L’ÀGORÀ Bollettino, stampato in proprio, della LISTA CIVICA - LEGALITA’ e TRASPARENZA
n. 7 - 1 maggio 2012
info. 3208597261 - listacivica.labico@gmail.com
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LA LISTA CIVICA LEGALITÀ E DI MAURIZIO SPEZZANO La campagna elettorale è agli sgoccioli e ci stiamo rendendo conto che è l’occasione giusta per trasformare positivamente questo nostro paese. Dopo decenni di gallismo e di immobilismo politico, è giunto il momento di dire basta e voltare pagina. Il paese in questi anni è molto cambiato, ai labicani originari si sono aggiunti tanti che lo sono diventati per scelta. Ma questo non ha comportato il rinnovamento politico auspicato, se leggete i nomi delle altre liste vi renderete conto che sono sempre gli stessi da decenni, sempre gli stessi nomi e le stesse famiglie come se il tempo si fosse fermato a quindici, venti, venticinque anni fa. Gente che ha cambiato casacca e appartenenza in base all’opportunità e alla convenienza. Gente che cinque anni orsono stava da una parte, che condivideva e che spartiva, sta nella parte opposta. C’è chi è stato già sindaco e vuole ridiventarlo, chi è stato già sindaco e non conta nulla, chi è stato già sindaco e farà il vice sindaco, chi è stato già assessore con una parte e vuole fare il sindaco con l’altra, chi sta lì da decenni e non ha mai pensato di impegnarsi per rinnovare la classe politico-amministrativa del nostro paese. Gente che non vuole rinunciare al potere per nulla al mondo, spinta da chi alle spalle pensa di manovrare ogni cosa. E’ il momento di fermarsi, resettare e riformattare la situazione. Labico ha tante forze sane, ha tanti giovani, donne e persone perbene che vogliono guardare oltre, non vogliono essere coinvolti in questo immobilismo politico che ha fermato i diritti e i servizi dei cittadini. Mai come questa volta contano gli uomini e non gli schieramenti. Noi pensiamo di essere la garanzia del giusto ricambio generazionale e amministrativo. La testimonianza ne siano le tanta battaglie che abbiamo fatto io e Tullio Berlenghi in Consiglio Comunale nell’ultimo quinquennio. Ci siamo occupati di urbanizzazione, di lottizzazioni, di lavori pubblici, di scuola, di associazionismo, di cultura, di lavoro, di diritti dei cittadini. Abbiamo contrastato con forza e determinazione che fosse realizzata a Colle Spina una falsa zona industriale, in cui il vero affare era l’installazione di un termovalorizzatore, cosa non del tutto scongiurata se dovessero vincere gli altri. Non ci siamo fermati mai. Vogliamo dare continuità politica a quanto di buono abbiamo fatto in tutto questo tempo. Cinque anni orsono avevamo promesso il vero cambiamento e abbiamo lavorato per quello, per far crescere il senso di comunità e informare i cit-
TRASPARENZA,
PER RINASCERE
tadini su quanto poco trasparente fosse la gestione della cosa pubblica. Dare continuità a quel progetto non è stato possibile, grazie alla miopia politica di chi non ci ha creduto e ha deciso di fare scelte diverse, con uomini diversi e coinvolti nelle disfunzioni del nostro comune, saltellando da uno schieramento all’altro con disinvoltura, come se tutto fosse permesso, scegliendo di stare con tutte le maggioranze per poter avere una parte del profitto. Vi chiediamo di non disperdere il voto rincorrendo chi promette senza risolvere. Se noi cadiamo vittime ancora una volta in questo sistema ricattatorio Labico rischia di non cambiare mai. C’è molto rammarico e irritazione verso l’azione di questa maggioranza, noi vi chiediamo di trasformare la vostra rabbia e le disillusioni accumulate in progetti amministrativi. Un grande magistrato assassinato dalla mafia sosteneva: “La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il vero cambiamento si fa nella cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara, più tagliente di un coltello”. Questo grande personaggio della nostra Storia si chiamava Paolo Borsellino. Noi non dimentichiamo e vogliamo seguire il suo esempio, di onestà, di lavoro e di dedizione verso tutti, nessuno escluso. Dateci una mano a cambiare sul serio il nostro paese. Fidatevi di chi come noi è sempre stato in prima linea e non solo ora in campagna elettorale. Labico è matura per voltare pagina e mettere al centro di tutto l’uomo e i suoi bisogni, trascurati per troppo tempo. Uniti ce la faremo, perche il vero cambiamento per Labico passa da qui. Lo slogan della nostra campagna elettorale, Il coraggio di essere coerenti, riassume da solo le nostre intenzioni, non vogliamo fare compromessi alle spalle dei cittadini, ma lavorare con loro per una comunità solidale, unita e laboriosa, in cui il principio dell’uguaglianza nei diritti sia valido per tutti.
