L'uomo che anticipò Disney

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Giannalberto Bendazzi

L’uomo che anticipò Disney

Il cinema d’animazione di Quirino Cristiani Con uno scritto di John Halas


«Il desiderio di Disney era conoscere l’unico artista che faceva disegni animati in Sud America. Gli proiettai in moviola uno dei miei film. Egli rimase vivamente impressionato, e mi invitò ad andare negli Stati Uniti con lui, sul suo stesso aereo, con un contratto di direttore dell’animazione per alcuni film di argomento gauchesco. Lo ringraziai per l’onore che mi faceva, ma rifiutai spiegandogli che ero molto legato al mio paese».


Giannalberto Bendazzi insegna Storia del cinema d’animazione all’Università degli studi di Milano. La sua storia generale Cartoons è stata tradotta in varie lingue ed è adottata come libro di testo nelle università e nelle scuole di cinema di tutto il mondo.

In copertina, dall’alto a partire da sinistra, illustrazioni tratte da El Apóstol e Peludópolis, una foto di Quirino Cristiani durante la lavorazione di Peludópolis, un dettaglio da un fotogramma di El mono relojero. © degli aventi diritto


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Questo testo è l’edizione completa, riveduta e aggiornata del libro Due volte l’oceano. Vita di Quirino Cristiani pioniere del cinema d’animazione, Firenze, La casa Usher, 1983

ISBN-13/EAN 978-88-89613-25-2

Via degli Ernici 30 04100 Latina – Italy www.tunue.com info@tunue.com

Stampa e legatura: Tipografia Monti Srl Via Appia Km 56,149 04012 Cisterna di Latina (LT) Italy

I edizione: maggio 2007 Copyright © Tunué Srl

Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento riservati per tutti i Paesi.

Progetto grafico: Daniele Inchingoli Grafica di copertina: Carlo Piscicelli © Tunué Illustrazioni di copertina: Copyright © degli aventi diritto


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Indice

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Premessa. I percome e i perché I II III IV

I chi e i quando Da Santa Giulietta a Buenos Aires Primi anni in Argentina L’incontro con Federico Valle e l’esordio nella caricatura animata 18 V Taborda, Cristiani e El Apóstol 21 VI Il primo lungometraggio d’animazione della storia del cinema 25 VII La famiglia Cristiani 28 VIII Sin dejar rastro 31 IX L’animazione delle origini e il lungometraggio 35 X Federico Valle 39 XI Sport, satira e scienza nei cortometraggi degli anni Venti 44 XII Cristiani pubblicitario 47 XIII Il più ambizioso progetto degli Estudios Cristiani 49 XIV Peludópolis Il primo lungometraggio d’animazione sonoro 56 XV Cristiani imprenditore 60 XVI Constancio C. Vigil e il racconto El mono relojero 63 XVII El mono relojero sullo schermo 66 XVIII Il pioniere di Santa Giuletta e il mago di Burbank 69 XIX A carriera conclusa 73 Appendici 75 1. Cenni storici 89 2. Cinema, teatro, radio e fumetti


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93 3. Spurlos versenkt 95 4. AndrÊs Decaud, un emulo 99 5. Prefazione di John Halas all’edizione 1983

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Apparato iconografico I film di Quirino Cristiani Cenni bibliografici Indice dei nomi e dei film


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Premessa I percome e i perché

