La città dei dragoni

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Il primo drago e il primo cavaliere.

Raccontala come vuoi, ma in principio è andata così.

Ecco che arriva un giovane drago. Molto bello, molto eccitato.
Bacia il cavaliere addormentato, ma quello non si desta.
Giocherella con la spada... Ah...
C’era un coglione addormentato con la sua spada, che era tipo il suo orsetto di pezza.

Questo sì che lo fa svegliare.

... gli pianta la spada nel ventre. Al posto suo avreste fatto uguale.

Grigliata di cavaliere. Drago in agonia.
Al drago non fa piacere. Come dicono nel Corvo: fuoco e fiamme!

Adunata di umani, nugolo di dragoni: eccoli che arrivano!

Prima di crepare, berciano entrambi quanto basta da attirare i propri colleghi.

Vedono i due cadaveri e, tra quelli, una bella spada: la prima partita di rugby del nostro bel pianeta.

Risultato finale: zero a zero. Massacro e carneficina. Laghi di sangue, schiere di vedove, sovrannumero di orfani.

In combattimento, i draghi se la cavano bene.

Ma gli umani sono troppo numerosi. Popolano talmente in fretta il nostro pianeta che, a poco a poco...

Inizia l’eterna lotta degli umani contro i draghi.

E dov’è che va a rifugiarsi...?

... il drago diventa merce rara.
Gli si dà la caccia come fosse una volpe.

Tony Sandoval Joann Sfar

All’inizio, Parigi era piccolina: la chiesa di Saint-Gérmain, qualche insalata, qualche carota e una vigna che scendeva fino alla Senna.

E l’abate Mabillon, che le coltiva.

Ma chi è che mi mangia il raccolto?

Chi è che lascia queste tracce di artigli?

Perdonami, oh Signore, però porca puttana Eva!

Come osi parlare così a un servo di Dio?

Sono un drago. Non ti fa impressione? Me ne sbatto.

Ma non mangiarmi più le verdure!

Zitto, ti dico!

Se i cavalieri mi vedono ci sarà una guerra.

E io ti dico che i cavalieri non sono miei. Non è un problema mio. A me interessano solo le mie...

Le tue insalate bruceranno!

Shhh! Chiudi il becco!
Cosa?

E quegli uomini in armi danneggiano i tuoi campi più di me.

È interessante che tu me lo dica. Lo sapevi che i draghi hanno otto palpeb--

Il monaco si armò di martello e scalpello. All’epoca degli scalpellini, erano attrezzi piuttosto comuni.

Vabbè. Nasconditi.
Guardali.
E dove? Sono alto dieci metri!
Uhm...
Che c’è?
I cavalieri erano ormai vicini.
Non ti muovere!
Non battere nemmeno un ciglio.
Shhh!

Quando sarà terminato lo metterò sul tetto della chiesa.

Ah ah ah!

Scansati! Spacceremo quel drago.

Ma che bella idea del cazzo!

Ci ho messo tre mesi a scolpirlo.

Il cavaliere saggiò le scaglie con il pomolo della spada.

Mi prendi per fesso, monaco?

Um… Ti avevo avvertito, figliolo.

Hm.
Tocca di nuovo la mia statua e te le suono.
L’abate Mabillon gli rifilò una papagna e il cavaliere vide la Madonna e tutti i santi.

Va bene, va bene... chiedo scusa. Ma scolpisci anche un cavaliere che mi somigli accanto alla bestia.

Non vedo perché dovrei.

In omaggio alla lotta di San Michele. E per cortesia. Ne parlerò ai miei figli. Verranno a vedere la statua e la città si popolerà.

Hm...

Mi direte che sulla chiesa di Saint-Gérmain non c’è né un drago, né San Michele.

E chi ti dice che io sogni di vedere Parigi sovraffollata?

Mille anni dopo, la chiesa è ancora in piedi, anche se ci s’interessa di più alla Torre Eiffel in piena costruzione. E so già cosa mi direte.

Be’, si dà il caso che si sono spostati.

Contenti? Ora che abbiamo mostrato una chiesa, un cavaliere e un monaco, posso finalmente portarvi nei bassifondi?

... ecco a voi la regina Kapa’akea!

Regnava su trentamila capi di bestiame sparsi per cento isole caraibiche...

