Cinecorriere 2015 n2 cannes

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cinema&fiction Anno 68 - numero 2 Maggio 2015 - 2,00 €

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HONG KONG FILMART Reportage dal più grande mercato asiatico del cinema e della Tv PITCH PERFECT 2 L’esordio dietro la macchina da presa di Elizabeth Banks LE INTERVISTE Elena Sofia Ricci Roberto Nepote Stefano Fresi

LOUISIANA Il documentario di Roberto Minervini nella sezione Un certain regard

Cannes, Italia

Con Sorrentino Moretti e Garrone la Croisette è Tricolore


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Rivista illustrata di Cinema e Fiction fondata e diretta da Alberto Crucillà dal 1948 Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948 Direttore Responsabile Renato MARENGO renatomarengo43@gmail.com Direttore Editoriale Andrea SPLENDORE a.splendore@cinecorriere.it Vicedirettore Luigi AVERSA l.aversa@cinecorriere.it Art Director Stefano SALVATORI dasdesigner@gmail.com Realizzazione Das Designer Grafici&Giornalisti Associati Largo dei Fiorentini, 1 00186 Roma Tel. 06.68308712 (*11) Hanno collaborato Silvia GAMBIRASI Rodolfo MASI Editore CDA srl Viale Liegi,7 00198 Roma info@servizieditorialicda.it Pubblicità settoriale A.P.S. Advertising s.r.l. Via Tor de Schiavi 355 00171 Roma Tel. 06.89015166 Fax 06.89015167 info@apsadvertising.it www.apsadvertising.it

editoriale IL MADE IN ITALY RIPARTE DAL CINEMA egnali di ripresa dal nostro cinema, di nuovo protagonista del Festival più prestigioso. Auguri ai nostri registi, produttori, autori. Un segno di ripartenza per il primo grande prodotto made in Italy nel mondo che dimostra di poter tornare ai suoi splendori. Un messaggio positivo per tutto il settore e per i tanti giovani cineasti in attesa. La politica ha sempre fatto promesse di questo tipo senza riuscire a mantenerle, il cinema si dimostra invece più concreto nei fatti. Questi quattro titoli - che ricordiamo: Mia madre di Nanni Moretti, Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, Youth - La giovinezza di Paolo Sorrentino e Louisiana di Roberto Minervini - sono un fatto concreto. Non più una speranza, ma una certezza. E soprattutto sono film esportabili, come non succedeva da tempo. Noi di Cinecorriere abbiamo voluto celebrare Cannes, come facciamo sempre per i grandi festival, con un numero cartaceo, oltre agli appuntamenti quotidiani sul sito www.cinecorrierenews.it.

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Alla 68. edizione del Festival c’è anche Rai Movie. Di questo e degli altri canali Gold (Rai Premium, Rai 4) ci parla il direttore Roberto Nepote. Ma non c’è solo Cannes in questo numero della rivista. Dal FilMart di Hong Kong - che abbiamo seguito in esclusiva, unica testata italiana presente alla manifestazione - riportiamo quelle che sono le linee guida del mercato del cinema e della televisione, indicate dai guru internazionali della comunicazione audiovisiva presenti al più grande Film&Tv Market dell’Asia. Elizabeth Banks, la Effie Trinket

di Hunger Games, racconta il suo debutto dietro la macchina da presa con Pitch Perfect 2. Elena Sofia Ricci, regina della fiction nostrana nonché caratterista di lusso di molto cinema recente, e Stefano Fresi, nel cast delle commedie di maggior successo degli ultimi anni (Smetto quando voglio, Noi e la Giulia, ecc.) si raccontano a cuore aperto ai nostri lettori. Sempre attenti ai giovani talenti, ci occupiamo anche del cinema fatto dai ragazzi con Ciak Junior, che Canale 5 trasmette per tutto maggio. Infine, Cinecorriere ha il piacere di annunciare la neonata partnership con la Festa del Cinema Bulgaro che si tiene nella Capitale dal 25 al 31 maggio. E mentre scriviamo, i Manetti Bros., impegnati nelle riprese di Coliandro, decidono di tornare al vecchio amore, il videoclip. Incantati dal rapper e percussionista Ciccio Merolla, da loro scoperto come attore sul set di Song’e Napule, annunciano la realizzazione di un video per il musicista napoletano. Renato Marengo

sommario Stampa Arti Grafiche Celori www.grafichecelori.com © Cinecorriere - tutti i diritti di riproduzione sono riservati. L’opinione espressa dagli autori non impegna la Direzione. Tutto il materiale ricevuto, e non richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito.

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Cannes 68/1 Con Garrone, Moretti e Sorrentino sulla Croisette si parla italiano di Luigi Aversa Cannes 68/2 Da Woody Allen a Mad Max tutti i big del Festival francese di L.A.

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Elena Sofia Ricci Dall’incontro con il divo Kevin Costner al futuro come sceneggiatrice di Silvia Gambirasi 17

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Roberto Nepote A tu per tu con il direttore di Rai Movie, il canale tutto dedicato al grande schermo di Renato Marengo 18

Elizabeth Banks La neoregista americana a Roma per il film musicale Pitch Perfect 2 di L.A. 10 Hong Kong FilMart 2015 Linee guida dal più grande mercato asiatico del cinema e della Tv di Luigi Aversa 12 Stefano Fresi C’è lui nel cast delle commedie di maggior successo degli ultimi anni di Silvia Gambirasi 16

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Doctor Who In uscita home video i nuovi episodi di Andrea Splendore 19 Cinema Bulgaro Cinecorriere media partner della Festa di Rodolfo Masi 20 Ciak Junior Torna il cinema fatto dai ragazzi di R.M.

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Le Distribuzioni I film in sala fino a fine stagione

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Cannes 68 L’Italia cala un tris d’assi Sulla Croisette quest’anno si parla italiano. Oltre ai tre big in concorso con La giovinezza (Sorrentino), Mia madre (Moretti), Il racconto dei racconti (Garrone), Un certain regard ospita Roberto Minervini con il documentario Louisiana di Luigi Aversa n. 2 maggio 2015

na squadra italiana così prestigiosa e titolata al Festival di Cannes non si vedeva da vent’anni. Esattamente dal 1994, quando sulla Croisette il cinema tricolore presentò in concorso addirittura quattro film: Barnabo delle montagne di Mario Brenta, Le buttane di Aurelio Grimaldi, Una pura formalità di Giuseppe Tornatore e Caro diario di Nanni Moretti. Quest’ultimo si aggiudicò il Premio per la miglior regia, primo di tanti riconoscimenti che il festival francese gli ha tributato negli anni a seguire. Nanni Moretti torna in Costa Azzurra quest’anno con Mia madre, as-

