Maledetti fumetti! Come la grande paura per i «giornaletti» cambiò la società statunitense

Page 1

Uno di questi ultimi era Bill Gaines, proprietario della Ec Comics. L’attacco contro gli albi a fumetti mandò in frantumi il piccolo impero editoriale di Gaines; eppure lo spirito del suo titolare, pur risentendone, rimase in piedi: il suo distinto marchio di irriverenza tipicamente americana riapparve in tutta la propria esuberanza, e con un grottesco sorriso stampato in volto, sulle pagine della rivista Mad: un ritorno la cui beffarda ironia riecheggia ancor oggi nel mondo della cultura moderna. David Hajdu è uno dei più attenti ed eleganti scrittori sulle arti popolari degli Stati Uniti. In Maledetti fumetti! l’autore illustra come – anni prima che il rock’n’roll desse voce al divario esistenziale fra giovani e adulti – i fumetti fossero stati il fulcro di un inatteso contrasto generazionale tra i bambini e i loro genitori, tra i canoni del mondo precedente e di quello successivo alla Seconda guerra mondiale. Il libro di David Hajdu riporta a nuova vita, rendendo loro giustizia, un luogo, un tempo e una cultura ancor oggi indimenticabili.

David Hadju (Phillipsburg, Nj, 1955),

professore presso il dipartimento di Giornalismo della Columbia University, è elzevirista per il quotidiano The New Republic. Fra i suoi lavori, due importanti libri sulla musica popolare americana: Lush Life: A Biography of Billy Strayhorn (1997) e Positively 4th Street: The Lives and Times of Joan Baez, Bob Dylan, Mimi Baez Farina and Richard Farina (2002), entrambi per la North Point Press.

«Questo libro racconta una storia stupefacente, perfino più avvincente e al cardiopalma che nell’immaginario dei fumetti». — Janet Maslin, The New York Times «Un pregevole contributo agli studi sulla letteratura a fumetti: una prova superlativa». — Ron Powers, The New York Times Book Review «Prima della pornografia su internet, del gangsta rap e anche del rock’n’roll, il compito di minacciare il tessuto morale della società americana apparteneva agli albi a fumetti. Con questo beffardo resoconto di storia della cultura, David Hajdu ha scritto un’arguta satira sul moralismo e l’isteria, vizi che circolano sempre in coppia e che sono tanto vecchi quanto l’America». — Giles Harvey, Village Voice «A coloro che pensano che a generare lo iato generazionale del dopoguerra sia stato il rock’n’roll, David Hajdu ribatte: nient’affatto. Ogni pagina di Maledetti fumetti! mostra il gusto dell’autore per l’“anarchia estetica” dei comicbook e il suo solidale rispetto per le persone che li crearono. I fumetti sono cresciuti, ma il ritratto affettuoso di Hajdu sulla loro turbolenta adolescenza farà sperare ai lettori che essi non perdano mai la loro sfrontatezza». — Wendy Smith, Chicago Tribune «Un avvincente racconto sull’orgoglio, il pregiudizio e la paranoia che distorsero la ricezione dell’intrattenimento di massa nella prima metà del [xx] secolo, nonché un promemoria cautelativo su quanto l’arte possa essere facilmente demonizzata durante i periodi d’incertezza». — Michael Saler, Times Literary Supplement «Un libro irrinunciabile nella biblioteca di chiunque ami la storia del fumetto». — Geoff Boucher, Los Angeles Times

ISBN 978-88-89613-88-7

Euro 28,00

Illustrazione di copertina di Hannes Pasqualini

9 788889 613887

tunue.com

«Nel suo nuovo, splendido libro Maledetti fumetti!, il critico culturale statunitense David Hajdu dimostra che la lotta feroce per il fumetto è stata una battaglia importante nella guerra culturale per i giovani e per le libertà, che continua anche ai nostri giorni. Questo saggio, scritto in modo brillante e basato su centinaia di interviste con disegnatori e scrittori di comicbook, così come con coloro che bruciarono gli albi considerati proibiti, è un rigoroso vademecum contro le tesi di Wertham e dei suoi alleati». — Jeet Heer, Globe and Mail «Maledetti fumetti!, il nuovo, brillante libro di David Hajdu, è incentrato sui fumetti dell’orrore e di altri generi considerati volgari e spregevoli, e sulla campagna che si scatenò per toglierli dalla circolazione. Hajdu ha intervistato disegnatori e scrittori di quel periodo ancor oggi in vita, molti dei quali, dopo la repressione, non poterono più lavorare nel settore dei fumetti. Il risultato è un elegante e informato resoconto che mostra quanto sia facile additare negativamente gli altrui interessi». — Dennis Drabelle, The Washington Post

Riconoscimenti:

The New York Times: 100 Notable Books of 2008 Los Angeles Times: Favorite Books of 2008 San Francisco Chronicle: Best Nonfiction Books of 2008 Amazon.com: 10 Best Books of 2008 Amazon.com: #1 Best Book on Entertainment Amazon.com: Best Cover of 2008 Publishers Weekly: Best Nonfiction Books of 2008 The Christian Science Monitor: Best Nonfiction Books of 2008

Prefazione di Roberto Giammanco Postfazione di Matteo Sanfilippo

Questa è la storia, rivelatoria e finora in larga parte sconosciuta, di un mondo immaginario che si credeva perduto: un mondo che per alcuni anni è esistito nelle pagine porose, dai colori sfavillanti e dai disegni rigogliosi, dei giornaletti venduti in tutte le edicole e le drogherie degli Stati Uniti a dieci centesimi la copia. Nel periodo compreso tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’avvento della televisione come mezzo di comunicazione di massa alla metà degli anni Cinquanta, la forma più diffusa di intrattenimento popolare fu, negli Usa, il comic-book, ovvero l’albo a fumetti. Creati da autori spesso di talento ma in vario modo socialmente emarginati, i comic-book – sgargianti, sfrontati e spesso a loro modo spregiudicati – furono la prima vera forma espressiva a rivolgersi direttamente ai più giovani senza filtri educativi; e si rivelarono anche un fertile terreno per la travolgente espressività dei loro creatori. Era pertanto destino che questi albi a fumetti divenissero un bersaglio preferenziale per i controllori dell’ordine e della decenza. Non appena i comic-book diventarono un fenomeno, subito vennero demoliti da gruppi religiosi, comunità cittadine, politici maccartisti. Genitori, insegnanti e perfino bambini complici e spesso plagiati bruciarono montagne di albi a fumetti in sinistri roghi pubblici. Città e interi stati promulgarono norme per renderli illegali e sopprimerli. Il Congresso trasmise in televisione una serie di udienze che distrussero o danneggiarono la carriera di centinaia di disegnatori, scrittori, redattori ed editori.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.