble, ovvero un dialogo tra due autori, e Absolute Begin ners, in cui un autore affermato rievoca la storia dei propri esordi cinematografici.

Come sempre, poi, accanto alla Festa torna Alice nella città (vedi pag. 15), con la sua ricca rasse gna di film destinati a un pubblico

giovanile e che, anche quest’an no, condivide alcuni eventi con la Festa, come il nuovo film di Ste ven Spielberg, The Fabelmans, presentato in anteprima italiana.

Il Concorso Progressive Cine ma è composto di 16 titoli, senza distinzione tra finzione, anima zione e documentari. Fra i titoli presenti, si segnalano Causeway, prodotto e interpretato da Jenni fer Lawrence, che mostra i traumi psicologici e fisici dei reduci dal la guerra; e Raymond & Ray, con Ethan Hawke e Ewan McGregor,

Une femme mariée di Jean-Luc Godard Omaggi

Nel ricordo di Jean-Luc Godard, l’ul timo dei padri della nouvelle vague recentemente scomparso, la Festa del cinema di Roma ricorda il regista di capolavori come Fino all’ultimo respiro e Il bandito delle 11 con la proiezione di una delle sue pellicole più importanti: Une femme ma riée, film del 1964 interpretato da Macha Méril, Philippe Leroy e Bernard Noël. La cronaca di ventiquattr’ore della vita di una giovane donna, Charlotte, sposata con un pilota e amante di un attore. Quando rimane incinta, non sa chi sia il padre del bambino, ma continua a dividersi fra i due, incapace di fare una scelta definitiva. La sessualità è al centro del racconto, ma Go dard, volendo mantenere una certa pudicizia, s’inventa una meravigliosa frammentazione del corpo femminile.

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Sopra: Jennifer Lawrence in una scena del film in concorso Causeway di Lila Neugebauer. Sotto: Lily James e Shazad Latif in What’s Love Got To Do With It? di Shekah Kapur, film presente nella sezione Grand Public.

storia di due fratellastri uniti da un padre con cui avevano un rap porto difficile. Hawke torna co me regista anche nella sezione Freestyle con la docuserie The Last Movie Stars, una celebrazio ne del talento di Paul Newman e Joanne Woodward – ai quali è de dicato il manifesto della Festa – e della loro lunga storia d’amore. È un film da Grand Public, invece, Amsterdam di David O. Russell, con un super cast composto, tra gli altri, da Christian Bale, Mar got Robbie e Robert De Niro. Un film i cui protagonisti sono

immersi in un’atmosfera noir an ni ’30, sullo sfondo di un vergo gnoso complotto della storia. Da vedere, sempre in Grand Public, anche la black comedy culinaria The Menu, con Ralph Fiennes.

Infine, tra i Best of 2022, si se gnalano Les amandiers di Valeria Bruni Tedeschi e L’innocent di e con Louis Garrel, che recita an che nel film della Tedeschi. E per chi non lo avesse visto, c’è il vincitore della Palma d’oro, Trian gle of Sadness, collage grottesco, con dialoghi spassosi e un Woody Harrelson strepitoso.

Riconoscimenti

Premio alla carriera al regista James Ivory

Quest’anno i film della sezione compe titiva vengono giudicati da una giuria composta da professionisti del mondo del cinema, della cultura e delle arti che assegneranno sei riconoscimenti: Miglior Film, Gran Premio della Giuria, Miglior regia, Miglior at trice - Premio “Monica Vitti”, Miglior attore - Premio “Vittorio Gassman”, Premio speciale della Giuria. Sono inoltre previsti due premi trasversali: Miglior Commedia - Premio “Ugo Tognazzi” e Migliore Opera prima in collaborazione con Alice nella città. Come sempre, poi, gli spettatori sa ranno protagonisti con l’assegnazio ne di un Premio del Pubblico. Infine, Pa ola Malanga e Gian Luca Farinelli asse gnano il Premio alla Carriera, che va a James Ivory (a lato), regista di grandi film come Camera con vista e Mr. & Mrs. Bridge (foto in alto)

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n n n
Sopra: Paul Dano e Michelle Williams in The Fabelmans di Steven Spielberg. Sotto, da sinistra: Mrs. Harris Goes to Paris e Louis Garrel ne L’innocent. In basso: una scena di The Menu, film di Mark Mylod con Ralph Fiennes.

