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cinema&fiction
Anno 69 - numero 6 dicembre 2016 - 2,00
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SPECIALE
34o TORINO FILM FESTIVAL Territorio di emergenti, liberi e indipendenti LEGGE CINEMA Incentivi e nuove risorse per il mondo dell’audiovisivo ROCKY HORROR SHOW Il musical cult di Richard O’Brien torna a Roma dopo dieci anni
Dal 28 novembre al 1o dicembre in anteprima tutti i listini della prossima stagione
Il cinema
balla
a Sorrento
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La Gioconda
Poster Teen&Young
MUSEO DEL LOUVRE – PARIGI
SCUOLE SUPERIORI – ROMA, MILANO, FIRENZE
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presenze al giorno
presenze al giorno
La Gioconda è uno dei capolavori più famosi al mondo. Vera e propria icona della pittura, è vista da migliaia di persone al giorno, tanto che un cordone deve tenere a distanza i visitatori: nella lunga storia del dipinto non sono mancati i tentativi di vandalismo, nonché un furto rocambolesco che in un certo senso ne ha alimentato la leggenda. Il nostro capolavoro è quello di aver creato un Network, unico al mondo, all’interno delle Scuole Italiane, dove negli impianti installati è esposta la comunicazione dei nostri Clienti. A salvaguardia degli impianti non esistono protezioni, gli studenti non osano impossessarsi furtivamente dei manifesti, li prenotano e per averli attendono il cambio della campagna successiva. I numeri parlano chiaro: 450 Impianti, 78.568 Studenti, 8.345 Docenti e personale Ata. AL ALTISSIMA LTISSIMA VISIBILITÀ
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Affissioni ed Eventi nelle Scuole Superiori e nelle Università
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Rivista illustrata di Cinema e Fiction fondata da Alberto Crucillà nel 1948 Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948 Direttore Responsabile Renato MARENGO renatomarengo43@gmail.com Direttore Editoriale Andrea SPLENDORE and.splendore@gmail.com Vicedirettore Luigi AVERSA aversaluigi@gmail.com Art Director Stefano SALVATORI grafico.salvatori@gmail.com Realizzazione Das Designer Agenzia Giornalistica P.zza Augusto Imperatore, 32 00186 Roma dasdesigner@gmail.com Hanno collaborato Barbara Bianchi Andrea Carli Cristiana Scoppola Irene Sofi Insideart Editore MEMA SLRS Viale Parioli, 63 00197 Roma tel. 06 85353394 Pubblicità settoriale A.P.S. Advertising s.r.l. Via Tor De Schiavi, 355 00171 Roma tel. 06 89015166 fax 06 89015167 info@apsadvertising.it www.apsadvertising.it Stampa Arti Grafiche Celori www.grafichecelori.com
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editoriale Cinema giovane e musicale umero dedicato alle Giornate Professionali di Sorrento, dove, come ogni anno in questo periodo, le case di distribuzione cinematografica presentano i listini della prossima stagione. Ampio spazio, però, anche al 34° Torino Film Festival, ex Cinema Giovani, che tale comunque resta: una manifestazione che mette in mostra il meglio delle pulsioni cinematografiche emergenti, in Italia e nel mondo. In rassegna tante opere prime e seconde, retrospettive dedicate alla fantascienza e al movimento punk, a quarant’anni dalla sua nascita. Particolare attenzione, poi, viene data al rapporto fra cinema e musica, con un doveroso omaggio a David Bowie (Furyo), grande protagonista del rock internazionale scomparso quest’anno, cui è dedicato il poster ufficiale: un fermo immagine da Absolute Beginners, film diretto da Julien Temple nel 1986. Il guest director del Festival era Gabriele Salvatores, di
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cui è stato proiettato Nirvana e mi piace sottolineare il gusto musicale del regista, particolarmente attento al mondo del rock. Proprio con Nirvana è iniziata una collaborazione, destinata a continuare nei suoi film più celebri, con Mauro Pagani, che dopo l’uscita dalla Pfm si è dedicato con impegno e ottimi risultati proprio alla musica da film. Sodalizio artistico, quello con Salvatores, giunto ai suoi massimi livelli col film Educazione siberiana, dove la musica si sposa perfettamente con le forti atmosfere e coi colori della pellicola.
