Sostiene Pereira - M. Magliani, M. D'Aponte

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Antonio Tabucchi

Sostiene

Pereira

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Prefazione di Paolo Di Paolo



LISBONA 1938

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RUA RODRIGO DA FONSECA

QUEL BEL GIORNO D’ESTATE, CON LA BREZZA ATLANTICA CHE ACCAREZZAVA LE CIME DEGLI ALBERI E IL SOLE CHE SPLENDEVA, E CON UNA CITTÀ CHE SCINTILLAVA, LETTERALMENTE SCINTILLAVA, E UN AZZURRO MAI VISTO, SOSTIENE PEREIRA, LUI SI MISE A PENSARE ALLA MORTE.

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SARÀ PERCHÉ SUO PADRE, QUANDO LUI ERA PICCOLO, AVEVA UN’AGENZIA DI POMPE FUNEBRI CHE SI CHIAMAVA “PEREIRA LA DOLOROSA”.

SARÀ PERCHÉ SUA MOGLIE ERA MORTA DI TISI QUALCHE ANNO PRIMA.

SARÀ PERCHÉ LUI ERA GRASSO, SOFFRIVA DI CUORE E AVEVA LA PRESSIONE ALTA E IL MEDICO GLI AVEVA DETTO CHE SE ANDAVA AVANTI COSÌ NON GLI RESTAVA PIÙ TANTO TEMPO, MA IL FATTO È CHE PEREIRA SI MISE A PENSARE ALLA MORTE.

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MENTRE SFOGLIAVA UNA RIVISTA LETTERARIA CHE AVEVA MOLTI COLLABORATORI CATTOLICI, TROVÒ UN ARTICOLO CHE DICEVA: “DA UNA TESI DI LAUREA, UNA RIFLESSIONE SULLA MORTE”.

L’AUTORE È FRANCESCO MONTEIRO ROSSI, CHE SI È LAUREATO IN FILOSOFIA A PIENI VOTI.

“… IL SENSO DEL NOSTRO ESSERE È QUELLO DELLA VITA CON LA MORTE, PERCHÉ LA LIMITAZIONE DELLA NOSTRA ESISTENZA MEDIANTE LA MORTE È DECISIVA PER LA COMPRENSIONE E LA VALUTAZIONE DELLA VITA”.

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PEREIRA ERA CATTOLICO, MA IN UNA COSA NON RIUSCIVA A CREDERE, NELLA RESURREZIONE DELLA CARNE. NELL’ANIMA SÌ, CERTO. MA TUTTA LA SUA CARNE, QUELLA CICCIA CHE CIRCONDAVA LA SUA ANIMA, QUELLA NO, QUELLA NON SAREBBE TORNATA A RISORGERE.

RICOPIÒ ALCUNE RIGHE.

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POI CERCÒ UN NUMERO SULL’ELENCO TELEFONICO.


PRONTO, QUI È IL “LISBOA”, SIAMO APOLITICI E INDIPENDENTI, PERÒ CREDIAMO NELL’ANIMA, E VORREI PARLARE COL SIGNOR MONTEIRO ROSSI.

DALL’ALTRA PARTE CI FU UN MOMENTO DI SILENZIO E POI UNA VOCE DISSE CHE MONTEIRO ROSSI ERA LUI E CHE NON È CHE PENSASSE MOLTO ALL’ANIMA.

NEANCH’IO CREDO TROPPO NELLA RESURREZIONE DELLA CARNE, SE È QUESTO CHE VUOL DIRE…

NO, IN REDAZIONE NO. INCONTRIAMOCI DA QUALCHE PARTE IN CITTÀ.

SONO PEREIRA, IL DOTTOR PEREIRA, DIRIGO LA PAGINA CULTURALE DEL “LISBOA” E AVREI BISOGNO DI UN COLLABORATORE ESTERNO CHE FACCIA UNA RUBRICA FISSA.

E PEREIRA ACCETTÒ.

