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Stampato in Italia
A Kate
e a tutta la sua magia
S.S.
PROLOGO
... Dalle correnti profonde e segrete della vita nacque una creatura.
Quando l’Uomo era giovane e gli Dèi diventavano sempre più vecchi…
L’unicorno.
Al contrario degli altri esseri divini, l’unicorno poteva viaggiare sia nelle terre degli Dèi che in quelle dei mortali.
E ovunque si recasse suscitava ammirazione.
Un giorno, il primo unicorno diede alla luce una famigliola di puledri.
Quale bellezza…
Molti di loro erano timidi e preferivano la compagnia esclusiva dei fratelli e delle sorelle.
Ma uno era particolare, coraggioso e anche curioso.
La sua curiosità lo condusse a un antico giardino.
La sua custode, la gentile Dea Psiche, coltivava fiori che diffondevano grazia come polline al vento.
Chi sei, piccolino?
Mia madre mi chiama Unico.
Mi sembra un nome perfetto.
Unico…
Unico e Psiche si godevano la reciproca compagnia.
Gli esseri umani erano sopraffatti e ispirati da tale potere.
Crescendo, la loro amicizia involontariamente generava una forza che governava la corrente profonda e segreta della vita.
Straordinario. Come ti è venuto in mente? Non saprei. Che meraviglia…
Ma dall’alto dei cieli Venere, a lungo riverita come Dea dell’Amore e della Bellezza…
... Divenne gelosa di ciò che vedeva.
Cos’è… quest’orrendo potere?
Vedere i suoi sudditi ispirati da qualcosa che non fosse lei stessa riempiva Venere di furia.
inviò le sue spie, le Sirene, a rintracciare la fonte di quel potere…
... E con loro mandò anche la sua servitrice più leale, il Vento della Notte.
È un unicorno, mia Dea.
Con una banale esca, i tirapiedi della Dea attirarono Unico fuori dal giardino.
Un essere dalla bellezza senza pari che è diventato amico di Psiche, la Nutrice di Anime. insieme, producono una forza talmente forte da riuscire a plagiare le menti umane.
Senza pari, dici?
Chi… chi sei?
Bisogna metter fine a tutto questo. Portami il Vento dell’ovest.
Abbandonalo poi sulla Collina dell’oblio, laddove vagherà solitario per l’eternità.
Vento dell’ovest! Conducilo attraverso le sabbie del tempo e dello spazio finché la clessidra sarà in frantumi e lui non avrà dimenticato chi era un tempo.
Come desideri, mia Dea.
il Vento dell’ovest partì, con Unico addormentato tra le calde pieghe della sua veste spettrale.
Unico?
Unico?!
Ma quando raggiunse la Collina dell’oblio, la superò e proseguì verso il regno dei mortali.
Unico l’aveva impietosita. E sebbene si ritenesse incapace di disobbedire a Venere, escogitò un piano.
Volò attraverso lo spazio e il tempo, fino a che i secoli divennero eoni.
in questo modo, la Dea non verrà a sapere della mia disobbedienza.
Lo libererò qui e lo lascerò vagare. Quando i suoi poteri si risveglieranno, lo condurrò nuovamente attraverso le sabbie del tempo e dello spazio, così dimenticherà ancora una volta…
il Vento dell’ovest ripeté il processo più e più volte.
Col tempo, quell’atto di generosità cominciò a somigliare di più a una tortura.
Dev’esserci un modo per interrompere questo circolo vizioso.
Unico si faceva nuovi amici, cambiava loro la vita e alla fine li dimenticava.
*un modo c'è
Depose Unico a terra, con la speranza che quella fosse l’ultima volta che lo abbandonava, e seguì quel sussurro.
Quando l’unicorno si svegliò da quello che gli sembrò un sogno si chiese, come si era chiesto già tante volte…
… dove sono?
Come in risposta alle sue suppliche, il Vento dell’ovest udì un sussurro nella brezza.
UNICO IL RISVEGLIO
Unico…
Wow! Lo stai streammando in diretta, vero?
Un cavallino!
Ehi, piccoletto… sei fuggito dallo zoo?
È un corno quello?
Prendetelo!
Lo state spaventando!
State attenti!
Torna qui!
Varrà un sacco di soldi, no?
Ricordi che sono un gatto da guardia anch’io, vero?
Jenkins, stai di nuovo mangiando la pellicola trasparente?