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sieme ad altri due cineasti amatissimi da queste parti: Matteo Garrone con Il racconto dei racconti e Paolo Sorrentino con Youth - La giovinezza. I tre alfieri del miglior cinema italiano degli ultimi anni corrono per la Palma d’Oro, nobilitando con la loro presenza la 68. edizione della rassegna, in programma dal 13 al 24 maggio. Tutti vantano infatti un palmarès di riguardo conquistato proprio qui a Cannes. In un’occasione, nel 2008, Garrone e Sorrentino portarono a casa un doppio successo. Il primo, con Gomorra, vinse il Grand Prix; il secondo, con Il divo, si 5


In apertura: Sorrentino, Moretti e Garrone in posa all’annuncio della loro partecipazione a Cannes. Più sotto: Roberto Minervini. Qui sopra: Louisiana. In alto, in senso orario: Mia Madre. Il racconto dei racconti, Youth

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aggiudicò il Premio della Giuria. Questa era presieduta da Sean Penn e da quel magico incrocio col regista napoletano scaturì la scintilla per This Must Be the Place, pellicola presentata in concorso nel 2011, con Sorrentino dietro la macchina da presa e Penn davanti, in un’edizione in cui l’altro italiano ai nastri di partenza era Moretti con Habemus Papam. Nessun premio, però, arrivò quella volta. Ma per un nuovo successo del cinema italiano bastava aspettare un solo anno, perché nel successivo, con Moretti presidente di giuria, il Grand Prix andò a Garrone per Reality.

Il regista romano si era affacciato sulla Croisette per la prima volta nel 2002 alla Quinzaine des Réalisateurs, sezione parallela alla selezione ufficiale, con L’imbalsamatore, facendo seguito al trionfo di Moretti dell’anno prima, Palma d’Oro con La stanza del figlio. Successo di un italiano che mancava dal 1998, quando La vita è bella del futuro premio Oscar Roberto Benigni vinse il Grand Prix, duettando in concorso proprio con Aprile dello stesso Moretti. E a proposito di Oscar, è a Cannes che Sorrentino ha mostrato al pubblico nel 2013 il suo capolavoro La grande bellezza, poi insignito della statuetta dell’Academy come miglior film straniero. Nonostante gli applausi e i consensi, nessun riconoscimento ufficiale per lui. Come del resto era già avvenuto in un paio di occasioni in precedenza: nel 2004 (Le conseguenze dell’amore) e nel 2006 (L’amico di famiglia), in competizione anche allora in coppia con il Moretti de Il caimano. Insomma, alla vigilia del Festival di Cannes numero 68 il bilancio dei tre registi italiani qui in Costa Azzurra è più che lusinghiero: 5 partecipazioni e

2 premi per Moretti, oltre a una presenza in qualità di Presidente della Giuria; 5 volte anche per Sorrentino e un premio vinto; 3 presenze e 2 premi per Garrone. In questa nuova edizione cercano quindi una ulteriore consacrazione, presentandosi ai blocchi di partenza con tre film di grande spessore artistico e di caratura internazionale. Mia madre di Nanni Moretti ha pure già avuto il suo impatto con il pubblico delle sale. Nel primo weekend di programmazione ha subito fatto la voce grossa al botteghino con un incasso nettamente superiore al milione di euro. «Sono molto contento dei risultati – ha dichiarato Domenico Procacci, produttore della pellicola per Fandango – ma ancora di più dei commenti degli spettatori. Colgono l’emozione e al tempo stesso il divertimento che il film regala. Molti lo considerano il migliore di Moretti». Dodicesimo titolo della filmografia morettiana, ci porta nuovamente in una dimensione intima e familiare, come ai tempi de La stanza del figlio. Al centro della storia c’è una figura materna - che fa pensare alla mamma del regista scomparsa durante le rin. 2 maggio 2015


prese di Habemus Papam - stupendamente interpretata dalla strehleriana Giulia Lazzarini. La figlia di questa (Margherita Buy), regista di successo, si divide tra il capezzale della madre malata; il set, dove deve tamponare i capricci del divo americano impersonato da John Turturro; le vicende adolescenziali della figlia e la fine di un amore. Moretti si è ritagliato in questo caso il ruolo del fratello della regista. Un personaggio sobrio e misurato, ma pacatamente sarcastico. Il risultato finale è un film personale e universale, commovente e ironico. Esce in contemporanea con il Festival (14 maggio), distribuito da 01 come Moretti, Il racconto dei racconti di Matteo Garrone. Ambientato tra paesaggi misteriosi e luoghi segreti, boschi, castelli e regni senza tempo abitati da re, regine, principi, principesse, orchi, draghi, streghe, è liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, autore napoletano del XVII secolo. Girato in inglese, si avvale di un cast internazionale Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly - ma non mancano attori italiani, come Massimo n. 2 maggio 2015

Ceccherini e Alba Rohrwacher, che torna a Cannes a un anno dal Grand Prix conquistato da sua sorella Alice per Le meraviglie. «Ho scelto di avvicinarmi al mondo di Basile – dice Garrone – perché ho ritrovato nelle sue fiabe quella commistione fra reale e fantastico che ha sempre caratterizzato la mia ricerca. Le storie raccontate descrivono un mondo in cui sono riassunti gli opposti della vita: l’ordinario e lo straordinario, il magico e il quotidiano, il regale e lo scurrile, il terribile e il soave». Sono stranieri anche gli interpreti di Youth - la giovinezza di Paolo Sorrentino, che sugli schermi italici arriva il 20 maggio distribuito da Medusa. Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda si trovano in un elegante albergo sulle Alpi. Qui i due vecchi amici alla soglia degli ottant’anni, Fred, direttore d’orchestra in pensione, e Mick, regista ancora in attività, trascorrono una vacanza. Sanno che il loro futuro si sta esaurendo e decidono di affrontarlo insieme. In che modo? Guardando con curiosità alla vita di tutti coloro che sembrano

poter disporre di un tempo che a loro non è dato. Mentre Mick tenta di concludere la sceneggiatura di quello che pensa sarà il suo ultimo film; Fred, che ha rinunciato alla musica, non intende tornare sui propri passi. Ma c’è chi vuole vederlo dirigere ancora... Accanto a questi tre giganti, nella sezione Un certain regard c’è un altro italiano, Roberto Minervini, con il documentario Louisiana. In un territorio invisibile, ai margini della società, vive una comunità dolente che tenta di reagire alla minaccia di essere dimenticata dalle istituzioni e di vedere calpestati i propri diritti. Un’umanità nascosta in cui si aprono gli abissi dell’America di oggi. «Sono fiero di partecipare a Cannes - ha dichiarato il regista - Louisiana è senza dubbio il mio film più complesso. Credo, quindi, che l’invito a un festival così prestigioso costituisca un segnale di apertura verso un cinema senza compromessi. Trovo interessante, poi, che la maggior parte di noi italiani a Cannes abbia girato un film in lingua straniera. Penso sia indicativo di una presenza sempre più significativa del cinema italiano nel panorama internazionale». nnn

Dall’alto, in senso orario: Paolo Sorrentino, Roberto Minervini, Matteo Garrone, Nanni Moretti con Giulia Lazzarini, ancora Moretti con Margherita Buy

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Cannes 68

Lo sbarco americano

di L.A.