Questo libro, intitolato in origine Due volte l’oceano. Vita di Quirino Cristiani pioniere del cinema d’animazione, risale all’anno 1983, quando chi scrive (e per diretta ricaduta la comunità internazionale degli storici del cinema) «scoprì» il cineasta e la sua opera. Fu una «scoperta» esclusivamente dovuta a un cambio di ottica. Che El apóstol e Peludópolis fossero esistiti, gli storici del cinema argentino non l’ignoravano. Ignoravano che esistesse l’animazione. Intesa come entità autonoma e degna di attenzione estetica, critica, storica. Una volta cambiata la maniera di vedere le cose, quella che era sembrata una curiosità degna di una nota a piè di pagina si trasformava in un fenomeno ben più importante: la nascita del lungometraggio animato (1917) e del lungometraggio animato sonoro (1931). La presente edizione riprende quasi integralmente quella del 1983, esaurita da molti anni. Essa era stata voluta da Claudio Bortoluzzi e Paolo Bolognesi, due illuminati politici pavesi, in omaggio al pioniere nato nella loro provincia. Riprende anche, in una delle Appendici, la Premessa originale scritta dal compianto presidente dell’ASIFA (Association internationale du film d’animation) John Halas, regista, produttore, storico, nato a Budapest nel 1912 e morto a Londra nel 1995. La lunga irreperibilità di questo piccolo libro ha costituito una lacuna (fra tante) della cultura del cinema d’animazione in Italia. Ciò che di nuovo si è scoperto nel frattempo, è dovuto alle preziose ricerche compiute dal cineasta italo-britannico Gabriele Zucchelli nel corso della realizzazione di un suo documentario su Quirino Cristiani. Tramite un collezionista argentino, Enrique Bouchard, Zucchelli è riuscito a trovare un film satirico di 2 minuti intitolato Los que ligan, girato nel 1918 dalla Cinematografia Valle con animazione di Cristiani. È un commento umoristico sulla posizione di alcuni Stati (Inghilterra,


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PREMESSA

Germania, Francia e Argentina) dopo le sanzioni postbelliche della Lega delle Nazioni. Questo brano, sottolinea Zucchelli, è importante perché ci dà un’idea del tipo di satira che Cristiani sviluppò per il cinegiornale di Federico Valle, e perché dimostra che i due pionieri lavorarono assieme anche dopo El apóstol. Ancora più importante è stato un altro ritrovamento di Zucchelli: un film di circa 6 minuti che mostra la lavorazione di Peludópolis. Con il titolo Una visita a los Estudios Cristiani, questo documentario promozionale veniva proiettato prima del lungometraggio stesso, evidenziando l’elemento di novità che il film rappresentava per il pubblico d’allora, poco abituato all’animazione e meno ancora al sonoro. Nel breve film, segnala Zucchelli, si vede uno studio molto attivo, con alcune assistenti e diversi tecnici specializzati in varie mansioni del laboratorio. Si segue la lavorazione di una scena raffigurante l’allora presidente argentino Yrigoyen mentre balla il tango con una ragazza, poi il ritaglio dei pupazzi, la ripresa, lo sviluppo della pellicola, fino alla registrazione della musica con José Vázquez Vigo che dirige l’orchestra. La tecnica d’animazione è illustrata da un Quirino Cristiani trentaquattrenne. Storico di valore, morto nell’anno 2000, Domingo di Núbila pubblicò nel 1996 Cuando el cine fue aventura. El pionero Federico Valle (Buenos Aires, Ediciones del Jilguero), che al Capitolo XIII (pp. 67-73) ricostruisce, in maniera magari troppo romanzata, la nascita di El apóstol. Qui egli fornisce alcuni ritagli di giornali dei primi anni del secolo XX, precedentemente sconosciuti. I ritagli sostentano la tesi che quel film fu catalogabile come lungometraggio in quanto ebbe durata superiore a un’ora di proiezione, e fu di conseguenza il primo lungometraggio di animazione del mondo. Non mi negherò il piacere dei ringraziamenti. Questa edizione non sarebbe stata possibile senza l’affettuoso spalleggiamento di Gianluca Aicardi e senza l’aiuto di Marcelo Niño, César da Col e del già citato Gabriele Zucchelli. Sono molto grato alla casa editrice Tunué che ha avuto fiducia in Quirino Cristiani e nel suo biografo. G.B. Milano, primavera 2007