Roma 2022 Vetrina italiana

La kermesse capitolina mette in mostra la più recente produzione audiovisiva made in Italy: commedie, documentari e serie tv

In alto: Bérénice Bejo e Pierfrancesco Favino ne Il Colibrì. A lato, da sinistra: Alessandro Preziosi e Francesco Di Leva ne La cura; Gianni Di Gregorio e Stefania Sandrelli in Astolfo

Mai come quest’anno c’è tanto cinema di casa nostra alla Festa del cinema di Roma, per una sorta di vetrina della migliore produzio ne audiovisiva italiana. In ras segna troviamo tanti film, na turalmente, ma anche serie tv, videoclip, documentari e video d’arte. Una vera e propria abbuffata di idee, volti, immagini e co lori. La Festa si apre proprio con una pellicola made in Italy, non in competizione, Il Colibrì di Fran

cesca Archibugi, interpretata da Pierfrancesco Favino, Bérénice Bejo e Kasia Smutniak, e tratta dall’omonimo romanzo premio Strega 2020 di Sandro Veronesi. Sono film da Grand Public pure Astolfo, tenera storia d’amore in tarda età fra Gianni Di Gregorio (che è anche il regista) e Stefania Sandrelli; Era ora di Alessandro Aronadio, con Edoardo Leo e Barbara Ronchi; L’ombra di Ca ravaggio di Michele Placido, con Riccardo Scamarcio nei panni di

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n n n di Irene Sofi

Da sopra, in senso orario: Scamarcio ne L’ombra di Caravaggio, Edoardo Leo e Barbara Ronchi in Era ora; Juliette Jouan ne Le vele scarlatte; Marco Giallini ne Il principe di Roma In basso: Good Morning Tel Aviv.

Michelangelo Merisi; Il principe di Roma di Edoardo Falcone, con protagonista Marco Giallini; Ra piniamo il duce di Renato De Ma ria, con Pietro Castellitto e Matil da De Angelis; e La stranezza di Roberto Andò, con Toni Servillo – che impersona Luigi Pirandello – e il duo Ficarra e Picone.

Nella Selezione ufficiale, in concorso, i nostri titoli sono due. Il primo è La cura di Francesco Patierno, con Francesco Di Le va e Alessandro Preziosi, che

racconta una Napoli in pieno lockdown, una città spettrale e fuori dal tempo, per una rilettura contemporanea de La peste di Al bert Camus. Il secondo è I morti rimangono con la bocca aperta di Fabrizio Ferraro, storia di quattro partigiani in fuga nel 1944 nella neve dell’Appennino dell’Italia centrale.

Non in competizione, in Fre estyle, ci sono invece alcune se rie molto attese: Django, western di Francesca Comencini, con Matthias Schoenaerts e Noomi Rapace; Romulus II – La guerra per Roma di Matteo Rovere; e Sono Lillo, miniserie comica di retta da Eros Puglielli e incentrata sulle avventure di Pasquale Pe trolo/Lillo.

Fra le Proiezioni speciali, infi ne, ecco Good Morning Tel Aviv, documentario di Giovanna Gagliardo, sulla città che non dorme mai, la più laica e cosmopolita del Medio Oriente. n n n

Ottava edizione

Mercato internazionale dell’Audiovisivo (MIA)

Sotto la nuova direzione di Gaia Tridente, il MIA (Mercato Internazionale Audiovisi vo) presenta la sua ottava edizione che si svolge a Roma dall’11 al 15 ottobre a Palazzo Barberini e al cinema Barberini. Nato nel 2015, il MIA è oggi il più importante evento di settore in Italia. Diverse le novità di questa edi zione, come la nuova divisione editoriale dedi cata all’animazione che si va ad aggiungere a quelle dedicate a Doc&Factual, Drama e Film. E ancora il B2B Exchange, programma a suppor to dell’industria audiovisiva ucraina, e la partner ship con Comicon per l’individuazione di nuovi contenuti dal mondo del fumetto che possano diventare produzioni audiovisive.

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Nella sezione Freestyle c’è un documentario, Souvenir d’Italie, che merita una menzione speciale. Abbiamo chiesto all’autore di raccontarcelo

Portatore sano di smoking Lelio Luttazzi

In apertura: la locandina del docufilm di Giorgio Verdelli Souvenir d’Italie. Qui a lato: Verdelli con Francesco Montanari, narratore di alcuni momenti della vita di Luttazzi.

Lelio Luttazzi è stato una delle figure più rappresen tative del periodo magico in cui musica, teatro, cinema e tv parlavano un linguaggio comune fatto di grande scrittura, umori smo ed eleganza.

Quando Luciano Stella e Caro lina Terzi mi hanno proposto di realizzare un docufilm sulla sua figura, in occasione del centena rio della nascita (aprile 2023), ho subito pensato alla sua vicenda umana e al terribile torto che ave va subito: fece 27 giorni di carce re senza nessun riscontro.