Pagani proprio in questi giorni sta lavorando alla nuova produzione di Salvatores. In questo numero speciale di Cinecorriere non mancano segnalazioni di festival minori, come l’As Film Festival che si tiene al MAXXI il 10 e l’11 dicembre (As sta per Asperger). Spazio anche a un piccolo film molto interessante Ciò che le nuvole non dicono e ancora in campo musica e immagini con Rocky Horror Show, il musical di Richard O’Brien che torna a teatro (il Sistina) dopo ben dieci anni. Infine, un approfondimento su un argomento che ci sta molto a cuore e che abbiamo anticipato nei giorni passati: la Legge Cinema e Audiovisivo con dichiarazioni, tra gli altri, del ministro Franceschini, di Rutelli (Anica) e Del Brocco (Rai Cinema). Buona lettura e… buon ascolto, perché di musica dallo schermo anche stavolta, tra Sorrento e Torino, ne viene fuori tanta. Renato Marengo
sommario Giornate Professionali Il grande cinema torna a Sorrento di Andrea Carli As Film Festival Uguali, però diversi di Cristiana Scoppola 34° Torino Film Festival Una festa... mobile di Luigi Aversa 34° TFF Retrospettive da cineteca di L.A. 34° TFF Genitori, figli, coppie: famiglia di Luigi Aversa
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Ciò che le nuvole non dicono Il lungo viaggio di Antony di Irene Sofi
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Rocky Horror Show Un successo senza tempo di L.A.
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Legge Cinema e Audiovisivo Finalmente è realtà di Luigi Aversa
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L’impronta di Tindar Colui che mette l’arte nel motore by Insideart
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Biella Festival Music Video Il coraggio della sperimentazione di Barbara Bianchi
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Il grande cinema
Torna a Surriento Le Giornate Professionali si C aprono lunedì 28 novembre con la convention di 01 Distribution, che presenta, tra gli altri, l’attesissimo La La Land. Fino al 1° dicembre in programma anteprime, party e premiazioni di Andrea Carli
ome accade ormai da trentanove anni a questa parte, l’appuntamento più importante di fine anno per l’industria cinematografica italiana è quello con le Giornate Professionali di Cinema di Sorrento. Quella che si tiene quest’anno nell’incantevole città campana è infatti la trentanovesima edizione di una manifestazione che chiama a raccolta esercenti, produttori, distributori, attori, registi e tutti gli addetti ai lavori del mondo della celluloide e dell’audiovisivo in generale. E che coinvolge anche la città con eventi e proiezioni per il pub-
blico. Nel corso delle Giornate, prodotte e organizzate dall’Anec, in collaborazione con Anem e Anica, le case di distribuzione presentano i nuovi listini con l’elenco di tutti i titoli in uscita sugli schermi nazionali. In programma c’è anche la cerimonia di consegna dei Biglietti d’oro del cinema italiano, premio ai più grandi successi al botteghino dell’annata cinematografica trascorsa. Quest’anno, poi, alla luce della recente approvazione in Parlamento della legge sul cinema non poteva mancare un seminario sul’argomento.
In apertura: Ryan Gosling ed Emma Stone in La La Land. Qui a fianco: Il permesso di e con Claudio Amendola
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Sopra: Nicolas Cage e Willem Dafoe in Dog Eat Dog di Paul Schrader, in anteprima al cinema Armida di Sorrento. Qui accanto: una scena de Il mago di Oz. Sotto: La mia famiglia a soqquadro e più sotto La verità con Francesco Montanari, entrambi proiettati per il pubblico della città
Il programma dei quattro giorni della manifestazione, 28 novembre - 1 dicembre, è ricco di appuntamenti. Lunedì 28 novembre si comincia con l’accensione dell’Albero Paw Patrol alla presenza dei costume characters del film distribuito da Notorious Pictures, che viene proiettato in anteprima in serata. Il regista Jamie Whitney porta sul grande schermo le avventure dei protagonisti dell’omonimo cartoon, vero e proprio fenomeno tv degli ultimi anni, amatissimo dai bambini. Il film viene presentato sia al pubblico cittadino che agli accreditati. Dopo le convention di 01 Distribution-Rai Cinema e della stessa Notorious, il clou della giornata è rappresentato dall’anteprima de Il mago di Oz di Victor Fleming in 3D, nella versione restaurata a cura della Cineteca di Bologna. Martedì 29 è la volta dell’anteprima Eagle Pictures di Lion – La strada verso casa, diretto da Garth Davis e basato sul libro di memorie n.6 - dicembre 2016
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Due immagini dal film La ragazza dei miei sogni di Saverio Di Biagio con Primo Reggiani (qui sopra) e Nicolas Vaporidis. Più sotto: Rock Dog e Paw Patrol (più a sinistra). Nella pagina accanto: Two Is a Family (sopra) e Snowden (in basso)