Non perdete il TG LOV… una voce di opposizione! http://vimeo.com/Labico
L’ÀGORÀ NOTE FINALI…
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CHIARA SARACINI
Siamo agli sgoccioli; la campagna elettorale sta per finire e ci resta ormai lo spazio di poche righe per esporre quello che abbiamo da dire. Di spiegazioni abbiamo cercato di darne tante. Abbiamo parlato di urbanistica e di lottizzazioni, di depuratori sotto sequestro e di biblioteche fantasma. Abbiamo trattato di sport e della necessità di nuove strutture scolastiche. Dunque di tutto quello di cui abbiamo bisogno per far diventare il nostro comune un paese in cui viverci può essere bello. A questo punto vorrei che le mie parole fossero come una sorta di richiamo per tutti coloro che abitano questo paese ma non lo vivono. Mi rivolgo a tutti i nuovi abitanti ovviamente, ma anche a tutti coloro che, come me, sono labicani da una vita. Facciamo in modo di modificare questa situazione di vuoto assoluto con il nostro voto. Un voto
UNA
BUONA SCUOLA, UNA BUONA SOCIETÀ
“Una società sana premia il merito, investe sull’istruzione e la cultura, punisce i mascalzoni”. Vogliamo iniziare con questa bellissima frase di Milena Gabanelli per riassumere al meglio l’idea di scuola che abbiamo in testa noi della Lista Civica. Una buona società investe sulla scuola e sulla cultura perché sa bene che il primo passo per la crescita di tutta la comunità inizia da lì. Far studiare gli alunni in spazi confortevoli, in aule idonee, in laboratori dotati del necessario, è un modo per motivare maggiormente i ragazzi che frequentano la scuola, avendo la chiara percezione che essa sia il luogo adatto. Abbattere gli ostacoli che limitano la capacità allo studio è compito della buona amministrazione, perché la motivazione è figlia del buon ambiente scolastico, dei docenti preparati, del personale disponibile. A Labico, purtroppo, la scuola è sempre stata la cenerentola dei servizi, e di certo non bastano degli ampliamenti per pensare di avere la coscienza a posto. I problemi che la scuola labicana si porta dietro vengono dalle amministrazioni degli ultimi quindici/ venti anni, quando all’aumento della popolazione non ha corrisposto un pari adeguamento della scuola e dei suoi ambienti. Si è proceduto a tentoni, ampliando a casaccio, senza pensare di mettere mano a un nuovo plesso scolastico, funzionale e moderno. I bambini continuano ad essere ammassati in aule il più delle volte piccole e concepite per altri modelli scolastici, superati dalla storia e dalle varie riforme che man mano si sono succedute. Vetri fuori norma, impianti vecchi o insufficienti, spazi per il personale e le segreterie carenti, mancanza di laboratori attrezzati, queste alcune delle carenze. Noi pensiamo che l’obiettivo primario della prossima amministrazione debba essere la scuola, trascurata a vantaggio della speculazione edilizia, che ha arricchito
che darà la possibilità a Labico di rinascere passando attraverso la legalità, la trasparenza, la giovinezza, la preparazione, la voglia di fare e soprattutto il coraggio. Ci avete visto in piazza, a Santa Maria, a Colle Spina e a Giovanni Falcone, ma non soltanto in questo periodo di campagna elettorale bensì tutti i giorni dell’anno; sempre sorridenti e allegri e determinati in questa nostra impresa. La vittoria di queste elezioni non è nient’altro il traguardo da raggiungere dopo un percorso lungo cinque anni, fatto di battaglie e interrogazioni ma anche di feste e di allegria. Noi non siamo quelli che non si può definire “politicanti” ma gente comune che vede la politica come una risorsa da finalizzare al bene comune non al profitto personale. Votare la “Lista civica. Legalità e Trasparenza” vuol dire quindi avere voglia di migliorare e di assicurare una prospettiva più rosea per il nostro paese e per tutti i suoi cittadini. E quando dico tutti intendo veramente tutti. Ci serve soltanto il vostro sostegno. pochi e ha impoverito l’intera comunità nello spirito. Pensare di