NON VOLEVA CHE UNO SCONOSCIUTO SI ACCORGESSE CHE LA REDAZIONE CULTURALE DEL “LISBOA” ERA SOLO LUI. MONTEIRO ROSSI GLI PROPOSE UN APPUNTAMENTO PER LA SERA, C’ERA UN BALLO POPOLARE IN PRAÇA DA ALEGRIA E LUI ERA STATO INVITATO A CANTARE.

COME SCINTILLA LISBONA…

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CELESTE ERA UNA PORTINAIA MOLTO CURIOSA E QUESTO A PEREIRA DAVA ANCORA PIÙ FASTIDIO DELL’ODORE DI FRITTO CHE ALEGGIAVA NELL’ATRIO.

NEL POMERIGGIO LA BREZZA ATLANTICA CESSÒ, DALL’OCEANO ARRIVÒ UNA SPESSA CORTINA DI NEBBIA E LA CITTÀ SI TROVÒ AVVOLTA IN UN SUDARIO DI CALURA.

PEREIRA SAPEVA CHE I MERCATI ERANO IN AGITAZIONE PERCHÉ IL GIORNO PRIMA, IN ALENTEJO, LA POLIZIA AVEVA UCCISO UN CARRETTIERE CHE RIFORNIVA I MERCATI E CHE ERA SOCIALISTA.

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QUESTA CITTÀ PUZZA DI MORTE, TUTTA L’EUROPA PUZZA DI MORTE.

BUONGIORNO, DOTTOR PEREIRA.

IL CAFÈ ORQUÍDEA ERA A DUE PASSI DALLA MACELLERIA EBRAICA.

BUONGIORNO, MANUEL.

PEREIRA ORDINÒ UNA LIMONATA E IL GIORNALE DEL POMERIGGIO.

UN POSTO VICINO AL VENTILATORE, MANUEL.

ECCO IL SUO GIORNALE, DOTTOR PEREIRA.

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LA PRIMA PAGINA DICEVA… “OGGI DA NEW YORK È PARTITO LO YACHT PIÙ LUSSUOSO DEL MONDO”.

COME, SE RISORGO DOVRÒ TROVARMI CON QUESTA GENTE IN PAGLIETTA?

PEREIRA SENTÌ IL BISOGNO DI SCIACQUARSI LA FACCIA.

E L’ETERNITÀ GLI PARVE UN LUOGO INSOPPORTABILE, OPPRESO DA UNA CORTINA DI CALURA NEBBIOSA, CON GENTE CHE PARLAVA ininIN INGLESE E CHE FACEVA BRINDISI ESCLAMANDO: OH OH!

PERCHÉ IL “LISBOA” NON HA AVUTO IL CORAGGIO DI DARE LA NOTIZIA DEL CARRETTIERE SOCIALISTA UCCISO?

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SOSTIENE PEREIRA CHE QUELLA VOLTA SI DIMENTICÒ DI PAGARE E SUL TAVOLO LASCIÒ IL SUO GIORNALE E IL SUO CAPPELLO.

INDECISO SE TORNARE A CASA E CONCEDERSI LA FRESCURA DI UN BAGNO O SE FARE UNA VISITA ALLA CHIESA “DAS MERCÉS”, DOV’ERA PARROCO IL SUO AMICO DON ANTÓNIO…

… ENTRÒ NEL BUIO ODORANTE DELLE NAVATE E DA LÌ RAGGIUNSE LA SACRESTIA.

PADRE ANTÓNIO AVEVA L’ARIA SFINITA, COME DI CHI NON HA DORMITO.

BUONGIORNO, PADRE ANTÓNIO.

È SUCCESSO QUALCOSA?

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CI SONO SCIOPERI QUI IN CITTÀ E ALTROVE… MA IN CHE MONDO VIVI, TU CHE LAVORI IN UN GIORNALE?

MA COME, NON HAI SAPUTO? HANNO MASSACRATO UN ALENTEJANO SULLA SUA CARRETTA.