La lunga strada per tornare a casa. La vera storia di Saroo - un bimbo indiano di cinque anni che dopo essere finito su un treno sbagliato si ritrova a Calcutta, dove viene adottato da una coppia australiana - è già passata all’ultima Festa del Cinema di Roma. Nelle sale la pellicola di Garth Davis con Nicole Kidman, Dev Patel e Rooney Mara arriva alla vigilia delle festività natalizie, il
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22 dicembre. Ai convegni di Eagle Pictures, Universal, Filmauro, Microcinema, Warner Bros, Adler Entertainment, Good Films e M2 Pictures, segue l’anteprima 01 di La La Land, il film di Damien Chazelle con Ryan Gosling ed Emma Stone. La storia d’amore in quel di Los Angeles fra un’aspirante attrice che fa la cameriera e un pianista jazz, ha fatto innamorare
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pubblico e critica all’ultima Mostra di Venezia. Quindi appuntamento con un’altra pellicola di animazione, questa della M2, Rock Dog, regia di Ash Brannon, proiezione preceduta da un’esibizione di Giò Sada, il vincitore di X Factor 2015. Chiude la giornata il La La Land Party. Mercoledì tocca alla Lucky Red presentare uno dei suoi film della prossima stagione, Two Is a Family di Hugo Gélin con Omar Sy e Clémence Poésy, la storia di un uomo che si ritrova padre dalla notte al giorno. Una mattina, infatti, una vecchia fiamma gli lascia in braccio la piccola Gloria, sua figlia, e se ne va. Dopo le prime difficoltà a prendersi cura della bambina, Samuel instaura con questa un legame profondo, fino a quando, n.6 - dicembre 2016
otto anni dopo, la madre di Glori non si ripresenta... Spazio quindi alle convention di 20th Century Fox, Bim Distribuzione, Koch Media, Medusa e della stessa Lucky Red. L’anteprima Universal Pictures del film di animazione Sing, regia di Garth Jennings - sulle singolari vicende di un koala proprietario di un teatro sull’orlo del fallimentoche per salvarlo organizza una gara di talenti canori - precede la cerimonia di consegna dei Biglietti e delle Chiavi d’Oro 2016 condotta da Lorena Bianchetti. Ultima proiezione della giornata, Il permesso (Eagle Pictures), di e con Claudio Amendola. Giovedi 1 dicembre si chiude con la presentazione dei listini Videa - Cde, I Wonder Pictures, Cinema e Disney. nnn 7
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As Film Festival Una rassegna uguale alle altre, però diversa
di Cristiana Scoppola
Il 10 e l’11 dicembre Roma ospita la IV edizione della rassegna realizzata con la partecipazione di persone affette da Sindrome di Asperger. In concorso corti provenienti da tutto il mondo A destra, dall’alto, il poster della manifestazione, i cortometraggi Famous, Spectrum, Idiot, Sinnò me moro
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ino a poco tempo fa la Sindrome di Asperger era sconosciuta ai più. È grazie al cinema e alla tv, che negli ultimi tempi ne hanno parlato con maggior frequenza - basti pensare alla poliziotta della serie The Bridge, interpretata da Diane Kruger, o al genio dei numeri del thriller The Accountant impersonato da Ben Affleck - che questo disturbo pervasivo dello sviluppo, la cui manifestazione più evidente è l’incapacità di avere relazioni sociali, sta avendo l’attenzione che merita. Da quattro anni la sindrome ha anche la sua manifestazione dedicata. La quarta edizione dell’As Film Festival si tiene a Roma, presso il MAXXI, il 10 e l’11 dicembre. Diretto da Giuseppe Cacace, è il primo festival cinematografico internazionale realizzato con la partecipazione attiva di persone che si
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riconoscono nella condizione autistica e che si serve del cinema come strumento di inclusione sociale. “Un festival uguale agli altri, però diverso”, come recita lo slogan di lancio della rassegna. La selezione, a cura dei ragazzi dell’associazione Not Equal, ha messo in evidenza differenti temi oltre all’autismo: immigrazione, integrazione, razzismo e terrorismo. Risultato: un palinsesto ricco di corti di finzione e di animazione provenienti da tutto il mondo. Sono tre le sezioni competitive: Point of View, concorso per filmmaker internazionali; Punti di vista, rivolta ad autori italiani; Animation Now!, concorso internazionale di cinema d’animazione. Ci saranno poi incontri e letture con i protagonisti del cinema. Tra questi, Vinicio Marchioni e Milena Mancini. nnn
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Il Torino Film Festival
è una festa... mobile
Dal 18 al 26 novembre si è svolta la 34. edizione della manifestazione piemontese. Come sempre, pellicole di qualità e grandi titoli in rassegna di L.A.