Con un’Italia ben rappresentata e la Francia, che giocando in casa, schiera una squadra di altissimo livello, in Costa Azzurra è il cinema Usa a fare rumore. Da Mad Max a Woody Allen, il Festival è servito ltre all’Italia, ci sono molti Stati Uniti in questo 68° Festival di Cannes, presieduto dai fratelli Coen (prima volta al comando per una coppia). Gli eventi speciali di maggior richiamo sono tutti targati Usa. A cominciare da Mad Max: Fury Road, reeboot della trilogia iniziata con Interceptor nel 1979 e diretta da George Miller, regista anche di questo nuovo episodio. Al posto di Mel Gibson, invece, c’è Tom Hardy. Un altro film molto atteso è Irrational Man per la regia di Woody Allen, con Emma Stone e Joaquin Phoenix protagonisti. Non manca un nuovo capolavoro dell’animazione Disney-Pixar, Inside Out, diretto da Pete Docter e Ronaldo Del Carmen.

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In apertura: Mad Max: Fury Road. Qui sopra, da sinistra, in senso orario: Irrational Man, La tête haute, Macbeth, Amnesia

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Naturalmente, però, giocando in casa c’è tanta Francia sulla Croisette. Sono ben undici le pellicole transalpine in vetrina, tre dirette da donne. Il Festival si apre proprio con la proiezione di uno di questi lavori, La tête haute di Emmanuelle Bercot. Le altre due, entrambe in competizione, Valérie Donzelli e Maïwenn, cineasta che qui a Cannes nel 2011 ha vinto il Premio della giuria per Polisse, presentano rispettivamente Marguerite et Julien e Mon roi. I maschietti sono Jacques Audiard con Dheepan, Stéphane Brizé con La loi du marché, Guillaume Nicloux con The Valley of Love, Luc Jacquet con il documentario Ice and the Sky, che chiude il Festival, Gaspar Noè con Love, Samuel Benchetrit con Asphalte e Robert

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Qui sopra: The Assassin. Accanto: Carol. Sotto: Natalie Portman dietro la macchina da presa per A Tale of Love and Darkness

Guédiguian con Une histoire de fou. E fuori concorso c’è Il piccolo principe, adattamento animato del romanzo di Saint-Exupéry, diretto dallo statunitense Mark Osborne, ma di produzione francese. Anche gli americani sbarcano in forze. Todd Haynes è qui con Carol, trasposizione del secondo romanzo della giallista Usa Patricia Highsmith interpretata da Cate Blanchett e Rooney Mara, . Gus Van Sant, Palma d’Oro nel 2003 per Elephant, presenta The Sea of Trees, con Matthew McConaughey e Naomi Watts. Tra i lavori Usa della selezione ufficiale c’è anche Chronic, primo film girato in lingua inglese dal messicano Michel Franco, che qui trionfò nel 2012 con Después de Lucía (sezione n. 2 maggio 2015

Un certain regard). È una coproduzione angloamericana, invece, il Macbeth dell’australiano Justin Kurzel, rivisitazione gotica della tragedia di Shakespeare. Desta curiosità poi il nuovo lavoro del canadese Denis Villeneuve, Sicario, regista candidato all’Oscar per il miglior film straniero nel 2011 con La donna che canta. Completano il quadro dei film in concorso i tre asiatici The Assassin (Taiwan), Shan He Gu Ren (Cina), Unimachi Diary (Giappone) e i tre europei Saul Fia (Ungheria), The Lobster (Grecia) e Louder than Bombs (Norvegia-Danimarca). Infine, da segnalare l’esordio dietro la macchina da presa di Natalie Portman con A Tale of Love and Darkness, produzione targata Israele. nnn

Sopra: Il piccolo principe. Più a sinistra: Marguerite et Julien. Più sotto: La loi du marché. Qui a sinistra: The Sea of Trees. Sotto: Inside Out (Disney-Pixar)

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Elizabeth Banks

«Amo far ridere mi viene naturale» A Roma per il lancio di Pitch Perfect 2, l’attrice e regista conferma la sua predilezione per i ruoli brillanti e dichiara di voler continuare di Luigi Aversa a lavorare ancora dietro la macchina da presa a stagione trionfale della Universal Pictures continua... C’è stato il doppio boom registrato con Cinquanta sfumature di grigio e Fast & Furious 7, premiati al botteghino con circa seicento milioni di dollari incassati in tutto il mondo, il primo; e con quasi un miliardo e mezzo - quarto film di maggiore incasso della storia del cinema - il secondo. Ebbene, per l’estate, quando gli altri tirano i remi in barca, la major statunitense mette in canna altri tre colpi. Partendo dalla data più lontana, il 9 luglio, arriva Terminator Genisys, quinto capitolo della saga iniziata nel 1984. L’11 giugno, perfino un giorno prima della première americana, esce Jurassic World, quarto film della serie ispirata dal romanzo

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omonimo di Michael Crichton. È prossimo all’uscita, invece, Pitch Perfect 2, che debutta giovedì 21 maggio, seguito della commedia musicale del 2012 sulle vicissitudini comico-sentimentali di un gruppo vocale femminile di canto “a cappella”, le Bellas della Barden University. Questa volta Beca (Anna Kendrick) - la protagonista del primo film, da noi uscito come Voices - comincia a pensare al suo futuro, quando, dopo la laurea, dovrà entrare nel mondo del lavoro e gli anni spensierati del college saranno solo un piacevole ricordo. Prima di dire addio alle Bellas, però, c’è ancora un obiettivo da raggiungere assieme alle altre ragazze: vincere il Campionato Mondiale del Canto A Cap-