continuare su questa falsa riga non incanta più nessuno: abbiamo bisogno di un luogo sano e confortevole dove poter far crescere in serenità i nostri bambini sempre più numerosi, facendogli acquisire i saperi necessari, per essere protagonisti attivi della società del futuro e pronti alle sfide della vita. Noi come Lista Civica – LEGALITA’ e TRASPARENZA ci impegniamo in tal senso: fare della scuola il luogo ideale, aperto agli alunni ma anche alle famiglie, luogo di incontro fra saperi diversi e polo indispensabile di cultura. Noi ci crediamo sul serio e la professione del nostro candidato a sindaco, Maurizio Spezzano, è la garanzia che ciò possa essere seriamente attuato. Lo dimostrano le tante battaglie fatte per migliorare la qualità della vita scolastica a Labico, dalle segnalazioni sulle disfunzioni, al costo dei buoni pasto, all’impegno affinché la scuola fosse al centro delle politiche amministrative. Noi ce la metteremo tutta e questo è il primo passo per farlo. Il 6 e 7 maggio possiamo cambiare la storia labicana, noi con le idee e voi con il consenso che vorrete attribuirci.
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QUANTO COSTA LA POLITICA?DI M. SPEZZANO CONSUMI VIRTUOSI, SENZA INQUINARE E SENZA SPRECARE Quanto costa una campagna elettorale? A noi è costata circa 2000 euro. Non un euro di più. Quanto è costata la campagna elettorale agli altri candidati? Non lo sappiamo, ma presumiamo molte migliaia di euro. Noi abbiamo stampato 100 manifesti in tutto, abbiamo pubblicato otto numeri dell’Agorà (in gran parte auto-riprodotti), abbiamo stampato circa 6000 santini (alcuni in proprio, con la stampante di casa), 5000 copie del pieghevole a colori, 2400 facsimili della scheda elettorale, 2500 volantini a colori, due insegne della lista, zero cene, zero affitto locali, zero regali agli amici. Ci piacerebbe sapere quanto hanno speso gli altri, visto che il materiale messo in campo è stato abnorme: uno, ha pagato cene a tutti, dai cacciatori ai conoscenti, dagli attacchini agli incassettatori di volantini, tante, tantissime promesse, inclusi posti di lavoro; l’altro, non ha lesinato spese in rappresentanza, con brochure in carta patinata e mega insegne con immagine, spille, penne, attacchini, tante promesse elettorali, inclusi posti di lavoro, tanti sostegni di grandi elettori ballerini, ecc. Nessuno dei due si è sentito però in dovere di confrontarsi sui programmi; nessuno dei due ha fatto un solo incontro in piazza, nessuno dei due ha presentato i candidati in luoghi aperti, entrambi hanno fatto molte visite nelle case, inclusi i responsabili del disastro urbanistico che quelle case le avevano costruite promettendo la risoluzione dei problemi da loro stessi creati. Avremmo preferito un confronto franco, aperto, libero in piazza, con i cittadini pronti a fare domande, anche provocatorie. Un candidato che sfugge al confronto è un candidato debole, che nasconde interessi e non può svelarli. Noi siamo diversi. Abbiamo condotto una campagna elettorale nei luoghi aperti, improntato sulla franchezza e rispettosa dell’elettorato che vuole vedere i candidati in azione, vuole sentirli parlare e presentare pubblicamente i propri programmi. Abbiamo evitato di invadere le case altrui, se non su invito dei residenti. Per alcuni la piazza è obsoleta, per altri la piazza è indigesta. Per noi la piazza è l’aria che respiriamo, è il luogo della socializzazione, è il luogo degli incontri, è il luogo della memoria. Evidentemente sono mancati gli argomenti ai nostri avversari, noi, invece, ne abbiamo parecchi, a partire dal coraggio di essere coerenti e affrontare a viso aperto ogni avversario in ogni circostanza. Domanda provocatoria: è possibile fare finta di parlare di malapolitica quando si scandalizzano davanti le spese folli di alcuni politici e poi imitarli scordandosi di ciò che si pensava un attimo prima? Se questi soldi sono stati versati da sottoscrittori “generosi” in qualche modo bisogna pure restituirli, non pensate?