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I. I chi e i quando

Quirino Cristiani, questo sconosciuto. Il suo nome non figura nelle principali storie generali del cinema, e figura a malapena nella pur pregevole Historia del cine argentino di Domingo di Núbila. Figura di sfuggita perfino nelle storie del cinema d’animazione. Eppure egli non è pioniere da poco. Fu il regista di El apóstol, primo lungometraggio a disegni animati della storia del cinema (1917), in un’epoca in cui i lungometraggi stessi erano una forma ancora in sperimentazione, e in un paese in cui l’industria cinematografica era poco più che embrionale; in un’epoca in cui l’animazione era una forma più unica che rara. Furono di Cristiani i primi film didattico-scientifici d’animazione dell’America Latina; suoi i primi film pubblicitari d’animazione in quel continente; sua l’unica produzione regolare di cortometraggi di questo tipo negli anni Venti e Trenta. Suo fu un altro record prestigioso, la realizzazione del primo lungometraggio d’animazione sonoro del mondo (Peludópolis, 1931). Gli va infine dato il merito di aver formato, nel suo studio, altri animatori, poi rivelatisi importanti per i successivi svolgimenti di questa branca della cinematografia. È spontaneo domandarsi come mai una personalità di tale rilievo sia rimasta sepolta nel silenzio. Le ragioni probabilmente sono più di una. La prima è di sicuro insita nel carattere stesso di Quirino Cristiani. Portato a esprimersi con la giocosità e l’ironia, egli era dotato di una forte ironia anche verso di sé. Un uomo di tale natura non è il più indicato per imporre alla stampa e al pubblico il proprio nome. La seconda ragione è insita nel carattere del cinema d’animazione. Solo in tempi recenti gli studiosi si sono dedicati a questa branca, che è facile solo in apparenza e che presenta peculiarità su ogni versante. Il


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I CHI E I QUANDO

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cinema d’animazione per lunghi anni ha goduto di scarso interesse (con l’eccezione, fatta apposta per confermare la regola, del caso disneyano) e di essa si dava conto solo in casi estremi. Scegliendo questo settore, Cristiani si relegava nel cantone degli sguardi distratti. La terza ragione sta nelle vicende della storia del cinema. Questa disciplina è stata sviluppata da studiosi europei non spagnoli, oppure statunitensi poco inclini alla lingua castigliana. Ciò ha fatto sì che fossero trascurate le cinematografie ispanoamericane nel loro complesso, oltretutto mal distribuite e geograficamente lontane. La cinematografia argentina fra queste. Infine non va dimenticato che gli stessi giornalisti e critici argentini, che pure di tanto in tanto hanno dedicato articoli a Quirino Cristiani, di rado hanno inteso la statura autentica di questo pioniere e mai si sono impegnati in una ricerca attenta. Nessuno potrà mai dire quale sia stato il valore, dal punto di vista della critica estetica, dei film di Quirino Cristiani. La quasi totalità di essi sono perduti, e forse solo fortunati ritrovamenti futuri permetteranno di soddisfare, in parte, la curiosità degli studiosi e degli appassionati. Nel 1926 un incendio distrusse i magazzini del produttore Federico Valle, e con loro anche le copie di El apóstol che vi erano conservate. Nel 1957 e nel 1961 altri due incendi devastarono i magazzini di Quirino Cristiani, riducendo in cenere la sua produzione cinematografica dagli anni Venti in poi. Il lungometraggio Sin dejar rastro, realizzato nel 1918, fu sequestrato per ragioni politiche dopo appena un giorno di programmazione, e da allora non se n’è più trovata traccia. Un giudizio critico fondato può essere dato solo sull’unico film in questo momento disponibile: il cortometraggio sonoro El mono relojero, del 1938 (la pellicola si è salvata perché era in possesso dell’editore e produttore Constancio C. Vigil, che l’aveva commissionata a Cristiani). Il film dimostra capacità tecniche e figurative di buon livello, e un’influenza abbastanza marcata dell’animazione statunitense. Tuttavia si tratta di un film normale, in linea con la produzione del tempo. El mono relojero è probabilmente il lavoro meno adatto a darci autentica testimonianza dello stile e della qualità dei film di Cristiani. È facile rintracciare in esso il conflitto fra la tendenza del cineasta al giocoso,