L’intento del documentario è stato raccontare un grande artista, ma anche questa vicenda umana mai troppo approfondita, forse per la riservatezza di questo “por tatore sano di smoking” come lo definì Enrico Vaime. Ed è proprio in smoking che Francesco Mon tanari narra alcuni momenti della vita artistica di Luttazzi.

Ma chi è mai stato Lelio Luttaz zi? Sono tante le definizioni pos sibili: uno showman riluttante, un compositore minuzioso, capo orchestra sornione, cantante per caso e pianista per vocazione, at tore, scrittore e regista con la mis sione dello swing.

Il docufilm procede su questo doppio binario: da una parte il racconto d’epoca, col fascino di musica e show scolpiti nella no stra memoria e, dall’altro, il cla moroso errore giudiziario subito.

Ma Luttazzi è stato anche un protagonista assoluto della radio: la sua Hit Parade, andata in onda dal 1967 al 1972 ogni venerdì alle 13 su Radio2, era l’appuntamento imprescindibile per miriadi di ra gazzi beat, rock & mod che aspet tavano con ansia quella boccata d’aria fresca preannunciata dal famoso urlo.

Ci sono molte storie inedite, al cune divertenti, altre commoven ti, e dei momenti di spettacolo, gag e performance irresistibili, assieme a un repertorio che la di rettrice della Festa, Paola Malan ga, ha definito «sontuoso».

La parte centrale del docu film è dedicata alla ricostruzione dell’arresto e della successiva scarcerazione con i titoli dei gior nali dell’epoca, un’intervista con

Enzo Biagi e la testimonianza del giudice Santino Mirabella, che l’ha definito in un suo libro “un orrore giudiziario, non un errore”.

Quella vicenda così tremenda tuttavia non scalfì la valenza ar tistica di Luttazzi e con trent’anni di ritardo il suo talento gli valse molti riconoscimenti, diventando un riferimento obbligato per le ul time generazioni di jazzisti e per former ammaliati dal suo talento.

Per questo motivo, col direttore Zappi, abbiamo voluto chiama re il film Souvenir d’Italie, come l’evergreen di Luttazzi entrato nel repertorio di Perry Como, Connie Francis e Xavier Cugat e che det te anche il titolo al film omonimo di Antonio Pietrangeli del 1957: una sorta di spaccato dell’Italia migliore di quegli anni. n n n

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n n n di Giorgio Verdelli

Suonala ancora, Satchmo! I diari di Louis Armstrong

Il leggendario musicista e cantante jazz raccontato in Black & Blues, un documentario di Sacha Jenkins presentato all’interno della sezione Freestyle

In alto: l’assolo di tromba di Armstrong. Accanto: il sorriso del musicista. Qui sotto: Satchmo alla macchina da scrivere.

Se è vero che Neil Armstrong fu il primo uo mo a compiere “l’impresa eccezionale”, come cantava Lu cio Dalla, cioè, quella di mettere il piede sulla luna, è altrettanto vero che Louis Armstrong riuscì in una missione ugualmente straordinaria e destinata a cambiare la storia: portare il jazz nelle ca se di tutti. Comprensibile, orec chiabile. Coinvolgente. Louis Armstrong è stato non solo un grande musicista, un trombet tista di incredibile bravura, un cantante e interprete ineguaglia bile, ma anche un uomo capace di segnare, attraverso la sua ar te – e grazie alla sua popolarità davvero universale – un sentiero di impegno per i diritti civili e la causa afroamericana.

La Festa del Cinema accoglie un documentario dedicato pro prio al grande artista di New Or

n n n di Antonella Putignano*

leans: Black & Blues, diretto da Sacha Jenkins, prodotto da Brian Grazer assieme a Ron Howard. Black & Blues è il titolo di un brano – composto da “Fats” Wal ler – riproposto da Armstrong nel suo album Satch Plays Fats, del 1955. Il testo, scritto negli anni ’20 da Harry Brooks e An dy Razaf, è una struggente de nuncia contro la discriminazione razziale. La canzone fu anche lo spunto creativo del libro Invisi ble Man di Ralph Ellison.

Jenkins, in questo documentario, fa in modo che a raccontarsi sia proprio lo stesso Armstrong, attraverso i diari, i contributi au dio, il backstage di una carriera folgorante. Facendo emergere non solo la versatilità del musi cista, ma il sentimento, il carattere, l’uomo.