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pella. All’immancabile appuntamento di Copenaghen ci saranno tutti i migliori gruppi del mondo, ma per Beca, Chloe (Brittany Snow), Ciccia Amy (Rebel Wilson) e le altre il nemico da battere è uno solo: la temibilissima crew dei tedeschi Das Sound Machine. Nell’imminenza della distribuzione italiana della pellicola - Elizabeth Banks - la bella e simpatica regista, produttrice e interprete del film - ha incontrato a Roma la stampa specializzata. «È una storia divertente, con un grande cuore. E dire che non c’erano grandi aspettative su un film con un gruppo di donne che cantano “a cappella”» rivela la neoregista. Invece, il primo capitolo della serie, anch’esso prodotto dall’attrice assieme al marito Max Handelman, è stato un successo. Costato solo 17 milioni di dollari, ne ha incassati quasi 7 volte tanto in tutto il mondo: 113 milioni. Per questo secondo titolo il budget è quasi raddoppiato (29 min. 2 maggio 2015

lioni), ma a giudicare anche dal lancio italiano della pellicola con party a tema ed esibizioni della nostra più famosa band “a cappella “, i triestini Spritz for Five da X Factor 8, le aspettative stavolta sono sicuramente maggiori. Rispetto a Voices, qui il tocco femminile alla regia si avverte. «Spero solo di poter ispirare altre

In apertura e più a destra: alcune scene di Pitch Perfect 2. Più sotto: Elizabeth Banks a Roma. Qui sopra: l’attrice e regista nel film con John Michael Higgins

donne dietro la macchina da presa e di continuare a fare la regista» confessa la Banks, che qui si ritaglia nuovamente il ruolo della speaker radiofonica che commenta con grande ironia, assieme al collega interpretato da John Michael Higgins, le vicende delle Bellas. Una parte brillante che evidentemente è la cifra stilistica prediletta da Elizabeth, che in questo senso sa anche calarsi in personaggi grotteschi e sopra le righe come la Effie Trinket che impersona nella saga di Hunger Games. «Amo far ridere, mi viene naturale - afferma - anche su questo set ho lasciato campo libero all’improvvisazione. E Rebel lo sa fare... È stato divertente mettere insieme questo gruppo così eterogeneo. Ma è la vita che è divertente!». Entusiasmo che ha travolto anche i coniugi Obama, che compaiono in una scena, e le cui figlie sono fan della pellicola: «Dà lustro al film, essendo un personaggio famoso dappertutto. In Italia dopo George Clooney, naturalmente...». nnn 11


Hong Kong FilMart

di Luigi Aversa

Un ponte fra passato e futuro Restaurazione e multimedia, conservazione e transmedia, tradizione e digitale: queste le parole chiave del più grande film & tv market dell’Asia. Che indicano la strada agli operatori del mercato mondiale dell’audiovisivo

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ra le centinaia di espositori provenienti da tutto il mondo al 19° Hong Kong FilMart che si è tenuto nella metropoli cinese a fine marzo, di nuovo impegnati nei giorni passati sulla Croisette per l’annuale appuntamento con il MipTv, c’era anche una significativa presenza italiana. Siamo dovuti arrivare fino a Hong Kong, infatti, per conoscere più da vicino una realtà all’avanguardia nel settore del restauro, della conservazione, della digitalizzazione dell’inestimabile patrimonio cinematografico di casa nostra.

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Qui nell’estremo lembo meridionale della Cina, territorio sempre in fermento, L’immagine ritrovata Film Restoration & Conservation, laboratorio di stanza a Bologna, sta per aprire una nuova sede. «Piuttosto che continuare a far viaggiare volumi di lavoro - ci ha spiegato il giovane direttore Davide Pozzi - inauguriamo un laboratorio a Hong Kong. Più del 75% del nostro business è con l’estero: Francia, Germania, Usa e proprio Asia. Nel nostro carnet ci sono titoli storici che vanno da La grande illusione a La bestia umana a tutti i

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titoli della Pathé, passando per Hiroshima non amour, in fase di restauro proprio in questi giorni. Ma c’è anche tanto cinema italiano: La dolce vita, Nuovo Cinema Paradiso, i film di Rosi, Petri, Germi, Visconti, De Sica. E pure un classico del muto come Maciste alpino, passato l’anno scorso in preapertura alla Mostra di Venezia». «Abbiamo restaurato anche i film dei Lumière - ha voluto ricordare Céline Stéphanie Pozzi, esperta di digital restoration e filologa del cinema che il direttore di Cannes, Thierry Fremont, ha presentato al pubblico, nella nostra versione restaurata, all’interno della sezione Classics nella passata edizione del Festival». La responsabile del settore restauro digitale dell’azienda bolognese ha spiegato che «il lavoro di restauro di una pellicola richiede 6/7 fasi, di ognuna delle quali si occupano le circa 80 persone che lavorano per l'azienda». Una vera e propria catena di montaggio al servizio dei beni culturali che nel nostro Paese abbondano, ma che troppo spesso non vengono conservati e valorizn. 2 maggio 2015

zati a dovere. L’immagine ritrovata si occupa di colmare questa lacuna nello specifico cinematografico, unendo all’alta specializzazione tecnologica un sapiente lavoro artigianale. «Dopo l’ispezione dei materiali per controllarne lo stato di preservazione, la prima fase di riparazione viene fatta a mano - sempre la Pozzi - in un anno con questo sistema produttivo portiamo a termine dagli 80 ai 100 restauri». Al FilMart 2015 e all’Hong Kong International Film Festival, tra l’altro, c’erano quattro titoli restaurati dalla società bolognese: Paris, Texas (1984) di Wim Wenders, C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone, Il colore del melograno (1969) di Sergej Paradzanov e Il gabinetto del dottor Caligari (1920) di Robert Wiene. Dalla conservazione dell’arte del passato alla proiezione di questa nel futuro. Ne hanno parlato Jason Rubin (Cinedigm), Liz Rosenthal

In apertura: skyline notturna di Hong Kong. Sotto: altre immagini della città (con la statua di Bruce Lee) e l’ingresso al FilMart. Qui accanto: stand e padiglioni vari

Qui a fianco: Isabella Leong alla presentazione del film di apertura del festival Murmur of the Hearts. Sopra: l’altra interprete del film Angelica Lee e, accanto, la regista Sylvia Chang con le due attrici e con Joseph Chang e Lawrence Ko

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Qui sopra: foto di gruppo al convegno Media Asia. Sotto: i tecnici de L’immagine ritrovata al lavoro