pazia nei generi, nei percorsi e nelle coordinate geografiche, come sempre, il Torino Film Festival. Giunta alla trentaquattresima edizione, la manifestazione quest’anno ha presentato in rassegna 158 film, di cui 46 opere prime e seconde. La scelta delle pellicole è avvenuta dopo che il gruppo di selezionatori, guidato dalla direttrice artistica Emanuela Martini, ha visionato oltre quattomila lavori, provenienti da ogni angolo del mondo. Insomma, come sempre, a Torino il cinema è una festa, anzi una Festa mobile, per dirla con il nome di una delle sezioni del Festival. L’immagine del 34° TFF (18-26 novembre) è un omaggio a David Bowie, uno degli artisti scomparsi in
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In alto: Matthew McConaughey in una scena di Free State of Jones. Più sotto: Roberto Bolle, l’arte della danza. Qui sopra: Isabelle Huppert in Elle
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quest’ultimo anno ai quali è dedicata l’edizione. Curiosamente, si tratta di un’immagine di ballo, leit motiv dei più importanti festival italiani del 2016, dal passo di danza di Ryan Gosling ed Emma Stone in La La Land, film che ha aperto tra gli applausi la Mostra di Venezia, al poster dell’undicesima Festa del Cinema di Roma, con l’elegante e gioioso movimento di Gene Kelly e Cyd Charisse in una scena di Singin’ in the Rain. Ed è proprio un film su un grande ballerino, uno degli eventi del TFF: Roberto Bolle, l’arte della danza, documentario di Francesca Pedroni che racconta la tournée dell’artista fissandone tre momenti in altrettanti luoghi speciali, Pompei, le Terme di Caran.6 - dicembre 2016
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Centro Sperimentale
Retrospettive da cineteca
Sopra: il cast de I figli della notte. Qui accanto: Tom Hanks e Aaron Eckhart in Sully. Sotto: Jasmine Trinca, madrina del 34° Torino Film Festival e tra gli interpreti del film di Andrea Molaioli, Slam - Tutto per una ragazza
calla a Roma e l’Arena di Verona. Quello della Pedroni è solo uno dei 73 prodotti italiani presentati quest’anno. In concorso c’era soltanto I figli della notte di Andrea De Sica, nipote di Vittorio e figlio di Manuel, terza generazione di una grande famiglia cinematografica. In Festa mobile, invece, ce n’erano diversi, a partire da Slam - Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli, che annovera nel cast la madrina del Festival di quest’anno,
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Jasmine Trinca, passando per La felicità umana di Maurizio Zaccaro, La lingua dei furfanti di Elisabetta Sgarbi, Nessuno ci può giudicare di Steve Della Casa, Nome di battaglia: donna di Daniele Segre, Sono Guido e non guido di Alessandro Maria Buonomo e Gipo, lo zingaro di Barriera di Alessandro Castelletto. Fra le tante produzioni internazionali presenti nel capologuo piemontese, spiccavano tre film su tutti, che presto sbarcheranno nelle sale. Elle, con una straordinaria Isabelle Huppert, è un thriller potente che segna il ritorno alla regia, a dieci anni dalla sua ultima, di Paul Verhoeven. Sully è firmato da un grande maestro, Clint Eastwood, e ha un gigantesco protagonista, Tom Hanks. Racconta la storia vera del pilota Chesley Sullenberger che il 15 gennaio 2009 salvò la vita di 150 passeggeri del suo aereo riuscendo in un ammaraggio di fortuna nelle acque del fiume Hudson, a New York. Infine, Free State of Jones di Gary Ross, con Matthew McConaughey nei panni del soldato confederato che sul finire della Guerra civile americana fondò il Libero Stato di Jones contro la segregazione e il razzismo. nnn
l 34° Torino Film Festival anche quest’anno non sono mancati l’apporto e la partecipazione del CSC - Cineteca Nazionale. In prima mondiale è stato presentato il restauro di Palombella rossa di Nanni Moretti (foto sopra), realizzato con la supervisione dello stesso autore e la collaborazione alla correzione del colore del direttore della fotografia Beppe Lanci. Il restauro digitale in 4k è stato realizzato partendo dai negativi scena e colonna originali. Per le immagini di repertorio sono stati recuperati i filmati super 8 conservati da Moretti. La Cineteca Nazionale ha collaborato alla rassegna omaggio dedicata a Raffaello Matarazzo fornendo le copie di Giuseppe Verdi, La nave delle donne maledette, e, per gentile concessione della Ripley’s Film, dei due documentari della prima ora Littoria e Mussolinia di Sardegna. Il CSC- Cineteca Nazionale ha partecipato anche alla retrospettiva Cose che verranno, fornendo i titoli Nirvana di Gabriele Salvatores (guest director di TFF 34) e Il nuovo mondo, episodio di Ro.Go.Pa.G. (foto sotto), collaborando anche con la sezione Afterhours per La maschera del demonio di Mario Bava. Infine, i fratelli Fabio e Mario Garriba, gemelli terribili del cinema italiano, sono stati ricordati in una retrospettiva. Da Soave a Locarno, passando per Cinecittà e Campo de’ Fiori, la rapida ascesa e il precoce declino di due talenti purissimi. Ovvero, «come non conquistammo il cinema italiano». Nel 1971 il loro In punto di morte! vinse il Pardo d’oro a Locarno. Oltre a quel film sono stati proiettati anche I parenti tutti e Voce del verbo morire.