PEREIRA SOSTIENE CHE USCÌ TURBATO DA QUEL BREVE COLLOQUIO. DAL FINESTRINO SFILAVA LENTAMENTE LA SUA LISBONA, L’AVENIDA DA LIBERDADE COI SUOI BEI PALAZZI, E POI LA PRAÇA DO ROSSIO, DI STILE INGLESE.

MA IN CHE MONDO VIVI? FORSE NON VIVI, MA È COME SE FOSSI GIÀ MORTO.

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O MEGLIO: NON FACEVA ALTRO CHE PENSARE ALLA MORTE, ALLA RESURREZIONE DELLA CARNE NELLA QUALE NON CREDEVA.

DA QUANDO ERA SCOMPARSA SUA MOGLIE LUI VIVEVA COME SE FOSSE GIÀ MORTO.

LE HO PREPARATO UNA BRACIOLA FRITTA.

SUONÒ ALLA PORTIERA PERCHÉ NON AVEVA VOGLIA DI CERCARE LE CHIAVI DEL PORTONE.

STA BENE, DOTTOR PEREIRA? È LA RAMPA DI RUA DA SAUDADE…

caequem no rem hor la rei facia convocatis

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GRAZIE, PIEDADE.


NELL’INGRESSO SI SOFFERMÒ DAVANTI ALLA LIBRERIA, DOVE C’ERA IL RITRATTO DI SUA MOGLIE.

IL PROBLEMA È CHE NON SO PIÙ IN CHE MONDO VIVO E NON FACCIO ALTRO CHE PENSARE ALLA MORTE.

SCUSA SE SONO UN PO’ IN RITARDO.

QUELLA FOTOGRAFIA L’AVEVA SCATTATA LUI NEL MILLENOVECENTOVENTISETTE, DURANTE UNA GITA A MADRID.

CI FOSSE UN FIGLIO CON CUI PARLARE.

MA COME FACEVO A CHIEDERLE UN FIGLIO?

BE’, PAZIENZA.

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PEREIRA SOSTIENE CHE LA CITTÀ SEMBRAVA IN MANO ALLA POLIZIA, QUELLA SERA.

ALLORA ESCO, TE L’AVEVO DETTO CHE HO UN APPUNTAMENTO CON UN CERTO MONTEIRO ROSSI IN PRAÇA DA ALEGRIA.

E RICORDATEVI RAGAZZI CHE I SOVVERSIVI SONO SEMPRE IN AGGUATO…

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PRAÇA DA ALEGRIA INVECE NON SEMBRAVA PROPRIO UNA PIAZZA DA CITTÀ IN STATO D’ASSEDIO E SI SENTIVA UNA MUSICA DOLCE E MALINCONICA.

SUONAVANO STRUGGENTI MUSICHE DI COIMBRA, DELLA SUA GIOVENTÙ, DI QUANDO LUI ERA STUDENTE UNIVERSITARIO.

ECCO PERCHÉ NON È PRESIDIATA DALLA POLIZIA, È UNA FESTA SALAZARISTA…

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E POI PENSÒ AD ALTRE COSE DELLA SUA VITA, MA QUESTE PEREIRA NON VUOLE RIFERIRLE, PERCHÉ SOSTIENE CHE SONO SUE E SOLO SUE.

E TANTE BELLE RAGAZZE ANDAVANO MATTE PER LUI, E LUI INVECE SI ERA APPASSIONATO DI UNA RAGAZZINA FRAGILE E PALLIDA.

A UN CERTO PUNTO VIDE ALZARSI DA UN TAVOLINO UN GIOVANE CHE ANDÒ A METTERSI FRA I DUE VECCHIETTI MUSICANTI.

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E COMINCIÒ A CANTARE UNA CANZONE ITALIANA.

SI ERA ALZATA DI NUOVO UN PO’ DI BREZZA ATLANTICA E LA SERATA ERA FRESCA.

TUTTO, A PEREIRA, PARVE BELLO. QUELLA CANZONE DI CUI CAPIVA SOLO LE PAROLE “O SOLE MIO”, LA SUA VITA PASSATA, LISBONA, LA VOLTA DEL CIELO SOPRA LE LAMPADINE. È LUI.

