Hannes Pasqualini

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dal cinema ho imparato il montaggio, l’inquadratura e la drammaturgia; dal design la composizione, l’uso del colore, la progettualità e gli aspetti concettuali; in accademia ho fatto molto disegno dal vero. negli ultimi anni ho smesso quasi di ispirarmi al fumetto per il mio lavoro. preferisco prendere dall’illustrazione, dall’arte, dal cinema o dai videogiochi underground, perché sono convinto che un problema del fumetto in italia, oggi, sia la troppa autoreferenzialità. hannes pasqualini (bolzano,

1977),

ha studiato arte

presso l’universität der künste di berlino. ha co-fondato l’associazione nebula 7, fucina di «monipodio!». sue storie sono apparse su futuro anteriore, inguine mah!gazine, resistenze e mono. per tunué ha pubblicato, su testi di

euro 9,90

pasqualini album 13

andrea campanella, il romanzo a fumetti giètz!

album

hannes

pasqualini


foto di martin rattini Š 2009 helios.bz

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album

hannes

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hannes pasqualini collana «album» n. 13 1a edizione - febbraio 2010 profilo biografico e intervista a cura di giovanni marchese copyright © immagini hannes pasqualini fotografia copertina martin rattini © 2009 helios.bz progetto grafico mandarinoadv.com impaginazione tunué.com stampa andersen pubblicità e marketing via brughera iv 28010 frazione piano rosa - boca (no) isbn-13 gs1 978-88-89613-86-3 tunué s.r.l. via bramante 32 04100 latina - italia tel 0773661760 | fax 07731875156 info@tunue.com | www.tunue.com

altri volumi della collana alfred (#1), mauro cao (#2), gud (#3), francesco mattioli (#4) davide pascutti (#5), luca g. patané (#6), michele petrucci (#7) paco roca (#8), luca russo (#9), paola cannatella (#10), david rubín (#11), stefano piccoli (#12)


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profilo

Hannes Pasqualini (Bolzano, 1977), sin da bambino dimostra talento per il disegno e, ispirandosi ai fumetti di Asterix e Lucky Luke di cui era lettore appassionato, si cimenta nella creazione di fumetti umoristici e di ambientazione storica, con protagonista un signorotto medievale basato su un personaggio realmente esistito: Siccone i di Caldonazzo. Tra il 1998 e il 1999 pubblica i primi fumetti su «BoBo» creando le strisce umoristiche di Arek änd Gogo. Mentre

studia cinema presso la Scuola Zelig di Televisione e Cinema di Bolzano, frequentando la libreria Mardi Gras si avvicina al fumetto d’autore di area francofona e scopre il graphic novel statunitense. Per qualche anno smette di disegnare, si allontana dal fumetto di genere umoristico interessandosi di cultura underground e completa gli studi artistici a Berlino presso la Universität der Künste. Tornato a Bolzano conosce Simone Bazzanella e Armin Barducci, fon-


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dano l’associazione Nebula 7, da cui nascono il progetto Monipodio! e la Scuola del fumetto di Bolzano. Riprende a disegnare alla ricerca del proprio stile grafico e narrativo attraverso lo studio di un segno nuovo e di impronta verista: si allontana definitivamente dall’influenza del fumetto umoristico d’oltralpe per studiare i maestri del fumetto realistico di respiro internazionale. Maturato un proprio segno sintetico e visionario, nel 2005 riprende a pubblicare fumetti, attività che prosegue tutt’oggi, in forma on line (Alien Press, Sciacallo Elettronico) e cartacea su pubblicazioni collettive, riviste e antologie tra cui Underground press e Monstars (Nicola Pesce Editore), Futuro Anteriore (Centro fumetto Andrea Pazienza), Inguine Mah!Gazine (Fernandel), Panik Elektro (Schwarzer Turm, in Germania) e Resistenze (BeccoGiallo), collaborando per i testi anche con diversi sceneggiatori. Sotto varie vesti (disegnatore, illustratore, grafico impaginatore) contribuisce a nu-

merose iniziative editoriali legate al settore dell’autoproduzione e principalmente al progetto Monipodio!. Nel 2009 è tra i vincitori di Blog&Nuvole, concorso indetto da Fondazione Cologni e Triennale di Milano, per aver illustrato un racconto di Cubber intitolato Sed tantum dic verbo. Per Tunué ha pubblicato su Mono #3 «Acqua» (11/2007), Mono #7 «Crisi» (11/2009) e, su testi di Andrea Campanella, ha illustrato il romanzo a fumetti Giètz!. www.papernoise.net weblog.papernoise.net


