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CARO GASOLIO

CARO GASOLIO

Smart o non smart?

di AlessAndro MusuMeci, direttore MArketing citroën itAliA

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sono passati soltanto due mesi dall’ultimo articolo su questa rubrica, eppure è cambiato il mondo! Andando un po’ in controtendenza rispetto all’argomento unico che in questi giorni sta monopolizzando la stampa, ovvero la guerra in Ukraina, vorrei porre invece l’attenzione su un tema che spesso è protagonista di questa rubrica, e mi sto riferendo all’organizzazione del lavoro.

Quante volte in questi due anni si è parlato di smart working come la risposta al covid per assicurare il mantenimento della produttività e la salute delle persone! Ci troviamo finalmente in un momento in cui le aziende possono tornare a riorganizzare le attività lavorative dopo i vari e ripetuti lockdown di questi anni. E come lo stanno facendo? Su quale linea ci si sta orientando? A quanto leggo e ascolto, in ordine sparso. Il panorama è infatti molto variegato. Da una parte molte aziende stanno apprezzando i numerosi vantaggi che lo smart working ha portato, sia in termini di efficienze di costi che di produttività. Molti però si stanno interrogando sulla qualità delle relazioni interpersonali che si possono instaurare di fronte ad un video e sul relativo impatto in termini di coesione e team building. Pertanto, accanto allo smart working, ovvero il lavoro espletato da remoto, sta rinascendo la necessità di favorire momenti di aggregazione per i dipendenti, svolti esclusivamente in forma presenziale. Tanto per iniziare, quindi, una delle vie più percorse è quella di creare un mix di giorni di presenza affiancati da giorni di smart working. In questo modo, si cerca di costruire un equilibrio nuovo che possa esaltare i benefici di entrambi i mondi.

Quanto durerà? Difficile da ipotizzarlo ma, se dovessi fare una stima, direi che nei prossimi anni assisteremo ad una polarizzazione dell’organizzazione del lavoro e non ad un mix bilanciato. Intendo dire che non mi aspetto che nei prossimi anni le aziende abbraccino un modello organizzativo della forza lavoro bilanciato tra presenziale e smart. Piuttosto, a mio personalissimo avviso, lo scenario più probabile è quello di alcune aziende, soprattutto le più piccole o quelle a gestione familiare, che torneranno a lavorare prevalentemente in presenza, dapprima con un mix bilanciato tra presenza e smart, ma che poi vedrà aumenterare la quota presenziale fino al raggiungimento della totalità del

Il mondo cambia e i modelli di lavoro insieme a lui

tempo lavorativo. All’estremo opposto, invece, assisteremo ad aziende che, apprezzata l’efficienza della new normality, rimarranno in un assetto fortemente orientato allo smart working, lasciando qualche spiraglio di momenti presenziali giusto per i momenti più simbolici come, ad esempio, alcune convention o meeting annuali. A questa categoria penso che si orienteranno le multinazionali che, in questo modo, potranno gestire le operations da più sedi nel Mondo, senza che questo impatti i costi logistici. Tale approccio potrebbe anche rappresentare per un candidato un motivo di scelta e selezione di un’azienda rispetto ad un’altra. Ciascuno di noi, al di là dell’emergenza, ha una sua naturale predisposizione al lavoro presenziale o meno. Tornando quindi ad una situazione più normale, potremo decidere se lavorare per un’azienda organizzata in maniera presenziale oppure smart. Dal momento che sembra che i giovani prediligano lo smart working, che permette loro di lavorare e anche di poter viaggiare e vedere tanti posti, potremmo assistere alle aziende più moderne che continueranno ad attrarre i migliori giovani talenti, anche in virtù dell’organizzazione agile del lavoro. Questo potrebbe diventare per un’azienda uno dei fattori differenzianti e di successo in ottica di gestione del personale al pari della propria value proposition, politica salariale e similari: se così sarà, le aziende dovranno decidere in maniera strategica e coerente quale delle due tipologie abbracciare. Scopriremo nei prossimi anni se effettivamente il mercato del lavoro evolverà secondo questa polarizzazione. œ

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