E SENTÌ UNA GRANDE NOSTALGIA, MA NON VUOL DIRE PER CHE COSA.

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LE CHIEDO SCUSA.

IL SIGNOR MONTEIRO ROSSI, IMMAGINO.

LEI È DELLA GIOVENTÙ SALAZARISTA?

IO SONO LAUREATO IN FILOSOFIA, MI INTERESSO DI FILOSOFIA E LETTERATURA, MA QUESTO COSA C’ENTRA COL “LISBOA”?

HO LETTO IL SUO ARTICOLO SULLA MORTE, MI È PARSO MOLTO INTERESSANTE.

SONO IO CHE SONO SBADATO… LEI È IL DOTTOR PEREIRA DEL ”LISBOA”… LA PREGO, SI ACCOMODI.

C’ENTRA PERCHÉ NOI FACCIAMO UN GIORNALE LIBERO E INDIPENDENTE E NON CI VOGLIAMO METTERE IN POLITICA.

L’HO COPIATO, GLIELO CONFESSO, IN PARTE DA FEUERBACH E IN PARTE DA UNO SPIRITUALISTA FRANCESE.

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INTANTO I DUE VECCHIETTI RICOMINCIARONO A SUONARE, DALLE LORO CORDE MALINCONICHE TRAEVANO UNA CANZONE FRANCHISTA.

MA CHE DICE DOTTOR PEREIRA, A ME INTERESSA LA VITA.

MA A LEI, SCUSI, ECCO, A LEI INTERESSA LA MORTE?

SEMPLICEMENTE PERCHÉ IN UN GIORNALE BISOGNA FARE GLI ELOGI FUNEBRI DEGLI SCRITTORI O UN NECROLOGIO OGNI VOLTA CHE MUORE UNO SCRITTORE IMPORTANTE.

DI MORTE SONO STUFO, DUE ANNI FA È MORTA MIA MADRE CHE ERA PORTOGHESE E L’ANNO SCORSO MIO PADRE, CHE ERA ITALIANO… MA POI PERCHÉ QUESTA DOMANDA?

E UN NECROLOGIO NON SI POTEVA FARE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO, BISOGNAVA AVERLO GIÀ PREPARATO, E LUI CERCAVA QUALCUNO CHE SCRIVESSE NECROLOGI ANTICIPATI PER I GRANDI SCRITTORI.

IMMAGINI SE DOMANI MORISSE MAURIAC, IO COME ME LA CAVEREI?

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DOTTOR PEREIRA, A ME PIACE LA VITA, MA SE LEI VUOLE CHE PARLI DELLA MORTE E MI PAGA, COSÌìCOME MI HANNO PAGATO STASERA PER CANTARE UNA CANZONE NAPOLETANA, IO POSSO FARLO…

NON MI SEMBRA IL PERSONAGGIO IDEALE. COMUNQUE SI PUÒ TENTARE, PURCHÉ NE PARLI CON MISURA E CAUTELA.

E PER DOPODOMANI LE SCRIVO UN ELOGIO FUNEBRE DI GARCÍA LORCA, CHE NE DICE DI GARCÍA LORCA?

SENTA, SCUSI SE GLIELO DICO, IO LE FACCIO L’ELOGIO FUNEBRE DI GARCÍA LORCA, MA LEI NON MI POTERBBE ANTICIPARE QUALCOSA?

LA RAGAZZA CHE ARRIVÒ, SOSTIENE PEREIRA, ERA BELLISSIMA. HO BISOGNO DI COMPRARMI DEI PANTALONI NUOVI, QUESTI SONO TUTTI MACCHIATI, E DOMANI DEVO USCIRE CON UNA RAGAZZA CHE MI VIENE ORA A CERCARE. È UNA MIA COMPAGNA DI UNIVERSITÀ E A ME PIACE MOLTO. ECCOLA.

