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PORTO FRANCO
from N.232
Il trasporto… in bolletta!
la crescente attenzione per la transizione verso una mobilità maggiormente sostenibile è connotata da tanti, troppi elementi di criticità. È stata data una grande spinta alla transizione verso una mobilità sostenibile che passa necessariamente attraverso l’introduzione di veicoli puliti, a basso impatto ambientale.
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Gli imprenditori del trasporto, nel corso degli anni, si sono fatti carico di importanti investimenti per l’acquisto di veicoli di nuova generazione. Purtroppo, però, gli attuali prezzi del metano e biometano ne hanno fatto cadere tutti i fattori di convenienza rispetto ai carburanti tradizionali. Secondo i dati delle associazioni di categoria, questo stato di cose sta avendo gravi ripercussioni su un comparto che conta circa 2.000 camion a CNG, 3.800 a LNG e 5.000 autobus. Dal fronte dell’energia, al tempo stesso, non arrivano notizie migliori con stime che prevedono aumenti dei costi che potrebbero arrivare anche al 200% in più. E pure il caro gasolio sembra essere destinato a vedere un’impennata nei prezzi, anch’esso potrebbe arrivare a costare 3€/l.
A pagare le drammatiche conseguenze del caro-carburante sono ancora una volta gli autotrasportatori, che di crisi negli anni ne hanno affrontate tante, consapevoli del fatto che al peggio non c’è mai fine. Ogni volta provano, ma solo timidamente, a far comprendere alle istituzioni che il loro lavoro è un servizio fondamentale per il Paese. Alla fine però, tutto prosegue senza che nessuno ne prenda atto. Il grido di allarme degli autotrasportatori rimane ancora una volta inascoltato ed essi si ritrovano ad affrontare in completa solitudine una situazione a dir poco drammatica. I Governi hanno spinto affinché i settori del trasporto e della logistica si dotassero di mezzi di ultima generazione e a carburanti alternativi per rispondere agli importanti obiettivi sul fronte della sostenibilità. In tanti ci hanno creduto ed hanno deciso di rispondere alle esigenze di una committenza sempre maggiormente attenta al tema della sostenibilità. Ora, a pochi mesi di distanza, si trovano a fare i conti con dei mezzi che, seppur sostenibili dal punto di vista della sostenibilità ambientale, non lo sono da un punto di vista economico. E, lo sappiamo fin troppo bene: non
esiste sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica.
È stato detto tante volte ma dobbiamo ripeterlo ancora una volta: solo ed esclusivamente facendo sistema nel mondo dell’autotrasporto e portando avanti delle istanze comuni si potrà dare la giusta “dignità” a tutti coloro che operano in questo settore, riuscendo a garantire un futuro al nostro Paese. Sappiamo bene che non esiste presente né futuro senza trasporto e logistica. Purtroppo, sono state fatte sempre tante, troppe parole e pochi, pochissimi fatti. Ognuno porta avanti le istanze della propria categoria, senza pensare che tutti coloro che operano nell’ecosistema del trasporto hanno molti più interessi comuni rispetto ai pochi incentivi che vengono erogati e che finiscono in poche ore dalla loro emissione.
di Franco Fenoglio Presidente &Forward
Your Business Partner
Anche se non amo particolarmente l’utilizzo di citazioni in questa occasione ritengo molto pertinente quella di Tito Livio “Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”. Questo per dire che mentre le aziende italiane combattono l’una contro l’altra, i concorrenti esteri stanno comprando e conquistando il nostro mercato. I tempi dell’attesa sono finiti. Uniamo i nostri sforzi in un’azione comune, con l’obiettivo di soddisfare l’unico bene possibile: la dignità di chi opera in questo settore.
TRASPORTO… di nome e di fatto.
SCANIA
Scania ha consegnato un autocarro elettrico a Wibax, azienda fornitrice di prodotti chimici. Sarà il primo autocarro elettrico da 64 tonnellate che circolerà sulle strade della Svezia Settentrionale. L’autocarro elettrico ridurrà le emissioni di CO2 di 1.400 tonnellate nell’arco della sua vita utile e contribuirà quindi al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione di Wilbax. Le prestazioni e le capacità di carico del veicolo sono rese possibili dallo sviluppo di un motore elettrico significativamente più potente che consentirà anche ad un mezzo pesante di ridurre l’impatto climatico delle proprie operazioni. Il veicolo elettrico ha un peso totale di 64 tonnellate, compreso carico e rimorchio, e percorrerà le strade tra le città di Piteå e Skellefteå nel nord della Svezia, per una distanza di 80 chilometri a tratta. La partnership tra Scania e Wibax riguarderà anche ricarica, durata della batteria e pianificazione dei percorsi. In particolare, le due aziende collaboreranno con la società elettrica Skellefteå Kraft che sta fornendo l’infrastruttura di ricarica.
MERCATO
Il 2021del trasporto soffre
Secondo le stime pubblicate dal Centro Studi e Statistiche di UNRAE, per il settore dei trasporti il 2021 è stato un anno di incertezza. Il mercato dei veicoli commerciali, infatti, ha registrato un calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019, anche se risulta in crescita rispetto al 2020 penalizzato dal lockdown con un +15,3%. In particolare, secondo Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, per il rilancio del settore è necessario accelerare il rinnovo del parco circolante e sostenere il percorso di transizione energetica del trasporto merci. Il mercato dei veicoli industriali, invece, nel 2021 è cresciuto del 6,2% rispetto al 2019 ma la crisi dei componenti potrebbe metter in discussione l’andamento per il 2022. Come ha dichiarato Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, la carenza di componenti ha comportato un rallentamento della produzione e purtroppo il permanere della situazione di incertezza nelle forniture certamente potrebbe protrarsi per buona parte del 2022. Infine, trend positivo anche per il mercato dei rimorchi e semirimorchi che, nel 2021, registra un +4,8% rispetto al 2019, con 15.100 veicoli immatricolati. Anche in questo caso, sottolinea ancora Paolo A. Starace, è importante incentivare il ricambio dei mezzi più obsoleti per garantire più sicurezza sulle strade e incrementare il contributo del trasporto merci alla riduzione delle emissioni e dare attuazione alle norme, già approvate, che consentono di aumentare la lunghezza massima degli autoarticolati a 18,5 metri, anche questa una misura necessaria che va in direzione del contenimento del traffico e delle emissioni.