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(Power to the Pixel), Michael Murphy (Gravitas Ventures) e Tom Ara (Greenberg Traurig, LLP) in una conferenza sulle nuove opportunità offerte dalla convergenza delle piattaforme mediatiche. Moderata da Liz Shackleton, direttrice per l’Asia di Screen International, gli ospiti hanno illustrato il ventaglio di possibilità offerto dalla multipiattaforma. La convergenza dei vari media non è infatti soltanto un beneficio per i consumatori, in grado di accedere a un prodotto da diversi canali, ma anche per le compagnie che in questo modo possono parlare a un’audience potenzialmente sterminata che passa per una molteplicità di situazioni: social network, app, web, graphic novel ecc., oltre ai tradizionali canali distributivi o di programmazione televisiva. Pubblicità e

promozione diventano in questo modo una vera e propria esperienza multimediale, destinata a rinnovarsi di continuo grazie al progresso costante della tecnologia, in grado di creare sempre nuove opportunità commerciali. Il seminario dal titolo T come Transmedia, con un focus sulle nuove strade della narrazione nell’era del digitale, è andato anche oltre, tracciando le vie da percorrere per il futuro della comunicazione, analizzato in tutte le nuove forme offerte dalla contemporaneità. Sul palco del Convention and Exhibition Centre di Hong Kong sono saliti diversi specialisti del settore, esperti di nuove tecniche di comunicazione e marketing nell’era del digitale. Per Transmedia s’intende un nuovo modo di promuovere ed espandere un pro-

dotto mediatico. Jeff Gomez (Starlight Runner), creatore e produttore di numerosi transmedia franchise di successo quali Avatar e Transformers, ha spiegato come al centro di tutto ci sia sempre e comunque il valore intellettuale, la storia da raccontare. Questa è la base da cui partire per la moltiplicazione dei media comunicativi: film, videogame, libri, web, social network, Tv, ecc. Per Tony Wong, co-fondatore e “poeta strategico” di YNOT?TONY, «in un’epoca di cambiamenti radicali, la chiave di tutto rimane invariata ed è l’Uomo, l’unico medium che non muterà mai». Peter Lee, game designer e fondatore della Nolgong, ha mostrato il progetto di un reality game intitolato Being Faust, arricchito di elementi online e delle potenzialità dei social network, il cui obiettivo

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è rispondere a due domande universali: Cosa ha per me valore nella vita? Quale prezzo sono disposto a pagare per il successo? Il direttore di Asia Pacific - Sun Mobile, Chester Lo, ha spiegato come generare nuove esperienze di reality game interattivo per il coinvolgimento del pubblico attraverso l’applicazione del cosiddetto wi-fi attivo. Infine, dall’Europa ed esattamente dalla Francia, ha preso la parola Gilles Freissinier di Arte, la televisione leader dell’intrattenimento culturale. «Il futuro è investire in progetti transmediali» ha annunciato. Illustrando poi tutta una serie di progetti messi in campo da Arte: 24 Hour Jerusalem, un progetto web che permette di interagire ininterrottamente con la città mediorientale, affascinante, ricca di storia e di contraddizioni; Fort McMoney, inusuale documentary game; Type: Rider, videogame che copre la storia della tipografia e che è anche un social game su Facebook; The World Philip K. Dick, un altro videogioco basato sul mondo dei romanzi del noto scrittore di fantascienza. «Tutti progetti rischiosi - ha concluso Freissinier ma innovativi e in grado di creare un nuovo tipo di audience così come di scovare talenti creativi e di n. 2 maggio 2015

sviluppare nuove forme di racconto». Negli studios della Film Magic, compagnia locale all’avanguardia nella produzione di contenuti 3D e post-produzione, ci si preoccupa di confezionare questo pacchetto nel migliore dei modi. Il direttore della produzione Percy Fung, dopo aver mostrato una carrellata di trailer composta di titoli di tutti i generi realizzati dalla società (commedie, horror, thriller, crime, d’avventura ecc.), ha spiegato quanto il lavoro della Film Magic sia apprezzato e richiesto, non solo in patria, ma anche nel resto del continente asiatico, con oltre 1.500 pellicole postprodotte e digitalizzate. E non solo. Produzioni Usa (fra i trailer ce n’era anche uno di un film con Mischa Barton), francesi, inglesi e canadesi sempre più spesso si rivolgono agli studi di Hong Kong per la post-produzione 3D, considerata di qualità superiore e all’avanguardia. Chiusi i battenti della diciannovesima edizione, espositori, produttori, distributori e tutto il mercato internazionale del cinema e della Tv si sono dati appuntamento per le giornate del FilMart 2016, che si terrà come sempre a Hong Kong nel mese di marzo. Il futuro è già qui! nnn

Qui a fianco: i relatori della conferenza T come Transmedia. Sopra e sotto: promozione di prodotti cinetelevisivi al FilMart 2015

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Stefano Fresi

«Prima o poi proverò a farvi piangere» Campione di risate con Noi e la Giulia e La prima volta (di mia figlia), il Secco di Romanzo criminale sogna un ruolo drammatico... Magari diretto da Paolo Virzì di Silvia Gambirasi In alto: Stefano Fresi in due scene di La prima volta (di mia figlia), film diretto da Riccardo Rossi. Sotto: è con Edoardo Leo (a sinistra, regista della pellicola) e Luca Argentero in Noi e la Giulia

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l’attore comico del momento. Romano, quarantenne, più magro di come si spaccia in video, Stefano Fresi, l’ex Secco di Romanzo criminale, nasconde un passato da musicista. Dopo il succeso nel 2014 di Smetto quando voglio, in questa stagione si è imposto al cinema con Noi e la Giulia e La prima volta (di mia figlia). Nel film diretto da Riccardo Rossi si parla della prima volta di un’adolescente. E la tua di prima volta, quando è stata? A 15 anni, ed è stata bellissima, ma non fatemi entrare in dettagli… lei era decisamente più matura.

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Sei papà di un bambino, ma se avessi in futuro una figlia, come ti comporteresti? Fulminerei con lo sguardo tutti i maschietti nei paraggi. Che adolescente era Stefano? Atipico: contrariamente ai miei amici del quartiere romano di Centocelle, a calcio e motorino preferivo pianoforte e libri. Ma dopo aver letto Il gabbiano Jonathan Livingston mi univo a loro per giocare. Un giorno di qualche anno fa Michele Placido ti ha notato a teatro ne I Tre Moschettieri e poi ti ha scritturato per Romanzo criminale. È stata la svolta? No, la genesi, la svolta c’è stata con Smetto quando voglio, film che ha avuto molto successo. È da allora che hanno cominciato a riconoscermi per strada, prima mi scambiavano spesso per il mio bravissimo collega Giuseppe Battiston. Ma insomma, ti senti più musicista o attore? La musica è il settore in cui ho più competenza, avendo frequentato il Conservatorio, ma sento molto anche la recitazione. Fare teatro da giovanissimo con gente come Gigi Proietti e Dino Verde è una scuola preziosa.