Il film viene presentato a Ro ma nel corso di un festival che

ospita anche un’altra dedica ci nematografica per gli appassio nati di jazz: il documentario di Steve Della Casa e Caterina Ta ricano intitolato Jazz Set, omag gio alla canzone italiana con al cuni dei migliori strumentisti di casa nostra. D’altronde la musica si contamina, attraversa i mondi. Riuscendo a trovare un punto di contatto persino tra gli Stati Uniti e Polignano a Mare. Il cantauto re pugliese Domenico Modugno, infatti, non deve essere rimasto indifferente alle note del colle ga Louis Armstrong. Non a ca so, nel suo brano Meraviglioso, del 1968, cantava, a modo suo, le bellezze del mondo, il senso della vita proprio come Satchmo aveva fatto con la sua intramon tabile, commovente, emozionante What a Wonderful World. Del resto, ascoltare Satchmo è, in ef fetti, un po’ come Volare. n n n

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(*Seguite Antonella Putignano nella rubrica Io sono fotogenico su cinecorriere.it)

Medea in sartoria

Le Donne del Muro Alto alla Festa del Cinema di Roma

Sopra, le attrici della compagnia

Le Donne del Muro Alto. In basso, anche con la regista Francesca Tricarico durante le prove di Medea in sartoria

Anche quest’anno la Festa di Roma, aprendosi al la città, non dimentica il suo impegno per il sociale e per l’ambiente. Le attività della ma nifestazione si espandono così al Policlinico Gemelli, alle case rifugio della Regione Lazio e ai re clusi del carcere di Rebibbia.

Si rinnova anche la collabo razione con la compagnia Le Donne del Muro Alto, diretta da Francesca Tricarico. Le attrici ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione si esi biscono al MAXXI domenica 16 ottobre nello spettacolo Medea in sartoria.

n n n di Luigi Aversa

Si tratta di una originale rivisi tazione del mito di Medea, pen sata e realizzata in occasione del centenario della nascita di Paso lini. Protagoniste le sarte di una sartoria clandestina. Tra bottoni e colletti da cucire, due di loro s’in terrogano sulla vita della miste riosa collega giunta dalla Roma nia col suo bambino. Tra sogni, paure e voglia di riscatto, le tre donne viaggiano con la mente al la ricerca di Medea e di se stesse.

«Siamo alla seconda tournée al di fuori delle mura carcerarie», dice la regista Francesca Tricari co «e abbiamo riflettuto molto su cosa portare in scena quest’anno,

su cosa abbiamo necessità di rac contare da quando le sbarre han no smesso di fare da contenitore alle nostre prove. Sbarre che non sono mai realmente svanite, poi ché ci siamo ritrovate a lavorare chiuse in serrature forse ancora più difficili da aprire. Il ritor no nella società civile non è mai semplice per chi ha vissuto un’e sperienza detentiva, ancor di più per una donna, che paga la pe na due volte, per aver compiuto il reato e per essere stata una don na ad averlo compiuto. Il teatro rappresenta quindi un’occasione di riscatto dentro e fuori le mura carcerarie». n n n

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Per il secondo anno, le attrici ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione si esibiscono al MAXXI, con una speciale rivisitazione della tragedia di Euripide

Alice nella Città La festa dei giovani

La rassegna diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli giunge alla ventesima edizione. Fra tante anteprime ed esordi, anche l’incontro con Russell Crowe

In alto: Russell Crowe in Poker Face. Qui sopra: Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa. A sinistra: Il ragazzo e la tigre. A destra: Mahmood nel documentario su di lui.

Nel quadro della Festa del Cinema, in parallelo viag gia da sempre Alice nella città, rassegna diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, giunta alla sua ventesima edizione.

Sempre attenta alle tematiche e alle urgenze della nuove gene razioni, Alice presenta un pro gramma ricchissimo, con tan te anteprime ed esordi. In totale sono 12 le opere del Concorso e 3 i film Fuori Concorso, a cui si aggiungono, nella sezione com petitiva Panorama Italia, 8 film e 5 proiezioni speciali, che pongo no l’accento sul cinema italiano. Ci sono inoltre 4 eventi speciali, a cui si affianca la selezione Sin tonie, linea di programma pensa ta in collaborazione con la Mostra di Venezia e che accoglie 4 film presentati quest’anno in Orizzon ti. In programma anche una serie, un restauro e ben 28 cortometrag gi: 16 in concorso, 7 animazioni e 5 proiezioni speciali.

Non mancano i grandi ospi ti. Uno su tutti, Russell Crowe, presente in rassegna – e in colla borazione con la Festa del Cine ma – col thriller Poker Face, da lui diretto e interpretato. “Il gla diatore” sarà protagonista di un incontro con il pubblico per un omaggio legato ai suoi personag gi, entrati nell’immaginario di di verse generazioni.