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Genitori, figli, coppie
In una parola: famiglia Il 34° TFF visto da Cinecorriere. Una dozzina di film con un filo comune ad attraversarli di Luigi Aversa
In apertura: Between Us. Qui sopra: il TFF a Piazza Castello. Più sopra: un momento della cerimonia inaugurale. A sinistra: Out of Love
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nche quest’anno, Cinecorriere ha avuto il suo assaggio di TFF, assaporandone la varietà e la ricercatezza del gusto. A cominciare dai due documentari Ab Urbe Coacta di Mauro Ruvolo e Spectres Are Haunting Europe di Maria Kourkouta e Niki Giannari. Il primo è il racconto della vita di uno sfasciacarrozze romano con un vissuto intenso alle spalle e un futuro incerto davanti a sé; il secondo ci porta tra i profughi di Idomeni, nei giorni della crisi al confine tra Grecia e Macedonia. Due storie tra loro lontane, ma entrambe diversamente drammatiche. Volendo cercare, invece, un filo conduttore tra i film visti, il tema ricorrente è il rapporto genitori-figli e per estensione la famiglia in generale. Il liceale di Le fils de Joseph di Eugène Green, per esempio, non sa chi sia suo padre. Quando lo trova, vorrebbe ucciderlo, ma il caso gli fa incontrare colui che potrebbe essere il genitore ideale. In certi contesti, alcuni genitori possono far danni pesanti su figli, come nel caso della giovane protagonista di Antiporno. Per i traumi infantili subiti
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questa è ossessionata dall’idea di diventare attrice porno. Ma siamo dalle parti del giapponese Sion Sono e il film deraglia dalle spiegazioni logiche prendendo una piega del tutto folle e visionaria. Come del resto accade in Yoga Hosers di Kevin Smith, dove due quindicenni, con genitori latitanti, vivono un’adolescenza irrequieta intorno a un minimarket della provincia canadese. Tra satanisti dilettanti, profili social e mini nazisti a forma di wurstel. Anche l’argentino Los decentes di Lukas Valenta Rinner mostra una madre fin troppo esigente nei confronti del figlio, ma è soltanto l’emblema di un mondo borghese malato, che finisce per scontrarsi con l’integralismo militante della surreale comunità naturista del giardino accanto. Una famiglia che non si dimentica è quella di Ilegitim del rumeno Adrian Sitaru. Un padre vedovo con quattro figli nasconde un segreto nel passato. Quando questo viene a galla, si scatenano reazioni violente. Ma altri segreti emergono, e ben più sconvolgenti... Stanno per diventare una famiglia loro malgrado i sedicenni Samuele e n.6 - dicembre 2016
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Sopra: Antiporno. A destra: Ab Urbe Coacta. Qui sotto: Lady Macbeth
Alice di Slam - Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli. Lui è figlio di una ragazza divenuta madre alla sua stessa età: sembra proprio quindi che la “maledizione” della precocità genitoriale si trasmetta per via genetica! Quella di Isabelle Huppert in L’avenir di Mia Hansen-Love è invece una famiglia come tante: lei e il marito entrambi insegnanti, i figli cresciuti e ormai indipendenti. Ma un bel giorno i pezzi cominciano a cadere e intorno alla protagonista si fa il vuoto. È la fine o un nuovo futuro? Le nozze, per la protagonista di Lady Macbeth di William Oldroyd, sono state una costrizione, tipica dell’Inghilterra dell’800. Katherine, però, non ci sta e pian piano sovverte l’ordine nella casa in cui vive col marito impotente e l’anziano suocero, portandosi a letto uno stalliere. È solo l’inizio di una sanguinosa presa di coscienza (e di potere) che trasforma un dramma in costume in un noir cupo e violento. Anche l’amore tra il cuoco russo e la giovane greca di Out of Love, di Paloma Aguilera Valdebenito, è violento, tormentato, impossibile. La loro storia è destinata alla reciproca distrun.6 - dicembre 2016
zione, ma l’agonia dei sentimenti saprà essere lunga e lacerante. Con punte meno aspre, vivono una situazione simile Henry e Dianne di Between Us, che attraversano un momento cruciale della loro vita di coppia: accettare che la passione di un tempo, il sesso sfrenato e la meraviglia di ogni singolo gesto sono svaniti è la cosa più difficile. Adesso o le nozze o la fine. Scelgono di sposarsi, ma sarà proprio la realtà del matrimonio a scatenare in loro reazioni inaspettate. La proiezione del film di Rafael Palacio Illingworth ha aperto il 34° TFF, ciliegina sulla torta di una cerimonia carica di emozione grazie alla musica di David Bowie e ai volti e le opere dei tanti artisti scomparsi quest’anno: da Cimino a Prince, da Gene Wilder a Wajda, a Bud Spencer. A tutti loro è stato dedicato il Festival 2016. nnn