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e la tendenza dello scrittore Constancio C. Vigil all’apologo severo. Era inoltre realizzato con una tecnica diversa da quella dell’animazione di figure ritagliate, che Cristiani aveva ideato, perfezionato e usato per vent’anni. Era rivolto ai bambini e basato su elementi di fantasia, anziché essere rivolto agli adulti ed essere basato sulla cronaca e sulla politica, come Cristiani prediligeva. Nel panorama specifico del cinema argentino, Quirino Cristiani, che di sicuro non ebbe mai ambizioni intellettualistiche, va catalogato come un cineasta intellettuale. La produzione a lui contemporanea fu in genere melodrammatica e da romanzo d’appendice; si rivolse alle trame strappalacrime e, appena poté, fece uso sfrenato di tanghi e di patetismo. I film-vignetta dell’animatore, rivolti a un pubblico alfabetizzato e informato delle vicende politiche, basati su riferimenti ai fatti del giorno e sulla critica al malcostume di governo, si situano ben al di sopra della media. Cominciai a lavorare su Quirino Cristiani nel 1978. Tre anni dopo, collaborando con l’amministrazione provinciale di Pavia e il Comune di Santa Giuletta, suo paese natale, ero in grado di promuovere un rimpatrio-festeggiamento del cineasta e di intervistarlo di persona, ottantacinquenne. Oggi è possibile presentare questo studio, che vuole essere proprio quel capitolo della storia del cinema che non era stato scritto. Come tutti i lavori analoghi, è un lavoro in corso. È quanto di meglio è stato possibile fare dovendo fronteggiare difficoltà quali la mancanza di fondi, le distanze geografiche, la labilità dei contatti con i corrispondenti, l’inefficienza dei contatti ufficiali, la scarsità e la contraddittorietà delle fonti. L’evoluzione storica e politica dell’Argentina è poco e mal conosciuta dal pubblico italiano (stranamente, se si considera quanto i due paesi, grazie all’emigrazione, siano di fatto collegati). Si è ritenuto opportuno quindi corredare il volume con alcune Appendici. La più corposa accenna per linee essenziali agli eventi politici argentini dalla fine dell’Ottocento agli anni Trenta del secolo scorso, con particolare riguardo alla figura del presidente Yrigoyen e alla traiettoria del radicalismo: eventi che, oltre a collegarsi direttamente con l’attività di un commentatore politico sui generis come Cristiani, ne costituiscono lo sfondo e il


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presupposto. A ulteriore corredo si troveranno materiali sull’industria cinematografica, l’editoria e i mass media ai tempi di Cristiani, che permettono di allungare lo sguardo su alcune curiosità anche gustose concernenti il personaggio e il suo entourage.


L’uomo che anticipò Disney Il cinema d’animazione di Quirino Cristiani Con uno scritto di John Halas

Un talento naturale, eclettico, un artigiano di genio e di fegato. Autore nel 1917 del primo lungometraggio d’animazione in assoluto, e successivamente (nel 1931) del primo sonoro. Nel Sud del mondo, molto prima di Walt Disney. Nato in provincia di Pavia, emigrato a quattro anni, caposcuola e decano dell’animazione in Argentina, Quirino Cristiani si faceva beffe (bonariamente) di tutto e di tutti, ma in particolare dei politici: i suoi disegni animati erano destinati agli adulti e mettevano alla berlina il potere, come le vignette di Chiappori o di Feiffer. Un grande pioniere; e tuttavia, per infinite ragioni, un pioniere perseguitato dall’oblio. Giannalberto Bendazzi ebbe la fortuna e il fiuto di «scoprirlo» ancora vivente nel 1980, scambiare lettere con lui, intervistarlo a lungo di persona. Da quel lavoro di archeologia preventiva trasse la documentazione per il presente libro, che pochi anni dopo sarebbe stato impossibile anche solo immaginare.

ISBN 978-88-89613-25-2

9 788889 613252 >

Euro 14,50

Copyright © Tunué info@tunue.com www.tunue.com Grafica di copertina Carlo Piscicelli

PROGETTO GRAFICO: DANIELE INCHINGOLI

Giannalberto Bendazzi


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