Robinson Crusoe di Christophe Gaultier

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Christophe Gaultier

dal romanzo di Daniel Defoe TRADUZION E DI

tunué

S TEFANO A N DR EA C R ESTI



Porto di Hull...

1° settembre 1651...

Mi chiamo Robinson Crusoe...

La mia è una famiglia agiata...

Sono nato a York nel 1632...

Mio padre voleva che diventassi avvocato. Io però ho l’anima da avventuriero. Ed è per questo che sono partito...


Ah ah! Ma guarda un po’ quel marinaio d’acqua dolce!

Ecco. Per la prima volta nella mia vita lascio la terraferma. Benché non sia un lungo viaggio, visto che la mia meta è Londra, sono già preda di malori e tormenti.

Signore, fareste meglio a tornare in cabina. Siete una vergogna per la Marina.

Bevi! Ti aiuterà a stare in piedi con questo venticello!

Ehi, amico!

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Venticello?! Questo uragano voi lo chiamate venticello?!

Ah ah! Tienila pure, la bottiglia!

Ah ah! Un uragano!

Allora, marinaio? ?

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Niente di meglio che una botta di rum, eh?


Debbo ammettere che la bevanda è di sollievo ai miei mali.

Ah ah! Perdio, non c’è buon marinaio senza rum! Guarisce tutti i mali, ed è utile in caso di calenture...

Ca... calenture? La febbre dei tropici.

Ma... Abbiamo il rum... Bisogna evitare di avvicinarsi alle coste, da quelle parti. Il sudore dei selvaggi dei Caraibi si deposita nell’aria e viene portato dai venti. Ti entra dalla bocca e dal culo, e passi dalla vita alla morte in poco meno di tre giorni!

Sì, per un’ultima sbornia! Ah ah ah!

Al sesto giorno di navigazione giungemmo in vista delle coste di Yarmouth...

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A partire dal settimo giorno, il tempo cambiò bruscamente. Il mare si fece grosso, il vento aumentò d’intensità e il cielo si tinse di nero.

Ammainate le vele!

L’alcol non riesce più a mascherare la mia angoscia... È la fine.

E tutto per colpa del mio orgoglio. La mia morte sarà ridicola e voi, padre e madre, vivrete nella vergogna.

La sala degli ufficiali è vuota. So... Sono da solo. Mi hanno abbandonato.

Io, che sognavo l’avventura... Eccomi giunto alla fine del viaggio. Padre, madre, vi chiedo perdono per non avervi ascoltati...

Il nostromo!

Nostromo?!

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Nostromo!

Eccovi!

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Sì.


La ferraglia risuona in tutto il vascello. È insopportabile. Ci vedo ormai spacciati. La tempesta non smette di peggiorare. Rischiamo di perdere l’albero maestro da un istante all’altro. Io sono terrorizzato.

Cosa state facendo?

Nostromo! Trovatemi un’ascia.

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Chiudi il becco! Tornatene in cabina!


Mio Dio! Moriremo tutti!

Smamma! Se torni, ti buco! Signore! Abbi pietĂ di noi!

A fondo ci andremo lo stesso! Prendete le accette e tagliate gli alberi! Se non appianiamo il ponte andremo a fondo!

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Non fiatare, Smith!


Breccia nello scafo! E quattro piedi d’acqua nella stiva!

Sparate un colpo!

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Alle scialuppe! Alle scialuppe!

Avanti, sali e prendi un remo!

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In un primo momento credetti a torto che quegli uomini avessero intenzione di mangiarmi! Eravamo però naufragati presso la costa. Solo più tardi capii le ragioni dell’aggressività che l’equipaggio mi aveva riservato.

Raggiungemmo Yarmouth durante la notte, malmenati e battuti dalla tempesta.

Fortunatamente eravamo tutti sani e salvi.

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Gli abitanti ci accolsero con benevolenza. I notabili della cittĂ ci offrirono ottimi alloggi.

Una sola mela coi vermi, e la prende lui...

Per me è troppo!

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Mi pare inutile suggerirvi di non avvicinarvi più a lui. Non era nei miei progetti farlo.

Fui alloggiato assieme a Fletcher Patrick, il figlio del nostro capitano, presso mastro Simson, avvocato della città.

Ti ho notato, sulla nave. Non parevi a tuo agio. Perché hai preso il mare?

Ebbene... Mi sono imbarcato per prova. Desidero compiere molti altri viaggi!

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Come stai?

Molto bene, in verità.

Ascoltami: non devi più tornare in mare, la tua vocazione non è quella del marinaio. Te lo dico in amicizia.


Ma... E tu? Non tornerai in mare?

Per me è diverso. È la mia professione e il mio dovere. Il cielo ti ha dato solo un piccolo assaggio. Se perseveri, il mare ti prenderà e non rivedrai mai più i tuoi!

Nessuno mi attende. I miei genitori mi hanno cacciato e i miei due fratelli sono morti in guerra. Sono libero di andare ove più m’aggrada.

Dunque non capisci?! Quel naufragio...

È stata colpa tua!

Non metterei più piede nella stessa nave con te nemmeno per mille sterline!

Non credo in Dio!

La rabbia mi fece dire cose di cui più tardi ebbi a pentirmi...

Hai contro la collera di Dio!

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Daniel Defoe (1660-1731) regnanti, e decise dunque di dedicarsi unicamente alla letteratura. Nel 1719 comparve Robinson Crusoe. La storia sarebbe stata ispirata dall’avventura di Alexandre Selkirk, un marinaio scozzese sbarcato sull’isola deserta di Mas de Tierra e lì sopravvissuto dal 1704 al 1709. Il successo dell’opera fu enorme e vi fecero seguito numerose edizioni illustrate. Autore di circa cinquecento libri tra romanzi, saggi o pamphlet, Daniel Defoe pubblicò tra gli altri Vita, avventure e piraterie del Capitano Singleton, Memorie di un cavaliere, Il colonnello Jack e Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders.

D

i umili natali, Daniel Defoe (il cui vero nome era Daniel Foe) sviluppò già da giovanissimo una spiccata passione per la letteratura e la politica. Gran viaggiatore, condusse una vita di cui ancora oggi si sa ben poco, esercitando le attività di commerciante, giornalista e panflettista. Nel 1703 fu incarcerato per essersi schierato contro l’intolleranza della Chiesa anglicana in uno dei suoi scritti, e all’uscita di prigione si vide affidare dal conte Harley, suo protettore, diverse missioni da agente segreto che svolse con brio. In anni successivi, i suoi pamphlet gli provocarono nuovamente l’ira dei

Robinson Crusoe

ISBN 978-88-6790-337-5

tunué

9 788867 903375

Euro 18,00

Porto di Hull, 1651. Robinson Crusoe, altezzoso aristocratico in rotta con la propria famiglia, si mette in testa di viaggiare per il mondo. Dopo essersi rivelato un marinaio piuttosto scarso, approda su un’isola deserta in seguito a un naufragio. Unico superstite, tenterà di sopravvivere lottando contro la pazzia e l’isolamento… Con questa sua odissea universale di un uomo che ritrova sé stesso nelle più grandi difficoltà, Daniel Defoe ha profondamente influenzato le forme del racconto storico moderno. Nel XVIII secolo Rousseau contribuì al successo di questa epopea che esalta i valori del lavoro e della morale, fra le prime a mettere in luce l’inuguaglianza delle diverse condizioni umane.


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