Sopra: Spectres Are Haunting Europe. Più a sinistra: Le fils de Joseph. Più sotto: Yoga Hosers. Qui a sinistra: L’avenir. Sotto: Slam - Tutto per una ragazza
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Ciò che le nuvole
non dicono
Il lungo viaggio di Antony Un racconto di formazione diretto da Marco Recalchi sul percorso di crescita di un adolescente alla ricerca delle proprie origini di Irene Sofi
In alto e qua sotto: Lorenzo Cassol in diverse scene di Ciò che le nuvole non dicono. A destra: la locandina del film
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n piccolo caso cinematografico è prossimo al debutto nelle sale. S’intitola Ciò che le nuvole non dicono ed è diretto da Marco Recalchi. Prodotto da The Old Film Farm in collaborazione con iKona e distribuito da Running Tv, è un road movie costruito intorno alla storia del sedicenne Antony, interpretato da Lorenzo Cassol, un adolescente orfano di entrambi i genitori per il quale è arrivato il momento di cercare le risposte agli interrogativi che si trascina dietro praticamente da sempre. Chi erano i suoi genitori? E quale è stata la loro storia? Antony vuole conoscere prima di tutto le proprie origini e per farlo compie un lungo viaggio attraverso l’America e l’Europa, che lo porterà fino in Grecia. Un viaggio fatto di incontri e scoperte e allo stesso tempo un percorso intimo alla ricerca della via per arrivare alla maturità. Antony vive da sempre in Califor-
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nia assieme allo zio, giunto all’età di sedici anni vuole conoscere il segreto nel quale è avvolta la propria nascita. Sa di aver perso mamma e papà quando aveva soltanto un anno, deceduti in seguito a un incidente automobilistico. Lui non sa niente di loro, se non che avevano appena diciotto anni quando si sono conosciuti nel corso di un viaggio in Europa e immediatamente lo hanno concepito. Antony vuole scoprire dove si siano incontrati per interpretare il proprio passato. Non ha nessun ricordo di loro se non un’icona acquistata proprio lì dove loro si sono incontrati. Seguirà gli indizi che questo vecchio dipinto racchiude per scoprire le proprie origini e per capire se la sua nascita sia stata un peso per la giovane coppia oppure un gesto d’amore. Un lungo viaggio che lo porterà ad attraversare l’America e l’Europa tra mille difficoltà, ma alla fine si ritroverà cresciuto. nnn
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Rocky Horror Show Un successo senza tempo sul palco del Teatro Sistina
Con la direzione di Piparo il tempio del musical ospita il meglio della produzione internazionale. Il 29 novembre tocca allo spettacolo di L.A. di Richard O’Brien
Qui sopra: parte del cast di Rocky Horror Show. In alto: la locandina dello spettacolo del Sistina. Sotto e qui sopra a destra: alcune scene dello spettacolo diretto da Christopher Luscombe
eloce, divertente, sexy”, ha scritto l’Evening Standard. “Vibrante, fresco, energetico, assolutamente fantastico!”, secondo What’s on Stage. “Malvagio e spassoso”, per il Daily Telegraph. E decine di altri commenti entusiasti, tutti dello stesso tenore. Così la stampa internazionale ha parlato di Rocky Horror Show, lo spettacolo di Richard O’Brien considerato il più famoso rock’n’roll musical al mondo, che torna a Roma dopo dieci anni. La cornice naturalmente non poteva che essere quella del Teatro Sistina, il palcoscenico per eccellenza della commedia musicale, italiana e internazionale, che con la direzione
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artistica di Massimo Romeo Piparo inanella un successo dietro l’altro. La creatura di O’Brien che non smette di sovvertire le regole sarà in scena dal 29 novembre al 4 dicembre, per poi continuare il tour al Teatro Rossetti di Trieste dal 6 dicembre. Dopo aver attraversato oltre trenta Paesi ed essere stato tradotto in venti lingue, il musical è tornato quindi a girare il mondo con la regia di Christopher Luscombe. Rocky Horror Show è andato in scena per la prima volta al Royal Court Theatre di Londra il 19 giugno 1973 e per oltre quarant’anni non ha mai smesso di essere rappresentato. La sua travolgente bellezza, la sua di-