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QUESTA È MARTA. MARTA, TI PRESENTO IL DOTTOR PEREIRA DEL “LISBOA”, MI HA INGAGGIATO QUESTA SERA…

DA ORA SONO GIORNALISTA!

CHISSÀ PERCHÉ SONO VENUTA A UNA SERATA COME QUESTA, MA GIÀ CHE CI SONO PERCHÉ NON MI FAI BALLARE, MIO TONTO, CHE LA MUSICA È INVITANTE E LA SERATA MAGNIFICA?

PEREIRA RESTÒ SOLO AL TAVOLINO E PENSÒ ANCORA ALLA SUA VITA PASSATA, AI FIGLI CHE NON AVEVA MAI AVUTO, MA SU QUESTO ARGOMENTO NON VUOLE FARE ALTRE DICHIARAZIONI.

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MOLTO PIACERE.


DOPO IL BALLO I RAGAZZI VENNERO A SEDERSI AL TAVOLINO.

OGGI HO COMPRATO IL “LISBOA”, PURTROPPO NON PARLA DELL’ALENTEJANO CHE LA POLIZIA HA MASSACRATO SUL CARRETTO.

SIGNORINA, IL DIRETTORE È IN FERIE E IO MI OCCUPO SOLO DELLA PAGINA CULTURALE.

SCRIVO LETTERE COMMERCIALI PER UNA DITTA DI IMPORT-EXPORT. LAVORO SOLO LA MATTINA, COSÌ IL POMERIGGIO POSSO LEGGERE E QUALCHE VOLTA VEDERE MONTEIRO ROSSI.

E LEI COSA FA NELLA VITA?

PENSAVO CHE LEI FOSSE DELLA GIOVENTÙ SALAZARISTA…

OH, LA MIA GIOVENTÙ SE N’È ANDATA DA UN PEZZO. NON MI INTERESSO DI POLITICA E NON MI PIACCIONO LE PERSONE FANATICHE.

E LEI?

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BISOGNA DISTINGUERE TRA FANATISMO E FEDE, PERCHÉ SI POSSONO AVERE DEGLI IDEALI, PER ESEMPIO CHE GLI UOMINI SIANO LIBERI E UGUALI, E ANCHE FRATELLI…

TEORICAMENTE SÌ…

MI SCUSI, IN FONDO STO RECITANDO LA RIVOLUZIONE FRANCESE. LEI CREDE NELLA RIVOLUZIONE FRANCESE DOTTOR PEREIRA?

A QUEL PUNTO I DUE VECCHIETTI ATTACCARONO A SUONARE UN VALZER IN FA.

DOTTOR PEREIRA, MI PIACEREBBE BALLARE QUESTO VALZER CON LEI.

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PEREIRA BALLÒ QUEL VALZER QUASI CON TRASPORTO, COME SE LA SUA PANCIA E TUTTA LA SUA CARNE FOSSERO SPARITE PER INCANTO. E INTANTO GUARDAVA IL CIELO SOPRA LE LAMPADINE COLORATE DI PRAÇA DA ALEGRIA E SI SENTÌ MINUSCOLO, CONFUSO CON L’UNIVERSO.

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C’È UN UOMO GRASSO E ATTEMPATO CHE BALLA CON UNA GIOVANE RAGAZZA IN UNA PIAZZETTA QUALSIASI DELL’UNIVERSO, E INTANTO GLI ASTRI GIRANO, L’UNIVERSO È IN MOVIMENTO, E FORSE QUALCUNO CI GUARDA DA UN OSSERVATORIO INFINITO.

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Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno GœHVWDWH 8QD PDJQL¿FD giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava. Pare che Pereira stesse in redazione, non sapeva che fare, il direttore era in ferie, lui si trovava nell’imbarazzo di mettere su la pagina culturale, perchÊ il Lisboa aveva ormai una pagina culturale, e l’avevano DI¿GDWD D OXL ( OXL 3HUHLUD ULÀHWWHYD VXOOD PRUWH

tunuĂŠ ISBN 978-88-6790-132-6

9 788867 901326

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