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n
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n n n di Stefano Salvatori

Mariù novant’annicompie

Nel 1932, al Festival di Venezia, la prima colonna sonora di successo di un film italiano fu Parlami d’amore Mariù di C.A. Bixio, cantata da De Sica ne Gli uomini che mascalzoni... Nel nome del grande compositore di musica per il cinema nasce la Bixio Academy

Dopo Venezia, il 90° anni versario di Parlami d’a more Mariù viene celebra to anche in concomitanza con la Festa del cinema di Roma, con un filmato realizzato dal giornalista televisivo Paolo Zefferi, che così commenta il video da lui realiz zato. «Per quasi tutto il mese di agosto del 1932 si svolse a Vene zia l’Esposizione internazionale d’arte cinematografica, la prima edizione del Festival si chiamava proprio così. Non c’erano ancora i premi, ma già si poteva assistere a una parata di star internazio nali: Greta Garbo, Clark Gable, Norma Shearer, James Cagney, Joan Crawford. Tra gli italiani c’era il giovane attore protagoni sta di un film di Mario Cameri ni, Gli uomini che mascalzoni..., destinato a grande fama interna zionale, Vittorio De Sica. Il meri

to è anche della canzone che ini ziava a farsi conoscere in Italia e nel mondo, una canzone che ha avuto un numero imprecisato di version. Una canzone dalle mol te vite, che ancora resta uno dei simboli della musica italiana: Parlami d’amore Mariù di Cesare Andrea Bixio».

«La storia di Parlami d’amo re Mariù inizia con uno strata gemma», racconta Franco Bixio, figlio del grande compositore, anch’egli musicista e oggi presidente della casa editrice fondata dal padre. «La produzione, la Ci nes di Pittaluga, non voleva ag giungere il brano al film, nono stante il parere del regista. E così Camerini e mio padre decisero di adattare una scena – in cui era già previsto che i protagonisti ballassero in un ristorante – rea lizzando apposta per le riprese il

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Sopra: i depositi alla Siae di Parlami d’amore Mariù. In apertura: Vittorio De Sica e Lya Franca ballano sulle note della canzone ne Gli uomini, che ma scalzoni... Nella pagina accanto: il QR Code per vedere il filmato di Paolo Zefferi. Qui sotto: Cesare Andrea Bixio con la moglie Mary.

rullo della pianola con la canzo ne. Il risultato è che la gente ini ziò a canticchiarla. E quando il film venne un po’ dimenticato, la canzone diventò popolarissima».

Cesare Andrea Bixio è uno dei più prolifici autori della musica italiana, con oltre 500 brani di successo. Il suo nome è da sem pre legato al cinema, a partire da quando scrisse la musica per il primo film so noro italiano, La canzone dell’a more. Non fu solo un grande autore, ma anche uno dei primi imprenditori della musica in Ita lia. Fu uno dei pri mi – era il 1916 – a iscriversi alla Siae, di cui è sempre sta to un grande soste nitore. Ed è stato tra i primi editori musicali del nostro Paese, esempio vi vente di come la musica sia potuta diventare un lavo ro per tante e di verse professioni.

«Parlami d’amo re Mariù, dedicata da mio padre a mia madre Mary, che lui chia mava Mariù», continua Bixio, «è uno dei suoi brani più famo si. Un brano dalle molte vite: do po l’esordio, è tornata più volte a risuonare. La canta Tino Ros si e poi Achille Togliani la porta al successo, la affrontano Mario

Del Monaco e, anni dopo, Lucia no Pavarotti, che la include nel disco Mamma, peraltro un’altra canzone di Bixio. Negli anni ’60, Peppino Di Capri la reinterpreta, dandole un nuovo successo di scografico, oltre che una rinno vata veste musicale. Negli anni ’70, Mal ne fa una versione che entra nella hit parade. La suona no e la cantano in molti, a ritmo di swing o nella forma più classi ca. Entra nel re pertorio di Gaber, la canterà anche Mina e diventerà uno standard jazz grazie alla trom ba di Enrico Ra va. Canzone dal le molte vite, che passa attraverso le generazioni». Nel nome di Ce sare Andrea, suo figlio Franco e la famiglia Bixio hanno pensato di offrire nuove op portunità ai giova ni di talento dan do vita alla Bixio Academy e al Master Sound Track Experience, offrendo reali opportunità di in gresso nel mondo del lavoro. C.A. Bixio creò anche la Cinevox, la prima etichetta discografica di co lonne sonore che sotto la guida del figlio Franco continua a realizza re musiche per il grande cinema e per le più note serie tv. n n n