Bisogna affrontare il problema rifiuti in modo responsabile e senza derive demagogiche. I rifiuti sono un costo enorme per la collettività, sia sul piano ambientale, sia sul piano economico. Per il bilancio comunale la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti rappresenta una partita enorme, il cui onere grava direttamente sui cittadini. Fino ad ora il problema è stato affrontato in modo parziale e poco incisivo. L’avvio della raccolta differenziata è stato sicuramente un passo importante, ma è solo l’inizio di un percorso che ci porti a stili di vita più consapevoli. La nostra amministrazione si impegnerà per raggiungere alti livelli di raccolta differenziata e per premiare i cittadini più attenti e rispettosi, utilizzando ogni forma di sostegno alla cittadinanza e attraverso la creazione di una o più isole ecologiche. In questo modo si potrà evitare la realizzazione in zona di nuove discariche o nuovi impianti di termovalorizzazione dei rifiuti, si abbatterà il costo della raccolta e si creeranno opportunità di lavoro. La ricerca di nuovi stili di vita passerà anche dalla cultura del recupero, anche attraverso la promozione di un mercato del baratto e del riuso. La più importante battaglia sarà quella di informazione e sensibilizzazione, che sarà portata avanti dal comune, coinvolgendo sia le associazioni socioculturali locali più attente sia bambini e ragazzi, anche attraverso la scuola. Saremo sempre sintonizzati con la rete dei comuni virtuosi e “copieremo” le buone pratiche che i più coraggiosi metteranno in pratica con successo.
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COME IN UN CAMPO DI MARGHERITE In questi giorni, mi capita spesso di parlare con qualcuno - vicini, conoscenti, o semplicemente persone incontrate per caso, al bar o in fila dal dottore - delle prossime elezioni amministrative nel nostro Comune. Mi piace provare a capire la sensibilità dei miei interlocutori su questi argomenti, eventualmente confrontarmi e discutere i diversi punti di vista, poiché ritengo importante che cresca una sempre maggiore consapevolezza del tempo che stiamo vivendo sia a livello personale che collettivo. Purtroppo mi capita di frequente che la persona che mi trovo di fronte sfugga all’argomento, rifugiandosi in una comprensibile, ma inaccettabile per me, rassegnazione: “Io neanche ci vado a votare, tanto è tutto un magna magna”… “Sono tutti uguali”…. “la politica è un schifo”. A volte non capisco se dietro queste esternazioni si nasconda una certa omertà, o più semplicemente una totale disillusione, una deliberata voglia di rinuncia, di resa alla “legge della giungla”. Vi sembra che esageri? ….andiamo per gradi, la Politica questa sconosciuta. L’analisi etimologica ci riporta indietro nel tempo, e ci illumina sui suoi significati, la radice della parola deriva da Polis, città in greco, è proprio grazie alla Politica che gli uomini da millenni si sono dati un obiettivo ambizioso, trovare le regole di convivenza civile, il rispetto reciproco, la difesa dei più deboli. Grazie alla Politica, possiamo distinguerci dagli animali, che obbediscono alle leggi spietate della natura, in cui sopravvive il più forte o quello che si adatta meglio agli eventi naturali. E’ proprio grazie alla Politica che oggi, nel nostro mondo civilizzato, possiamo permetterci il pensiero, la filosofia, la conoscenza, i viaggi, la vita che facciamo, altrimenti dovremmo preoccuparci tutto il giorno di procurarci il cibo per sopravvivere e non diventare a nostra volta cibo per qualcun altro. Il valore della Politica è forse il più alto che l’uomo si è dato, questo spiega anche perché è tanto ambito proprio da chi vi racconta che è meglio che ne rimaniate lontani. La Politica non ha alternative, la storia ha già condannato i sistemi dittatoriali e di regime, anche se per qualcuno può sembrare comodo delegare a pochi oligarchi l’imposizione delle regole, l’invito è di riflettere sul fatto che il prezzo da pagare in