Il tuo prossimo film? L’età d’oro, con Laura Morante. Farai ridere anche qui? No, quello è un film che parla di cinema dove io faccio il proiezionista, è piuttosto poetico, insolito per me. E il ruolo che vorresti? Un personaggio drammatico, magari diretto da Paolo Virzì. Sul grande schermo parli con ironia del mangiare, ma in realtà che rapporto hai con il cibo? Per me è amore e passione, una cosa bellissima, ma se si eccede, dobbiamo fare i conti con la salute. Non voglio rinunciare a correre dietro a mio figlio per il sovrappeso. Da un anno seguo una dieta vegetariana, e non escludo di diventare vegano. A chi devi dire grazie? Alla fortuna. Non basta il talento se le cose non girano per il verso giusto. E se nel lavoro mi considero fortunato, nella vita potrei definirmi addirittura miracolato. Perché? Una volta ho perso per un pelo un aereo diretto a Genova, che poi ha avuto un incidente subito dopo il decollo, niente di catastrofico, per carità, ma comunque... Ditemi se nnn non è fortuna questa! n. 2 maggio 2015


Elena Sofia Ricci Ho rischiato di recitare con Kevin Costner...

di Silvia Gambirasi

Reduce dal ruolo di suora in tv e di spacciatrice al cinema, l’attrice si racconta. Dall’incursione a Hollywood, al gusto per i ruoli politicamente scorretti al futuro come sceneggiatrice orse è l’attrice italiana più poliedrica che c’è. Sta di fatto che Elena Sofia Ricci, da quando frequenta cinema, fiction e teatro, non buca un ruolo, passando con disinvoltura da un personaggio all’altro. Per esempio dalla suora della fiction Che Dio ci aiuti alla spacciatrice di farmaci della sua ultima pellicola, Ho ucciso Napoleone. Elena, in questo film fai fumare alla Ramazzotti, incinta, uno spinello: non ti sembra di esagerare? Sotto sotto sono un po’ monella (ride, ndr), comunque la storia doveva colpire, sennò la gente si annoia. E poi mi piace diversificare, non sono solo la nevrotica, la sexy, la mamma: sono un’attrice e basta! Però la monaca la farai ancora. Mi ha dato tanto, comunque la mia è una suora anticonvenzionale. Come Papa Francesco? Già! Come Pontefice gli do dieci. Ma qual è il segreto per non farsi etichettare in un cliché? Rischiare, non adagiarsi, mettersi

F

Elena Sofia Ricci ha debuttato al cinema nell’85 con Impiegati. Tra i suoi ruoli in tv ci sono Orgoglio, I Cesaroni, Che Dio ci aiuti. Mamma di Emma e Maria, è sposata con il musicista Stefano Mainetti n. 2 maggio 2015

alla prova. Magari facendo teatro. Lì non puoi scappare: Shakespeare e Pirandello ti mettono all’angolo. Se dovessi andare su un’isola deserta che film ti porteresti? E.T. l’extra-terrestre. Ti piace Spielberg? È il regista più versatile che c’è. Mai frequentata Hollywood? Nell’88 feci un provino per la Columbia con altre attrici europee per il ruolo di protagonista in Revenge con Kevin Costner. Superai le preselezioni e andai nell’Iowa, dove Costner stava girando L’uomo dei sogni. Tony Scott, pace all’anima sua, con me fu piuttosto rude, al contrario di Kevin... Che era... Bellissimo, al top, avevo adorato Fandango, era proprio L’uomo dei sogni. Ora mi piace un po’ meno, sarà per la pubblicità. (ride, ndr). Come andò a finire il provino? Mi presero, ma non accettai perché era un contratto capestro: cinque anni in esclusiva negli Usa, facendo solo i film che dicevano loro. Mi consultai

con un legale, feci una controproposta che fu respinta. Il ruolo finì a Madeleine Stowe... la donna del regista. Prossimamente? Sto scrivendo un soggetto ispirato alla Sindrome di Münchhausen, disturbo in cui il soggetto psicotico, in genere una madre, fa ammalare il figlio per potersi occupare di lui. Sta assumendo i toni di un thriller alla Misery non deve morire. Che voto ti dai come mamma? La sufficienza, non volevo essere una madre ingombrante visto che faccio l’attrice. Hai detto che ti piaci più adesso che a trent’anni. Da ragazza ero troppo magra e poi quei 4-5 centimetri di altezza in più mi mancano. Crescendo, e grazie all’analisi, ho acquistato serenità. Ti dà una luce che nessun lifting darebbe. Ci ricorrerai un giorno? Forse, ma senza eccedere. In fondo qualche ruga ci sta bene e poi se ci facessimo tirare tutte, i ruoli da “vecnnn chia” chi li farebbe più? 17


Il piccolo...

di Renato Marengo

aiuta il grande schermo A tu per tu con Roberto Nepote, da tre anni direttore di Rai Gold, pacchetto che comprende le tre reti tematiche di Viale Mazzini trasmesse sul digitale terrestre e specializzate in cinema, telefilm e fiction. Anche quest’anno, una delle tre, quella dei film, sarà presente sulla Croisette con l’inviato Livio Beshir a redazione di Rai Movie è presente anche quest’anno a Cannes con servizi, anteprime, informazione. Ma, come sappiamo, questo è un anno “un po’ più speciale” per il cinema italiano, data la nutrita presenza di film di casa nostra in gara. Certamente, il canale sarà molto seguito, trasmettendo in diretta dalla Croisette per tutta la durata del Festival. A questo proposito, abbiamo intervistato Roberto Nepote, da tre anni direttore di Rai Gold, che comprende le tre reti Rai specializzate in cinema, telefilm e fiction, in onda sul digitale terrestre. Rai Movie è totalmente dedicata al cinema, con una programmazione accurata suddivisa in giornate temati-

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che: il lunedì dedicato al western, il mercoledì alla commedia, il venerdì all’impegno sociale. Rai Premium replica le fiction Rai di maggior successo e da un po’ anche programmi di intrattenimento particolarmente graditi a un ampio pubblico, come Ballando con le stelle. Rai 4 è il canale che esplora le nuove forme di cinema e di televisione, le serie seguitissime come Il Trono di Spade, Atlantis, anteprime, dai thriller come Oriente ai film d’avventura, a Orfani, una serie tratta da un fumetto di Bonelli Editore. C’è anche qualche apertura alla musica, come le prime due puntate dell’Eurofestival (la finale va su Raidue), precedute ovviamente da uno speciale.

Roberto Nepote lo conosciamo da quando, negli anni Ottanta, ha sperimentato - coraggiosamente tra i primi - la programmazione di un canale televisivo interamente dedicato alla musica, ai videoclip. Da Elefante TV, sin dal 1984, che ha portato poi alla nascita di Videomusic su Tmc. Insomma, prescindendo dal suo ruolo attuale di direttore in Rai, Nepote è un grande esperto di musica, si diverte a individuare gli autori, molto spesso celebri e insospettabili, di ogni sigla e colonna sonora che, magari senza clamore, viene trasmessa alla radio e in Tv. È un vero cultore del grande rock inglese e americano. È stato anche a Raitre, ha diretto strutture di Tv per ragazzi e altri settori culturali, poi, tra n. 2 maggio 2015


Home Video

Ecco il 12° Dottore ontinua la saga del Doctor Who, serie cult della Bbc, in Italia trasmessa da Rai 4. Dal 13 maggio 2015, l’ottava serie completa che segna l’entrata in scena di Peter Capaldi nei panni del Dodicesimo Dottore è disponibile per i fan in Dvd e Blu Ray. Assieme a Clara, interpretata da Jenna Coleman, il Dottore incontrerà cose a dir poco inimmaginabili, vivendo una fantastica avventura. Entrambi i cofanetti sono composti rispettivamente da cinque dischi con moltissimi contenuti extra, che terranno milioni di spettatori incollati alla Tv, rendendo omaggio al Dottore più amato dei nostri tempi. (A.S.)