Celebrazioni

Achille Togliani al Torino Film Festival

Proprio in concomitanza con il novantesi mo anno della canzone di Cesare An drea Bixio, in questi giorni, Steve Della Casa, neo direttore del Torino Film Festi val, ha invitato fuori concorso alla kermesse ci nematografica piemontese – che si tiene dal 25 novembre al 3 dicembre 2022 – il film di Adelmo Togliani e Daniele Di Biasio, Parlami d’amore. La pellicola è dedicata alla vita del padre Achille (sopra), cantante molto legato a Bixio, che nella lunga carriera, oltre al suo più grande succes so, l’interpretazione di Parlami d’amore Mariù, è stato protagonista di tanti altre canzoni famose e film, nonché di grandi fotoromanzi, in cui com pare accanto a personaggi del calibro di Sophia Loren (foto sotto). Dopo il passaggio al festival torinese, il film Parlami d’amore verrà trasmesso su Raidue nell’ambito della collana Ritratti.

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Novità dal mondo del cortometraggio e del documentario

Breve panoramica sulla produzione indipendente: un universo variegato che sta facendo breccia presso un pubblico sempre più numeroso e attento

Anche in Italia, in un’epo ca controversa di cambio di rotta per il cinema, tro va sempre più un suo pubblico il mondo del documentario e del cortometraggio. E mentre il do cumentario esce dal recinto del racconto scientifico o solidamen te storico per raccontare sempre di più le storie e le persone, il cortometraggio si fa apprezza re per la sua capacità di essere sempre meno una prova di regia e sempre di più, per così dire, un lungometraggio in breve, adattis simo ai ritmi della nostra vita. Racconto di persone è senz’al tro la chiave di due lavori di in tensa tenerezza, entrambi prodot ti da Karel, presente anche alla Festa di Roma col documentario L’estate di Joe, Liz e Richard di

n n n di Barbara Bianchi

Sergio Naitza. Con le nostre mani di Emanuel Cossu, vincitore del premio Miglior Regia Anteprima Mondiale al Social Film Festival ArTelesia di Benevento, racconta la dolce storia di Anna e Giovan ni, una coppia di disabili – geni tori del regista – che nella vita ha scelto di scommettere sulla nor malità e di condurre una vita co me tutti gli altri, con una casa, un lavoro, un figlio. C’è poi, sempre di Karel, Per grazia non ricevu ta di Davide Melis, selezionato al Festival Tulipani di Seta Nera, che racconta di un singolare viag gio in ApeCar dell’artista sassare se Giovanna Maria Boscani e del cantautore cagliaritano Joe Perrinor, facendo tappa nelle carceri della Sardegna per raccogliere le richieste di grazia sotto forma di

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ex-voto: disegni, scritti che hanno trasformato l’Ape in un’installa zione artistica itinerante. Intensa umanità in The Jungle di Christian Natoli, sul visionario esperimento teatrale dell’attrice e regista Elisa Menon, con un grup po di extracomunitari strappati dall’ombra e restituiti al dialogo con la comunità proprio grazie al teatro. O in The Passengers, di Tommaso Valente e Christian Poli, sul successo del progetto di recupero di persone che hanno perso tutto, soprattutto la digni tà, grazie al reinserimento in una casa.

Non più brevi prove di regia, si diceva, per il cortometraggio. Ri torno al presente di Max Narda ri – già selezionato al Monacorti Film Festival (Monaco), vincito re come Miglior corto e Miglior attrice (Poggi) al Reel Comedy fest e premiato per la miglior re gia al Social Film Festival Arte lesia e come Miglior interpreta zione (Attilio Fontana e Clizia Fornasier) – ha tutta la fisiono

mia del romanzo breve: con una sfavillante Daniela Poggi, affian cata da Clizia Fornasier e Attilio Fontana. Utilizzando l’arma del la commedia, affronta lo spinoso tema dell’invasione dei social e della relativa perdita di umanità, in un mondo interamente assorbi to nella dipendenza dai cristalli di uno smartphone.

Analogamente distopico e iro nico è anche Fuori campo, per la regia di Giorgio Chiantese e la sceneggiatura di Luca Bocci. Pro tagonisti: Alessandro De Filippis, Matteo Maria Dragoni ed Elena Elisa Miotto. Il corto, ispirato a The Truman Show, racconta la ferocia di una vita che è di fatto finzione e di una finzione che di venta unica vita reale.