questi casi è troppo alto in termini di diritti, libertà e vite umane. Un’altra possibilità è la Tecnocrazia, (già la parola fa tremare le vene ai polsi), è davanti agli occhi di tutti come si comporta un governo tecnico, si pone degli obiettivi, per lo più economici o di bilancio, e in nome di questi fa il suo lavoro, senza chiedersi più di tanto che effetti abbia questo sui delicati equilibri della società. Risultato: aumento vertiginoso delle tasse sui principali beni di consumo a discapito delle fasce più deboli, diminuzione dei servizi per gli ingenti tagli di risorse, aumento esponenziale del numero di imprese e aziende che chiudono con conseguente aumento della disoccupazione, sempre più persone, stritolate dalla pressione fiscale e dalle ritorsioni dello Stato arrivano addirittura al suicidio. Sono sempre più convinto che non si possa fare a meno della Politica, che di per se non ha colpe, semmai quelle sono da attribuire alle persone che la praticano. Non è vero che le persone sono tutte uguali, sono tutte diverse e si vede benissimo, immaginate un campo di margherite, se lo guardiamo da lontano queste sembrano tutte uguali, ma se riusciamo ad avvicinarci, ad osservarle da vicino una per una, ci accorgiamo che non è così, possiamo apprezzare la loro diversità, così è la Politica dobbiamo avvicinarci sempre di più per com-
DI
TIZIANO,
UN CITTADINO COMUNE
prenderne le sfumature, le differenze il più delle volte sostanziali. Non possiamo più permettere che ad amministrarci sia qualcuno che “scenda in campo” ma vogliamo qualcuno che “salga in Politica”, che sia migliore e non si faccia coinvolgere da lupi famelici sempre in agguato. A livello nazionale questo è sempre più difficile, con l’ultima legge elettorale è stato consumato un vero e proprio colpo di stato, infatti i partiti con liste bloccate e candidati scelti da loro stessi, hanno di fatto eliminato la possibilità alle persone di eleggere i propri rappresentanti, abolendo la sovranità popolare e parlamentare. Ma possiamo ancora difendere ed esercitare questo diritto a livello locale, dove abbiamo la possibilità di guardare negli occhi le persone che si candidano a questo importante e delicatissimo compito, abbiamo la possibilità di conoscerli, di conoscere la loro storia. Personalmente ho conosciuto Maurizio Spezzano e Tullio Berlenghi in occasione della “prima battaglia” (speriamo ultima) per impedire la realizzazione di una mostruosa area industriale con relativo inceneritore nel nostro Comune. E’ grazie a loro che l’attuale amministrazione è stata costretta a un confronto pubblico sul progetto che serpeggiava da tempo e aveva già iniziato il suo iter nelle stanze segrete del comune. Ma chi è l’attuale amministrazione? Il sindaco Giordani sul quale ogni parola risulterebbe semplicemente sprecata, ma soprattutto è il vicesindaco Alfredo Galli, che si presenta come candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. Non è la prima volta per lui, sono decenni che vince le elezioni e occupa la guida dell’amministrazione grazie a un sistema clientelare di scambio di favori. Si è distinto per il suo alacre lavoro in materia di sviluppo urbanistico, stravolgendo piani regolatori, al fine di dare sfogo a una selvaggia e scriteriata speculazione edilizia, intrecciando interessi personali e familiari - infatti il fratello e il figlio sono particolarmente attivi nel costruire ville, villette e palazzine da vendere, fregandosene di adeguare strutture e infrastrutture, per poi venirci a dire che non possiamo annaffiare i nostri giardini, perché la rete di distribuzione dell’acqua è inadeguata, lasciandoci letteralmente nella “cacca” perché non si sono nemmeno degnati di adeguare i depuratori allo sviluppo residenziale da loro stessi realizzato. Il numero degli abitanti grazie a questo sistema amministrativo si è moltiplicato ma i servizi, le scuole gli spazi comuni e tutto quello che dovrebbe assicurare una possibilità di vita sociale è rimasto