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Girare con l’elettrica
Le e-moto sarebbero adatte solo a città e agglomerati, per i viaggi mancherebbero di autonomia. Lo dicono in tanti. Feli ittwer si permette di dissentire.
e to aniel iesen Foto manuel reudiger
Appena Felix Wittwer apre la porta del suo garage, ad ogni appassionato di moto si mettono a brillare gli occhi. Una superbike giapponese si presenta accanto ad una Laverda prodotta in serie limitata, completamente carenata; una supersportiva da strada Ducati si rimira nei fanali di due modelli naked KTM, che a loro volta sono parcheggiate specchietto a specchietto con due rare MZ fabbricate nella Germania dell’Est. Al centro: una moto elettrica di marca Energica. Una roadster senza carenatura, modello EsseEsse9.
Collezionare moto e chilometri
Felix Wittwer (59) è un collezionista di moto, ma anche di chilometri. Come la gran parte dei motociclisti, sono soprattutto le curve ad appassionarlo, quindi da marzo a dicembre parte alla ricerca di tornanti in tutta Europa e verso fine anno avrà inanellato più di mille passi.
Però cosa può avere un «divoratore di chilometri» come Felix Wittwer a spartire con una 2 ruote elettrica? In genere sono ricercate soprattutto perché si prestano a tragitti brevi in ambito urbano. Effettivamente Felix Wittwer non usa la sua Energica elettrica (ma neanche nessuno dei suoi gioielli classici) per fare le maratone sui passi. Per queste uscite usa una moto convenzionale di categoria media, che macina tanta strada e si rifornisce rapidamente.
Con la sua e-moto italiana compie giri di un giorno nella regione oppure anche su strade di montagna. Tuttavia, è vero che lassù in cima ai passi, dove i motociclisti si fermano volentieri per rifocillarsi, le infrastrutture di ricarica sono pressoché inesistenti. «Ma non fa nulla se la batteria è quasi scarica raggiunta la vetta, la posso ricaricare in discesa. E una volta a valle si trova quasi sempre un punto di ricarica».
Sono già due anni che Felix Wittwer, capo istruttore nella formazione di base e continua presso TCS Training&Events oltre a istruttore responsabile al Centro di Derendingen (SO), viaggia anche in elettrico. Nel frattempo con la sua EsseEsse9 (dal nome della Strada Statale 9
ARimini–Milano) ha già percorso circa 7000 chilometri. E non è mai rimasto a terra. Una volta sola ci è andato vicino: nel Giura si è ritrovato con zero km di autonomia residua ad una stazione di ricarica, ma gli sarebbe servito un cavo di ricarica di tipo 2. Da allora ne porta sempre con sé uno di quel tipo, sebbene l’Energica – ancora un’eccezione tra le motociclette – possa essere ricaricata alle colonnine rapide a corrente continua (DC).
In base alla sua esperienza si percorrono 150 km con un consumo medio di 7 kWh. Lui guida un modello che era stato messo sul mercato nel 2017 con una batteria relativamente piccola (11,7 kWh netti). Chi compra oggi questa moto, la trova equipaggiata con una batteria da 21,5 kWh, ciò che permette di fare ben 250 km con un «pieno». A titolo di paragone, una naked bike di potenza simile con motore convenzionale non fa tanta strada in più. Però ci mette meno alla pompa. La «piccola» batteria di Wittwer si ricarica in meno di mezz’ora da zero a carica quasi completa.
Bella e divertente da guidare e ha meno spese
Anche con le moto, i consumi dipendono dallo stile di guida. «Vi faccio un esempio: quando è possibile, cerco di rallentare senza frenare, unicamente recuperando l’energia», ci dice Wittwer. In generale poi cerca di avere una guida fluida, ma scattante, incluse tante pieghe in curva, come dimostrano le gomme posteriori consumate fin sulle spalle. A proposito di pneumatici, le pesanti moto elettriche, dotate oltretutto di tanta coppia, le limano più in fretta di quelle convenzionali. La manutenzione complessiva rimane tuttavia conveniente e la ricarica addirittura meno cara, soprattutto alla colonna di ricarica domestica. Il prezzo d’acquisto, invece, è decisamente più elevato.
Quando Wittwer è in sella con gli altri istruttori per i corsi moto del TCS, usa l’Energica e la presta volentieri ai partecipanti. «Fa piacere vederli smontare con un sorriso d’apprezzamento» racconta. Sono previsti anche corsi di guida per moto elettriche? Corsi specifici per diversi livelli non sarebbero molto richiesti, e vista la relativa semplicità d’uso delle elettriche, poco necessari. Consiglia però a tutti i centauri (con qualsiasi moto) i corsi TCS.
TCS: club per motociclisti
Sapevate che il soccorso stradale TCS interviene anche in caso di panne quando circolate con la vostra motocicletta?
E che il club s’impegna per la sicurezza dei centauri mettendo online molte informazioni in tema, test e consigli per l’acquisto oltre che per l’equipaggiamento e la manutenzione?
Sia principianti o motociclisti provetti, in sella ad una Vespa o ad una Harley: il TCS è sempre al fianco dei suoi soci motorizzati a due ruote.
Naturalmente, questo vale anche per i corsi di guida proposti da TCS Training & Events. Da quelli di base alla guida in pista o fuoristrada, fino ai corsi serali, il TCS offre il corso giusto per ogni livello e per ogni esigenza. Grazie agli istruttori competenti e ai moderni centri di guida, tutti possono diventare piloti migliori, e divertirsi pure strada facendo!
tcs.ch/corsi-moto
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