Non mangio più pellicola. Quei giorni sono finiti.
Non m’importa cosa mangi, purché tu completi il tuo turno. Un gatto da guardia non deve mai abbandonare la postazione.
Certo.
Ma per te proteggere il quartiere è un dovere. Mentre per me…
Che noia. Sei così seria, Chloe. Perché non mangi un po’ d’erba gatta e non ti rilassi? … è un privilegio.
E lasciarci esposti a possibili attacchi di procioni?
Certo che no. Dico solo che… vabbè, lascia perdere.
Quello che non capisci, Jenkins…
… è che i gatti hanno delle responsabilità.
Non dovremmo abbandonare la postazione. Però…
Però devo aiutarlo.
Tienimi d’occhio la postazione! Jenkins! Miaw?
Chloe, che stai--? Fallo e basta!
Ehi, aspetta!
i gatti… hanno… ... Delle responsabilità.
{Gasp!}
Afferrala!
G-grazie.
Dobbiamo andare.
Quello cos’è?
Zitto, Jenkins.
Su, di qua.
Lo lasci entrare?
Fiu! Sei torn-Mreow!
Proprio così! Ti affido il mio incarico.
Va bene, va bene. Non è che ho altro da fare…
Di qua.
Ci siamo quasi.
Questa è… casa tua? Da questa parte.
Sta’ fermo.
Già. il mio padrone la chiama sdufa. Di solito funziona solo di notte. Ma negli ultimi tempi fa freddo, quindi l’ha lasciata accesa.
V-va bene… È caldo.
Prima eravamo solo io e lui, ma ora qui vive anche una donna.
Non mi accarezza mai. E i suoi trucchi hanno uno strano odore.
Grazie per avermi aiutato, ehm…
Chloe.
Chloe. Mi chiamo Chloe. Non c’è di che. Sono una gatta da guardia.
gatta da guardia? Esatto. Una delle primissime.
Da quando Lily è stata uccisa da un procione, sto di guardia.
Ah, Lily. Così saggia e forte. Penso spesso a lei.
Saggia… forte…
Padrone?
Ah! Sei buffo.
Sei una creatura strana. Come hai detto che ti chiami?
Sono… Unico.
Non ne sembri sicuro. Davvero? Nient’altro? Non credo.
È l’unica cosa che ricordo.
Shh… ti canto una canzone che mi ha insegnato Lily. io...
io ricordo un sacco di cose. Anche di prima del mio padrone, ad esempio mia madre. Le sue fusa erano delicate come il suono della sdufa. E aveva la lingua super ruvida.
Non ricordo niente del genere. Ho come… della nebbia in testa.
Sarai stanco. Vieni…
Questo è il mio letto.
in un tempo ormai andato, nell’ansa di un fiume, viveva una strega che aveva visto l’inizio e la fine…
... Su un fascio di rami volò verso il cielo col suo amico più caro, un gatto sincero.
... familiare.
Non so cosa sei né da dove vieni, Unico. Ma mi sembri…
LA STORIA DI UNICO
Pubblicato nel 1976, Unico fu concepito da Osamu Tezuka durante una visita allo studio d’animazione Sanrio a Los Angeles, in California. Il personaggio nacque in collaborazione con Sanrio (l’azienda che produsse Hello Kitty) e fu serializzato nella rivista di manga Lyrica. Col tempo, Unico divenne sempre più popolare negli Stati Uniti e all’estero, soprattutto grazie ai film animati co-prodotti con Sanrio. Questi film, usciti negli anni ’80, hanno contribuito al continuo interesse per questo amatissimo personaggio.
Unico è stato disegnato e scritto da Tezuka perché fosse letto secondo la tradizione dei fumetti occidentali, da sinistra verso destra. L’opera fu inoltre realizzata a colori, del tutto atipico per i manga del tempo, così come per quelli odierni, quasi sempre pubblicati in bianco e nero. Tezuka credeva che i fumetti fossero un linguaggio internazionale, e in parte forse creò Unico per testare questa sua teoria.
Per questa rivisitazione di Unico, Samuel Sattin e Gurihiru hanno lavorato fianco a fianco alla Tezuka Productions di Tokyo. L’ampissimo universo di Unico creato da Tezuka è la cornice che guida questa storia, diretta a una nuova generazione di lettori. La fiamma dell’eredità di Tezuka continua ad ardere.