sottodimensionato o addirittura inesistente. Quando non si distinguono più controllori e controllati, tutto il castello di carte cade e i cocci sono dei contribuenti, cioè nostri. Abbiamo tutti noi una grande responsabilità nei confronti dei nostri figli, nipoti, del nostro e del loro futuro, e comincia da oggi, dalla crescita della consapevolezza che il mondo non finisce alla soglia della casa in cui viviamo, ma comincia proprio con la partecipazione attiva alla vita della società in cui viviamo, piccola o grande che sia. Abbiamo la possibilità (chissà se ripetibile) di esercitare questa responsabilità il 6 e 7 maggio, nella magia del seggio, dove in completa solitudine con la nostra coscienza possiamo apporre un segno che può sembrare così banale e inutile, ma che significa invece la riappropriazione di un diritto, e ci proietta verso un ritrovato abbraccio collettivo per non sentirci più troppo soli.
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L’ORGOGLIO
DI ESSERE UNA… DI
DON CHISCIOTTE!
GIULIA LORENZON
Eccoci qui a pochi giorni dalle elezioni, cari elettori! Tra le tante cose che ho sentito dire nei nostri confronti l'appellativo che più mi è piaciuto è stato "Don Chisciotte",detto in modo apparentemente offensivo. Probabilmente chi ha usato questa metafora non è riuscito a cogliere il significato profondo che si trova dietro il romanzo di Cérvantes, magari non l'ha mai letto o magari sono io ad aver interpretato male la lotta contro i mulini a vento! Il mio lato poetico - molto, forse troppo, pronunciato - mi ha sempre portato a vedere nel "folle" cavaliere un eroe, che pur di lottare per i propri ideali compie azioni che portano gli altri, che non hanno lo stesso suo slancio passionale, a considerarlo pazzo. Invece, forse, la lotta contro le pecore e la spada che si infrange tra le pale dei mulini di pazzo non hanno niente, forse le azioni, additate come senza speranze, del nostro amato cavaliere simboleggiano l' urlo disperato e coraggioso della minoranza illuminata, contro la sonnolenza della normale, assonnata e paralizzata maggioranza...certo ognuno è libero di interpretare ogni cosa a suo piacimento ma per chi come me è cresciuta - per fortuna - con un idea di politica vista semplicemente come passione e volontà di mettersi al servizio degli elettori e del proprio territorio, vista come cosa nobile e superiore a tutto ciò cha da quando sono nata percepisco nella realtà locale e nazionale… beh, essere chiamata Don Chisciotte non può essere che un onore, avere dentro la voglia e la passione di lottare contro "i mulini a vento" labicani mi rende orgogliosa perché, da quanto mi hanno insegnato, in politica se non punti all'irrealizzabile non concluderai mai niente, se non hai il coraggio di lanciarti contro le pale affilate dei mulini allora forse è meglio che rimani a casa...perché magari il coraggio che ti manca trasformerà la nobiltà della politica in quella cosa sporca che vediamo da troppo tempo nel nostro paese. "Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro perché il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro? Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?" Se nella storia non ci fossero state minoranze illuminate e additate come "pazze" e "criminali" non ci sarebbero state le grandi
Il 6 e 7 maggio, scegli la terza via.... il cambiamento passa da qui!
rivoluzioni culturali di ogni secolo né tanto meno le grandi conquiste politiche che sono SEMPRE state dettate dal coraggio! Quello che mi rende ancora più orgogliosa è combattere al fianco di una squadra come la nostra, vedere per una volta realizzate tutte le mie aspettative verso la politica e poter dire finalmente... "non sono tutti uguali"! Insieme ce la possiamo fare cari elettori a spazzare via l'ingiustizia da questo paese… e chi li potrebbe fermare tanti Don Chisciotte determinati e pieni di volontà? No, i nostri cari ed antiquati mulini non ce la farebbero mai.. ma questo dipende solo da voi!