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intervista Sei nato e cresciuto a Bolzano. Come collochi la realtà del tuo territorio in relazione al mondo dei fumetti? Come e in che modo pensi che questo ti abbia influenzato nel tuo rapporto con il fumetto? Bolzano è famosa per diverse cose, alcune delle quali abbastanza tristi, secondo me, come i mercatini di Natale, ma certo non per essere un posto importante per il fumetto, però spesso le apparenze ingannano. Ho vissuto per un periodo a Berlino, un posto pieno di vita, di ispirazioni, di persone che fanno cose fenomenali e con un underground fumettistico molto creativo. Ho girovagato poi per un po’ soffermandomi spesso a vienna, anch’essa una città per certi versi molto interessante. Dopo questo breve peregrinare sono tornato a Bolzano per la-

voro, facendo il tecnico audio per i documentari. Casualmente, proprio in quel periodo, diverse persone legate al fumetto ritornavano a Bolzano dai luoghi dove si erano temporaneamente stabiliti (Milano, Bologna, ecc.). Da questa situazione è nata una collaborazione tra autori che poi pian piano si è cristallizzata nel gruppo Monipodio!. insomma, Bolzano improvvisamente è diventata molto interessante per il fumetto, almeno per me. Tra i 2005 e il 2007 abbiamo realizzato molti progetti, come gli aperitivi del fumetto, i «cadaveri squisiti» a fumetti, la rivista Monipodio! e la Comic Battle. C’era un bel clima di collaborazione e scambio che sicuramente ha avuto un ruolo importante nell’evoluzione del mio stile e della mia tecnica. inoltre, è stato molto importante lo scambio con


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Armin Barducci e Matteo Cuccato anche se con modalità molto diverse. Un altro fattore sicuramente fondamentale per la mia formazione è stato l’apertura della libreria Mardi Gras, a due minuti da casa mia, luogo in cui ho potuto acquistare libri molto difficili da trovare nella mia zona, come per esempio i lavori di Chris Ware, di Charles Burns e molte produzioni di etichette indipendenti come Alternative Press, Top Shelf e Fantagraphics tra le altre. Asterix di René Goscinny e Albert Uderzo e Lucky Luke di René Goscinny e Morris sono stati i tuoi fumetti preferiti da bambino. Cosa ricordi di quelle letture? Quanto e come credi abbiano influito sulla tua crescita? Sì, soprattutto Asterix è stata una lettura fondamentale. La maggior parte dei miei coetanei è cresciuta con Topolino, che io leggevo solo quando andavo dal barbiere a farmi tagliare i capelli, e sinceramente non mi ha mai detto molto. Rispetto alle storie più complesse

e curate di Asterix o Lucky Luke, i fumetti di Topolino li trovavo poco approfonditi, senza nulla togliere agli autori che da questi personaggi hanno saputo ricavare comunque grandi racconti. il sistema Disney di produrre fumetti è sempre stato un sistema industriale, mentre Asterix è un fumetto autoriale, con tutt’altri presupposti. Cosa ricordo di quelle storie? Che me le sono lette e rilette centinaia di volte scoprendo sempre qualcosa di nuovo, capendo qualche riferimento in più. Mi piaceva il modo come Goscinny riusciva a inserire situazioni attuali nel contesto storico. Mi capita di riguardarle con nostalgia, anche se il mio interesse nel frattempo si è rivolto a tutt’altro tipo di fumetto. A livello visivo mi piacevano le ambientazioni, i boschi, i villaggi, l’amore per il dettaglio, quella capacità di Uderzo di rendere l’ambiente concreto senza togliere nulla al suo stile. Credo che l’influenza di Asterix sia stata soprattutto quella di spingermi a inventare e dise-


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album


The Doll inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

La ballerina inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

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Detective Noir inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

Granchioide Pittura digitale, 2009.

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Latte inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

The Grimace inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

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Let Her Matita su carta e colore digitale, 2009.

La guerra era finita inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

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Nocciola inchiostro su carta e colore digitale, 2010.

The Apocalypse had begun without him inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

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L’uomo fiore inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

Marionette Matita su carta e colore digitale, 2009.

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The Slug inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

Sale inchiostro su carta e colore digitale, 2009.

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foto di martin rattini Š 2009 helios.bz

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dal cinema ho imparato il montaggio, l’inquadratura e la drammaturgia; dal design la composizione, l’uso del colore, la progettualità e gli aspetti concettuali; in accademia ho fatto molto disegno dal vero. negli ultimi anni ho smesso quasi di ispirarmi al fumetto per il mio lavoro. preferisco prendere dall’illustrazione, dall’arte, dal cinema o dai videogiochi underground, perché sono convinto che un problema del fumetto in italia, oggi, sia la troppa autoreferenzialità. hannes pasqualini (bolzano,

1977),

ha studiato arte

presso l’universität der künste di berlino. ha co-fondato l’associazione nebula 7, fucina di «monipodio!». sue storie sono apparse su futuro anteriore, inguine mah!gazine, resistenze e mono. per tunué ha pubblicato, su testi di

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