Surreale e intenso è Cupido di Valerio Chicca, con Valeria Giu liani, Marco Clelio Palmieri, Gia como Baffighi Duca, Lorenzo Quaglia. Una storia d’amore tossico in cui l’amore è visto come un retaggio del passato, ormai pu trefatto, uno zombie che si aggira

Emera Film

Dopo La Santa piccola ecco Ritratto di famiglia

Dietro una gran parte di questi corti e documentari c’è il lavoro certosino di una giovane casa di distribuzione, Emera Film, che da qualche anno sta investendo lavoro ed energia nel vasto mon do della creatività indipendente, con alcune incursioni importanti sul red carpet sempre fortemente autorale con – per fare un esempio – La Santa piccola di Silvia Brunelli. Di prossi ma uscita un nuovo corto, Ritratto di famiglia (foto sotto): un quadro composto, doloroso e spietato sul dramma dell’incrocio pericoloso fra omertà, pedofilia e interessi personali.

fra noi. Ma scavando nel marcio dell’amore emerge anche la sua dolcezza intrinseca.

La caduta di Luca Barera – già selezionato a Monacorti (Mo naco), al Clapperboard Golden Festival (Brasile) e menzione speciale al Social Film Festival Artelesia – racconta invece la storia di un’anziana signora, che scandisce la sua routine con pic cole mansioni. Ma la sua libertà è a rischio, continui tremori le fanno temere che i figli la vogliano mandare in un ospizio. La situazione precipita quando sci vola nella doccia rompendosi un braccio. Dopo alcuni giorni di convalescenza e ricatti da parte della vicina, immagina un pranzo perfetto con i figli, che diventa un incubo nel momento in cui un tre more al braccio le fa rompere una zuppiera. n n n

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In apertura: Cupido. Più in basso: Per grazia non ricevuta. Qui sopra, a sinistra: Con le nostre mani. A destra: The Passengers. Sotto, in senso orario: Fuori cam po, ancora Con le nostre mani, The Jungle, Ritorno al presente

Mina Settembre Ecco l’assistente sociale più amata del piccolo schermo

Nato dalla penna di Maurizio De Giovanni, il personaggio di Serena Rossi è uno di quelli di maggior successo della fiction Rai. I motivi? Umanità, empatia e abnegazione

n n n di Silvia Gambirasi

Sopra: Serena Rossi nei panni di Mina Settembre. Sotto, da sinistra: Giorgio Pasotti e Giuseppe Zeno.

Col suo inconfondibile cap pottino rosso, l’avevamo lasciata ancora indecisa tra il suo ex Claudio e il nuovo spasimante Domenico. Ora Mina Settembre, la battagliera assisten te sociale impersonata da Serena Rossi, protagonista dell’omoni ma fiction ambientata a Napoli, è tornata su Raiuno.

Serie campione d’ascolti dell’ammiraglia Rai, Mina Set tembre è stata cruciale nella car riera dell’attrice: «Sono molto legata al personaggio», racconta Serena, «non solo per la nostra comune napoletanità, ma anche perché, ha contribuito a farmi co noscere, dopo Mia, la serie in cui vestivo i panni di Mia Martini».

Mentre la sua Mina, anche in questo secondo capitolo continua a essere indecisa fra i suoi due sexy spasimanti, interpretati da Giorgio Pasotti (Claudio) e Giu seppe Zeno (Domenico), Serena si diverte un mondo assieme alla new entry nel cast, Marisa Lauri

to, interprete napoletana di razza, qui nel ruolo di Rosa, zia impic ciona e affettuosa di Mina che ne combina delle belle.

Per la Settembre aiutare i fragi li è un imperativo inderogabile: «L’abnegazione e l’empatia ma nifestata dal Mina è una delle ra gioni che mi hanno spinto ad ac cettare il ruolo e anche nei nuovi episodi lei mette il benessere dei suoi protetti al primo posto».

Un’ultima curiosità: prima o poi la Settembre aggiornerà il guardaroba abbandonando l’eter no cappottino rosso? «E perché mai? Squadra che vince non si cambia...». n n n

Le altre serie di Raiuno

Non c’è solo Mina Settembre nel palinsesto di Raiuno. La rete ammiraglia in queste settimane sta metten do in campo tutte le sue produzioni migliori. Dopo l’Imma Tataranni, sostituto procuratore di Vanessa Scalera (qui a sinistra), campione di ascolti anche in questa seconda stagione già in onda, il prossimo personaggio da tenere d’occhio si chiama Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso, che ha il volto di Massimiliano Gallo (a destra con Teresa Saponangelo). Prima puntata il 20 ottobre.