AAA Lavoro cercasi (o offresi?) L’economia è caratterizzata dal fatto che ci sono dei beni che vengono scambiati. Chi vende la frutta offre la frutta al mercato. Chi ne ha bisogno la compra. Il prezzo dipende dal rapporto tra la domanda e l’offerta. Nel mercato del lavoro i ruoli, sotto il profilo semantico, si invertono. Chi offre il bene (il lavoro è un bene, un valore), incredibilmente “cerca lavoro”. Chi ha bisogno del lavoro, lo offre. C’è un – forse inconsapevole – ribaltamento dell’approccio. Nella psicologia di ognuno di noi si crea un cortocircuito logico per cui chi offre il bene è in condizione di sudditanza nei confronti di chi lo cerca. Ed è da questa piccola ambiguità della forma che parte l’alterazione della sostanza. Chi lavora dovrebbe provare a dire che “offre” il proprio lavoro. E chi ne avrà bisogno lo chiederà e sarà disposto a pagarlo. Il lavoratore non avrà ottenuto un favore ma avrà offerto le proprie capacità e il proprio tempo, e non sarà debitore di nulla (infatti viene pagato). A volte l’affermazione dei diritti passa anche da piccole rivoluzioni nel linguaggio.
I MIEI PENSIERI
DI LUANA
SARCU
E’ da quando vivo in Italia che ho avuto i pensieri verso i miei compaesani. Finalmente oggi questo desiderio sembra diventato realtà. Infatti, con la mia candidatura al rinnovo del Consiglio Comunale di Labico si è aperta una strada per portare a compimento i miei pensieri. Se sarò eletta come già detto in un precedente comunicato voglio impegnarmi affinché si possa aprire uno sportello dedicato esclusivamente alle persone straniere che vivono a Labico. Tra i miei primari impegni voglio dedicare a questo sportello i seguenti punti: 1) favorire l'accoglienza e l'inserimento sociale, economico e culturale 2) aiuti in casi di necessità 3) facilitazioni nell’utilizzare i servizi del territorio 4) avviamento e assistenza degli stranieri presso i Consolati (come nel mio caso presso il Consolato rumeno) 5) mediatore linguistico – culturale Poiché oggi la Romania fa parte del'UE è giusto che tutti abbiamo uguali diritti/doveri nei confronti delle legge. Sono certa che con la Lista Civica "LEGALITA’ e TRASPARENZA" e con il nostro sindaco MAURIZIO SPEZZANO tutti i cittadini, nessuno escluso, avranno giustizia dei propri diritti. Per questo il 6 e 7 maggio ti invito, caro concittadino, a barrare il simbolo della lista n. 4 e scrivere SARCU LUANA.
