Cambiare e Vivere Labico 2007

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Anno 1, numero 11

5 maggio 2007

Vivere Labico news Promesse da calzolaio

di Tullio Berlenghi

Nelle scorse settimane si incontravano con facilità persone che esprimevano la propria personale approvazione per un progetto politico coraggioso, ambizioso e innovativo, con il quale cercare di dare un nuovo volto all’amministrazione pubblica labicana. Un’approvazione determinata e convinta, ma non del tutto soddisfatta. Le frasi di sostegno e di condivisione delle scelte e del programma erano spesso accompagnate da qualche “però”, da qualche “perché”. Le perplessità derivavano dalla difficoltà di spiegarsi le ragioni di una divisione di quella parte della politica labicana estranea ad interessi e a clientele che un elettorato attento e responsabile voleva unita a tutti i costi per trovare una concreta chance per amministrare il paese. Le spiegazioni apparivano sempre insufficienti e certamente non comparabili con la gravità della scelta e nell’interlocutore rimaneva sempre la convinzione che fosse necessario fare uno sforzo in più. Dopo che questo sforzo è stato fatto, da pochi giorni dunque, l’atmosfera che si respira girando per il paese è cambiata completamente. S incontrano due tipologie di espressioni: quella visibilmente preoccupata, quasi corrucciata, di chi, posizionato su una sponda diversa, prefigura la ragionevole ipotesi della sconfitta alle prossime elezioni, quella sorridente e piena di entusiasmo di chi ormai non sperava più in una lista unitaria e si ritrova invece a credere che davvero si possa cambiare qualcosa a Labico, con la speranza e forse la convinzione che questo cambiamento andrà nell’interesse di tutti i cittadini. Certo sul piano della propaganda non è facile per noi contrastare il sistema di comunicazione di chi governa attualmente, perché la nostra linea è quella di evitare di ricorrere a facili promesse di dubbia realizzabilità, mentre rifuggiamo dal meccanismo clientelare dell’impegno “ad personam”, che non solo svilisce ed Sommario: Promesse da calzolaio

1

Una volta erano i “porci” a distruggere il territorio

2e3

Il vento del cambiamento

3

Valorizzare l’agricoltura

4

Una festa per la comunità rumena di Labico

5

Presentazione lista

6

umilia i principi della buona amministrazione sanciti dalla nostra Carta Costituzionale, ma che dovrebbe insospettire proprio i destinatari delle promesse, per la palese mancanza di serietà politica e amministrativa di chi ricorre a questi metodi. Si pensi alle promesse di opere pubbliche che, a quanto risulta, sono state fatte anche di recente in qualche assemblea di quartiere. Sarebbe utile sapere che promettere interventi come la sistemazione delle strade o la realizzazione di qualche marciapiede non può essere visto come un “favore” gentilmente concesso in cambio del consenso elettorale. Determinate opere sono semplicemente un atto dovuto da parte di un’amministrazione che governa questo paese da dieci anni e che ha programmato e realizzato interventi edificatori ai quali le opere che stanno promettendo erano strettamente connessi e l’amministrazione aveva o l’obbligo di realizzarli o quello di verificare che chi di competenza lo facesse. In pratica è come se il calzolaio a cui ho ordinato (e pagato) le scarpe ritardasse nel consegnarle e mi promettesse che però, se proprio ci tengo e in cambio di qualche ulteriore adempimento (non dovuto) da parte mia, le scarpe potrebbe alla fine fabbricarle. Sempre “dopo”, ovviamente. Sempre senza nessuna garanzia. Una persona normale, in casi così, cambia il calzolaio. Magari non riuscirà a farsi restituire i soldi delle scarpe, ma almeno la soddisfazione di non dover supplicare per avere quanto gli spetta di diritto se la riesce a togliere. Recita un vecchio adagio, attribuito ad Abramo Lincoln: “Potete ingannare tutti per qualche tempo, potete ingannare qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre” e - trascorsi dieci anni di un’amministrazione che ha fatto ben poco non solo di quanto promesso ma anche di ciò che aveva il “dovere” di fare - possiamo immaginare che siano molti i cittadini labicani stanchi di essere ingannati e che non vedono l’ora di cambiare calzolaio.

Domenica 6 maggio, dalle ore 11, Piazza Mazzini Presentazione della lista “Cambiare e Vivere Labico” Tutti i cittadini sono invitati a partecipare


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