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Morgane Alvaro La detective geniale che ha battuto la Juventus

La seconda stagione della serie francese campione di ascolti è attualmente in onda su Raiuno

Se in patria è una delle se rie campioni di ascolti con quasi 10 milioni di tele spettatori a puntata, anche in Ita lia la prima stagione di Morgane - Detective geniale, la serie fran cese in onda attualmente su Ra iuno con gli episodi del secondo ciclo, ha avuto uno straordinario successo di pubblico. «Ha battu to perfino la Juventus in Cham pions!», hanno rivelato quelli della Rai. Da noi, infatti, la prima stagione, a settembre dell’anno passato ha avuto una media di 4 milioni e il 19% di share. Numeri importanti, che difficilmente ven gono registrati da fiction non italiane. La popolarità di Morgane è dovuta al soggetto ma anche alla bravura e alla simpatia della pro tagonista, Audrey Fleurot.

Donna dal quoziente intelletti

vo al di sopra della media, Mor gane Alvaro, grazie alle sue doti investigative, da addetta alle puli zie è stata promossa a consulente della polizia di Lille. Geniale, ma insofferente alle regole, spesso nel lavoro entra in conflitto con il suo capo Karadec.

Nella nuova stagione, i due, fra tensioni e attrazioni latenti, si ri

trovano a lavorare sempre di più fianco a fianco. Nella stazione di polizia arriva però un nuovo per sonaggio, Roxane Ascher, inve stigatrice che deve valutare l’ope rato di Morgane. La sua presenza crea non pochi contrasti, mentre le vite private dei protagonisti de vono fare i conti con importanti novità. n n n

Sopra e sotto: la protagonista Morgane Alvaro, interpretata da Audrey Fleurot, in alcune scene della serie con l’investigatore capo Karadec (Mehdi Nebbou).

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n n n di Luigi Aversa

Torino Film Festival I suoi primi quarant’anni

Venerdì 25 novembre al via la kermesse piemontese, con un nuovo direttore, Steve Della Casa, e Pilar Fogliati in veste di madrina

n n n di Luigi Aversa

Chiusi i battenti della Festa di Roma, il prossimo ap puntamento con le grandi rassegne cinematografiche su ter ritorio italiano è quello di Torino.

Dal 25 novembre al 3 dicembre, nel capolouogo piemontese si ter rà la 40a edizione del Torino Film Festival, che come la rassegna ca pitolina cambia direzione. Anche se in realtà si tratta di un ritorno. Il neodirettore Steve Della Casa, infatti, è tra i fondatori del Festi val Cinema Giovani – poi Torino Film Festival – di cui è stato di rettore dal 1998 al 2002. «La 40a edizione dovrà essere all’insegna del rinnovamento ma nel solco della tradizione», ha detto Della Casa. «Va ritrovata quella vitalità che per forza di cose nei due anni di pandemia si è persa, tornando a coniugare sperimentazione, ci nema popolare e di genere».

Il 40° TFF sarà un festival più snello. Il programma compren derà quattro sezioni competitive – Concorso internazionale lungo metraggi, Concorso documentari internazionali, Concorso docu mentari italiani, Concorso cor tometraggi italiani – e un Fuori Concorso dedicato alla produ zione più interessante dell’anno. Oltre a una mini retrospettiva sul western, ci sarà un omaggio a Malcolm McDowell, a ricono scimento del suo straordinario apporto al cinema. L’attore sarà protagonista di una masterclass condotta da David Grieco.

Per festeggiare degnamente i 40 anni del TFF, poi, la serata di apertura si terrà al Teatro Regio e sarà trasmessa in diretta, con l’at trice Pilar Fogliati a fare gli onori di casa e con la presenza anche di Francesco De Gregori. n n n

Sopra: Pilar Fogliati, madrina del 40° Torino Film Festival. Qui accanto: l’immagine della quarantesima edizione firmata da Ugo Nespolo.

Festival Lumière: A Lione i grandi nomi della Settima arte

Nei giorni della Festa di Roma, al di là delle Alpi va in scena un’al tra rassegna d’eccellenza, il Festival Lumière di Lione, manife stazione che ogni anno attira migliaia di spettatori e tanti grandi nomi della Settima arte. L’ingrediente principale del successo della kermesse sta nel fatto che le opere del passato vengono presen tate da artisti contemporanei. Fra i protagonisti di questa quattordicesi ma edizione, in programma dal 15 al 23 ottobre, ad esempio, c’è Tim Burton, che riceverà il Premio Lumière 2022 e che vedrà proiettati 17 dei suoi film. Poi ci saranno James Gray, Nicole Garcia, Marlène Jobert e Monica Bellucci, il sudcoreano Lee Chang-dong, i messicani Guiller mo del Toro e Alejandro González Iñárritu, il polacco Jerzy Skolimowski, il danese Nicolas Winding Refn, il cileno Sebastian Lelio. Senza dimen ticare Louis Garrel, che apre l’evento con L’innocent. (L.A.)

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