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CURATORI FALLIMENTARI CERCANSI A pochi giorni dal voto arriva l’Agorà numero 7. Siamo l’unica lista che non si limita a fare propaganda, ma che cerca di fare anche informazione ed approfondimento. Noi non abbiamo un finto giornalino informativo pagato con i soldi dell’amministrazione pubblica, né abbiamo le risorse economiche (la cui consistente presenza dovrebbe destare qualche perplessità…) per costose brochure patinate infarcite di ambiziosi slogan. Noi abbiamo dalla nostra soprattutto il nostro lavoro degli ultimi cinque anni, la nostra coerente determinazione a proseguire un progetto di vera alternativa all’attuale maggioranza, la nostra capacità di raccontare a chi ha voglia di essere informato la vita amministrativa del nostro paese. Lo stiamo facendo incessantemente da cinque anni. E, negli ultimi due, la nostra informazione si è arricchita di un’informazione video sul web (il “TG LOV”, www.vimeo.com/labico) che sta avendo uno straordinario successo. E, non a caso, siamo stati i primi ad occuparci dell’ultima vicenda di cui è responsabile l’amministrazione uscente: il sequestro dei depuratori. Una vicenda che è stata gestita con la medesima approssimazione con cui questa classe politica sta governando il paese da trent’anni, magari con qualche cambio di equilibri tra maggioranza ed opposizione, ma con una preoccupante sintonia sulle scelte più devastanti per il paese, in particolare quelle urbanistiche. Non è un caso che si sappia ben poco su quello che sta succedendo e la nostra unica fonte di informazioni sono proprio le deliranti dichiarazioni del sindaco, che – pur dovendone riconoscere la piena responsabilità sul piano giuridico – ha tutta l’aria di essere costretto a fare da capro espiatorio per colpe che non possono essere certo interamente sue. Il problema di fogne e depurazione esiste da almeno dieci anni e c’è chi – come noi – lo sta segnalando da tempo. Non mi pare che Giordani abbia amministrato in solitudine il paese negli ultimi vent’anni, ossia da quando è partita la variante al piano regolatore che ha consentito di triplicare la popolazione e che – se ci fosse stata un’amministrazione responsabile – avrebbe dovuto essere accompagnata dall’adeguamento di tutti i servizi (marciapiedi, parcheggi, strade, illuminazione, scuole, approvvigionamento idrico, fogne, impianti di depurazione). Cosa che non è avvenuta in maniera soddisfacente in nessuno di questi ambiti. Eppure c’è chi ha avuto il coraggio di proporre e adottare un’ulteriore variante per un nuovo raddoppio della popolazione. Noi siamo l’unica lista che non ha, al suo interno, sostenitori di questa politica sviluppista e suicida. Siamo consapevoli, d’altro canto, che – alla luce di quanto sta succedendo – non sarà facile avviare il già difficile lavoro di “rinascita” (sociale, culturale, urbanistica) di un paese sfruttato per interesse e dimenticato dalla politica. Sappiamo bene che a Labico serve un curatore fallimentare che amministri l’elevato rischio che si arrivi al dissesto finanziario. Una prospettiva drammatica, perché un paese reso immobile da speculazioni
DI
TULLIO BERLENGHI
e interessi potrebbe pagare un prezzo altissimo a causa di chi ha governato in questi ultimi decenni. Un prezzo troppo alto per l’unica colpa di avere riposto la propria fiducia nelle persone sbagliate. Noi – da amministratori o da cittadini, non importa – ci costituiremo parte civile nei confronti di chi ha la responsabilità non solo giuridica, ma anche morale, di questa pesante eredità. Eppure in questa contesa elettorale ci sono tutti, ma proprio tutti, coloro i quali hanno determinato questa situazione. Si sono un po’ rimescolati, ma sono tutti lì, a proporsi come i risolutori dei problemi che loro stessi hanno causato. E’ come se - metaforicamente parlando - tutti noi fossimo su un autobus senza freni lanciato a folle velocità in una discesa e, a contendersi il posto di guida, ci fossero le stesse persone che ci hanno portato in una così poco piacevole situazione. Il primo istinto sarebbe quello di lanciarli dal finestrino. Probabilmente non risolverebbe il problema, ma all’interno dell’autobus si respirerebbe subito un altro clima. Ma, niente niente, qualcuno ha aperto il finestrino?
Il 6 e 7 maggio, scegli
per Maurizio SPEZZANO sindaco con Tullio Berlenghi Funzionario legislativo - Camera dei Deputati
Luciana Del Monte Impiegata, Presidente del Consiglio d’Istituto
Alberto Adriani Astrofisico, Presidente ASS. Bambini senza Frontiere
Giulia Lorenzon Studentessa di Scienze Politiche
Alberto Garbo Giovannoli Imprenditore, Direttore Sportivo ASD Dinamo Labico
Chiara Saracini Studentessa, laureata in Lettere Classiche
Ionela Sarcu detta Luana Infermiera specializzata in oncologia