rompente sensualità e le sue musiche coinvolgenti ancora oggi fanno superare allo show tutti i record, per una sorta di non-stop party fatto di quei successi senza tempo (Sweet Transvestite, Damn it Janet, Time Warp) da cui ognuno, almeno una volta, si è lasciato trascinare. La versione cinematografica dello spettacolo, The Rocky Horror Picture Show, diretta da Jim Sharman nel 1975, si è piazzata al primo posto nella speciale classifica dei migliori cinquanta cult movie della storia del cinema stilata nel 2003 dalla rivista statunitense Entertainment Weekly. Un successo che non ha nessuna intenzione di tramontare. nnn
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Attesa da più di cinquant’anni la nuova normativa è stata approvata all’inizio di novembre e «a gennaio 2017 sarà in vigore», come ha sottolineato il ministro Dario Franceschini. Ora il mondo dell’audiovisivo potrà godere di risorse certe per 400 milioni di euro, oltre a incentivi per i giovani e per chi investe in nuove sale
Legge Cinema
Finalmente è realtà inalmente, dopo decenni di attesa, la nuova legge su Cinema e audiovisivo è realtà. Con 281 voti a favore, 97 contrari e 17 astenuti, la Camera dei Deputati a inizio novembre ha approvato il decreto in via definitiva. «Sarà in vigore già da gennaio 2017», ha affermato soddisfatto il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini. «E questo grazie al celere esame del provvedimento, la sua approvazione rapida e senza modifiche del testo», ha continuato il ministro. «Si tratta di una riforma attesa da oltre cinquant’anni e ben preparata nei lavori della com-
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Qui sopra: Luigi Cuciniello, presidente di Anec. in alto: il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini
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missione Cultura al Senato che prevede la creazione di un fondo completamente autonomo per il sostegno dell’industria cinematografica. Grazie a questa legge saranno disponibili risorse certe per 400 milioni di euro all’anno, oltre il 60% in più rispetto ai fondi attuali, e verranno introdotti strumenti automatici di finanziamento con forti incentivi per i giovani autori e per chi investe in nuove sale. Si riconosce così anche il ruolo dell’industria cinematografica come veicolo di formazione culturale e di promozione del Paese all’estero». Soddisfatto per il buon esito della legge è anche Francesco Rutelli, da
poco presidente di Anica. «Si conclude oggi il primo tempo di questa partita; da domani inizia il secondo: quello delle norme attuative, perché tutto il sistema funzioni con efficienza e trasparenza». Anche da Rai Cinema, per voce dell’amministratore delegato Paolo Del Brocco c’è «grande apprezzamento. Si tratta di una legge organica, che promuove lo sviluppo industriale di tutte le componenti del comparto, funzionale alla crescita della produzione culturale». I presidenti di Anec, Luigi Cuciniello, e Anem, Carlo Bernaschi, si sono uniti al coro di consensi e hanno n.6 - dicembre 2016
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Lazio Cinema International
Al via l’edizione n° 2
nche le regioni, prima ancora che la Legge Cinema divenisse realtà, si stavano già muovendo in direzioen della promozione delle attività culturali. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (foto sopra, a sinistra), a fine ottobre ha presentato l’edizione 2016 del bando Lazio Cinema International con cui vengono stanziati 10 milioni di euro del Por Fesr 2014-2020 per le imprese del settore cinematografico e dell’audiovisivo in un incontro che si è svolto nell’ambito del MIA alla presenza del Direttore Generale Cinema del Mibact Nicola Borrelli, del Presidente di Roma Lazio Film Commission Luciano Sovena (foto sopra), dell’attore Sergio Rubini, del regista Giovanni Veronesi, dei produttori Isabella Cocuzza e Arturo Paglia (da sinistra nella foto sotto). Obiettivo del nuovo bando è quello di sostenere la capacità del sistema produttivo del territorio di lavorare nelle grandi coproduzioni internazionali, valorizzando il “girato” nel Lazio e promuovendone la crescita e l’immagine. Con il bando 2015 la Regione ha favorito la realizzazione di 17 coproduzioni (con Francia, Germania, Islanda, Repubblica Ceca, Olanda, Belgio, Spagna, Regno Unito) che hanno girato in tutto il Lazio, non solo a Roma. Le domande di contributo possono essere presentate esclusivamente per via telematica sul sito www.lazioinnova.it. Lo sportello telematico sarà aperto fino alle ore 12.00 del 16 gennaio 2017, quando sarà possibile predisporre la domanda e caricare la documentazione.