Che ne dite del circo? E poi al bordello.

fatto il Messico e il Dahomey, non sarà certo la tua musmè a farmi--

Trenta combattimenti, trenta vittorie! Chi oserà salire sul ring? Cento franchi al vincitore! Lei, signore...?

Ho
Vince Kapa’akea!

Pagare.

Pagare un cavolo. Smamma!

Smamma, ho detto! E di corsa!

Mi prendi per il culo?! Ti ho detto e ripetuto di farli durare, e tu li sdrai prima della campana. Nessuno vuole più affrontarti. Non vali più niente.

Sei a prova di piombo?

Prima che mi tolga lo sfizio di piantarti un colpo nella schiena.

Che c’è?

Ehi, maestà! Desolato per te.

Non ti offendere, ma con te non sentirei niente.

La mia offerta è sempre valida.

Ma prendo una percentuale.

Ci sono delle case per le personalità forti.

Quale?

L’amore!

Ah.

No. L’amore in cambio di soldi.

Vuoi fare il magnaccia?

Con te non avrei la stazza giusta.

Conosco un indirizzo dove saresti la più normale tra le pensionanti.

Ma bisogna pur pagare l’affitto. Non ho detto di sì.

Bah...

È una bomboniera in fondo a un vicolo. L’offerta è rivolta ai clienti che non guardano al portafoglio...

... siamo in autogestione. Mh.

Non è una chitarra.

Resta una sera e vedi come va. Mal che vada, puoi suonare la chitarra.

Umpf. Non so proprio cosa ci faccio, qui. Non ci crederai, ma...

Cosa?
Creature che tutti sanno esistere soltanto nei libri.
Si chiama ukulele.

A casa, suonavo per gli squali.

A tavola! Sangue! A tavola! Sangue!

Qualche moneta per la sua musica. Niente di più! Ma è stata una buona serata. S H

I miei avi sono vicino alla riva, cento metri sotto le onde del mare...

Scoppia la rissa. La regina ci si butta. Le ossa schioccano. Che gioia!

Li onoriamo con il banchetto di Tiburón...
AAAAH…
Finché non ode un lamento, al levar del sole.

Le pensionanti hanno lo sguardo

... non c’è altra soluzione.

E sembra moribonda.

Dei visitatori in tenuta cerimoniale la portano via. È una sirena vera.

Tanto stava comunque crepando. E la nostra cooperativa ha bisogno di grana.

È la sirena.
Dobbiamo venderla...
Cosa?
La che?
mogio.

Cosa le faranno?

Se vuoi sopravvivere a Parigi, devi imparare a non fare domande.

La loro carrozza, tirata da quattro stalloni, ha appena girato l’angolo.

Ti sembra la faccia di una che sopravvive, la mia?

Vedendosi inseguiti, quelli accelerano.

Su Big Island, la regina portava i suoi bufali fino in mare aperto. Non ha certo timore del selciato bagnato.

Kapa’akea strappa le redini di un cavallo a riposo. Lo inforca senza sella e parte al galoppo.

Gli incappucciati sono sicuri di averla seminata.

Uno di loro srotola un mantello d’ermellino contenente una spada medievale.

Penetrano in una cripta e adagiano la sirena su un altare sacrificale.

La brandisce sopra il cuore della sirena, rivolgendosi a un drago che non si vede nemmeno.

O dragone...

La regina hawaiana se ne sbatte, dei loro salamelecchi. Sfonda la vetrata e fa per spaccargli la faccia.

Sono tutti dei vegliardi in abiti da crociati.

Pietà! No! Pietà!

Lo vede anche lei che questa povera creatura sta tirando le cuoia da sola.

Se in una certa data non sacrifichiamo una creatura fatata al dragone, lui...

Vuoi chiudere quella fogna?

Non hai capito che me ne frego? Moribonda o no, non mi piace che si faccia del male a una sirena.

La rimetta subito sull’altare sacrificale!!!

Ci siamo capiti?

È lei che non capisce niente.

No.

Le pietre crollano addosso ai cultisti.

Una parte non indifferente dei vegliardi finisce in poltiglia.

E il dragone esce dal sepolcro. Con coraggio, la regina lo affronta ed estrae una rivoltella.

Ma che idea, usare un petardo contro un...

Pensa che sia una splendida morte.
Lontano da lì, nelle acque di Big Island, gli squali la piangono già.

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