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una direzione e un’altra, è approdato a questo fiore all’occhiello della Rai che è Gold. Con lui parliamo ovviamente subito di musica, di jazz, di rock, di pop, di colonne sonore. Ha molta più memoria di me e mi pizzica subito, per esempio, su uno degli autori delle musiche del Macbeth di Polanski, il cui inizio con le tre streghe è un vero e proprio videoclip. Ma a proposito di musica in Tv, Nepote chiarisce subito, con molto rammarico, che i suoi tentativi di mantenere aperti spazi dedicati alle sette note, cozzano molto spesso con le tragiche notizie sugli ascolti. Insomma, in Tv la musica, così come viene solitamente proposta, fa veramente un’audience bassina. Ne parliamo e conveniamo assieme che a parte i budget sempre limitati, probabilmente occorrerebbe un approccio diverso nel rapporto tra le immagini e i suoni (mio pallino di sempre). Discutiamo anche della possibilità di fare qualcosa sulle colonne sonore, in maniera curiosa, accattivante per i telespettatori, ovviamente. Ma veniamo alla presenza di Rai Movie a Cannes. n. 2 maggio 2015

Che fate quest’anno per il Festival, con questa nutrita schiera di nostri registi presenti, questa presenza agguerrita del cinema italiano? Come ogni anno, e come facciamo per tutti i festival e le maggiori rassegne di cinema e di cortometraggi, seguiamo la manifestazione per tutta la sua durata con una nostra postazione e col nostro inviato Livio Beshir. Ma quest’anno tutto il cinema italiano ha qualche motivo d’orgoglio in più a partecipare all’appuntamento con Cannes, abbiamo ben tre registi in concorso: Paolo Sorrentino con Youth - La giovinezza, Nanni Moretti con Mia Madre, che già va molto bene nelle sale, e Matteo Garrone con Il racconto dei racconti. Poi c’è anche un quarto regista italiano, nella sezione Un certain regard, ed è Roberto Minervini con il documentario Louisiana. Con Rai Movie avete in mente, quindi, di essere ancora più partecipi quest’anno, vista la pattuglia di registi italiani a Cannes? Noi seguiamo sempre con la massima attenzione Cannes, quest’anno

lo facciamo casomai con un po’ di orgoglio in più. Probabilmente questa presenza così nutrita e qualificata del nostro cinema porterà davanti agli schermi un pubblico ancor più numeroso. A voler essere ottimisti è certamente un buon segnale per tutto il cinema italiano, soprattutto quello di qualità che spesso langue e non riesce neppure ad approdare nelle sale. Noi che da sempre diamo ampio spazio anche alle nuove forme di cinema, le serie, il web sappiamo che in Italia c’è tanto talento nel settore ma occorre ovviamente che i produttori e i distributori siano messi in grado di operare meglio e che si scuotano. Ci auguriamo che anche le leggi e gli investimenti ufficiali possano offrire maggiori opportunità ai nostri autori e registi. Il mercato di Cannes certamente è una delle vetrine internazionali più importanti e se quest’anno al Festival il cinema parla di più in italiano ci aspettiamo di avere un po’ di ossigeno in più nei prossimi mesi. Un po’ come quando vince la Ferrari: nel mondo si vendono più abiti nnn italiani, più pizze...

In apertura e qui in alto: Livio Beshir, con Robert Redford, da solo e con James Franco. Più sotto: Roberto Nepote. Qui sopra: Atlantis. Più in alto: Il trono di spade, serie trasmessa sulle frequenze di Rai 4

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La Festa dei 100 anni del Cinema bulgaro a Roma dal 25 al 31 maggio di Rodolfo Masi

Da Il bulgaro è galante, primo film proiettato in una sala di Sofia, al recente Il dossier Petrov è passato un secolo. La Capitale celebra l’avvenimento ospitando l’ottava edizione del Festival a Villa Borghese In alto: una scena di July (2012). Qui sotto, da sinistra: Hombre e Il dossier Petrov, entrambi del 2015

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ennaio 1915: il primo film bulgaro della storia, Il bulgaro è galante di Vasil Gendov, viene proiettato in una sala di Sofia. È l’atto di nascita del cinema bulgaro. Ha un significato speciale quindi questo 2015, anno del centenario. Merita allora un’attenzione particolare l’ottava edizione della Festa del cinema bulgaro che si tiene dal 25 al 31 maggio presso la Casa del Cinema di Roma. La Festa è una finestra sulle migliori nuove produzioni di una cinematografia con la quale l’Italia da anni ha intessuto un dia-

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logo proficuo. Avvalorato dalla scelta di Cinecorriere di entrare in un rapporto di media partnership con la manifestazione. Questa edizione del Festival propone alcuni fra i titoli più significativi dell’ultima produzione cinematografica bulgara. Come Il giudizio, il lavoro più recente di Stefan Komandarev; e Il dossier Petrov, sguardo sui temi dell’amicizia e del tradimento negli ultimi anni del regime comunista. Da non perdere anche la retrospettiva sulla produzione del passato con i dieci film più amati dai bulgari, scelti in questi mesi tramite televoto.

Tra i film prescelti anche alcuni noti in Italia, come Corno di capra (1972) e Il ladro di pesche (1964). In programma anche una mostra di poster intitolata I Love This Film a cura dei giovani grafici del collettivo PlakatKombinat. nnn

n. 2 maggio 2015


Ciak Junior 2015 La XXVI edizione del “cinema fatto dai ragazzi” è giunta alla fase finale anche quest’anno. Su Canale 5, dal 17 maggio, in onda i tre corti realizzati

Il film oggi lo facciamo noi A micizia, integrazione, pericoli dello sballo: questi i temi indi Rodolfo Masi torno ai quali sono stati realizzati i corti della XXVI edizione di Ciak Junior, programma ideato da Gruppo Alcuni e realizzato in collaborazione con l’Unesco Venice Office, che innalza i ragazzi dal In apertura: ruolo di spettatori a gli occhi protagonisti. della protagonista Ciak Junior è di Due ragazzi un modo pratico e e un velo. diretto per spiegare ai gioSotto, da sinistra: vani il prodotto audiovisivo, dal sogDi vela in vela getto alle riprese, e allo stesso tempo e Lo sballo per dar voce alle loro speranze, ai loro sballato sogni, alle loro paure.