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Qui sopra: Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. Sotto, da sinistra: Stefania Ippoliti, presidente dell’Italian Film Commissions; Francesco Bruni, presidente dell’Associazione CentoAutori; Francesco Rutelli, presidente di Anica
sottolineato che «la legge prevede un piano, nei prossimi cinque anni, per la costruzione di nuove sale». «È un provvedimento che il mondo del cinema e della produzione audiovisiva aspettava da anni», ha commentato Francesco Bruni, presidente dell’Associazione 100autori. «Ci stiamo avvicinando a un sistema più moderno di finanziamento e di rilancio di tutto il settore, non solo sul piano industriale ma anche a garanzia degli autori», ha aggiunto Andrea Purgatori, coordinatore dell’associazione. «Scegliere di sostenere anche quelle produzioni che non potrebbero n.6 - dicembre 2016
facilmente operare sul mercato e i giovani talenti è una scelta coraggiosa - hanno detto Daniele Luchetti e Roan Johnson – così come trovare soluzioni affinché si allarghi e si avvicini il pubblico alle sale». Infine: «Anche le Film Commission Italiane sono estremamente soddisfatte», ha affermato Stefania Ippoliti, presidente dell’Italian Film Commissions. L’art. 4 del ddl ne riconosce ufficialmente ruolo e funzioni e coinvolge queste nella filiera cinematografica non più solo come supporto logistico, ma anche come sostegno alla formazione e alla promozione del territorio. nnn
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L’impronta di Tindar Colui che mette l’arte nel motore L’artista milanese, ma romano d’adozione, lavora da tempo sul concetto di identità, proponendo opere che abbinano una profonda ricerca concettuale con un impatto estetico suggestivo ncora una volta Mazda, già vettura ufficiale della Festa del by Insideart Cinema di Roma, ha colto nel segno. Il celebre marchio giapponese ha pensato a qualcosa di straordinario per celebrare la serie limitata di 50 esemplari della nuova MX-5 RF. Del resto questa creatura meritava una cura del dettaglio fuori dal comune, In alto e qua sotto: visto il capolavoro di ingegno uscito Tindar e le sue dagli stabilimenti di Hiroshima. opere. L’artista è E cosa c’è di più efficace dell’arte nato a Milano nel per sublimare un successo e proiet1986. Vive e lavora tarlo in una dimensione universale? a Roma Per questo la serie limitata, realizzata
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per i veri cultori, sarà suggellata da un’opera di Tindar, talentuoso artista contemporaneo, che sarà donata a ognuno dei proprietari del gioiellino su quattro ruote. Tindar lavora da tempo sul concetto di identità, proponendo opere che abbinano una profonda ricerca concettuale con un impatto estetico suggestivo. Un mix che lo ha già proiettato nel gotha dell’art system e lo ha consacrato come una delle rivelazioni del mercato. L’opera pensata per questa occasione è uno straordinario racconto di un rapporto
quasi simbiotico tra la macchina e il suo proprietario: una raccolta di impronte digitali, di cui una è proprio quella del possessore dell’automobile. Saranno quindi cinquanta opere tutte diverse e personalizzate per i singoli clienti. La presentazione di questa intuizione, con relativa raccolta delle impronte digitali, è avvenuta a Roma, nel cuore di Trastevere, nell’atelier dell’artista, dove si sono dati appuntamento i fedelissimi del marchio per celebrare la nascita di una vettura destinata a diventare un’icona. nnn
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Biella Festival Music Video Vince il coraggio e il fascino
della sperimentazione
di Barbara Bianchi
La prima edizione del concorso dedicato ai videoclip si è conclusa con la vittoria di Out of Shot, dei Dagger Moth. Menzione speciale per Danza di corteggiamento, di Virgo Dall’alto, in senso orario: un’immagine di Out of Shot - il videoclip dei Dagger Moth, per la regia di Edo Tagliavini - che si è aggiudicato il primo premio del Biella Festival Music Video. In basso, da sinistra: Marco Testoni con Manuela Tamietti durante la cerimonia di premiazione, il premio Biella Festival, ancora la Tamietti sul palco della manifestazione
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er il magnetismo e il potere immaginifico dello storyboard, per la fotografia e per il fascino che scaturisce dalla scelta di uno spazio di archeologia industriale”, così la giuria presieduta dal music supervisor, nonché musicista e consulente musicale Marco Testoni, ha motivato il premio di cui è stato insignito Out of Shot, primo classificato del Biella Festival Music Video, l’appuntamento con cui Biella Festival ha aperto le porte al videoclip. Out of Shot dei Dagger Moth, con la partecipazione di Joe Lally per la regia di Edo Tagliavini, è stato quindi il video più votato dalla giuria che oltre a Testoni era composta da Luigi Aversa, vicedirettore di Cinecorriere (media partner del Festival); Manuel Zarpellon, regista e autore con
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Giorgia Lorenzato del videoclip de Le Cirque des Animaux di Serena Finatti; Rebecca Basso, produttrice e musicista; Mariangela Matarozzo, ideatrice del Mashrome Film Fest; e Francesca Piggianelli, direttore artistico del Premio Roma Videoclip. Una menzione speciale, in collaborazione con Ginger Magazine, è andata a Danza di corteggiamento di Virgo per la regia di Gianluca Torre Zenone “per la componente visionaria e per il perfetto connubio fra testo e immagini nella tecnica di ripresa e montaggio”. Secondi classificati il tarantiniano The Heist degli Slick Steve & Gangster prodotto dalla Jump Cut, mentre terzo si è piazzato il poetico Indescrivibile di Davide Berardi per la regia di Vito Marinelli. nnn
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