Come ogni anno, migliaia di storie sono pervenute alla redazione, ma solo tre hanno avuto la possibilità di diventare un film, che parteciperà alla finale del Festival Internazionale Ciak Junior di Cortina d’Ampezzo trasmessa da Canale 5 domenica 7 giugno, dopo aver proposto, dal 17 maggio, i film selezionati. Con la supervisione dei fratelli Francesco e Sergio Manfio, ideatori del progetto, gli studenti hanno sperimentato sul campo le peculiarità dei linguaggi audiovisivi. I giovanissimi autori e interpreti dei film sono stati affiancati da un’équipe di professionisti che li ha aiutati a dar vita al loro corti.

Questi i tre titoli realizzati: Due ragazzi e un velo, realizzato con gli studenti della III A della scuola media di Bucchianico (CH), è una storia di integrazione possibile, a scuola e nella vita; Lo sballo ballato, ideato e realizzato dai ragazzi della classe I Elettrici e I A Acconciatori dell’Istituto Professionale Turazza di Treviso, racconta i pericoli della droga; Di vela in vela, scritto e interpretato dagli studenti della classe III CN dell’Istituto Nautico Duca Degli Abruzzi di Catania, è la storia di un giovane velista che sente il mondo crollargli addosso quando il nonno, con cui è nnn cresciuto, viene e mancare.

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Tutti i film in distribuzione

01 Distribution

Adler Entertainment

conti di Matteo Garrone, con Vincent Cassel, Salma Hayek, John C. Reilly 18 giugno Torno indietro e cambio vita di Carlo Vanzina, con Ricky Memphis Prossimamente Tutto può accadere a Broadway di Peter Bogdanovich, con Owen Wilson, Jennifer Aniston, Imogen Poots Fathers and Daughters di Gabriele Muccino, con Russell Crowe, Amanda Seyfried La grande seduzione di Massimo Gaudioso, con Fabio Volo, Carlo Buccirosso

Solace di Afonso Poyart, con Anthony Hopkins, Colin Farrell Knight of Cups di Terrence Malick, con Natalie Portman, Christian Bale Professore per amore di Marc Lawrence, con Hugh Grant, Marisa Tomei Tracers di Daniel Benmayor, con Taylor Lautner, M. Avgeropoulos Regression di Alejandro Amenabar, con Emma Watson, Ethan Hawke

14 maggio Il racconto dei rac-

20th Century Fox

14 maggio Calvario di John

Michael Macdonagh, con Brendan Gleeson 28 maggio Il libro della vita (3D) di Jorge R.Gutierrez 4 giugno Spy di Paul Feig, con Melissa McCarthy, Rose Byrne, Jude Law 11 giugno La risposta è nelle stelle di George Tillman Jr., con Scott Eastwood 23 luglio Poltergeist di Gil Kenan, con Sam Rockwell, Rosemarie Dewitt

Academy Two

Prossimamente Il grande

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Prossimamente

Barter Entertainment Prossimamente

Accidental Love di David O. Russell, con Jake Gyllenhaal, Jessica Biel Good Kill di Andrew Niccol, con Ethan Hawke, January Jones, Bruce Greenwood

Bim Distribuzione

4 giugno È arrivata mia figlia

Lucky Red

25 maggio Il Regno dei Sogni

e della Follia di Mami Sunada 3 giugno Fury di David Ayer,

con Brad Pitt, Shia LaBeouf, Logan Lerman

M2 Pictures

21 maggio Survivor di James

McTeigue, con Milla Jovovich, Pierce Brosnan

Medusa Film

20 maggio Youth - La giovi-

nezza di Paolo Sorrentino, con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Jane Fonda

Microcinema

28 maggio Lo straordinario

viaggio di T.S. Spivet di JeanPierre Jeunet, con Helena Bonham Carter, Judy Davis, Kyle Catlett

Notorious Pictures

4 giugno Le regole del caos di Alan Rickman, con Kate Winslet, Stanley Tucci

21 maggio The Lazarus Effect di David Gelb, con Olivia Wilde, Mark Duplass 18 giugno Albert e il diamante magico di Karsten Kiilerich 1 luglio Predestination di Michael e Peter Spierig, con Ethan Hawke, Sarah Snook 15 luglio The Reach - Caccia all’uomo di Jean-Baptiste Léonetti, con M. Douglas

Giugno The Man & Le Mans di

28 maggio The Tribe di Myro-

di Anna Muylaert, con Regina Casé, M. Joelsas 18 giugno La regola del gioco di Michael Cuesta, con Jeremy Renner, Paz Vega

Eagle Pictures

I Wonder Pictures

quaderno di Janos Szasz, con László Gyémánt, András Gyémánt, Piroska Molnár, Ulrich Thomsen

Gabriel Clarke, John McKenna, con Steve McQueen

Le regole del caos Eagle Pictures

19 maggio Berserk L'epoca d'oro - Capitolo III: L'Avvento di Toshiyuki Kubooka 8 giugno La tomba delle lucciole di Isao Takahata 15 luglio The Babadook di Jennifer Kent, con Essie Davis

Koch Media

Torno indietro... 01 Distribution

Officine Ubu

slav Slaboshpytskiy, con Grigoriy Fesenko, Yana Novikova

Fury Lucky Red

Professore per amore Adler

Teodora Film

4 giugno Eisenstein in Messico

di Peter Greenaway, con Elmer Bäck, Luis Alberti

The Walt Disney Italia

21 maggio Tomorrowland di Brad Bird, con George Clooney, Hugh Laurie

Universal Pictures

21 maggio Pitch Perfect 2 di

Elizabeth Banks, con Anna Kendrick, Brittany Snow 28 maggio Monster Trucks di Chris Wedge, con Rob Lowe, Lucas Till, Jane Levy 11 giugno Jurassic World di Colin Trevorrow, con Chris Pratt, Bryce Dallas Howard 9 luglio Terminator: Genisys di Alan Taylor, con Arnold Schwarzenegger, Emilia Clarke

Warner Bros.

14 maggio Mad Max: Fury Road di George Miller, con Tom Hardy, Charlize Theron 4 giugno Insidious: Chapter 3 di Leigh Whannell, con D. Mulroney, Lin Shaye Prossimamente San Andreas di Brad Peyton, con Dwayne Johnson, Carla Gugino Get Hard di Ethan Cohen, con Will Ferrell, Kevin Hart Pan di Joe Wright, con Levi Miller, Hugh Jackman, Rooney Mara n. 2 maggio 2015



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DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA


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